Live 24! Renate-Padova, -2: Biancoscudati tenuti a sorpresa a riposo, ma Neto Pereira scalpita

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Ore 20.40 – (Messaggero Veneto) Sacilese senza pace. Mentre la squadra, penultima in classifica, dà segnali di ripresa e si può godere il primo punto della gestione Silletti, ottenuto meritatamente nel derby di mercoledì scorso a Tamai, la società continua a essere esposta a spifferi e veleni. Al centro, il passato del neo presidente biancorosso Francesco Baù, che secondo alcuni organi di stampa negli anni scorsi avrebbe subìto una condanna per reati contro il patrimonio, da lui stesso smentita, trattandosi, a detta sua, di uno scambio di persona. Alcune testate piemontesi, tuttavia, hanno ripreso l’argomento, provocando la reazione di Baù. «Sono arrivato – ha commentato in una nota il presidente liventino – in punta di piedi per fare calcio e basta, con la massima professionalità e discrezione, con la volontà di integrarmi nel territorio, coinvolgendo in primis l’amministrazione comunale, le aziende e le persone che ci vivono, in quanto ritengo la Sacilese un “patrimonio del territorio”. La società è stata rilevata dietro espressa richiesta della coppia Presotto-Nadal che, per questioni personali, si è trovata nell’impossibilità di proseguire la gestione». Quindi la replica alle indiscrezioni di stampa: «In merito alle presunte accuse che mi vengono mosse nuovamente in modo infamante, dichiaro che non ho condanne definitive per situazioni immobiliari, e che il mio ufficio legale sta già provvedendo a querelare chi, a mezzo stampa o in altra maniera, si permette di diffamare la mia persona e, peggio ancora, la Sacilese. Queste voci danneggiano l’immagine della società e mia personale. Invito, pertanto, le persone di Sacile a continuare ad appoggiare per quanto possibile il club e i suoi giovani. Insieme possiamo divertirci e, sicuramente, toglierci anche qualche piccola soddisfazione.

Ore 20.10 – (Il Piccolo) C’erano una volta i sette chili in sette giorni, una cura dimagrante proposta da Verdone e Pozzetto in un film di quasi 30 anni fa. L’Unione Triestina 2012 invece ha fatto il contrario: 6 i punti in 4 giorni per un ricostituente dal forte impatto, che ha portato la squadra di Lotti dalle sabbie mobili della graduatoria a una rassicurante posizione di centro classifica. Certo, su Triestina-Mestre pende ancora il reclamo della società veneta, ma su questo punto dall’Unione 2012 si continua a rassicurare che sui tesseramenti di Di Dionisio e Catalano è tutto a posto. Anzi c’è stata anche una nota ufficiale da parte della società che ha comunicato «l’adempienza alle normative e ai tempi tecnici dettati dalla LND per mettere sotto contratto i due atleti». Contestualmente, nel comunicato si fa notare come anche l’ultimo arrivato Giordani è stato tesserato in base alla normativa vigente, tanto da essere stato già schierato a Fontanafredda. E, giusto per rassicurare anche su quest’ultimo punto, in effetti nelle decisioni del giudice sportivo di ieri non c’è nessun reclamo da parte del Fontanafredda: per la Triestina c’è solo da registrare l’entrata in diffida di Zanardo e il secondo giallo in due partite di Catalano. Dalla società, al di là del comunicato, trapela anche una forte perplessità sul perchè il Mestre si sia avventurato in questo reclamo, che dalla Triestina si continua a ritenere privo di fondamento. Insomma, ci sono tutti i presupposti perché la squadra di Lotti si goda veramente queste due vittorie consecutive, figlie di vari fattori. Il primo lo ha sottolineato lo stesso Lotti dopo la vittoria sul Mestre: in un contesto societario così difficile e con un futuro ancora tutto da decifrare, i giocatori entravano in campo con molta paura e scarsa fiducia, e pertanto avevano bisogno di una vittoria per poter in qualche modo risollevare animo e morale. E dopo il successo sul Mestre, a Fontanafredda si è vista infatti una squadra ancora più quadrata e compatta, più consapevole dei propri mezzi. C’è poi da sottolineare l’esplosione di Kabine: finora il marocchino aveva fatto vedere buoni numeri ma dopo tanto fumo c’era sempre poco arrosto. Invece, dopo l’assist decisivo a Proia contro il Mestre, a Fontanafredda Kabine ha piazzato una doppietta da rapace d’area, segnando due reti da pochi metri. C’è inoltre da sottolineare il positivo esordio di Giordani, una tipologia d’attaccante che mancava a questa Unione. E dulcis in fundo il fatto di aver dato, dopo tanti cambiamenti in corso d’opera, finalmente un po’ di continuità alla squadra, schierando in difesa e a centrocampo gli stessi uomini che avevano iniziato col Mestre, piazzando solo in attacco le novità Giordani e Solinas.

Ore 19.40 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Va in archivio un turno infrasettimanale radioso per le formazioni dolomitiche di serie D. L’Union Ripa la Fenadora, infatti, raccoglie un punto preziosissimo sul campo del Mestre, mentre l’Ital-Lenti Belluno riassapora il successo contro l’Este (imbattuto prima di varcare le porte del polisportivo) e si rilancia. Ma non c’è tempo di godersi il mercoledì da leoni. Fra due giorni si torna in campo: i neroverdi di Lauria in casa col Montebelluna, i ragazzi di Vecchiato con il Giorgione a Castelfranco. FORZA BRUSTO – Ma proprio a Castelfranco, due domeniche fa, un giocatore storicamente legato al Belluno ha vissuto il momento più duro della sua carriera: il riferimento è a Simone Brustolon, l’ex capitano gialloblù ora in forza al Tamai. A raccontare quanto successo è lo stesso «Brusto»: «Lo scorso 27 settembre, nella partita contro il Giorgione, ho fatto uno scatto per intercettare un pallone, ma una volta messo a terra il piede, il ginocchio si è piegato indietro e quindi lateralmente, anziché scivolare in avanti. È stata una dinamica strana». La gravità dell’infortunio è parsa subito chiara, ancor prima che arrivasse l’esito della risonanza: «Mi sono rotto i legamenti. Crociato, laterale, menisco. A breve dovrò essere operato e, a quel punto, ci vorranno cinque, sei mesi per riprendere l’attività». Il campionato rischia di essere già vicino all’epilogo: «Difficile fare previsioni – conclude il difensore zoldano – anche perché molto dipenderà dall’operazione. Per quanto mi riguarda, sarebbe già importante riuscire ad allenarmi e ritrovare le sensazioni col campo, prima che finisca la stagione». L’in bocca al lupo a Simone è d’obbligo. QUI BELLUNO – Un ginocchio in disordine ce l’ha anche Paolo Pellicanò, ma nel caso del terzino i timori di un lungo stop sembrano definitivamente scongiurati: dopo il contrasto fortuito con Gjoshi, nel derby di sabato scorso, l’ex Feltrese ha rimediato uno stiramento di secondo grado del legamento collaterale mediale. Non è comunque interessato il menisco: Pellicanò potrebbe tornare a disposizione di mister Vecchiato entro 30, 40 giorni. Chi invece rientra nella lista dei convocabili è Gabriele Brino: il giovane portiere ha scontato tutti e quattro turni di squalifica, ricevuti dal giudice sportivo alla luce delle proteste di Levico Terme. QUI UNION – Prosegue, intanto, l’ottimo momento di forma di un Ripa Fenadora reduce da quattro risultati utili consecutivi: l’ultimo dei quali, un 3-3 maturato a dispetto dell’inferiorità numerica, in seguito all’espulsione di Salsano. Eppure, anche sotto di un uomo per oltre un tempo, l’Union non ha solo agguantato il pari, ma addirittura sfiorato il successo grazie alla stoccata di Santi. E ora si torna a Rasai, dove approderà il Montebelluna: il tecnico Lauria ritrova Peotta, mentre la maglia numero 1 (senza Salsano) finirà sulle spalle del diciottenne Scaranto, protagonista di una buona prestazione nell’ora scarsa di impiego, mercoledì a Mogliano Veneto.

