Live 24! Reggiana-Padova, -4: Bucolo in gruppo, a parte Altinier ma domenica ci sarà

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Ore 22.30 – (Il Piccolo) La buona notizia per l’Unione Triestina 2012 è che nel girone di quest’anno non c’è l’Altovicentino, la brutta è che c’è un Venezia che sta preparando uno squadrone. Ma è difficile prevedere ora il valore delle squadre: il tecnico Cristiano Masitto pensa infatti a un girone molto incerto, anche se riconosce che proprio il Venezia potrebbe essere la squadra da battere: «Sarà un girone equilibrato, dove probabilmente a spiccare di più è il Venezia, ma credo che chi avrà la fortuna e la bravura di partire bene e acquisire subito autostima, potrà ritagliarsi uno spazio importante». E a proposito di partenza del girone, non passa inosservato che l’Unione 2012 nelle prime cinque giornate affronterà ben quattro neopromosse (Liventina, Calvi Noale, Campodarsego e Levico Terme), solo l’Abano che incontrerà alla seconda giornata è esperta della categoria. Certo, c’è anche il rovescio della medaglia dell’entusiasmo che si portano al via questo tipo di squadre. Masitto spiega perché incontrarle subito potrebbe non essere proprio un vantaggio: «Avrei preferito in verità incontrare il Venezia e altre squadre più blasonate all’inizio – dice il tecnico – anche per sapere meglio le nostre caratteristiche e il nostro valore visto che siamo tutti nuovi. Le neopromosse invece iniziano con un’ossatura portante già buona che si portano dietro dallo scorso anno e per questo sono temibili. Io non le vedo come quattro partite contro neopromosse, ma a sfide contro avversarie del nostro girone. Debuttare in casa invece è una buona cosa e mi fa piacere, perché non vediamo l’ora di giocare al Rocco».

Ore 22.10 – (Corriere delle Alpi) Il Ripa Fenadora si candida ad essere la sorpresa del campionato, la mina vagante. «Possiamo giocarcela contro tutte, siamo una squadra giovane e con il ritmo possiamo mettere in difficoltà chiunque», dice il terzino Michael Salvadori dopo l’uscita del calendario di serie D. «Sono contento che sia il girone a 20 squadre, perché siamo una squadra nuova e nelle prime partite non saremo al cento per cento. Le uniche sorprese rispetto alle previsioni sono l’inserimento della Virtus Vecomp che non mi aspettavo e l’assenza dell’Altovicentino, ma va meglio così perché è una gran squadra». L’esordio per l’Union sarà domenica in casa, a Rasai, contro il Campodarsego e Salvadori è ottimista: «Nessuna partita è facile, ma giocare la prima in casa può essere un aiuto. Il pubblico poi può essere l’uomo in più per noi», sottolinea. «Abbiamo cominciato la preparazione prima di tutte le altre squadre e qualsiasi avversaria sarebbe andata bene, perché abbiamo tanta voglia di iniziare. Che sia il Campodarsego o che fosse stato qualcun altro non importa, andremo in campo per vincere. Siamo pronti, abbiamo tanto entusiasmo e tanta voglia, e lo dimostreremo in campo». Il derby sarà alla settima giornata, l’11 ottobre in casa. «Intanto pensiamo a domenica, per la settima giornata c’è tempo. Non guardiamo troppo avanti». In pole position, Salvadori vede «Venezia e Luparense. In seconda fascia il Belluno, che se la può anche giocare per il campionato, e ci metto anche l’Abano». Le sfide più affascinanti, naturalmente quella con il Venezia e la Triestina, in due stadi da serie A. «Ma il derby è la partita più bella. Rispetto all’anno scorso, penso che ci sarà più equilibrio. Non c’è nessuna squadra materasso».

Ore 21.50 – (Corriere delle Alpi) «Il Venezia è la squadra favorita per vittoria finale, dopo di lei ci sono tante squadre che possono giocarsela e tra queste c’è anche il Belluno». Il mister del Belluno Roberto Vecchiato ha le idee chiare dopo aver letto il girone C, quello dove è stata inserita anche la sua squadra. La sorpresa è l’assenza dell’Altovicentino e il Venezia sarà la corazzata favorita per il primo posto. «L’Altovicentino è stato inserito in un girone veramente tosto dove ci sono squadre molto blasonate come Parma e Piacenza – commenta Vecchiato – il Venezia è stato inserito in quello C, per dargli maggiori possibilità di salire di categoria. La squadra veneziana è il Pordenone o il Padova degli anni scorsi, dopo di loro ci sono diverse società che lotteranno per le posizioni successive tra cui noi, l’Abano, la Luparense, la Triestina e il Mestre. È un bel girone da venti squadre, giocheremo tanti mercoledì e ovviamente partiamo con l’idea di voler far bene e di vincere tutte le partite. Vogliamo migliorare le passate stagioni e siamo fiduciosi di poterlo fare ma allo stesso tempo sappiamo che non sarà facile. Siamo pronti a raccogliere soddisfazioni ma anche ad affrontare difficoltà». Domenica si comincia con il Tamai. L’appuntamento è per le 15 al Polisportivo. «È una squadra difficile da affrontare – conclude l’allenatore del Belluno – giocano chiusi e ripartono in velocità. Inizio tosto? Tanto bisogna affrontarle tutte». Per quanto riguarda la rosa Vecchiato dovrà fare a meno sicuramente di Giovanni Pescosta per le prossime due settimane. Il giovane terzino gialloblù è alle prese con una botta al metatarso e per i prossimi giorni dovrà tenere fermo il piede. Gli altri giocatori ad oggi sono tutti a disposizione.

Ore 21.30 – (Corriere delle Alpi) Si parte domenica, ed è già una bella notizia. Partono entrambe in casa, e dopo due anni di totale alternanza casa-trasferta con la rispettiva cugina è anche questa una notizia. Non ci sono due big; e questa forse è la notizia più bella. E giusto per, il derby d’andata arriva prestino, alla settima giornata. Anche questa non può non essere una notizia. Belluno e Ripa Fenadora ieri mattina si sono viste finalmente disegnare davanti il loro percorso al quale saranno chiamate nel prossimo campionato di D. Prima sono uscite date e orari, poi i gironi e infine il calendario. Manca quella della Coppa Italia che però rischia di essere poco più di un impiccio, per chi già ha sei turni infrasettimanali. Gironi. A venti, e non poteva essere altrimenti. Talmente tante le trivenete coinvolte che non poteva che essere così. E allora, vai con ben sei turni infrasettimanali e un grosso impegno organizzativo, oltre alla fondamentale questione sportiva. Però, se da una parte c’è questo svantaggio, dall’altra le due bellunesi qualcosa di positivo l’anno avuto. Altovicentino e Delta, due che se finivano nel girone C probabilmente lo dominavano, sono andate nel gruppo D. Quello del Parma. Avrà festeggiato soprattutto il Belluno che qualche mira d’altissima classifica non la nasconde mica. In Emilia anche l’Arzignano, che pure aveva costruito una bella squadretta. Meglio così. Calendario. Tamai e Campodarsego bagneranno l’esordio delle due compagini nostrane. Che alla prima saranno entrambe al Polisportivo e per quasi tutta la stagione, quando una giocherà in casa lo farà anche l’altra. Un peccato per quei tifosi che la domenica facevano volentieri la spola tra Pedavena, ora Rasai, e Belluno. Un classico per il Belluno l’uscita con i tamaioti, una novità per i neroverdi. La settimana dopo i primi viaggi in casa di due neo promosse. A Noale scenderà il Belluno, a Motta di Livenza la squadra di Lauria. Successivamente il primo infrasettimanale. Girone di ritorno al via mercoledì 6 gennaio, mentre sempre in casa la chiusura della stagione per tutte e due. L’8 maggio al Polisportivo ci sarà la Liventina, a Rasai la Luparense. Derby. Quest’anno, arriva relativamente presto. L’11 ottobre, anzi quasi certamente il 10 visto che dovrebbe esserci il consueto anticipo, a Rasai ci sarà la quinta sfida provinciale. Bilancio, in campionato, perfettamente pari. Una vittoria a testa e due pareggi. Sarà invece il 21 febbraio il ritorno al Polisportivo. Date, turni infrasettimanali e soste. Si parte domenica per chiudere, appunto l’8 maggio. Il girone d’andata si concluderà invece il 20 dicembre. Ben sei le partite piazzate in mezzo alla settimana; 16 settembre, 14 ottobre, 11 novembre, 6 gennaio, 24 febbraio, 24 marzo con quest’ultimo che è il consueto anticipo al giovedì prima di Pasqua. Coppa. Per ora ci sono solo le date. Il 30 settembre gioca il preliminare, mentre il 28 ottobre il primo turno. Finale il 15 maggio.

