Live 24! Padova-Cuneo, -4: lavora a parte Amirante. Vittoria del Castiglione a Cuneo

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Ore 22.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) La notizia c’era praticamente già da qualche giorno, ma l’ufficialità rappresenta sempre l’ultima parola. E ieri è arrivata anche quella. Stefano De Agostini continua la sua avventura alla guida del Tamai. Affronterà in maglia rossa la sua seconda stagione e mezza, dopo essere subentrato a Gianluca Birtig nell’annata 2013-14. In società, confermato il tecnico, si parla di «massima soddisfazione da ambo le parti». Se il Tamai ripartirà da De Agostini, però, non vuol dire che lo farà anche con quei giocatori che il tecnico ha condotto alla salvezza. Anzi, l’aria che tira è un’altra. Se la difesa dovrebbe essere confermata, non si può dire lo stesso di centrocampo e attacco. In mezzo le posizioni che “ballano” sono tante, ma ancora la società non ha fatto il classico giro di colloqui. Davanti potrebbe partire Riccardo Zambon, ma anche per Federico Furlan non si faranno più “follie”. Si cercherà un accordo, questo è certo. Però non basterà il pressing del tecnico, che l’anno scorso aveva convinto la società a tenere il bomber principe delle Furie. Ancora in attesa il Fontanafredda, ma la conferma di mister Maurizio De Pieri sembra oggi molto più vicina. Il mercato tocca pure la LegaPro: la stella del Pordenone, Federico Maracchi, è stato richiesto dal Piacenza in serie D. Operazione praticamente impossibile (la mezzala triestina ha ambizioni decisamente maggiori), che però potrebbe partorire il “parallelo” passaggio in Emilia di Beccaro dalla Sacilese.

Ore 22.10 – (Messaggero Veneto) Era nell’aria e si è avverata. La conferma di Stefano De Agostini ora è pure ufficiale. Il Tamai ha scelto di rinnovare la collaborazione con il tecnico che da quasi due stagioni siede sulla panchina dei mobilieri e che ha ottenuto due salvezze. Il club in una nota ha rivelato che l’accordo è stato raggiunto con la «massima soddisfazione da ambo le parti, e che nei prossimi giorni il presidente Verardo e l’allenatore si incontreranno per iniziare ad allestire la squadra che si iscriverà per il quindicesimo anno consecutivo al campionato di serie D». E tra le prime mosse cui potrebbe essere chiamata la rinnovata coppia Verardo-De Agostini potrebbe esserci la ricerca di un centrale difensivo. Nonostante le rassicurazioni delle ultime ore, infatti, pare che il perno della retroguardia mobiliera, Alberto Faloppa, sia destinato a lasciare Tamai per approdare al Belluno, dove troverebbe diversi ex compagni dei trionfi sacilesi, come il tecnico Vecchiato e i giocatori Bertagno e Corbanese. A proposito di Sacilese: sebbene ancora impegnato nei play-off, il club liventino è finito al centro di una voce clamorosa che vorrebbe per la prossima stagione tra i papabili tecnici l’ex Costantini. Nessun riscontro in merito nelle ultime ore, anche perché al momento il favorito rimane Carlo Marchetto, protagonista di un finale di stagione eccellente dopo essere subentrato a Zironelli.

Ore 21.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Non solo la fusione arancionera, stadio Baracca permettendo l’anno prossimo il nuovo «Calcio Mestre» giocherà in serie D. Il tutto grazie a quello che in partenza sembrerebbe solo uno «scambio di categorie» tra la Mestrina (Eccellenza) e l’Union Pro di Mogliano-Preganziol (D), ma che invece potrebbe coinvolgere anche i settori giovanili per un unico grande polo calcistico da Mestre al Terraglio. Tutti i dettagli saranno forniti venerdì (ore 17.30 al Novotel) da Stefano Serena, presidente del Mestre ad un passo dal ripescaggio in Promozione, che assieme ai colleghi Ignazio Guerra (Mestrina) e Marco Gaiba (Union Pro) sta avviando «un progetto «Calcio Mestre» chiaro e trasparente – parole di Serena – da condividere per portare i colori arancioneri tra i professionisti». Nei giorni scorsi Gaiba aveva spiegato che «con l’uscita del mio socio Maurizio Michielan da solo non sono in grado di reggere il quarto campionato nazionale per importanza. Il progetto abbozzato con la Mestrina è molto interessante, noi faremmo l’Eccellenza con i migliori giovani delle due squadre, loro la D con Francesco Feltrin (che ha portato la matricola moglianese a sfiorare i playoff, ndr) in panchina». Su quest’ultimo tasto glissa Ignazio Guerra spostando l’attenzione sul grande problema di questi giorni. «Prima della fusione, che sarà ufficiale a breve, e delle opzioni tecniche c’è un problema vitale da risolvere – la sua apprensione -. Il Baracca è sinonimo di Mestre, avere una squadra al centro di un progetto ambizioso è impensabile senza la certezza di restare nel nostro stadio». Una questione che vedrà coinvolti anche i candidati sindaco di Venezia, invitati tutti oggi al Baracca (ore 17) a sottoscrivere l’appello «Save our Stadium», un impegno formale a salvaguardare e a non far abbattere, anzi valorizzandolo con un percorso di tutela, il vecchio impianto di Carpenedo. Una mobilitazione nata dopo che il fondo Est Capital ha avviato una procedura arbitrale col Comune per riavere (a fini immobiliari) la proprietà dell’area. «Bisogna fare presto, non possiamo aspettare giugno per capire se, a fronte di garanzie a medio-lungo termine – ribadisce Guerra – potremo davvero sviluppare il progetto sportivo che abbiamo a cuore».

Ore 21.30 – (Il Piccolo) Il riposo e il relax sono finiti: dopo i due giorni di pausa concessi domenica e lunedì, da ieri a Marina di Ravenna si fa sul serio e la Triestina ora è pienamente lanciata sul play-out di domenica prossima a Dro, dove gli alabardati si giocheranno la salvezza. E miglior rientro al lavoro per Ferazzoli ieri non poteva esserci: il tecnico infatti ha potuto finalmente lavorare con tuta la rosa al gran completo, recuperando anche i due portieri. Innanzitutto il discorso Nicholas Di Piero: finalmente il portiere romano è tornato a lavorare in gruppo a pieno regime dopo due settimane di stop assoluto per una brutta botta al costato che gli aveva fatto saltare la trasferta di Legnago e anche la prima settimana di ritiro romagnolo. Visto che il dolore non accennava a diminuire, la scorsa settimana si era cominciato a temere anche per la sfida di Dro, ma il riposo evidentemente ha fatto bene a Di Piero che come detto ieri ha lavorato regolarmente con gli altri. E con lui c’era anche il suo vice Zucca, che la scorsa settimana era rimasto ad allenarsi a Trieste per gli impegni scolastici. Un discorso che ha riguardato anche Crosato, presenza fondamentale nello scacchiere alabardato, ma anche lui da ieri nel ritiro romagnolo. Ai due baby infatti erano stati concessi un po’ di giorni di allenamenti triestini proprio per i loro impegni scolastici, ma in questa settimana la loro concentrazione sarà tutta sull’Unione e resteranno aggregati al resto del gruppo fino allo spareggio di Dro. Considerato poi che anche Sittaro ha ripreso il lavoro dopo i problemi alla caviglia e che non ci saranno squalificati nelle file alabardate, Ferazzoli in vista della sfida decisiva potrà davvero contare sulla rosa al gran completo, con ampia possibilità di scelta. Dopo la seduta di ieri, che si è conclusa con una partitella di mezz’ora, oggi l’allenamento pomeridiano si svolgerà sul campo di San Romualdo, sempre nel ravennate, che è in migliori condizioni e dove gli alabardati avevano già effettuato una sgambata lo scorso sabato. La squadra si allenerà in Romagna fino a sabato, poi il trasferimento in Trentino, nella zona a nord del lago di Garda. Domenica il play-out contro il Dro con fischio d’inizio alle ore 16. TIFOSI. Intanto i tifosi continuano a mobilitarsi per la trasferta di Dro. Se il pullman della curva Furlan è esaurito da tempo e molti del gruppo dei tifosi più caldi lo accompagneranno anche con auto private, anche il primo pullman del Centro di coordinamento è già strapieno. Ma lo stesso Centro di coordinamento sta facendo di tutto per organizzare un secondo pullman perché ci sono molti tifosi in lista d’attesa che vorrebbero aderire e partecipare alla trasferta: purtroppo c’è carenza di mezzi disponibili per il prossimo week-end, ma oggi verranno fatti gli ultimi tentativi ed entro la serata verrà presa la decisione finale.

Ore 21.00 – (Giornale di Vicenza) Se non puoi sconfiggere il tuo nemico, alleati con lui. I protagonisti, tutti vicentini, sono da una parte il presidente Rino Dalle Rive e dall´altra Mauro Zironelli, ex calciatore del Vicenza ed allenatore emergente. Con la Sacilese, lasciata a gennaio per contrasti con la dirigenza, il biondo tecnico era diventato l´incubo del patron maranese: due vittorie ed un pari nelle ultime tre sfide, cominciando dall´1-3 della finale playoff della scorsa stagione a Marano. Ora, però, il cerchio potrebbe chiudersi. Voci sempre più insistenti infatti danno Zironelli vicinissimo ad un accordo con l´Altovicentino, anche se parlare di panchina, in questa fase della stagione, con la squadra ancora impegnata nella rincorsa all´ultimo obiettivo rimasto, magari non è del tutto elegante. I vicentini inizieranno il mini-campionato dei playoff affrontando domenica la vincente tra Ital Lenti Belluno e Sacilese (stessa semifinale dello scorso anno) ed anche se “Ziro” non è più l´allenatore dei friulani, non va dimenticato che almeno per ora c´è sempre Diego Zanin alla guida dell´Alto. E che in caso di vittoria finale il tecnico veneziano potrebbe essere riconfermato anche per il prossimo anno. Come finirà?