Ore 19.20 – (Corriere delle Alpi) Il Belluno ancora multato e ancora per insulti all’arbitro. Per la terza volta nel 2015 la società gialloblù è costretta a subire una batosta economica importante, stavolta di 800 euro. Mentre il dirigente Paolo Mezzacasa, espulso dalla panchina, è invece stato squalificato fino al 22 ottobre e quindi salterà la trasferta di domenica contro il Giorgione. Il comunicato spiega che il Belluno è stato multato per avere propri sostenitori, per l’intera durata della gara, rivolto espressioni gravemente offensive, all’indirizzo di un assistente. Questa multa arriva dopo quella di settecento presi contro il Tamai per insulti all’arbitro,e quella a gennaio 2015 di tremila, sempre contro i biancorossi per insulti razzisti diretti sempre al direttore di gara. «Mi pare che stiano esagerando, a tutto c’è un limite – commenta a caldo il presidente del Belluno Gianpiero Perissinotto che è rimasto molto sorpreso dal comunicato del giudice sportivo uscito ieri nel tardo pomeriggio – ero presente alla partita, ero seduto di fianco al nostro direttore sportivo Augusto Fardin, e sinceramente non ho sentito niente di particolare. Eravamo ad una partita di calcio e ovviamente qualche tifoso ha espresso a volte il proprio disappunto con frasi colorate, ma la federazione stia esagerando». Multa salata. Per la serie D, per una squadra come il Belluno, 800 euro non sono pochi anzi, pesano come un macigno su un bilancio che ogni anno viene programmato per quello successivo nei minimi dettagli. «Non siamo mica un club di serie A – continua “Pero” – queste cifre fanno male a questi livelli. Non sono un tecnico, e dovrò confrontarmi con il nostro segretario Mezzacasa e con il direttore sportivo Fardin per capire se mandare una lettera alla federazione. Accettiamo la multa? Per forza, non ci rimane altro e sono molto amareggiato per questo. La partita? Nel secondo tempo si è visto il vero Belluno con intensità e carattere. Speriamo sia il preambolo di un cambio di rotta. La squadra è stata incomiabile, ha dimostrato vero spirito di attaccamento alla maglia e ha lottato fino alla fine». Cinque rigori contro in otto giornate, è quasi un record. «Sono veramente tanti, speriamo che non continui così se no a fine stagione potrebbe diventare un vero problema – conclude Perissinotto sorridendo – e il penalty di mercoledì c’era, uno a nostro favore invece non è stato assegnato. Preferisco guardare però agli aspetti positivi, il Belluno c’è stato e ha messo a segno una vittoria di carattere.

Ore 18.50 – (Gazzetta di Reggio) Ben sei granata ai box: Pesenti, Bartolomei e Barilli hanno svolto lavoro differenziato insieme al preparatore atletico ma l’impressione è che dalla prossima settimana tutti e tre possano tornare a disposizione di Colombo. Ancora palestra per Andreoni e Nolè, stampelle per Meleleo. Per Andreoni lo scoglio è soprattutto la sentenza sul doping (attesa lunedì) perché fisicamente sarebbe pronto mentre Nolè e Meleleo verranno sottoposti nei prossimi giorni a risonanza magnetica. Per l’esperto attaccante si tratta di verificare se lo stiramento che lo ha costretto a lasciare il campo nel match con il Giana Erminio, trattato successivamente col fattore di crescita, sia in fase di guarigione. Ieri partita in famiglia: nel primo tempo l’undici era quello di Mantova con Angiulli al posto dell’infortunato Bartolomei ma nel secondo si sono visti gli esperimenti di Rampi e Siega esterni, Danza a dirigere il centrocampo e Giannone dietro Arma; a farne le spese sono stati Frascatore, Mogos e Maltese. Giannone non è al top, ma sta stingendo i denti.

Ore 18.30 – (Gazzetta di Reggio) Alla fine l’impegno della società granata è stato premiato: i tifosi della Reggiana domenica potranno regolarmente seguire la squadra nella trasferta di Salò. Ieri è arrivata la notizia della revoca del provvedimento che era stato emesso dall’Osservatorio per lo sport come conseguenza dei tafferugli di Mantova del 3 ottobre, che hanno portato all’emissione di 21 Daspo. La società in questi giorni ha lavorato a vari livelli per ottenere questo risultato, in particolare con la questura di Brescia, dove è da poco arrivato l’ex vicario di quella reggiana, Cesare Capocasa. Il fatto che i tifosi reggiani non siano noti per episodi di violenza ha giocato un ruolo decisivo, così come la circostanza che con i supporter di Salò ci siano sempre stati rapporti corretti. Il presidente Stefano Compagni ha agito in sinergia con il collega Giuseppe Pasini, che ha appoggiato la richiesta granata. ?Le premesse, dunque, sono quelle di una giornata di festa sulle rive del Garda e i tifosi hanno già organizzato dei pullman per la trasferta e continueranno a raccogliere adesioni anche oggi e domani. Salò per la vendita dei biglietti si appoggia a Ticketland2000, che oltre al sito online ha due rivendite nella nostra provincia, a Sant’Ilario e Scandiano. ESULTANZA GRANATA.«E’ stato premiato il tifo sano – ha commentato a caldo il presidente Stefano Compagni – la passione per la Reggiana, il nostro senso di appartenenza, l’attaccamento al nostro territorio, l’idea di sviluppare un calcio sano, vero e pulito. Tutto questo ci è stato riconosciuto e premiato, grazie al contributo di chi vuole bene alla Reggiana e mi riferisco alle istituzioni politiche, amministrative e governative. Abbiamo fatto squadra per legittimare la nostra identità, trovando piena condivisione dei nostri principi». Il presidente ha colto l’occasione della notizia proveniente da Brescia per ricordare quello che la società sta facendo per rilanciare la Regia. «Ci stiamo impegnando per riportare agli antichi splendori il Mirabello, il nostro Filadelfia granata. Ci impegneremo per ridare luce e lustro a Villa Granata che sarà la sede della società e in futuro il cuore pulsante di tutta la Reggiana. Vogliamo dare una forte caratterizzazione di imprenditorialità reggiana alla nostra proprietà per garantire alla società un futuro solido e possibilmente ambizioso con l’aiuto di tutti». LA PARTITA E’ UNA FESTA. Per il numero uno granata la revoca del divieto di trasferta è un motivo di vera soddisfazione, soprattutto per il modo in cui ci si è arrivati. «E’ un’assunzione di responsabilità da parte di tutti, società, tifosi e istituzioni ma anche un motivo di orgoglio perché vogliamo portare avanti una filosofia sportiva ricca di passione ma anche di correttezza, sportività e fair play. Come Reggiana ci stiamo impegnando ogni giorno per rendere la partita un appuntamento di festa, ritrovarsi tra amici e arricchire di significati un evento sportivo, a Reggio come in tutta Italia». «Vogliamo trasmettere – continua Compagni – un concetto di solidarietà e divertimento, di unione e partecipazione. I nostri tifosi e la società lo hanno applicato in tutte le occasioni e ci siamo impegnati a proseguire questo cammino di simpatia e passione. Lo abbiamo dimostrato in questi anni, a maggior ragione in questi ultimi mesi con tante scelte condivise con le istituzioni rimarcando come il nostro pubblico rappresenta un valore aggiunto e anche un esempio di correttezza e solidarietà. Abbiamo sposato il progetto di eliminare le barriere allo stadio, di giocare le partite senza le forze di polizia a presidiare l’evento calcistico, pur sempre con la massima vigilanza. E’ stata promossa la fidelizzazione alla società attraverso la Supporter Card: oggi sono quasi seimila i reggiani che hanno sottoscritto la tessera con la Reggiana».

