Live 24! Padova-Bassano, -4: doppio allenamento per i Biancoscudati, da valutare le condizioni di Corti

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Ore 22.00 – (Il Piccolo) L’entrata improvvisa di una nuova proprietà e le fideiussioni che arrivano in extremis, non sono i soli colpi di scena che riserva l’Unione Triestina 2012. Ieri pomeriggio, nel suo primo comunicato, la nuova proprietà ha reso noto «che il sig. Doardo è il nuovo allenatore della prima squadra. Doardo arriva a Trieste dopo una lunga esperienza nel settore giovanile di squadre professionistiche con risultati di prestigio». Nel comunicato il nome di battesimo non c’è, ma trattasi per la precisione di Paolo Doardo, che del resto era uno dei cosiddetti “visitors” che hanno voluto mantenere l’anonimato, avvistati un mese fa a Prosecco e poi domenica sulle tribune del Rocco. Doardo arriva in effetti da una società di Lega Pro come il Cittadella, ma nella società granata ricopre attualmente il ruolo di allenatore dei Pulcini. Nessun pregiudizio, per carità, del resto Doardo ha lavorato a lungo anche con i piccoli del Vicenza con ottimi risultati, però una scelta decisamente anomala per la panchina di una squadra di serie D, soprattutto per una piazza come Trieste e in un momento tanto delicato. Accanto a lui, nella foto ufficiale dei Pulcini del Cittadella, c’è anche un altro del gruppetto avvistato a Trieste, ovvero Giuseppe Delogu, dirigente accompagnatore della squadra dei baby granata. Ma il comunicato dell’Unione Triestina 2012 continua e fa sapere «che mister Roncelli, a cui vanno i complimenti per aver gestito al meglio il gruppo nelle ultime difficili settimane, continuerà ad essere parte attiva dello staff tecnico, seguendo i portieri». E a proposito di portieri, in un secondo comunicato la Triestina ha reso «che i giocatori Pontrelli e Di Piero sono stati posti in lista di svincolo, in quanto non rientrano nel nuovo progetto tecnico della società». In pratica un gesto di rottura con la precedente proprietà, visto che Nicholas e Damiano erano i figli dei due reggenti uscenti. Ma che Triestina sarà quella che da oggi tornerà ad allenarsi sul campo di Prosecco? Della dozzina di giocatori della prima squadra attualmente in forza, dovrebbero rimanerne 7-8. Ma già oggi, per sopperire a tutte queste assenze, dovrebbero essere in arrivo altri 7-8 nuovi giocatori già reclutati dalla nuova proprietà e attesi a Prosecco. E poi c’è il capitolo dei giocatori ancora fuori rosa: qualcuno come Kabine si è già sistemato, mentre sembra che una gran parte di quelli che vogliono andarsene, sia disposta alla rinuncia delle mensilità pur di svincolarsi: questo aiuterà a dare un’ulteriore sforbiciata ai debiti e all’ammontare ingaggi stagionale. Forse, ma è solo un’ipotesi, si sta cercando però di tenere Beghin. Tornando ai rinforzi, comunque, il mercato non sarebbe finito con i gli arrivi previsti oggi. La volontà infatti è prelevare anche qualche elemento dalla Lega Pro, ma in questo caso bisognerà attendere inizio gennaio e quindi l’apertura del mercato dei professionisti.

Ore 21.50 – (Il Piccolo) «I 500mila euro? La fidejussione? Abbiamo fatto tutto, davvero tutto il possibile, e ora dobbiamo pensare solo al calcio. So che ci vogliono i soldi. E li metteremo. Non vogliamo polemiche. Vogliamo solo fare bella figura». Silvano Favarato, il nuovo proprietario della Triestina, risponde dall’auto. «Sto tornando a Treviso perché devo lavorare. Non è che i soldi piovano dal cielo. E quindi non ho tanto tempo…» spiega. Ma non si sottrae. Anzi: «Domani (oggi, ndr) torno a Trieste e convoco un incontro. Poi ufficializzo lo staff». Il nuovo “patron” si muove con irruenza. E determinazione. Quella messa in mostra lunedì quando, quasi all’improvviso, è entrato nello studio del giudice Riccardo Merluzzi durante l’udienza convocata per il fallimento della società e ha lasciato stupefatti i presenti, appoggiando sulla scrivania la fotocopia di una fidejussione da 500mila euro. Annunciando «Compro io la Triestina». E firmando di suo pugno 45mila euro di assegni consegnati direttamente ai creditori presenti. Uno dopo l’altro. Quasi uno spettacolo. «Non mi tiro indietro io. Non l’ho mai fatto. E non intendo farlo ora» ripete, adesso, Favarato. E insiste: «Questa è un’occasione importante. Per me e per la città. Trieste non è certo un paese come Quinto. È una piazza importante. E la Triestina è una squadra con un passato importante. Vogliamo fare bella figura». I debiti? Nessun problema: «Li pagheremo tutti» assicura l’imprenditore. E le prime mosse calcistiche? «Ho molte idee e tanti programmi. Ma, per ora, posso solo dire che i giocatori sono tutti confermati. Mi riferisco, naturalmente, a quelli non in lista di svincolo». Favarato vanta un passato un po’ burrascoso. Come uomo d’affari. E come uomo di sport. È stato il titolare della Eurocamion che è fallita qualche anno fa. È stato coinvolto in una vicenda giudiziaria di bancarotta ed è uscito dall’inchiesta con una sentenza per reato prescritto. È stato anche il presidente della squadra Union Quinto, un paese vicino a Treviso, durante un periodo a dir poco agitato tra beghe e scontri con il Comune sulla gestione dello stadio, annunci clamorosi sulle ambizioni della società, retrocessioni, penalizzazioni e una causa tutt’ora in corso per il mancato pagamento di un allenatore. Proprio per questo motivo, solo un mese fa, è stato condannato a sei mesi di inibizione. «Ma non è stata colpa mia. È stato il mio predecessore a non pagare l’allenatore. Sono una vittima…» afferma, deciso, Favarato. Ma l’imprenditore trevigiano avrà bisogno di aiuto? Ci sarà qualcun altro che parteciperà o potrebbe partecipare all’affaire Triestina? Favarato ci pensa un po’ e si limita a dire: «Dario Samer è stato il primo imprenditore che ho conosciuto a Trieste quando ho iniziato la mia attività. Ho collaborato con la sua azienda…». Altri nomi noti? «Pacorini e Parisi». Il “patron” della Triestina, incalzato sull’ingresso di soci turchi nell’operazione, conferma di collaborare a livello imprenditoriale con due società turche: «Mi occupo di commercio di veicoli industriali e collaboro con due aziende che si occupano di logistica e di trasporti». Ma non conferma d’aver chiesto soldi ai turchi per l’alabarda: «Dico solo che, se me lo chiedessero, risponderei che potrebbe trattarsi di un buon investimento». Eppure, stando al tam tam, al suo fianco, nell’operazione Triestina, compaiono i nomi di Berk Eksioglj e Mehmet Efe Orgun che operano nel trasporto e logistica navale. Sono le figure di riferimento della Efe Project. E sono in affari con Favarato nell’ambito strettamente professionale nonché, da un anno e mezzo, anche nella squadra del Quinto. Eksioglj, già vicepresidente del club trevigiano, potrebbe ricoprire la medesima carica a Trieste: ha ereditato la passione per il calcio dallo zio, ex dirigente del Besiktas.

