Live 24! Padova, a tutta sul mercato dopo il dietrofront di Bizzotto: manca una settimana al ritiro

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Ore 21.50 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Il bomber si chiama Davide, il mister Winston. Salutati da tempo Andreolla e Brotto l’Union Ripa di Renato Lauria, che per l’occasione ha deciso di scomodare Churchill, stava crescendo tra le bancarelle del mercato solida, giovane, ma spuntata. Poi, ieri, ecco l’attaccante giusto al momento giusto. Davide Bartolini, quasi 1.90 d’altezza, classe 1986, nato a Siena, è la nuova punta neroverde. Esploso nel Sansovino in Eccellenza quattro anni fa, segnando ben 27 gol in 32 partite, Davide ha conquistato la serie D, dove ha giocato nelle ultime quattro stagioni (Tortona, Perginese, San Donato, Maceratese). E due mesi fa, la D, l’ha pure vinta. Con la maglia della Maceratese, Davide ha vinto il girone F e conquistato la Lega Pro segnando 8 gol (quarto marcatore della rosa) e riuscendo con i suoi compagni a rimanere imbattuti per ben 34 gare. Poi, qualche giorno fa, la chiamata del diesse neroverde Bizzotto e di mister Lauria che lo hanno riportato in D per la quinta stagione consecutiva. «Come diceva Churchill – commenta il nuovo tecnico del Ripa – dietro ogni difficoltà l’ottimista vede un’opportunità. E in un mercato in cui le difficoltà non ci sono mancate, alla fine abbiamo costruito un ottimo gruppo, di cui sono soddisfatto. Bartolini è l’attaccante che ci serviva, Casella l’uomo che ci permetterà di costruire il nostro gioco, Salvadori un ottimo ritorno e un acquisto d’oro perché prima di ogni altra cosa è un bravissimo ragazzo. Ora manca solo un difensore, ma dovremmo esserci anche per quello». E da lunedì 20, tutti al lavoro, «specie sull’amalgama – chiosa Lauria – perché sono tutti ragazzi nuovi che tra loro non si conoscono. Piano a piano troveremo la nostra identità. Come? Con serenità e tanto lavoro». NUOVO RITORNO – Dopo Michael Salvadori, vero e proprio colpaccio estivo del Ripa, Savi e Loat, sempre nella giornata di ieri i neroverdi di Nicola Giusti hanno celebrato anche un altro ritorno: quello di Ervis Sinameta, centrocampista classe 1997 per il quale la Sp ha rinnovato il prestito ai neroverdi.

Ore 21.30 – (Corriere delle Alpi) Colpo in attacco del Ripa Fenadora, che annuncia l’arrivo di Davide Bartolini, punta centrale classe 1986 proveniente dalla Maceratese. La società lo ha ufficializzato ieri insieme alla conferma del giovane centrocampista del 1997 Ervis Sinameta, che continuerà a vestire la maglia neroverde. Continua così la linea verde intrapresa dalla società del presidente Nicola Giusti con i ritorni di Michael Salvadori (1994) e Simone Loat (1996), e i rinnovi di Enrico Savi (classe 1997), Halil Gjoshi (1995), Diego Venturin (1996), Andrea Cibin (1996) e Simone Malacarne (1989). Prende così forma la squadra in vista del raduno fissato lunedì 20. Davide Bartolini. È il secondo volto nuovo in casa Union, che dopo aver preso per il centrocampo il regista Daniele Casella, classe 1990 ex Pordenone, aggiunge il primo tassello nel reparto offensivo. Bartolini è una prima punta centrale con un buon dinamismo in campo. Nato a Siena, 188 centimetri di altezza per 80 chili, è cresciuto nelle giovanili del Siena per poi andare al Sansovino con cui ha giocato per due anni conquistando la promozione dall’Eccellenza alla serie D con una stagione record da 27 gol in 32 gare. Passato per la Pianese, il Pierantonio calcio, Asti, Tortona, Perginese e San Donato Tavarnelle, è reduce da una stagione alla Maceratese, che ha dominato il suo girone in serie D, conquistando la promozione in Lega Pro. Ventidue presenze con 3 gol per lui nell’ultimo campionato, in cui però non ha giocato tanto, in una squadra costruita il salto di categoria e con molta concorrenza in avanti. Davide Bartolini è stato visto da queste parti due anni fa, dopo che nel mercato invernale era arrivato alla Perginese, segnando 5 gol in dodici partite. Mercato in fermento. Il direttore sportivo Marcello Bizzotto continua a muoversi per mettere in mano al mister Renato Lauria una squadra giovane e competitiva. Vanno in questa direzione le trattative avviate nelle settimane scorse. In attesa degli annunci ufficiali, dovrebbe mancare pochissimo per l’ala destra Manuel Caridi (classe 1993 prodotto del vivaio del Verona, lo scorso anno in forza al Mezzocorona con cui ha realizzato 7 gol in 28 partite tra cui una doppietta nella vittoria contro il Belluno), il trequartista trevigiano del 1991 Giovanni Madiotto nell’ultima stagione all’Istrana e il difensore ex Montebelluna Marco Guzzo, centrale classe 1994 con un trascorso nelle giovanili del Milan. A questi si aggiunge l’arrivo dalla Feltrese del promettente esterno del 1996 Daniel Resenterra. Nuovo preparatore del portieri. Aspettando l’annuncio anche dello staff tecnico, Tellatin, che doveva essere il preparatore dei portieri al posto di Sgrò, è andato via per motivi personali. Per sostituirlo è stato contattato Stefano Marchini, che è stato anche al Pordenone con Zauli come allenatore.

Ore 21.00 – (Il Piccolo) Goriziano, 27 anni, dopo 10 anni trascorsi in giro per l’Italia l’approdo all’Unione Triestina 2012 rappresenta per il centrocampista Giacomo Pettarin quasi un ritorno a casa, visto che aveva iniziato la sua carriera da “grande” con l’Itala San Marco nel 2005 e l’anno seguente nel Monfalcone. Poi saltando tra C2 e D sono arrivate in sequenza Sacilese, Sambonifacese, Mantova, Delta Porto Tolle e Forlì. Ora l’approdo a Trieste. Pettarin, cosa l’ha convinta a tentare questa avventura triestina? Diciamo che dopo un anno per me non proprio positivo sul piano professionale a Forlì, ho accettato questa proposta perché ho una grande voglia di riscattare la stagione passata. E per questo credo che Trieste per me sia proprio una bella sfida. Dico la verità, quello di giocare in questa città per me è stato sempre un obiettivo, quasi un sogno, e anche negli anni passati ho seguito sempre le vicende della squadra. Tra l’altro è quasi un ritorno a casa. Sono ormai dieci anni che giro per l’Italia, sinceramente anche questo ha inciso abbastanza nella mia scelta, ma indubbiamente anche la presenza di una figura come Pinzin mi ha convinto ancora di più ad accettare. Nessun problema per il fatto di ridiscendere di categoria? In effetti ho giocato tanti anni anche in serie C, ma davanti a piazze di questo fascino conta poco la categoria o il curriculum che uno vanta. Io spero soprattutto di riuscire a dimostrare il mio valore e a emergere in un contesto importante come questo. L’obiettivo che ho in testa è di sorprendere tutti. Del resto, se giochi a Trieste bisogna cercare di essere per forza ambiziosi. Ha una certa dimestichezza con le promozioni dalla serie D: è uno specialista? Di campionati di serie D ne ho vinti tre, per adesso quando sono sceso in questa categoria è andata sempre molto bene. Non voglio fare assolutamente proclami, speriamo solo che le cose vadano per il meglio. L’arrivo di gente come Zubin e Mattielig indubbiamente fa però pensare bene, se anche loro hanno accettato questo significa la serietà del progetto. Poi vedremo cosa accadrà. Lo sa che a Trieste troverà una piazza in cui attualmente c’è uno scollamento fra società e tifosi? Lo so, sono passato anche dal Mantova dove dopo il fallimento quanto a problematiche ce n’erano tante. Di nobili decadute ne so qualcosa, sono sempre situazioni difficili. Quella volta andò bene e si vinse subito, qui non dico che l’obiettivo è di vincere, ma se si continua a creare una squadra competitiva come si sta facendo, chissà… Anche il girone non credo che avrà degli squadroni. Come giocatore come si descrive? Nel corso della carriera ho avuto un’evoluzione: all’inizio ero prettamente tecnico, negli ultimi anni mi sono fatto le ossa anche sul piano fisico e agonistico. Comunque le mie caratteristiche sono quelle di impostazione del gioco, di regia insomma.

Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) TAMAI – Due i colpi ufficiali. Si tratta del centrocampista Concas Corrado (1997) dalla Berretti della Spal, e Nico Bignucolo, classe ’97, proveniente dal Pordenone. Giorni caldi, questi, per l’arrivo di Paladin, sempre dal Noncello. Si sogna Maccan e si punta ancora Bolzan per la difesa. SACILESE – Si lavora sul portiere. Gli occhi della società sono puntati su Merlano (1988) dell’Abano, corteggiato però anche dal Campodarsego. I padovani sono vicini anche a Raffaele Cacurio, altro obiettivo della Sacilese. Torna l’idea Bazzichetto, che lascerà la porta del Pordenone. FONTANAFREDDA – Continua la ricerca del difensore. L’obiettivo numero uno resta Manucci (ex Sacilese), mentre in attacco si continua a seguire Davide Diaw. Frison confermato in difesa, Alcantara dovrebbe rimanere e rinforzare il reparto avanzato. Si lavora anche al rinnovo di De Martin.

