LIVE 24! IL PADOVA E’ IN LEGA PRO: IN 2000 IN DELIRIO IN PIAZZA DELLE ERBE

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Ore 23.00 – Gli ultimi tifosi lasciano Piazza delle Erbe. Grazie a tutti voi per questa bellissima giornata

Ore 21.50 – Termina la festa.

Ore 21.30 – Queste le parole di Roberto Bonetto: “Grazie al sindaco Bitonci se abbiamo potuto iscriverci. Mai avremmo pensato di poter richiamare così tanti tifosi! Ho letto lo striscione con scritto “Adesso son cazzi nostri”, da domani mattina ci siederemo attorno ad un tavolo per costruire un Padova degno della Lega Pro”.

Ore 21.25 – Queste le parole di Giuseppe Bergamin: “Venivo in questa piazza nel ’68, alla ricerca di qualcosa in cui credere, e oggi vedo la stessa voglia nelle vostre facce! Sono più felice per voi che per noi, forza Padova!”.

Ore 21.20 – Queste le parole di Massimo Bitonci a Palazzo della Ragione: “Dobbiamo ringraziare la premiata ditta Bergamin&Bonetto se il Padova è in Lega Pro! È stato fatto un miracolo grazie ad una grande squadra, ad un grande allenatore e a dei grandi tifosi, che sono l’orgoglio di questa città. La sfiga se n’è andata!”

Ore 21.10 – Inizia la festa!

Ore 21.00 – Arrivano gli ultras, almeno 2.000 persone in piazza!

Ore 20.50 – Squadra in piazza delle Erbe!

Ore 20.40 – Squadra in arrivo in Piazza delle Erbe.

wpid-20150419090237.jpgOre 20.10 – Piazza Cavour già piena di tifosi.

Ore 19.40 – Serie D girone C, il prossimo turno (trentaduesima giornata, domenica 26 aprile ore 15.00): ArziChiampo-Montebelluna, Belluno-Union Ripa La Fenadora, Clodiense-Sacilese, Dro-Legnago, Fontanafredda-Tamai, Giorgione-AltoVicentino, Mezzocorona-Union Pro, Padova-Kras Repen, Triestina-Mori S. Stefano.

Ore 19.20 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 78, AltoVicentino 65, Belluno 54, Sacilese 53, ArziChiampo 52, Clodiense 49, Union Pro 47, Montebelluna 45, Legnago 42, Union Ripa La Fenadora 41, Fontanafredda e Tamai 36, Giorgione 34, Dro 33, Kras Repen 29, Triestina 28, Mori S. Stefano 16, Mezzocorona 12.

Ore 19.00 – Serie D girone C, i risultati della trentunesima giornata: AltoVicentino-ArziChiampo 2-2, Dro-Clodiense 3-1, Kras Repen-Belluno 1-2, Montebelluna-Fontanafredda 0-0, Sacilese-Giorgione 1-2, Tamai-Triestina 1-1, Union Pro-Mori S. Stefano 2-1, Union Ripa La Fenadora-Mezzocorona 4-0.

Ore 18.30 – Il pullman del Padova è da poco partito dallo stadio di Legnago. Appuntamento alle 20.00 in piazza Cavour per la festa con lì ultras ed il corteo verso piazza delle Erbe, dove la squadra arriverà alle 21.00 circa.

wpid-20150419055305.jpgOre 18.00 – Marco Cunico: “È motivo d’orgoglio, difficile trovare un gruppo del genere. Dedico la promozione a chi vuole veramente bene al Padova!”.

Ore 17.35 – Giuseppe Bergamin: “Che giornata! Sono contento per noi, per la squadra, per chi c’era e per chi ci sarà! Quando credi in qualcosa devi farlo fino in fondo, e lo raggiungi…”

Ore 17.30 – Edoardo Bonetto (vicepresidente Padova): “Dedico la promozione a mio nonno, gliel’ho promesso quando è morto a dicembre. Arriverò ubriaco in piazza delle Erbe!”.

Ore 17.25 – Davide Sentinelli (difensore Padova): “È la mia ottava promozione! Un record, ma voglio batterlo ancora… È grandioso festeggiare davanti a questi tifosi!”.

Ore 17.20 – Salvatore Amirante (attaccante Padova): “C’è molto di mio nella promozione? È di tutti. Si torna in Lega Pro, e voglio rimanere qua”.

Ore 17.15 – Carmine Parlato (allenatore Padova): “Il Legnago non ci ha regalato niente, ha venduto cara la pelle ma è uscito con le ossa rotte. Bravi tutti, dal primo all’ultimo. Questo è un gruppo straordinario! De Poli? Mi è stato vicino nei momenti fondamentali, anche quelli difficili. I tifosi Biancoscudati? È un oceano, non un’onda!”

Ore 17.10 – Fabrizio De Poli (ds Padova): “Una gioia immensa, per una piazza splendida che ho ritrovato dopo tanti anni. Grazie a Parlato, un uomo straordinario e un allenatore che ci ha riportato in Lega Pro al primo tentativo

wpid-20150419045933.jpgOre 16.56 – IL GIORNO PIU’ ATTESO E’ ARRIVATO. IL PADOVA ESPUGNA LEGNAGO E TORNA IN LEGA PRO CON TRE GIORNATE DI ANTICIPO RISPETTO ALLA FINE DELLA REGULAR SEASON!!!

Ore 15.00 – (Trentino) La matematica dice che quella di oggi potrebbe essere la giornata della retrocessione aritmetica in Eccellenza per il Mori Santo Stefano, di fatto già condannato da tempo al ritorno nel massimo torneo regionale. Davide Zoller e i suoi, però, non hanno alcuna intenzione di lasciare nulla d’intentato e, dunque, a Mogliano Veneto venderanno carissima la pelle come, del resto, stanno facendo da settembre. Contro l’Union Pro il tecnico lagarino chiede ai suoi l’ennesima prova d’orgoglio di una stagione complicata (ma si sapeva), che la formazione tricolore ha affrontato con grandissima dignità e impegno. Vincere potrebbe addirittura non bastare (tutto dipenderà dal risultato della Triestina), ma questo poco interessa alla truppa moriana. Dal Fiume sarà certamente out, mentre gli acciaccati Eisenstecken e Manica si accomoderanno in panchina. Zoller si affiderà al “5-3-2” e darà spazio dal primo minuto al giovane Mutinelli. Tra i pali toccherà a Rossatti, mentre il terzetto di difensori centrali sarà formato da Pruenster, Concli e dal giovane Volani: per lui, figlio dello “Zar”, sarà la terza presenza in stagione, la seconda da titolare dopo un campionato d’altissimo profilo con la formazione juniores. Sulle fasce toccherà a Pozza e Benedetti, mentre in mezzo al campo Sceffer sarà il playmaker con Mutinelli e Cristelotti interni. In avanti nessun dubbio con Tisi e Deimichei che proveranno a scardinare la robusta retroguardia veneta. L’Union Pro dovrà fare a meno del centravanti Andrea Nobile, vittima di un infortunio al ginocchio. La squadra trevigiana, matricola assoluta del campionato di Quarta Serie, è in gran forma come testimoniano le quattro vittorie ottenute nelle ultime sei giornate ma, più in generale, la formazione di Feltrin ha disputato un eccellente girone di ritorno.

Ore 14.50 – (Trentino) In campo ci va la juniores. Non ci sarà il tecnico Luca Lomi, mancheranno tredici giocatori della rosa della prima squadra (Zomer andrà in panchina, ma solamente per onor di firma) e, allora, oggi a Pedavena il Mezzocorona si affiderà ad una formazione composta interamente da under. «Visto e considerato che sabato prossimo la formazione juniores sarà impegnata nel primo turno dei playoff – spiega Lomi -, quale occasione migliore per mister Cerbaro per provare la squadra? Arrivati a questo punto della stagione è giusto dare la priorità alla nostra giovanile e, dopo essermi consultato con il tecnico della juniores, abbiamo deciso di fare così». Indisponibili Baltieri, Folla, Rossi, Misimi, Cristanelli, Magnanelli, Melchiori, Fochesato, Rota, Caridi, Medda e Alouani, l’undici titolare sarà composto da Clementi tra i pali, mentre la linea difensiva sarà composta da Corrà e Rizzi sulle corsie laterali con Baldi e Gironimi in posizione centrale. Lorenzi agirà da playmaker con Osti e Mitterer interni, mentre in avanti Bentivoglio sarà il centravanti con Albenberger e Micheli a supporto. In panchina si accomoderanno Zomer e altri quattro under e, come se non bastasse, la truppa gialloverde si muoverà alla volta del Veneto verso le 12.30 con dirigenti, tecnici e calciatori che pranzeranno presso le rispettive abitazioni e si ritroveranno solamente al momento della partenza. L’Union Ripa La Fenadora in caso di vittoria (che appare scontata e qualcuno storce il naso e parla di campionato parzialmente falsato) oggi chiuderebbe il discorso salvezza: i neroverdi si presenteranno in campo senza lo squalificato Gjoshi, l’infortunato Solagna e Andreolla, quest’ultimo da tempo fuori rosa per motivi disciplinari. Il fantasista Brotto, non ancora al meglio della condizione, partirà dalla panchina.

