Vicenza, Iachini: “Difficile ripetere la cavalcata dello scorso anno! E anch’io volevo andarmene come Marino…”

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Parte domenica a Modena il campionato del Vicenza, e dopo quanto accaduto alla fine del mercato non i può certo dire che le premesse siano incoraggianti. L’addio all’ultima giornata di Andrea Cocco, bomber e trascinatore dell’ultima stagione, sostituito da Nicola Pozzi, attaccante dai grandi mezzi tecnici ma un’incognita per i perduranti problemi fisici, ha rischiato di far saltare per la seconda volta in quest’estate la panchina di Pasquale Marino. L’allenatore è rimasto grazie all’intervento decisivo della squadra che non voleva perdere il condottiero della stagione da sogno, dal ripescaggio a un metro dalla A. Il Vicenza, oltre a Cocco, ha perso anche i centrocampisti Di Gennaro e Moretti, sostituiti dal giovane promettente Gagliardini e dall’esperto Pazienza, alla ricerca del rilancio dopo un’esperienza tutta da dimenticare con il Bologna. La retroguardia, che al momento è orfana di Manfredini che non ha ancora recuperato dal problema al tendine d’Achille, ha visto l’innesto di un altro calciatore navigato come Mantovani, una garanzia nel ruolo. In attacco, oltre a Pozzi, è stato ingaggiato l’esterno Galano dal Bari, cercato da parecchie formazioni anche di A; lo sforzo economico per acquistare le prestazioni del mancino di Foggia, ha probabilmente convinto la società a rientrare cedendo a poche ore dalla conclusine del mercato il bomber Cocco, operazione che ha scatenato le ire di Pasquale Marino, ad un passo dalle dimissioni. Situazione che il Vicenza ha già vissuto nella stagione 1980/1981 quando Corrado Orrico, allora allenatore dei biancorossi, si dimise dall’incarico dopo che il presidente Farina cedette a sua insaputa il centravanti Zanone alla Fiorentina e Luciano Marangon al Napoli. Il campionato iniziò con Giulio Savoini in panchina, poi sostituito da Corrado Viciani con il Vicenza che alla fine retrocesse in C. Chi invece minacciò le dimissioni e poi, come Marino, rimase al suo posto, fu Beppe Iachini che nel 2003/2004 disputò il campionato con una squadra di giovani esordienti per la categoria, riuscendo nell’impresa salvezza. «Ricordo bene quell’estate – sorride Iachini – ogni giorno partiva un giocatore importante e quando l’ultimo giorno di mercato la società cedette Della Morte e Margiotta, avevo deciso di fare le valigie. Insieme con il mio staff decisi invece di restare e di provare a creare un blocco unito tra la squadra e il pubblico, che in quella stagione ci fu particolarmente vicino. In questi casi l’unione e la compattezza possono essere armi importanti, anche se non sarà facile per il Vicenza ripetere la splendida cavalcata dello scorso anno».

(Fonte: Corriere del Veneto, edizione di Vicenza)




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