Live 24! Padova-Bassano, -2: Corti a un passo dal forfait: ballotaggio Mazzocco-Giandonato

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Ore 20.00 – (Il Piccolo) I malumori e le critiche, anche pesanti, che soprattutto sul web e nel tam tam dei tifosi – allarmati da alcune notizie sul suo conto leggibili proprio sul web – hanno accompagnato in questi giorni l’arrivo di Silvano Favarato alla guida dell’Unione Triestina 2012 non sembrano spaventare il neopresidente. L’uomo che sta prendendo il posto di Pontrelli in plancia rossoalabardata, anzi, appena arrivato ieri al campo di allenamento di Prosecco, ha voluto lanciare un messaggio direttamente alla tifoseria: «Innanzitutto ringrazio Trieste che mi ha dato questa opportunità, perché questa per me è un’occasione unica. Ma sono convinto di far bene. So che si è detto di tutto e di più su di me, ma per quanto riguarda le critiche, preferisco non rispondere a nessuno. Io voglio rispondere soltanto con i fatti, e non con le chiacchiere, dimostrando di saper fare del buon calcio. Adesso vogliamo sistemare la situazione e, quando presenteremo in dettaglio i piani, le porte saranno ovviamente aperte anche ai tifosi, che conto di rendere contenti e soddisfatti».

Ore 19.40 – (Il Piccolo) Se l’acquisizione dell’Unione Triestina 2012 in Tribunale è stata macchinosa e intricata, le prime mosse del nuovo presidente Silvano Favarato sul piano dei debiti sportivi rappresentano invece un segnale incoraggiante. L’imprenditore veneto, infatti, ieri era a Prosecco e ha immediatamente saldato al presidente del Primorje Zuppin gli arretrati per l’utilizzo del campo di allenamento. Ha poi reso noto di aver pagato buona parte delle mensilità arretrate dei giocatori rimasti in rosa, che finora non avevano visto un euro: «Mi sembrava doveroso dare subito un segnale per chi ha tenuto duro in una situazione così difficile – ha spiegato Favarato – presto salderemo anche il resto. Ora pensiamo a consolidare la squadra, che ne ha bisogno». Il problema, come si diceva, è infatti quello dei pochi giocatori rimasti. C’è chi non ha avuto pazienza e, saturo della situazione, ha fatto le valigie, ultimi in ordine di tempo Morelli, Santoni, Catalano e Baggio. Ma ci sono anche dei rientri, proprio grazie ai “segnali” lanciati dal nuovo presidente. Rientra nei ranghi infatti il difensore Beghin, che era stato messo fuori rosa da Pontrelli, e pare che ci siano buone possibilità anche per Piscopo. Degli altri sono rimasti Bonin, Di Dionisio, Andjelkovic, Spadari, Giordani, Miani, Crosato e Ciave. Ma si sta provvedendo in fretta e furia ad arrivi di nuovi giocatori, tutti dalla serie D: per alcuni di essi si tenterà il tesseramento in extremis, per renderli utilizzabili già domenica a Venezia. È il caso del portiere Michael Vezzani, classe 1992, proveniente dal Valle d’Aosta, ma si allenano con la Triestina anche il terzino Stefano Dalla Riva (1996), scuola Inter e attualmente al Castelfidardo dopo aver giocato nell’Altovicentino, l’esterno italo-brasiliano Leonardo Albanesi, altro giocatore classe 1996 proveniente dall’Este, il centrocampista offensivo argentino Franco De La Fuente, attualmente all’Acqui Terme, il centrocampista italo-ghanese Emanuel Abrefah (24 anni, ex Valle d’Aosta). Si farà un tentativo anche per la punta Eric Callegaro, classe 1998, che dopo aver brillato nel settore giovanile dell’Udinese (ha fatto provini anche con Villareal, Genoa e Parma) ora è con la Berretti del Padova. Bisognerà attendere un po’ invece per il tesseramento di quello che viene considerato un ottimo attaccante per la categoria, ovvero il ventunenne bosniaco Erol Mrzic.

Ore 19.20 – (Il Piccolo) Lo hanno guardato e riguardato. Lo hanno letto attentamente controllandone ogni particolare, ogni parola. Forse lo hanno letto anche in controluce. Tutto è durato una decina di minuti. Alla fine il documento, anzi l’ormai famoso documento della fidejussione che garantisce all’imprenditore trevigiano Silvano Favarato la cifra di 500mila euro per pagare i debiti della Triestina e per finanziare l’ultima parte del campionato, ha passato l’esame del Tribunale. Un ok su tutti i fronti anche perché il pm Maddalena Chergia, presente all’udienza, non si è opposto. Un ok che non suona però, non ancora almeno, come via libera definitivo del Tribunale all’entrata in campo di Favarato. Tecnicamente è più corretto parlare di un verdetto positivo dopo la verifica dei documenti. Nulla di più. Certo è che in forza della garanzia concessa dal broker di Abbiategrasso Andrea Roberto Santillo, responsabile della società “Fidejussioni web”, Favarato è diventato di fatto il nuovo patron dell’Unione 2012. In pectore perché il rogito relativo al passaggio delle quote sarà effettuato solo dopo la scadenza dei termini del concordato preventivo che, da quanto si è appreso, è fissata per il prossimo 29 gennaio. Per questi due mesi, dopo l’ok del collegio presieduto da Arturo Picciotto e composto da Riccardo Merluzzi e Daniele Venier, che si è riunito nel tardo pomeriggio, Favarato non potrà fare il bello e il cattivo tempo. Sarà, come dire, sotto tutela. Perché, stando alle ipotesi ventilate ieri sera e che questa mattina dovrebbero essere confermate da un decreto del collegio, potrebbe essere nominato un commissario delegato. Entrerebbe in gioco un professionista chiamato, appunto entro la data del 29 gennaio, a controllare e soprattutto mettere a posto i conti della Triestina pagando i debiti della società che, al 30 settembre scorso, ammontavano a circa 600mila euro. Per molti dei quali già nei giorni scorsi la stessa società alabardata si sarebbe già attivata offrendo, pare, il 50% dell’ammontare nominale dei singoli crediti. «Ora devo pensare alla squadra. Entro domani (ndr, oggi) sarà presentato lo staff», ha tagliato corto il nuovo patron dell’Unione 2012. Che nemmeno all’appuntamento-clou davanti al giudice Riccardo Merluzzi si è presentato. «Devo lavorare», ha detto. E pensare che lunedì scorso nella prima udienza aveva letteralmente fatto un’irruzione a dir poco vulcanica. «La Triestina – aveva detto – la compro io. Sono qui per questo. Mi chiamo Favarato Silvano, da Quinto di Treviso». E aveva spettacolarmente distribuito assegni per 45mila euro a molti dei creditori rappresentati dagli avvocati all’udienza. Ieri invece ha parlato per lui l’avvocato Dario Lunder: «Il fatto di aver ammesso da parte del Tribunale una fidejussione da 500mila euro è un fatto importante, è un segnale che i debiti verranno pagati e che ci sono anche i soldi per proseguire nel campionato. Naturalmente – ha aggiunto – i tifosi hanno ragione ad andare con i piedi di piombo e a voler vedere quello che verrà fatto nel prosieguo del campionato. La ritengo una prudenza più che legittima». E ha proseguito: «Questa nuova cordata mi sembra la più seria tra quelle che erano state ventilate. Quanto accaduto oggi è sicuramente un segnale molto importante». I prossimi passi saranno determinanti. Il primo sarà quello di chiudere la partita dei debiti. Ne mancano da saldare, a quanto pare, per circa 50mila euro. Ieri si sono presentati in udienza l’avvocato Gabrio Laurini per conto della Trieste Trasporti che vanta un credito di circa 15mila euro. E anche Maria Chiara Dessardo dello studio Borgna che rappresenta l’ex tecnico delle giovanili Livio Lupidi, l’ex preparatore dei portieri Massimo Leo e infine Mario Ciac, ex preparatore atletico. Il loro credito ammonta complessivamente a 15mila euro.