Ore 14.40 – (Gazzettino, edizione di Belluno) «Non c’è altro risultato che la vittoria». Max Parteli, allenatore dell’Union Ripa La Fenadora, non utilizza giri di parole per sintetizzare quanto dovranno fare i suoi uomini oggi alle 15 sul sintetico di Boscherai. Per i neroverdi, che a tutt’oggi occupano il decimo posto in classifica con 38 punti, l’avversario da superare è il fanalino di coda Mezzocorona (12): «Senza se e senza ma – continua mister Parteli – perché questa partita deve essere nostra. È obbligatorio conquistare i 3 punti per guadagnare la salvezza e con l’incastro giusto la matematica potrebbe farci festeggiare da subito la permanenza in D». I conti sono presto fatti a quattro giornate dal termine. Tutto dipende, oltre che dal successo del Ripa La Fenadora, da come si concluderanno le gare del Giorgione (31) e del Dro (30): con una sconfitta dei trevigiani in casa della Sacilese (53), e un pareggio dei trentini che ospitano la Clodiense (49), il mosaico salvezza sarebbe completato. L’andata fu una gara sfortunata per l’Union che perse sul sintetico trentino con il punteggio di 1-0. Come cambia l’approccio in questo ritorno? «Ripeto che la vittoria è l’unico risultato possibile. Ci siamo detti che chiunque scenda in campo, sia la Juniores o una formazione rimaneggiata, ma comunque la migliore possibile, dovrà combattere per vincere. La nostra gara non dipenderà dagli avversari, dall’arbitro, dal campo… Noi dobbiamo giocare con l’unico scopo di vincere. Questo conta». La rosa sarà al completo? «Non avrò a disposizione lo squalificato Gjoshi e Solagna per una botta alle cervicali rimediata domenica scorsa (potrebbe essere uno stop definitivo per questa stagione) a cui si aggiungono Venturin e Da Rif che sono in gita con la scuola. Per il resto la situazione è abbastanza tranquilla anche con il rientro di Brotto che sarà in panchina dopo un solo allenamento completo eseguito in settimana». Qual è la ricetta giusta? «Dovremo metterci cattiveria, quella che ci è mancata per chiudere vittoriosi la sfida di domenica scorsa persa con l’Arzignano. Non dovremo avere paura: si gioca per vincere». Ecco la possibile formazione titolare: De Carli, Malacarne, De March, De Checchi, Frangu, Antoniol, Dassié, Tibolla, Mastellotto, Savi, Ponik.

Ore 14.30 – (Tribuna di Treviso) Quartultima giornata in serie D (ore 15). A Mogliano l’Union Pro riceve un Mori quasi retrocesso, a Montebelluna arriva il Fontanafredda, mentre il pericolante Giorgione è impegnato sul difficile campo di Sacile. Union Pro. L’undici del Terraglio è a caccia della terza vittoria consecutiva, che alimenterebbe le speranze di aggancio ai playoff (distanti 5 punti). L’ostacolo si chiama Mori S. Stefano, club trentino ad un passo dalla retrocessione matematica, ma battuto solo una volta nelle ultime 4 partite. «Il Mori sta onorando il campionato, non ci regalerà nulla», avverte mister Feltrin, che deve rinunciare a Furlan, Bonotto e Andrea Nobile, mentre Visinoni rientra dalla squalifica dopo aver ben figurato con la juniores. Calendario alla mano, un piazzamento playoff non è impossibile: fra una settimana la “Pro” affronterà il fanalino Mezzocorona, per poi chiudere con Belluno e ArziChiampo, due super sfide con le rivali in quinta posizione. Probabile formazione (4-3-1-2): Ziliotto, Niero, Trevisiol, Zanette, Alvise Nobile, Appiah, Busetto, Serena, Visinoni, Comin, Cattelan. Arbitro: Scaramuzzino di Locri. Montebelluna. Anche il “Monte”, già salvo, può centrare il terzo successo di fila dopo aver strapazzato Mori e Mezzocorona. I friulani del Fontanafredda (allenati da trevigiano Maurizio De Pieri) bussano al S. Vigilio per ipotecare la salvezza diretta. «Proveremo a migliorare i punti dell’anno scorso, arrivando a quota 49-50», spiega il tecnico Pasa, che non ha convocato Masiero, Semenzin, Nicola De Vido e Cusinato, quest’ultimo reduce dalla doppietta con la nazionale Lnd under 18. Probabile formazione (3-4-3): Rigo, Bressan, Severgnini, Guzzo, Garbuio, Nicoletti, Perosin, Manfrin, Samba, Giglio, Cecchel. Arbitro: Scordo di Novara. Giorgione. Insidiosa trasferta a Sacile per i castellani, senza acuti da 7 gare valse solo due punti. Mancano gli squalificati Vio (si attende l’esito del ricorso) e Dotti, oltre all’infortunato Maran. Dall’infermeria ritornano pedine come Donè e Giacomazzi, che partono dalla panchina non essendo al top. Mister Paganin: «La Sacilese è terza e vanta la miglior difesa, inoltre è l’unica squadra ad aver piegato in casa sia Padova che Altovicentino. Siamo comunque tranquilli, il morale è buono. Avversari di questo tipo tendono a giocare a calcio, agevolando il nostro modo di produrre gioco». Turno proibitivo anche per le rivali in zona playout. Probabile formazione (4-3-3): Bevilacqua, Prosdocimi, Vigo, Fontana, Eberle, De Stefani, Mattioli, Zanin (Nenzi), Gazzola, Episcopo, Baggio (Podvorica). Arbitro: Bertozzi di Cesena.

Ore 14.20 – (Il Piccolo) Al quarto incontro col Tamai in due anni di serie D, riuscirà la Triestina a battere finalmente la squadra friulana? Già, perché se qualche anno fa mai i tifosi alabardati avrebbero pensato di dover incrociare le loro sorti con la squadra che per tanti anni era stata allenata da Birtig, ancora meno avrebbero immaginato che l’Unione non riuscisse a uscire mai vincente. E invece nei due incontri dello scorsa stagione gli alabardati persero addirittura entrambe le volte, mentre quest’anno a Tamai all’andata finì in parità. Tra l’altro, nell’ultimo turno dello scorso campionato, proprio grazie al successo ottenuto al Rocco il Tamai guadagnò la salvezza. Chi si aspetta una sorta di restituzione del favore in vista della partita odierna (inizio ore 15, arbitra Nicoletti di Catanzaro), meglio che riponga nel cassetto le speranze: il Tamai infatti in questo girone di ritorno si è complicato la vita e il fatto di non essere andato oltre il pareggio nella trasferta di Mori S. Stefano, non lo mette ancora al sicuro, anche se la salvezza è davvero vicina. Questo significa che comunque non può regalare niente, ma vuol dire anche che la squadra friulana in questo momento non vale molto: la Triestina di un paio di mesi fa sarebbe stata favorita per un colpaccio, quella degli ultimi tempi invece dovrà sudarsi un risultato utile. Dopo aver ottenuto un punto nelle ultime quattro partite della gestione Ferazzoli, con l’arrivo di Gagliardi non è sembrata essere arrivata l’attesa scossa contro il Dro, anche se il tecnico si è detto soddisfatto della prestazione soprattutto per l’ordine e la compattezza dimostrata dalla squadra. Di certo, se la Triestina vorrà uscire vincente da Tamai, rispetto a sette giorni fa servirà un altro piglio, un ben diverso furore agonistico e tanta cattiveria in più su ogni pallone: sarà soprattutto questo che dovrà fare la differenza, al di là di moduli o scelte tattiche. Gagliardi potrà riproporre probabilmente il 4-3-3 visto la scorsa settimana, oppure virare sul 4-3-1-2 o scegliere qualche altra formula, ma sarà dai giocatori che dovrà arrivare quel fuoco che la scorsa settimana contro il Dro, pur in un contesto di disciplina tattica, era sembrato spento. È vero che mancherà lo squalificato Proia, ma comunque Gagliardi rispetto a una settimana fa avrà anche delle armi in più da giocare: il rientro di capitan Piscopo in mezzo alla difesa, il ritorno di Manzo a dare non solo verve alla manovra offensiva, ma anche a occupare un’altra casella degli under, cosa che permetterà a Crosato di tornare a destra in difesa e di far giocare Giannetti o Celli sulla corsia mancina. Basterà per battere finalmente il Tamai?

