Live 24! FeralpiSalò-Padova, -5: inizia la marcia di avvicinamento alla sfida di domenica

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Ore 22.50 – (Il Piccolo) L’argomento Triestina è stato all’ordine del giorno nella conferenza dei capigruppo svoltasi ieri mattina nel Comune di Trieste. Oltre alla richiesta di una verifica più approfondita sui pagamenti per lo stadio, con la pretesa di un maggior rigore nel caso di futuri ritardi nei pagamenti, i capigruppo hanno anche richiesto un incontro urgente in tempi brevissimi con il presidente dell’Unione Triestina 2012 Pontrelli, per avere lumi sulle ultimi vicissitudini societarie, sulle possibilità di una vendita o sulla volontà di continuare nonostante la frattura ormai insanabile con la tifoseria organizzata. Pontrelli fa sapere comunque di essere pronto a un incontro: «Sono pronto a un confronto immediato – afferma il presidente dell’Unione 2012 – per me si potrebbe fare anche giovedì. E vorrei anche la presenza del presidente del Centro di coordinamento Sergio Marassi». Pontrelli conferma anche la volontà di vendere, ma a precise condizioni per la sua società. «Ribadisco che mi sono stancato e voglio andare via. Ma mi aspetto che si faccia avanti qualcuno di serio, mentre finora non ho sentito nessuno. Zanmarchi? Mi ha mandato una mail che ribadisce quanto detto nel comunicato della scorsa settimana: insomma è rimasto alla posizione di tre mesi fa, che ritengo poco trasparente. In pratica non ha presentato referenze e non ha detto chi dovrebbe comprare la Triestina. Ma ribadisco: se domani arriva qualcuno di serio e ho la garanzia che la Triestina finisce in buone mani, io esco subito di corsa. Ma se nei prossimi dieci-quindici giorni non si presenta nessuno, poi mi diverto». Nella conferenza dei capigruppo si è valutata anche la rescissione unilaterale della convenzione per lo stadio, in caso di mancata applicazione del contratto. Ma si è anche ragionato sul fatto di esaminare con grande attenzione questa ipotesi, perché un’eventualità di questo genere creerebbe molti problemi a un eventuale nuovo acquirente, che si troverebbe davanti a un’ipotesi di una convenzione a quel punto a tariffa piena e non convenzionata, come quella attuale.

Ore 22.30 – (Il Piccolo) Dopo la partita di ieri a Campodarsego, e soprattutto la grande prova di carattere dell’Unione Triestina 2012 capace di ribaltare il risultato pur in inferiorità numerica, la notizia era un po’ nell’aria. Ieri ne è arrivata la conferma: lo stesso presidente Pontrelli ha ufficializzato che il tecnico che guiderà adesso la prima squadra sarà Stefano Lotti. Pare che anche la squadra con i senatori in prima fila, subito dopo la partita abbia manifestato apertamente il gradimento per il tecnico triestino, una sorta di investitura che ha quasi preceduto quella della società. E anche se Pontrelli aveva la stessa idea in testa, è ovvio che il parere della squadra è pesante, visto che proprio in questi giorni di attrito con il precedente tecnico Masitto, il gruppo dei giocatori si era dimostrato quanto mai unito su certe posizioni. Per Lotti quindi è un ritorno alla guida della prima squadra. La scorsa stagione era stato lui a debuttare sulla panchina dell’Unione 2012: fu un inizio difficile, con soli 2 punti in otto partite e il conseguente esonero. Ma tutti ricorderanno che quella squadra fu costruita in fretta e furia, e nonostante i progressi durante la stagione si salvò solamente nel recupero dei play-out. Ora Lotti ha un’altra chance con una squadra decisamente più importante, anche se lui preferisce non chiamarla seconda possibilità o addirittura una sorta di rivincita: «No, non vado in cerca di rivincite. Io la chiamerei semplicemente una seconda esperienza. Io sono a disposizione della società e in questo momento c’è bisogno di andare in panchina. Accetto volentieri anche perché il presidente ha sempre dimostrato di avere fiducia nei miei confronti, anche lo scorso anno. Adesso quindi arriva questa seconda esperienza con una squadra dai valori certamente più importanti rispetto a quella della scorsa stagione. Una squadra alla quale cercherò di trasmettere il mio modo di vedere il calcio, cercando di fare le cose semplici». Naturalmente a Lotti ha fatto particolarmente piacere la presa di posizione della squadra nei suoi confronti: «Ringrazio i ragazzi che hanno fatto capire che mi vogliono come mister, questa è una grande gioia, perché si tratta di giocatori esperti che hanno vinto campionati. Vado orgoglioso che gradiscano che sia io ad accompagnarli in questa avventura, vuol dire che già domenica in poco tempo qualcosa ho trasmesso.».

Ore 22.10 – (Corriere delle Alpi) Il Belluno non riesce più a vincere. In quattro partite di campionato, Corbanese e compagni hanno fatto altrettanti 1-1. Fino ad ora il gioco spumeggiante della scorsa stagione, visto a tratti nel precampionato, è solo un lontano ricordo. È presto ovviamente per fare conclusioni, ma l’inizio dei gialloblù è stato tutto meno che esaltante e all’orizzonte c’è una possibile crisi, che dovrà essere scongiurata già domenica in casa contro il Montebelluna. Il Belluno resta comunque imbattuto nel girone, ma è una magra consolazione per i gialloblù in chiave play off. «È un periodo nero – commenta il centrocampista Simone Bertagno – anche se domenica abbiamo fatto una buona partita e meritavamo la vittoria. Il Levico Terme ha concluso poco o niente verso la nostra porta. Abbiamo fatto sicuramente un passo in avanti a livello di gioco, cosa che magari era mancata nelle precedenti partite». Rigore inesistente. Il Levico ha raggiunto il pareggio grazie alla rete messa a segno da Cali dagli undici metri. Il penalty però non c’era. «Inesistente, lo hanno detto anche i nostri avversari – continua Bertagno – purtroppo in questo periodo ci gira male, ma bisogna continuare sulla nostra strada e lavorare bene, momenti più fortunati arriveranno». Più concreti. Nelle prossime settimane servirà un Belluno meno bello ma magari più concreto, capace di segnare subito davanti alla porta. «Sicuramente servirà questo, ma continuo a dire che è questione del periodo che stiamo attraversando. Domenica abbiamo preso il palo, la prossima volta magari va dentro e vinci la partita». La classifica si fa difficile. Con quattro punti in quattro partite il Belluno naviga a metà del girone. «Dobbiamo pensare a noi stessi e ritrovare il nostro gioco – conclude “Berta” – con quello i risultati arriveranno. La squadra è unita, dispiace non vincere dopo che il tuo portiere non fa neanche una parata e l’arbitro concede un rigore che non c’è, ma dobbiamo lavorare e andare avanti». Il prossimo avversario è il temibile Montebelluna. Il Belluno domenica attende al Polisportivo la squadra trevigiana che in classifica ha nove punti avendo conquistato tre vittorie e incassato una sola sconfitta. È tempo di dare una svolta al campionato per Corbanese e compagni. Mister Vecchiato questo pomeriggio valuterà le condizioni di Mike Miniati, che domenica ha preso una botta al piede, mentre per il big match contro il Montebelluna potrebbe essere il momento del ritorno dal primo minuto di Giovanni Pescosta, riamasto fermo ai box negli ultimi venti giorni per un problema al metatarso.

Ore 21.50 – (La Provincia Pavese) Sindaco Massimo Depaoli, l’esordio in casa del Pavia ha riproposto il problema degli accessi e della viabilità speciale attorno al Fortunati nel giorno della partita, una situazione che sta gravemente penalizzando i tifosi azzurri. Sabato c’era gente costretta a giri tortuosi per entrare allo stadio che giurava che non sarebbe più venuta alla partita. «Anche a me sono arrivate tante lamentele. Sabato c’era una evidente sproporzione tra i due tifosi del Sudtirol e i 1.300 del Pavia. Credo che la questura debba riconsiderare questo aspetto, salvo le partite con maggiore afflusso di tifosi ospiti, che poi sono pochissime. Credo che la soluzione possa essere quella di dividere a metà il ponte carraio sul Naviglio, ora riservato all’accesso degli ospiti, per far passare anche i nostri tifosi. E’ impossibile pensare di gestire l’accesso come avviene adesso, il disagio è oggettivamente fortissimo per i tifosi del Pavia. Invito davvero la questura a riflettere sui numeri». Il Comune quindi non è d’accordo con le decisioni imposte dalla questura, che ha potere decisionale in fatto di ordine pubblico. «No, ma nel momento in cui vengono fissate delle disposizioni noi dobbiamo adeguare la viabilità attorno allo stadio di conseguenza. Però alla lunga così non può reggere. E’ difficile capire le motivazioni di queste disposizioni». Tanti tifosi del Pavia riferiscono di controlli da parte degli steward che sembrano quasi misure antiterrorismo: perquisizioni, con controlli persino sulle scarpe e sui portachiavi, sulla generalità dei possessori della tessera del tifoso. «Anche in curva (dove il sindaco è da anni abbonato, ndr) me lo dicevano che qualche steward voleva che si lasciassero fuori i portachiavi delle auto. Gli steward effettuano i controlli sulla base di un protocollo disposto dalla questura». La stagione scorsa la polizia locale si era mostrata giustamente elastica sulla chiusura del ponte carraio ai tifosi del Pavia, almeno nelle gare con poco afflusso di ospiti, consentendo di attraversarlo a piedi ed evitando a chi parcheggiava in viale Repubblica di dover tornare indietro fino a piazzale e poi percorrere l’’Alzaia per arrivare allo stadio. Sabato invece c’è stata un’applicazione ferrea del divieto. Non si potrebbe essere più tolleranti? «Dovrei dire di sì, ma in realtà no. Ci sono disposizioni molto precise della questura e venire meno potrebbe far scattare anche la sospensione. La questione accessi allo stadio va rivista anche per i nostri vigili, che sono sotto pressione e ai quali per questo motivo può scappare qualche parola di troppo. Tra l’altro per mettere i cartelli con le indicazioni per arrivare allo stadio e parcheggiare abbiamo dovuto far ricorso al volontariato, perché i dipendenti comunali addetti avevano esaurito il numero di ore straordinarie. Sabato c’ero anche io a posizionarli». Anche il ponte perdonale sul Naviglio viene chiuso solo in occasione delle partite su decisione della questura. «Per evitare eventuali incroci tra i tifosi del Pavia e quelli ospiti che passano per il ponte carraio e vanno verso la curva nord». Sabato c’è stato anche l’episodio dell’ingresso di un gruppo di Casapound nello stadio. «Erano una quindicina, con magliette di Casapound e una bandiera a scacchi, credo biancoblù, e un tricolore in mezzo. Si sono presentati dopo cinque minuti dall’inizio della partita. Ma diversi tifosi in curva li hanno subito fermati, poi la polizia è intervenuta formando un cordone e portandoli nel settore chiuso dei distinti. Meglio così, altrimenti ci sarebbero stati problemi. Non è successo niente, ma la cosa ha provocato tensione. Il loro ingresso è stata una provocazione». Confermata dal coro “Dove sono gli antifascisti?”, che nulla c’entra con il tifo per il Pavia. «La curva del Pavia non è mai stata politicizzata, i simboli lì non esistono. Quello che è successo è preoccupante. E non c’entra nulla con i percorsi separati tra tifosi del Pavia e quelli ospiti».

