Live 24! Padova-Bassano, la vigilia: Corti non ce la fa, Mazzocco leggermente favorito su Giandonato

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Ore 21.40 – (Il Piccolo) «Nulla cambia!»: già il titolo piuttosto esplicito del comunicato emesso ieri, rende l’idea di come la Curva Furlan abbia accolto il passaggio delle redini dell’Unione Triestina 2012 da Pontrelli a Favarato. La nota dei tifosi della curva infatti è molto secca nel confermare la posizione del gruppo nei confronti della nuova proprietà, che non muterà di una virgola: «Considerati gli ultimi fatti che hanno portato mutamenti societari in seno all’Unione Triestina 2012 – dice il comunicato – ci teniamo a confermare il disconoscimento di questa, come la squadra rappresentante Trieste da quasi un secolo; non notando, tra l’altro, nessuna discontinuità con le passate e deleterie gestioni del recente passato». La conseguenza è che non c’è all’orizzonte nessuna riapertura nemmeno sul discorso del marchio. Anzi, i tifosi più caldi fanno capire che i loro progetti sono altri: «Rimaniamo lontani, ovviamente, dal poter e voler ridiscutere la questione marchio – continua la nota – e quindi il riconoscimento stesso di questa squadra, essendo noi definitivamente orientati verso altre soluzioni». Pertanto il gruppo della curva continuerà a ignorare le sorti dell’Unione 2012, anzi, giusto per mettere subito in chiaro le cose, erige un muro a qualsiasi possibilità di dialogo con la nuova proprietà: «Continuerà quindi il nostro dissenso – conclude il comunicato – che si manifesta nel non seguire questa squadra nè in casa nè tantomeno in trasferta. Chiudiamo ogni possibilità di dialogo con questa società e chi la rappresenta, lavorando già dal mese di gennaio per una soluzione completamente diversa».

Ore 21.20 – (Il Piccolo) Una lista di ben 20 giocatori svincolati, ma anche due ritorni per certi versi inattesi. Ieri mattina, con un comunicato l’Unione Triestina 2012 ha in pratica tirato una riga su oltre tre quarti della rosa che aveva iniziato la stagione. Qualcuno era fuori da tempo altri hanno chiuso il rapporto in questi giorni. E nell’elenco c’è anche Beghin, che la nuova proprietà fino a giovedì sera dava per sicuro rientrante. Gli altri svincolati sono Solinas, Pettarin, Kabine, Migliorini, Mattielig, Zanardo, Zubin, Ricci, Pramparo, Catalano, Zottino, Proia, Di Piero, Pontrelli, Baggio, Santoni, Berto, Morelli e Battaglini. Ma se è sfumato il ritorno di Beghin, la Triestina può contare sul rientro di un altro difensore centrale, ovvero Luca Piscopo, che dopo l’ultimo periodo burrascoso con Pontrelli, con la nuova proprietà è ritornato nei ranghi. Ma non è l’unico ritorno: ieri al lavoro a Prosecco si è vista un’altra faccia nota, ovvero quella di Andrea Loperfido, il centrocampista classe 1997 che aveva già militato con la Triestina lo scorso anno e che in questa stagione stava giocando nell’Ufm. Un ritorno prezioso il suo soprattutto sul fronte under, anche se purtroppo per problemi burocratici non sarà disponibile già domani a Venezia. Tornando a Piscopo, la difesa sembra l’unico reparto sufficientemente fornito in questo momento, considerato che oltre a lui ci sono Andjelkovic, Crosato, Ciave, eventualmente anche Miani e quel Di Dionisio che ultimamente si è scoperto buon difensore centrale. Per il resto, domani a Venezia si cercherà di arrangiarsi con gli altri giocatori rimasti (Spadari e Giordani) e con molti elementi della Juniores. La società ha fatto capire infatti che il mercato vero sarà quello con elementi della Lega Pro, che però potranno arrivare solo a gennaio. In questo momento, pertanto, non si vuole intasare la rosa prendendo giocatori solamente per la partita di Venezia, che sarà quindi consapevolmente affrontata in totale emergenza. È vero, sono arrivati i 6-7 elementi nuovi già citati ieri, ma sono tutti in prova e in corso di valutazione, non dovrebbero esserci nuovi tesseramento per la partita di domani.

Ore 20.50 – (Corriere delle Alpi) La varicella ferma Stefano Mosca. Il terzino agordino sarà costretto a saltare la trasferta di domani a Motta di Livenza e tornerà quindi in campo a gennaio. Sembrava solamente un attacco febbrile quello che aveva colpito il ragazzo, ma successivamente esami più approfonditi hanno rivelato la presenza del virus e Mosca dovrà così restare a riposo almeno per una settimana. Yari Masosch, che sembrava dovesse saltare sicuramente il match contro la Liventina per una botta al quadricipite non ancora del tutto assorbita, verrà comunque convocato ma il suo utilizzo verrà valutato da Roberto Vecchiato solo all’ultimo istante. Questa mattina la banda gialloblù sosterrà la rifinitura prima della sfida. «La Liventina è una squadra alla quale dovremo prestare molta attenzione», commenta l’allenatore del Belluno, Roberto Vecchiato, «quella trevigiana è una formazione propositiva, che esprime un buon calcio. Ha un parco giocatori importante, gente che ha militato anche nei campionati professionistici; una squadra quindi molto competitiva e che sta disputando una grande stagione. Nelle ultime giornate la Liventina non ha raccolto molti punti, questo è vero, ma la sua posizione di classifica, soprattutto essendo una neopromossa, è senz’altro più che soddisfacente. Dovrò sicuramente rinunciare a Mosca, che in settimana non ha svolto neanche un allenamento a causa della varicella, mentre Masoch sta recuperando dalla contusione al quadricipite ma non possiamo ancora esprimerci con certezza in merito al suo possibile utilizzo domani. Chiunque scenderà in campo comunque darà il massimo e farà la sua parte. Sarebbe davvero fantastico chiudere questo 2015 con una vittoria e faremo di tutto per ottenerla». Con una vittoria la squadra di Piazzale della Resistenza salirebbe a 34 punti, un ottimo bottino raccolto in diciannove partite. Dopo sarà la volta della pausa natalizia e si ritornerà in campo il 6 gennaio per il turno infrasettimanale in trasferta contro il Tamai. Quattro giorni dopo Corbanese e compagni attenderanno tra le mura amiche il neo promosso Calvi Noale.

Ore 20.20 – (Gazzetta di Reggio) Arrivano buone notizie dall’infermeria granata in merito ai due giocatori che si erano fermati durante la seduta di giovedì mattina a Villalunga: sia Max Pesenti che Paolo Bartolomei saranno a disposizione del tecnico Alberto Colombo per la sfida di campionato che domani, con fischio d’inizio alle ore 17.30 allo stadio Città del Tricolore, contrappone la Reggiana alla capolista Alessandria. All’allenamento di ieri in via Agosti infatti entrambi erano presenti, il toscano solo al differenziato insieme a Yuri Meleleo ed Andrea Parola ma c’è grande ottimismo, mentre l’ex Albinoleffe era regolarmente in gruppo nonostante fosse quello che, alla vigilia, destasse le maggiori preoccupazioni. A questo punto le frecce nell’arco del trainer aumentano, soprattutto per quanto riguarda eventuali aggiustamenti in corsa dato che l’undici titolare non dovrebbe riservare molte sorprese, a partire dal nuovo modulo 3-5-1-1: a guidare la difesa ci sarà il rientrante Minel Sabotic che dialogherà con Ale Spanò e Paolo Frascatore; la linea di centrocampo sarà composta da Vasile Mogos, Mirko Bruccini, Dario Maltese, Federico Angiulli e Nicholas Siega; davanti ritorna Raffaele Nolè, dopo la sosta forzata in panchina per l’affaticamento che lo aveva colpito la settimana scorsa, a fare da spalla al bomber Rachid Arma. Stamattina ( ore 11 ) la squadra sosterrà l’ultima rifinitura dell’anno e poi il consueto ritiro a Correggio.

