Live 24! Padova-Lumezzane, Altinier scardina il bunker del Lumezzane. Bergamin: “Martedì riapre la campagna abbonamenti”

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Ore 22.35 – Lega Pro girone A, la classifica: Padova, Bassano e Giana Erminio 7, FeralpiSalò e SudTirol 6, Cremonese e Reggiana 5, Alessandria, Cittadella e Pordenone 4, Mantova e Pavia 3, Pro Piacenza e Renate 2, AlbinoLeffe, Cuneo, Lumezzane e Pro Patria 0.

Ore 22.30 – Lega Pro girone A, i risultati della terza giornata: Giana Erminio-Cuneo 1-0 (Rossini (Ge) al 1′ pt) giocata ieri, Pro Patria-FeralpiSalò 0-5 (Tortori (Fs) al 27′ pt, Greco (Fs) su rigore al 32′ pt, Bracaletti (Fs) al 15′ st, Romero (Fs) al 19′ st, Greco (Fs) al 34′ st), Pro Piacenza-Reggiana 1-1 (Bruccini (Re) al 7′ pt, Cristofoli (Pp) al 14′ pt), Renate-Cittadella 0-0, Bassano-AlbinoLeffe 2-0 (Iocolano (Ba) su rigore all’11 pt, Germinale (Ba) al 17′ st), Padova-Lumezzane 1-0 (Altinier (Pd) al 28′ st), Alessandria-Cremonese 0-0, Mantova-Pordenone 1-1 (Strizzolo (Pn) al 45′ pt, Carini (Mn) al 7′ st), Pavia-SudTirol 2-1 (Marchi (Pv) al 25′ pt, Bellazzini (Pv) al 26′ st, Gliozzi (St) su rigore al 45 st).

Ore 21.40 – (Il Piccolo) Alle spalle c’è una stagione tribolata per usare un eufemismo. Alle spalle c’è un avvio di campionato nel quale il presidente Pontrelli pensava di partire a razzo e nella quale sono arrivati tre punti in tre gare. Alle spalle c’è una partita sconcertante contro il Calvi Noale persa in casa. Alle spalle c’è la contestazione dei tifosi organizzati che possono aver sbagliato tempi e modi ma hanno il sacrosanto diritto di tenersi stretto il marchio. Alle spalle c’è una giornata di ordinaria follia che segue a una altrettanto folle incastonata nel dopo-gara di mercoledì. La squadra perde (e ci può anche stare anche se non in quel modo) il tecnico Masitto dà le dimissioni motivando la sua scelta con una sua “incapacità di trasmettere” il suo credo calcistico ai giocatori. Passano 48 ore e la società decide di respingere le dimissioni del tecnico. Nel frattempo si è dimesso il diesse Pinzin. L’uomo che Pontrelli aveva scelto per dare una patina credibile al suo progetto di creare una formazione competitiva per la D. Assieme al diesse nel mirino ci sono i suoi uomini di fiducia: Zubin, Mattielig, Pettarin, Zanardo e almeno altri due (ma ci saranno anche dei contratti?). Avranno tradito la causa? Può starci nel mondo del calcio anche se così non dovrebbe essere e poi con qualche vittoria tutto passa. E senza di loro quale può essere il progetto tecnico? Ma ieri Masitto è tornato a Trieste, doveva fare chiarezza (se pensava che qualcuno remasse contro) magari con il supporto della società, e invece di fatto ha lasciato che l’allenamento fosse autogestito correndo poi ai ripari spiegando in modo poco convincente la sua scelta. Nel frattempo il presidente Pontrelli ha aperto in modo esplicito a un’intenzione di vendere la società. Al di là delle trattative o sedicenti tali con Benasciuti, Fioretti, Setten, Santarelli o altre cordate il presidente ha lanciato un messaggio indirizzato al gruppo che il presidente dei Triestina Club Sergio Marassi ha dichiarato pubblicamente essere interessato all’acquisto (per chi non segue da vicino la cordata Zanmarchi). «Vi invito a un incontro pubblico per confrontarci su quali siano le vostre intenzioni e quali sono le mie condizioni» è la sintesi. La risposta è che Zanmarchi ha risposto attraverso un comunicato diffuso in serata che non dice nulla di più di quanto ribadito tre o più mesi or sono. «Preso atto della chiamata diretta che, tramite il sito societario, il presidente dell’Unione Triestina 2012 mi ha indirizzato – si legge nel comunicato – preciso che il gruppo che rappresento è ancor oggi interessato a valutare l’ingresso in società. Come sempre chiaramente richiesto, per poter concretamente valutare le dimensioni dell’apporto da dare, è necessario che mi vengano forniti i dati quanto più precisi sull’attuale situazione economica della società. Di fronte ad un serio atteggiamento indirizzato alla cessione da parte dell’attuale proprietà, sono pronto ad un incontro nei prossimi giorni, alla presenza dei rispettivi legali e commercialisti. Nel frattempo, mi auguro che il senso di responsabilità di dirigenti e tesserati prevalga sullo sconcerto la cui concretezza si avverte in questi giorni confusi». Firmato Giorgio Zanmarchi. I matrimoni si fanno in due ma non era questo il momento di uscire allo scoperto se le intenzioni sono serie e nel rispetto dei tifosi che finora hanno sposato la causa mettendoci la loro faccia? Mettiamo alle spalle anche questo. Ma cosa resta? Un teatrino. Fino a qualche mese fa si poteva fare un passo indietro. Ora non più. Pontrelli sostiene che i debiti arretrati da saldare sono 250 mila (ma sono circa 650 mila euro che vanno restituiti a Di Piero) e c’è davanti una stagione, così come impostata, da almeno 800 mila euro. Un bel gruzzolo per prendere in consegna un gruppo che va ridefinito e una squadra che rischia di cominciare da zero una stagione che per una volta era cominciata a fine luglio. Chi è amante del rischio più di Pontrelli si faccia avanti.

Ore 21.20 – (Corriere delle Alpi) Cercasi vittoria. Il Belluno, dopo tre giornate di campionato, non ha ancora raccolto un solo bottino pieno e in classifica si trova con appena tre punti, conquistati con altrettanti pareggi. Corbanese e compagni cercano un primo riscatto domani pomeriggio in trasferta contro il Levico Terme. Il match si giocherà a Vigalzano di Pergine, perchè il campo di Levico è ancora indisponibile per qualche settimana. Proprio su questo terreno di gioco i gialloblù due anni fa avevano battuto il Fersina Perginese in rimonta per due a uno grazie alle reti di Yari Masoch e Marco Duravia. INIZIO CON IL FRENO A MANO TIRATO. Le aspettative sul Belluno quest’anno erano sicuramente alte sin da subito, visto anche l’inizio della scorsa stagione. E’ vero che due anni fa i bellunesi nelle prime tre partite avevano raccolto solo due punti, facendo quindi peggio, ma è anche vero che lo scorso anno avevano conquistato sei vittorie consecutive, fermati solo alla settima partita dalla corazzata dei biancoscudati. Tutti si aspettavano quindi di vedere subito il Belluno nelle prime posizioni di classifica, ma per questo bisognerà evidentemente aspettare. Nonostante un ottimo precampionato, la squadra di Roberto Vecchiato nelle prime tre partite non ha brillato sul piano del gioco; anche se, a conti fatti, in tre partite ha subito pochi tiri in porta, subendo due gol su tre su rigore e fallendo diverse occasioni sotto porta. PESCOSTA PIU’ NO CHE SI’, DURAVIA C’E’. Il centrocampista di Montebelluna giocherà la sfida con i punti alla zigomo rimediati contro il Fontanafredda mentre il fuoriquota classe 1996 ha ricominciato ad allenarsi ma difficilmente partirà dal primo minuto. CHI GIOCA? Il tecnico Vecchiato potrebbe giocare in linea di massima con la stessa formazione vista contro il Fontanafredda. Tra i pali Davide Solagna dovrebbe essere confermato mentre in difesa ci sarà ancora Stefano Longo. Sulla corsia opposta Mosca è confermatissimo mentre al centro Paolo Pellicanò scende in campo affiancato da uno tra Sebastiano Sommacal e Nicola Calcagnotto. A centrocampo il gioco sarà affidato ancora una volta al “prof” Simone Bertagno sostenuto dalla grinta di Milke Miniati e dalla forza fisica di Yari Masoch. In attaccato Simone Corbanese non si discute, il bomber gialloblù potrebbe essere affiancato da Marco Duravia, che dovrebbe scendere in campo nonostante i punti allo zigomo per la botta presa contro il Fontanafredda, e da uno tra Marco Farinazzo e Marta Bettina, classe 1998. Oggi la rifinitura. I gialloblù questa mattina faranno l’ultimo allenamento prima della trasferta contro il Levico Terme.

