Live 24! Padova, termina 5-2 la sfida tra le “vecchie glorie della A” e gli ultras: tripletta per Goran Vlaovic

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Ore 22.20 – (La Provincia Pavese) «Il fuso orario non lo sento più. Faccio avanti-indietro dalla Cina una volta al mese, così appena atterro sono operativo». Davide Wang, vicepresidente del Pavia calcio non smentisce la sua proverbiale gentilezza e ieri pomeriggio – nonostante la partita in corso – è rimasto chiuso nel suo ufficio incontrando varie persone. Sempre elegante, Wang è solo un po’ meno sorridente del solito. O almeno così sembra. «Per noi inizia il secondo anno a Pavia – dice Wang – l’obiettivo è quello di mantenere il percorso che abbiamo intrapreso». I risultati sul campo sono molto positivi. Vi aspettavate di essere al quarto turno di Tim Cup? «L’obiettivo dichiarato di andare in serie B è chiaro. Ma va detto che non basta la nostra volontà». Cosa significa in termini economici il secondo anno al Pavia calcio? Aumentano gli impegni? «Senz’altro superano quelli dello scorso anno». Vi ritrovate anche molti giocatori in rosa che dovrete cercare di vendere. «Quest’anno c’è anche la regola della lista limitata a 24 giocatori. Ci sono alcuni dei calciatori sotto contratto che però non fanno più parte del nostro progetto». Perché? «Abbiamo cercato di migliorarci, prendendo giocatori che potranno migliorare la squadra. Quindi è chiaro che dovremo cercare di cedere quelli di troppo fino a che il calcio mercato è aperto. Entro la fine del mese». Forse vi siete pentiti di alcuni contratti stipulati lo scorso anno. Troppo cari o troppo a lungo termine? «E’ chiaro che lo scorso anno avevamo meno esperienza. Ora deleghiamo un po’ meno». Per la cessione di giocatori ci sono trattative in corso? Nello specifico, Pederzoli è già un giocatore del Pordenone? «C’è una trattativa in corso». Questo Pavia sta costando più di quanto immaginavate? «No, ma resta il problema di dare sostenibilità alle squadre di calcio. Qui, come in Cina. Il nostro obiettivo è arrivare al pareggio di bilancio. Sappiamo che non sarà facile». Le entrate sono anche poche. Vero? «A noi fa piacere vedere tante persone allo stadio. Ma questo non basta, anche perché i biglietti sono poca cosa. Organizzare una partita ha costi indotti molto elevati, basta vedere tutto il personale che c’è attorno allo stadio. E non parlo dei costi delle trasferte». A giugno avete promesso l’apertura di Casa Pavia, in piazza della Vittoria. Quando aprirà? «Sono in corso i lavori di ristrutturazione. La apriremo presto».

Ore 22.00 – (La Provincia Pavese) Poco più che un’esibizione davanti a circa 600 persone quella di ieri al Fortunati. Il risultato finale del Pavia sul Rapallo Bogliasco (2-1) dice poco, ma fornisce qualche indicazione preziosa sulle condizioni degli azzurri. Mister Marcolini, come aveva anticipato alla vigilia, decide di schierare una sorta di Pavia B (salvo poche eccezioni). Senza Facchin (che sarà operato oggi al menisco al San Matteo) in porta c’è il 25enne di Capri Gianmarco Fiory. La linea difensiva vede al centro Andrea Cristini affiancato a destra da Claudio Bonanni – 18enne in prestito dal Milan – e da Rocco Sabato. I cursori esterni sono Alessandro Marchi (destra) e Denny Cardin (sinistra). A centrocampo è Federico Carraro a fare il i regista con ai lati Rosso e Marco Cristini. Le punte sono Andrea Soncin (che torna capitano) e Stefano Del Sante. La partita ha due volti: un primo tempo francamente noioso, salvo qualche fiammata, soprattutto del Bogliasco (che gioca in serie D), mentre nella ripresala squadra cambia lentamente formazione e volto e si vedono sprazzi di bel calcio. La prima palla giocabile arriva ai piedi di un attaccante al 23’. E’ Soncin che viene favorito da un errore dei difensori centrali liguri, il bomber azzurro si porta la palla sul lungolinea, ma spreca l’occasione. Passano i minuti ed è il Rapallo a guadagnare campo. E al 30’ Marasco, bel bomber d’esperienza spara alto al termine di un fraseggio con le altre punte. Al 35’ unica occasione del Pavia per Rosso che non coglie l’attimo nonostante un bell’assist di Bonanni. Alessandro Marchi non torna in campo dopo l’intervallo per un infortunio. Al 6’ della ripresa annullato un gol ai liguri per fuorigioco di Cammaroto che cercava di rigiocare un pallone finito sul palo. Entra La Camera al 12’ e suona la carica. Passano solo sette minuti e dalla corsia di destra serve un gioiello sul piede di Rosso che – dalla lunetta – colpisce in controbalzo e infila nel sette. Tre minuti dopo Rosso tenta la replica, sempre di destro, sempre dal limite dell’area, ma il pallone è appena alto. Il Pavia finalmente gioca, Soncin non chiude un fraseggio e spreca un’opportunità. Il Cobra è nervoso. Entrano via via tutti i titolari (alla fine resterà in panchina solo Marino). Ma al 30’ pareggio Sottovia dopo un veloce contropiede e palla respinta in prima battuta da Fiory. Ma al 33’ il Pavia torna in vantaggio con una punbizione imprendibile di Giovanni La Camera. Allo scadere grande parata di De Toni (che ha sostitutito Fiory) che salva risultato e reputazione dei padroni di casa.

Ore 21.40 – (La Nuova Sardegna) “Riconquistata” la categoria adesso si guarda avanti. L’idea era quella che da oggi si sarebbe pensato solo ai rinforzi. Invece la priorità è diventata quella del tecnico dopo la “fuga” di Oscar Brevi. Priorità assoluta che il club cercherà di risolvere tra oggi e domani. Ma il potenziamento della squadra resta sempre all’ordine del giorno anche se Capitani e Patalano affronteranno l’argomento col nuovo te cnico. «Non c’è dubbio – dice il direttore generale Manolo Patalano – che ora metteremo mano alla squadra. Eravamo condizionati dalle vicende giudiziarie e non potevamo muoverci altrimenti. Adesso è diverso, dopo la sentenza abbiamo riconquistato credibilità e chi aveva voluto prendere giustamente tempo adesso è nuovamente disponibile». E ancora: «Voglio anche dire – aggiunge Patalano – che alcune società di A e B, Cesena, Bologna e Napoli, hanno sempre creduto nella Torres e adesso sono pronte a riaprire discorsi su altri giovani importanti. Altre non si sono comportate nello stesso modo. Speriamo solo di poterlo rinfacciare quando sarà il momento». Che la Torres creda nei giovani è nei fatti. Il potenziamento del settore giovanile è un fatto, l’inserimento di un consistente numero di giovani nella rosa della prima squadra è una priorità. Giovani naturalmente di qualità, pronti a cogliere al volo l’occasione di entrare dalla porta principale nel calcio pro. Oggi la Torres è proprietaria del cartellino di Razak, Daminano, Musto e Masala e ha avuto in prestito Zanini, Gaetano e Scalini, nei quali crede e su cui punta molto. «Ne arriveranno altri – assicura Patalano – , almeno tre o quattro nuovi prestiti di giocatori di qualità, pronti a giocare in un campionato importante come la Lega Pro». La società deve anche mettere mano al gruppo dei senior sotto contratto. Saveriano Infantino, non presentandosi al ritiro, ha fatto chiaramente capire che lui a Sassari non vuole rimanere. Poi ci sarebbe il caso, assai diverso, di Ramzi Aya che, fresco sposo, vorrebbe avvicinarsi alla famiglia in Lombardia. Se troveranno squadra (Infantino avrebbe richieste da parte del Martina e dell’Arezzo) ci sarà una trattativa con la Torres. Non ci sono, per fortuna, novità invece per quanto riguarda Pasquale Maiorino che resta un elemento sicuramente molto quotato. La speranza è che l’attaccante possa restare ancora con la Torres. Altri sotto contratto sono Balistreri, Lisai, Scotto, Marchetti, Testa, Cafiero, Iali, Santaniello, Bottone e Cerniglia.

Ore 21.20 – (La Nuova Sardegna) È possibile che già domani, alla ripresa della preparazione, a dirigere l’allenamento della Torres possa esserci il nuovo tecnico. L’addio inatteso e sconcertante di Oscar Brevi ha sicuramente messo in difficoltà la società sassarese che in lui aveva individuato il tecnico adatto a portare avanti il progetto rossoblù. Ma non c’è tempo per recriminare. Domenico Capitani e Manolo Patalano, peraltro sommersi di telefonate di allenatori che si sono offerti per guidare la Torres, si sono messi subito all’opera per individuare il nuovo mister. Non potrà essere uno qualsiasi, ma un professionista che, nel momento in cui accetterà l’incarico, dovrà anche condividere il progetto. Nomi naturalmente non se ne fanno e, stranamente, per ora i rumor indicano in Agenore Maurizi (foto) l’unico tecnico che sarebbe stato contattato. L’ex tecnico dell’Ischia, personaggio colorito della categoria, non è certo l’unico e sul suo nome non ci sono conferme né smentite. Magari ne sapremo di più già oggi.