Ore 20.00 – (Gazzetta di Reggio) «Aveva la palla Sacco, a lato della nostra area di rigore. Mi fece un passaggio in profondità. Caddì a terra, ma riuscii a riprendere velocità. Mi affrontò a metà campo Barbiero, lo feci secco e andai in porta. E feci un gan gol». Sono passati 40 anni ma Sileno Passalacqua ricorda molto bene quello che accadde all’83’ di Reggiana-Alessandria, spareggio valido per la permanenza in serie B, quando fissò il risultato sul 2-1. Un ricordo che condivide con i tifosi granata, non solo i 4mila che andarono allo stadio San Siro di Milano il 26 giugno 1975. Anche grazie a quel gol, che si può ammirare su Youtube con le immagini commentate da Pier Paolo Cattozzi per Telereggio, Passalacqua è stato votato dai tifosi come uno dei 14 eroi granata di tutti i tempi e sarà effigiato sui muri del Mirabello. Un ricordo che si porta dietro da 40 anni… «Certamente. Giocammo il 22 giugno contro il Foggia. Vincemmo 3-0 a guadagnammo lo spareggio con l’Alessandria pochi giorni dopo. Mi ricordo che a San Siro eravamo stanchi. Una partita difficile». Poi fece quel bellissimo gol, in grande velocità. «Un gol che ha cambiato la mia carriera. Dovevo andare al Genoa. Avevo già una trattativa in corso. Mi chiesero tutti di rimanere, soprattutto i tifosi. E rimasi. L’anno dopo siamo retrocessi». Per lo spareggio partirono 37 pullman da Reggio e 5 dalla Bassa. Più tante auto. E al ritorno una grande festa. «Mi ricordo che l’autostrada era intasata. Incontravamo i pullman e le auto dei tifosi. Poi si arrivò a Reggio, andammo a mangiare in centro, c’erano anche tanti tifosi con noi. Una bellissima notte. Ero il salvatore della mia patria, Reggio. Una grande soddisfazione, che mi emoziona ancora». Una notte che l’ha consegnata alla storia granata. «Alla Reggiana ho fatto anche molto altro. Sono rimasto otto stagioni, di cui sei in B e due in C. Sono molto contento di essere ricordato con affetto». Le sue qualità di ala molto dinamica le avrebbero consentito di giocare anche nel calcio più veloce di oggi. «Sì, ero veloce, ma anche un dribblomane. Per questo il pubblico di Reggio alle volte mi beccava, perché tenevo sempre la palla. Oppure qualcuno pensava facessi un po’ il boss, scegliessi io la squadra…». Oggi il vicepresidente granata è Sisto Fontanili, che conobbe all’epoca a Reggio. «Sì, con lui avevo un bel rapporto, e mi ha invitato a venire a Reggio e lo rivedrò molto volentieri». Il suo carattere Passalacqua non è mai stato facile però… «Avevo la lingua lunga, non le mandavo a dire. E spesso ho discusso con presidenti e allenatori. Sono fatto così. Anche dopo quando ho allenato tante squadre in Toscana, mi hanno mandato via anche quando ero secondo in classifica. Devo dire però che ho un bel ricordo di tanti presidenti e dirigenti granata, penso a Degola, Visconti, Lari…». Dopo lo spareggio la sua storia ha incrociato ancora quella dell’Alessandria. «E quelli sono ricordi brutti. Nel 1981 passai dal Perugia, in serie A, all’Alessandria. Ma giocai 6 partite, segnai un gol e poi andai via. Discutevo con l’allenatore, avevo sempre in mente la partita di San Siro. Un impatto tremendo». Che ricordo ha del Mirabello? «Uno stadio fantastico. Giocare lì era meraviglioso». Lei vive nel suo paese natale, Ponte a Buggiano, in provincia di Pistoia. Che rapporto ha con Reggio? «E’ nel mio cuore. Mio figlio David, calciatore, è tifosissimo della Reggiana e amico del Gruppo Vandelli, sono venuti anche al suo matrimonio». Finito di giocare cosa ha fatto? «Ho lavorato in una ditta di piumini, la Ciesse, poi in un asilo. Alla fine sono riuscito ad andare in pensione e ho allenato varie squadre, oggi mi occupo delle giovanili di una squadra della mia zona». Quando tornerà a Reggio? «Sono d’accordo con Sisto che voglio far visionare due o tre dei mie ragazzi alla Reggiana». Cosa vuole dire prima della sfida Reggiana-Alessandria? «Chiedo alla Reggiana di farmi emozionare ancora. Io tiferò per lei».

Ore 19.30 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Alessandria 30, Cittadella 29, Bassano e FeralpiSalò 27, Pavia e SudTirol 26, Reggiana 24, Cremonese, Cuneo e Pordenone 22, Giana Erminio e Padova 21, Pro Piacenza 19, Lumezzane 16, Mantova 15, Renate 12, AlbinoLeffe 11, Pro Patria 7.

Ore 19.20 – Lega Pro girone A, fischio finale: FeralpiSalò-Giana Erminio 0-2, Pordenone-Pavia 0-2.

Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Gestire un Venezia di 28 elementi, seppur con 12 under, non lo «spaventa» e anzi è un vero e proprio invito a nozze per Giancarlo Favarin. «Bene così, gli innesti di mercato hanno elevato ancora la qualità del nostro organico – l’analisi del tecnico arancioneroverde -. Avere tanti giocatori di livello è una garanzia, in tutti i reparti ma soprattutto in avanti perché è con gli attaccanti che si vincono i campionati». A proposito di punte domani Favarin con la Triestina (ore 14.30 stadio Penzo) avrà a disposizione Lattanzio e Volpicelli, lo scorso anno promossi in Lega Pro con l’Andria guidata proprio dal mister pisano. «Ci daranno una grossa mano e ci volevano innesti di spessore dopo l’addio di Barreto. Mi sarebbe piaciuto allenarlo perché non capita tutti i giorni di poter contare su un calciatore di quel calibro: tuttavia mancando i necessari presupposti è giusto sia finita così». Quella che chiuderà il 2015 e l’andata sarà la classica sfida tra due «nobili decadute», ma per gli alabardati (terz’ultimi con 19 punti a -22 dai lagunari, secondi) il caos e i problemi societari sembrano non finire mai. «Sta solo a noi far sì che i loro problemi, uniti al fatto di esser reduci dal 6-0 in casa del Giorgione, non diventino un’insidia. Ai miei ragazzi l’ho detto chiaro, a fine primo tempo la Triestina dovrà già essere in laguna. A Castelfranco abbiamo disputato una grande gara, siamo in crescita sul piano tecnico e tattico, la confidenza col 4-2-3-1 aumenta e non è detto che a gennaio passeremo al 3-4-3 rinunciando ai 4 attaccanti». L’undici anti-Triestina ricalcherà quello che ha travolto il Giorgione, con il solo Maccan e forse Calzi in infermeria. «Giusto dare continuità alla formazione, Serafini dietro alla prima punta può essere devastante. Il Campodarsego è a +3 e probabilmente si merita di chiudere l’andata in testa, tanto a noi interessa vincere l’8 maggio». Domani fischierà la 40enne livornese Carina Susana Vitulano, già al Penzo il 22 maggio 2011 per il derby vinto 3-2 dal SandonàJesolo che eliminò il Venezia di Luppi dai playoff di serie D.

