Live 24! Renate-Padova, -4: Favalli in gruppo, Neto Pereira ancora a parte

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Ore 20.40 – (La Provincia Pavese) L’inizio settimana del Pavia calcio parte con le ultime considerazioni su Albinoleffe-Pavia. Ieri mister Marcolini ha tenuto una seduta video della gara con i suoi giocatori. Sulla vittoria in extremis a Bergamo ritorna anche il portiere Davide Facchin. «Partiamo dai tre punti importanti ottenuti ed è quello che conta sia che lo si sia ottenuto con un 2-1 o un 4-0 – esordisce Facchin – E’ chiaro che abbiamo sofferto contro una squadra non alla nostra altezza però è vero che il campionato di Lega Pro è anche questo. E’ difficile vedere formazioni che partono e fanno il vuoto dietro, ma bisogna giocarsi tutte le partite fino all’ultimo minuto. Teniamoci i tre punti e pensiamo a migliorare quello che non è andato». Una vittoria che rilancia il Pavia verso le zone più alte della classifica. «Parlare di classifica dopo poche giornate è prematuro, ma stare lì davanti indubbiamente ti fa lavorare meglio – dice ancora l’estremo difensore del Pavia – Per guardare con un senso la classifica bisognerà aspettare Natale dopo almeno dieci-quindici giornate. Solo allora si potranno stabilire le gerarchie del campionato». Troppa pressione dovuta al fatto che il Pavia è considerato tra le favorite? «Nessuno di noi si è mai nascosto, ma più che su di noi questo fattore condiziona gli avversari che ogni domenica quando ci affrontano fanno la partita della vita per fermarci – sottolinea Facchin – Rappresentiamo uno stimolo in più per le squadre che incontriamo. Non credo sia una questione di eccesso di pressione. Comunque siamo una squadra forte e sono convinto che alla distanza sapremo dimostrarlo». Finora sette gol al passivo per una formazione di vertice sono un po’ troppi in sei gare giocate. »Indubbiamente sono tanti – ammette il portiere azzurro – Ma ci sono dei momenti nel gioco del calcio in cui non prendi gol neppure se cerchi di fartelo da solo, altri in cui un errore ti basta per prenderne due. Pur ammettendo qualche nostra difficoltà stiamo vivendo una situazione tale per cui appena si verifica un errore subiamo rete dagli avversari. E’ un momento che non ci gira bene. Per contro riusciamo a realizzare tanto. Verranno momenti in cui magari si segnerà meno e saremo noi dietro a dover garantire, invece, la costruzione dei risultati positivi». Domenica arriverà una Pro Piacenza reduce dallo 0-4 casalingo con l’Alessandria. «Noi dobbiamo confermare i buoni risultati finora ottenuti – conclude Facchin – ci aspettiamo che loro cercheranno di riscattarsi e dimostrare che la pesante sconfitta con l’Alessandria sia un incidente di percorso. Dovremo cercare quella prestazione di carattere e continua dal 1’ al 90’ che è quella che ci è finora mancata».

Ore 20.10 – (Gazzetta di Reggio) Al ritrovo dei granata il dg Raffaele Ferrara ha fatto il punto dopo la vittoria col Renate: «Il primo tempo non bene, discretamente invece la ripresa. Ma siamo contenti in attesa delle tre partite importanti che ci aspettano». Diranno qualcosa di importante per la stagione? «Siamo solo all’inizio ma è un bel banco di prova. Tirare le somme in questo periodo è ancora prematuro però diranno qualcosa sugli equilibri del nostro girone». Un campionato dove la Reggiana non ha incontrato solo cosiddette piccole. «Sabato la Giana Erminio ha preso gol all’89 altrimenti vinceva col Bassano e il Padova tanto piccola non mi sembra». La squadra sembra aver già assimilato il nuovo modulo. «E’ giusto avere vari assetti viste le qualità dei nostri giocatori che sanno tutti ricoprire almeno due ruoli, ma c’è il tecnico che deciderà partita per partita chi e come schierarli». Sa che la Feralpisalò ha sempre battuto la Reggiana? «Questo preferivo non saperlo, a questo punto vien da dire che sia la volta buona per invertire la tendenza». Ma senza l’entusiasmo ed il supporto del pubblico… «Vedremo se cambia qualcosa ma non sono ottimista, ma se se imponi la tessera del tifoso e trovi i colpevoli dopo i disordini non si capisce perché debbano pagare tutti per lo sbaglio di qualcuno». Parlando di infermeria la squadra come sta? «Bartolomei farà fatica a recuperare perché la “vecchia” subìta a Mantova ha interessato il muscolo, stando a quanto dice lo staff medico. L’altro dubbio era legato a Giannone per un fastidio al ginocchio però si sta allenando regolarmente e Mogos e Frascatore sono già in gruppo. Speriamo di chiudere alla svelta questo difficile momento”. Dopo i rinnovi di Spanò e Sabotic toccherà ad altri? «Le cose urgenti, dal mio punto di vista, erano il portiere – e per lui già c’era un contratto di tre anni – e i rinnovi di Sabotic e Spanò, che sarebbero andati in scadenza a fine stagione. Piano piano sistemeremo anche altre situazioni». Parola ha manifestato la voglia di restare a Reggio: rientra nei papabili rinnovi? «Sono convinto che il suo ruolo futuro possa essere quello attuale per cui non abbiamo insistito nella ricerca di un altro centrale difensivo. Ci sarà poi modo di affrontare questo discorso col giocatore». Il senegalese in prova non ha convinto? «Non è stato confermato e per questa settimana non ci saranno novità di altri giocatori in prova».

Ore 19.50 – (Gazzetta di Reggio) La Reggiana sta facendo il possibile per portare i suoi tifosi in trasferta a Salò dopo lo stop intimato dall’Osservatorio sportivo del ministero dell’Interno in seguito agli scontri di Mantova del 3 ottobre. La società ieri ha preso contatto con le questure di Reggio e Brescia per chiedere di revocare il provvedimento, sottolineando la correttezza del proprio pubblico. Il Gruppo operativo sportivo bresciano, competente per le questioni di sicurezza nello stadio di Salò, renderà nota la sua decisione oggi. ll presidente Stefano Compagni, appresa la decisione dell’Osservatorio, aveva subito annunciato che si sarebbe battuto «in tutti i modi perché questo provvedimento sia ridiscusso e venga tenuto nella giusta considerazione i precedenti di una tifoseria passionale ma corretta». Intanto ieri sul sito della società granata è apparsa la comunicazione che “la vendita dei biglietti è attualmente sospesa in attesa di nuove determinazioni da parte delle autorità competenti”. Un messaggio che fa capire che si sta lavorando per eventuali novità positive. ENTUSIASMO A MILLE Il divieto di trasferta a Salò arriva mentre nell’ambiente granata c’è grande entusiasmo per i risultati ottenuti sul campo, specie dopo il poker rifilato al Renate. Le due vittorie consecutive hanno galvanizzato squadra e sostenitori. Già a Mantova i tifosi accorsi erano sono stati ben seicento. Un apporto che la società e i giocatori hanno più volte indicato come un fattore molto importante. Non sono pochi i reggiani che avrebbero colto l’occasione della partita domenicale per fare anche un giro sul lago di Garda, come accaduto nelle precedenti stagioni quando le due squadre si sono incontrate. Tanti perciò hanno sfogato la loro delusione su Facebook, chiedendosi che senso abbia la tessera del tifoso se poi vengono adottati provvedimenti che colpiscono tutti in modo indiscriminato. DASPO NOTIFICATI Intanto ieri sera i 21 tifosi della Reggiana denunciati per gli scontri avvenuti a Mantova si sono recati nella questura della città lombarda per ritirare il Daspo ( Divieto di Accedere alle manifestazioni SPOrtive). Quattordici di loro erano già stati raggiunti dal divieto di accedere agli impianti sportivi, in particolare per quanto avvenuto nella trasferta di Terni del 2010, dove un gruppo di sostenitori granata era entrato allo stadio senza passare dai tornelli. Nessuno comunque ha precedenti penali. L’avvocato Annalisa Bassi ipotizza un ricorso al Tar per i destinatari del Daspo di 5 anni, mentre per quello di 12 mesi l’intenzione è di non fare nulla. Come anticipato ieri verrà fatto ricorso in Cassazione per la misura della doppia firma agli uffici di polizia in occasione delle partite. Il parapiglia di Mantova è costato ai 21 reggiani e 7 mantovani anche una denuncia per rissa alla procura della città lombarda.