Ore 21.00 – (La Nuova Sardegna) Comunque sia oggi si riparte. La Torres questo pomeriggio (stadio Vanni Sanna, ore 17, arbitro Dionisi dell’Aquila) gioca la gara di andata del primo turno della Coppa Italia di Lega Pro: l’avversario è la Lupa Castelli di Frascati. E già il fatto di giocare una gara ufficiale in un momento come questo è straordinariamente bello. Anche perché, dopo essere uscita vittoriosa dall’insidia della giustizia sportiva, la società rossoblù ha dovuto subire un altro colpo micidiale con la rinuncia del suo allenatore Oscar Brevi. Così, oggi, si ritrova a giocare una partita senza la guida tecnica in panchina e sicuramente non nelle migliori condizioni ideali di serenità. È anche vero che a questa Coppa Italia in casa rossoblù è vista con un interesse minimo e non saranno certo drammi se l’avventura si concluda già al primo turno. Altre sono le priorità, come il mantenimento di una categoria che si è rischiato di perdere non per i risultati del campo. L’impegno va però rispettato e la squadra rossoblù debutterà puntualmente davanti ai tifosi. Ma lo farà con una formazione che prevede l’utilizzo dei soli giovani della rosa. Nel senso che non sono stati convocati tutti i giocatori rimasti dalla passata stagione e si farà spazio ai nuovi arrivati, tutti giovani, e a nove giocatori della squadra Berretti, il cui tecnico Antonio Podda si ederà oggi in panchina. Questi i convocati: i portieri Iali e Bartorelli; i difensori, Zanini, Sassu, Battistoni, Della Guardia, Mezzapelle, Andriolo e De Ambrosis; i centrocampisti Gaetano, Scalini, Cerniglia, Masala, Minunzio, Gottuso e Gueli; e gli attaccanti Damiano, Musto, Marcangeli e Ammoscato. Ovviamente la formazione è tutta da inventare. Probabile uno schieramento con Iali tra i pali, una difesa con Battistoni e Zanini esterni, Sassu e Della Guardia centrali. A centrocampo Gaetano centrale con Scalini e Cerniglia, o Masala, laterali, avanti Damiano, Musto e Marcangeli. L’avversario odierno, la Lupa Castelli, viene annunciata come formazione equilibrata con giocatori esperti e tanti giovani. Il presidente onorario, ma di fatto il manager della società, è Marco Amelia, l’ex portiere del Milan che però ha anche deciso di continuare a giocare e magari potrebbe difendere oggi la porta della squadra laziale. Nelle file della Lupa dovrebbe anche esserci un ex giocatore rossoblù, quel Matteo De Gol che due stagioni fa fu protagonista di un brutto gesto quando strappò con rabbia la maglia attirandosi, giustamente, le ire dei tifosi e chiudendo di fatto la sua permanenza a Sassari. Ma al di là di tutto questo, la Lupa Castelli non sarà avversario facile anche perché sicuramente vanta una preparazione ben più avanzata di quella della Torres.

Ore 20.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il clima della gara è balneare. Non solo perché è ancora periodo di ferie, il pienone è (forse) rinviato ed il pathos da partita vera si troverà (auspicabilmente) in campionato. È balneare il terreno su cui si gioca, scarificato all’inverosimile senza che sia nata (ancora) l’erba seminata. Stamane è previsto un nuovo trattamento e (probabilmente) dalla prossima partita il Pordenone avrà l’erba di casa sua, come desiderato. Sono comunicati settecento spettatori e si conteggia che, quella di ieri pomeriggio allo stadio Bottecchia, era l’unica gara ufficiale giocata in Friuli Venezia Giulia. Si fa la tara dei friulani al seguito dell’Udinese, dei tifosi bianconeri nelle due sponde avverse rimasti davanti alla televisione per la sfida in contemporanea, dei vari supporter naoniani ancora in ferie e, al netto di tutto, resta un seguito da far ripartire. Per arrivare al triplo sbigliettato la scorsa primavera c’è da ritornare. E si vedrà. Intanto già si vedono, sulle vetrate che separano la trentina di supporter arrivati da Mantova, i graffiti rimasti lì a ricordo. Se il terreno è impresentabile, perché allora non giocare fuori campo. Nel primo terzo di gara sono già quattro i palloni terminati in gradonata, di cui tre spediti dal portiere ospite Bonato. Quello che poi agevolerà la segnatura pordenonese. Se la partita finisce male per il Pordenone, il morale lo risolleva l’allenatore ospite Maspero. «Con Alex Pederzoli il Pordenone ha acquistato un uomo e un professionista – afferma il tecnico che per ultimo lo ha allenato – uno che ci tiene sempre a vincere, anche nelle partitelle». «Tecnicamente ha qualità immense – continua l’elogio al tanto atteso centrocampista scritturato dai neroverdi – per visione di gioco, per un piede fantastico e perché è un giocatore di spessore. Ha tanto veleno e voglia di dimostrare quello che sa fare».

Ore 20.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Nessun dirigente neroverde presente in sala stampa. Dopo l’allenatore è il turno di un giocatore, uno dei tanti nuovi arrivati. «Sulla partita sono dello stesso parere del mister» afferma in apertura di dichiarazioni Luca Cattaneo, al suo esordio al Bottecchia dopo aver lasciato il Bassano. «È vero che il Mantova ha giocato benissimo su un campo difficile, così come noi abbiamo regalato il primo tempo. Nel secondo siamo cresciuti – afferma l’esterno – abbiamo colpito una traversa e c’era un rigore nostro non dato. Solo che abbiamo segnato alla fine, però nella ripresa abbiamo giocato alla pari». Il penalty su di lei? «Mi ha preso nettamente, Mandorlini che era lì vicino si è scandalizzato visto che non ha fischiato rigore, perché si è sentito il colpo. Dare simulazione mi è sembrato proprio esagerato, considerato che l’avversario mi aveva colpito». Un gol di scarto e tanta differenza fra le due squadre? «Noi siamo ancora molto indietro, loro hanno cominciato prima e sono più avanti, ma per il Pordenone c’è ancora tempo per lavorare e prepararsi al campionato. Sono stati due episodi a decidere la partita in favore del Mantova, in cui la colpa è stata della squadra e non di un singolo. Peccato per la traversa che abbiamo colpito, lì poteva ancora cambiare la partita». Prime impressioni allo stadio Bottecchia? «Sono contento del pubblico, l’approccio al Bottecchia mi è sembrato proprio bene. I tifosi hanno cantato e incitato sino alla fine. Noto che anche in allenamento ci seguono in molti. Personalmente vedo che sto andando sempre meglio anche se mi serve giocare, 90’non li faccio da tempo e ancora non li ho nelle gambe».

Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Nessuna auto assoluzione. «Non parliamo delle condizioni del campo – respinge subito un’attenuante Bruno Tedino – perché il terreno c’era per tutte e due. Ha giocato meglio il Mantova e noi dobbiamo pensare a giocare e non al campo». La prima sconfitta alla gara d’esordio stagionale contro una pari livello fa dire all’allenatore del Pordenone «che è giusto riconoscere i meriti a loro, che hanno giocato meglio, facendo i complimenti a chi ha costruito quella squadra e a chi l’allena». E il Pordenone? «Sono fiducioso – risponde Tedino – perché sul piano morale abbiamo retto e non abbiamo fatto stupidaggini che possono arrivare da una squadra che va sotto. Questo è quello che mi è piaciuto più di tutto. Avessimo avuto un pò di buona sorte avremmo fatto gol prima, su palla inattiva, invece abbiamo poi preso la rete del 2-0». Cosa, invece, non le è piaciuto? «Se uno gioca un certo tipo di calcio non è che se arriva il Mantova, con il suo modo di giocare, si debba cambiare. Abbiamo subito lo sviluppo del loro gioco, così come sapevamo che potevamo patire il palleggio e così è stato. La nostra condizione è migliorabile, come lo sarà l’inserimento dei giocatori che non erano ancora pronti per vari motivi». Chiari e scuri? «Cattaneo giura che era rigore netto su di lui, ammetto però che dalla panchina non me ne ero accorto. Ho visto invece il fallo su Buratto, da cui è scaturito il gol loro. In entrambe i casi hanno segnato su gioco aereo, una volta in movimento e una dopo palla da fermo, sempre con Ruopolo comunque. Trovo importante che il gol del Pordenone sia arrivato da Savio, un ’97 frutto del settore giovanile neroverde in cui ha fatto tutta la trafila, entrato con grande convinzione. Una rete da professionista non è poca cosa per iniziare. Io in carriera – chiosa con il sorriso l’allenatore del Pordenone – ne ho fatto uno solo di gol da prof. Con Andrea siamo già alla pari».

Ore 19.40 – (Messaggero Veneto) Dopo i sogni di un precampionato ricco di bel gioco e gol a raffica, pur con avversarie di livello inferiore, il Pordenone torna sulla terra al debutto ufficiale. Ci pensa un ottimo Mantova – squadra da zona play-off in campionato, di certo più rodata dei ramarri – a risvegliare bruscamente i ramarri, costretti a pagare lo scotto di un secondo noviziato al primo approccio con la ritrovata Lega Pro. Si tratta solo della Coppa Italia, certo, è ancora tempo di esperimenti, questa squadra un mese fa praticamente non esisteva, è per forza di cose in ritardo di condizione e tra l’altro incompleta. Ma fatto sta che al cospetto dei virgiliani arriva una sconfitta netta, al di là del fortunoso gol dell’1-2 nel finale, che sancisce l’immediata eliminazione. Domenica prossima a Padova sarà un probante allenamento: la squadra di Tedino ha ancora parecchio da lavorare, come del resto è normale che sia. Difficile stabilire un confine tra i meriti dei mantovani e i demeriti dei neroverdi, di sicuro una buona dose di colpe ce l’ha il campo di patate del Bottecchia, che non favorisce di certo i rapidi fraseggi voluti dal tecnico pordenonese. Cose che, comunque, si vedono nei primi 20 minuti, quando i padroni di casa, senza timore reverenziale alcuno, “fanno” la partita sorprendendo gli ospiti. Il 4-2-3-1 gira bene fino a quando c’è birra in corpo, i ramarri aggrediscono a metà campo e ripartono con il pimpante Finocchio. In fase di non possesso il modulo si trasforma in un classico 4-4-2 efficace nelle chiusure. Il Mantova c’impiega un po’ a entrare in partita e al 10’ Raggio Garibaldi carica il sinistro: tiro potente e angolato ma di poco alto. Al 14’ la prima, grande occasione per i padroni di casa, con Cosner che scende sulla destra e dal fondo crossa al centro per l’accorrente Finocchio, il quale non trova l’impatto giusto e il suo colpo di testa termina fuori. Pian piano gli ospiti prendono in mano il pallino del gioco e al 25’ puniscono: iniziativa sulla fascia mancina dell’intraprendente e mobile Sereni, che conquista palla sulla trequarti, fugge sulla sinistra e mette al centro teso per Ruopolo, che anticipa l’abbozzata uscita di Tomei e insacca di testa da due passi. Il Pordenone fatica a organizzare una reazione, dimostra volontà e spirito di sacrificio, ma manca la benzina. E nel cuore del campo gli abili palleggiatori virgiliani hanno gioco facile in entrambe le fasi. Nella ripresa ancora dalla sinistra nasce la prima occasione per il raddoppio mantovano, con Sereni che invita Ruopolo, pronta girata di poco a lato. Tedino inverte gli esterni Cattaneo e Valenti, ma la spinta sulle fasce resta debole. Il Mantova è molto più corto e pungente nelle sortite offensive, che mettono in sempre più seria apprensione la retroguardia neroverde. Al 31’, sugli sviluppi di una bella azione sulla fascia destra chiusa faticosamente in corner dalla difesa mantovana, De Agostini prende il tempo a tutti sul cross dalla bandierina di Cattaneo, ma la sua incornata si stampa sulla traversa e rimbalza al di qua della linea, poi Mandorlini non inquadra il bersaglio. E sull’azione susseguente arriva la rete dello 0-2: angolo di Puccio, il solito Ruopolo s’inserisce bene anticipando De Agostini e palla all’angolino. In pieno recupero ecco il gol – ininfluente – del 2-1, frutto di una grossolana paperadella difesa virgiliana: Cattaneo mette in mezzo, il portiere rinvia addosso a Carini e Savio sul rimpallo segna a porta vuota.