Ore 20.10 – (Messaggero Veneto) Forse soltanto pro forma, ma intanto ieri il Pordenone ha dovuto iscriversi alla serie D. Alle 18, infatti, scattava l’ora “X”, ovvero la chiusura dei termini per i club che al momento hanno diritto a partecipare all’Interregionale. Nessun problema di sorta per le provinciali: oltre al Pordenone (in odore di ripescaggio in Lega Pro), Sacilese, Fontanafredda e Tamai. Tutte hanno depositato gli incartamenti richiesti corredati dai 50 mila euro (19 di tassa e 31 di fideiussione) necessari. Casomai ora si aprirà il toto girone, considerato che tra venete, friulane e la trentina Levico Terme, si tocca quota 23. Dunque perlomeno 3 esuberi da piazzare altrove. I primi verdetti sulle ammesse arriveranno il 20 luglio: il 22 i ricorsi, il 24 la decisione definitiva della Lega nazionale dilettanti. Nell’attesa, si muove a piccoli passi il mercato. La scatenata Triestina dell’ex ds neroverde Pinzin, dopo Mattielig, Zubin e Pettarin, avrebbe messo nel mirino anche l’attaccante della Sacilese Marco Beccaro. Si parlava di un interessamento pure per l’ex ramarro Daniel Niccolini, ma proprio ieri è stato blindato dal Padova.

Ore 19.40 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Marco Farinazzo, fuoriquota (classe 1996) ex Legnago, è ufficialmente un nuovo attaccante del Belluno. «Belluno è una piazza molto importante e quando il ds Fardin mi ha chiamato ho accettato subito con entusiasmo – le sue prime dichiarazioni ieri, al momento della firma -. Quando ho incontrato il Belluno, sono rimasto stupito dalla qualità del gioco gialloblù». «È un giovane che aveva impressionato sia me sia mister Vecchiato – commenta Fardin -. Siamo sicuri di esserci assicurati un fuoriquota importante». PADOVA AL POLISPORTIVO – Niente Spal, niente Posocco, bensì il Padova. E questa volta il file «amichevoli» dovrebbe essere chiuso una volta per tutte. Ieri il cambio di rotta, dopo il «niente da fare» dei ferraresi. Saranno i biancoscudati i primi avversari estivi del Belluno, mercoledì 29 luglio alle 19 al polisportivo. Poi Amsterdamsche (31 luglio a Ponte), Este (4 agosto a Tambre), Treviso (8 agosto a Treviso), Istrana (11 agosto a Istrana) e Nervesa (14 agosto a Nervosa).

Ore 19.20 – (Corriere delle Alpi) Il Belluno ospita il Padova. Dopo averlo affrontato due volte in campionato i gialloblù ritrovano i biancoscudati per un’amichevole estiva che si giocherà mercoledì 29 luglio alle 19.30 al Polisportivo. Il Belluno inizierà la preparazione una settimana prima. Nel frattempo il Belluno ha ufficializzato Marco Farinazzo. Dopo le firme di Antonio Acampora e di Nicola Calcagnotto è arrivata anche quella dell’attaccante mancino classe 1996 che negli ultimi due anni ha giocato a Legnago in serie D. Nella stagione appena conclusa ha segnato 5 gol. L’esterno offensivo arriva per colmare il buco lasciato, almeno momentaneamente, da Francesco Posocco. Farinazzo è arrivato in gialloblù senza problemi visto che il ragazzo il 30 giugno si era svincolato dalla società, avendo acquistato il proprio cartellino. «Belluno è una piazza molto importante e quando il ds Fardin mi ha chiamato ho accettato subito con entusiasmo – racconta il neo attaccante – lo scorso anno, quando ho incontrato il Belluno, sono rimasto piacevolmente stupito dalla qualità del gioco che i gialloblù esprimevano. L’obiettivo è fare bene e segnare tante reti». «Farinazzo è un giovane che nella scorsa stagione aveva impressionato sia me che mister Vecchiato – commenta Fardin – è un rinforzo importante. Siamo sicuri di esserci assicurati un fuoriquota importante e siamo sicuri potrà dare un grosso contributo alla squadra». Ad oggi mancano solo le ufficialità del portiere Gabriele Brino e del difensore Andrea Franchetto, entrambi fuoriquota. Dopo la rosa del Belluno sarà completa anche se la società gialloblù è in attesa di capire se Francesco Posocco verrà tenuto dalla Spal in Lega Pro oppure verrà lasciato libero di tornare al Vittorio Veneto, squadra che ne detiene il cartellino, per poi essere girato nuovamente ai gialloblù. Stefano Longo dopo essere stato in bilico tra rimanere al Belluno o tornare al San Giorgio Sedico in Eccellenza, ha ricevuto il programma di allenamento da mister Vecchiato e quindi comincerà la stagione il 22 luglio in Piazzale della Resistenza.

Ore 18.50 – (Alto Adige) Da Montevideo a Bolzano. L’Fc Alto Adige infatti ha acquisito a titolo definitivo Pablo Lima, 24enne centrocampista svincolatosi dal Club El Tanque Sisley, società che milita nella Primera Division (la serie A) uruguaiana. Lima ha sottoscritto un contratto annuale con il sodalizio di via Cadorna. Nato a Montevideo il 19 agosto 1990, Pablo Lima è un centrocampista di buona stazza (181 cm x 74 kg), ottima corsa e grande aggressività dalle spiccate caratteristiche difensive. Nella linea dei centrocampisti può ricoprire sia il ruolo di mediano che quello d’interno. Lima è cresciuto calcisticamente nel Club El Tanque Sisley: dopo la trafila nel settore giovanile, nel 2012 ha esordito con la formazione maggiore nella prima giornata del torneo d’apertura. Con la prima squadra ha totalizzato complessivamente 64 presenze (realizzando un gol, precisamente contro il Cerro il 27 aprile 2013), diventando sin da subito uno dei punti fermi del centrocampo del team uruguaiano. Lima si aggiunge a Coser, Bassoli e Spagnoli. Al momento sono gli unici quattro acquisti dell’Alto Adige edizione 2015-2016. Un po’ poco per la verità, se si considera che solo tra una settimana scatterà il ritiro precampionato. Il rischio è quello di affidare alle cure di mister Stroppa un rosa di giocatori incompleta. “Sicuramente non partiremo al completo – conferma il ds Piazzi – Sarà un organico destinato ad arricchirsi nei giorni immediatamente successivi, anche perché ritengo che il vero mercato parta la prossima settimana. Questo momento di calma apparente ha un suo motivo… “Francamente non lo so, posso solo dire che in questi giorni a Milano ho visto veramente poca gente”. Quindi niente trattative? “No, questo no! Anzi, le nostre trattive le abbiamo portate avanti anche se qualcuna ci ha fatto perdere tempo ”. Tipo quale? “Avevamo puntato su Paride Pinna, un terzino sinistro del Foggia che all’ultimo istante ha scelto di andare a Cosenza. Mi dispiace perché ci stavamo dietro da qualche giorno e tutto lasciava intendere che saremmo riusciti a portarlo a Bolzano. Invece niente. Avevamo puntato anche sul trentino Amedeo Benedetti (classe ’91 ex Reggina) ma la trattativa non è andata in porto”. Dalla difesa passiamo al settore d’attacco dove partiti Fischnaller e Novothny i buchi da coprire sono diversi? “Dico subito che la speranza di poter riavere in organico Novothny è più concreta. Così come sono aumentate le percentuali su Marras. Il resto? Il nostro primo obiettivo è stato Ferrari ma francamente spendere 230.000 euro ci è sembrata una cifra davvero eccessiva. Così come abbiamo dovuto abbandonare anche la pista di Pietro Iemmello (punta centrale 16 gol a Foggia nella passata stagione, ndr) per il costo proibitivo. Luigi Falcone è un giocatore che ci interessa ma anche qui la trattativa è difficoltosa perché ancora non si capisce con chi parlare del Varese”. Avete qualche nome in agenda? “Quello dell’attaccante Leandro Caruso (classe ’82 argentino con il passaporto italiano, ndr) che nella passata stagione ha giocato nel Deportivo Godoy”. In attesa di altri colpi in entrata, l’Alto Adige sta pensando a sfoltire l’attuale spogliatoio. Zullo è in procinto di passare alla Cremonese mentre Peverelli finirà al Tuttocuoio, rimangono ancora da definire le cessioni di Pacifico e Chinellato.