Ore 21.30 – (La Provincia Pavese) Cinque reti subite all’esordio dalla Feralpi, ma chi ha seguito un po’ le vicende della Pro Patria – avversario di domani del Pavia – sa che quel tonfo non è così clamoroso come i numeri sembrerebbero indicare. Perché il club bustocco, riammesso in Lega Pro solo a inizio settembre dopo che era stato dato per morto e sepolto sotto la vicenda del calcioscommesse,ha dovuto abbozzare in una decina di giorni una rosa in grado di affrontare degnamente il campionato. Perché dopo la riammissione c’è stata l’acquisizione della società, formalizzata solo il 10 settembre, da parte della cordata che fa capo a Fulvio Collovati con la «Sport plus 4 you» (una società di procuratori di calciatori), e all’immobiliarista bustocca Patrizia Testa. I nuovi soci hanno rilevato il club da Pietro Vavassori, che da anni aveva messo in vendita la Pro Patria. Presidente è Emiliano Nitti, che è anche ad della Sport plus 4 you. «Abbiamo fatto un mezzo miracolo, in cinque giorni ci siamo messi d’accordo tra di noi, con Vavassori che era dall’altra parte del mondo e fatto la squadra – ha dichiarato Nitti – adesso abbiamo bisogno di Busto e di almeno mille abbonati. Ci siamo dati anche un codice interno non scritto che prevede di non avere conflitti di interessi. Per questo, almeno inizialmente, non porteremo alla Pro Patria giocatori gestiti dal nostro team di procuratori. Così come abbiamo rifiutato, e rifiuteremo, le proposte di calciatori deferiti per illecito». Collovati ha fissato l’obiettivo: «Il nostro scudetto è la salvezza». Nel mercato lampo sono arrivati La Gorga, giovane portiere del Varese, e Montini, già talento della Roma Primavera ma che finora in B e Lega Pro non è riuscito a sfondare. E poi l’attaccante Bigazzi (con presenze anhe in B) e Regno dal Livorno, il difensore Jidayi in prestito dal Novara, Possenti dalla Reggiana, i giovani Salifu dal Latina e Sampietro dalla Samp, e l’ex Pavia degeri. In panchina c’è Alessandro Oliva, esperienza in D ed Eccellenza: «La mia squadra sputerà sangue», promette.

Ore 21.10 – (Gazzetta di Reggio) Il presidente granata Stefano Compagni ha organizzato nel pomeriggio di ieri, presso l’Hotel Boiardo di Scandiano, un briefing aperto alla stampa per spiegare l’evolversi della situazione societaria dopo il colloquio personale avuto nei giorni scorsi con l’imprenditore milanese Pietro Vavassori, fresco di disimpegno nei confronti della Pro Patria (è stata ceduta al gruppo Collovati-Testa) e pronto per un futura avventura con la Reggiana. All’incontro era presente anche il vice presidente Sisto Fontanili che ha sottolineato ancora una volta l’entusiasmo e la passione che accompagna la dirigenza granata. La location dell’evento, l’Hotel Boiardo, non è stata casuale dal momento che Giuliano Compagni, il fratello di Stefano, è uno dei quattro soci proprietari dell’albergo che tuttora viene utilizzato come appoggio alle trasferte da importanti club di Serie A (Inter e Juventus in modo particolare) quando sono impegnati col Sassuolo. «Vogliamo dare un po’ di visibilità a questa struttura – rimarca il presidente granata Stefano Compagni – che diventerà un punto di riferimento per tutta la stagione poiché gode già di molto prestigio tra gli alberghi reggiani». Giuliano Compagni, in un’aula conferenze tempestata da stemmi della Reggiana, ha però rimarcato che: «Per il momento la volontà non è di entrare con una quota in società ma in futuro vedremo. Mai dire mai». Piatto forte del pomeriggio era naturalmente Pietro Vavassori e Stefano Compagni ha spiegato la sua posizione: «Venerdì scorso abbiamo parlato e raggiunto un importante accordo per quanto riguarda la sponsorizzazione con Italsempione per il settore giovanile, che vogliamo divenga il nostro fiore al’occhiello, e tra alcuni giorni potrebbero esserci novità anche sul fronte delle quote societarie. Diciamo che a breve potrò fare questo annuncio, oggi no. Per il momento, oltre a MecTiles è entrata BI-Tecnology (ieri sera alle ore 18, ndc ) con una quota del 4%. Una azienda da sempre al fianco dello sport reggiano ed abbiamo discorsi aperti con la famiglia Gottardi ed altri amici perché l’obiettivo è di “reggianizzare” al massimo la proprietà per una gestione equilibrata. Siamo partiti un po’ tardi col commerciale ma abbiamo avuto tante sorprese con la conferma di vecchi sponsor e l’ingresso di nuovi e non dimentichiamo l’imprenditore iraniano che ha deciso di sponsorizzare con Eefa per due stagioni il retro della maglia granata che è un’altra persona innamorata della Reggiana e del progetto che tutte le volte che si trova in Italia viene a vedere la squadra giocare». Tra i vari temi toccati in seguito dal numero uno granata c’è stata la campagna abbonamenti appena terminata. «Probabilmente è sta mal interpretata la riapertura della campagna a favore di amici e parenti degli abbonati che avrebbero potuto aderire pagando solo il 50% del costo, tanto che nella prima settimana si sono mossi in pochi ma al termine della seconda siamo soddisfatti: 2.615 abbonati, 700 tessere per i palchi oltre ai 300 abbonamenti che Pietro Vavassori ha deciso di sua iniziativa di acquistare e regalare a 12 scuole elementari reggiane, con tanto di maglia e sciarpa, portano il totale ad un numero che per la Lega Pro è quasi un record, passando la quota preventivata di 3500». In tema di azionariato popolare, un’altra iniziativa che se andrà in porto collocherà Reggio tra le prime società in Italia, ci sono al vaglio un paio di ipotesi. «C’è un progetto del dottor Romeo Galaverni – spiega Compagni – ed un altro studiato da Marco Bertolini che contiamo di rendere pubblico tra ottobre e novembre perché vogliamo che siano i tifosi stessi a condividerla d’altronde da sempre ci considerano una città all’avanguardia nel sociale perciò se faremo le cose fatte bene la gente aderirà». Ultime battute di attualità sulla squadra e sulla gestione degli impianti di allenamento di via Agosti. «Per quanto riguarda il discorso aperto con la Curia per le strutture di via Agosti abbiamo avuto già tre incontri e venerdì prossimo dovremo definire cose importanti. Sulla squadra ritengo che ci sia un organico competitivo ma di mercato dovete parlarne con il direttore generale Raffaele Ferrara. Non conosco la vicenda di Antonio Vacca e dispiace perderlo ma è stato sostituito degnamente poi, considerando che il mercato degli svincolati chiude il 18 dicembre, penso che un difensore possa arrivare. In altri ruoli siamo più coperti».

Ore 20.50 – (Gazzetta di Reggio) Oggi pomeriggio alle ore 15.30 in via Agosti Bruccini e compagni riprendono gli allenamenti dopo le due giornate di riposo concesse dal tecnico Colombo. Il prossimo appuntamento per i granata è l’inedito impegno serale di lunedì sera contro la Giana Erminio, il “derby del formaggio” con la squadra di Gorgonzola che si trova a sorpresa capolista del torneo, in programma alle ore 20.30 al Città del Tricolore. In attesa degli sviluppi della vicenda di Junior Vacca (il centrocampista è destinato al Foggia ma non c’è ancora l’ufficialità) la Reggiana dovrebbe aver definitivamente recuperato Luca Giannone dall’infortunio mentre Max Pesenti sta iniziando la riabilitazione. Recuperi. Domani è in programma una partita di recupero del girone A tra Pavia e Pro Patria. Per questa partita è stato designato Luca Detta di Mantova (Bianchini-Biasini collaboratori).