Ore 18.50 – (Corriere delle Alpi) Gli stimoli? Eccome se ce ne sono. Simone Corbanese, da buon capitano, si avvicina con convinzione alla partita di domenica con la Liventina. E lo fa confermando che, il ko con il Campodarsego, non ha intaccato nessuna convinzione, all’interno dello spogliatoio gialloblù. «Stimoli ed obiettivi non mancano di certo. Abbiamo perso due partite ultimamente, ciò non toglie che stiamo facendo una bella stagione». Questione di memoria. «Forse troppi si sono dimenticati di quello che abbiamo fatto negli ultimi due mesi. Abbiamo praticamente vinto quasi tutte le partite. In Coppa Italia, rispetto allo scorso anno, siamo andati avanti due turni in più. Anche con il Campodarsego ce la siamo giocata, avendo a disposizione un paio di palle gol molto importanti. Questo penso sia segno di una squadra viva». Applausi dei tifosi. Sono cambiati i tempi in cui il Belluno, anche dopo qualche vittoria, usciva spesso tra l’indifferenza del pubblico. Da qualche anno gli applausi sono sempre scroscianti e, anche dopo la sconfitta con la capolista, erano tutti in piedi a salutare Cobra e compagni. «Ci fa indubbiamente piacere, segno che anche i nostri tifosi hanno capito che abbiamo fatto una bella partita. Siamo ancora in posizioni importanti di classifica, e stare lassù ci spinge a dare il massimo. Adesso la testa è rivolta a domenica. Vogliamo imparare dai nostri errori per andare a fare punti in casa della Liventina». Condizione fisica. Non è stato un periodo facile per Corbanese, frenato dall’infortunio patito contro l’Unione Triestina. L’impressione è che adesso il peggio sia alle spalle. «Al momento mi sento bene, anche fisicamente non ho più particolari problemi. Certo, sono consapevole di dover lavorare al meglio, in modo da tornare alla condizione migliore. Mi ci vuole un po’ per entrare in forma, ma la strada è quella giusta. Comunque i gol sono arrivati (doppietta ad Abano e rete alla Virtus, ndr.) e questo è importante». Operazione per Righes. Non è una delle stagioni più fortunate per i portieri del Belluno. Dopo Solagna, bloccato quasi due mesi per un problema al menisco, c’è stato lo stop pure per Giulio Righes. Proprio ieri, il giovanissimo estremo difensore della Juniores, oltre che terzo portiere della prima squadra, è stato operato al legamento crociato anteriore. Il tutto al Codivilla Putti di Cortina. È andato tutto bene, come conferma il sedicense. «L’intervento non è niente di particolare. È durato circa quaranta minuti. Questa sera dovrei tornare a casa. Adesso la speranza è di tornare a correre verso marzo, per poter poi scendere in campo nella nuova stagione». Intanto il suo posto con la Juniores è stato preso da Emanuele Viezzo, direttamente dal Treviso.

Ore 18.20 – (Gazzetta di Reggio) Dopo un paio di giorni sul sintetico di Villalunga oggi (14.30) la Reggiana torna in via Agosti per ultimare le strategie di squadra in previsione della gara con l’Alessandria di domenica al Città del Tricolore (ore 17.30). Gli occhi restano puntati sull’infermeria: i forfait annunciati di Andrea Parola e Yuri Meleleo ieri si sono fermati Massimiliano Pesenti e Paolo Bartolomei. L’attaccante paga lo sforzo di questi giorni sul terreno sintetico che gli ha infiammato la caviglia operata in agosto. Il centrocampista invece è stato colpito nella parte superiore della gamba da un intervento scoordinato di Daniel Di Nicola, appena tornato dopo un giorno al differenziato. Entrambi i giocatori verranno monitorati oggi e c’è più ottimismo sul recupero di Bartolomei, notizia non certo entusiasmante dal momento che come punta centrale resterebbe il solo Rachid Arma. Tatticamente il tecnico Colombo non ha ancora sciolto le riserve sulla formazione però sta alternando i due undici a disposizione, nella partitella d’allenamento, con il 3-5-1-1 e il 4-3-3 usato dai piemontesi in modo tale che una delle due squadre sia costretta a prendere le misure agli spazi di gioco dei prossimi avversari. Se nessuno degli infortunati dovesse recuperare, la linea di centrocampo sarà quella vista con l’Albinoleffe con Mogos, Bruccini, Maltese, Angiulli e Siega, davanti Nolè alle spalle di Arma mentre dietro il ballottaggio è tra Sabotic e De Biasi come centrale difensivo al fianco dei confermati Spanò e Frascatore. IN PROVA. Un giocatore in prova si è aggregato ieri alla Prima squadra dopo un allenamento con la Berretti: si tratta del senegalese classe 1997 Sek Seidou, una mezzala proveniente dall’Eccellenza bresciana, che resterà con i granata fino al rompete le righe per le feste natalizie.

Ore 18.00 – (Gazzetta di Reggio) «La Reggiana è stata il crocevia della mia carriera, di calciatore e di allenatore. A Reggio torna appena posso perché ho tanti amici». Quello di Angelo Gregucci è un amore, corrisposto, per la nostra città. Domenica l’ex difensore centrale granata dal 1994 al 1998, tornerà al Città del Tricolore da allenatore del lanciatissimo Alessandria. I tifosi, che lo ricordano come il gladiatore che nel derby vittorioso contro il Bologna giocò con una benda insanguinata sulla testa, dopo un brutto colpo ricevuto, lo applaudiranno anche da rivale. L’Alessandria è la squadra del momento, non solo perché è capolista nel girone A della Lega Pro, ma soprattutto perché ha sconfitto il Genoa e ha portato i grigi nei quarti di Coppa Italia. Da giorni il cellulare di Gregucci squilla ogni istante e a chiamarlo sono soprattutto le radio legate alla Lazio, dove il mister ha giocato a lungo. Arrivate a Reggio sulle ali dell’entusiasmo… «Siamo in un momento positivo. Stiamo facendo tutto molto bene. Il mio ruolo in questo momento è però quello di tenere un profilo basso e tenere tutti con i piedi per terra». La Reggiana invece ha vissuto una fase difficile, dalla quale è uscita solo a Bergamo. «La Reggiana è un’ottima squadra, coriacea, solida e sarà sicuramente protagonista quest’anno. Con il Cittadella ha perso, ma ha fatto una bella prova». Che gara si aspetta domenica? «Spero una bella gara, combattuta fino alla fine e molto corretta». Parliamo del suo rapporto con Reggio. «In questa città sono cresciuto come uomo e come professionista. Da voi ho incontrato gente come Ancelotti e Lucescu. Ho vissuto la Reggio del basket, della pallavolo, della Reggiana in seria A. Una città dove si viveva bene, con una grande etica sportiva. Non mancano mai di tornare perché ho tanti amici e ricordi». Poi ha iniziato a Reggio anche la sua carriera da allenatore… «Sì, prima come vice, poi come allenatore un po’ carbonaro perché non avevo il patentino». Tutto ripetono che questo girone è molto difficile… «Qui abbiamo squadre che vogliono fare cose importante Squadre nobili come Cremona, Padova, Pavia, Alessandria. Squadre ambiziose come Bassano, Cittadella, Feralpisalò. E’ davvero dura, perché tutte puntano a stare in alto. E tra loro c’è sicuramente anche la Reggiana».