Ore 18.00 – (Gazzetta di Mantova) Continua con grande entusiasmo la preparazione del Lumezzane in vista della trasferta di domenica a Mantova. Mister Giancarlo D’Astoli deve fare a meno dello squalificato Baldassin ed è chiamato a scegliere il sostituto fra l’esperto Genevier e Di Ceglie, con quest’ultimo che al momento sembra leggermente favorito. La decisione sarà presa soltanto dopo gli ultimi allenamenti, che dovranno servire anche a confermare le indicazioni sul resto dell’undici titolare. Al momento si può comunque dire che la formazione rossoblù non dovrebbe cambiare rispetto all’ultima partita interna con la Pro Patria (2-1), che è valsa al Lumezzane la terza vittoria consecutiva in campionato. Nel modulo tattico 4-1-4-1, dunque, davanti al portiere Furlan mister D’Astoli dovrebbe schierare una difesa composta dagli esterni Rapisarda e Russu nonché dai centrali Belotti e Nossa. Davanti alla retroguardia ci sarà appunto uno fra Di Ceglie e Genevier e la linea mediana dovrebbe poi essere completata da Mancosu, Cruz, Varas e Russini, che avranno anche il compito di spalleggiare l’unica punta Barbuti.

Ore 17.40 – (Gazzetta di Mantova) Sulla formazione anti-Lumezzane permangono diversi dubbi, ma dopo alcuni giorni di lavoro sul 4-4-2 mister Riccardo Maspero è convinto che il Mantova si stia adattando bene al nuovo modulo tattico: «Sì, i ragazzi stanno facendo bene – spiega il tecnico – e del resto per quanto riguarda la difesa non è uno stravolgimento. Anche quando giocavamo a tre, infatti, ci disponevamo a quattro con l’arretramento di un esterno quando l’azione avversaria si sviluppava sulle fasce. Questo nuovo modulo ci deve dare maggiore compattezza, le due linee da 4 dovranno aiutarci a mettere in campo maggiore intensità e a sviluppare con più qualità la manovra sulle fasce. Ma soprattutto questo modulo deve darci lo slancio verso una vittoria di cui abbiamo bisogno come il pane. Una vittoria che ci hanno chiesto anche i tifosi e che noi vogliamo ancor più di loro, ma dobbiamo dimostrarglielo». Ieri il mister ha fatto giocare una lunga partita in famiglia e a riposo sono rimasti soltanto Di Santantonio (pestone al piede) e Momentè (febbre). Entrambi dovrebbero comunque tornare in gruppo già oggi. «Speriamo di avere tutti – dice in merito Maspero -, perché sarebbe importante». Per quanto riguarda la formazione, nel primo tempo della partita di ieri Maspero ha provato in difesa Trainotti, Gavazzi, Carini e Sereni; a metà campo, sempre da destra, Caridi, Puccio, Dalla Bona e Foglio; in attacco Beretta e Ruopolo. Questo potrebbe essere l’undici titolare (con Momentè al posto di Beretta), ma Maspero si tiene alcuni punti interrogativi: «In difesa potrei utilizzare anche Scrosta, mentre come terzino destro ci sarebbe Scalise, ma avendo davanti a lui Caridi forse è meglio puntare su un giocatore più difensivo come Trainotti. In mezzo al campo devo sceglierne due fra Raggio Garibaldi, Puccio, Dalla Bona e Lombardo, mentre in attacco al fianco di Ruopolo potrebbero esserci Momentè (se starà bene) o una delle altre punte. In questo momento – conclude il mister – l’importante è non pensare troppo quando si va in campo, ma spingere a mille e basta». Oggi in programma c’è un’altra seduta mattutina.

Ore 17.20 – (Gazzetta di Mantova) Francesco Ruopolo è uscito per infortunio nell’intervallo del derby con la Reggiana e ha assistito impotente al ko contro la sua ex squadra e a quello successivo sul campo del Cuneo. Ora sta meglio e domenica guiderà l’attacco del Mantova al Lumezzane in un match molto delicato. «Non vedo l’ora di scendere in campo – dice l’attaccante – e di trascinare la squadra verso una vittoria che ci manca tantissimo. Adesso tocca infatti a noi “anzianotti” prenderci le responsabilità e guidare i giovani, che devono seguirci e poi fare il resto dell’opera con la loro baldanza atletica». Da come parla deve esserle costato parecchio stare lontano dal campo in un momento così difficile per la squadra… «Sì, si soffre tanto quando sei fuori e non puoi dare una mano, se non a livello di conforto psicologico. A Cuneo poi ho masticato amaro perché perdere così una gara che non avevamo iniziato male, contro una squadra che veniva da 5 ko, dispiace molto». Dopo il match la società ha avviato una riflessione a 360 gradi, che riguardava anche mister Maspero. E il presidente Musso ha chiarito che voi giocatori vi siete schierati compatti con il tecnico. Conferma? «Certo, abbiamo detto alla società le stesse cose che avevamo detto ai tifosi a Cuneo: devono prendersela tutti con noi, perché siamo noi che in campo non riusciamo a rendere come dovremmo. Il mister ci dà gli input giusti e dunque era ovvio che noi ci schierassimo a sua protezione, perché le colpe sono di noi giocatori». I tifosi sono venuti a farvi visita anche al campo d’allenamento dopo il ko di Cuneo: che confronto è stato? «Positivo, perché ci hanno assicurato il loro sostegno. Finora sono stati esemplari, perché durante le partite ci hanno sempre incitato e soltanto a Cuneo hanno avuto da ridire, ma l’hanno fatto a fine gara. È giusto che sia così anche domenica: ai tifosi dico sosteneteci durante la partita, poi al triplice fischio tirate le somme». Il pubblico forse è rimasto spiazzato dalla reazione della squadra che è sembrata mancare dopo lo svantaggio sia contro la Reggiana e sia a Cuneo… «I tifosi ci chiedono giustamente di sudare la maglia e da parte nostra posso assicurare che l’impegno non manca, ma evidentemente bisogna fare qualcosa in più. Con la Reggiana e a Cuneo la reazione in realtà c’è stata, ma in modo nervoso e confuso, senza la logica che serviva. In certi momenti ci sta, purtroppo». Adesso il momento è delicato e Ruopolo in carriera ne avrà superati tanti altri: qual è la ricetta per farcela? «È vero che questi sono momenti brutti, ma in realtà per un giocatore sono anche momenti belli: nelle difficoltà, infatti, viene fuori la forza del giocatore ma soprattutto dell’uomo. Sono queste le circostanze che fanno crescere e in cui si capisce se un atleta potrà fare o no questo mestiere. Io sono convinto che da questo momento usciremo rafforzati e che daremo una svolta alla nostra stagione». Per cercare questa svolta Maspero ha scelto di cambiare anche modulo: come vi trovate col nuovo 4-4-2? «In certi momenti si cerca una soluzione diversa per coprirsi e fare le cose semplici. Il 4-4-2 è il modulo più semplice del mondo, per cui è un’opzione giusta. Ma il modulo conta relativamente, ciò che fa la differenza in questi momenti è la testa. Le qualità le abbiamo, per venirne fuori dobbiamo sbloccarci mentalmente». Di fronte ci sarà un Lumezzane reduce da tre vittorie di fila. Brutta gatta da pelare? «Meglio, tanto in questo campionato ogni partita è difficile: il torneo è livellato verso l’alto e si può perdere e vincere contro chiunque. Per noi sarà un bel banco di prova». Non resta dunque che attendere un gol vittoria di Ruopolo… «Sarei felicissimo di farlo, ma in questo momento conta solo vincere. Mi starebbe bene anche un gol di Bonato su rinvio». Hai visto mai?

