Padova-Bassano, la bottega di Rosso, i voltafaccia e gli affari sfumati: storie di un mercato da raccontare

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PADOVA – Storie di corteggiamenti, di voltafaccia clamorosi, di rifiuti, di ritorni alla base e di carriere che oscillano pericolosamente fra anonimato e celebrità. Padova – Bassano è anche questo: le storie di Davide Voltan, Tommaso Bortot, Simone Iocolano, Giacomo Cenetti e Nicola Bizzotto. Storie che s’intrecciano a mille retroscena, talvolta quasi incredibili. Come quello di Bizzotto, promesso sposo al Padova nel giugno scorso dopo la scadenza del contratto con il Bassano appena un’estate fa, ex compagno di squadra di Marco Ilari a Pisa. Una lunga trattativa, l’intesa, la telefonata all’amico: «Lunedì vengo a Padova a firmare». Magari le parole non saranno state esattamente queste, ma il senso, insomma, era chiarissimo. Poi una notte di tormenti, il dubbio, il cuore che porta da un’altra parte. E la firma del rinnovo col Bassano. Nicola ha sorpreso tutti. Prima di tutto Stefano Rosso e Stefano Sottili, che ormai erano rassegnati a perderlo. E pure Werner Seeber, che pure si era adoperato in tutti i modi per convincerlo a restare. Storie e retroscena, magari una foto che fa pensare. Come quella che Tommaso Bortot ha appiccicato al suo profilo ufficiale facebook: «Ricordi di un passato che serve a crescere». Una maglia, quella biancoscudata, vestita lo scorso anno da gennaio a giugno, per sentirsi protagonista. E rispolverata il 4 dicembre scorso. Ma non c’è aria di ritorno, almeno a sentire chi gli sta vicino. Magari chissà, Sottili gli concederà qualche minuto domani all’Euganeo. Minuti, in abbondanza, ne avrà a disposizione Simone Iocolano: capitano, simbolo, bandiera giallorossa, inseguito a lungo in estate dal Padova. Il trio Bonetto-Parlato-De Poli fu avvistato più volte al Mercante. Per Bizzotto, certo, ma pure per Iocolano: che ha uno stipendio abbordabile (36mila euro annui), ma che promise al Bassano che avrebbe lasciato la fascia solo per un salto di categoria. «No, grazie, Padova». E domani giocherà, forse chi lo sa, segnerà, di certo è ancora il simbolo del Bassano che corre veloce al terzo posto dopo un periodo di flessione. Non ci sarà Giacomo Cenetti, altro obiettivo biancoscudato, altro “prigioniero” si fa per dire, del mondo giallorosso, da cui è difficile uscire perché la bottega è cara. Rosso non regala nulla, come dargli torto? Una bottega a cui ha bussato Davide Voltan, dopo un’esperienza tutta ombre a Crotone e dopo il grande rifiuto al Padova in Serie D: «Potevo rimanere, ma ho fatto altre scelte», ha ammesso candidamente. E i padovani se la sono legata al dito. Non sono abituati a sentirsi dire no. Finché i forzieri di Marcello Cestaro si aprivano in continuazione, erano in pochi a rifiutare. Adesso, invece, è dura anche se ti chiami Padova.

Fonte: Corriere del Veneto, Dimitri Canello




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