Ore 17.30 – (Gazzetta di Mantova) Lo scorso anno la Pro Patria giunse 17eisma in campionato, perse la doppia sfida ai playout con il Lumezzane (1-0 in Val Trompia e 0-2 in casa) e scivolò in D. Grazie allo scandalo legato alle scommesse e ai fallimenti di altre società, la Pro Patria venne ripescata in extremis e dovette in fretta e furia mettere in piedi una rosa per la nuova categoria. Un nuovo rimpasto societario portò l’ex campione del mondo Fulvio Collovati ad assumere la doppia carica di dg e amministratore delegato, che poi un mese fa abbandonò per mantenere quella di consigliere delegato del club. L’inizio di campionato della Pro Patria è stato da incubo: 10 sconfitte consecutive, 7 delle quali con in panchina mister Oliva, una con Mastropasqua e 3 con Alessio Pala, che tuttora guida i tigrotti. Da cinque giornate a questa parte invece il trend del 50enne ex allenatore dell’Albinoleffe è molto migliorato: primo successo stagionale domenica scorsa in casa contro la Cremonese (1-0), preceduto da tre pareggi a reti inviolate con Reggiana, Giana e Padova e con l’unica sconfitta di misura (2-1) a Bolzano contro il Sudtirol. Ora, con sei punti in classifica, almeno si può sperare di agganciare i playout. Di sicuro mister Pala ha migliorato molto la fase difensiva (solo 5 reti subìte in 8 gare) mentre l’attacco resta ancora il tallone d’Achille della squadra, con sole 6 reti realizzate (peggiore della categoria). Nel 3-5-2 di Pala strada facendo sono arrivati atleti di categoria come i difensori D’Alessandro (’89) e Ferri (’83), entrambi dalla Pro Vercelli, oltre ai centrocampisti Carcuro (’87, dal Venezia), Coppola (’90, Arezzo) e l’ex promessa della Cremonese Degeri (’92, via Lucchese). Ben tre gli ex biancorossi: il difensore Alberto Marchiori, al Mantova l’anno scorso con Juric, il 28enne centrocampista Christian Jiday (stagione 2007-8 in B) e il 25enne Gianmarco Cavalieri, che fece parte della rosa che stravinse la serie D sotto la guida di Archimede Graziani. La Pro Patria in trasferta ha finora conquistato un solo punto (sul campo della Giana) e ha subìto 6 sconfitte.

Ore 17.10 – (Gazzetta di Mantova) È un Mantova decisamente incerottato quello che si appresta ad affrontare domani (ore 15) al Martelli la Pro Patria in un delicato scontro salvezza. Ieri mattina Ivan Javorcic s’è ritrovato ad allenare al Te appena 17 giocatori, viste le contemporanee assenze di Caridi, Beretta, Anastasi, Puccio, Di Santantonio, Carini e Del Bar. Sicuramente fuori causa per la sfida di domani sono i lungodegenti Caridi e Beretta, Anastasi (oggi sarà sottoposto a risonanza magnetica dopo la distorsione alla caviglia) e Puccio, che ha accusato un problema agli addominali nella seduta di mercoledì. Per Carini (anch’egli distorsione alla caviglia) le speranze sono ridotte al lumicino, mentre il tecnico croato spera di riavere a disposizione Di Santantonio (affaticamento muscolare) e anche il febbricitante Del Bar. Possono invece già essere considerati recuperati bomber Ruopolo, Gonzi e Dalla Bona, che ieri si sono allenati con i compagni pur evitando per precauzione la partitella finale. Javorcic proporrà anche domani il modulo 4-3-2-1 (meglio noto come “albero di Natale”) e nella rifinitura di questa mattina dovrà sostanzialmente sciogliere due dubbi: in difesa se Carini non ce la farà toccherà a Gavazzi; se invece Di Santantonio darà forfeit, il mister probabilmente arretrerà Zammarini a centrocampo, inserendo Foglio sulla trequarti. L’altra soluzione potrebbe essere quella di far giocare in mediana il terzino Longo. Di certo il Mantova non partirà con due punte, anche perché Javorcic vuole tenersi almeno un attaccante in panchine per aver modo di incidere eventualmente sul match con i cambi. L’allenatore biancorosso si aspetta un match «difficile ed equilibrato, che probabilmente verrà risolto da un episodio». E forse anche per questo motivo sta insistendo molto nel provare in allenamento le palle inattive (a favore e contro), curando nei minimi particolari perfino le rimesse laterali in zona d’attacco. Riassumendo, salvo sorprese nella rifinitura odierna, questa è la probabile formazione titolare che andrà in campo contro la Pro Patria (4-3-2-1): Bonato; Scalise, Trainotti, Gavazzi (Carini), Sereni; Di Santantonio (Foglio), Dalla Bona, Raggio Garibaldi; Gonzi, Zammarini; Ruopolo. Dopo la gara di domani, i giocatori biancorossi saranno lasciati liberi fino al 28 dicembre, quando ricominceranno la preparazione in vista della ripresa del campionato. Il Mantova disputerà l’ultima partita del girone di andata lunedì 11 gennaio a Bergamo contro l’Albinoleffe, con fischio d’inizio alle ore 20.

Ore 16.40 – (La Provincia Pavese) In attesa dell’annuncio del nuovo mister, che salvo colpi di scena sarà Fabio Brini, il Pavia sosterrà stamattina la seduta di rifinitura per poi partire nel primo pomeriggio alla volta di Pordenone per l’ultima gara dell’anno. A guidare in panchina gli azzurri sarà Stefano Rossini, allenatore della Berretti e a interim della prima squadra, che ha preso in mano gli azzurri dopo l’esonero di Michele Marcolini. In Friuli, per una partita delicata, il Pavia si presenta falcidiato dalle assenze. In difesa mancano Abbate (che sta ancora recuperando dall’infortunio che lo ha costretto a fermarsi alcune settimane fa), Andrea Cristini e Martin, squalificato. A centrocampo, visti gli infortuni di Bellazzini (tre mesi di stop), Marco Cristini (fermo due mesi) e Carraro (in fase di recupero) è stato reintegrato in rosa La Camera, ma solo per la partita di domani (il giocatore è destinato alla cessione a gennaio). Come se non bastasse, Ghiringhelli ha accusato una distorsione alla caviglia (ma ieri si è allenato regolarmente) mentre Cesarini da tempo si trascina i suoi problemi al ginocchio. Il Pavia si presenta dunque con tante defezioni all’appuntamento con una gara diventata quasi cruciale nella stagione, dopo il ko interno con il Lumezzane e l’esonero di Marcolini. Un’altra sconfitta farebbe scivolare il Pavia ancora più giù in classifica, per chiudere l’anno nel peggiore dei modi. D’altra parte il Pordenone è a ridosso del Pavia in classifica ed è avversario ancora più temibile di quanto dica la discreta classifica. Ha perso di misura con la Feralpi e 3-1 con il Cittadella, ma è stato capace di rifilare tre gol al Bassano e addirittura quattro in trasferta alla Reggiana, che di reti ne aveva subite fino a quel momento appena 3 in 11 giornate, e pure di battere nell’ultimo turno il sorprendente Cuneo. A proposito di gol, il bomber dei «ramarri» è quel Caio De Cenco il cui cartellino è ancora di proprietà del Pavia (fino al 2018) e che in Friuli ha finora buttato otto volte la palla in rete (tutte su azione) in queste prime 15 giornate di campionato. L’italo-brasiliano, 26 anni, è letteralmente esploso al Pordenone, nelle cui file milita anche Alex Pederzoli, regista del Pavia nella passata stagione: il club azzurro ha deciso di cederlo per far giocare al suo posto La Camera. Entrambi gli ex non sono al meglio ma vogliono giocare questa sfida per loro particolare. Sperando magari di lasciare il segno.