Ore 16.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Tocca a Matteo Mandorlini. Il gol del momentaneo vantaggio nel match con la Cremonese (1-1) è valso al numero 10 neroverde l’inserimento nella top 11 della sesta giornata di “Tuttolegapro”, sito di riferimento della terza serie. È il quinto ramarro segnalato da inizio campionato. Gli altri sono Pasa, Pederzoli, Cattaneo e Tedino. Mandorlini è uno dei quattro centrocampisti del 3-4-3 virtualmente guidato da Roberto Venturato, mister del Cittadella. Gli altri tre sono Varas (Lumezzane), Cavalli (Cuneo) e Rossini (Giana). Davanti al portiere Favaro (Padova, l’anno scorso a Sacile) i difensori Trainotti (Mantova), Pascali (Cittadella) e Angiulli (Reggiana). In attacco Ferretti (Pavia), Forte (Cremonese, autore del pareggio al Bottecchia) e Marras (Alessandria). FUOCO AMICO – Attenti ai compaesani. La scorsa stagione al Druso il Pordenone perse 2-0. Autore di uno dei due gol del Sudtirol fu Marco Martin, che non ha mai vestito neroverde ma è nato a Pasiano di Pordenone il giorno di Natale del 1987. Marco non veste più biancorosso. Si è trasferito a Pavia. C’è un altro «paesano» però in biancorosso oggi. Si tratta di Alberto Spagnoli, nato il 2 ottobre 1994. Nemmeno Alberto ha vestito la maglia neroverde. Dopo aver fatto le giovanili nel Verona e nel Milan, ha vissuto le due splendide stagioni di Zirolandia a Sacile. Nella prima ha collezionato 30 presenze e 7 gol. Nella seconda 33 gettoni e 8 centri. Nel Sudtirol, sino a oggi, ha potuto dare il suo contributo solo in un’occasione per appena 22′, entrato in corsa nella gara persa 0-2 con il Bassano. Una presenza anche in coppa Italia (17′) nel 2-0 con il Pescara. EX ESONERATO – È un vero ex invece Bruno Tedino. Il tecnico neroverde sedette sulla panca del Sudtirol nella stagione 03-04, chiamato dal ds Mauro Gibellini che con lui aveva diviso una non proprio felice esperienza in neroverde nel biennio 99-01. Non fu esaltante per come andò a finire nemmeno l’esperienza altoatesina. Tedino venne infatti esonerato a una sola giornata dal termine della stagione regolare.

Ore 16.30 – (Messaggero Veneto) Polvere di stelle. Ne cadrà molta, in mezzo al campo domenica, perché Pordenone-Alto Adige è una sfida in grado di mettere di fronte due tra le migliori linee mediane del campionato. Da una parte quella neroverde, con Mandorlini, Pederzoli e uno tra Pasa e Filippini, dall’altra Fink, Bertoni e Furlan, quest’ultimo favorito su Lima. Molti addetti ai lavori sono concordi e, dunque, non è un azzardo dire che l’incontro, valido per l’ottava giornata, potrebbe essere deciso dai singoli duelli tra i componenti dei terzetti centrali. I protagonisti. Tedino, tecnico dei ramarri, teme quel trio. E ha ragione. Sia per qualità sia per amalgama. I centrocampisti biancorossi, di fatto, giocano assieme dal 2012. Una sola stagione sono stati separati, nel 2013-2014, quando il posto di Bertoni venne preso proprio da Pederzoli, illustre ex di turno. La sfida è nella sfida è anche il passato e il presente della cabina di regia dell’Alto Adige, ma questa è un’altra storia. Meglio approfondire le doti di Bertoni (classe ’92), prodotto del vivaio della Roma, tra i migliori play di categoria: qualità tecniche eccelse, gioco sul corto e sul lungo, molto bravo ad appoggiare l’azione. Caratteristiche simili a quelle di Pederzoli (’84), magari senza la personalità – debordante – della mente del Pordenone. Al suo fianco Furlan (’80), l’equilibratore del reparto, quello che di fatto è in chiave neroverde Mandorlini. Corsa e sostanza, anche per permettere all’altra mezzala, Fink (’89), qualche sgroppata. Quest’ultimo è un giocatore di valore assoluto: 144 presenze tra i “pro” solo nell’Alto Adige, bravissimo negli inserimenti, con idee, sinora il migliore degli altoatesini. Pasa gli assomiglia, vista la qualità che inietta nel centrocampo neroverde: l’ex Inter è però in ballottaggio con un altro capace nell’ultimo passaggio, Filippini, visto che può arretrare al centro della difesa per sostituire Marchi. Il dubbio. Questo è il nodo che Tedino vuole sciogliere entro domenica. L’ex Como, infatti, non è al top e neanche ieri si è allenato col gruppo. Ha una caviglia malconcia e si farà di tutto per recuperarlo. Se ce la fa, allora Pasa sta in mezzo, altrimenti si rimescola tutto. Oggi penultima seduta – si torna al De Marchi, dalle 14 – quindi domani la rifinitura mattutina (alle 10). Ultime ore per decidere il Pordenone anti-Alto Adige.

Ore 16.00 – Qui Guizza: terminato l’allenamento extra.

Ore 15.40 – Qui Guizza: allenamento extra per i portieri, torchiati dal preparatore Adriano Zancopè. Corsa a parte per Amirante, Fabiano e Gorzelewski, mentre Neto Pereira lavora col preparatore atletico Alan Marin tra cambi di direzione e gestione della palla.

Ore 15.20 – Qui Guizza: giorno di riposo a sorpresa per i Biancoscudati, che dopo una seduta video ed una riunione tecnica con mister Parlato hanno ottenuto il venerdì libero.