Ore 19.25 – Qui Guizza, fischio finale: Vecchie Glorie-Ultras 5-2.

Ore 19.20 – Qui Guizza: quinto gol per le vecchie glorie, a segno “Nanu” Galderisi. 5-2.

Ore 19.09 – Qui Guizza: raddoppio degli ultras, a segno Marco Bergamin. 4-2.

Ore 19.07 – Qui Guizza: gol della bandiera per gli ultras, a realizzarlo è “Junior” che beffa Bonaiuti con un pregevole scavetto. 4-1.

Ore 19.05 – Qui Guizza: poker delle vecchie glorie e tripletta personale per Goran Vlaovic. 4-0.

Ore 19.00 – Qui Guizza: tris delle vecchie glorie, a segno Pippo Maniero.

Ore 18.55 – Qui Guizza: inizia la ripresa, in campo anche Giuseppe Bergamin (il figlio Marco gioca con gli ultras), Edoardo Bonetto e Carmine Parlato.

Ore 18.50 – Qui Guizza, fine primo tempo: vecchie glorie-ultras 2-0, doppietta di Goran Vlaovic.

Ore 18.43 – Qui Guizza: raddoppio delle vecchie glorie e doppietta personale per Goran Vlaovic, che si libera di due avversari e dal limite beffa il portiere con un potente destro. 2-0.

Ore 18.40 – Qui Guizza: risultato ancora fermo sull’1-0. Moltissimi i tifosi presenti.

Ore 18.22 – Qui Guizza: subito in gol Goran Vlaovic con un pregevole esterno destro al volo dai venti metri! 1-0.

Ore 18.20 – Qui Guizza: inizia la partita!

Ore 18.00 – Qui Guizza: tutto pronto per la sfida tra “vecchie glorie” ed ultras. Sulla nostra pagina Facebook le dichiarazioni dei protagonisti e tante foto e video esclusivi!

Ore 17.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Attesa infinita. All’orizzione nemmeno si stagliano le sagome dei nuovi proprietari del Venezia “rinato”. Gli imprenditori statunitensi che hanno avviato il rilancio della formazione lagunare mancano all’appello, avendo rinviato la pubblica presentazione. Doveva esserci nei primi giorni di agosto, con precisazione della società che si sarebbe tenuta nella prima decade. Poi la data era scivolata alla vigilia di Ferragosto, prima del test-match al Taliercio. E nemmeno in quell’occasione si sono viste stelle e strisce. Ora si è salutata anche la seconda decade, anzi, si è superata anche la data nella quale la squadra avrebbe dovuto affrontare la prima gara di Coppa Italia – se la Federcalcio avesse tenuto fede alle date previste – e dell’inno americano nemmeno si sentono le prime note. Nel mentre la squadra è stata completata dal ds incaricato, si allena senza risparmarsi, ma ancora non ha preso contatto ufficiale con la città e con la tifoseria. Una schiera di supporters che andrebbe riconquistata con trasparenza ed entusiasmo ma che allo stato attuale nemmeno sa se e quando inizierà la campagna abbonamenti. Un rilancio davvero sottotono.

Ore 17.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Adesso che è tutto fatto può accantonare la «pretattica» di pochi giorni fa, quando ci aveva quasi negato la fondatezza della trattativa poi andata in porto col Venezia. Marco Modolo sorride per la piccola «bugia a fin di bene», svelando che in realtà i contatti con Perinetti erano iniziati addirittura prima che il ds assumesse pubblicamente il suo incarico in arancioneroverde. «La prima telefonata risale al 10 luglio e lì ho cominciato a prendere in considerazione un ritorno a casa – racconta il 26enne difensore di Eraclea -. Chiaramente ho voluto pensarci bene, non perché Venezia sia da meno di altre piazze, ma perché si trattava comunque di scendere di due categorie». Svincolato dal Parma che lo aveva prestato al Nova Gorica, con cui ha vinto la Coppa di Slovenia, Modolo a inizio 2015 era passato in corsa al Carpi. «Una bella esperienza in una società modello, con il salto in A è stata scritta una pagina storica del calcio italiano, purtroppo per me sono arrivato a febbraio in una macchina perfetta. Ho collezionato solo tre spezzoni, uno da titolare contro il Lanciano facendomi male dopo 22’». Decisiva anche l’opera di «intercessione» di Mattia Collauto, oggi responsabile del settore giovanile ma sei anni fa compagno di Modolo nella serie D 2009/10 con Paolo Favaretto in panchina. «Quella stagione mi servì da rampa di lancio verso Vercelli (scalata dalla Pro2 alla B, ndr), giocai sempre e segnai 8 gol di cui 7 su assist di Collauto. Avevo 20 anni, oggi torno con un bagaglio di esperienze importanti e non mi spaventa il fatto di dovermi prendere maggiori responsabilità, anche aiutando i più giovani. Come condizione sto bene, ho corso tanto da solo, mi mancano la rapidità e la forza ma presto sarò in pari con i compagni». Il Venezia, come confermato anche dall’arrivo dello stesso Modolo, non potrà che puntare a salire in Lega Pro. «I tifosi non meritano di continuare a soffrire, basta vedere ciò che è successo anche a Parma per colpa di persone che si devono solo vergognare. L’ambizione del Venezia è legittima ed evidente, tutti vogliamo essere solo di passaggio in serie D».

Ore 17.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Chi vuole vincere non può che avere in ogni ruolo due giocatori, alternabili e capaci potenzialmente di garantire lo stesso elevato livello di prestazione». Il ds Giorgio Perinetti lo conferma, il Venezia Fc è fatto ed ora non resta che attendere, da un lato che inizi il campionato di serie D (domenica 6 settembre?), dall’altro che il presidente James Daniels e i finanziatori della nuova società – «lanciati» ormai il 18 luglio scorso dal sindaco Luigi Brugnaro – finalmente si manifestino illustrando alla città prospettive e ambizioni. «Con l’innesto di Modolo in difesa siamo a posto e il mercato è chiuso, dico al 99% perché sono solito lasciarmi sempre un piccolo spiraglio aperto – fa il punto Perinetti ad un mese esatto dall’ufficializzazione del suo sì al progetto a stelle e strisce -. Ho costruito uno squadrone? Sono contento in primis delle persone e delle compattezza che sta già cementando un gruppo completamente nuovo». Ad oggi il tecnico Paolo Favaretto ha a disposizione 24 titolari, tenendo conto dei soli Callegaro e Chin tra i vari under del vivaio arancioneroverde. Per il resto è stata allestita una rosa lunghissima, con 5 elementi in campo già lo scorso anno in serie D, 10 provenienti dalla Lega Pro più colpi Fabiano e Modolo dalla serie B. «C’è grande concorrenza, mi aspetto che tutti la affrontino nel modo giusto per il bene del Venezia – prosegue il ds affiancato dal suo braccio destro Giampaolo Marcheggiani -. L’obiettivo e l’auspicio è che il livello delle prestazioni sia alto, ora la preparazione sta proseguendo per salire sul piano del ritmo e dell’intensità, dopodiché esprimersi per quelle che sono le proprie qualità sarà legato principalmente alla giusta mentalità in un campionato tosto com’è la D». Dopo aver inseguito l’ex capitano Legati il ds Perinetti ha puntato su Modolo. «Il ragazzo è timido, ma anche Baresi lo era trasformandosi in un leone nel rettangolo verde. Il Modolo calciatore viene dalla B, ha «stazza» e rapidità, in campo lui come altri potrà darci il necessario in termini di leadership ed esperienza in una retroguardia che per tre quinti, in porta e sulle fasce, sarà giovane».

Ore 16.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Terza amichevole in quattro giorni e terza vittoria per il Venezia. Il 3-1 di ieri pomeriggio, firmato dai gol dei difensori Beccaro e Ferrante, ha però un altro peso specifico rispetto al 6-0 di giovedì sul Dolo (Promozione) e al 3-1 di sabato sullo Scorzè Peseggia (Seconda categoria). Infatti contro i veronesi della Virtus Vecomp, pari categoria in serie D, gli arancioneroverdi hanno fornito una prestazione convincente giocata, soprattutto nella prima frazione, quasi sempre nella metà del campo avversaria. Come previsto mister Favaretto ha schierato dal 1′ dieci undicesimi (tranne Ferrante) che a Scorzè aveva giocato solo gli ultimi 20′: unici assenti l’ultimo arrivato Modolo, l’acciaccato Cantini e un Gualdi fermo per precauzione dopo una distorsione alla caviglia. Sotto una leggera pioggerellina nelle prime fasi si fa notare Innocenti, i tiri di Fabiano e Soligo (riportato in mediana) non lasciano il segno a differenza di Beccaro che al 45′, sugli sviluppi di un corner, risolve una mischia con l’1-0. Il raddoppio arriva al 19′ della ripresa con il terzino Ferrante (già a segno nel ko di Sacile) che con tempismo spedisce in rete un angolo di Fabiano. Dopo una traversa di Verdun che grazia il bulgaro Boyadzhiev, la Virtus accorcia con Joketic al 39′, il Venezia però ristabilisce le distanze poco prima del triplice fischio con un bel rasoterra di Innocenti servito da un Maccan nuovamente rifinitore. Finisce 3-1 per i lagunari che giovedì al Taliercio (ore 16) giocheranno con la Juniores arancioneroverde e, tra una settimana, farà visita alla Clodiense (ore 15.30) in un altro antipasto di serie D.