Ore 14.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Ormai abbiamo fatto l’abitudine. Solo qualche anno fa però l’arrivo della nobile Triestina (ambasciatrice nel mondo del calcio del capoluogo di regione con 205 mila abitanti) nel borgo di Tamai (2 mila anime) avrebbe fatto scalpore. Oggi invece la sfida con i rossoalabardati (terz’ultimi con 27 punti) viene vista dalle furie (35) come l’occasione per conquistarsi i 3 punti che potrebbero garantire loro un altro anno in Lega D. Gara quasi normale quindi, con solo un po’ di attenzione in più per i 150 irriducibili “muli” che accompagneranno l’Unione in riva al Livenza. Inizio alle 15 come per tutti. ALABARDE PERICOLOSE – «Sarà anche in difficoltà – commenta Stefano De Agostini – ma resta sempre la Triestina e affrontarla a me fa un certo effetto. Dovremo stare attenti, perchè Piscopo (capitano recuperato a tempo di record) e compagni fuori casa giocano meglio, più sereni senza la pressione del Rocco». Fra i giuliani, guidati da due settimane da Gagliardi, mancherà solo Proia. Assenza compensata da quella di capitan Petris fra i mobilieri (fuori anche Davide Furlan e Brustolon) che scenderanno in campo con (4-3-3) Peresson, Bozzetto, Colombera, Faloppa, Dal Bianco, Pavan, Ursella, Bertoia, Federico Furlan, Sellan e Zambon. In gara uno giocata a Trieste finì 1-1 (Proia e F. Furlan). ATTACCO SACILESE – Le due sconfitte consecutive subite dalla Sacilese con Arzignano e a Padova hanno rimesso in discussione la reggenza del terzo posto. Il Belluno (51, oggi a Monrupino con il Kras) si è rifatto sotto. «Con il Giorgione (31) nostro ospite – suona la carica Carlo Marchetto – dobbiamo assolutamente tornare a vincere. I rossostellati sono in zona playout, ma – avvisa il tecnico liventino – hanno saputo impegnare la capolista Padova (2-4) e addirittura vincere (1-0) a Valdagno con l’Altovicentino». Assenti per squalifica Beccia e Boscolo Papo. Finalmente però Marchetto potrà schierare il tridente d’attacco titolare con Spagnoli, Sottovia e Beccaro. A centrocampo Craviari, Favret, Mboup e Manolache. Peressini, Baggio e Manucci proteggeranno Favaro. All’andata a Castelfranco Spagnoli e Baggio firmarono il 2-0 per la Sacilese. RUSH ROSSONERO – «Il flop con l’Union Pro (0-1) è alle spalle – garantisce Maurizio De Pieri -. In settimana ho rivisto il “mio” Fontanafredda (35), concentrato e determinato. Questo atteggiamento lo dovremo assumere anche a Montebelluna (44) per fare un altro passo verso la salvezza». Fuori causa Vicario (frattura del mignolo) giocheranno (4-3-3) Onnivello, Ortolan, Malerba, Frison, Zorzetto, Tacoli, Tonizzo, Nastri, Alcantara, Gargiulo, Florean. Senza vinti nè vincitori (0-0) la gara di andata al Tognon.

Ore 14.00 – (Trentino) Un obiettivo concreto, il sestultimo posto, e un sogno nel cassetto, la salvezza diretta. Qualche settimana or sono il “presidentissimo” del Dro Loris Angeli aveva detto: «Il nostro campionato inizierà giovedì 2 aprile contro il Giorgione. Da lì in poi sarà fondamentale non sbagliare nessuna partita». Il messaggio sembra essere arrivato forte e chiaro alla truppa: dopo la vittoria contro i veneti, i gialloverdi hanno pareggiato al “Nereo Rocco” rispettando ampiamente la tabella di marcia. Oggi, però, lo spessore dell’avversario sarà ben diverso, visto che ad “Oltra” arriverà la Clodiense, sesta della fila e in piena corsa per un posto nei playoff. Il Dro non può fare alcun tipo di conto: poco importano il nome dell’avversario e la posizione in classifica che questo occupa. I gialloverdi devono vincere, o almeno provarci, senza “se” e senza “ma”. Tamai e Fontanafredda sono distanti sette lunghezze, tante ma non tantissime visto e considerato il gran numero di scontri diretti in programma nelle prossime settimane. Allo stesso tempo, però, Triestina e Kras Repen incalzano. Rallentare è dunque vietato e il Dro dovrà far pesare il fattore campo nel finale di stagione visto che i gialloverdi disputeranno in casa tre delle quattro rimanenti sfide. Per l’impegno odierno Manfioletti dovrà fare a meno di Adami, alle prese con un problema muscolare e del giovane Grossi, quest’ultimo assente per motivi scolastici. Aggregati Pellegrini e Hoxha, l’allenatore gialloverde si affiderà ancora al “4-2-3-1” che, nelle ultime settimane, ha dato ottime risposte. Tra i pali spazio ancora a Bonomi, mentre la linea difensiva dovrebbe essere composta da Allegretti e Bazzanella sulle corsie laterali con Ischia e Serrano nel mezzo. Ruaben e Colpo saranno i due mediani con il trio Cremonini (che torna titolare), Donati e Proch alle spalle di Cicuttini, unica punta di ruolo nello schieramento iniziale. Manfioletti ha scelto il modulo ma non gli uomini, perché in difesa Chesani è in ballottaggio con Serrano per una maglia da titolare. Se giocherà quest’ultimo l’undici non subirà modifiche, se invece la scelta ricadrà sull’under, allora in mediana verrà impiegato Bertoldi al posto di Ruaben per un centrocampo meno dinamico e più fisico. La Clodiense è reduce da due sconfitte di fila, l’ultima delle quali (contro il Legnago) ha fatto letteralmente infuriare la dirigenza veneta. La squadra lagunare è uscita dalla zona playoff e oggi salirà ad “Oltra” con l’obiettivo di vincere. Out per infortunio l’attaccante Mastroianni, che sarà sostituito da Siega, non è al meglio nemmeno il trequartista Pellizzer, in ballottaggio con Boscolo Gioachina. Ci sarà, invece, e rappresenta lo spauracchio numero uno, il bomber veneto Santi, già in rete 16 volte in questa stagione.

Ore 13.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Dopo le due sconfitte consecutive in casa (Padova e Legnago) la Clodiense cerca il riscatto oggi a Dro (ore 15). I due stop casalinghi hanno fatto sì che la formazione lagunare perdesse molte delle sue certezze in fatto di gioco e personalità con la conseguenza di subire il sorpasso in classifica da parte di Belluno ed Arzignanochiampo e compromettere così la partecipazione alla fase dei play off. Un sogno, quello dei play off, che si stava concretizzando grazie ad un cammino in campionato di assoluto rispetto, anzi inaspettato, ma che ora sembra essere mandato in frantumi con le due ultime pessime esibizioni. Oggi, in terra trentina, la formazione allenata da Andrea Pagan deve fugare ogni dubbio sulle sue qualità e le sue intenzioni future. «È inutile negare che abbiamo sbagliato due partite, in particolare quella con il Legnago, sbagliando l’approccio ed intensità di gioco – ammette con estrema sincerità il tecnico lagunare Andrea Pagan. Sarebbe un peccato – continua l’allenatore granata – macchiare una stagione più che positiva con queste due sconfitte. Dobbiamo quindi ripartire anche se ci attendono fino alla fine del campionato quattro partite difficile, due squadre che lottano per la salvezza (Dro e Kras) e due per i play off (Sacilese e Altovicentino). Vogliamo anche evitare che vengano fatti alcuni discorsi poco simpatici come quello che vedrebbe molti giocatori con la testa già in vacanza. Oggi – conclude Pagan – vogliamo far risultato anche se troveremo un avversario agguerrito». Per la gara odierna Pagan non ha convocato l’attaccante Mastroianni per un guaio muscolare, mentre Pelizzer e Pitteri soffrono di qualche acciacco. Scontato, dopo la squalifica, il ritorno al centro della difesa di capitan Davide Berto e quello a centrocampo di Casagrande. Questa la probabile formazione: Okroglic, Moretto, Boscolo D. Berto, Tiozzo F., Carlucci, Mazzetto, Casagrande, Piaggio, Pelizzer (Boscolo D. Gioachina), Siega, Santi.