Ore 16.10 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 15.50 – Qui Guizza: sessione finale di cross e conclusioni a rete.

Ore 15.30 – Qui Guizza: provate soluzioni da palla inattiva.

Ore 15.10 – Qui Guizza: prove tecniche di 4-4-2, ballottaggio Giandonato-Mazzocco a centrocampo.

Ore 14.50 – Qui Guizza: assente Corti, sempre più probabile il forfait.

Ore 14.30 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.

Ore 14.00 – (Messaggero Veneto) Anche ieri è rimasto ai box. Ma salvo sorprese ci sarà: troppa la voglia di prendersi una rivincita. Caio De Cenco si sta preparando per giocare contro il Pavia, la sua ex squadra, che ne detiene ancora il cartellino. Il centravanti brasiliano oggi dovrebbe sostenere la seduta di rifinitura e indossare domani la maglia numero 9, pronto a timbrare. Intanto Pederzoli (in foto) è ok. Il regista, altro ex, ieri si è allenato con la squadra. Out invece Talin. Mister Tedino sembra orientato a riproporre il solito 4-3-1-2, con il consueto pacchetto arretrato, il centrocampo con il rientro di Mandorlini (al fianco di Pederzoli e Buratto) e l’attacco con Filippini dietro a De Cenco e Cattaneo (favorito su Finocchio). Il Pavia, che arriva in serata a Pordenone, avrà il mister della Berretti Rossini in panchina. Brini, il nuovo tecnico, lavorerà da lunedì. I biancazzurri stanno vagliando per la gara del Bottecchia un 4-4-2, viste le numerose assenze. A centrocampo dovrebbe essere “scongelato” La Camera, fuori rosa da due settimane. Intanto ieri, al De Marchi, si è visto Daniele Arrigoni, il selezionatore delle under 16 e 18 di Lega Pro. Il ct sarà poi a Porcia domani per visionare dal vivo la Berretti neroverde.

Ore 13.40 – (Messaggero Veneto) Ai play-off preferiscono non pensarci. E’ un obiettivo troppo ambizioso, al momento: meglio puntare a qualcosa di raggiungibile. «Rimanere tra le prime otto: così, la prossima stagione, disputiamo la Tim Cup». L’impresa dell’Alessandria, capace di battere Palermo e Genoa e di approdare ai quarti di finale della “vecchia” coppa Italia, ha caricato anche loro, Giampolo Zuzzi e Maurizio Orenti, i due soci di Mauro Lovisa al Pordenone: ecco l’ambizioso ma fattibile traguardo stagionale, scelto alla vigilia della gara di domani col Pavia, in cui sperano di vedere «un Bottecchia pieno di tifosi neroverdi». Un passo alla volta. I play-off? Meglio andare per gradi. Ci sono società attualmente più attrezzate del Pordenone, sembrano pensare Zuzzi e Orenti. Magari sarà il prossimo obiettivo. Per ora i due soci tengono i piedi per terra, consapevoli delle difficoltà passate, tra la retrocessione e il conseguente ripescaggio. «Intanto sono contento per come sta andando la stagione – afferma Orenti –: stiamo ottenendo buoni risultati e la gente si interessa alla nostra società, anche senza venire allo stadio. E’ importante. E credo che il nostro migliore acquisto, oltre a qualche giocatore, sia stato mister Tedino. Ci ha dato qualcosa in più». «Sono d’accordo – gli fa eco Zuzzi – è un grande lavoratore e ha creato un ottimo gruppo. Adesso speriamo di chiudere bene l’anno, battendo il Pavia in una cornice adeguata di tifosi». La parola post-season non si nomina, per quanto sia raggiungibile. Meglio conservare l’ottavo posto, che dà luogo alla partecipazione alla Tim Cup. Essere in questa competizione porterebbe il team neroverde a scontrarsi con realtà di B e – perché no – sognare di eguagliare team come Alessandria e Spezia, ora ai quarti dopo aver battuto big di A. «Entare in una competizione del genere ci darebbe grande visibilità – spiega Orenti –: abbiamo bisogno di far convergere gli interessi di sponsor e realtà vicine e la coppa Italia dei big darebbe grande lustro al nostro club». «Sarebbe mangifico ripetere l’impresa dell’Alessandria – riprende Zuzzi –. Sognare non costa nulla, anche se è già importante esserci». Il precedente. In Tim Cup il Pordenone ha già giocato: stagione 2013-2014, quella della Promozione in Lega Pro. E ha già centrato l’impresa, vincendo a Nocera Inferiore con i rossoneri di C2 e sfiorando il colpaccio a Pescara col “Delfino”, al tempo team di B. Una competizione che evoca ricordi magici, alla quale i “ramarri” puntano a entrare nuovamente. Prima, però, battere il Pavia di fronte a più tifosi possibile: c’è da chiudere in bellezza il 2015.

Ore 13.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Centrato l’obiettivo-Lattanzio per un Venezia «extra large» in tutti i reparti nonostante l’addio ufficiale di Barreto. Ieri, nell’ultimo giorno del calciomercato dedicato ai trasferimenti dei giocatori di serie D, il club arancioneroverde ha reso noto l’arrivo del 27enne Riccardo Lattanzio, attaccante mancino proveniente dal Nardò nelle cui fila nell’attuale torneo di D ha firmato 10 reti in 13 presenze. Dopo Volpicelli pure Lattanzio torna alla corte di Giancarlo Favarin che già in estate (dopo la promozione tra i pro con la Fidelis Andria) l’avrebbe voluto portare con sè al Pisa in Lega Pro. «Non è stato facile convincere il Nardò a lasciarmi andare – confida Lattanzio – ma non c’è da da tentennare quando ti cercano il Venezia, un ds come Perinetti e un allenatore con cui hai appena vinto un campionato. Ad Andria, con la squadra della mia città, ho finalmente conquistato il primo grande successo della mia carriera, scontato dire che sono qui per fare subito il bis». Per il Venezia – dopodomani al Penzo contro la Triestina (ore 14.30) – il bilancio del mercato è di 4 partenze (il portiere D’Alessandro, il terzino Cantini, la mezzala Malagò, la punta Barreto) e 5 arrivi: tra i pali Andreatta dalla Sacilese, in difesa l’esterno Taddia dalla Calvi Noale, in mediana Marcolini dall’Este, in attacco Volpicelli dal Bisceglie e Lattanzio dal Nardò. In totale mister Favarin si trova a dover gestire ben 28 giocatori con 4 portieri, 9 difensori, 8 centrocampisti e 7 attaccanti, il tutto in attesa che l’apertura del mercato dei professionisti (4 gennaio-2 febbraio) favorisca da un lato lo sfoltimento, dall’altro gli ultimi ritocchi alla rosa dei 12 under con un giovane attaccante. «Favarin è un grande motivatore, se una squadra vale 7 lui sa portarla a 10, fa migliorare i singoli riuscendo a imporre idee chiare – sottolinea Lattanzio, ex Primavera alla Fiorentina -. La «nostra» Andria era proprio forte, ma non come questo Venezia». ALL’ANGELO – Ieri mattina il Venezia ha omaggiato con pacchi regalo, palloni e magliette i bambini del reparto di pediatria dell’ospedale dell’Angelo di Mestre. Il dg Scibilia, i giocatori Innocenti, Cernuto, Modolo, Acquadro e Luciani hanno visitato la «Scuola in pediatria» e i piccoli ospiti impegnati nei compiti e nello studio durante la loro degenza.