Ore 19.30 – (Gazzetta di Reggio) Terminati i due giorni di pausa, concessi dal tecnico granata dopo il poker al Renate, ieri in via Agosti, Maltese e compagni si sono ritrovati per preparare la gara di domenica (ore 17.30 ) al Turina di Salò contro la Feralpisalò. Dopo un inizio di campionato giudicato soft da molti, all’orizzonte c’è un trittico di tutto rispetto ad attendere la Reggiana: domenica il Feralpisalò, poi la gara interna (25/10 ore 15 ) con la Cremonese per finire con la trasferta in Alto Adige la settimana seguente con il Sudtirol. Proprio la prima di queste sfide, un’autentica bestia nera per i granata usciti sempre sconfitti nei quattro precedenti, appare tra le più complicate viste le dichiarate ambizioni di salto di categoria dei gardesani ed un organico di tutto rispetto. Una partita che, tra l’altro, rischia di non vedere la presenza del tifo reggiano sugli spalti, cosa che avrebbe certamente fatto giocare ancora una volta la squadra del presidente Compagni in casa nonostante i 200 km di distanza. La squadra: Paolo Bartolomei difficilmente recupererà per domenica, anche ieri il mediano ex Pontedera era alle prese con le terapie per il colpo ricevuto a Mantova. Terapie e palestra anche per Christian Andreoni e Raffaele Nolè ma loro non sarebbero stati comunque della gara. Continua invece la preparazione atletica di Max Pesenti, che ha lavorato tutto il pomeriggio sul prato col preparatore Carlo Simonelli e di Stefano Barilli, anch’esso fermo da luglio dopo l’operazione alla spalla. Tutti gli altri sono a disposizione di Alberto Colombo infatti sia Paolo Frascatore che Vasile Mogos hanno disputato regolarmente la seduta così come Luca Giannone nonostante un fastidio al ginocchio di cui il fantasista napoletano non riesce a liberarsi. Come primo giorno tanto lavoro con la palla e qualche scatto. Oggi doppia seduta: mattino in palestra al FitVillage e alle 15 in via Agosti. Giudice Sportivo: nessuno stop disciplinare in casa granata in vista della trasferta, stesso discorso per i padroni di casa. Designazioni arbitrali: Feralpisalò-Reggiana sarà diretta da Edoardo Paolini di Ascoli Piceno coadiuvato da Angotti e Trovatelli.

Ore 19.00 – (Gazzetta di Mantova) Il Ccmc chiama tutti i tifosi allo stadio per incitare e sostenere il Mantova: «È l’ora di dare la carica , è proprio in questi momenti che il vero tifoso biancorosso si fa sentire. Invitiamo i giocatori ad un impegno forte, intenso e deciso sul campo, il mister a trovare le giuste soluzioni e la società a mantenere dritta la rotta. Abbandoniamo ora le critiche e le contestazioni e riempiamo gli spalti del Martelli per gridare Forza Mantova». Il Ccmc organizza un pullman per la trasferta di Padova di sabato 24 (ore 15). Info dopo le 20 a Gianluca al 328/4559913

Ore 18.40 – (Gazzetta di Mantova) Seduta mattutina al Laterale stadio – Massimo Paccini per i biancorossi che hanno sviluppato una serie di esercizi tattici, puntando ad incrementare la qualità del gioco in pressing sull’avversario e l’abilità nella manovra con palla a terra. Mister Maspero ha potuto avere a disposizione tutta la rosa, evento raro per questa stagione ma che fortunatamente si è verificato sia pure con l’eccezione di Pasquale Pane; gli interessati sono concordi nel toccare ferro. La situazione degli acciaccati è quindi tendente al bello, a cominciare da Francesco Ruopolo che si è allenato a parte nella fase iniziale della seduta e successivamente ha svolto altri esercizi per saggiare la condizione. «Penso che al più tardi giovedì mi allenerà col gruppo – sottolinea il bomber – farò il possibile per poter giocare contro il Lumezzane, fosse stato per me volevo giocare anche a Cuneo». Segnali confortanti anche da Foglio e Sereni, che si sono allenati regolarmente, e da Scalise. Frequenti i colloqui fra il tecnico e i giocatori, in particolare con capitan Gaetano Caridi. Oggi doppia seduta, domani allenamento al mattino. Mantova-Lumezzane verrà diretta da Lorenzo Maggioni di Lecco. Fra i bresciani allenati da D’Astoli mancherà il centrocampista Luca Baldassin, squalificato.

Ore 18.20 – (Gazzetta di Mantova) All’apparenza lo sguardo di Riccardo Maspero è sempre quello solare e generoso, ma anche malinconico, di chi da un mese fatica a trovare il pesce giusto da prendere e non vede l’ora di tornare ad esultare come domenica 6 settembre dopo l’1-0 al Renate. All’apparenza, perchè non serve Cal Lightman, psicologo delle emozioni della serie tv Lie to me, per capire che qualcosa negli occhi del mister par proprio esser cambiato e che la scelta del passaggio al 4-4-2 non è dirimente. Non serve Lightman nemmeno per accorgersi che anche i biancorossi hanno un viso diverso da quello apatico e sommesso di sabato a Cuneo. È vero che ciò non basta a scolpire punti sulla classifica come se piovesse, però qualcosa nell’aria di viale Te sembra proprio cambiato. Non sarà solo colpa del meteo, quindi proviamo a dar credito a quest’impressione perchè ci sono i testimoni che qualcosa sia accaduto nelle tante ore di colloqui di questi giorni. Il primo a dirlo, a sottolinearlo con puntigliosa certezza è il team manager Paolo Musso, incapace di saltare un allenamento nojn solo per il ruolo nel club: «Siamo tutti d’accordo, respingiamo l’idea che il mister sia rimasto per chissà quale raccomandazione. Maspero è con noi perchè crede nel nostro progetto e noi crediamo nel suo lavoro. Poteva defilarsi a Cuneo, invece a costo di rischiare una doccia è andato dai tifosi a fine partita per difendere i suoi ragazzi, è un gesto importante che apprezziamo molto. Dopo sei giornate di guai domenica col Lumezzane il mister avrà tutta la rosa a disposizione e con tutti i giocatori schierati nella posizione più congeniale siamo sicuri che la musica cambierà. Poi sfidiamo chiunque a dire che la squadra non si prepara come si deve. Chi assiste alle sedute lo può confermare». Maspero sta sul campo anche dopo che è suonata da un pezzo la sirena del ritorno in fabbrica delle 13,30 perchè non potrebbe o vorrebbe stare altrove, la barba lunga testimonia come le sue non siano giornate da incorniciare. Non sembra un’anima in pena, il mister, lo è: «Io sono fatto così, vivo h 24 il mio lavoro – dice – e sono orgoglioso di questo, chiedo che tutti lo ricordino e rispettino quel facciamo. Poi chi paga il biglietto può dir quel che ritiene opportuno, sempre nei limiti del buon senso. Alleno da due anni, posso sbagliare in ogni momento. Come tutti, e come tutti chiedo di poter avere al fianco persone che ci diano un aiuto. In questo la società sta facendo cose persino imprevedibili, Serafino Di Loreto l’altra sera in riunione ha preso un foglio grande e vi ha scritto il suo numero di telefono ben visibile: «Fatelo ogni volta che vi sentite di chiamarmi, io per voi ci sono sempre». Da un dirigente importante come lui non avevo mai sentito parole del genere neanche quando giocavo». Anche ai tifosi, ammorbati dalla carenza di risultati ma tuttora presenti e pronti ad accogliere l’appello del Coordinamento, Maspero rivolge l’invito a continuare a sostenere la squadra: «Ho scelto di passare al 4-4-2 anche per dare più equilibrio al nostro gioco, i ragazzi sono consapevoli di come i danneggiati dalla mancanza di punti siano loro in primis e quindi non si può pensare che accolgano volentieri il digiuno di vittorie, le critiche e la crisi di classifica in cui ci troviamo. A chi soffre con noi e spera che ritorni il bel tempo dico che siamo onorati di vestire questa maglia e che l’affetto della gente è uno sprone indispensabile per ritrovare il sorriso. Con testa, gambe e nuovo modulo puntiamo ad iniziare una nuova fase». Al di là dell’appagamento psicologico per l’abbigliamento griffato Acm l’esigenza di giocare con maggiore agonismo e, perchè no, cinismo diviene irrinunciabile: «Contro il Lumezzane, lo dico piano ma ci spero, dovremmo avere la possibilità di fare delle scelte meno forzate del solito e chissà che anche questo fattore ci permetta di raggiungere l’obiettivo sperato. Che sentiamo vicino, vicinissimo per l’impegno che tutti mettono in campo soprattutto negli allenamenti, ma che si ostina a rimanere distante quasi ci fosse un sortilegio. Però, siccome l’età delle streghe è finita da un pezzo, puntiamo solo a sgobbare come serve, a soffrire e a remare nella stessa direzione. Vedrete che le cose torneranno ad andare meglio».