Ore 20.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Arriva o no? E se sì, per riazzerare i debiti o solo per prendere tempo? Interrogativi sempre senza risposta in seno a un Venezia in ansia, costretto a sfogliare la margherita nell’attesa che il presidente Yury Korablin dia qualche prospettiva alla sua società. Invece anche ieri il dg Dante Scibilia ha solo potuto confermare la solita assenza di novità e i contatti pressoché azzerati con Mosca. Il tutto mentre in città si fanno più insistenti le voci di una cordata veneta, imprenditori del Vicentino con interessi anche all’estero, che avrebbero già cercato un contatto per discutere di una possibile acquisizione del club arancioneroverde con Korablin. Il quale a febbraio aveva negato di voler cedere la mano, confidando nell’occasione di aver rifilato a dicembre un «niet» ai newyorkesi sbarcati a Bologna. «Ho ringraziato ma vado avanti io» le sue parole in quell’occasione, vecchie ormai di tre mesi e mezzo. In seguito la realtà quotidiana del Venezia è stata molto più dura, con i flussi di denaro dalla Russia tornati più o meno regolari solo ad aprile, quando la scadenza stipendi-contributi è stata rispettata dopo due «stecche» costate alla squadra un -3 in classifica e a Korablin una squalifica fino al 19 agosto. Oggi come oggi nessuno ha il potere di rappresentare legalmente il Venezia nei confronti di Federcalcio e Lega Pro, infatti da settimane si attende la nomina di Zhanna Chesnokova (unica membra del cda oltre al patron) per firmare i documenti d’iscrivere alla Lega Pro 2015/16. Tutto ciò fermo restando che il numero uno lagunare deve ripianare – l’assemblea dei soci (cioè lo stesso Korablin, proprietario al 100%) è fissata per dopodomani – si parla di circa un milione e mezzo di euro di debiti, un terzo verso i fornitori, due terzi invece per chiudere in pareggio il bilancio stagionale. Una situazione nel complesso economicamente indecifrabile, non a caso monitorata con attenzione dal collegio sindacale presieduto da Roberto Querci Della Rovere, al quale non è escluso possano anche rivolgersi gli imprenditori vicentini dopo le eventuali «non mosse» di Korablin. Oggi alle 19 per il Venezia amichevole a Cavallino con i gialloverdi locali di Prima categoria.

Ore 20.30 – (La Nuova Venezia) In attesa di avere notizie da parte del presidente Korablin e mentre la Lega Pro è sconvolta dalla nuova inchiesta sul calcio scommesse, Michele Serena ha riunito ieri pomeriggio i suoi giocatori per l’ultimo allenamento al Taliercio visto che oggi e domani il Venezia sarà impegnato nelle due amichevoli che chiuderanno ufficialmente la stagione. Nel tardo pomeriggio (ore 19) il Venezia si trasferirà nel litorale veneziano per affrontare il Cavallino, squadra che ha militato nel girone H della Prima categoria, chiudendo la stagione regolare al primo posto, ma a pari punti (67 in 30 partite) con la Robeganese, perdendo poi di misura (0-1) lo spareggio per salire in Promozione. Michele Serena ruoterà i giocatori a disposizione attingendo a piene mani dalla formazione Berretti. Domani ultimo test a Pellestrina (ore 16.30).

Ore 20.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) «Entro fine mese saprete tutto, verrà presa una decisione definitiva sul futuro del Real Vicenza». Così il presidente Lino Diquigiovanni al telefono, quando le voci sul futuro del club biancorosso impazzano anche sui social. Una cosa è certa: Diquigiovanni è stanco e non esclude la possibilità di mollare tutto. Alle porte ci sono diverse possibilità, in fase di discussione con la figlia Barbara. Fra queste la più clamorosa porta dritta a Treviso, dove Diquigiovanni sta trattando in questi giorni la possibilità di trasferire il titolo sportivo (e dunque la categoria) con l’ex presidente biancoceleste Renzo Corvezzo. Il quale ufficialmente smentisce contatti, ma in realtà l’idea è quella di una sorta di fusione Real Vicenza-Fc Treviso (società di cui Corvezzo conserva i diritti) e disputare la prossima Lega Pro al Tenni. Un’operazione di cui Diquigiovanni avrebbe anche discusso con il sindaco di Treviso, Giovanni Manildo. Il pattron del Real non smentisce l’opzione: «Su Treviso non voglio dire nulla – taglia corto – non ha senso in questo momento parlare di queste cose. Ci sono ipotesi su cui stiamo lavorando con mia figlia e presto faremo sapere». Fra mille ipotesi, al momento si potrebbe creare una situazione simile a Piacenza, dove attualmente convivono due realtà (Pro Piacenza e Piacenza, appunto). Diquigiovanni non conferma ma nemmeno smentisce, segno che qualcosa di grosso bolle in pentola. Quel che è certo è che il suo titolo sportivo fa gola e che i contatti con Rino Dalle Rive e Lino Chilese (Union Arzichiampo), nonostante tutte le prevedibili smentite, sono andati avanti in queste settimane. Diquigiovanni ha capito che l’operazione Real Vicenza potrebbe essere giunta a un binario morto: «Abbiamo avuto pochi tifosi – ammette – e questo mi dispiace, considerati gli sforzi fatti. Ma non è che uno può traslocare dalla città alla provincia senza un progetto chiaro. Bisogna capire dove giocare, cosa fare, altrimenti si rischia di mollare tutto a metà percorso…».

Ore 20.00 – (Giornale di Vicenza) Rotta verso Treviso per Lino Diquigiovanni. Questa volta pare che la cosa si possa fare. Ormai la volontà dell´imprenditore vicentino di abbandonare il Menti è cosa nota. Nel corso della stagione addirittura sembra che Diquigiovanni abbia avuto intenzione di mollare il colpo. Un´annata che fino alla fine del girone d´andata ha visto il Real protagonista assoluto del girone A di Lega Pro. Si è sognato in grande, la serie B non sembrava un miraggio. Poi il calo. Ma alla fine la settima piazza ha messo d´accordo tutti. Una stagione senz´altro positiva. Oggi però del calcio giocato si parla poco. A tenere banco invece sono le vicende societarie. O meglio, il futuro dei biancorossi. I pochi spettatori e il poco interesse della comunità vicentina sembrano aver sfiduciato e stancato Diquigiovanni. E quindi l´idea di cambiare “location”. Ma quale sarà la destinazione? Tutto è ancora molto incerto, anche se negli ultimi giorni sono sempre di più le indiscrezioni che vorrebbero il trasferimento del Real Vicenza a Treviso, una piazza importante, una piazza di calcio. Alcuni ieri parlavano già di firma. Ma questo invece viene messo a tacere dal club biancorosso che dichiara che al momento non c´è nessuna novità. Per lo meno, nulla di ufficiale. Sono in tanti infatti a sostenere che il futuro del Real sarà fuori provincia. Alcuni addirittura si spingono oltre dicendo che la squadra si dovrebbe chiamare “Biancazzurri” e giocherà in Lega Pro al Tenni di Treviso. Tutte chiacchiere, o forse no. Ma cosa c´è di vero? Difficile dirlo, come è quasi impossibile credere che nel polverone qualcosa che rasenti almeno una qualche verità non ci sia. Le chiacchiere vorrebbero che il Treviso con cui ha contatti l´imprenditore vicentino sia il club di Renzo Corvezzo, ovvero la storica squadra della Marca, l´Fc Treviso, che dopo il fallimento del 2013 è rimasta in vita con tre categorie giovanili, Pulcini, Esordienti, Giovanissimi. Parallelamente esiste una seconda squadra, chiamata Acd Treviso, che milita in Eccellenza. Negli ultimi tempi, Corvezzo ha provato a riavvicinarsi alla prima squadra. Allora il motivo era stato romantico: la consegna dei trofei del Treviso, oltre cent´anni di storia, all´amministrazione comunale. La soffiata poi l´aveva data Gigi Agnolin, ospite ad Academy Treviso a Salgareda: «Tenetevi pronti che tra poco arriverà a Treviso un gruppo vicentino». Quel che si dice è quindi che Diquigiovanni vorrebbe portare il suo Real, che ovviamente non si chiamerebbe così, a giocare al Tenni, alternandosi con il Treviso che oggi milita in Eccellenza. Smentite arrivano però anche da Corvezzo stesso, che porta al centro del ciclone un problema che, nel caso le voci fossero vere, si dovrebbe risolvere: una società di Lega Pro, infatti, da regolamento non può fare una fusione con una società dilettantistica. Problemi oggettivi dunque, ma che non ci sia un reciproco interessamento a fronte di queste notizie sarebbe impossibile crederlo. Per avere notizie certe, dunque, dovremo aspettare almeno qualche giorno. Intanto il presidente Diquigiovanni dichiara: «Sono tutte cose inventate, in questo momento non c´è niente, sto valutando tre o quattro soluzioni. Non c´è stata assolutamente nessuna firma». L´imprenditore vicentino parla anche dell´ipotesi Valdagno, non nega che si sia stato un contatto, ma dice: «Prendere un contatto non vuol dire che si fa, è per capire cosa si può fare. A Valdagno non c´è il campo omologato, non hanno soldi e non fanno neanche deleghe. Dentro mancano anche gli impianti di illuminazione». Un Diquigiovanni che assicura comunque che la soluzione per il suo Real è vicina: «Comunque non ci vorrà molto, dobbiamo decidere». Dalle parole del presidente del Real Vicenza si evince dunque che le notizie circolate ieri siano premature.

Ore 19.50 – Serie D girone C, playoff: Sacilese-Belluno 4-1. I friulani affronteranno l’AltoVicentino nel prossimo turno.

Ore 19.40 – (Giornale di Vicenza) Bassano-Reggiana è roba da arsenico e vecchi merletti. E qualcuno si rivede a distanza di 7 anni dal torrido braccio di ferro ai tempi della C2. È Beppe Alessi, veterano granata che a chi gli domandava se, fatto fuori l´Ascoli, il cammino emiliano fosse ora in discesa, ha risposto così. «Eh sì, magari. Il Bassano ha visto sfumare la promozione diretta in B a mezz´ora dalla fine del campionato, questi sono forti per davvero». Sì, ma com´è poi che era andata allora? Vibrante testa a testa tra giallorossi e granata al comando, al Mercante a novembre finisce 2-2 e le tifoserie quasi si affratellano durante il terzo tempo. Poi, ad aprile 2008, al Giglio, non ancora Mapei Stadium, dinanzi a quasi 700 supporter al seguito, il Soccer Team strappa un robusto 1-1 e conserva il +3 in classifica e il vantaggio degli scontri diretti. Mancano 4 giornate, pare fatta, invece la Virtus si sgonfia come un palloncino bucato, si pianta e Reggio sorpassa nuovamente e sale in C1. Gli uomini di Glerean ci provano allora ai playoff ma in finalissima il Portogruaro fa la pelle ai giallorossi.

