Live 24! Legnago-Padova, -2: da domani altri 300 biglietti in vendita per i tifosi biancoscudati

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Ore 22.40 – Lega Pro, risultato finale: Real Vicenza-Bassano 0-1.

Ore 22.30 – Serie B, fischio finale: Cittadella-Vicenza 1-3.

Ore 22.10 – (Tribuna di Treviso) E sono tre. Il Montebelluna si aggiudica la graduatoria Giovani D Valore per il terzo anno di fila, ormai un marchio di fabbrica. Il primo posto del girone apparterrebbe al fanalino Mezzocorona (2772 punti contro 1630; rintuzzato il Belluno, fermatosi a 1584), che il prossimo torneo militerà però in Eccellenza, motivo per cui il secondo gradino garantisce al club biancoceleste 25mila euro. Se la valorizzazione del vivaio è da sempre la mission del Monte, con la gestione Marzio Brombal e la direzione sportiva affidata a Rinaldo Mazzonetto è diventata un mantra. I più “vecchi” della prima squadra sono Nicoletti e Severgnini, entrambi del ’90. Nell’ultima stagione, ha trovato spazio con continuità il ’97 Giacomo Cusinato, fresco di convocazione con l’Italia dilettanti Under 18. In difesa si è guadagnato un ampio minutaggio Gabriele Fabbian, classe ’95, altra promessa che si è meritata l’azzurro. Numerosi i ragazzi lanciati in D, a cominciare dagli avanti Fasan e Sartori, due ’98 che hanno ricevuto la chiamata nell’Under 17. Il passo successivo sarà capire chi riuscirà a regalarsi in estate il grande salto fra i pro’. «Ottenere il primato nella classifica Giovani D Valore per tre anni consecutivi mi riempie d’orgoglio e conferma la qualità del lavoro di tutto lo staff tecnico», commenta Marzio Brombal, presidente del Monte, «Questo risultato è un punto di partenza per puntare al prossimo obiettivo, con grande umiltà e altrettanta determinazione».

Ore 21.50 – (Messaggero Veneto) Sette anni da giocatore con gli alabardati, 6 da tecnico con i mobilieri: «Con mia moglie, le donne della mia vita», dice con ironia e sorridendo Gianluca Birtig. Non c’è dubbio: Tamai-Triestina, in programma domenica, è la sua partita. Il trainer del Cjarlins/Muzane commenta il derby regionale di serie D, pronostica un pareggio («Perché spero che nessuna delle due perda») e, convinto della salvezza delle “furie rosse”, dà un consiglio in vista dell’ennesima crociera in Interregionale. «Il Tamai è ricco di buoni giocatori, ma gli manca un leader: una volta ottenuta la certezza matematica di rimanere in categoria, vada alla ricerca di un giocatore così». Birtig, se non fosse impegnato domenica con la sua squadra, questa partita non se la sarebbe persa. «No, decisamente. Sono i team cui sono più legato. La Triestina ha rappresentato per me l’amore giovanile, quello passionale. Il Tamai quello della maturità, più razionale. Giuro che non riesco a tifare nessuna delle due». Per questo pronostica e spera in un pari? «Sì, anche se vedo le “furie rosse” favorite. Sono una vera squadra in tutti i sensi, dalla società al campo. Gli alabardati vivono più sulle fiammate dei singoli, come Rocco. A mio parere loro devono vincere: il Tamai deve fare una mezz’ora di studio, poi eventualmente attaccare». Andiamo a fondo: come giudica la stagione dei mobilieri? Gran inizio, finale sofferto: come capitato più volte nella sua gestione. «Non riesco a spiegarmi il perché di questo calo, anche se capita sempre. Di sicuro attualmente hanno inciso i problemi di De Agostini: con lui sempre in panchina la squadra avrebbe qualche punto in più. Se è un gruppo da ricostruire? Non lo so, dico che ci sono tanti ottimi giocatori, ma manca uno con grande personalità». Il Tamai, com’è probabile, rimarrà in D: nel mercato deve ingaggiare un elemento così? «Sì, non serve rifondare, ma trovare un paio di calciatori con carisma. Uno come l’ex Pordenone Nichele, per fare un esempio. L’anno in cui, a Tamai, siamo arrivati terzi, l’abbiamo fatto perché, oltre a grandi giocatori, c’erano leader come Piperissa e Nonis, che hanno spinto il gruppo a fare qualcosa in più nei momenti in cui serviva. Trainavano gli altri. Poi c’era anche qualità: guardate Maracchi, fondamentale nel Pordenone». La Triestina deve prendere esempio dal Tamai? «Sì, sotto tutti i punti di vista. Gli alabardati di adesso giocano soltanto per i tifosi e per la maglia: il resto latita. Spero si salvino e che prendano spunto dai mobilieri, modello vero in questo calcio. Ovunque vada, tutti parlano bene delle “furie rosse”: un motivo ci sarà».

Ore 21.30 – Lega Pro, fine primo tempo: Real Vicenza-Bassano 0-1.

Ore 21.20 – Serie B, fine primo tempo: Cittadella-Vicenza 0-0.

Ore 21.10 – (Il Piccolo) A chi era domenica scorsa allo stadio, non sarà sfuggito un certo scollamento della tifoseria alabardata sulla questione societaria. I consueti e frequenti cori della curva Furlan che sollecitavano a Pontrelli ad andarsene, erano ogni volta accolti da fischi e mugugni di parte degli spettatori in tribuna. Ieri, per chiarire la propria posizione, la curva Furlan ha emesso un comunicato di risposta a quelle che definisce «illazioni inaccettabili», ribadendo di non aver mai agito per qualsiasi tipo di tornaconto personale, e confermando gli attacchi a società e istituzioni. «La contestazione a Pontrelli – dice la nota – è cominciata dopo un lungo periodo nel quale molti addirittura farneticavano di una nostra “protezione” nei suoi confronti. In realtà si è voluto dare il giusto tempo, dopo l’inizio in ritardo. Ma analizzato il suo comportamento, è stata decisa una linea di dissenso». Secondo punto, gli ultras accusano il sindaco di disinteresse per la Triestina: «Siamo l’unica realtà che contesta apertamente le istituzioni – dice la curva Furlan – attribuendo alla politica le giuste responsabilità della situazione. Perché nessun altro ci appoggia quando contestiamo il sindaco?». Quindi la puntualizzazione sull’amore per l’Unione: «Noi non stiamo agendo per conto di nessuno – dice il comunicato – ma unicamente per il futuro della nostra squadra, perché lo desideriamo diverso e finalmente con qualche certezza. La Triestina è di chi la segue, non certo di chi comodamente sta seduto in poltrona o si sfoga davanti ad una tastiera». Per chiudere, ancora accuse a Pontrelli («Non abbiamo nessuna intenzione di smettere la contestazione, perché il blasone e la maglia con l’alabarda sul petto sono valori secolarmente nostri, che non saranno mai suoi), il chiarimento che la curva non è strumentalizzata da qualcuno in questa contestazione, la conferma del sostegno alla squadra e un richiamo a chi mugugnava ai cori della Furlan: «Chi fischia i nostri cori di contestazione farebbe meglio a schierarsi apertamente da una parte o dall’altra e non stare nell’anonimato a criticare senza costrutto. Volete Pontrelli? Schieratevi con lui e spiegate il perché».

Ore 21.00 – (Il Piccolo) Dopo le tante notizie negative delle ultime settimane fra infortuni e squalifiche, finalmente arriva una novità positiva sul fronte alabardato nella corsa salvezza: capitan Piscopo infatti si è reso protagonista di un recupero lampo dall’infortunio e, pur dovendo continuare a monitorare attentamente la situazione, ha ottime probabilità di poter scendere in campo già domenica a Tamai. Un recupero fondamentale per la difesa della Triestina, ma anche sorprendente se consideriamo che appena due settimane fa, contro l’Union Pro nel turno prepasquale, Piscopo aveva riportato la frattura composta della falange ungueale dell’alluce del piede destro. Il difensore aveva subito confidato di voler rientrare in breve tempo, ma si sperava al massimo di poterlo avere disponibile per la partita contro il Mori S. Stefano del 26 aprile. Un indizio su una possibile riduzione dei tempi di recupero si era già avuto la scorsa settimana, quando Piscopo correva di buona lena attorno al campo: in questi giorni ha cominciato anche a calciare senza problemi e ieri ha disputato l’intero allenamento. E non è un caso che nelle prime prove tattiche in vista della sfida di Tamai, il tecnico Gagliardi abbia subito schierato proprio Piscopo accanto a Fiore al centro della difesa, segno che si confida davvero in un rientro del capitano. Per il resto, l’allenatore alabardato sembra voler continuare sulla strada del 4-3-3 visto contro il Dro. Nel caso fosse confermato questo modulo, con la coppia centrale formata da Piscopo e Fiore, Giannetti potrebbe tornare a fare il terzino sinistro (Celli infatti non è ancora al massimo) con Crosato che tornerebbe sulla corsia di destra. A centrocampo per la pesante assenza dello squalificato Proia, per cui toccherà ad Arvia spostarsi in quella zona del campo e far coppia con Bedin da mezzali, mentre Spadari sarà ancora davanti alla difesa a cercare di dirigere l’orchestra. Quanto al tridente offensivo, c’è il prezioso rientro di Pasquale Manzo, assente per squalifica contro il Dro, ma con una sostanziale differenza rispetto al solito: nel modulo scelto da Gagliardi potrebbe agire da esterno destro, invece che da trequartista come lo utilizzava Ferazzoli. Gli altri due posti dell’attacco sono di Milicevic e Rocco, che si sono scambiati spesso il posto tra prima punta ed esterno sinistro. L’eventuale alternativa provata da Gagliardi è Gusella al posto di Manzo come esterno sinistro, ma in questo caso, per la regola degli under, dovrebbe scendere in campo Ventura, a fare il terzino.

