Live 24! Giana Erminio-Padova, la vigilia: rifinitura nella nebbia, ma mister Pillon ha le idee ben chiare

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Ore 21.40 – (Il Piccolo) L’Unione Triestina 2012 perde un altro pezzo da novanta. Mentre i destini della società sono appesi a un filo tra udienze anticipate, possibili fallimenti o rocambolesche acquisizioni, c’è infatti anche una squadra che continua ad andare in campo. E che adesso, dopo Migliorini che martedì ha già giocato la sua prima partita con i nuovi colori del Cjarlins Muzane, pare debba fare a meno anche di Proia. Il centrocampista ieri è rimasto a Roma dando forfait causa febbre, ma voci sempre più insistenti dicono che possa trattarsi piuttosto di un “mal di pancia”, di quelli che vengono insomma a chi non vuol più saperne di restare in una squadra. Dicendola tutta, in sostanza, un primo passo verso l’addio. Che si tratti di vero malanno, o solamente di uno stare alla finestra in attesa di cosa succede lunedì, magari aspettando un’eventuale nuova proprietà, oppure della volontà di trasferirsi ad altri lidi, difficile adesso dirlo. In ogni caso, pare ormai quasi impossibile che Proia possa vestire domenica la maglia della Triestina nella partita interna con la Luparense San Paolo. E considerando che a inizio settimana se ne è già andato Migliorini, mister Roncelli ha in pratica perso in un colpo solo i due perni del centrocampo. Senza contare che continuano a ridursi i già pochissimi effetti a disposizione del tecnico. Tutti gli altri giocatori sono comunque ancora presenti e si sono allenati regolarmente ieri a Prosecco. Ma va ricordato che contro la Luparense sarà ancora assente Giordani, che dovrà scontare la sua terza giornata di squalifica, anche se rispetto a Monfalcone potrà rientrare Catalano. In ogni caso, con la probabile entrata di Spadari a centrocampo nell’undici di partenza, non ci sarà più in panchina nessun elemento riconducibile a quella che era la rosa della prima squadra, mentre fin dal primo cambio bisognerà attingere ai ragazzi della Juniores. Sempre ovviamente che non ci siano infortuni o altre defezioni. Si riuscirà entro la fine del mercato (17 dicembre) a ristabilire un adeguato numero di giocatori in rosa, o bisognerà in seguito attingere dal serbatoio degli svincolati? Sarà il primo dilemma per la squadra che va in campo, ma solo una volta che sarà risolto lo snodo più importante, ovvero quello societario.

Ore 21.10 – (Corriere delle Alpi) Emanuele Viezzo è il nuovo portiere della Juniores Nazionale del Belluno. La società gialloblù ha trovato il sostituto di Giulio Righes, infortunatosi al crociato del ginocchio un mese fa. Il nuovo estremo del Belluno, classe 1997, arriva in prestito dalla Juniores Nazionale del Treviso. «Lo abbiamo tesserato mercoledì – spiega il ds Augusto Fardin – è un giocatore interessante, a fine stagione vedremo il da farsi. Per ora farà il portiere della juniores». Testa al campionato. Il Belluno ha abbandonato la Coppa Italia dopo la sconfitta in trasferta contro la Virtus Vecomp, adesso i gialloblù potranno concentrarsi solamente sul campionato e sul prossimo avversario, il Campodarsego, ancora imbattuto nel girone. «Prima o poi dovrà perdere – commenta il ds – speriamo di essere noi quelli che lo fermeranno. Domenica al Polisportivo ce la giocheremo alla pari, siamo pronti a fare una grande partita. Conseguenze psicologiche dopo la sconfitta contro la Virtus Vecomp? Nessuna. Alcuni giocatori hanno anche riposato e quindi siamo pronti per giocare. La sconfitta? Ci è mancato solo i gol, loro ne hanno fatti due, ma è anche vero che noi le nostre quattro o cinque occasioni le abbiamo avute ma non le abbiamo sfruttate. Non ci è girata bene, ma ce la siamo giocata alla pari contro una squadra forte. Essere usciti dalla competizione mi dispiace, ma ci ci può stare, non era il nostro obiettivo primario stagionale». Mercato immobile. Nonostante le voci che si sono inseguite le scorse settimane sulla possibile cessione di Paolo Pellicanò al Padova, Fardin parla chiaro. «Non credo andrà via nessuno – spiega il dirigente del Belluno – nessuno in rosa è scontento. Se qualcuno verrà a lamentarsi allora vedremo, ma per ora non ci sono problemi. A dicembre non succederà sicuramente niente, se dovesse partire o arrivare qualcuno in ogni caso sarà a gennaio. Francesco Posocco? Non torna, il ragazzo sta facendo bene, è vero che gioca poco in campionato ma l’ambiente è molto contento di lui e vedrete che a fine anni troverà lo spazio che gli è mancato fino ad ora». Alla fine del girone di andata mancano due partite: il big match casalingo contro il Campodarsego e la trasferta contro la Liventina. La scorsa settimana Augusto Fardin aveva chiesto dai cinque ai sette punti in tre partite. Il successo esterno con l’Abano ha già regalato tre punti, quanti nelle ultime due partite? «Mi andrebbe bene fare quattro punti nei prossimi due match – conclude Fardin – non mi importa con chi vinco e con chi pareggio. Secondo posto possibile? Al Belluno non precludo niente, contro il Campodarsego però è una partita molto importante».

Ore 20.40 – (La Provincia Pavese) Il Pavia affronta il momento più delicato della sua stagione. La crisi di risultati l’ha visto scivolare a meno sei dalla capolista Cittadella, ma ancora pienamente attaccato alla zona play off. Ora, però, è fondamentale, in piena emergenza infortuni ed epurazioni, non perdere ulteriore terreno. Serve quella vittoria che manca da più di un mese nella gara di domani con il Lumezzane. «Veniamo da una lunga striscia di non vittorie e dobbiamo da domani tornare al successo per riprendere un cammino positivo – dichiara Andrea Ferretti – Dobbiamo essere bravi a gestire queste emozioni e tornare a fare quello che di buono si è fatto fino a un mese fa. Siamo ancora a ridosso della zona di vertice, ma dobbiamo in queste ultime due partite dell’anno aprire un ciclo vincente». Andrea Ferretti è pronto a tornare a un gol pesante che possa regalare il ritorno alla vittoria al Pavia ? «Sinceramente sto bene, ma devo dimostrarlo il sabato e la domenica in campo e non solo durante gli allenamenti – risponde l’attaccante azzurro – Devo e dobbiamo tutti insieme fare meglio». Settimane difficili per infortuni e voci sull’avvicinarsi del mercato di gennaio. Poi la decisione sabato scorso della società di mettere ai margini del progetto Giovanni La Camera ha ulteriormente creato tensioni ? «Questa è una decisione del club – ribadisce Ferretti – Noi dobbiamo solo pensare a fare il nostro dovere e a rendere il più possibile. Anche questa settimana posso assicurare che si è lavorato benissimo, speriamo ora che domani con il Lumezzane si possano raccogliere i frutti di quest’impegno». Una vittoria servirebbe anche a rasserenare l’ambiente. «Volevamo e dovevamo farlo anche due settimane fa con il Mantova e non ci siamo riusciti. Oggi più che mai sappiamo che la partita che ci attende domani è fondamentale per il nostro futuro. Con la Reggiana siamo stati bravi e fortunati a non subire gol, ma dobbiamo migliorare sotto molti aspetti. Ultimamente si è cambiato modulo, è stato provato a Verona in Coppa Italia ed è andato bene. Anche con la Reggiana giocando così si è disputato un buon primo tempo. Poi forse abbiamo corso un po’ troppo a vuoto, ma fa parte del fatto che stiamo adattandoci ad interpretare al meglio il nuovo modulo». Per 90’ il Pavia deve dimenticarsi la classifica e pensare solo a vincere. «E’ vero, occorre guardare alla gara con il Lumezzane. Alla fine potremo pensare alla classifica, magari con la possibilità – vincendo – di accorciarla, anche perché in ogni giornata ci sono imprevisti anche per le nostre avversarie».