Ore 18.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) «Ho trovato un ambiente carico di entusiasmo. La squadra si sta allenando a mille». Matteo Marcolini è arrivato poco più di una settimana fa ma, vista la precedente esperienza in arancioneroverde con mister Favarin, si è ambientato subito. E già domenica scorsa il centrocampista arrivato dall’Este ha disputato uno spezzone di partita, chiusa con la goleada sul Giorgione. «Vincere così è stata la ciliegina sulla torta, ci ha dato fiducia ed entusiasmo». Non è escluso che domani al Penzo (ore 14,30) contro la Triestina, Marcolini possa aumentare il numero di minuti in campo, se non addirittura partire da titolare. «Sono consapevole di essere arrivato in una squadra forte, la concorrenza è tanta. Ma questo — osserva il giocatore arancioneroverde — è normale in una società che ha ambizione. Io mi voglio impegnare al massimo durante la settimana per mettere in difficoltà il mister quando dovrà scegliere chi mandare in campo». E la scelta per Favarin ha questo punto è molto ampia, dopo l’arrivo non solo di Marcolini e di Taddia, ma anche dei due nuovi attaccanti Lattanzio e Volpicelli. La rosa al momento conta 25 giocatori, con l’attacco che ora ha ben sette elementi da giostrare. E c’è sempre l’intenzione di inserire in questo reparto un under, quando aprirà il mercato di gennaio. «La prima impressione sui nuovi giocatori è positiva e poi il mister li conosce bene. E’ importante avere una rosa ampia — aggiunge Marcolini — perché questo ti consente di non lasciare nulla al caso e di poter essere sempre al top, anche in caso di assenze per infortuni o squalifiche». Domani all’appello mancherà Denis Maccan, alle prese con un problema muscolare che però dovrebbe essere in via di risoluzione. Qualche problema anche per Calzi, tanto che mister Favarin deciderà all’ultimo se convocarlo o meno. La formazione dovrebbe ricalcare quella di domenica scorsa, mentre in panchina si vedranno i nuovi arrivi. L’ultima giornata del girone d’andata incoronerà la squadra campione d’inverno e il Venezia dovrà tifare per il Mestre, sperando che faccia uno «sgambetto» all’attuale capolista Campodarsego. In caso di sconfitta dei padovani e di contemporaneo successo degli arancioneroverdi in vetta si ritroverebbero entrambe le contendenti, ma il titolo andrebbe al Venezia: pur avendo pareggiato nello scontro diretto, la differenza complessiva dei gol (27 a 18) premierebbe la squadra di Favarin. «Noi – chiude Marcolini – dovremo pensare a vincere la nostra partita, senza farci distrarre. Ma è chiaro che un pensiero al risultato del Campodarsego lo faremo».

Ore 18.20 – Lega Pro girone A, fine primo tempo: FeralpiSalò-Giana Erminio 0-1, Pordenone-Pavia 0-1.

Ore 18.00 – (La Nuova Venezia) «Sono molto contento delle operazioni di mercato, non mi spaventa avere una rosa numerosa, questo alzerà il tasso qualitativo anche degli allenamenti, oltre a garantirmi una grande libertà di scelta». Giancarlo Favarin si avvicina a grandi falcate verso l’ultimo appuntamento dell’anno contro la Triestina, partita che chiude anche il girone d’andata. Fuori gioco Maccan per infortunio, anche Calzi è in dubbio dopo avere scontato a Castelfranco la giornata di squalifica, mentre gli ultimi innesti in attacco, Volpicelli e Lattanzio, partiranno inizialmente in panchina e la sensazione è che il tecnico pisano non cambierà volto alla squadra che ha rifilato sei reti al Giorgione. Difficile anche preparare una partita senza sapere esattamente quali avversari il Venezia si troverà di fronte, considerando la rivoluzione in atto in queste ore alla Triestina. «Credo che questo sia il problema minore» sostiene Favarin, «dobbiamo pensare solo a noi, poi che di fronte ci sia la Triestina o un’altra squadra poco importa. Avevo chiesto nove punti nelle ultime tre gare del girone d’andata, dobbiamo solo vincere, e solo al termine della partita andare a vedere il risultato del Campodarsego. Barreto è andato via? Era un giocatore che avrei voluto allenare, perché non so se ne troverò un altro con la sua carriera e le sue qualità, ma se ha valuto andar via, va rispettata la sua scelta». Chi è ritornato a correre da una parte all’altra del campo è Guglielmo Vicario, anche a ogni gol dei compagni va ad abbracciare il bomber di turno. «Domenica mi è capitato tante volte, spero che si ripeta anche contro la Triestina. Mi piace condividere i momenti di gioia dei compagni». Con dieci reti incassate il Venezia è la miglior difesa del girone C, Vicario non prende gol da 270’ e nelle ultime dieci partite si è inchinato solo quattro volte (con Tamai ed Este), mantenendo inviolata la porta negli altri incontri. «Abbiamo raggiunto un buon equilibrio, concediamo pochissimo agli avversari grazie al lavoro di tutti, a cominciare da quello degli attaccanti». Il Venezia non pende gol, ma fino a domenica scorsa faticava a segnare. «Ci voleva una vittoria ampia come quella di Castelfranco» conclude il portiere, «adesso dobbiamo proseguire su questa strada». La partita di domani contro la Triestina sarà diretta da Carina Susana Vitulano, trentottenne di Livorno, che è già stata al Penzo nel maggio del 2011 per dirigere la sfida dei playoff tra Unione Venezia e JesoloSandonà.

Ore 17.40 – (Gazzettino) Il Cittadella a Cremona troverà sulla strada uno dei tanti ex sparsi in giro per la penisola, che cercherà di fare tutto il possibile per mandare di traverso il panettone alla squadra di Venturato. A vestire la casacca grigiorossa c’è Alessio Benedetti, in maglia granata nell’ultima sfortunata stagione di serie B, e ora in cerca di rilancio proprio alla Cremonese, una delle formazioni più attrezzate della categoria. La compagine allenata da Fulvio Pea sta però stentando aldilà delle aspettative. «Ci manca qualche punto, ci siamo allontanati dalle zone alte della classifica», ammette Benedetti. Che cerca di fornire una spiegazione alle difficoltà incontrate: «Dobbiamo sostanzialmente migliorare nella costruzione della manovra. Siamo bravi di fronte ad avversari che fanno gioco, che cercano di imporre il possesso-palla perché riusciamo ad esprimere al meglio le nostre caratteristiche, che sono quelle di una squadra che aspetta per poi conquistare il pallone e ripartire di rimessa. Quando invece affrontiamo formazioni che si difendono e che restano sostanzialmente nella propria metà campo, fatichiamo ad imporci. Stiamo lavorando sodo sotto questo punto di vista, perché non vogliamo perdere ancora punti in graduatoria». Che gara sarà quella di domani? «Me la immagino all’insegna dell’equilibrio, perché si affronteranno due compagini forti, quindi non penso che una riesca a schiacciare l’altra. Vincerà l’incontro chi riuscirà a sfruttare di più le occasioni che si creeranno nel corso dei novanta minuti». Il Cittadella è reduce da una giornata storta, dove ha costruito tanto ma è stato beffato dal Feralpisalò: arriverà a Cremona con il dente avvelenato. «I granata sono sempre molto propositivi, in casa come in trasferta. Sulla qualità della rosa non si discute: conosco tutti quelli che sono rimasti dallo scorso campionato, e i nuovi sono elementi di qualità. Gente come Iori e Pascali, per esempio, sono giocatori di spessore, che possono fare la differenza in categoria. Mi attendo una squadra che voglia imporsi sul rettangolo di gioco, per rifarsi da una sconfitta immeritata». Che effetto le farà ritrovarsi di fronte l’ultima sua ex squadra? «Grande piacere, senz’altro. Il Cittadella mi ha dato la possibilità di esordire in serie B, categoria che non avevo mai fatto. Sono cresciuto come persona e calciatore. Mi resta un grande rammarico per la retrocessione, ci penso ancora». QUI GRANATA. È rientrato in gruppo Sgrigna, che ha smaltito l’influenza dei giorni scorsi: le condizioni dell’attaccante saranno valutate nella rifinitura di questa mattina. Iori lavora ancora a parte, ma sarà convocato.