Ore 18.20 – (La Provincia Pavese) Il Dna del Pavia 2015-16 è molto simile a quello della passata stagione. La campagna acquisti è praticamente quasi conclusa alla vigilia del ritiro. Proprio in queste ore il direttore sportivo Massimo Londrosi sta definendo le ultime operazioni di mercato. Ma in ritiro ieri mattina sono andati sia Alessandro Marchi che Angelo Siniscalchi per i quali nelle prossime ore dovrebbe esserci l’annuncio ufficiale dell’ingaggio. Per l’esterno ex Cremonese la giornata odierna sarà quella del deposito del contratto che lo legherà al Pavia dopo che il giocatore si era svincolato da Cremona. La questione Siniscalchi si è praticamente sbloccata giovedì quando il Pavia e il Mantova si sono trovati faccia a faccia per definire la vicenda Maspero. Nell’ambito di questa trattativa si è parlato dello scambio in via di perfezionamento tra Pavia e Mantova tra due giocatori. Siniscalchi arriverà a vestire la maglia azzurra, tragitto opposto dovrebbe, invece, farlo Samuele Sereni che non rientra più nei piani del club di via Alzaia. Ecco perché il Mantova ha già concesso il nulla osta al proprio ormai ex difensore per iniziare da ieri il ritiro con il Pavia a Varzi. Nella lunga lista dei giocatori a disposizione di mister Marcolini per la preparazione non figurano poi altri tre elementi per i quali il Pavia sta cercando una soluzione: Rocco Sabato, Alessandro Corvesi e Alex Pederzoli. Corvesi potrebbe tornare in Toscana visto che piace all’Arezzo. Dopo l’arrivo di La Camera Pederzoli è il sacrificato nello stesso ruolo e qualche contatto con Cremonese e Lecce in prima battuta potrebbero essere solo l’inizio di trattative.

Ore 18.00 – (La Provincia Pavese) Quando ci si ritrova per iniziare una nuova stagione c’è sempre grande voglia di rimettersi in gioco. Se poi, come nel caso di mister Michele Marcolini, l’avventura inizia sulla panchina di una squadra che non nasconde le ambizioni di salire in serie B, gli stimoli non possono che essere al massimo. Lo stesso ex giocatore del Chievo, dopo l’esperienza positiva con il Real Vicenza è franco al riguardo: «Quando inizi ad allenare una nuova squadra vuoi sempre fare bene – spiega Marcolini – Se poi come quest’anno si parte in un Pavia dove ci sono giocatori e una rosa costruita per qualcosa di importante, non si può che essere motivatissimi. A disposizione ho una squadra molto competitiva per un obiettivo chiaro a tutti. La qualità della nostra rosa è molto alta. Si sono aggiunti elementi a una squadra già valida e partiamo tra i favoriti». Cominciare con il piede giusto è l’obiettivo sicuramente di tutti, ma soprattutto di chi vuole vincere il categoria. «L’obiettivo sarà di lavorare bene in questa fase di preparazione per entrare prima possibile in forma, ma i campionati non si vincono o si perdono nel primo mese di attività – puntualizza Marcolini –, ci vuole infatti grande equilibrio per tutta la stagione. E anche noi dovremo trovare quella continuità che sarà fondamentale dall’inizio alla fine. Solo così si può andare lontano e ottenere quello che tutti vogliamo». Tra i nuovi acquisti tra i più attesi sicuramente quello di Tommaso Bellazzini proveniente dal Venezia ma con diversi anni di campionati in serie B, categoria in cui la speranza è di ritornare con la maglia azzurra. E sulle sue responsabilità non si tira certo indietro il centrocampista azzurro. «Spero di dare molto a questa squadra – spiega Bellazzini – E’ un gruppo importante pronto a fare un salto di qualità e l’impegno sarà massimo per riuscirci. Non penso a quanti gol potrò realizzare, l’importante sarà finalizzare come squadra. E per farlo sarà importante creare tanto per poi arrivare alla conclusione positiva della stagione. Sulla mia posizione poi sarà il mister a decidere. Nell’ultimo anno a Venezia – ricorda il neocentrocampista azzurro – ho giocato mezzala, ma mi metto a disposizione della squadra: l’interesse del gruppo viene prima di tutto naturalmente». La sensazione è che Bellazzini possa essere un’ottima pedina che da centrocampo possa inserirsi a fianco delle due punte per scardinare le difese avversarie, oltre che sfruttare le sue ottime doti di calciatore di punizioni.

Ore 17.30 – (Gazzetta di Mantova) Nella giornata dedicata a mister Maspero il mercato del Mantova comunque non si ferma. È stato infatti trovato l’accordo con il 29enne difensore Elia Legati, che sarà chiamato a sostituire Siniscalchi al centro della difesa biancorossa. Per ufficializzare l’operazione, però, bisognerà aspettare la prossima settimana, quando il Venezia con ogni probabilità non si iscriverà alla Lega Pro e Legati si svincolerà. È stato raggiunto anche l’accordo per il ritorno a Mantova dell’esterno sinistro Samuele Sereni (contratto biennale). L’intesa diverrà ufficiale appena il giocatore avrà risolto alcuni dettagli economici con il Pavia, club al quale lo lega un altro anno di contratto. È sfumato invece l’arrivo del giovane terzino sinistro del Napoli Anastasio, che ha preferito accasarsi al Padova. Continua invece la trattativa per avere in prestito dall’Atalanta il 19enne portiere Pierpaolo Boccanera. Per lunedì è fissato l’incontro con capitan Matteo Paro per il rinnovo del contratto, mentre per Raggio Garibaldi serviranno 2-3 giorni in più.

Ore 17.10 – (Gazzetta di Mantova) Conferenza stampa sul prato del Martelli per presentare il nuovo allenatore del Mantova Ricky Maspero. Che Musso spiega di aver scelto «perché lo seguo da quando ha iniziato nei dilettanti» e perché «è perfetto per la nostra filosofia di calcio, che mira a divertire i tifosi con un gioco d’attacco». Scelta sposata in pieno da Bruno Bompieri e Giambattista Tirelli, che chiedono però «aiuto agli imprenditori locali», così come Musso lo chiede «alle istituzioni, affinché il progetto biancorosso coinvolga l’intera comunità». Un progetto che il socio Piero Raccagni ribadisce «mirato a portare qualcosa di importante a Mantova». Non tutto e subito, però. Tant’è che Musso chiede ai tifosi «pazienza e nessun pregiudizio». È il giorno di Maspero, comunque e il mister non si sottrae: «Il Mantova che immagino deve giocare all’attacco, per divertire i tifosi. Voglio giocatori che non si nascondano, che siano aggressivi, che rincorrano ogni pallone e che amino soprattutto far gol, perché è quello che fa la differenza nel calcio». Maspero è felice dell’operato della società sul mercato: «Pelliccioni sta lavorando alla grande e sta cercando di arrivare a tutti i giocatori che ho indicato. Aver confermato quasi tutta la difesa, a parte purtroppo Siniscalchi, è un ottimo punto di partenza. Credo che anche a centrocampo manterremo l’assetto del Mantova di Juric, con Paro e Raggio Garibaldi. Conto molto, poi, su Caridi: lui ha il talento che fa la differenza, sarà il nostro punto di riferimento offensivo per mettere gli attaccanti in condizione di segnare». Poi virata sulla tattica: «Il modulo 3-4-1-2 mi piace perché permette di attaccare bene. Amo avere gli esterni molto alti, per andare a far pressing nella metà campo avversaria e guadagnare tempo e spazio rispetto alle squadre rivali. A proposito – dice poi rivolto ai tifosi – vi avverto: non vi spaventate se vedete il portiere fuori dall’area, perché per me il numero 1 deve aiutare i difensori a impostare la manovra. Lo considero a tutti gli effetti un giocatore ed è per questo che ho portato con me il preparatore dei portieri Michele De Berardin, perché lui sa come voglio sia interpretato il ruolo». Per quanto riguarda gli obiettivi, Maspero è chiaro: «La priorità è mantenere la categoria, ma nella mia vita non mi sono mai posto limiti: proveremo a vincere più partite possibile». Ai tifosi il mister chiede un appoggio: «Questa è una grande piazza, con una storia importante e un pubblico eccezionale: ai tifosi chiedo di sostenerci nei 90 minuti e di fischiare o applaudire solo alla fine. Da parte nostra, prometto che daremo il massimo in ogni gara».

Ore 16.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il Pordenone ha un nuovo obiettivo di mercato: il “figlio” calcistico di Attilio Tesser. Si chiama Massimo Gotti, un terzino di pedigree. Attenzione, però, perché su di lui la concorrenza è forte: lo vogliono anche Mantova e Rimini. Il Pordenone ci spera e ha effettuato un primo sondaggio. Gotti ha giocato l’ultima parte della scorsa stagione a L’Aquila, dopo un primo spezzone di Legapro a Matera. Nel suo passato c’è uno spicchio di serie A. Cresciuto da Tesser nelle giovanili dell’Udinese, debutta con lo stesso tecnico nel 2007 ad Ascoli. Il palcoscenico è quello di San Siro, contro la prima Inter di Mancini. Giocherà altre due gare in A (a Udine) l’anno successivo, per poi giocare a Padova, Portogruaro, Empoli, Ternana e Grosseto. Adesso ricomincerà dalla Legapro. In contemporanea si seguono sempre Talin e Valente del Legnago, nonché il mediano Casagrande. C’è attesa per capire quale sarà il «proprietario» della porta neroverde, con Matteo Tomei che continua a piacere e la situazione di Careri al vaglio.