Ore 16.20 – (La Nuova Venezia) «Si torna a casa!!! Forza Venezia!!»: Marco Modolo non nasconde la sua gioia. Poche parole, piazzate sabato sera su Facebook, poche ore dopo l’accordo raggiunto, il primo allenamento atletico a Scorzè con Paolo Casale e la “visione” dalla tribuna dei suoi nuovi-vecchi compagni. «Sì, alcuni li conosco benissimo, come Malagò e Fabiano, poi Lotti e Vianello sei anni fa erano in campo con me…». Marco Modolo ritorna in arancioneroverde dopo sei anni, ancora in serie D e ancora con Paolo Favaretto in panchina. «Ho fatto tanta esperienza in questi sei anni» osserva il difensore centrale di Eraclea, nato a San Donà solo per necessità logistiche legate all’ospedale, «era da oltre un mese che il direttore Perinetti mi stava alle costole, ci ho pensato un po’, poi non mi sono lasciato spaventare dalle due categorie in meno e non ho aspettato la fine del mercato per prendere la decisione di accettare di ritornare al Venezia». Modolo è reduce dalla promozione in serie A con il Carpi. «Ci sono arrivato a febbraio, dopo il rientro al Parma dal Nova Gorica. Non ho giocato molto perché il Carpi era in quel momento una macchina perfetta. Non è salito in serie A per sbaglio, ma solo per meriti, un direttore sportivo straordinario come Giuntoli che non a caso è andato a Napoli, e un allenatore, come Castori, che fa rendere un giocatore al 101%. Una bellissima esperienza, poi quando Castori mi ha fatto partire titolare con il Lanciano mi sono infortunato dopo una ventina di minuti. La condizione? Ho effettuato tutta la preparazione di fondo, da solo, adesso devo passare alla rapidità, punto a mettermi al livello degli altri per l’inizio del campionato». Seppure indirettamente, Marco Modolo ha vissuto l’eclissi del Parma. «Quanto accaduto è inaccettabile, ci sono state tante promesse non mantenute e qualche personaggio che si è comportato in maniera vergognosa. La passione a Parma è pazzesca, la squadra tornerà rapidamente in alto». Anche il Venezia riparte dai dilettanti, come sei anni fa. «Il gruppo è competitivo, adesso toccherà a noi in campo dimostrarlo, e i risultati positivi consentiranno anche di riportare i tifosi allo stadio». Modolo centrale difensivo, sei anni fa realizzò 8 reti. «Se torna a giocare anche Collauto magari ci riesco di nuovo, con i sui cross. A parte le battute, porto al Venezia l’esperienza acquisita in questi anni. Io leader? Avrò responsabilità maggiori rispetto al passato, cercherò di dare una mano ai più giovani, come hanno fatto con me».

Ore 16.00 – (Gazzettino) È stato presentato sabato il ricorso contro la sentenza di primo grado che ha inflitto un punto di penalizzazione alla Luparense San Paolo in merito alla vicenda calcioscommesse legata alla gara Savona-Teramo nella quale è stato coinvolto il giocatore Davide Matteini (squalifica tre anni e mezzo), all’epoca dei fatti tesserato per il San Paolo. Intanto, il club è sempre al lavoro sul mercato e a stretto giro di posta sarà presa una decisione sull’attaccante Florian. «Ci stiamo ragionando – afferma il tecnico Daniele Pasa – Vediamo se riusciamo a prendere una decisione entro mercoledì». Su altri possibili inserimenti. «Briaschi sta lavorando, ci sono molti giocatori in giro. Se c’è qualche giovane o qualche ragazzo d’esperienza da inserire, lo faremo. Altrimenti iniziamo così e se c’è eventualmente bisogno interverremo a dicembre». Sul processo di crescita della squadra. «Siamo saliti come condizione, anche se abbiamo fatto un passo indietro come atteggiamento. Le qualità tecniche fanno la differenza, ma bisogna anche metterci anche uno spirito almeno uguale agli avversari». Mercoledì alle 17.30 amichevole al Tombolato con il Cittadella. ABBONAMENTI. Sottoscrivendo l’abbonamento si avrà diritto a seguire le diciannove partite casalinghe (posto unico) al costo di centoventi euro. Per gli under 14 ingresso gratuito, per gli over 65 e per i ragazzi dai 14 ai 18 anni l’abbonamento costerà settanta euro. Le tessere si possono acquistare a San Martino di Lupari alla segreteria dello stadio Gianni Casée, al bar sala giochi Las Vegas, alla Birreria Saint Marteen, e al bar Chica Boom. I primi dieci abbonati riceveranno in omaggio la Luparense card, una tessera sconti per gli esercizi commerciali di San Martino di Lupari. Per ulteriori informazioni: 336-367131; segreteria@luparensefc.com.

Ore 15.40 – (Gazzettino) L’ingaggio di un centrocampista, e occhio a eventuali sorprese in attacco. È in continua evoluzione la situazione di mercato in casa Abano, che dopo aver già ufficializzato i giovani Rampin e Cartura, pensa ad almeno un innesto di spessore in mezzo al campo. «Abbiamo quattro centrocampisti, e giochiamo con tre. La squadra ha bisogno di un rinforzo», spiega Massimiliano De Mozzi. Con i neroverdi si sta allenando Creati, classe 1988 ex Mantova, a segno sabato nel test con la Piovese. «Sarebbe un giocatore importante per noi, vediamo se si può fare l’operazione quando il presidente rientra in Italia». Ma sotto osservazione è anche il reparto avanzato. «Non so se siamo a posto così. Bisogna cambiare registro a livello di mentalità, vedo un po’ di appagamento. In tutta tranquillità valuteremo se è il caso di andare avanti o meno insieme per il bene della società e dei ragazzi, devono darmi messaggi diversi». Destinatari delle parole del tecnico sono Barichello, Bortolotto e Munarini. Capitolo diverso per l’argentino Pereira, per il quale l’iter burocratico al fine di un tesseramento sembra andare per le lunghe. «È un giocatore che possiede qualità, ma il problema è che ci vuole tempo». Sabato la squadra si è imposta 3-2 con la Piovese. «È stato un buon test, nel quale abbiamo fatto molto bene nel primo tempo con molti giovani in campo. Il secondo tempo invece non mi è piaciuto, non c’è stato lo stesso spirito: se non ci si mette entusiasmo e gioia di giocare e di lottare per i compagni, questo non mi va giù. Dai giocatori più esperti mi aspetto anche un aiuto con i giovani». Mercoledì alle 16 amichevole con il Legnago a Torreglia, sabato test con il Giorgione a Casalserugo.

Ore 15.20 – (Gazzettino) Igor Radrezza e Stefano Fantinato. Il Campodarsego ha messo a segno ieri un doppio colpo in attacco, rilanciando ulteriormente le proprie velleità in vista dello storico debutto nel campionato di serie D. I due nuovi giocatori biancorossi si alleneranno da soli oggi, e da domani (giorno nel quale è fissata la ripresa della preparazione) si aggregheranno ai nuovi compagni: nel reparto avanzato si aggiungono ad Aliù, Cacurio e Luna Rey. Radrezza, padovano classe 1993, è reduce dalle esperienze nello scorso campionato di Lega Pro con Monza (otto partite) e Renate (nove partite e un gol). Ma tutto il suo passato calcistico, a parte la parentesi con il Castglione (2012-2013), è scandito dalla militanza nel settore giovanile del Padova, con tanto di debutto in serie B (allenatore Bortolo Mutti) due stagioni fa. Fantinato, padovano di Camposampiero classe 1992, ha contribuito nell’ultima stagione alla promozione del Calvi Noale in serie D (27 partite e tredici sigilli), categoria nella quale ha già giocato indossando le maglie dell’Union Quinto e del Giorgione. Ecco il direttore generale Attilio Gementi: «Radrezza è un giocatore di qualità che oltre al trequartista può fare la seconda punta, ed è molto bravo nelle palle inattive. Fantinato è una seconda punta che attacca molto bene la profondità e ha già esperienza in categoria. A questo punto il mercato è chiuso per quanto riguarda i giocatori d’esperienza». Soddisfatto del doppio ingaggio il tecnico Antonio Andreucci: «Sono ragazzi che possono darci qualità davanti e un po’ di concorrenza che prima non c’era, quindi siamo contenti. Naturalmente ci vorrà un po’ di pazienza per il loro inserimento, dato che il resto della squadra ha iniziato a lavorare da un mese». Le due operazioni in attacco sono state dettate anche dal fatto che Ambrosi ha manifestato l’intenzione di cambiare aria. Dietro front in difesa invece per Carollo: il giocatore aveva chiesto la cessione, ma dopo il colloquio con il club ha deciso di restare. Passando alla squadra, sabato ha vinto il triangolare a Villatora. «Abbiamo deciso di fare un lavoro pesante anche la settimana passata – spiega Andreucci – e le partite ci sono servite per dare minutaggio ai ragazzi. Da questa settimana inizieremo a concentrarci sul campionato». Domani è fissata la ripresa della preparazione, sabato amichevole a Sant’Andrea con la squadra Berretti del Bassano.

Ore 15.00 – (Gazzettino) «Stiamo cercando un centrocampista e una punta, poi siamo completi». In casa Este il mercato è ancora aperto, come si evince dalle parole del tecnico Andrea Pagan. «Ci serve un centrocampista con esperienza in categoria che abbia gamba e abilità negli inserimenti. Ci sono dei profili con i quali stiamo parlando, e con qualcuno siamo a buon punto». Quanto all’attaccante, si è aggregato alla squadra in prova da venerdì Salvatore Ferrara, dieci sigilli nella passata stagione con la Virtus Castelfranco. In prova anche il fratello Vincenzo, centrocampista classe 1996. Intanto, sabato i giallorossi hanno bene figurato nell’amichevole persa (2-0) con il Padova. «Per un’ora abbiamo fatto bene, poi si poteva stare magari più attenti sui due gol, ma ci sta. Al di là del risultato, i ragazzi si sono comportati bene e hanno disputato una buonissima partita, tanto che siamo stati all’altezza del Padova. Il nostro obiettivo era restare in partita il più possibile e l’abbiamo fatto». Il test con i biancoscudati ha chiuso un mini ciclo di tre amichevoli (le altre due con Delta Porto Tolle Rovigo e Campodarsego) in quattro giorni. «Era una settimana importante per avere delle risposte e sono state positive. La squadra sta lavorando bene, l’obiettivo è disputare un campionato all’altezza con la tradizione che ha l’Este. Attualmente siamo al 70 per cento: molto bene sul piano fisico, ho notato una crescita sul piano mentale dalla sfida con il Delta, mentre c’è ancora molto da lavorare sul piano del gioco». Doppio test in settimana: mercoledì con il Montebelluna, sabato al Tombolato con il Cittadella.