Ore 17.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) “Non sparate sul pianista”. Era il cartello che i proprietari dei saloon nel vecchio “West” appendevano sulla parete accanto al musicista, pagato normalmente in anticipo, che batteva la tastiera nel loro locale. Cartello analogo bisognerebbe appendere sulla rete neroverde difesa da Matteo Tomei. Il “saloon” Bottecchia non è diverso dagli altri. I “clienti” (nel senso di operatori di clientelismo) ossequiano i proprietari e amano far vedere loro come sparano bene verso quelli che sono stati oggetto, magari in un momento di stizza, delle loro lamentele. Succedeva la scorsa stagione a Denis Maccan. Sta pericolosamente succedendo in questa a Matteo Tomei. A dare segno di maturità in entrambe le stagioni sono stati gli ultrà. Gente che vive il calcio indifferentemente sotto il sole e la pioggia e che probabilmente ne capisce molto più di chi si chiude in gabbie dorate o va a fare passerella sotto le stesse. Sono stati gli ultrà a regalare in estate al capitano non confermato un poster con stampato sopra la sua immagine “DM9, bandiera neroverde”. Domenica Matteo è stato “accusato” di aver causato con un’uscita avventata il pareggio della Cremonese. Chi va a rivedersi il film della gara può notare che Matteo con la sua smanacciata ha letteralmente tolto il pallone dalla testa di Brighenti (saltato più in alto del controllore) che non avrebbe avuto difficoltà a deviarlo in rete. Domanda: chi ha lasciato far partire il cross? La palla poi ha danzato in area neroverde per 5 secondi senza che nessun ramarro intervenisse. In quel lasso di tempo l’ha toccata invece due volte Maiorino. La seconda, un tiro sballato del 10 grigiorosso, si è trasformata in assist per la testa di Forte. Bravi gli ultrà ad aver visto giusto e a sostenerlo. «Sì – concorda Mauro Lovisa -, è stato un concorso di colpa e una bella dose di malasorte. Fa piacere la maturità della stragrande maggioranza dei tifosi che incitano la squadra e i suoi singoli componenti in ogni frangente». I clienti sono serviti.

Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) «Ho apprezzato molto il gesto dei tifosi del Fan club Nogaredo: un grande gesto di maturità. E a Matteo dico di lavorare sereno, senz’ansia, perché il ruolo del portiere è delicato». Firmato Mauro Lovisa. Il presidente del Pordenone interviene sulla questione Tomei e sul fatto che un gruppo di tifosi stia pensando a uno striscione per sostenerlo, visto il suo momento difficile. Non solo: il massimo dirigente annuncia che, salvo sorprese, prossimamente sarà tesserato Riccardo Martignago, attaccante classe ’91 che da tempo si allena coi ramarri. «Attualmente il giocatore è infortunato, ma ne avrà ancora per una decina di giorni: dopodiché ci sono grandi possibilità che firmi il contratto – annuncia Lovisa –. Si tratta di un giocatore che ci piace molto, duttile, che può fare l’esterno e la seconda punta. Ci darà una grossa mano». Martignago, trevigiano di Montebelluna, ha un passato tra B e Lega Pro con Cittadella e Catanzaro. In attesa della sua firma, Lovisa è concentrato sul tema caldo di questi giorni, legato al portiere. «I tifosi, con un pensiero del genere, dimostrano affetto e sensibilità: se vanno avanti così possiamo andare molto lontano e io posso avere sorprese particolari per loro – afferma il presidente –. Tutta la gente che viene allo stadio dovrebbe comportarsi come i fan del Caffè Nogaredo. E Matteo, ricevuto questo attestato di stima, deve sapere che anche la società gli è vicina: se si fa il portiere è possibile incappare in errori come quello con la Cremonese. Deve solo rimboccarsi le maniche e lavorare anche più duramente, se del caso. Ma non si deve assolutamente preoccupare».

Ore 17.00 – Serie D, i risultati delle padovane: Abano-Venezia 2-2, Belluno-Este 2-1, Campodarsego-Virtus Vecomp 1-1, Montebelluna-Luparense 3-4.

Ore 16.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Vicenza vicino alla cessione? La reazione della tifoseria biancorossa, alle prese più volte in passato da cessioni date per concluse e poi invece mai concretizzatesi, è stata molto composta e un po’ tutti si sono allineati dietro ad una comprensibile prudenza, in attesa che l’operazione entri nella fase decisiva. Nei mesi scorsi il punto chiave sembrava essere la rateizzazione dell’Iva, cioè il portare da cinque a vent’anni le rate dei pagamenti dei circa sette milioni dell’imposta non versata nei termini previsti. C’è grande fiducia per una risposta positiva che allunghi ad almeno quindici anni la spalmatura del pagamento, cosa che permetterebbe di avere un costo medio annuo più basso di circa un milione di euro. Una mossa che concederebbe ossigeno ai soci di Vi.Fin. qualora decidessero di acquisire la maggioranza del Vicenza calcio, andando ad impostare una gestione dei conti societari molto più oculato della precedente che ha portato la società berica ad avere un debito di oltre 14 milioni di euro ridotto nell’ultima stagione di circa 3 milioni. Le scelte che Vi. Fin. ha attuato per rilanciare la società berica sono state visibili anche al Menti dove i distinti si sono «rifatti il look» grazie allo sponsor Macron, ed è in atto una miglioria generale dello stadio. Vi. Fin., insomma, conferma con i fatti quello che da tempo ha anticipato a parole, cioè di voler acquisire la maggioranza del Vicenza. Ma di problemi da superare ce ne sono ancora, in primis la situazione del centro tecnico di Isola Vicentina con la necessità di trovare un’intesa con la River Srl (che ha acquisito dal Vicenza i campi di gioco) e con la Sporting Srl dell’ex presidente del Vicenza Aronne Miola, che ha la proprietà degli immobili. Un centro che di affitto costa oltre 40mila euro al mese: se vengono aggiunti i costi di gestione si capisce come il costo sia decisamente elevato, tanto che Vi. Fin. starebbe studiando concretamente la possibilità di creare un centro tecnico nuovo di zecca a Vicenza lasciando così Isola Vicentina. Tanti progetti ed idee, che però non potranno concretizzarsi finché non ci sarà il «nero su bianco» nel passaggio di proprietà da Finalfa, presieduta da Sergio Cassingena, a Vi. Fin. «Non ci crederemo finché non sarà ufficiale – dice Mattia Tecchiato dei “Magnagatti Vicenza” – troppe volte in passato ci siamo illusi e quindi, in questo momento, quello che si legge non ci tocca più di tanto. Di sicuro siamo favorevoli al cambio di proprietà perché con la gestione Cassingena il Vicenza calcio ha collezionato tre retrocessioni in dieci anni, con l’aggravante di un bilancio con tanti milioni di debiti. E chi arriverà a reggere il timone societario dovrà mostrare di avere programmi seri per riportare il Vicenza dove merita». Sulla stessa linea è anche Angelo Barbaro, presidente del Club «Prime Uve» e consigliere del centro di coordinamento clubs biancorossi. «I tifosi del Vicenza stanno seguendo la situazione in attesa di capire cosa accadrà, perché di parole ormai siamo tutti stanchi. Se ci sarà il cambio di proprietà, è importante che chi arriverà riesca ad avere un dialogo sincero e costruttivo con la tifoseria, che abbia un progetto serio da sviluppare. Se accadrà questo la tifoseria sarà al fianco della eventuale nuova proprietà, vi assicuro che i tifosi del Vicenza non aspettano altro». Insomma, grande attesa tra gli appassionati biancorossi. L’impressione è che non manchi molto per il «botto».