Ore 21.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Venezia alla sfida primato con l’asso Barreto nella manica. Al termine dell’allenamento di ieri il tecnico arancioneroverde, Paolo Favaretto, ha ufficializzato la prima convocazione del talento brasiliano che un paio di settimane fa ha accettato Venezia e la serie D lasciandosi alle spalle la serie A di Torino. I tifosi fremono per veder in campo l’ex di Treviso, Udinese e Bari, il che potrebbe accadere già domani allo Zanutto di San Donà contro quella Virtus Vecomp (ore 15.30, arbitro Vigile di Cosenza) che dopo tre giornate è rimasta l’unica ad appaiare Serafini e compagni in vetta. «Quanti minuti ha Barreto nelle gambe? Giovedì ne ha giocati 65 nella partitella con la Juniores – le parole di Favaretto -. Vedremo, io mi limito a dire che, ovviamente, è un bene per il Venezia poter iniziare a disporre di un giocatore con un curriculum che non necessita certo di commenti». Il tecnico lagunare sposta subito l’attenzione su una Virtus Vecomp (società del quartiere Borgo Venezia di Verona) che non esita a indicare come società modello sul piano strutturale. «La “banda” del presidente-allenatore Gigi Fresco è una bella realtà, un «piccolo miracolo» che per organizzazione potrebbe tornare sicuramente nel calcio professionistico. Guardando al campo i rossoblu hanno anch’essi 9 punti, come noi hanno subito un solo gol segnandone 8, contro i nostri nove. Sarà un big match in piena regola, l’amichevole che abbiamo vinto 3-1 non fa testo perché quel giorno a loro mancavano 8 titolari». Il Venezia è reduce dal 2-1 in rimonta di Monfalcone, successo meno netto rispetto al 3-0 di Dro e al 4-0 sulla Sacilese. «Come condizione siamo ancora un po’ indietro, la gara di domani ci mette alla prova e proveremo di nuovo a mascherare questo gap fisico con la nostra qualità. La Virtus parte forte e aggressiva, noi dovremo esserlo di più. Il restante aiuto sono sicuro ci arriverà dai tifosi che non vorranno mancare allo Zanutto». Ieri la campagna abbonamenti (prolungata fino a venerdì 25) ha raggiunto quota 507, con sottoscrizione aperta anche ai botteghini dello stadio sandonatese. Quasi esaurito anche il secondo pullman gratuito (per prenotazioni 346/3380381) messo a disposizione dalla società e Actv: domani partenza verso lo Zanutto alle 13.45 da piazzale Roma a Venezia e alle 14 da piazza Barche a Mestre. Questo pomeriggio (ore 16) esordio in campionato per la Juniores nazionale del Venezia, inserita nel girone D e impegnata in trasferta a Este: tra una settimana il debutto «casalingo» a Musile con la Clodiense.

Ore 20.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Paulo Vitor Barreto potrebbe essere l’arma in più del Venezia nel big match di domani contro la Virtus Vecomp. Il brasiliano figurerà nella lista dei convocati che Paolo Favaretto diramerà oggi pomeriggio al termine della rifinitura. Non è detto che venga schierato nell’undici titolare, ma potrebbe subentrare a partita in corso e il fatto che giovedì Barreto abbia disputato la partitella contro la squadra juniores fa ben sperare per il suo stato di forma. La sfida che si gioca domani allo Zanutto di San Donà (ore 15,30), causa il perdurare dell’indisponibilità del Penzo, rappresenta il primo vero banco di prova per gli arancioneroverdi. Proprio come il Venezia, la squadra veronese è in vetta alla classifica a punteggio pieno ed è accreditata tra le protagoniste del girone. L’amichevole vinta 3-1 dagli arancioneroverdi il 23 agosto (reti di Beccaro, Ferrante, Innocenti) non deve trarre in inganno: nella squadra di Gigi Fresco mancavano moltii degli attuali titolari. Mentre i successi su Monfalcone, Montebelluna e Luparense (8 gol fatti, uno solo subito) ne confermano le qualità. Per il match di domani la società, in collaborazione con Actv, ha messo a disposizione due bus navetta ed è ancora disponibile un’ultima manciata di posti: i due bus partiranno da Venezia (piazzale Roma, ex bagni) alle ore 13.45 e da piazza Barche (ex Casa della Scarpa) alle 14. E’ necessario prenotare, telefonando al numero 346-3380381. La campagna abbonamenti, intanto, ha sfondato quota 500: nella giornata originariamente stabilita come ultima data utile per sottoscrivere la tessera, erano 507 le tessere sottoscritte. La campagna proseguirà fino al 25 settembre, alla vigilia della sfida casalinga con la Luparense. La partita di domenica prossima dovrebbe segnare contemporaneamente il ritorno al Penzo e l’esordio delle nuove maglie: le divise targate Nike sono arrivate, ora è necessaria la stampa personalizzata di logo e colori.

Ore 20.20 – (La Nuova Venezia) Barreto c’è, almeno nella lista dei 21 convocati per il big-match di domani (ore 15.30) conto la Virtus VeComp Verona a San Donà. Se poi l’attaccante farà parte dei giocatori a disposizione, lo deciderà Favaretto, intanto Barreto ritorna a respirare l’atmosfera del ritiro che scatterà dopo la rifinitura di oggi pomeriggio al Taliercio. «Giovedì ha giocato un’ora abbondante della partitella contro la Juniores» spiega Paolo Favaretto, «uno come Barreto è sempre meglio averlo. Modolo? Non ancora, anche se ho avuto la tentazione di convocarlo visto che l’ultima volta che ha affrontato la Virtus Verona in casa ha segnato una tripletta. A parte la battuta, anche lui è vicino al rientro». Il trentenne attaccante di Rio de Janeiro, che a luglio si è svincolato dal Torino, è reduce da 6 presenze nella passata stagione (due nelle qualificazioni di Europa League con l’IF Bromme, due nei Preliminari di Europa League contro l’RNK Spalato e una in Europa League contro l’Helsinki, una in campionato contro la Lazio) per complessivi 278’ in campo. Fatta eccezione per Modolo e Cantini, il tecnico ha a disposizione tutta la rosa, a centrocampo rientrerà Gualdi, anche se Malagò ha disputato una buona prova a Monfalcone, mentre in attacco potrebbe partire Carbonaro dal primo minuto. La partita tra Venezia e Virtus VeComp Verona, che recupererà a centrocampo l’ex arancioneroverde Alba, squalificato mercoledì con la Luparense, è stata affidata al calabrese o Vigile di Cosenza, sesta stagione alla Can serie D e al secondo gettone stagionale. Completato il primo pullman messo a disposizione dalla società in collaborazione con l’Actv per raggiungere domani San Donà mancano pochi posti per ultimare anche il secondo. Ieri si è chiusa la seconda settimana della campagna abbonamenti e finalmente è stata varcata la quota dei Cinquecento (507): la società ha deciso di prolungare fino a venerdì 25 settembre, alla vigilia della gara casalinga contro la Luparense che, se non ci saranno contro ordini, si giocherà a Sant’Elena.

Ore 16.50 – (La Provincia Pavese) Il precedente Pavia-Sudtirol si è giocato cinque mesi fa, terzultima di campionato. Gli azzurri con la vittoria 3-2 avevano tenuto accesa la fiammella della speranza di acciuffare il primo posto, gli altoatesini invece si avviavano a chiudere un campionato balordo. Sulla panchina ospite esordiva Giovanni Stroppa, che oggi si ripresenta al Fortunati da tecnico della capolista. Certo, dopo appena due giornate la classifica lascia il tempo che trova, ma almeno segnala come per il Pavia stasera (ore 20.30) non sarà facile ottenere la prima vittoria in campionato dopo il flop di Cremona all’esordio. Cancellata dalla società la consueta conferenza stampa della vigilia con mister Marcolini (con la motivazione che il tecnico azzurro aveva già parlato alla presentazione della squadra giovedì sera allo stadio), il Pavia ha sostenuto ieri pomeriggio il penultimo allenamento prima di una breve seduta di rifinitura stamattina. Rispetto allo schieramento proposto allo Zini ci potrebbero essere delle novità. Nel trio di centrali di difesa si candida a entrare Andrea Cristini al posto di Marino, mentre a centrocampo Carraro dovrebbe rilevare un Bellazzini che dopo un brillante precampionato e Coppa Italia è apparso in difficoltà contro la Cremonese. Davanti resta in forse il recupero di Ferretti (comunque destinato alla panchina se dovesse farcela a rientrare tra i disponibili) e a fare coppia con Cesarini dovrebbe ancora essere Mattia Marchi. Naturalmente c’è anche da considerare che mercoledì sera, ancora alle 20.30 e al Fortunati, il Pavia scenderà di nuovo in campo per giocare il recupero con la Pro Patria. Dunque il doppio impegno ravvicinato (e quello successivo domenica a Cuneo) potrebbe suggerire un mini turnover. Quanto al Sudtirol, come detto dopo la vittoria esterna con l’Albinoleffe e quella interna contro il Mantova di Maspero si ritrova capolista solitario a 6 punti. Ceduto all’Alessandria il richiestissimo Fischnaller, il club ha puntato per l’attacco sulla coppia Maritato-Tulli. In porta è arrivato un elemento di esperienza come Coser, sulla sinistra il cileno Crovetto. Pochi innesti che sembrano aver dato buoni frutti, così come il passaggio al 3-5-2, lo stesso modulo del Pavia. Tanti gli ex sul fronte azzurro: Martin, Mattia Marchi e Davide Facchin. Fissata intanto anche la quinta di campionato: il Pavia ospiterà il Cittadella sabato 3 ottobre alle 17.30.