Ore 13.40 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Il campo è piccolo, la voglia di vincere grande. In più, incredibilmente, in casa del Kras Repen (fischio d’inizio alle 15) il Belluno sarà al completo. «Ruben D’Incà a parte sì, li avrò tutti a disposizione – conferma mister Vecchiato – non mi ricordo nemmeno quando è successo l’ultima volta, ma bene così. Abbiamo recuperato anche Paganin e siamo pronti». L’avversario oggi sarà il campo? «È un campo piccolo, in cui dovremo saper soffrire, imporre il nostro gioco e metterli in difficoltà con l’intensità. Dopo la vittoria con l’Altovicentino ci siamo allenati bene, la testa è a posto e sono fiducioso». In una settimana dai playoff a rischio al terzo posto di nuovo a un passo. «È il calcio: io dico sempre che è fondamentale essere equilibrati». Un occhio alle altre? «Indubbiamente si spera che perdano, ma pensiamo a metterci i punti in tasca, che è meglio. Se vinci poi puoi guardare gli altri risultati sereno, altrimenti devi sempre sperare». Tra sette giorni c’è anche il derby: una partita scomoda nella corsa ai playoff? «No, anzi. Sarà uno stimolo in più nonché motivo di orgoglio visto che alla fin fine abbiamo disputato un campionato migliore del loro. E se ripenso alle cronache estive…». Al Belluno del futuro ci pensa? «Sono ancora troppo immerso negli obiettivi di questa stagione per pensarci. Ci sono troppe variabili per parlarne in questo momento. Magari ci saranno delle sorprese, positive o negative». Nemmeno Corbanese lo considera confermato? «Non riesco a pensare al Cobra che ne va da Belluno lasciando questa maglia, ma non decido io. Ne parleranno lui e la società, come è giusto che sia». LA FORMAZIONE – Questo il possibile undici di partenza oggi sul Carso triestino: Schincariol (Solagna); Paganin, Sommacal, Merli, Mosca; Pescosta, Bertagno, Duravia; Radrezza (Miniati), Posocco, Corbanese.

Ore 13.30 – (Giornale di Vicenza) Conti in sospeso? Tantissimi. Ma mica solo dalla parte di chi, un girone fa, è incappato nella prima sconfitta stagionale. L´Arzignanochiampo, per esempio, ha dalla sua quel Federico Marchetti che proprio contro l´Altovicentino aveva visto terminare anzitempo la sua partita, per un infortunio brutto così. E domani quella gara la vuole portare fino al novantesimo, possibilmente segnando anche un gol. I dubbi vanno sciolti subito. E quindi va detto che, sì, Marchetti è in pole per la sua prima da titolare dopo l´infortunio. Beggio l´ha provato in settimana con l´idea di piazzarlo là, sul fronte esterno d´attacco dove Federico può far più male. Il tecnico conta sulle sue accelerate e sui cambi di passo che possono creare una superiorità numerica. Pronto a raccogliere i suoi spunti, poco più avanti, ci sarà sempre “l´hombre” Trinchieri. L´argentino, che domenica ha spuntato il gol numero 19 in questo campionato, tenterà di sfondare il muro della seconda decina. Per migliorare il suo record personale e per rimanere in scia di Corbanese (20), diretto avversario alla “scarpetta d´oro” del girone C. D´altronde, perché non provarci? E poi Beggio potrà contare davvero su tutti, perché l´unico a riposo forzato per ordine del giudice sportivo sarà Draghetti, espulso domenica scorsa. Si diceva della strada soleggiata che sta percorrendo l´Arzichiampo. È da sei turni che la luce non si affievolisce, e grazie a questo sono arrivati 14 punti che hanno proiettato la squadra in zona playoff. Obiettivo numero uno: salvezza. Raggiunto. Obiettivo numero due: sfondare il muro dei 50 punti. Raggiunto (sono 51). Obiettivo numero tre: i playoff. «Stiamo lavorando per voi». Ecco (anche) perché oggi le motivazioni non mancheranno. «La cosa importante è provare sempre emozione – fa sapere Paolo Beggio -. E questa partita ne dà in abbondanza. Per me è una cosa importante».

Ore 13.20 – (Giornale di Vicenza) Comunque vada sarà bellissimo. Anzi, una Meraviglia. Sdrammatizzando un pò, giusto cominciare dall´arbitro del match, il signor Francesco Meraviglia di Pistoia. Per sorriderci un pò su e perchè pare che il “fischietto” toscano sia un esperto di derby. Curiosità: quest´anno ha arbitrato 3 volte in serie D e alla fine sono state sempre le squadre ospiti ad avere la meglio. A Zanini, ma anche a Beggio, gli scongiuri del caso. Altra curiosità, i due presidenti Rino Dalle Rive e Lino Chilese la vivranno a distanza, lontano dal “Fiori” di Valdagno. Niente scaramanzie, solo impegni familiari. Vada come vada, l´amicizia sarà comunque salva. Del resto a rendere la sfida emozionante ed affascinante è proprio il sogno play off dell´Arzichiampo, che ha agganciato il Belluno e può pure permettersi di insidiare la terza piazza della Sacilese. Con il Padova ormai sicuro della serie C, non resta che consolidare la seconda piazza e prepararsi bene per la partita del 24 maggio. Già da oggi. Con il portiere Pavanello entrato nel ristretto club degli indisponibili (Dal Dosso, Di Girolamo e Bertinetti) e con Gritti che rientra dopo la squalifica, resta da capire il modulo difensivo che Zanini opporrà a Trinchieri e compagni. Il tecnico resta abbottonato, ma a 3 o a 4 alla fine è solo una questione di testa. «Loro – sottolinea il centrocampista Alessandro Cortesi – sono squadra tosta, compatta, rognosa. Vengono da una striscia positiva e hanno grande entusiasmo. Bene, dobbiamo essere in grado di spegnerlo subito, fin dai primi minuti». Niente struccatine d´occhio, normale anche perchè qui più che un derby è una partita come le altre. «Non si fidi troppo, è vero che siamo quasi tutti nuovi rispetto all´anno scorso, però siamo consapevoli della sua importanza diciamo così territoriale e vogliamo regalare al nostro presidente una soddisfazione»