Ore 17.20 – (Mattino di Padova) Manuel Iori, domani pomeriggio il Cittadella tornerà allo stadio Zini, legato ad uno dei momenti più importanti della sua storia, la vittoria per 3-1 sulla Cremonese nella finale playoff del 2008, che regalò la promozione in Serie B alla squadra granata. Ci sarà? «Al momento non me la sento di sbilanciarmi. Credo che deciderò assieme all’allenatore soltanto poche ore prima della partita», risponde il regista della squadra di Venturato, che anche ieri si è allenato a parte. «L’ecografia effettuata in settimana non ha riscontrato lesioni al polpaccio, ma avverto ancora un leggero fastidio. Giocherò solo se sarò sicuro di non rischiare. Certo che mi spiacerebbe non esserci, perché ne ho vissute tante in carriera, ma l’impresa di Cremona non la dimenticherò. Ogni tanto la ricordiamo anche in spogliatoio, con Coralli, che segnò un gol, Pierobon, Gorini e Musso». Nell’unica gara disputata senza di lei in campionato, nello scorso turno, il Citta ha perso la prima partita interna della stagione. Inutile dire che i tifosi sperano in un suo recupero. «Domenica abbiamo concesso due o tre occasioni ad una rivale abilissima nello sfruttare le ripartenze come la Feralpi. Sapevamo quali erano le sue caratteristiche e siamo stati ingenui. Ma di certo non ho visto un Cittadella in difficoltà, indipendentemente dalla mia assenza. Abbiamo rivisto la partita: ho contato 14 occasioni da rete non concretizzate». Darà qualche consiglio a Bobb se dovesse nuovamente sostituirla in regia? «Faccio parte del gruppo dei giocatori più esperti, ne do a lui come ai compagni. Yusupha sta facendo molto bene, è chiaro però che in quel ruolo l’esperienza conta più che in altri: è un ragazzo di grandi qualità, ma ha 19 anni e credo che sia l’unica cosa che gli manca. L’esperienza l’acquisisci solo in campo. Nell’occasione del pallone perso, che ha portato al gol della Feralpi, forse avrebbe potuto leggere tatticamente meglio l’azione e velocizzare il recupero. Ma soltanto giocando potrà migliorare». A proposito di avversari bravi ad approfittare degli errori, la Cremonese è uno di questi… «Conosco bene Pea, il suo allenatore, che ho avuto al Padova. È un tecnico che prepara molte bene le partite e studia gli avversari con cura. Le sue squadre ti fanno giocare male. Non dovremo concedere le opportunità lasciate alla Feralpi». Nell’allenamento di ieri pomeriggio, intanto, si è rivisto Sgrigna, guarito dall’influenza. Donazzan e Xamin, sicuri assenti, hanno svolto lavoro differenziato, il secondo portiere Vaccarecci avverte invece un’infiammazione agli adduttori, ma partirà comunque per Cremona.

Ore 16.50 – Lega Pro girone A, fischio finale: Mantova-Pro Patria 1-1, Renate-Cuneo 1-0, SudTirol-Pro Piacenza 2-1.

Ore 16.20 – (La Provincia Pavese) Il Pavia di Stefano Rossini è arrivato ieri nel tardo pomeriggio a Pordenone. Oggi (ore 17,30) allo stadio Bottecchia il mister della Berretti vuole tornare a fare punti preziosi. Gli azzurri non vincono dalla nona giornata (2-0 al Fortunati contro il Padova). Era il primo di novembre. In quella stessa data il Pordenone ha vinto l’ultima partita in casa. Il Pavia da allora ha perso il contatto con il vertice del girone A di Lega Pro. L’Alessandria è a 30 punti: gli azzurri sono sesti a paripunti (23) col Sudtirol.Anche se ha allenato il Pavia solo per una settimana, Rossini ha l’ambizione di ben figurare: «Per me è un motivo di orgoglio allenare questo gruppo», ha detto poco prima di salire sul pullman verso il Friuli. Domani o forse lunedì dovrebbe arrivare in città Fabio Brini, nuova guida tecnica pavese. Ma chi ha visto allenare Rossini lo descrive come un mister determinato, stile sergente Hartman di Full Metal Jacket: urla, ritmo e linguaggio colorito. Quella di oggi è una partita importantissima: «Ho visto nei ragazzi la determinazione e le voglia di uscire da questa situazione. Si sono allenati bene – spiega mister Rossini – e mi hanno dato tanto in questa settimana, ora la cosa fondamentale è che trasportino sul campo di Pordenone quello che hanno fatto nei giorni scorsi. Per me questa è una squadra forte che non può stare in quel punto in classifica. Penso che la crisi che c’è stata sia soprattuttoo una questione di testa e su questo ho cercato di lavorare più ancora che sull’aspetto tattico». Il mister non ha voluto spiegare con quale modulo intende giocare, ma pare – viste le numerose assenze – che abbia lavorato per un 4-4-2 Malomo e Marino esterni, Siniscalchi e Biasi centrali; in centrocampo in mezzo La Camera e Pavan con Ghiringhelli e Paolo Grbac esterni. In attacco confermatissima la coppia Ferretti-Cesarini, nonostante il ginocchio sempre dolorante di quest’ultimo. Anche a Pordenone segnalano tanti acciaccati. Ma è confermato il rientro di Caio De Cenco (8 reti all’attivo, tutte su azione), il cui cartellino è del Pavia. E’ pronto a giocare – e fare bene – l’ex regista azzurro Alex Pederzoli. Mister Bruno Tedino sembra orientato a riproporre il 4-3-1-2, con il rientro a centrocampo di Matteo Mandorlini.

Ore 15.50 – Lega Pro girone A, fine primo tempo: Mantova-Pro Patria 0-0, Renate-Cuneo 1-0, SudTirol-Pro Piacenza 1-1.

Ore 15.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «Un ultimo sforzo insieme per chiudere bene il 2015». Lo chiede Bruno Tedino al popolo neroverde, chiamato a raccolta per la sfida al Bottecchia con il Pavia di oggi alle 17.30, ultimo match dell’anno. Poi i ramarri andranno in ferie di lavoro sino alla ripresa del 9 gennaio, ultima del girone d’andata, in casa della Giana Erminio. ATTENTI ALLA REGOLA – Mister che cambia, squadra che vince: è uno dei luoghi comuni più pronunciati nei bar sport della Penisola. Il Pavia arriva oggi a Pordenone con un tecnico tutto nuovo, Fabio Brini (ex Udinese), che potrebbe anche già scegliere di sedersi in panca, anziché in tribuna. «Lo conosco. È una persona – lo racconta Tedino – di grande carattere e di valore morale assoluto. Hanno fatto un’ottima scelta. Rispettiamo il Pavia – Tedino non crede molto ai luoghi comuni – non perché ha cambiato tecnico, ma perché è un’ottima squadra, con un organico costruito per puntare molto in alto. Visto il cambio tecnico non sappiamo come giocherà. Sappiamo però – sorride – come dobbiamo giocare noi: con grande intensità e a ritmo altissimo per limitare il loro maggior tasso tecnico». NUMERI AZZURRI – I “longobardi” di proprietà cinese sono al sesto posto a quota 23 (6 vittorie, 5 pareggi, 4 ko), un gradino sopra i ramarri. Non vincono dal 31 ottobre: 2-0 al Padova. Da allora hanno pareggiato 4 volte e perso due. L’ultima sconfitta in casa con il Lumezzane (0-2) è costata la panca a Marcolini. Hanno il terzo miglior attacco del campionato (22 gol fatti, 6 di Ferretti), ma una difesa che incassa di media un gol a gara (15). DC9 IN RULLAGGIO – De Cenco torna in pista. Sarà il carioca (8 gol), preso in prestito in estate proprio dai pavesi, a guidare l’attacco neroverde. Insieme a lui Cattaneo e Filippini. «Potrà essere tridente – dice Tedino -, oppure a turno qualcuno giocherà dietro le due punte. Dipenderà da come si schiererà in difesa il Pavia (a 3 o a 4, ndr)». L’unico dubbio è a centrocampo fra Baruzzini e Mandorlini. Gli altri due saranno Pederzoli (anche se Alex non è nelle migliori condizioni) e Buratto. Davanti a Tomei presidieranno area e fasce Cosner, Stefani, Pasa e De Agostini. «Non tutti – racconta il mister – sono al top, ma non mi preoccupo. A Cuneo il Pordenone ha dimostrato di saper reagire anche alle emergenze». L’ARBITRO DEL TRICOLORE – Fischierà Francesco Valiante di Nocera Inferiore. Lo stesso che diresse nel 2014 la finale fra neroverdi e Lupa Roma, decisa dal gol di Denis Maccan (1-0) che permise al Pordenone di cucirsi sul petto lo scudetto dei Dilettanti. I collaboratori sono Graziano e Bologna. LOGISTICA – La biglietteria centrale di via Stadio aprirà alle 14.30. La società raccomanda ai tifosi che non si sono serviti della prevendita ad andare in anticipo allo stadio, per evitare code. Resterà chiusa la bigletteria per gli ospiti. I cancelli del Bottecchia apriranno alle 16. La segreteria neroverde ricorda che, come per tutti gli altri impianti, verranno intensificati i controlli su borse e zaini. Resta a disposizione il parcheggio Candiani, gratuito dopo le 14.

