Live 24! Padova-SudTirol, -2: certo il forfait di Neto Pereira, si lavora per recuperare Petkovic

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Ore 21.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Serie D in ebollizione. La ferma contestazione dei tifosi della curva Furlan che, in segno di protesta con la società, continuano a disertare le partite al Rocco ha più che mai amareggiato il presidente dell’Unione Triestina 2012, Marco Pontrelli, che nelle sue fila schiera diversi ex neroverdi. «Ho già messo di tasca mia almeno 700mila euro – chiosa il massimo dirigente – per la società. In cambio ho ricevuto solo delusioni, soprattutto dai tifosi, che non riesco a comprendere, visto che con grandi sacrifici sono riuscito ad allestire una formazione competitiva». Con l’arrivo della colonia “pordenonese” capeggiata da Zubin e Zanardo, con Pinzin come ds, la squadra si è rinforzata. Nessun giocatore è stato messo fuori rosa, come volevano alcune voci di corridoio. «La squadra è sempre stata compatta – conferma Pontrelli -. Ci sono stati invece dei problemi del tecnico Masitto con i giocatori: per questo ho richiamato in panchina Lotti». Sulla vendita della società, nonostante l’istanza di fallimento presentata in tribunale da un gruppo di creditori, è ancora più categorico. «Non c’è alcuna trattativa in corso – assicura – con la cordata di Fioretti (altro ex pordenonese) e Dal Cin (ex udinese): con loro c’è stato solo un pour parler. E basta. Non c’è nessuno che voglia investire sulla Triestina. Se c’è veramente una persona che ha intenzioni serie si faccia subito avanti, altrimenti potrei prendere anche decisioni drastiche».

Ore 20.50 – (Il Piccolo) Solo ai rigori ma è giusto così: l’Unione procederà nell’avventura in Coppa ma ha dovuto penare fino all’ultimo per abbattere le resistenze di un’Ufm che solo nella ripresa ha saputo dare il meglio. Sin dalle primissime battute i giuliani veleggiano con il vento in poppa (e non solo per i refoli di bora che imperversano sul “Comunale”), la loro velocità di crociera mette in perenne affanno la truppa di Zoratti che non trova le adeguate contromisure a contrastare il trio biancorosso alle spalle di Kabine: Baggio offre scampoli di classe cristallina, Solinas e soprattutto Santoni pungono sugli esterni, a far da scudo davanti alla difesa Spadari e un Proia che lo trovi dappertutto. L’Ufm fa quel che può con Villanovich, Bertoia e Loperfido costretti a tamponare, tanto che i rifornimenti per il tridente latitano. L’undici di Lotti comincia subito a pungere con manovre ficcanti o con iniziative di Baggio: al 2′ Kabine si mangia un gol già fatto su punizione col contagiri del numero dieci ma l’azione viene interrotta per posizione irregolare, Baggio ci prova in prima persona all’8′ con una fiondata improvvisa dai 25 metri che finisce altissima. I “padroni di casa” replicano con un tiro-cross di Miraglia al 16′ che costringe Bonin a rifugiarsi in angolo mentre al 21′ Godeas e Zanon si ostacolano vicendevolmente: su un altro angolo in favore dell’Ufm al 26′ ecco un terrificante contropiede biancorosso con Spadari che arriva in posizione di tiro senza concretizzare. Passano due giri di lancette e la supremazia dei giuliani si tramuta nel punto del vantaggio: solito lancio dalla mediana per il taglio dell’esterno di turno e Santoni si fa pescare alle spalle dei difensori monfalconesi con il solo Colin di fronte. Prima che il portiere, uscendogli incontro, possa intervenire, l’idea brillante del “sombrero” ai danni dello stesso per poi depositare comodamente nel sacco. Le folate del team di Lotti non continuano con la precedente intensità e il tempo si chiude con un liscio di Pratolino, uno dei tanti ex, solo soletto sul lato corto dell’area minore sugli sviluppi di un corner. Tutta un’altra Ufm ad inizio ripresa, Zoratti lascia negli spogliatoi Bertoia e Villanovich inserendo Fernandez e un Zetto che prende letteralmente per mano i suoi. All’8′ De Gregorio lotta sulla tre quarti nemica, sguscia in mezzo a un paio di maglie biancorosse e si appoggia su Godeas prima di concludere con un interno destro a cercare l’angolino alto alla sinistra di Bonin. Passano tre minuti e Godeas si fa trovare pronto su una punizione di Zetto che filtra in area: il bomber biancazzurro controlla e fulmina Bonin con un sinistro dal basso verso l’alto. Zetto illumina per De Gregorio al 14′, situazione analoga a quella del vantaggio triestino, pallonetto sul portiere in uscita ma Pramparo corre all’indietro e spazza un pallone che stava finendo lemme lemme in rete. Partita più equilibrata, schema su punizione dell’Unione con Zanardo rimpallato. Zanardo si riscatta traformando il primo tiro dal dischetto, Godeas prende il legno, Baggio e Migliorini non si emozionano mentre Bertoni (fuori) e De Gregorio (paratona di Bonin) probabilmente si.

Ore 20.20 – Sempre più in alto. Si è chiusa ufficialmente alle ore 20.00 la seconda tranche della campagna abbonamenti del Calcio Padova. Ed il dato definitivo parla chiaro: sono 3411 i tifosi biancoscudati che hanno deciso di sottoscrivere la tessera annuale per seguire le partite casalinghe di Cunico e compagni. E’ dunque cresciuta – con un’impennata decisa negli ultimi tre giorni – la fiducia dei padovani nei confronti della squadra di mister Parlato.

Ore 19.50 – (Corriere delle Alpi) Simone Bertagno ci sarà nel derby contro il Ripa Fenadora. Il centrocampista del Belluno ha preso una sola giornata di squalifica per l’entrata irruenta di domenica contro un giocatore del Montebelluna, e quindi salterà solamente la trasferta contro il Mestre. Insieme a lui anche Paolo Pellicanò è stato appiedato dal giudice sportivo per il doppio giallo rimediato domenica e tornerà a disposizione anche lui per il derby contro i neroverdi. Il tecnico Vecchiato dovrà quindi fare a meno dei due giocatori nella delicata partita contro il Mestre, ma almeno tira un sospiro di sollievo in vista della partitissima, che non perde dunque uno dei suoi più attesi protagonisti. Mike Miniati e Stefano Mosca in dubbio per domenica. Il centrocampista gialloblù si è infortunato nel match in trasferta contro il Levico Terme e la scorsa settimana è rimasto a riposo per la botta subita all’alluce. In questi giorni Miniati si è allenato a parte e la sua presenza è ancora in dubbio per il prossimo match. Stessa storia per quanto riguarda Stefano Mosca che una settimana fa, in allenamento, ha preso una botta al ginocchio e ha saltato il Montebelluna. Anche lui in questi giorni ha lavorato a parte e le sue condizioni saranno valutate negli ultimi allenamenti. Due trasferte consecutive. Il Belluno domenica affronterà il Mestre, che ha appena cambiato allenatore dopo le quattro sconfitte consecutive, e sette giorni dopo sarà la volta del big match contro il Ripa Fenadora che si giocherà per la prima volta sul campo di Rasai. La partita molto probabilmente verrà giocato in anticipo: la richiesta è già stata fatta e si attende una risposta da parte della federazione (ma non dovrebbero esserci particolari problemi). Coppa Italia. Ieri pomeriggio si sono giocati i preliminari di Coppa: il Belluno e l’Union, che hanno saltato il turno per la posizione in classifica della scorsa stagione, si affronteranno mercoledì 28 ottobre.