Ore 20.40 – (Corriere delle Alpi) Il Ripa Fenadora va all’attacco. Vietato sbagliare domenica per i neroverdi, che inseguono la vittoria decisiva per conquistare i punti salvezza contro il Mezzocorona fanalino di coda e ormai allo sbando (12 gol subiti nelle ultime due gare). Si gioca al Boscherai, dove l’Union nel ritorno non ha mai vinto (l’ultimo successo in casa all’ultima d’andata col Giorgione) e c’è voglia di riscatto: «È una gara importante, dove bisogna prendere i tre punti per risollevare un po’ questo girone di ritorno sotto tono», dice il centravanti Irfan Ponik. «Abbiamo reso poco in confronto all’andata. Bisogna vincere a tutti i costi». Occhio alle insidie. Proprio perché sulla carta l’impegno sembra agevole, non bisogna sottovalutare l’avversario: «Se non vinciamo sono cavoli amari per noi, affrontiamo un avversario allo sbando però dobbiamo stare attenti. Non si può sbagliare. Non bisogna sottovalutare nessuno, lo abbiamo capito sulla nostra pelle perdendo all’andata, ma non dobbiamo nemmeno avere paura del Mezzocorona. Se vinciamo raggiungiamo la salvezza e giochiamo le ultime tre partite serenamente, con la possibilità di toglierci qualche soddisfazione». Superare l’ansia di vincere. «Domenica scorsa la paura ci ha fatto perdere la partita con l’Arzignano che avevamo in pugno», commenta Irfan Ponik, che suona la carica: «Bisogna scrollarsi di dosso la paura di vincere. Conquistiamo la salvezza e ormai questo campionato è andato com’è andato». Questione di testa. È sull’aspetto mentale che mette l’accento l’attaccante dell’Union: «Se avessimo fatto due-tre vittorie di fila, sarebbero cambiate un po’ le cose. Tra pareggi e sconfitte invece, la squadra ha più paura di sbagliare. Nel girone di ritorno non abbiamo dimostrato quello che sappiamo fare, cosa che invece ci era riuscita all’andata. Bisogna concentrarsi e dare ognuno il cento per cento. Vincere è l’unica cosa che conta, così ci togliamo questo peso. Dobbiamo giocare come sappiamo e se lo facciamo il risultato alla fine verrà». Fame di gol. Condizionata anche da infortuni e assenze, la squadra ultimamente ha faticato in fase realizzativa. «Alla fine Brotto, che è il nostro bomber, nel girone di ritorno purtroppo è mancato quasi sempre», osserva Irfan Ponik, lui stesso condizionato dalle ginocchia e costretto parecchie volte al forfait. «Adesso sto meglio», dice l’attaccante, che ha voglia di tornare al gol. «Mi piacerebbe segnare, ma l’importante è vincere: se il gol arriva, bene, ma non importa chi segna domenica, quello che serve sono i 3 punti. vogliamo dare una gioia ai tifosi che ci sono sempre stati vicini per festeggiare tutti insieme la salvezza al Boscherai. É da tanto che non vinciamo in casa e vogliamo farlo».

Ore 20.30 – (Corriere delle Alpi) Le grandi manovre. C’è ancora una salvezza molto vicina, ma ancora da conquistare matematicamente, ma al Ripa Fenadora la dirigenza sta già lavorando per la stagione che potrebbe sancire una vera e propria rivoluzione nel team feltrino. La squadra è concentrata sulla sfida di domenica al Boscherai con il derelitto Mezzorocona, un match da non fallire, ma sta prendendo corpo un nuovo assetto societario. Le prime voci insistenti che girano da giorni, nè smentite nè confermate, riguardano il possibile divorzio dall’Union dello storico direttore sportivo Alberto Faoro e anche del mister Massimiliano Parteli. Con il presidente Nicola Giusti che alla fine potrebbe anche restare alla presidenza e non lasciare a giugno, come più volte affermato. Gli addi di Faoro e Parteli sono ricollegabili al caos di un mesetto fa, che aveva portato all’esonero dell’allenatore, rientrato poi per richiesta dello zoccolo duro della squadra, con Renato Lauria che restò allenatore per poco più di 24 ore per poi rientrare alla Juniores nazionale, squadra con cui ha conquistato i play off. È evidente che quella vicenda ha lasciato della ruggine forse insanabile fra i protagonisti, con la dirigenza che aveva dovuto accettare il diktat della squadra per salvare la baracca in un momento in cui rischiava di essere risucchiata nella bagarre della zona retrocessione. La mossa del ritorno di Parteli ha sortito un buon effetto sulla classifica, con la squadra che si è ricompattata, conquisttando dei buoni risultati, ma le cose a livello di rapporti umani si sono guastate. A “pagare”, quindi, potrebbero essere proprio Faoro e Parteli, ma non solo, visto che anche nella rosa della prossima serie D ci saranno sicuramente degli addii eccellenti. In estate chi farà il mercato avrà molto lavoro da sbrigare. Quasi scontata che si sia chiusa l’era del portiere e capitano Paolo De Carli, con l’Union che punterà su due fuoriquota nel ruolo di estremo difensore. Ma sulla “graticola” ci sono anche il difensore Alberto De March, il cui rendimento non è stato elevatissimo, così come nemmeno l’attaccante Gianmarco Brotto è certo di restare, pagando anche qualche assenza di troppo per squalifica. Se per De Carli e De March è ipotizzabile il passaggio in qualche squadra di fuori provincia, per uno come Brotto non dovrebbero esserci problemi a trovare una sistemazione. La pista del Belluno, calda la scorsa estate, si è comunque raffreddata. Molto difficile anche la conferma dell’attaccante Sebastiamo Solagna, uno che ha dato molto all’Union in questi anni, ma che ora ha avuto qualche acciacco di troppo. Da definire anche le posizioni di due colonne della squadra come Enrico Antoniol e Matteo Mastellotto, inamobili con Parteli, ma forse in discussione con l’arrivo di un nuovo allenatore. Difficile che resti il centrocampista Alberto Tibolla, che tornerà al Chievo, mentre ci sono forti dubbi anche su Marco Dassiè, che ha il cartellino proprio. Sulla lista dei probabili partenti anche Giorgio Sommavilla. Ma se partisse come pare Parteli, chi sarebbe questo nuovo tecnico? Non è escluso che, se Giusti dovesse restare al suo posto come sembra, il presidente potrebbe davvero davvero promuovere Renato Lauria, grande conoscitore del mondo giovanile e a cui sarebbe affidata la rifondazione, magari anche con un ruolo da manager all’inglese a tempo pieno, quello che manca in questo momento, con un ruolo anche sul mercato. Un paio di mesi fa era girato il nome di Antonio Tormen come possibile direttore sportivo, ma la pista non si sta concretizzando ed è difficile che l’attuale responsabile delle giovanili del Belluno (sostituito da Ivan Da Riz nella prossima stagione) arrivi nella squadra feltrina. Ma quale futuro per Faoro e Parteli in caso di reale divorzio? Il ds ha delle offerte da un paio di società da fuori provincia, ma potrebbe anche restare alla finestra per un campionato anche per le imminenti nozze. Mentre il mister ha fatto molto bene in questi campionati, ha un patentino importante, e non avrebbe grossi problemi a ripartire. Sarà un’estate caldissima, quindi. E non è escluso che torni anche sul piatto una collaborazione con la Feltrese, per una possibile futura fusione. Difficile che si concretizzi ora, perchè non ci sono i tempi tecnici, ma Giusti e Brambilla potrebbero mettersi attorno a un tavolo, intanto per il settore giovanile.

Ore 20.10 – (Biancoscudati Padova) La Legnago Salus ha appena comunicato che domani, al termine della prevendita dei tifosi locali, si stima che circa 300 biglietti di Tribuna Coperta verranno consegnati alla Biancoscudati Padova per essere venduti in vista della gara di domenica tra Legnago Salus e Biancoscudati. Pertanto verrà organizzata un’ulteriore prevendita che si terrà nelle Biglietterie Sud dello stadio Euganeo a partire dalle 16.00 e fino ad esaurimento della disponibilità.

Ore 20.00 – LEGNAGO-PADOVA, DOMANI IN VENDITA ALTRI 300 BIGLIETTI PER I TIFOSI BIANCOSCUDATI! A breve tutti i dettagli.

Ore 19.40 – (Corriere delle Alpi) Giovanni Pescosta piace al presidente dell’Altovicentino Rino Dalle Rive. Il numero uno bianconero domenica ha ammesso il proprio interesse per il terzino gialloblù e lo ha manifestato al direttore sportivo del Belluno Augusto Fardin. L’affare si può anche fare, ma il dirigente di Piazzale della Resistenza analizza la situazione. «Si può parlarne ma bisogna vedere anche le ambizioni del ragazzo – spiega Fardin – sinceramente non vedo l’Altovicentino così un trampolino di lancio. La Triestina? Potrebbe esserlo di più ma non credo che Dalle Rive andrà in quella direzione. Giovanni Pescosta è un ragazzo giovane e per me potrebbe giocare anche in Lega Pro». Per quanto riguarda i giovani il Belluno sembra essere messo molto bene per il futuro. Ruben D’Incà è l’unico che non sarà più fuoriquota, mentre gli altri saranno ancora utili alla causa della società. In più torneranno molto probabilmente i ragazzi in prestito in giro per la provincia e anche fuori. «Rientreranno Lorenzo Moretti e Stefano Longo dal San Giorgio Sedico, non dimentichiamoci che sono nostri – continua Fardin – oltre a loro ci sono anche Marco Schiocchet (adesso alla Feltrese, ndr) e Miotti che è al Montebelluna. I giovani non ci mancano, poi se dovesse saltare fuori un fenomeno vedremo che fare». Avete cominciato a pensare al futuro dei 1996? Il prossimo anno avrebbero l’età epr andare all’università. «Abbiamo già cominciato a parlare ovviamente ma ogni discorso è rimandato a fine stagione. Non credo ci saranno problemi però». L’obiettivo del Belluno sono i playoff o il terzo posto? “Quello primario è di giocarci gli spareggi, poi se arriviamo terzi ancora meglio perché abbiamo il vantaggio del campo. È presto per parlare ancora di play off però, adesso dobbiamo pensare alla prossima trasferta sul campo del Kras Repen. Hanno un campo molto piccolo e da quelle parti c’è la bora che non è un fattore da sottovalutare». Convocazioni. Lunedì Francesco Posocco è stato convocato a Coverciano nella rappresentativa di Serie D per l’amichevole con l’Italia Under 19 che si giocherà mercoledì 22. L’allievo Marco Dìncà invece è stato chiamato per la Rappresentativa Nazionale Dilettanti under 17 che giocherà un’amichevole giovedì 23 aprile contro gli allievi della Feralpisalò. In Piazzale della Resistenza si attende anche un’altra convocazione, per il giovane Davide Canova, classe 1998, che dovrebbe arrivare questo pomeriggio. Oggi riposo. La squadra gialloblù oggi non si allenata, fatta eccezione per i tre giovani Paolo Pellicanò, Danny Paganin e Giovanni Pescosta. Il primo continuerà il recupero dall’infortunio mentre gli ultimi due recuperano l’allenamento di inizio settimana saltato per qualche acciacco.

