Vicenza-Como, la difesa berica è l’unica a non aver ancora subìto gol in serie B. Aspettando Manfredini…

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In serie B c’è una squadra, il Livorno, a punteggio pieno dopo due giornate, e un folto gruppo a quota 4 punti che comprende anche le favoritissime Cagliari e Bari. Nel gruppetto alle spalle della squadra di Cristian Panucci c’è anche il Vicenza, unico ad aver mantenuto inviolata la porta dopo 180 minuti di gioco. Un dato che conferma come il reparto arretrato possa essere considerato quello più attrezzato dei biancorossi, che già nel precampionato erano riusciti a vincere nel terzo turno di Coppa Italia ad Empoli senza che Vigorito subisse gol. E forse non è un caso che la difesa titolare del Vicenza sia la stessa dello scorso campionato, con l’unica eccezione di Andrea Mantovani al posto dell’infortunato Thomas Manfredini che sta lentamente recuperando dal grave infortunio al tendine d’Achille. L’inserimento dell’ex difensore di Chievo e Palermo è stato naturale quanto redditizio, in quanto l’intesa con Brighenti al centro è parsa subito di ottimo livello, anche grazie alle prestazioni molto buone del difensore torinese. Di sicuro il Vicenza, vera rivelazione dello scorso campionato, non ha fatto un mercato di primo piano ma è ripartito dalla conferma di Pasquale Marino che, pur tra mille traversie, ha potuto continuare il suo lavoro. Un compito non semplice quello del tecnico siciliano perché, se la difesa è rimasta di fatta inalterata, centrocampo ed attacco hanno cambiato uomini e caratteristiche. In mediana non ci sono più Di Gennaro, finito al Cagliari e Moretti, e tra i due l’assenza più pesante è senza dubbio quella dell’ex palermitano. Davanti alla difesa Marino ha scelto di schierare Michele Pazienza, un mediano dal passato illustre che per caratteristiche è sempre stato più abile nell’interdire che nell’impostare. Una differenza fondamentale rispetto alla scorsa stagione, quando al centrocampista davanti alla difesa era affidato principalmente il compito di costruire la manovra che aveva il suo punto di forza nelle corsie esterne dove i titolari erano Giacomelli a sinistra e Laverone a destra. Quello dello scorso torneo, più che un 4-3-3, per larghi tratti è stato un 4-5-1 con Andrea Cocco che, oltre a finalizzare, è stato il punto di riferimento e il vero regista offensivo del Vicenza. Un giocatore chiave ed è per questo che, dopo la cessione del centravanti sardo al Pescara nell’ultimo giorno di mercato, Marino si è particolarmente adirato addirittura minacciando le dimissioni. Un quadro dal quale si capisce facilmente come se in difesa le cose funzionano bene, a centrocampo ed in attacco ci sia ancora molto da lavorare, come del resto ha ammesso con grande obiettività e d onestà anche lo stesso tecnico biancorosso. «Dalla mediana in su abbiamo cambiato molto — ha spiegato Marino dopo il pareggio ottenuto al Menti con il Bari — e quindi è normale avere bisogno di un po’ di tempo per mettere a punto nuovi meccanismi di gioco». Tutto vero e sottoscrivibile, anche perché Galano, Pettinari e Pozzi sono arrivati in biancorosso nella fase finale del mercato e in condizioni fisiche e atletiche non certo ottimali. Contro il Bari, pur non trovando il gol, il Vicenza ha giocato molto meglio rispetto a Modena e sabato pomeriggio, contro il Como, un po’ tutti si aspettano di vedere altri passi in avanti. Magari con qualche gol, condizione necessaria per vincere una partita.




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