Ore 19.30 – (Giornale di Vicenza) La notizia squarcia la mattinata e manda di traverso cappuccino e brioche. L´esplosione di un nuovo calcio scommesse che terremota Lega Pro e serie D manda in fibrillazione il popolo tifoso e quando le prime agenzie trasmettono tra le 28 gare sotto la lente d´ingrandimento degli investigatori anche Bassano-Monza dello scorso 21 dicembre, finita 2-1 per i giallorossi, l´aficionado virtussino ha un doppio e triplo sobbalzo tutto in una volta. Un singultone diffuso che però si stempera e svanisce in fretta alla lettura di alcuni fra i soggetti indagati. Ovvero, Mauro Ulizio, 48 anni, lo scorso Natale direttore generale del Monza, Gianni Califano, 44 anni, attuale direttore sportivo dei brianzoli, Bruno Califano, 74 anni, padre di Gianni, l´inglese Dennis Bingham, in quel periodo presidente del sodalizio monzese e Andrea Ulizio, 21 anni, figlio del general manager del Monza e calciatore della Pro Patria. Un club il Monza, lo ricordiamo, che dalla scorsa estate si trova in una situazione di totale crisi economica, senza una proprietà stabile, con gli stipendi che non vengono versati ai giocatori e ai dipendenti da quasi un anno e la società sull´orlo del fallimento. Un quadro decisamente fosco, quello del Monza, aggravato dal recente coinvolgimento del portiere De Lucia nell´inchiesta inerente il filone principale del calcio-scommesse, quello di Cremona, tirato in ballo da Ilievski, il principale accusatore nel polverone che riguarda la serie A. Abbastanza, per quanto riguarda Bassano, per sentirsi al di sopra di ogni sospetto, tantopiù che non solo non ci sono né calciatori né dirigenti giallorossi indagati per qualsivoglia reato, ma anzi in serata sono state rese note le carte della Procura dalle quali si evince che la gara in esame Bassano-Monza non fu affatto combinata per “il netto rifiuto posto dall´allenatore Fulvio Pea di falsare la partita”, su richiesta del direttore generale Ulizio, il quale sperava evidentemente di alleviare la pesante situazione debitoria del club accomodando le partite, sottolineano gli inquirenti. Sicchè per il Bassano, inconsapevole di tutto, vale il medesimo discorso di Cremonese o Pisa, ad esempio, cioè due realtà accostate a partite monitorate, ma che non hanno alcuna figura attenzionata, per usare un linguaggio comune nelle questure. E mentre altrove è tutta una corsa a diramare comunicati e a spiegare le proprie ragioni e a cercare di smarcarsi dalle accuse (note peraltro diffuse da quasi tutti i club effettivamente nella bufera) al Bassano, ancora di più alla luce dei documenti resi pubblici ieri sera ostentano assoluta tranquillità e da via Piave infatti non arriva alcuna dichiarazione né presa di posizione ufficiale perchè appunto nulla sinora viene contestato al Soccer Team che a differenza di altre società nell´occhio del ciclone non ha subito ieri mattina nessuna perquisizione in sede da parte delle forze dell´ordine. In sostanza si sarebbe trattato – secondo gli investigatori – di un goffo e maldestro tentativo a perdere, tutto interno da parte del Monza, per aggiustare un match e raccattare denari utili a pagare i giocatori. Un disegno criminoso non andato in porto per la perentoria opposizione da parte del tecnico Pea e dei giocatori che scelsero infatti di giocarsi quel match a viso aperto (al giallorosso Tonon nel finale venne pure annullato il gol del 3-1 risultato poi regolare e il terzino lombardo Massoni sfiorò il 2-2 a fil di palo sull´ultimo assalto) poichè a gennaio quasi tutti si sarebbero svincolati passando ad altra società come poi puntualmente accaduto. Semmai è curioso come da qualche stagione ci sia sempre il Monza in mezzo ai piedi del Bassano: 2 anni fa ai playoff evaporati per la C1, 6 mesi fa con quel match mai combinato all´atto pratico con gli uomini di Asta ignari di ogni movimento pensato dal management brianzolo e soprattutto adesso con quello 0-0 dell´1 maggio che sul campo ha sbarrato la promozione diretta in B ai boys Diesel. Arrivederci a mai più.

Ore 19.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Un turno al termine della regular season, ma il Vicenza allungherà la stagione disputando i playoff e la vuole allungare il più possibile, magari centrando l’ultimo pass per la serie A. La formazione biancorossa ha la grande chance di saltare il primo turno che si giocherà martedì 26, ma per riuscirci deve battere venerdì sera al Menti il Frosinone. «Loro arriveranno dopo una settimana di festeggiamenti e non avranno le stesse nostre motivazioni — sottolinea l’esterno Lorenzo Laverone — ma a perdere non ci sta nessuno e quindi per portare a casa i tre punti noi dovremo far valere la nostra maggiore voglia e concentrazione. Inoltre giocheremo ancora una volta davanti ad uno stadio gremito e questo ci aiuterà molto, perché il calore ed il sostegno dei nostri tifosi al Menti rappresenta una spinta importante per noi». Laverone, da combattente qual è, si prepara all’ennesima battaglia, anche se da Frosinone i segnali che arrivano sono di un gruppo che anche ieri non si è allenato e partirà per Vicenza con l’intenzione di dare spazio a chi finora ha giocato poco, mandando in campo una formazione del tutto inedita. «Se pensassimo di avere già vinto commetteremmo un grande errore — precisa il laterale destro del Vicenza — può essere che il Frosinone scenda in campo con qualche variazione rispetto all’undici titolare, ma chi giocherà vorrà dimostrare di non essere da meno di chi andrà a sostituire e ci terrà ovviamente a fare bene. Per questo quella contro il Frosinone resta una partita difficile, ma noi ne siamo ben consapevoli e non ci faremo trovare impreparati». Laverone quindi non pensa già ai playoff, anche se ha le idee molto chiare su come bisognerà affrontarli. «Intanto facciamo di tutto per arrivare terzi e saltare il primo turno a gara secca — sottolinea — poi quando si saprà quando e contro chi dovremo scendere in campo cominceremo a preparare la partita come abbiamo sempre fatto finora. Di sicuro dovremo giocare sviluppando il nostro gioco con grinta e con il giusto agonismo, perché usando queste armi abbiamo dimostrato di poter battere chiunque. Sarà importante usare la testa e mantenere la calma – continua Laverone – più volte abbiamo raddrizzato situazioni complicate grazie al fatto che abbiamo creduto nei nostri mezzi e nelle nostre possibilità. In questo campionato abbiamo giocato un buon calcio, puntando anche sui valori tecnici, anche se in serie B contano molto altri aspetti come la mentalità, lo spirito di sacrificio, la grinta, e la voglia. In una parola, l’agonismo. È fondamentale». Un aspetto che nelle ultime partite è stato limitato dalle tante partite ravvicinate che il Vicenza ha sempre sofferto, anche se a La Spezia e a Livorno la squadra ha centrato due ottimi pareggi. «A La Spezia abbiamo giocato contro una squadra data in grande condizione ed abbiamo risposto colpo su colpo — sottolinea Laverone — mentre a Livorno la partita l’abbiamo sempre fatta noi, con i toscani che si sono chiusi nella loro metà campo dopo il gol di Vantaggiato. Però alla fine il pareggio l’abbiamo ottenuto ed è stato un punto che ha avuto un valore molto alto perché ci ha permesso di mantenere il terzo posto, e quanto valga quella posizione ormai lo sappiamo tutti». Laverone corre sulla corsia di destra dall’inizio di campionato, quando il Vicenza fece il suo esordio in cadetteria a Trapani. «Ci sono stagioni che nascono con il piede giusto, ambienti con cui si trova subito la sintonia e tutto riesce con meno difficoltà – spiega Laverone – ho accettato Vicenza quando si doveva giocare il campionato di Lega Pro, e non ho avuto dubbi sulla decisione. Poi è arrivata la serie B e il gruppo, che già era solido e compatto, è stato modificato con dieci nuovi arrivi, ma chi è arrivato ha dimostrato di avere le caratteristiche per inserirsi senza difficoltà». Ora non resta che affrontare gli ultimi 90 minuti della stagione regolare con una sola consapevolezza: una vittoria può avvicinare il sogno.

Ore 18.50 – (Giornale di Vicenza) Una partita da vincere assolutamente per blindare il terzo posto. Ma anche una partita che sarà solo il prologo alle sfide decisive che attendono il Vicenza nei playoff. Quello con il Frosinone, venerdì sera al Menti, sarà un incontro da affrontare con determinazione, ma anche con grande razionalità: Pasquale Marino lo sa bene, e proprio per questo negli allenamenti al centro tecnico Morosini sta valutando varie opzioni di formazione, considerando la condizione fisica ma anche la situazione disciplinare dei suoi giocatori. Acciaccati. A parte Sciacca, nessuno pare irrecuperabile per venerdì sera. Sta decisamente meglio D´Elia, tornato a pieno regime in gruppo dall´inizio di questa settimana, come Giacomelli che sembra non accusare più particolare dolore al fianco sinistro. Per due giocatori recuperati, altri due hanno però iniziato la settimana a scartamento ridotto. Un fastidio al polpaccio anche ieri ha costretto Di Gennaro a non forzare, così come Manfredini, in gestione differenziata in palestra per non rischiare di sovraccaricare il tallone destro. Pericolo giallo. C´è poi un altro fattore molto importante da considerare in vista dei playoff, ovvero il rischio di squalifiche. È vero che, quando cominceranno gli spareggi, le precedenti ammonizioni accumulate saranno azzerate (ce ne vorranno due durante i playoff perché scatti la squalifica); tuttavia i giocatori che sono già in diffida, se incappassero in un cartellino giallo all´ultima giornata di campionato, dovrebbero saltare la prima partita dei playoff (e lo stesso varrà ovviamente per chi dovesse essere espulso). Ora i diffidati del Vicenza non sono pochi, né di poco conto: oltre all´ormai ininfluente Sciacca, l´elenco comprende Cocco, Ragusa, Petagna, Di Gennaro, Laverone, Garcia Tena. Brighenti, che era diffidato ed è stato ammonito a Livorno, salterà invece la partita con il Frosinone per poi tornare regolarmente a disposizione nei playoff. Qualcuno rifiata? Proprio alla luce di queste considerazioni, è possibile che Marino scelga di “risparmiare” un paio di giocatori a rischio di squalifica. Il maggiore indiziato sembra essere Laverone, che finora ha giocato praticamente sempre, alternandosi tra il ruolo di esterno d´attacco e quello di terzino; con il rientro di D´Elia e la buona vena evidenziata da Spinazzola a Livorno è possibile che il tecnico decida di far rifiatare l´esterno toscano venerdì sera. L´altro giocatore su cui il tecnico tiene sospesa la decisione pare essere Di Gennaro: tra l´affaticamento al polpaccio e la diffida, Marino alla fine potrebbe prudenzialmente fargli saltare la prossima partita, schierando da regista Moretti, per poi riavere Di Gennaro al meglio nei playoff. Reparto offensivo. L´attacco è il reparto in cui sarà necessaria maggiore attenzione: Cocco, Ragusa e Petagna sono infatti tutti e tre diffidati. In linea di massima per una punta è meno facile rimediare un´ammonizione per gioco scorrettoo; sarà però fondamentale evitare simulazioni in area e inutili proteste con l´arbitro. Marino comunque nei prossimi giorni valuterà pure l´evolversi della condizione di Giacomelli, che se fosse al meglio potrebbe anche giocare al posto di Ragusa. Gli undici. Ieri, nella prima parte dell´allenamento svolto a Isola Marino ha provato questa formazione: Vigorito; Sampirisi, Camisa, Gentili, D´Elia; Vita, Moretti, Cinelli; Spinazzola, Cocco, Ragusa. La formazione titolare venerdì sera potrebbe non discostarsi molto da questa.