Ore 21.40 – (Il Piccolo) Sul filo di lana. Pochi minuti prima della scadenza delle 13 la fidejussione salvezza, quella che deve evitare il crac della Triestina, è finalmente arrivata. Ma, a differenza di quanto si attendevano in Tribunale, è letteralmente piovuta dalla rete. Silvano Favarato non è andato in cancelleria a depositare le preziose carte, come il giudice Riccardo Merluzzi aveva disposto l’altra mattina, dopo che l’imprenditore trevigiano si era materializzato a sorpresa e aveva appoggiato una semplice fotocopia sulla sua scrivania, dicendosi pronto a comprare la società. No, il “patron” in pectore si è affidato al computer. La fidejussione da 500mila euro è arrivata alla cancelleria del Tribunale fallimentare attraverso una mail certificata. Una mail spedita dalla direzione generale di Milano dell’Iccrea, l’Istituto centrale del credito cooperativo, nato con il compito di agevolare, coordinare e incrementare l’azione delle singole Casse attraverso lo svolgimento di funzioni creditizie, di intermediazione bancaria e assistenza finanziaria. Una procedura, quella scelta da Favarato, ritenuta molto inconsueta ma assolutamente legale da alcuni avvocati che si occupano di fallimenti. Eppure, nonostante la mossa di ieri, la partita non è ancora chiusa: la mail certificata è stata regolarmente ricevuta dai giudici che hanno in mano il futuro della società ma non è stata ancora aperta. Il presidente Arturo Picciotto e i magistrati Riccardo Merluzzi e Daniele Venier che compongono il collegio si riuniranno oggi per esaminare il “pdf” arrivato in allegato: se riterranno valide le carte ne prenderanno atto e agiranno di conseguenza concedendo un’ulteriore proroga al concordato fino alla fine di gennaio. In caso contrario non potranno evitare il tracollo rossoalabardato. L’agonia, insomma, non è finita. E la tensione è ancora alta come conferma l’arrivo di ieri mattina a palazzo di giustizia di un trafelato Dario Lunder che, come legale della Triestina, si è precipitato in cancelleria per confermare che l’allegato alla mail era perfettamente regolare. La situazione, del resto, non è comunque facile. La società, fidejussione o meno, deve fare i conti con alcune importanti sofferenze ancora da sanare. E con alcuni creditori che hanno chiesto il fallimento e che, non avendo ricevuto i soldi, non hanno ancora deciso di desistere. Favarato, in verità, si è già mosso anche in questa direzione e, durante l’udienza di lunedì, ha distribuito assegni per un totale di 45mila euro a molti dei creditori rappresentati dagli avvocati. In attesa della decisione dei giudici, comunque, c’è chi ha già bocciato l’operazione Favarato. Ed è il senatore del Pd Francesco Russo: «È giunto il momento di tracciare una linea e ricominciare da zero. Il teatrino inscenato dal nuovo proprietario della Triestina dimostra quanto già si sospettava: Favarato non è un proprietario compatibile con il progetto sportivo che questa città merita».

Ore 21.10 – (Corriere delle Alpi) Coppia vincente. Roberto Vecchiato e Augusto Fardin sono alla terza stagione al Belluno e insieme hanno ottenuto grandi risultati, che sono sotto gli occhi di tutti. L’ottima considerazione per entrambi da parte della società gialloblù non è un segreto, ma un ulteriore attestato di stima arriva in prima persona dal vice presidente del Belluno Livio Gallio. «Molto probabilmente il Belluno non interverrà nel mercato di riparazione per il terzo anno consecutivo e questo è un merito che va dato all’allenatore Roberto Vecchiato e al direttore sportivo Augusto Fardin che hanno sempre costruito una squadra competitiva – spiega Gallio – se possiamo permetterci questo è perchè hanno lavorato bene durante l’estate. Personalmente non credo che succederà niente in questa finestra di mercato». Bilancio positivo. Manca ancora una partita alla fine del girone di andata ma il risultato non cambierà sicuramente il giudizio di un’intero girone di andata giocato ad alto livello da parte della squadra di Piazzale della Resistenza. «Quello che abbiamo fatto fino ad ora mi soddisfa – continua il numero due del Belluno – la squadra sta giocando bene e mi aspettavo un campionato di questo tipo. Difficoltà ad inizio stagione? A me il Belluno piaceva anche le prime giornate, erano gli episodi che non ci erano favorevoli. Prendevamo gol negli ultimi minuti in partite ormai vinte, avevamo sempre rigori contro, non eravamo fortunati. Personalmente però sono sempre rimasto sereno e mai preoccupato». Nelle ultime due stagioni i gialloblù hanno raggiunto i playoff e in questo momento sono in piena lotta per riconfermarsi. L’unica, piccola, nota negativa è stata che il Belluno contro le big di questi anni non è mai riuscito a strappare una vittoria. Cosa manca ai gialloblù per battere le corazzate? «Se parliamo di squadre come Padova o Venezia ci manca ancora tanto – spiega senza giri di parole Gallio – sono squadre di un’altra dimensione con forze economiche di altre categorie. Domenica invece, non giocando molto bene, abbiamo dimostrato di giocarcela alla pari contro una bella squadra come il Campodarsego che è la sorpresa di questo campionato e merita tutti i punti che ha raccolto fino ad ora. Il nostro obiettivo? Direi i play off, poi terzo o quarto posto non cambia». Squadra a riposo. Il Belluno non si è allenato ieri e gli acciaccati Stefano Mosca e Yari Masoch hanno potuto sfruttare la giornata per recuperare. I crampi del terzino agordino non preoccupano in vista della trasferta contro la Liventina a differenza della botta al quadricipite rimediata dal centrocampista le cui condizioni verranno valutate oggi dallo staff sanitario gialloblù.

Ore 20.40 – (Gazzetta di Reggio) Oggi doppia seduta per gli uomini di Colombo che stanno preparando la gara contro la neo capolista Alessandria, in programma domenica alle ore 17.30 allo stadio Città del Tricolore: al mattino (ore 10) la squadra sosterrà l’allenamento sul sintetico “Corradini” di Villalunga di Casalgrande mentre nel pomeriggio esercizi in palestra, per tutti, al Fit Village. Per questa ultima fatica del 2015 il tecnico dovrà fare a meno di Andrea Parola, ancora in terapia per il dolore provocato dalla microfrattura al costato, ma anche Yuri Meleleo non è al meglio e ieri si è allenato a parte. Col ritorno a disposizione di Minel Sabotic, in difesa, e di Raffaele Nolè davanti c’è solo l’imbarazzo della scelta per affrontare questa gara fondamentale per tentare di avvicinare i piemontesi in classifica. Per tutta la settimana, i calciatori granata saranno presenti dopo le 18 allo StoRE in piazza Prampolini per salutare i tifosi di Reggiana e Pallacanestro Reggiana che faranno visita al negozio: dopo Sabotic e Loi nella giornata di lunedì, ieri è stata la volta di Di Nicola e Ceccarelli mentre oggi toccherà a Mogos e Castellana. L’arbitro. A dirigere Reggiana-Alessandria sarà Armando Ranaldi di Tivoli coadiuvato da Giulio Bassutti di Maniago e da Stefano Lipizer di Udine. Giudice sportivo. Nessun giocatore fermato nelle file delle due squadre. Con il Bassano il 9 gennaio. La Lega Pro ha comunicato che Bassano-Reggiana, valevole per la 17esima giornata del campionato, sarà disputata sabato 9 gennaio alle ore  17.30.

Ore 20.20 – (Gazzetta di Reggio) Con il sorriso per la recente vittoria sull’Albinoleffe l’intero staff granata ha salutato sponsor e autorità nella serata degli auguri organizzata da AutoStile, in via Distraeli. Più di 150 persone hanno salutato il tecnico Alberto Colombo, la squadra al gran completo oltre alla dirigenza e all’entourage del club granata. Presenti anche il sindaco Luca Vecchi e il presidente della Provincia Giammaria Manghi che hanno fatto gli “in bocca al lupo” alla Reggiana per la partita di cartello di domenica pomeriggio al Città del Tricolore contro la capolista Alessandria. Nel ringraziare tutte le persone che stanno sostenendo il progetto della Reggiana Calcio, il presidente Stefano Compagni s’è detto soddisfatto per il campionato che i granata stanno facendo. «C’è stato un momento di smarrimento – ha rimarcato Compagni – durante il quale la squadra s’era un po’ persa, ma poi i ragazzi sono stati capaci di superarlo. Come s’è però visto durante il secondo tempo della gara con l’Albinoleffe, si viaggia ancora a fasi alterne, ma sono fiducioso che la squadra migliorerà molto». Stimolato dalle domande, Compagni ha poi ribadito che il club è sul mercato. «Vogliamo inserire uno o due giocatori, ma a ogni movimento in entrata corrisponderà un movimento in uscita» ha detto il presidente.