Ore 19.30 – Prevendita Legnago-Padova: ci viene segnalato che alcuni tifosi biancoscudati hanno tranqullamente acquistato dei biglietti per la gara di domenica direttamente allo stadio di Legnago senza esibire alcun documento. Ricordiamo inoltre che domani pomeriggio verranno messi in vendita gli eventuali biglietti locali invenduti nella prevendita gestita dalla società veronese.

Ore 19.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Via altri due punti e squalifica di tre mesi al presidente Korablin, la Federcalcio calca la mano anche sul Venezia senza però provocare grossi danni in classifica. Dopo aver temporeggiato per mesi, la Giustizia Sportiva ora brucia i tempi – la regular season di Lega Pro terminerà il 10 maggio – punendo le società inadempienti con maggiore severità, vedi il -8 al Novara e il -4 al Monza. Ecco dunque che ieri pomeriggio, appena un paio d’ore dopo essersi presentato a Roma davanti al Tribunale Federale Nazionale, il Venezia ha incassato (per non aver pagato contributi Inps e ritenute Irpef sugli stipendi di ottobre-novembre) la sua seconda penalizzazione, non di un solo punto come nel primo analogo deferimento riferito alle mensilità di settembre-ottobre, ma di due. Con un “-3” complessivo gli arancioneroverdi – domani in campo al Penzo col Pavia (ore 15) – scendono dall’8. al 10. posto nel girone A, con 44 punti e un sempre confortante margine di 9 lunghezze sul Monza e sui playout. Stavolta la richiesta della Procura Federale è stata accolta senza sconti, nemmeno nei confronti di Yury Korablin: il patron lagunare (che invece ha rispettato la scadenza del 16 aprile pagando sia gli stipendi che i contributi) nel primo procedimento se l’era cavata con 40 giorni d’inibizione, ma i tre mesi inflittigli ieri gli impediranno di firmare documenti ufficiali fino al 19 agosto. Ciò significa, come già anticipato nei giorni scorsi dal dg Dante Scibilia, che Korablin dovrà delegare il potere di firma a Zhanna Chesnokova (suo braccio destro nel cda) per iscrivere la squadra entro il 30 giugno al campionato 2015-2016. «Prendiamo atto della decisione – sono le parole del ds Ivone De Franceschi – con il dispiacere di aver lavorato per mesi in una situazione d’incertezza che non è dipesa da noi e che non ha aiutato nessuno, in campo e fuori. Valuteremo se presentare ricorso». Particolarmente contrariato il tecnico Michele Serena, ancora penalizzato da allenatore lagunare come ai tempi della gestione-Poletti. «Dico solo che la normalità è non subire nessuna penalizzazione – commenta Serena -. Siamo carichi dopo la vittoria di Bassano, arriva il Pavia e passiamo dalla prima alla seconda della classe. La squadra è pronta a dare tutto, noi il nostro l’abbiamo fatto e infatti nel girone di ritorno abbiamo perso tre sole gare contro le 10 dell’andata».

Ore 18.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) La mano pesante del Tribunale Nazionale Federale, che in questi giorni ha stroncato Monza (meno 4) e Novara (meno 8) si è abbattuta anche sul Venezia, sanzionato ieri con 2 punti di penalizzazione. Si sperava nel bis della sanzione del 9 aprile limitata a un punto solamente, visto che il «reato» era il medesimo, cioè il mancato versamento dei contributi. Ma nelle ultime ore il pessimismo in casa arancioneroverde era aumentato in misura proporzionale alle penalizzazioni comminate alle altre squadre. Tanto che si temeva addirittura di peggio. Oltre ai due punti, il Tribunale ha disposto l’inibizione del presidente Yuri Korablin per tre mesi, pena che va a sommarsi ai 40 giorni ricevuti in precedenza e che comporterà l’impossibilità di rappresentare legalmente il Venezia (e di firmare) fino alla metà di agosto. Servirà dunque delegare una persona di fiducia per gli adempimenti relativi all’iscrizione del prossimo anno. Il raddoppio della sanzione rispetto alle previsioni va a modificare la classifica quel poco che basta per impedire al Venezia di poter festeggiare già questa sera la salvezza matematica. Scendendo infatti a 44 punti la squadra di mister Michele Serena si vede ridurre le distanze sulla zona play out a 9 lunghezze, dove c’è il Monza a quota 35: stasera i brianzoli giocano con il Pordenone, ma anche se dovessero perdere ci sarebbe ancora margine nelle successive tre giornate per raggiungere gli arancioneroverdi. A meno che non si verifichi un risultato utile domani al Penzo (ore 15) contro la vicecapolista Pavia. «Visto come sono andate le ultime udienze un po’ ce lo aspettavamo – commenta il ds Ivone De Franceschi – va detto che in questi mesi abbiamo lavorato nell’incertezza e il fatto che le penalizzazioni siano arrivate solo a metà aprile non ci ha aiutati. Questa cosa non dipende da noi, ne prendiamo atto e andiamo avanti. Per quanto riguarda il presidente, dovrà delegare una persona di sua fiducia, ma alla fine le decisioni continuerà a prenderle lui». La società deciderà se fare o meno ricorso, anche in base a quel che vorrà fare il Monza. Da segnalare che dopo aver mancato le scadenze di dicembre e febbraio relativamente ai contributi, costate in totale tre punti, ieri la società ha potuto presentarsi in regola alla scadenza di aprile, relativa ai pagamenti di gennaio e febbraio, questi sì onorati per tempo dal presidente Korablin. Il rammarico per i punti persi per motivi extra sportivi rimane, come conferma mister Michele Serena: «La normalità è non prendere neanche un punto di penalizzazione, non rallegrarsi per averne preso uno solo o due. Mi girano parecchio, per questo è meglio che non dica altro».

Ore 18.30 – (La Nuova Venezia) Un punto di penalizzazione al Venezia? No, due. La notizia arriva al Taliercio nel tardo pomeriggio, quando Serena sta per fischiare la fine dell’allenamento. Telefoni bollenti tra Mestre e Roma, dove si è recato l’avvocato Gian Maria Daminato. Sorpresa sì, ma non totale. Le sentenze dei giorni precedenti nei confronti di Monza (4 punti), Reggina (12) e Novara (8) avevano fatto scattare il campanello d’allarme e le motivazioni fanno ulteriore chiarezza. Tribunale Federale Nazionale, presieduto dall’avvocato Salvatore Lo Giudice, più severo, rispetto al primo inadempimento , ma l’ipotesi di ricevere due punti di penalizzazione è diventata sempre più concreta col trascorrere delle ore dopo che il Procuratore Federale ha chiesto due punti di penalizzazione per il Venezia. E due punti sono stati. Con l’aggiunta dei tre mesi di inibizione inflitti al presidente Yuri Korablin, che si aggiungono ai 40 giorni ricevuti per il primo deferimento, che portano al 19 agosto come data di scadenza. La motivazione è chiara: al 16 febbraio la CoViSoc ha rilevato che non solo non era avvenuto il versamento delle ritenute Irpef e dei contributi Inps del bimestre novembre e dicembre, ma non erano ancora stati saldati nemmeno quelli di settembre e ottobre per i quali il Venezia era già stato penalizzato di un punto. Quindi due punti e non uno di penalizzazione. Il Venezia ora retrocede a 44 punti in classifica, 9 in più rispetto al Monza quint’ultimo. «Prendiamo atto, sapevamo che doveva arrivare questa nuova penalizzazione» sottolineato il diesse De Franceschi, «è una sorpresa parziale visti i casi Monza, Reggina e Novara. Non è semplice vivere in questo stato di incertezza. Comunque analizzeremo le motivazioni della sentenza e poi decideremo se presentare o meno ricorso». Fino ad agosto toccherà a Zhanna Chesnokova firmare al posto dell’inibito presidente Yury Korablin. «La normalità è non prendere penalizzazioni» il commento di Michele Serena, «non posso essere contento. E mi fermo qua». E c’è sempre da ricordare che quanto non versato finora, dovrà essere effettuato prima dell’iscrizione di fine giugno. Oltre al Venezia, in Lega Pro, sono stati penalizzati di 4 punti il Barletta e di 3 il Savoia nel girone C. Campionati falsati, a un mese dalla conclusione, e potrebbe non essere finita qua, tra nuove penalizzazioni e ricorsi per quelle già inflitte. Con i 9 di ieri, sono saliti a 64 i punti di penalizzazione inflitti finora.

Ore 18.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Un campionato deciso a tavolino. Il rischio, concreto, è che la battaglia nei tribunali dopo gli otto punti di penalizzazione inflitti al Novara, che hanno riportato il Bassano al primo posto del girone A con un punto di vantaggio sul Pavia e due sull’Alessandria, vada ad inficiare pesantemente la regolarità della volata promozione verso quella serie B che per i tifosi dei giallorossi ad inizio stagione non era neppure un sogno. Difficile, in una situazione come questa, evitare di farsi distrarre, ma Antonino Asta, alla vigilia del derby con il Real Vicenza in programma stasera al Menti con inizio alle 20.45, tiene la barra del timone dritta senza farsi apparentemente condizionare: «Non entro nel merito della penalizzazione del Novara – taglia corto l’allenatore giallorosso – dobbiamo pensare solo a noi stessi e a dare il massimo ad ogni gara per concludere al meglio il nostro campionato e poi vedremo dove saremo arrivati quando sarà il momento di fare i conti. Domenica scorsa contro il Venezia è stata una giornata no, da dimenticare in fretta, ma è bello essere qui a quattro giornate dal termine del campionato a lottare per qualcosa d’importante. Non mi aspetto nessun regalo da parte del Real Vicenza, anzi: sarà sicuramente una partita sentita da parte loro, visto che contro la Torres hanno tenuto a riposo giocatori come Bruno, Carlini e Lavagnoli. Dovremo essere bravi a stringere in mezzo al campo e poi ripartire con i nostri esterni». Michele Marcolini, dal canto suo, prepara la trappola ai rivali cugini, ben sapendo che il pronostico pende dalla parte dei primi della classifica, per quanto un derby stia a sé. Il tecnico biancorosso gioca a carte coperte e prepara sorprese. Chi pensa di trovare un Real Vicenza già in vacanza probabilmente ha sbagliato i propri conti. Stasera, in ogni caso, tutto sarà più chiaro.