Ore 20.10 – (Gazzetta di Reggio) Oggi in via Agosti i granata effettueranno l’allenamento di rifinitura prima della partenza per Bergamo, dove domani sera sfideranno l’Albinoleffe, in quella che tutti auspicano essere la gara della rinascita, visto che la vittoria manca dal 25 ottobre. Sarà una seduta importante per capire quale undici scenderà in campo in quanto il tecnico Alberto Colombo in questi giorni ha provato varie alternative in tutti i reparti perché ci sono diversi giocatori non al meglio. In porta c’è Andrea Rossini in preallarme poiché ieri Simone Perilli non si è allenato a causa di un colpo rimediato alla mano sinistra mercoledì (staff e giocatore minimizzano ed oggi dovrebbe già essere in gruppo ). Nel reparto di difesa il dubbio riguarda l’inserimento di Minel Sabotic dal primo minuto (settimana senza problemi al ginocchio operato ) o la conferma di Paolo Frascatore nel ruolo di esterno sinistro nella linea a tre mentre per Andrea Parola se ne riparlerà la prossima settimana. Sulla linea mediana c’è solo l’imbarazzo della scelta perché sono tutti a disposizione, sia i centrali che gli esterni quindi è facile ipotizzare la conferma di Nicholas Siega a sinistra, Vasile Mogos a destra e Dario Maltese in mezzo con al fianco Mirko Bruccini ed uno tra Federico Angiulli e Paolo Bartolomei mentre l’altro siederà in panchina insieme ai colleghi di reparto Dejan Danza e Riccardo Ceccarelli. L’attacco invece non gode di buona salute infatti sia Raffaele Nolè che Yuri Meleleo hanno accompagnato Parola nel lavoro in palestra e sono fortemente a rischio quindi potrebbe arrivare un’altra chance per Luca Giannone nel ruolo di trequartista, tra l’altro parso in netta crescita nelle ultime settimane, mentre per la punta centrale ci sarà ballottaggio tra Rachid Arma e Max Pesenti, quest’ultimo il grande ex col dente avvelenato per essere stato messo ai margini della rosa nella passata stagione in terra orobica. A Bergamo Colombo spera che la squadra confermi quanto di buono mostrato con Il Pavia.

Ore 19.50 – (Gazzetta di Reggio) Come giocatore ha affrontato la Reggiana, alla quale ha anche segnato un gol. Oggi Marco Sesia è di nuovo avversario dei granata, questa volta come allenatore dell’Albinoleffe, che domani sera alle 20.30 affronterà in casa la squadra di Alberto Colombo. Si ricorda le sfide da giocatore contro la Reggiana? «Ceerto, molto bene. Nella stagione 1993 – 1994 giocavo nel Torino in serie A e incontrai due volte la Reggiana. Al ritorno al Mirabello giocai: scendere in quello stadio pieno di gente fu molto bello. Poi ho incontrato ancora la vostra squadra quando giocavo con la Reggina, in serie B, nella stagione 1997-1998». E in quest’ultima partita segnò il pareggio su rigore. Ora incontra nuovamente la Reggiana. Come la valuta? «E’ un avversario difficile, con bei giocatori e ben allenata: una squadra costruita per il salto di categoria insieme a Cittadella, Pavia e Alessandria». I granata hanno passato un periodo d’appannamento. .. «In una stagione capita, ma il campionato è lungo e avranno modo di riprendersi». Lei è arrivato da metà novembre sulla panchina dell’Albinoleffe, ora terzultimo con 11 punti. Avete pareggiato a Piacenza, vinto in casa con il Renate e perso a Padova per 3-0. «A Padova abbiamo preso gol assurdi. Con la Reggiana vogliamo riscattarci da questa sconfitta». Quali sono i vostri obiettivi? «Ovviamente la salvezza». Che partita chiede ai suoi? «Chiedo tanta intensità, tanta voglia di fare risultato. Spero in una bella partita, per la gente che verrà a vederla». A proposito di pubblico. Il vostro stadio ospita una media di 500 spettatori a incontro. Ma in generale l’affluenza negli impianti è molto diminuita con il passare degli anni… «E’ cambiato tutto rispetto al passato, per le televisioni ed altri fattori. Come giocatore, ma anche come allenatore, è bello entrare in stadi pieni di genta». Cosa si è portato in panchina della sua esperienza di calciatore? «Da calciatore ho giocato in tutte le categorie, dalla serie D alla serie A. Mi è servito tutto. Vivere lo spogliatoio, le tensioni, è importante. Adesso in questa esperienza con l’Albinoleffe è importante dare tutto quello che possiamo per raggiungere il nostro obiettivo. A partire dalla gara contro la Reggiana».

Ore 19.20 – (Gazzetta di Mantova) Domenica al “Garilli” il Mantova si troverà di fronte un Pro Piacenza pieno di ex biancorossi. Il capitano della formazione rossonera è infatti Francesco Bini, che all’Acm ha giocato per un anno e mezzo, conquistando l’approdo in Lega Pro. E proprio in quel campionato ha indossato la maglia biancorossa l’altro ex di turno, il centrocampista Giorgio Schiavini. All’ultimo campionato cadetto disputato dall’Acm risale invece il ricordo di Davide Carrus, che a 36 anni è la “mente” del centrocampo piacentino. «Ormai calcisticamente sono vecchio – sorride Carrus -, ma di Mantova mi ricordo bene. Purtroppo quella fu una stagione triste, sia per la retrocessione e sia soprattutto per aver scoperto dopo che alcuni compagni ci giocavano contro. Per me è stata una mazzata a livello umano pensare che forse avremmo potuto salvarci senza quelle gare vendute. Quella stagione ha lasciato il segno per tutti: io ho dovuto ricominciare dalla Lega Pro, il Mantova addirittura dalla D. Vi ho seguiti sempre, perché lì sono stato veramente bene. Adesso so che siete un po’ in difficoltà, ma secondo me avete una rosa importante, costruita per ben altri obiettivi. E alla lunga la qualità verrà fuori per forza». Intanto la classifica dice playout e domenica al “Garilli” sarà scontro diretto… «Non dico che sarà facile risalire – risponde Carrus -, perché questo è un torneo tosto e livellato. Ma penso che alla fine il Mantova ce la farà: io mi auguro che Pro e Acm si salvino entrambe. Certo, domenica sarà uno scontro diretto difficile per tutti e noi proveremo a vincerlo, anche se sappiamo che sarà dura». Dello stesso avviso è Francesco Bini: «Di Mantova ho soltanto bei ricordi e non ho nessun motivo di rivalsa. Sarà un’emozione affrontare l’Acm da avversario e lo sarà ancor di più al Martelli, quando rivedrò quella curva meravigliosa. Domenica sarà una partita non dico decisiva ma importantissima a livello psicologico: chi vincerà ne trarrà grossi benefici. Vista la sua rosa, non avrei mai pensato di trovare il Mantova come nostro avversario nella lotta salvezza, ma a volte succede che le cose girino storte. Mi auguro che alla fine ci salviamo entrambi».