Ore 18.40 – (Giornale di Vicenza) I rigori, in genere, lui prova a pararli. Ma se a calciarli sono i suoi compagni, specialmente in un momento decisivo, Mauro Vigorito condivide l´emozione con i tifosi: è la loro esultanza o il loro disappunto a rivelargli l´esito del tiro dagli undici metri, che preferisce non guardare di persona. Vigorito, quanta tensione c´era prima del rigore allo scadere di Cocco a Livorno? «Tantissima. Era un passaggio cruciale nel nostro campionato: questo pareggio potrebbe consentirci di conquistare il terzo posto e affrontare i playoff nel migliore dei modi. Andrea ha confermato tutto il suo valore prendendosi questa responsabilità senza esitare, ed è stato molto bello vedere l´esultanza dei nostri tifosi. Stavolta, però, mi sono dovuto guardare pure l´esecuzione del rigore, perché la nostra curva era proprio dietro la porta del Livorno… ». Un rigore decisivo allo scadere: era già successo a Cittadella. «Quella è stata un´emozione intensa, perché ero voltato di spalle e ho capito che Di Gennaro aveva segnato vedendo impazzire i tifosi biancorossi sulle tribune. Comunque non è un caso se è capitato per due volte: è la conferma del carattere incrollabile che caratterizza questo gruppo. Non ci arrendiamo mai, e la nostra determinazione alla fine spesso fa la differenza». A Livorno si era subito il gol su una disattenzione evitabile. «Purtroppo può capitare, l´importante è rendersene conto e cercare di non ripetere lo stesso tipo di errore in futuro, a maggior ragione nei playoff, perché in sfide così ravvicinate potrebbe non esserci la possibilità per rimediare. Va comunque detto che anche a Livorno abbiamo concesso pochissimo ai nostri avversari; magari abbiamo anche creato meno occasioni da rete del solito, ma abbiamo condotto la partita e la sconfitta sarebbe stata senz´altro immeritata». Adesso occorre difendere il terzo posto contro il Frosinone. «Dovremo affrontare la partita con la stessa concentrazione di sempre, perché per noi vale tantissimo e non possiamo dare nulla per scontato. Loro hanno meritatamente conquistato la serie A con il Carpi: magari non erano le due squadre più accreditate, ma sono state le più continue in assoluto. Venerdì sera al Menti il Frosinone non ci regalerà nulla, ma noi vogliamo prenderci la vittoria che ci serve». Finisce il ritorno, in cui lei è diventato titolare stabilmente. Un bilancio personale? «Molto positivo, perché ho avuto la fortuna di partecipare alla rimonta straordinaria di tutta la squadra. Magari mi rimane un po´ di rimpianto per la partita con il Carpi: se mi fosse riuscito un miracolo su Lasagna, il finale di stagione poteva prendere una piega ancor più esaltante. Però mi tengo strette le parate fatte contro Avellino e Bologna, due vittorie che hanno fatto capire a tutti il nostro valore». Come si presenta il Vicenza ai playoff? «Intanto vediamo di presentarci da terzi in classifica, perché è molto di più di una semplice posizione d´onore. E poi ce la metteremo tutta, convinti di poter far bene, perché a differenza di quanto alcuni temevano, e altri speravano, non siamo affatto bolliti, né ci basta essere arrivati fino a qui. Sappiamo di aver vissuto un campionato oltre ogni aspettativa, ma adesso il nostro obiettivo è quello di entrare nella storia del Vicenza e di Vicenza per essere ricordati per sempre dai tifosi biancorossi».

Ore 18.20 – Poule scudetto: dopo la seconda giornata diventano basse le possibilità per il Padova di passare il turno. Per passare alla Final Four i Biancoscudati dovrebbero vincere col Cuneo ma soprattutto sperare che Siena-Maceratese non finisca in parità: in caso di “X”, infatti, sia Maceratese che Siena passerebbero il turno rispettivamente come prima e miglior seconda.

Ore 18.00 – Poule scudetto, i risultati finali delle altre gare: Rimini-Maceratese 0-5, Lupa Castelli Romani-Fidelis Andria 4-3.

Ore 17.53 – Poule scudetto, fischio finale: Cuneo-Castiglione 1-2, mantovani classificati matematicamente come primi del girone in quanto in caso di vittoria domenica del Padova ed arrivo a pari punti i rossoblu possono contare su un miglior punteggio in Coppa Disciplina.

Ore 17.50 – Poule scudetto, clamorosi risultati delle altre partite: Rimini-Maceratese 0-5, Lupa Castelli Romani-Fidelis Andria 4-3.

Ore 17.42 – Poule scudetto, Castiglione in vantaggio, a segno ancora Cristofoli. Cuneo-Castiglione 1-2.

Ore 17.35 – Poule scudetto, cambiano nuovamente i due risultati: Rimini-Maceratese 0-3 (nonostante i marchigiani giochino in 10 dal 40′ del primo tempo), Lupa Castelli Romani-Fidelis Andria 4-2.

Ore 17.30 – Poule scudetto, ancora 1-1 tra Cuneo e Castiglione e gol annullato ai piemontesi.

Ore 17.20 – Poule scudetto, cambiano i risultati delle altre due partite: Rimini-Maceratese 0-2, Lupa Castelli Romani-Fidelis Andria 3-1.

Ore 17.15 – Poule scudetto, pareggio del Castiglione con bomber Cristofoli. Cuneo-Castiglione 1-1.

Ore 17.10 – Poule scudetto, Lupa Castelli Romani avanti 2-1 contro la Fidelis Andria.

Ore 17.05 – Poule scudetto, maledizione dal dischetto anche per il Cuneo che sbagliano il rigore del possibile 2-0 ad inizio ripresa. Cuneo-Castiglione rimane dunque sul risultato di 1-0.

Ore 16.50 – Poule scudetto, i risultati parziali al termine dei primi tempi: Cuneo-Castiglione 1-0, Rimini-Maceratese 0-1, Lupa Castelli Romani-Fidelis Andria 1-1. Il Castiglione ha sbagliato un rigore nel finale di prima frazione con Dallamano: è il secondo penalty sprecato dopo quello calciato alto da Cristofoli domenica contro il Padova.

Ore 16.40 – Poule scudetto, Cuneo in vantaggio! Rete di Conrotto, Cuneo-Castiglione 1-0.

Ore 16.30 – Poule scudetto, ancora ferma Cuneo-Castiglione. Occasioni da anno le parti per piemontesi e mantovani, ma le difese fanno buona guardia.

Ore 16.20 – Poule scudetto, botta e risposta tra Lupa Castelli Romani e Fidelis Andria: 1-1 il risultato dopo il momentaneo vantaggio dei pugliesi.

Ore 16.15 – Poule scudetto, cambia il risultato del raggruppamento Centro: Rimini-Maceratese 0-1.

Ore 16.00 – Poule scudetto: inizia Cuneo-Castiglione, aggiornamenti in tempo reale su questo live e sulla nostra pagina Facebook!

Ore 15.50 – (Gazzettino) Il Cittadella si è allenato ieri alle otto di sera sia per meglio adeguarsi all’orario della sfida di venerdì con il Perugia, sia per evitare il caldo afoso. Oggi e domani è previsto il ritorno all’orario pomeridiano. Intanto sono aperte le prevendite dei biglietti sul circuito Ticketone o passando nella sede del Cittadella in via Cà dai Pase 41/b dalle 9 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.30. Venerdì l’apertura pomeridiana sarà fino alle 17, poi dalle 18.30 saranno aperti i botteghini allo stadio. La società ha lanciato la promozione a 1 euro per la tribuna est, mentre entreranno gratis coloro che hanno il biglietto dell’ultima partita con il Frosinone. Il tecnico Foscarini potrà contare sul pieno recupero di Gerardi e Barreca e sul rientro dalla squalifica di Sgrigna, mentre dovrà rinunciare agli squalificati Rigoni e Stanco, nonchè agli infortunati Paolucci, Bazzoffia, oltre a Schenetti e Scaglia. Particolarmente atteso il ritorno di Alessandro Sgrigna, giocatore capace di coprire qualsiasi ruolo sia in attacco che a centrocampo (nella sfida con il Bari è stato impiegato anche da regista). «So che devo dare il massimo – sostiene il fantasista romano – perchè dobbiamo fare nostri i tre punti in palio con il Perugia. Ne siamo coscienti tutti e sono convinto che la vittoria sarà raggiunta. Questa è l’ultima partita di campionato che darà il verdetto definitivo e noi i play out vogliamo giocarceli perchè crediamo nella salvezza». Sul suo impiego, considerate le assenze di Rigoni e Paolucci a centrocampo e di Stanco in attacco, spiega: «Non ho problemi e sono a disposizione dell’allenatore. L’importante è raggiungere il risultato come squadra. Vedremo negli ultimi allenamenti e poi il tecnico deciderà tra le varie soluzioni». La situazione è difficile per il Cittadella, Sgrigna ne ha vissute di simili: «Ai tempi del Vicenza ci siamo salvati proprio all’ultima giornata. Adesso però il compito è più arduo, ma confidiamo di farcela mantenendo la giusta tranquillità come abbiamo fatto nelle ultime partite, dove le prestazioni ci sono state. Tutti gli aspetti sono importanti, soprattutto in questa situazione. Sfruttando con la dovuta concretezza le occasioni che riusciamo a creare arrivano anche i risultati. La vittoria a Catania ci voleva dopo un periodo sfavorevole». Sulla partecipazione del pubblico venerdì sera al Tombolato, il giocatore granata conclude: «Il nostro pubblico ci è sempre stato vicino, in particolare nei momenti di maggiore difficoltà. Sa cosa vuol dire soffrire e quando c’è stato bisogno ha sempre risposto in maniera adeguata. Sono sicuro che ha capito l’importanza della partita con il Perugia e verrà numeroso a sostenerci».