Ore 14.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Il 2-2 di Abano? Abbiamo subito un torto anche se dobbiamo recitare il mea culpa. Prendiamolo come un avvertimento, perché questo campionato non sarà facile e il Venezia non l’ha già vinto». Il ds Giorgio Perinetti non ha preso bene il pareggio infrasettimanale di due giorni fa, prima «non vittoria» degli arancioneroverdi – davanti al presidente Joe Tacopina – che nelle precedenti 7 gare avevano sempre raccolto l’intera posta. «Siamo stati molto penalizzati dalle decisioni arbitrali, in particolare dal primo assistente – sbotta il dirigente romano -. Gualdi si è visto annullare un gol regolare mentre a loro è stato convalidato il 2-2 al 90′ dopo che il pallone era uscito nettamente, di un metro o giù di lì oltre la linea di fondo, e in precedenza ci stava pure un rigore per noi». Senza scordare l’espulsione al 20′ della ripresa di Serafini (per lui 2 turni di stop) per una gomitata al danese Thomassen. «Il capitano è molto rammaricato ed è a tal punto consapevole di aver commesso una grossa ingenuità – rivela Perinetti – da aver deciso di auto-multarsi. L’episodio è avvenuto con la palla in movimento e quindi confidavamo non gli costasse più di due giornate di squalifica». Tuttavia Serafini, bomber del campionato a quota 6 reti, mancherà proprio nelle due sfide più importanti contro le prime inseguitrici della capolista arancioneroverde, in campo domenica al Penzo con la Calvi Noale (ore 15) e sette giorni dopo a Campodarsego. «La sua assenza sarà un grosso handicap, non perché ci manchino le valide alternative (dopodomani toccherà a Maccan, ndr), ma per il fatto che Serafini fa girare tutta la squadra. La nota positiva riguarda Barreto che martedì tornerà in gruppo con buon anticipo sugli iniziali tempi di recupero dal problema muscolare». Il ds torna ad analizzare il match di Abano. «Non vedo analogie col secondo tempo contro la Liventina, lì eravamo avanti 2-0 mentre stavolta, per la prima volta finora, abbiamo sbagliato l’approccio alla partita. Nonostante tutto l’avevamo ribaltata (a segno Carbonaro e Calzi, ndr) con una ripresa ai nostri livelli. Noi monitoriamo tutto e non trascuriamo alcun particolare, sapendo che l’euforia va cavalcata nel modo giusto. Questo campionato è ancora tutto da vincere».

Ore 14.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Il rammarico per il record delle sette vittorie consecutive che si è interrotto c’è: «Ma noi cerchiamo la promozione, mica i record», taglia corto il ds Giorgio Perinetti che archivia così il pareggio del Venezia ad Abano. «Abbiamo disputato un brutto primo tempo, è la prima volta che ci capita. Siamo andati sotto, ma poi l’abbiamo raddrizzata. Purtroppo Serafini ha commesso un’ingenuità e si è fatto espellere, quando stavamo facendo noi la partita». Il pareggio è arrivato nel finale, su un’azione assai dubbia: «Ci sono stati un paio di errori dei guardalinee, penso anche al gol annullato. Ma non è il caso di recriminare. Dobbiamo capire che questo campionato presuppone di affrontare tutta una serie di difficoltà. I risultati non arrivano in automatico. Una partita del genere ci deve servire anche da insegnamento», è l’auspicio di Perinetti. La squadra di mister Favaretto è già al lavoro per preparare il derby di domenica al Penzo contro il Calvi Noale, una delle sorprese di campionato. Ieri hanno lavorato soprattutto i giocatori che mercoledì non erano scesi in campo (più Maccan): partitella contro la juniores. Gli altri hanno invece svolto lavoro di scarico. Nel frattempo Barreto è stato sottoposto a nuova risonanza e oggi se ne conoscerà l’esito, per capire se il periodo di stop può considerarsi terminato. Oggi si saprà anche l’entità della squalifica di Serafini, rosso diretto per una gomitata di gioco.

Ore 14.10 – (La Nuova Venezia) Avrebbe potuto essere il primo tentativo di fuga, poi il gol di Munarini ha interrotto la striscia vincente del Venezia, che conserva sempre 4 punti di vantaggio sulla più immediata inseguitrice, il Campodarsego, che ha salvato l’imbattibilità a una manciata di minuti dal fischio finale con il rigore dell’ex arancioneroverde Cacurio contro la Virtus Verona. Guardarsi indietro è inutile rammaricarsi su un primo tempo sotto tono o sul pareggio dell’Abano viziato da un pallone uscito dal campo non visto dal guardialinee, è inutile. Alle porte c’è già il derby contro la Calvi. Taliercio. Ieri pomeriggio ripresa degli allenamenti con la presenza al Taliercio del presidente Joe Tacopina, oggi è atteso il verdetto del giudice sportivo con Matteo Serafini che sarà squalificato, ben che vada con due turni di stop per il cartellino rosso diretto rimediato ad Abano su indicazione del segnalinee. Senza il capitano, occasione d’oro per Denis Maccan, finora a segno nella goleada di San Donà contro la Sacilese, al centro dell’attacco del Venezia. Tanto che ieri pomeriggio l’ex centravanti del Pordenone ha giocato la partitella contro la Juniores di Andrea Turato, mentre chi è sceso in campo ad Abano ha effettuato una seduta defatigante. Con la Calvi Noale atteso il rientro di Acquadro a centrocampo, mentre la probabile riconferma di Modolo in difesa dovrebbe portare al turn-over tra Beccaro e Cernuto. Favaretto ha rivisto in gruppo Alessandro Cangemi, ultima panchina contro la Virtus Verona e out da quattro partite. Oggi si saprà anche l’esito dell’ecografia effettuata da Victor Barreto. Iniziativa. Il Venezia Football Club, in collaborazione con la gemellata Venezia Soccer Academy, promuove a partire da domani sabato fino a maggio, una serie di raccolte fondi da destinare, ogni mese, a una diversa associazione Onlus del territorio. Le raccolte fondi si effettueranno ogni sabato pomeriggio, al centro sportivo Taliercio, in occasione delle gare ufficiali e delle amichevoli giocate delle giovanili del Venezia Fc e della Venezia Soccer Academy. A ottobre fondi devoluti all’associazione sportiva dilettantistica Calcio Veneto For Disable.