Ore 20.00 – (Gazzetta di Reggio) Il centrocampista Dario Maltese parla della vittoria di Bergamo, della prossima sfida all’Alessandria e… dei regali che si aspetta da Babbo Natale. A Bergamo finalmente i tre punti… «Non si vedeva l’ora. Forse non è stata la prestazione migliore ma era importante vincere e come dico sempre ‘poteva andare meglio ma anche peggio». Massimo risultato col minimo sforzo? «Minimo sforzo non direi, forse abbiamo dato molto nel primo tempo e poi vanno considerati anche gli avversari. Diciamo che dobbiamo imparare a concretizzare di più le palle gol». Perché è stato sostituito nella ripresa? «Ero calato un po’ ed il mister ha preferito inserire un giocatore più fresco. Siamo in quattro e tutti competitivi sul centrocampo perciò chi dimostra di stare meglio deve giocare ma può essere sostituito». Col rientro di Parola, magari riportato a centrocampo, se arrivasse un difensore centrale, lei si sentirebbe in discussione? «Penso di essermi meritato il posto e poi mi piacciono le sfide, al massimo partirò in panchina qualche volta , come già successo quando i miei compagni stavano meglio». Di sicuro non ha pianto per la partenza di Vacca… «In generale è stata una grossa perdita poi è normale che in quella zona si sia creato maggior spazio anche per me». Tatticamente si sente portato come centrale in questo modulo o apprezzerebbe anche giocare mezzala, come molti la vedrebbero? «Con questo 3-5-2 è arrivata la maggior parte dei risultati positivi e abbiamo dimostrato di creare molto. Io preferisco stare davanti alla difesa però so fare anche la mezzala. Un calciatore moderno deve essere bravo a disimpegnarsi in diversi ruoli». Perché non attacca di più la profondità? «Quando gli avversari si chiudono preferisco tenere palla senza tentare il lancio lungo mentre ad inizio campionato, quando ancora non ci conoscevano, era più facile tentare la giocata in verticale per gli attaccanti». Dopo l’Albinoleffe da dove si deve ripartire? «Intanto dai tre punti portati a casa poi concentrandoci in settimana sull’Alessandria, per recuperare punti nei suoi confronti ed accorciare la classifica». Che partita si aspetta? «Anche loro avranno un po’ d’ansia nell’incontrarci perché sanno che con le grandi abbiamo sempre fatto bene quindi prevedo una battaglia. Speriamo che siano stanchi per l’impegno di Coppa Italia Tim ma non verranno certo qua in vacanza, di sicuro vorranno mantenere il primato. Per noi deve diventare la partita del rilancio». Faccia un invito ai tifosi. «Mi piacerebbe vedere gli spalti pieni come l’anno scorso perchè ricevi una spinta in più ma non si può pretendere troppo dopo questi risultati che non sono stati come ci aspettavamo». Le questioni societarie, sempre in primo piano, danno fastidio? «Sono un dipendente e penso ad allenarmi bene per le partite mettendo l’attenzione su altre cose, tutto il resto sono vicende della società». Visto il periodo cosa chiede a Babbo Natale? «Personalmente, col mercato alle porte, preferirei rimanere alla Reggiana fino alla scadenza del contratto. Piuttosto proviamo a chiedergli un dono anticipato per il 20 dicembre con l’Alessandria…». A proposito di mercato: che suggerimenti darebbe? «Abbiamo dimostrato di essere all’altezza anche così ma ben venga qualche rinforzo se ritenuto opportuno… magari (ride, ndc) non un regista di centrocampo».

Ore 19.30 – (Gazzetta di Mantova) «Il calcio è un gioco strano, di difficile lettura a priori, legato a così tante variabili da renderlo appunto imprevedibile e per questo così appassionante, nonché straordinariamente popolare». La filosofia pallonara di Ivan Javorcic, espressa concettualmente nella sala stampa del Martelli al termine dell’allenamento di ieri, trova un collegamento con l’impegno casalingo che verrà, quello (sabato alle 15) con cui l’Acm chiude un 2015 di alterne fortune. Chi è dunque favorito, tra il balbettante Mantova e il fanalino di coda Pro Patria? I biancorossi, quart’ultimi e vincenti una sola volta nelle ultime otto gare oppure i bustocchi, dati per inadeguati alla categoria e per spacciati dopo la serie iniziale di 10 ko consecutivi, ma capaci di conquistare 6 punti nelle ultime 5 gare e reduci dal successo (il primo stagionale) sulla Cremonese? «Non c’è un reale favorito – prosegue sul tema il tecnico croato – tra due squadre che con qualche difficoltà stanno svolgendo un percorso fiduciose di raggiungere l’obiettivo finale. Noi in 4 trasferte non abbiamo mai perduto, subendo soltanto due reti: nel confronto con squadre di medio-alta classifica abbiamo un rendimento da playoff. Per contro, nella mia gestione in casa ci abbiamo sempre lasciato le penne ed è l’aspetto che in questo momento fa una differenza enorme e ciò su cui dobbiamo lavorare di più». Provati e riprovati gli schemi nella seduta svolta ieri pomeriggio al “Micheli”, da stamani Javorcic dovrebbe concentrarsi sulla formazione titolare da opporre alla Pro Patria: il condizionale è d’obbligo visto che ieri sul campo hanno marcato visita Gonzi (leggero fastidio nella zona inguinale), Dalla Bona (risentimento della botta al polpaccio rimediata sul finire della sfida di domenica) e Ruopolo, che ormai da tempo lavora con i compagni solo nella seconda parte della settimana per evitare guai maggiori al ginocchio affetto da infiammazione. I tre hanno comunque lavorato in piscina e potrebbero aggregarsi al gruppo. Dal quale è invece uscito anzitempo Anastasi, che nella partitella ha riportato una distorsione alla caviglia sinistra: l’attaccante è apparso subito piuttosto dolorante, tanto da essere accompagnato in auto dal campo alla sede. «Stiamo crescendo su tutti i fronti – è l’opinione di Javorcic – e gli infortuni non ci aiutano a mettere in pratica ciò che vorremmo realizzare. Nonostante tutto sono contento di ciò che sta facendo la squadra, sono abbastanza soddisfatto del lavoro svolto sin qui. Credo che il desiderio primario sia quello di trovare al più presto un’identità precisa, contando sul fatto che i giocatori di maggiore qualità acquisiscano la miglior condizione». Con i se e con i ma non si vincono i campionati né ci si salva ma sotto l’albero di Natale l’Acm potrebbe vedere ridotto drasticamente il gap dalla salvezza e Javorcic lo sa: «Battere la Pro Patria e sperare nelle sconfitte esterne di Giana (a Salò, ndr) e Pro Piacenza (a Bolzano, ndr) non costa nulla. Questo restituirebbe fiducia ed entusiasmo ai ragazzi, che soffrono per questa situazione di classifica e meritano di tolgliersi dai bassifondi. E di fare pace con il pubblico di casa, che sta vivendo un momento per nulla piacevole».

Ore 19.10 – Qui Padova: terminate da qualche minuto in Prato della Valle le riprese del video di Natale del Calcio Padova, realizzato dalla prima squadra nei luoghi più simbolici del centro storico.

Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Sarà Francesco Valiante, ossia l’arbitro della finale scudetto di Lega D fra Pordenone e Lupa Roma, a dirigere il match di sabato (17.30) al Bottecchia fra i ramarri e il Pavia. Allora il fischietto di Nocera sventolò il rosso davanti al naso di Nichele e Migliorini. Il gruppo di Carmine Parlato chiuse la sfida in 9, ma questo non gli impedì di conquistare il titolo nazionale e di cucirsi quindi il Tricolore sulla casacca durante la stagione 2014-15 in LegaPro. Decisivo per l’ennesima volta fu un gol di capitan Denis Maccan, che decise la finale. Altri tempi, altre storie. Il Pordenone di oggi vuole chiudere l’anno con un successo, da regalare sabato pomeriggio al popolo neroverde. Recuperati De Cenco, Strizzolo e Mandorlini, è stata attivata la prevendita dei tagliandi per l’accesso alla sfida. I punti vendita sono i soliti: Bar Libertà di viale Libertà a Pordenone e Caffè Nogaredo in via Sclavons a Cordenons. La società consiglia di servirsi dellla prevendita per evitare le prevedibili lunghe code agli sportelli del Bottecchia. Dopo il successo di Cuneo è infatti prevista una larga affluenza dei supporter neroverdi per l’ultima giornata del 2015.

Ore 18.40 – (Messaggero Veneto) Mezzo sorriso. In casa Pordenone l’emergenza a livello di organico accenna soltanto a diminuire. La soddisfazione è legata al ritorno in campo del bomber Caio De Cenco. Il malanno alla schiena non è ancora del tutto svanito, ma al termine dell’allenamento di ieri è cresciuta la speranza di riaverlo a disposizione dopo il forfait di Cuneo. Stop. Assieme all’attaccante brasiliano si è rivisto anche il giovane Talin. Ma qui finiscono le note positive. E il sorriso diventa di colpo a denti stretti, considerando che mister Tedino non ha ancora potuto disporre in questi primi giorni della settimana di Alex Pederzoli: il regista è uscito acciaccato dall’ultima gara in terra piemontese e risente di un leggero problema ai flessori della coscia sinistra. È in forte dubbio per sabato, e ai box rimangono gli altri infortunati Strizzolo, Gulin, Pavan e Savio, più Marchi: ieri per il difensore una ricaduta, oggi intervento di pulizia dei peronei dall’ex medico dell’Inter Combi. Visita. A distogliere dalle preoccupazioni per la rosa ridotta all’osso, e ad alimentare viceversa quel clima di euforia legato all’eco della preziosissima vittoria di Cuneo, ci ha pensato la visita del vescovo della diocesi Concordia Pordenone, Giuseppe Pellegrini. A un anno di distanza, il presule è tornato al centro De Marchi per un momento di preghiera e di sano entusiasmo, destato nei “big” e nei ragazzi delle giovanili neroverdi, cui ha riservato un caloroso saluto. Il tutto a coronamento dell’ormai tradizionale scambio di auguri natalizi tra i tesserati del Pordenone. Il presidente Lovisa ha donato all’opsite una maglia neroverde col numero 1 e il nome “Pellegrini”, che il vescovo ha subito indossato per la foto di rito. Giudice. Prima di pensare al Natale c’è l’impegno con il Pavia. Un match che, destino beffardo vuole, dovrà saltare il pordenonese Marco Martin. Ieri il difensore, da questa stagione in forza alla squadra lombarda dopo 3 anni all’Alto Adige, è stato squalificato per un turno. Ad arbitrare il match di sabato ci penserà Vincenzo Valiante di Nocera, nome che rievoca piacevoli ricordi ai neroverdi. Fu lui a dirigere la finale scudetto di D vinta con la Lupa Roma l’anno scorso.

Ore 18.10 – (La Provincia Pavese) Salvo colpi di scena nelle prossime ore sarà Stefano Rossini a guidare il Pavia nella trasferta di sabato a Pordenone. Al tecnico della Berretti azzurra è stata affidata la gestione tecnica della prima squadra da lunedì quando ha diretto il primo allenamento del post-Marcolini. Continuano, intanto, in queste ore a succedersi indiscrezioni su nomi di papabili tecnici, tra questi anche quello di Beppe Baresi che sarebbe stato caldeggiato dall’ex medico dell’Inter Franco Combi, oggi nello staff sanitario azzurro, al vicepresidente David Wang. Restano poi in corsa quelli di Fabio Brini, Fabio Liverani e Luca Prina. Ma a quanto sembra i primi allenamenti diretti da Stefano Rossini, sotto gli occhi del consulente di mercato Antonino Imborgia e del direttore generale Nicola Bignotti, avrebbero convinto i dirigenti azzurri che la soluzione interna sia convincente in vista di Pordenone. Poi ci sarà la lunga sosta invernale e il Pavia tornerà in campo per l’ultima d’andata al Fortunati solamente domenica 10 gennaio alle 15 con la Feralpisalò. Tre settimane eventualmente per dar modo di lavorare a chi guiderà il Pavia in futuro. Intanto di Rossini sono piaciute la determinazione e la personalità a chi ha seguito dalle tribune le prime due sedute da tecnico della prima squadra. Con grande professionalità ha assunto l’incarico ad interim. A Rossini non manca certo l’esperienza nel grande calcio professionistico. Il 44enne tecnico è arrivato lo scorso anno al Pavia come allenatore degli Allievi Regionali e quest’anno gli è stata affidata la guida della Berretti che occupa attualmente il terzo posto in classifica ed è reduce da sei successi consecutivi. Al suo posto, intanto gli azzurrini sono stati affidati in queste ore a Stefano Todeschini, che ha lasciato la scrivania da responsabile tecnico del settore giovanile del Pavia per tornare in campo. Di scuola Inter, Stefano Rossini è poi approdato come calciatore al Parma con cui ha debuttato in serie B. Nella sua carriera in serie A ha vestito le maglie come terzino di fascia sinistra di Inter, Fiorentina, Udinese e Piacenza. Nel campionato 2009-2010 ha giocato anche nell’Oltrepo in serie D. Nel suo palmares anche il titolo europeo 2002 con la Nazionale Under 21. La “sua” Berretti azzurra gioca con il 4-3-3 modulo che difficilmente potrà adottare sabato a Pordenone. Più probabile, invece, il 4-3-1-2 con cui invece schierava l’anno scorso gli Allievi regionali del Pavia.

Ore 17.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Paulo Vitor Barreto è arrivato al capolinea. L’attaccante brasiliano lascia il Venezia (forse addirittura il calcio): manca solamente la rescissione del contratto che avverrà a breve. Arrivato in laguna per essere l’uomo di punta della squadra, il brasiliano non è riuscito a trovare la condizione voluta in tempi brevi. Perseguitato dai guai muscolari è riuscito pian piano a ritrovare una forma accettabile ma evidentemente non si sentiva più così determinato come in passato. Da qui la scelta di esternare la volontà di lasciare Venezia, forse di chiudere l’attività. Da martedì 8 dicembre il Venezia gli ha concesso una sorta di “permesso” affinchè meditasse bene la sua decisione. Ma nemmeno la pressione dei compagni di squadra è stata sufficiente a fargli cambiare idea e ieri non si è presentato alla ripresa degli allenamenti confermando con i fatti l’intenzione di non continuare. «Abbiamo fatto di tutto in modo di spianare la strada per la ripresa fisica del giocatore – afferma il ds lagunare Giorgio Perinetti – ma quella che non sembra essere mai scattata è la ripresa a livello mentale. Ha detto che non vuole più giocare e non c’è stata maniera di fargli cambiare idea. Sono amareggiato e dispiaciuto per il ragazzo e ritengo si tratti di un mio fallimento, poichè tanto l’avevo voluto. Ho cercato di stargli vicino e di convincerlo in ogni maniera: inutilmente. Il Venezia gli ha dato una grande possibilità di riscatto e ha fatto di tutto affinché restasse, ma se manca la volontà di giocare poco si può fare». Il ds Perinetti punta a chiudere tra oggi e domani per gli attaccanti (Maccan fuori 10 giorni per lesione muscolare), tra i quali sono circolati i nomi dell’ex Emil Zubin nonché di Riccardo Lattanzio, punta duttile classe 1989 con 24 gol all’attivo nelle 37 partite giocate quest’anno a Nardò e l’anno scorso ad Andria. A sostituire il portiere D’Alessandro, svincolatosi, arriva Lorenzo Andreatta, titolare quest’anno alla Sacilese, mentre oggi alle 17 sarà inaugurata la nuova sede di Viale Ancona 43, alla presenza di vecchie bandiere tra cui Poggi, Maniero e De Franceschi.