Ore 17.40 – (Giornale di Vicenza) Altro giro, altra corsa. Il Bassano che col Venezia credeva di aver sperperato una fortuna scopre di poter contare su una seconda mano di roulette a disposizione. Che poi non è mica una botta di fortuna, evidentemente qualcuno ha sbagliato ed è in castigo, basta non farsi prendere ancora dall´ossessione da risultato, il panico che ha attanagliato il Soccer Team 5 giorni fa quando dopo un quarto d´ora non è riuscito a passare. «Ecco appunto – conviene Asta – a volte sento parlare di serie B a sproposito, siamo tutte lì appiccicate in un fazzoletto, come si fa a dire? Oh, ragazzi, noi dovevamo salvarci e ci siamo messi al sicuro con una vita di anticipo, adesso vediamo i playoff a un soffio e preoccupiamoci di garantirci quelli. Poi verificheremo se eventualmente si può rincorrere anche la volatona promozione. Io chiedo una sola cosa: ragioniamo una gara alla volta e col Real stasera (alle 20.45 al Menti e in diretta per le telecamere di Raisport) inseguo una prestazione delle nostre, di quelle in cui butti dentro tutto. Poi le partite le puoi vincere o perdere ma senza rimpianti. Col Venezia è stato un passaggio a vuoto, ora anche dal punto di vista emotivo mi aspetto un altro impatto». Applaude sinceramente il Real. «Una formazione che specie all´andata ha disputato un campionato spettacolare, piena zeppa di giocatori di talento ed eseperienza e con una spiccata identità di calcio. Dite che non aspetta altro di sgambettarci? Naturale, è la logica del derby, anche noi si va a caccia del bottino. E un duello – incalza don Tonino – nel quale entrambe tireranno all´intero incasso, poi può succedere che ci caschi un pari ma non per precisa scelta, bensì per equilibrio in campo». Toninelli è stato riattivato in tempo dopo il pit stop dell´ultimo turno, la caviglia ormai è guarita e riprenderà la casacca numero due, in mediana torna dall´inizio Proietti dopo la punta di pubalgia che l´ha tormentato nell´ultimo mese, anche se non con 90´ di autonomia, mentre Davì e Cenetti sono ammaccati: un pestone a un piede per il primo e un fastidio muscolare per il secondo che però valuterà stamane nelle rifinitura se arruolarsi dal primo minuto. Ballottaggio Cattaneo-Nolè sulla trequarti e intanto la notizia che eccezionalmente non servirà alcuna tessera del tifoso per assistere al match schioderà dal divano televisivo più bassanesi del solito. I Fedelissimi hanno suonato la carica e anche i Boys 2005 sollecitano l´orgoglio giallorosso. «Il Real è imprevedibile – chiosa Asta – può cominciare arrembante come essere attendista e colpire. E più importante che ci sia il Bassano con la voglia di mordere e graffiare».

Ore 17.30 – (Giornale di Vicenza) Arrivato il giorno X. Stasera alle 20.45 il via della partita tra Real Vicenza e Bassano. Cornice dell´incontro, il prestigioso Menti. Il Bassano è sotto i riflettori. I giallorossi, dopo la penalizzazione per il Novara, sono balzati in testa alla classifica con un punto sul Pavia. Dopo lo scivolone in casa contro il Venezia, la squadra di Asta deve riprendere la sua cavalcata verso la serie cadetta. Ma il Real Vicenza sicuramente non gli farà sconti. Dopotutto…il derby è sempre il derby! E il presidente biancorosso Diquigiovanni ci tiene molto. «Noi affrontiamo questa partita con la volontà di dare una bella soddisfazione alla nostra società – commenta Marcolini, abbiamo l´obiettivo di ottenere i punti necessari a scavalcare la Feralpi Salò e tenere le altre squadre dietro sempre più distanti se possibile. A parte la questione puramente matematica, non siamo qui a fare voli pindarici. I playoff ormai ci sono sfuggiti, ma puntiamo a ottenere la miglior posizione possibile. Finire tra le prime è sempre una bella soddisfazione».
Marcolini avrà ancora a disposizione l´allenamento di questa mattina per definire gli undici che schiererà dal primo minuto. «Io sono molto molto soddisfatto di come i ragazzi hanno risposto a Sassari», continua il tecnico. Facile pensare che, dopo il riposo concessogli domenica, Marcolini stasera non farà a meno di bomber Bruno. Al suo fianco potrebbe esserci Bardelloni, forte del gol e della bella prestazione contro la Torres. A centrocampo i dubbi: Marcolini si affiderà ancora ai giovani o tornerà ai suoi “veterani”? Dalla Bona in mediana e Vannucci sulla fascia sinistra sono intoccabili, mentre a destra ballottaggio tra Lavagnoli e Chiarello. Nei corridoi, a sinistra dovrebbe esserci Malagò, tornato al gol, mentre a destra dovrebbe tornare Cristini. A difendere la porta di Tomei dovrebbero essere Carlini, Polverini e Quintavalla, con Piccinni che torna in panchina, ma sarà difficile vederlo in campo dal primo minuto visto il prolungato stop. Un Real pronto ad affrontare a viso aperto il temibile Bassano. Sui cugini così Marcolini: «Cedo che il Bassano sia lì con merito, bisogna fare i complimenti a tutti: società, giocatori e staff tecnico. È una squadra molto organizzata, compatta che poi quando attacca ha grandissima qualità con i quattro giocatori offensivi, che hanno nell´uno contro uno la loro migliore dote e riescono a creare moltissimi grattacapi alle difese avversarie. Sanno difendersi e buttarsi in avanti con grande pericolosità, non a caso sono primi». Tutto pronto per il derby che accenderà il Menti, di solito non proprio caldo.

Ore 17.00 – (Giornale di Vicenza) Lo aveva detto ancora mesi fa Lino Chilese di essere pronto ad aiutare il Vicenza e ieri ha dato concretamente il suo contributo alla causa biancorossa. Alla fine l´imprenditore vicentino, presidente dell´Arzichiampo, ha mantenuto la parola ma ha pure scelto di non fare parte della Vi.Fin. Spa, la società nata nei giorni scorsi e di cui è presidente Alfredo Pastorelli. Abbiamo raggiunto telefonicamente Lino Chilese che in questi giorni è all´estero e ci siamo fatti spiegare direttamente da lui alcune aspetti: «Che sia legato da profondo affetto al Vicenza non ci sono dubbi e per questo spesso ho espresso la volontà di potermi rendere utile. Non solo, devo pure aggiungere che c´è già una collaborazione per quanto riguarda il settore giovanile tra la mia società, l´Arzichiampo, e il Vicenza e dunque penso che questo mio aiuto finanziario potrà solo rafforzarla». Perchè alla fine ha scelto di non far parte della Vi.Fin. Spa? «Ne ho discusso con il mio commercialista, il dott. Dal Santo, e dopo aver valutato ogni aspetto si è scelto di fare sì un finanziamento, come immobiliare Futura Spa, ma non a Finalfa, bensì direttamente al Vicenza calcio. Una strada simile, anche se un po´ diversa, l´ha seguita Stelvio Dalla Vecchia». Questo suo finanziamento può aprire la strada a qualcosa di ancora più coinvolgente? «Certo lascia la porta aperta ad una eventuale acquisizione di quote della società». Questo suo impegno, così come magari quello di altri imprenditori, potrebbe essere in antitesi con la Vi.Fin. Spa? «No perchè l´obiettivo poi è uguale: aiutare i colori biancorossi; a tal proposito posso pure anticipare che sono già stato contattato da altri imprenditori che sono disposti a dare un aiuto, ma che vogliono seguire la mia strada, appena tornerò a Vicenza provvederò a metterli in contatto direttamente con Sergio Cassingena, presidente di Finalfa, e con il d.g. Andrea Gazzoli». Visto l´impegno di Vi.Fin., il suo, quello di Stelvio Dalla Vecchia e, come pare, ben presto anche di altri imprenditori, lei è ottimista per quanto riguarda il futuro biancorosso? «Poco da girarci attorno, molto dipenderà dai risultati, così come è giusto ammettere che questo interesse nato attorno alla società è merito in gran parte di Marino, del suo staff e dei giocatori, per gli ottimi risultati che hanno saputo ottenere sul campo. Comunque sì, sono fiducioso».

Ore 16.40 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 16.30 – Qui Guizza: sessione extra di allenamento per i difensori.

Ore 16.10 – Qui Guizza: partitella ancora in corso, continui consigli di mister Parlato ai giocatori.

Ore 15.50 – Il Comune di Padova comunica che “qualora la Biancoscudati Padova dovesse raggiungere l’obiettivo promozione già nella giornata di domenica 19 aprile, tutti i tifosi padovani potranno recarsi in piazza delle Erbe, dalle ore 21.00, e festeggiare con la squadra il grande risultato eventualmente ottenuto. Al momento dell’arrivo dei giocatori in piazza questi ultimi si recheranno sulla loggia del Palazzo della Ragione. Per favorire l’afflusso dei tifosi, grazie alla collaborazione fra Comune e Aps, i parcheggi di piazzale Boschetti saranno aperti e gratuiti”.

Ore 15.40 – Qui Guizza: partitella a campo ridotto.

Ore 15.20 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento. Assenti Mattin ed Aperi.

Ore 15.00 – Qui Guizza: Biancoscudati ancora negli spogliatoi a colloquio con mister Parlato.