Ore 19.00 – (Gazzetta di Mantova) I biancorossi continuano a lavorare sul campo per preparare la trasferta di domenica al “Garilli”, dove Scalise e compagni giocheranno uno scontro diretto fondamentale con il Pro Piacenza. Nell’ambiente c’è una gran voglia di riscatto dopo lo 0-4 subìto ad opera dell’Alessandria. La stessa voglia che anima il presidente Sandro Musso, il quale dice di aspettarsi «una reazione decisa dalla squadra, perché nelle prossime partite dovremo a tutti i costi incamerare punti importanti per la salvezza». Per provare a spuntarla a Piacenza mister Javorcic sta torchiando i suoi e continuando a mischiare le carte su modulo e formazione titolare. Nella partitella di ieri (la buona notizia è che Ruopolo, Momentè e Anastasi si sono allenati, dopo il differenziato di mercoledì) il tecnico croato ha provato sia il consueto 4-3-2-1 e sia il 4-3-1-2, mescolando potenziali titolari e potenziali riserve. «Il ko con l’Alessandria non influirà più di tanto sulle mie scelte», precisa Javorcic, senza però concedere nulla sulle sue intenzioni. La sensazione, netta, è però che l’allenatore biancorosso stia pensando di tornare all’antico. In pratica allo schieramento che a Bassano (ma lì partì Caridi dall’iniziò, poi sostituito da Zammarini) e a Cittadella raccolse 4 punti in due trasferte sulla carta proibitive. Rispetto alla gara con l’Alessandria, in pratica, potrebbero tornare titolari Scrosta in difesa e Gonzi sulla trequarti, al posto di Sereni e Foglio. Con Ruopolo (ginocchio permettendo) in prima linea anziché Momentè. Ricapitolando (4-3-2-1) ecco la probabile formazione: Bonato; Scalise, Trainotti, Carini, Scrosta; Di Santantonio, Dalla Bona, Raggio Garibaldi; Gonzi, Zammarini; Ruopolo. Le scelte definitive, comunque, il mister le farà dopo gli ultimi allenamenti, in programma oggi e domani, sempre al mattino dalle ore 11. Per quanto riguarda l’infermeria, Beretta (frattura al piede) può riprendere ad allenarsi, per rientrare a gennaio. Come Caridi, che però già ieri si è rivisto correre al “Dante Micheli”. Se sul campo si pensa soltanto al Pro Piacenza, in società ovviamente si guarda anche un pizzico più avanti. «Io credo che la squadra possa far bene a Piacenza e contro la Pro Patria – dice il presidente Musso – anche perché il lavoro del mister, tolta la gara con l’Alessandria, mi sembra stia dando buoni frutti. Nel complesso, però, resto convinto che per salvarsi la rosa debba essere ritoccata. E noi a gennaio interverremo, per non lasciare nulla d’intentato». Sulla campagna acquisti estiva, infine, Musso tiene a precisare un paio di cose: «Abbiamo preso giocatori forti ma purtroppo, per una serie di circostanze, non sono riusciti a esprimere del tutto il loro valore in campo. Se però sul piano calcistico mi si può criticare per alcune scelte, vorrei dire che su quello gestionale sono stato molto attento: è vero infatti che abbiamo stipulato contratti biennali e triennali, ma per diventare tali sono legati al raggiungimento di certi obiettivi. In caso contrario la loro durata sarà ridotta».

Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Prendere tre gol e finire nella Top 11 del girone: non è cosa di tutti i giorni. È successo a Matteo Tomei, dopo l’1-3 fra Pordenone e Cittadella. Il portiere figura fra i migliori 11 scelti da www.tuttolegapro.com, sito di riferimento della Terza serie, insieme ad Alberto Boniotti, autore dell’eurogol della bandiera. BALUARDO – «Il Cittadella – è la motivazione della selezione data da Tuttolegapro – ha prodotto un numero elevato di palle-gol, ma si è trovato davanti lo strepitoso classe ’84 che in più di un’occasione ha salvato i suoi con pregevoli parate. Sul finire del primo tempo in soli 10’’ ha sfoderato tre interventi su altrettante conclusioni ravvicinate». FELICE MA SCONTENTO – Non è la prima volta che Tomei viene apprezzato dalla critica che conta. «Fa piacere – afferma il neroverde – ricevere riconoscimenti. Peccato che nell’occasione non siano arrivati anche punti. Siamo stati battuti da una grande squadra». Sono due le sconfitte consecutive. «Sì – annuisce -, ma bisogna guardare i risultati nel loro insieme e credo che questo Pordenone sia in linea con le aspettative. Anzi, probabilmente abbiamo fatto meglio del previsto». Domani anticipo a Cuneo. «Sarà un’altra battaglia – sorride Tomei -: dobbiamo vincerla». PREVENDITA – I tagliandi si possono acquistare online su www.bookingshow.it, oppure domani alla biglietteria del Fratelli Paschiero. Inizio del match alle 14. Alla stessa ora, megaschermo al Centro De Marchi per i tifosi “stanziali”.

Ore 18.10 – (Messaggero Veneto) Il Renate, dopo aver esonerato Simone Boldini, guarda a un ex Pordenone. Ci sarebbe infatti anche Luciano Foschi tra i candidati per la panchina nerazzurra. L’ex tecnico dei “ramarri”, in sella per due mesi la scorsa stagione, sarebbe in lizza assieme ad altri nomi, tra cui il veneziano ed ex Como Giovanni Colella. La società brianzola prende tempo e fa sapere che deciderà la prossima settimana: per il prossimo turno, in trasferta col Bassano, siederà in panchina Gioacchino Adamo, “secondo” di Boldini. Foschi aspetta e spera: un suo ritorno in panchina a Renate sarebbe curioso. Sì, perché fu proprio il Renate, la scorsa stagione, con un facile 3-1 al Bottecchia, a fargli terminare l’avventura in riva al Noncello. Al termine del match si verificò la contestazione dei tifosi, con la società a chiedere scusa e a nominare il giorno successivo il nuovo allenatore, Fabio Rossitto. Si era alla fine di novembre e il Pordenone era al settimo ko di fila. A Lumezzane, invece, al posto di D’Astoli, si rivede un vecchio volto dei bresciani: Paolo Nicolato. Il tecnico era già in panchina lo scorso torneo – vinse 2-0 col Pordenone – e fu esonerato a fine ottobre in luogo di Maurizio Braghin. Ora il ritorno, favorito dal fatto che fosse ancora sotto contratto.

Ore 17.50 – (Messaggero Veneto) Bruno Tedino a inizio campionato l’aveva detto: «La possibile sorpresa? Il Cuneo». Fu profetico. Perché la squadra piemontese, che sabato affronta i neroverdi, è la vera outsider del campionato e da ottobre viaggia a ritmo da capolista. Proprio così: negli ultimi due mesi nessuno ha fatto come il team di Iacolino; nessun altro team ha raccolto cioè 22 punti, un cammino frutto di 7 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta, curriculum che ha in parte cancellato l’inizio disastroso fatto di 5 ko filati. Quello che incontrerà i “ramarri” è un team in piena salute, dunque, un collettivo che gioca un “grande calcio” – parola dell’ex tecnico del Pordenone Luciano Foschi – e che scende in campo con un modulo classico, il 4-4-2. Non c’è nessun “fuoriclasse”, va detto. Tra i suoi top ci sono Marco Gorzegno, classe ’81, terzino e cuneese doc, con oltre 300 partite tra i “pro”. Nel suo curriculum spiccano le parentesi in serie B con Empoli e Brescia. Quindi c’è Gabriele Cavalli, centrocampista classe ’82, ex Renate e Alessandria: per far capire meglio il Cuneo, basti dire che è il mediano il capocannoniere del team, con 4 reti. Proprio l’anno scorso, con la maglia dei grigi, segnò al Pordenone nel match del Moccagatta. Il resto della squadra è un mix composto tra giovani usciti dal settore giovanile del Torino (il portiere Tunno, il terzino destro Quitadamo, il centrocampista Gatto) e giocatori da rilanciare, come l’ex Alto Adige Chinellato e l’ex Ascoli Ruggiero, coppia che peraltro compone la linea offensiva. Come filosofia – per certi versi – il Cuneo ricorda il Pordenone: baby ed elementi da ricostruire,una filosofia di calcio propositiva. Ci sono tutti gli ingredienti per vedere una grande gara in Piemonte.

Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) Il Pordenone domani a Cuneo, dovrà fare a meno di otto giocatori: l’emergenza continua. Ma la notizia è che, tra questi, c’è il bomber. Caio De Cenco, salvo clamorose sorprese, salterà infatti la trasferta in terra piemontese. Il centravanti neroverde, uomo-mercato in questi giorni visto l’interesse dell’Empoli e cliccatissimo su Facebook per una foto che lo ritrae mentre si lancia col paracadute da un aereo nel 2014, ieri non si è allenato per i soliti problemi alla schiena e una botta rimediata alla fine della seduta di mercoledì. Sinora è sempre stato presente e ha segnato 8 gol, capocannoniere della squadra. Al suo posto Strizzolo, in una squadra che vedrà anche il debutto in campionato del giovane (classe ’97) Baruzzini, visti pure i forfait a centrocampo di Mandorlini e Berardi. In difficoltà. Prosegue il periodo di emergenza per Bruno Tedino. Perché se rientrano a disposizione Castelletto, Finocchio e Strizzolo, continua a rimanere fuori dalla lista un terzo della rosa. A Cuneo mancheranno il solito Marchi, Talin, Gulin, Pavan, Berardi, Mandorlini, Savio e, appunto, De Cenco. Il centravanti brasiliano ha giocato le ultime tre gare gestendosi, dopo essersi allenato poco. Adesso non sembra proprio in condizione di giocare. Il Pordenone va così a giocare nella tana della squadra più in forma del campionato con i cerotti, ma non per questo sfiduciato: può essere la chance giusta per Strizzolo, ottima punta che ha solo bisogno di giocare per proseguire nel suo processo di crescita. A Mantova, da titolare, aveva segnato e giocato bene. A Reggio Emilia, prima di abbandonare il campo per una botta, aveva disputato un ottimo primo tempo. La stoffa c’è: basta dare continuità. Le varianti. A Cuneo la squadra dovrebbe scendere in campo col 4-3-1-2 pronto a trasformarsi in 4-3-3, con Filippini scambiarsi fra le trequarti e la fascia sinistra. E’ favorito su Valente, che dovrebbe così tornare in panchina dopo la gara col “Citta” da titolare. Al centro dell’attacco, come detto, ci dovrebbe essere Strizzolo, a destra Cattaneo. In difesa, davanti a Tomei, sulla destra dovrebbe rientrare dal 1’ Cosner – preferito a Boniotti -, sulla sinistra agirà De Agostini. Al centro Stefani e Pasa. Il centrocampo – di fatto come l’attacco – sarà rivoluzionato rispetto a sabato scorso. In cabina di regia rientra Pederzoli, a destra ci sarà Buratto e a sinistra Baruzzini. E’ arrivato il momento del 18enne che tanto piace a Lovisa. Tedino ieri l’ha provato nella partitella e ci ha parlato a fine allenamento. Il ragazzo sta bene, ha qualità. Ed è un portafortuna: l’ultima gara da titolare giocata con i “grandi” è valsa la vittoria a Padova in Coppa. Era all’esordio, come lo sarà domani. In un momento così, è bene aggrapparsi anche agli amuleti.

Ore 17.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Far risalire il Venezia in Lega Pro. Tre anni e mezzo dopo, Matteo Marcolini torna in laguna con lo stesso identico obiettivo di riportare i colori arancioneroverdi fuori dal dilettantismo della serie D. Oggi come allora in panchina c’è Giancarlo Favarin e così lo «scippo» del 30enne centrocampista romagnolo all’Este, proprio la squadra che sbancando il Penzo il 22 novembre ha segnato l’esonero di Paolo Favaretto, diventa palesemente tutt’altro che casuale. «La chiamata del mister mi ha fatto davvero molto piacere. Ho dato tutto per l’Este ma quando ti chiama il Venezia è impossibile rifiutare – spiega Marcolini ammettendo come il club padovano non abbia accolto il suo addio proprio col sorriso -. Per me poi è un ritorno “di cuore”, dopo aver vinto serie D e scudetto nel 2011/12 non me ne sarei mai andato, eravamo un gruppo eccezionale, smantellarlo fu doloroso ma l’anno dopo la società alla fine ebbe ancora ragione visto che vinse anche la Lega Pro2. Ora sono qui per il bis e non ci sfuggirà». Ora a centrocampo c’è grande abbondanza di centrali ma il ds Giorgio Perinetti guarda avanti: «Con il nuovo modulo 4-2-3-1 potrà capitare di giocare anche con due mediani senior, infatti sto cercando due attaccanti di cui un under». NATALE – Stasera alla presenza del presidente Joe Tacopina, in arrivo in tarda mattinata da New York, si terrà la cena di Natale del Venezia Fc a Palazzo Flangini in Campo San Geremia. Venerdì prossimo, invece, la squadra farà il bis con i tifosi e l’associazione VeneziaUnited al Marciano Pub di Marghera (ore 20, info al 347/5533318). TRASFERTA – La Curva Sud invita i tifosi alla trasferta di Castelfranco in treno: ritrovo mezzora prima della partenza fissata alle ore 11.56 da Venezia e alle 12.08 da Mestre (info 340/4675054).

Ore 16.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Felice di essere ritornato al Venezia. «Appena mi è arrivata la proposta non ho potuto dire di no. Considerati i bei ricordi e tutto quello che ho vissuto qui». Matteo Marcolini da ieri è ufficialmente un giocatore arancioneroverde, dopo che mercoledì aveva ricevuto dall’Este il nullaosta per allenarsi a Venezia. E con il suo «vecchio» allenatore. Non c’è dubbio che il principale sponsor dell’operazione sia stato proprio Giancarlo Favarin, che ebbe Marcolini a Venezia nel 2011-2012 con la cavalcata fino alla promozione in Seconda divisione e allo scudetto dilettanti. «Sono stato contento che mi abbia richiamato il mister, ma so che non ci saranno favoritismi, lui non guarda in faccia a nessuno. Sarà il campo a decidere chi merita di giocare». All’Este Marcolini ha giocato fino a domenica ed è pronto per un’eventuale chiamata già dal match di Castelfranco, dopodomani col Giorgione. Con l’Este il centrocampista, che vive a Ferrara e farà il pendolare, ha giocato al Penzo il match costato la panchina a Paolo Favaretto. «Allora sapevamo di affrontare una squadra in un periodo non brillante, ma la rosa del Venezia ha grandissima qualità. L’obiettivo è chiaro e anche se adesso c’è davanti il Campodarsego, il campionato è lungo». Il ritorno in arancioneroverde rappresenta per Marcolini un po’ una rivincita, pensando al post-promozione, quando la squadra non fu confermata dall’allora dg Oreste Cinquini. Da qui le stagioni trascorse alla Spal, alla Fermana, in Eccellenza nella Meldola, alla Virtus Castelfranco e infine all’Este. L’arrivo di Marcolini va a rinfoltire un centrocampo già piuttosto affollato, soprattutto pensando al modulo di Favarin che al momento schiera solo due centrocampisti di ruolo. E’ probabile che qualcuno, ad esempio Gualdi, sia in partenza mentre dovrebbe arrivare qualche altro attaccante. Lo conferma il ds Giorgio Perinetti: «Pensiamo a un attaccante senior ma anche a un under, in modo che ci siano più varianti». Oggi arriverà in città il presidente Joe Tacopina che assisterà al match di domenica a Castelfranco.

Ore 16.20 – (La Nuova Venezia) A volte ritornano, e l’ampio sorriso di Matteo Marcolini dimostra quanto il centrocampista romagnolo abbia gradito il trasferimento Marcolini tre anni dopo, allora fu Favarin a trovarlo in rosa quando subentrò a Sassarini, adesso è stato Favarin a fare espressamente il suo nome a Giorgio Perinetti. Il trasferimento è stato perfezionato ieri mattina e, considerando anche l’assenza di Calzi, è probabile che Marcolini debutti già contro il Giorgione. «È stata una trattativa davvero molto veloce», ha spiegato il ventottenne di Cattolica, «un primo approccio la scorsa settimana, ma ho ritenuto giusto giocare domenica con l’Este, poi lunedì la questione è stata approfondita e adesso sono qua. Era un’opportunità troppo grande per non essere accettata». La presenza di Giancarlo Favarin ha pesato, e non poco. «Certo, sono stato contento che abbia pensato a me. Mi sono trovato benissimo con lui, anche perché è una persona che ti dice sempre quello che pensa. A centrocampo c’è una bella concorrenza, un motivo in più per lavorare bene e cercare di mettere in difficoltà l’allenatore nelle scelte. L’obiettivo? È’ uno solo: la promozione. Quando l’ho visto, alla seconda giornata, il Campodarsego non mi aveva impressionato, ma ha inanellato una sequenza di risultati impressionante e sta in testa con merito. L’ho detto prima di venire al Penzo con l’Este: non mollerà, ci crede, toccherà a noi fare più punti del Campodarsego». Marcolini tre anni fa vinse il campionato di serie D e poi conquistò il titolo italiano dilettanti. «Eravamo un gran gruppo, molto uniti, mi sarebbe piaciuto rimanere, ma la società decise altrimenti. Il Venezia mi è rimasto nel cuore tanto da essere presente alla finale promozione a Portogruaro». Venti giorni fa Marcolini espugnò il Penzo con l’Este. «Sapevamo che il Venezia non stava attraversando un periodo ottimale, fu una partita equilibrata, che non avremmo meritato di perdere, alla fine siamo anche riusciti a vincere». Mossa di mercato spiegata dal direttore sportivo Giorgio Perinetti. «Con il cambio di modulo ci serviva un centrocampista in più, Marcolini ha le caratteristiche richieste, oltre a essere un giocatore che Favarin conosce molto bene. Altri movimenti? La nuova disposizione tattica comporta un aumento del numero di attaccanti, stiamo cercando una punta senior, ma anche un giovane, un 1996, meglio sarebbe un 1997, così che il tecnico, in alcune partite, potrebbe anche utilizzare due senior a centrocampo». Il presidente Joe Tacopina arriverà in mattinata a Tessera, alla sera è prevista la cena di Natale a Venezia.