Ore 20.00 – Giuseppe Bergamin (presidente Padova): “Oggi era un’altra giornata difficile, mi aspettavo una partita complicata come poi effettivamente è stato. Siamo stati bravi a non perdere la pazienza, è stato bravo il mister ed è stato bravo Altinier a entrare e a segnare. Lo spirito di squadra che ho visto mi fa ben sperare: possiamo trovare ostacoli, ma credo che se continueremo così saremo anche in grado di superarli. Martedì riapriamo la campagna abbonamenti, invito tutti ad accorrere numerosi”

Ore 19.50 – Alessandro Favalli (difensore Padova): “Abbiamo vinto una partita molto complicata, siamo stati bravi a non perdere la calma nel momento più difficile, quando il Lumezzane ci ha creato non pochi problemi”

Ore 19.45 – Christian Altinier (attaccante Padova): “Fare gol per un attaccante è sempre speciale, non è sempre facile entrare e segnare. Quello che riempie di orgoglio è aver segnato e il fatto che il gol sia servito a vincere la partita. Ringrazio Marco Cunico, ci conosciamo bene, io so dove mette la palla e lui sa dove la voglio io. Dedico il gol a mia moglie che è incinta”

Ore 19.40 – Carmine Parlato (allenatore Padova): “Da fuori sembrava alla vigilia una partita facilissima, invece per me era molto difficile e così si è rivelata. Loro hanno lottato raddoppiandoci e triplicandoci concedendosi pochissimi varchi. Ai difensori ho detto di ragionare con una sola testa in quattro, e quando gira la difesa girano tutti. In attacco poi avevano pochi spazi, perché gli esterni venivano continuamente raddoppiati. Per sbloccarla bisognava cambiare, e per questo ho prima messo Altinier e quindi cambiato la disposizione e la modalità di gioco ottenendo il risultato sperato. Faccio i complimenti ad Altinier perché è entrato alla grande in partita e ha risposto presente alla mia chiamata, è un premio per tutti quelli come lui. Le ammonizioni? Ne parliamo da inizio ritiro, e sono errori che non vanno fatti. Loro se ne rendono subito conto, ma solo a frittata fatta. I sette punti? Non ero mai riuscito a vincere due partite in casa di fila, ho sfatato anche questo tabù e sono contento ma siamo alla terza giornata…”.

Ore 19.30 – Padova-Lumezzane 1-0: rete di Altinier al 28′ del secondo tempo, biancoscudati che salgono a quota sette in classifica.

Ore 16.30 – (Gazzetta di Mantova) La campagna abbonamenti si è chiusa con 1.745 tessere sottoscritte dai tifosi, che solo ieri ne hanno acquistate 46. È un record da quando l’Acm è ripartita dopo il fallimento del 2010. Questo il comunicato del presidente Sandro Musso: «Grazie, 1745 volte grazie, perché tanti sono i tifosi che hanno deciso di sostenere la squadra per tutta la stagione casalinga 2015/2016. La risposta del territorio al nuovo progetto sportivo è stata davvero importante, con un sensibile aumento delle sottoscrizioni annuali, pari a quasi il 50% in più rispetto all’anno precedente. La società ringrazia tutti gli amici per l’affetto ed il sostegno già dimostrato e su cui contiamo, sapendo quanto il Mantova rappresenti per la città. Questo è motivo di orgoglio e di stimolo per il futuro per riportare tanti altri amici a sostenere i colori biancorossi». Dal 2010 gli abbonati non sono andati oltre i 1.512 (in D) e nella scorsa stagione erano 1.215.

Ore 16.10 – (Gazzetta di Mantova) Cancellare la sconfitta e soprattutto la prestazione di domenica scorsa a Bolzano. È questo l’obiettivo con cui il Mantova scenderà in campo stasera al Martelli contro il Pordenone. La voglia di riscatto è palpabile nell’ambiente biancorosso e a farsene interprete è l’allenatore Riccardo Maspero: «Il Pordenone è una buona squadra, che ha inserito giocatori di qualità rispetto alla sfida di agosto in Coppa Italia e che al momento ha un punto in più di noi. Detto ciò, a me interessa ritrovare i miei ragazzi: mi aspetto di vedere la carica giusta e la determinazione per vincere. Perché in casa del Sudtirol, pur con una prestazione non positiva, sarebbe bastata più cattiveria agonistica per portare a casa un risultato positivo». Maspero annuncia anche alcuni cambiamenti nella formazione («perché quando si perde mi girano»), pur non ufficializzando l’undici anti-Pordenone: «In attacco al posto di Momentè giocherà Beretta, mentre devo risolvere alcuni dubbi in difesa e a metà campo. Potrebbe rientrare Scrosta e in mediana è necessario aumentare la qualità. Toccherà a Di Santantonio? Non so, anche Zammarini sta molto bene. Vedremo». A prescindere dagli interpreti, il tecnico biancorosso tiene a spiegare il senso delle sue scelte: «Noi facciamo un gioco dispendioso, perché proviamo sempre a uscire palla a terra e a pressare gli avversari nella loro metà campo. Se però commettiamo tanti errori tecnici, ci troviamo sempre a rincorrere e di conseguenza paghiamo alla distanza sul piano fisico. È per questo che bisogna avere più qualità per migliorare la prestazione collettiva». Sul piano tattico, Maspero non si preoccupa troppo del possibile cambio di modulo del Pordenone: «Non credo che passeranno al 3-5-2, perché nelle prime due gare hanno fatto molto bene con il 4-3-3. A prescindere da questo, la partita dobbiamo farla noi e dunque a me interessa che i ragazzi mettano in campo tutta la rabbia che abbiamo in corpo per la sconfitta subita a Bolzano, che ancora brucia. Se avessimo vinto quel match, ora saremmo qui a parlare di un Mantova solo in vetta e di giudizi ben diversi su di noi… Adesso dobbiamo tornare alla vittoria e regalare una buona prestazione ai nostri tifosi». Per quanto riguarda l’infermeria, Maspero deve fare a meno degli infortunati Pane, Gonzi, Puccio e Momentè. Gli ultimi due ieri sono stati sottoposti a risonanza magnetica: Momentè non ha lesioni ai legamenti del ginocchio e lo staff medico proverà a recuperarlo per il derby di Cremona. Puccio invece ha la rottura della capsula articolare dell’alluce e una piccola lesione ossea: per lui due settimane di stop. Ultima novità, da giovedì il Mantova tornerà ad allenarsi al Te. Il Pordenone, dal canto suo, sarà privo soltanto dello squalificato Valente. Mister Tedino sembra intenzionato a cambiare modulo, passando al 3-5-2. Ma in extremis potrebbe anche riproporre il consueto 4-3-3, magari con esterni d’attacco meno offensivi.

Ore 15.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Mantova e Pordenone si sono già incontrate il 23 agosto in Coppa Italia. Era la prima gara ufficiale dei neroverdi di Bruno Tedino e anche la prima al Bottecchia. Vinsero i biancorossi di Maspero per 2-1, che in precedenza avevano pareggiato al Martelli con il Padova (1-1). Ramarro, ancora senza Pederzoli, schierato con il 4-2-3-1 che lasciava spesso sguarnite le fasce. Se ne renderà presto conto Tedino, rinforzando difesa e centrocampo già nella sfida successiva a Padova. Sulle corsie sguarnite (non lo saranno oggi al Martelli) si infilarono con una certa facilità gli esterni virgiliani, in particolare Sereni lungo quella mancina. Da lì nacque il primo gol dei biancorossi: cross di Sereni, stacco imperioso e deviazione di testa di Ruopolo. Il bomber firmò pure il raddoppio, sempre di testa, su corner di Puccio (oggi assente), dopo che De Agostini (oggi out) aveva mancato di un soffio il pari, centrando la traversa. In chiusura, a rendere meno amara la sconfitta arrivò il gol del giovane Savio (’97), prodotto del vivaio neroverde, su erroraccio della retroguardia. Il Pordenone sarebbe poi andato a vincere a Padova (1-0), consentendo ai lombardi di passare alla fase successiva di Coppa. Oggi alle 20.30 dirigerà Federico Sassoli di Arezzo.

