Live 24! Padova, si ritorna al lavoro: allenamento pomeridiano alla Guizza

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Ore 20.30 – Domani doppia seduta di allenamento per i Biancoscudati alla Guizza.

Ore 19.30 – (Il Piccolo) In questa ennesima travagliata stagione dell’Unione Triestina 2012, una cosa era certa fin da inizio campionato, ovvero che il fattore campo quest’anno non sarebbe stato certo uno dei punti di forza della squadra. Completamente abbandonata dalla tifoseria organizzata, che ha presenziato solamente fuori dallo stadio Rocco in segno di protesta, la Triestina fin dal via si è trovata a giocare in un deserto quasi assoluto. Le potenzialità di attrarre più spettatori all’inizio anche c’erano, del resto i 600 spettatori abbondanti dell’esordio con la Liventina parlano chiaro. Ma in un contesto così problematico, solamente a suon di grandi risultati si sarebbe riusciti a conquistare almeno una parte della tifoseria, invece le cose sono precipitate ben presto e nelle ultime partite interne si toccavano a stento le 200 presenze. Se insomma i giocatori nel vuoto del Rocco non hanno avuto nessun appoggio, va detto lo stadio evidentemente ha cancellato solo i “pro”, mantenendo inalterati i “contro”: ovvero il Rocco ha continuato a incutere timore ai giocatori di casa, che quasi sempre si sono espressi meglio in trasferta, mentre ha esaltato la carica degli avversari, a cui non pareva vero di poter scrivere nella loro storia un risultato positivo a Trieste. Tutto questo, ovviamente, nel girone di andata appena finito si è tradotto in numeri inequivocabili: dei 19 punti colti finora, la Triestina ne ha guadagnati solamente 8 in casa, mentre le trasferte hanno portato un bottino complessivo di 11 punti. Al Rocco l’Unione ha vinto solo due volte (Liventina e Mestre) mentre in trasferta è uscita vittoriosa in tre occasioni (Fontanafredda, Sacilese e Virtus Vecomp). Ulteriore dato impressionante, a dimostrazione di come la squadra abbia fatto una grande fatica a sbloccarsi e a essere serena fra le mura amiche, il fatto che in casa la Triestina ha segnato esattamente la metà dei gol realizzati in trasferta (8 a 16). È vero che si è subito anche il doppio (12 a 24), ma qui contano soprattutto le batoste subite in due partite, a Venezia e Tamai. Ma in genere sono state le prestazioni a essere diverse: spesso appesantite e macchinose in casa, con qualche rara eccezione, molte volte sbarazzine e quasi spensierate in trasferta. Anche qui con le dovute eccezioni e le già citate batoste di Venezia e Tamai. Riuscirà adesso la Triestina a invertire la rotta? Visto che sul fronte dei tifosi la situazione sarà pressoché la medesima, non resta che sperare che a squadra abbondantemente rivoluzionata, siano i giocatori adesso a rendere davvero tale il fattore campo.