Ore 15.30 – (Mattino di Padova) Alessandro Sgrigna, è pronto a caricarsi la squadra sulle spalle? «Lo sono sempre (e sorride, ndr). Ma tutti devono assumersi le proprie responsabilità in questo momento». Mancano un paio di giorni alla partita più importante della stagione, quel Cittadella-Perugia che, venerdì alle 20.30, farà calare il sipario sulla serie B, con la speranza di farlo risalire subito per i playout. Il trequartista romano, assente per squalifica a Catania, rientrerà con gli umbri. Per lei potrebbe riprospettarsi un ruolo da regista, viste le sicure assenze di Rigoni (squalificato) e Paolucci (infortunato). «Ancora non abbiamo valutato il modulo con Foscarini. Per quanto mi riguarda, sapete tutti che preferisco giocare davanti, ma, all’occorrenza, sono a disposizione per qualsiasi posizione». Quante chance dà a questo Cittadella? «So solo che noi dobbiamo vincere a tutti i costi e poi aspettare un risultato favorevole dagli altri campi. Ma sono convinto che, se faremo la nostra parte, tutto andrà per il meglio». Teme che Latina (49 punti)-Modena (46) o Crotone (47)-Entella (46), le due partite che più interessano il Citta (44), possano non essere giocate alla morte? «Sinceramente no. Tutt’e quattro le squadre, vincendo, possono puntare alla salvezza diretta senza affrontare i playout: è difficile che possano accontentarsi di un pareggio». Cosa le è passato per la testa quando, a Catania, l’arbitro ha fischiato il rigore che poteva costare la retrocessione diretta? «Per poco non ho fatto un infarto. In successione ho pensato che il rigore era molto, molto generoso e che per noi era finita. Per fortuna il dramma è durato soltanto pochi minuti, grazie al gol di Stanco». Stanco che sarà assente per squalifica. In attacco baby Bizzotto potrebbe ritagliarsi uno spazio in corso d’opera, dopo i 20’ contro il Frosinone in cui, assieme, avete fatto faville… «Questo ragazzo ha qualità e potrà fare molto bene in futuro. È giovane e si muove molto, cercando sempre di smarcarsi. Io non ho preferenze sul compagno d’attacco, ma è logico che in base alle sue caratteristiche cambia anche il modo di interpretare il mio ruolo». E il Perugia? Potrebbe avere la testa già ai playoff e puntare ad evitare danni, avendo ben sei diffidati: Goldaniga, Giacomazzi, Verre, Ardemagni, Mantovani ed Hegazy. Come se lo aspetta? «Non so se sarà appagato o cercherà comunque di migliorare la sua posizione. Di sicuro è una buonissima squadra, che esprime un ottimo calcio. Ma per noi non cambia nulla: dobbiamo vincere e basta». E ai tifosi, che potranno andare in tribuna Est con un euro, che dice? «Ci sono sempre stati vicini, anche nei momenti peggiori. Sono convinto che ci sosterranno numerosi pure stavolta. Ci conto».

Ore 15.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il ritorno di Maurizio Costantini o la conferma di Carlo Marchetto? Sacile naviga tra fantasie futuriste e realtà presenti. Le seconde dicono che per il secondo anno consecutivo i biancorossi difendono nei playout di Lega D l’onore liventino. Oggi alle 18 al XX Aprile sfideranno il Belluno. Sarà gara secca, con eventuali supplementari. Per passare il turno a Favret e compagni basterebbe il pareggio, al termine delle due ore di gioco, in virtù del miglior piazzamento durante la stagione regolare. CHIUDERE SUBITO – «La conferma? Parlerò con la dirigenza a bocce ferme – strizza l’occhio Carlo Marchetto -, fra qualche settimana». Segno che l’allenatore vuole prolungare più possibile la stagione in corso e almeno imitare il suo predecessore Mauro Zironelli, liberandosi prima del Belluno e poi dell’Altovicentino nella finale del girone C. Marchetto ha visto mercoledì il Belluno battere (3-1) l’Union Arzignano ai supplementari. «È squadra tosta – Carlo racconta i gialloblù -, ben messa in campo e atleticamente a posto. Certo, a lungo andare potrebbe pagare la fatica. Noi però – sorride di nuovo, ed è un avvenimento – contiamo di chiudere i giochi prima». UNDICI TIPO – Scenderà in campo la formazione titolare: Favaro fra i pali; Mboup, Baggio e Peressini dietro; Craviari, Favret, Boscolo Papo e Beccia in mezzo; Beccaro, Sottovia e Spagnoli in prima linea. RIVINCITA – Roberto Vecchiato cerca la rivincita nella “sua” Sacile. «I biancorossi – premette – sono molto più forti dell’Arzignano. L’anno scorso ci hanno eliminato. In questa stagione ci siamo equivalsi (una vittoria a testa, ndr), perché abbiamo accorciato di parecchio il divario. Loro sono avvantaggiati: vengono da 10 giorni di riposo, mentre noi da 120′ ad alta intensità. Non dimentichiamo però le motivazioni e l’entusiamo che in questi casi possono essere decisivi. L’uomo della partita? Simone Corbanese. Il “Cobra” – conclude – riesce sempre a fa bella figura al XXV Aprile». Marchetto è avvisato.

Ore 14.50 – (Messaggero Veneto) E’ ormai divenuta il “clasico” dei play-off. Sacilese-Belluno deciderà anche stavolta l’antagonista dell’Altovicentino (la scorsa stagione Marano) per approdare alla fase nazionale degli spareggi-promozione di serie D. Più freschi. C’è tuttavia una differenza rispetto alla scorsa stagione: la Sacilese, grazie al terzo posto conquistato al termine della regular season, ha potuto riposare domenica scorsa, mentre il Belluno si è dovuto conquistare, nel vero senso della parola, il match odierno superando al termine dei tempi supplementari l’Arzichiampo. Sarà dunque un Belluno stanco? Il tecnico liventino Carlo Marchetto non si fida granché: «E’ vero, hanno speso parecchie energie fisiche e nervose, ma quando ti giochi un traguardo in gara secca, le motivazioni sono tali da supplire anche ad eventuali cali di condizione». Doppia chance. Il regolamento prevede che la squadra meglio piazzata al termine del campionato, ovvero la Sacilese, abbia due risultati su tre a disposizione: oltre che vincendo, infatti, i liventini passerebbero terminando in parità i novanta minuti regolamentari e i successivi tempi supplumentari. Anche sotto questo versante, però, Marchetto manifesta massima prudenza: «Se impostiamo la gara cercando di gestirla, rischiamo grosso. Non fa parte della nostra filosofia accontentarci. Ciò che ci riesce meglio è scendere in campo sempre con la voglia di imporre il nostro gioco. E così proveremo a fare anche stavolta». Al cospetto di una squadra, allenata dall’ex Roberto Vecchiato, che può vantare diversi punti di forza: «Sono una formazione – commenta Marchetto – ben disposta e con alcune individualità di spicco, penso in primis a Duravia e a Corbanese». Sfida gol. A proposito, sfida nella sfida tra il “Cobra”, anch’egli ex di turno, capocannoniere del campionato e Sottovia, cui il trono dei bomber spetta virtualmente, avendo chiuso il torneo con 20 gol, 3 in meno del collega bellunese, ma senza nemmeno un rigore battuto. Le ultime. Sul fronte formazioni, sia Marchetto sia Vecchiato hanno soltanto l’imbarazzo della scelta. Il tecnico biancorosso ritrova gli squalificati (a Dro) Favaro e Mboup e pare intenzionato a preferire quest’ultimo a Manucci in difesa. Per il resto formazione “titolare”. Dall’altra parte, l’allenatore gialloblù potrebbe cominciare con lo stesso undici che ha steso (3-1) l’Arzichiampo, ma non è escluso, considerate le fatiche di domenica scorsa, possa optare subito per forze fresche: in pole Mosca e Radrezza, con Duravia che potrebbe scalare in mezzo al campo.

Ore 14.30 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Gli ultimi di quest’anno o i primi del prossimo? È di nuovo il giorno di Sacilese-Belluno, secondo turno dei playoff, e Simone Corbanese, indicato da Vecchiato come «uomo partita», pensa a oggi e inquadra già il domani. Il capocannoniere rompe definitivamente gli indugi, annuncia che per quanto lo riguarda i colori della prossima stagione saranno ancora il giallo e il blu e invita i compagni a una nuova grande prova perché quel che si porta a casa in queste ultime partite pone le basi per l’inizio del prossimo campionato. «Sono un mattone in più – afferma Corbanese – ciò da cui si ripartirà, dunque più in alto è meglio è. Siamo una squadra giovane, che in parte può aver pagato pegno per la poca esperienza, in parte ha tutto un futuro davanti per costruire qualcosa di veramente importante». In quel futuro ci sei anche tu? «Sì, ci sono anche io. Me ne sono già andato una volta, qualche tempo fa. Se da tre anni sono di nuovo qua è perché qua voglio restare. Sto bene, quindi sto qui». Dura però migliorare un quarto posto e 25 gol, o più. «Un giocatore che si accontenta è un giocatore mediocre. Starà a noi trovare nuove motivazioni, nuovi stimoli per aumentare la fame, voler vincere più partite, prendere meno gol, farne di più o aumentare il numero di assist. E non sarà difficile, vedrete». Ora però bisogna battere la Sacilese. O meglio batterla di nuovo. «All’andata abbiamo fatto una grande partita, ora ne serve un’altra. Più o meno come quella di domenica. Una di quelle in cui dimostriamo di saper giocare a pallone davvero bene». Vecchiato dice che sarà molto più difficile di domenica. «Certo, l’Arzignano era dietro di noi, questi davanti. Noi però siamo carichi e al completo». I 120’ sulle gambe dunque non si faranno sentire? «Potrebbero farsi sentire in positivo. Loro sono fermi da dieci giorni, noi invece abbiamo ancora ritmo e adrenalina in corpo. Dunque giochiamola, senza ansie e consapevoli che giocarla è già una grande gioia». Cos’hai detto domenica a Martin Trichieri? «Abbiamo scherzato, è un amico e ho molta stima di lui. Dice che, fermo a 21 gol, gli sono mancate le doppiette… Sarà, ma intanto è definitivamente dietro (ride Simone, salito a quota 25 dopo il 3-1 all’Arzignano, ndr)». E puoi ancora aumentare il gap. «Ne ho già fatti molti di più di quanto potessi immaginare. Ora mi basta vincere».

Ore 14.10 – (Corriere delle Alpi) A Sacile con furore. Il Belluno vuole superare anche il secondo turno playoff ma per farlo oggi alle 18 deve battere in trasferta la Sacilese. Dopo aver mandato a casa l’Arzignano i gialloblù non hanno nessuna intenzione di fermarsi, anche se questa volta la missione sarà più difficile. Per cominciare bisognerà giocare in trasferta in un campo che il Belluno conosce bene e sa essere molto duro. Oltre a questo, ci sono i risultati che, rispetto al primo turno contro l’Arizgnano, saranno a favore dei biancorossi: una sconfitta oppure il pareggio al termine dei 120’ faranno passare i friulani. Serve una vittoria quindi, ma Sommacal e compagni sanno bene come si fa. Indimenticabile il successo 1-0 in diretta tv della gara di andata con euro gol di Corbanese. Un fattore importante per questo pomeriggio sarà sicuramente il la condizione fisica. Il Belluno ha giocato 120’ tre giorni fa, mentre la Sacilese arriva al match con dieci giorni di “pausa” dall’ultima partita. Può essere un handicap questo stop per loro? «Lo spero, ma lo vedremo solo sul campo – commenta sorridendo l’allenatore Roberto Vecchiato – per noi, invece, sarà importante non sentire la stanchezza all’inizio della partita, dopo non so cosa potrà succedere sul piano fisico. La squadra però sta bene e lo ha dimostrato contro l’Arzignano. Ieri abbiamo fatto esercizi di rapidità e situazioni tattiche, niente di più». Che partita ti aspetti? «Guardando come sono andate le due sfide di campionato mi aspetto molto equilibrio. Entrambe le partite erano state decise dagli episodi. L’andata da un gran gol di Corbanese e il ritorno da un autogol e da un nostro infortunio. Sarà una partita diversa da quella di tre giorni fa, la Sacilese è più forte dell’Arzignano, e non di poco, lo dice la classifica e lo penso anche io». Occasione per fare mercato. A Sacile il ds Augusto Fardin ne approfitterà di sicuro per sondare il terreno con qualche giocatore. Vecchiato ha cenato qualche giorno fa, insieme a Simone Bertagno e al bomber Beccaro, un loro amico oltre che un attomo attaccante. «Ci siamo sentiti e a Belluno ci verrebbe volentieri, ma ci sono tante cose di cui parlare, ci sono molti fattori da prendere in considerazione. Baggio al posto di Merli Sala? Non credo, è molto bravo ma non penso possa venire qua per alcuni motivi particolari, che ovviamente non sono tecnici». Occhio ai diffidati. Il Belluno affronta la Sacilese con tre giocatori a rischio squalifica. Giovanni Pescosta, Andrea Radrezza e Simone Corbanese hanno preso un cartellino giallo con l’Arzignano e se dovessero essere ancora ammoniti salterebbero l’eventuale match successivo contro l’Altovicentino.