Ore 15.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) L’occasione è propizia. Il Pordenone vive un buon momento. Ha incassato 4 punti in 180’. Uno in più del quotato Mantova, avversario di stasera alle 20.30. Scenderà quindi al Martelli nelle migliori condizioni psicologiche possibili per ottenere dai virgiliani il pass per ambizioni che vadano al di là della sola salvezza. Non solo: il team di Riccardo Maspero dovrà fare a meno di giocatori importanti: Momentè, Puccio, Pane e Gonzi. Un punto è alla portata dei neroverdi. Tre sarebbero un autentico colpaccio, anche in vista delle prossime due gare più che abbordabili per Pederzoli e compagni con il Renate al Bottecchia, domenica 27 alle 15 e con la riammessa Pro Patria a Busto Arsizio sabato 3 ottobre, sempre alle 15. BRUNO PRUDENTE – Legge Tedino la lista degli assenti fra i virgiliani e non fa una piega. «Rimane – dice il tecnico neroverde – una partita difficilissima, su un rettangolo altrettanto difficile, contro una squadra di rango fatta da giocatori importanti. L’avevo già sottolineato alla vigilia di Coppa: società e pubblico biancorossi vogliono la serie B e non fanno nulla per nasconderlo. Noi – adesso il prudente Bruno guarda in casa sua – dovremo disputare una partita di carattere, attenta e organizzata». Dopo aver rinunciato al 4-2-3-1 per un più redditizio 4-3-3, Tedino si appresta probabilmente ad allestire uno schieramento ancora più coperto, affidandosi al tradizionale 4-4-2. «I numeri – taglia corto il tecnico dei ramarri – contano poco. Conta l’atteggiamento con il quale scendono in campo i giocatori. In questo momento, non avendo tutti gli uomini in condizioni perfette – spiega -, devo adottare una disposizione che rispetti le caratteristiche di quelli più in forma. Questo non significa che saremo rinunciatari. Faremo la nostra partita e ci difenderemo, mantenendo il controllo di palla». In difesa esordirà Marchi. «Nemmeno Paolo – afferma Tedino – è in condizione ottimale, ma se vogliamo farlo entrare in forma deve cominciare ad accumulare minuti». FORMAZIONE – Il Pordenone è partito per Mantova ieri pomeriggio. Non sono stati convocati lo squalificato Valente e gli indisponibili Careri, Finocchio, Ingegneri, Pavan e Pignata. I primi undici dovrebbero essere Tomei fra i pali; Boniotti, Stefani, Pasa e Marchi in difesa; Cattaneo, Pederzoli, Mandorlini e Cosner a centrocampo; Strizzolo e De Cenco in prima linea. I lombardi dovrebbero rispondere con Bonato in porta; difesa a tre con Trainotti, Gavazzi e Scrosta; centrocampo a quattro con Scalise, Dalla Bona, Di Sanantonio e Foglio; con Ruopolo e Beretta in prima linea.

Ore 15.10 – (Messaggero Veneto) «È una squadra di rilevo, con un pubblico affezionato e una piazza importante, ma noi non andremo a fare una scampagnata»: bastano queste parole di Bruno Tedino per capire che pur tra le difficoltà, non sarà un Pordenone arrendevole quello che andrà ad affrontare il Mantova. I virgiliani tosti e hanno già sbancato il Bottecchia meno di un mese fa in Coppa Italia, quando una doppietta di Ruopolo chiuse ogni speranza neroverde di passaggio del turno. Ed è lo stesso Tedino a riconoscerlo: «Il Mantova è stato costruito per un piazzamento nell’alta classifica e non credo che i valori cambino nel giro di quattro settimane. Sappiamo che hanno un’ottima rosa, guidata da un ottimo allenatore, tuttavia scenderemo in campo con il giusto temperamento». Non guarda troppo avanti il trainer, consapevole comunque che la trasferta in Lombardia potrebbe lanciare davvero il Pordenone: «Certo, se tornassimo a casa con dei punti in mano i risultati utili consecutivi salirebbero a tre, una striscia già interessante, ma non guardiamo troppo avanti e concentriamoci sull’avversario». In una situazione che vede out sicuramente Ingegneri, Finocchio e Valente, non ci sarà spazio per riproporre il 4-3-3, con il 3-5-2 soluzione privilegiata “trasformabile” in 4-4-2 in cantiere. Anche se a proposito Tedino rimane vago: «I numeri contano fino a un certo punto, piuttosto è bene che in campo vada chi sta meglio». Con un nome su tutti: «Strizzolo è molto gettonato e potrebbe affiancare De Cenco in attacco». Chi invece dovrebbe esordire dal primo minuto è Marchi: «Può darsi giochi – ammette Tedino – è vero che deve mettere minuti nelle gambe, ma questo lo si fa giocando». Nonostante qualche cambiamento il Pordenone non cambierà pelle: «Faremo comunque una partita propositiva, perché questo è il nostro modo di giocare». Infine, una battuta su Ruopolo: «Ha già segnato quattro gol dall’inizio della stagione, è pericoloso per tutti: cercheremo di fermarlo con l’organizzazione difensiva».

Ore 14.50 – (Messaggero Veneto) Dare continuità. Che poi, nello sport (e nella vita), è uno degli impegni più tosti a cui far fronte. Quest’obiettivo il Pordenone lo prova a centrare oggi, alle 20.30, nell’incontro valido per la terza giornata di Lega Pro. I “ramarri” giocano a Mantova coi virgiliani e, dopo 4 punti in 2 gare, cercano di proseguire su questa linea di risultati positivi. E’ una sorta di gara-verità, che dirà di più sulle reali ambizioni, sul valore, del gruppo di Tedino. Non sarà un test definitivo, però: perché al match i neroverdi arrivano in difficoltà d’organico; problemi tali da portare il tecnico a sperimentare un nuovo modulo, il 3-5-2, che in alcune fasi dell’azione può trasformarsi in 4-4-2. Cerotti. Gli esterni, il fulcro del gioco di Tedino, non sono al top. Gulin e Filippini non si sono ancora ripresi dagli infortuni, Finocchio ha qualche fastidio all’adduttore, Valente è squalificato mentre Cattaneo, dopo un’inizio a tutta, sta pagando la preparazione svolta a metà. Ed è così che il tecnico ha preparato questa gara di Mantova. Un match sulla carta molto difficile: sia per il valore della squadra – vista al Bottecchia un mese fa – sia perché i lombardi, stasera, vogliono a vincere a tutti i costi, dato che temono l’apertura di una mezza crisi dopo il ko di Bolzano. Insomma, per tutto questo Tedino ha lavorato su un modulo alternativo, più coperto: in una situazione così è utile anche un punto. Inedito. Anche per dare continuità, come si diceva, un pari andrebbe benissimo: darebbe la sensazione che la squadra è solida, che è capace di superare alcuni test-maturità come quello odierno del Martelli. Sul campo di viale Te, dunque, i “ramarri” dovrebbero partire con il 3-5-2, con l’ingresso dal 1’ di Marchi come centrale di sinistra. A fare l’elastico tra difesa e centrocampo sulla destra sarà Cattaneo, favorito su Boniotti; con Buratto e Mandorlini mezzali a proteggere Pederzoli, pronto ad agire come al solito da play. Sulla sinistra, a completare la linea, il maratoneta Cosner. Davanti, le due punte, Strizzolo e De Cenco. Numeri, comunque, questi riferiti agli schemi. Ciò che conta – Tedino dixit – è l’interpretazione: e i neroverdi, viste le difficoltà, devono mantenere lo spirito combattivo visto con l’Albinoleffe per portare a casa un altro risultato positivo. Sarebbe davvero oro colato.

Ore 14.30 – (Gazzetta di Reggio) La Reggiana ha festeggiato un altro significativo traguardo: le 2.615 tessere rappresentano il record assoluto di abbonamenti in serie C. Ieri si è chiusa la campagna promozione “premio fedeltà” che ha avuto una durata di due settimane. La società ha offerto la possibilità ad un tifoso già abbonato di portare un amico a sottoscrivere l’abbonamento con uno sconto del 50% sul prezzo dell’intero. Questa seconda fase della campagna si è quindi conclusa con altri 362 abbonamenti sottoscritti, così ripartiti per settore: 8 tribuna centrale; 159 Distinti e 195 Gradinata Sud. La campagna abbonamenti 2015-16 della Reggiana si è quindi conclusa con 2.615 tessere sottoscritte, che come detto, rappresenta il record dal ritorno in Serie C.