Ore 19.00 – (La Provincia Pavese) Ieri pomeriggio ripresa degli allenamenti per il Pavia. Ed è stata l’occasione anche per l’intervista di fine anno al capitano Davide Facchin. E non si può che partire dal ricordo del gol subito allo scadere nei play off a Matera. Facchin, ha responsabilità su quella rete fatale? «Ho riguardato e riguardato le immagini e sono uno che non si è mai tirato indietro in caso di errori. Ma in quell’occasione sono stato parecchio sfortunato: c’è stata una carambola, il pallone ha preso il palo, ha sbattuto sul mio corpo ed è andato in porta. Onestamente non potevo smaterializzarmi…». Dall’ultima gara della scorsa stagione all’ultima di quest’anno a Pordenone. Un Pavia che aveva bisogno di vincere e lo ha fatto giocando da provinciale a Pordenone ? «Siamo andati a giocare una partita difficilissima su un campo dove prima di noi aveva vinto solamente il Cittadella. Affrontavamo una squadra in salute che ha fatto del ritmo e dell’entusiasmo le sue armi. Noi arrivavamo da un momento molto delicato perché da 40 giorni non vincevamo, avevamo perso in casa malamente con il Lumezzane, eravamo decimati da infortuni e squalifiche. C’era stato anche il cambiamento del mister. Ripartivamo, al di là dei problemi, con la consapevolezza di essere una squadra forte, e disputando una gara umile, ci siamo difesi con ordine e provato a far male ai nostri avversari quando potevamo. Ed è venuta fuori la partita che volevamo fare». Alla vigilia di Natale la squadra è passata nelle mani di Fabio Brini con cui si sta lavorando in queste feste per ricostruire un nuovo Pavia. Le prime sensazioni? «E’ sicuramente una persona molto esperta, un allenatore vecchio stampo nel senso che ha regole ben precise e non transige su queste. Dopodiché nei tre giorni prenatalizi è stato svolto principalmente lavoro fisico, non molto a livello calcistico. Poi noi portieri abbiamo lavorato a parte». Un periodo da cui si ripartirà anche con movimenti annunciati dalla società sul mercato. «Partiamo dal presupposto che non abbiamo fatto quello che si doveva fare. La società ha apportato e modifiche sia a livello dirigenziale sia nello staff tecnico, cambiando allenatore e i suoi collaboratori, ed è normale che si vogliano portare modifiche alla squadra. Da dentro posso solo confermare la grande stima nei miei compagni e nella qualità di questo gruppo». Come si spiega la metamorfosi di un Pavia a ottobre brillante e irriconoscibile a novembre? «All’inizio i risultati ci hanno dato una mano perché anche quando non giocavamo benissimo si vinceva. Però avevamo la sensazione che qualcosa di troppo concedevamo agli avversari. E con l’andare del tempo, quando sono venuti meno i risultati, è aumentato il peso di dover vincere. Quando ti senti in pericolo ti difendi e tendi ad abbassarti e lo fai inconsciamente. Il risultato è che spesso si è giocato a metà strada tra il difendersi e il dover fare la partita». Lo scorso anno prima del cambio societario, dopo il prestito al Sud Tirol, aveva pensato di andarsene? «Il discorso era diverso. E sono ben contento di essere rimasto anche perché le condizioni che mi sono state presentate dalla nuova dirigenza erano state subito chiare e mi avevano convinto. Ero, e sono legato al Pavia, ma dopo la finale dei play off con il Sud Tirol non volevo solamente correre il rischio di dover tornare a giocare per evitare l’ultimo posto come era accaduto nelle due-tre stagioni dell’era Zanchi. Qui invece si è costruita una squadra per vincere. Non era e non è una questione di ingaggi economici. Era un problema di obiettivi che finalmente abbiamo». A proposito di obiettivi, a fine stagione ci sono le nozze annunciate? «Così pare», sorride il capitano.

Ore 18.30 – (Gazzetta di Reggio) Padova e Reggiana, che tra l’altro si affronteranno il 17 gennaio nella prima giornata di ritorno del campionato di Lega Pro, continuano a litigarsi obiettivi di mercato invernale. Dopo il centrale difensivo Trevor Trevisan, in uscita dalla Salernitana, anche per l’attaccante dell’Ascoli Leonardo Perez c’è bagarre fra le due società. Nello scorso luglio la società euganea non digerì il trasferimento di Daniel Di Nicola a Reggio, via Pescara, dopo che il club aveva già trovato l’accordo col ragazzo per il prestito… prima che si inserisse la Reggiana e lo portasse via. Intanto l’ex terzino sinistro granata Nicolò Sperotto, messo fuori rosa per motivi disciplinari ad Arezzo (girone B) su diktat del vulcanico Eziolino Capuano, da ieri si sta allenando con l’Alessandria di Angelo Gregucci. LE DATE. L’inizio ufficiale del calciomercato invernale sarà lunedì 4 gennaio 2016, mentre il gong finale è fissato per lunedì 1 febbraio, alle ore 23.

Ore 18.10 – (Gazzetta di Reggio) Ieri doveva essere il giorno del ritorno in granata di Daniele Mignanelli e così è stato. E’ stato anche il giorno del comiato dalla truppa granata per Alessandro Castellana, il terzino destro classe 1995 che la Reggiana aveva prelevato l’estate scorsa dal Pro Piacenza ma non ha trovato spazio nell’undici titolare. La Reggiana lo girerà in prestito al Santarcangelo e già ieri, con il permesso del club granata, il giovane difensore ha potuto aggregarsi alla squadra romagnola cche milita nel girone B della Lega Pro. Il suo trasferimento a titolo di prestito sino al termine della stagione verrà ufficializzato all’apertura del mercato invernale. In granata Castellana risultava chiuso da vasile Mogos e da Francesco Rampi, automatica quindi la sua partenza anche se la Reggiana giustamente vuole mantenere la proprietà del cartellino. IL RITORNO. Il terzino sinistro Daniele Mignanelli, con licenza di attaccare e qualche volta segnare, ha dunque iniziato la sua seconda avventura con la maglia della Reggiana dopo aver lasciato Nicholas Siega e compagni nella sessione di mercato estiva. Forte di un contratto quadriennale firmato col Pescara in serie B, squadra ambiziosa che punta ai play off, Mignanelli però non ha trovato spazio ed ha perciò deciso di rilanciarsi proprio con la casacca che lo scorso anno l’ha fatto conoscere al mondo del calcio. Ieri pomeriggio tanti tifosi, assiepati oltre la recinzione dell’impianto di via Agosti, grazie al periodo di feste natalizie hanno salutato il giovane calciatore (classe 1993) di Cantù che a Reggio Emilia, oltre a molti amici ed estimatori, ha pure la fidanzata. SUL CAMPO. Intanto la truppa di mister Alberto Colombo continua la programmazione di risveglio muscolare messa a punto dal preparatore atletico Simonelli con una doppia seduta (idem farà oggi, alle ore 10 con lavoro in palestra al Fit Village ed alle ore 14.30 con la seduta tecnica e tattica sul terreno via Agosti). All’allenamento di ieri non hanno partecipato il centravanti Rachid Arma, che è ancora in licenza matrimoniale, e il dsifensore Daniel Di Nicola che attende di conoscere dal Pescara – proprietario del cartellino – il proprio destino. Che di sicuro non sarà più a Reggio. Sono nel frasttempo tornati a disposizione del trainer, ambedue dopo un giorno di permesso supplementare , sia Luca Giannone che Yuri Meleleo e per il momento continuano a fare parte della rosa e… gol nella partitella finale.