Ore 15.20 – (Messaggero Veneto) «Chiudere in bellezza il 2015», e poi ancora: «Vogliamo fare un bel regalo di Natale ai nostri tifosi». Bruno Tedino è fiducioso per l’ultima dell’anno tra le mura amiche, vincere con il Pavia sarebbe fondamentale per lavorare con serenità nella sosta e ritrovare i tre punti che al Bottecchia mancano da fine ottobre, quando era stato schiantato il Bassano. «Dopo una brutta prestazione col Cittadella – dice il tecnico –, la vittoria sul Cuneo è stata una grande iniezione di fiducia. La squadra è pronta all’ultimo sforzo insieme ai nostri tifosi, che ci hanno sempre supportato anche nelle difficoltà: si è creato un ottimo rapporto con loro, vogliamo ripagarli del sostegno». In riva al Noncello arriverà un Pavia affama di punti e scosso dal cambio in panchina dell’ultima settimana. Che se non vince si allontana forse definitivamente dal sogno promozione. «Sfideremo un avversario complicato – commenta Tedino –, costruitaoper vincere il campionato. Ha scelto un tecnico di spessore e di assoluto valore morale (Paolo Brini, ndr), un uomo di carattere per risalire, viste le importanti ambizioni del club». Brini verrà annunciato dai pavesi dopo il match con i neroverdi, al Bottecchia siederà in panchina l’allenatore della Berretti Stefano Rossini. zNon sappiamo quale sistema di gioco adotterà – spiega Tedino –, ma so che servirà una partita ricca di intensità, vanno affrontati con temperamento e aggressività. A ritmi bassi vanno a nozze, perchè hanno giocatori di enorme qualità che possono decidere la partita in qualsiasi momento». Si ripartirà da Pederzoli e De Cenco: i due “top player” guideranno i ramarri. «La settimana è stata difficile, ma sono clinicamente recuperati. Qualcuno non avrà i novanta minuti sulle gambe e andrà gestito il suo impiego». Paolo Marchi ancora ai box dopo l’intervento alla gamba, Tedino si sbilancia sulle prime operazioni di mercato. «La rosa è numericamente corta e, visto l’infortunio di Marchi, ci muoveremo sicuramente su un difensore».

Ore 15.00 – (Messaggero Veneto) Un Bottecchia che si presume bollente, con più di mille tifosi neroverdi. La voglia di compiere un’altra impresa: è dal 1º novembre che la squadra non vince in casa. Il desiderio di battere una big e regalare un bel Natale agli sportivi della città. E’ tutto pronto per la grande sfida. Oggi il Pordenone sfida il Pavia nella penultima d’andata e prepara lo scherzetto ai lombardi, in difficoltà (non vincono da 6 gare) e con il traghettatore Rossini in panchina in attesa del nuovo tecnico Brini. Tedino si affida a bomber De Cenco, grande ex con voglia di riscatto: il suo cartellino è ancora del Pavia e vuole mostrare le sue qualità. Carico. I neroverdi hanno vissuto l’ormai solita settimana, contraddistinta da diversi giocatori ai box e altri a gestirsi per arrivare pronti a oggi. Ma la squadra è comunque in salute e comincia sempre più a prendere consapevolezza dei propri mezzi, una qualità tale da far superare molte difficoltà. Come sabato scorso a Cuneo, con un trionfo della maestria tattica di Tedino, dell’organizzazione e del gruppo. Si riparte da lì, da quel successo che ha il sapore di svolta, e anche da qualche effettivo in più. Col Pavia rientrano Mandorlini (altro ex) e De Cenco e di sicuro la loro presenza si sentirà e servirà. Per quanto appannato e in confusione, il club del cinese Zhu rimane comunque una corazzata, con invidiualità sempre pronte a risolvere. All’attacco. Il Pordenone ha i suoi automatismi e quindi la squadra che si vedrà oggi sarà pressoché la solita. Davanti a Tomei, il muro difensivo, Cosner, Stefani, Pasa e De Agostini; in mezzo, al fianco di un altro ex avvelenato, Pederzoli, agiranno Mandorlini e Buratto. Davanti non si può rinunciare all’ispirato Filippini, che agirà sulla trequarti forte dei suoi 4 gol nelle ultime, altrettante gare. Di punta, Cattaneo e De Cenco. Caio torna dopo aver saltato il match di Cuneo. E’ atteso al gol: le uniche vittorie casalinghe sono arrivate grazie ai suoi centri, cioè con Albinoleffe (1) e Bassano (3). Il bomber è pronto a scrivere un altro capitolo di questa storia.

Ore 14.30 – (Gazzetta di Mantova) Alla vigilia della sfida con la Pro Patria Ivan Javorcic prende atto delle tante assenze in casa biancorossa ma non cerca alibi: «Sono fuori causa per infortunio sei giocatori e questo è un dato oggettivo – dice l’allenatore croato -, ma soprattutto quello di non avere mai la rosa al completo per allenarsi ed esprimersi al massimo è stata una costante dal mio arrivo in panchina. Il fatto è che si tratta di incidenti, di traumi e dunque non di infortuni legati alla metodologia di allenamento. È un caso e nel corso di un campionato un periodo così può capitare. Magari questo condiziona un minimo la settimana di allenamento – aggiunge il mister – ma non pregiudica certo la competitività della squadra. Io sono convinto che contro la Pro Patria il Mantova potrà giocare una partita gagliarda e fare di tutto per ottenere una vittoria che sarebbe importantissima». Javorcic è comunque consapevole che lo scontro salvezza non si prospetta agevole: «Tutti guardano i soli 6 punti in classifica della Pro Patria, ma la realtà è che questa squadra nelle ultime cinque partite ha cambiato completamente marcia, totalizzando tre pareggi contro squadre importanti, una sola sconfitta e un successo contro la Cremonese. Quindi è questa Pro Patria che noi ci troveremo davanti e non quella che aveva perso dieci partite consecutive a inizio stagione». Premesso tutto ciò, Javorcic spiega di aspettarsi «una partita equilibrata, contro un avversario compatto e aggressivo. Noi dovremo essere bravi e intelligenti a giocarci le nostre chance negli spazi e nelle situazioni pericolose che certamente riusciremo a creare».

Ore 14.10 – (Gazzetta di Mantova) Il Mantova torna in campo oggi al Martelli per un importantissimo scontro salvezza con il fanalino di coda Pro Patria. I biancorossi sono obbligati a cercare la vittoria che manca ormai da oltre un mese e mezzo (7 novembre 1-0 a Bassano) e nelle gara casalinghe addirittura da due mesi (18 ottobre 2-0 al Lumezzane). C’è insomma da sfatare il tabù Martelli dopo tre ko consecutivi (4 contando la sfida di Coppa Italia con la Spal), conquistando tre punti che potrebbero rendere meno asfittica la classifica. Ad affrontare questo match, però, si presenta un Mantova decimato dalle assenze. Ivan Javorcic oggi dovrà infatti fare a meno degli infortunati Caridi, Beretta, Anastasi (la risonanza ha escluso lesioni alla caviglia), Puccio, Carini (proverà in mattinata per andare almeno in panchina) e dell’influenzato Del Bar. Il tecnico croato per fortuna ha recuperato in extremis Di Santantonio e potrà schierare Ruopolo, che continua a gestire con ridotte razioni di allenamento il ginocchio infiammato. In sostanza, dunque, rispetto all’ultimo match di Piacenza Javorcic dovrà sostituire fra i titolari soltanto Carini, al posto del quale rientrerà al centro della difesa Gavazzi. Per il resto saranno confermati il modulo 4-3-2-1 e la formazione che è tornata con un punto dal “Garilli”. Un po’ limitate saranno invece le soluzioni a disposizione in panchina. Di fronte i biancorossi si troveranno una Pro Patria molto meno arrendevole di quanto sembra dire la sua classifica. I soli 6 punti all’attivo, infatti, i bustocchi li hanno raccolti tutti nelle ultime cinque partite, inchiodando sul pari Reggiana, Padova e Giana Erminio, battendo (nell’ultimo turno) la Cremonese e perdendo soltanto a Bolzano contro il Sudtirol, incassando peraltro il 2-1 al novantesimo. Insomma, quello di mister Pala è un team in ripresa e non la squadra materasso che aveva perso dieci gare consecutive all’inizio del campionato. Anche la Pro Patria, comunque, arriva al Martelli con assenze rilevanti. Il tecnico bustocco dovrà infatti fare a meno dello squalificato terzino Taino e di cinque infortunati: gli attaccanti Filomeno e Montini, il centrocampista Sampietro e il difensore Marchiori, quest’ultimo ex di turno avendo vestito la maglia biancorossa lo scorso anno. In campo ci sarà un altro ex Acm, il centrocampista Jidayi, mentre Cavalieri (a Mantova in serie D) siederà in panchina. Due ex di turno li schiererà anche il Mantova: Dalla Bona, che nella Pro Patria ha giocato in C1 dal 2007 al 2009 totalizzando 55 presenze e segnando 3 gol e Ruopolo, che a Busto Arsizio giocò la sua prima stagione da professionista nel 2002-2003 (C1), con all’attivo 32 gare e 4 reti.