Ore 12.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) «Quando ti chiama una realtà come il Venezia, non puoi dire di no». Si presenta così Riccardo Lattanzio, da ieri ufficialmente in arancioneroverde. La finestra di mercato invernale riservata alla serie D si chiude col botto. Le voci degli ultimi giorni si erano fatte sempre più insistenti, ma le trattative con il Nardò sono giunte a buon fine solo nelle ultime ore. In ogni caso ieri pomeriggio l’attaccante ex Fidelis Andria, altro uomo di fiducia di mister Giancarlo Favarin, era al Taliercio per il primo allenamento con la squadra. E sempre ieri è stata comunicata dalla società la rescissione consensuale di Vitor Barreto, come aveva già annunciato il ds Giorgio Perinetti. «Quando ti arriva la chiamata del mister, poi di un direttore come Perinetti, non puoi avere dubbi. Certo ci sono state delle difficoltà a liberarmi perché la società non voleva cedermi», racconta Lattanzio. Difficile, in effetti, rinunciare a un giocatore che ha segnato 10 gol in 13 giornate. E la speranza è che ora faccia altrettanto in laguna. «Devo ringraziare il lavoro svolto dal Nardò che mi ha messo nelle condizioni di fare bene. Qui c’è già una squadra forte, spero di ritagliarmi uno spazio e di arrivare all’obiettivo prefissato. Sono molto contento. Ho fatto un buon inizio, ma non mi devo accontentare di quanto fatto fin qui. E poi, più che i gol, conta vincere il campionato». Con l’Andria di mister Favarin lo scorso anno Lattanzio aveva vinto il girone conquistando la promozione in Lega Pro. «È un tecnico bravo a far diventare da 10 una squadra da 7. Lo scorso anno avevamo una buona squadra, ma il resto lo ha fatto lui a livello di motivazioni». Al Venezia Lattanzio ritrova l’ex compagno di squadra Volpicelli con cui potrebbe ricreare una coppia d’attacco. «Vedremo, in ogni caso io mi adatto molto facilmente ai ruoli. Ho giocato da prima e seconda punta, ma esterno».

Ore 12.30 – (La Nuova Venezia) Arriva anche Lattanzio, termina l’avventura di Barreto. Attacco extra large per il Venezia che al termine del mercato invernale può contare su Carbonaro, Serafini, Maccan, Innocenti, Fabiano, Volpicelli e Lattanzio. Cinque innesti (Andreatta tra i portieri, Taddia in difesa, Marcolini a centrocampo, Lattanzio e Volpicelli in attacco) e quattro partenze (D’Alessandro, Cantini, Malagò e Barreto), una rosa con 28 giocatori, compresi i 4 portieri con 16 senior e 12 under. Il 4 gennaio, fino al 2 febbraio, apre il mercato per i professionisti, qualche movimento in entrata e in uscita potrebbe verificarsi anche con l’anno nuovo. Mancava solo l’ufficialità, anche se il divorzio era scontato da giorni: ieri pomeriggio si sono separate le strade del Venezia e di Vitor Barreto, fiore all’occhiello della campagna acquisiti estiva con tanto di arrivo a sorpresa il giorno della presentazione della campagna abbonamenti, con la risoluzione consensuale del contratto. Barreto non è mai riuscito a decollare in arancioneroverde, non trovando una condizione fisica accettabile, e forse anche le motivazioni giuste, tanto da mettere da parte 5 presenze in campionato con soltanto 172’ giocati, oltre allo spezzone in Coppa Italia (con l’unico gol realizzato) contro la Triestina a Monfalcone. L’ultima apparizione in panchina con l’Union Ripa La Fenadora, due settimane fa, poi la decisione di riflettere per arrivare alla risoluzione consensuale. Primo allenamento al Taliercio, invece, per Riccardo Lattanzio, attaccante pugliese che ha conquistato con Favarin la promozione in Lega Pro con la Fidelis Andria, insieme a Volpicelli, e che fino a domenica ha giocato in serie D con il Nardò. Il biglietto da visita del ventiseienne attaccante di Andria è di tutto rispetto: 10 reti in 13 gare nella stagione in corso con il Nardò, 14 gol in 24 presenze con la Fidelis Andria nel passato campionato di serie D. Cresciuto nelle giovanili della Fidelis Andria, Lattanzio è stato per due anni e mezzo alla Fiorentina (allievi e Primavera), poi ha girato (Vigor Lamezia, Martina Franca, Aprilia e Bisceglie). «Quando arriva l’offerta di una società come il Venezia, non puoi rinunciare», ha spiegato Riccardo Lattanzio, «i dirigenti del Nardò hanno provato a trattenermi, e li capisco, ma poi alla fine anche loro hanno capito la grande chance che avevo e mi hanno lasciato andar via. Sono arrivato in una squadra forte, cercherò di ritagliarmi il mio spazio. L’obiettivo è quello di centrare la promozione, ritrovo sia Favarin che Volpicelli. Il mister è uno che trasmette energia, riesce a ottenere il massimo da tutti i giocatori, anzi alla fine della stagione anche di più. Voglio fare qualcosa di buono per il Venezia». Adesso il pallino passa nelle mani di Giancarlo Favarin in vista dell’ultimo match dell’anno, al Penzo, contro la Triestina, che da ieri è ufficialmente nelle mani del trevigiano Silvano Favarato. Ieri, il collegio della sezione fallimentare di Trieste ha accettato la fideiussione di 500 mila euro. Il nuovo allenatore degli alabardati è Paolo Doardo, ex giovanili del Cittadella.