Ore 17.40 – (Gazzetta di Mantova) Le mosse di mercato del Mantova sono delineate e nei prossimi giorni potrebbero arrivare le prime ufficialità. La società è stata chiara: arriveranno 4 innesti per rafforzare il gruppo e soprattutto per modellare la squadra alle idee tattiche di mister Ivan Javorcic. Il movimento principale si snoderà sull’asse Mantova-Pavia. L’esterno biancorosso Valerio Foglio è pronto a sbarcare nel club biancazzurro. In cambio arriveranno due giocatori. Il primo è ha già dato il suo consenso al trasferimento a Mantova: si tratta di Andrea Cristini, terzino classe 1994 che nella passata stagione ha trovato molto spazio con Maspero e che ora invece è finito sulla lista dei partenti. Il secondo innesto proveniente da Pavia è Mattia Marchi. L’attaccante, nato nel 1989, ha già alle spalle una lunga carriera in Lega Pro (Cremonese, Entella, Sudtirol, Rimini) e per caratteristiche potrebbe fare al caso del Mantova. Marchi non ha ancora deciso se accettare il passaggio in biancorosso, ma la società punta ad avere il sì nei prossimi giorni. Restano sugli attaccanti resta aperta la trattativa per Saveriano Infantino della Carrarese, autore di 8 reti in 11 presenze con i toscani. Sono parecchie però le società interessate a Infantino, se il Mantova vorrà portarlo a casa dovrà alzare la posta. Il Mantova resta attivo anche per consegnare a Javorcic un centrocampista centrale (piace Pietro Tripoli dell’Ascoli) e un terzino sinistro. Per quest’ultima casella è molto improbabile l’ingaggio di Marco Martin (ex Sudtirol, ora al Pavia) perché il giocatore sembra destinato alla serie B, direzione Pro Vercelli. C’è stato un tentativo anche con Nicolò Sperotto, difensore svincolato. Sperotto è passato agli onori della cronaca come l’autore del video nello spogliatoio dell’Arezzo con mister Capuano su tutte le furie. Il Mantova ci ha fatto un pensierino, ma è l’Alessandria la squadra in pole position per averlo. Resta aperto il canale con il Lecce per avere Francesco Lo Bue (terzino destro). Attenzione però: anche l’Akragas è interessata.

Ore 17.20 – (Gazzetta di Mantova) Ivan Javorcic a 360 gradi, tra bilanci che non tornano e speranze per il futuro. Con un accenno ricorrente alla sensibilità dei suoi ragazzi, un argomento che riassunto per sommi capi si chiama psicologia. Tornato a guidare dal campo la squadra contestata poco più di una settimana fa per il deludente pari con la Pro Patria, il tecnico dell’Acm fa il punto della situazione e indica la via che dovrebbe condurre alla salvezza. «Alle statistiche va dato il giusto peso – non si scompone davanti alle impietose medie-voto pubblicate dalla Gazzetta nell’edizione di domenica -, i numeri contano sì ma fino a un certo punto. I calciatori non sono però solo presenze e reti, questa è roba per gli almanacchi. Hanno un’anima, una sensibilità e non si può immaginare quanto soffrano per i successi che mancano, soprattutto davanti al pubblico di casa. Io che li conosco, che vivo l’ambiente dello spogliatoio, so che ho a disposizione del grande materiale umano e tecnicamente una squadra all’altezza di parecchie rivali, una volta che avrà recuperato tutti i suoi effettivi». Per questo è inutile bussare sul tema del mercato. «Ho espresso le mie idee alla società – continua Javorcic – ma il mio lavoro resta quello di allenare i ragazzi a disposizione. Io credo che il nostro primo acquisto di gennaio si chiami Caridi e poi vengano a ruota quelli di Ruopolo e Anastasi, tutti atleti di indubbio valore che debbono soltanto ritrovare condizione e fiducia. Mi chiedete di Momentè? Non so nulla del suo futuro ma ragionando da ex giocatore ho scelto di stare sempre dalla parte di chi scende in campo». Dalla salvezza, però, una piazza che ama il calcio quanto Mantova non può prescindere e sarebbe un delitto sprecare l’entusiasmo creatosi la scorsa estate con l’arrivo della nuova società. «Basterebbe vincere una partita, magari anche con un pizzico di fortuna, e sono convinto che nella testa dei miei uomini si accenderebbe subito la lampadina dell’autostima. Ecco perché le due trasferte con AlbinoLeffe e Renate sono fondamentali. Rivoglio presto il Mantova quasi perfetto per organizzazione di Cittadella e quello propositivo di Pavia, le nostre due migliori gare, ancor più del successo di Bassano. Io vengo da Spalato, una città pazza per il calcio, dove allo stadio vanno in 40mila e lo fanno sentire a chi indossa una maglia importante. Lo stesso, fatte le debite proporzioni, deve accadere qui. Accettiamo la contestazione, purché sia civile, ma la squadra ha bisogno della sua tifoseria. Capisco l’insoddisfazione dei supporter, ora dobbiamo fare quadrato con la città e raddrizzare la classifica. Perché la luce in fondo al tunnel io la vedo e sono certo che questo gruppo, ancorché imperfetto, migliorerà e condurrà in porto l’obiettivo stagionale».