Ore 15.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Ultimo ostacolo superato sulla via che porta alla cessione della società biancorossa, a questo punto davvero a un solo passo. Ieri Vi.Fin., la finanziaria presieduta da Alfredo Pastorelli che sta trattando con Finalfa per la cessione della totalità delle quote del club, ha definito l’accordo con River srl, intesa che sana le pendenze che la società biancorossa ha accumulato negli anni sugli affitti dei campi di gioco del centro tecnico di Isola Vicentina. A questo punto la riunione fissata per oggi tra i soci di Vi. Fin. dovrebbe servire per l’aumento di capitale messo all’ordine del giorno e definire gli ultimi dettagli, prima della firma che potrebbe arrivare nei primi giorni della settimana prossima, forse addirittura già lunedì. Ad ulteriore conferma dello stato avanzatissimo della trattativa filtrano indiscrezioni che confermano come Vi. Fin. non manterrà la sede degli allenamenti della prima squadra e delle giovanili a Isola Vicentina ma in una struttura più vicina alla città, probabilmente agli impianti sportivi di San Lazzaro. Insomma, anche l’ultimo accordo inserito nella trattativa è stato raggiunto e, ora, si attende l’ufficialità di un passaggio di quote che, di fatto, andrà a chiudere quella che molti hanno definito come «l’era Cassingena» con la proprietà della società biancorossa nelle mani dei soci di Finalfa dal novembre 2004, quando il Vicenza venne acquisito dal gruppo inglese Enic. Intanto, venendo al calcio giocato, la sfida al Picco contro l’ex Mimmo Di Carlo ha visto soccombere un Vicenza che ha giocato una buona partita ma senza quella determinazione, quella voglia di far risultato a tutti i costi che in serie B è componente fondamentale per fare punti. «E’ stata una partita equilibrata — spiega Pasquale Marino — lo Spezia ha confermato di essere una buona squadra con giocatori di grandissima qualità in organico, specialmente in attacco. Purtroppo abbiamo sbagliato qualcosa sul gol, anche se bisogna sottolineare anche la prodezza del loro attaccante». Fatto sta che il Vicenza non ha preso punti e la classifica è, ovviamente, peggiorata. «Sono dispiaciuto per il risultato — precisa Marino — dopo un primo tempo equilibrato la squadra ha cercato di forzare, abbiamo dimostrato di esserci. C’è da sottolineare che siamo stati danneggiati nell’episodio del mancato rigore all’inizio, poteva cambiare la partita. È un peccato perché l’azione era netta, il fallo di mano di Valentini evidente; ho avuto modo di rivederla, e avrebbe probabilmente cambiato tutto». Il tecnico del Vicenza non drammatizza la situazione di classifica, anche se sottolinea come si debba riprendere a vincere subito. «La classifica è deficitaria — sottolinea Marino — ma la squadra è viva, mostra di saper reagire. Dobbiamo tornare a fare punti, dobbiamo tornare ad essere più cattivi e concreti e questo la squadra lo sa». Contro il Brescia, Marino potrà contare nuovamente su Giacomelli e dovrà decidere su quale centrocampo puntare. «Spesso ho dovuto fare le formazioni senza poter scegliere ma costretto dalle defezioni — sottolinea Marino — e questo ha avuto un peso nell’economia del nostro campionato, anche se chi è stato chiamato in causa ha sempre dato un contributo importante».

Ore 15.20 – (Gazzettino) Svolta sulla panchina dell’Abano, Karel Zeman è il nuovo allenatore. Il figlio del più famoso Zdenek ha iniziato la sua avventura con il club aponense ieri dirigendo il primo allenamento della squadra in serata. Oggi è prevista la sua presentazione ufficiale e domenica debutterà in occasione della trasferta con i bellunesi dell’Union Ripa La Fenadora. Classe 1977, Karel Zeman ha allenato nella scorsa stagione il Felargius Cagliari, nel suo curriculum figurano anche le esperienze nella serie A maltese e in Italia con il Fano. L’Abano trova così una nuova guida tecnica dopo l’allontanamento di De Mozzi un paio di settimane fa e il periodo in panchina da traghettatore del direttore sportivo Andrea Maniero. Restando in tema di allenatori, Antonio Andreucci del Campodarsego è stato squalificato per due giornate «per avere rivolto espressioni irriguardose all’indirizzo dell’arbitro». Il tecnico è stato allontanato domenica a inizio ripresa dopo il rigore concesso al Fontanafredda, e non potrà andare in panchina nelle ultime partite del girone d’andata con Belluno e Mestre. «Due giornate di squalifica sono fuori luogo – afferma Andreucci – e dispiace che siano state riportate cose non vere, a volte anche gli arbitri non sono in forma. È stato un dialogo tra me e lui, ma d’ora in avanti non parlerò più con i direttori di gara».

Ore 14.50 – (Gazzettino) Roberto Venturato aveva detto che il Cittadella teneva al passaggio del turno in Coppa Italia, torneo sempre preso in grande considerazione dalla società granata. È quindi soddisfatto il tecnico, che in sala stampa così commenta: «Siamo stati bravi a gestire la partita nell’arco dei novanta minunti. È vero però che in certi frangenti abbiamo fatto un pò di fatica a tenere il campo al cospetto di un buon Bassano». Un appunto sulla prova dei suoi giocatori: «Abbiamo incontrato qualche difficoltà di troppo nell’attaccare gli spazi con i tempi giusti. Di poteva sfruttare meglio qualche ripartenza». Nell’ampio turn over deciso dal tecnico, nel derby hanno giocato dall’inizio tre giovani: Amato, Varnier e Caccin. Venturato è soddisfatto della loro prova: «Hanno voglia di fare, per noi è motivo di grande soddisfazione. Sono contento perché è la dimostrazione di un buon lavoro del settore giovanile a cui va dato merito. Sono giovani che possono giocarsi le loro qualità». Su Jallow, che è uscito dolorante per una botta alla caviglia, spiega: «Ha grandi qualità tecniche e di corsa, ma deve imparare a sapersi muovere con i compagni. Stiamo lavorando per migliorare questo aspetto».

