Cittadella-Cuneo, Bizzotto: “Felice di giocare e segnare, ma il bene del Cittadella è più importante! E Venturato…”

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Nel segno di Giulio Bizzotto. La stagione di Lega Pro del Cittadella ha un protagonista ben preciso, almeno per quanto riguarda i gol realizzati, ed è il giovane ex Primavera. È attualmente capocannoniere di Coppa Italia con 5 centri, e alla prima di campionato, domenica con il Cuneo, ha puntualmente timbrato il cartellino. Niente male davvero, per un giovanotto che compirà 19 anni il mese prossimo, un inizio travolgente che ha sorpreso pure il diretto interessato: «Non ci ho nemmeno mai pensato. Non mi sono posto degli obiettivi personali, dall’inizio della preparazione mi sto impegnando per offrire il mio contributo alla squadra. Sono felice di giocare e di fare gol, ma il bene del Cittadella è la cosa che mi preme di più». Del resto Venturato anche in attacco ha possibilità di scegliere: «Esatto, cerco di approfittarne finché posso, consapevole che adesso tocca a me, poi si vedrà».
Aldilà dei gol – fondamentali – Bizzotto non sembra proprio un giovane della Primavera trapiantato in prima squadra. Si è integrato bene sia nei meccanismi della squadra che con i compagni: «Ho avuto l’assaggio nella scorsa stagione, un ragazzo come me che arriva dalle giovanili deve soltanto seguire le indicazioni che gli vengono date, dall’allenatore e dai compagni più esperti». È ancora giovanissimo, gli manca un po’ di cattiveria al momento di concludere verso la porta avversaria: «Assolutamente sì, e non soltanto io. Le partite come quella con il Cuneo le dobbiamo chiudere prima, capitalizzare le occasioni che si creano, perché anche sul 2-0 basta poco per riaprire un incontro. Domenica abbiamo comunque giocato una buona partita». Come si trova con i nuovi arrivati in casa granata? «Iori e Pascali sono quelli che mi stanno dando tanti consigli, al pari di Coralli, un altro senatore. Se ascolti loro, vai sempre sul sicuro». Il suo rapporto con Venturato? «È un grande allenatore, ha le sue idee che sta cercando di farci assimilare. Come gioco ci siamo, dobbiamo affinare i meccanismi, i movimenti». Ci eravamo lasciati con una maturità da prendere e il futuro da decidere… «Mi sono diplomato, avevo detto di non volermi iscrivere subito all’università ma i miei genitori mi hanno fatto cambiare idea. Seguirò economia, da privatista, così avrò maggiore libertà nella gestione del tempo libero. In estate ho visto il mare solo per tre giorni, e finché non inizieranno gli studi avrò ancora qualche scorcio di giornata per potermi rilassare, da vivere con gli amici».

(Fonte: Gazzettino)




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