Ore 13.00 – (Gazzettino) Quart’ultima giornata di campionato oggi alle 15 per le quattro formazioni padovane del girone D. ESTE. Affronta la trasferta con la Virtus Castelfranco. I giallorossi hanno già in tasca i play off e la concreta possibilità di conquistare il secondo posto in classifica, che dista solo un punto (Correggese). «È bello essere lì – afferma Gianluca Zattarin – e cercheremo in tutti i modi di arrivare secondi. Ci aspettano quattro finali e dobbiamo fare più punti possibile. Testa già ai play off? È presto, tanto più che non sappiamo ancora in quale posizione ci arriveremo. In questo momento pensiamo alla gara con la Virtus Castelfranco che è una squadra in salute». Squalificati Scotton e Beghin. ABANO. Va a fare visita al Bellaria in quello che è uno scontro diretto per l’ultima poltrona in chiave play off, attualmente occupata dagli aponensi con due punti di vantaggio sui romagnoli. «Lottare per i play off è una cosa un po’ inaspettata – sottolinea Massimiliano De Mozzi – ma dato che ci siamo ce la giochiamo cercando di fare il massimo. Abbiamo una squadra competitiva e sarebbe bello restare nei play off, ora che stiamo recuperando tutti i giocatori». Maistrello rientra dalla squalifica e tornano a disposizione Ballarin, De Cesare e Murano che dovrebbero partire dalla panchina. Ancora fermo Bordin. De Mozzi è squalificato, al suo posto in panchina andrà Andrea Maniero. SAN PAOLO. All’Euganeo cerca punti salvezza con il Fiorenzuola, in lotta per l’ultimo posto nei play off. Ecco il tecnico Vito Antonelli: «Se facciamo risultato ci prepariamo il terreno per le ultime tre gare, tanto più che domenica prossima ci aspetta lo scontro diretto con il Fidenza. Fino a oggi abbiamo fatto un ottimo percorso tenuto conto delle difficoltà societarie in cui abbiamo lavorato, ma la squadra è viva e daremo tutto fino alla fine». Non sarà a disposizione Caco per squalifica. THERMAL. Emigra a Chioggia per la sfida interna con il Delta Porto Tolle, quinto e in corsa per il secondo posto. I bianconeri devono fare risultato per inseguire la salvezza. «In questo momento è importante muovere la classifica, dobbiamo fare punti – spiega Massimo Pedriali – La squadra c’è, abbiamo preparato la gara in tutti i particolari e ho i visto i ragazzi motivati. Faremo un’ottima prestazione». Vitagliano e Franciosi tornano a disposizione dopo la squalifica, Cacurio e Baldovin sono in dubbio, assenti Sadocco e Marzocchi. L’ANTICIPO. È finita 0-0 la sfida tra Ribelle e Formigine.

Ore 12.40 – (L’Arena) Tutto esaurito al «Sandrini» e biglietterie chiuse per la partita di oggi alle 15 fra il Legnago e il Padova che si sfideranno dopo 43 anni. L’ultima volta fu il 30 agosto 1972 quando i biancazzurri, dopo aver perso lo spareggio per salire in serie C contro il Vigevano, vennero inseriti nel girone di Coppa Italia SemiPro con Padova, Spal e Modena. La squadra della Bassa era allenata da Gigi Menti e vinse solo una gara: proprio quella contro i biancoscudati (2-0). Oggi sia i biancazzurri con 42 punti, in serie positiva da 7 turni, con 11 lunghezze di margine sulla zona playout che il Padova con 75 punti, in serie positiva da 12 gare, anche loro con 11 punti di vantaggio ma sulla seconda hanno raggiunto i loro obiettivi anchese non ancora benedetti dalla matematica: la salvezza ed il ritorno in Lega Pro. In settimana polemica sulla stampa dedlla città del Santo perché il Padova voleva spostare la gara su un altro campo per poter ospitare tutti i suoi tifosi vogliosi di essere presenti alla partita che potrebbe segnare la promozione. Il Legnago, però, ha rispedito al mittente la proposta per non deludere tifosi locali ed i suoi sponsor. Comunque al Padova sono finiti 1.775 biglietti ed il «Sandrini» – che è omologato per 2.152 spettatori – sarà in maggioranza biancorosso. Non tutto biancorosso perché gli altri 400 tagliandi che sono stati spediti a Padova ieri risultavano ancora invenduti per due terzi. Tutti quelli che torneranno indietro verranno posti in vendita al botteghino del «Sandrini». All’andata all’Euganeo davanti a 4mila spettatori il Legnago fu sconfitto di misura (2-1). In campo due ex del Legnago 2011-’12: Nicola Segato (35 presenze compresi i playoff con 9 gol, 4 su rigore) e Gustavo Ferretti (11 presenze e 3 gol). «Il Padova è una squadra composta da giocatori vincenti», ricorda il tecnico Andrea Orecchia. «I miei ragazzi ce la metteranno tutta per conquistare la salvezza matematica». Formazione da indovinare. In campo il bomber del Legnago Daniele Fioretti (13 gol) e il padovano Marco Cunico (11 gol) che rientra dopo un mese per una botta ad un ginocchio. Nel Padova assenti gli squalificati Niccolini e Amirante e Aperi e Mattin per infortunio; nel Legnago Talin per un acciacco muscolare.

Ore 12.20 – Probabile formazione Padova (Gazzettino): Petkovic; Busetto, Sentinelli, Thomassen, Salvadori; Segato, Mazzocco; Ilari, Cunico, Petrilli; Zubin.

Ore 12.10 – (Gazzettino) Si preannuncia una domenica speciale per il presidente Giuseppe Bergamin che al mattino sarà alla comunione del nipotino Pavel (figlio di Marco) e poi si trasferirà a Legnago. Ecco come sta vivendo queste ore di vigilia alla gara che vale un’intera stagione. «Direi bene, poi è chiaro che c’è l’emozione, ma la tensione è calata dato che sembra che ci siamo. Andiamo a fare questi ultimi due punti, dopodiché lasciamo esprimere ai tifosi la loro gioia alla quale ci uniremo anche noi, se gioia sarà». Il presidente svela un rito che si ripete tutte le domeniche qualche istante prima del fischio d’inizio e che sarà naturalmente osservato anche oggi. «Darò come al solito un colpo sulla mano ai ragazzi prima dell’ingresso in campo, l’ho sempre fatto». Isolarsi come fa abitualmente per seguire la partita al “Sardini” sarà un po’ difficile visto che ci sarà il pienone. «Non cambio il mio modo di seguire le partite, troverò il mio spazio anche lì».

Ore 12.00 – (Gazzettino) Tutto l’ambiente è gasato e i preparativi per i festeggiamenti sono già pronti. «Dobbiamo estraniarci da queste cose, anche se sono bellissime da sentire. Non dobbiamo fare l’errore di pensare al dopo. La mia conferma? Per me non è mai stato un problema, ma prima portiamo a casa ciò che desideriamo». Se le avessero detto a inizio stagione che avrebbe potuto festeggiare la promozione alla quart’ultima giornata? «Non ci avrei assolutamente creduto, era impensabile una cosa del genere». Entrando nei risvolti della sfida con il Legnago, il tecnico non sottovaluta l’avversario che nelle ultime sedici gare ha raccolto sette vittorie, altrettanti pareggi e due ko. «È una squadra da rispettare, sta bene, è dinamica, ma deve fare i conti con noi. E un gol in casa lo prende sempre. Dobbiamo disputare una partita di grande attenzione e determinazione, andremo in campo con la stessa fame che abbiamo avuto tutto l’anno. Non vorrei cambiare molto la formazione, chi entrerà darà il suo contributo come al solito. Diamoci dentro tutti». Che dirà ai giocatori in spogliatoio? «La cosa più semplice: andiamo a giocare e a prenderci ciò che desideriamo. Confido molto nella maturità dei ragazzi».

Ore 11.50 – (Gazzettino) Il grande giorno è arrivato. Il Padova può coronare oggi a Legnago una cavalcata straordinaria con la conquista della Lega Pro. Vincendo i biancoscudati hanno la certezza matematica di tagliare il traguardo, che può essere raggiunto anche in caso di pareggio, e addirittura di sconfitta, se l’Altovicentino non batte l’Arzichiampo alla luce delle attuali 11 lunghezze di vantaggio quando mancano quattro giornate alla fine. Insomma, ci sono tutti i presupposti per festeggiare l’immediato ritorno nel calcio professionistico. «Abbiamo lavorato fin dall’inizio per ottenere l’obiettivo – esordisce Carmine Parlato – A questo punto andiamo a prendercelo, non vediamo l’ora. Speriamo che a Legnago sia l’ultima battaglia. Cerchiamo di non sbagliare uno degli appuntamenti più importanti, e poi mi auguro che possa succedere quello che tutti vogliamo. Ma prima c’è da giocare una partita». In settimana i giocatori hanno avuto la testa giusta o ha riscontrato eccessiva euforia? «Ho detto a loro sin dall’inizio che in una piazza del genere bisogna fare i conti con l’onda gigante biancoscudata, e quindi dobbiamo essere professionisti. Poi è anche vero che sono ragazzi con un cuore e può anche capitare l’errore in buona fede per eccessiva euforia, ma dopo la chiacchierata che abbiamo fatto sono sicuro che staranno sul pezzo».