Ore 16.10 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 15.45 – Qui Guizza: partitella in corso.

Ore 15.20 – Qui Guizza: buone notizie per Favalli, che torna in gruppo dopo l’ecografia di controllo svolta in mattinata. Ancora a parte, invece, Neto Pereira, che corre con Amirante.

Ore 15.00 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento pomeridiano.

Ore 14.30 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Fare ciò per cui si è stati costruiti. Ovvero meglio di così. Alla vigilia di Belluno-Este, secondo turno infrasettimanale di stagione, il direttore sportivo Augusto Fardin mette da una parte tante parole, tanti “bisogna” e si concentra sul lavoro. «Difficile o meno, questo è esattamente uno di quei momenti in cui bisogna tacere, tirarsi su le maniche e lavorare – afferma sicuro il ds gialloblu – niente chiacchiere, niente conta dei punti, niente avversari migliori o peggiori da incontrare: lavorare». Cosa sta mancando? «Se lo sapessi! Sono semplicemente cose che capitano nel calcio, non è il primo che vivo e non sarà l’ultimo. Forse anche la squadra stessa è rimasta sorpresa dall’inizio del campionato e si è innescato qualcosa che ci sta facendo fare fatica. Ora ci vuole qualche risultato positivo, ci vuole quella continuità capace di alimentare l’autostima. Perché la squadra c’è, è costruita per far bene». Vecchiato punta ai primi cinque posti. «È una squadra da media-alta classifica, indubbiamente. Ma se proprio si deve guardare la classifica allora dico che siamo appena fuori dalla zona playout, non altro. Ed è per questo che dico che oggi non bisogna guardarla. Giochiamo e basta, contro il Venezia o contro l’ultima fa lo stesso». Episodi o non episodi, una media da 1 punto a partita significa che qualcosa non va a prescindere. «Certo. Se abbiamo 8 punti vuol dire che meritiamo 8 punti. Magari poi avanti ne faremo qualcuno in più perché vantavamo un credito, ma è inutile star qui a parlare di rigori, non rigori, arbitri e non arbitri. Altrimenti meglio starsene a casa». Qualcuno in particolare sta mancando? «Se vi riferite a Merli Sala dico di no; i trascinatori non ci mancano, ci sono Corbanese, Bertagno; di Merli mancano le battute, quelle sì. Se invece vi riferite ai “nuovi” di cui ci si lamenta io sono pronto a mettere per iscritto che presto ci ripagheranno, vedrete». Il ds è sereno? «Come la società e come il mister, che è il più sereno di tutti. E ha pure le idee chiare». L’Este com’è? «È un bel gruppo con una rosa ampia. In estate mi fecero una bella impressione».

Ore 14.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Venezia ad Abano per il primo tentativo di fuga. Quarta trasferta di campionato per gli arancioneroverdi, che dopo aver sbancato Dro, Monfalcone e Montebelluna ci provano anche oggi (ore 15) in terra padovana. L’ottavo turno sulla carta sembra propizio per trovare l’ottava vittoria e propiziare un ulteriore allungo in vetta, incrementando gli attuali 21 punti e il +4 su un Campodarsego (17) impegnato tra le mura amiche con la Virtus Vecomp (16) terza in graduatoria. Nonostante la splendida tirata i ragazzi di Paolo Favaretto, in tarda mattinata a pranzo col presidente Joe Tacopina che siederà in tribuna ad Abano, non possono abbassare la guardia come si è visto anche tre giorni fa al Penzo nel 2-1 più sofferto del previsto sulla Liventina. Le tante gare ravvicinate (domenica a Sant’Elena è in agenda il derby con la sorprendente Calvi Noale) potrebbero spingere Favaretto a qualche ricambio nell’undici titolare. «Quest’avvio di stagione è davvero molto intenso, a una settimana normale ne segue un’altra con tre gare in otto giorni – evidenzia il tecnico, fresco del conseguimento del patentino Pro Uefa di allenatore professionista di prima categoria -. La nostra partenza ha sorpreso anche me, però non dobbiamo correre rischi quando abbiamo il risultato in pugno, né far subentrare rilassamento e appagamento. Capisco che ciò possa anche succedere, ma non possiamo permettercelo e dobbiamo tenere sempre alta la tensione». Dalla squalifica rientra Fabiano il quale sicuramente ritroverà il suo posto dietro le due punte: a fargli spazio uno tra Malagò e Gualdi con quest’ultimo che potrebbe tirare il fiato, come Serafini in attacco dove non è escluso possa partire Maccan al fianco di Innocenti. A centrocampo ballottaggio anche tra Soligo e il ristabilito Calzi, in difesa invece uno tra Cernuto e Beccaro dovrebbe lasciare la prima da titolare a Modolo. Ad attendere il Venezia è un Abano in crisi nera: i neroverdi, secondi con 7 punti dopo le prime tre uscite, hanno perso infatti le successive quattro, l’ultima per 2-0 con la Luparense.

Ore 13.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Il Venezia torna in campo oggi (ore 15) ad Abano ed è caccia all’ottavo successo. Vietato però concedersi pause, vedi il secondo tempo al Penzo con la Liventina. «Penso ci sia servita di lezione — osserva mister Paolo Favaretto alla vigilia — domenica ero arrabbiato, ma se penso a tutte le partite giocate sempre ad alto livello, una pausa non sposta il mio pensiero sui ragazzi. Hanno fatto finora ottime cose e quel calo ci è servito per capire che, contro qualunque avversario, non possiamo mai permetterci di rilassarci. E’ una regola che vale per tutte le squadre e a qualsiasi livello». Dopo un buon inizio l’Abano è incappato in quattro sconfitte consecutive scivolando verso la parte bassa della classifica (con 7 punti). «Ma questo è dovuto al fatto che in questo periodo gli mancano i due attaccanti più pericolosi, ovvero Segato e Bortolotto — sottolinea mister Favaretto — sarà comunque una partita difficile, perché l’Abano vorrà tornare a fare punti a tutti i costi. E comunque anche quando ha perso ha subito pochi gol, non a caso è la quarta difesa del campionato». Mister Favaretto ritrova Fabiano che rientra dalla squalifica e può tornare alla formazione tipo, anche se non sono esclusi cambiamenti. «Giocando ogni tre giorni dovrò puntare sui giocatori che mi possono garantire di portare a casa il risultato. Non mi piace parlare di turn over, qui tutti i giocatori della rosa sono in grado di fare bene». Sugli spalti oggi ci sarà anche il presidente Joe Tacopina, ieri a Milano per incontrare lo sponsor Nike. Si discute di un possibile accordo per il prossimo anno ma non è escluso che, se non vi saranno le condizioni favorevoli per il rinnovo, il Venezia non possa valutare altre proposte.