Ore 21.00 – (Alto Adige) Si comincia o non si comincia? Non è un dubbio amletico ma poco ci manca, perché, in questi giorni, negli uffici della Legapro l’interrogativo corre sul filo. Domenica 6 settembre è annunciato il varo della nuova stagione agonistica ma soltanto domani si saprà se effettivamente si potrà alzare questo benedetto sipario. Al momento, difatti, la terza serie professionistica vive di “siparietti”, ore di rappresentazioni condite da tensioni ed anche di carte bollate. Le società, difatti, sono assolutamente contrarie alla formula Tavecchio il quale, facendo di necessità, virtù ha “varato” tre gironi da 18 squadre. Il format con 54 “sorelle” non va giù proprio a nessuno, a cominciare dal presidente del Forlì Stefano Fabbri che annuncia ricorsi legali affinchè venga ripristinata la visione a 60 squadre. Come? Semplice, con il reintegro delle società non ammesse. Fuori dai cancelli della Federazione va in scena la contestazione generale condita dagli echi di quelle società che insistono affinchè l’inizio del torneo possa slittare di qualche settimana. Ciò consentirebbe alle ripescate, che già godono di una finestra (20 giorni) suppletiva di mercato, di potersi presentarsi adeguatamente al fischio d’inizio. E quanto per non farci mancare nulla contro un siffatto palcoscenico, è arrivato anche l’espresso dissenso di Damiano Tommasi, presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, che ha più volte ribadito il concetto che “la Legapro è a 60 squadre”. E Tavecchio cosa fa? Il presidente ostenta tranquillità e fiducia, forse anche per il fatto che le società, che hanno fatto ricorso al Coni contro la delibera del 7 agosto, non hanno invece fatto nulla su quella riguardante la tassa di 500 mila euro. Questo vuol dire che vengono mantenuti saldi i requisiti per l’ammissione (da qui la tassa) per cui la decisione del Coni non farà altro che ribadire la “formula” delle cinquantaquattro squadre. Detta cosi sarebbero avallate la composizione dei tre gironi, seppur con qualche lieve modifica. Nel girone A, difatti, quello dell’Alto Adige l’incognita non è svelata con l’inserimento del Savona bensì con quello della Pro Patria. I liguri ”scivolano” nel girone B. Sempre che, attenzione, che sia Savona che Pro Patria riescano a produrre entro brevissimo tempo gli adempimenti previsti. Il livello del marasma è accentuato anche da Teramo, Vigor Lamezia e Torres, società condannate dalla Corte d’Appello che hanno chiesto la sospensione dei campionati. Bene, a questo punto crediamo che non manchi proprio nulla in termini di suspence. Domani ogni arcano sarà risolto (speriamo) per cui sapremo se la prima giornata sarà da fare…oppure no. In vista del (possibile) debutto contro l’Albinoleffe, l’Alto Adige lavora nella quiete di Maso Ronco. Il ds Piazzi è riuscito a piazzare l’ultimo esubero, definendo il trasferimento al Cuneo di Chinellato. Inoltre il centrale Pacifico ha risolto il contratto e si è accasato al Varese. “Adesso abbiamo due giocatori per ruolo, una prospettiva ottimale per un allenatore. L’Albinoleffe? Ieri (lunedì per chi legge, ndr) l’ho vista in Coppa Italia dove ha perso in casa e per 4-0 contro il Giana Erminio, ho visto comunque una squadra che esprime veramente un buon calcio. L’intelaiatura dell’Albinoleffe è di un certo spessore, a partire dell’esperto centrocampista Perini. I lombardi volevano ulteriormente raffozzarsi soprattutto nel settore d’attacco e, nell’ultimo giorno di mercato, hanno portato a casa due ottimi acquisti per il reparto: Domenico Danti e Andrea Soncin. In difesa hanno concluso con Kevin Mathiew Vinetot, che è un pezzo da novanta. Insomma l’Albinoleffe sarà per noi un test importante perché dotato di qualità di collettivo e di spiccate individualità. Per quanto ci riguarda non temiamo nessuno, l’Alto Adige ha già fatto vedere di che pasta è fatto e, sono sicuro, in vista del debutto sarà cresciuto ulteriormente”. Giusto, a patto che però si cominci!

Ore 20.30 – (La Provincia Pavese) «Farò sempre il tifo perché il Pavia possa centrare la promozione in serie B». Parola di ex capitano, quella di Andrea Soncin nel suo primo giorno da calciatore dell’Albinoleffe. Un trasferimento in prestito per l’attaccante concretizzatosi nell’ultimo giorno di calciomercato dopo che per lui nelle ultime settimane si era capito non c’era più spazio nel progetto azzurro. «E’ stata una scelta dolorosa perché a Pavia ho vissuto una bellissima stagione, dove da subito ho avuto grande affetto da tifosi e dalla città, che ho sentito anche in queste settimane dove sono state dette tante cose – spiega Soncin – Da parte mia c’era la massima disponibilità a restare, ho avuto un confronto chiaro anche con il mister e mi ero dato pronto a giocare le mie chance. Poi le cose sono andate in altra maniera e alla fine per il bene di tutti si è cercata una soluzione alternativa». Quanto all’ultima annata, Soncin non ha dubbi: «Straordinaria perché va sempre ricordato da dove eravamo partiti e le emozioni vissute mi rimarranno sempre dentro – ribadisce l’ex capitano azzurro – Ad un mese dalla fine del campionato avevamo avuto dei match-ball per vincerlo, ma non ci siamo riusciti. Comunque quanto fatto va valutato più che positivamente ed è la base da cui ripartire per un obiettivo più importante e stabilito come quello della promozione della serie B. Mi piace anche – conclude Soncin – ricordare un altro traguardo centrato nello scorso campionato, quello di aver riportato passione ed entusiasmo riempiendo lo stadio Fortunati». Negli ultimi giorni di calciomercato si erano accostate diverse squadre al nome di Soncin, poi si è arrivati al passaggio all’Albinoleffe. «Il mio non era un discorso economico, mi interessavano cose chiare e le ho trovate nell’Albinoleffe che ha dimostrato fiducia e stima in me – dice Andrea Soncin – Approdo in un club che punta su una squadra giovane, ha sempre perseguito una politica di crescita e nell’ambito di questo progetto mi affida un ruolo importante per la mia esperienza. Per questo ho accettato una sfida che presenterà anche delle difficoltà ma è certamente stimolante».

Ore 20.10 – (La Provincia Pavese) Nell’ultima giornata di mercato, il Pavia è riuscito a sfoltire la rosa a disposizione di mister Marcolini, ma restano ancora almeno tre elementi da svincolare. E intanto il rinvio del debutto casalingo del Pavia è ufficiale: Pavia-Pro Patria si disputerà al Fortunati il 16 settembre, il mercoledì successivo alla trasferta degli azzurri a Cremona, i 13 settembre. La notizia è stata comunicata dal commissario straordinario di Lega Pro ieri pomeriggio insieme al completamento dei gironi che ha visto la Pro Patria ammessa come 18esima squadra nel girone A. Intanto emerge la soddisfazione del direttore generale azzurro Nicola Bignotti per le operazioni di mercato. «Siamo riusciti a definire le partenze di qualche giocatore in esubero. Corvesi è passato definitivamente al Prato, Rossso alla Cremonese, Soncin in prestito all’Albinoleffe, mentre Bracchi ha rescisso. Abbiamo tesserato invece l’ex Real Vicenza Pavan. Quindi ci possiamo considerare soddisfattidi quanto fatto nelle ultime ore». C’erano altri elementi che non rientrano nell’elenco dei 24 che il Pavia dovrà depositare: tra questi Cardin che è stato vicino alla Spal, e poi anche Angelotti e Grbac. Possibilità di rescissione per questi elementi ? «No – risponde Bignotti – la possibilità è di trattare ancora questi giocatori con squadre che sono state ripescate e che quindi hanno mercato aperto per le prossime settimane». Il rinvio della gara con la Pro Patria costringerà il Pavia a cercare un’avversaria per una gara amichevole nella giornata di domenica per. E c’è anche il rischio del ricorso al Coni del Seregno che potrebbe bloccare l’inizio della stagione intera di Lega Pro. Un’estate di grande confusione per il calcio italiano. Una situazione scomoda e strana. « Ormai è consuetudine – allarga le braccia il dg azzurro –. Anche nelle stagioni precedenti è stato così e non è quindi una novità in assoluto che ci siano problemi per un motivo o per l’altro. Ma quello che conta per il Pavia è di lavorare pensando solo di farsi trovare pronto alla partenza con la giusta determinazione». Il Pavia è considerato favorito per la promozione in serie B: come si vive questa situazione in via Alzaia? “«Non siamo gli unici ad avere quest’obiettivo. L’importante è essere consci che c’è molto da fare per ambire a questo traguardo finale e bisogna stare con i piedi per terra. Abbiamo una buona squadra ma non siamo gli unici ad averla nel girone A». A questo proposito il debutto il 13 settembre a Cremona sarà quindi subito un test interessante per le ambizioni del Pavia. La Cremonese sulla carta si presenta come un osso duro ? «Non ci sono gare facili in questo campionato. E’ una trasferta difficile quella sul campo della Cremonese come sarebbe stato difficile affrontare per motivi diversi una ripescata come la Pro Patria che magari poteva mettere in campo la voglia di far bene. E poi dovremo abituarci quest’anno a sapere che chi giocherà contro il Pavia considerato tra le favorite per la serie B lo farà sempre con il coltello fra i denti».

Ore 19.40 – (Gazzetta di Mantova) Ultimo arrivato in casa biancorossa, Valerio Foglio si presenta ai cronisti allineato al mantra che rimbalza da settimane tra le mura di viale Te: «Quella offertami dal Mantova è una grande opportunità, a ciascuno di noi giocatori sono richieste fame di risultati e cattiveria agonistica – sottolinea l’esterno difensivo sinistro, lo scorso anno in campo al Martelli con le maglie di Monza e Novara -. Si possono fare considerazioni sulle qualità e sul passato di un atleta ma alla fine conta solo il responso del campo, soltanto il presente». Riferisce del suo arrivo come l’esito di una trattativa-lampo: «Si è concretizzato tutto molto rapidamente, d’altro canto come si può rifiutare questa maglia?». A maggio si è operato a una spalla ma col Novara ha svolto buona parte del ritiro, lavorando soprattutto sotto il profilo fisico e aerobico: «Ora la spalla è ok, non mi resta che ritrovare confidenza col pallone e mettermi al pari con i compagni. Per caratteristiche agisco a sinistra e lo scorso anno ho avuto una certa confidenza col gol (ne ha segnati 4, ndr). Dei miei nuovi compagni conosco in particolare Ruopolo e Momentè, che erano con me all’AlbinoLeffe». Nonostante l’ennesimo colpo piazzato il ds Alfio Pelliccioni non getta la maschera: «Le partite non si vincono sulla carta, servono umiltà e giusti equilibri. Foglio è un altro top player al nostro servizio. Di certo siamo più competitivi ma il nostro valore assoluto ancora non lo conosciamo». Pelliccioni intanto sta ancora cercando una collocazione a Francesco Uliano, nel mirino di Messina e Pro Patria.