Ore 16.20 – (Messaggero Veneto) Qualcosa si muove. La Covisoc, come da previsioni, ha respinto la domanda di iscrizione in Lega Pro delle dodici società (Benevento, Ischia Isolaverde, Lupa Castelli Romani, Martina Franca, Paganese, Pisa, Real Vicenza, Reggina, Savona, Unione Venezia, Vigor Lamezia e Varese) che non avevano presentato la fideiussione di 400 mila euro, e nel contempo il Pordenone, sempre più fiducioso di essere ripescato, ha messo nel mirino un giocatore il cui eventuale ingaggio profuma più di serie C che di ripartenza dalla D, ovvero l’ex difensore dell’Udinese, Massimo Gotti. La situazione. Nessuna sorpresa, dunque, dal primo vaglio della Commissione di vigilanza, che ha preso atto delle rinunce di Monza, Barletta, Grosseto e Castiglione e della documentazione incompleta presentata da ben 12 club di Lega Pro, i quali ora avranno tempo sino a martedì alle 19 per adempiere a quanto prescritto dal regolamento. Alcune sembrano in grado di salvarsi al fotofinish, per altre la situazione è disperata. I casi più a rischio sono Venezia, Real Vicenza, Varese, Lupa Castelli, Paganese e Reggina. Ieri si è aggravata anche la situazione del Martina Franca, con la dirigenza pugliese che ha chiesto l’intervento del sindaco per sbloccare l’attuale impasse e cercare di coinvolgere alcuni imprenditori locali in grado di coprire l’importo della fideiussione. Insomma, per la serie vita mea mors tua, le quotazioni del Pordenone sono alle stelle, considerato che il numero di posti vacanti potrebbe oscillare da 5 a 12 unità. La novità. E allora, rinfrancato dalle notizie romane, ecco che il club neroverde si è subito attivato sul fronte mercato. Indiscrezioni lo vogliono sulle tracce del difensore Massimo Gotti (classe ’86), la scorsa stagione divisosi tra Matera e L’Aquila in Lega Pro, ma con trascorsi anche in serie B con le maglie di Empoli e Ternana. Non bastasse, ha debuttato in serie A (2 presenze) con l’Udinese, dove era arrivato nemmeno ventenne in una delle stagioni più trionfali della storia recente bianconera, quella del girone di Champions con Werder Brema, Panathinaikos e Barcellona. Potrebbe essere lui il primo rinforzo d’esperienza, dopo l’opzione sui giovani Vicario, Talin e Valente.

Ore 15.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Mentre la cessione della società dalla Venice Academy a una nuova proprietà sembra stia sfumando definitivamente, prosegue l’impegno del dg Dante Scibilia e degli altri dipendenti dell’Unione Venezia per rendere meno pesante la situazione debitoria del club di via Torino. È di ieri la notizia che sono stati pagati gli stipendi di marzo e aprile a tutti i giocatori lagunari. «Siamo riusciti ad ottenere da parte della Lega Pro – afferma Dante Scibilia – la disponibilità economica per far fronte a questo impegno e nel contempo sono a disposizione anche i fondi necessari per saldare anche le mensilità di maggio e giugno». Quindi nessuna nuova entrata di liquidità? «No, abbiamo chiesto alla Lega di escutere la fidejussione presentata la scorsa estate dal presidente Yury Korablin – riferisce il dg lagunare – poi attraverso un complesso meccanismo si è riusciti ad ottenere la disponibilità del denaro. Così un ispettore della Lega è venuto in sede a consegnare gli assegni circolari ai ragazzi». Il saldo delle due mesilità arretrare ha riguardato solamente i calciatori e non i dipendenti che sono in arretrato di quattro mesi di stipendio. Intanto sul fronte iscrizione al campionato non è ancora ufficialmente giunta la prevista “bocciatura” dell’Unione Venezia per la documentazione incompleta. «Nè via mail, nè via fax è giunta alcuna comunicazione» riferiscono dalla sede del club, ma si tratta solamente di un ritardo nella “notifica”.

Ore 15.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Puff! Spariti tutti. L’Unione Venezia va diretta verso il fallimento. Le cordate che si erano dette interessate all’acquisto del club – tre per l’esattezza – sono svanite nel nulla, forse perchè nulla avevano in mano. Al Venezia ora non resta che mettere in atto il piano B per ripartire dalla Serie D: l’operazione dovrebbe partire all’indomani della comunicazione del fallimento della cessione della società, prevista per lunedì pomeriggio. Di certo dopo giornate intense di chiacchiere e illusioni, resta l’amaro per la nuova bocciatura del calcio lagunare da parte dell’imprenditoria – dimostratasi ancora una volta non interessata alla realtà – e la presa in giro gigantesca ai danni di professionisti, opinione pubblica e sportivi. Ieri pomeriggio l’avvocato Fausto Baratella – incaricato dalla Venice Academy di trattare la cessione dell’Unione Venezia per 28mila euro più il ripianamento delle pendenze di circa 2milioni di euro – era davvero a terra, senza forze. «Sono sconsolato – dice con un filo di voce dallo studio di commercialista del dg Dante Scibilia che doveva ospitare l’incontro – Nessuno si è presentato all’appuntamento. La seconda cordata aveva telefonato più volte, aveva fissato l’incontro per giovedì alle 17, poi mercoledì sera l’ha spostato a venerdì per approntare i mezzi finanziari necessari, ma alla fine non ho visto nessuno». Davvero sconsolato e senza parole il legale mestrino. «In questo ambiente del calcio, evidentemente ci sono solamente tante parole ma pochi fatti. Mi era già successo una volta che avevo trattato la cessione delle quote del Calcio Treviso: con una cordata accordo già fatto, tutto predisposto. Poi improvvisamente non si è più visto nessuno». Come questa volta, quando oltre alla cordata “romana, ex Monza”, che dovrebbe essere quella attesa ieri dall’avvocato Baratella, anche quella di Renzo Corvezzo è svanita nel nulla. Anzi è proprio sparito lui. Alla Dinamica Consult, che ha gestito l’operazione per conto dell’imprenditore di Motta di Livenza, non sanno che dire. «Non riusciamo a metterci in contatto con il dottor Corvezzo – affermano – evidentemente c’è stato qualche problema. Documentazione e fondi sono già disponibili, manca solamente che il “presidente” (così lo chiamano, ndr) metta a disposizione la fidejussione che dovrebbe essere già in suo possesso. Noi attendiamo notizie». È vero che la speranza è l’ultima a morire ma i presupposti non fanno presagire nulla di buono. «Non capisco – dice ancora uno stupefatto avvocato Baratella – entrambe le cordate sembravano interessate, mentre una terza si era defilata dopo un semplice approccio. Non capisco cosa sia successo. Resto a disposizione per tutto il weekend: se lunedì alle 8 si presentassero in studio per chiudere l’affare ci sarebbero ancora i tempi, ma solamente con una folle corsa». Via al piano B, o almeno pronti ai blocchi di partenza. «Bisogna attendere la comunicazione ufficiale del legale che la cessione del club è fallita – dice il dg Scibilia – poi la palla passerà al sindaco Brugnaro che per appoggiare la richiesta di iscrizione alla Serie D dovrà dare il suo gradimento alla proprietà della nuova società. Ci sono persone serie interessate a ripartire alla guida del Venezia. Personalmente sono ottimista».

Ore 15.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Un giorno nerissimo per il Venezia, fuori dalla LegaPro e senza uno straccio di potenziale acquirente all’orizzonte. Non solo la cordata-Corvezzo non si è più vista né sentita, ma pure il secondo gruppoche ieri avrebbe dovuto presentarsi con qualcosa di concreto, ha dato «buca». La fine dell’Fbc Unione Venezia si profila all’orizzonte: il 14 luglio è dietro l’angolo e non c’è quasi più tempo per presentare una proposta d’acquisto, che poi andrebbe formalizzata dopo le verifiche del caso. Unica nota positiva, il fatto che sono stati pagati ai giocatori gli stipendi del bimestre marzo-aprile, grazie a un’operazione di escussione della fideiussione. La società arancioneroverde sta lavorando per fare la stessa cosa anche per gli stipendi di maggio-giugno, anche se rimarrebbero fuori le ritenute Irpef e l’Iva. Ieri scadeva il termine ultimo per versare la fideiussione e documentare gli avvenuti pagamenti, in modo da essere ammessi alla LegaPro, pur con ulteriori penalizzazioni. Il Venezia risulta inadempiente e la Commissione di vigilanza della Figc (Covisoc) dovrebbe aver comunicato alla società l’esclusione: dovrebbe, perché ancora ieri sera in via Torino non era arrivato nulla di ufficiale. In ogni caso l’esclusione è certa e rimane tempo fino alle 19 di martedì per presentare ricorso, ma occorre avere tutti i conti a posto. Di questo dovrebbero occuparsi la cordata che si sono dette intenzionate all’acquisto del Venezia. Ieri doveva essere una giornata chiave e invece non si è fatto vivo nessuno. Sparita la prima cordata, quella che si è affidata alla consulenza di Renzo Corvezzo, si attendeva che si facesse avanti il secondo gruppo. Sembrava avesse intenzioni serie, dato che aveva chiesto di posticipare l’appuntamento di 24 ore per arrivare con qualcosa di concreto in mano, forse una formale proposta d’acquisto. Invece ha dato forfait. «Non si sono presentati e non hanno chiamato per avvertire — riferisce l’avvocato Fausto Baratella, incaricato dal presidente Korablin della vendita — avevano chiesto il rinvio per presentarsi con un piano concreto e con i mezzi per affrontare l’operazione, ma non si sono presentati». Neppure la prima cordata si è più fatta viva: «Non li ho più né visti né sentiti», conferma Baratella. I tempi sono ormai strettissimi, entro martedì il Venezia dovrebbe versare la fideiussione di 400mila euro e documentare l’avvenuto pagamento delle pendenze arretrate. E nel frattempo le due controparti dovrebbero sedersi davanti a un notaio per firmare la compravendita. «Andrebbe steso un contratto e si dovrebbe andare da un notaio. Ma non ci sarebbe il tempo — spiega l’avvocato Baratella — di verificare le coperture, di sapere effettivamente se i depositi sono stati eseguiti». Resta però in piedi il «piano B»: una volta fuori dalla LegaPro, il Venezia di Korablin si avvierà verso la sparizione ma potrebbe nascere una società con nuovi soggetti, per ripartire dalla serie D.