Ore 16.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Vertice di mercato oggi al De Marchi per stabilire la strategia in vista dell’apertura della “finestra” invernale, dal 4 gennaio al primo febbraio. Vi parteciperanno gli operatori, il presidente Mauro Lovisa e Bruno Tedino. Obiettivo primario è l’ingaggio di un centrale difensivo di sicuro affidamento. Non un “saldo” di fine andata da rivalutare o un giovane da lanciare, ma un giocatore che abbia minuti importanti nelle gambe e possa scendere in campo già sabato 9 a Gorgonzola, contro la Giana Erminio. STOPPER – Alto (viste le difficoltà dell’attuale coppia centrale nel gioco aereo), sufficientemente esperto e atleticamente pronto. È l’identikit del centrale difensivo che serve al Pordenone. Subito. Perchè Ingegneri finora ha trovato spazio solo nell’armadietto dello spogliatoio e perché Marchi è fragile come un calice di cristallo in un’autodemolizione. L’arrivo di un nuovo compagno per Stefani consentirebbe a Pasa di riprendere il posto a centrocampo. Uno spostamento importante, viste le due giornate di squalifica di Pederzoli. L’affidabilità di Pasa sarebbe garanzia anche contro ulteriori futuri “colpi di testa” (questa volta in senso metaforico) del regista. SCAMBI – Altre operazioni in entrata sarebbero condizionate da altrettante mosse in uscita. In altre parole arriveranno un nuovo centrocampista e un attaccante (obiettivi secondari) solo se altrettanti giocatori dovessero lasciare liberi i loro armadietti. Tedino sembra contento della rosa che ha (difesa a parte), ma probabilmente non farebbe eccessiva resistenza alla cessione di giocatori come Gulin (da «Giovani speranze» a «Chi l’ha visto?») e Finocchio (dal quale ci si aspettava di più), nonché del Cattaneo dell’ultimo mese e mezzo e di Mandorlini (prestazioni di punta alte, ma affidabilità bassa). Diversa sarebbe l’opposizione alle uscite dei suoi pupilli De Cenco (ci sono sirene da Benevento), Strizzolo, Filippini, nonché Valente, uno capace di cambiare le gare in corsa. QUOTE – Si è sparsa intanto la voce che le ex quote di Ezio Maccan, ora in mano a Lovisa, sarebbero state offerte all’avvocato Orazio Greco, già fra gli eletti di Pn Member e protagonista del poster per la campagna abbonamenti 2015-16. Sono attesi sviluppi, in un senso o nell’altro, nei prossimi giorni.

Ore 16.20 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 16.10 – Qui Guizza: lavoro improntato sulla resistenza per i Biancoscudati.

Ore 15.50 – Qui Guizza: lavoro atletico per i Biancoscudati.

Ore 15.30 – Qui Guizza: Corti rientra negli spogliatoi.

Ore 15.10 – Qui Guizza: esercizi col pallone per i Biancoscudati, mentre Corti effettua lavoro atletico per recuperare dal problema al coccige.

Ore 14.50 – Qui Guizza: assenti Petkovic, Ramadani, Aperi e Bucolo, che torneranno in serata e si alleneranno da domani. Assente anche Cunico causa influenza. Addio, invece, per Gorzelewski, che dal 22 dicembre non fa più parte dell’organico del Calcio Padova.

Ore 14.30 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.