Ore 19.10 – (Gazzetta di Reggio) Doppia seduta d’allenamento per Angiulli e compagni. Buone notizie arrivano dall’infermeria dove solo Pesenti e Giannone non saranno in grado di recuperare in vista del match programmato per domenica alle ore 17.30 col Padova per la prima di campionato. Ieri il fantasista presentava una vistosa borsa del ghiaccio sul ginocchio sinistro. Danza, Rampi e Maltese hanno lavorato a parte ma ci sono speranze per il loro recupero. Vacca e Messetti ( il veneto ieri in abiti civili) lasceranno Reggio anche. Pur presenti in via Agosti, non hanno lavorato col gruppo. Per il tecnico Alberto Colombo sono giornate fondamentali nelle quali amalgamare il più possibile gli ultimi arrivati e far metabolizzare agli altri le partenze, il tutto dovendo allestire un undici competitivo per la gara coi veneti se verrà confermata in settimana: tanto lavoro con la palla provando schemi per andare sul fondo a fare cross ed un minitorneo quattro contro quattro sono stati il menù del giorno sul campo. Da segnalare il repentino ritorno all’ovile di Bianciardi, lasciato libero dalla Vigor Lamezia in quanto retrocessa in Serie D. Oggi allenamento alle ore 16.30.

Ore 18.50 – (Gazzetta di Reggio) La Reggiana nelle ultime ore di mercato ha trovato l’accordo per la rescissione di Nicolas Bovi e ora il digi Ferrara dovrà trovare una soluzione per il reggiano Erik Panizzi. Messetti e Marcello Possenti che non rientrano nei progetti granata. Le ultime mosse di mercato della Reggiana riguarderanno la cessione a titolo definitivo di Antonio Vacca al Catania e l’ingaggio di Vasile Mogos, esterno destro del Lumezzane che si è svincolato dal Teramo. Sono due operazioni giàdefinite e che oggi saranno formalizzate. Contemporaneamente il digi Ferrara ingaggerà un centrocampista che possa andare a sostituire Vacca anche se con diverse caratteristiche. Oggi, in pratica, la Reggiana cederà Vacca e ingaggerà Mogos e un centrocampista, poi penserà al difensore centrale e se capiterà l’occasione a un attaccante. Si può dire che il mercato dei granata si concluderà complessivamente con 14 arrivi (Danza dalla Pro Vercelli, Castellana dal Pro Piacenza, Pesenti dall’Albinoleffe, Di Nicola dal Pescara, Arma dal Pisa, Frascatore dalla Roma, Loi dal Cagliari, Rossini dal Savona, Nolè dal Bassano, Meleleo dal Milan, Silenzi e Di Carlo dall’Inter, Mogos dal Teramo e un altro centrocampista) e cinque partenze: Mignanelli al Pescara, Vacca al Catania, Sinigaglia alla Pistoiese, De Giosa al Foggia e Bovi svincolato. Bianciardi è tornato in granata. Si potrebbe parlare di una mini rivoluzione soprattutto per quanto riguarda attacco e difesa con a centrocampo la variabile Vacca che, però, è bene ricordare era arrivato a Reggio a gennaio. Una Reggiana tutta da scoprire dunque? In parte sì ma che avrà alcuni precisi punti di riferimento: Spano in difesa, Angiulli e Bruccini a centrocampo, Siega in attacco e soprattutto il tecnico Colombo. Alla corte della Reggiana sono arrivati diversi atleti classe 1997: dopo Christian Silenzi, figlio di Andrea, ieri è stato tesserato Gabriele Di Carlo. Un altro attaccante di scuola Catania che l’Inter aveva ingaggiato e ora ha girato in prestito alla Reggiana. Sempre in tema di giovani c’è da registrare il rientro dall’Inter del baby Matteo Rizzi che la Reggiana ha girato al Cesena dove ritroverà Tamagnini. Altro cambio di maglia per un granatino: Amarildo Saula ha lasciato la Lazio per accasarsi al Carpi.

Ore 18.30 – (Gazzetta di Reggio) Oggi Antonio Vacca firmerà per il Catania. E’ tutto già scritto e lo stesso digi Raffaele Ferrara ne è cosciente dato che la volontà del giocatore e la sua decisa presa di posizione ha il sopravvento sulle logiche dei granata. «La Reggiana ha subìto la scelta di Antonio Vacca – rimarca il digi granata – dato che per noi non era sul mercato. Non c’è una trattativa con il Catania per la sua cessione ma una scelta del giocatore di lasciare la Reggiana. Abbiamo ascoltato le sue motivazioni». Si può dire che Vacca è del Catania? «Avremo (oggi) un definitivo incontro con il Catania per definire la situazione». Un fulmine a ciel sereno? «Noi siamo penalizzati da questa operazione per diversi motivi: prima di tutto per il valore del giocatore e poi perché è uscita negli ultimi tre giorni di mercato. Siamo rimasti spiazzati». Ingiusto trattenerlo? «Ricordo una frase il giorno del mio arrivo a Reggio dove dissi che un giocatore deve essere orgoglioso e motivato nel vestire la maglia granata. Se non ci sono le condizioni, è penalizzante per il gruppo e per il rendimento dello stesso atleta». E amareggiato? «Diciamo deluso perché queste complicazioni hanno scombussolato tutto il nostro progetto». Sarà sostituito oppure sarà promossa titolare Maltese o Danza? «Se esce Vacca prenderemo un centrocampista perché la nostra idea era avere cinque atleti di categoria più dei giovani di valore. Il rammarico – come detto – è di avere scoperto a tre giorni dalla chiusura la volontà di Vacca di andare via». Venendo al difensore Mogos del Lumezzane, vestirà la maglia granata? «Su questo esterno destro ci stavamo lavorando da tempo. Abbiamo un accordo sulla parola e mi auguro sia rispettato». Oggi ci sarà la firma? «Spero di sì. E’ un atleta che tatticamente e fisicamente può offrire un prezioso contributo alla causa granata». E per il difensore centrale ci sarà un nuovo arrivo? «Abbiamo un paio di nominativi da valutare ma non è stata fatta una precisa scelta. Abbiamo, però, abbastanza tempo per trovare il sostituto di De Giosa». A breve, quindi, sono tre le operazioni: l’uscita di Vacca e l’arrivo di Mogos e di un centrocampista? «E’ così, queste sono le urgenze». Dodici giocatori in entrata e cinque in uscita. «Non è ancora tempo di bilanci perché la nostra campagna di rafforzamento non la ritengo chiusa». Sono arrivate anche dei giovani diciottenni. «I vari Silenzi, Meleleo e ora Di Carlo saranno a metà strada tra Berretti e prima squadra. Di Carlo è un ragazzo che, come Silenzi, arriva dall’Inter». Sostituirà Sinigaglia? «Riteniamo che il nostro parco attaccanti sia più che sufficiente ma siamo vigili». Dopo Bovi ci saranno altri accordi per una risoluzione del contratto? «Vediamo anche cosa succede giovedì. Se la Lega Pro sale a 60 squadre sarà possibile cedere alle riammesse alcuni giocatori che oggi riteniamo in esubero». Come giudica la rosa della Reggiana? «Avevamo ipotizzato di avere 22 giocatori tra esperti e giovani, direi che più o meno ci siamo».

Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «Un rinvio della Legapro ci darebbe una settimana in più per conoscerci, per proseguire il lavoro dal momento che il Pordenone ha iniziato più tardi di altri». Parla così, il tecnico neroverde Bruno Tedino, a pochi giorni dall’esordio in campionato. All’orizzonte c’è la possibilità di uno slittamento dell’avvio del torneo, e Tedino ci pensa: «Ma per ora – raddrizza il tiro – noi lavoriamo per giocare domenica contro la Pro Piacenza». E proprio in questo senso arrivano buone notizie: il Pordenone, infatti, ha recuperato definitivamente l’attaccante Luca Strizzolo e il difensore Andrea Ingegneri, che saranno arruolabili per la trasferta di domenica. Ancora a parte, invece, Axel Gulin, Alberto Filippini e Michele De Agostini. Indietro anche il difensore Paolo Marchi. SCADENZE – Vive anche di questo, la marcia di avvicinamento alla prima giornata di Legapro. Vive di dubbi e pronunciamenti, di sentenze e rinvii. Il primo, in questo senso, è stato reso ufficiale ieri. Non si giocherà, infatti, la gara tra Pavia e Pro Patria, ripescata in extremis. I bustocchi, riammessi a completamento dell’organico nel girone A, disputeranno la prima giornata il 16 settembre. Nel frattempo dovranno completare gli adempimenti necessari all’iscrizione al campionato entro il 10 settembre. Infine c’è in ballo la posizione del Seregno, che attende il pronunciamento del Coni in arrivo domani. La squadra lombarda punta a una Lega Pro da 60 squadre: un’eventualità, questa, che farebbe quasi certamente slittare lo start del torneo. BIGLIETTI – In attesa di quest’ultimo pronunciamento di una lunga estate tormentata per il calcio italiano è stata attivata la prevendita per la partita di Piacenza contro la “Pro”, in programma alle 15 al “Garilli”. I residenti in Friuli Venezia Giulia possono acquistare i tagliandi esclusivamente se in possesso della Supporter Card, con possibilità dei titolari della stessa, grazie a «Invita due amici allo stadio», di acquisire 2 titoli di accesso per tifosi non tesserati. Gli esercizi autorizzati dalla prevendita (circuito Ticketone) sono il bar «Libertà», il bar «Cristallo» e la rivendita «Musicatelli» di Pordenone. Questi i prezzi: tribuna centrale 25 euro (ridotto a 15 euro), tribuna laterale 15 euro (ridotto a 10 euro), curva sud 10 euro. Gli under 14 pagheranno in ogni caso 2 euro. AFFARE – Infine la chiusura di un doppio affare tra Sacilese e Pordenone. I due fratelli De Anna (Marco, classe 1998 e Andrea, classe 1999) passano infatti tra le fila dei ramarri. Entrambi attaccanti, i due ex liventini si sono aggregati ieri alle giovanili neroverdi. Due prodotti del vivaio della Sacilese che ora tenteranno la scalata al professionismo.