Ore 14.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Saranno in circa 1600 i tifosi biancorossi al «Tombolato, una presenza importante anche se solo la modesta capienza dello stadio del Cittadella (7623 posti) ha impedito che a sostenere il Vicenza ci fossero almeno 3000 supporter. La sfida tra i granata e i biancorossi è molto attesa, considerato che i punti in palio sono molto pesanti e che chi dovesse perdere potrebbe vedere complicarsi la volata finale del torneo. Pasquale Marino, che sostituirà lo squalificato Moretti con il giovane Sbrissa nato a pochi chilometri dal «Tombolato», non vuol spostare l’attenzione e la concentrazione dalla gara di Cittadella, continuando a pensare e a preparare una partita alla volta come è accaduto finora. «Finora abbiamo sempre lavorato mirando alla partita del fine settimana senza pensare a quello che viene dopo – precisa il tecnico –. Siamo sempre scesi in campo per ottenere il massimo e lo stesso faremo contro il Cittadella». L’allenatore del Vicenza commenta anche la vittoria del Frosinone nel recupero di martedì contro il Latina, con la compagine ciociara che ha così scavalcato il Vicenza in classifica di un punto, e la penalizzazione tolta dalla Corte d’Appello Federale al Bologna. «Sono risultati e situazioni che hanno riguardato altre compagini, sui quali noi non possiamo nulla – spiega –. Il nostro compito è di far bene quando siamo chiamati in causa. Il Frosinone ha vinto il derby e ci ha scavalcato, e per quanto riguarda il punto ridato al Bologna ritengo che non dobbiamo sperare nei problemi degli altri per avere possibili vantaggi. Quel punto il Bologna lo ha fatto sul campo e pur non conoscendo le regole ritengo giusto che sia stato riassegnato. Per tutto il resto c’è la giustizia sportiva. A titolo personale e da uomo di campo dico, per esempio, che non sono d’accordo sulle penalizzazioni assegnate in Lega Pro. In questo modo i campionati non si decidono sul campo. Si dovrebbe piuttosto pensare alle garanzie iniziali che consentano di arrivare al termine della stagione evitando in questo modo ai vari organi Disciplinari di dover intervenire a campionato in corso». Marino torna poi a parlare della sfida di Cittadella, ricordando le notevoli difficoltà riscontrate nella gara d’andata finita sull’1 a 1. «Ho già detto che ci attende una gara difficile – ribadisce -, lo è stata anche all’andata anche se allora eravamo in una condizione diversa, molti meccanismi non erano ben oliati, e anche l’aspetto fisico non era al top. Però anche domani sarà importante mantenere alta l’attenzione e la concentrazione perché il Cittadella è una squadra che gioca bene, guidata da un tecnico di qualità che ha saputo, nel corso di questi anni, tirare fuori il meglio da ogni giocatore. Noi non dovremo essere frenetici, forzare le giocate, come in altre occasioni servirà calma e serenità nella gestione del gioco. La condizione generale è buona, dal punto di vista fisico stiamo bene, la squadra ha lavorato intensamente in settimana e quindi siamo pronti a proseguire sulla strada tracciata».

Ore 14.20 – (Giornale di Vicenza) Giovanni Sbrissa spera di vivere una serata magica a due passi da casa. Il giovane centrocampista, nato a Castelfranco, stasera a Cittadella proverà l´emozione di giocare da titolare un derby importantissimo nella volata del Vicenza verso la serie A. Come si era già capito nel corso della settimana, anche nella rifinitura di ieri mattina al Morosini il tecnico Pasquale Marino non ha lasciato dubbi sulla scelta di affidare proprio a Sbrissa il ruolo di “vice-Moretti”: sarà lui quindi a completare il centrocampo agendo da mezzala destra, al fianco del regista Di Gennaro e dell´interno sinistro Cinelli. Tutto confermato. Il resto della formazione titolare vedrà la conferma per dieci undicesimi della squadra che la settimana scorsa ha battuto l´Avellino al Menti. Davanti al portiere Vigorito la difesa vedrà la coppia Brighenti-Manfredini al centro, con Sampirisi e D´Elia a spingere sulle fasce come terzini. In attacco partirà il consueto trio Laverone-Cocco-Giacomelli. Gol dalla panchina. Se poi servisse l´innesto di altri attaccanti per trovare una maggiore incisività a partita in corso, saranno quattro i giocatori pronti a subentrare. Petagna ormai da due settimane si allena regolarmente con il gruppo e potrebbe affiancare o sostituire Cocco se servissero peso e centimetri; Ragusa, Spinazzola e Vita possono invece assicurare rapidità e fantasia sulle corsie esterne, con l´ex giocatore del Monza pronto comunque anche a giocare da mezzala se necessario. In difesa torna invece a disposizione Gentili. Concentrazione e divertimento. Molti segnali fanno capire come in questo periodo nel gruppo biancorosso ci siano grande entusiasmo e sintonia. Ieri mattina tutti si sono impegnati con la giusta concentrazione durante la partitella in famiglia, come se ci fossero dei punti veri in palio: Manfredini non ha lesinato un rimprovero a Giacomelli per un´incomprensione in fase di marcatura. E nella gara sui calci da fermo la squadra rossa, che ha pareggiato proprio all´ultimo tentativo disponibile contro la squadra bianca, ha esultato come per un gol importante. Ma c´è stato anche spazio per qualche sorriso. Ad allenamento ormai concluso Marino ha bonariamente allontanato dal campo Alhassan, che si stava attardando improvvisandosi portiere sulle punizioni, e ha raccomandato a Di Gennaro e Giacomelli, finalisti nel confronto sui calci di rigore, di darsi una mossa: «Non è che possiamo star qua tutto il giorno…». Gol di Di Gennaro, errore di Giacomelli, e tutti negli spogliatoi, prontissimi per il derby di stasera.

Ore 14.00 – (Giornale di Vicenza) Sette gare al termine. Non ce ne sarà una di più facile rispetto ad altre e di sicuro quella di stasera a Cittadella (inizio alle 20.30) sarà tra le più delicate. Clienti scomodi i cugini, in quello che non viene vissuto come un vero derby, che sempre hanno saputo rendere la vita difficile al Vicenza. La gara dell´andata insegna. La squadra di Marino ci arriva con alle spalle l´importante vittoria sull´Avellino, che ha dato ancora più slancio ai sogni biancorossi, tanto che lo stesso Di Gennaro al nostro giornale ha ammesso: «Siamo in lotta per la serie A». Ma Pasquale Marino si è mostrato granitico nel tenere la posizione anche ieri e su questo argomento ha ribadito: «Stabilito che l´intento è sempre quello di fare il massimo, non capisco qual è il problema, noi abbiamo un solo obiettivo: cercare di fare il meglio con il Cittadella e così via, gara dopo gara. Alla fine tireremo le somme, ma è ovvio che più in alto arriveremo meglio sarà». Insomma, vietato ancora pensare alla serie A? «Da quando ci sono io qui siamo andati avanti con questa mentalità, guardando partita dopo partita senza tabelle, senza star lì a vedere se giochi in casa o fuori. Credetemi, è solo una perdita di tempo. Meglio non disperdere energie per pensare a queste cose, noi le dobbiamo invece concentrare tutte sulla gara che ci aspetta col Cittadella che sarà difficilissima». Divaghiamo un attimo: ad inizio settimana eravate secondi in classifica poi col punto ridato al Bologna e la vittoria del Frosinone nel recupero siete scivolati al quarto posto. «Prima di tutto è importante che noi facciamo il nostro dovere in campo. Il Frosinone è stato bravo a fare suo il derby, poi per quanto riguarda il Bologna io dico che il punto l´aveva guadagnato sul campo e quindi noi non dobbiamo sperare nelle problematiche delle società perchè così gli avversari magari hanno delle penalità. Io non entro nel merito della giustizia sportiva però anche leggendo quanto è avvenuto in Lega Pro non sono d´accordo, perchè si dovrebbe pensare alla garanzia iniziale, cioè di poter arrivare con le proprie forze alla fine del campionato, altrimenti si vince non sul campo ma a tavolino e siccome io sono uomo di campo queste regole non le approvo». Torniamo alla gara col Cittadella. Al posto dello squalificato Moretti ci sarà il giovane Sbrissa, come l´ha visto ? «Si è allenato bene, così come Vita che aveva fatto bene in questo ruolo quando era entrato a Vercelli». Sarà gara difficilissima, l´ha detto prima anche lei, pure all´andata il Cittadella vi aveva reso la vita assai dura soprattutto nel primo tempo. «Sì, fu molto difficile, a parte che era la terza da quando c´ero io, ma se guardiamo a tutte le partite giocate forse è stata quella che almeno nei primi 45´ ci ha messo più in difficoltà. Certo, allora eravamo in una condizione diversa e ancora si dovevano oliare certi meccanismi, adesso siamo molto più avanti e quindi quanto vissuto all´andata ci deve servire da stimolo, anche perchè loro sanno giocare e hanno un allenatore che nel tempo ha dimostrato di saper tirare fuori il meglio da ogni giocatore». Qual è il loro punto di forza? «Al di là dei singoli sono davvero molto ben organizzati, poi hanno tanta qualità davanti basti pensare a Coralli, Sgrigna, Stanco, Minesso, lo stesso Gerardi quando gioca». E il Vicenza, come spesso dice lei, dovrà avere pazienza? «Sì, non bisognerà essere frenetici, non dovremo forzare le giocate ma bisognerà invece mantenere la serenità e la calma nella gestione del gioco, perchè quando ci è riuscito abbiamo messo in difficoltà tante squadre». La condizione fisica avrà un peso determinante, come sempre, anche in questo finale di campionato. Il Vicenza come sta? «A oggi posso dire che ci siamo, poi magari qualcuno potrà avere qualche calo e ci sta, ma nel complesso stiamo bene, poi stanno crescendo anche i ragazzi che stanno dietro per cui da questo punto di vista non ci sono problemi, d´altra parte vedo l´intensità che mettono negli allenamenti e questo mi fa ben sperare».