Ore 11.40 – (Gazzettino) Basta dare un’occhiata al cammino recente del Legnago per rendersi conto dei pericoli che si possono nascondere nella sfida di questo pomeriggio. L’undici veronese non perde infatti dal 22 febbraio (ko per 4-2 sul campo dell’Union Pro) e nelle successive sette partite ha conquistato diciannove punti sui ventuno, con un unico pareggio in casa dell’Arzignano Chiampo, altra formazione in grande forma che oggi affronta l’Altovicentino, a fronte di sei vittorie tra cui le ultime due con il Belluno e a Chioggia. E non è stata una passeggiata nemmeno nell’incontro disputato nel girone d’andata, con il Padova che ha prevalso per 2-1 grazie a una doppietta di capitan Cunico, soffrendo nel finale anche a causa delle espulsioni, nell’arco di pochi minuti, di Dionisi e Thomassen. Proprio quella sconfitta ha portato al cambio in panchina del Legnago, con il nuovo tecnico Orecchia che sta svolgendo un ottimo lavoro. Un unico precedente, infine, allo stadio Sandrini, con la squadra di casa che prevalse per 2-0 sui biancoscudati, allenati da Perazzolo il 30 agosto 1972 in una gara valida per la Coppa Italia Semiprofessionisti.

Ore 11.30 – (Gazzettino) VIABILITÀ E PARCHEGGI. Un percorso specifico è stato indicato dalle forze dell’ordine per chi viene da Padova che prevede l’utilizzo della autostrada A13 fino a Villamarzana (Rovigo Sud) per poi percorrere la Transpolesana verso Verona, con uscita a Legnago Valgadizza. Poco prima dell’impianto e subito dopo avere superato un fiume, si potrà girare a sinistra nella strada che costeggia lo stadio su cui sarà possibile parcheggiare l’auto. PER CHI RESTA IN CITTÀ. Il club Fossa dei Leoni organizza un ritrovo alle 14.30 all’auditorium Ramin di Cadoneghe in via Rigotti per seguire su maxischermo la partita trasmessa in diretta da Telenuovo. Filo diretto da Legnago dalle 14.30 anche a “Tuttincampo” su Tv7 Triveneta e radiocronaca su Radio Italia Anni 60. L’EVENTUALE FESTA. Se tutto andrà per il verso giusto, l’appuntamento per i tifosi è alle 21 in piazza delle Erbe dove la squadra arriverà in pullman dopo avere percorso in passerella le vie del centro. I giocatori saluteranno i tifosi dal loggione del Palazzo della Ragione. Gli ultras si ritroveranno un’ora prima in piazza Cavour, per poi raggiungere la piazza in corteo.

Ore 11.20 – (Gazzettino) L’invasione pacifica e colorata per Legnago è ormai pronta. Saranno almeno 1.400 i tifosi biancoscudati presenti oggi al “Sandrini” per spingere la squadra in questo primo match-ball promozione. Stranamente nel pomeriggio di ieri, dopo i 1.300 biglietti andati esauriti giovedì in venti minuti, ne sono stati venduti a Padova solo altri 100, sui circa 450 a disposizione della dotazione di tagliandi (tribuna laterale coperta a 10 euro e tribuna centrale a 15 euro) non acquistati dal pubblico di casa. La pioggia e la paura di rimanere un’altra volta a bocca asciutta hanno evidentemente limitato la corsa ai botteghini. I biglietti (in totale 375) saranno oggi in vendita dalle 12.30 agli sportelli dell’impianto veronese. ALLO STADIO. In linea con quanto successo per tutta la stagione in ogni gara esterna, anche lo stadio di Legnago si trasformerà così in una succursale dell’Euganeo. I ragazzi della Fattori invitano a trasformare il settore in cui si posizioneranno (la gradinata scoperta) in un muro biancoscudato, indossando magliette e cappellini bianchi. Non mancherà la tifoseria organizzata, con il pullman dell’Aicb andato subito esaurito e con una carovana di auto dei club Camposampiero, Civico 26, Conselve, Cral Acap, Fossa dei leoni, In3pd, Luna biancoscudata, Maserà, Medoacus e Toni Gobbin. Non ci sarà in tribuna, come indicato nei giorni scorsi, lo storico presidente Marino Puggina che però, nonostante i suoi 94 anni, cercherà di festeggiare con la squadra domenica prossima all’Euganeo. Previsto il divieto di vendita di bevande alcoliche.

Ore 11.10 – (Gazzettino) Poco più di un’ora è durata ieri mattina la rifinitura alla Guizza, nella quale Parlato ha messo a punto gli ultimi dettagli in vista della sfida con il Legnago. Presente al completo lo stato maggiore della società che ha seguito da vicino le operazioni sul campo. Oltre a ripassare le posizioni e provare gli schemi in movimento, la squadra si è soffermata come sempre anche sulla cura dei particolari sulle palle inattive. E prima di andare sotto la doccia consueta sessione di rigori per gli specialisti. Questa mattina la lunga giornata del Padova (che sarà privo degli squalificati Niccolini e Amirante) avrà inizio alle 10 con la partenza in pullman dallo stadio Euganeo. La prima tappa è un albergo poco distante da Legnago dove i giocatori pranzeranno alle 11.30, ossia come di consueto tre ore e mezza prima del fischio d’inizio. Il menù a tavola prevede come contorno le verdure cotte, un primo piatto a base di pasta in bianco o al sugo, e come secondo i giocatori possono scegliere prosciutto crudo o bresaola accompagnati da formaggio grana. Quanto alle bevande, solo acqua minerale. Per chiudere crostata e caffè. Terminato il pranzo, la squadra entrerà ancora di più in clima partita con il trasferimento allo stadio Sandrini.

Ore 10.50 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Che bello esultare dopo aver rischiato di scomparire”) Potremo dire di aver visto anche questa, al seguito del Padova: essere stati testimoni del passaggio-ritorno dalla serie D in Lega Pro, il terzo e ultimo gradino del calcio professionistico. Ci mancava per chiudere il cerchio: dietro al Biancoscudo, in un ventennio, abbiamo assistito agli spareggi esaltanti di Cremona nel 1994, per il passaggio dalla B alla serie A, e di Busto Arsizio, nel 2009, per il salto dalla C/1 tra i cadetti, più la vittoria nel campionato di C/2 d’inizio Terzo millennio, 2000/01. Non ci eravamo mai calati nella realtà dei “dilettanti”, ma, a guardar bene cosa è successo, non tutti i mali vengono per nuocere. Dallo sconcerto e dal timore, concreto, di non vedere più calcio per almeno un anno – tale era la prospettiva quando, a metà luglio, arrivò la notizia, ferale, che i biancoscudati non si sarebbero iscritti alla Lega Pro, scomparendo di fatto dal professionismo – siamo giunti, oggi, alla certezza di avere ormai raggiunto un traguardo sul quale pochi avrebbero scommesso ad occhi chiusi. È stata fatta giustizia, ma non perché qualcuno, a livello di organi federali, abbia restituito alla città e alla provincia ciò che era stato loro tolto da avventurieri senza scrupoli, quanto perché sono spuntati due imprenditori-benefattori che hanno fatto le cose per bene, rimboccandosi le maniche e mettendoci concretezza, serietà e i finanziamenti necessari per riportare il Padova là dove merita, per ora, di essere. Ci siamo, cari tifosi, e di questo successo che ritempra l’animo, offeso dalle scelleratezze dello scorso anno, bisogna tutti sentirsi partecipi convinti: i meriti di Bergamin e Bonetto non si discutono, così come quelli di De Poli, Parlato, dei loro collaboratori e soprattutto dei giocatori, coesi e calatisi subito nella parte loro richiesta, ma una promozione così è un vanto per l’interatifoseria e per l’intero ambiente. Dai ragazzi della “Fattori”, superato il comprensibile smarrimento seguito alla mancata iscrizione al campionato, è partito l’input e il resto lo hanno fatto i club e le migliaia di padovani convintisi, strada facendo, di poter ritrovare un entusiasmo nuovo, diverso rispetto a quelli degli anni precedenti, come il playout di Trieste o il playoff di Novara. La gente è stata conquistata, e trascinata, dalla bontà delle scelte della proprietà, dalla preparazione e competenza di due tecnici come De Poli e Parlato, dal modo stesso, così semplice ma altresì efficace, con cui si sono gettate le basi per la ricostruzione. E adesso sapere che nome e logo del vecchio Padova verranno dati a queste persone, sanando una ferita che rischiava di non cicatrizzarsi più, può solo incrementare la fiducia e l’appoggio per il futuro. Godiamoci la festa, dunque, e che sia festa bella, compatta e radiosa, così com’è stata in tutti gli stadi dove il Padova si è presentato, accompagnato sempre da un seguito di pubblico straordinario.