Ore 19.20 – (La Provincia Pavese) Sono gli attaccanti a far parlare nel bene e nel male del Pavia calcio in quest’inizio settimana. Le notizie positive arrivano dal prolungamento dei contratti fino al 30 giugno 2018 per Alessandro Cesarini e Andrea Ferretti. Firma arrivata nel pomeriggio di martedì nella sede del Pavia e alla presenza di Jiaying Cai, moglie del presidente Xiadong Zhu. Un atto che blinda due pedine fondamentali della squadra azzurra per i quali la scorsa estate si era parlato di richieste, ma che alla fine la società non ha voluto privarsene. Un segnale importante quello dato con questi prolungamenti. «Sicuramente – ammette il direttore generale azzurro Nicola Bignotti – Un segnale importante come quello della presenze di mister Zhu alla prima in casa e il suo ritorno sabato per assistere a Pavia-Cittadella. Una presenza importante è stata anche quella della moglie in questi giorni in sede. E’ la risposta della concretezza di una presenza costante della proprietà in questa fase». Purtroppo se per Cesarini e Ferretti i tifosi azzurri possono festeggiare, le notizie negative per l’attacco azzurro arrivano dal doppio stop di Mattia Marchi e Stefano Del Sante, entrambi infortunatisi domenica scorsa a Cuneo nel corso del primo tempo della gara poi vinta dagli azzurri in rimonta. Per loro stimata una lunga assenza: Marchi ha riportato una lesione di secondo grado al bicipite femorale della coscia destra, mentre Stefano Del Sante una lesione di secondo grado al semitendinoso della coscia sinistra. Lo staff medico azzurro si è preso qualche giorno per essere più preciso sui tempi di recupero, ma dall’entità degli infortuni le previsioni parlano almeno di un mese per entrambi. Per Marchi il problema potrebbe essere anche più serio e richiedere qualche settimana in più. «Purtroppo gli infortuni fanno parte del gioco del calcio – commenta Bignotti – Non ci voleva fossero poi nello stesso reparto. Abbiamo uno staff medico eccellente che farà di tutto per recuperarli nel più breve tempo possibile senza forzarne i rientri per non correre ulteriori rischi». A questo punto mister Marcolini si trova a disposizione in attacco il rientrante Andrea Ferretti e Alessandro Cesarini più in alternativa il giovane Anastasia. Per Ferretti si era pensato a un recupero più graduale avendo alternative, ma ora le cose sono cambiate e occorre stringere i denti e fare di necessità virtù. In alternativa in questo periodo che si preannuncia comunque lungo ci sono in rosa anche altre soluzioni all’occorrenza. Tommaso Bellazzini ha giocato nella sua carriera più vicino alla porta e non disdegna di farlo ancora se ce ne fosse bisogno. Di positivo c’è il morale di un Pavia che è pronto a una nuova battaglia agonistica contro il Cittadella in quello che può essere considerato il primo scontro diretto stagionale tra pretendenti alla vittoria finale. I veneti retrocessi dalla serie B hanno allestito una squadra molto competitiva.

Ore 18.50 – (Gazzetta di Reggio) Ironia della sorte i due attaccanti che avrebbero dovuto far fare il salto qualitativo alla squadra sono rimasti praticamente gli unici ad occupare l’infermeria granata, dal momento che hanno recuperato pienamente Luca Giannone e Francesco Rampi ma anche il giovane Stefano Barilli e Christian Andreoni fanno sempre più spesso capolino dalle parti di via Agosti: ovvero Massimiliano Pesenti ed Angelo Raffaele Nolè. Il primo, reduce dall’operazione di pulizia della caviglia, è in fase di riabilitazione ma ben difficilmente lo vedremo in campo prima di novembre, dovendo recuperare anche tutta la preparazione atletica iniziale, il secondoresta l’osservato speciale dello staff medico: l’ex Bassano nella mattinata di ieri è stato sottoposto ad ecografia per valutare l’entità del problema muscolare che lo aveva costretto ad uscire nei minuti iniziali della gara con il con il Giana Erminio ma l’importante versamento di sangue ancora presente nella coscia destra non permette di stilare una diagnosi precisa. Nolè verrà usottoposto a nuovi esami nei prossimi giorni. Sicuramente si parla di stiramento ema ora è difficile definire tempi certi di recupero, nella migliore delle ipotesi non inferiori ai 20 giorni.

Ore 18.30 – (Gazzetta di Reggio) La Reggiana continua la marcia di avvicinamento alla trasferta di sabato sera (ore 20.30) quando sarà di scena al “Martelli” contro il Mantova, gara valevole per il quinto turno del girone A di Lega Pro. Un vero e proprio derby che mancava da qualche stagione ed è sentito da entrambe le piazze. Sarà stata la contemporanea indisponibilità di Pesenti e Nolè nel reparto avanzato o forse un po’ di pretattica del tecnico Alberto Colombo per abituare i suoi allo schema dei virgiliani ma sta di fatto che, ieri pomeriggio, le due squadre che si sono sfidate in allenamento erano entrambe impostate con un inusuale 3-5-1-1: terzini larghi sulle fasce e molto alti con licenza di attaccare, difesa a tre nella quale è stato provato anche Alessandro Castellana, solito centrocampo a tre, trequartista ed attaccante. E’ sembrato più uno stravolgimento che un piccolo cambiamento, magari da sperimentare per il futuro, ma ha il suo fascino vedere Giannone dietro a Rachid Arma con due terzini costantemente sul fondo a mettere in area cross. Va anche segnalato che uno dei due perni di sinistra nella difesa a tre era il centrale difensivo in prova, l’aitante ghanese Daniel Mills (Danny) Pappoe, che resterà alla corte della Reggiana fino a domani per tentare di convincere il trainer. Oggi nuova seduta alle ore 15.

Ore 18.00 – (Gazzetta di Mantova) La Reggiana è al sesto posto tra le rivali maggiormente affrontate dall’Acm in campionato, eppure le due squadre torneranno a sfidarsi sabato ad oltre 26 anni dal 30 aprile 1989 e al Martelli, di fronte al Mantova di Mario Corso, i granata di Marchioro cercavano punti con cui restare al comando del girone A di sC1 e inseguire un sogno chiamato B. Finì 0-0 davanti a 9mila spettatori. All’andata, in una gara ad alta tensione sul piano della sicurezza nel vecchio stadio Mirabello, i granata vinsero 2-0: Silenzi sbloccò nel primo tempo (con gestaccio sotto il settore biancorosso), D’Adderio raddoppiò ad inizio ripresa, rendendo il resto del match pura accademia, utile solo ai tifosi mantovani per digerire il ko prendendosela con il portiere di casa Facciolo. Il più recente successo dell’Acm risale all’ultima giornata ’86-87: un 2-0 (reti di Mutti e Groppi) triste, dato che i biancorossi di Angelillo erano già in C2 da una settimana e la Reggiana, terza, aveva fallito l’assalto alla B. All’andata, nella città emiliana, il generoso Mantova guidato da Veneri aveva arricchito il carrello dei punti sperperati in quella stagione, facendosi rimontare il gol di rapina di Morucci, allampanato attaccante cresciuto nelle giovanili del Torino. Ma se ai tifosi mantovani di mezza età si chiede quale derby con i granata ricordano in particolare tutti risponderanno la grande illusione del campionato ’80-81. Il confronto diretto va in scena il 15 marzo marzo, i biancorossi preparano il sorpasso che vale il secondo posto alle spalle della lanciatissima Cremonese. Al Martelli sono in 12000, la squadra allenata da Mialich parte alla grande e trova il gol con una zuccata di Facchi, ma la Reggiana si rianima e ribalta il risultato prima dell’intervallo sfruttando altrettante disattenzioni difensive. Sauro Frutti ha le polveri bagnate e s’interrompe l’avventura della più forte tra le squadre allestite da Romano Freddi e Dante Micheli. Tra Acm e Reggiana anche uno spareggio per la permanenza in Prima divisione (Serie A), il 29 agosto 1926 a Bologna e vinto 7-3 dopo i supplementari dalla squadra del vècio Reggiani. In tutto si contano 47 precedenti, con 10 vittorie mantovane, 14 granata e ben 23 pareggi.