Ore 14.50 – (La Nuova Venezia) Notte fonda sull’FBC Unione Venezia. Meno di quattro giorni per mettersi in regola e presentare eventualmente ricorso, ma il club difficilmente lo farà. Fino a tarda serata la società non aveva ricevuto alcuna comunicazione da parte della CoViSoc, né via posta certificata né via fax, sulla mancata concessione della licenza nazionale, ma da ieri si può considerare ufficiosamente fuori dalla Lega Pro: la sentenza arriverà martedì sera quando non sarà presentato il ricorso e l’ufficialità venerdì 17 luglio quando si riunirà a Roma il Consiglio Federale. Nello stesso tempo si sono dissolti nel nulla i rappresentanti delle due “presunte” cordate che si erano rivolte all’avvocato Fausto Baratella: il gruppo, che faceva capo a Renzo Corvezzo, ex patròn del Treviso, e alla Dinamica Consult in silenzio da giorni e quello extraregionale che avrebbe dovuto incontrare l’avvocato Baratella ieri pomeriggio nel suo studio di viale Ancona dissolto nel nulla. Nessuna telefonata, nessuna mail, nessun fax: liquefatto nell’afa mestrina. «Dire che sono deluso è poco», ha sottolineato il legale mestrino, «chi aveva fissato l’appuntamento non solo non si è presentato, ma nemmeno ha fatto una telefonata. E a questo punto, credo proprio che non si rifaranno vivi. Nessuna notizia nemmeno da parte del gruppo che faceva capo a Corvezzo, gli unici che ho visto di persona, mentre gli interlocutori della seconda cordata, che arrivavano da fuori regione, li ho solo sentiti per telefono. Non so nemmeno che faccia abbiano. A volte i miracoli accadono, ma credo proprio che in questa situazione sia altamente complicato aspettarselo. È vero, ci sono ancora lunedì e martedì a disposizione, ma in meno di 48 ore sarebbe una corsa contro il tempo per espletare le pratiche indispensabili, arrivando fino al ricorso». Davvero un peccato perché il direttore generale Dante Scibilia, dopo che il club aveva ottenuto la rateizzazione dell’Inps in 24 rate da 20 mila euro ciascuna, ieri ha consegnato nelle mani di Paolo Bianchet, ex portierone arancioneroverde ai tempi di Zaccheroni e adesso delegato dell’Associazione Italiana Calciatori, gli assegni per circa 250 mila euro per saldare gli stipendi dei giocatori dei mesi di marzo e aprile. Questo è stato possibile andando a erodere la fideiussione che era stata presentata un anno fa per iscriversi alla Lega Pro 2014-2015, attraverso tutti i passaggi richiesti che hanno coinvolto Lega e Federcalcio. Difficile che nel weekend possano esserci clamorose novità, ancora poche ore e bisognerà pensare al piano B, ovvero la pista che porta alla creazione di una nuova società che chieda l’ammissione alla serie D e in questo caso può entrare direttamente in azione il sindaco Luigi Brugnaro. Intanto il segretario generale Davide Brendolin, in scadenza di contratto, dovrebbe accasarsi a Pordenone, società che presenterà domanda di ripescaggio in Lega Pro.

Ore 14.20 – (Giornale di Vicenza) «Un giorno in meno», questa la sentenza glaciale di Lino Diquigiovanni, presidente del Real Vicenza, a tre giorni dal traguardo. Sentenza perentoria, che sembra non lasciare via di scampo. Martedì 14 luglio i giochi verranno chiusi definitivamente e oramai a sperare che si possa continuare l´attività del club biancorosso sono veramente in pochi. «Salvo che a Treviso non si sveglino tutto ad un tratto, si va verso la chiusura», imbecca Diquigiovanni. Siamo sull´orlo del precipizio. Da un lato, dunque, il canalone che punta dritto verso valle. Verso la fine. Un destino che sembra segnato, un destino immeritato per chi in cinque anni è stato capace di portare così in alto, e non senza difficoltà, una squadra partita dalle retrovie, dal calcio dilettantistico.Per un motivo assai strano al giorno d´oggi, quando la parola d´ordine è fallimento oppure crisi economica. Niente di tutto ciò: quel che manca al Real sono gli spettatori. «Sono stanco di fare calcio per me stesso e qualche altro», aveva detto l´imprenditore vicentino. Dall´altro lato, comunque, rimane l´irta scalata alla cui vetta si intravvede la città della Marca. Eppure è una via complicata, anche per il più esperto degli scalatori. Arrivarci è davvero dura, un sogno. Ma mai dire mai. È scattato quindi il countdown. E le lancette segnano severe meno tre. Negli scorsi giorni l´ufficialità che il segretario Pasquale Paladino ha fatto il salto di qualità: un salto a piedi pari visto che dalla Lega Pro passa alla serie A. Destinazione Chievo Verona. E ieri è arrivata anche la notizia che Nicola Calcagnotto, svincolato a fine giugno dalla società biancorossa, torna in serie D all´Ital-Lenti Belluno. Mentre sugli altri giocatori del Real sono puntati gli occhi di tante società di categoria.

Ore 13.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Sorpresa: Nicola Bizzotto ieri mattina ha detto no al Padova e ha deciso di prolungare con il Bassano. Una scelta che va in controtendenza rispetto a quanto emerso nei giorni scorsi, quando sembrava che il centrale di Cittadella fosse sul punto di accettare la proposta biancoscudata. Tanto che il suo agente Vincenzo Rispoli aveva già raggiunto un accordo di massima con il ds Fabrizio De Poli. Invece, dopo una lunghissima riflessione, ecco il colpo di scena. Bizzotto ha detto no al Padova, preferendo rimanere in giallorosso. Il centrale di Cittadella firmerà lunedì un contratto fino al 30 giugno 2017, prolungando il suo vincolo scaduto lo scorso 30 giugno. «E’ stata una scelta molto difficile, tanto che siamo arrivati al dieci luglio — racconta il centrale nato a Cittadella — ringrazio il Padova ma rimango a Bassano. Lunedì firmerò il prolungamento contrattuale di due anni. Ci ho pensato a lungo, perché un’opportunità come quella di Padova non capita spesso. Ma ho preferito continuare a Bassano e non è una questione economica perché più o meno le due offerte erano equivalenti. A Bassano, però, abbiamo sfiorato la serie B, c’è un progetto serio e sono convinto che si potrà fare ancora meglio. Credo che la nostra salita non si esaurirà qui». La firma di Bizzotto potrebbe avere un effetto «traino» per altri giocatori, anche se l’altro centrale in scadenza, Giusto Priola, ha firmato un biennale con il Catanzaro. Su Furlan si è aggiunto pure il Trapani, mentre Iocolano quasi sicuramente partirà per il ritiro di Asiago. Antonino Asta lo ha richiesto a Lecce, ma per adesso non ci sono le premesse per la fumata bianca. Ieri, intanto, la Covisoc ha comunicato al Real Vicenza la prevedibile e in qualche modo scontata «bocciatura» della domanda d’iscrizione per la prossima Lega Pro. I segnali che arrivano dal quartier generale biancorosso fanno pensare che l’avventura di Lino Diquigiovanni possa essere arrivata al capolinea.