Ore 13.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Con la maglia del Vicenza ha disputato la sua prima stagione in B, e da esordiente ha disputato un’ottimo campionato e segnato cinque gol. Luca Castiglia di quell’annata ha un bel ricordo. «Ho giocato quasi sempre da titolare e alla fine la stagione sarebbe stata da incorniciare se fossimo riusciti a restare in B. Invece purtroppo il brutto epilogo in parte mi ha rovinato un torneo che a livello personale ricordo con grande piacere». Dopo il Vicenza l’annata ad Empoli, e poi alla Pro Vercelli dove l’avvio aveva portato punti alla squadra e gol, addirittura tre consecutivi, a Castiglia. «Il campionato era iniziato alla grande sia per me che per la squadra – precisa l’ex centrocampista biancorosso – poi è accaduto qualcosa che nemmeno noi siamo riusciti a capire e sono arrivate quattro sconfitte di fila. A pagare per tutti è stato mister Scazzola, e di questo ci dispiace molto, anche perché con lui ci trovavamo bene ed era lui il primo a metterci in guardia dei problemi e delle difficoltà che la serie B presenta. Purtroppo il mister ha pagato la mancanza di risultati, adesso con Foscarini dobbiamo reagire subito a partire dalla partita di domani contro il Vicenza. Lo dobbiamo alla società, ma soprattutto ai tifosi che ci sono sempre stati vicini; la piazza di Vercelli è perfetta per fare calcio, ha la sua storia e la sua tradizione, e non noi non possiamo non riscattare le ultime sconfitte e per farlo dovremo mettere in campo tutto quello che abbiamo». Castiglia sa bene che contro il Vicenza non sarà facile, perché i biancorossi dispongono di un ottimo organico e perché finora sono imbattuti. «Io ho tanti contatti con Vicenza, soprattutto con il mio amico Nicolò Brighenti – sottolinea – e sono al corrente di come vanno le cose da voi. So bene che la squadra è forte e gioca un calcio propositivo e divertente, il tutto grazie anche alla bravura di un tecnico molto preparato come Marino. Vicenza resterà sempre una squadra che ricorderò con affetto, ma domani noi dobbiamo vincere, non abbiamo alternative perché la nostra classifica è brutta e, dopo quattro sconfitte, non poteva essere diversamente». Un match quindi molto delicato che potrebbe essere deciso da una giocata, da un colpo di un singolo. «Noi puntiamo molto su Marchi – sottolinea Castiglia – un attaccante per noi fondamentale nell’economia del nostro gioco. In casa biancorossa ritengo che Galano ha nel repertorio colpi da giocatore di primissimo livello in categoria, ma personalmente temo molto Giacomelli che sta attraversando un ottimo periodo di forma e che quando è in giornata è difficilmente marcabile».

Ore 13.10 – E l’allenatore della top 11 di TuttoLegaPro è Roberto Venturato, con questa motivazione: “Stravince il duello col dirimpettaio Carmine Parlato nel derby. Manda in campo una formazione diligente e gestisce alla grande il sentito match. Il Cittadella è l’unica squadra che può ancora aspirare ad acciuffare in vetta il Bassano visto che deve recuperare la gara di Busto Arsizio contro la Pro Patria (si gioca domani, mercoledì 14 alle ore 15). Riuscire a far dimenticare la decennale gestione di mister Claudio Foscarini era impresa ardua, ma a suon di risultati (la squadra non è ancora incappata in alcuna battuta d’arresto) Venturato sta tracciando il giusto cammino. Come ha avuto modo di definirlo lui stesso nell’intervista concessa al nostro portale, è un inizio di stagione “unbelievable“…”.

Ore 12.50 – Anche Manuel Pascali è stato inserito nella top 11 della sesta giornata del girone A da TuttoLegaPro con questa motivazione: “Il difensore granata si è fatto perdonare il fallo di mano che è costato il pareggio su rigore del Padova siglando la rete del 2-1, infilando di testa un cross dalla destra. E soprattutto dimostra di lottare su ogni pallone”.

Ore 12.30 – (Gazzettino) Lucas Chiaretti Cossenzo, il brasiliano del Cittadella, nel recupero di mercoledì scorso con la Pro Patria è risultato il migliore in campo non solo per aver messo a segno due delle tre reti che hanno determinato la vittoria della squadra di Roberto Venturato, ma per l’inesauribile ed efficace danzare fra le linee della difesa avversaria, quasi come l’area di rigore fosse un sambodromo. «Era ora che realizzassi i miei primi gol in maglia granata -sostiene Chiaretti- anche se la cosa più importante è la vittoria della squadra, ma se ciò avviene anche con i miei gol è davvero il massimo». La dedica è presto detta: «Sono per i miei compagni di squadra e per i miei famigliari, inoltre per gli amici che mi hanno incoraggiato quando ero fermo per infortunio». Perchè la sua «storia italiana» è particolare. «Nel gennaio 2010 sono venuto in Italia giocando nell’Andria, sono passato poi al Taranto dove abbiamo raggiunto i play off, ma l’anno dopo la società pugliese fallì. Sono quindi andato al Pescara, voluto da Zeman, però il tecnico boemo passò alla Roma e io mi infortunai al ginocchio alla prima partita con l’Inter. Tornai in Brasile per operarmi e ripresi a giocare nel campionato carioca». Il ritorno in Italia è storia recente: «Mi chiamò Varini alla Pro Vercelli, ma non trovai l’accordo e il direttore Stefano Marchetti mi propose il Cittadella. Venni di corsa». Tornando al campionato di Lega Pro, la squadra granata ha infilato tre vittorie con Pavia, Padova e Pro Patria da quando Chiaretti gioca da trequartista dietro le punte in uno schieramento di centrocampo a rombo. Spiega il fantasista brasiliano: «Sono convinto che il lavoro paga. Noi abbiamo lavorato tanto e le qualità sono venute fuori. Alcuni mancavano nella condizione atletica, altri in quella tattica, allenandoci bene abbiamo fatto un bel lavoro. Ma siamo solo all’inizio del campionato e ci sono ancora tante cose da migliorare. Guai se si cala nell’impegno». Sul suo ruolo conclude: «Sono contento di giocare da trequartista, che è il mio ruolo originario, ma svolgo anche altri ruoli, secondo le richieste dell’allenatore». Ieri ripresa con Sgrigna pienamente recuperato. Oggi ci saranno i sorteggi di Coppa Italia Lega Pro. I biglietti per la partita di domenica con la Giana Erminio sono acquistabili in sede in Via Cà dai Pase, mentre continuano presso i vari club le adesioni alla Festa del Tifoso di martedì prossimo.