Ore 13.20 – (La Nuova Venezia) Stati d’animo opposti oggi a Monteortone, dove il Venezia va a caccia dell’ottavo successo di fila, mentre l’Abano deve interrompere la striscia di sconfitte consecutive arrivata a quota 4. Sarà la prima trasferta arancioneroverde anche per Joe Tacopina, presidenteda una settimana. La squadra. Ritorna la verve di Gianni Fabiano, dietro alla lavagna per squalifica con la Liventina, con Serafini a pilotare l’attacco, Innocenti o Carbonaro compagno di reparto. È il giorno di Marco Modolo titolare, gli farà spazio uno tra Beccaro e Cernuto con l’escluso pronto per il derby con la Calvi Noale. Calzi sta meglio, potrebbe rientrare, come Favaretto potrebbe riaffidarsi alla solidità di Evans Soligo, preservando l’ex Pro Patria per domenica, con Callegaro che a centrocampo può far rifiatare Acquadro. Neroverde Abano. Un avvio pimpante (7 punti nelle prime tre gare con sette reti realizzate e nessuna incassata), poi il buio con quattro kappaò di fila con Sacilese (0-1), Monfalcone (0-1), Virtus Verona (1-2) e Luparense (0-2) e un solo gol segnato, quello dell’illusorio vantaggio di Munarini contro gli scaligeri. L’Abano ritrova in panchina il tecnico Massimiliano De Mozzi, che ha scontato le due giornate di squalifica, ed era stato sotituito da Andrea Maniero, il diesse che è stato centravanti anche di Mestre, Padova e Portoummaga. Mancheranno invece l’ex Nicola Segato, centrocampista dal gol facile (10 centri in 31 gare con l’Unione Venezia 2009-2010 con Favaretto in panchina), e il bomber padovano Enrico Bortolotto (doppietta a Dro), autore di 17 reti in 33 gare nella passata stagione in serie D, con un passato nei pro alla Tritium. De Mozzi dovrà rinunciare anche a Mattia Maistrello, ventunenne centrocampista. Precedenti. Scorrendo gli almanacchi si ritrovano tre viaggi del Venezia ad Abano, sempre in serie D: 0-2 nella stagione 1977-1978, 1-0 in quella successiva, 0-0 nel 1982-1983. Probabili formazioni. Abano (4-3-3): Ruzzarin; Tescaro, Meneghello, Thomassen, Zattarin; Creati, Ballarin, De Cesare;7 Munarini, Barichello, Rampin. A disposizione: Sinigaglia, Cuccato, Bison, Rinaldi, Cartura, Antonioli, Petito. Allenatore: De Mozzi. Venezia (4-3-1-2): Vicario; Ferrante, Modolo, Cernuto, Galli; Callegaro, Calzi, Gualdi; Fabiano; Serafini, Innocenti. A disposizione: D’Alessandro, Di Maio, Luciani, Beccaro, Acquadro, Soligo, Malagò, Carbonaro, Maccan. Arbitro: Madonia (Palermo)

Ore 12.50 – (Gazzettino) Padovane in campo oggi alle 15 nel turno infrasettimanale di campionato valido per l’ottava giornata. ABANO. Reduce da quattro sconfitte di fila, affronta allo stadio delle Terme di Monteortone la capolista Venezia che finora ha sempre vinto. Ecco Massimiliano De Mozzi, nell’occasione di nuovo in panchina dopo due giornate di squalifica. «Sulla carta non c’è partita guardando ai risultati, ma si parte dallo 0-0 e non cambio la mentalità della mia squadra pur avendo davanti il Venezia. Daremo tutto e sono convinto che disputeremo una buonissima partita indipendentemente da quello che sarà il risultato finale». Sul momento dei neroverdi. «Non sono preoccupato per le quattro sconfitte, era capitato anche l’anno scorso e poi siamo arrivati ai play off. La squadra costruisce molto, si tratta di migliorare la finalizzazione. La sfida con il Venezia ci darà indicazioni importanti per il prosieguo, e l’unico modo per uscire da questo periodo negativo è mantenere il nostro atteggiamento e confidare che prima o poi le cose gireranno». Ancora indisponibili Segato e Bortolotto. CAMPODARSEGO. È di scena al Gabbiano per lo scontro diretto d’alta quota con i veronesi della Virtus Vecomp, un punto in meno dei biancorossi in classifica. Antonio Andreucci si aspetta ulteriori conferme dopo un avvio di stagione strepitoso con la squadra seconda alle spalle della corazzata Venezia. «È una sfida che rappresenta un’altra verifica delle nostre potenzialità. Mi attendo una prestazione importante dai ragazzi, per noi deve essere un’opportunità di dimostrare il nostro valore». Sull’avversario. «Dopo il Venezia è la squadra migliore per organico. Sarà una partita nella quale potranno fare la differenza le qualità tecniche dei singoli». ESTE. Va a fare visita al Belluno con l’obiettivo di allungare la serie di sette risultati utili di fila (due vittorie), tanto da essere ancora imbattuto al pari di Venezia e Campodarsego. «Stiamo facendo bene – sottolinea Andrea Pagan – ma bisogna restare con i piedi per terra. Dobbiamo rimanere concentrati, attenti e determinati sapendo che ci attende un avversario organizzato e motivato. Abbiamo qualche defezione, ma andremo a fare la nostra gara per essere protagonisti e vincere». Oltre a Destro (infortunato), non saranno a disposizione per squalifica Canton, Rosina e Coraini. Acciaccato Favre, comunque convocato. LUPARENSE SAN PAOLO. Punta ad allungare la striscia di due vittorie di fila sul campo del Montebelluna, che arriva invece da tre stop. Enrico Cunico è un ex avendo allenato i trevigiani qualche anno fa. «Mi fa piacere tornare in un ambiente che conosco e dove ho lasciato ricordi bellissimi. Mi aspetto una nostra conferma sul piano della determinazione e dell’attenzione. Sappiamo che pur avendo qualità importanti dobbiamo ancora crescere molto, ma non si può volere tutto e subito». In attacco torna a disposizione Brotto.