Ore 14.40 – (Mattino di Padova) Due settimane all’esordio. Le quattro squadre padovane di Serie D, Este, Campodarsego, Abano e Luparense, si stanno preparando al fischio d’inizio della nuova stagione tra “colpi” di mercato e ultime cose da settare, soprattutto a livello tattico. Le amichevoli disputate in queste settimane stanno dando indicazioni importanti e a volte pure qualche grattacapo. Ecco perché i direttori sportivi, dopo una prima metà di agosto sotto coperta, sono tornati al lavoro per (cercare di) accontentare i rispettivi tecnici. Este. L’allenatore dei giallorossi Andrea Pagan, che si occupa in prima persona della campagna acquisti, sta sfogliando almanacchi e consultando conoscenti di vecchia data per trovare l’attaccante giusto. Serve un bomber con la doppia cifra facile, un giocatore che sappia dare profondità e dialogare con i vari Coraini e Mastroianni. In più, non deve costare uno sproposito. Mica facile, soprattutto in una categoria come la D, dove i centravanti da 15 gol a stagione sono tutti già accasati. Restano gli svincolati, ma il mare di quelli forti non è così… magnum. In settimana, intanto, dovrebbe essere ufficializzato un centrocampista under da affiancare ai vari Crafa e Arvia. Per quanto riguarda le amichevoli, i giallorossi ne giocheranno altre due, entrambe in trasferta: mercoledì con il Montebelluna (ore 16) e sabato (alle 17) con il Cittadella al Tombolato. Campodarsego. È stata una domenica di ufficializzazioni, invece, per il ds del Campodarsego Attilio Gementi. Vestiranno la maglia biancorossa, infatti, due pezzi da novanta: Igor Radrezza e Stefano Fantinato. Radrezza, attaccante di 23 anni, è cresciuto nel settore giovanile del Padova. Ha disputato le ultime due stagioni a Monza e Renate, in Lega Pro, ma nella sua carriera ha già racimolato 4 presenze in Serie B con la maglia biancoscudata. Percorso diverso per Stefano Fantinato, esterno d’attacco, classe 1992, ex Giorgione, Union Quinto (Serie D) e Calvi Noale (Eccellenza). I biancorossi, sabato prossimo, saranno impegnati in amichevole con il Bassano a Sant’Andrea di Campodarsego (orario da definire). Abano. Alberto Creati, ex Mantova, è il nome caldo in casa neroverde. Il giocatore, a dire il vero, è in prova e ha già esordito nella partita di sabato scorso contro la Piovese. Il direttore sportivo Andrea Maniero sta cercando un mediano: l’identikit è segretissimo, anche se già mercoledì potrebbero esserci novità importanti. Mercoledì sarà pure il giorno del test a Torreglia (alle 16) con il Legnago, mentre è in programma per sabato (orario da definire) un’altra sgambata a Casalserugo contro il Giorgione. Luparense San Paolo. Infine, anche i Lupi sono alla ricerca di un attaccante. L’ingaggio di Damien Florian, che si allena già con la squadra da una settimana, non è ancora stato messo nero su bianco, perché il ds Alberto Briaschi sta valutando altri profili. L’ex Renate resta comunque in pole position. Inizia oggi una settimana decisiva anche sul fronte ricorsi. Il Tribunale Federale ha inflitto un punto di penalizzazione in classifica per responsabilità oggettiva nell’ambito dell’operazione “Dirty Soccer”, che ha coinvolto l’ex giocatore dell’Atletico San Paolo (società della quale la Luparense detiene il titolo sportivo) Davide Matteini. Saranno, dunque, ore caldissime per l’avvocato Leonardo Rebecchi, incaricato dal presidente Stefano Zarattini di seguire il procedimento di appello alla Corte Federale.

Ore 14.20 – (Gazzettino) Il bel pareggio in amichevole con il Vicenza e la buona impressione destata dal Cittadella sicuramente daranno nuovo impulso all’acquisto dell’abbonamento per il prossimo campionato che partirà il 6 settembre. Finora sono circa 400 le tessere sottoscritte, quasi tutte dai tifosi che hanno esercitato il diritto di prelazione per conservare il posto dell’ultimo anno. E con la copertura della gradinata Est completata – sarà aperta al pubblico alla “prima” di campionato – il posto nel settore diventa un’opportunità interessante per tutti, dati i prezzi popolari: il pacchetto “Est Family” che consente l’abbonamento per tre persone dello stesso nucleo familiare costa 150 euro, l’abbonamento ordinario 100 euro (ridotto per donne e over 60 a 60 euro, soltanto 20 euro per i ragazzi sino ai 20 anni), mentre è gratis per i nuovi tesserati all’Avis di Cittadella. L’abbonamento per la tribuna centrale ovest costa 290 euro, per la laterale scoperta 150 euro, mentre per il posto in tribuna fedelissimi occorrono 450 euro. Sono previste le riduzioni per le donne, gli over 60 e i ragazzi in tutti i settori della tribuna Ovest.

Ore 14.00 – (Gazzettino) Sarà una settimana intensa per il Cittadella. Un solo giorno di riposo dopo l’amichevole con in Vicenza, oggi pomeriggio i giocatori si ritroveranno al campo per la ripresa degli allenamenti. Sono previste tutte sedute pomeridiane per la truppa granata, con altri due test infrasettimanali: mercoledì alle 17.30 con la Luparense San Paolo, sabato alla stessa ora con l’Este. Entrambe le amichevoli in casa, al Tombolato. Ci sarà l’ingresso libero per tutti. Quella che si apre oggi sarà una settimana importante anche per il calcio non giocato: oggi o domani saranno rese note le date per il processo sportivo d’appello dopo le sentenze di primo grado che hanno condannato il Catania in Lega Pro, Savona e Teramo in serie D. Dovrebbe svolgersi a Roma tra il 27 e il 28 agosto, perché incombono i calendari di serie B e Lega Pro. Per quest’ultima categoria si attende la composizione dei tre gironi, perché giovedì 27 a Firenze è prevista la pubblicazione dei calendari del campionato 2015-2016, che dovrebbe iniziare il prossimo 6 settembre. Il condizionale d’obbligo, in quanto le squadre coinvolte e condannate nel processo sportivo dopo l’appello di questa settimana potranno altresì ricorrere all’ultimo grado di giudizio, il Collegio di garanzia del Coni.

Ore 13.40 – (Gazzettino) Arriverà un attaccante: è questa la priorità di mercato del Cittadella. Ma potrebbero essere anche due se dovesse partire Gerardi. Tutto dipenderà dalle occasioni che si presenteranno o meno nell’ultima settimana di trattative. «In avanti abbiamo Bizzotto, Coralli e Gerardi, più in là avremo anche Sgrigna. Sulla carta, le soluzioni ci sono, ma è chiaro che sono attento alle possibili opportunità che dovessero presentarsi. Manca una settimana alla fine delle trattative, vedremo cosa salterà fuori». Il direttore generale Stefano Marchetti ha tirato in ballo Gerardi, che ha fatto vedere grandi giocate con il Vicenza, oltre a un gol di pregevole fattura: vuoi vedere che l’attaccante giusto il Cittadella ce l’ha proprio in casa? «Dipende da quello che intende fare il calciatore. Il suo è solo un problema di testa: se Gerardi scende in campo con l’atteggiamento mentale giusto fa cose come quelle viste in amichevole, altrimenti è uno qualsiasi. È un attaccante dalle grandi potenzialità, ma anche l’anno scorso le ha evidenziate in maniera incostante». Un paio di nomi. Barbuti del Pescara: «È uno dei tanti che stiamo seguendo». E poi D’Appolonia: «Mi interessa un altro tipo di giocatore». Il reparto numericamente più completo è la difesa. «Mi piace la duttilità dei giocatori, in quasi tutti i ruoli abbiamo due scelte, poi c’è Pascali che sa fare bene sia il difensore che il centrocampista. Dietro siamo in tanti, e ci sono tutti elementi di livello. Mi dispiace lasciare fuori qualcuno, ma nello stesso tempo non possiamo e non vogliamo nemmeno indebolirci». Con la partenza di Busellato, e le tante alternative in difesa, vedremo sempre Pascali in mediana? «Può essere, lui dà fisicità e sostanza in ogni zona del campo. È forte di testa e di temperamento. Sarà l’allenatore a valutare tutte le eventualità». Con il Vicenza abbiamo visto Pascali agire in coppia con Iori in un 4-2-3-1 che potrebbe essere il modulo alternativo al 4-4-2? «Venturato fa bene a provare diverse soluzioni tattiche. Con Schenetti, Minesso e Jallow può fare un 4-4-2 molto offensivo, che mi piace molto, ma tutti gli interpreti devono stare bene fisicamente. A centrocampo abbiamo Bobb che è un giovane molto interessante, abbiamo diverse soluzioni a disposizione». Il diggì granata esclude cessioni dell’ultima ora. «Per me in uscita non c’è nessuno, se non arriva l’offerta giusta non si muovono giocatori, e prima di tutto dev’esserci già il sostituto dell’eventuale partente. Sappiamo che nelle ultime ore di mercato può succedere quello che non è stato possibile nei mesi precedenti, quindi mi tengo pronto. Finora, comunque, ho ricevuto solo tanti sondaggi, richieste vere e proprie, nessuna». Le voci su un possibile passaggio di Pellizzer alla Ternana, alimentate dall’assenza del difensore nell’amichevole di sabato, sono prontamente stoppate. «Pellizzer non ha giocato per un affaticamento muscolare, niente di rilevante, ero stato avvisato dall’allenatore. Nessun’altra giustificazione». Intanto Marchetti si gode il Cittadella visto con il Vicenza. «Ha buone prospettive. Partiamo da un gruppo coeso che lavora con grande entusiasmo, e in campo tutti si aiutano. Saranno le prime difficoltà a dire quanto forte è realmente il Cittadella, e dove potrà arrivare. Con il Vicenza ho visto una bella squadra, vorrei dire addirittura ottima, ma voglio la conferma in campionato, nelle partite che contano».