Ore 13.40 – (Gazzettino) Dentro o fuori? Forse la partita di stasera non darà una sentenza definitiva, né per il Cittadella e né per il Vicenza, ma è fuori discussione il valore del derby. L’ha detto Andrea Pierobon, incrociato ieri prima dell’allenamento: «È una gara che non possiamo permetterci di fallire». L’ha sottolineato Claudio Foscarini in conferenza stampa: «Da adesso in avanti c’è da percepire il desiderio e la volontà di vincere. Ci sono altri fattori che vanno a influire sul risultato finale, ci sono gli avversari, ma in questo momento non si può più sbagliare. È fondamentale cercare il risultato, sin dal derby. Vincere con il Vicenza significherebbe guardare alle restanti sei gare con un’ottica diversa. In caso contrario ci sarebbe da preoccuparsi».
Il Cittadella è vaccinato a questi appuntamenti. «La squadra è pronta – sottolinea il tecnico granata – essendo abituato a lottare per la salvezza fino all’ultimo, ma ogni anno è una cosa diversa, è sempre una sofferenza nuova, una sfida da vincere. I ragazzi non hanno bisogno di particolari input, basta guardarli in faccia negli allenamenti per capire che sono carichi, concentrati e vogliosi di riscattare gli ultimi due ko. L’allenatore non deve spronare nessuno, piuttosto cercare assieme ai collaboratori di tenere a bada la tensione, inevitabile in queste partite». Vicenza più difficile da affrontare rispetto al Carpi? «Sono squadre diverse. La capolista è cinica, il Vicenza deve creare certe situazioni per andare in gol, ma ha una sua precisa fisionomia, e dalla sua ha la forza della serenità, elemento non certo da poco. Il Vicenza poi ha riferimenti importanti». Analogie con la gara dell’andata? «Pochissime. Allora il Cittadella finì in nove, adesso invece siamo cresciuti anche a livello disciplinare». Uno sguardo alla classifica. «Un anno fa di questi tempi avevamo tre punti in meno ma quattro squadre sotto, ora siamo terz’ultimi. Siamo messi peggio pur avendo fatto più punti». Stasera si preannuncia un Tombolato pieno: uno stimolo in più? «Deve essere così, e chiedo al pubblico di stare vicino al Cittadella anche nei momenti di difficoltà che ci saranno nel corso della partita. La spinta dei tifosi è importante». Quanto alla formazione, di sicuro peserà l’assenza dell’infortunato Gerardi. «Dispiace perché stava vivendo un buon momento, ci dava profondità. Ci sono comunque giocatori che possono fare bene in attacco, poi abbiamo Sgrigna, Minesso e Rigoni, che sono ex della partita e certamente avranno uno stimolo in più». In difesa De Leidi è favorito su Pellizzer, che si è allenato a parte in settimana, a centrocampo rientra Rigoni che farà coppia con Paolucci, in avanti Sgrigna e Stanco. QUI VICENZA. Così l’allenatore Pasquale Marino: «Ci attende una sfida difficilissima, lo è stata anche quella dell’andata anche se eravamo in una condizione diversa. Sarà importante tenere alta la concentrazione perché il Cittadella gioca ed è guidato da un tecnico di qualità».

Ore 13.30 – (Gazzettino) Si preannuncia il pienone al Tombolato. A ieri sera erano 5.300 i biglietti venduti, gli ultimi duemila saranno disponibili nella giornata di oggi. Esauriti da tempo i 1.144 posti della curva, ci sono ancora pochi tagliandi della tribuna ovest laterale scoperta, lato nord, settore destinato agli ospiti, il prezzo del biglietto è di 23 euro. La tribuna ovest è completa, rimane la gradinata est (14 euro). In questo settore potranno accedere i residenti della provincia di Vicenza, con o senza Tessera del tifoso, dei comuni limitrofi a Cittadella, e ovviamente tutti gli altri tifosi. La biglietteria della sede di via Cà dai Pase sarà aperta oggi dalle 9 alle 12.30, quindi si potranno acquistare i restanti biglietti della gradinata est direttamente allo stadio dalle 16 in poi. Il derby, per la posta in palio – promozione diretta in serie A per il Vicenza, salvezza da raggiungere per il Cittadella – ha inevitabilmente concentrato l’attenzione di tutti per la gara di stasera, anticipo della 15. giornata del girone di ritorno, e in ogni allenamento della settimana i tifosi granata sono stati vicini ai propri giocatori. Ieri campeggiava un lungo striscione attorno al campo da calcio, scritto in dialetto: «Quando el zugo se fa duro el Sitadea buta zo el muro… Co a ruspa o col picon dentro a porta ga da ndare el baeon… Non si molla!!!». Anche il Centro coordinamento dei club granata, con un’apposita nota, ha richiamato tutta la tifoseria al derby di stasera, per non far mancare l’appoggio alla squadra.

Ore 13.10 – (Mattino di Padova) È un derby, per quanto non sentito come i classici Padova-Venezia o Verona-Vicenza, ed è l’unico veneto di serie B, dopo la scomparsa dei biancoscudati dalla scena del professionismo e la mesta discesa dei neroverdi in Lega Pro. Una sfida particolare in ogni caso, accentuata dal fatto che, per opposte esigenze di classifica, la posta in palio di stasera vale tantissimo. Tre punti che potrebbero significare uscita dalle sabbie mobili della zona retrocessione per i granata di Foscarini, adesso terz’ultimi e quindi a rischio di retrocessione diretta, e balzo sul secondo gradino della classifica per i biancorossi, ora quarti, ma distanti rispettivamente due e una lunghezza da Bologna e Frosinone, che li precedono e che lottano con loro, spalla a spalla, per la promozione diretta in A. A sette giornate dall’epilogo della stagione, il Tombolato vivrà una serata ad alta tensione emotiva, con un favorito d’obbligo in partenza, l’undici di Pasquale Marino, ma con un Cittadella per nulla disposto ad interpretare la parte della vittima sacrificale. Vincere e basta. «È una tappa fondamentale per noi, questa partita», conviene il tecnico trevigiano alla vigilia, «perché bisogna centrare il risultato, un solo risultato, e guardare poi avanti con fiducia». Già, tante belle intenzioni, ma i conti vanno fatti con una squadra che corre come un treno e che la mano sapiente di Marino ha letteralmente trasformato rispetto alla gara d’andata. «Guardate», spiega Foscarini, «io non devo caricare oltremodo questa sfida, i ragazzi sono motivati da soli, guardandoli in volto ieri (mercoledì, ndr) li ho visti concentrati a dovere. L’abilità mia e dello staff con cui lavoro è invece di evitare che vadano in fibrillazione, affrontando il match con un buon grado di serenità». Proprio sulla serenità insiste il mister. «Quella che ha il Vicenza, appunto, che con Marino in panchina è cresciuto esponenzialmente e ha un suo preciso modo di stare in campo». E allora, come se ne può venire a capo? «Creando i presupposti per far loro male. Ho il massimo rispetto per i biancorossi, ci mancherebbe!, ma dobbiamo creare le condizioni per andare in gol». Pubblico-record. Si va verso un numero di spettatori da assoluto primato per il club padovano: da Vicenza arriveranno in 2.500, i biglietti staccati sino a ieri sera risultavano complessivamente 3.700 e c’è ancora l’intera giornata odierna per assicurarsi un posto al Tombolato, con prevendita in sede dalle 9 alle 12.30 e poi dalle ore 16 allo stadio per le gradinate Est e Ovest (laterale-scoperta). Le previsioni indicano un’affluenza fra i 5.000 e i 6.000 tifosi, per una cornice sontuosa. E Foscarini a tal proposito si appella al popolo granata: «Per noi dev’essere uno stimolo ulteriore avere lo stadio gremito. Mi auguro che la nostra gente aiuti la squadra, ci saranno momenti di difficoltà ed è lì che mi aspetto una mano dal pubblico. Sono quattro partite in casa su sette, magari le vincessimo tutte, saremmo a posto, anche se la salvezza potrebbe essere matematica più a quota 49 che a 50». Pellizzer , più no che sì. Il capitano, che sabato scorso nel finale di gara con il Carpi ha accusato un risentimento muscolare nel punto in cui si era già fatto male contro il Bologna e poi con la Ternana, si è allenato anche ieri con molta precauzione. «Vediamo come sta, poi decideremo», la frase sibillina di Foscarini, a dimostrazione che difficilmente lo schiererà dall’inizio. Sicuri i rientri di Scaglia (con De Leidi al fianco) e di Rigoni e Sgrigna, due dei tre ex in campo (il terzo è Minesso). Giusto giocarsi questa carta, magari uno di loro lascia il segno…

Ore 12.50 – (Corriere del Veneto) Tensione, concentrazione, consapevolezza di avere un margine di errore bassissimo, se non nullo. La vigilia di Claudio Foscarini in vista del derby con il Vicenza in programma stasera alle 20.30 al Tombolato è carica di ansie e di preoccupazioni. Del resto, è sufficiente guardare la classifica per comprendere come il Cittadella non possa più sbagliare: «E’ una partita molto importante – spiega l’allenatore – mai come stavolta sarà fondamentale fare risultato. Non importa come, abbiamo bisogno di punti. Vedo tanta concentrazione e voglia nei ragazzi, bisogna solo evitare che la carica positiva non si trasformi in tensione che alla fine paralizza le gambe. Il Vicenza? E’ diverso dal Carpi, forse gioca meglio e ha Di Gennaro davanti alla difesa che fa e costruisce il gioco. Lasciano qualche spazio in più rispetto al Carpi, a cui è difficilissimo fare gol». Stavolta sembra scoccare l’ora degli ex Sgrigna e Rigoni: «Se giocano come penso e credo – chiude Foscarini – potrebbero essere determinanti». Ci sarà il pienone stasera al Tombolato. L’ultimo dato della prevendita diffuso ieri dal Cittadella parlava di 5300 spettatori già sicuri, abbonati compresi. Il dato è destinato a incrementarsi ulteriormente nella mattina odierna, tenendo presente il fatto che come previsto la richiesta di tagliandi da Vicenza è stata superiore di almeno il doppio rispetto ai 1600 messi a disposizione dal club granata.

Ore 12.20 – L’arbitro di Legnago-Padova sarà il signor Francesco Raciti di Acireale, coadiuvato dagli assistenti di linea Bellini e Pretalli.