Ore 13.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Non segna dalla trasferta di Trapani quando il Vicenza vinse per 2-1, anche se nelle ultime partite il suo rendimento in campo è sembrato in netta crescita. Stefano Giacomelli alla vigilia della gara contro la Virtus Entella è ancora amareggiato per l’epilogo della partita contro il Brescia ma è consapevole che l’unica «medicina», in questo, momento è tornare alla vittoria. «Con il Brescia abbiamo perso anche se non abbiamo giocato male, questo significa che non abbiamo fatto abbastanza per vincere e che dobbiamo dare di più. Da qui alla fine del girone di andata restano da giocare altre tre partite e non ci resta che fare più punti possibile, pensando a una gara alla volta». A Chiavari però non sarà facile perché il Comunale per la Virtus Entella è una sorta di fortino. «Ci aspetta una partita difficile e lo sappiamo bene — precisa Giacomelli — loro vengono da una sconfitta ma prima avevano inanellato una lunga serie positiva. Noi dobbiamo fare punti e per centrare l’obiettivo dovremo giocare con il coltello tra i denti. Se finora i risultati non ci premiamo significa che dobbiamo fare di più, tutti ne siamo consapevoli». A Chiavari Giacomelli ci terrebbe a tornare al gol ma prima di tutto viene il Vicenza. «Segnare e perdere non mi interessa — sottolinea l’ex pescarese — preferisco di gran lunga una vittoria senza un mio gol. Chi segna non conta, è importante è che vinca il Vicenza. Punto». In casa ligure mister Aglietti ricorda ai suoi la brutta sconfitta di Pescara e li invita al pronto riscatto. «Il Pescara ha dimostrato di essere una squadra forte costruita per vincere il campionato — precisa — noi non eravamo partiti male ma dopo il gol non abbiamo avuto la forza di reagire. Ma la gara di Pescara ci deve servire per non ripetere gli errori commessi, adesso bisogna pensare al futuro e la prima tappa ci porta ad affrontare il Vicenza». Squadra di cui Aglietti ha rispetto ma che è convinto di poter battere. «Il Vicenza cercherà punti importanti ma noi dobbiamo ripartire subito — spiega — gli uomini del mio collega Marino l’anno scorso hanno disputato un campionato straordinario e non è semplice ripetersi con aspettative di un certo tipo. La squadra comunque ha valori importanti e vedrete che tra un po’ tornerà nelle parti alte della classifica». Sull’undici che scenderà in campo il tecnico dell’Entella non anticipa molto, anche se ci saranno sicuramente alcuni cambiamenti rispetto a Pescara. «Caputo ha recuperato bene e giocherà — precisa Aglietti — probabilmente rientrerà Iacoponi, ma in linea di massima deciderò come giocare solo poche ore prima del match».

Ore 13.30 – (Gazzettino) Anticipo di campionato oggi alle 14.30 per la Luparense San Paolo che chiude l’anno davanti al pubblico amico nella sfida con i pari classifica dell’Union Ripa La Fenadora. Reduce dal successo con la Triestina, i Lupi puntano a concedere il bis dopo essere ripartiti da zero alla luce dei numerosi movimenti di mercato, tanto che ieri è stato ufficializzato anche il difensore esterno Domenico Di Fusco svincolato dal Mestre e che da una decina di giorni si allena con la squadra. «Mi è piaciuto molto l’atteggiamento con la Triestina – afferma Enrico Cunico – e la vittoria ha dato ulteriore entusiasmo. Dobbiamo crescere ancora, ma siamo sulla strada giusta. Ci attende una partita con un avversario agguerrito, ce la giocheremo ad armi pari. Avendo cambiato molti ragazzi la squadra non ha ancora assimilato del tutto le geometrie, però ho già visto in ottima condizione i nuovi arrivati». Intanto, si è svolta la presentazione del settore giovanile della Luparense San Paolo football alla palestra di via Gozzano con 260 ragazzi. Ecco il diggì Cristian Bozzato: «Data la situazione della scorsa stagione, con il rischio di non concludere i campionati e un passivo di bilancio pesantissimo, ringrazio Stefano Zarattini per l’accordo che abbiamo trovato. È una grande soddisfazione vedere un futuro per il settore giovanile contestuale a un progetto importante per la prima squadra». Alla presenza del presidente Pierantonio Varo si è confermato il buon andamento del piano di ristrutturazione del vecchio Atletico San Paolo. Ringraziamenti per Fabio Luise (area tecnica), Marco Bisello (commerciale), Nicola Tinello e Vanni Nappari (marketing e comunicazione), Mauro Molon e Otello Bellon (consiglieri).

Ore 13.10 – (Mattino di Padova) Si chiude il girone d’andata nel campionato di Serie D: alle 14.30 a San Martino di Lupari va in scena Luparense-Union Ripa La Fenadora, ben più dell’ultima sfida dell’anno solare per la squadra di Enrico Cunico. Dopo aver riassaporato il gusto della vittoria domenica scorsa contro la Triestina, i Lupi vogliono chiudere al meglio il 2015 e lasciarsi il più lontano possibile la zona playout. L’occasione è ghiotta, ma le insidie sono dietro l’angolo: chi vince tra Luparense e Ripa, appaiate a quota 20, può sperare di superare diverse avversarie in classifica; chi perde, viceversa, rimane impelagato nelle sabbie mobili. Qui Luparense. Tutti a disposizione i giocatori della rosa. E c’è anche un elemento in più a dare una mano a Giglio e compagni: da ieri, infatti, si è aggregato il laterale Domenico Di Fusco. Terzino sinistro di 25 anni, in questa prima parte di stagione aveva militato nello stesso girone di Serie D con il Mestre, ma dopo essere cresciuto nelle giovanili del Padova per due stagioni ha vestito anche la casacca dell’Este, nel 2009 e nel 2012. «L’obiettivo è di chiudere al meglio questo girone d’andata cercando un po’ di continuità dopo il successo di Trieste», le parole alla vigilia di mister Cunico. «Ci sono stati tanti cambiamenti nell’ultimo periodo e non è stato possibile affinare tante cose, ma lavoreremo a fondo durante la sosta per limare i particolari: oggi è necessario fare il risultato contro una squadra non facile da affrontare, quadrata, che concede poco». Sul nuovo innesto Di Fusco, invece, questo il pensiero del tecnico dei Lupi: «Mi fa piacere che sia arrivato un giocatore con un determinato tipo di caratteristiche. Ha avuto un inizio di campionato difficile per via di un infortunio al malleolo, ma confidiamo che adesso possa darci una grande mano. Ci ho giocato spesso contro e ne ho potuto apprezzare le caratteristiche di esterno: è sempre stato un giocatore rapido, dotato anche di un buon tiro». Qui Pedavena. In casa Union Ripa La Fenadora il clima ormai da settimane si è fatto incandescente: dopo aver conquistato un solo punto nelle ultime 4 gare, i neroverdi navigano a vista e nelle ultime ore di mercato, inoltre, il tecnico Renato Lauria ha perso Sommavilla, De Min e Casella. Rientrano, però, Gjoshi, Guzzo e Venturin dalla squalifica. Le probabili formazioni. LUPARENSE SAN PAOLO (3-4-3): Rossetto; Antonello, Baggio, Severgnini; Sanavia, Cavallini, Giglio, Perosin; Roveretto, Sottovia, Beccaro. Allenatore: E. Cunico. UNION RIPA LA FENADORA (4-3-3): Scaranto; Loat, Ianneo, Guzzo, Salvadori; Gjoshi, Campagnolo, Malacarne; Savi, Santi, Madiotto. Allenatore: R. Lauria. Arbitro: Pennino di Palermo (Faggian-Rocco).