Ore 17.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Si aspettava un attaccante, se non addirittura due. Invece per ora è arrivato un portiere. I movimenti di mercato del Venezia sono ancora sotterranei, almeno per il reparto avanzato. Continuano a rincorrersi le voci sull’ex Fidelis Andria Riccardo Lattanzio, soprattutto ora che l’addio di Vitor Barreto è stato ufficializzato dal ds Giorgio Perinetti. Ma intanto ieri è stato presentato un nuovo portiere: si tratta di Lorenzo Andreatta, arrivato dalla Sacilese. Andreatta ha 18 anni e dopo aver esordito in prima squadra nella stagione 2014-2015 in serie D, collezionando una presenza, quest’anno ha giocato da portiere titolare della squadra friulana. Qui sarà il vice di Vicario, prendendo il posto di Riccardo D’Alessandro in panchina. Il vice portiere arancioneroverde si è infatti accordato con la società ottenendo lo svincolo, per ragioni personali. Voleva infatti avvicinarsi a casa. Ieri la squadra ha ripreso ad allenarsi, per preparare la sfida di domenica con la Triestina. Oggi invece sarà inaugurata la nuova sede di viale Ancona. Sarà una festa all’insegna dei colori arancioneroverdi e di quel recupero della storia della squadra avviata in questi primi mesi dal neo presidente Joe Tacopina: sono stati infatti invitati gli ex Pippo Maniero, Paolo Poggi, Alessando Calori, Michele Serena, Andrea Seno, Ivone De Franceschi, Stefano Trevisanello.

Ore 17.00 – (La Nuova Venezia) Venezia a caccia di attaccanti, Vitor Barreto si chiude la porta alle spalle, confermato l’interesse per Riccardo Lattanzio, bomber del Nardò che lo scorso anno era con Favarin («Può giocare sia da prima che da seconda punta», ha spiegato il tecnico) alla Fidelis Andria. «Sì, è uno degli attaccanti che stiamo seguendo», ha ammesso il direttore sportivo Giorgio Perinetti, «non è l’unico. Manca poco alla fine del mercato, spero già in giornata di poter dare notizie positive all’allenatore». Chi è sempre più lontano dal Venezia è Vitor Barreto. «Più che lontano è in silenzio», ha spiegato il diesse arancioneroverde, «è da martedì scorso che non si fa più sentire. Il Venezia, e io in particolare, abbiamo creduto tantissimo nel rilancio di Barreto, avrebbe dovuto essere un valore aggiunto. Lo abbiamo aspettato a causa degli infortuni, ha giocato a Belluno con l’Union Ripa è rimasto in panchina, poi ci ha detto che non se la sentiva più di continuare. Prendiamo atto, e andiamo avanti ugualmente. Per me è una grande delusione, perché ho creduto nelle sue qualità, aspettavamo solo di vederlo in campo. È un peccato per lui perché il modulo che sta adottando Favarin sarebbe stato perfetto per le sue caratteristiche. Adesso stiamo cercando un suo sostituto, oltre a un under, che possa anche giocare da titolare consentendo al mister di schierare due over in mezzo al campo». Manca solo l’ufficialità, ma Barreto e Venezia si saluteranno. Poriteri. L’unico movimento di ieri è stato il passaggio di consegna tra portieri: Riccardo D’Alessandro ha chiesto di ritornare in Sicilia, forse tornerà all’Akragas, il suo posto è stato preso da Lorenzo Andreatta in arrivo dalla Sacilese. Titolare fino a due settimane fa contro il Giorgione, quando è stato espulso, mentre domenica era in panchina nel match casalingo con il Monfalcone, sostituito da Nutta, Andreatta ha collezionato nella stagione in corso 16 presenze da titolare, ma ha esordito con la Sacilese nel passato torneo in serie D. La scorsa primavera è stato convocato per la selezione del Triveneto di serie D che ha partecipato alla Junior Cup 2015. Maccan. Salterà anche la partita con la Triestina Denis Maccan, messo fuori gioco al termine dell’allenamento di venerdì da un problema muscolare: dieci giorni di stop per il centravanti arancioneroverde. Scontata la giornata di squalifica, tornerà invece a disposizione di Giancarlo Favarin anche Gianpaolo Calzi a centrocampo. Alabarda. Cambio di proprietà alla Triestina, arrivata fino alle soglie del fallimento, che è passata dalle mani di Marco Pontrelli a quelle d Silvano Favarato, sessantunenne imprenditore trevigiano (commerciante di veicoli industriali), presidente dell’Union Quinto (Promozione), che si è portato a Trieste come soci anche i turchi Berk Eksioglj e Mehemet Efe Orgun. Difatti Favarato collabora per due aziende navali turche. Favarato esordirà come proprietario della società alabardata domenica pomeriggio al Penzo.

Ore 16.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Nello scorso campionato il Vicenza girò a fine andata a 27 punti, nonostante una partenza complicata e il grave infortunio capitato a Ragusa che, di fatto, gli impedì di offrire un contributo adeguato al suo potenziale. In questa stagione, a tre giornate dalla fine, il Vicenza ha 20 punti in graduatoria con le prossime tre partite che saranno fondamentali per consentire alla squadra biancorossa di risollevarsi; nell’ipotesi contraria le cose si complicherebbero non poco visto che l’ultima vittoria, ottenuta contro l’Ascoli, risale a oltre un mese fa. Da quella gara il Vicenza h inanellato una serie di risultati negativi, frutto anche di prestazione molto negative come quella di Terni, e di altre magari non fortunate ma che in ogni caso hanno avuto lo stesso epilogo. Del Vicenza che fino a due mesi fa stazionava attorno all’ottava posizione si sono perse le tracce, anche a causa di una lunga serie di infortuni che ha spesso costretto Marino a scelte obbligate. Prima della pausa invernale i biancorossi affronteranno in sette giorni Virtus Entella a Chiavari, Latina al Menti e il Perugia al Curi: un trittico che dovrà dare un segnale importante per chiarire il vero potenziale di una gruppo che non ha mai potuto contare sulla rosa al completo. In attesa che il passaggio delle maggioranza delle quote da Vi.Fin. a Finalfa si concretizzi a breve, il futuro del Vicenza dipende anche dal mercato di gennaio che, dalle indiscrezioni che filtrano da via Schio, dovrebbe portare in biancorosso un attaccante e un interno di centrocampo di grande qualità. E sarà fondamentale capire con quale disponibilità il Vicenza si presenterà sul mercato e quali giocatori verranno ceduti per far posto a quelli che arriveranno. Da almeno una ventina di giorni a Vicenza circola una voce: Andrea Cocco potrebbe tornare a Vicenza su precisa volontà di Marino, il quale a precisa domanda ha risposto con un laconico «di mercato non parlo». La notizia, che nessuno ha voluto commentare, porta però ad un’altra domanda: l’eventuale arrivo di Cocco porterebbe alla cessione di Filip Raicevic , autore finora di sette gol? Di sicuro i due, per caratteristiche tecniche, molto difficilmente potrebbero giocare insieme. «Al momento Filip deve solo lavorare e continuare a fare bene — sottolinea Gabriele Savino, procuratore dell’attaccante montenegrino — al mercato proprio non ci pensiamo». Ma il Vicenza a gennaio avrà bisogno di un altro attaccante, visto che l’avventura di Nicola Pozzi in biancorosso pare già finita e a gennaio l’ex centravanti di Empoli e Sampdoria cambierà casacca. In partenza anche Stefano Pettinari che finora non è riuscito a convincere il tecnico biancorosso. Partenze anche in mediana dove Michele Pazienza fino ad ora non ha convinto. Da valutare anche la situazione in difesa dove Matteo Gentili verrà ceduto e Nicolò Brighenti e Thomas Manfredini sono sotto la lente. Per il «Cannavaro dei Berici» tutti i controlli hanno dato esiti positivi e a gennaio Brighenti potrebbe tornare a giocare. Più complicata la situazione di Manfredini, che dovrebbe tornare ad allenarsi con il gruppo prima di Natale.