Ore 13.20 – (Mattino di Padova) Alla fine, i complimenti più graditi arrivano da uno spettatore d’eccezione. Stefano Sottili, allenatore del Bassano, sabato pomeriggio era in tribuna al Tombolato assieme al vice Christian La Grotteria per assistere a Cittadella-Vicenza. «Il Citta mi ha molto impressionato. Ha mantenuto l’ossatura dello scorso campionato e può recitare un ruolo da protagonista. Credo che Alessandria, Pavia e Cittadella siano le favorite per la promozione», il suo giudizio. Per il Padova la parte potrebbe, invece, essere quella dell’«outsider di lusso, immediatamente sotto il treno di testa. Ha una buona squadra, ed è un’ulteriore conferma che il nostro sarà un girone duro». Parole che sono state riferite a Venturato nel post-partita: «Il Cittadella è retrocesso dalla Serie B, è facile che venga indicato tra le favorite», la replica del tecnico granata. «Fa piacere che il nostro valore venga riconosciuto, ma è assolutamente troppo presto per lanciarsi in considerazioni del genere». Complimenti sono arrivati anche da Pasquale Marino, allenatore del Vicenza: «Peccato per i tanti infortuni (Brighenti e Vita sono andati ad aggiungersi ai vari Vigorito, Manfredini, Pazienza, Cocco, Laverone e Gatto, ndr). Il Cittadella? Ho visto un’ottima squadra».

Ore 13.00 – (Mattino di Padova) E se alla fine fosse Federico Gerardi l’uomo che “manca” all’attacco del Cittadella? L’amichevole disputata contro il Vicenza, sabato pomeriggio al Tombolato, per certi versi ha rimesso in discussione idee che sembravano assodate in questo inizio di stagione. Sì, perché in una prova generale più che confortante, a porsi in evidenza è stato proprio lui, il reprobo Gerardi, con un gol di pregevole fattura – colpo sotto a “scavetto” sull’uscita del portiere – e tante sponde in favore degli inserimenti dei compagni. Un’ottima interpretazione dei compiti dell’ariete al centro dell’attacco, nel “4-2-3-1” adottato da Venturato nell’occasione. Basta per riappacificarsi con l’ambiente granata? «Dipende da lui». Il giocatore, appena tre settimane fa beccato aspramente da Marchetti con parole incendiarie come «non ha dimostrato l’attaccamento nei confronti di questa società che mi aspettavo», in pubblico rimane in silenzio. Il d.g., invece, chiarisce: «Se Gerardi ha la testa rivolta al Cittadella, è un rinforzo, altrimenti può diventare dannoso. Se è il giocatore visto contro il Vicenza, sicuramente è utile, se è quello discontinuo visto spesso nella scorsa stagione, allora no. La sua situazione la conoscete tutti e vedremo cosa succederà nei prossimi giorni». Di fatto l’ipotesi di uno scambio con l’attaccante del Lecce Della Rocca è tramontata definitivamente nelle scorse ore, con l’approdo di quest’ultimo al Rimini. Non è un mistero, tuttavia, che portare a casa una punta resti l’obiettivo di Marchetti dopo il grave infortunio occorso a Sgrigna. «Nessuno in uscita, ma…». Rimane da vedere se Gerardi sarà considerato una possibile contropartita in future trattative. «In rosa gli attaccanti ci sono: abbiamo Bizzotto, Coralli e Gerardi, a cui si aggiungono elementi che hanno caratteristiche offensive come Minesso, Jallow e Schenetti», aggiunge il d.g. granata. «Se poi il mercato presenterà l’occasione buona, valuteremo il da farsi, sia in entrata che in uscita. Al momento posso dire che da qui non si muove nessuno: ci sono stati sondaggi nei confronti di nostri giocatori (gli ultimi, molto “timidi”, da parte della Ternana per Pellizzer, ndr), ma mai una vera richiesta. Poi, lo sapete, nelle ultime ore del mercato succedono cose che nei giorni precedenti sembravano impossibili. La nostra rosa? Non siamo in tantissimi, ma siamo coperti in ogni ruolo e mi piace molto la duttilità dei miei giocatori, rappresentata al meglio da Pascali, che può giocare sia in difesa che in mezzo al campo». Luparense ed Este. In attesa del debutto in campionato del prossimo 6 settembre – e giovedì i granata conosceranno chi sarà il loro primo avversario – Venturato ha intanto inserito un paio di ulteriori amichevoli. Mercoledì, alle 17.30, ospite del Tombolato sarà la Luparense San Paolo, mentre sabato 29, alle 17, toccherà all’Este far visita allo stadio di via Gabrielli. E sarà una sorta di confronto a distanza con il Padova, che, l’altroieri, ha superato per 2-0 i ragazzi di Pagan. Dal canto suo, il tecnico del Citta vuole vedere se finalmente saranno limitate le disattenzioni difensive che hanno macchiato le ultime uscite, in cui, peraltro, tutti i giocatori del reparto arretrato si sono alternati in campo.

Ore 12.40 – (Gazzettino, editoriale di Claudio Malagoli dal titolo “I giusti ingredienti per risvegliare la passione”) Potrebbe essere una sensazione sbagliata o forse superficiale, ma attorno a questo Padova non sembra ancora esserci quell’entusiasmo trascinante che nella scorsa stagione ha messo le ali alla squadra. Eppure gli ingredienti per gustarsi un altro anno di bel calcio e risultati positivi ci sono tutti, tanto più in un campionato duro e difficile come quello della Lega Pro: i soldi investiti sul mercato confermano la serietà del progetto societario, la squadra appare competitiva al punto giusto in un mix di esperienza e gioventù, la competenza e la dedizione di Parlato e del suo staff garantiscono la valorizzazione del patrimonio tecnico e la solidità morale dello spogliatoio. Il tutto con l’obiettivo, ribadito anche ieri dall’amministratore delegato Bonetto, di conquistare i play off e ambire al ritorno in serie B. Eppure – lo ripetiamo – quell’esaltante energia che sanno sprigionare i tifosi biancoscudati non sembra ancora essersi sprigionata. Ovviamente speriamo di essere smentiti dai fatti. Che vorrebbe dire tanti abbonamenti e una buona affluenza domenica nel debutto all’Euganeo.

Ore 12.30 – (Gazzettino) E a proposito del popolo biancoscudato, Bonetto rivolge un appello: «Spero che si abbonino in maniera più massiccia e che diano un ulteriore segno di vicinanza alla squadra. La società ha fatto la sua parte, ora aspettiamo quella dei tifosi. La prelazione si è chiusa a 1.802 abbonamenti, il nostro obiettivo è ripetere almeno il numero dell’anno scorso. Il pubblico deve essere il nostro dodicesimo uomo in campo e anche se l’Euganeo non è adatto a essere una bolgia, lo deve diventare». In un anno alla guida del club, ne avete fatta molta di strada. «La prima parte del percorso era tornare nei professionisti e ridare entusiasmo. Abbiamo costruito una società seria, ora bisogna tornare in serie B».

Ore 12.20 – (Gazzettino) Bonetto scorre velocemente la lista dei giocatori reparto per reparto sottolineando il valore della rosa. «In difesa abbiamo Diniz, Fabiano, Niccolini, Dionisi con l’ultima chicca rappresentata dall’acquisto di Favalli. A centrocampo ci sono Giandonato, Bucolo (nella foto grande, ndr), Corti, Mazzocco sul quale crediamo molto e Ramadani. Davanti a loro le riconferme di Ilari, Petrilli e Cunico con gli innesti di Neto Pereira e Altinier. Senza dimenticare Amirante, che speriamo di recuperare: in settimana si sottoporrà a un’artroscopia dalla quale si capiranno le sue condizioni, al di là dell’aspetto umano, facciamo affidamento su di lui. Siamo davvero una rosa competitiva». Intanto, domenica c’è il debutto all’Euganeo con la sfida di Coppa Italia con il Pordenone. Immaginiamo che la società tenga molto anche a questo obiettivo. «Sicuramente, non ci piace perdere neanche le amichevoli, figuriamoci le partite che contano. Ci piacerebbe passare il turno per dare una prima soddisfazione ai nostri tifosi».

Ore 12.10 – (Gazzettino) Notizia delle ultime ore è che il Catania avrebbe richiesto di giocare nel girone A per motivazioni di carattere logistico (più facile raggiungere le città del Nord attraverso gli aeroporti rispetto a quelle del sud) e di ordine pubblico. «Sarebbe davvero una cosa pazzesca, da lasciare allibiti. Penso che si tratti solo di una boutade».Al di là del toto-gironi, il Padova vuole recitare un ruolo da protagonista e a due settimane dall’inizio dei giochi crescono attesa e aspettative. «Abbiamo messo a disposizione un budget importante prendendo la maggior parte dei giocatori addirittura dalla categoria superiore. Il nostro obiettivo sono i play off, abbiamo fatto anche l’ultimo sforzo ingaggiando Corti, un giocatore con oltre duecento partite in serie B, tutti sanno quello che vale. Con il suo innesto abbiamo rafforzato ulteriormente il centrocampo, possiamo dire di avere una squadra competitiva. Quindi, buon lavoro al tecnico».

Ore 12.00 – (Gazzettino) Secondo compleanno da biancoscudato per l’amministratore delegato Roberto Bonetto, che oggi compie 62 anni. Il dirigente trascorrerà la giornata in famiglia, mentre all’appuntamento in Lega nel quale sarà affrontato quasi certamente anche il tema della composizione dei gironi in vista dei calendari previsti giovedì, il Padova sarà rappresentato dal presidente Giuseppe Bergamin e dal socio Giampaolo Salot. Il club biancoscudato sarà comunque inserito nel girone A e a grandi linee si conoscono già le avversarie con le quali dovranno misurarsi da domenica 6 settembre. «Sarà un campionato molto tosto – esordisce Bonetto – Ci sono compagini come Alessandria, Pavia, Cittadella, Bassano, Cremonese e anche il Feralpi che ha speso parecchio. Non ci sarà una squadra ammazza-campionato e ogni partita sarà una lotta. Sarà un campionato molto esaltante, non vedo l’ora che cominci».

Ore 11.50 – (Gazzettino) Passando al modulo, il tecnico sta alternando il 4-2-3-1 e il 4-3-1-2. Con quale sistema si trova a più agio? «Giocando nel centrocampo a due ho la possibilità di avvicinarmi di più alla porta, in quello a tre sono più coperto dai compagni di reparto e posso dedicarmi meglio alla fase di costruzione del gioco. Con l’uno o con l’altro comunque non fa alcuna differenza, le mie caratteristiche si adattano a qualsiasi soluzione. Poi non contano tanto i numeri, è l’interpretazione che fa la differenza». Sul mercato la società si è mossa ancora ingaggiando un altro centrocampista di spessore, vale a dire Corti. Quali traguardi potete raggiungere? «Tra noi giocatori in spogliatoio ci ripetiamo ogni giorno di pensare solo a lavorare giorno dopo giorno, però questa squadra è molto forte per la Lega Pro. Corti è un giocatore che abbina corsa, esperienza e quantità, e farà sicuramente al caso nostro. Quanto a me, sono assolutamente tranquillo e sereno. Sono venuto al Padova per giocare, e anche giovedì la società mi ha ribadito di avere grande fiducia in me».

