Padova-Bassano, De Poli: “Si vede la mano di Pillon! E domenica ce la giocheremo…”

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Un tris di primizie che fanno felici i tifosi biancoscudati nella sfida vinta sabato in casa della Giana Erminio. Per il Padova si tratta innanzitutto del primo successo esterno in campionato, exploit che mancava all’appello da oltre sette mesi (2-1 a spese dell’Union Ripa il 3 maggio). Nei sette precedenti tentativi in Lega Pro, cinque pareggi e due ko (a Cittadella e Pavia), con i tre punti sfiorati in particolare con il Renate (rigore nel finale fallito da Altinier) e Cremona (due legni). E non solo: mai nell’attuale torneo la squadra aveva realizzato due reti in trasferta e mai nella stessa gara avevano colpito sia Altinier che Neto Pereira. «Di tutti questi elementi – sottolinea il direttore sportivo Fabrizio De Poli – il più importante è il fatto di avere vinto in trasferta. Penso che nel complesso la squadra abbia disputato una buona partita, ma non è stata cinica».

Nell’analisi dell’incontro il diesse tiene un profilo basso, sulla falsariga del presidente Bergamin che nel dopo gara ha dichiarato, al di la dei tre punti, di non essersi divertito molto e di avere visto un Padova concentrato, ma non ancora tranquillo, condizione psicologica che l’ha portato a commettere alcuni svarioni. «Condivido suo il punto di vista. Buono il primo tempo, ma una volta in vantaggio, e anche nella ripresa, ci sono state un paio di ripartenze in cui occorreva essere più cattivi». Sono comunque arrivate due vittorie di fila e la squadra in 180 minuti è andata a segno cinque volte. «Una grande risposta, pensando alla situazione in cui ci trovavamo. I ragazzi hanno dimostrato che la posizione di classifica che occupavano prima non era consona alle loro potenzialità». Dove si è vista finora la mano di Pillon? «Ritengo non ci sia una risposta unilaterale. Si tratta di varie componenti, tante piccole cose messe assieme». Sembra un Padova più propositivo. «Diciamo che a tratti, anche sabato, si è vista una squadra più corta e che tiene più alta la linea dei difensori. I cinque gol fatti, compresi i due esterni prima mai realizzati, sono un dato analitico da tenere in considerazione».

Come quello che vede Altinier più partecipe alla manovra e per questo decisivo. «Avendo maggiore continuità nel giocare, i risultati arrivano. La squadra sta lavorando e crescendo, ma può migliorare ancora». Ha più sentito Carmine Parlato? «Sì, anche tre giorni fa. Abbiamo discusso in generale di cose nostre con tranquillità. Nulla ha sminuito la stima che ho per lui, anche a livello personale dopo un anno insieme. È una persona squisita e non esiste solo il calcio». E con Pillon è stato già affrontato l’argomento mercato? «Non voglio portare all’allenatore le mie valutazioni. Aspetto che si faccia lui un’idea e a Natale ne parleremo». E ora, contro il Bassano prima della sosta, poi con Alessandria e Reggiana, un tris di incontri per capire di che pasta è fatto il Padova. «Il calcio va vissuto una giornata per volta per non provocare assilli, mancanza di concentrazione o altri meccanismi psicologici. Ogni turno vede sorprese e squadre considerate meno attrezzate vincono con le prime. Quanto alla classifica, a dimostrazione del grande equilibrio, tre giornate, nel bene e nel male, fanno la differenza». Il Bassano? «Sin dalla vigilia è una delle mie favorite per la promozione in grado di fare la differenza. Ce la giocheremo».

(Fonte: Gazzettino, Andrea Miola)




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