Ore 14.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Il Venezia pesca in serie A, è il genoano Chicchiarelli l’ultimo rinforzo della corazzata di Favarin per salire in Lega Pro. Ieri pomeriggio al Taliercio, alla ripresa degli allenamenti dopo la sosta natalizia, il volto nuovo era quello del 18enne Samuele Chicchiarelli, terzo innesto invernale per l’attacco arancioneroverde dopo Volpicelli e Lattanzio a parare la «fuga» del brasiliano Barreto. «Chicchiarelli è un «destro» che può fare più ruoli in avanti, da prima punta tre settimane fa ha firmato l’1-0 al Torino e la qualificazione del Genoa ai quarti della Coppa Italia Primavera – spiega il ds Giorgio Perinetti -. L’operazione non è ancora ufficiale, lo sarà il 4 gennaio all’apertura del mercato dei professionisti, ma già può allenarsi con noi grazie al nullaosta concesso dalla società ligure che ce lo girerà in prestito». Un ulteriore innesto che il dirigente lagunare aveva confermato già prima di Natale. «Giocando con quattro punte avere varie alternative (il totale degli attaccanti è salito a 8 compreso Fabiano, ndr) in quelle posizioni è importante. Peraltro con Chicchiarelli potremo anche giocare con una coppia di mediani senior, due tra Soligo, Calzi e Marcolini a turno, variabile che senza quest’ultimo inserimento non avremmo potuto percorrere. Mercato chiuso? Ora sì, vedremo come ho sempre detto se a gennaio qualcuno mi manifesterà l’intenzione di andare a cercare più spazio altrove, ma per conto mio possono restare tutti purché non scontenti e votati alla causa com’è sempre stato fino ad oggi». Sui nomi Perinetti non si è sbilanciato, rosa alla mano però (e attacco escluso) il reparto più intasato sembra quello arretrato con 4 centrali per due posti – i titolari Modolo, Cernuto con le alternative Beccaro e Busatto – mentre a centrocampo ora non pare più avere un suo ruolo nello scacchiere del 4-2-3-1 la mezzala Gualdi che pur si è sempre ben comportata. Quest’anno per Chicchiarelli, genovese cresciuto nelle giovanili del grifone, 10 presenze nella Primavera rossoblù con all’attivo 3 reti, due nel 3-0 al Livorno e una nel 2-2 con il Trapani. Domani alle ore 14.30 amichevole in casa del Real Martellago di Eccellenza.

Ore 13.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Il Venezia ha già ripreso ad allenarsi dopo la breve sosta natalizia con un attaccante in più. Da ieri agli ordini di mister Giancarlo Favarin c’è Samuele Chicchiarelli, prima punta, del 1997, in prestito dal Genoa. Il passaggio si concretizzerà ufficialmente con la riapertura del mercato, il 4 gennaio ma il giocatore ha ottenuto il nulla-osta dalla società rossoblù per iniziare subito ad allenarsi. Era questa l’ultima pedina da sistemare dopo la chiusura del mercato della serie D. Con l’innesto di Volpicelli e Lattanzio a completare il reparto offensivo, mancava infatti un under che potesse dare maggiori opzioni. «In questo modo — commenta il ds Giorgio Perinetti — con un attaccante under in campo si potrà avere, ad esempio, il centrocampo tutto senior». Chicchiarelli è una prima punta ma piuttosto adattabile. Con la Primavera del Genoa ha segnato il gol vittoria in Tim Cup contro il Torino. «Con questo innesto siamo a posto», chiude Perinetti. Stop ai movimenti in entrata, in uscita forse qualcuno chiederà di essere ceduto perchè poco utilizzato. Oggi doppio allenamento, domani amichevole a Martellago (ore 14,30).

Ore 13.30 – (La Nuova Venezia) Ripresa con bomber nuovo per il Venezia. Giorgio Perinetti lo aveva promesso prima della sosta natalizia («Prenderemo un attaccante giovane per completare il reparto»), da ieri Giancarlo Favarin ha ai suoi ordini il diciottenne Samuele Chicchiarelli, che si allenerà al Taliercio avendo ottenuto il nullaosta da parte del Genoa («Il trasferimento sarà perfezionato all’apertura del mercato dei professionisti lunedì 4 gennaio», ha aggiunto il direttore sportivo arancioneroverde). Genovese del capoluogo, nato il 20 agosto 1997, Samuele Chicchiarelli è stato fino a Natale uno dei punti di forza della Primavera rossoblù guidata da Cristian Stellini, segnando tra l’altro il gol-partita a Venaria Reale nel match di Coppa Italia contro il Torino campione d’Italia, che ha consegnato al Genoa la qualificazione ai quarti di finale. Ventidue presenze e 4 reti tra campionato e Coppa nella stagione 2014-2015, 10 presenze e 3 reti (doppietta al Livorno e gol al Trapani) in campionato, 2 presenze e altrettante reti (a Pro Vercelli e Torino) in Coppa Italia. «Il Genoa manderà Chicchiarelli al Venezia in prestito», ha aggiunto Perinetti, «l’accordo tra le due società è già stato definito, aspettiamo solo la riapertura del mercato». Tanto che Samuele Chicchiarelli potrebbe essere disponibile già per la gara dell’Epifania contro il Dro al Penzo. «È un attaccante centrale, che però può giocare anche da esterno», ha spiegato Giorgio Perinetti, «il suo arrivo consentirà a Favarin un’opzione tattica in più. Ci mancava un attaccante under per consentire eventualmente al tecnico di giocare, quando lo riterrà opportuno, con due centrocampisti centrali senior». Una rosa ampia per Favarin, qualcuno forse in uscita nel mercato di gennaio. «Per quanto mi riguarda, possono rimanere tutti, finora nessuno ha chiesto di andar via», ha puntualizzato Giorgio Perinetti, «se qualcuno a gennaio si sentirà troppo sacrificato e vorrà avere più spazio altrove, cercheremo di accontentarlo». Samuele Chicchiarelli la scorsa estate era inseguito dal Carpi e dalla Spal, ma il Genoa ha ritenuto di tenerlo per la Primavera. Dopo cinque giorni trascorsi in famiglia, a casa, i giocatori del Venezia hanno fatto ritorno a Mestre per il primo allenamento postnatalizio. La sosta è servita a Ferrante per smaltire il leggero infortunio accusato durante il riscaldamento prima del match con la Triestina, tanto che Favarin era stato costretto a inserire in extremis Luciani. Ancora out solo Matteo Marcolini, che sta smaltendo l’affaticamento muscolare che lo aveva obbligato a saltare l’ultima partita dell’anno contro la Triestina.