Ore 14.10 – (Gazzetta di Reggio) Pro Piacenza-Reggiana (oggi ore 15 allo stadio Garilli di Piacenza) sarà l’unico derby emiliano di quest’anno anche se il tecnico Alberto Colombo lo vede sotto altri occhi. «Credo che i derby per i nostri tifosi siano altri – rimarca il mister granata – piuttosto la definisco una partita importante dove trovare conferme o smentire errori fatti in precedenza». L’anno scorso la squadra spesso falliva l’appuntamento dopo una vittoria e la Reggiana arriva proprio dai tre punti conquistati a Lumezzane. «Magari, questo vorrebbe dire ripetere tante vittorie anche quest’anno. Però è vero che spesso ci hanno fatto tornare coi piedi per terra e tra i brutti ricordi c’è la sconfitta di Piacenza, arrivata in un periodo dove si pensava di aver raggiunto la nostra maturità. Ora sarà il campo a dire se le cose sono cambiate». Sarà una rivincita contro una squadra rivoluzionata? «Forse avranno lo stesso obiettivo ma qualitativamente hanno giocatori importanti per la categoria, Rantier, Alessandro o Carrus per fare nomi, e cercano di giocare a calcio facendo la partita a differenza dell’anno scorso dove giocano più sugli avversari». Con la disponibilità di Bartolomei cambierà qualcosa in campo? «L’importante è che sia arrivato il suo visto poi vedremo se schierarlo dall’inizio perché Maltese e gli altri di centrocampo hanno fatto bene a Lumezzane. Sto facendo valutazioni per sfruttare i loro punti deboli, magari variando il sistema di gioco anche in corsa, senza dover cambiare per forza i giocatori per dare continuità alla squadra di Lumezzane. Comunque anche giocatori come Castellana sono stati provati in allenamento perché quando ci sono problemi di abbondanza devo saper scegliere bene io sperando di avere ragione». Ha già provato diversi moduli: pensa di avere una squadra più duttile adesso? «E’ un bene avere possibilità di cambiare e non è vero che io sia legato ad un unico sistema di gioco, pur privilegiando in allenamento il 4-3-3, ma devo capire se i giocatori sono in grado di farlo. L’anno scorso si creava disordine mentre ora c’è più autonomia nell’aggiustare i cambiamenti». Crede che la prestazione di Lumezzane sia figlia di un cambiamento tattico? «E’ il risultato che conta ed è arrivato, poi riconosco che siamo stati più compatti, ordinati e partiti col giusto piglio. Il gol iniziale ci ha aiutato ed il 2-0 ha semplificato le cose ma aspetterei qualche partita per vedere chi siamo perché la passata stagione abbiamo iniziato alla terza giornata, a Grosseto, ad avere la nostra fisionomia». A proposito di Grosseto, dirigerà lo stesso arbitro che là assegnò i due rigori… sbagliati. «C’è un ordine gerarchico nel tirarli ma speriamo di aver cambiato il trend, ma per avere un rigore l’importante è andare in area perché, per collegarmi a prima, nel secondo tempo di Lumezzane non abbiamo mai creato occasioni invece bisogna saper chiudere le partite. Sul 2-0 si rischiano cali di tensione e basta subire un gol che tutto torna in discussione, magari un 1-0 tiene di più la squadra sul pezzo». Si aspetta un’avversaria che giocherà per un pareggio? «Ad inizio stagione nessuno firma per il pari perché non c’è necessità di punti quindi tutti sono liberi di osare qualcosa in più e credo che lo stesso concetto varrà anche per il Pro Piacenza».

Ore 13.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Stefano Sottili sbuffa quando gli ricordano che il Bassano è pur sempre fra le favorite della stagione. La corsa promozione sarà lunga e tortuosa, la concorrenza è affollata, ma la squadra giallorossa mostra già di fare sul serio. E oggi al Mercante (ore 17,30) contro l’Albinoleffe, l’obiettivo è quello di mettere altri tre punti in cassaforte dopo i quattro conquistati nelle prime due giornate. «Non so più come farlo capire — spiega Sottili — non ci sono partite facili e l’Albinoleffe non è certo uno sparring partner. Ha cambiato molto nella parte finale del mercato e sono sicuro che verrà fuori, perché l’organico qualititativamente è all’altezza della categoria». Vinetot, Perini e Soncin non sono certo gli ultimi arrivati, scorrendo i nomi della rosa lombarda si capiscono i motivi della preoccupazione latente di Sottili. I ko con Sud Tirol e Pordenone hanno lasciato l’amaro in bocca, ma l’impressione è che oggi il Bassano dovrà scendere in campo con la concentrazione mostrata contro Cremonese e Feralpisalò. L’Albinoleffe non sarà una delle favorite in zona promozione, ma ha l’intenzione di vendere cara la pelle.

Ore 13.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Quattro punti in due partite e secondo posto dietro al Livorno di Cristian Panucci, un bottino più che sufficiente per il Vicenza di Pasquale Marino che oggi cercherà al Menti di centrare il primo successo davanti ai propri tifosi. «Giocare davanti alla nostra gente è uno stimolo ed un aiuto in più — sottolinea il tecnico del Vicenza — e dopo la vittoria di Modena avremmo voluto centrare il successo anche contro il Bari. Contro il Como abbiamo un’altra occasione, cercheremo come sempre la prestazione, magari mettendoci un po’ di cattiveria sportiva in più. Finora abbiamo concretizzato poco, ma non mi preoccupo perché riusciamo a creare parecchie situazioni da rete e continuando così i gol arriveranno. Con l’arrivo della migliore condizione ci sarà più lucidità e più precisione da parte di tutti e se arriveremo come adesso in area avversaria, sia centralmente che con il supporto degli i esterni, saremo sempre più pericolosi. Chiaro che dobbiamo migliorare, bisognerà essere più precisi nelle rifiniture, ma siamo sulla strada giusta e i frutti si vedranno molto presto». E’ un Marino quindi per nulla preoccupato dalla difficoltà del Vicenza di trovare il gol, anche perché le frecce al suo arco sono più d’una. «Davanti possiamo disporre di diverse soluzioni – sottolinea – dalla partita contro il Como inizia un ciclo di gare ravvicinate ed è normale gestire gli uomini. Cercheremo di schierare, anche in base all’avversario di turno, gli interpreti giusti, per farlo punterò a schierare tutti gli elementi di cui dispongo in organico». In attacco non ci sarà Pozzi, centravanti che a Vicenza cerca il rilancio. «Pozzi non ci sarà perché dopo l’ultima partita ha accusato un affaticamento e non vogliamo correre rischi – spiega Marino – ora è primario portarlo alla massima condizione; servirà un po’ di tempo ma è un attaccante che ci potrà dare molto. Con il Como ho preferito non convocarlo a causa di questo piccolo problema che non gli ha permesso di allenarsi bene e non mi sembrava il caso di rischiarlo anche se avrei voluto fargli giocare uno spezzone di partita». Pozzi o non Pozzi, oggi conterà battere il Como che è ancora fermo a zero punti e Marino sa che non sarà facile. «Loro sono una buona squadra – sottolinea il tecnico di Marsala – pur perdendo hanno disputato delle buone partite. Hanno affrontato due squadre forti e in ottima condizione come Perugia e Livorno e hanno pagato dazio, ma noi ci siamo preparati pensando ad una gara difficile, contro un avversario che si chiuderà e ripartirà in contropiede. Per vincere dovremo mporre la nostra manovra: l’obiettivo è essere propositivi ed aggressivi, spinti e sostenuti dalla nostra tifoseria».