Ore 17.40 – (Messaggero Veneto) La situazione potrebbe ancora cambiare, visto che domani si riunisce il Collegio di garanzia del Coni, ma a oggi non è previsto alcuno slittamento: la Lega Pro partirà domenica 6 settembre. Nel girone A, quello del Pordenone, è stata inserita la Pro Patria, al posto del Savona, inserito nel gruppo B. Torna il duello coi bustocchi? Non è detto: il club lombardo potrebbe anche non iscriversi al campionato. Situazione. Domani, a Roma, l’ente olimpico nazionale si pronuncerà relativamente al ricorso presentato dal Seregno, società a cui si sono poi aggiunti Sambenedettese, Taranto e Piacenza. Il quartetto contesta la riduzione del numero di sodalizi presenti al campionato, da 60 a 54. Una scelta per di più presa in corsa, ancor più discutibile a loro parere. E’ difficile, secondo indiscrezioni, che il Collegio di Garanzia dia loro ragione. Anche perché la riammissione del quartetto in serie C porterebbe a ricompilare anche tutti i gironi e calendari di serie D (e dilettanti), usciti proprio in questi giorni. Verosimile che non cambi nulla, e che si parta dunque questo fine settimana. Futuro incerto. Il Pordenone così andrà domenica alle 15 a Piacenza, con la Pro. Tutti partono regolarmente, tranne l’ultima ammessa: la Pro Patria, ripescata e inserita nel girone A privilegiando così il criterio geografico. Non se la passano bene, i bustocchi. Vavassori, il suo presidente, non sa se iscriverà la squadra. Ha tempo 10 giorni per farlo, per preparare i documenti e presentare la fideiussione di 400mila euro. Ci sarebbero delle cordate interessate a rivelare il club, ma sinora nessuno si è fatto vivo: al momento quindi il futuro è molto incerto, per i tigrotti. Se tutto dovesse andare per il verso giusto, debutterebbero il 13 settembre in casa col Cittadella. La Lega ha anche concessa una proroga fino al 20 settembre per il mercato. Ultimo capitolo. Si sta comunque andando verso l’atto finale di un’estate mai vista prima, tra processi, ripescaggi e riammissioni. A proposito, è stata richiamata una società coinvolta in “Dirty soccer”, la Pro Patria appunto. Decisioni che fanno riflettere, anche se tra pochi giorni tutti penseranno solo al calcio giocato.

Ore 17.10 – Queste le dichiarazioni rilasciate al termine dell’allenamento odierno da Carmine Parlato: “Bucolo? Solo un pestone ma niente di che, aveva preso una botta sul collo del piede ma si è allenato regolarmente. Altinier? L’abbiamo tenuto precauzionalmente a riposo per un affaticamento ai flessori, vediamo se domani tornerà già in gruppo ma comunque domenica sarà della partita. La Reggiana? Ci sto già pensando da domenica scorsa dopo la partita, ora bisogna parlare il meno possibile e lavorare di più correggendo gli errori fatti. Conoscendo la piazza dobbiamo concentrarci maggiormente sul campo e non pensare al resto, quindi parlando meno. Rinvio del campionato? Noi speriamo di giocare subito, ma siamo l’ultima ruota del carro… Dobbiamo concentrarci su altro adesso! Questa squadra deve pensare a lavorare ogni giorno con l’osso in bocca, perché quello che ho visto domenica mi è sembrato troppo brutto per essere vero”.

Ore 16.40 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 16.20 – Qui Guizza: partitella finale.

Ore 16.00 – Qui Guizza: schemi anti-Reggiana in corso.

Ore 15.40 – Qui Guizza: Bucolo rientra regolarmente in gruppo, mentre Altinier corre a parte.

Ore 15.20 – Qui Guizza: Biancoscudati già in campo per l’allenamento pomeridiano. Arriverà domani il nuovo acquisto Cucchiara.

Ore 15.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Sei gare, cinque di campionato e una di Coppa Italia, compresse tra il 6 al 30 settembre. Prima che ai nomi degli avversari il tecnico del Venezia, Paolo Favaretto, guarda al numero degli impegni ravvicinati. «Ci attende subito un tour de force, non saremo in condizione ottimale essendo il nostro lavoro in piena evoluzione, tuttavia è ovvio che faremo di tutto per rispondere presente. Dal 1′ all’ultimo di questa serie D avremo bisogno, in casa e fuori, dei nostri tifosi». Primo ostacolo – mentre il ds Giorgio Perinetti lavora all’ingaggio del brasiliano Vitor Barreto (ex Torino) – la trasferta in casa del Dro, appena ripescato dopo essere retrocesso ai playout (solo ai supplementari) con la Triestina. «È un vantaggio l’assenza dell’Altovicentino? Il mio dovere è di guardare a chi c’è, non a chi manca, e vedere ad esempio che chiuderemo i gironi con la Triestina la dice lunga su un campionato che non sarà una passeggiata. Sacilese, Belluno, Virtus Vecomp per non parlare dei derby: il vero rammarico è che contro il Mestre si giocherà di mercoledì e giovedì, non possiamo farci niente ma sa di beffa».

Ore 14.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Tre squadre nel girone C, con relativi derby. Venezia Fc, Mestre e Calvi Noale sono finite nel girone più ovvio, quello con la maggioranza delle venete (escluse le vicentine), più una manciata di squadre di Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige. E ritorna, quindi, il derby tra Venezia e Mestre, con il primo appuntamento mercoledì 11 novembre al Penzo e ritorno il 24 marzo del prossimo anno al Baracca. La Clodiense è finita invece nel girone D, con squadre toscane e soprattutto emiliano-romagnole (compreso il Parma), più le vicentine e alcune veronesi. Dopo non pochi rinvii, la Lega Nazionale Dilettanti ha finalmente ufficializzato la composizione dei gironi della serie D e sono stati sorteggiati i calendari. Si parte domenica 6 settembre, a meno di cataclismi dell’ultimo momento, leggi sentenze di riammissione e ripescaggio attese per domani. Trasferta annunciata quella del Venezia, che esordirà sul campo trentino di Dro, nell’Alto Garda: la concomitanza con la Regata Storica in laguna è la causa di forza maggiore per la prima partita lontano dal Penzo. L’esordio casalingo, invece, sarà per domenica 13 contro la Sacilese, già incontrata in pre-campionato. Esordisce in casa, ma comunque lontano dal Baracca, il Mestre che attenderà a Mogliano il Levico: la società arancionera ha ottenuto l’assegnazione dello stadio mestrino, che necessita però di alcuni interventi per renderlo omologabile per la Serie D. Fino a fine mese, dunque, il Mestre disputerà le partite casalinghe a Mogliano, in virtù dell’accordo con l’Union Pro che deteneva i diritti della D e li ha ceduti al Mestre. Fuori casa anche il Calvi Noale, che sarà impegnato al comunale di Este. Ma la trasferta più impegnativa, almeno sul piano dei chilometri, tocca senza dubbio alla Clodiense, che inaugura la nuova stagione in toscana, contro la squadra fiorentina del Borgo San Lorenzo. Nel girone C, insieme alle tre veneziane, si trovano quattro squadre della provincia di Padova, tre di Treviso, altrettante di Pordenone, due di Belluno, due di Trento, una di Trieste (la favoritissima Triestina), una di Verona (VirtusVecomp) e il Monfalcone (Gorizia). Gironi C e D a 20 squadre, questo comporta che nell’arco della stagione, che si concluderà domenica 8 maggio, sono stati programmati sei turni infrasettimanali: il primo già il prossimo 16 settembre, poi il 14 ottobre, l’11 novembre, il 6 gennaio (prima di ritorno), il 24 febbraio e il 24 marzo. Proprio nei due mercoledì 11 novembre e 24 marzo sarà di scena il derby Venezia-Mestre, prima al Penzo e poi al Baracca, sfida dai contorni storici, che si preannuncia fin da ora densa di polemiche. «So bene cosa significa, visto che da giocatore ne ho disputato uno quando ero nel Mestre e affrontammo il Venezia — ricorda il tecnico arancioneroverde Paolo Favaretto — i derby sono sempre partite più sentite delle altre, a volte il risultato non rispecchia i valori in campo perché c’è tanta più intensità. In questo campionato ci saranno più derby e tante partite che saranno vere battaglie». Anche il tecnico del Mestre, Francesco Feltrin, ha già cerchiato in rosso l’appuntamento sul calendario. «Saranno due partite molto sentite, è normale. Strano che le abbiano collocate proprio di mercoledì. E’ una sfida che mancava da tanti anni, ci sarà molta aspettativa. Ma non dimentichiamo che anche nei derby i punti in palio sono sempre tre». Il Venezia ha l’obiettivo di disputare un campionato di vertice e pure il Mestre vuole recitare da protagonista. «Vogliamo dire la nostra in questo campionato. Puntiamo ai play off, poi – dice mister Feltrin – vedremo che succede strada facendo». Oggi per il Venezia è in programma l’ultima amichevole precampionato, contro la Primavera del Padova (ore 15,30), presso gli impianti della Guizza. Già sicuri per domenica i forfait di Modolo e Cantini.