Ore 16.20 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 15.50 – Qui Guizza: partitella finale.

Ore 15.30 – Qui Guizza: nel 4-4-2 provato Diniz quale terzino destro.

Ore 15.10 – Qui Guizza: lavoro tattico, provato il 4-4-2. Ancora a parte Corti.

Ore 14.50 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento pomeridiano dopo una breve seduta video.

Ore 14.30 – (Gazzettino) È il centrocampista classe 1992 Emanuele Busetto il nuovo acquisto dell’Este, e già ieri ha effettuato il primo allenamento con i nuovi compagni. Veneziano, arriva dal Mestre con il quale ha disputato dodici partite quest’anno e sarà a disposizione domenica per il derby in trasferta con l’Abano che chiude il girone d’andata. Un giocatore che Andrea Pagan conosce molto bene avendolo già allenato due stagioni fa alla Clodiense (ventitré partite con due gol), e nel suo curriculum figurano anche le esperienze sempre in serie D con Union Pro (stagione 2014-2015), Sandonà Jesolo (2012-2013) e Sacilese (2011-2012). Ecco le prime parole giallorosse di Busetto. «Sono molto contento di questa nuova esperienza, è stata una mia scelta. A Mestre sono stato molto bene, ma volevo mettermi in discussione e qui all’Este c’è una società sana che sta facendo benissimo e che mi ha voluto fortemente. Ho trovato un ambiente nel quale c’è grande entusiasmo e voglia di fare, sono stato accolto da tutti in maniera strepitosa e spero di dare un contributo al cammino importante che la squadra sta facendo». Il suo arrivo va a colmare la partenza avvenuta la settimana scorsa di Marcolini che si è accasato con il Venezia. «È un ottimo giocatore, dovrò dare il centodieci per cento per non fare sentire la sua mancanza». Così Pagan. «Sono contento che Busetto sia con noi, è il profilo giusto per le sue caratteristiche tecniche e umane. Lo conosco da diversi anni e so quello che può dare alla squadra. Appena l’abbiamo contattato, non ha esitato un attimo ad accettare la nostra proposta e ha sposato il progetto. Siamo sicuri che s’integrerà subito in un gruppo importante come quello che si è formato in questi mesi, e che darà un grande contributo».

Ore 14.00 – (Gazzettino) Il “Natale Granata” ha radunato al palasport oltre 600 fra dirigenti e collaboratori, giocatori della prima squadra e del settore giovanile con i rispettivi allenatori e accompagnatori, genitori e sportivi. La messa è stata celebrata, come da tradizione, da mons. Eraldo Pittori, amico della famiglia Gabrielli, che durante la celebrazione ha ricordato il presidentissimo Angelo e sua moglie Imelda. «Sono orgoglioso di essere qui dal 1989 – ha sottolineato – in una grande famiglia». Poi parafrasando Trilussa ha paragonato il Cittadella alla tartaruga capovolta per meglio guardar le stelle. «Meglio primi a Atene che secondi a Roma – ha continuato – perchè il Cittadella ora è in alto nella classifica per tornare in serie B. Siamo nell’Anno Santo e i miracoli si possono fare». Il celebrante è passato poi ai doni. Le tartarughe al presidente Andrea Gabrielli ed al vice G. Carlo Pavin, il calice da sommelier a Stefano Marchetti “per la buona scelta dei giocatori” e al tecnico Roberto Venturato “perchè li sappia guidare”, al capitano Iori un batacchio “per dare sempre la sveglia al gruppo”. Un ragazzo delle giovanili ha fatto da chierichetto, mentre Andrea Pierobon ha letto il Vangelo e Edoardo Gorini collaborato nella distribuzione dell’Eucaristia. Novità di quest’anno Laura Vasta, soprano di Vicenza, che ha cantato l’Ave Maria di Gounod e quella di Mascagni dalla cavalleria rusticana. Il presidente Andrea Gabrielli ha augurato a tutti un Buon Natale. Buffet finale con consegna del pacco natalizio a tutti i tesserati.
SQUADRA. Ieri non si sono allenati Sgrigna per l’influenza e Iori che oggi ha l’ecografia di controllo al polpaccio destro. Ancora differenziato per Donazzan e Xamin. Domenica a Cremona è squalificato Pascali.

Ore 13.40 – (Mattino di Padova) È una tradizione che, in casa Cittadella, risale addirittura al 1995. La messa di Natale al palasport ieri ha coinvolto circa 600 persone tra giocatori di tutte le categorie, dirigenti, tecnici e una nutrita rappresentanza di tifosi. A celebrarla è stato come sempre padre Eraldo, amico della famiglia Gabrielli, che ha trovato le giuste parole per accostare i valori dello sport ai giorni che precedono le feste. Azzeccati anche i doni scelti, dal batacchio di una campanella consegnato a capitan Iori, che deve guidare e dare la sveglia al gruppo, al morso per cavalli regalato a Roberto Venturato, chiamato a domare la squadra, fino ad un bicchierino da sommelier per Stefano Marchetti che, nelle sue vesti di direttore generale, deve saper valutare i giocatori. Andrea Pierobon ha infine letto davanti a tutti un brano della Bibbia. Al termine è seguito il buffet, col saluto e gli auguri del presidente Andrea Gabrielli.

Ore 13.20 – (Mattino di Padova) Sulla sua pagina facebook da un po’ di giorni campeggia la foto di Rogerio Ceni, portiere della Nazionale verdeoro che si è ritirato a 42 anni, dopo aver vestito per 25 la maglia del San Paolo. Enrico Alfonso, invece, di casacche ne ha cambiate diverse prima di approdare al Cittadella. E fra queste c’è pure quella della Cremonese, prossima avversaria dei granata (domenica alle 17.30, arbitrerà il signor Prontera di Bologna). «Sono rimasto con i grigiorossi per un paio di stagioni, fra il 2011 e il 2013, e sono state due annate ben diverse. Nella prima sfiorammo la promozione in Serie B, perdendo la finale playoff con il Trapani, nella seconda invece ho giocato solo per un paio di mesi, perché poi un’entrata maldestra di Martinez, in un allenamento sotto la neve, mi costò la lesione dei tendini della spalla e del gomito», racconta l’estremo difensore padovano. «Ci ho messo un anno a recuperare, e ho temuto anche per la mia carriera». Tornando allo Zini, prevarranno i ricordi piacevoli o quelli tristi? «Mi tornano alla mente le emozioni vissute in campo e il calore dei tifosi. Ma se penso alla società, allora le considerazioni sono ben diverse. Non solo perché non l’ho sentita vicina nel periodo dell’infortunio, ma anche perché credo che a Cremona da tempo si ricada nello stesso errore: ogni anno cambiano dirigenti e staff e viene rifatta la rosa, senza programmare a dovere». La classifica degli uomini di Pea è al di sotto delle ambizioni d’inizio stagione, anche se davanti c’è un bomber come Brighenti, già a bersaglio nove volte. «Da quello che abbiamo visto sin qui, è una squadra abilissima nel far giocare male l’avversario. Si copre molto e sa approfittare dei calci piazzati». E in casa granata? Che aria tirava in spogliatoio dopo il k.o. con la Feralpi? «In tutti c’era la consapevolezza di aver disputato una buona partita: a considerare le occasioni avute, il risultato più giusto non sarebbe stato lo 0-2 ma almeno un 7-3 per noi! Però sappiamo anche di aver commesso degli errori tattici: ad esempio, in occasione del secondo gol non eravamo disposti in campo in modo corretto per far fronte ad una palla persa. In un certo senso sconfitte come questa servono di lezione». La vetta, intanto, è andata. «Gioco in Lega Pro da diversi anni e so per esperienza che ogni campionato vive dei momenti di salute delle squadre: la condizione fisica migliore può permettere di inanellare filotti vincenti come quelli della Feralpi o, prima, del Pordenone, ma non penso proprio che ci saranno fughe». Ieri l’allenamento al Tombolato è stato anticipato dalla consueta analisi video dell’ultimo match. Iori (in recupero, ma oggi effettuerà un’ecografia di controllo) e Donazzan hanno lavorato a parte, mentre Sgrigna è rimasto a casa, ancora influenzato.