Ore 13.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Il 2015 del Vicenza si è chiuso domenica nella nebbia del Curi di Perugia, una situazione che ha portato il direttore di gara a rinviare la gara contro gli umbri al 19 gennaio alle ore 20,30. «La decisione dell’arbitro è stata corretta — ha spigato Pasquale Marino nell’immediato dopogara — non si poteva giocare perché non si riuscivano a vedere le porte da una parte all’altra del campo. Mi dispiace per i tifosi che si sono fatti oltre 800 km tra andata e ritorno ma la decisione non l’abbiamo presa noi… Abbiamo una settimana per resettare tutto, riposare e recuperare gli infortunati: il campionato del Vicenza deve migliorare nel girone di ritorno». Parole chiare quelle di Marino che ha vissuto a Vicenza i primi sei mesi dell’anno da grande protagonista sfiorando la promozione in serie A, per poi in questo girone di andata vedere scivolare la sua squadra sempre più in basso. «Avevamo iniziato bene — sottolinea il tecnico del Vicenza — fino a metà novembre siamo stati sempre nella parte sinistra della classifica, ma dalla partita di Terni di metà novembre siamo andati in difficoltà senza riprenderci. Del mio 2015 a Vicenza cancellerei solo l’ultimo mese e mezzo, perché non siamo stati all’altezza della situazione. La sosta ci darà una mano a recuperare i tanti infortunati, ma ritengo che anche l’ormai prossimo mercato di gennaio dovrà portare qualche rinforzo ad una rosa che ha mostrato di averne bisogno». Una dichiarazione onesta che apre al solito tourbillon di voci e indiscrezioni. Il Vicenza a gennaio dovrà operare in tutti i reparti a partire dalla difesa, dove la buona notizia è data dal recupero quasi completato di Nicolò Brighenti che domenica a Perugia era già in panchina. Situazione da valutare per Thomas Manfredini , che ha cominciato a correre ma sul cui recupero non ci sono certezze. Ecco quindi che dopo la rescissione consensuale definita con Matteo Gentili e la probabile partenza di Leandro Rinaudo , c’è la necessità di almeno un centrale difensivo di ruolo. Al momento il nome più chiacchierato è quello dello svizzero Martino Borghese che il Como vorrebbe cedere, ma che per caratteristiche tecniche non è certo il tipo di difensore gradito a Marino. Più concreta, anche se ancora ai primi approcci, è la possibilità che Simone Scuffet possa vestire il biancorosso, in quanto la posizione di Mauro Vigorito non è più così salda come nella scorsa stagione tanto che la società biancorossa ha parlato con il Cagliari per impostare uno scambio con l’under Alessio Cragno . Al momento però la priorità è data dall’innesto in mediana di un giocatore che dia solidità al centrocampo, reparto in cui Antonio Cinelli ha il contratto in scadenza e dove ha deluso Michele Pazienza su cui Marino aveva grandi aspettative. In cima alla lista delle preferenze c’è il brasiliano Ronaldo Pompeu da Silva che a Empoli non sta giocando ma in serie B è richiesto da molti club. Il Vicenza nella trattativa può mettere sul tavolo le posizioni del terzino Salvatore D’Elia e dell’attaccante Filip Raicevic che piacciono molto alla società toscana, che potrebbe comunque lasciarli in biancorosso fino a giugno. La trattativa è ancora ai primi passi, ma potrebbero esserci le premesse perché l’affare si possa chiudere positivamente nei primi dieci giorni di gennaio.