Ore 20.30 – (Gazzetta di Mantova) Questa mattina il Mantova riprenderà gli allenamenti sul campo di Goito per iniziare a preparare il derby in programma domenica (ore 15) allo “Zini” contro la Cremonese. Saranno da verificare le condizioni di Scalise, uscito malconcio dalla sfida con il Pordenone a causa di una distorsione alla caviglia e di un polpaccio un po’ indurito. L’esterno biancorosso dovrebbe comunque recuperare alla svelta ed essere a disposizione di Maspero per il derby. Gonzi, reduce da una lieve distorsione al ginocchio, dovrebbe rientrare in gruppo già oggi. Momentè, fermo ai box anch’egli a causa di una distorsione al ginocchio, potrebbe invece essere recuperato in extremis a fine settimana, per magari andare in panchina. Fuori causa resteranno il mediano Puccio (piccola lesione ossea al piede) e il portiere Pane, quest’ultimo ko per la frattura della rotula. I biancorossi si alleneranno anche domani mattina e nel pomeriggio, alle ore 16.45, giocheranno un’amichevole contro lo Sporting Club, formazione di Prima categoria. Sarà il modo per salutare Goito, visto che da giovedì mattina Caridi e compagni torneranno ad allenarsi in città, sui campi del Te. Altre sedute mattutine sono in programma venerdì e sabato, mentre domenica alle 10 la squadra partirà in pullman per Cremona. Ieri, intanto, il Mantova ha presentato in Lega Pro la lista dei 24 giocatori che saranno utilizzabili da qui a gennaio (è consentito soltanto il cambio dei portieri). Nel gruppo c’è il giovane Del Bar, ottavo giovane della rosa che quindi darà diritto a Viale Te ad avere il massimo dei contributi dalla Lega.

Ore 20.10 – (Gazzetta di Mantova) Dopo l’1-1 con il Pordenone Riccardo Maspero è soddisfatto dei punti fin qui ottenuti ma consapevole che bisogna invece migliorare nel gioco. Pronto a varare qualche accorgimento tattico per aiutare la squadra in alcune circostanze, ma deciso a non cambiare la mentalità offensiva del suo Mantova. E, soprattutto, deciso a vincere domenica quello che è anche il “suo” derby, da grande ex (oltre 200 partite e una trentina di gol) della Cremonese. Mister, a mente fredda cosa dice dell’1-1 al Martelli contro il Pordenone? «Che dobbiamo migliorare sotto l’aspetto della qualità, che in questo momento ci manca. Per quanto riguarda i punti fatti siamo abbastanza contenti: diciamo che con uno o due punti in più saremmo perfetti, ma per quel che dobbiamo fare in questo campionato va bene anche così. Ricordiamoci sempre che il nostro è un programma triennale: quest’anno iniziamo a costruire, nel prossimo se saremo stati molto bravi proveremo a fare il salto, altrimenti ci proveremo la stagione successiva». Cosa manca, invece, in questo momento a livello di gioco? «Dobbiamo migliorare, mister in primis, per arrivare a proporre il calcio che vogliamo. Sabato nel primo tempo eravamo bloccati e ci siamo intestarditi nel provare lo stesso a giocare sempre palla a terra da dietro. In certi frangenti, invece, bisogna saper leggere la partita e adattarsi. A questi livelli ormai tutti sanno tutto degli avversari e studiano come non farti giocare. Bisogna saper cambiare atteggiamento in corsa, anche perché il livello di questo campionato è alto e abbiamo visto che anche il Pordenone è un’ottima squadra». Crede che davvero la squadra abbia sofferto qualche mugugno della tribuna? «La gente quando giochiamo palla all’indietro sul portiere ha paura, se lo facessimo sul 3-0 per noi ne approfitterebbe invece per fare degli olè. È normale. Bisogna invertire questa tendenza, dare coraggio. Certo, l’ideale sarebbe che tutto lo stadio incitasse dal 1’ al 90’ e poi fischiasse eventualmente alla fine. Ma siamo noi che dobbiamo conquistare i tifosi. E per ora andiamo sotto la curva a battere le mani a loro, perché al momento sono più bravi di noi. Sono eccezionali, davvero». Cosa le piace per ora del suo Mantova? «Innanzitutto il carattere. Sabato nell’intervallo ci siamo guardati in faccia nello spogliatoio ed è stato un bel confronto. I ragazzi sono tornati in campo e hanno dato una grande risposta. È da lì che dobbiamo ripartire. Inoltre, mi permetto di segnalare che sulle palle inattive stiamo diventando micidiali e questo è un aspetto importante nel calcio». Il presidente Musso ha detto che lei sta pensando da un po’ a inserire un centrocampista in più per aiutare la squadra a fare maggior filtro. Come stanno esattamente le cose? «Stiamo lavorando da due mesi per andare in una certa direzione e sarebbe difficile adesso cambiare mentalità alla squadra. I ragazzi credono in quello che facciamo e continueremo così, perché siamo sicuri di poter fare bene. Certo, è possibile in alcuni casi che ci siano degli accorgimenti tattici. Magari attaccando gli avversari in una zona del campo anziché in un’altra, oppure passando al 4-4-2 o al 4-4-1-1 che abbiamo già adottato a gara in corso nelle prime giornate di campionato. Tutto qui». È soltanto l’inizio della settimana, ma guardiamo avanti. Domenica c’è la Cremonese, gara particolare anche per l’ex di turno Maspero… «Non so come mi accoglieranno a Cremona adesso che sono l’allenatore del Mantova – sorride il mister -, ma vi assicuro che questo è l’ultimo dei miei problemi. Prima e dopo la gara si può essere amici e potrei perfino augurare alla Cremonese di vincere le partite successive. Ma domenica noi giochiamo un derby – conclude Maspero – e vogliamo vincerlo a tutti i costi».

Ore 19.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Riprendono oggi al De Marchi gli allenamenti dei ramarri, ai quali Bruno Tedino ha concesso due giorni di riposo dopo la buona prestazione al Martelli di Mantova. Seduta pomeridiana alle 15 per Strizzolo e compagni. Domani doppio turno: al mattino alle 10 e nel pomeriggio alle 15. Giovedì e venerdì allenamento solo di pomeriggio, sempre con inizio alle 15. Sabato rifinitura al mattino (10), a porte chiuse. Domenica al Bottecchia arriverà il Renate: fischio d’inizio alle 15. I nerazzurri vantano 2 soli punti in classifica: hanno perso la prima a Mantova (0-1) e pareggiato le due gare successive interne, con la Giana (1-1) e il Cittadella. Finora hanno segnato un unico gol, ma splendido: azione personale di Ekuban che si è portato a spasso mezza difesa della Giana, saltando il portiere prima di depositare nel sacco. Alla quinta invece, sabato 3 ottobre alle 15, i neroverdi andranno a Busto a sfidare la riammessa Pro Patria, travolta domenica (0-5) in casa dalla FeralpiSalò.

Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Fine settimana da ricordare per Carlo Marchetto, secondo di Bruno Tedino. Sabato i ramarri hanno raccolto consensi a Mantova (1-1). Domenica i suoi ex giovanotti di Sacile (ora guidati da Vinicio Bisioli) hanno espugnato Abano e incassato la prima vittoria (1-0) del nuovo corso biancorosso. GRAZIE BRUNO – Durante il salto fra Lega D e LegaPro, Marchetto ha trovato anche il tempo di laurearsi a Coverciano con il patentino di allenatore professionista di seconda categoria (Uefa A). Un patentino utile, vista la fama di “mangia tecnici” che si è fatto il presidente Lovisa. Se in futuro dovesse saltare Tedino, il ramarro si troverebbe il sostituto già pronto in casa. Stuzzicato al riguardo domenica sera a Roxy Bar Sport Nordest di Tpn, Marchetto ha subito ribattuto. «Sono provocazioni alle quali non abbocco – la sua tesi -. Stimo Bruno come tecnico e come uomo. Avevo già imparato a conoscerlo a San Donà, nei 4 anni in cui lavorammo insieme. Anzi, lo ringrazio per l’opportunità che mi sta dando tra i pro, un mondo del tutto diverso dalla D. Qui tutto è accelerato. La palla si muove più velocemente, quindi c’è bisogno di una condizione perfetta e 2-3 allenamenti in più. Incontri avversarie di blasone. Poi l’organizzazione anche delle società è di altro spessore». MENTALITÀ – Il pareggio di Piacenza (1-1) ha fatto piacere, il successo con l’Albinoleffe era pronosticabile, ma l’1-1 di sabato sera a Mantova è stato più apprezzabile. Anche per come è stato ottenuto. «Sì – concorda almeno con l’ultimo giudizio -. La condizione cresce, i ragazzi cominciano a conoscersi, ad avere un buon approccio prima e la giusta mentalità durante le partite». Cambiata pure la disposizione tattica, dal 4-2-3-1 al 4-3-3, fino (a volte) ai 5 dietro. «I numeri – scuote la testa l’assistente – pesano reativamente. Contano la prestazione e la voglia di essere comunque propositivi. Durante la partita la squadra stessa deve avere l’intelligenza di capire quando si può attaccare e quando bisogna coprirsi, per ripartire con giocatori di gamba e qualità». Domati i virgiliani, con il Renate – stuzzichiamo ancora – sarà una passeggiata. «L’abbiamo vista giocare con il Cittadella – racconta Marchetto -. È squadra di categoria, senza individualità di spicco, ma solida in tutti i reparti. Davanti – è quasi un avviso ai suoi – ha Kondogbia, giocatore di grande forza e fisicità. Ha fermato uno squadrone come i padovani sullo 0-0. Non sarà un avversario facile».

Ore 19.10 – (Messaggero Veneto) Questo pomeriggio (alle 15) il Pordenone riprende a lavorare e lo farà sapendo di non poter contare domenica su un giocatore fondamentale: Alex Pederzoli. Il regista emiliano, infatti, sarà squalificato dal giudice sportivo per una giornata. Una perdita pesante, perché lui è forse l’unico insostituibile in questa squadra, uno dei giocatori più forti mai visti in neroverde: per questo pesa la sua espulsione di sabato scorso a Mantova, seppur rimediata in una situazione quasi inevitabile. Mister Tedino dovrà pensare a come sostituirlo, e non è escluso che sia Mandorlini a prendere il posto del compagno. Per il resto torna Valente dalla squalifica e sempre oggi saranno valutate le condizioni di Finocchio e Ingegneri. Il primo, salvo sorprese, rientrerà in gruppo, mentre è più difficile che lo faccia il secondo. A ogni modo il tecnico ha più scelto rispetto alle scorse settimana: da oggi lavorerà con la consueta tabella di avvicinamento alla gara, anche se si sta valutando di inserire un’amichevole nella giornata di giovedì.