Ore 12.50 – (Gazzettino) Al momento sono quattordici i gol al passivo del Padova (gli stessi del Cittadella), dei quali lei ne ha presi otto in undici partite, niente male. «Ho una buona media, ma poteva essere anche migliore dato che i tre sigilli con il Cuneo li abbiamo regalati noi, e potevamo evitare anche quello con la Giana. Mi ha dato fastidio prenderlo: rivedendo le immagini anch’io mi sono fermato come la difesa pensando che Bruno fosse in fuorigioco e non deve succedere, mi sono mancati quei due passi in più per chiudere meglio lo specchio della porta, non ho fatto il massimo». Il successo di sabato vi ha consentito di fare un ulteriore balzo avanti in classifica. «Personalmente non la guardo ancora, ci sono pochi punti di differenza tra play off e play out. Dobbiamo continuare a giocare come stiamo facendo e guardiamo avanti». Tornando a lei, ha due anni di contratto con i biancoscudati e un futuro promettente all’orizzonte. «Il mio obiettivo è fare bene in questa e nella prossima stagione con il Padova, finora ho giocato quasi sempre e spero di continuare così. Il mio piccolo sogno è arrivare in serie B con questa maglia, poi c’è naturalmente anche il sogno di quando ero bambino, ossia diventare un portiere di serie A».

Ore 12.40 – (Gazzettino) Il portiere comunque ha già voltato pagina. «Me lo ricorderò questo rigore, anche se con la testa sono già concentrato alla sfida con il Bassano. Sarà una partita tosta, ma ce la giochiamo. Veniamo da due vittorie di fila e siamo in buona forma, tra l’altro è l’ultima gara prima della sosta e vogliamo fare un bel regalo di Natale ai nostri tifosi che se lo meritano: ci sono stati sempre vicini anche nei momenti meno positivi, speriamo di fare tre punti anche per loro». Con l’arrivo in panchina di Pillon si è passati al 4-4-2, e la squadra sembra averne tratto immediato giovamento trovando un maggiore equilibrio. «Vero, siamo più aggressivi e anche la linea difensiva resta più alta come piace a me perché posso uscire dai pali come ho fatto due volte con la Giana, una di piede e l’altra di testa. Siamo sulla strada giusta, anche se dobbiamo continuare a migliorare. Pillon? Si vede che è un allenatore di categoria superiore, ci ha trasmesso subito fiducia e in campo tutta la squadra sa cosa deve fare».

Ore 12.30 – (Gazzettino) C’è sempre una prima volta, e quello con la Giana Erminio è stato appunto il primo rigore parato in un campionato professionistico da Lazar Petkovic. Non è la sua unica prodezza in assoluto su un tiro dagli undici metri dato che l’anno scorso aveva neutralizzato un penalty con la Sacilese, ma se in quella occasione non era servito a evitare la sconfitta, questa volta è stato determinante ai fini della prima vittoria stagionale in trasferta dei biancoscudati. Tanto più che davanti aveva uno specialista come Bruno, e alla fine il duello di nervi è stato vinto dal portierone serbo. «Una soddisfazione unica, come segnare un gol. È stata la mia parata più importante di questo campionato, insieme a quella sull’1-0 con il Mantova. Di sicuro ha avuto un grande valore dato che abbiamo vinto, ho ricevuto moltissimi messaggi di congratulazioni». Tra i quali anche quelli del suo procuratore Silvano Martina, ex portiere. «Mi ha fatto una battuta: adesso inizi a parare anche i rigori, bravo Lazar».

Ore 12.20 – (Gazzettino) Non solo la squalifica di una giornata a Matteo Dionisi (quinta ammonizione) che salterà la sfida con il Bassano, ma il giudice ha inflitto al Padova anche un’ammenda di 1.500 euro “perchè propri sostenitori in campo avverso introducevano e facevano esplodere nel proprio settore un petardo di notevole potenza, il cui fragore provocava momentanea menomazione all’udito di un addetto sanitario”, episodio che è avvenuto sabato pochi istanti prima del fischio d’inizio. Intanto, ieri i biancoscudati hanno ripreso la preparazione in vista dell’ultima gara dell’anno in programma domenica alle 14 all’Euganeo: con i compagni non si è allenato Corti per una contusione rimediata con la Giana Erminio, ma le sue condizioni non sembrano destare preoccupazione. Oggi doppia seduta alla Guizza.

Ore 11.50 – Qui Guizza: termina l’allenamento mattutino.

Ore 11.20 – Qui Guizza: sessione di cross e tiri in porta.

Ore 10.50 – Qui Guizza: si passa al lavoro atletico.

Ore 10.30 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento mattutino, intenso lavoro col pallone. Assiste da bordo campo Corti.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Una sfida di “lusso” che, però, non poteva arrivare in un momento migliore… «Noi stiamo bene, le due vittorie ci hanno permesso di metterci per un attimo in una zona di classifica un po’ più tranquilla, ma ciò che ci serve adesso è la continuità. Per questo sarà una verifica importante: la gara di domenica ci farà capire cosa potremo chiedere a questo campionato. Sulla carta il Bassano ha qualcosa in più, ma in questo girone può succedere sempre di tutto: se la Cremonese è andata a perdere con la Pro Patria…». Per cui ve la potete giocare? «Sì, soprattutto se riusciremo ad impedire al Bassano di giocare liberamente la palla e di innescare i tre attaccanti molto abili che ha: dovremo togliere loro i rifornimenti. Io sono ottimista come sempre, mi gioco la partita a viso aperto, poi vedremo come finirà. Intanto mi auguro che allo stadio ci sia molta gente, per lo spettacolo e perché questa squadra lo merita». Non ci sarà però Dionisi, squalificato. Arriva la prima occasione per il giovane Dell’Andrea? «Non sarà una scelta facile. Ho una settimana davanti (oggi doppio allenamento, alle 10 e alle 14.30, ndr) e solo attraverso il lavoro deciderò chi mettere al suo posto: andrà in campo chi mi darà le maggiori garanzie».