Ore 12.30 – (Gazzettino) Un 2015 con più ombre che luci, ma una convinta fiducia che il 2016 tornerà a donare il sorriso. Per Stefano Zaratttini, patron della Luparense, l’anno che si chiude è stato ricco svolte e scelte importanti: dalla decisione di ridimensionare i progetti del calcio a 5 (poi in buona parte rientrata) a quella di acquisire il San Paolo e portare a San Martino di Lupari la serie D di calcio che mancava da tanti anni, mantenendo anche la formazione in Prima Categoria. Arriva il capodanno con la Luparense in una zona play-out nella A di calcio a 5 e nella D di calcio e a chiudere la classifica del girone F di Prima Categoria, posizioni che non erano certo nelle previsioni, nemmeno quelle più prudenti. «È vero che ci aspettavamo classifiche diverse, ma devo dire che è già un successo essere riusciti a mettere assieme questa realtà, fatta di trentuno squadre e 685 tesserati. Diciamo che in questi sei mesi abbiamo seminato, ora dovrebbe arrivare la stagione della raccolta. Però vorrei anche ricordare che non ci sono solo le prime squadre, c’è un settore giovanile che sta crescendo e restituisce soddisfazioni, con gli Juniores del calcio e l’Under 21 del futsal che sono in testa alle loro rispettive classifiche». Riavvolgendo il nastro, si vedono degli errori? «Qualche errore l’abbiano fatto, è inevitabile. Consolidare calcio e futsal non è affatto semplice, sono due mondi molto più diversi di quello che si possa credere. Però pensiamo di avere capito dove s’è sbagliato ed abbiamo operato delle correzioni in corsa che siamo convinti potranno dare presto i primi riscontri». Tempo di pagelle: ne azzardiamo tre? «Sempre difficile, ma ci provo. Alla serie D diamo un 6-: siamo in zona play-out, abbiamo fatto errori di valutazione all’inizio, abbiamo cambiato tanto e s’è notata una reazione. Al calcio a 5 devo dare un 5.5 anche se è il settore che ha più sofferto per la riduzione del budget: eravamo abituati bene, sempre in lotta per vincere i campionati; trovarci in fondo potrebbe essere un handicap psicologico, ma ci sono uomini e mezzi per risalire la china. Alla Prima Categoria do comunque un 6-: una squadra fatta di giovani che raccoglie complimenti da tutti, ma non i punti, ma anche in questo caso abbiamo i mezzi per poterci rialzarci». Pentimenti o rimpianti? «I conti li faremo a giugno e solo allora potrò dare una risposta. Per il momento sono comunque soddisfatto per il coraggio che abbiamo avuto. Forse, a posteriori, sarebbe stato meglio rimanere in Eccellenza con il San Paolo e non chiedere il ripescaggio in serie D. Di certo mi aspettavo una risposta diversa da istituzioni, sponsor e pubblico, ma forse è stata un’operazione complessa che ha bisogno di tempo per consolidarsi». Obiettivi? «Dobbiamo essere realisti: puntiamo a conservare le categorie. Con il calcio a 5 possiamo ancora acciuffare i play-off e là provare a fare la mina vagante». In un 2015 che gli ha regalato poche gioie, Zarattini si è potuto però togliere la soddisfazione del prestigioso riconoscimento della Benemerenza della Lega Nazionale Dilettanti della Federcalcio, consegnata ad inizio dicembre dal presidente federale Carlo Tavecchio. Il premio per i vent’anni da presidente ad altissima percentuale di trionfi per Zarattini, che ha collezionato cinque scudetti , cinque supercoppe e quattro Coppe Italia ed ha portato la piccola San Martino di Lupari a confrontarsi con capitali europee come Mosca e Lisbona. «È stata una grande emozionante – ricorda – che mi ha permesso di ripercorrere con la mente ciò che di importante abbiamo fatto per lo sport a San Martino di Lupari. Sinceramente, mi sono commosso».