Ore 14.20 – (La Nuova Venezia) Gironi e calendari, finalmente si alza il sipario sulla serie D. Poche le sorprese, la provincia di Venezia è divisa, ma era un’ipotesi plausibile con Calvi Noale, Mestre e Venezia collocate nel girone C, Clodiense nel girone D con il Parma. Prima giornata con il Venezia a Oltra, in Trentino, contro il ripescato Dro, Mestre al Baracca contro l’altra formazione trentina, il neopromosso Levico Terme, infine la Calvi Noale che esordirà a Este. I derby tra Venezia e Mestre – prima volta dopo la fusione dell’87 – si giocheranno al mercoledì, penalizzando sicuramente entrambe le tifoserie. «Il girone raggruppa più o meno le squadre che si ipotizzavano alla vigilia» osserva Giovanni Soncin, tecnico della Calvi Noale, «l’unica sorpresa è offerta dallo spostamento di Altovicentino e ArzignanoChiampo nel raggruppamento del Parma». La Calvi Noale debutterà in serie D a Este, poi ospiterà la Sacilese e nel primo turno infrasettimanale andrà a Trieste. «Credo che quest’anno le incognite nelle prime giornate saranno superiori rispetto alle passate stagioni. Lo slittamento della Coppa Italia ha impedito di verificare la forza delle formazioni con i tre punti in palio, le amichevoli sono tali di nome e di fatto, quindi le incognite sono davvero tante. Se poi aggiungiamo che già alla terza giornata è previsto un turno infrasettimanale, le sorprese non mancheranno nelle prime giornate». «In questa prima parte della stagione, qualsiasi avversario andava bene» aggiunge Paolo Favaretto, tecnico del Venezia, «esordiremo contro il Dro, che merita tutto il nostro rispetto, come qualsiasi avversario. Io credo che l’elemento in più arriverà dai nostri tifosi per cui sono molto curioso nel vedere in quanti ci seguiranno domenica in Trentino. Dovremo dare il massimo perché rispetto agli altri siamo in ritardo. Il girone? Stupisce lo spostamento delle due vicentine. Il derby con il Mestre a metà settimana? Davvero un peccato, saranno due partite bellissime che avrebbero meritato una cornice di pubblico molto ampia». Sulla sponda arancionera, Francesco Feltrin lancia una proposta proprio sul derby. «Giocare entrambe le partite nel turno infrasettimanale penalizza soprattutto i tifosi. Visto che manca tanto tempo, si potrebbe pensare di giocarle alla sera, se esiste la possibilità. Mi aspettavo Altovicentino e AzignanoChiampo nel girone, magari non le padovane. Il Levico Terme è una neopromossa, ma non dovremo assolutamente sottovalutarlo».

Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Bassano scatenato: al colpo last-minute di Werner Seeber, messo a segno quando lunedì all’Ata Executive di Milano al gong delle 23 mancava davvero pochissimo, con Davide Voltan, si somma quello arrivato ieri sera con il trequartista Gianvito Misuraca. Misuraca, trequartista classe ‘90, nell’ultima stagione ha militato nel Pisa scendendo in campo in 31 occasioni e siglando 3 gol. Nella stagione 2013-2014 ha militato nel Nova Gorica dove in 30 presenze ha messo a segno 9 reti. In precedenza per lui molta esperienza acquisita in serie B con 66 presenze totali indossando le maglie di Vicenza e Grosseto e 5 reti siglate. A Milano lunedì sera Seeber stava trattando proprio Luis Alfageme e Gianvito Misuraca, entrambi svincolati, quando all’improvviso, attorno alle 22.45 è arrivata la svolta nel silenzio più assoluto del diretto interessato. Che ha comunicato l’operazione solo quando mancavano pochi minuti alla mezzanotte. Voltan, esterno offensivo che è sempre piaciuto molto a Sebber, che avrà una grossa chance di riscatto dopo le buone cose che aveva già fatto vedere nella Primavera del Padova e a Bassano avrà la possibilità di inserirsi in una squadra competitiva e che, sicuramente, avrà tutte le possibilità di lottare per la promozione in serie B anche quest’anno, dopo la finale playoff persa a maggio col Como. E senza dubbio la partenza di Nolè, che dal Bassano si è trasferito alla Reggiana, è stata coperta con l’arrivo di tre elementi di grande valore come Germinale, Voltan e Misuraca. Per altro lunedì sera con l’agente di Alfageme, Franco Zavaglia, si era arrivati a un passo dalla chiusura, tanto che i due avevano già i contratti in mano. Poi una richiesta considerata eccessiva e la virata netta verso altri lidi. E domenica, quando alle 17.30 (e non alle 17 come comunicato in un primo momento) arriverà la Cremonese al velodromo Mercante, si capirà se Seeber, ancora una volta, ci ha visto giusto.

Ore 13.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Mercato finito e obiettivo puntato verso l’esordio in campionato domenica prossima a Modena? Neanche per idea: Vicenza è una polveriera, con i tifosi che esprimono il loro dissenso alla campagna trasferimenti della società e chiusa con la cessione di Andrea Cocco, capocannoniere della scorsa serie B e terminale offensivo del Vicenza. La tifoseria non ha gradito e lo ha manifestato con forza soprattutto nei siti internet dedicati alla squadra biancorossa, dove la situazione venutasi a creare in via Schio è dipinta nei modi più disparati. Il caos è cominciato nella notte dopo la chiusura del mercato, dopo la cessione di Cocco al Pescara, operazione che il tecnico siciliana evidentemente non aveva avallato. Il confronto con i vertici di via Schio è stato molto duro, con Marino che ha sottolineato quanto fosse importante Cocco nell’economia del gioco della squadra che aveva in mente. Il confronto è proseguito anche nella tarda mattinata di ieri senza mezzi toni e Marino ha anche minacciato più volte l’ipotesi di dimettersi. Nella discussione — presenti il presidente di Vi. Fin. Alfredo Pastorelli, il massimo dirigente del Vicenza calcio GianLuigi Polato e il responsabile dell’area tecnica Paolo Cristallini — sono stati affrontati i punti dolenti della questione, senza però che venisse presa una decisione, sia in un senso che nell’altro. Verso l’una, all’uscita dalla sede di via Schio, nessuno dei protagonisti del confronto ha voluto dire qualcosa, bocche cucite e facce scure. L’aria, insomma, si tagliava con il coltello e l’impressione era che il faccia a faccia non avesse assolutamente risolto i dissidi e i contrasti tra le parti. Con la tifoseria in ebollizione, arrabbiata e delusa come non mai, e con Marino che stava meditando il da farsi, una delegazione di giocatori in rappresentanza di tutta la squadra ha voluto mostrare al tecnico siciliano tutta la stima e l’affetto che il gruppo nutre per il suo allenatore, andando a fargli visita e chiedendogli di restare alla guida del Vicenza. I giocatori biancorossi sono andati alla trattoria da Lovise a Costabissara, restando a lungo a colloquio con l’allenatore; una iniziativa indovinata, un gesto che Marino ha molto apprezzato e che potrebbe essere stato fondamentale nel convincerlo a restare. Nel tardo pomeriggio Marino ha poi incontrato di nuovo il presidente del Vicenza Gian Luigi Polato che ha cercato di risistemare le cose e di convincere il tecnico di Marsala a rimettersi al lavoro per preparare la prima di campionato che vedrà il Vicenza impegnato al Braglia di Modena domenica. Al termine Marino ha preso ancora un po’ di tempo per confrontarsi con lo staff, l’allenatore in seconda Massimo Mezzini, il preparatore dei portieri Catello Senatore, il preparatore atletico Mauro Franzetti e l’osteopata Giacomo Calcara, per conoscere la loro idea su una vicenda che ora dopo ora ha assunto contorni sempre più imprevedibili. L’attesa per la decisione del tecnico biancorosso si è protratta fino a tarda serata con la tifoseria vicentina attonita, arrabbiata e amareggiata, il tutto a pochi giorni dall’inizio del campionato di serie B che si appresta a partire nel peggiore dei modi. Solo dopo una lunga serie di riflessioni e di confronti con il suo staff, Pasquale Marino ha preso la decisione di restare alla guida della squadra biancorossa. Resta però da capire se i forti contrasti con la società biancorossa riusciranno ad essere superati completamente, condizione necessaria per permettere al Marino, al suo staff e alla squadra di lavorare con la necessaria serenità che, al momento, pare proprio non esserci.

Ore 13.20 – (Gazzettino) Tutte insieme le padovane nel girone C, che scatterà domenica con la prima giornata. Ieri la Lega ha diramato i calendari con Abano, Campodarsego, Este e Luparense San Paolo inserite nel campionato a venti squadre che include compagini del Triveneto, tra le quali anche Venezia e Triestina, mentre non c’è l’Altovicentino che è stato inserito nel girone D. Sarà una stagione ricca di derby: Campodarsego-Este (13 settembre); Luparense San Paolo-Abano (11 ottobre); Luparense San Paolo-Campodarsego (18 ottobre); Campodarsego-Abano (8 novembre); Luparense San Paolo-Este (6 dicembre); Abano-Este (20 dicembre). Previsti sei turni infrasettimanali. ABANO. Giorgione (trasferta), Triestina (casa), Dro (trasferta), Sacilese (casa) e Monfalcone (trasferta) è il cammino che attende i neroverdi a settembre. «Non potendo contare sul nostro campo che stanno rifacendo, è come giocare cinque partite in trasferta – sottolinea Massimiliano De Mozzi – Dispiace, ma purtroppo è così. Ci attende quindi un avvio di stagione con il punto di domanda, giocare sempre fuori non è facile. Sono comunque contento di fare parte del girone C, c’era timore stando alle ultime voci che ci mettessero ancora nel gruppo D». Sulle avversarie. «Il Venezia è inarrivabile, subito dietro metto Triestina e Belluno. Il nostro collocamento? Intorno a metà classifica, ma se facciamo un campionato di livello come l’anno scorso si può pensare alla medio-alta classifica». CAMPODARSEGO. Le prime avversarie saranno Union Ripa La Fenadora (trasferta), Este (casa), Giorgione (trasferta), Triestina (casa) e Dro (trasferta). «Non avevo preferenze sulle squadre da affrontare all’inizio – sottolinea Antonio Andreucci – ma mi sembra una bella partenza, nel senso che presenterà delle difficoltà. Ci prepareremo molto bene. Il fatto che le padovane siano insieme è una bella cosa, è sempre piacevole giocare i derby. E il girone ci soddisfa». Le favorite? «Il Venezia si sta attrezzando per il salto di categoria, attenzione anche a Virtus Vecomp, Triestina, Abano, Este e Luparense San Paolo. Il Campodarsego? Siamo una squadra completamente nuova, le verifiche saranno di partita in partita». ESTE. Il cammino iniziale prevede Calvi Noale (casa), Campodarsego (trasferta), Levico (casa), Tamai (trasferta) e Mestre (casa). «Non sarà un avvio facile – esordisce Andrea Pagan – ma dobbiamo fare diventare un vantaggio il fatto di giocare subito la prima partita in casa. È un campionato impegnativo, anche se dobbiamo pensare a noi e capire dove possiamo collocarci, fermo restando che vogliamo essere una protagonista. Le favorite? Venezia, Belluno, Mestre, Triestina, Luparense San Paolo e Abano». Intanto, è stato tesserato il centrocampista classe 1996 Maldonado in prestito dal Chievo. LUPARENSE SAN PAOLO. Sacilese (trasferta), Giorgione (casa), Virtus Vecomp (trasferta), Dro (casa) e Venezia (trasferta) i primi appuntamenti. «Dobbiamo avere la forza e la bravura di partire bene – sottolinea Daniele Pasa – in modo da creare anche entusiasmo nell’ambiente, pur mantenendo i piedi a terra. Non mi aspettavo l’uscita dell’Altovicentino, che insieme al Venezia si è allestito meglio di tutti. Per il resto conosciamo le nostre avversarie».