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Si riferisce alla non perfetta gestione del doppio vantaggio? «Non solo. Rivedendo la gara “a freddo”, ho notato che ogni tanto commettiamo alcuni errori nelle uscite, quando cerchiamo di avviare l’azione e perdiamo palla: è lì che diventiamo maggiormente vulnerabili. Dovremo fare molta più attenzione a questo, è una situazione che può essere lo spartiacque fra la vittoria e la sconfitta». Qual è, invece, il maggior merito che riconosce ai giocatori? «Che ci mettano sempre la giusta attenzione, la concentrazione indispensabile per fare ciò che proviamo in allenamento. Loro ci provano, a volte sbagliando, ma la volontà e l’impegno da parte di tutti ci sono sempre. E non solo da parte di chi gioca». È iniziata la marcia di avvicinamento a Padova-Bassano, il primo derby tra le due venete nella storia dei campionati italiani. «Prima ancora che una sfida dal grande fascino è una partita molto difficile, contro un avversario che l’anno scorso ha ben più che sfiorato la promozione in Serie B. Il Bassano gioca molto bene, ha grandi individualità, ma il tecnico Sottili gli sta dando anche una grande organizzazione. È una squadra da prendere con le molle, ma noi faremo la nostra partita cercando di far risaltare le qualità che ci ritroviamo».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Forse non ci sperava nemmeno lui, che la squadra potesse avere uno scatto iniziale così convincente e, soprattutto, redditizio dal punto di vista dei risultati. Bepi Pillon ieri ha ritrovato alla Guizza quel gruppo che sabato scorso gli ha regalato la seconda vittoria di fila da quando siede sulla panchina biancoscudata. E, senza stare troppo a sottilizzare, l’ha messo sotto torchio con le classiche due ore di allenamento: troppo importante la prossima sfida, per riposarsi ci sarà poi la sosta natalizia. «Sono soddisfatto, mi sarei aspettato di far bene, ma certo non di poter raccogliere sei punti nelle prime due gare», la sua sincera ammissione. «Ottenere il pieno in due partite è molto difficile, quando si subentra in corso d’opera s’incontrano sempre delle difficoltà. Ma i ragazzi sono stati molto bravi ad applicarsi e, trovando una squadra in salute sotto il punto di vista fisico-atletico, direi che questi sei punti se li sono meritati tutti». Come si riprende il lavoro, dopo il successo sulla Giana? «Con grande positività, dopo due vittorie il morale non può che essere alto ed effettivamente vedo grande entusiasmo. Ma bisogna lavorare ancora tanto per migliorare quegli aspetti che già sabato avevo appuntato alla squadra. Cercheremo di farlo anche questa settimana».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Dal giudice sportivo arriva la (scontata) squalifica di Matteo Dionisi, fermato per un turno dopo la quinta ammonizione stagionale rimediata contro la Giana Erminio. Ma non solo: al Padova, infatti, è stata inflitta anche una pesante ammenda di 1.500 euro “perché – comeha scritto nel suo dispositivo il giudice sportivo della Lega Pro – propri sostenitori, in campo avverso introducevano e facevano esplodere nel proprio settore un petardo di notevole potenza, il cui fragore provocava momentanea menomazione all’udito di un addetto sanitario”. Il “botto”, avvertito nitidamente nel piccolo impianto di Gorgonzola, era stato esploso prima della gara, al momento dell’ingresso in campo delle due squadre. L’arbitro. È stato intanto designato anche il direttore di gara del primo derby della storia tra Padova e Bassano. Domenica all’Euganeo (ore 14) ci sarà il marchigiano Andrea Mei, 31 anni, fischietto della sezione di Pesaro, che quest’anno ha già diretto una sfida molto accesa nel girone B, ovvero il derby di Coppa tra Arezzo e Siena.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) La Lega Pro ha diramato il programma della 17ª giornata, ultima del girone d’andata: Padova e Cittadella giocheranno entrambe il 9 gennaio 2016, alle 15. Queste le partite: sabato 9/1, ore 15 Alessandria–Padova e Cittadella-Sudtirol, ore 17.30 Bassano-Reggiana e Giana Erminio-Pordenone; domenica 10/1, ore 14 Cuneo-Cremonese, ore 15 Pavia-FeralpiSalò e Pro Piacenza-Lumezzane, ore 17.30 Pro Patria-Renate; lunedì 11/1, ore 20, Albinoleffe-Mantova.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) «L’ho seguita molto anche lo scorso anno — spiega l’allenatore trevigiano — e avrebbe meritato di salire in serie B, anche ripensando a come è stata gestita la vicenda Novara. Non entro nel merito ma capisco che possa aver dato fastidio vedere una stagione e un campionato decisi in quel modo. Giocano assieme da tanto tempo e questo sul campo si vede. Nonostante il cambio di allenatore stanno continuando a giocare come hanno fatto negli ultimi due anni: si vede che c’è un lavoro alle spalle che parte da lontano. Ma noi ce la giocheremo, eccome se ce la giocheremo…». Nel frattempo la Lega Pro ha comunicato gli orari della prima giornata di campionato che verrà disputata nel 2016. Alessandria-Padova e Cittadella-SudTirol verranno disputate sabato 9 gennaio alle ore 15. Un altro turno prefestivo, dunque, per le due padovane, con le immancabili polemiche per lo «spezzatino» della Lega Pro.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Intanto una prima operazione sta per essere conclusa: si tratta di un giovanissimo attaccante ucraino con passaporto rumeno, Stanislav Bahirov, classe ‘98, che si sta allenando con la Berretti biancoscudata e che la settimana scorsa in amichevole con la prima squadra ha segnato una tripletta. Tanto che Pillon ha subito chiesto informazioni su di lui, su chi fosse e che ruolo avesse. Il tecnico trevigiano ha chiesto tempo alla società, sta valutando con attenzione ogni aspetto. Segue ad esempio Turea, che ritiene un giovane molto interessante, apprezza il lavoro di Giandonato in allenamento, monitora con apprensione le condizioni fisiche di Corti, uscito anzitempo a Gorgonzola per un brutto colpo subito in partita. Il recupero per domenica è complicato ma ci si proverà fino all’ultimo. Non dovesse farcela, al suo posto sembra possibile l’impiego di Mazzocco, che se la gioca con Ramadani. Giandonato sembra ancora una volta fuori causa per una questione di equilibri all’interno del 4-4-2. Il Bassano è una squadra che Pillon apprezza moltissimo e che all’Euganeo venderà cara la pelle.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Qualcuno dice abbia fortuna. Lui fa spallucce e sorride: «Possono dire quello che vogliono, la fortuna bisogna anche andarsela a cercare. Dirò di più: queste considerazioni non m’interessano, anzi chissà che continui…». Bepi Pillon, a quattro giorni dal derby, lavora con il sorriso sulle labbra e dice: «Andiamo avanti con fiducia. Mi piace la disponibilità dei ragazzi, mi piace la voglia con cui si allenano e lavorano duramente. E sul mercato attenzione: voglio vedere all’opera la squadra fino alla pausa, poi faremo le nostre valutazioni e vedremo cosa e come fare». Lo spiffero: se dovesse arrivare un altro successo con il Bassano (e farebbero nove punti in tre partite), la società allargherebbe ulteriormente i cordoni della borsa e magari sul mercato di gennaio si proverebbe a prendere quei giocatori (un paio almeno di qualità) in grado di far compiere il salto di qualità alla squadra.

Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Alessandria 30, Cittadella 29, Bassano e FeralpiSalò 27, Reggiana 24, Pavia e SudTirol 23, Cremonese, Cuneo e Pordenone 22, Padova 21, Pro Piacenza 19, Giana Erminio 18, Lumezzane 16, Mantova 14, AlbinoLeffe 11, Renate 9, Pro Patria 6.

Ore 08.20 – Lega Pro girone A, quindicesima giornata: Cuneo-Pordenone 0-1 (Filippini (Pn) al 37′ st), Pro Patria-Cremonese 1-0 (D’Alessandro (Pp) al 1′ pt), Alessandria-SudTirol 2-1 (Bocalon (Al) al 5′ pt e al 20′ pt, Kirilov (St) al 34′ st), Giana Erminio-Padova 1-2 (Altinier (Pd) al 28′ pt, Neto Pereira (Pd) al 2′ st, Bruno (Ge) al 31′ st), Pavia-Lumezzane 0-2 (Cruz (Lu) al 23′ pt, Sarao (Lu) su rigore al 7′ st), AlbinoLeffe-Reggiana 0-1 (Siega (Re) al 16′ pt), Cittadella-FeralpiSalò 0-2 (Romero (Fs) al 10′ st, Bracaletti (Fs) al 23′ st), Pro Piacenza-Mantova 0-0, Bassano-Renate 2-0 (Stevanin (Ba) al 29′ st, Fabbro (Ba) al 47′ st).

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Ore 08.00 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Macron Store, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 15 dicembre: allenamento pomeridiano per i Biancoscudati, assente Corti che risente dei postumi di una contusione subita sabato a Gorgonzola.




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