Padova, biancoscudati come le grandi squadre: un drone per studiare la tattica dall’alto

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Fonte: Mattino di Padova

In principio fu Delio Rossi alla Sampdoria, quest’anno è scoppiata la mania grazie a Maurizio Sarri e Roberto Mancini, ma lontano dai grandi riflettori non resta a guardare neppure Carmine Parlato. Stiamo parlando di quello che è già stato ribattezzato l’allenamento 2.0, ovverosia l’utilizzo di un drone per riprendere specifiche sedute o esercizi, da poter poi rivedere grazie all’ausilio della telecamera posizionata sopra il robot volante. Anche il tecnico del Padova, infatti, ha voluto utilizzare la nuova tecnologia per avere un ulteriore strumento d’analisi nella preparazione in montagna. Sabato scorso e mercoledì mattina, un drone ha ripreso dall’alto alcune fasi dell’allenamento di Cunico e compagni, scelte appositamente dallo staff tecnico. Alla guida del drone un pilota d’eccezione come Matteo Menapace, rinomato regista e videomaker, autore tra le altre cose del film sullo stadio Appiani e di alcuni video celebrativi della città di Padova.

Il drone non è altro che un robot volante, dal diametro normalmente non superiore ai 120 centimetri, radiocomandato da terra. Al suo interno è possibile inserire una piccola telecamera, per effettuare riprese aeree. Può sembrare un gioco, ma non lo è, visto che negli ultimi tempi stanno anche spopolando dei corsi appositi per pilotare questi apparecchi, e ci vuole una certa esperienza anche per posizionare bene la camera. Parlato ha voluto riprendere alcune fasi di gioco, di possesso palla e di esercizi da calcio da fermo. «È un’alternativa molto interessante alla classica videoanalisi», ha spiegato il tecnico campano. «Permette di trovare angolature e ampiezze che non si avrebbero con una normale telecamera a terra. Certo, bisogna usarlo con cura e cautela, anche perché non dia fastidio nel corso della seduta. È molto utile, tuttavia, per studiare le mosse da far vedere ai ragazzi. Capire come si esegue il movimento giusto o quali sono gli errori da correggere».

Parlato ha già studiato i primi video che gli sono arrivati dalla telecamera volante e, conoscendolo, c’è da scommettere che terrà in grande considerazione questo nuovo mezzo. Il tecnico, già lo scorso anno, utilizzava i filmati di tutte le partite (appositamente selezionati) per mostrare ai giocatori cos’avevano sbagliato e quali erano stati i movimenti giusti. Il ritiro biancoscudato, inoltre, quest’anno è più tecnologico che mai. Alle riprese degli allenamenti, infatti, si intrecciano anche i dati rilevati da alcuni sensori gps, applicati (come una specie di marsupio) ai giocatori durante l’allenamento, e che rilevano chilometri percorsi e la potenza metabolica sprigionata. Dati che si incrociano inevitabilmente anche con i filmati (da adesso pure quelli del drone) e che riescono a regalare a Parlato e al suo staff, dal vice Lavezzini ai preparatori Marin e Zancopè, un quadro dello stato di preparazione dei giocatori.




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