Ore 14.30 – (Gazzettino) Nel freddo del Tombolato (342 paganti in tribuna ovest) il Cittadella vince in extremis il derby con il Bassano e passa ai quarti di finale di Coppa Italia di Lega Pro. Adesso attende l’esito di Cremonese-Alessandria (rinviata a data da destinarsi perché i piemontesi sono ancora in corsa in Tim Cup, il 15 dicembre giocheranno con il Genoa) per conoscere l’avversaria da affrontare ai quarti. Ampio turn over nel Cittadella, non c’è alcun giocatore in campo della formazione iniziale di Pordenone, con Venturato che schiera dall’inizio tre giovani della Berretti, Amato e Vanier in difesa e Caccin a centrocampo. Sgrigna a supporto della coppia Coralli-Jallow. Tanti cambi anche nel Bassano rispetto alla squadra dell’ultimo turno: Sottili conferma soltanto Semenzato e Barison. Decisamente più in partita il Bassano nei primi 20 minuti di gara, ci vuole un super intervento di Vaccarecci dopo cinque minuti per negare il gol al lanciatissimo Fabbro, presentatosi tutto solo davanti al portiere. Ancora pericolosi gli ospiti al 17′, cross di Bortot e colpo di testa di Gargiulo, alto sulla traversa. Il Cittadella al primo affondo sblocca il risultato: Amato scende sulla fascia e scodella al centro, il portiere Costa in uscita alta si scontra con Semenzato e il pallone arriva a Sgrigna, appostato sul secondo palo. Facile il destro a porta sguarnita. Sono trascorsi 23 minuti di gioco. Il Bassano non demorde, e alla mezz’ora sfiora il pareggio: scatto in area di Fabbro e tocco a scavalcare Vaccarecci in uscita, la sfera termina a lato di pochissimo. Equilibrati i secondi 45 minuti, Venturato rinforza la difesa con Scaglia al posto del giovane Varnier, il Bassano a metà del secondo tempo conquista tre calci d’angolo consecutivi, e sul terzo di questi pareggia: Iocolano (appena entrato in campo) si libera di Caccin e svetta di testa, sulla linea di porta interviene alla disperata Coralli ma non evita il gol. Il Cittadella non riesce a sfruttare le ripartenze, Sottili inserisce Pietribiasi in attacco per puntare al colpaccio, ma al 37′ perde Cenetti per infortunio e resta in dieci nel finale di gara, Paolucci (subentrato a Caccin) al 40′ innesca l’azione che porta al gol vittoria di Coralli: il centrocampista serve Cappelletti che entra in area, la conclusione forte ma centrale non viene bloccata da Costa, e Coralli è il più lesto ad intervenire insaccando da due passi. Scongiurati i tempi supplementari, e anche la nebbia che nei minuti finali sembrava potesse scendere sul Tombolato. Aldilà della qualificazione al turno successivo sono poche le indicazioni utili per Venturato, se si esclude la buona prova di Amato in difesa e alcune sapienti giocate di Sgrigna. Sottotono Minesso, schierato da mezz’ala, ruolo non suo, diverse imprecisioni da parte di Bobb e Jallow.

Ore 14.10 – (Mattino di Padova) Allarme Iori per la gara di campionato con la FeralpiSalò. Il capitano è stato costretto ad abbandonare l’allenamento di ieri pomeriggio al Tombolato per un risentimento muscolare al polpaccio destro. Oggi ne sapremo di più, ma a questo punto il centrocampista è in forte dubbio per la sfida con i bresciani. Iori si era presentato in campo insieme a Benedetti, Chiaretti, Litteri, Pascali e Lora: quest’ultimo perché squalificato in Coppa, gli altri tenuti a riposo. La seduta è stata diretta dal preparatore atletico Andrea Redigolo e da Roberto Musso, sotto gli occhi di Venturato e Gorini. Ad un certo punto il regista si è fermato, toccandosi il polpaccio e raggiungendo sconsolato lo spogliatoio. Presenti, per proseguire nel loro lavoro differenziato, anche Donazzan (a disposizione dalla settimana prossima) e il giovane Xamin (che rientrerà nel 2016). Un torneo per la ricerca. Si svolge domani (con le prime partite alle 15.30) e domenica, organizzato dal “Club Granata Dino Pettenuzzo-San Giorgio in Bosco” presieduto da Renzo Brunoro, il 2º “Torneo Indoor Calcio a 5 per la Ricerca contro le Cardiopatie Aritmiche”. Di scena a San Giorgio in Bosco, nel palasport di via Vivaldi, permetterà di devolvere il ricavato all’Associazione Ricerca Cardiopatie Aritmiche-ARCA dell’Università di Padova, che promuove gli studi sull’arresto improvviso. Iscritte 8 formazioni amatoriali, fra cui quella capitanata da Enrico Sambo, “ex” bomber granata. In parallelo si terrà, sempre a otto squadre, anche il Torneo Giovanile “Amici del Calcio”, che coinvolgerà le società di Cittadella, Padova, Vicenza, Bassano, Plateolese, Campo San Martino, San Giorgio in Bosco e Polisportiva Pozzetto, in programma domenica dalle ore 9.

Ore 13.50 – (Mattino di Padova) Se Boniek era il bello di notte, “Ciccio” Coralli rischia di passare agli annali della piccola storia granata come il “bello di Coppa”. Dopo la tripletta al Sudtirol nel turno precedente, stavolta gli basta un solo gol per castigare il Bassano e spedire il Cittadella ai quarti di finale della Coppa Italia di Lega Pro, dove affronterà la vincente di Cremonese-Alessandria (match rinviato a data da destinarsi perché i piemontesi sono ancora in corsa in Tim Cup e dovranno giocare con il Genoa il 15 dicembre). La notizia buona è questa: per il resto, ad onor del vero, sono poche le indicazioni emerse da una partita tutt’altro che esaltante, giocata a ritmi ben diversi da quelli ammirati nel derby di campionato di tre settimane fa. Squadre rivoluzionate. Come previsto, ampio turnover nelle due formazioni, con Venturato che, addirittura, non mette in campo un solo elemento degli undici che, sabato scorso, avevano violato il “Bottecchia” di Pordenone. Tre i Berretti schierati: Amato, il più sicuro del terzetto, Varnier, in coppia al centro della difesa con De Leidi, e Caccin, mezzala destra, con Minesso provato sull’altro lato in un ruolo evidentemente non suo. Nemmeno Sottili, sulla panchina giallorossa, però scherza: rispetto al 3-2 rifilato dai suoi uomini al Lumezzane, soltanto Semenzato e Barison vengono riproposti. E se risulta difficile considerare Misuraca una riserva, si può affermare lo stesso per Sgrigna, il più lucido nelle file della formazione di casa, al di là del gol messo a segno. Un tiro, un gol. Al “pronti, via” il Bassano appare subito più in palla e in un paio di occasioni va vicino al bersaglio grosso, con Vaccarecci che salva su Fabbro, involatosi sulla sinistra, e Gargiulo che mette fuori di testa sull’invitante cross di Bortot. Alla prima vera occasione, tuttavia, il Citta passa: Amato sfrutta la corsia mancina e scodella in mezzo, Costa e Semenzato pensano bene di scontrarsi fra loro e Sgrigna ne approfitta, depositando comodamente in rete al volo, per quello che è anche il suo primo gol ufficiale in stagione. È l’unica vera azione pericolosa creata dai granata nella frazione, ma tanto basta. Fabbro, invece, ha di nuovo modo di presentarsi di fronte a Vaccarecci, ma il suo pallonetto in corsa termina a lato di un soffio. Cambi azzeccati. Al cambio di campo ci si attende la reazione furente del Bassano, ma di furente c’è solo la temperatura che si abbassa al Tombolato, intorpidendo i 342 spettatori sugli spalti. Per almeno una ventina di minuti non succede nulla. Poi, a metà ripresa, Sottili prova a impensierire più seriamente la retroguardia granata e manda in campo Candido e Iocolano, che ci mettono davvero poco a rendersi pericolosi. Gli ospiti collezionano tre corner di fila e, sul terzo, Caccin si perde Iocolano, che svetta di testa infilando Vaccarecci, senza che il disperato tentativo di salvataggio di Coralli sulla linea vada a buon fine. Per un pezzo la partita sembra addormentarsi, mentre il Bassano rimane in dieci uomini per l’infortunio di Cenetti. Pure Venturato azzecca, però, la sostituzione giusta, inserendo Paolucci: dai piedi di Andrea nasce il sontuoso assist per l’inserimento di Cappelletti, la cui conclusione, non irresistibile, viene respinta malamente dall’incerto Costa, con Coralli rapido ad insaccare e a riscattare con il gol della qualificazione una prestazione abbastanza incolore. FeralpiSalò senza Pinardi. Intanto, in vista della gara di domenica, la FeralpiSalò perde uno dei suoi uomini migliori, il trequartista Alex Pinardi, che domani si sottoporrà ad un’operazione di pulizia del menisco mediale del ginocchio destro. Tempi di recupero stimati in circa 30 giorni.