Ore 12.40 – (Gazzettino) Tornando a lei, non ha finora giocato molto. Colpa anche sua? «Sicuramente ero convinto di essere impiegato di più, però so che devo migliorare in alcuni aspetti come l’intensità e il ritmo gara, e devo avvicinarmi alle capacità d’interdizione dei miei compagni per poi giocarmi le mie carte alla grande. Nella gestione precedente non c’è stata una ricerca del gioco con le caratteristiche di Giandonato, era più una questione di recupero palla e poi vediamo. Invece adesso attacchiamo con un certo criterio, in campo sappiamo cosa fare senza dover improvvisare». Ha due anni di contratto, immaginiamo che voglia ritagliarsi un ruolo da protagonista con i biancoscudati. «Assolutamente sì, non sono cambiate le mie ambizioni. So quello che voglio, aspetterò il mio momento e poi arriverà quello che desidero. Ho due anni di contratto e li farò al Padova». Domani arriva il Bassano. «Una partita importante, è come un derby e affronteremo una squadra collaudata. Rispetto sì, ma niente paura: siamo il Padova e se giochiamo come sappiamo possiamo vincere con chiunque».

Ore 12.30 – (Gazzettino) Ecco l’ex juventino: «Sto lavorando e aspetto l’occasione per farmi trovare pronto. In queste settimane ho cercato di recepire al meglio i dettami del nuovo tecnico, vediamo quali saranno le sue decisioni. Potrei essere io, ma ci sono altri compagni validi. Di sicuro ho grandissima voglia di fare vedere il mio valore». Con le sue doti tecniche Giandonato può essere un valore aggiunto in mezzo al campo. «Non ci sono in rosa giocatori con le mie caratteristiche, non lo dico per presunzione. Se dovessi giocare dobbiamo fare una partita importante per portare a casa i tre punti». Cosa è cambiato con Pillon? «Abbiamo un po’ più ordine nella fase difensiva e non corriamo a vuoto, sappiamo quello che dobbiamo fare in copertura e siamo concentrati per sfruttare le occasioni che ci capitano». Con gli ultimi due successi anche la classifica ne ha tratto beneficio. «Siamo vicini all’uscita del tunnel, ma sappiamo che il cammino è ancora lungo. Ci siamo tirati su e abbiamo portato un po’ di serenità all’ambiente, anche se non abbiamo fatto ancora nulla. Il nostro obiettivo non è fermarci a tre, quattro o cinque vittorie, ma continuare a crescere di partita in partita e fare il resoconto a maggio».

Ore 12.20 – (Gazzettino) La squadra anti-Bassano è quasi fatta. E lo si è potuto notare anche nella seduta alla Guizza. Con Diniz di nuovo provato terzino destro al posto di Dionisi (squalificato) e l’inserimento di Niccolini al centro della difesa, resta da sciogliere solo un nodo: quello di chi dovrà rimpiazzare in mezzo al campo Corti, rimasto ancora ai box e ormai quasi certamente costretto a sventolare bandiera bianca. Dando per scontata la conferma di Bucolo sempre impiegato da Pillon, il ballottaggio per l’altra maglia vede in lizza Giandonato e Mazzocco che nelle esercitazioni tattiche effettuate ieri si sono alternati nella formazione titolare, vale a dire la stessa schierata con Albinoleffe e Giana Erminio. Qualche indicazione in più la si avrà questa mattina nella rifinitura, anche se i due candidati fiutano l’occasione: Mazzocco può garantire maggiore corsa, Giandonato ha nei piedi qualità da fuori categoria.

Ore 12.00 – Su Corti: “Ha un problema al coccige, ci vorrà una decina di giorni per riaverlo in gruppo”. Termina la conferenza stampa.

Ore 11.55 – Sulle scelte: “Ci sono tre giocatori per una maglia in mezzo al campo. Mi prendo una notte per pensarci e decidere, dev’essere una scelta dettata dal buon senso e che non stravolga l’equilibrio della squadra”

Ore 11.50 – Arriva Pillon. Sul Bassano: “È una bella verifica per testare la squadra contro una protagonista del girone A. Ha un organico importante, tanto che l’anno scorso stava per andare direttamente in B. È una squadra offensiva, con esterni rapidi e forti. Sarà una bella partita, divertente! Sarebbe importante continuare la striscia di risultati positiva, ma anche la prestazione conta. Voglio vedere una squadra compatta per novanta minuti, che non si disunisca nel finale come a Gorgonzola e che non faccia errori uscendo palla al piede. Mi auspico un miglioramento costante”.

Ore 11.40 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 11.30 – Qui Guizza: provate soluzioni da palla inattiva.

Ore 11.10 – Qui Guizza: partitella, scambio di casacca tra Mazzocco e Giandonato.

Ore 10.50 – Qui Guizza: provato il 4-4-2, al momento Mazzocco preferito a Giandonato. Assente Corti.

Ore 10.30 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per la rifinitura.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Se avesse potuto, sarebbe rimasto ben volentieri un altro anno: «Le decisioni non spettavano a me, e io sin da subito sapevo che il mio futuro sarebbe stato qui. Ma un po’ di nostalgia c’è, perché le sensazioni di Padova sono state uniche: ho vinto un campionato, ho trovato una squadra straordinaria al mio primo anno di calcio con i “grandi”, ho scoperto una piazza e una tifoseria che per la prima volta nella mia vita mi hanno fatto davvero sentire un giocatore. Mi sono scoperto importante, ho respirato un’aria unica. E poi tutti, dai compagni a mister Parlato, mi hanno fatto crescere come uomo e come giocatore». E sarà proprio l’allenatore, Carmine Parlato, uno dei pochi volti che domani non rivedrà in quel campo di gioco: «Non mi sarei mai aspettato il suo esonero», ammette Bortot, «ma si sa che il calcio è anche questo. Mi spiace tantissimo per lui, e spero che torni presto a fare ciò che ha sempre fatto molto bene: Parlato mi ha aiutato tanto sotto ogni punto di vista, e non so se possa aver pagato un po’ di inesperienza nella categoria, ma di certo nel lavoro ha sempre dato tutto. Per me rimane una grande persona, mi spiace che domani non ci sia».