Ore 13.50 – (Gazzettino) Archiviata senza troppi problemi la pratica Abano, l’Este va a caccia stasera nella tana del leone del secondo successo nei playoff. Anzi, nella tana c’è la lupa: alle 20 la truppa di Zattarin farà visita al Piacenza nella gloriosa cornice del Garilli. E questa volta non potrà finire con una X in schedina perchè il migliore piazzamento in classifica premierebbe la formazione emiliana. Nell’ultima di campionato l’Este ha fermato il Piacenza in casa sullo 0-0 e in questa sfida gli ospiti non sono apparsi troppo in forma. I giallorossi, invece, si presentano all’appuntamento con una tripletta rifilata ai cugini aponensi appena tre giorni fa. Non sarà della partita Beghetto, punta di diamante della rosa atestina. Il giocatore, sul quale hanno messo gli occhi parecchie squadre di categoria superiore (andrà alla Spal), è ancora infortunato. Tornerà a disposizione Turea, che però partirà dalla panchina. Il difensore brasiliano Batagini Marotti, che rientra dalla squalifica, sarà certamente in campo. L’Este giocherà con una formazione quasi identica a quella di domenica, che si basa su un 4-2-4 apparentemente molto offensivo. In realtà le verticalizzazioni e la corsa di Rubbo e compagni permettono al solo Rondon di inventare e far male davanti. Più che l’avversario, gli estense temono la scarsa parentesi di riposo concessa alla squadra dopo l’impegno di domenica. «Speriamo di avere recuperato le energie fisiche e mentali – auspica Zattarin – anche se le motivazioni per giocare contro una squadra così forte e in uno stadio simile si trovano comunque». Il passaggio del turno è complicato, ma in casa giallorossa non manca la fiducia. «La partita può anche finire dopo 120 minuti – avverte l’allenatore – L’importante è commettere pochi errori e concedere pochissimo a un avversario davvero forte».

Ore 13.30 – (Mattino di Padova) Servirà un’impresa. Stasera (ore 20, arbitro Mansi di Nocera Inferiore) allo stadio Garilli l’Este dovrà sovvertire i pronostici: i padroni di casa del Piacenza avranno due risultati a disposizione per passare al terzo turno dei playoff di serie D (domenica 24, in casa del Delta Porto Tolle), in virtù della miglior posizione raggiunta in campionato. I giallorossi, reduci dalla vittoria contro l’Abano nel turno preliminare, sembrano aver recuperato l’entusiasmo perduto dopo le prestazioni non entusiasmanti degli ultimi due mesi, grazie soprattutto ai lampi di genio di Rondon (nella foto abbracciato dai compagni dopo l’1-0). Non basterà il talento del fantasista di Malo, però, contro un Piacenza che vanta giocatori di categoria superiore come Lisi, Bertazzoli e Volpe. Il tecnico dell’Este, Gianluca Zattarin, teme proprio le folate del trio d’attacco dei biancorossi, ma non demorde: «Dovremo stare molto attenti perché giocatori di quella caratura puniscono al primo errore», avverte. «Abbiamo incontrato il Piacenza all’ultima giornata, dimostrando di potercela giocare. Loro saranno più riposati, è vero, ma noi andremo in campo carichi e consapevoli delle nostre potenzialità». A suo parere, il fattore-campo, per assurdo, potrebbe favorire gli ospiti: «Giocheremo in uno stadio stupendo, e in serie D non capita molto spesso», osserva Zattarin. «I ragazzi sono entusiasti e per loro la sfida del Garilli rappresenta un’enorme opportunità per mettersi in luce». A proposito di mercato, sembra ormai scontato l’addio a fine stagione di Andrea Beghetto, 21 anni, pressato dalla Spal. Il terzino sinistro (36 presenze e 12 gol), che salterà la sfida odierna per infortunio, è stato prenotato dalla società estense, ma non si escludono colpi di scena, come già accaduto nella passata stagione a Lasagna, dato per certo al Bassano e finito a Carpi. Probabile formazione. Este (4-2-4): Lorello, Favaro, Beghin, Meneghello, Tulhao; Tessari, Lelj; Rampin, Fyda, Rondon, Rubbo. All. Zattarin.

Ore 13.10 – (Gazzetta di Mantova) Il secondo turno della Poule scudetto di Serie D potrebbe essere l’ultimo atto dell’esaltante stagione 2014/2015 del Castiglione, ma non è detto. Perché i rossoblù hanno dimostrato domenica contro il Padova, sfoderando una grande prestazione, di voler onorare la manifestazione e di voler proseguire la corsa al tricolore dei dilettanti. Per farlo quest’oggi (ore 16) servirà una vittoria contro il Cuneo, che verrà affrontato in trasferta. Con quattro punti infatti il team di mister Alessio Delpiano, indipendentemente da quello che succederà poi domenica tra il Padova e lo stesso Cuneo, può nutrire più di una speranza di sbarcare in semifinale. Se non da prima classificata del girone 1, da migliore seconda di tutti e tre i raggruppamenti. Di contro un pari o una sconfitta ridurrebbero al lumicino le speranze di proseguire il cammino. La sfida odierna riserva insidie molto simili a quella con il Padova: di fronte una realtà blasonata ed abituata a frequentare il calcio professionistico. Molte le incognite, considerando che il team piemontese, retrocesso nella passata stagione dopo aver perso la semifinale playout col Delta Porto Tolle, ha rifondato una squadra che è stata capace di primeggiare nel girone A di D piegando solo all’ultima giornata la tenace resistenza di formazioni agguerrite come Sestri Levante, Chieri e Borgosesia. «I ragazzi col Padova si sono dimostrati ancora una volta dei professionisti e anche qui faranno del loro meglio per spuntare un buon risultato – dice Alessio Delpiano –. Chiaro che non sarà semplice, anche perché smaltire le tossine dell’impegnativa sfida di domenica in soli due giorni, a questo punto della stagione, è complicato. Contiamo però di fare una buona partita contro un avversario che gioca su buoni ritmi, è propositivo e sfrutta molto le corsie». Il tecnico aloisiano applicherà qualche cambio ma non sconvolgerà la squadra vista domenica. Davanti a Boccanera Chiarini si posizionerà in difesa con De Angeli e Molnar, facendo rifiatare Guagnetti. La linea mediana vedrà sulle corsie Calandra e Ruffini, visto che Garattoni e Porto sono ancora a mezzo servizio, mentre Bignotti, grande protagonista da subentrato col Padova, dovrebbe partire dall’inizio con Lombardi e Silajdzjia. Davanti Cazzamalli e Cristofoli. La squadra rossoblù è partita alla volta di Cuneo nel pomeriggio di ieri dopo aver svolto la seduta di rifinitura. I padroni di casa, guidati da mister Salvatore Iacolino, non potranno disporre per squalifica del centravanti capocannoniere del girone Carlos França.

Ore 12.50 – (Gazzettino) «E nel momento in cui deciderò di lasciare, sarà molto più facile vendere le mie quote avendo una proprietà diversificata. Senza dimenticare la condivisione delle perdite o un eventuale intervento sul mercato di gennaio». A proposito di perdite, sono elevate nel bilancio di quest’anno? «In linea con le previsioni. Diciamo che è stato sforato per la parte della passione che ci abbiamo messo, ossia un 10-20 per cento». L’amministratore delegato si sofferma anche sulla questione dei campi di allenamento per la prossima stagione. «Probabilmente continuiamo a rimanere nella situazione di quest’anno dato che con Bresseo diventa difficile fare qualcosa a causa dei problemi che ci sono nell’agibilità della tribuna. Oltretutto il Parco Colli Euganei non può dirci la cubatura che può essere messa a disposizione per fare la foresteria. I tempi si allungano, vediamo cosa verrà fuori». Il presidente Bergamin svela invece alcuni retroscena sulla trattativa che, insieme a Salot e Tosetto, lo aveva visto in prima linea per entrare nel Padova di Cestaro. «Non era una strada percorribile. L’imprenditore vicentino ci aveva fatto vedere i conti e avevamo anche fatto una “due diligence”. Lui ci ha chiesto un milione a testa, ma per entrare i soldi ce li avrebbe dovuti dare lui…».

Ore 12.40 – (Gazzettino) «Ci piacerebbe farla a palazzo Moroni insieme al sindaco Bitonci anche per una questione simbolica, dato che un anno fa siamo partiti da lì», puntualizza Roberto Bonetto. Proprio l’amministrazione delegato biancoscudato si è soffermato sui dettagli dell’operazione a margine della conferenza stampa sui lavori all’Appiani. «Stiamo costituendo una società con persone serie. I presupposti erano che fossero padovani, amanti del calcio e che avessero un atteggiamento compatibile a quello mio e di Bergamin, che siamo in piena sintonia. Quando si valuta l’ingresso di nuove persone non bisogna rompere determinati equilibri e abbiamo ritenuto che queste tre persone abbiano questo tipo di profilo per poter lavorare insieme serenamente». Sarà rivista la composizione del consiglio d’amministrazione della società? «Chiaramente sì, questa sera (ieri, ndr) definiremo le cose. Ma non saranno modificati gli attuali ruoli societari riguardo al presidente, al vice e all’amministratore delegato. È libera però la carica di presidente del settore giovanile». Quanto è importante avere al vostro fianco tre soci sul piano economico? «Ci fa sentire meno soli, ma avevamo obiettivi ambiziosi anche se rimanevamo io e Bergamin. Se vuoi dare continuità a una società, devi frazionare l’azionariato dato che nessuno fa il presidente, l’amministratore delegato o il socio a vita».