Ore 12.30 – (Mattino di Padova) Sarà un mercoledì piuttosto impegnativo per le quattro padovane di Serie D, di scena nel secondo turno infrasettimanale (ore 15): il Campodarsego ospiterà la Virtus Vecomp, mentre Este e Luparense saranno rispettivamente a Belluno e Montebelluna. Match-clou proibitivo, invece, per l’Abano, che allo stadio delle Terme se la vedrà con la “corazzata” Venezia. CAMPODARSEGO. I biancorossi non vogliono schiodarsi dal secondo posto solitario. La partita odierna (arbitro Lorenzo Gentile di Seregno), però, ha tutti i crismi dello scontro diretto, perché la Virtus Vecomp segue in classifica proprio Bedin & C. I veronesi hanno vinto le ultime due partite contro Abano e Calvi Noale e, proprio al “Gabbiano”, potrebbero tentare il colpaccio (con sorpasso incluso) per allungare la serie positiva. Andreucci schiererà la miglior formazione. In attacco, a fianco dell’inamovibile Aliù, si contendono una maglia da titolare Radrezza e Cacurio. Formazione Campodarsego (4-3-3): Merlano; Buson, Poletti, Gal, Arthur; Pelizzer, Bedin, Tanasa; Piaggio, Cacurio, Aliù. All. Andreucci. ABANO. Il ritorno in panchina di mister Massimiliano De Mozzi dopo le due giornate di squalifica coinciderà con la sfida più importante degli ultimi due mesi. Il match con il Venezia (arbitro Vincenzo Madonia di Palermo), capolista e candidato numero uno al salto di categoria, capita proprio nel momento peggiore, 4 sconfitte consecutive, infortuni eccellenti e tanto bisogno di rialzarsi dalle zone pericolose (per il morale soprattutto) della classifica. Non saranno della partita Bortolotto, Segato e Maistrello, mentre il mister dei lagunari Favaretto potrà contare su Fabiano (al rientro) pronto a far coppia in attacco con Serafini, capocannoniere del girone C con 6 reti. Formazione Abano (4-3-3): Ruzzarin; Tescaro, Meneghello, Thomassen, Zattarin; De Cesare, Ballarin, Creati; Rampin, Munarini, Barchello. All. De Mozzi. ESTE. La vittoria sul Montebelluna ha riportato entusiasmo. E non potrebbe essere altrimenti, visto che gli stessi giallorossi, reduci da 5 pareggi, interrotti da una vittoria acciuffata all’ultimo minuto, non riuscivano più a capire se l’imbattibilità mantenuta a suon di pareggi fosse indice di solidità o mancanza di concretezza. Il Belluno, avversario di giornata (arbitro Davide Copat di Pordenone), ha finora deluso le aspettative. La compagine di Roberto Vecchiato, costruita per la zona playoff, vivacchia senza lodi a metà classifica. Il tecnico atestino Andrea Pagan, dal canto suo, sarà costretto a convocare qualche baby della Juniores: mancheranno infatti gli squalificati Coraini, Canton, Rosina, oltre a Scotton, che ha lasciato la squadra per motivi di studio. Formazione Este (4-3-3): Lorello; Tiozzo, Montin, Guagnetti, Favaro; Maldonado, Marcolini, Favre; Marcandella, Ferrara, Mastroianni. All. Pagan. LUPARENSE. I Lupi si stanno riprendendo alla grande, ma dovranno superare la prova Montebelluna (arbitro Alex Feraudo di Chiavari) per risalire ulteriormente la classifica. Sarà un pomeriggio particolare e affascinante per i tanti ex scesi dalla Marca proprio nell’ultimo mercato estivo, tra i quali Nicoletti, Giglio, De March, Severgnini e Davide Perosin che, tra l’altro, ritroverà il fratello minore Manuel. Cunico avrà tutti gli effettivi a disposizione: l’unico dubbio riguarda Brotto, al rientro da un infortunio. Formazione Luparense (3-4-3): Murano; Donè, De March, Severgnini; Faggin, Nicoletti, Nichele, Perosin; Giglio, Paganelli, Beccaro. All. Cunico.

Ore 12.00 – (Gazzettino) Il Cittadella oggi a Busto Arsizio recupera la seconda giornata di campionato, rinviata a suo tempo per l’ammissione in categoria della Pro Patria a completamento dell’organico. La società lombarda ha usufruito di una finestra supplementare di calciomercato e di conseguenza del differimento delle prime gare di campionato. È però ancora alla ricerca dei primi punti in classifica, mentre la squadra di Venturato è lanciatissima, reduce da due vittorie consecutive e a caccia di quel successo che la proietterebbe al primo posto della graduatoria, a pari merito con il Bassano. Sulla carta, un incontro dall’esito scontato, ma ogni partita nasconde le sue insidie, e Venturato predica la massima attenzione: «La Pro Patria è partita in ritardo rispetto alle altre, ma sta migliorando di partita in partita. Ho visto le ultime due gare disputate, contro Albinoleffe e Lumezzane, e avrebbe meritato maggior fortuna, anche in certe decisioni arbitrali. Per noi sarà un turno difficile, una prova di maturità per il Cittadella, perché è in questi frangenti che si vede la grande squadra. Non dovremo sottovalutare l’impegno, ci deve essere la determinazione in campo evidenziata nelle ultime partite, l’approccio giusto da parte dei miei. Tutte le gare cominciano dallo 0-0, le vittorie bisogna guadagnarsele». Con i tre punti il Cittadella salirebbe in vetta: ma il tecnico granata guarda la classifica? «La classifica è un dato oggettivo, non dobbiamo avere paura di guardarla. Sta a noi essere bravi a mantenere la squadra nelle prime posizioni, per riuscirvi dobbiamo avere concentrazione e continuità, considerando ogni partita come fosse la più importante del campionato, anche la prossima con la Pro Patria». Per questo motivo l’allenatore opterà per un turn over limitato, nonostante i tre impegni in una settimana: «Devo tenere conto delle partite ravvicinate. Recuperare dal derby non è stato semplice, anche a livello nervoso. Sicuramente sto pensando a qualche cambio: abbiamo una rosa di giocatori importanti, che mi consente di far riposare qualcuno, se dovessi vederne la necessità. Il Cittadella deve mantenere sempre una sua precisa identità, anche se in campo devono andarci giocatori freschi sia fisicamente che di testa: devo far quadrare le due cose. Comunque sia non sto pensando alla partita di domenica prossima con la Giana Erminio, adesso c’è la Pro Patria e sono concentrato solo su questo». Nessun cambiamento tattico, invece: «Continueremo con il rombo, con il giocatore di raccordo tra centrocampo e attacco». Ecco allora che in difesa potrebbero rivedersi Cappelletti e Benedetti sugli esterni, il centrocampo dovrebbe rimanere lo stesso del derby salvo la possibile sorpresa-Lora, magari al posto di Paolucci. Chiaretti agirà dietro le due punte, l’intoccabile Litteri e il rientrante Jallow. Non ci sarà Sgrigna: «Penso sia disponibile per domenica», conclude Venturato.

Ore 11.40 – (Mattino di Padova) A Busto Arsizio con la vetta nel mirino. Il Cittadella finalmente recupera la gara della 2ª giornata rinviata un mese fa per dar modo alla Pro Patria, ripescata in Lega Pro, di costruire una squadra teoricamente all’altezza della categoria. Lo fa con un obiettivo ben preciso: infilare la terza vittoria consecutiva dopo quelle esaltanti colte contro Pavia e Padova, e andare ad agguantare in testa al girone il Bassano. «La classifica? Non abbiamo paura di guardarla, i numeri sono là, oggettivi. Ma proprio perché vogliamo stare in alto, abbiamo il dovere di mantenere la massima concentrazione, riservando a tutti gli avversari lo stesso rispetto, che si chiamino Padova o Pro Patria», ha chiarito Roberto Venturato ieri. Un mini turnover. È la terza partita nel giro di dieci giorni e qualche calcolo sui giocatori da impiegare può anche starci. «Indubbiamente non sarà semplice recuperare le energie, soprattutto nervose, spese per preparare il derby, ma deciderò soltanto domattina (oggi, ndr) se concedere un po’ di riposo a qualcuno. Il modulo? Punto a dare continuità alla formula delle ultime partite, perché voglio che questo Cittadella acquisisca una sua identità sempre più precisa», ha spiegato il tecnico. Tradotto in parole povere, si continua con la diga di centrocampo formata da tre mediani e un trequartista alle spalle della coppia d’attacco. Rispetto alla partita contro i biancoscudati non ci saranno stravolgimenti, ma almeno uno fra Iori, Paolucci e Bobb potrebbe rifiatare. Lo stesso vale per i due terzini, Salvi e Donazzan, mentre in avanti è praticamente sicuro che si rivedrà Jallow, dopo la squalifica. Ancora rinviato, invece, il rientro di Sgrigna. «Abbiamo deciso assieme di aspettare ancora un po’. Rimarrà a Cittadella per affrontare le ultime due sedute di fisioterapia, ma credo che già domenica, per la gara con la Giana Erminio, potrà essere convocato». Meglio incontrarla prima. Ad essere sinceri, sarebbe stato preferibile affrontare la Pro Patria già alla seconda giornata. La squadra degli ultimi turni non è più quella che incassava scoppole su scoppole dagli avversari. E lo si è visto chiaramente sabato scorso, quando ha perso 2-1, dopo una buona prestazione, contro il Lumezzane, tra le vivaci proteste ddei bustocchi, che hanno reclamato un paio di rigori. «E credo che le lamentele fossero motivate, perché almeno uno dei due era abbastanza evidente», sottolinea il tecnico del Citta. «La Pro Patria ha iniziato in ritardo il suo campionato e, dopo le prime partite in cui ha incontrato delle difficoltà, ha cominciato ad ingranare. È una squadra giovane ma che ha in sé dei valori importanti, come si è capito già contro l’Albinoleffe. Non sarà facile affrontarla. Noi abbiamo festeggiato la vittoria contro il Padova, una partita molto “sentita” che ci ha regalato grandi soddisfazioni, ma non dobbiamo dimenticare che la Lega Pro è una maratona, e che quella era solo una piccola parte del percorso. L’ho già detto, per noi quest’incontro sarà una specie di prova della maturità».