Ore 17.40 – (Gazzetta di Mantova) Per convinzione personale Riccardo Maspero ha deciso di tenere tutti i suoi biancorossi sulla corda ma non è inesatto dire che i dubbi sullo schieramento da opporre alla Reggiana nel derby di sabato sera non sono più di tre. O almeno la situazione sembra tale, alla luce della partitella in famiglia che ha concluso l’allenamento mattutino al Centrale Te. La difesa. Mentre fra i pali non si discute la conferma di Bonato tutto il resto ruota intorno alla disponibilità di Gavazzi, che dopo un paio di giorni di stop per un malanno al ginocchio dovrebbe riprendere regolarmente il suo posto al centro della difesa. Viste le sue condizioni piuttosto precarie prima di darne per certo il rientro il mister sta valutando anche lo spostamento di Carini al centro della retroguardia, con Trainotti riportato sulla destra nella posizione più congeniale. A sinistra appare sicura la presenza di Scrosta. Il centrocampo. Qui c’è il ballottaggio principale, fra Sereni che sulla destra soffre non poco visto che è mancino e Foglio che non è ancora al meglio della forma e anche domenica è apparso in ritardo. La forma però, dice chi se ne intende, viene giocando e quindi potrebbe essere fattibile la conferma dell’ex Novara a sinistra mentre Gonzi dovrebbe riprendere la sua posizione sulla destra, dopo l’infortunio. In mezzo i due strafavoriti sono Dalla Bona e Raggio Garibaldi, pur se l’eventualità di inserimento di Zammarini è tutt’altro che da scartare. L’attacco. Data per scontata la qualità del reparto e il dogma che lo pone al vertice dello “share” fra i tifosi non dovrebbero esserci particolari sorprese in merito, tenuto conto che la maglia di Ruopolo se la può cavare solamente lui e che la posizione di don Tano Caridi è pressochè cementata dalle sue caratteristiche, che lo pongono al riparo da sorprese. Dispiace per Enzo Di Santantonio, sempre efficace ogni volta che viene chiamato in causa ma con questo assetto rischia di essere sottoutilizzato. A fianco di Ciccio sono due le opzioni principali: Valerio Anastasi sta migliorando giorno per giorno e, forte anche del ruolo di ex, si candida a ricostruire con Ruopolo la coppia d’attacco della Reggiana 2013-2014. E allora? Avvezzo a scegliere all’ultimo momento Maspero ha ribadito anche ieri che la squadra «sta lavorando bene, specialmente sul piano fisico. Per la tattica vedremo nelle sedute conclusive di giovedì e venerdì. Loro sono stati costruiti per andare in B, sono forti e organizzati. Il nostro compito non sarà semplice però con il supporto della nostra gente proveremo a fare bene».

Ore 17.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il Pordenone uno c’è. L’ha dimostrato nelle prime quattro gare di campionato: sesto posto, imbattuto, con una vittoria e 3 preggi. A Porcia (amichevole infrasettimanale) Tedino voleva vedere all’opera quelli che hanno giocato di meno e testare le condizioni di coloro che sono prossimi al rientro. In particolare Finocchio, candidato a occupare un ruolo d’esterno d’attacco a Busto Arsizio sabato (inizio alle 15). L’italo brasiliano ha fornito indicazioni importanti, firmando le prime due delle sei reti con le quali i ramarri hanno battuto il volonteroso Porcia (Promozione), guidato dall’ex neroverde Tita Da Pieve. Tedino ha schierato i suoi con il 4-3-3. In porta D’Arsiè; dietro Castelletto, Gregoris, De Agostini e Talin; in mezzo Buratto, Baruzzini e Filippini; in prima linea Gulin, Savio e Finocchio. Il Porcia ha risposto con Verardo, Feletto, gava, Pezzut, Accordino, M. Santarossa, De Agostini, Gtotto, Lorenzon, Belfenza, E. Santarossa. Finocchio ha sbloccato il risultato al 21′ con un angolatissimo diagonale (stop e sinistro al volo su servizio di Baruzzini) che ha toccato il legno prima di infilarsi in rete. Otto minuti dopo replica dell’italobrasiliano su cross di Castelletto. Prima dell’intervallo sono andati in gol anche Savio e De Agostini favoriti da due pregevoli iniziative di Filippini. Nella ripresa nel Pordenone sono entrati Parpinel, Dussi, Bovolon, Bucca e De Anna. Nel Porcia Zarott, De Luca, Vitali, Carlon, gaiarin, Owusu e Zambon. Sono andati ancora a segno Martignago su piazzato procurato dall’attivissimo Finocchio e Bovolon assistito da Savio. Soddisfatti Tedino e il suo staff per la prova del Pordenone e per l’impegno del Porcia.

Ore 17.00 – (Messaggero Veneto) Non è un momento facile per la prossima avversaria del Pordenone. La Pro Patria è reduce da tre sconfitte di fila e in vista della sfida di sabato con i neroverdi deve pure fare i conti con l’emergenza a livello di organico. Una situazione in parte dovuta alla precarietà di una rosa costruita in tutta fretta dopo il ripescaggio in Lega Pro e il cambio di proprietà (che ha portato ai vertici, tra gli altri, l’ex campione del mondo Fulvio Collovati) e ora aggravata da squalifiche e infortuni. Il giudice sportivo ha fermato per un turno il promettente Francesco Filomeno, autore di un’autentica prodezza nell’ultima gara dei tigrotti, a Bergamo con l’Albinoleffe, in cui sono stati piegati nei minuti di recupero e per di più su rigore. Si aggiunge allo stop di un altro centrocampista, Mirko Bigazzi, che deve ancora scontare la sanzione inflittagli dopo il ko di Pavia. A fare scattare l’allarme in casa bustocca ci ha quindi pensato il grave infortunio rimediato dal mediano Mirko Bigazzi, fuori causa sino alla prossima primavera. Proprio per questo la dirigenza biancazzurra sta cercando di correre ai ripari, attingendo dal mercato degli svincolati. L’interesse si sta concentrando sul centrocampista Davide Carcuro (classe ’87), che, dopo essere stato a un passo dal firmare con la Cremonese, sembra in procinto di accettare la corte della Pro Patria. Il giocatore è già in prova e proprio a causa dell’emergenza si cercherà di perfezionarne il tesseramento in tempo per la gara col Pordenone. Considerato l’orario accessibile (alle 15) e il giorno prefestivo della trasferta, i fedelissimi neroverdi non dovrebbero fare mancare il loro sostegno sugli spalti.