Ore 11.40 – (Gazzettino) Abitazione, tra l’altro, che Giandonato ha scelto in pieno centro. «Ho scelto di stare in città dato che mi piace girarla nel tempo libero e Vanessa, la mia ragazza, ha la possibilità di svagarsi quando sono via con la squadra. Nello scorso fine settimana abbiamo potuto girare un po’ e apprezzare le bellezze che offre Padova: mi ha colpito molto il Palazzo della Ragione, ho visitato anche il Duomo e mi è piaciuta molto piazza dei Signori. Padova è davvero una bella città». Tornando agli affari biancoscudati, il centrocampista ex Juve ha messo in mostra anche la sua buona vena realizzativa. «Segnare fa sempre piacere, aiuta a darti autostima e ti consente di lavorare con maggiore tranquillità. Sono felice, anche se erano solo amichevoli, ma conto senz’altro di ripetermi quando arriveranno le partite che contano davvero. In questo momento siamo ancora in una fase di rodaggio, abbiamo ancora margini di crescita». Sente di avere la piena fiducia di Parlato, ha appena detto. Che impressione le ha fatto l’allenatore? «Si vede che è preparato e che ha voglia di lavorare con delle idee positive. E dato che alla lunga il lavoro paga, alla fine avrà ragione e noi con lui. Quello che dice è legge, lo seguiamo in tutto e per tutto».

Ore 11.30 – (Gazzettino) Piede vellutato, visione di gioco sopraffina e carisma da leader. Manuel Giandonato è già diventato l’architetto del centrocampo biancoscudato, e nelle amichevoli fin qui disputate si è calato nella parte al meglio, confermando anche di saper vedere la porta in occasione dei sigilli realizzati con Abano (doppietta) e giovedì con la Triestina. «Sento di avere la massima fiducia dell’allenatore e dei compagni. So di avere un ruolo di responsabilità, e me lo prendo tranquillamente. Sono molto contento, voglio ripagare nel migliore dei modi questa fiducia nei miei confronti». Dichiarazioni che confermano come l’ambientamento sia già perfetto dopo poche settimane dal suo arrivo. «Procede molto bene, c’è un gruppo di ragazzi fantastici con i quali si lavora benissimo in campo e si sta molto volentieri insieme anche fuori. Ho instaurato un ottimo rapporto con tutti, anche se con Diniz, Fabiano e Neto c’è un legame ancora più forte dato che abbiamo vissuto per un certo periodo in albergo prima di trovare casa».

Ore 11.20 – (Gazzettino) Successo 2-1 del Mantova ieri nella sfida di Coppa Italia in trasferta con il Pordenone. Protagonista del match l’ex biancoscudato Ruopolo, autore della doppietta per i virgiliani. Nel finale i neroverdi hanno accorciato le distanze con Savio. Proprio il Pordenone sarà avversario del Padova domenica all’Euganeo nell’ultima sfida del girone eliminatorio e per passare il turno i biancoscudati dovranno vincere con due gol di scarto, avendo pareggiato 1-1 con il Mantova. In caso di vittoria per 2-1 passerebbe il Mantova avendo segnato un maggiore numero di gol in trasferta.
Intanto, la truppa di Parlato riprenderà domani la preparazione in vista dell’impegno in Coppa. Da valutare le condizioni degli acciaccati Mazzocco e Ilari; e dovrebbe rientrare in gruppo Cunico, costretto al forfait nel test con i giallorossi per una leggera forma influenzale. Mercoledì sera la presentazione della squadra ad Appiani in Festa.

Ore 11.10 – (Gazzettino) VECCHIE GLORIE IN CAMPO. L’evento clou della manifestazione si svolgerà proprio oggi alle 18 ai campi della Guizza con una rappresentanza della tifoseria che affronterà la squadra che nel 1995 vinse ai calci di rigore lo storico spareggio di Firenze contro il Genoa che regalò un altro anno di serie A. Annunciata la presenza, tra gli altri, del croato Goran Vlaovic e di Marco Franceschetti. In serata la comitiva si sposterà ad Appiani in Festa. MAGICO PADOVA. L’associazione nata per favorire l’azionariato popolare sarà presente negli stand della kermesse per fare firmare ai tifosi la propria petizione. Tra i vari obiettivi, l’acquisto di una quota azionaria tra il 5% e il 10%, la nomina di un delegato ai rapporti con i tifosi la partecipazione ad attività di marketing e a iniziative per favorire la presenza dei tifosi, agevolazioni per gli iscritti, la gestione del museo e la costituzione di una “baby area” allo stadio.

Ore 11.00 – (Gazzettino) Scaduto il termine per le prelazioni – 1.809 tifosi hanno confermato la propria tessera – da oggi la campagna abbonamenti apre a tutto il popolo biancoscudato. A tale scopo ci si potrà presentare nella sede del Padova all’Euganeo, muniti di documento d’identità e codice fiscale, dal lunedì al venerdì con orario 15-19 e il sabato dalle 10 alle 12.45 fino al mercoledì precedente la prima partita casalinga di campionato. Agli abbonati verrà assegnato un gadget, a seconda del settore prescelto ed è necessario inoltre essere in possesso di una supporter card. Questi i prezzi delle tessere. Poltrone oro 320 euro (190 ridotto per donne, nati dall’1 gennaio 1992 al 31 dicembre 2000 e sino al 31 dicembre 1955); tribuna ovest 180 (115); tribuna est 115 (75); tribuna Fattori 80 (55). Ingresso gratuito senza posto a sedere per i nati dall’1 gennaio 2001. Informazioni al sito del Padova e al numero 329-1058424. APPIANI IN FESTA. Si apre oggi e proseguirà fino a domenica l’edizione numero 13 della kermesse organizzata dai ragazzi della Fattori nel parcheggio sud dell’Euganeo dietro al Palaindor. Programmazione sulla falsariga vincente degli anni scorsi, con musica (sul palco varie cover band), stand gastronomico, dibattititi sui temi cari alla tifoseria e solidarietà, con il ricavato dei gratta e vinci a favore dell’Associazione «Uniti per Vincere» a sostegno dei bambini con malattie neurologiche, delle loro famiglie e del reparto di neurologia pediatrica di Padova. Mercoledì sera alle 21 la presentazione della prima squadra biancoscudata, preceduta dalle formazioni di calcio a 5 e femminile.

Ore 10.40 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Che tristezza quelle ‘X’ nel calendario”) Gli etnei, alla fine, uno di quei posti lo occuperanno. E gli altri due o tre, considerato che c’è anche il Castiglione, neopromosso dalla D, che non è iscritto e che ha lasciato vuota la casella numero 54? Gubbio, Forlì (o Pro Patria) e Monopoli dovrebbero essere le più indiziate alla… promozione a tavolino. Insomma, con tutto il rispetto per chi deve decidere, siamo ad una sorta di “mercato” in cui non si sa bene cosa pesino di più, se la storia, i conti a posto oppure, come temiamo, le amicizie in alto loco. Per Padova e Cittadella cambia poco, loro nel girone A troveranno gran parte delle squadre che facevano parte del lotto delle avversarie di Novara e Como, vincitrici rispettivamente dell’ultimo torneo e dei playoff. Un Novara, detto per inciso, che partirà con un – 2 in B per i mancati pagamenti di tasse e di contributi ai propri dipendenti a maggio, giugno, novembre e dicembre 2014, e al quale l’…aiutino è già stato dato a fine aprile scorso, quando la Corte d’appello federale decise di ridurre da 8 a 3 i punti di penalizzazione inflitti in primo grado. La sensazione, valutando i fatti a 360 gradi, è che non sia stata compiuta la pulizia totale che si auspicava. Qualcuno continua a godere di immunità speciali, paga al minimo le conseguenze delle proprie malefatte, aggira le regole con troppa disinvoltura. Ma così funzionano le cose nel Bel Paese, inutile sperare che le azioni scellerate del Pulvirenti di turno possano essere le ultime della serie. Lo Stato si è macchiato di un errore enorme quando ha voluto allargare lo scenario delle scommesse a Lega Pro e Serie D: oggi che gli ingaggi sono stati (giustamente) ridotti e che non ci sono più giocatori che guadagnano cifre folli, la tentazione di… vendersi è forte. Servirebbe un’azione deterrente altrettanto forte, che non può essere affidata però solo ai Serpico della nostra Polizia. È ai vertici delle società che spesso si trovano i personaggi più biechi e senza scrupoli. E quando vengono “pizzicati” a barare, non ci dovrebbero essere nè “se” nè “ma”: andrebbero radiati. Giovedì, dunque, sapremo. La Lega Pro ha bisogno di rilanciarsi, ma temiamo che, se il quadro non cambierà in fretta, la sua sia già una lenta, inesorabile agonìa.

Ore 10.30 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Che tristezza quelle ‘X’ nel calendario”) La serie A è partita, ma il calcio italiano per il resto è rimasto… al palo. Colpa degli scandali, del marciume portato a galla da investigatori e magistrati delle varie Procure che hanno scoperchiato l’ennesimo pentolone maleodorante, in cui sono concentrate tutte insieme combine, pastette e porcherie di ogni genere, inquinando ulteriormente un sistema mai così poco credibile e imponendo tempi lunghi per il var0 della nuova stagione. A piccoli passi ci avviciniamo al primo atto per la Serie B e la Lega Pro, la pubblicazione dei calendari. Domani a Pescara toccherà a quello cadetto, giovedì a Firenze (ore 11) conosceremo gironi e partite di quello di terza serie. Una categoria commissariata dopo l’uscita di scena – benedetta ad ogni latitudine – di un despota come Mario Macalli, ma dove i trafficoni di mestiere e il sottobosco della malavita hanno fatto danni peggiori della grandine. Dopo i calendari ci saranno le sentenze di secondo fgrado dei vari processi legati alle varie partite “truccate”, con Catania, Teramo e Savona che non sembrano avere grandi possibilità di veder ritoccato leggermente in meglio il duro verdetto emesso nei giorni scorsi, tradottosi in retrocessioni scontate, con l’aggiunta di un -12 per i siciliani. Tutto ciò comporta che avremo delle “X” (tre, stando ai bene informati) nella griglia di partenza affidata poi al computer per la compilazione dei singoli turni di campionato. Un obbrobrio, uno sfregio alla passione di milioni di tifosi, ma anche una necessità imposta dai tempi della giustizia sportiva, peraltro più celeri quest’estate rispetto al recente passato. In sintesi: aspettando che il Catania sia “ufficializzato” in Lega Pro e che Teramo e Savona scivolino mestamente fra i dilettanti, le tre (o 4?) “X” andranno a coprire i vuoti lasciati liberi, perché Entella ed Ascoli saranno sicuramente ripescati tra i cadetti (la parola definitiva spetta al Consiglio Federale di fine mese).