Ore 13.00 – (Mattino di Padova) Come una mitraglietta. Ieri mattina la Lega Nazionale Dilettanti ha sparato comunicati ufficiali come cartucce, pubblicando date, gironi e calendari della Serie D. Intorno alle 12.15 i tre “annunci” tanto attesi, uno dietro l’altro, si sono materializzati nel sito web istituzionale. Per la gioia di addetti ai lavori e tifosi che, a cinque giorni dall’inizio del campionato (anche se l’ipotesi slittamento al 13 settembre non era campata in aria), hanno finalmente conosciuto il loro destino. Ecco, allora, che l’ufficializzazione dei gironi finisce di diritto tra le buone novelle settembrine, soprattutto per le squadre padovane. Girone C. Este, Abano, Campodarsego e Luparense sono state inserite nel girone C. Sono ben 13 le formazioni venete concentrate in un raggruppamento reso avvincente da derby e rivalità storiche: oltre alle padovane, ci sono infatti tre veneziane (Venezia, Mestre, Calvi Noale), tre trevigiane (Giorgione, Liventina Gorghense, Montebelluna), due bellunesi (Belluno e Union Ripa La Fenadora) e una veronese (Virtus Vecomp Verona). Non manca lo zoccolo duro friulano, con Triestina, Fontanafredda, Sacilese, Tamai e Monfalcone. Per il Trentino, infine, Dro e Levico. Niente Parma. Il presidente del Campodarsego, Daniele Pagin, avrebbe voluto sfidare il Parma. Niente da fare. Avrà questo privilegio, ma ne avrebbe fatto volentieri a meno, il patron dell’Altovicentino Rino Dalle Rive, già beffato negli ultimi anni da Pordenone e Padova per il salto in Lega Pro. A sorpresa, la “corazzata” berica, insieme ad ArzignanoChiampo, Clodiense, Delta Rovigo e Legnago, è finita nel girone D, con Correggese, Forlì, Ravenna Imolese, Fortis Juventus, San Marino, Virtus Castelfranco, Sammaurese, Romagna Centro, Ribelle, Mezzolara, Lentigione e Bellaria. E Parma, naturalmente, che avrà pure le telecamere di Sky al seguito. Este, Abano, Campodarsego e Luparense non si possono lamentare: il girone C, nonostante Venezia, Triestina e Belluno, è più semplice, almeno sulla carta. Entrambi, però, sono a 20 squadre: ciò significa ben quattro turni infrasettimanali, due all’andata e due al ritorno (14 ottobre, 11 novembre, 24 febbraio, 24 marzo), oltre ai due già previsti da calendario (16 settembre e 6 gennaio). Le soste, invece, sono in programma il 27 dicembre, il 24 gennaio e il 27 marzo (Pasqua). Calendari. Domenica si parte con la prima giornata (calcio d’inizio alle 15). L’unica ad esordire in casa sarà l’Este, che ospiterà la Calvi Noale. Poi per i giallorossi sarà già derby (in trasferta) contro il Campodarsego, che per l’esordio assoluto in Serie D dovrà espugnare la tana dell’Union Ripa la Fenadora, in quel di Pedavena. Sacilese e Giorgione saranno le avversarie rispettivamente di Luparense e Abano. La Luparense se la vedrà poi con Giorgione e Virtus Vecomp (nel primo turno infrasettimanale), mentre l’Abano con Triestina e Dro. Hanno detto. «Era il girone che ci aspettavamo», commenta Daniele Pasa, mister della Luparense. «Ci aspetta una sfida difficile con la Sacilese, ma siamo convinti di potercela giocare. Abbiamo un buon organico, da medio-alta classifica». La Luparense, nel frattempo, ha ufficializzato tre acquisti, tutti “under”: Gianmarco Antonello (difensore, preso dal Bologna), Davide Perosin (esterno, dall’Altovicentino) e Eduard Marinca (portiere, dal Lanciano). È carico pure Andrea Pagan (Este): «Stupisce l’Altovicentino nel girone D, ma è un problema di chi dovrà vincere il campionato. Noi partiamo dalla media classifica, ma puntiamo a toglierci soddisfazioni. L’esordio in casa contro la Calvi Noale è positivo: la squadra è tutta nuova e ci teniamo a far bene davanti al nostro pubblico». Soddisfatto pure Antonio Andreucci (Campodarsego): «È un girone equilibrato, stimolante e pieno di derby. Mi preoccupa un po’ la prima con il Ripa, squadra ostica». Infine, Massimiliano De Mozzi (Abano): «Sono contento perché quest’anno non avremo trasferte lunghissime. Mi scoccia giocare le prime partite lontano da Abano: l’amministrazione comunale ha disposto il rifacimento del manto erboso. Saremo costretti a cercarci un campo per la seconda e la quarta giornata. E non è la prima volta …».

Ore 12.40 – (Gazzettino) È la Pro Patria la diciottesima formazione inserita nel girone A, che fino a ieri non aveva ancora un nome ben preciso (nel calendario era la cosiddetta “X”). Il Cittadella, dunque, domenica 13 settembre alla seconda giornata andrà a giocare a Busto Arsizio, sempre che il patron Vavassori iscriva la squadra alla Lega Pro, cosa che per ora non ha intenzione di fare, aspettando nuovi investitori che ancora non si sono fatti avanti. E sempre che il terzo grado di giudizio (il Collegio di Garanzia del Coni) non cambi le sentenze della Corta d’Appello federale. Una cosa perlomeno è certa: Cittadella-Cuneo si giocherà alle 17.30, mezz’ora dopo l’orario inizialmente previsto. La comunicazione è arrivata ieri sera. QUI TIFOSI. Domani alle 20 i club granata si troveranno per la prima riunione della nuova stagione sportiva. L’incontro servirà a verificare l’effettiva operatività dei club affiliati e la disponibilità alla copertura del materiale illustrativo (locandine e Cittanews) in occasione delle gare di campionato.

Ore 12.30 – (Gazzettino) Ieri pomeriggio al Tombolato, prima della ripresa degli allenamenti, è andata in scena la presentazione di Gianluca Litteri, il fiore all’occhiello del mercato granata. Alle 15.37 l’auto del ventisettenne attaccante ha varcato i cancelli del Tombolato per la prima volta. «Riscatto» è la parola d’ordine di Litteri dopo una stagione deludente metà all’Entella e metà al Latina. «Ci tenevo venire al Cittadella, ma la trattativa è stata lenta perchè il Latina tergiversava, in particolare per la documentazione. Adesso è fatta e non vedo l’ora di scendere in campo». La voglia è quella di dimostrare tutto il suo valore, come stava facendo due stagioni fa alla Ternana, squadra con la quale mise a segno anche il gol-partita contro il Cittadella. Era il primo febbraio 2014. «Ho passato il mio miglior periodo nei tre anni in Umbria – precisa – Ho ricordi meravigliosi, in particolare sono riuscito a farmi voler bene dai tifosi». Sul resto della sua carriera, continua: «Sono cresciuto nelle giovanili dell’Inter, dove ho giocato fino alla Primavera. Poi ho vissuto una esperienza all’estero allo Slavia Praga, ma non sono stato fortunato perchè mi sono rotto il crociato anteriore. Tornato in Italia sono passato al Vicenza in prestito, dove ho giocato con Sgrigna, Minesso e Alfonso, quindi un anno a Salerno e poi alla Ternana». Sul suo ruolo, aggiunge: «Fin dalle giovanili ho sempre fatto la prima punta. Non ho un modello di riferimento a cui ispirarmi. La mia regola è quella di allenarsi per poter dare il massimo in partita». Sulle sue aspettative in maglia granata: «Voglio inserirmi nel migliore dei modi nella mia nuova squadra, dove conosco alcuni giocatori. Con gli altri mi auguro di trovarmi bene al più presto. Cittadella è nota per essere una piazza tranquilla con un ambiente ideale per lavorare e fare bene. È quello che desidero, dopo una stagione poco gratificante». A Litteri non sfugge la partita dei granata nello scorso campionato sul campo del Latina, dove la sconfitta maturata nel finale incise negativamente anche nelle sfide successive. «Il Cittadella stava vincendo con merito e noi del Latina eravamo morti. Poi nell’imprevedibilità del calcio c’è stata una svolta che ha finito per capovolgere il risultato». E per l’attaccante scuola Inter è arrivata l’ora di difendere i colori granata. Stefano Marchetti ci teneva particolarmente a questa operazione, mentre il mercato lunedì sera si è concluso per il Cittadella senza ulteriori botti. «Ciò che mi interessava l’ho fatto. Perchè avrei dovuto prendere ciò che non mi piaceva? E poi il mercato non è del tutto chiuso» conclude il diggì granata riferendosi ai giocatori svincolati e alla proroga di dieci giorni concessa alle squadre ripescate, come ad esempio l’Entella che detiene il cartellino di Matteo Guazzo, attaccante più volte abbinato al Cittadella.