Ore 16.40 – (Messaggero Veneto) Mettere benzina nel serbatoio di quei giocatori che sinora hanno trovato meno spazio: questo l’obiettivo di mister Tedino nel test di Sant’Antonio con il Porcia. Missione compiuta, i “ramarri” meno impiegati sfruttano al meglio la loro chance fornendo ottime indicazioni sia sul piano fisico sia su quello tecnico-tattico nel tennistico 6-0 alla formazione di Tita Da Pieve, ex portiere e tecnico neroverde. Sugli scudi Finocchio, bella doppietta per l’italo-brasiliano, che metterà in difficoltà Tedino nelle scelte della formazione anti-Pro Patria. Considerata la siccità in zona gol palesata in questo avvio di stagione, ottime indicazioni anche dal secondo tempo di Martignago, autore di una rete magistrale da calcio piazzato e di tanti movimenti brillanti in tandem con Finocchio. Non scendono in campo i “titolarissimi”: Tedino schiera il consueto 4-3-3 con D’Arsie tra i pali, la linea difensiva composta da Castelletto, Gregoris, De Agostini (capitano per l’occasione) e Talin, a centrocampo Baruzzini playmaker con Buratto e Filippini mezzali, davanti il tridente composto da Guli, Savio e Finocchio. Dopo le occasioni di Gulin e Filippini, è Finocchio a prendersi la scena. La prima rete è un gioiello sul traversone di Baruzzini: stop e sinistro al volo, palla che bacia il palo ed entra in rete. La doppietta, quasi in fotocopia, ma meno spettacolare, arriva sul servizio di Castelletto: l’ex Parma si fa trovare al posto giusto in area mettendo in gol. Il 3-0 viene siglato dal giovane Savio, prodotto del settore giovanile neroverde, rapace in area di rigore dopo la respinta del portiere sulla conclusione di Filippini. È proprio l’ex Spal, sempre nel vivo delle azioni offensive, a fornire un altro assist direttamente da calcio d’angolo sul mancino di De Agostini. Botta al volo e 4-0 al termine del primo tempo. Nella ripresa dentro Martignago che si sistema al centro dell’attacco. L’ex Cittadella prima regala un cioccolatino a Finocchio che calcia alto di poco, poi firma il pokerissimo con piazzato al bacio all’incrocio dei pali. Sesta marcatura di Bovolon, entrato nel finale co sì come gli altri Berretti Parpinel, Dussi, Bucca e De Anna.

Ore 16.10 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 15.50 – Qui Guizza: provate soluzioni da palla inattiva.

Ore 15.30 – Qui Guizza: torna in gruppo Altinier, ma è nuovamente assente Favalli. Corre a parte, invece, Petkovic.

Ore 15.10 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.

Ore 14.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Poker del Venezia in Coppa Italia ai danni dei veronesi del Villafranca. Dopo sette minuti di gioco Belfanti si rende pericoloso con un tiro dalla distanza che esce di poco. Al 13’si rompe l’equilibrio della partita con Carbonaro che, dal limite, controlla e di esterno destro mette la palla all’incrocio. Accusa il colpo il Villafranca che fatica contro un Venezia bravo a gestire meglio la palla. Dopo un rigore recriminato dagli ospiti ma sanzionato con una punizione per il Villafranca, il Venezia raddoppia. Punizione da destra di Malagò con palla che arriva a Carbonaro, bravo ad imbeccare Modolo che, di prima, serve Gualdi il quale da due passi e sul filo del fuorigioco mette in rete. Non c’è nemmeno il tempo di annotare il gol che il Venezia triplica grazie ad Innocenti, bravo a superare Baciga. Nella ripresa parte bene il Villafranca che, al primo minuto, accorcia grazie ad Aruci, autore di un bel tiro a girare di destro. La partita si chiude al 25’quando non riesce un fuorigioco alla difesa di casa e Callegaro, ricevuta palla, gonfia la rete. Dopo la rete di Callegaro, infatti, il Villafranca non ha più la forza per reagire e cercare qualche sortita dalle parti di D’Alessandro e di contro l’undici lagunare tira i remi in barca e si accontenta di controllare la partita e soprattutto la gamba in vista degli impegni di campionato. Una prestazione davvero convincete per l’undici di Favaretto mai davvero in ambasce di fronte ad un Villafranca pericoloso, di fatto, solo in avvio di contesa, quando il Venezia ancora non aveva carburato. Poi non c’è stata più gara. Troppo il divario tecnico tra le seconde linee del Venezia e quelle dei padroni di casa. Per il Venezia una gara che conferma in toto l’ottimo avvio di stagione e palesa una condizione fisica, oltre che mentale, davvero ottimale. Le vittorie in serie accrescono l’entusiasmo e questo è un ingrediente sicuramente importante per riportare in alto i fasti di una squadra e di un’intera città. Avanti in Coppa cosi come vento in poppa anche in campionato. Per questo Venezia miglior inizio di stagione era difficile pronosticare.

Ore 14.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Easy, facile facile, come affondare un coltello nel burro fuso. Il Venezia prolunga il suo magic-moment anche in Coppa Italia, i 15 gol in campionato diventano 19 stagionali col poker rifilato al Villafranca, Favaretto sorride (sesta vittoria in fila) e sorridono pure le seconde linee. Vittoria in pantofole, con passaggio del turno preliminare e un’ultima cartolina dalla terra scaligera, minuto 43 della ripresa, i fratelli Modolo in campo assieme, Marco piantato in mezzo a una difesa a tenuta quasi stagna e Davide, juniores classe ’98, ad accostarsi lì vicino. Quattro reti, dunque, a spianare una strada che già si prevedeva scorrevole: Venezia col vento in poppa, Villafranca terzultimo nel girone D, due pareggi e 3 ko per un avvio bigio di campionato. Trama vuole che gli arancioneroverdi occupino a memoria il campo e gli avversari restino nel cantuccio.
Il primo gol si fa attendere giusto 13’, è un bell’autografo di Carbonaro, che dribbla al limite dell’area, trova il tempo di buttare un occhio su Baciga e lo beffa con l’esterno destro, di giustezza. Incipit che spiana l’opera, perché quelli di Favaretto giocano semplice, Soligo detta una manovra ordinata, essenziale, mentre il Villafranca, con un 5-3-2 schiacciato all’indietro, non decolla quasi mai. In pratica: fase difensiva in cassaforte, zero brividi, per Busatto e compagni è una partita in amministrazione controllata. Ed è una partita che il Venezia chiude poco prima dell’intervallo, infiammandosi due volte nel giro di 60 secondi. Minuto 38’, punizione dalla sinistra, la biglia capita a Carbonaro che senza guardare pesca dentro l’area Modolo, stop e palla per Gualdi, solo soletto e in sospetto fuorigioco: appoggio comodo, 2-0. Minuto 39’, cross dalla destra, la libertà è concessa stavolta a Innocenti, controllo e sinistro a bersaglio: tris. La bell’invenzione di Aruci a inizio ripresa, e il successivo gol annullato per fuorigioco a Viviani, sono un sussulto che non spaventa. Anche perché il Venezia lascia sfogare il Villafranca per poi pungerlo in contropiede. La stoccata finale arriva coi cambi: Acquadro per Gualdi, Fabiano per Carbonaro, e sarà proprio Fabiano, a un quarto d’ora dal gong, a imbeccare Callegaro per il comodo piattone del 4-1.

Ore 14.10 – (La Nuova Venezia) Dagli ambienti bolognesi trapela la voce che Joe Tacopina, l’ex presidente del Bologna in procinto di sbarcare in arancioneroverde, dovrebbe arrivare l’8 ottobre dopo aver fatto ritorno a New York per qualche giorno. Quel che è sicuro è che tra Montebelluna e Liventina ci sarà l’investitura ufficiale dei nuovi proprietari, si saprà la carica di Tacopina, la presentazione e la composizione del gruppo, che ha creato la nuova società, attualmente presieduta da James Daniels, che potrebbe passare la carica a Tacopina stesso, con la benedizione del sindaco Luigi Brugnaro. E finalmente quali sarano i programmi.