Ore 13.30 – (Corriere del Veneto) Sarà pure una competizione un po’ snobbata, ma il Cittadella non molla proprio nulla, batte il Bassano 2-1 e vola ai quarti di finale della Coppa Italia di Lega Pro. Decide Coralli a cinque minuti dalla fine con un gol dei suoi, di rapina, degno della sua fama di grande centravanti che resiste nonostante gli anni che passano. I tanti vuoti sugli spalti confermano lo scarso appeal della Coppa Italia di Lega Pro. Messa in secondo piano, di fatto, sia da Roberto Venturato che da Stefano Sottili, che compiono un ampio e robusto turnover. Il Bassano cambia tutta la squadra, schierando fra i potenziali «titolarissimi» il solo Misuraca, mentre il Cittadella punta su Bobb e fa esordire il giovanissimo Varnier e punta ancora su Caccin, già in campo contro l’Alto Adige. Davanti ci sono Coralli e Sgrigna, per il resto spazio alle seconde linee, o meglio a chi ha giocato di meno, come amano dire gli allenatori. Sul campo la partita è tutto sommato gradevole e qualcuno, come Alessandro Sgrigna, sfrutta bene l’occasione per recuperare posizioni dopo essere scivolato dietro a Bizzotto e Jallow dopo il lungo infortunio. In campo c’è pure Bobb, non impiegato fra i titolari a Pordenone. Si gioca al piccolo trotto, poi al 24’ improvvisamente ecco il vantaggio: Amato innesca Sgrigna, che si fa luce trovando il corridoio giusto e infilando Costa. Una fiammata nel buio della notte del Tombolato, che fa il paio con quello che accade al 32’, quando De Leidi sciaguratamente serve Fabbro con un retropassaggio suicida ed è bravo Vaccarecci a riuscire in qualche modo a tamponare l’attaccante giallorosso. Due minuti dopo lo stesso Fabbro (34’) va a un passo dal pareggio. A inizio ripresa due episodi dubbi nel giro di un minuto: prima (8’) Coralli viene fermato in fuorigioco assai dubbio dalla segnalazione di un assistente, sul capovolgimento di fronte (9’) è Misuraca a reclamare il calcio di rigore. Poi Sottili azzecca il cambio che rimette il match in equilibrio: dentro Iocolano e fuori Voltan. Appena entrato il capitano deposita in rete di testa un calcio d’angolo battuto da Candido. Siamo al 23’ e lo spettro dei tempi supplementari si fa luce al Tombolato. Il Cittadella, però, non ci sta e parte all’assalto della porta di Costa. Al 40’ ecco la zampata di Coralli, che raccoglie una corta respinta del portiere giallorosso su tiro dalla distanza di Cappelletti e mette dentro per il 2-1. Non c’è più niente da fare per il Bassano, che tenta il recupero in extremis per agganciare i supplementari ma può soltanto cedere il passo. Il Cittadella non molla nulla, gestisce bene gli ultimi palloni e vola ai quarti di finale.

Ore 13.00 – (Gazzettino) Quindi aggiunge. «Non conoscevo personalmente Pillon, mi ha fatto un’ottima impressione. Poi il suo curriculum parla da solo. Sta cercando di trasmetterci serenità, e con l’Albinoleffe abbiamo disputato una buona partita: una volta sbloccato il risultato, sono venute fuori le nostre qualità». Tatticamente, come detto, si è voltato pagina dato che adesso giocate con il 4-4-2. «Il nostro allenatore ha una tale esperienza che sa perfettamente quello che fa. Dobbiamo continuare a lavorare e tutta la squadra deve ragionare con una sola testa. Risalire la classifica? Ci sta che una squadra tutta nuova come la nostra abbia pagato un pò dazio, anche se avremmo meritato qualche punto in più. Il successo con l’Albinoleffe ha portato più serenità all’interno del gruppo, e quando si vince si guarda avanti con maggiore fiducia. Tutti noi pensiamo di essere una buona squadra, dobbiamo credere un pò di più in quello che facciamo».

Ore 12.50 – (Gazzettino) Non finisce qui, perché sono state curate anche alcune situazioni su palla inattiva in fase d’attacco, con schemi su calcio d’angolo e su punizioni defilate sulla fascia. A seguire il rompete le righe, eccetto per Altinier e Petrilli che sotto lo sguardo di Pillon si sono intrattenuti per una gara di tiri sfruttando i cross dalle fasce di Dionisi, Ilari, Favalli e Anastasio. Tra i biancoscudati chiamati a dare equilibrio in mezzo al campo con il nuovo modulo c’è Rosario «Saro» Bucolo, tanto che anche Pillon nell’immediato dopo gara con l’Albinoleffe ha spiegato la scelta di schierarlo, preferendolo a Giandonato, proprio perché gli serviva un giocatore più abile nell’interdizione avendo a centrocampo esterni dalle spiccate doti offensive come Ilari e Petrilli. «Sono contento dei complimenti del tecnico – afferma Bucolo – Io sono a sua disposizione come lo ero prima con Parlato, e cerco di migliorarmi giorno dopo giorno. Sono abituato a guadagnarmi le cose, nessuno mi ha mai regalato niente. Quando entro sul campo dell’Euganeo sono felice e voglio ripagare la fiducia dell’allenatore e della società».

Ore 12.40 – (Gazzettino) Mezzora di tattica incentrata rigorosamente sul 4-4-2 e palle inattive. Ancora un allenamento con la concentrazione a mille per i biancoscudati, impegnati a seguire per filo e per segno le direttive di Bepi Pillon che ha tenuto tutti i giocatori sulla corda. In campo, senza casacca, si è vista la presunta formazione che sarà schierata domani nella trasferta con la Giana Erminio. Tutto lascia pensare che non ci saranno stravolgimenti rispetto all’undici di partenza impiegato nella vittoria con l’Albinoleffe, anche se in un paio di ruoli si sono visti altrettanti ballottaggi: Bucolo e Giandonato in mezzo al campo, Altinier e Cunico in attacco. Quanto agli altri interpreti, linea di difesa con Dionisi, Diniz, Fabiano e Favalli, a centrocampo Corti con esterni Ilari e Petrilli, e Neto Pereira di punta. Il tecnico di Preganziol ha sottoposto la squadra a una serie di situazioni in fase di non possesso finalizzate al recupero palla per favorire la ripartenza, e ha rinfrescato le posizioni da tenere quando gli avversari vanno al cross.

Ore 12.10 – Sulle scelte: “Mancherà Mazzocco, ha avuto un ascesso al dente e non sarà dei nostri”. Termina la conferenza stampa.

Ore 12.07 – Su Cunico: “Sono sicuro che saprà ritagliarsi il suo spazio nel corso della stagione. E può fare la seconda punta, basta avere abnegazione”.

Ore 12.03 – Sulla Giana Erminio: “Dobbiamo andare là a giocarcela, facendo la nostra partita senza pensare a loro, quindi con un atteggiamento propositivo perché se non facciamo bene domani quanto fatto con l’AlbinoLeffe non è servito a nulla! Come mai manca la vittoria in trasferta? Sono curioso di capirlo e scoprirlo anch’io… Dobbiamo trovare subito ritmo ed intensità. La Giana Erminio in casa è molto propositiva, gioca a ritmi alti con gli inserimenti delle due mezzali quindi dovremo fare attenzione. Come si neutralizza Bruno? Tenendo la difesa alta… Emozionato e teso per la partita di domani? Se non lo fossi smetterei di fare l’allenatore…”.

Ore 12.00 – Arriva Pillon. Sulla squadra: “Si allena bene, è motivata e ha fame… Mi piace questa mentalità! Voglio dare la mia identità alla squadra, ma ci vorrà del tempo e soprattutto tanto lavoro”.

Ore 11.40 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 11.20 – Qui Guizza: provate soluzioni da palla inattiva.

Ore 11.00 – Qui Guizza: alta intensità nonostante si tratti della rifinitura.

Ore 10.40 – Qui Guizza: ultime prove di 4-4-2 col medesimo undici titolare di sabato scorso.

Ore 10.30 – Qui Guizza: lavoro atletico.

