Padova-Lumezzane, Aperi torna tra i convocati: “Sogno di entrare nel finale, anche solo per l’ultimo minuto!”

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Il medico biancoscudato ieri pomeriggio ha dato il suo parere favorevole. Ed è stato allora che è scattata la gioia di Sebastiano Aperi: l’attaccante catanese, a cinque mesi dal grave infortunio al ginocchio e dall’intervento chirurgico, domani pomeriggio potrà tornare per la prima volta in panchina davanti al pubblico dell’Euganeo. La decisione ufficiale adesso spetterà a mister Parlato, che dopo la rifinitura di questa mattina diramerà la lista dei convocati per la sfida al Lumezzane, ma con l’introduzione della “panchina lunga” anche in Lega Pro la sua “chiamata” è praticamente una formalità. «Finalmente è arrivato questo momento», sorride Aperi, felice come non mai, «Ora sono di nuovo disponibile, e non vedo l’ora di essere chiamato in causa. Voglio dare il massimo, e farlo prima di tutto per me, visto tutto quello che ho passato».

Quanto tempo è passato, a conti fatti? «Il 9 aprile mi sono infortunato, una data nefasta che non ho potuto dimenticare, e il 27 dello stesso mese ero sotto i ferri. Secondo i medici sarei dovuto rientrare intorno a metà ottobre, ma ho bruciato le tappe guadagnando circa un mese, e sinceramente non mi aspettavo che ce l’avrei fatta così presto». Se l’aspettava, che la prima convocazione sarebbe potuta arrivare contro il Lumezzane? «Un po’ sì, perché col dottore ne avevamo parlato in settimana e anzi, c’era l’idea di rientrare già domenica scorsa, ma per sicurezza abbiamo voluto posticipare ancora la prima convocazione. Ci tenevo tantissimo, e finalmente è successo: dopo tanti sacrifici e un’estate buttata via finalmente sto raccogliendo i frutti del mio lavoro».

Qual è stato il momento più brutto di questi mesi? «Senz’altro quello successivo all’infortunio. Da lì in avanti, dopo le prime due settimane con le stampelle, ho avvertito i miglioramenti giorno dopo giorno. Ora sto molto bene, ho recuperato alla grande a livello di fiato e ormai nei contrasti riesco ad entrare senza la paura di farmi male. Per me questa notizia è una vera liberazione. Mentre mi allenavo sul tapis roulant, lo confesso, chiudevo gli occhi e mi immaginavo di essere all’Euganeo con i tifosi del Padova che mi incitavano: mi ha dato una gran forza». Domani è proprio da lì che si ricomincia, allora. «E sono contentissimo che arrivi proprio nel nostro stadio. Adesso ho solo un sogno: mi piacerebbe entrare nel finale, anche solo per l’ultimo minuto».

(Fonte: Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia)




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