Ore 11.30 – Aggiornamento su Renate-Padova: sono ora acquistabili sul sito di BookingShow i biglietti per la sfida di domenica, ma permane il problema presso la tabaccheria di Cittadella. Disagi su disagi per i tifosi biancoscudati.

Ore 11.20 – (Mattino di Padova) Mentre la squadra è a Busto Arsizio, e oggi sarà seguita da una quindicina di tifosi, la società organizza la prossima gara casalinga, in cartellone domenica alle 17.30 contro la Giana Erminio. I biglietti saranno disponibili da domani on line sul circuito Ticketone oppure rivolgendosi nella sede del Cittadella. Domenica i botteghini del Tombolato saranno aperti a partire dalle 16. Ci sarà tempo, invece, sino a mercoledì 21 per iscriversi alla trasferta di Bergamo, organizzata dal Club Angelo Gabrielli-Granata per sempre, per assistere alla partita con l’Albinoleffe di sabato 24. Iscrizioni al Bar Stadio: la quota è di 25 euro e comprende il costo del pullman e il biglietto.

Ore 11.00 – (Corriere del Veneto) Impossibile non dare uno sguardo a quella classifica (bella) che potrebbe diventare ancora migliore (bellissima) in caso di successo oggi pomeriggio a Busto Arsizio con la Pro Patria. Il Cittadella punta in alto: contro un avversario che ha conquistato zero punti nelle prime cinque giornate, la vittoria sembrerebbe essere un passaggio obbligato. La cenerentola del girone A , però, ultimamente ha ripreso forza, andando vicina ai primi punti e innescando l’immancabile tiro al bersaglio contro gli arbitri. Se, prima della trasferta di Pavia, a lamentarsi era stato Roberto Venturato, stavolta tocca alla Pro Patria: «E’ giunto il momento di dire basta – ha tuonato il dg Fulvio Collovati – ad una situazione che va avanti dall’inizio della stagione. Serve rispetto per una società gloriosa come la Pro Patria, a più riprese danneggiata da una serie di decisioni arbitrali incomprensibili. Ci sentiamo defraudati, ci sono stati negati almeno due rigori solari, mentre uno assurdo è stato concesso ai nostri avversari. Ho giocato a calcio vent’anni, è ora di smetterla di considerare la Pro Patria come una cenerentola a cui si può mancare di rispetto senza il minimo riguardo per dei colori storici e per tutti coloro, che, quei colori li amano e vogliono vederli difesi». Lo sfogo di Collovati lascia del tutto indifferente Roberto Venturato, che nella conferenza stampa della vigilia si presenta col sorriso dei giori migliori: «Non credo che queste parole possano influenzare il direttore di gara – taglia corto – noi siamo tranquilli e pensiamo a noi stessi. Abbiamo fatto bene sabato sera e anche nella giornata precedente a Pavia, siamo in un buon momento di forma e il derby ci ha dato morale. Le feste sono durate poco, ora dobbiamo concentrarci su questo recupero. La Pro Patria è partita in ritardo, ma ha costruito una squadra giovane e di valore, nelle ultime gare se la stanno giocando con tutti. La gara sarà difficile ed è importante avere l’atteggiamento giusto. Già contro la Pro Piacenza non abbiamo avuto l’approccio migliore e abbiamo visto com’è andata a finire». Il primo posto è lì, a tre passi, da compiere vincendo oggi e agganciando il Bassano. E magari con qualche rotazione che secondo Venturato sarà limitata. In rampa di lancio ci sono Jallow, Benedetti e Cappelletti, anche se non tutti dal primo minuto: «Il turnover può essere utile — ammette — ma abbiamo un’ottima rosa, tutti devono essere pronti quando saranno chiamati in causa. Magari qualche giocatore scarico dal punto di vista nervoso dopo il derby potrebbe lasciare il posto a qualcun altro, deciderò a ridosso della partita». Dovesse tornare Jallow, Chiaretti potrebbe sistemarsi accanto a Litteri, Coralli accomodarsi nuovamente in panchina e Paolucci spostarsi sulla fascia. A meno che non venga ripescato dal cilindro uno fra Minesso e Schenetti.

Ore 10.30 – (Gazzettino) Magari ha in mente di cambiare qualcosa a livello di scelte tattiche o legate ai singoli. «In questo momento sono le cose più semplici ad aiutare i ragazzi a venirne fuori. Avere una continuità nell’undici che va in campo dà equilibrio alla squadra, anche se tengo sempre tutti in considerazione. Posso garantire che questo gruppo si sta impegnando al massimo, poi valuterò in settimana se sarà il caso di cambiare qualcosa». Ha sentito lo stato maggiore del club? «Il presidente Giuseppe Bergamin e l’amministratore delegato Roberto Bonetto hanno sempre un atteggiamento molto signorile. Ripeto, sta solo a me e ai ragazzi uscire da questo momento per regalare delle soddisfazioni alla società e anche ai nostri tifosi che ci stanno sempre vicino». Domenica vi aspetta la trasferta a Meda con il Renate. Che Padova vedremo? «Correggiamo i nostri errori e diamo ritmo e intensità alle giocate, ma ricordiamoci che nelle ultime due partite abbiamo preso cinque gol. Quindi mettiamo bene la coperta fino al collo, senza scoprire i piedi». SQUADRA. Oggi Neto Pereira e Favalli effettueranno un’ecografia di controllo e se arriverà il via libera si riaggregheranno al gruppo. Intanto, il giudice ha squalificato per una giornata Fabiano (espulso con il Cittadella), mentre Corti è entrato in diffida al pari di Diniz.

Ore 10.20 – (Gazzettino) È preoccupato? «No, sono solo rammaricato. Né io e né i ragazzi ci aspettavamo due sconfitte, e questo ci deve fare alzare ancora di più le antenne». Nella battuta d’arresto al Tombolato, è stato troppo forte il Cittadella o ci ha messo del suo anche il Padova? «Direi entrambe. Al di là dei meriti dei granata, nel momento topico della partita dovevamo stare più attenti e difendere con maggiore accortezza e determinazione. Se non avessimo preso il 2-1, forse stavamo qui a dire che il Padova è inferiore al Cittadella, ma che sta capendo come è la Lega Pro». L’altro giorno sul Gazzettino, Fabrizio De Poli ha sottolineato che a preoccuparlo di più è il fatto che la squadra non riesce a chiudere le azioni e a finalizzare. «Mi confronto quotidianamente con lui e so che le sue parole sono sempre finalizzate ad aiutare la squadra. Nelle partite precedenti avevamo creato abbastanza, pur trovando avversari che ci aspettavano più bassi. Detto questo, sappiamo che dobbiamo lavorare per migliorare in tutti i reparti».