Ore 12.50 – (Gazzettino) Si torna a giocare. Roberto Venturato, nella conferenza stampa della vigilia, non ci aggiunge un «finalmente», ma è come se l’avesse detto. Al tecnico granata, infatti, non è piaciuto rinviare la gara con la Pro Patria, per tutta una serie di motivi: «Chiaramente avere la continuità in campionato aiuta a trovare ritmo, l’atteggiamento e la concentrazione giusta. Abbiamo avuto la sosta, dobbiamo essere molto bravi ad interpretare la ripresa con il Renate nella maniera giusta, perché mi attendo un impegno difficile». L’allenatore del Cittadella si focalizza sull’avversario: «Conosco bene il loro tecnico Boldini, che costruisce squadre capaci di giocare e sempre aggressive. Mi aspetto quindi un Renate con grande temperamento, che gioca la seconda partita consecutiva in casa. In quella di domenica scorsa si è visto sfuggire i tre punti all’ultimo, quando oramai assaporava il gusto della vittoria. Vorrà rifarsi contro di noi». Non dovrebbe essere però un’avversaria arrembante, almeno dalle indiscrezioni raccolte: un 3-5-2 più attendista che altro. «Anghileri e Iovine sono giocatori che comunque spingono molto, hanno passo e qualità per farlo. Credo sia una squadra equilibrata, che ha nell’intensità e nel temperamento le sue armi migliori, anche se in rosa ci sono giocatori validi a livello tecnico come i due attaccanti. Sarà una partita difficile, e non mi piace sentire dire che il Cittadella è una corazzata: non credo a questa etichetta, bisogna invece avere l’umiltà giusta, mettersi in discussione al cospetto di qualsiasi avversario. Il Renato ha fatto bene in categoria, si è sempre salvato valorizzando diversi giovani. Servirà quindi rispetto, senza dare mai niente di scontato». Perché la Lega Pro è una categoria insidiosa. «Temperamento, aggressività, tattica: tutte le squadre del girone sono preparate sotto questi punti, perciò il Cittadella deve giocare ogni partita al cento per centro, con la testa giusta». Gli ultimi due arrivati, Litteri e Chiaretti, sono pronti a giocare. «Entrambi stanno bene. Chiaretti si è allenato con una squadra di serie B fino al 20 agosto, giocando anche gare e perciò fisicamente è a posto. Litteri è qui da noi da tre settimane, ha fatto la preparazione ma non ha giocato partite. Sono elementi sui quali posso fare affidamento al pari degli altri, tutti devono sentirsi importanti nell’arco della stagione». Pellizzer ha lasciato il posto in difesa a Scaglia, per il resto sulla formazione Venturato predica continuità. «Va data fiducia al gruppo che ha iniziato il campionato. Cercheremo di migliorare quanto espresso all’esordio con il Cuneo. A livello di scelte il Cittadella ha una rosa con tante alternative: in base agli avversari e alla condizione del singolo, tutti devono sentirsi importanti e partecipi del progetto,mettendosi in discussione». Punto fermo Bizzotto, Venturato dovrebbe affiancargli ancora Jallow in attacco. L’ex giocatore del Chievo potrebbe però anche essere schierato esterno di centrocampo, lasciando il posto in avanti a Chiaretti, favorito rispetto a Coralli e Litteri. QUI RENATE. Minuti finali fatali sia con il Mantova che domenica scorsa con il Giana Erminio, che ha agguantato il pari all’88’. Probabile la conferma dell’undici dell’ultimo turno.

Ore 12.30 – (Mattino di Padova) «Ripartiamo da zero». Roberto Venturato lo ha ripetuto più volte, nella conferenza stampa che ha preceduto il viaggio in pullman verso Meda, tana del Renate. Come a dire: grazie per gli elogi dopo la convincente prova offerta all’esordio contro il Cuneo, ma guai a pensare a una scampagnata. Con sé, il tecnico del Cittadella non ha portato i lungodegenti Sgrigna e Xamin, il terzo portiere Mattiuzzi e De Leidi, quest’ultimo fermato da un fastidio al collo del piede. Donazzan si è invece ripreso dal lieve attacco influenzale che gli ha fatto saltare un paio di sedute e si è aggregato regolarmente al gruppo. «Corazzata? no, grazie». Dopo la pausa forzata dovuta al rinvio della gara con la Pro Patria, Iori & C tornano in campo questo pomeriggio in terra brianzola. Davanti troveranno una squadra molto coperta, probabilmente schierata con cinque difensori veri. «Ma i due esterni sanno spingere, in mezzo al campo ci sono elementi di qualità come Scaccabarozzi e Romanò, che pure ultimamente ha giocato poco, e davanti le due punte hanno mostrato di sapere come si fa a colpire: mi attendo un Renate aggressivo, come sono sempre le formazioni di Boldini, allenatore che conosco da tanti anni» spiega il tecnico granata. Che poi si sfoga: «Sono stanco di sentir dire dai colleghi che noi siamo la corazzata del campionato. È una frase che non mi piace proprio». Le alternative. Rispetto all’undici ammirato contro il Cuneo non ci sarà Pellizzer, nel frattempo accasatosi all’Entella: Scaglia è così pronto a riprendersi una maglia da titolare nel cuore del reparto arretrato, accanto a Pascali. Rientrerà anche Benedetti, che al debutto era squalificato e che tornerà a presidiare la fascia sinistra. Le principali incognite, in realtà, riguardano esterni di centrocampo e attaccanti, un po’ perché la rosa presenta diverse alternative valide, un po’ perché Venturato non lascia trasparire nulla delle sue scelte, volendo tenere alta la tensione. «La pausa, da questo punto di vista, non ci ha aiutato ma voglio che ci sia continuità nella prestazione. Ciò non vuol dire, però, che confermerò lo stesso undici: in ogni giornata si riparte da capo». Questo significa che potrebbero avere qualche chances di iniziare il match anche gli ultimi arrivati Litteri e Chiaretti. «Chiaretti si è allenato con la Pro Vercelli fino al 18 agosto, sta bene. A Litteri manca un po’ il ritmo partita ma è con noi ormai da tre settimane e sicuramente è a posto dal punto di vista fisico». Tifosi e Berretti. A seguire il Citta in trasferta anche un pullman di tifosi, organizzato dal club “Angelo Gabrielli granata per sempre”. E oggi, intanto, debutterà la formazione Berretti, che attende sul sintetico del Tombolato il Sudtirol alle ore 15. Ingresso 5 euro.

Ore 12.10 – (Corriere del Veneto) La pausa forzata (causa allargamento del mercato concesso alla Pro Patria) non l’ha gradita. E fa poco per nasconderlo: «La sosta del campionato ci penalizzerà un po’, sarebbe stato meglio giocare. Bisogna rimanere concentrati e sul pezzo e ritrovare subito il ritmo». Parola di Roberto Venturato, alla vigilia della trasferta di Meda sul campo del Renate. Una trappola perfetta, per una squadra etichettata come una delle favorite per il salto di categoria. «E’ un match difficile — chiarisce l’allenatore granata — e non mi piace sentire dire da tutti che il Cittadella è la squadra da battere. Ogni partita ha la sua storia e bisogna entrare in campo con umiltà e professionalità, nessuno ti regala punti perché ti chiami Cittadella o perché sulla carta hai buone potenzialità. È importante non essere superficiali. Conosco l’allenatore da tanti anni (Simone Boldini, ndr ) e fa giocare bene la squadra con temperamento, aggressività e volontà. Sarà una partita difficile con una squadra che farà l’impossibile per raggiungere la vittoria». E Venturato indica i punti forti dell’avversario: «È una squadra aggressiva e fisicamente preparata, ha un buon temperamento: è equilibrata e ha nell’aggressività e nel temperamento le sue grandi armi. Scaccabarozzi, Romanò e Valotti sono giocatori giovani ma con buone qualità. Il Renate ha sempre fatto bene in categoria e ha valorizzato i giovani, sotto questo profilo è una società da applaudire». Il Cittadella ha battuto il Cuneo all’esordio, Venturato scova qualche similitudine fra i due match: «Il Cuneo ha una squadra aggressiva — spiega — e il Renate pure. La preparazione atletica non manca a nessuno e ogni partita bisogna giocarla al 101%». Qualche pillola sparsa sui singoli, soprattutto Litteri e Chiaretti. Quest’ultimo sembra già pronto, mentre l’ex centravanti della Ternana è più indietro: «Stanno bene — chiude Venturato — Chiaretti si è allenato con una squadra di B fino a metà agosto. A Litteri manca un po’ il ritmo partita ma fisicamente è a disposizione. Non avremo Sgrigna, Xamin e De Leidi, che ha un fastidio al collo del piede». Si gioca alle 15, il Citta non vuole più fermarsi.

Ore 11.40 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Petkovic; Dionisi, Diniz, Fabiano, Favalli; Bucolo, Corti; Bearzotti, Cunico, Petrilli; Neto Pereira.

Ore 11.30 – (Gazzettino) Parlato rivolge anche un appello ai tifosi: «Chiedo a loro di venire numerosi allo stadio e di stare ancora più vicino ai ragazzi visto che cominciano delle difficoltà nuove. Ho sempre pensato che il nostro pubblico fa la differenza». Cosa intende per difficoltà nuove? «Il doverci confermare partita dopo partita». Restando alla squadra, si rivede per la prima volta tra i convocati Aperi, al rientro ufficiale dopo l’intervento al ginocchio in aprile. Sono tre i giocatori non convocati, sui quali si sofferma il diesse De Poli: «Ilari è in via di guarigione, ma ora resterà fermo per tre giorni. Dalla prossima settimana inizierà ad aumentare il lavoro ed effettuerà un’altra ecografia per vedere se continua a migliorare». Ai box anche Cucchiara. «Stiamo aspettando l’esito di un esame dato che gli è stata rilevata una piccola extra sistole, ma nulla di grave. Per noi il ragazzo è a posto, sono semplici esami di controllo». Il terzo indisponibile è Gorzelewski i cui problemi di tesseramento non sono stati ancora superati. «Ci sono difficoltà nei tempi, avremo una risposta dalla Fifa solo ai primi di ottobre. Lunedì dobbiamo depositare la lista dei giocatori in Lega, e lui non ne farà parte».