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Ma la sensazione è che solo le ultime ore potranno portare alla soluzione definitiva: stamattina, nelle ultime prove generali, arriverà una prima indicazione. Per il resto, tutti confermati nel 4-4-2 biancoscudato, eccetto, ovviamente, lo squalificato Dionisi, che sarà rilevato da Diniz, con l’inserimento di Niccolini al centro al fianco di Fabiano, e la coppia Neto-Altinier in attacco. Dolci ricordi. Dall’altra parte, quella bassanese, c’è invece un alto ballottaggio serrato. È quello che riguarda il posto di terzino sinistro, dove a giocarsi una maglia ci sono Dario Toninelli e Tommaso Bortot. Il terzino di Conegliano, tra i grandi protagonisti della promozione dello scorso anno, sente eccome l’emozione del ritorno a Padova. E anche se diplomaticamente non lo ammette mai, l’addio al Biancoscudo per lui è stato davvero malinconico. Forse perché “Tommy”, che proprio lunedì scorso ha compiuto 18 anni, vista la giovane età è molto più incline ad affezionarsi di altri suoi compagni. «Dopo quanto ho provato l’anno scorso, tornare per me significa molto», ammette Bortot alla vigilia del match. «Non sono teso, ma un po’ di emozione c’è: rivedere i miei compagni, rivedere quei tifosi che mi hanno sostenuto e aiutato portandomi fino a qui, farà sì che non sia una partita come le altre. Il Bassano è il mio presente, ma mi si stringe il cuore nel tornare a Padova».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Ventiquattr’ore alla grande sfida che chiude il 2015, e un grande dubbio in mezzo al campo ad accompagnare la vigilia. Il Padova è ormai pronto ad affrontare l’ostacolo Bassano: domani, alle ore 14, all’Euganeo va in scena il derby tra biancoscudati e giallorossi, e Bepi Pillon deve ormai rassegnarsi a dover rinunciare ad uno dei suoi elementi più importanti. Daniele Corti nemmeno ieri si è allenato con la squadra: stamattina, nel corso della rifinitura, ultimo tentativo in extremis di recuperarlo, ma le possibilità sono ormai ridotte al lumicino. Ed è aperto il ballottaggio per il sostituto. Un posto per due. Manuel Giandonato o Davide Mazzocco? È questo, allo stato attuale, l’unico dubbio del tecnico trevigiano in vista della sfida di domani. Ed è una scelta non facile: da una parte l’estro e la tecnica dell’ex juventino, dall’altra la grinta e la grande utilità come interditore del giovane centrocampista bellunese. Sulla carta dovrebbe essere quest’ultimo il sostituto naturale di Corti al fianco di Bucolo, se non altro per una questione di caratteristiche tecniche. Ma la tentazione di “rischiare” il regista di scuola Juventus nelle ultime ore si sta facendo strada: Pillon potrebbe schierare Giandonato e chiedere a Bucolo gli straordinari, così da imprimere al Padova un atteggiamento meno attendista e più propositivo.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Per assicurare la corretta gestione di tutta l’operazione è stato nominato un procuratore speciale, il dott. Roberto Fogarollo, commercialista storico della società biancoscudata con studio a Vigonza, che darà esecuzione al piano stesso. In pratica terrà lui la cassa e liquiderà i creditori. I primi ad essere pagati, per volontà di Marcello Cestaro, saranno gli ex dipendenti del club di viale Rocco, che saranno saldati delle loro spettanze entro Natale. Poi, in base alle intese stipulate fra dicembre 2014 e luglio scorso, verranno gli altri. Dalla Unicomm 5,5 milioni. Quali sono i presupposti su cui si basa l’accordo omologato dai giudici, che si estende lungo un arco temporale di 4 anni, sino al 2018, quando i pagamenti ai creditori saranno completati? Essenzialmente tre: 1) versamento in denaro da parte della Unicomm srl (dunque, Marcello Cestaro); 2) estinzione del mutuo contratto nei confronti del Credito Sportivo (2.114.000 euro) nell’aprile 2014 da parte di Diego Penocchio, che ha concordato con l’Ente la restituzione di 1.566.643 euro; 3) sgravio dei contributi previdenziali nei confronti degli enti interessati. Fondamentale lo stanziamento economico di 5,576 milioni da parte di Unicomm srl. I soldi rimanenti, per giungere ai 7,9 milioni indicati dal piano, arriveranno da Penocchio, e dal recupero di crediti che il Padova vanta nei confronti della Lega Calcio, che tra campionato e trasferimenti dei propri calciatori raggiungono i 696.295 euro. In più, la fidejussione versata per l’iscrizione al campionato di Serie B 2013/14, dell’importo di 800 mila euro, verrà restituita al solo scopo di coprire il “buco” creatosi.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Marcello Cestaro e (soprattutto) Diego Penocchio possono tirare un sospiro di sollievo. Il (loro) vecchio Padova non è fallito. Non farà la fine ingloriosa della Fiorentina, del Parma e del Siena, ma in base all’articolo 182 bis della nuova legge fallimentare è stato salvato – prima volta che accade in Italia per un club calcistico – grazie all’accordo raggiunto con il 68% dei creditori e che, depositato in Tribunale l’11 agosto scorso, ha ottenuto adesso il “via libera” dai giudici, che hanno proceduto “all’omologazione in camera di consiglio con decreto motivato”. Un accordo comunque oneroso per i due ex soci, i quali, per far fronte a tutte le pendenze in piedi anche dopo la cessazione dell’attività agonistica della società, ancora iscritta alla Figc ma in via di liquidazione, dovranno sborsare complessivamente 7 milioni e 900 mila euro, per l’esattezza 7.898.396. Dal 1º dicembre si può pagare. Il Tribunale – presidente Maria Antonia Maiolino, giudici Caterina Zambotto e Manuela Elburgo – ha approvato il 5 novembre scorso l’accordo di ristrutturazione dei debiti, che è stato pubblicato otto giorni dopo, il 13, sul registro delle imprese della Camera di Commercio, diventando definitivo il 28 dello stesso mese. In quei 15 giorni nessuno ha presentato ricorso, per cui, cadendo il 28 di sabato, il piano ha trovato concreta attuazione lunedì 30. Da martedì 1º dicembre i creditori possono essere pagati.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Una maglia, quella biancoscudata, vestita lo scorso anno da gennaio a giugno, per sentirsi protagonista. E rispolverata il 4 dicembre scorso. Ma non c’è aria di ritorno, almeno a sentire chi gli sta vicino. Magari, chissà, Sottili gli concederà qualche minuto domani all’Euganeo. Minuti, in abbondanza, ne avrà a disposizione Simone Iocolano: capitano, simbolo, bandiera giallorossa, inseguito a lungo in estate dal Padova. Il trio Bonetto-Parlato-De Poli fu avvistato più volte al Mercante. Per Bizzotto, certo, ma pure per Iocolano: che ha uno stipendio abbordabile ma che promise al Bassano che avrebbe lasciato la fascia solo per un salto di categoria. «No, grazie Padova». E domani giocherà, forse segnerà, di certo è ancora il simbolo del Bassano che corre veloce al terzo posto dopo un periodo di flessione. Non ci sarà Giacomo Cenetti, altro obiettivo biancoscudato, altro «prigioniero» si fa per dire, del mondo giallorosso, da cui è difficile uscire perché la bottega è cara. Rosso non regala nulla, come dargli torto? Una bottega a cui ha bussato Davide Voltan, dopo un’esperienza a Crotone e dopo il rifiuto al Padova in serie D: «Potevo rimanere, ho fatto altre scelte», ha ammesso. E i padovani se la sono legata al dito. Non sono abituati a sentirsi dire no. Finché c’erano i «forzieri» di Marcello Cestaro erano in pochi a rifiutare. Adesso, invece, è più dura anche se ti chiami Padova.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Storie di corteggiamenti, di retromarcia clamorosi, di rifiuti, di ritorni alla base e di carriere che oscillano pericolosamente fra anonimato e celebrità. Padova-Bassano è anche questo: le storie di Davide Voltan, Tommaso Bortot, Simone Iocolano, Giacomo Cenetti e Nicola Bizzotto. Storie che si intrecciano a mille retroscena, talvolta quasi incredibili. Come quello di Bizzotto, «promesso sposo» al Padova nel giugno scorso dopo la scadenza del contratto con il Bassano appena un’estate fa, ex compagno di squadra di Marco Ilari a Pisa. Una lunga trattativa, l’intesa, la telefonata all’amico: «Lunedì vengo a Padova per firmare». Magari le parole non saranno state esattamente queste ma il senso, insomma, era chiarissimo. Poi una notte di tormenti, il dubbio, il cuore che porta da un’altra parte. E la firma del rinnovo col Bassano. Nicola ha sorpreso tutti. Prima di tutto Stefano Rosso e Stefano Sottili, che ormai erano rassegnati a perderlo. E pure Werner Seeber, che si era adoperato in tutti i modi per convincerlo a restare. Storie e retroscena, magari una foto che fa pensare. Come quella che Tommaso Bortot ha appiccicato al suo profilo ufficiale Facebook: «Ricordi di un passato che serve a crescere».

Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Alessandria 30, Cittadella 29, Bassano e FeralpiSalò 27, Reggiana 24, Pavia e SudTirol 23, Cremonese, Cuneo e Pordenone 22, Padova 21, Pro Piacenza 19, Giana Erminio 18, Lumezzane 16, Mantova 14, AlbinoLeffe 11, Renate 9, Pro Patria 6.

Ore 08.20 – Lega Pro girone A, quindicesima giornata: Cuneo-Pordenone 0-1 (Filippini (Pn) al 37′ st), Pro Patria-Cremonese 1-0 (D’Alessandro (Pp) al 1′ pt), Alessandria-SudTirol 2-1 (Bocalon (Al) al 5′ pt e al 20′ pt, Kirilov (St) al 34′ st), Giana Erminio-Padova 1-2 (Altinier (Pd) al 28′ pt, Neto Pereira (Pd) al 2′ st, Bruno (Ge) al 31′ st), Pavia-Lumezzane 0-2 (Cruz (Lu) al 23′ pt, Sarao (Lu) su rigore al 7′ st), AlbinoLeffe-Reggiana 0-1 (Siega (Re) al 16′ pt), Cittadella-FeralpiSalò 0-2 (Romero (Fs) al 10′ st, Bracaletti (Fs) al 23′ st), Pro Piacenza-Mantova 0-0, Bassano-Renate 2-0 (Stevanin (Ba) al 29′ st, Fabbro (Ba) al 47′ st).

Ore 08.10 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.00 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Macron Store, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 18 dicembre: allenamento pomeridiano per i Biancoscudati, ancora fermo Corti.




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