Ore 12.10 – (Mattino di Padova) Bentornato entusiasmo. A ripensare adesso al clima che si respirava nemmeno cinque mesi fa, col morale sotto i tacchetti per la fresca retrocessione e il coro «Andate a lavorare» che per giorni ha continuato a risuonare nella testa dei protagonisti, non sembra neanche vero. Dopo la scorribanda di Pavia e l’esaltante vittoria nel derby con il Padova, mercoledì è arrivato il successo in casa della Pro Patria, che ha coronato la risalita degli uomini di Venturato, ora in vetta alla classifica in coabitazione con i cugini del Bassano. E bastava girare nei bar del centro, ieri mattina, per accorgersi di come il Cittadella stia riconquistando la fiducia di tutto l’ambiente, entrando anche nelle chiacchiere di chi non segue abitualmente le gesta di capitan Iori e compagni, a suon di risultati e prestazioni convincenti. Dalla sede granata fanno sapere che più di una ventina di persone ha chiesto informazioni su un’eventuale riapertura della campagna abbonamenti (ipotesi al momento remota), mentre, girando nelle pagine facebook non ufficiali dedicate alla squadra e curiosando fra i commenti dei tifosi dopo la prova di Busto Arsizio, si spazia dai complimenti più generici («20 leoni granata», «Grandissimo Cittadella») a quelli rivolti a Marchetti per l’ingaggio della rivelazione Chiaretti («Li scopre sempre tutti lui!», «Acquisti azzeccati!»). E c’è pure chi sottolinea come sia perlomeno curioso che a ritrovarsi in testa nel girone A della Lega Pro siano «le due squadre più maltrattate della scorsa stagione dal sistema calcio», con tanto di doppio riferimento, da una parte al Brescia, che, pur essendosi classificato alle spalle del Citta ed essendo stato penalizzato per illeciti amministrativi, è stato ripescato in serie B sopravanzando in modo tutt’altro che limpido la società granata; dall’altra ai 5 punti che, proprio sul finire della scorsa stagione, vennero restituiti al Novara, perdonando le inadempienze economiche della società piemontese, a scapito del Bassano, che perse la vetta e fu costretto a disputare i suoi sfortunati playoff promozione. «Parlando con i tifosi, e non solo con quelli accesi ma anche con chi segue il calcio con moderazione, traspare una grande euforia e direi anche la sicurezza di avere uno squadrone, che ha passo e caratura da categoria superiore» afferma Pierluigi Basso, referente del Centro di coordinamento dei club granata. «Forse la sicurezza è anche troppa: Venturato, da persona saggia e preparata, dovrà fare il pompiere nella gestione del gruppo e dell’ambiente, perché sappiamo tutti che la strada è lunghissima, la concorrenza è temibile e stanno risalendo squadre come l’Alessandria, che hanno grandi qualità. Insomma, dopo i pareggi iniziali non mugugnavamo, ma per noi non è ancora il momento di sognare». La risposta dei sostenitori è attesa domenica allo stadio per la sfida con la Giana Erminio, ma anche alla tradizionale “Festa del tifoso granata”, quest’anno in programma martedì prossimo, dalle ore 20, nella tensostruttura di Villa Rina. All’appuntamento sarà presente il Cittadella al completo con dirigenza, staff e giocatori, in una serata aperta a tutti i simpatizzati, con prenotazione obbligatoria da effettuare al Bar Stadio del Tombolato, rivolgendosi ai club o al numero 349 4910239, entro domenica. La quota di partecipazione è di 15 euro e il ricavato sarà devoluto in beneficienza al Centro residenziale per anziani di Cittadella. Un motivo in più per non perdere l’occasione di essere alla festa della capolista Cittadella.

Ore 11.50 – (Mattino di Padova) Il duello a distanza con il Bassano co-capolista domenica vivrà una tappa significativa. Al Tombolato arriverà la Giana Erminio, squadra che nelle ultime stagioni ha dimostrato come la programmazione e il lavoro paghino quasi sempre, infilando tre successi consecutivi in Promozione, Eccellenza e Serie D e raggiungendo senza patemi la salvezza in Lega Pro lo scorso anno. Nell’ultimo turno la Giana, espressione della città di Gorgonzola (Milano), ha costretto al pareggio il Bassano dopo aver sempre condotto il match, incassando il gol del definitivo 2-2 soltanto su rigore all’89’. Non avrà il fascino del derby con il Padova dello scorso week end, ma questa si presenta come una sfida da preparare con altrettanta attenzione: sarà «un nuovo esame di maturità», per usare le parole di Roberto Venturato, dopo quello del turno infrasettimanale di mercoledì. Capitan Iori e compagni sono rientrati dalla trasferta di Busto Arsizio verso le 21.30, dopo aver cenato in autogrill. Ieri il tecnico di Atherton ha diviso i suoi uomini in due gruppi, facendo fare una seduta defaticante a chi è sceso in campo contro la Pro Patria e lavorare più seriamente gli altri. Eccettuato il giovane Xamin, c’erano tutti: si fa sempre più probabile la convocazione di Sgrigna per la gara di domenica, a meno di tre mesi dall’infortunio di Lavarone. Designato anche l’arbitro della sfida, che sarà Alessandro Chindemi della sezione di Viterbo, promosso in Can Pro la scorsa estate dopo una valida stagione in serie D. Sarà coadiuvato dagli assistenti Ceravolo e Zinzi di Busto Arsizio.

Ore 11.30 – (Corriere del Veneto) Il giorno dopo il primo posto in classifica fa un bell’effetto. Soprattutto se si pensa che il protagonista indiscusso del blitz di Busto Arsizio che ha lanciato il Cittadella in vetta con il Bassano a quota 14 lo ha firmato uno svincolato. Un acquisto passato in parte sotto silenzio, ma che si è tramutato (almeno per ora) nell’ennesima intuizione felice del direttore generale Stefano Marchetti. Lucas Chiaretti a mercato chiuso e a parametro zero è stato il vero colpo dell’estate. Dopo aver trattato Juan Antonio, ecco la scelta che potrebbe spostare diversi equilibri: «Sono felicissimo di questa doppietta – spiega il trequartista brasiliano – la dedico alla squadra che mi ha sempre sostenuto dal mio arrivo e alla mia famiglia. Sto finalmente arrivando in condizione, ma sono convinto di poter fare ancora meglio». Domenica il Cittadella aspetta la Giana Erminio e potrebbe allungare la striscia positiva (sinora granata imbattuti).

Ore 11.00 – Alessandro Favaro è stato inserito nella top 11 della sesta giornata del girone A da TuttoLegaPro con questa motivazione: “Subisce ben tre reti, ma se andiamo ad analizzare il derby di Cittadella ci accorgiamo che il passivo dei biancoscudati sarebbe potuto essere più ingente se non ci fossero state le sue parate. Si mette in evidenza con un doppio intervento miracoloso su Coralli e Chiaretti in apertura di ripresa e poi con un’altra parata di piedi su Bobb. Chiude con un nuovo doppio miracolo su Schenetti”.

Ore 10.40 – (Gazzettino) Come detto, invece, è pronto a riprendere il suo posto Favalli. «Finalmente sono rientrato, la contusione è passata e la gamba va bene. Saltando due partite ho perso un pò di ritmo gara, ma cercherò di riprenderlo il prima possibile. Io sono a disposizione, poi spetterà all’allenatore decidere se utilizzarmi o meno». Sul momento che sta attraversando la squadra. «Dopo due sconfitte è naturale che il morale sia sceso un pò, però c’è fiducia nel gruppo e ci riprenderemo. Dobbiamo ricominciare da zero e tornare a ripetere le prestazioni fatte in precedenza. Domenica abbiamo un risultato a disposizione, cercare di vincere per rialzarci subito». Il Renate è squadra che naviga in cattive acque in classifica. «Proprio queste possono essere le partite più difficili. In questo campionato non ci sono squadre scarse e bisogna impegnarsi sempre al cento per cento per fare risultato».

Ore 10.30 – (Gazzettino) Tridente anche nel reparto avanzato, per far sì che Altinier possa avere con una certa continuità adeguati rifornimenti. Ecco allora che al suo fianco sono stati utilizzati Bearzotti e Ilari, quest’ultimo rimpiazzato nella ripresa da Petrilli. Stando a queste indicazioni, balza subito agli occhi che con il Renate resterebbe fuori Cunico: proprio con il capitano, tra l’altro, Parlato si è intrattenuto per qualche minuto in separata sede in mezzo al campo prima dell’inizio dell’allenamento. Quanto a Neto Pereira, anche ieri è rimasto ai box. E a questo punto è molto arduo ipotizzare un suo eventuale recupero per domenica, dopo avere già saltato le ultime tre partite.