Ore 13.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Il grave infortunio capitato a Brighenti, che ha riportato la lacerazione del pancreas, e il trauma cranico commotivo occorso a Gagliardini, sono solo la punta dell’iceberg della situazione infortunati al Vicenza. Che la jella stia colpendo duro i biancorossi di Pasquale Marino lo si capisce anche quando si è visto sabato scorso Urso uscire dal campo per un colpo all’occhio: lieve lacerazione della retina e altro giocatore che dovrà restare ai box per almeno un decina di giorni. Anche ad Avellino la squadra scenderà in campo con un undici iniziale di fortuna, con il tecnico che dovrà inventarsi l’ennesima formazione e qualche giocatore che sarà schierato obbligatoriamente fuori ruolo. La situazione più complicata Marino la deve affrontare in difesa, reparto in cui mancano di fatto dalla fine della scorsa stagione Gentili e Manfredini, il cui rientro non è certo dietro l’angolo. Ma nel reparto arretrato, che dovrà fare a meno a lungo anche di Brighenti, è venuta meno anche la disponibilità di Mantovani che si è dovuto fermare a Lanciano per un problema muscolare e dovrebbe rientrare tra quindici giorni nella trasferta di Vercelli. Non al meglio è anche l’ultimo arrivato nel gruppo: Rinaudo a Chiavari non ha mai giocato e la condizione dell’ex difensore di Napoli e Livorno è da ricostruire, anche se ad Avellino potrebbe anche trovare posto in panchina. Marino in Irpinia dovrà quindi inventarsi una nuova linea a quattro perché, a complicare una situazione già molto difficile, si è aggiunta la squalifica di Laverone che è stato fermato per tre turni dal giudice sportivo a causa della gomitata rifilata a Torreira nel finale di gara di sabato scorso contro il Pescara. E i problemi non sono solo in difesa, visto che a centrocampo Urso e Vita sono indisponibili, Pazienza sta lentamente recuperando, e Sbrissa e Gagliardini potrebbero tornare a disposizione per sabato prossimo ad Avellino ma probabilmente solo per un impiego parziale. Ecco quindi che anche in mediana Marino dovrà cambiare, con Modic che giocherà davanti alla difesa, e Cinelli nel suo abituale ruolo di interno sinistro. Da interno destro il tecnico sta provando Galano che verrebbe arretrato di qualche metro, con l’inserimento di Gatto nel ruolo di attaccante esterno destro, e la conferma di Raicevic al centro e di Giacomelli a sinistra. L’attacco è l’unico reparto in cui Marino ha la possibilità di scegliere, potendo contare anche su Pettinari, con Pozzi unico indisponibile che sta svolgendo un lavoro personalizzato per trovare al più presto la condizione. Ma con la bella sorpresa Raicevic, autore già di due gol, e punto di riferimento della manovra offensiva berica, Pozzi può recuperare senza fretta.

Ore 13.10 – (Gazzettino) Soddisfatto il tecnico ospite Antonio Andreucci al termine della gara: «Abbiamo giocato con personalità, disputando un primo tempo bellissimo. Di fronte avevamo un avversario forte, che ha fatto valere la sua fisicità nel finale di gara, ma la squadra ha fatto bene con tanti giovani. Tutti insieme stiamo lavorando per l’obiettivo comune». Avanti in Coppa Italia, secondo posto in campionato: è un avvio di stagione con i fiocchi. «Stiamo lavorando bene e vogliamo fare bella figura, che è quello che ha chiesto anche la società. Turn over? Stiamo lavorando su questo sistema di gioco e chiunque va in campo ha cognizione di quello che deve fare». Nonostante l’eliminazione, note positive sottolineate anche da Enrico Cunico: «A me i ragazzi sono piaciuti, hanno fatto ciò che dovevano fare con una propria identità. Abbiamo avuto le migliori palle gol, e se si sfruttano certe situazioni si vedono poi partite diverse. Ma ciò che mi interessa di più è avere trovato un po’ di equilibrio e non avere preso gol. È un punto di partenza fondamentale».

Ore 12.50 – (Mattino di Padova) I rigori premiano il Campodarsego, ma i rimpianti della Luparense si fermano solo agli errori dagli 11 metri. Perché nel turno preliminare di Coppa Italia Dilettanti il derby dell’Alta Padovana sorride alla squadra di Andreucci, nonostante l’undici di Enrico Cunico, alla prima casalinga dopo aver rilevato Pasa, abbia espresso un gioco più propositivo nei 90’. La partita inizia su buoni ritmi e la prima occasionissima creata dal Campodarsego nasce da un angolo regalato dal portiere dei Lupi, Bazzichetto: Michelotto batte corto per Fantinato (11’), che ha tutto il tempo di girarsi sul lato corto dell’area e mettere in mezzo per l’accorrente Gal, il quale da pochi passi calcia sopra la traversa. Incredibile! Fra il 27’ e il 31’ la Luparense mette la testa fuori dal guscio e produce le due migliori opportunità dei primi 45’: Brotto fulmina in velocità Poletti, ma poi all’ingresso in area sbaglia la misura dell’assist per Giglio quindi da un bello schema su punizione lo stesso Brotto colpisce di testa sulla sponda di Nichele, ma non trova la porta. Nella ripresa la Luparense parte con un piglio più deciso, cerca una manovra più avvolgente e il Campodarsego, dopo i primi 15’ di assestamento, si schiaccia all’indietro. La squadra di Cunico crea due buone occasioni consecutive: prima con il cross tagliato di Praticò, che attraversa tutto lo specchio della porta senza che alcun compagno intervenga, quindi con il corner susseguente, sul quale svetta Brotto, senza però centrare il bersaglio. Il Campodarsego a poco a poco tira i remi in barca accelerando solo nei minuti finali, e Tanasa, da fuori area, al 38’ trova Bazzichetto ben piazzato. Il passaggio del turno si decide dagli 11 metri: nonostante l’errore di Tanasa, a spuntarla è la squadra di Andreucci, perché alla Luparense sono fatali i tentativi falliti da Giglio, Donè e Severgnini, che esaltano Vanzato e regalano a Michelotto il tiro della vittoria. Il n. 10 sfodera il “cucchiaio” e regala ai suoi il passaggio del turno.

Ore 12.20 – (Gazzettino) Manuel Pascali, lo “scozzese” del Cittadella per avere calcato per sette anni i campi d’oltremanica, domenica scorsa si è trovato di fronte una Pro Piacenza partita a razzo con un gioco fatto di tanta intensità, come è tipico in Scozia. «Effettivamente – sostiene il centrale difensivo granata – la formazione emiliana nei primi venticinque minuti non ci ha fatto respirare, impedendoci di ragionare ed esprimere quanto avevamo preparato durante la settimana». La Pro Piacenza ha quindi sorpreso i granata nell’avvio di partita, ma in Lega Pro questo atteggiamento si potrà vedere spesso, come spiega lo stesso Pascali: «Il campionato è difficile per tutti e ci dobbiamo sicuramente aspettare altre squadre che verranno al Tombolato con l’intento di aggredirci. Il livello degli allenatori è molto alto e tatticamente sono tutti in grado di preparare le giuste strategie per mettere in difficoltà la squadra avversaria. Noi dobbiamo essere preparati per saper rispondere nella stessa maniera fin dall’inizio, perchè non si può regalare la prima parte all’avversario». L’ex capitano del Kilmarnock è riuscito a salvare due volte il Cittadella nel corso della partita. «Sono lì per questo – risponde – Nel primo tempo sono stato anche fortunato perchè l’avversario mi ha calciato addosso, mentre nella ripresa il mio intervento è stato provvidenziale in quanto eravamo sull’1-1 e andare nuovamente sotto sarebbe stato un colpo davvero duro». Sulla partita, Pascali continua: «La Pro Piacenza ha fatto al Tombolato una partita di notevole spessore e mi ha impressionato molto, soprattutto davanti». Il Cittadella comunque non è stato a guardare. «Potevamo fare meglio in occasione del loro gol, ma siamo stati bravi a rimettere in piedi la partita. Non è facile quando l’avversario ti sorprende e passa in vantaggio, ma la nostra reazione c’è stata e nel secondo tempo abbiamo creato tanto, andando anche vicini alla vittoria. Dopo il gol di Litteri ho avuto la sensazione che potevamo portare a casa i tre punti». Avanti adesso verso il “Fortunati” di Pavia, sabato alle 17.30 con arbitro Pagliardini di Arezzo. Conclude il difensore: «Sappiamo dove abbiamo sbagliato e ripartiamo dal secondo tempo di domenica scorsa. A Pavia sarà una gara difficile contro un avversario di alta classifica, ma sono quelle partite belle da vivere. Sappiamo quello che dobbiamo fare, mettendoci aggressività in campo dal primo all’ultimo minuto». Ieri, intanto, ancora lavoro differenziato per De Leidi e Sgrigna, con quest’ultimo che sta iniziando a inserirsi gradualmente in gruppo.