Ore 18.50 – (Messaggero Veneto) La classifica – per quanto sia indicativa dopo tre giornate – parla chiaro: il Pordenone è partito bene e può puntare a una salvezza tranquilla. Anche i tifosi ci credono. Il popolo neroverde, infatti, è entusiasta della partenza della squadra di Tedino e sente già che può vivere un’annata serena e divertante: «Ci toglieremo diverse soddisfazioni», è il parere unanime. La gente ci crede e si sta sempre più affezionando a questa squadra: novie giorni fa per il match casalingo con l’Albinoleffe c’erano circa 800, probabilmente meno di quanti ne vorrebbe vedere domenicalmente la società, ma comunque decisamente di più rispetto alle partite dello stesso spessore della scorsa stagione. Un aumento dovuto proprio all’ottima partenza della squadra in campionato. Anche il presidente del fan club Nogaredo Silvia Gustapane si augura di vedere più gente al Bottecchia: «Sarebbe un peccato non avere abbastanza tifosi visto l’impegno e lo spettacolo – afferma –. Si vede partita dopo partita che questo gruppo ci darà tante soddisfazioni. A mio parere – continua Gustapane – possiamo salvarci presto. E poi… chissà». Anche secondo Michela Fornasiere si può pensare a qualcosa di più rispetto a una permanenza risicata in categoria. «Stavolta abbiamo ottime possibilità di mantenere la Lega Pro con tranquillità – è il suo pensiero –: questo gruppo ci piace molto, ci fa divertire e ci motiva a seguirlo in trasferta. Non voglio fare paragoni con la scorsa stagione: dico che quel team è servito a costruire un legame tra città e squadra, quello attuale ci può fare divertire». Mauro Gasparotto, storico tifoso neroverde, è pure lui entusiasta di quest’inizio: «A Mantova il Pordenone ha disputato una grande partita – afferma –. Ha cercato di giocare sempre la palla e meritava di portare a casa l’intero bottino. Dove si può arrivare? Si può salvare tranquillamente: è presto per dire se può puntare a qualcosa di più». L’atteggiamento propositivo però fa ben sperare. Di questo è soddisfatto un altro storico volto del tifo dei “ramarri”, Guido Busato: «Col Mantova ho visto un primo tempo davvero notevole, giocato senza timore reverenziale – spiega –. Aspetti che danno fiducia per il futuro, anche se io rimango sempre preoccupato dal fatto che facciamo fatica a segnare: con un gol a partita c’è sempre il rischio di essere rimontati. A ogni modo, andando avanti di questo passo, ci toglieremo delle belle soddisfazioni. Ne sono sicuro».

Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Tacopina? Sicuramente sarei contento se sposasse il progetto-Venezia» e d’altra parte «Se c’è una squadra ci sarà pure chi ha permesso di farla». Due flash, il primo del dg Dante Scibilia il secondo del ds Giorgio Perinetti, lanciano la volata che vedrà Joe Tacopina entrare – entro la metà di ottobre – nella stanza dei bottoni del Venezia Fc. Gli sguardi dei dirigenti lagunari sono più eloquenti delle mezze parole, comunque sufficienti a far intendere come il «muro di gomma» stia cedendo. Dietro al Venezia «degli americani» c’è proprio il 49enne avvocato newyorkese, da sabato ex presidente del Bologna che ha contribuito in prima linea a far risalire in serie A riuscendo (pur essendo «senza portafoglio», o quasi) a far appassionare col suo carisma la tifoseria, oltre ad aver portato sotto le Due Torri i dollari del magnate canadese Joey Saputo. Tacopina, in soldoni, è il regista sempre meno occulto (si dice abbia incontrato due volte il sindaco Luigi Brugnaro) dell’operazione di immediata rinascita del club arancioneroverde, rimasto orfano dei rubli del russo Yury Korablin. Eppure proprio l’ex patron russo dell’Unione Venezia a febbraio aveva negato la cessione «agli stessi americani che hanno comprato il Bologna», tornati alla carica con successo in luglio dando a Brugnaro le necessarie garanzie economiche con un capitale sociale sottoscritto (anche versato?) di due milioni di euro. E a proposito di milioni pare Tacopina ne avrebbe scuciti 3.5 all’ex socio Saputo, liquidazione figlia dell’accordo trovato non prima di aver minacciato strascichi in tribunale a New York. A Venezia non rimane che attendere per veder finalmente sciolti i tanti nodi, in primis su chi siano in realtà i finanziatori – con molta probabilità riuniti proprio da Tacopina – di un Venezia Fc di cui si sa solo che il presidente (pro tempore?) è il tuttora sconosciuto James Daniels. A Bologna danno per uscenti altri membri della squadra-Tacopina, a cominciare da Stuart Goldfarb, consigliere del club emiliano (ex New York Cosmos come Joe Fraga, artefice del nuovo logo del Venezia) assieme a Rick Perna, Andrew Nestor, Rob Striar, Chris Winterling, Anthony Rizza e Joe Marsilli. Tutti professionisti esperti di marketing e investimenti sportivi: chi seguirà «Taco» in laguna.

Ore 18.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Quattro partite e altrettante vittorie, l’ultima pur sofferta per 2-1 sulla Virtus Vecomp, sono bastate al Venezia per tentare la sua prima fuga in vetta. Tra tutte le 171 squadre della serie D solo tre, Venezia (girone C), Parma (D) e Francavilla (H) esibiscono 12 punti, ma solo i lagunari sono a +3 sulla seconda rispetto al +2 di emiliani e lucani. Un primato che il team di Paolo Favaretto potrà consolidare domenica – ore 15 – nel giorno del ritorno al Penzo (confermato ieri dalla società dopo l’esilio dorato allo Zanutto) contro la Luparense San Paolo che, in seguito al 2-2 col Dro, ha esonerato l’allenatore Daniele Pasa affidandosi con ogni probabilità a Enrico Cunico, già successore di Favaretto in arancioneroverde nella serie D 2010/11. Intanto però il Venezia continua a finire nel mirino degli avversari: due giorni fa, infatti, le critiche «urbi et orbi» dell’allenatore-presidente della Vecomp, Gigi Fresco, hanno fatto seguito a quelle del precedente match con la Sacilese (4-0) quando però mister Vinicio Bisioli si era limitato a lamentare la disparità tecnica tra un «Venezia di serie A ed avversarie di Terza categoria». In particolare Fresco oltre a prendersela con l’arbitro Vigile di Cosenza per aver espulso l’attaccante Cernigoi per una doppia ammonizione a suo dire inesistente, ha lamentato che «squadre come il Venezia, fallite tre volte in 10 anni, dovrebbero ripartire dalla Terza categoria e non essere «premiate» ripartendo dalla D». «A Venezia non è stato fatto nulla che non fosse esplicitamente concesso dai regolamenti, quindi eventuali rimostranze andrebbero sollevate alla Federazione – ha tagliato corto il dg Dante Scibilia -. Nel calcio hanno ragione tutti, noi non ci faremo distrarre e vogliamo solo continuare la nostra crescita». Ieri a Coverciano il dirigente lagunare Giampaolo Marcheggiani, impegnato nel corso per diventare direttore sportivo, ha avuto come relatore proprio Giorgio Perinetti (che ha relazionato i presenti su «Il lavoro e la figura del ds») di cui è il braccio destro per il calciomercato arancioneroverde. Intanto la campagna abbonamenti è salita a quota 565

Ore 17.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Il Venezia si gode la vetta della classifica in solitaria. Il successo di domenica (2-1, reti di Ferrante e Serafini) sulla Virtus Vecomp, unica squadra che aveva finora tenuto il passo degli arancioneroverdi, ha dato una ulteriore scrollata alla graduatoria del girone. Adesso il Venezia è primo con 12 punti, davanti ai veronesi e al Montebelluna, entrambe a quota 9 punti. «Quattro vittorie in altrettante partite è un bel segnale. Il risultato di domenica è molto importante, perché la partita con la Virtus rappresentava un test impegnativo — commenta il dg Dante Scibilia — questa partita ci ha fatto capire chi siamo, tenendo conto che la squadra è ancora in ritardo rispetto alle altre». Risultati che sorridono alla squadra di mister Paolo Favaretto, che giocherà in casa anche domenica, contro la Luparense. Ma niente più «esilio» a San Donà, stavolta si torna al Penzo: lo stadio di Sant’Elena è stato sistemato e anche il manto erboso è tornato in discrete condizioni. E in tema di buone notizie, da oltre oceano arriva l’atteso «via libera» a Joe Tacopina, tanto che gli americani sarebbero ormai in procinto di sbarcare in laguna. Non per la partita di questa settimana, ma molto probabilmente per quella successiva in casa, in programma l’11 ottobre contro la Liventina, i vertici Usa saranno finalmente in città. Quella che sembrava profilarsi come una lunga disputa giudiziaria tra Joe Tacopina e Joey Saputo, nell’ambito della querelle societaria in seno al Bologna, si è risolta con i tempi e i metodi della giustizia Usa, cioè con un veloce accordo. Domenica scorsa la società rossoblù ha comunicato che Tacopina si è dimesso e dunque non è più il presidente del Bologna: i rispettivi legali, a New York, hanno infatti trovato l’accordo per l’uscita di scena dell’avvocato italo-americano (in cambio di cospicuo bonus, pare intorno ai 3,5 milioni di dollari), che ora è dunque libero di prendere ufficialmente le redini del Venezia. Formalmente le dimissioni saranno ratificate venerdì ed è anche per questo motivo che sarebbe prematura una presentazione già domenica. Ma ormai Tacopina è pronto a entrare nel board a stelle e strisce, guidato dal presidente James Daniels che in ogni caso rimarrà il presidente. Oggi la squadra riprenderà gli allenamenti, mentre prosegue la campagna abbonamenti, che ieri ha toccato quota 565. Invece il Mestre fa i conti con la terza sconfitta consecutiva che lo relega al momento nelle ultime posizioni della classifica, con 3 punti. Lo stop di Fontanafredda (2-1 il risultato) brucia particolarmente, perché arrivato nei minuti di recupero. Un avvio così in salita non era in preventivo, ma il presidente rinnova la fiducia a staff e squadra. «E’ vero — commenta Stefano Serena — i risultati sono al di sotto delle aspettative, soprattutto per quanto riguarda le ultime due partite. A Tamai abbiamo meritato di perdere, non con Montebelluna e Fontanafredda. Dobbiamo essere più determinati, più concreti. Voglio però trasmettere fiducia e serenità a staff e squadra – aggiunge il presidente arancionero – sono convinto che i risultati positivi arriveranno, basta mettersi sotto e lavorare. Il Mestre si merita di stare nel gruppo delle prime, non certo in questa posizione. Ma siamo fiduciosi». Ancora un successo, infine, per il Calvi Noale che ha battuto l’Union Ripa 3-1 ed è in zona play off.