Ore 10.20 – (Gazzettino) Tanto per cominciare, nel pacchetto arretrato a quattro ci saranno alcuni cambiamenti: scontata l’assenza di Fabiano per squalifica, al centro della difesa è stato riportato Diniz (schierato terzino destro a Cittadella) affiancato da Niccolini, mentre come esterni bassi hanno agito Dionisi a destra e Favalli a sinistra, quest’ultimo al rientro dopo aver saltato le ultime due partite per infortunio. Novità anche a centrocampo disposto a tre: il tecnico ha messo insieme Bucolo, come perno davanti alla difesa, spalleggiato da Mazzocco (interno destro) e da Corti (interno sinistro). Una formula che consente di creare più densità nella zona nevralgica del campo e al tempo stesso di sfruttare il dinamismo di Mazzocco e Corti per accompagnare l’azione in fase di possesso palla.

Ore 10.10 – (Gazzettino) Prove tecniche di 4-3-3. Sembra orientato a cambiare modulo e anche qualche interprete Carmine Parlato per riprendere la marcia in campionato dopo le sconfitte in serie con Sudtirol e Cittadella. E in vista della trasferta a Meda con il Renate in programma domenica alle 15, il tecnico potrebbe accantonare lo schema utilizzato finora (4-2-3-1) per dare spazio a un nuovo atteggiamento tattico che consenta di dare maggiore supporto in attacco ad Altinier, dopo che nelle ultime due uscite la squadra ha palesato qualche difficoltà nella finalizzazione. Ecco allora che nella partitella in famiglia disputata ieri alla Guizza (una quarantina di minuti), si è visto all’opera il potenziale undici di partenza.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Con il trio Mazzocco-Bucolo-Corti, e il tridente formato da Ilari, Altinier e Bearzotti, l’allenatore biancoscudato punta a scardinare la difesa lombarda. Se l’undici di partenza fosse quello visto ieri pomeriggio, rispetto alla gara di Cittadella sarebbero almeno tre i giocatori sostituiti: Fabiano, che giocoforza non sarà della gara in quanto squalificato, Cunico e Petrilli. Con il dubbio per ciò che riguarda l’estremo difensore: Petkovic è ormai pronto al rientro, ma le buone prestazioni di Alessandro Favaro sono sotto gli occhi di tutti. Favalli c’è. La buona notizia è che il terzino Alessandro Favalli è pienamente recuperato. Per Neto Pereira, invece, sarà decisiva la giornata di oggi: se tornerà ad allenarsi anche scendere in campo a Meda, se invece l’unica prova sul campo divenisse la rifinitura di domani, la sua presenza in gara potrebbe diventare un rischio.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) E che pure l’anno scorso era stato un’eccezione, testata solo in occasione della sfida di Trento contro il Dro: in quella gara, complice la moria di attaccanti, Parlato fu costretto a schierare i tre attaccanti adattando Cunico al ruolo di prima punta, quasi di falso nove. Oggi l’emergenza di uomini non è marcata come allora, ma quella di prestazioni nelle ultime due settimane ha dato parecchio fastidio a tutto l’ambiente. È per questo che il tecnico partenopeo, di fronte al Renate, potrebbe davvero puntare sul 4-3-3 e rivedere in un solo colpo tutte le dinamiche dal centrocampo in su. E il sacrificato potrebbe essere il capitano: Marco Cunico. Una decisione dettata più dalla necessità tattica, che non dalle difficoltà mostrate dal capitano, travolto dagli errori generali della squadra, nelle ultime due gare. Nuovi movimenti. Per testare il nuovo schema, Parlato ieri ha sfruttato l’intera partitella in famiglia.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) La tradizionale amichevole del giovedì, ormai un rito nelle settimane biancoscudate, stavolta è andata ben oltre l’ordinaria amministrazione. A due giorni dalla trasferta di Meda, dove domenica alle 15 il Padova affronterà il Renate per cercare di rialzarsi dopo le due sconfitte contro Sudtirol e Cittadella, il test in famiglia disputato ieri pomeriggio alla Guizza ha riservato una sorpresa non da poco. Carmine Parlato, contro i lombardi, è pronto a cambiare: stop al 4-2-3-1, accantonato momentaneamente anche il 4-3-1-2, il Padova tra 48 ore potrebbe passare al tridente. E le conseguenze, in termini di sacrifici, non saranno di poco conto. Esce Cunico? Ieri pomeriggio Carmine Parlato ha stupito tutti schierando un inusuale 4-3-3: un modulo che mai, quest’anno, si era visto né in allenamento né, tanto meno, in una gara ufficiale.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Il Padova, reduce da due sconfitte, ieri si è allenato alla Guizza. Provato il 4-3-3, un modulo che potrebbe essere utilizzato domenica a Meda contro il Renate. Il probabile undici è stato schierato con questi uomini: Petkovic in porta, Dionisi, Diniz, Niccolini e Favalli in difesa, Mazzocco, Bucolo e Corti a centrocampo, Ilari, Altinier e Bearzotti in attacco. I dubbi: Ilari, Bearzotti e Petrilli si giocano due maglie, potrebbe esserci spazio a partita in corso anche per Cucchiara.

Ore 08.30 – Lega Pro girone A, il prossimo turno (settima giornata, sabato 17 ottobre): Ore 14.00: Pordenone-SudTirol. Ore 15.00: Bassano-Alessandria, Mantova-Lumezzane, Pro Patria-Cuneo, Renate-Padova (a Meda). Ore 17.30: Cittadella-Giana Erminio, Cremonese-AlbinoLeffe, FeralpiSalò-Reggiana, Pavia-Pro Piacenza.

Ore 08.28 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Bassano e Cittadella 14, Pavia e Reggiana 12, FeralpiSalò 11, Alessandria, Pordenone e SudTirol 10, Giana Erminio e Lumezzane 9, Padova 8, Cremonese 7, Pro Piacenza 6, Mantova 5, AlbinoLeffe, Cuneo e Renate 3, Pro Patria 0.

Ore 08.26 – Lega Pro Girone A, risultati e marcatori della sesta giornata: Lumezzane-Pro Patria 2-1 (Montini (Pp) al 7′ pt, Barbuti (Lu) su rigore al 13′ pt, Varas (Lu) al 36′ st), Cuneo-Mantova 1-0 (Cavalli (Cu) su rigore al 47′ pt), SudTirol-FeralpiSalò 0-0, AlbinoLeffe-Pavia 1-2 (Ferretti (Pv) al 19′ pt, Kanis (Al) al 31′ st, Ferretti (Pv) al 45′ st), Giana Erminio-Bassano 2-2 (Rossini (Ge) al 28′ pt, Iocolano (Bs) al 38′ pt, Romanini (Ge) al 40′ st, Germinale (Bs) su rigore al 45′ st), Pordenone-Cremonese 1-1 (Mandorlini (Pn) al 8′ pt, Forte (Cr) al 30′ st), Pro Piacenza-Alessandria 0-4 (Bocalon (Al) al 25′ pt, Boniperti (Al) al 42′ pt e al 45′ pt, Bocalon (Al) al 27′ st), Cittadella-Padova 3-1 (Iori (Ci) su rigore al 27′ pt, Altinier (Pd) su rigore al 15′ st, Pascali (Ci) al 22′ st, Litteri (Ci) al 30′ st), Reggiana-Renate 4-0 (Arma (Re) al 8′ st, Bruccini (Re) al 13′ st, Siega (Re) al 28′ st e Angiulli (Re) al 42′ st).

Ore 08.24 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.22 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Macron Store, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 15 ottobre: partitella in famiglia per i Biancoscudati, provato il 4-3-3. Ancora assente Neto Pereira.




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