Ore 13.30 – (Giornale di Vicenza) Undici giorni dopo il via del mercato, ecco la prima partenza illustre virtussina. Saluta Giusto Priola, libero dal primo luglio: l´ha preso il Catanzaro nel girone sud. Considerando che pareva si dovesse assistere alla diaspora giallorossa, per ora di titolari uno ne è arrivato e uno è partito. Segno che tutta questa liquidità in B e in C mica c´è e a parole promettono tutti la luna. Poi c´è chi fa dannatamente sul serio come il Lecce che con Iocolano, Furlan e Grandi (agli ultimi due arriverà agevolmente se vuole, per Ioco deve sganciare e parecchio) acquista in stock. Ma la notizia del giorno è un´altra ed è il rinnovo biennale a sorpresa siglato alle sei della sera da Nicola Bizzotto, promesso sposo del Padova sino a ieri mattina e più che mai bandiera giallorossa all´ora dell´aperitivo. «È uno di noi – dice il digì Seeber – uno nato e cresciuto qui…». La società oltre al contratto garantito a cifre assolutamente in linea col rigore economico che da almeno un lustro anima questo club, ha fatto leva sul moto degli affetti, un´attenzione che Bizzo, abituato a non prendere mai decisioni a cuor leggero, ha saputo cogliere e apprezzare. Sia chiaro: l´offerta del Padova non era una proposta in grado di svoltare una vita. Sicchè lo stopper rosatese ha preferito vestirsi a simbolo del nuovo corso del Soccer Team. E il suo esempio positivo potrebbe stappare una serie di solleciti rinnovi all´interno dello spogliatoio: dal portiere Rossi, dato molto vicino, allo stesso terzino Daniel Semenzato. Poi ancora Veleno Cattaneo e Stefano Pietribiasi: in entrambi i casi le parti si sono ravvicinate. Nel pensatoio c´è anche il difensore Toninelli per il quale ci sono un paio di opportunità di Lega Pro con un biennale sul piatto. Prima Nicolin dietro la scrivania, ora Bizzo: Bassano non passa mai di moda.

Ore 13.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Giornata di acquisti ieri per il Vicenza, che ha visto la società biancorossa ufficializzare gli arrivi di Marco Pinato dal Milan e Leonardo Gatto dall’Atalanta e il ritorno di Mario Sampirisi dal Genoa. Il giovane mancino di scuola milanista è arrivato in biancorosso a titolo definitivo firmando un contratto con scadenza giugno 2018, mentre l’esterno offensivo dell’Atalanta è stato acquistato con la formula del prestito con diritto di riscatto a favore del Vicenza. Sampirisi invece torna in biancorosso in prestito ma con l’obbligo di riscatto a giugno dell’anno prossimo, quando diventerà un giocatore di proprietà del Vicenza. L’elenco dei nuovi arrivi va allargato anche con il ritorno di Milan Milanovic , che rientrerà in Italia solo lunedì e firmerà l’accordo che lo legherà al Vicenza per un anno con una opzione già concordata che il Vicenza potrà far valere per il secondo. Una giornata, quella di ieri, in cui è stato concretizzato il lavoro dei giorni scorsi e in cui la società berica ha acquisito in prestito dall’Inter anche l giovane Alex Rizzotto , portiere dell’Under 17 che arriva in biancorossa per fare esperienza al fianco di Mauro Vigorito. Tutto rimandato alla settimana prossima per Roberto Gagliardini , al centro di un testa a testa tra Avellino e Vicenza. L’Avellino, forte di un accordo definito con il direttore generale dell’Atalanta Pierpaolo Marino, ha insistito a lungo per convincere il mediano di Bergamo, che però ha ribadito di voler giocare al nord per non allontanarsi troppo da casa. Forte della volontà del giocatore, la società biancorossa spera di riuscire a chiudere il suo arrivo già lunedì, anche se la concorrenza e le difficoltà da superare non sono poche. Stessa situazione che il Vicenza si trova ad affrontare per portare Mame Thiam in biancorosso; come reso noto nei giorni scorsi, la Juventus sta meditando se mandare l’attaccante senegalese in prestito all’etero dove, soprattutto in Olanda e in Portogallo, Thiam ha molte richieste. Lunedì la dirigenza di via Schio si confronterà ancora con i responsabili della società bianconera, la speranza è che la Juventus decida di cedere in prestito l’attaccante senegalese in Italia dove il Vicenza è favorito sul Bari che sembra la concorrente più agguerrita nella corsa a Thiam. Infine tentativo con l’Empoli per il centrocampista Ronaldo Pompeu da Silva che nella corsa stagione ha militato nella Pro Vercelli. Intanto nella giornata di giovedì la società ha individuato il suo nuovo presidente: l’avvocato GianLuigi Polato, già numero uno biancorosso nel 2007, ha preso il posto del dimissionario Tiziano Cunico.

Ore 12.40 – (Giornale di Vicenza) In un colpo ieri il Vicenza ha chiuso tre trattative impostate da tempo: quelle relative a Mario Sampirisi, Leonardo Gatto e Marco Pinato. Il terzino resta in biancorosso in prestito dal Genoa, ma la società di via Schio si è assicurata il diritto di riscatto obbligatorio, in pratica tra un anno avrà la proprietà del cartellino del giocatore al prezzo già fissato quest´anno. Dal Milan arriva a titolo definitivo e con un contratto fino al 2018 Marco Pinato, centrocampista. Infine dall´Atalanta arriva in prestito con diritto di opzione e contro opzione Leonardo Gatto, esterno di centrocampo. Slitta invece a lunedì prossimo la chiusura della trattativa per Milan Milanovic: accordo trovato su tutto con il Palermo che cederà il giocatore a titolo definitivo al Vicenza, ma ora bisogna aspettare il rientro in Italia del difensore per le firme, rientro appunto previsto per lunedì prossimo.Da registrare poi che il Vicenza non molla per l´azzurrino Roberto Gagliardini, sempre dell´Atalanta, vero che nemmeno l´Avellino per ora ha intenzione di rinunciare al centrocampista ma il d.s. Paolo Cristallini prosegue il lavoro di colloqui con i dirigenti atalantini.Ieri invece nessun contatto con il Trapani per il portiere Richard Marcone, ci sarebbe però il consenso di Alessandro Camisa, chiesto in contropartita, di trasferirsi in Sicilia. Da registrare che il Vicenza ha avuto in prestito dall´Inter il portiere Alex Rizzotto, un giovane del ´98 che fa parte dell´under 17 e che proprio perché reputato un vero talento andrà in ritiro con la prima squadra, che scatterà già domani quando la compagine biancorossa raggiungerà San Vito di Cadore.

Ore 12.20 – (Giornale di Vicenza) La squadra da battere? «Il Cagliari». Il caso Parma? «Un disastro purtroppo annunciato». La conferma di Marino? «Una grande fortuna per il Vicenza». Renzo Ulivieri non si sottrae alle domande, e come sempre esprime con schiettezza le sue opinioni. In questo momento così complicato per il calcio italiano e per la serie B in particolare, tra fallimenti, scandali scommesse e rinvii, l´indimenticato ex allenatore del Vicenza, presidente dell´associazione dei tecnici italiani, ha accolto volentieri il nostro invito a scrutare l´orizzonte del torneo cadetto, con un occhio di riguardo per la squadra biancorossa.Ulivieri, bentrovato. Sono giorni a dir poco tribolati per la serie B. Da dove vogliamo cominciare?«Partirei da Parma, visto che è una delle città alle quali sono legato per i miei trascorsi. Purtroppo quello che è accaduto è molto triste, e lo è ancora di più perché poteva essere evitato: come associazione allenatori nel 2007 avevamo lanciato il grido d´allarme, votando contro le riforme introdotte sulle normative relative alla gestione economica dei club e ai relativi controlli. Si è deciso di essere più permissivi, e questo è il risultato».Se Parma vive giorni difficili, per altri motivi succede altrettanto a Catania…«Purtroppo quella delle scommesse è una piaga che non si riesce ad estirpare. Del resto lo sport è fatto da uomini, e alcuni esseri umani inevitabilmente provano ad infrangere le regole. E aggiungo: non è questo il caso, ma nelle categorie minori il rischio diventa ancora più alto, perché gli stipendi nel calcio di oggi, dalla Lega Pro in giù, spesso sono diventati tali che un giocatore inevitabilmente può essere tentato da una prospettiva di guadagno extra. Non può e non deve essere una scusante, ma è un´osservazione che va fatta».Proprio la vicenda di Catania ha portato alla riconferma in extremis di Marino sulla panchina del Vicenza.«Una grande fortuna per la società biancorossa. Marino è persona seria e di levatura morale, lo scorso anno ha fatto grandi cose, facendo esprimere alla squadra un ottimo gioco. E i tifosi farebbero bene a non indispettirsi solo perché inizialmente voleva tornare a Catania: era una scelta anche di vita, mi pare più che comprensibile, non si può considerare un tradimento nei confronti di Vicenza».L´anno scorso Marino è subentrato al suo allievo Lopez. Si può imputare qualche errore d´inesperienza al suo ex giocatore?«Non credo proprio, anzi stava facendo lottare in maniera gagliarda una squadra ripescata e costruita all´ultimo, senza preparazione. Sarebbe stato difficilissimo per qualunque allenatore. Poi è innegabile che Marino ci abbia anche messo del suo, ma resto convinto che pure con Lopez, se gli si fosse concesso più tempo, la squadra sarebbe cresciuta».Quale squadra vede favorita per il prossimo campionato cadetto?«Credo il Cagliari, perché chi scende dalla serie A viene proprio da un altro mondo: se affronta la B con la giusta mentalità ha un enorme vantaggio».E il Vicenza che ambizioni potrà avere nel corso dell´imminente stagione?«Difficile fare previsioni di classifica, ma se al Menti ci sarà lo stesso entusiasmo che si è respirato nel campionato scorso, sarebbe meraviglioso. Spero che allo stadio di Vicenza anche quest´anno ci si possa divertire: credo sia l´augurio più bello che posso fare ai tifosi biancorossi, che porto sempre nel mio cuore».Un´ultima curiosità: da presidente dell´associazione allenatori, come valuta la decisione di Antonio Conte di rimanere al suo posto, benché indagato?«È una decisione di coscienza e sensibilità personale, sulla quale nessuno deve permettersi di dire alcunché. E poi non dimentichiamo che tutti sono innocenti fino a prova contraria. Io poi ho estrema fiducia nei giudici, e lo dico nonostante abbia una querela in corso perché accusato di aver diffamato il sindaco di San Miniato: attendo con serenità il verdetto e lo accetterò comunque, perché un sistema che mette in discussione anche i giudici è un sistema condannato allo sfascio».