Ore 17.30 – (La Nuova Venezia) «Ottima partenza e a breve anche la proprietà arriverà a Venezia, non so ancora quando con esattezza, però siamo vicini». Parole di Alessandro Vasta, consigliere di amministrazione del Venezia FC, alter ego di James Daniels, almeno fino a quando il presidente non sbarcherà in laguna. «Tacopina? Ho letto che si è dimesso da presidente del Bologna» aggiunge l’avvocato veneziano della Tonucci&Partners che ha curato la “nascita” della nuova società dopo essersi occupato del passaggio di proprietà di Roma e Bologna, «non credo che gli americani saranno presenti con la Luparense, ma ormai ci siamo, anche loro vogliono prendere contatto con le istituzioni, la città e i tifosi». Tacopina, che ha avuto una buona uscita di circa 3 milioni da Joey Saputo, si è congedato dal Bologna e dai tifosi gialloblù domenica in occasione della vittoria interna contro il Frosinone. Il tragitto verso la laguna non è lungo. Intanto, quattro vittorie nelle prime quattro giornate, Venezia a punteggio pieno come Parma e Francavilla in serie D. Quattro anni fa, con Sassarini in panchina, il Venezia infilò un poker iniziale di successi, ma dopo tre vittorie sul campo (1-0 a Sacile, 4-0 con la Sanvitese, 3-1 a Quinto), la quarta con il Montebelluna (1-1) arrivò solo a tavolino, poi gli arancioneroverdi si fermarono (1-1) a Montecchio Maggiore. «Meglio di così non potevamo fare» commenta ancora Alessandro Vasta, «temevamo di pagare nelle prime partite il fatto di essere partiti in ritardo rispetto alle altre squadre, ma i giocatori sono stati molto bravi, anche domenica contro la Virtus Verona, arrivata da capolista a San Donà. Sofferto nella ripresa? Ci sta in questa fase, non siamo ancora al top e calare alla distanza è normale. Fuga iniziata? No, non voliamo troppo alti, sono passate solo quattro partite, ne restano altre 34. Siamo tutti ovviamente contenti di essere partiti con il piede giusto e anche dall’alta parte dell’Oceano hanno manifestato grande entusiasmo per questi risultati». Nella stagione 2009-2010 con Favaretto in panchina il Venezia dopo quattro turni aveva quattro punti, l’anno dopo con Cunico infilò tre successi (2-1 a Concordia, 2-1 con l’Este e 5-2 con il Kras Repen prima di scivolare contro il San DonàJesolo). Penzo. Domenica con la Luparense si ritorna finalmente allo Penzo. «Sì, il campo adesso è a posto, avremmo corso il rischio di rovinare il lavoro fatto sul terreno anticipando i tempi», conferma Vasta.. Si rivede Cunico. Nel frattempo c’è movimento in casa Luparense, prossimo avversario del Venezia: ieri mattina è stato esonerato il tecnico Daniele Pasa, al suo posto è stato chiamato Enrico Cunico, presente in tribuna a San Martino domenica, ed ex allenatore anche del Venezia. Maglie e tessere. Quanto al Venezia, sono arrivate le nuove maglie, che dovrebbero “debuttare” domenica dopo essere state personalizzate con marchio, numeri e nome del club. Ieri è ripresa la campagna abbonamenti, ultimi giorni fino a venerdì: le tessere sono salite a quota 565.

Ore 17.10 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 16.40 – Qui Guizza: partitella in corso, non vi partecipa Ilari.

Ore 16.20 – Qui Guizza: continuano a lavorare regolarmente in gruppo Ilari e Cucchiara.

Ore 16.00 – Qui Guizza: lavoro atletico per i Biancoscudati.

Ore 15.40 – Qui Guizza: regolarmente in gruppo sia Ilari che Cucchiara.

Ore 15.20 – Qui Guizza: Biancoscudati già in campo per l’allenamento pomeridiano, breve colloquio con mister Parlato.

Ore 14.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Fanno 7 punti in tre partite. E primo posto in classifica insieme con il Padova e la Giana. Tutto bene, tutti contenti? Quasi, perché a Stefano Sottili non è andato giù quel pareggio della prima giornata contro la Cremonese che, secondo l’allenatore toscano, sarebbe potuto diventare con pieno merito un successo. Eppure il suo Bassano va che è un piacere, gioca da grande squadra e come tale si comporta, dentro e fuori dal campo: «E’ vero — ammette Sottili — potevamo essere a punteggio pieno, con la Cremonese se fosse arrivata la vittoria nessuno avrebbe potuto sollevare la benché minima obiezione. Ma va bene lo stesso, di punti ne abbiamo 7 e anche la vittoria di sabato è di quelle che danno morale. Mi è piaciuto l’atteggiamento della squadra e dei subentrati, ogni allenatore vorrebbe vedere quanto è andato in scena al Mercante contro l’Albinoleffe. La vittoria è un buon risultato, con la squadra che è riuscita a rimanere compatta ed ha saputo soffrire. A volte non siamo riusciti a fraseggiare ed in alcuni frangenti ci siamo troppo adeguati al loro ritmo — riflette il tecnico — ma sono aspetti sui quali dobbiamo migliorare e lavorare. E’ un risultato importante, che troppi tifosi davano per scontato. La squadra va sostenuta sempre, questi sono ragazzi giovani che meritano costantemente l’incitamento dei propri tifosi». Ecco, se c’è qualcosa che ha fatto storcere il naso a Sottili, così com’era accaduto ad Antonino Asta lo scorso anno, sono stati i «mugugni» di una parte della tifoseria, quella più esigente e che forse non ha capito che quanto sta facendo il gruppo giallorosso tutto è fuorché scontato. Ora arriva il SudTirol, un impegno da disputare lontano dal Mercante che sarà una sorta di prova del nove: «Il SudTirol da anni è in questa categoria — chiude Sottili — ed è una squadra difficilissima da affrontare. Tocca a noi dimostrare di aver imboccato la strada giusta, ogni settimana c’è un esame. Non ci si può fermare».

Ore 14.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) A distanza di tre giorni dal pirotecnico pareggio con il Como, il Vicenza torna in campo a Lanciano contro la formazione abruzzese che è sempre stata un avversario molto difficile per i biancorossi. La partita non può però non risentire del grave infortunio capitato a Nicolò Brighenti, operato sabato notte a causa della lacerazione del pancreas causata da un fortuito impatto con il portiere biancorosso Vigorito. «In queste circostanze credo che il gruppo si possa compattare ulteriormente — spiega Pasquale Marino — quanto è accaduto a Brighenti per noi è senza dubbio una brutta botta, anche in considerazione di quello che è Nicolò in campo e nello spogliatoio. Però noi dobbiamo andare avanti, abbiamo l’obbligo di fare bene e di riprenderci i punti persi contro il Como, gara in cui avremmo meritato di vincere. E’ un momento non facile, ma l’unico via che abbiamo è quello di rialzare la testa, di ripartire e pensare a quello che dobbiamo fare. C’è stato poco tempo per preparare la sfida, ma dovremo essere attenti e concentrati su tutti i palloni, e soprattutto a livello mentale dovremo essere presenti. La cosa su cui punto è come sempre la prestazione, se una squadra gioca bene i risultati arrivano, quindi noi dobbiamo puntare a sviluppare il gioco, cercare di imporre la nostra manovra con l’obiettivo di migliorarci. E’ una settimana in cui giocheremo tre volte, e quindi dovremo anche valutare bene la gestione delle forse. Un po’ di turnover lo farò, anche perché a livello atletico non siamo ancora al top e quindi, visto che la rosa ce lo permette, cambierà qualche elemento nell’undici iniziale». Tra i convocati c’è anche l’ultimo arrivato, il difensore Leandro Rinaudo, che il Vicenza ha acquisito a titolo definitivo dalla Virtus Entella. «Il suo arrivo era già programmato anche se non si fosse infortunato Brighenti — spiega il tecnico del Vicenza — avevamo pensato a lui considerando gli infortuni di Gentili e Manfredini e, dopo quello capitato sabato a Brighenti, l’acquisto di Rinaudo è divenuto necessario. E’ tra i convocati, anche se ha appena fatto a tempo a salutarci, ma si è sempre allenato con la squadra, fisicamente sta bene anche se gli manca il ritmo della partita». A Lanciano quindi scenderà in campo un Vicenza frastornato da quanto accaduto a Brighenti, con qualche novità imposta dalla necessità di fare turnover, contro un avversario di categoria che ha dimostrato di essere un avversario difficile da superare per qualunque compagine cadetta. «Il Lanciano ha il grande vantaggio di essere un gruppo collaudato e amalgamato nel corso di vari campionati — sottolinea Marino — sono una squadra compatta, e possiedono una buona struttura di base; a livello di singoli ci sono giocatori forti come Piccolo, Amenta, Mammarella, quest’ultimo abilissimo nei calci piazzati. L’ ostacolo è dei più complicati da superare, ma il Vicenza arriverà pronto a lottare e consapevole che per tornare a Vicenza con un risultato positivo servirà una grande partita». E, questa sera, c’è davvero un motivo in più per rispondere «presente» in campo.