Ore 12.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) A distanza di una settimana, la sconfitta contro il Brescia brucia ancora. Pasquale Marino però guarda avanti perché il calcio ti concede sempre l’opportunità di riscatto; sabato a Chiavari con la Virtus Entella. «In questi giorni abbiamo lavorato bene, con la concentrazione rivolta a sabato – spiega il tecnico del Vicenza –. La cosa più importante è chiudere al meglio il girone d’andata e fare più punti possibili. Tutti noi sappiamo che dobbiamo rispondere sul campo, il resto conta poco. A livello atletico stiamo bene, nonostante le tre partite in pochi giorni credo che la squadra si sia mostrata sempre brillante e reattiva. Significa che si sta lavorando bene, senza dubbio i risultati ci stanno penalizzando, ma dobbiamo avere la forza di perseguire la nostra idea di gioco e la nostra identità. Con il gioco i punti prima o poi si fanno, e per questo sono senza dubbio fiducioso». Un concetto fondamentale nell’idea del tecnico biancorosso. «Non parlo di bel gioco, ma di gioco, se non si gioca non si vince, non si arriva in porta – sottolinea Marino – una squadra può scegliere di fare una gara difensiva, come il Brescia, ma allora non puoi concedere dieci palle all’avversario senza contare le occasioni sbagliate davanti alla porta e il fallo di mano non visto. Detto questo poi ci sono stati anche i nostri errori, perché dobbiamo essere più cinici davanti al portiere avversario, ma se riusciremo a creare così tanto non potrà sempre andarci tutto storto». La classifica però è peggiorata e di conseguenza il momento è delicato. «Siamo consapevoli di dover dare il massimo e se non basta ancora di più – precisa Marino -. Serve stringere i denti e giocare volendo il risultato a tutti i costi. Non dobbiamo avere distrazioni e non è vero che si pensa già al mercato, ma a recuperare dopo la sosta di gennaio chi ora è indisponibile. L’importante è continuare a credere a quanto stiamo facendo». Punti che servono subito, a partire dalla prossima trasferta in terra ligure. «Andremo ad Entella per fare una partita attenta e gagliarda – precisa Marino – nei momenti di difficoltà serve ferocia agonistica e l’umiltà di pensare di partita in partita. Dobbiamo ritrovarci, ma abbiamo i mezzi per poter risalire».

Ore 11.30 – (Gazzettino) È finita 15-0 l’amichevole del Cittadella con il Vulcania 95 di Santa Maria di Non. Un risultato che va letto nell’ottica dei festeggiamenti per i 20 anni dalla fondazione della squadra amatoriale di Curtarolo, richiamando il battesimo avvenuto proprio con il Cittadella allora allenato da Ezio Glerean. In pratica Roberto Venturato ha sostituito con questa amichevole il test che solitamente la sua squadra effettua a metà settimana con la Berretti di Giulio Giacomin. Venturato ha alternato tutti i giocatori schierando in difesa Pascali (poi nel secondo tempo Scaglia) e De Leidi centrali con Salvi e Cappelletti in fascia, nella ripresa a spostato Cappelletti a destra con Benedetti a sinistra. Spazio a Lora e Minesso a centrocampo, e ha ruotato tutte le punte. Non hanno preso parte all’amichevole Sgrigna, ancora influenzato, mentre Iori, Donazzan, Xamin e Vaccarecci hanno lavorato a parte. Fra i marcatori spiccano Jallow con 4 reti, Bizzotto (3), Litteri (2), Minesso (2), Maniero (2). In vista dell’importante trasferta di domenica a Cremona, le indicazioni su chi sostituirà lo squalificato Pascali non sono indicative, probabilmente perchè il tecnico granata ci tiene a tenere alti gli stimoli di tutti i giocatori a disposizione. In precedenza Daniel Cappelletti aveva sostituito Pascali a Lumezzane e con il Mantova, subentrando poi a Bassano. Ieri Cappelletti è stato provato un tempo in fascia sinistra e uno in quella destra, mentre centrale difensivo è stato schierato De Leidi. «Ho sempre giocato sia in fascia che difensore centrale -sostiene Cappelletti- non saprei proprio quale sarà la scelta del tecnico per Cremona. Siamo tutti a disposizione». Con la Cremonese il Cittadella deve tornare a fare punti, mentre la prestazione c’è stata anche nella sfortunata partita persa con la Feralpi. Riprende Cappelletti: «Ci teniamo a passare un buon Natale sotto ogni aspetto, noi giochiamo sempre per i tre punti e a Cremona avremo un motivo in più». Sull’Alessandria che è prima in classifica e sta sbalordendo l’Italia in Tim Cup, conclude: «Se terrà questo trend merita un plauso, ma alti e bassi ce ne sono per tutti. Noi restiamo concentrati sul nostro percorso». Il Vulcania 95 è sceso in campo con Parpaiola, Pellanda, Marcato, Zandegu, Penzo, Zaramella, Favero, Longo, Favaro, Salvato, Coppo. A disposizione: Rigon, Nalin, Gamba, Giacomazzi, Dozzo, Rizzo, Mazzucco, Ton. Allenatore Michele Longo.

Ore 11.00 – (Mattino di Padova) Per certi versi si può dire che Jallow ha rovinato la festa. A bordo campo, ieri pomeriggio, girava un ritaglio del “mattino di Padova” di 15 anni fa, in cui si descriveva l’amichevole tra il Vulcania ’95 e il Cittadella allora allenato dal “profeta” Glerean, voluta per inaugurare il nuovo impianto sportivo di Santa Maria di Non. Terminò 14-0 per i granata. Ieri il Vulcania ha provato a “difendere” quel risultato, tenendolo fermo sul 14-0 fino all’80’ (e ultimo) minuto della nuova amichevole (in due tempi da 40’) disputata con il Citta. Anticipando di poco il triplice fischio Jallow ha però trovato la rete del 15-0, peggiorando… le statistiche di capitan Rizzo e compagni, generosi amatori curtarolesi. È stata comunque una festa, voluta per celebrare i vent’anni della squadra di casa, con tanto di scambio di gagliardetti con capitan Coralli e “terzo tempo” finale. TANTI GOL, POCHE INDICAZIONI. Troppo netto il divario tecnico esistente perché Venturato potesse sul serio trarre indicazioni utili in vista della trasferta di Cremona di domenica, alle 17.30. Il tecnico del Citta ha fatto ruotare tutti gli uomini a disposizione, tenendo comunque fede al modulo base e iniziando il confronto con Chiaretti trequartista. Sette i gol della prima frazione, otto nella seconda, con Jallow (poker) miglior realizzatore. ALLARME IORI. Fa più notizia, però, snocciolare i nomi di chi non era presente. Donazzan e Xamin sono rimasti a fare terapie al Tombolato. A riposo sono stati tenuti anche Paolucci e Amato (ma solo in via precauzionale), il secondo portiere Vaccarecci, che lamenta un’infiammazione all’adduttore, e Sgrigna, rimasto a casa perché ancora alle prese con l’influenza. E poi c’è Iori, che si è allenato a parte, seguito dal preparatore atletico Redigolo. L’ecografia al polpaccio effettuata mercoledì non ha riscontrato lesioni, ma il regista avverte ancora un leggero fastidio. Un bel grattacapo per Venturato: vale la pena di rischiarlo per l’ultima gara del 2015 o conviene approfittare della sosta per farlo riposare? TIFOSI IN TRASFERTA. Intanto questo è l’ultimo giorno per prenotare la trasferta in pullman organizzata dal Club “Granata Cittadellese” per Cremona. Il prezzo comprensivo di trasporto, pranzo e biglietto d’ingresso allo stadio Zini è di 30 euro. Per le iscrizioni è possibile rivolgersi all’Ortofrutta da Lena, in via Garibaldi. IL TABELLINO. VULCANIA ’95-CITTADELLA 0-15. VULCANIA ’95: Parpaiola, Pellanda, Marcato, Zandegù, Penzo, Zaramella, Favero, Longo, Favaro, Salvato, Coppo. A disposizione: Rigon, Nalin, Gamba, Giacomazzi, Dozzo, Rizzo, Mazzucco, Ton. All. Longo. CITTADELLA 1°T.: Alfonso; Salvi, Pascali, De Leidi, Cappelletti; Schenetti, Lora, Minesso; Chiaretti; Coralli, Bizzotto. CITTADELLA 2° T.: Scomparin; Cappelletti, Scaglia, De Leidi, Benedetti; Lora (20’ Minesso), Pascali, Maniero, Bobb; Jallow, Litteri. All. Venturato. RETI: pt 3’ Chiaretti, 12’ Coralli, 13’, 27’ e 35’ Bizzotto, 25’ e 33’ Minesso. St 1’, 14’, 37’ e 40’ Jallow, 20’ e 28’ Litteri, 22’ e 26’ Maniero. ARBITRO: Bortolami (Brasola-Miolo).