Ore 12.10 – (Mattino di Padova) Eccolo qui, “lu bomber pacio”, il bomber pazzo. Lo avevano soprannominato in questo modo, quand’era l’idolo dei tifosi della Ternana. E così, nel giorno del suo primo allenamento con i nuovi compagni del Cittadella, viene naturale chiedere lumi su questo soprannome a Gianluca Litteri. «Me l’hanno affibbiato dopo i primi gol nelle file dei rossoverdi, nell’anno in cui fummo promossi in Serie B. Ma non pensate a me come ad un tipo strano: me l’hanno dato semplicemente perché ad ogni rete esultavo come un matto per la gioia», sorride il 27enne centravanti catanese, prelevato dal Latina con la formula del prestito per una stagione. Il d.g. Marchetti ha parlato della trattativa per portarla qui come di un “calvario”. Non voleva venire? «Al contrario. Mi hanno parlato bene di questa società Sgrigna, Minesso e Alfonso, che ho conosciuto nella stagione al Vicenza, e pure Di Gennaro. Per quel che ho avuto modo di vedere, mi piace anche la città, che dà l’aria di un ambiente sereno. Se la trattativa è stata lunga, è perché il Latina ha posto qualche ostacolo, ma io ero convinto della mia scelta, anche se avevo proposte pure da Pisa e Crotone». Con che spirito si presenta al Tombolato? «Con una grande voglia di riscattarmi dopo una stagione buia, trascorsa nella prima metà all’Entella e poi al Latina. Ho giocato poco e non sentivo la fiducia che pensavo di meritare». A che punto è la condizione? Si sente pronto per l’esordio in campionato contro il Cuneo? «In queste settimane mi sono sempre allenato con il Latina e ho corso attorno al campo come… un cavallo. Però non ho mai avuto modo di giocare amichevoli, e sapete tutti quanto siano importanti per trovare il ritmo-gara. Ho tanta voglia di giocare, ma so di non essere al top». Di gol lei ne ha sempre realizzati (tra l’altro anche contro il Cittadella, nel match vinto per 2-1 dalle “fere” l’1 febbraio 2014), anche se mai moltissimi: 17 in 93 gare ufficiali con gli umbri. «I gol sono importanti ma io sono sempre stato, prima di tutto, un attaccante al servizio della squadra, che lavora molto per gli altri e cerca di aprire spazi per gli inserimenti. Per quanto mi riguarda, poi, non ho preferenze di modulo e posso giocare sia accanto ad un compagno che come unica punta». Che idee si è fatto sulle potenzialità del Citta e sui suoi avversari? «Questo Cittadella potrebbe ottenere una salvezza tranquilla in Serie B: è naturale che ora l’obiettivo sia un campionato d’alta classifica. Tra le rivali, ho avuto modo di osservare direttamente il Pavia, che ha battuto 4-1 il Latina in Coppa Italia: mi è sembrata davvero una bella squadra. In ogni caso non credo andrà sottovalutato il fattore “sorpresa”: il Bassano della scorsa stagione da questo punto di vista fa scuola». Con il Cuneo alle 17.30. È ufficiale lo spostamento dell’orario d’inizio di Cittadella-Cuneo: domenica 6 si partirà alle 17.30, non più alle 17, come indicato in un primo comunicato della Lega Pro.

Ore 11.50 – (Corriere del Veneto) Potrebbe non essere finita qui, ma nel frattempo il Cittadella si gode il suo rinforzo in attacco. Con un giorno di ritardo sulle attese, Gianluca Litteri si è unito ai nuovi compagni di squadra dopo la trattativa col Latina e la fumata bianca maturata alla fine della scorsa settimana. L’ex centravanti di Vicenza e Ternana è stato presentato ieri pomeriggio allo stadio Tombolato. Queste le dichiarazioni dell’ex centravanti di Latina e Ternana, raccolte a caldo: «Sono cresciuto nelle giovanili dell’Inter — racconta Litteri — poi ho fatto un’esperienza nello Slavia Praga, dove purtroppo mi sono rotto il crociato anteriore. Dopo la Repubblica Ceca c’è stata l’esperienza a Vicenza con Minesso, Sgrigna e Alfonso, che conosco perché sono stati miei compagni di squadra e che ritrovo qui a Cittadella. Sono stato a Salerno e a Terni negli ultimi tre anni dove penso di aver dimostrato il mio valore: i tifosi mi volevano bene. Poi alcune cose non sono andate come avrei voluto e mi sono trasferito a Chiavari per sei mesi. Poi i sei mesi a Latina ed eccomi qui a Cittadella, con tanta voglia di fare bene». Il dg Stefano Marchetti ha sempre apprezzato Litteri, che i tifosi granata ricordano per un gol segnato quando vestiva la maglia della Ternana: «Con la Ternana in effetti segnai il gol dell’1-0 in una partita memorabile contro il Cittadella — sorride Litteri — ho sempre fatto la prima punta fin da piccolo, non mi ispiro a nessuno ma penso soltanto a giocare e a dare il massimo. Che aspettative ho? Lo ammetto, sono in cerca di riscatto. La trattativa è stata lenta per il fatto che il Latina non voleva sbloccare la situazione e ha tergiversato a livello burocratico. Per questo ci ho messo tutto questo tempo, ma adesso quello che conta è che io sia qui». Resta adesso da comprendere se arriverà un’altra punta. Quel che è certo è che non sarà un altro centravanti (Plasmati), ma nel caso una seconda punta o comunque un giocatore in grado di fare entrambi i ruoli. Guazzo è una possibilità concreta, ma c’è anche un attaccante sudamericano che ha giocato in serie A negli anni passati e che il dg Marchetti sta valutando. La decisione definitiva entro pochi giorni, già in settimana.

Ore 11.20 – (Gazzettino) Possibile l’ipotesi di un approccio “soft”? «Non credo perché all’inizio abbiamo avuto qualche occasione per sbloccare la partita. Poi il gol del Pordenone ha reso tutto più difficile». In una sola gara Bucolo ha ricoperto praticamente tutti i ruoli di centrocampo, giocando prima da regista e poi da mezzala in un reparto a tre nel primo tempo e da mediano a due nella ripresa: «In passato li ho svolti tutti, e ho giocato con ogni modulo. Deciderà l’allenatore, lui sa di potere contare su di me e che metterò il massimo impegno. In fondo le cose non cambiano poi tanto dato che comunque sto sempre in mezzo al campo. Quello che importa è assimilare al meglio i movimenti». E domenica trasferta a Reggio Emilia: «Studieremo nei prossimi giorni l’avversario, ma pensiamo a noi. Dobbiamo fare una gara bella tosta e di spessore». ABBONAMENTI. Ieri è stata raggiunta quota 2.427. C’è tempo fino a mercoledì prossimo e la sede del Padova è aperta dal lunedì al venerdì con orario 15-19 e il sabato dalle 10 alle 12.45.

Ore 11.10 – (Gazzettino) LA PREPARAZIONE. A parte Amirante ieri pomeriggio alla Guizza erano in campo tutti gli effettivi, compresi Aperi, reduce da lungo stop per l’intervento ai legamenti del ginocchio, e Mazzocco che ha ormai risolto i propri problemi di natura muscolare. Altinier ha terminato un po’ prima la seduta per un fastidio dietro al ginocchio. Oggi doppia seduta. QUI BUCOLO. Il giocatore siciliano è uscito dal campo zoppicante. «Niente di che – spiega – solo un pestone nel finale dell’allenamento». Domenica nella deludente sfida all’Euganeo con il Pordenone, il centrocampista ex Messina è stato uno dei giocatori biancoscudati più apprezzati dai tifosi per la sua generosità e la sua duttilità. «È ancora presto – premette – per dare un giudizio sulla squadra, ma sicuramente le cose non sono andate bene dato che volevamo passare il turno. Non dico tuttavia che bisogna rialzarsi, perché non è successo niente. Evidentemente qualcosa non ha funzionato, lascio all’allenatore ogni analisi perché noi dobbiamo solo pensare a lavorare al massimo. Ho fiducia perché in squadra c’è gente di qualità ed esperienza e che ha vinto campionati».

Ore 11.00 – (Gazzettino) Slittano di mezz’ora le gara di esordio in Lega Pro. Domenica al “Mapei Stadium” la sfida con la temibile Reggiana vedrà dunque il calcio d’inizio alle 17.30 anziché alle 17. Sempre che si giochi dato che tutto rimane in stand-by in attesa dell’esito del ricorso presentato dal Seregno al Collegio di Garanzia del Coni per riportare i gironi a 20 squadre, ricorso che verrà discusso domani. MERCATO E LISTE. All’allenamento di ieri non era ancora presente il nuovo acquisto Sergio Cucchiara, attaccante classe ’95 prelevato in prestito dal Trapani, in attesa di un volo per raggiungere dalla Sicilia la città del Santo. La società non ha ancora presentato in Lega la lista dei 24 giocatori da utilizzare in campionato, anche perché c’è da risolvere un problema burocratico legato al tesseramento di Gorzelewski. L’idea è comunque quella di inserire tutti i quindici atleti over, compreso Amirante, a cui aggiungere nove under anziché il massimo di dieci, rinunciando a una quota dei contributi federali. In ogni caso l’elemento escluso potrebbe comunque giocare come giovane di serie.