Ore 12.00 – (L’Arena) Si stanno preparando misure decisamente straordinarie, a Legnago, in previsione della partita di calcio che si svolgerà domenica alle 15. Un incontro che non desta particolari preoccupazioni, per quanto riguarda l’ordine pubblico, ma che è decisamente difficile da gestire dal punto di vista logistico. Tanto che è stato deciso che il giorno dell’incontro i bigonci resteranno chiusi e che i biglietti potranno essere acquistati solo in prevendita. Cosa che a Legnago pare non essere mai accaduta. Paradossalmente, i problemi da affrontare sono legati all’eccessiva voglia di far festa dei tifosi della squadra ospite. In quella che è la quart’ultima partita di campionato, infatti, il Legnago ospita la capolista Padova, i cui sostenitori si stanno preparando ad invadere il «Sandrini» con la palese speranza di festeggiare la promozione in Lega Pro. Avendo ben undici punti di vantaggio sulla seconda, infatti, i biancoscudati hanno la possibilità di conquistare già domenica la vittoria matematica del campionato e, per questo, i loro sostenitori, che nonostante la squadra in serie D sono sempre stati molto numerosi, sono pronti a seguire in massa i loro beniamini. Lo stadio di Legnago, però, contiene, in tutto, 2.152 spettatori, di cui solo 1.350 sono attualmente riservati agli ospiti; 750 nella tribuna scoperta, che sarà riservata al tifo organizzato, e 550 in un settore della tribuna coperta, più altri 50 nella tribuna centrale. In quest’ultima, poi, troveranno posto anche i sostenitori del Legnago, che questa volta potrebbero essere più dei 4-500 abituali, visto che anche i biancoazzurri domenica potrebbero festeggiare, anche se per loro l’obiettivo, ormai quasi raggiunto, è quello della salvezza. Nel primo giorno di prevendita a Legnago, dove ci sono circa duecento abbonati, sono stati venduti un centinaio di biglietti. Il «Sandrini», insomma, rischia di essere davvero troppo piccolo per l’atteso match. Tanto che il Padova, che contava di avere al seguito non meno di 2000 supporter, aveva chiesto nei giorni scorsi che l’incontro venisse trasferito a Rovigo. Proposta a cui il Legnago ha risposto picche, una risposta che ha innescato una polemica a distanza. Per i tifosi di casa, o per altri spettatori abitanti in provincia di Verona, sarà possibile acquistare i biglietti sino alle 12.30 di sabato al bigoncio dello stadio. Poi, i tagliandi invenduti verranno inviati a Padova. Per quanto riguarda l’accesso allo stadio – possibile quindi solo per chi domenica sarà già in possesso dei biglietti, che costano 10 euro per la tribuna scoperta e 15 per quella centrale – sono previsti entrate e percorsi distinti di accesso alle tribune e possibilità di parcheggio lungo il Bussé per i tifosi ospiti, che arriveranno quasi tutti in auto, visto che a Padova è stato organizzato un solo pullman.

Ore 11.30 – (Gazzettino) Nel girone di ritorno, a causa dei problemi fisici che lo hanno tormentato per gran parte della stagione, Gustavo Ferretti ha accumulato solo 162 minuti, recuperi compresi di gara, concentrati in quattro partite, ma sufficienti per vederlo realizzare due reti decisive contro Montebelluna e Fontanafredda. «Dopo i tanti problemi che ho avuto – replica – quando ho avuto modo di giocare sono stato pronto, quantomeno per segnare. Credo siano stati due gol pesanti, specie con il Fontanafredda, ma lo stesso vale per quelli in avvio di stagione (sei nelle prime quattro gare più quello spettacolare con il Giorgione, ndr) perché all’inizio era tutto nuovo e non era scontato che le cose andassero così bene». E ora invece il traguardo è a un passo. «Se si realizzasse questo sogno sarebbe assolutamente bello. In passato ho vinto un campionato di serie D a Savona, ma giocando poco, quello di Eccellenza con il Marano e poi per tre volte, con Venezia, Clodiense e ancora il Marano sono arrivato secondo». Sarebbe dunque il massimo per “El Rulo” realizzare la rete della matematica, e non solo perché è un ex del Legnago. «Lo sarebbe per qualunque giocatore, ma vista la sfortuna avuta in questi mesi ci terrei ancora di più. Ora è tutto passato, mi alleno regolarmente da un mese e mezzo e avevo una voglia matta di giocare già quando ero infortunato. Ho sempre dato il massimo di quello che avevo e se avrò un’opportunità cercherò di sfruttarla al massimo».

Ore 11.20 – (Gazzettino) Zubin ha già festeggiato in carriera tre promozioni, sempre dalla quarta alla terza serie (la prima con l’Albinoleffe dalla C2 alla C1 nella stagione 1998-99). «Questa sarebbe la terza in quattro anni dopo le vittorie in serie D con il Venezia (2011-12, ndr) e l’anno scorso con il Pordenone». Ma quella all’ombra del Santo avrebbe un sapore particolare. «Vincere non è mai facile, a maggiore motivo in questo campionato che vede salire solo la prima. Ogni successo ha il suo sapore e viene vissuto in maniera diversa. A Padova però è calcio vero perché la piazza ha vissuto la serie A e B e può contare sul calore di un pubblico che nulla c’entra con questa categoria, senza dimenticare che la squadra è ripartita dal nulla». Ovvio il desiderio di essere protagonista in questo appuntamento: «Sono gare in cui tutti ci tengono a esserci, il gruppo è forte e chi gioca fa sempre la sua parte. L’allenatore deciderà e finora non ha sbagliato niente».

Ore 11.10 – (Gazzettino) Quattro assenze certe nel Padova per la sfida di domenica. Oltre agli infortunati Aperi e Mattin (Thomassen anche ieri si è regolarmente allenato) mancheranno per squalifica Niccolini e Amirante. In attacco, dunque, spazio dal primo minuto per uno tra Zubin e Ferretti, pronti a mettere il sigillo personale sulla promozione. Dall’alto dei suoi 37 anni l’attaccante di Capodistria attende l’appuntamento con lo spirito giusto. «Anche noi pensiamo a quanto può accadere – le sue prime parole – dato che questa è la prima gara decisiva per raggiungere il traguardo, ma serve concentrazione per chiudere subito il discorso. Siamo dunque tranquilli, come nelle altre settimane, consapevoli che l’impegno non va preso sottogamba». Anche perché il Legnago nelle ultime sette giornate ha conquistato sei vittorie e un pareggio. «Ed è tranquillo in quanto già salvo. Vorrà regalare un dispiacere alla capolista, ma per noi non è una novità».

Ore 11.00 – (Gazzettino) Di diverso tenore la reazione dei ragazzi della Fattori che in primo luogo invitano ad acquistare i biglietti direttamente a Legnago, mettendo in discussione la decisione della società locale di venderli (massimo 5 a persona) ai soli residenti in provincia di Verona. «Non c’è alcuna determina – scrivono in una nota – che imponga tale obbligo per cui non possono rifiutarsi di darveli! In ogni caso venite a Legnago dato che adiacente il campo c’è una collinetta dove posizionarsi per vedere la partita». «Non hanno capito – prosegue un portavoce della curva – che questa è una festa e così si rischia di mettere tensione». Disposto il divieto di vendita di bevande alcoliche. Inoltre è stato indicato un percorso specifico per chi viene da Padova che prevede l’utilizzo della autostrada A13 fino a Villamarzana (Rovigo Sud) per poi percorrere la Transpolesana fino all’uscita di Legnago Valgadizza. Ed è già andato esaurito in poche ore anche il pullman dell’Aicb. Non sono previsti maxischermi. Quanto al programma del dopo-gara in città, anche per una questione scaramantica e per mantenere alta la concentrazione della squadra, la società ancora non ha fornito specifiche indicazioni, ma oggi l’amministratore delegato Roberto Bonetto si vedrà con il sindaco Bitonci e, tra i vari argomenti trattati, si parlerà di quanto verrà fatto domenica, con probabile passerella in centro dei giocatori in pullman.

Ore 10.50 – (Gazzettino) In tribuna a Legnago è prevista anche la presenza del vecchio presidente Marino Puggina. Per chi è rimasto a bocca asciutta, da Verona non sono arrivate buone notizie dato che nel summit che si è svolto alle 12 nella Questura scaligera non è stata accolta la richiesta di estendere di 500 posti la capienza della gradinata scoperta. L’unica speranza per i tifosi rimane dunque quella legata alle prevendite a Legnago che proseguiranno oggi dalle 17.30 alle 19 e domani dalle 10 alle 12.30. A ieri, dei circa 800 tagliandi spettanti al pubblico di casa ne sono stati acquistati circa 250. Eventuali biglietti residui, in accordo tra le due società, saranno messi a disposizione dei tifosi padovani domani pomeriggio. «La società – scrive il Padova in un comunicato – si dice amareggiata per la situazione che si è venuta a creare, nonostante i tentativi di cambiare la sede della gara e di ottenere un quantitativo maggiore di biglietti. Invita i tifosi sprovvisti di tagliando a non recarsi a Legnago».

Ore 10.40 – (Gazzettino) Tutto come previsto. Nell’arco di venti minuti ieri pomeriggio sono andati esauriti 1.300 biglietti a disposizione dei tifosi biancoscudati per la partita di domenica a Legnago che potrebbe decretare la matematica promozione in Lega Pro. Fin da ora di pranzo si sono presentati ai botteghini dell’Euganeo i primi supporter, con una fila che poco prima dell’avvio della prevendita contava almeno di 130 persone. E dal clima di buon umore, con cori goliardici in attesa del via, si è passati a un attimo di tensione e di proteste alle 16.20 quando, con tanta gente ancora in fila, la dotazione è venuta meno. In particolare le lamentele riguardavano il fatto che non fosse stato previsto un numero massimo a persona di biglietti da acquistare. Filippo, arrivato alle 12, è stato il primo acquirente. «Ho preso un permesso a lavoro – racconta – perchè non si festeggia tutti gli anni». Omar, arrivato alle 13, sfida la scaramanzia, prendendo 17 biglietti. Tra i primi acquirenti c’è anche il signor Ilario, 71 anni: «Quando inizi con questa passione, non finisci più; è la nostra droga». Divide il bottino con il signor Ampelio, 74 anni: «A parte il Kras Repen, con mia moglie Giuliana ho fatto tutte le trasferte. Scrivete che la squadra va riconfermata in blocco perché il gruppo fa la differenza».

Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Con il rientro di Cunico, Dionisi dovrebbe accomodarsi nuovamente in panchina, mentre in difesa, nel ruolo di terzino destro, salgono le quotazioni del rientrante Bortot, fuori da diverse settimnane per infortunio, che potrebbe “scippare” il posto a Busetto proprio sul più bello. Thomassen, nonostante il dolore alla spalla, farà il possibile per essere al fianco di Sentinelli, mentre a centrocampo Segato e Mazzocco, in campo a Chioggia e con la Sacilese, viaggiano spediti verso la riconferma. Negli ultimi giorni, intanto, Parlato ha avuto tra i ranghi della sua squadra anche tre giovani brasiliani (due del ’95 e uno del ’98), che si sono messi in mostra prendendo parte anche al test in famiglia di ieri: sono loro gli ultimi soggetti “testati” nel corso di una stagione che ha visto passare decine di giocatori per i campi della Guizza. Il futuro si costruisce da oggi, e il Padova si sta guardando intorno alla ricerca di nuovi talenti.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Il Padova continua a lavorare alla Guizza, oggi lo farà di nuovo alle 15 prima di effettuare, domattina, l’ultima rifinitura prima della sfida di Legnago, che può regalargli la matematica promozione in Lega Pro, e Marco Cunico, ad un mese dalla botta al ginocchio che l’ha costretto a stare ai box dal match con il Giorgione in avanti, è pronto al rientro dal primo minuto. Proprio in questo senso l’amichevole in famiglia effettuata ieri pomeriggio al centro “Geremia” è stata abbastanza indicativa. Gli assenti sono quattro: Niccolini e Amirante per squalifica, Aperi e Mattin per infortunio, e il capitano, dopo lo stop forzato, ieri è stato uno dei pochi a disputare l’intero incontro. Parlato ha sperimentato entrambe le soluzioni: prima il “4-3-1-2”, con Zubin e Ferretti in avanti, poi il più convincente “4-2-3-1”, con l’inserimento dei due esterni veloci. Potrebbe essere quest’ultima la soluzione maggiormente accreditata per domenica pomeriggio, e in avanti il ballottaggio è apertissimo: Ferretti muore dalla voglia di rientrare dal primo minuto e, per sua stessa ammissione, di segnare la rete che può regalare la promozione al Padova, ma c’è Zubin, un fedelissimo del tecnico, ad insidiare le sue speranze di essere titolare.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) «Perché sono stati messi a disposizione solo 1.300 tagliandi? Come al solito, a rimetterci sono i tifosi di un’intera città che ha solo voglia di festeggiare». Anche gli ultras hanno preso posizione, invitando, con un comunicato, tutti i tifosi rimasti senza biglietto a “raggiungere lo stesso Legnago, perché da nostra visita odierna abbiamo constatato la presenza adiacente il campo di una collinetta dove ci si può posizionare per vedere la partita”. Gli unici a sorridere sono stati i tifosi che si sono sobbarcati più di 4 ore di attesa, per poter assistere dal vivo alla partita che può valere la promozione in serie D. Il primo a presentarsi alle biglietterie alle 11.30 non è stato nemmeno un padovano. È Michele, studente universitario: «Sono romano», ha rivelato, «ma studio qui da un anno e mezzo e mi è bastato poco tempo per appassionarmi. È stato mio cugino a trasmettermi questa passione, lui è padovano e, siccome oggi (ieri, ndr) lavora, io sono stato designato per mettermi in fila». Un’ora più tardi, infatti, ha ceduto il suo posto a Filippo, il primo tifoso riuscito a comprare i tagliandi: «Dopo la scorsa annata disastrosa meritiamo di vivere una giornata di gioia».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Ma la risposta è stata ancora una volta negativa, sempre per motivi di sicurezza dell’impianto “Sandrini”. Non ci saranno deroghe alla capienza di 2.050 posti totali e così la società non ha potuto far altro che diramare un comunicato nel tardo pomeriggio di ieri. “La società Biancoscudati Padova invita i tifosi sprovvisti di tagliando a non recarsi a Legnago. La società si dice amareggiata per la situazione che si è venuta a creare, nonostante i tentativi di cambiare la sede della gara e di ottenere un quantitativo maggiore di biglietti. In accordo con la Legnago Salus, eventuali tagliandi residui della prevendita riservata ai tifosi locali saranno messi a disposizione dei supporter patavini nel pomeriggio di sabato 18 aprile”. La prevendita a Legnago ha fatto registrare circa 250 biglietti venduti tra ieri e mercoledì. Quindi ad oggi ne restano ancora 500, aspettando l’ultimo giorno e mezzo di prevendita nel paese della Bassa Veronese. Intanto fioccano le reazioni, a cominciare dall’assessore all’edilizia del Comune di Padova, Fabrizio Boron: «Da tifoso sono molto dispiaciuto di dover pagare delle scelte sbagliate», le sue parole.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Alla fine è andata com’era prevedibile. Ovvero con i tifosi che sono riusciti ad accaparrarsi il biglietto che esultano, con quelli rimasti a secco che imprecano e con la società che, dopo aver fatto tutto il possibile per poter accontentare il maggior numero di sostenitori, si dichiara amareggiata per com’è andata a finire la questione. I 1.300 biglietti messi a disposizione dei tifosi ospiti per la gara tra Legnago e Biancoscudati Padova sono andati esauriti in 20 minuti. Con la prevendita aperta alle 15.55, gli ultimi tagliandi sono stati venduti alle 16.15. Ovviamente molti appassionati ne hanno comprati a pacchetti, e più di un centinaio è rimasto deluso e arrabbiato, al punto che, dopo l’annuncio che i tagliandi erano esauriti, qualcuno si è ribellato, imprecando e sbattendo i pugni, prima di rassegnarsi e tornare a casa a mani vuote. Il presidente Giuseppe Bergamin ha seguito tutta la prevendita all’interno dei botteghini, dov’è entrato pochi minuti prima delle 16 con poca voglia di sorridere. In mattinata, infatti, il numero uno biancoscudato era stato a Verona, dove si è tenuto un nuovo vertice di sicurezza, durante il quale il Padova e il Legnago hanno chiesto di poter ampliare la capienza del settore ospiti, passando da 750 ad almeno 1.000 biglietti.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Era cominciata con un intoppo la giornata della prevendita di biglietti per Legnago-Biancoscudati Padova. In mattinata infatti, al momento di sistemare le biglietterie al parcheggio sud dell’Euganeo, gli inservienti di viale Rocco si sono trovati una spiacevole sorpresa. La porta e le finestrelle del botteghino erano state infatti sigillate con silicone (nella foto) e tutta la zona intorno alla biglietteria si presentava sporca e in disordine. Inoltre sono state danneggiate le griglie da barbecue che i tifosi della “Fattori” utilizzano quando si riuniscono prima e dopo le gare. Un atto vandalico in piena regola, che riporta anche l’accento sulla situazione di degrado nella zona dello stadio. Resta solo da capire se si sia trattato di uno sfregio compiuto da qualche balordo oppure di un atto di ritorsione per uno sgarbo.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Sono stati in parecchi ad acquistare il tanto agognato pass direttamente a Legnago, soprattutto i tifosi della bassa padovana e dei comuni limitrofi al Veronese (Montagnana, Este). Insomma, un caos annunciato e prevedibile, che ha messo in fibrillazione tutte le componenti del tifo organizzato e non. Sull’argomento biglietti è intervenuto anche Fabrizio Boron, assessore comunale con delega all’Edilizia privata, nonché grande tifoso biancoscudato: «Trovo che tutta la gestione dei biglietti da parte degli organi competenti – sottolinea – sia stata sbagliata e penalizzante per la nostra tifoseria, che quest’anno si è sempre comportata in modo sostanzialmente corretto durante le trasferte. Giocare a Legnago è già di per sé penalizzante per l’esigua ricettività del Sandrini, se poi aggiungiamo che sono stati negati pure i 500 biglietti in più chiesti dal Padova in accordo con il Legnago, ecco che c’è qualcosa che stride in tutto questo. Dispiace, perché sarà una giornata storica e perché sono convinto che domenica il Padova tornerà in Lega Pro (a proposito, oggi si dovrebbe sapere l’eventuale location della festa promozione ndr) e non ci saranno altre trasferte come quella di Legnago. Io ci sarò per tifare il biancoscudo, ma sono profondamente dispiaciuto per come sono stati trattati i tifosi in questa occasione».

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Il primo tifoso si è pazientemente posizionato di fronte alla biglietteria sud dello stadio Euganeo poco prima delle 11 del mattino. La prevendita di Legnago–Padova, partita che con ogni probabilità sarà decisiva per il ritorno dei Biancoscudati nel calcio professionistico, è cominciata ieri alle 16, ma già 5 ore prima del via, il primo temerario si è assicurato idealmente il primo tagliando disponibile. I tifosi sono arrivati da Bagnoli, da Camposampiero, da Fontaniva, da Piove Di Sacco, ma sono bastati appena 20 minuti per apporre fuori dal botteghino la scritta «sold out». I 1300 tagliandi per il Sandrini di Legnago sono stati letteralmente polverizzati, suscitando le immancabili polemiche fra chi ne è rimasto sprovvisto. E così, fra calcoli su come sia stato possibile esaurire la disponibilità in così poco tempo, sono in tanti ad essere rimasti a bocca asciutta. Più che mai dopo la decisione arrivata ieri all’ora di pranzo della questura di Verona di non concedere ulteriori 500 biglietti ai sostenitori biancoscudati nonostante la richiesta congiunta di Padova e Legnago: «La Biancoscudati Padova – si leggeva a metà pomeriggio in un comunicato del presidente Giuseppe Bergamin – informa che tutti i biglietti a disposizione dei tifosi padovani per la gara Legnago Salus-Biancoscudati sono stati venduti. Il giorno della gara (domenica 19 aprile, inizio ore 15) non saranno venduti biglietti, pertanto la Società invita i tifosi padovani sprovvisti di tagliando a non recarsi a Legnago. La società Biancoscudati Padova si dice amareggiata per la situazione che si è venuta a creare, nonostante i tentativi di cambiare la sede della gara e di ottenere un quantitativo maggiore di biglietti. In accordo con la Legnago Salus, eventuali tagliandi residui della prevendita riservata ai tifosi locali, saranno messi a disposizione dei supporter patavini nel pomeriggio di sabato 18 aprile».

Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (trentunesima giornata, domenica 19 aprile ore 15.00): AltoVicentino-ArziChiampo, Dro-Clodiense, Kras Repen-Belluno, Legnago-Padova, Montebelluna-Fontanafredda, Sacilese-Giorgione, Tamai-Triestina, Union Pro-Mori S. Stefano, Union Ripa La Fenadora-Mezzocorona

Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 75, AltoVicentino 64, Sacilese 53, ArziChiampo e Belluno 51, Clodiense 49, Montebelluna e Union Pro 44, Legnago 42, Union Ripa La Fenadora 38, Fontanafredda e Tamai 35, Giorgione 31, Dro 30, Kras Repen 29, Triestina 27, Mori S. Stefano 16, Mezzocorona 12.

Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della trentesima giornata: ArziChiampo-Union Ripa La Fenadora 2-1, Belluno-AltoVicentino 3-0, Clodiense-Legnago 0-2, Fontanafredda-Union Pro 0-1, Giorgione-Kras Repen 1-1, Mezzocorona-Montebelluna 0-5, Mori S. Stefano-Tamai 1-1, Padova-Sacilese 1-0, Triestina-Dro 0-0

Ore 08.32 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Box Uomo, Black Bell Tattoo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 16 aprile: bruciati in venti minuti i 1.300 biglietti a disposizione dei tifosi biancoscudati per la trasferta di Legnago.




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