Ore 10.40 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Petkovic; Busetto, Sentinelli, Thomassen, Salvadori; Segato, Mazzocco; Ilari, Cunico, Petrilli; Zubin.

Ore 10.30 – (Mattino di Padova) Ha visto la mentalità giusta nella sua squadra in questa settimana? «Ai giocatori l’ho detto chiaramente: in una piazza come questa avremmo dovuto fare quasi certamente i conti con l’onda gigante di una città che vive il calcio “da grande”. Quello che ci aspetta è una prospettiva bellissima, ma sino al fischio finale dobbiamo cercare di estraniarci da tutto. Pensare prima alla festa e poi alla partita sarebbe un errore». Che Padova sarà quello che si giocherà la promozione? «Affamato, come lo è stato tutto l’anno. Una squadra che cambierà poco nel modulo, ma che rispetto alle ultime due domeniche, senza Amirante e Niccolini, avrà qualche ovvia sostituzione. Sto pensando agli ingressi di Cunico, Zubin e Ferretti, magari anche tutti e tre subito, mentre Dionisi, che era sceso in campo contro Clodiense e Sacilese dandoci una grossa mano, farà spazio ad un esterno di ruolo». Teme che l’avversario possa farvi uno scherzetto proprio sul traguardo? «Il Legnago è una squadra organizzata, ha perso solo due volte nelle ultime 16 gare. Al “Sandrini”, però, il gol lo prendono spesso: il nostro obiettivo sarà segnare presto, ma anche saldare bene la fase difensiva. Loro sono una squadra veloce e dinamica, noi dovremo fare una partita di grande attenzione e determinazione. Dobbiamo portare a casa i punti, e il come arriveranno mi interessa poco».

Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Ci siamo. Oggi è “il” giorno, uno di quei giorni in cui l’elettricità si avverte nell’aria. È la domenica attesa tutta una stagione, una di quelle da raccontare. La stagione del Padova, la prima della sua lunghissima storia vissuta nell’inferno dei dilettanti, potrebbe concludersi con una festa immensa. Mancano quattro partite, la prima arriva alle 15 sul campo del Legnago: l’Altovicentino è distante 11 punti, con una vittoria la promozione in Lega Pro sarebbe matematica, ma anche qualunque altro risultato, nel caso in cui l’avversaria non vinca con l’Arzignano, andrebbe bene. Manca un ultimo, piccolo passo: per Carmine Parlato, il condottiero di una squadra straordinaria, vincente e trascinatore come pochi altri hanno saputo essere prima di lui, potrebbe arrivare la definitiva consacrazione. «Se qualcuno ad inizio anno mi avesse detto che alla quart’ultima avremmo potuto festeggiare la promozione non ci avrei minimamente creduto», le parole alla viglia del tecnico biancoscudato. «Chi ha vissuto e conosce da vicino il nostro cammino sa che questa era un’impresa impensabile. Invece siamo qui, oggi potremmo raggiungere l’obiettivo in anticipo, quindi andiamoci a prendere ciò che ci spetta: in campo porteremo con noi tutto ciò che abbiamo vissuto in quest’annata». Manca davvero solo l’ultimo passo, il traguardo è vicino. «Abbiamo lavorato sin dal 5 agosto per riuscire ad arrivare qui, e non vediamo l’ora di toglierci questa grande soddisfazione. Il pericolo che corriamo, adesso, è quello di andare in campo con troppa euforia: sbagliare, in buona fede, ci può anche stare, ma mi auguro che non accada proprio oggi».

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Quindi l’arrivo a piazza delle Erbe, previsto per le 21, con i tifosi chiamati tutti a raccolta per quell’ora. I giocatori scenderanno dal pullman ed entreranno a Palazzo della Ragione, da dove si affacceranno sulla piazza per salutare i tifosi. In precedenza ci sarà anche un altro corteo, visto che i tifosi della Tribuna Fattori hanno annunciato il proprio raduno per questa sera alle 20 in piazza Cavour, prima di raggiungere squadra e tifosi in piazza delle Erbe. I park di piazzale Boschetti per l’occasione saranno gratuiti. La cabala. E per una celebrazione attesa e annunciata, c’è anche la scaramanzia a farla da padrona. In barba ad ogni rito seguito sin qui dall’inizio del campionato, questo pomeriggio il Padova dovrebbe vestire per la prima volta la divisa rossa, mai utilizzata sinora nemmeno in amichevole. Innanzitutto per un motivo molto pratico: regalare le maglie ai tifosi in caso di vittoria, visto che le bianche ormai scarseggiano e le blu a Sacile hanno portato malissimo. Il Padova indosserà la terza divisa, un po’ come accadde a Cremona nel 1994, o a Busto Arsizio, nel 2009, quando la squadra di Sabatini indossò le maglie gialle.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Il “Sandrini” succursale dell’Euganeo. Non c’è stato verso di spostare la sede della partita, né di ottenere un aumento della capienza dell’impianto. Ma lo stadio di Legnago, se arrivasse la festa, esploderebbe comunque: dei probabili 2.000 spettatori presenti, 1.600 saranno infatti biancoscudati. Oltre ai 1.350 biglietti staccati in venti minuti giovedì, ieri ne è stato dispensato all’Euganeo un altro centinaio e oggi a Legnago ne saranno messi in vendita altri 375. I tifosi biancoscudati potranno parcheggiare le loro auto nella strada che costeggia il settore ospiti. Il programma. La festa per l’eventuale promozione è già pronta, anche se la società vuole giustamente mantenere il più stretto riserbo. «Ci saranno sorprese», sorride il vice-presidente Edoardo Bonetto. Di ritorno da Legnago, il Padova per prima cosa cambierà autobus, piazzandosi con giocatori e dirigenti all’interno di un pullman scoperto: il percorso interesserà tutto il centro cittadino, con il transito verso le 20.30 da Prato della Valle e da piazza del Santo.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Che partita si aspetta contro il Legnago? «Mi aspetto un Padova carico, per tanti giocatori è la partita della vita, qualcuno non ha mai vinto il campionato. Altri hanno già vinto, ma mai in una piazza importante come Padova. Di sicuro non avranno cali di tensione. Anzi, l’unico problema potrebbe essere quello di entrare in campo con troppa adrenalina e lasciarsi prendere dalla foga. Ma sono sicuro che la squadra non sbaglierà, visto che è a un passo dal sogno». È un sogno anche per la dirigenza, visto che questa società è in piedi appena da 9 mesi? «Sì, assolutamente. Io e mio padre siamo sempre stati tifosi e riuscire a riportare Padova tra i professionisti è qualcosa che ci riempie d’orgoglio. Per noi è un sogno, anche se sappiamo benissimo che questa piazza ha conquistato in passato ben altri palcoscenici». Lei vive le gare con molta ansia, una volta vinto il campionato potrà rilassarsi? «È vero, vivo le partite con grande stress, ma non c’è tempo per rilassarsi. Una volta ottenuta la certezza della categoria, vogliamo pianificare bene il programma per il prossimo anno, iniziando ad incontrarci con ds e allenatore. Ci sono tanti aspetti da curare, dobbiamo ristrutturare la parte marketing e lanciare il merchandising. Non ci si può fermare, ma adesso dobbiamo prenderci questa vittoria».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «Mi può fare un piacere, la prossima volta mi porta un paio di guanti? Sarebbe un sogno giocare con i guanti del Padova», la richiesta del portiere della squadra a Bonetto, che ha sorriso e promesso di tornare, dopo aver assistito al primo tempo della partita, applaudendo più di una giocata della formazione di Bedin. «Ci stiamo organizzando per disputare un’amichevole tra il Padova e la Pallalpiede, sarebbe una bella esperienza per tutti», ha spiegato il vice-presidente all’uscita dall’istituto di pena. «Non ero mai stato al Due Palazzi, ed entrare in carcere è una sensazione molto particolare. Restando un paio d’ore a contatto con i detenuti e gli organizzatori di questo progetto, capisci l’importanza estrema di tali iniziative. Queste persone sono soltanto da elogiare per quello che fanno a favore della comunità». Il pomeriggio particolare è stato anche un modo per svagarsi nelle ore precedenti alla sfida decisiva di Legnago. «Sì, anche se l’ansia aumenta e man mano che ci si avvicina subentra anche un po’ di paura. C’è tanta euforia, ma dobbiamo ancora giocare e conquistare gli ultimi punti che mancano».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) C’è modo e modo, per un dirigente, di vivere la vigilia della partita decisiva. C’è chi vuole stare ogni secondo accanto alla squadra, chi prova a distrarsi, chi cerca di ingannare il tempo. Il vice-presidente della Biancoscudati Padova, Edoardo Bonetto, invece, ha deciso di entrare in carcere. Ma non certo per scontare una pena («Semmai per quello ci dovrebbe venire qualcuno della vecchia gestione…», hanno scherzato alcuni tifosi), bensì per sostenere la Polisportiva Pallalpiede, la squadra composta esclusivamente dai detenuti del Due Palazzi che ieri pomeriggio ha disputato la propria ultima partita di campionato di Terza Categoria, chiudendo con una vittoria per 3-1 contro la Dinamo Kave e piazzandosi al secondo posto, anche se ufficialmente è fuori classifica. «Ma quello che più ci ha fatto piacere è esserci classificati al primo posto nella Coppa Disciplina, avendo ricevuto pochissimi cartellini. Per noi, al primo anno, è un risultato straordinario», ammette Andrea Zangirolami, dirigente della Pallalpiede, che ha accompagnato Bonetto jr. all’interno del Due Palazzi. La visita del numero 2 biancoscudato è stata accolta con grande entusiasmo, a cominciare dai complimenti ricevuti all’ingresso nella casa di reclusione, per continuare con i tanti giocatori detenuti che hanno voluto stringere la mano e farsi una foto con il dirigente.