Ore 10.30 – (Gazzettino) Ha citato Parlato, lei era molto legato all’ex allenatore. «Lo sento sempre, è abbastanza tranquillo. Sono cose che capitano nel calcio, tornerà più forte di prima». Che impressione le ha fatto Pillon in queste prime settimane? «È entrato in punta dei piedi, ci ha trasmesso i suoi concetti senza comunque esagerare per non creare confusione. In questo momento c’è compattezza e i risultati si stanno vedendo». Proprio alla luce delle due vittorie, era giusto procedere all’avvicendamento in panchina? «Questo non lo so, ma il calcio è così: cambi e vinci. Ci mancava un pò di fortuna e di concretezza in più, e alla fine è arrivata». Nel mirino c’è il Bassano, avversario che si preannuncia tosto. «Una bella partita, loro si sono ripresi. Hanno quattro attaccanti molto pericolosi, ma dobbiamo cercare di fare la prestazione al massimo per portare a casa più punti possibile. Sarebbe un bel regalo per noi, la società, i tifosi e ci consentirebbe di passare un Natale tranquillo». PUGGINA. Tanti auguri all’ex presidente biancoscudato Marino Puggina che compie oggi 95 anni.

Ore 10.20 – (Gazzettino) Il dirottamento del brasiliano come esterno basso lascia presupporre il ritorno al centro del pacchetto arretrato di Niccolini, che appare decisamente in pole position per rimpiazzare Dionisi. «C’è questa possibilità che io giochi centrale e Diniz a destra. Quando sono stato chiamato in causa ho sempre cercato di dare il massimo per aiutare la squadra, se toccherà a me darò tutto per cercare di continuare questa striscia positiva. Io, Diniz, Fabiano e Favalli abbiamo sempre fatto bene insieme, siamo giocatori esperti e ci daremo una mano». Nelle precedenti due uscite targate Pillon è rimasto in panchina, rientrare in una squadra rinfrancata da due successi può essere più agevole. «Quando entri in una squadra che va bene i meccanismi sono un pò più semplici. Qualcosa è cambiato soprattutto nella linea difensiva dato che Pillon vuole qualcosa di diverso rispetto a Parlato, ci stiamo lavorando molto e cerchiamo di fare bene. La linea è più alta, bisogna stare più corti possibile e a vedere i risultati qualche vantaggio c’è stato. Speriamo di continuare».

Ore 10.10 – (Gazzettino) Corti rischia seriamente di saltare la sfida con il Bassano. Non sono incoraggianti i segnali arrivati dall’allenamento di ieri per il centrocampista, che continua a lamentare dolore per la contusione all’osso sacro rimediata con la Giana Erminio. Dopo qualche minuto in mezzo al campo per seguire le direttive tattiche di Pillon insieme ai compagni, ha fatto rientro anticipato negli spogliatoi. La sua assenza (probabile) nell’ultima partita dell’anno andrebbe così ad aggiungersi a quella già sicura di Dionisi, che resterà ai box per squalifica. Il che significa che il tecnico dovrà rivedere l’undici di partenza che ha presentato in fotocopia nelle vittorie con Albinoleffe e Giana. Nelle esercitazioni tattiche e nella partitella finale con riguardo al centrocampo sono state provate le coppie Bucolo-Giandonato e Ramadani-Mazzocco, mentre nel pacchetto arretrato si è registrata la conferma dell’impiego di Diniz come terzino destro.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) L’ALTRO VERSANTE. Storie di ex che si incontrano dopo anni, incroci che sui campi di calcio molto spesso il caso si diverte ad organizzare. Come quello di un ragazzo padovano che è cresciuto fin da piccolo con la maglia biancoscudata, ma che all’Euganeo domenica scenderà con quella giallorossa del Bassano. È Davide Voltan, uno dei talenti più promettenti sbocciati nel settore giovanile biancoscudato, uno dei tanti ragazzi partiti per altri lidi quando, due estati fa, è crollato tutto il carrozzone di Penocchio. E dire che quando Bergamin e Bonetto fecero partire il progetto dei Biancoscudati Padova, quel ragazzo lanciato in prima squadra da Pea, e poi valorizzato da Marcolin e Mutti, sarebbe anche potuto tornare: «Vero, avevo parlato con De Poli e con il presidente, ma decisi di fare una scelta diversa. Non perché avessi qualcosa contro il nuovo Padova, ci mancherebbe, ma dopo essere rimasto a piedi per colpa del fallimento volevo cambiare aria, sarebbe stata una situazione nella quale non mi sarei sentito completamente a mio agio, visto tutto quello che era successo. Quindi attesi altre proposte, e a inizio settembre accettai il Crotone. E anche se col senno di poi è stata un’annata difficile, credo che anche tornando indietro rifarei la stessa scelta: senza il fallimento sarei rimasto di sicuro, ma in una situazione così pesante preferii cercare qualcos’altro. Domenica tornerò da avversario, ma Padova è casa mia, è sempre la mia squadra, e anche se le nostra strade si sono divise non posso dimenticarla».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) E così è stato anche ieri: dopo il riscaldamento a ritmi blandi, al primo pallone calciato Corti si è fermato abbandonando la seduta e facendo scattare l’allarme a centrocampo. «Mi scoccerebbe molto non poter giocare. Domenica sarà una partita dura, perchè il Bassano è una bella squadra, e se sono sopra di noi qualche motivo ci sarà: sarebbe bello vincere per ridurre il gap con le prime. Noi stiamo bene, dopo queste due vittorie l’autostima ci sta spingendo a migliorare ancora». Peccato solo che sulla panchina del Bassano, domenica, siederà Stefano Sottili, con cui a Varese Corti non deve aver avuto un gran rapporto: «Preferirei non parlarne, non mi va proprio», taglia corto il centrocampista. «Non ci trovavamo e la situazione si è trascinata tutto l’anno. Domenica mi piacerebbe vincere, ma non certo per fare un dispetto a lui: non avrò nulla da dirgli, né tanto meno da dimostrargli». In ogni caso, da oggi scatta a centrocampo il toto-sostituto: Giandonato e Mazzocco si giocano il posto di Corti, qualora davvero non riuscisse a recuperare.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Quello che sembrava un allarme ormai prossimo al rientro, ieri è diventato una sirena spiegata che alla Guizza è risuonata forte nelle teste di tutti, in primis di mister Bepi Pillon. Daniele Corti rischia di dover alzare bandiera bianca, e di non essere a disposizione per la gara di domenica col Bassano: una “tegola” in piena regola, perché perdere uno dei perni della squadra significa gioco forza dover rivedere un po’ tutto l’assetto. E già dall’allenamento di oggi, alle 14.30, si comincerà a capire quale contromisura potrebbe adottare il tecnico biancoscudato. SENSAZIONI NEGATIVE. Ieri pomeriggio, dopo due giorni di sedute a parte, il centrocampista giunto dal Varese avrebbe dovuto rientrare in gruppo. Ma la forte botta al coccige rimediata sabato a Gorgonzola da Pinto, centrocampista della Giana, si è rivelata più dolorosa del previsto. «Faccio una prova insieme al gruppo», ci aveva detto Corti prima dell’allenamento, «ma la vedo un po’ dura. La ginocchiata che ho preso mi fa ancora male, e stando a quelle che sono le mie sensazioni, propendo più per l’ipotesi negativa.. Ho provato a forzare il recupero, ma anche provando semplicemente un allungo sento ritornare il dolore».

Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) «Mi vien da dire che se non è successo quella volta, è difficile che succeda in futuro. Se dovessimo mai decidere di lasciare Bassano, penso che sarebbe per una big: la Fiorentina è la prima che mi viene in mente, magari altre. Il concetto è che noi vogliamo fare calcio non per pubblicità, non ne abbiamo bisogno. Ma perché ci piace lo sport nel suo concetto più puro. E a ben guardare è più semplice coltivare questo concetto in provincia piuttosto che in città, nelle grandi piazze. Pensate a Bonacini e a Squinzi, al Carpi e al Sassuolo, allo stesso Chievo, a noi…». Gli intrecci sulla Padova-Bassano ci sono, ma per un motivo o per l’altro c’è sempre qualche intoppo a mettere i bastoni fra le ruote. Basti pensare a Iocolano e a Bizzotto corteggiati a lungo dal Padova: «La scelta di Bizzotto ha sorpreso anche noi – chiude Rosso – è stata fatta col cuore che con la testa. Ci ha scelto, ne siamo orgogliosi e felici. Iocolano è il nostro capitano, ci ha detto che se fosse andato via sarebbe stato soltanto per salire di categoria. E così è stato. E domenica? Se devo fare due nomi, dico Pietribiasi e Neto Pereira, proprio bravo quel “vecchiotto”…. E poi, che derby sia: ci temiamo entrambe, vediamo come finisce».

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) «Mio padre è una persona riservata – sorride – che non ama troppo l’esposizione mediatica. Parla poco, di calcio ancora meno. Poi è una settimana particolare, non so nemmeno come si sia organizzato per la partita. So che hanno chiamato tanti amici, del resto la nostra famiglia è ancora a Brugine. Mia madre era “quasi padovana”, fra Vigonza e il veneziano, io sono nato a a Marostica, dove vivo. Altro? Il vicepresidente Roberto Masiero è di Brugine come mio padre, ma credo che nessuno di noi per una serie di ragioni si senta legato al Calcio Padova. Non è un’offesa: ma io sono sempre vissuto nel vicentino, mio padre dai 20 anni in avanti si trasferì e lasciò la casa di famiglia. Ma è un derby in famiglia a tutti gli effetti, anche se a casa nostra si tifa Milan e Bassano». E pensare che ci fu un’occasione, fra la fine del 2010 e il 2011 in cui Rosso e il Padova potevano essere sposi. Ci si andò vicini, forse non vicinissimi, ma ci fu una trattativa (riservatissima) per la cessione del club a Mister Diesel: «Qualcosa sì – abbozza il presidente – io non fui coinvolto, ma diciamo che c’era una grossa spinta dal padovano».

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) «Pochi sanno che sono cresciuto in una fattoria. Sono orgoglioso delle mie radici e dell’educazione che ho ricevuto. La fattoria dei miei genitori era (ed è) a Brugine, a poco più di cento chilometri dalla Diesel» (Renzo Rosso, Be Stupid). Per il ritorno alle origini di Mister Diesel basterà attendere le 14 di domenica quando, per la prima volta, Padova e Bassano si affronteranno in un campionato di calcio professionistico: «Poteva succedere l’anno scorso – sorride il figlio Stefano, presidente del club giallorosso – ma poi sapete tutti purtroppo che fine ha fatto il Padova…». La ferita, del resto, sanguina ancora, nonostante la tenacia, il coraggio e la bravura di Giuseppe Bergamin e Roberto Bonetto, capaci di far risorgere dalle ceneri un club che non c’era più. Sparito dopo 104 anni di storia e qualcuno di malagestione. Padova-Bassano è anche Rosso contro il suo passato. Renzo, che ha una settimana «full» declina e non apre l’album dei ricordi. Stefano ne fa le veci, come sempre per il piccolo Bassano Calcio, e lo fa per lui.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Diniz al posto di Dionisi (squalificato), Niccolini centrale con Fabiano, Corti sempre più in dubbio e a forte rischio esclusione. Il giovedì di lavoro alla Guizza regala indicazioni interessanti per Pillon in vista del derby col Bassano. La situazione che preoccupa di più è quella che interessa l’ex centrocampista del Varese, toccato duro a Gorgonzola e difficilmente recuperabile in vista del match. Che, con il passare delle ore, calamita attenzioni e interesse, anche perché dai piedi del Grappa arrivano indicazioni importanti. Germinale e Maistrello non ci saranno (gravi infortuni, il secondo è in ripresa, il primo starà fuori a lungo), Cenetti è out , gli acciacchi vari di diversi giocatori condizioneranno le scelte di Stefano Sottili, così come quelle di Pillon. Al posto di Corti se la giocano Ramadani e Mazzocco, mentre per Giandonato sembra alle porte una nuova panchina. Per le sentenze definitive, ancora 48 ore, o giù di lì.

Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Alessandria 30, Cittadella 29, Bassano e FeralpiSalò 27, Reggiana 24, Pavia e SudTirol 23, Cremonese, Cuneo e Pordenone 22, Padova 21, Pro Piacenza 19, Giana Erminio 18, Lumezzane 16, Mantova 14, AlbinoLeffe 11, Renate 9, Pro Patria 6.

Ore 08.20 – Lega Pro girone A, quindicesima giornata: Cuneo-Pordenone 0-1 (Filippini (Pn) al 37′ st), Pro Patria-Cremonese 1-0 (D’Alessandro (Pp) al 1′ pt), Alessandria-SudTirol 2-1 (Bocalon (Al) al 5′ pt e al 20′ pt, Kirilov (St) al 34′ st), Giana Erminio-Padova 1-2 (Altinier (Pd) al 28′ pt, Neto Pereira (Pd) al 2′ st, Bruno (Ge) al 31′ st), Pavia-Lumezzane 0-2 (Cruz (Lu) al 23′ pt, Sarao (Lu) su rigore al 7′ st), AlbinoLeffe-Reggiana 0-1 (Siega (Re) al 16′ pt), Cittadella-FeralpiSalò 0-2 (Romero (Fs) al 10′ st, Bracaletti (Fs) al 23′ st), Pro Piacenza-Mantova 0-0, Bassano-Renate 2-0 (Stevanin (Ba) al 29′ st, Fabbro (Ba) al 47′ st).

Ore 08.10 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.00 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Macron Store, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 17 dicembre: Allenamento pomeridiano per i Bincoscudati, Corti prova ma si ferma dopo pochi minuti.




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