Ore 13.50 – (Gazzettino) Daniele Pasa non è più l’allenatore della Luparense San Paolo, e oggi la società ufficializzerà il nome del nuovo tecnico che molto probabilmente sarà Enrico Cunico, ex Marano, Altovicentino e Venezia. Fatale per Pasa è stato il pareggio (2-2) casalingo rimediato domenica con la squadra che si è fatta raggiungere al fotofinish dal Dro, dopo le sconfitte nel derby a domicilio con il Giorgione (3-2) e in trasferta con la Virtus Vecomp (5-1). Tre risultati maturati nell’arco di una settimana, mentre all’esordio era arrivata la vittoria (1-0) sul campo della Sacilese. Ieri mattina il club ha emesso il seguente comunicato. «La Luparense San Paolo comunica di aver sollevato dall’incarico di allenatore della prima squadra Daniele Pasa e il suo staff. La società desidera ringraziarli per il lavoro svolto in questi mesi e augura a loro i migliori successi professionali». Oltre a Pasa, quindi, fanno le valigie anche Vanni Berlese (vice allenatore e preparatore dei portieri) e Simone Pajaro (preparatore atletico). Ecco il presidente Stefano Zarattini. «È stata una decisione sofferta presa collegialmente dalla società per dare una svolta alla squadra dato che i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Mi dispiace moltissimo perché con Pasa siamo anche amici. Non è una decisione dettata solo dalle quattro partite in campionato, ma anche da come era andato il precampionato. Il tempo dirà se abbiamo fatto bene o male, ma una cosa è certa: adesso i giocatori non hanno più alibi». C’erano problemi tra il tecnico e la squadra? «No, anzi. Ma alla fine contano i risultati e non sono arrivati». Sull’esonero abbiamo contattato anche Pasa, che ha preferito però non rilasciare dichiarazioni al momento. Oggi a dirigere la ripresa della preparazione in vista della trasferta di domenica con la capolista Venezia è atteso il nuovo allenatore, sulla cui identità Zarattini preferisce mantenere il più stretto riserbo. «Dico solo che sceglieremo un profilo che ha esperienza in categoria e polso duro con i giocatori». Salvo sorprese, come detto, l’indiziato numero uno a sedere sulla panchina dei Lupi è Cunico che domenica ha visto la partita con il Dro e ha già avuto modo di lavorare insieme al direttore sportivo Alberto Briaschi al Marano. Senza dimenticare che Cunico ha già allenato alcuni giocatori rossoblù: Nichele al Venezia, Beccaro al Marano e Perosin all’Altovicentino.

Ore 13.30 – (Mattino di Padova) Clamoroso in Serie D: Daniele Pasa, un passato da giocatore nel Padova ed ex vice di Alessandro Dal Canto sulla panchina biancoscudata, non è più l’allenatore della Luparense San Paolo. Il suo posto verrà preso nelle prossime ore da Enrico Cunico, l’anno scorso all’Altovicentino, sempre in D. La decisione è maturata in seguito al pareggio casalingo con il Dro, e non è stata un fulmine a ciel sereno. I problemi. Pasa è stato sollevato dall’incarico ieri mattina, dopo le prime quattro gare ufficiali della storia della Luparense, nata quest’estate e iscritta alla D con il titolo sportivo del vecchio Atletico San Paolo. Ma il terremoto, in realtà, era già in atto da qualche giorno: mercoledì scorso, dopo la brutta sconfitta di Verona contro la Virtus Vecomp, c’era stato un infuocato summit interno alla dirigenza rossoblù, al termine del quale si era deciso di proseguire sulla strada intrapresa quest’estate. Ma domenica, al terzo passo falso consecutivo (sconfitte contro Giorgione e Vecomp, pari contro i modesti trentini), le riserve sono cadute ed è arrivato il ribaltone. Enrico Cunico, 46 anni, nelle ultime stagioni mister di Marano e Altovicentino, ex anche di Giorgione e Venezia, esonerato lo scorso gennaio, già da qualche settimana era stato avvistato sugli spalti in occasione delle partite della “matricola”: sarà lui – manca solo l’ufficialità – a dover risollevare la Luparense, e comincerà la sua avventura domenica con la proibitiva trasferta di Venezia, sua ex squadra. La delusione di Zarattini. Ma se a pagare è stato Pasa, esonerato insieme al suo staff, in discussione adesso ci sono tutti, dal direttore sportivo Alberto Briaschi (che, secondo alcune indiscrezioni, avrebbe dato le dimissioni, poi respinte) ai giocatori. «Una decisione molto sofferta e ragionata», spiega il patron Stefano Zarattini. «Quanto visto con il Dro era avvenuto anche in precedenza, e questo era l’unico modo per dare una scossa al gruppo. Io e Pasa avevamo condiviso questo progetto sin dall’inizio, dispiace che sia finita così, ma anche i giocatori sono responsabili alla stessa maniera. Avevamo cominciato con un allenatore in cui credevo tantissimo, ma non potendo cambiare i giocatori, e attendendoci ben altri risultati, questa ci sembra l’unica soluzione. Non dobbiamo vincere per forza già quest’anno, però non possiamo nemmeno rischiare di rimanere nei bassifondi della classifica».

Ore 13.00 – (Gazzettino) Stasera alle 19 a Jesolo sarà inaugurata la sezione «Granata Jesolo Lido-Pizzeria da Mario-Hotel Lorenz», alla presenza delle autorità di Jesolo e di una delegazione granata guidata dalla famiglia Gabrielli, con il direttore generale Stefano Marchetti, l’allenatore Roberto Venturato, il vice Edoardo Gorini, il preparatore Andrea Redigolo, il collaboratore tecnico Roberto Musso, i dirigenti Federico Cerantola e Silvio Bizzotto, i giocatori Alessandro Sgrigna e Davide Xamin. Interverranno inoltre i responsabili del Centro di Coordinamento e i presidenti dei club granata con in testa il club «Angelo Gabrielli granata per sempre», al quale la sezione jesolana è collegata. Gli ospiti granata saranno accolti in via Bafile dal titolare Roberto Buscato, dal sindaco di Jesolo Valerio Zoggia, dall’assessore allo sport Ennio Valiante e da rappresentanti dello Jesolo. Si ufficializza così un gemellaggio sportivo che nasce dalla militanza di Marchetti e Pierobon nella squadra veneziana.

Ore 12.40 – (Gazzettino) È mancato il gol, per questo Stefano Marchetti non è del tutto soddisfatto della trasferta di Meda, ma tutti gli altri ingredienti necessari ad una squadra di vertice, il direttore generale del Cittadella li ha ravvisati. Certo, la gara con il Renate, con tutte le occasioni create, era da vincere – l’ha sottolineato anche il dirigente – ma siamo ancora ad inizio stagione, c’è tempo per migliorare, anche nell’ultimo tocco, davanti al portiere avversario. «Non siamo stati brillanti come in altre occasioni, nonostante questo abbiamo creato sette palle gol clamorose. E quando dico clamorose mi riferisco al palo, al gol salvato sulla linea, al giocatore davanti al portiere o che ha scartato pure quello senza però centrare la porta. Occasioni incredibili, non concretizzate. Anche nella gara d’esordio abbiamo sperperato qualche favorevole occasione, ma abbiamo vinto comunque. La gara di sabato non sarà un caso isolato: nell’arco della stagione troveremo tante squadre coperte, abbottonate nella propria metà campo, per sbloccare il risultato dovremo essere bravi anche sui calci piazzati, dove non ci mancano certo i saltatori di testa». Un difetto di mira da migliorare: «Ho visto tante partite nel weekend, e ci sono squadre che con una, due occasioni la buttano dentro, noi ne creiamo sette senza risultati concreti, e se non la butti dentro non vinci le partite». È comunque un buon segnale vedere il Cittadella costruire così tanto nell’arco dei novanta minuti: «Significa che la squadra c’è, gioca al calcio, ci stiamo creando la mentalità giusta aldilà dell’avversario che incontriamo. L’unica nota stonata in un panorama generale senz’altro positivo, è rappresentata dai troppi errori al momento di concludere verso la porta avversaria. Per il resto, non posso rimproverare niente a nessuno». A proposito di avversarie, ci sono Padova e Bassano al vertice: sorpreso dai risultati delle due cugine? «No, assolutamente, stiamo parlando di squadre con organici importanti. Rientrano nel lotto delle pretendenti alle primissime posizioni». Domenica prossima ci sarà l’inaugurazione della copertura della gradinata est, c’è un’altra settimana per sottoscrivere l’abbonamento al Cittadella: cosa si sente di dire Marchetti ai tifosi? «Il completamento della tribuna est è un vanto per noi, credo meriti sempre una degna cornice di pubblico per gli sforzi profusi. Mi auguro si avvicini tanta gente alla squadra, ci sono i presupposti per fare bene, ma serve anche il sostegno dei tifosi».

Ore 12.20 – (Mattino di Padova) Superata quota 1.000 dagli abbonati del Cittadella. A tutta ieri risultavano 1.005 le tessere sottoscritte dai tifosi. Ricordiamo che sarà possibile abbonarsi (16 gare interne) fino a sabato 26 alle ore 12. La novità è la tessera “Family”, per tre persone dello stesso nucleo familiare, che potranno avere il proprio posto nella rinnovata Tribuna Est coperta pagando 150 euro. Sempre in Tribuna Est il prezzo-base è di 100 euro (ridotto 60), mentre nella Tribuna Ovest si va dal settore “Fedelissimi”, a 450 euro, a scendere, con la Tribuna centrale a 290 (ridotto 240) e la Tribuna laterale Ovest scoperta a 150 euro (ridotto 100).