Ore 12.00 – (Mattino di Padova) Buone notizie dall’infermeria granata. Alessandro De Leidi ha lavorato a parte anche ieri pomeriggio, ma si fa sempre più vicino il suo ritorno in gruppo: il difensore, non convocato nelle ultime due gare del Cittadella, non avverte quasi più dolore al collo del piede e ormai può essere considerato recuperato. L’altro giocatore che continua a svolgere un lavoro differenziato è Alessandro Sgrigna, per il quale si definiscono meglio i tempi del rientro: lo staff medico fa sapere che l’obiettivo è averlo a disposizione fra tre o quattro settimane, indicativamente prima della fine di ottobre. I biglietti. Sono a disposizione sul circuito Vivaticket i tagliandi per la gara di sabato tra Pavia e Cittadella (ore 17.30) allo stadio Fortunati, il cui settore ospiti conta 920 posti. In vendita a 10 euro, saranno acquistabili sino alle 20 di domani. I punti-vendita più vicini sono: il B&B Shop di via Borgo Vicenza 153 a Cittadella, la Tabaccheria Peruzzo di via Vittorio Veneto 10 a Curtarolo, la DischiPonte di via Angarano 9 a Bassano del Grappa e la De Santi Dischi di Piazza Marconi 1 a Castelfranco. Coralli, Sbrissa e “Jack”. Due testimonial d’eccezione all’apertura della attività stagionale del Club Granata Dino Pettenuzzo-San Giorgio in Bosco: Claudio Coralli e il capitano del Fila San Martino di basket Mary Sbrissa hanno partecipato alla riunione che si è svolta allo “Ja Re bet Bar”. Nei giorni scorsi alla “Cantina di Biasio” a Cendrole di Riese Pio X si è dato, invece, appuntamento il Club Granata Jack Foscarini-Riese Pio X, ospite d’onore proprio Claudio Foscarini, commosso per le dimostrazioni d’affetto ricevute.

Ore 11.30 – (Gazzettino) Quanto agli altri giocatori, nella seduta di ieri pomeriggio, durata un’ora scarsa, si sono regolarmente allenati con i compagni Dionisi, Favalli e Niccolini, fermi il giorno prima per i rispettivi acciacchi. Insieme a loro Ilari, ormai pienamente recuperato, mentre ha corso ancora a parte Altinier per un dolore alla spalla. «Sta bene – tranquillizza Parlato – e l’abbiamo fatto lavorare in maniera diversa anche per evitare contatti. Domani (oggi, ndr) rientra in gruppo». Ancora indisponibile Amirante (il suo rientro è previsto tra un mese), diventa a questo punto fondamentale la presenza dell’attaccante ex Ascoli e Cittadella, già decisivo nella sfida con il Lumezzane. Ha lavorato a parte anche il portiere Petkovic di cui, tra oggi e domani, verranno di nuovo valutate le condizioni. Prima dell’allenamento, la squadra ha posato per la foto ufficiale.

Ore 11.20 – (Gazzettino) Va da sè che sabato contro il Sudtirol (calcio d’inizio alle 15, arbitro Paolini di Ascoli) il suo forfait è scontato. E l’interessato cosa dice? «Adesso sto molto meglio – ci aggiorna Neto Pereira – e dall’esame risulta una piccola lesione, ma si tratta appunto di una cosa molto lieve. Ho già iniziato a fare piscina e terapie, notando subito i miglioramenti». Un identico fastidio è stato accusato nei giorni scorsi dal centrale difensivo dell’Inter Jeison Murillo che si è fatto male nel match con il Chievo del 20 settembre, saltando il successivo turno infrasettimanale e la sfida persa domenica scorsa con la Fiorentina. Resta in dubbio per la prossima contro la Sampdoria e qualora giocasse, rivedrebbe il campo dopo quindici giorni, ma il colombiano ha tredici anni in meno di Neto. «Due settimane – replica la punta carioca – sono il periodo che di solito serve per recuperare. All’adduttore lungo della gamba destra in passato non ho mai avuto problemi; inutile dire che ci terrei tanto a disputare il derby e che stare fuori già domenica scorsa è stato per me motivo di grande sofferenza, ma quello che conta è stare bene e anche senza di me la squadra si è comportata al meglio in campo».

Ore 11.10 – (Gazzettino) Niente Sudtirol per Neto Pereira, ma anche il derby con il Cittadella è a forte rischio. L’attaccante brasiliano si è fermato sabato scorso durante la seduta di rifinitura per un problema all’adduttore e poi ha saltato la sfida del giorno successivo con il Feralpi Salò. Martedì, dopo gli esami di rito, la diagnosi che parla di elongazione – in pratica uno stiramento – all’adduttore lungo della gamba destra. In presenza di simili malanni, più gravi di una semplice contrattura, ma di portata inferiore rispetto al classico strappo, i tempi di recupero sono di difficile definizione e dipendono da caso a caso. Per questo motivo lo staff tecnico biancoscudato non si è esposto più di tanto in tal senso, preferendo vivere alla giornata. «Vediamo come vanno nei prossimi giorni le cure e le terapie» aveva dichiarato il diesse Fabrizio De Poli martedì e ieri il tecnico Parlato non si è discostato più di tanto nell’analisi: «Bisogna valutare giorno per giorno. A fine settimana dovrebbe fare un’ecografia di controllo per capire se i tempi di recupero si accorceranno o meno».

Ore 11.00 – (Gazzettino) Oggi è l’ultimo giorno a disposizione per sottoscrivere l’abbonamento. Gli uffici del Padova all’interno dell’Euganeo, saranno aperti dalle 16 alle 20 ed è necessario portare con sè un documento d’identità. Sarà possibile inoltre ritirare le supporter card sottoscritte fino al 14 settembre. Ieri sera il dato complessivo degli abbonamenti segnava quota 3.366 (119 da lunedì). Trenta tessere acquistate dallo sponsor Birra Antoniana sono state donate ad alcuni detenuti del carcere Due Palazzi della squadra della Pallalpiede che disputa il campionato di Terza categoria e agli agenti penitenziari che permettono lo svolgimento di questa lodevole esperienza.