Ore 09.10 – (Corriere del Veneto, editoriale di Daniele Rea dal titolo “Sogno o nuova passione, l’incubo è dietro le spalle”) Dove eravamo rimasti, l’estate scorsa? Al 15 luglio, forse, quando la squadra non venne iscritta al campionato di Lega Pro dopo una stagione disastrosa. O, forse, a dieci giorni dopo quando, nello studio del notaio Doria, l’attuale dirigenza dei Biancoscudati fece nascere la creatura che aveva il durissimo compito di far dimenticare un incubo durato fin troppo. Partenza difficile, anche tra qualche perplessità. E poi un campionato strepitoso, un rapporto con la città ritrovato, un amore reciproco che ha portato pubblico, passione e, non ultimo, il ritorno immediato (si spera già oggi) tra i professionisti. Molto bello con una lezione da ricordare: quando le cose sono fatte bene, tutto diventa più facile.

Ore 09.00 – Probabile formazione Padova (Corriere del Veneto): Petkovic; Busetto, Sentinelli, Thomassen, Salvadori; Segato, Mazzocco; Ilari, Cunico, Petrilli; Zubin.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Alla Guizza, ieri, per l’ultimo allenamento prima della partenza per Legnago, c’era lo stato maggiore biancoscudato al gran completo. Sorridente e felice Roberto Bonetto, più teso nonostante le parole al miele il presidente Giuseppe Bergamin: «Arriverò poco prima dell’inizio della partita — sorride l’imprenditore padovano — farò in tempo a dare il “cinque” a tutti i giocatori prima del loro ingresso in campo e poi mi tufferò in clima partita. La tensione è calata rispetto alle scorse settimane, ma bisogna fare questi benedetti due punti e poi potremo pensare a tutto il resto. E se gioia sarà parteciperemo con grande trasporto alla festa dei tifosi. C’è emozione, non lo nego, abbiamo aspettato un anno intero per vivere una giornata come questa». Saranno in duemila al Sandrini, qualcuno probabilmente anche fuori dallo stadio sprovvisto di tagliando, a partecipare alla grande festa biancoscudata preparata nei dettagli. La scaramanzia è stata abbandonata, tanto che anche la Tribuna Fattori ieri ha diffuso un appello chiamando all’adunata tutti i tifosi a partire dalle ore 20 in piazza Cavour. Dopo i disastri dell’era Penocchio e i super investimenti ma con ben pochi frutti concreti di quella Cestaro, Padova si prepara a rialzare la testa e a compiere il primo passo per il ritorno nel calcio che conta. L’appuntamento, dopo la partita, è fissato alle 21 in Piazza delle Erbe, un remake di quanto accadde ventuno anni fa dopo la promozione in serie A dopo lo spareggio di Cremona contro il Cesena: «Siamo tutti molto emozionati – ha ammesso il ds Fabrizio De Poli – perché abbiamo lavorato duro per tutto l’anno, ognuno per la propria parte. Mi auguro che la squadra abbia l’atteggiamento giusto sul campo, è l’ultimo sforzo e poi potremo finalmente festeggiare. È chiaro che non vogliamo fermarci qui e che altre cose andranno fatte in un successivo momento, ma io sono sempre del parere che vada compiuto un passo alla volta. Senza esagerare». È qui la festa. Padova, è ora di tornare a sorridere. Dopo tante amarezze, il sole splende nuovamente alto in cielo.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Il grande giorno è arrivato. Il condizionale non lo usa praticamente nessuno, perché tutti sono convinti che oggi al Sandrini di Legnago — per l’occasione una succursale biancoscudata dello stadio Euganeo in attesa della probabile festa promozione — il Padova chiuderà il conto e staccherà il pass per la Lega Pro. Manca solo la matematica, per sancire il ritorno fra i professionisti di una squadra sparita il 15 luglio 2014 e risorta dalle ceneri come l’Araba Fenice. E capace di stupire tutti con una programmazione eccezionale nonostante il pochissimo tempo a disposizione e un’unità d’intenti che ha trascinato l’intera città. Oggi l’AltoVicentino dista 11 punti, domani in caso di vittoria non ci saranno più dubbi e le ultime tre giornate saranno soltanto una passerella in attesa della chiusura di sipario e la lotta (più simbolica che altro) per lo scudetto della serie D. Ma c’è di più, perché anche in caso di mancata vittoria, basterà che l’AltoVicentino non blindi il successo nel derby in programma a Valdagno contro l’ArziChiampo per stappare ugualmente lo champagne. Dettagli. Sfumature. Quisquilie che il vento spazzerà via molto presto, se non sarà oggi magari domenica prossima contro il Kras Repen all’Euganeo, perchè il verdetto (unanime) è già stato sostanzialmente raggiunto e solo un cataclisma senza precedenti potrebbe stravolgerlo. «Abbiamo lavorato dall’inizio per ottenere questo grande obiettivo — ha sorriso Carmine Parlato ieri mattina dopo la rifinitura alla Guizza — e domani (oggi per chi legge, ndr ) abbiamo la prima possibilità. Andiamoci a prendere quello che ci spetta perché non vediamo l’ora e cerchiamo di fare in modo di non sbagliare uno degli appuntamenti più importanti. Ai giocatori ho parlato chiaro. Ho detto loro fin dall’inizio di fare i conti con l’onda gigante biancoscudata, dobbiamo dunque essere professionali ma l’errore in buona fede causato dall’eccessiva euforia può capitare… Speriamo sia l’ultima battaglia, poi penseremo a tutto il resto».

Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (trentunesima giornata, domenica 19 aprile ore 15.00): AltoVicentino-ArziChiampo, Dro-Clodiense, Kras Repen-Belluno, Legnago-Padova, Montebelluna-Fontanafredda, Sacilese-Giorgione, Tamai-Triestina, Union Pro-Mori S. Stefano, Union Ripa La Fenadora-Mezzocorona

Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 75, AltoVicentino 64, Sacilese 53, ArziChiampo e Belluno 51, Clodiense 49, Montebelluna e Union Pro 44, Legnago 42, Union Ripa La Fenadora 38, Fontanafredda e Tamai 35, Giorgione 31, Dro 30, Kras Repen 29, Triestina 27, Mori S. Stefano 16, Mezzocorona 12.

Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della trentesima giornata: ArziChiampo-Union Ripa La Fenadora 2-1, Belluno-AltoVicentino 3-0, Clodiense-Legnago 0-2, Fontanafredda-Union Pro 0-1, Giorgione-Kras Repen 1-1, Mezzocorona-Montebelluna 0-5, Mori S. Stefano-Tamai 1-1, Padova-Sacilese 1-0, Triestina-Dro 0-0

Ore 08.32 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Box Uomo, Black Bell Tattoo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 18 aprile: rifinitura alla Guizza, assenti Aperi e Mattin. Ancora disponibili 350 biglietti per la sfida di Legnago




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