Ore 12.30 – (Gazzettino) Il presidente Giuseppe Bergamin e l’amministratore delegato Roberto Bonetto non saranno più gli unici azionisti del Padova. Al loro fianco sono in arrivo tre nuovi soci: Massimo Poliero, che guida un’azienda leader nella produzione di leghe madri per il settore orafo, Giampaolo Salot, che si occupa di intermediazione finanziaria e già quest’anno nel cda del club, e Walter Tosetto, titolare dell’omonima azienda di lavorazione delle carni. Gli ultimi due, tra l’altro, erano con Bergamin nella cordata che qualche anno fa aveva trattato l’acquisto di una quota del vecchio Padova con l’ex presidente Marcello Cestaro, ma l’operazione non andò in porto. Ieri sera è andata in scena tra le parti una riunione nella quale sono stati definiti gli ultimi particolari dell’accordo in base al quale Bergamin e Bonetto manterranno il 60 per cento delle quote, mentre il restante 40 per cento sarà ripartito tra i nuovi soci. L’intesa diventerà ufficiale dopo una serie di passaggi burocratici: il 30 giugno ci sarà la chiusura del bilancio dell’attuale stagione, mentre intorno al 10-15 luglio davanti a un notaio avverrà il cambio del nome e della ragione sociale del club che diventerà Calcio Padova Spa (non più società dilettantistica), e in quella occasione ci sarà molto probabilmente l’ingresso formale dei nuovi soci, anche se la presentazione della nuova compagine societaria si terrà prima, quasi certamente nella settimana successiva al termine della poule scudetto (30 maggio) in Comune.

Ore 12.20 – (Gazzettino) Quanto a Walter Tosetto, è il titolare della Fratelli Tosetto sas, storica azienda che opera nella lavorazione delle carni, con sede e macello a Campo San Martino sulla statale Valsugana. Infine c’è Massimo Poliero, il vero volto nuovo della compagine societaria. Quarantasette anni, originario dell’Alta Padovana, è l’amministratore delegato della Legor Group spa, società creata nel 1979 dal padre Gianni con sede a Bressanvido nel vicentino. Si tratta di un’azienda leader a livello internazionale nella produzione delle leghe leggere per il settore orafo e argentiero. La Legor ha 130 dipendenti, sei filiali in Italia e all’estero e tre sedi commerciali. In comune con Bergamin e Bonetto, il fatto di avere coltivato la passione per il calcio anche frequentando e calpestando, si dice con buoni risultati, i campi dilettantistici della provincia.

Ore 12.10 – (Gazzettino) Due nomi già noti ai più fedeli tifosi biancoscudati e uno sbucato a sorpresa nell’elenco dei futuri nuovi azionisti del Padova. Giampaolo Salot e Walter Tosetto facevano parte con l’attuale presidente Bergamin della cordata che nel 2012 era interessata ad acquistare una quota della società, allora guidata da Marcello Cestaro. La cosa non andò a buon fine, ma con qualche anno di ritardo, i tre si ritroveranno, con ulteriori compagni di avventura, nella gestione del nuovo Padova. Salot in realtà un piede nel sodalizio già lo ha messo, facendo parte del consiglio di amministrazione. Torinese di origine, vive a Padova dal 1990 e subito si è affezionato alla squadra biancoscudata, frequentando le tribune dell’Appiani e poi dell’Euganeo. Opera nell’intermediazione finanziaria e nel 1992 con Luigi Rossi ha fondato la Sa.Ro. servizi finanziari e nel 2011 la Punto Quinto, società specializzata nell’erogazione di prestiti tramite la cessione del quinto dello stipendio.

Ore 12.00 – (Gazzettino) Così Bergamin: «Con questo parapetto in vetro daremo un’impronta moderna ed elegante alla tribuna, consentendo di far risparmiare quella parte dei soldi che erano destinati a una nuova recinzione e che saranno convogliati invece per ultimare la parte sud della struttura. Spostando poi le panchine sul lato opposto del campo e coprendo con spazi pubblicitari gli altri tre lati dello stadio che non sono utilizzabili, riusciremo a dare un effetto “bombonera” all’impianto. Vogliamo dare visibilità al nostro settore giovanile e portarlo in alto: l’anno prossimo all’Appiani giocheranno le squadre Berretti, Allievi e Giovanissimi nazionali, senza dimenticare i 250 ragazzini della scuola calcio che usufruiscono del Monti e dell’Appiani». Oltre a ricordare gli interventi effettuati nella parte nord e centrale della tribuna, i progettisti Biasin e Carlin hanno affermato che sono necessari tre mesi per ultimare il lato sud dal momento in cui partono i lavori. A proposito di settore giovanile biancoscudato, l’amministratore delegato Bonetto ha infine fatto capire che Francesco Canella dell’Alì sarà uno degli sponsor e darà un contributo importante. Confermati gli altri: Bernardinello e Cib Unigas.

Ore 11.50 – (Gazzettino) L’Appiani si prepara a diventare la nuova casa del settore giovanile biancoscudato. Il tutto quando sarà completato il restauro dell’ultima porzione sud della tribuna ovest grazie a un’ulteriore collaborazione tra pubblico e privato. Il progetto è stato presentato ieri nel mitico impianto di via Carducci: a lavori ultimati l’intera tribuna avrà una capienza di 1.263 posti a sedere con seggiolini nuovi. Per l’intervento nella zona sud (rinforzo delle gradinate, rimozione intonaci compromessi, rivestimento delle alzate e dei gradini con lamiere in alluminio) Interbrau metterà sul piatto 16 mila euro (150 mila euro già impiegati per il primo stralcio giunto quasi a conclusione), la Sunglass del presidente Bergamin realizzerà un parapetto in vetro (costo 40-50 mila euro) al posto dell’attuale ringhiera, mentre il Comune ha deciso di stanziare i 30 mila euro mancanti per concludere i lavori. «Ciò permetterà allo stadio di tornare a essere il gioiellino che era una volta – afferma l’assessore Cinzia Rampazzo – Come amministrazione cercheremo anche di rivalutare tutta l’impiantistica lasciata andare a se stessa negli anni passati».

Ore 11.40 – (Gazzettino) «Protagonisti della rifondazione del Padova, hanno dimostrato serietà, capacità e passione, riportando entusiasmo e risultati, con l’immediata promozione in Lega Pro al termine di una stagione trionfale». Con questa motivazione il Cenacolo ha assegnato a Giuseppe Bergamin e Roberto Bonetto il prestigioso Premio Michelangelo 2015 per la sezione dirigenti. Martedì sera alla Montecchia la consegna del riconoscimento, con il presidente del sodalizio Sergio Melai a fare gli onori di casa e con ospite, tra gli altri, il nuovo questore Gianfranco Bernabei. Per il Padova, oltre alle consorti dei due soci premiati, il diesse De Poli, il tecnico Parlato e capitan Cunico. Non sono mancate curiosità e simpatici aneddoti, come quello sulla fusione mancata in extremis nel 1990 tra Plateolese e Villafranca, società allora presiedute dal duo B&B. «Quest’anno mi sono divertito – ha dichiarato Bergamin – e tutto viene più facile con la semplicità, lavorando in un certo modo, con l’organizzazione societaria, la professionalità e mettendo insieme gente capace e con valori». Da Bonetto anche un pensiero per il compianto patron granata Angelo Gabrielli con cui ha operato in passato: «Dal nulla ha portato la squadra in serie B e vorrei ripetere quel cammino. Abbiamo cercato di stare in mezzo alla gente e siamo pronti a lavorare per realizzare il sogno». Per gli atleti premiato il paraolimpico e conduttore tv Alex Zanardi che ha presentato l’Associazione Bimbi in gamba che raccoglie fondi per fornire le protesi ai giovani privi di arti. «La vita è strana – ha dichiarato – e bisogna sempre sapere trasformare in opportunità ciò che ci arriva».

Ore 11.20 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 11.00 – Qui Guizza: partitella in corso.

Ore 10.40 – Qui Guizza: lavoro col pallone. Ancora a parte Amirante.

Ore 10.20 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento. Colloquio Parlato-giocatori.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Si tratta di Walter Tosetto, titolare con il fratello dell’omonima azienda di lavorazione della carne a Campo San Martino, e di Giampaolo Salot, consulente finanziario, fondatore di Saro, società di mediazione creditizia attiva dal 1992. Significative le parole di Bergamin, davanti ai soci del “Cenacolo”: «Li abbiamo cercati? Ci piace di più pensare che si siano offerti loro…». Il 60% ai fondatori. «Bepi e il sottoscritto si terranno la maggioranza del capitale sociale, diciamo il 60%», ha precisato poi Bonetto, «mentre il restante 40% sarà ripartito fra i nuovi». Dopo i colloqui di ieri sera, oggi si dovrebbe sapere qualcosa di definitivo. La presentazione del gruppo di azionisti è prevista nei prossimi giorni in Comune, alla presenza del sindaco Massimo Bitonci, con il quale i rapporti di “B&B” sono ottimi. Gli sponsor del settore giovanile. Fra i ruoli previsti in futuro nell’organigramma del Padova ci sarà anche quello di presidente del settore giovanile, settore che sarà sponsorizzato dai Supermercati Alì (importante, dunque, il sostegno di Francesco Canella, presente l’altroieri alla manifestazione al Golf Club di Selvazzano), da Cib Unigas e da Bernardinello Engineering. Per la chiusura del bilancio e il cambio della ragione sociale, da Ssd a Spa, bisognerà aspettare luglio. Il nome tornerà ad essere Calcio Padova, come una volta. Insomma, si procede a gonfie vele.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Da tre a cinque. Tutti in sintonia con i due fondatori, ovviamente, Giuseppe Bergamin e Roberto Bonetto, che hanno gettato le basi per la rinascita del calcio alle nostre latitudini. Ed allora, dopo Massimo Polielo, amministratore delegato della Legor Group di Bressanvido (Vicenza), azienda leader a livello mondiale nella produzione di leghe madri per il settore orafo ed argentiero, ecco l’ulteriore novità per la Biancoscudati Padova, annunciata dall’a.d. nella tarda serata di lunedì alla “Montecchia”, in occasione della consegna del Premio Michelangelo da parte del “Cenacolo”, e ribadita poi ieri mattina all’Appiani, al termine della conferenza-stampa relativa al progetto di completamento della tribuna. «Molto probabilmente chiuderemo con altri tre soci (uno di questi è Polielo, ndr). Ci sono ancora dei particolari da definire e per questo abbiamo in programma un incontro nelle prossime ore (si è tenuto ieri sera). Devono convivere con noi e avere perciò determinati requisiti: padovani, amanti di calcio e soprattutto essere seri, in modo da non rompere un equilibrio a cui teniamo molto». Nomi, ovviamente, non ne sono stati fatti, ma possiamo confermarvi che, oltre a Polielo, entrano due personaggi già comparsi a suo tempo al fianco dell’attuale presidente della società nella trattativa per un possibile ingresso nel Padova di Cestaro.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Questa modifica permetterà ad Interbrau di risparmiare una parte della somma prevista nel progetto iniziale, somma che verrà reinvestita per completare la ristrutturazione dell’intera tribuna ovest, anche nella zona sud. In questo modo la capienza prevista passerà da 921 posti a 1.263 spettatori. L’obiettivo è far giocare le principali formazioni giovanili del Padova (Berretti, Allievi e Giovanissimi Nazionali) ed ospitare anche eventi extra-sportivi. «Mi è sembrata una buona soluzione per completare la tribuna da un punto di vista estetico e di fruibilità», ha spiegato Bergamin. «Sarebbe bello che questo stadio tornasse ad essere un polo di attrazione nel pieno centro cittadino. In questo modo vorrei rivalutare ancor più il nostro vivaio, dandogli strutture e personale adeguato, in modo che diventi veramente il serbatoio della prima squadra». L’obiettivo è terminare i lavori entro l’inizio della prossima stagione sportiva, mentre Interbrau ha annunciato che lancerà a breve un sondaggio per permettere ai tifosi di scegliere le foto più significative della storia biancoscudata da applicare sui pannelli che adorneranno la tribuna. Ancora incerto, infine, il destino della gradinata opposta. Ci saranno nuove prove di staticità per capire se parte della struttura possa essere mantenuta o se debba essere demolita.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) I lavori per l’Appiani non mollano, anzi rilanciano. Diciamo la verità, dopo aver visto procedere un po’ a rilento il cantiere che ha in carico di sistemare la tribuna centrale di via Carducci, qualcuno aveva avanzato il sospetto che l’opera potesse restare incompiuta. Non sarà così, giurano le parti in causa, ovvero Comune, Biancoscudati Padova e Interbrau, la società che ha finanziato il primo stralcio di lavori. Ma che da ieri non sarà sola. E sta proprio qui la novità. Ad affiancare i fratelli Vecchiato nella ristrutturazione della vecchia tribuna dell’Appiani ci sarà anche la Sunglass, azienda specializzata nella lavorazione del vetro e guidata proprio dal presidente biancoscudato Giuseppe Bergamin. Il quale ha colto la palla al balzo, proponendo al Comune (che ha finanziato in parte l’opera con 30 mila euro) una modifica al progetto originario che prevede l’applicazione di uno speciale parapetto in vetro, lungo tutta la tribuna, al posto dell’attuale. Con l’installazione del parapetto prodotto dalla Sunglass dovrebbe essere eliminata pure la recinzione che separa gli spalti dal campo, e probabilmente spostate le panchine dalla parte opposta.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Alle 16 di oggi scendono in campo Cuneo e Castiglione per il secondo match del triangolare Nord della poule scudetto di Serie D. Il Padova, che domenica sfiderà i piemontesi all’Euganeo, è spettatore interessato e deve sperare che non arrivi l’unico risultato che chiuderebbe già i giochi. Dopo l’1-1 di Castiglione, infatti, se oggi i mantovani dovessero vincere, sarebbero già certi del passaggio del turno: a 4 punti, infatti, domenica potrebbero essere al massimo raggiunti dai Biancoscudati, ma rimarrebbero primi in virtù della migliore posizione in Coppa Disciplina.

Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) Passano i giorni e, in attesa della decisiva partita della poule scudetto contro il Cuneo in programma domenica allo stadio Euganeo, a Padova il ds Fabrizio De Poli prosegue nel lavoro di allestimento della rosa per la prossima stagione. Le decisioni definitive, di concerto con Carmine Parlato, non sono state ancora prese, ma c’è già un’idea di massima su cui lavorare. Uno dei nodi più importanti da sciogliere riguarda il ruolo di portiere. Nei prossimi giorni è in programma un incontro con il procuratore di Lazaar Petkovic, Silvano Martina, per il rinnovo. L’intenzione della società sembra quella di confermare il portiere serbo. Martina si mostra fiducioso: «Credo che il Padova voglia confermare Petkovic – sottolinea l’agente – con De Poli c’è un rapporto splendido e cercheremo di arrivare a un’intesa. A Padova Lazaar sta a meraviglia». C’è pure l’ipotesi di un suggestivo ritorno di Luca Mazzoni, amatissimo dalla tifoseria. Il portiere livornese è intervenuto lunedì sera su un sito padovano rispondendo alle acclamazioni dei tifosi e lasciando trapelare, senza sbilanciarsi in alcun modo, che un ritorno non gli dispiacerebbe per nulla. In società si sta riflettendo: puntare su un portiere esperto, oppure dare fiducia a Petkovic, oppure ancora mettere sotto contratto entrambi? Presto si saprà.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Non entrerà, invece, in società il patron dei Supermercati Alì, Francesco Canella, che tuttavia parteciperà a un ampio progetto di ristrutturazione dello stadio Euganeo che sta proseguendo a fari spenti sotto la regia di Palazzo Moroni. «Ci avrei fatto un pensierino a entrare in società — ha ammesso Canella intervendo alla consegna del Premio Michelangelo, organizzato lunedì sera dall’Associazione “Il Cenacolo” — ma sono arrivato tardi e devo dire che Bergamin e Bonetto sono stati bravissimi a fare quello che hanno fatto». Canella contribuirà in modo sostanzioso, come confermato dallo stesso Bonetto e da Bergamin, al sostegno del settore giovanile. Che sarà sponsorizzato, oltre che da Alì, da Cib Unigas e da Bernardinello Engeneering. Fra le diverse novità annunciate in mattinata, è arrivato anche il «no» definitivo a Bresseo per gli allenamenti infrasettimanali da parte dei vertici dell’attuale società, che ben presto verrà trasformata in una spa: «Dal 1 al 15 luglio la Figc permette il cambio di denominazione – sottolinea Bonetto – e se tutto andrà come deve andare torneremo a chiamarci Calcio Padova. A quel punto credo che creeremo una spa definendo le nuove competenze». E il prossimo anno la squadra continuerà ad allenarsi alla Guizza con qualche capatina all’Appiani, in attesa della costruzione dei nuovi campi nella zona antistante allo stadio Euganeo. Un progetto concordato col Comune di Padova che tuttavia richiederà tempo: «Molto probabilmente il prossimo anno ci alleneremo come fatto finora– chiude Bonetto – alla Guizza e alcune volte all’Appiani. Niente Bresseo per i noti problemi con il Parco Colli, in attesa di novità sui progetti che abbiamo in piedi col Comune di Padova. Che richiedono tempo e pazienza».

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Novità importanti per il futuro del Calcio Padova (che ben presto tornerà a chiamarsi così) sono arrivate nella giornata di ieri in occasione della presentazione del nuovo progetto di riqualificazione dello stadio Appiani. L’amministratore delegato Roberto Bonetto, che aveva già concesso un’anticipazione di quanto sta per avvenire lunedì sera al Golf Club Montecchia in occasione di un premio ricevuto assieme al presidente Giuseppe Bergamin, ha annunciato l’ingresso imminente di tre nuovi soci nel nuovo cda. Il primo sarà Massimo Poliero, 47 anni, amministratore delegato della Legor Group srl di Bressanvido (Vicenza), azienda leader a livello mondiale nella produzione di leghe madri per il settore orafo ed argentiero che dovrebbe acquisire una quota attorno al 20%, gli altri due si accoderanno a stretto giro di posta. E si tratta di due volti noti agli sportivi padovani: Walter Tosetto, titolare con il fratello dell’omonima azienda di lavorazione della carne a Campo San Martino e Giampaolo Salot, fondatore insieme a Luigi Rossi di Saro, società di mediazione creditizia. «Molto probabilmente ci saranno tre nuovi soci — conferma Bonetto — ci sarà una riunione in cui verrà definito il tutto e poi verrà annunciato ufficialmente. Sono padovani della provincia tutti e tre. Io e Bergamin manterremo il 60%, il restante 40% verrà distribuito fra altri tre nuovi soci. Non verrà stravolto nulla, entrano tre imprenditori che condividono, come noi, un grande amore per il calcio e la voglia di fare qualcosa di buono per questa città». Nella serata di ieri c’è stata una lunga riunione che ha gettato le basi per l’allargamento societario. Grandi e univoci gli attestati di stima per la famiglia Poliero, originaria di Camposampiero, così come quelli per il duo Tosetto-Salot, quest’ultimo di origine piemontese.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Il sogno di rivedere la prima squadra giocarci resterà irrealizzato, ma nel frattempo lo stadio Appiani torna a vivere. Una «vecchiaia» ricca di nuova luce, grazie all’impegno dell’amministrazione comunale e di due famiglie, quella Vecchiato titolare di Intebrau e del marchio «Birra Antoniana» e del presidente Giuseppe Bergamin, che con la sua Sunglass ha deciso di intervenire a sostegno dei lavori di rimessa a nuovo dello storico impianto. «L’ampliamento riguarderà la parte sud della Tribuna Ovest dell’Appiani — spiega l’assessore allo sport del Comune di Padova Cinzia Rampazzo — per il nuovo intervento il Comune stanzierà trentamila euro, oltre ai 650mila euro già stanziati con il primo stralcio. Birra Antoniana metterà 16-17mila euro in più rispetto ai 150mila e Sunglass costruirà un parapetto in vetro che sostituirà l’attuale parapetto in ferro. Tra qualche anno l’Appiani sarà un gioiellino come lo era una volta. Per lo stadio Euganeo, invece, ci vorrà tempo. Ma stiamo lavorando anche su quel fronte». All’Appiani, una volta ultimati i lavori, verrà raggiunta la capienza di 1263 spettatori e potranno giocarvi le formazioni giovanili di Giovanissimi, Allievi e Berretti. «L’opera di ammodernamento è stata cominciata grazie a InterBrau — sottolinea Bergamin — mancava un ultimo step per porter finire la tribuna completa da 1263 spettatori. Verrà costruito un parapetto di vetro di tono per dare un’impronta moderna e magari ci sarà anche la possibilità di togliere recinzione. All’Appiani giocherà il nostro settore giovanile e diventa importante l’ anno prossimo sistemare questo impianto». Emozionato Sandro Vecchiato: «Mi ero proposto di non entrare all’Appiani — sorride — fino a quando i lavori non sarebbero stati ultimati. Lanceremo un contest in cui saranno i padovani a decidere quali immagini verranno messe in un pannello di foto storiche creato per l’occasione. Vogliamo far rivivere il nostro tempio, tanto amato da tutti i padovani».

Ore 08.38 – Serie D girone C, primo turno playoff: Belluno-ArziChiampo 3-1 dopo i tempi supplementari. Nel prossimo turno (in programma mercoledì 20 maggio) la Sacilese ospiterà il Belluno.

Ore 08.36 – Poule scudetto, prossimo turno (mercoledì 20 maggio, ore 16.00). Girone Nord: Cuneo-Castiglione (riposa Padova). Girone Centro: Rimini-Maceratese (riposa Siena). Girone Sud: Lupa Castelli Romani-Fidelis Andria (riposa Akragas).

Ore 08.34 – Poule scudetto, i risultati degli altri gironi: Siena- Rimini 1-0; Akragas-Lupa Castelli Romani 4-1.

Ore 08.32 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Box Uomo, Icone Vintage, Black Bell Tattoo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 19 maggio: primo allenamento settimanale per i Biancoscudati, ancora a parte Amirante.




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