Belluno-Campodarsego, Kabine: “Io sono qui per vincere il campionato, abbiamo tutto per farcela!”

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Non ha avuto bisogno di presentazioni, strette di mano e foto di rito col presidente Daniele Pagin, Mehdi Kabine. Si è dato… il benvenuto da solo, dopo cinque allenamenti a Campodarsego, con un calcio di punizione semplicemente perfetto. Ma soprattutto decisivo, perché ha regalato una vittoria insperata ai compagni, messi in difficoltà da un Fontanafredda specializzato nelle imprese d’alta classifica. Insomma, domenica scorsa, al “Gabbiano”, Kabine l’ha fatta grossa: a preservare l’imbattibilità (è caduta la Caronnese, ora Campodarsego e Parma sono le uniche squadre dalla A alla D a non avere ancora perso!) ci aveva già pensato Raffaele Cacurio al 91’. Il centravanti marocchino, entrato nella ripresa, ha fatto il resto al 95’. D’altra parte, la vittoria in rimonta all’ultimo secondo mancava all’appello in questo scampolo di storia scritto da capitan Bedin e compagni in Serie D. Ora i punti sono 41, sempre 3 in più del Venezia. «Questa squadra non è prima in classifica per caso», afferma Kabine, 31 anni, marocchino nato a Casablanca ma cresciuto a Udine, dove ha messo su famiglia (ha quattro figli, due maschi e due femmine). «Qui ci sono i giocatori per vincere il campionato e io, non lo nascondo, sono venuto qui per aiutarli a raggiungere l’obbiettivo». Vincere il campionato, parole grosse: dalle parti di Reschigliano si fanno i dovuti scongiuri, ma il buon Mehdi, oltre alle capacità tecniche, pare porti fortuna ai colori biancorossi. E viceversa: «Sì (ride, ndr), finora ho vinto tre campionati con Sacilese, Carpi (dalla Lega Pro alla B) e Rimini, segnando qualche gol decisivo. Tutte queste squadre avevano la maglia biancorossa, proprio come il Campodarsego». Cresciuto nelle giovanili del Treviso (anche se non ha mai esordito in prima squdra), Kabine è arrivato a Campodarsego dopo un lungo girovagare: San Polo, Belluno, Arzachena, Sacilese, Pro Sesto, Carpi, Barbastro (formazione di C spagnola), Altovicentino, Rimini e Triestina: «A Campodarsego sono arrivato grazie a capitan Bedin», racconta, «Vengo da un’esperienza difficile a Trieste, segnata dai problemi societari, e cercavo un po’ di serenità. Bedin, che conosco dai tempi della Pro Sesto, non appena ha saputo dell’interessamento nei miei confronti mi ha telefonato per convincermi. Il presidente Pagin e mister Andreucci mi hanno entusiasmato, mostrando grande fiducia nei miei confronti». Sul testa a testa col Venezia, Kabine ha le idee chiare: «Io sono venuto per vincere il campionato. Il Venezia è forte, ma noi abbiamo tutto per arrivare fino in fondo».

(Fonte: Mattino di Padova)

È arrivato da pochi giorni al Campodarsego, e si è già rivelato decisivo. Biglietto da visita migliore non poteva esibire Mehdi Kabine, che al debutto ha firmato con una magia su punizione la vittoria 4-3 al fotofinish dei biancorossi con il Fontanafredda, puntellando il primato in classifica. Tanto più che poco prima dai suoi piedi era partita la pennellata, sempre su punizione, per il 3-3 di Cacurio. «Calcio spesso le punizioni, a volte ci vuole anche un pizzico di fortuna. Appena ho calciato, ho capito di avere preso bene la palla: è stata una traiettoria perfetta. Dedico questo gol a mia moglie Monique che ha compiuto gli anni oggi», ossia ieri. Tra l’altro tutti i compagni, inclusi quelli dalla panchina, le sono saltati addosso. «È stato bellissimo, è come se fossi con loro da luglio. Mi sono già inserito nel gruppo, è talmente facile quando trovi uno spogliatoio genuino come questo. Il merito di questa vittoria è di tutti, in settimana dovrò portare i pasticcini. Sono strafelice per questa opportunità che mi è stata data al Campodarsego, ringrazio tutta la società». Destinazione che ha voluto fortemente. «Con il direttore Gementi ci siamo messi subito d’accordo. Conoscevo già capitan Bedin essendo stati compagni di squadra alla Pro Sesto, mi aveva detto che al Campodarsego c’è un ambiente ottimo per fare grandi cose, e non ci ho pensato due volte». La favola Campodarsego continua. «Sì, ma non è frutto del caso. Qui ci sono giocatori di alto livello, l’ambiente è sereno e non ci sono pressioni». Un pensierino alla Lega Pro lo si fa. «A me piace giocare per vincere, e la Lega Pro non è così lontana. In carriera ho vinto tre campionati con Sacilese, Carpi e Rimini, tutte squadre che avevano i colori sociali biancorossi come il Campodarsego». Tre stagioni fa proprio con il Carpi ha segnato i due gol decisivi nella doppia finale play off con il Lecce per la promozione degli emiliani in serie B. «Sono stati i gol più importanti della mia carriera, rimarrò nella storia di quel club e ancora oggi i tifosi mi chiamano. Adesso mi piacerebbe entrare nella storia del Campodarsego insieme ai miei compagni. Arrivare in Lega Pro è fattibile mantenendo la giusta umiltà e consapevoli di essere ottimi giocatori».

(Fonte: Gazzettino)




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