Ore 11.50 – (Gazzettino) Ieri doveva essere il giorno giusto, e così è stato: il Cittadella dopo una lunga attesa ha annunciato il nome del nuovo allenatore della prima squadra. È Roberto Venturato che, come avevano anticipato, era salito in pole position nelle preferenze del dg Stefano Marchetti, e ha vinto il «ballottaggio» con Ezio Gelain. Classe 1963, è nato in Australia e diretto il Pizzighettone portandolo dalla serie D alla C1, quindi è stato allenatore della Cremonese per 4 anni, poi della Pergolettese e del Piacenza. «Con il Cittadella ci siamo parlati nei giorni scorsi, ma l’incontro decisivo c’è stato ieri mattina in sede. Con Stefano Marchetti ho un rapporto di amicizia da tanti anni, ci sentiamo spesso sia per questioni di lavoro e personali. La società ha fatto una scelta ponderata, si è presa il tempo necessario per decidere al meglio dopo la retrocessione dell’ultimo campionato». Sarà l’allenatore di una squadra che ha l’obiettivo di puntare all’immediato ritorno tra i cadetti: «Sicuramente il Cittadella è una società importante nel panorama calcistico italiano. Ha dei sani principi, una logica e una morale che ha prodotto grandi risultati. Per me si tratta di una straordinaria opportunità, mi ha dato grande soddisfazione: adesso comincia una nuova sfida, difficile, perché sono chiamato a sostituire un allenatore, Foscarini, che ha dato tanto a questi colori, e raggiunto traguardi importanti. Ho grande stima in lui per tutto quello che ha fatto in dieci anni, credo di potermi inserire nel Cittadella e affrontare la sfida con grande determinazione ed entusiasmo». Si è già fatto un’idea dell’attuale rosa della squadra? «Conosco personalmente Coralli e Pascali, che ho allenato nel Pizzighettone all’inizio della loro carriera. Gli altri li ho visionati, chiaro che poi allenarli è diverso». È stato lei quindi ad aver convinto Pascali a scegliere Cittadella? «No, l’ho avuto tanti anni fa, poi lui ha fatto la sua strada, la sua carriera che l’ha portato sino a giocare per diversi campionati in Scozia. Pascali è una scelta del Cittadella, che ha valutato le caratteristiche del giocatore e l’ha ritenuto valido per il progetto. Mi fa piacere ritrovarlo». Ha un suo modulo, un credo tattico oppure si presta a cambiare in base alla rosa di giocatori che ha a disposizione? «Credo sia importante creare una filosofia ben precisa, di collaborazione tra tutti, nelle due fasi di gioco. Nella mia carriera ho praticato il 4-4-2 in linea, anche con il rombo a centrocampo, qualche volta con i tre davanti. L’importante, lo ripeto, sarà l’atteggiamento, la giusta mentalità. In questi giorni conosceremo l’ambiente e i giocatori, per capire come muoversi».

Ore 11.30 – (Mattino di Padova) Roberto Venturato è il nuovo allenatore del Cittadella. A lui, nato ad Atherton, in Australia, 52 anni fa, spetta il compito di raccogliere l’eredità di Claudio Foscarini. Venturato, che vive a Cremona ma ha radici venete (i suoi genitori sono di Trevignano, in provincia di Treviso), ha vinto la concorrenza di Ezio Gelain, il suo più quotato “rivale”. La firma sul contratto, di un anno, come d’abitudine per la società granata, è arrivata ieri mattina nella sede di via Ca’ dei Pase, alla presenza del presidente Andrea Gabrielli e del direttore generale Stefano Marchetti. Ma chi è Venturato? La sua carriera da allenatore comincia nel Pizzighettone, che guida al doppio salto dalla Serie D alla C/1. Poi quattro anni alla Cremonese, con cui nel 2010 sfiora la promozione in serie B perdendo la finale playoff contro il Varese, e due alla Pergolettese (con la vittoria nel campionato di Serie D), nel mezzo una stagione a Piacenza. «Arrivo al Cittadella consapevole di avere a disposizione un’opportunità importante, che voglio sfruttare al meglio», le sue prime parole da allenatore granata. «Questa è una delle rare realtà del nostro calcio in cui si può lavorare bene. Ora sarà importante canalizzare nel modo giusto la rabbia dell’ambiente dopo la retrocessione dell’ultimo campionato e sfruttare il desiderio di rivalsa che c’è. Un desiderio di rivalsa che è anche mio». È presto per parlare di moduli e di scelte di mercato, anche se in carriera spesso ha fatto ricorso al 4-4-2. Ma, a proposito degli aspetti tattici, Venturato chiarisce subito che l’obiettivo è quello di «approntare una squadra che abbia una sua identità ben precisa e la voglia di imporre la propria personalità». Parole in cui si ritrova Marchetti: «Conosco Roberto da tanti anni (da giocatori i due sono stati compagni di squadra al Treviso, ndr) e so che ha in sé valori tecnici e umani “da Cittadella”. È un allenatore preparato, che ha fatto tanta gavetta e che ha una grande voglia di riscatto, la stessa che ho io in questo momento e che dovrà avere il gruppo che guiderà. È arrivato a giocarsi la Serie B con la Cremonese, ha fatto bene a Pizzighettone e Crema, avrebbe meritato una carriera diversa». Per quanto riguarda lo staff che lavorerà con lui non dovrebbero esserci rivoluzioni. Edoardo Gorini e Roberto Musso rimarranno, così come resterà il preparatore atletico Andrea Redigolo, mentre la vera novità sarà rappresentata da Andrea Pierobon, come preparatore dei portieri. Nessun contratto è stato comunque firmato. Incerta, invece, appare la permanenza di Pietro Gennari, sino a maggio allenatore degli estremi difensori. A Giulio Giacomin, pure lui fra i candidati per la panchina della prima squadra, sarà proposta la guida della Berretti. E il mercato? «Inizieremo il ritiro con un gruppo ancora non al completo: è inutile intasarsi ora perché ci saranno giocatori in esubero in Lega Pro», conclude Marchetti. «E poi io spero sempre nel ripescaggio in Serie B».

Ore 11.10 – (Mattino di Padova) L’avventura di Venturato alla guida del Cittadella inizierà mercoledì 15 luglio alle ore 16, quando dirigerà il primo allenamento del gruppo granata al Tombolato. Un’ora prima è prevista la conferenza-stampa di presentazione. Già fissata anche la tradizionale passerella ufficiale, in programma sabato 18 alle ore 19, nella sala consigliare di Villa Rina, a differenza degli anni precedenti, quando ci si trovò allo stadio Tombolato. In vetrina le nuove maglie, la campagna abbonamenti, lo staff e, ovviamente, i giocatori. Il giorno dopo la partenza per il ritiro di Lavarone, dove la squadra rimarrà sino al 2 agosto. È facile prevedere che l’organico, come chiarito peraltro dallo stesso d.g., non sarà definitivo già il giorno del raduno, per cui si può parlare già di un Cittadella a cantiere aperto.

Ore 10.50 – (Corriere del Veneto) «Scusate il ritardo». Potrebbe essere questo il titolo di giornata a Cittadella e dintorni, dopo l’annuncio dell’ingaggio di Roberto Venturato come nuovo allenatore granata. Dopo dieci anni con Claudio Foscarini in panchina il Cittadella, dunque, cambia. Arriva un altro trevigiano, stavoltadi adozione (è nato in Australia ma ha origini montebellunesi), ex allenatore di Cremonese, Pizzighettone e Piacenza. Venturato ha firmato un contratto di un anno fino al 30 giugno 2016. In mattinata da Livorno c’è stato un contatto molto amichevole fra il dg granata Stefano Marchetti e Ezio Gelain, l’altro candidato. E Marchetti gli ha comunicato che non sarebbe stato lui il prescelto. Con Venturato sono state concordate diverse operazioni di mercato fra cui Pascali e il portiere Alfonso. Nel primo pomeriggio è arrivata la firma. «Arrivo dopo Claudio Foscarini – spiega Venturato – e tutti sanno in dieci anni cosa ha fatto. Sono onorato che la società mi abbia scelto, conosco Marchetti da tanti anni e sarà un piacere lavorare con lui. I miei genitori vivono a Trevignano, non sono molto lontano da Cittadella anche se vivo a Cremona da alcuni anni». Venturato indica la strada per il rilancio granata: «Imposteremo un lavoro serio e circostanziato, la cosa importante anche per i giocatori sarà ritrovare le motivazioni. Per il resto, la squadra verrà allestita senza fretta e la società si muoverà come ritiene più opportuno».