Ore 10.20 – (Mattino di Padova) «Devo trovare un undici, sapendo che posso contare su una rosa molto ricca. La mia idea è quella di portare avanti i due sistemi di gioco e scegliere di volta in volta in base a chi starà meglio. La Lega Pro è un campionato molto fisico e intenso. L’aspetto atletico è quello principale: gioca chi è più in forma». Attacco. Quello offensivo è il reparto che potrebbe essere ancora ritoccato. In questa settimana arriveranno consulti medici per Amirante e Aperi, che stabiliranno i tempi di recupero dei due. Probabile che De Poli provi a prendere un centravanti giovane. «In attacco, come lo scorso anno, ho tre pedine importanti che vorrei far girare con coerenza. È un reparto esperto, ma mi aspetto da tutti i nuovi che capiscano immediatamente cosa significhi giocare qui. Si può avere l’esperienza che si vuole, ma Padova è Padova, e i miei giocatori lo capiranno una volta imboccato il tunnel dell’Euganeo».

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Si dormono sonni tranquilli? «Abbiamo esperienza e dinamicità, il mio obiettivo è portare il pacchetto a ragionare con una testa sola. Se ci riusciremo, potremo sopperire ad alcune lacune. Per questo dobbiamo ancora migliorare qualche automatismo». Aneddoto degli ultimi giorni. Giovedì Parlato ha sostituito Dionisi dopo 10’ dal suo ingresso in campo con la Triestina, perché troppo nervoso, e il giocatore non l’ha presa bene uscendo particolarmente alterato. La punizione? Aumentarne le responsabilità. Dionisi contro l’Este ha giocato 90’ con la fascia al braccio: «L’ho fatto apposta, deve migliorare sotto l’aspetto nervoso e la fascia, secondo me, ha potuto aiutarlo». Centrocampo. Il cuore della squadra, anche per questioni tattiche. 4-3-1-2 o 4-2-3-1? In rosa Parlato ha mediani che possono adattarsi ad entrambi gli schieramenti: «Adesso starà ai ragazzi farmi capire su quale soluzione puntare».

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) «Spero che tutto l’ambiente resti compatto e conservi lo spirito positivo, anche quando verranno i momenti di difficoltà. Proveremo a far filare tutto liscio, ma i periodi duri ci saranno ed è lì che tutta Padova dovrà mostrare la propria unità». Portieri. La prima svolta rispetto al passato è stata quella di aver voluto puntare su due portieri molto giovani. Lazaar Petkovic e Alessandro Favaro non hanno nessuna guida esperta al loro fianco e si giocheranno il posto. «Scelta ponderata, entrambi hanno grandi qualità e possono “stuzzicarsi” a vicenda. Giocherà chi offrirà maggiore sicurezza alla difesa. Petkovic lo conosciamo di più, ha dimostrato grandi cose, ma adesso ha al suo fianco un collega molto bravo. Nessuno dei due deve mollare l’osso». Difesa. La retroguardia è forse il reparto che offre maggiori garanzie di affiatamento. Niccolini e Dionisi conoscono il tecnico da un decennio. Diniz e Fabiano, i nuovi centrali, hanno già giocato insieme.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Con l’arrivo di Daniele Corti, il direttore sportivo del Padova Fabrizio De Poli ha chiuso, a parole, il mercato del Padova. In realtà, in questa ultima settimana, c’è ancora il tempo per qualche operazione a sorpresa (in attacco?), anche se la squadra che si appresta ad affrontare il ritorno tra i professionisti è praticamente fatta. «Una formazione da medio-alta classifica», l’ha definita lo stesso ds. Ma come la giudica chi la dovrà allenare, a due settimane dall’inizio del campionato? Carmine Parlato ci introduce la sua rosa con un’importantissima postilla: «La società ha fatto in modo di accontentarmi, seguendo le varie idee che abbiamo profuso e per questo non posso che ringraziarla», rileva il tecnico. «Adesso sta a noi calarci in quest’avventura con entusiasmo e responsabilità. Non dimentichiamoci da dove veniamo, da una mancata iscrizione e da una cavalcata stupenda».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) E dire che fin lì la squadra di Maspero era riuscita a vincere le (modeste) resistenze dell’undici di Tedino, indietro nella preparazione visto il ripescaggio ottenuto solo due settimane fa e priva, tra guai fisici e tesseramenti ancora da completare, dei tre ex biancoscudati Pederzoli, Pasa e Filippini. I gol di Ruopolo (tre in Coppa) sembravano poter spostare l’ago della bilancia verso il Mantova, che non si era nemmeno presentato, nel crossodromo del Bottecchia (campo in condizioni imbarazzanti), con il furore mostrato dieci giorni fa contro il Padova. Vantaggio al 25’, con Ruopolo che ha raccolto il cross al bacio di Sereni e ha schiacciato la sfera di testa, trovando impreparato Tomei, e raddoppio al 34’ della ripresa, con un’altra incornata sotto misura del numero 9. Poi, all’improvviso, la fiammata di Savio a togliere le castagne dal fuoco. Al Padova, adesso, basta vincere con due gol di scarto sul Pordenone, già fuori dai giochi per staccare il pass: con il 2-1 dei biancoscudati, passerebbero comunque i lombardi per aver segnato più reti in trasferta.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Un gol allo scadere di Savio fa sorridere Carmine Parlato e rischia di rendere vana la doppietta di Ruopolo. Dopo una gara condotta a senso unico, ieri sera, nella seconda partita del triangolare di Coppa Italia Lega Pro, il Mantova si è visto sfuggire da sotto il naso una vittoria per 2-0 che avrebbe condannato il Padova domenica prossima (all’Euganeo si giocherà alle 17.30) a battere il Pordenone con 3 gol di scarto per avere la certezza di passare il turno. E invece, quando la gara sembrava ormai segnata e la qualificazione dei biancoscudati aggrappata all’impresa, i neroverdi di Tedino hanno trovato, al 92’, la rete di Savio, abbastanza fortuita, che ha fatto sorridere il tecnico biancoscudato e il vicepresidente Edoardo Bonetto, presenti in tribuna.

Ore 09.20 – (Mattino di Padova) Ritrovo alle 17.15, fischio d’inizio alle 18 e poi vecchie glorie e tutti i tifosi a cena assieme per inaugurare la kermesse di “Appiani in festa” al parcheggio sud dello stadio Euganeo. Dalle 20 la stagione sarà rivissuta attraverso aneddoti e filmati, e le maglie “replica”, indossate dalle due squadre nella partita del pomeriggio, saranno messe all’asta a favore dell’associazione Uniti per crescere, che è a sostegno dei bambini con malattie neurologiche. “Appiani in festa”, quindi, andrà avanti fino a domenica prossima con un ricco programma. Domani serata dedicata alla Tribuna Fattori, mentre mercoledì è il giorno della presentazione della prima squadra, condotta da Lady Helen. Sul palco saliranno i protagonisti della prossima stagione, assieme ai quali saranno presentate anche la squadra del calcio Padova femminile e del calcio Padova a 5. Giovedì concerto dei Joe Back, venerdì dei Supernova, sabato degli Havana. Sempre sabato, alle 17.30, sarà presentato il libro, alla presenza dell’autore Simone Nastasi, “Il caso Speziale”. Ogni sera stand culinari e dj set.

Ore 09.10 – (Mattino di Padova) Il croato, invece, non si è lasciato benissimo con la piazza padovana, pubblicamente non è più tornato, ma ha accettato di buon grado l’invito ed è rimasto nel cuore di tantissimi tifosi. E poi ci saranno tanti altri giocatori amatissimi, da “Nanu” Galderisi al capitano Damiano Longhi, passando per Coppola, Balleri e Gabrieli. Ancora in forse l’allenatore Mauro Sandreani (oggi nello staff della Nazionale con Antonio Conte) e il portiere Adriano Bonaiuti, che aspetta solo di ricevere la giornata libera da Roberto Mancini (è all’Inter e segue Handanovic) per tornare a riabbracciare i vecchi compagni. I ragazzi del ’95 sfideranno in amichevole una selezione di tifosi della “Fattori”, alla quale si uniranno anche il presidente del Padova Giuseppe Bergamin con il figlio Marco e il vice-presidente Edoardo Bonetto. Teatro della sfida non sarà lo stadio Appiani, inagibile per i lavori di ristrutturazione della tribuna ovest, ma il centro sportivo Gozzano alla Guizza, dove si allena la prima squadra biancoscudata.

Ore 09.00 – (Mattino di Padova) È il giorno in cui, per forza di cose, si dovranno rispolverare vecchie bandiere, maglie, sciarpe. Ma forse è meglio munirsi anche di fazzoletti per asciugare qualche lacrima, perché la commozione, per chi ha il Biancoscudo nel cuore, sarà tanta. Per festeggiare il ventennale della storica salvezza di Firenze in Serie A, la Tribuna Fattori ha organizzato il ritrovo delle vecchie glorie che parteciparono al campionato 1994/95. Esattamente come successe lo scorso anno, con i protagonisti dello spareggio di Cremona in campo all’Appiani, il Padova che disputò il primo campionato di serie A a distanza di 32 anni dall’ultima volta tornerà a giocare insieme. E ci saranno quasi tutti, a cominciare dai due elementi più attesi e amati di quella stagione: Michael Kreek e Goran Vlaovic. L’olandese a Padova ogni tanto torna anche per lavoro (è nello staff tecnico delle giovanili dell’Ajax) e vent’anni fa calciò il rigore decisivo che salvò i biancoscudati e mandò in B il Genoa.

Ore 08.30 – Questo è il programma allenamenti del Calcio Padova dal 24 al 25 Agosto 2015. Lunedì 24 Agosto Riposo, Martedì 25 Agosto ore 16.00 presso Centro Sportivo Memo Geremia (Guizza).

Ore 08.28 – Padova, Coppa Italia Lega Pro: la sfida col Pordenone all’Euganeo si giocherà il 30 agosto.

Ore 08.26 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.24 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Macron Store, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 23 agosto: primo giorno di riposo per i Biancoscudati, che dovranno vincere con due gol di scarto domenica per passare il turno in Coppa Italia in virtù del 2-1 esterno del Mantova a Pordenone di ieri.




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