Ore 11.20 – (Gazzettino) Non manca una disamina veloce sui bresciani. «Sono allenati da un tecnico di grande esperienza, e hanno una squadra molto giovane nella quale Genevier dà qualità in mezzo al campo. Davanti hanno due giovani che fanno della dinamicità e della fisicità il loro punto di forza, e sugli esterni hanno giocatori che pedalano. Cercheranno di metterci in difficoltà». Nella rifinitura effettuata ieri all’Euganeo i biancoscudati hanno messo a punto gli ultimi dettagli. Dalla partitella finale le indicazioni portano alla conferma in blocco della squadra che ha pareggiato a Reggio Emilia e vinto con la Pro Piacenza. «Cerco di dare continuità a chi fa bene. Dai primi undici pretendo massima attenzione e concentrazione, ma dietro ci sono quattordici compagni che stanno cercando di conquistarsi il posto». Variante provata nel corso della rifinitura è stato l’inserimento in attacco di Altinier, con Neto Pereira spostato a sinistra. «Prima di mettere in pratica qualcosa, voglio sempre provarla prima. È una soluzione, ma ce ne sono anche altre».

Ore 11.10 – (Gazzettino) Un secondo turno casalingo consecutivo da sfruttare al massimo per prendere sempre più quota in classifica. Sei giorni dopo la prima vittoria con la Pro Piacenza, per il Padova si presenta la possibilità di concedere subito il bis davanti al proprio popolo. Sulla carta l’appuntamento appare abbordabile, dato che i numeri del Lumezzane parlano di una squadra ancora al palo in classifica, con quattro gol sul groppone e appena uno fatto. Ciò non significa però che l’impegno vada preso sotto gamba e Carmine Parlato lo sa alla perfezione tanto da avere messo in guardia i suoi. «Mai dare niente per scontato – sottolinea il tecnico – Non si può pensare che avendo quattro punti in classifica facciamo un solo boccone del Lumezzane. L’ho detto anche ai ragazzi, non bisogna essere presuntuosi, dobbiamo dare continuità e non tirarci la zappa sui piedi. Stiamo concentrati e pensiamo all’avversario che verrà all’Euganeo con il coltello tra i denti». Poi aggiunge: «Dobbiamo rispettare l’avversario e al tempo stesso fare la nostra prestazione. Questa è una partita nella quale l’attenzione farà la differenza, e bisogna giocare con il giusto piglio arrabbiato (usa in realtà un termine molto più colorito, ndr) per portare a casa ciò che più conta, ossia i tre punti».

Ore 11.00 – (Gazzettino) PRECEDENTI. Anche le statistiche parlano di un impegno da prendere con le molle. In dodici sfide complessive con i bresciani, tutte in terza serie, il Padova ha infatti vinto solo tre volte, mai negli ultimi sette confronti che hanno visto quattro pareggi e tre sconfitte. Nella stagione 2005-06 i biancoscudati di Pellegrino si arresero all’Euganeo per 1-0 (gol di Morini) e in quella gara, era il 2 aprile 2006, esordiva nel calcio professionistico l’allora quindicenne Balotelli che ancora portava il cognome della sua famiglia di origine, Barwuah. L’ultima gara all’ombra del Santo (stagione 2008-09) è finita 2-2 (a segno Varricchio e Baù). SCOMMESSE. Favori del pronostico ancora dalla parte biancoscudata. Il segno 1 è infatti quotato da un minimo di 1,48 (Betclic) a un massimo di 1,65 (Snai e altre), mentre la vittoria dei lombardo oscilla tra 4,80 (Iziplay e Snai) e 6 (Betclic). Pari compreso tra 3,40 e 3,70.

Ore 10.50 – (Gazzettino) Da una parte i disagi legati al fatto che si giochi di sabato, con più di qualche tifoso costretto a disertare per motivi di lavoro, dall’altra il valore aggiunto in termini di entusiasmo legato all’ultimo successo interno sulla Pro Piacenza. Saranno questi i fattori decisivi a determinare l’affluenza all’Euganeo, ma in casa biancoscudata si auspica venga superata quota 4.000, in attesa di una probabile riapertura della campagna abbonamenti. I botteghini apriranno alle 16; per evitare code e pagare di meno conviene acquistare i biglietti in prevendita (entro le 15.30) al sito ticketone.it o nei relativi punti vendita. QUI LUMEZZANE. Una vittoria – in casa del Renate – e un pari interno con la Pro Piacenza in Coppa Italia, due ko, l’ultimo sul proprio campo con la Reggiana, in campionato. Questo il cammino a inizio stagione dell’undici seriano che in panchina può contare sull’esperienza di Giancarlo D’Astoli, profondo conoscitore della categoria. La squadra attua il 4-4-2, con Genevier riferimento in mediana. Occhio alle sovrapposizioni sulla sinistra di Pippa e in avanti alla coppia Sarao-Cruz, quest’ultimo già a segno due volte in gare ufficiali.

Ore 10.40 – (Gazzettino) Nozze d’oro per il trofeo Dante Berretti, riservato alle squadre di Lega Pro, che vede oggi alle 15 il via della 50. edizione. Cinquantanove le partecipanti divise in quattro gironi, quattro le società di serie A e B: Inter, Torino, Avellino e Pro Lanciano che non parteciperanno alla fase finale. Nel raggruppamento B figurano Padova e Cittadella con il derby alla nona giornata. Le prime quattro di ogni girone si qualificheranno alla fase finale per cercare di iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro dopo il Novara che ha vinto l’ultima edizione. Completamente rinnovata la formazione del Padova con 23 nuovi giocatori. Nuovo anche l’allenatore, Vladimiro Carraro l’anno scorso al Venezia. Più omogeneo il Cittadella di Giulio Giacomin che ha mantenuto l’ossatura della scorsa stagione. Nel turno d’esordio trasferta a Rimini per i biancoscudati e impegno casalingo sul sintetico del Tombolato per i granata che affronteranno il Sudtirol.