Ore 10.20 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo dopo una seduta video.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Iniziando da quello più prossimo, ovvero la Giana. Cosa si aspetta dalla squadra? «Innanzitutto una prestazione superiore a quella di sabato scorso: visto che Pillon ha avuto una settimana per conoscere e preparare meglio i giocatori, è lecito attendersi un ulteriore passetto in avanti. Per noi è importante la continuità, mi auguro che prima o poi questa benedetta vittoria esterna arrivi». Sull’esonero di Parlato non tutti, in società, eravate convinti. L’ha più sentito, a distanza di una settimana? «Non eravamo divisi, ma per alcuni l’aspetto umano e affettivo la faceva da padrone. La scelta alla fine è stata condivisa, abbiamo ragionato in maniera razionale, e sono io il primo ad essere dispiaciuto per lui. L’ho sentito qualche giorno fa, credo che ormai anche lui sia sereno e se ne sia fatto una ragione: gli ho detto che presto andremo a mangiare insieme e a fare due chiacchiere».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Un aspetto che Pillon ha voluto mettere in chiaro sin da subito. Le avrà fatto piacere… «È una cosa che anch’io ritengo primaria. Adattandosi semplicemente alla situazione, si rischia di limitare le capacità di alcuni giocatori. Se l’avversario è più forte, si può pure perdere, ma la personalità va sempre messa in campo». Secondo voi, dunque, Parlato in talune occasioni non aveva studiato al meglio le partite? «Dopo una o due brutte gare salgono la tensione e la paura di sbagliare, e forse è comprensibile che l’allenatore vada in trance psicologica, trovandosi in difficoltà nelle scelte. Qui non ci sono fenomeni, ma buoni giocatori sì: in campo dovrebbe andare chi dà garanzie sotto tutti i punti di vista, al di là del nome e delle qualità tecniche». Conosceva già Pillon personalmente? «Qualche volta l’avevo incontrato allo stadio, ma in questa prima settimana l’ho conosciuto e ho scoperto un uomo di esperienza e professionalità. È un tecnico che ci può dare qualcosa di utile anche in prospettiva futura. Questo campionato servirà come programmazione per il prossimo: credo che da qui in avanti faremo una bella stagione, ma non m’illudo e so che un po’ di terreno dalle prime l’abbiamo perso in questo avvio. Quindi guardo in prospettiva: se vogliamo salire di categoria, dobbiamo cominciare a pensare al futuro».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) A due giorni dalla delicata sfida in casa della Giana Erminio, il presidente ieri pomeriggio è passato ancora una volta alla Guizza. Dov’era già stato anche martedì: nei primissimi giorni della gestione Pillon il patron ha voluto evidentemente tastare il polso al Padova. Giuseppe Bergamin, a distanza di una settimana dall’esonero di Parlato che sensazioni avverte? «Ho registrato un cambiamento. Sono stato a vedere gli allenamenti e ho notato che Pillon, com’è naturale, ha un modo di lavorare differente rispetto a chi l’ha preceduto: sta curando tutti gli aspetti, oltre alla preparazione fisica tiene molto alla tattica e alla psicologia. Ma soprattutto sta mettendo la sua personalità in questa squadra, per farle trovare quell’identità che finora le era mancata». Pensa che sarà un lavoro lungo o che i frutti si vedranno presto? «Sarà il campo a dimostrare la bontà o meno della nostra scelta. Ritengo che in questo girone ci siano squadre superiori a noi, ma ciò non significa che non si possa fare la nostra bella figura anche contro avversari più attrezzati. La mia idea è che il Padova debba avere la sua personalità indipendentemente da chi si trova di fronte».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Ultime prove generali per i biancoscudati in vista della trasferta di domani a Gorgonzola, dove alle ore 17.30 affronteranno la Giana Erminio: l’ultima rifinitura è programmata per questa mattina, alle 10.30, alla Guizza, con la squadra che poi partirà domani in mattinata alla volta della Lombardia. Pochi, apparentemente, i dubbi di formazione per Bepi Pillon, il quale ha tutti gli effettivi a disposizione (eccetto il solito Amirante), ma parrebbe intenzionato a confermare in blocco il sistema di gioco e gli undici che sabato scorso hanno battuto all’Euganeo l’Albinoleffe. L’unico ballottaggio potrebbe riguardare la zona nevralgica del campo, nella quale, come una settimana fa, Bucolo e Giandonato si giocano una maglia da titolare. Confermata pertanto la difesa a quattro guidata dai due centrali brasiliani, Diniz e Fabiano, con Neto e Altinier in avanti e Ilari e Petrilli sulle corsie esterne.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Ben più fredda in merito all’ipotesi Plebiscito si è dimostrata l’Aicb guidata da Giorgio Ferretti, che nell’incontro avvenuto con i vertici di Palazzo Moroni ha espresso un parere quantomeno scettico, invitando ad attendere le mosse dell’ad Roberto Bonetto per la costruzione di un nuovo stadio sui terreni dove sorge l’Euganeo. Posizione poi ribadita, con le dovute precisazioni, in un comunicato: «L’Aicb non ha mai espresso posizione contraria al progetto sul Plebiscito. La nostra ambizione è ritenere Padova una piazza da serie A. Frequentare la massima categoria, con il proposito di restarci a lungo, non può prescindere dall’avere uno stadio adeguato, ecco perché il trasferimento al Plebiscito riveste una sua logica, per noi, se inserito nel contesto di un progetto di ampio respiro che coinvolga, anche, investitori privati». Tre club (Fossa dei Leoni, In3pd e Lele Pellizzaro) hanno preso le distanze dalla posizione dell’Aicb, appoggiando il trasferimento al Plebiscito ccome soluzione migliore e mezzo per rivivere le magiche atmosfere dell’Appiani.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Calciomercato, campionato ma anche stadio. Argomento, quest’ultimo, molto caldo e dibattuto dalla tifoseria del Padova, che discute in particolar modo il progetto dell’amministrazione comunale di trasferire al Plebiscito le partite casalinghe della squadra a partire dalla stagione 2017-2018. Nei giorni scorsi gli ultras della Tribuna Fattori si erano espressi a favore del trasferimento: «Siamo favorevoli – ha spiegato il direttivo della Fattori – da vent’anni siamo inchiodati all’Euganeo, uno stadio dispersivo e bruttissimo che rappresenta la negazione del tifo, con le tribune lontane dal campo per non parlare delle curve lontane 45 metri dal fondocampo. Un passaggio al Plebiscito secondo noi ha solo aspetti positivi. Questa piazza storicamente ha dimostrato di valere la serie B o Serie C, non certo la serie A. Noi preferiamo il realismo a chi parla di numeri utopistici. Se poi torneremo un giorno in serie A e noi ne saremmo ben felici, affronteremo nuovamente il problema».

Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Cittadella 29, Alessandria 27, Bassano e FeralpiSalò 24, Pavia e SudTirol 23, Cremonese e Cuneo 22, Reggiana 21, Pordenone 19, Giana Erminio, Padova e Pro Piacenza 18, Lumezzane e Mantova 13, AlbinoLeffe 11, Renate 9, Pro Patria 3.

Ore 08.20 – Lega Pro girone A, la quattordicesima giornata (5-6-7 dicembre): Lumezzane-Bassano 2-3 (Pietribiasi (Ba) al 33′ pt, Falzerano (Ba) al 10′ st, Nossa (Lu) al 16′ st, Mancosu (Lu) al 26′ st, Proietti (Ba) al 33′ st), Padova-AlbinoLeffe 3-0 (Neto Pereira (Pd) al 42′ pt, Petrilli (Pd) al 13′ st e al 27′ st), Pordenone-Cittadella 1-3 (Berardi (Pn) al 12′ pt, Litteri (Ci) al 20′ pt, Bizzotto (Ci) al 34′ pt, Chiaretti (Ci) al 3′ st), SudTirol-Pro Patria 2-1 (Gliozzi (St) su rigore al 34′ pt, Marra (Pp) al 16′ st, Bassoli (St) al 44′ st), Cremonese-Giana Erminio 1-1 (Pinto (Ge) al 21′ st, Brighenti (Cr) al 45′ st), FeralpiSalò-Cuneo 0-1 (Corradi (Cn) al 29’st), Reggiana-Pavia 0-0, Renate-Pro Piacenza 0-2 (Barba (Pp) al 11′ st, Sall (Pp) al 18′ st). Mantova-Alessandria 0-4 (Mezavilla (Al) al 9′ pt, Branca (Al) al 24′ pt, Marconi (Al) al 25′ st, Fischnaller (Al) al 39′ st).

Ore 08.10 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.00 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Macron Store, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 10 dicembre: allenamento pomeridiano per i Biancoscudati, confermato il 4-4-2




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