Ore 10.10 – (Gazzettino) «Sta a noi rialzarci subito e cambiare rotta. Siamo consapevoli di essere in un momento negativo, ma sono molto ottimista e fiducioso che ne usciremo fuori». Le sconfitte con Sudtirol e Cittadella non hanno scalfito lo spirito battagliero di Carmine Parlato, pronto a guidare i biancoscudati al riscatto. L’altro ieri il tecnico aveva preferito non rilasciare dichiarazioni prendendosi un giorno in più di riflessione, ma non c’è stato un confronto con i giocatori. «A volte ci sono momenti nei quali è giusto dire qualcosa, ma se lo fai sempre diventi monotono e non sei più credibile. Non era il caso di tornare a condannare alcuni aspetti che i ragazzi sanno già, anche perché siamo un gruppo responsabile. Naturalmente un’analisi ad ampio raggio delle due sconfitte me la sono fatta, bisogna solo lavorare mettendoci ancora più impegno e trovare le contromisure giuste». Cosa non ha funzionato? «Un insieme di cose e tocca a me dare le informazioni alla squadra per cambiare registro».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) In vista di domenica, è possibile un cambio di modulo già dall’inizio? «La coperta va tirata in maniera uniforme, non posso pensare solo alla fase offensiva. Diciamo che sto provando a dare alla squadra una sua stabilità, ma se Favalli e Neto Pereira dovessero essere di nuovo a disposizione, verso la fine della settimana potrebbero nascere nuove idee». La scelta dipende molto dal recupero o meno di Neto, è corretto? «Può darsi, nel senso che avere lui in squadra significa una grossa mano a tutto il reparto offensivo e al collettivo. Per il momento mi auguro che ci sia, cosa succederà lo vedremo». È preoccupato per le difficoltà mostrate da Cunico? «Marco è un ragazzo che stimo molto, e so che il momento-no è tale per tutti: lui non è aiutato dalla squadra, e allo stesso tempo non riesce ad aiutarla. La sua forza non è mai stata la prestazione fisica, ma la qualità, ed è così sin da quando aveva vent’anni».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Quali sono i motivi degli ultimi due risultati negativi? «In questi giorni sto lavorando su due aspetti principali: una maggiore proposizione offensiva e maggiori attenzioni in difesa, cosa che ultimamente qualcuno ha tralasciato. Sabato a Cittadella la reazione c’è stata, la prestazione pure, anche se non come desideravo, ma sul 2-1 e con l’espulsione di Fabiano (squalificato ieri per un turno, ndr) la gara è finita». Quali sono stati i vostri demeriti? «Abbiamo affrontato due avversari molto forti, ma se contro Reggiana e Feralpi c’eravamo comunque stati, nelle ultime due partite qualcosa è mancato. Al Tombolato la nostra colpa è stata l’euforia scatenatasi dopo il pareggio di Altinier: per 3 minuti abbiamo preso campo, ci siamo alzati come sino ad allora non eravamo mai riusciti a fare, e con una ripartenza e un fallo a metà campo ci siamo fatti trafiggere di nuovo. Ci dovevamo rendere conto di chi avevamo di fronte e gestire gli ultimi 25 minuti in maniera migliore, visto che nei 60 precedenti il Cittadella già diverse volte aveva rischiato di farci il secondo gol».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) In 180 minuti, fra Sudtirol e Cittadella, il Padova è caduto in una spirale di errori che, da quando Carmine Parlato siede in panchina, mai si erano verificati con tale frequenza. La classifica è ancora corta, e il campionato appena all’inizio, ma i biancoscudati, domenica, contro il Renate hanno un bisogno vitale di risollevarsi. Dimostrare che le prime quattro gare stagionali non erano un caso potrebbe far bene al morale di tutti, della squadra e dell’ambiente, ma per riuscirvi serve un’inversione netta di tendenza. E dove bisogna cambiare, comprese le cause del momento di difficoltà, è ormai ben chiaro al tecnico. «È arrivato il nostro momento-no, anche se speravo capitasse più avanti», ammette Parlato. «Adesso solo noi possiamo uscirne fuori, non possiamo prendercela con nessuno, solo con noi stessi. Dopo due sconfitte del genere, dobbiamo lavorare e accelerare il passo: subìre 5 gol in due partite, segnandone uno su rigore, è segno che la situazione non è buona. Non faccio nessun dramma, perché se fino a 15 giorni fa la squadra sapeva il fatto suo contro qualunque avversario, qualcosa vorrà pur dire… Ma è il momento di rimboccarsi le maniche».

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Contro SudTirol e Citta si è visto un brutto Padova. Che spiegazioni si è dato? «Eravamo partiti bene, poi ci siamo inceppati. Ma sono convinto che il nostro organico ci regalerà tante soddisfazioni. Dove potremo arrivare? Non lo so, ma so per certo che il Padova tornerà a fare parlare di sé in positivo. Le qualità le abbiamo, ci vuole pazienza». Qual è stata la parata più difficile di sabato sera? «Uno potrebbe pensare quella su Coralli, invece secondo me è stata molto bella quella nel finale sul diagonale di Schenetti. Il tiro era potente e angolato, penso che quel gesto sia stato importante, anche se il risultato era andato». Si aspetta di giocare titolare domenica a Renate? «Deciderà il mister. Ci spero, ovvio, sarei bugiardo a dire il contrario. Ma accetterò ogni decisione senza problemi». Che obiettivi si è posto quest’anno? «Direi che vivo abbastanza alla giornata, vado avanti serenamente, non mi aspetto nulla. Ogni cosa me la devo conquistare sul campo».

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Difficile trovare note positive in un sabato sera destinato a lasciare il segno sul Padova di Carmine Parlato. Difficile, ma non impossibile. Ad esempio Cristian Altinier. O magari Alessandro Favaro, che sta dimostrando le qualità che gli hanno dato la nomina di miglior portiere della serie D 2014-2015. Favaro, che sensazione le è rimasta dopo il 3-1 di sabato sera? «Contrastante. Fanno piacere i complimenti sulla prova individuale, ma come si può gioire quando si perde un derby così? Un peccato, a un certo punto avevo davvero sperato che la partita girasse…». Si spieghi meglio. «Quando avevo fatto quella doppia parata su Coralli e Chiaretti e poco dopo avevamo segnato il gol dell’1-1, ho pensato che una serata cominciata male poteva finire bene. Purtroppo non è andata cosìma cercheremo di reagire».

Ore 08.30 – Lega Pro girone A, il prossimo turno (settima giornata, sabato 17 ottobre): Ore 14.00: Pordenone-SudTirol. Ore 15.00: Bassano-Alessandria, Mantova-Lumezzane, Pro Patria-Cuneo, Renate-Padova (a Meda). Ore 17.30: Cittadella-Giana Erminio, Cremonese-AlbinoLeffe, FeralpiSalò-Reggiana, Pavia-Pro Piacenza.

Ore 08.28 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Bassano 14, Pavia e Reggiana 12, Cittadella e FeralpiSalò 11, Alessandria, Pordenone e SudTirol 10, Giana Erminio e Lumezzane 9, Padova 8, Cremonese 7, Pro Piacenza 6, Mantova 5, AlbinoLeffe, Cuneo e Renate 3, Pro Patria 0.

Ore 08.26 – Lega Pro Girone A, risultati e marcatori della sesta giornata: Lumezzane-Pro Patria 2-1 (Montini (Pp) al 7′ pt, Barbuti (Lu) su rigore al 13′ pt, Varas (Lu) al 36′ st), Cuneo-Mantova 1-0 (Cavalli (Cu) su rigore al 47′ pt), SudTirol-FeralpiSalò 0-0, AlbinoLeffe-Pavia 1-2 (Ferretti (Pv) al 19′ pt, Kanis (Al) al 31′ st, Ferretti (Pv) al 45′ st), Giana Erminio-Bassano 2-2 (Rossini (Ge) al 28′ pt, Iocolano (Bs) al 38′ pt, Romanini (Ge) al 40′ st, Germinale (Bs) su rigore al 45′ st), Pordenone-Cremonese 1-1 (Mandorlini (Pn) al 8′ pt, Forte (Cr) al 30′ st), Pro Piacenza-Alessandria 0-4 (Bocalon (Al) al 25′ pt, Boniperti (Al) al 42′ pt e al 45′ pt, Bocalon (Al) al 27′ st), Cittadella-Padova 3-1 (Iori (Ci) su rigore al 27′ pt, Altinier (Pd) su rigore al 15′ st, Pascali (Ci) al 22′ st, Litteri (Ci) al 30′ st), Reggiana-Renate 4-0 (Arma (Re) al 8′ st, Bruccini (Re) al 13′ st, Siega (Re) al 28′ st e Angiulli (Re) al 42′ st).

Ore 08.24 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.22 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Macron Store, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 13 ottobre: secondo allenamento settimanale per i Biancoscudati, ancora a parte Favalli e Neto Pereira.




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