Ore 10.50 – (Gazzettino) Ma non è finita dato che la compagine vicentina ha messo gli occhi sullo svincolato Alfageme o in alternativa Misuraca. Sempre in tema di svincolati, la Cremonese, che ha rescisso con l’attaccante Pasi, dovrebbe accordarsi con Zecchin, libero dopo la mancata iscrizione del Varese. Ferme, quanto a movimenti in entrata, le altre big, ma l’Alessandria aveva già dato il meglio di sè in precedenza, con l’arrivo degli attaccanti Bocalon e Fischnaller e del centrocampista Loviso, oltre a Celjak, altro ex del Padova. Un rinforzo d’esperienza per il Mantova che acquisisce dal Novara l’esterno sinistro Valerio Foglio. La Pro Piacenza ha preso la giovane punta nerazzurra Lombardi e si è mosso bene in extremis l’Albinoleffe che ha ingaggiato gli attaccanti Andrea Soncin (Pavia), anche lui con precedenti all’ombra del Santo, e Danti (Barletta), oltre al difensore Vinetot del Lecce. Cinque volti nuovi infine per il Lumezzane: oltre alla punta Barbuti del Pescara, l’esterno offensivo Terracino (Ischia), dalla Ternana la punta Russini e dalla Pro Vercelli i centrocampisti Di Ceglie e Tagliavacche.

Ore 10.40 – (Gazzettino) Non sono mancati gli acquisti dell’ultima ora tra le rivali di Padova e Cittadella. Puntando l’attenzione sulle avversarie di domenica, il Cuneo, che affronterà i granata al Tombolato, ha ingaggiato la punta Chinellato di proprietà del Milan e già al Sudtirol, mentre la Reggiana, con cui si misureranno i biancoscudati, dopo essersi assicurata il forte attaccante Nolè del Bassano, si è rinforzata in fascia con l’esterno destro romeno Mogos Vasile, la scorsa stagione a Lumezzane. Tra i volti nuovi, anche due giovani provenienti dall’Inter, uno dei quali è il classe’ 97 Christian Silenzi, attaccante come papà Andrea. Gli emiliani hanno anche pensato a sfoltire la rosa, cedendo alla Pistoiese l’ex Sinigaglia, al Catania il promettente regista Vacca (con qualche malumore della piazza) e risolvendo il contratto con il centrocampista Bovi. In avanti il Bassano si consola dell’addio a Nolè con una coppia di attaccanti di peso: Germinale, prelevato dalla Spal, e Davide Voltan (Crotone), vecchia conoscenza dei tifosi biancoscudati, essendo cresciuto nel settore giovanile del Padova, con esordio in B due anni fa.

Ore 10.20 – Qui Guizza: in corso l’allenamento mattutino dei Biancoscudati.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Arrivato da una settimana, Corti sta bruciando le tappe per recuperare un’estate di lavoro: «Fisicamente sto decisamente meglio di una settimana fa», spiega. «Quello che mi mancava di più era proprio stare a contatto con la palla e con i compagni sul campo. Non gioco una partita intera da un bel po’, non saprei dire sinceramente quale può essere la mia condizione. Di certo, se domenica dovessi essere scelto, non mi tirerei indietro, poi però sono scelte che spettano all’allenatore: credo che mi servirà un programma ad hoc perché di partite ne ho disputate pochissime, sarebbe anche giusto che chi si allena qui da tutta l’estate possa scendere in campo dall’inizio». Contro il Pordenone è stato costretto in tribuna: «Secondo me abbiamo fatto un buon primo tempo sotto l’aspetto difensivo: può sembrare paradossale, ma effettivamente non abbiamo concesso niente dietro, fatta eccezione per la distrazione costataci la partita. Ho avuto comunque una buona impressione dalla squadra, i ragazzi non hanno mai mollato, hanno sempre cercato di pareggiare». Infine, gli abbonati. Siamo a 2.427, con gli 87 aggiuntisi ieri.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Sulla carta la Reggiana parte favorita, ma dopo la sconfitta con il Pordenone il Padova avrà sicuramente forti motivazioni. «Non ci aspettavamo di perdere la prima ufficiale in casa, ma siamo una squadra esperta, fatta di persone intelligenti, abbiamo metabolizzato gli errori e stiamo lavorando per non commetterne più». A parlare è Daniele Corti, il penultimo acquisto biancoscudato (mentre l’ultimo arrivato, il giovane Sergio Cucchiara del Trapani, è atteso oggi in città), pronto a dire la sua dopo aver saltato la sfida con i friulani per squalifica: «Dire che dobbiamo rifarci è una parola un po’ troppo grossa. Diciamo che il nostro obiettivo è giocare ogni partita come fosse una piccola finale: indubbiamente, sulla carta nel nostro girone ci sono tante squadre forti, ma non è detto che sia una di queste a vincere. Io ci metto pure il Padova, ma non diciamolo troppo in giro: le squadre organizzate secondo me alla lunga fanno più strada».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Ancora pochi giorni, e poi si alzerà il sipario sul campionato di Lega Pro. A meno che domani, a Roma, il Coni non accolga il ricorso del Seregno contro il format a 54 squadre: il presidente federale Tavecchio ostenta ottimismo, e la sensazione è che davvero, stavolta, si possa partire con il calcio giocato. Il Padova domenica sarà chiamato ad un battesimo di fuoco a Reggio Emilia contro la Reggiana: l’inizio della sfida è stato posticipato di mezz’ora, si giocherà alle 17.30. Ma sarà fondamentale recuperare gli acciaccati: nel corso dell’allenamento di ieri pomeriggio si sono infatti fermati Cristian Altinier e Rosario Bucolo. Per il bomber non dovrebbero esserci problemi, si tratta di un leggero affaticamento muscolare che non dovrebbe precludere la sua presenza al “Mapei Stadium”. Diverso il discorso per il centrocampista siciliano, colpito duro alla caviglia destra: oggi, nel corso della doppia seduta in programma alla Guizza (alle 10 e alle 15.30), verrà rivalutato, con la speranza di averlo a disposizione per la prima.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Ora è ufficiale: è la Pro Patria la squadra “X” del girone A di Lega Pro. Così è stato deciso ieri dal direttivo riunitosi a Firenze, che, oltre ad avere inserito i bustocchi nel gruppo settentrionale, ha messo Teramo e Savona nel B, Monopoli, Messina e Catania nel girone C. Ma non è ancora detta l’ultima parola: il presidente della società di Busto Arsizio, riammessa in terza serie dopo la retrocessione dello scorso anno, ha infatti gettato ombre sul futuro societario. «Non iscriverò la squadra in Lega Pro, ora basta!», ha tuonato ieri patron Pietro Vavassori. «O qualcuno mi porta una fidejussione entro giovedì o sarà Terza Categoria: io ho chiuso, assurdo pagare per farmi insultare». Entro il 10 settembre la Pro Patria deve presentare i documenti per l’iscrizione, ma non è dato sapere cosa potrebbe accadere nel caso in cui questi non arrivassero. Intanto, la prima gara di domenica con il Pavia è stata rinviata al 16 settembre: l’esordio dei bustocchi avverrà quindi il 13 settembre allo “Speroni” contro il Cittadella. Ammesso che prima giunga l’iscrizione.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Detto che ieri si è appreso anche del posticipo di mezz’ora dell’orario d’inizio della prima di campionato Reggiana-Padova (si gioca domenica alle 17.30 invece che alle 17 originariamente previste), l’impressione è che sul campo la squadra non veda l’ora di cancellare le evidenti perplessità tattiche e tecniche emerse nel corso della prima uscita con il Pordenone. La Reggiana, intanto, ha perso Davide Sinigaglia che non vivrà, dunque, la sua partita dell’ex, mentre il mercato potrebbe riservare ulteriori novità dagli svincolati per gli emiliani. Dal Teramo infatti potrebbe arrivare Vasile Mogos, mentre in uscita c’è sempre Vacca, braccato con insistenza dal Catania, che potrà godere di una proroga di mercato assieme agli altri club coinvolti nel calcioscommesse loro malgrado o per colpe proprie emerse in sede processuale.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) In attesa di verificare come andrà il ricorso del Seregno (che verrà discusso domani dal Coni), sono state coperte le caselle vacanti fra le 54 partecipanti alla prossima Lega Pro. Non ci sono state sorprese con l’inserimento della Pro Patria nel girone A, mentre il Savona, potenziale candidata nel raggruppamento del Nord, è stata inserita nel girone B. Il Teramo, escluso dalla serie B per la combine acclarata col Savona, è stato affiancato al Savona, mentre nel girone C sono finite Monopoli, Catania e Messina. Queste, nel dettaglio, le 18 partecipanti al girone A: Albinoleffe, Alessandria, Bassano, Cittadella, Cremonese, Cuneo, Feralpisalò, Giana Erminio, Lumezzane, Mantova, Padova, Pavia, Pordenone, Pro Patria, Pro Piacenza, Renate, Sud Tirol. Intanto il bilancio finale della campagna trasferimenti, è stato accolto con un certo distacco ed evidente freddezza dai tifosi. Ci si aspettava un «colpo» last-minute fra centrocampo e attacco, invece è arrivato soltanto il giovane centravanti della Primavera del Trapani Sergio Cucchiara.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Il mercato è finito, ma questo inizio di stagione per il Padova presenta imprevisti e sgradite sorprese in continuazione per Carmine Parlato. È di ieri la notizia di un doppio infortunio, che di certo non aiuta il tecnico campano a vivere con serenità la nuova stagione ormai alle porte. Dopo il ko in Coppa Italia all’Euganeo contro il Pordenone, nell’allenamento di ieri si sono fermati, uno dopo l’altro, sia Bucolo che Altinier. Il centravanti mantovano aveva già accusato problemi domenica nella ripresa, ieri ha accusato nuovi segnali di affaticamento ed è rientrato negli spogliatoi. Per quanto riguarda il centrocampista siciliano, invece, la situazione sembra essere più preoccupante. Bucolo si è, infatti, procurato una distorsione alla caviglia durante un banale contrasto di gioco e la sua presenza domenica a Reggio Emilia è da considerarsi in forte dubbio. Ieri, intanto, il Consiglio federale ha finalmente definito la questione organici, anche se non sarà probabilmente l’ultimo passaggio burocratico di questa estate a dir poco turbolenta.

Ore 08.30 – Doppia seduta di allenamento per i Biancoscudati presso gli impianti di via Gozzano alla Guizza.

Ore 08.28 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.26 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Macron Store, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 1 settembre: allenamento per i Biancoscudati, si fermano Altinier (leggero affaticamento) e Bucolo (sospetta distorsione della caviglia destra)




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