Ore 10.20 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Petkovic; Dionisi, Diniz, Fabiano, Favalli; Bucolo, Corti; Bearzotti, Cunico, Petrilli; Neto Pereira.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Di quali difficoltà parla? «Dobbiamo confermarci di settimana in settimana, e questo non è affatto facile. Abbiamo pareggiato la prima gara a Reggio e poi vinto la seconda, ma questo non significa che dobbiamo dare qualcosa per scontato: mai essere presuntuosi, la squadra dovrà continuare a fare ciò che è riuscita a mettere sul campo domenica scorsa, ed evitare di darsi la zappa sui piedi». L’avversario la spaventa? «Il Lumezzane è ancora a zero punti in classifica, quindi da un certo punto di vista siamo noi ad avere più da perdere, ma il calcio ci insegna a non fidarci mai di nessuno. Verranno qui con il coltello tra i denti, sono guidati da un allenatore molto esperto e formano una squadra molto giovane. Hanno gran fisicità davanti, qualità a centrocampo ed esterni che pedalano». Potrebbe rivedersi lo stesso Padova che ha battuto la Pro Piacenza? «Può essere. La mia linea è cercare di dare continuità a chi sta facendo le cose nel modo giusto, ma dietro di loro ci sono altri 14 compagni che cercano di scalare le gerarchie». Il Padova anticipa con il Sudtirol. Padova-Sudtirol si disputerà sabato 3 ottobre alle 15 allo stadio Euganeo.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) «Siamo ancora all’inizio, abbiamo appena cominciato a scalare la montagna», raffredda gli animi Carmine Parlato. «Oggi dobbiamo prima di tutto fare una prestazione come si deve e portare a casa i punti. Quella di domenica scorsa è stata una bella prova, ma c’è sempre qualcosa da migliorare, e voglio che la squadra pensi la stessa cosa. Oggi contro il Lumezzane sarà l’attenzione a fare la differenza, ma dobbiamo avere anche il piglio giusto, perché i tre punti dobbiamo comunque andarceli a prendere». È contento di ritrovarsi ancora all’Euganeo, davanti ai suoi tifosi? «L’anno scorso ho chiamato più volte a raccolta le persone che hanno a cuore questa squadra: chiedo ai padovani di essere in tanti allo stadio, e di stare vicini a questi ragazzi perché ogni domenica troviamo nuove difficoltà, e il nostro pubblico deve permetterci di fare la differenza».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Intanto la seconda partita consecutiva in casa potrebbe essere l’occasione giusta per dimostrare, una volta per tutte, che il Padova ci può davvero stare in questa categoria. Oggi, alle 17.30, a meno di una settimana dalla vittoria sulla Pro Piacenza all’Euganeo arriva il Lumezzane: la bestia nera dei biancoscudati, che non battono i lombardi dal 2002, la squadra tenuta in mano dai fratelli Cavagna, uno dei quali, Livio, due stagioni fa tentò di comprare il Padova da Cestaro prima che il tutto finisse nelle mani di Diego Penocchio, con tutti i risvolti che poi ebbe quella trattativa. Ma al di là di corsi e ricorsi storici, quella di oggi è una grandissima occasione per il Padova di Parlato, che con una vittoria farebbe decollare la sua stagione portando a 7 i punti raccolti nelle prime tre gare, e presentandosi in maniera egregia al cospetto della Feralpi Salò di Michele Serena, tra otto giorni. Ce n’è abbastanza per essere carichi a mille, e nonostante la prolungata assenza di Marco Ilari qualche mugugno lo provochi, il tecnico partenopeo dovrebbe confermare in blocco l’undici di domenica scorsa, con Aperi, in panchina per la prima volta dopo l’infortunio al ginocchio, che scalpita per uno scampolo di gara.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Due casi agitano l’ambiente biancoscudato alla vigilia della partita con il Lumezzane. Il primo è quello di Sergio Cucchiara, l’attaccante giunto dal Trapani l’ultimo giorno di mercato: non è tra i convocati, non si è allenato negli ultimi due giorni e la ragione sta tutta in una questione medica. «Stiamo aspettando l’esito di un esame perché gli è stata rilevata un’extrasistole, ma siamo convinti che non sia nulla di grave e tutto presto si chiarirà», spiega il ds De Poli che si dimostra ottimista. Diverso il discorso relativo a Franco Gorzelewski: la Figc ha detto no al tesseramento per l’assenza di un documento importante, la Fifa discuterà il ricorso solo a ottobre. E siccome lunedì vanno chiuse le liste-campionato, è probabile che il difensore argentino ne resti fuori.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Un altro passo avanti verso un accordo che, a scanso di sorprese, deve solo essere formalizzato. Martedì scorso la giunta comunale di Palazzo Moroni ha approvato all’unanimità la delibera che concede una proroga al Padova Football Spa (nient’altro che il vecchio Calcio Padova di Cestaro e Penocchio) per perfezionare la procedura di ristrutturazione del debito. La data fissata inizialmente era quella del 30 settembre, come aveva più volte confermato il sindaco Bitonci, procrastinata adesso al 31 dicembre prossimo. L’amministrazione municipale avanza 321.031 euro per canoni d’affitto degli impianti e per le utenze, oltreché per le imposte di pubblicità non versate. L’accordo, approvato lo scorso 7 agosto da Palazzo Moroni, prevede: 150.000 euro in contanti da versare nelle casse comunali in tre rate; la cessione del marchio “Calcio Padova” per un valore forfettario di 100 mila euro; la cessione pure delle “memorabilia” della società (coppe, trofei, cimeli, foto ecc.) per 35 mila euro e infine la cessione di arredi e attrezzature della sede, quantificati in 10 mila euro. Considerato che il tribunale non omologherà il piano di ristrutturazione prima della fine del prossimo mese, se Bitonci non avesse concesso la proroga, avrebbe dovuto dichiarare istanza di fallimento. Così non sarà, a meno che non intervengano altri intoppi, ma il piano prevede che le prime rate verso i creditori siano saldate entro la fine del 2015.

Ore 09.10 – Probabile formazione Padova (Corriere del Veneto): Petkovic; Dionisi, Diniz, Fabiano, Favalli; Bucolo, Corti; Bearzotti, Cunico, Petrilli; Neto Pereira.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Scalpita Altinier, alza bandiera bianca Ilari, per Gorzelewski si va al muro contro muro con la Figc e la Fifa ma senza poter schierare nel frattempo il difensore argentino. E per quanto riguarda Cucchiara sono necessari ulteriori esami per escludere ogni patologia cardiaca. Su questo fronte, Fabrizio De Poli è categorico: «Per Cucchiara stiamo aspettando l’esito di un esame perché gli è stata rilevata un’extra-sistole. Intendiamoci: nulla di grave, ma vogliamo andarci con i piedi di piombo. Per noi il ragazzo è a posto, sono semplici esami di controllo». Capitolo formazione. L’impressione è che si vada verso la conferma dell’undici di partenza che ha battuto il Pro Piacenza, ma Parlato fra le righe lascia qualche puntino sospensivo, facendo intendere che potrebbe spuntare dal cilindro qualche sorpresa. Quale? Difficile dirlo, anche se l’indiziato numero uno per scalzare un titolare è Altinier e il meno brillante davanti con il Pro Piacenza è stato Bearzotti. Tatticamente sembra una forzatura, staremo a vedere.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) «Dobbiamo rispettare l’avversario ma pensando solo ed unicamente a noi, tocca al Padova prendere in mano le redini dell’incontro. Possiamo migliorare rispetto a domenica, anzi dobbiamo farlo. L’attenzione farà la differenza, dobbiamo giocare col piglio “incazzato” per portare a casa i tre punti». Punto. Parlato a muso duro, insomma. Difficile comprendere cosa lo turbi, ma il senso dell’intera conferenza stampa è chiaro. I tifosi stiano vicini alla squadra, non mugugnino, non fischino, aiutino i giocatori anziché aggravarne le eventuali difficoltà. E poi la squadra. «Chiedo ancora ai nostri tifosi di essere in tanti — carica Parlato — e di starci vicino, perché di giornata in giornata usciranno difficoltà nuove perché dobbiamo confermarci senza essere presuntuosi. Non abbiamo ancora fatto nulla: il Lumezzane arriverà col coltello tra i denti e noi dobbiamo toglierglielo. È una squadra molto giovane che può contare su un centrocampista di qualità come Genevier e due attaccanti giovani e forti, stanno cercando la quadratura del cerchio e proveranno a metterci in difficoltà. Direi che è inutile disquisire su chi abbia più da perdere. siamo alla terza di campionato, non possiamo fare certi ragionamenti…».

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Il clima in sala stampa dopo la rifinitura è elettrico. A risentire, poi, le parole consegnate a microfoni e taccuini da Carmine Parlato alla vigilia di Padova-Lumezzane, la sensazione di un tecnico su di giri (innervosito da qualche ronzio esterno che evidentemente lo turba) aumenta. Fatto sta che non c’è nulla di scontato nel match che attende i biancoscudati oggi alle 17.30 allo stadio Euganeo. Proprio nulla. Perchè sarà pur vero che l’inizio del Lumezzane è stato disastroso, ma è altrettanto vero che quando una squadra si chiude a riccio per qualsiasi avversario diventa complicato scardinarne il muro difensivo. Per questo, probabilmente, servirà molta pazienza, oltre che la capacità di non farsi tradire dal nervosismo se le cose non dovessero andare sin da subito nel modo in cui tutti nella città del Santo si augurano. «Siamo ancora in pianura — scandisce Parlato — ma dobbiamo scalare una montagna e abbiamo appena iniziato l’ascesa».

Ore 08.30 – Lega Pro girone A, il prossimo turno (sabato 19 settembre): Alessandria-Cremonese, Bassano Virtus-AlbinoLeffe, Giana Erminio-Cuneo 1-0 (Rossini (Ge) al 1′ pt), Mantova-Pordenone, Padova-Lumezzane, Pavia-SudTirol, Pro Piacenza-Reggiana, Renate-Cittadella, Pro Patria-FeralpiSalò.

Ore 08.28 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Giana Erminio 7, SudTirol 6, Bassano, Cremonese, Padova, Pordenone e Reggiana 4, Alessandria, Cittadella, FeralpiSalò e Mantova 3, Pro Piacenza e Renate 1, AlbinoLeffe, Cuneo, Lumezzane, Pavia e Pro Patria 0.

Ore 08.26 – Lega Pro girone A, i risultati della seconda giornata: Cuneo-Alessandria 0-1 (Fischnaller (Al) al 22′ pt), Renate-Giana Erminio 1-1 (Ekuban (Re) al 35′ pt, Perna (Gi) al 42′ st), FeralpiSalò-Bassano 1-2 (Bracaletti (Fs) al 26′ pt, Germinale (Ba) al 39′ pt, Iocolano (Ba) al 19′ st), Lumezzane-Reggiana 0-2 (Spano (Re) al 10′ pt, Arma (Re) al 36′ pt), Padova-Pro Piacenza 2-0 (Fabiano (Pd) al 10′ st, Petrilli (Pd) al 19′ st), Pordenone-AlbinoLeffe 1-0 (De Cenco (Pn) al 13′ pt), SudTirol-Mantova 2-1 (Ruopolo (Ma) al 7′ st, Tait (St) al 23′ st, Gliozzi (St) al 42′ st), Cremonese-Pavia 1-0 (Brighenti (Cr) al 5′ st), Pro Patria-Cittadella rinviata.

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E’ successo, 18 settembre: rifinitura all’Euganeo per i Biancoscudati, lavoro a parte per Ilari. Asente Cucchiara




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