Ore 10.20 – (Gazzettino) Tra le alternative, Zecchin e Torromino, legato ancora per due anni al Crotone dopo la positiva esperienza a Grosseto: «Entrambi sono ottimi giocatori e tecnicamente possono ricoprire quel ruolo. Torromino ha altre offerte importanti e per il momento resta in Calabria, ma abbiamo comunque un paio di altre opzioni». Verso il nero su bianco, dopo che De Poli si è accordato con il Napoli, l’ingaggio in prestito secco del giovane Armando Anastasio e quello in prestito con diritto di riscatto a favore del Padova e contro riscatto del Pescara di Davide Di Nicola che però prima deve firmare il proprio contratto con gli abruzzesi. Si attende inoltre l’appuntamento con l’agente Jerry Palomba per chiudere le operazioni con il difensore centrale Fabiano e, più complessa, con il centrocampista De Risio. Sempre aperte in attacco le piste Neto Pereira e Altinier. Come riferito a parte, ieri pomeriggio Mazzocco, libero dal Parma, ha firmato un triennale, mentre Niccolini ha prolungato fino al 2016.

Ore 10.10 – (Gazzettino) Due rinnovi, quelli di Niccolini e Mazzocco, altrettante operazioni virtualmente definite che riguardano i terzini sinistri «under» Di Nicola e Anastasio, ma pure due fumate nere su trattative che sembravano destinate al lieto fine. Una giornata in agrodolce sul fronte mercato per il Padova che incassa a sorpresa il no del centrale difensivo Nicola Bizzotto e che getta la spugna nella corsa per ingaggiare Arcidiacono. Lascia in particolare di stucco il dietrofront del difensore del Bassano. «Pensavo fosse tutto a posto – spiega il direttore sportivo Fabrizio De Poli – dato che sul piano economico l’accordo era stato raggiunto – e attendevo i dati per definire il contratto, ma questa mattina (ieri) il ragazzo mi ha chiamato per dirmi che ha cambiato idea per una scelta personale e che rinnoverà con il Bassando, ringraziando per l’offerta e scusandosi». Pronto un biennale con la società vicentina. Quanto ad Arcidiacono, è stato invece lo stesso De Poli, dopo avere atteso invano troppo tempo, ad avvisare l’interessato di sentirsi libero: «La nostra offerta resta la stessa, ma ci guardiamo attorno».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Ieri pomeriggio, in mancanza di nuovi acquisti, De Poli ha comunque formalizzato due rinnovi importanti. Davide Mazzocco, innanzitutto, che ha firmato un contratto triennale con la società biancoscudata: una decisione presa da diverse settimane e che non è mai stata messa in discussione, nonostante negli ultimi giorni il Parma di Nevio Scala lo abbia contattato insistentemente chiedendogli di far parte del nuovo progetto di rinascita della società ducale. Contratto annuale, invece, per il difensore Daniel Niccolini. Michael Salvadori, non confermato dai biancoscudati dopo la promozione, è infine ritornato all’Union Ripa la Fenadora. Amichevoli. Il Padova ha ufficializzato ieri il programma dei primi test estivi. Domenica 26 luglio prima uscita a Pieve di Cadore contro una rappresentativa locale (ore 16), mercoledì 29 test con il Belluno al “Polisportivo” (19.30), domenica 2 agosto a Pieve con il Campodarsego (16) e mercoledì 5 agosto contro l’Udinese a Lignano (20.30).

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «Era tutto a posto, stavo aspettando i dati per definire il contratto, invece all’ultimo momento Bizzotto ha cambiato idea. L’ho chiamato subito, lui ha ringraziato e si è scusato giustificando la sua come una scelta dettata da motivi personali». Ad una settimana dalla partenza per il ritiro di Pieve di Cadore, l’unico nuovo acquisto rimane quindi il portiere Alessandro Favaro. Entro il 18 luglio, però, qualche colpo verrà verosimilmente – visti i precedenti, ora il condizionale è d’obbligo – concretizzato. «Ho sentito uno stretto collaboratore del ds del napoli, Giuntoli», prosegue De Poli. «Abbiamo l’ok per il terzino Anastasio, verrà in prestito secco. Per tutti gli altri (Fabiano, De Risio, Di Nicola, ndr) siamo in attesa di risposte. Quanto ad Arcidiacono, ho parlato direttamente con il giocatore: la nostra offerta rimane la stessa, decida lui cosa fare».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Che il dio denaro potesse mettere i bastoni tra le ruote, ad un Padova che parte con una base economica importante ma che non può, realisticamente, tenere testa ad altre compagini della Lega Pro con ben altre disponibilità, lo si era messo in conto. Ma che anche l’appeal della piazza potesse sminuirsi, nessuno se lo sarebbe aspettato. Nicola Bizzotto, classe 1990, difensore centrale in cima alla lista della spesa biancoscudata, ieri mattina è definitivamente sfumato, e per Fabrizio De Poli e il club di viale Rocco si è rivelato uno smacco non da poco: il difensore, nativo di Cittadella, alla fine ha scelto di firmare il rinnovo contrattuale con il Bassano, rifiutando la proposta padovana. «Nella tarda mattinata mi è stato comunicato che questa è stata la scelta del giocatore», la spiegazione del ds.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Si è parlato dell’ex centrale del Lecce e di Carlo De Risio , mentre il no di Arcidiacono è definitivo. Non sembrano in vista altre brutte sorprese, tuttavia le firme dei due assistiti di Palomba continuano a slittare nonostante gli accordi di massima e si studiano soluzioni alternative. Una potrebbe essere il padovano Lebran , proposto dal suo agente e in uscita da Como. Ma si stanno valutando altre piste da battere nei prossimi giorni, anche perché al ritiro manca una settimana e la squadra è largamente incompleta. Di sicuro, se gli allarmismi sono ingiustificati, è certo che finora le cose non sono andate secondo le attese e che sul mercato adesso il Padova deve recuperare qualche posizione. Ieri, fra l’altro, c’è stato pure l’inserimento del Pontedera per il giovane laterale Armando Anastasio , contattato nei giorni scorsi proprio dal Padova. Per quanto riguarda l’attacco, sono risalite le quotazioni di Zecchin , Neto Pereira può liberarsi a zero dal Varese dopo il fallimento, mentre le attenzioni sono concentrate tutte su Altinier , per il quale il Padova adesso vuole a tutti i costi chiudere a stretto giro di posta. Perché qualche tifoso sta cominciando a preoccuparsi e a spazientirsi: meglio tentare di invertire la rotta subito, prima che la situazione si complichi per davvero.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Sono arrivate le firme di Daniel Niccolini e Stefano Mazzocco, come previsto, ma ieri il Padova è stato costretto a incassare un «no» che fa male. Quello di Nicola Bizzotto , centrale del Bassano che, dopo lunga riflessione, ha deciso di prolungare di due anni il vincolo contrattuale con il club di Renzo Rosso. Uno smacco inatteso al direttore sportivo Fabrizio De Poli, che aveva già raggiunto un’intesa di massima con il suo agente Vincenzo Rispoli. «E’ stata una scelta molto difficile, tanto che siamo arrivati al dieci luglio — racconta il centrale nato a Cittadella — ringrazio il Padova ma resto a Bassano. Lunedì firmerò il prolungamento contrattuale di due anni. Ci ho pensato a lungo, perché un’opportunità come quella di Padova non capita spesso. Ma ho preferito continuare a Bassano e non è una questione economica, perché più o meno le due offerte erano equivalenti. A Bassano, però, abbiamo sfiorato la serie B, c’è un progetto molto serio e sono convinto che si potrà fare ancora meglio. Credo che la nostra salita non si esaurirà qui». Adesso De Poli deve ricominciare daccapo, perché la sua idea era quella di comporre la coppia Fabiano -Bizzotto. A proposito del brasiliano: ieri nuovo contatto con l’agente Gerry Palomba.

Ore 08.30 – Padova, amichevoli estive: la prima si terrà domenica 26 luglio a Pieve di Cadore contro una selezione locale. In programma anche una sfida con l’Udinese a Lignano Sabbiadoro il 5 agosto.

Ore 08.28 – Padova, il ritiro precampionato si svolgerà a Pieve di Cadore dal 18 luglio al 2 agosto.

Ore 08.26 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.24 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Box Uomo, Icone Vintage, Black Bell Tattoo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 10 luglio: salta clamorosamente la trattativa per portare in biancoscudato Bizzotto, che preferisce rimanere al Bassano.




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