Ore 10.50 – (Gazzettino) Poi la comitiva si è spostata in una gremita Sala Rossini per il battesimo ufficiale a cui hanno partecipato, oltre all’assessore allo sport Cinzia Rampazzo e ai vertici dell’Aicb, a cui il sodalizio è affiliato, il presidente del Padova Giuseppe Bergamin, accompagnato dalla moglie Giovanna e dai soci Massimo Poliero, Giampaolo Salot e Moreno Beccaro. Con loro anche il nuovo consigliere Sandro Vecchiato e Sergio Giordani, già numero uno biancoscudato ai tempi della serie A. Proprio a quest’ultimo e a Bergamin sono state donate le prime tessere di socio onorario. Il Pedrocchi sarà la sede del club, con la possibilità di assistere in sala verde alle gare esterne del Padova. «Mancava un punto di riferimento per i tifosi in centro – ha spiegato Borsatti – e la scelta è caduta su uno dei suoi luoghi più rappresentativi. A fine stagione verrà premiato il giocatore rimasto più nel cuore del popolo biancoscudato». «Oltre che a tifare Padova – ha aggiunto Campagnolo – il nostro obiettivo è quello di dare rilievo alle eccellenze padovane, coloro che in ruoli importanti, ma pure nella vita di tutti i giorni, danno lustro alla città».

Ore 10.40 – (Gazzettino) Per l’alto numero di persone presenti, per le autorità intervenute e per la cornice in cui si è svolto l’evento, più che alla presentazione di un nuovo club, martedì sera al Pedrocchi si aveva l’impressione di assistere direttamente alla presentazione della squadra biancoscudata. Il nuovo sodalizio si chiama “Padova nel Cuore” è può già contare su oltre cento iscritti. A presiederlo è Gianfranco Borsatti, famoso a livello nazionale, per la nota clausola prematrimoniale fatta firmare alla moglie Orietta con cui aveva il via libera per seguire le partite del Padova. Insieme a lui il giornalista Claudio Campagnolo, Roberto Fortin, Ferruccio e Remigio Ruzzante, Gianfilippo Panazzolo e altri amici e imprenditori che seguono con passione la squadra. La vernice del club ha visto un’anteprima nel plateatico del Pedrocchi, con le interviste ai giocatori (Cunico, Niccolini, Diniz, Amirante, Corti, Favalli Giandonato e Anastasio) e al tecnico Parlato, presente insieme al suo vice Lavezzini e al diesse De Poli.

Ore 10.20 – (Mattino di Padova) «Io vengo da una carriera fatta di ritiri, tutti i sabati. Ma i tempi cambiano, da parte nostra ricordiamo sempre ai giocatori di far vita sana, mangiare bene e riposare. Poi dipende dal gruppo che si ha a disposizione. Noi abbiamo deciso di continuare con quanto fatto in D, sia per le gare in casa che, per ora, per quelle in trasferta». Logico che, quando le trasferte saranno più lontane (vedi Cuneo o Alessandria), probabilmente la squadra dormirà fuori Padova. Ma sarà un’eccezione. «Sì», chiude Parlato, «anche perché due ore di pullman, come abbiamo fatto sinora, si possono affrontare in giornata. Partendo la mattina, mangiando insieme e avendo la possibilità di riposarsi prima di arrivare allo stadio. A volte, andare in ritiro può anche caricare troppo la tensione prima di una partita». Una scelta, ovviamente, condivisa con la società: «Stare con la famiglia e dormire nel proprio letto può aiutare, più che stare in hotel, nella preparazione di una partita», ribadisce il vice-presidente Edoardo Bonetto. «Noi abbiamo la fortuna di avere un gruppo formato da ragazzi responsabili».

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Negli ultimi tempi, tuttavia, qualcosa sta cambiando. Il Cittadella, ad esempio, da anni lascia i giocatori liberi di dormire a casa prima delle gare al Tombolato. In Serie A, invece, sono soprattutto gli allenatori stranieri a provare a mutare questa mentalità tutta italiana. Benitez (e Sarri ne ha subito ripercorso le orme), quando poteva, dava ampia libertà ai napoletani, stesso discorso per Paulo Sousa adesso a Firenze. A Padova tutto è iniziato la scorsa stagione: vuoi per la natura dilettantistica del campionato, vuoi per le trasferte vicine, il punto d’appoggio rappresentato dall’hotel Europa in centro è servito solo per il pranzo e non per passare la notte. In più, in tutte le trasferte, la squadra è sempre partita la mattina stessa della gara, a parte per quelle più lontane (vedi Fano, in Coppa Italia, e Trieste). Quest’anno si replica. «Tutto parte dal senso di responsabilità che si vuole affidare ai ragazzi», spiega mister Carmine Parlato.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Dietro ad una squadra che viaggia ancora imbattuta in campionato, a ridosso delle prime posizioni nel girone A di Lega Pro, ci sono tanti piccoli aspetti, secondari o meno. Di grande utilità o, magari, solamente scaramantici. Poi c’è qualcosa che viaggia su entrambi i binari, è una tradizione ereditata dalla cavalcata in Serie D ma allo stesso modo strizza l’occhio al calcio europeo. Il Padova, infatti, ha abolito il ritiro pre-partita. Sia per le gare in casa che per quelle in trasferta. Sarebbe una novità già solo per le sfide dell’Euganeo, ma se a queste ci aggiungiamo anche le partite fuori casa, la società biancoscudata diventa quasi una mosca bianca nel panorama calcistico italiano. In Inghilterra, ormai, è una consuetudine decennale. In Italia, invece, non è mai stato così: non solo per le gare esterne, ma anche per quelle in casa, il ritiro la sera prima della gara rappresentava per le società la garanzia che i giocatori fossero concentrati solo sulla partita, mentre molti (degli stessi calciatori) vivevano l’imposizione come una gabbia dalla quale (ogni tanto) fuggire di nascosto.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Breve ma intenso l’allenamento pomeridiano di ieri, alla Guizza, per il Padova. Parlato ha provato alcune soluzioni tattiche in vista della sfida di sabato (ore 15) all’Euganeo contro il Sudtirol. Le buone notizie arrivano da Dionisi, Niccolini e Favalli, rientrati in gruppo dopo aver smaltito i rispettivi acciacchi. Con i compagni c’è anche Ilari, che ha messo alle spalle l’infortunio alla coscia, e sabato dovrebbe esordire in campionato. A scanso di complicazioni, contro gli altoatesini ci sarà pure Altinier. Ieri ha continuato a lavorare a parte, ma solo per precauzione e per evitare contatti alla spalla dolorante. Già oggi pomeriggio dovrebbe tornare con gli altri. Ancora ai box Petkovic, anche se la situazione del portiere (contrattura al retto femorale) è in miglioramento e le possibilità di vederlo in campo sono buone. Non ci sarà quasi sicuramente, invece, Neto Pereira, sempre alle prese con un’elongazione all’adduttore della coscia destra, di fatto un piccolo stiramento. Domani dovrebbe effettuare una nuova ecografia e la sensazione è che si punti a recuperarlo per il derby con il Cittadella di sabato 10. Oggi, infine, ultimo giorno utile per abbonarsi nella sede di viale Rocco dalle 16 alle 20. A tutta ieri risultano sottoscritte 3.366 tessere.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «La nostra intenzione è portare il Padova a giocare la prossima stagione al Plebiscito», ha ribadito l’assessore. «È un impianto che permette ai tifosi di essere molto più vicini agli spalti. Non so se riusciremo a costruire le due curve in tempo, ma le tribune saranno messe a posto». Bergamin non si è opposto: «Per me va bene, l’amministrazione garantisce per noi e c’è sempre stata un’ottima collaborazione con il Comune. La Serie B? La promozione è nei nostri piani, non so quando ci riusciremo, ma il nostro obiettivo è arrivarci». Bergamin era accompagnato anche da Sandro Vecchiato, alla prima uscita ufficiale dopo la nomina a consigliere della società. Proprio Birra Antoniana ha annunciato ieri una nuova iniziativa, in collaborazione con la Polisportiva Pallalpiede, la squadra composta da detenuti del carcere Due Palazzi. La società dei fratelli Vecchiato ha deciso di donare 30 abbonamenti di tribuna Ovest al Due Palazzi. Abbonamenti che verranno consegnati ad alcuni dei detenuti della Polisportiva che hanno diritto a permessi speciali e agli agenti di polizia penitenziaria che rendono possibile l’esperienza di Pallalpiede.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Un club di tifosi biancoscudati, nel cuore della città e soprattutto nel locale padovano per eccellenza. È stato inaugurato martedì sera il club “Padova Nel Cuore”, fortemente voluto da Claudio Campagnolo, Roberto Fortin e soprattutto da Gianfranco Borsatti, il tifoso balzato agli onori delle cronache qualche mese fa per il contratto pre-matrimoniale stipulato con la moglie per avere la garanzia di assistere a tutte le partite dei biancoscudati. Borsatti è il presidente di questo nuovo club, affiliato all’Aicb, che avrà sede al Caffè Pedrocchi, dove d’ora in avanti si potrà anche assistere alla diretta streaming, proiettata su un maxischermo, delle partite del Padova in trasferta. Pedrocchi che è stato teatro dell’inaugurazione, alla presenza di una folta delegazione di giocatori, capeggiati da Carmine Parlato e dal diesse Fabrizio De Poli. La serata è stata anche l’occasione per tornare a discutere del progetto stadio al Plebiscito, vista la presenza dell’assessore allo Sport Cinzia Rampazzo e del presidente biancoscudato Giuseppe Bergamin.

Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) Vecchiato ha acquistato 125 abbonamenti da distribuire ai tifosi, 30 dei quali destinati ai detenuti del carcere Due Palazzi. Proprio l’imprenditore padovano è stato il tramite per l’ingresso in società qualche mese fa di Massimo Poliero, con cui vanta un legame di parentela. Nell’allenamento di ieri erano regolarmente in gruppo Dionisi, Niccolini e Favalli. Lavoro a parte per Altinier, assenti Petkovic e Neto Pereira, che a questo punto difficilmente saranno arruolabili per la partita in programma sabato all’Euganeo contro il Sud Tirol. Pienamente recuperato anche Marco Ilari, che si candida a una maglia da titolare al posto di Bearzotti. Carmine Parlato ci sta pensando e valuterà nei prossimi due allenamenti la decisione definitiva. Di certo gli spunti in velocità dell’esterno romano sono mancati al Padova, pur brillante, di queste prime settimane di stagione.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Non se ne fece nulla, i Vecchiato non si fidarono dei bilanci (e a posteriori, come dimostrano gli eventi successivi, i loro dubbi erano fondati) e la società passò di mano finendo a Diego Penocchio. Come andò a finire tutti lo sanno e adesso, a distanza di due anni, i detentori del celebre marchio «Birra Antoniana» affiancano l’attuale società, per ora facendo soltanto un piccolo passo in avanti: «Con Sandro ci conosciamo da tempo – chiosa il presidente Giuseppe Bergamin – e il suo ingresso ci fa ovviamente piacere. Tutto quello che succederà in futuro al momento nessuno può saperlo, noi nel frattempo continuiamo a lavorare». Sandro Vecchiato aggiunge: «Io e mio fratello amiamo questi colori e da tempo siamo impegnati su diversi fronti, compresa la ristrutturazione dello stadio Appiani e vogliamo dare un segnale forte. E’ un onore e un impegno questo nuovo ruolo, il nostro rapporto con il Padova migliorerà ancora e verrà cementato».

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Per adesso è soltanto un semplice ingresso all’interno del Consiglio di amministrazione, senza detenere ufficialmente una quota azionaria del club: «Lo preciso a scanso di equivoci, perché non vorrei vi fossero fraintendimenti. Rimaniamo sponsor del Calcio Padova e continueremo a dimostrare la nostra massima vicinanza a questa società entrando anche in cda, ma non acquistando quote del club. Più avanti cosa accadrà? Chi può dirlo? Noi intanto siamo qui». Sandro Vecchiato, titolare di Interbrau assieme al fratello Michele, parla a briglia sciolte dopo l’ufficializzazione del suo ingresso nel Consiglio di Amministrazione del Calcio Padova. E non è un ingresso qualunque, perché nell’estate del 2013 i titolari di Birra Antoniana trattarono a lungo l’acquisto della società di Viale Nereo Rocco con l’allora proprietario Marcello Cestaro.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Birra Antoniana, sponsor del Calcio Padova ha deciso di donare trenta abbonamenti di tribuna ovest all’Euganeo al Carcere Due Palazzi. I tagliandi saranno assegnati, su segnalazione della direzione, ad alcuni dei detenuti della Polisportiva Pallalpiede che hanno diritto a permessi speciali e alla polizia penitenziaria che rende possibile questa esperienza unica nel panorama nazionale. Così il titolare di Antoniana Sandro Vecchiato: «Siamo rimasti molto colpiti da questo progetto, che riporta in primo piano tutto il bello del calcio».

Ore 08.30 – Lega Pro girone A, il prossimo turno (quinta giornata, sabato 3 ottobre): Bassano-Cuneo, Padova-SudTirol e Pro Patria-Pordenone ore 15.00, Alessandria-Albinoleffe, Pavia-Cittadella e Renate-Lumezzane ore 17.30, Cremonese-FeralpiSalò, Giana Erminio-Pro Piacenza e Mantova-Reggiana ore 20.30.

Ore 08.28 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Bassano 10, Pavia 9, Padova e Giana Erminio 8, FeralpiSalò 7, Cremonese, Reggiana e SudTirol 6, Cittadella e Pordenone 5, Alessandria e Mantova 4, AlbinoLeffe, Cuneo, Lumezzane, Pro Piacenza e Renate 3, Pro Patria 0.

Ore 08.26 – Lega Pro girone A, i risultati della quarta giornata: AlbinoLeffe-Pro Patria 2-1 (Brega (Al) al 19′ pt, Filomeno (Pp) al 31′ st, Soncin (Al) su rigore al 45′ st) giocata sabato, Cuneo-Pavia 2-3 (Conrotto (Cn) al 21′ pt, Cesarini (Pv) su rigore al 10′ st, Cavalli (Cn) su rigore al 34′ st, Ferretti (Pv) al 43′ st, Cesarini (Pv) al 45′ st), Cittadella-Pro Piacenza 1-1 (Cristofoli (Pp) al 6′ pt, Litteri (Ci) al 5′ st), Cremonese-Mantova 3-3 (Brighenti (Cr) al 11′ pt, Maiorino (Cr) al 43′ pt, Anastasi (Mn) al 4′ st, Carini (Mn) al 6′ st, Ruopolo (Mn) al 41′ st, Forte (Cr) al 45′ st), Lumezzane-Alessandria 2-0 (Belotti (Lu) al 15′ pt, Russini (Lu) al 5′ st), Pordenone-Renate 0-0, SudTirol-Bassano Virtus 0-2 (Barison (Ba) al 22′ pt, Misuraca (Ba) al 19′ st). Reggiana-Giana Erminio stasera ore 20.30.

Ore 08.24 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.22 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Macron Store, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 30 settembre: breve allenamento pomeridiano per i Biancoscudati, tornano in gruppo Dionisi, Niccolini e Favalli.




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