Ore 12.00 – (Mattino di Padova) «Preoccupato? No. Ma il dato è oggettivo e non voglio girarci attorno: abbiamo il dovere di essere più concreti. Se crei almeno sei nitide occasioni da gol, com’è successo a noi a Meda, non puoi non finalizzarne nessuna». Nel secondo giorno di riposo concesso ai suoi giocatori, che saranno di nuovo al Tombolato questo pomeriggio per iniziare a preparare la gara con la Pro Piacenza di domenica, Roberto Venturato analizza a mente fredda la prova offerta dal Cittadella con il Renate. Dietro allo 0-0 c’è una discreta dose di sfortuna (un palo e un salvataggio sulla linea), ma anche la scarsa lucidità di chi si è presentato al tiro dopo aver corso molto, come Bizzotto e Jallow. Concorda, mister? «Chiariamo una cosa: non sono una persona a cui piace rifugiarsi negli alibi e non voglio che se li creino i miei uomini. Nel calcio degli ultimi dieci anni non esistono attaccanti che non lavorino tanto e che non sappiano, allo stesso tempo, trovare la via del gol. È ciò che chiedo ai miei: devono saper giocare per la squadra, ma anche mantenere la freddezza che serve sotto porta. Guai se nella testa dei giocatori s’insinua questo dubbio». Resta il fatto che contro il Renate lei ha ruotato tutte le punte a disposizione, senza trovare il bersaglio grosso. Con il senno del poi, pensa che converrà puntare su una coppia “titolare” a cui dare fiducia? «No, non lo credevo prima e non ho cambiato idea ora. Nella nostra rosa abbiamo tanti giocatori offensivi di qualità, con caratteristiche diverse. Non ha senso pensare a una coppia-base». Litteri non è certo stato preso per fare panchina, ma oggi è nella posizione di chi ha bisogno di giocare per ritrovare la condizione, senza tuttaviaessere ancora pronto. «Gianluca ha più giustificazioni di tutti, perché nelle gambe ha meno minuti. È utile che giochi, e anche in una partita come quella di Meda ha saputo offrire il suo contributo, partecipando alla manovra. Dopodiché siamo tutti convinti, e lo è lui per primo, che possa migliorare». Bassano, Padova e Giana in testa dopo tre giornate: la sorprende l’attuale classifica? «Francamente no. Il Bassano si sta riconfermando dopo un’ottima stagione, le qualità del Padova non sono un mistero e che la Giana sia così in alto può stupire solo chi non ne conosce la realtà: ha mantenuto il gruppo dello scorso anno inserendo una punta di livello come Bruno. Dietro di loro Feralpisalò, Reggiana, Alessandria e Pavia hanno valori importanti, che non possono non emergere. Questo si conferma un girone equilibrato e durissimo, non per niente mi arrabbio quando sento dire che noi siamo una “corazzata” rispetto alle altre squadre. È anche evidente che non potremo avere sempre a disposizione sei o sette occasioni clamorose ad ogni partita, co’è successo con Cuneo e Renate: ecco perché dobbiamo imparare a sfruttare l’unica opportunità che può capitare in 90 minuti. Ma non è il momento di colpevolizzare nessuno, né di fare processi. Miglioreremo». Ancora non si sa quando sarà recuperata la gara con la Pro Patria e c’è il rischio che possa essere inserita nella settimana tra lo scontro diretto con il Pavia, del 3 ottobre, e il derby con il Padova del turno successivo… «Purtroppo siamo in attesa che si chiarisca la situazione. Dipendesse da me, eviterei volentieri di ritrovarmi il recupero in mezzo a quella settimana, ma se ci toccherà disputare tre partite in sette giorni, dovremo essere pronti a farlo. Anche in questo caso senza alibi».

Ore 11.40 – (Corriere del Veneto) Il Cittadella, dal canto suo, affronterà domenica al Tombolato il Pro Piacenza alle 15 e l’occasione sarà propizia per l’inaugurazione della copertura della Tribuna Est dello stadio, completata a tempo di record dopo l’inizio dei lavori dell’estate: «Un peccato davvero non essere riusciti a portare a casa i tre punti — sospira Roberto Venturato — per quanto avevamo fatto vedere nel corso della partita erano ampiamente alla nostra portata, ma dobbiamo essere più freddi sottoporta. La squadra sta interpretando bene quello che le sto chiedendo, ma possiamo ancora migliorare molto». Ancora da definire la data esatta del recupero di Busto Arsizio contro la Pro Patria, ma in settimana dovrebbe arrivare in merito una comunicazione ufficiale della Lega Pro.

Ore 11.10 – (Gazzettino) Domenica alle 17.30 è in programma la trasferta con il Feralpi Salò. «Ci daranno filo da torcere. Dobbiamo prepararci in maniera adeguata, disposti a soffrire e a lottare. Andare con la presunzione del più forte sarebbe un grande errore: rispetto per l’avversario, ma puntiamo a fare risultato». La prevendita è già aperta e i tifosi biancoscudati possono acquistare i biglietti per tutti i settori dello stadio «Lino Turina» sul sito www.ticketland1000.com o recandosi alla tabaccheria Drago in via Buonarroti. Prezzi: settore ospiti otto euro (più diritti prevendita); tribuna coperta quindici euro (dieci per donne e over 65 più diritti prevendita); tribuna scoperta o parterre otto euro (cinque). I tifosi residenti in Veneto potranno accedere allo stadio solo se in possesso della «supporter card».

Ore 11.00 – (Gazzettino) «Tra l’altro alla luce dei primi risultati in campionato stiamo dando credibilità al nostro progetto e qualche affezionato in più ci può essere. Avere una partecipazione maggiore ci darebbe ulteriore entusiasmo e sarebbe una gratificazione. Volevamo tutti la Lega Pro, ora va sostenuta». Sul Gazzettino di ieri capitan Cunico ha sottolineato che il salto dai quattromila tifosi di domenica ai seimila dell’anno scorso è avvertito in campo dai biancoscudati, auspicando che nelle prossime partite ci sia una maggiore partecipazione. «È vero, un migliaio di spettatori in più o in meno si nota visivamente e anche come calore. E sapendo che i nostri giocatori si esaltano se vedono un pubblico numeroso, facciamoli esaltare sempre di più». Tra l’altro la squadra è prima in classifica a braccetto con Bassano e Giana Erminio. «Fa piacere, anche se dopo tre partite è relativo. L’entusiasmo va bene, ma restiamo con i piedi a terra. Ci vuole ancora tempo per capire quali sono le squadre più attrezzate e ambiziose, di sicuro vorremo essere tra le prime».

Ore 10.50 – (Gazzettino) Prezzi ritoccati verso il basso dato che due partite all’Euganeo sono state già giocate, e orario fino alle 20 per agevolare chi lavora. Riapre oggi la campagna abbonamenti che durerà nove giorni. Fino a giovedì 1 ottobre sarà possibile sottoscrivere la tessera valida per le quindici partite casalinghe di campionato ancora da disputare recandosi nella sede biancoscudata: tutti i giorni dalle 16 alle 20, eccezione fatta per sabato dalle 10 alle 12.30 (domenica chiuso). I prezzi: poltrone oro 285 euro (170 euro ridotto per donne, nati prima del 31 dicembre 1955 e nati dall’1 gennaio 1992 al 31 dicembre 2000); tribuna ovest 160 (100); tribuna est 100 (65); tribuna Fattori 70 (50). Ingresso gratuito per i nati dall’1 gennaio 2001 in avanti. Si riparte da 3.158 abbonamenti già staccati e si punta a raggiungere quota 3.500, toccata un anno fa. «Sarebbe un bel risultato avvicinarsi al numero dell’anno scorso – afferma il presidente Giuseppe Bergamin – abbiamo riaperto la campagna abbonamenti dato che da più parti c’è arrivata richiesta in tal senso, e pensiamo che qualcuno non abbia fatto in tempo in precedenza».

Ore 10.40 – (Gazzettino) Dopo due giorni di riposo i biancoscudati riprendono la preparazione oggi alle 15.30 al centro sportivo Geremia alla Guizza in vista della trasferta domenica alle 17.30 con il Feralpi Salò, allenato dall’ex biancoscudato Michele Serena. Oltre a provare le prime situazioni sul campo, sarà l’occasione per valutare anche le condizioni di Ilari che sembra ormai sulla via del recupero dopo essere rimasto ai box nelle ultime settimane per un problema alla gamba, infortunio (lopez alla coscia) rimediato nell’amichevole con la Triestina, anche se qualche giorno più tardi era sceso ugualmente in campo con il Pordenone in Coppa Italia: l’esterno dovrebbe aumentare ulteriormente i carichi di lavoro e oggi potrebbe anche riaggregarsi ai compagni. In gruppo tornerà Cucchiara che negli ultimi giorni si era fermato per una piccola extrasistole in attesa di un esame di controllo. «È tutto a posto, si può allenare» le parole di De Poli. Intanto, ieri la società ha depositato alla Lega la lista dei giocatori che possono essere utilizzati in campionato. Non ne fa parte Gorzelewski considerato che il suo tesseramento non si è ancora sbloccato, e il club avrà una risposta dalla Fifa presumibilmente ai primi di ottobre.

Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Cos’ha spinto il Padova così in alto, secondo lei, in questo avvio di campionato? «C’è indubbiamente un clima diverso, che mi hanno raccontato essere nato lo scorso anno. La scoppola del fallimento, forse, ha permesso a tutti di apprezzare in maniera più profonda il presente, e di viverlo senza eccessive pressioni. L’allenatore è bravo, la società pure, e penso che il Padova lotterà sino alla fine per qualcosa di importante». Cosa la preoccupa di più in vista di domenica? «Il fatto che arrivino di slancio, dopo un signor pareggio con la Reggiana e un doppio turno casalingo capitalizzato al massimo. Parlato può contare su giocatori esperti e navigati, mentre noi domenica abbiamo avuto un’ottima reazione dopo la sconfitta con il Bassano. Sarà una partita aperta ad ogni risultato».

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) «Il mio auspicio è che a Venezia si riesca a fare ciò che è avvenuto a Padova nel luglio 2014, in maniera esemplare e repentina, con quella serietà che due anni fa è mancata». A Salò ha finalmente trovato una panchina… serena? «Serena non lo so, ma di certo ho trovato un club serio, che coincideva con le mie ambizioni. Quest’estate mi ero fatto una lista di società in cui avrei accettato di lavorare e la Feralpi era una di queste: piccola, snella, ma economicamente forte e desiderosa di alzare il suo target. Non m’interessavano avventure né voli pindarici. In questa lista avrei messo pure il Padova, ma ero sicuro che sarebbero andati avanti sulla linea dell’anno scorso, quindi non ci ho mai pensato». E domenica ci si ritrova, con il Padova avanti di un punto. Se l’aspettava? «In tutta onestà, non so quali siano gli obiettivi del Padova, ma so che lì bisogna fare calcio in una certa maniera. Parlato ha tra le mani una rosa molto competitiva, dall’altra parte ci siamo noi con ambizioni immediatamente dichiarate. Ritengo che Feralpi e Padova siano sullo stesso livello».

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) «Quando mi ritrovo a parlare di Padova e del Padova, provo un grandissimo rispetto: per la città e per tutto il mondo biancoscudato, perché non posso dimenticare il calore, l’affetto e la vicinanza che mi hanno sempre dimostrato. In quella stagione (2013/14, ndr) sono successe tante cose, che non posso e non voglio dimenticare». Ha mai più incrociato qualcuno dei dirigenti di allora, da Penocchio ai Valentini? «No, e spero che non accada mai. Se dovesse succedere, mi limiterei a girarmi dall’altra parte, perché mia madre mi ha insegnato l’educazione. E penso che dovrebbero farlo tutti: certe persone vanno ignorate perché danneggiano il calcio, dopo un anno e mezzo siamo ancora qui ad aspettare una risposta, quando la realtà è sotto gli occhi di tutti». Dopo Padova, ha vissuto anche la morte del Venezia. Qual è stata la più dolorosa? «Sono due vicende diverse, a Padova è stato un fulmine a ciel sereno, sino a fine stagione c’erano solo dei fantasmi che alla fine si sono rivelati tali, mentre l’anno scorso già a febbraio si era capito che qualcosa non andava».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Dal fallimento di due estati fa al ritorno nel professionismo il passo è stato, per fortuna, il più breve possibile. Ma le ferite di quell’annata maledetta non sono ancora rimarginate del tutto: domenica, a Salò, per il Padova e per Michele Serena non potrà essere un pomeriggio come gli altri. In campo, perché la squadra di Parlato e la Feralpi saranno impegnate in un big match che promette spettacolo, ma anche fuori, perché al tecnico veneziano, condottiero da febbraio di quel gruppo che a fine stagione sarebbe retrocesso dalla Serie B in Lega Pro, rivedere il Biancoscudo provocherà un effetto particolare. «È un piacere enorme ritrovare il Padova dove merita», confessa Serena, oggi allenatore della formazione dei “Leoni del Garda”. «Sono felicissimo che siano riusciti sul campo, ma prima ancora a livello societario, a riconquistare il professionismo così presto».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Riapre oggi la campagna abbonamenti del Padova: dopo le numerose richieste pervenute in tal senso, la società biancoscudata ha deciso di venire incontro ai tifosi che non si sono ancora abbonati. Fino a giovedì 1º ottobre sarà quindi possibile sottoscrivere le tessere stagionali presso la sede di viale Rocco (informazioni al 329.1058424) con gli orari di apertura dell’ufficio allungati fino alle 20: si va dai 70 euro per la Tribuna Fattori (50 i ridotti) ai 285 per le Poltrone Oro (ridotti 170). È già scattata, intanto, anche la prevendita dei biglietti riservati ai tifosi ospiti in vista del match di domenica (ore 17.30) tra Feralpi Salò e Padova, in programma allo stadio “Lino Turina” della cittadina gardesana. I tagliandi per il settore ospiti (poco più di 500 a disposizione) saranno venduti fino a sabato sera al costo di 8 euro (più diritti di prevendita); medesimo prezzo per il settore Tribuna Scoperta, mentre la Tribuna Coperta costerà 15 euro (più prevendita). Uno solo, però, il punto-vendita abilitato: la Tabaccheria di via Buonarroti 89/91 a Padova. I biglietti saranno acquistabili anche su internet al sito www.ticketland1000.com, in ogni caso con supporter card. La squadra, infine, riprenderà gli allenamenti oggi, alle 15.30, alla Guizza.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Vi ricordate Giovanni Fenati, il centrocampista classe 1995 che l’anno scorso il ds De Poli prelevò in prestito dalla Sampdoria, dopo che aveva disputato la prima parte della stagione nella Lucchese, in Lega Pro, per poi restituirlo al club doriano a fine campionato? Ebbene, il giovanotto, che sin qui era rimasto fermo, ha trovato squadra, accasandosi al Poggibonsi, che milita nel girone E di Serie D. Cresciuto nella Primavera della Samp, il giocatore genovese era stato lasciato libero dal club ligure a luglio, una volta conclusa l’esperienza biancoscudata. Il Poggibonsi ha 5 punti ed è a metà classifica, a 5 lunghezze di distacco dalla capolista Pianese.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) «Sapevo che non sarebbe stato semplice vincere la partita — ammette Parlato — e così è stato. La vittoria ce la siamo dovuta sudare con grande fatica: faccio i complimenti ad Altinier per quello che ha fatto. Non era facile entrare in partita e lasciare subito il segno». L’entusiasmo fra i tifosi cresce con il passare dei giorni, tanto che ieri la società ha deciso di riaprire la campagna abbonamenti fino a giovedì 1 ottobre. I prezzi sono stati ritoccati al ribasso e si è deciso di allungare gli orari serali, per andare incontro alle esigenze dei sostenitori biancoscudati. E va segnalata la nascita di un nuovo club affiliato all’Aicb. Si tratta di «Padova nel Cuore», con il supertifoso Gianfranco Borsatti a far da traino. Oggi si terrà l’inaugurazione con comitato di benvenuto al Caffè Pedrocchi. Domenica si gioca a Salò con il Feralpi dell’ex Michele Serena, partita la prevendita con 521 biglietti a disposizione dei tifosi padovani.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Avanti a braccetto, anche se l’obiettivo promozione (peraltro neppure dichiarato) resta tutt’altro che semplice da raggiungere. Padova e Cittadella proseguono la propria marcia e il distacco di tre punti è solo apparente, considerato che i granata devono recuperare la partita con la Pro Patria e che sabato a Renate hanno fallito il successo pieno solo per una serie di circostanze tutt’altro che fortunate. Il Padova ha fatto il pieno di punti all’Euganeo, sfruttando come meglio non avrebbe potuto il doppio turno casalingo ed è in vetta alla classifica a quota 7. Squadra compatta, che difficilmente prende gol e che fatica un po’ a segnare. Ma siccome nel calcio moderno i tiri da fermo spesso e volentieri decidono le partite, ecco che le due zuccate di Fabiano e Altinier contro Pro Piacenza e Lumezzane assumono una valenza davvero importante.

Ore 08.30 – Lega Pro girone A, il prossimo turno (quarta giornata, 26-27-28 settembre): sabato ore 17.30 AlbinoLeffe-Pro Patria, domenica ore 14.00 Cuneo-Pavia, domenica ore 15.00 Cittadella-Pro Piacenza, Cremonese Mantova, Lumezzane-Alessandria e Pordenone-Renate, domenica ore 16.00 SudTirol-Bassano Virtus, domenica ore 17.00 FeralpiSalò-Padova, lunedì ore 20.30 Reggiana-Giana Erminio.

Ore 08.28 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Padova, Bassano e Giana Erminio 7, FeralpiSalò e SudTirol 6, Cremonese e Reggiana 5, Alessandria, Cittadella e Pordenone 4, Mantova e Pavia 3, Pro Piacenza e Renate 2, AlbinoLeffe, Cuneo, Lumezzane e Pro Patria 0.

Ore 08.26 – Lega Pro girone A, i risultati della terza giornata: Giana Erminio-Cuneo 1-0 (Rossini (Ge) al 1′ pt) giocata ieri, Pro Patria-FeralpiSalò 0-5 (Tortori (Fs) al 27′ pt, Greco (Fs) su rigore al 32′ pt, Bracaletti (Fs) al 15′ st, Romero (Fs) al 19′ st, Greco (Fs) al 34′ st), Pro Piacenza-Reggiana 1-1 (Bruccini (Re) al 7′ pt, Cristofoli (Pp) al 14′ pt), Renate-Cittadella 0-0, Bassano-AlbinoLeffe 2-0 (Iocolano (Ba) su rigore all’11 pt, Germinale (Ba) al 17′ st), Padova-Lumezzane 1-0 (Altinier (Pd) al 28′ st), Alessandria-Cremonese 0-0, Mantova-Pordenone 1-1 (Strizzolo (Pn) al 45′ pt, Carini (Mn) al 7′ st), Pavia-SudTirol 2-1 (Marchi (Pv) al 25′ pt, Bellazzini (Pv) al 26′ st, Gliozzi (St) su rigore al 45 st).

Ore 08.24 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.22 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Macron Store, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 21 settembre: secondo giorno di riposo per i Biancoscudati, mentre viene riaperta la campagna abbonamenti.




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