Ore 12.00 – (Gazzettino) Il Cittadella, dopo la settimana di vacanza natalizia, ieri ne ha iniziata una atipica che precederà quella standard in vista della ripresa del campionato sabato 9 gennaio alle 15 con il Sudtirol al Tombolato. Il preparatore atletico Redigolo ne approfitta per un richiamo del potenziamento della forza e delle capacità aerobiche, carburante necessario per la tenuta nella seconda parte del campionato, mentre il tecnico Venturato verificherà le condizioni dei suoi giocatori nelle due amichevoli previste al Tombolato domani alle 14,30 con il Campodarsego e domenica con l’Abano. Giovedì prossimo la preparazione sarà al mattino, mentre venerdì primo dell’anno sarà l’unico giorno libero. I due calciatori granata del Gambia, Lamin Yellow e Yosupha Bobb, nonchè il brasiliano Lucas Chiaretti, hanno avuto un permesso speciale per cui rientreranno dai rispettivi paesi di origine soltanto domenica prossima. Ieri alla ripresa della preparazione il Tombolato era avvolto dalla nebbia che persiste in zona, mentre soffiava un leggero venticello e il fumo dei camini era spinto verso il basso. L’atmosfera fra i granata era comunque al settimo cielo, corroborata da un Natale passato in vetta alla classifica. Davide Xamin è apparso particolarmente desideroso di riprendere gli allenamenti, rientrando in gruppo dopo il brutto infortunio patito a Lavarone nell’amichevole con i palestinesi dell’Hebron Al Ahli. Assente invece Coralli per un’influenza di stagione, mentre hanno svolto un lavoro differenziato Iori (squalificato, rientrerà a Cuneo) e Donazzan ancora alle prese con la pubalgia. Il medico sociale Ilario Candido: «Litteri invece è a posto e lavora in gruppo».

Ore 11.40 – (Mattino di Padova) Ripresa con possibile sorpresa. Una sorpresa che non arriva dal campo, ma dal “mercato”. Nelle ultime ore ha preso corpo l’ipotesi di un trasferimento dell’attaccante Emiliano Bonazzoli al Cittadella. Il giocatore, che ha trascorso la prima parte della stagione alla Robur Siena, disputando 14 gare e segnando 4 gol nel girone B di Lega Pro, al rientro dalle vacanze natalizie ha salutato i compagni a Castellina Scalo, dove si sono ritrovati per ricominciare gli allenamenti, e successivamente si è recato nella sede della società toscana, firmando la rescissione del contratto. Una mossa dettata dalla voglia di avvicinarsi a casa – l’ex bomber biancoscudato e di Sampdoria, Fiorentina, Reggina ed Este abita a Padova – e, a quanto trapela, dalla possibilità di indossare la maglia granata. «Vediamo domani (oggi, ndr)», il laconico commento sulla possibile trattativa del direttore generale Stefano Marchetti, che, a letto con l’influenza, non smentisce però l’ipotesi. «Confermo la fine del rapporto con il Siena e che mi piacerebbe riavvicinarmi a casa, ma non ho rescisso avendo in piedi altri accordi e, al momento, non c’è nulla di concreto», le parole del giocatore, che compirà 37 anni il prossimo 20 gennaio, raggiunto telefonicamente ieri sera. Non rimane che attendere. Resta poi da capire se il suo arrivo comporterà l’addio di qualcun altro, in un reparto offensivo già affollato e in cui sono presenti due prime punte come l’inamovibile Litteri e Coralli, che non pare certo destinato a partire. Tutti in linea. Ieri pomeriggio gli uomini di Venturato si sono ritrovati al Tombolato dopo una settimana di pausa. E tutti sono saliti… sulla bilancia. «Era prevista la multa per chi si fosse presentato in sovrappeso. Mi sembra, però, che siano stati bravi», ha rivelato Roberto Musso. Iori e soci sono ripartiti così, con lo stesso sorriso con cui si erano salutati. Il capitano si è presentato in spogliatoio canticchiando. E lo stesso atteggiamento scanzonato, curiosamente, teneva pure Litteri. I due pilastri della squadra, entrambi usciti anzitempo dal match di Cremona del 20 dicembre, sono stati subito visitati dal dottor Candido, responsabile dello staff medico societario. Iori, che salterà in ogni caso l’ultima partita del girone d’andata, contro il Sudtirol, perché squalificato, nei giorni scorsi ha anche effettuato un’ecografia, che non ha riscontrato lesioni al polpaccio infortunato. Tutt’e due in questi giorni seguiranno un programma di lavoro differenziato, ma non destano troppe preoccupazioni. Vacanze prolungate per tre. Mancava Coralli, pure lui influenzato, ed erano assenti, con il permesso della società, i tre stranieri in rosa. Bobb e Jallow sono tornati in Gambia, Chiaretti a Belo Horizonte, dove sta la famiglia e dove ha partecipato ad un torneo di beach soccer assieme agli amici brasiliani. Rientreranno tutti domenica 3 gennaio. «Tutto sommato quest’anno siamo abbastanza fortunati con le condizioni climatiche: non fa troppo freddo e ci si può allenare senza eccessivi problemi», le considerazioni del tecnico Roberto Venturato. «La settimana di sosta era necessaria per ricaricarci, ma adesso si fa sul serio perché la gara con il Sudtirol del 9 gennaio, che sembra tanto lontana, in realtà è dietro l’angolo». In gruppo si è rivisto Davide Xamin, per la prima volta in grado di allenarsi “a regime” dopo la frattura al perone rimediata a luglio. Donazzan, invece, continua con le terapie per la pubalgia.

Ore 11.20 – (Corriere del Veneto) A metà pomeriggio la notizia che fa scalpore: Emiliano Bonazzoli al Cittadella. Il lancio arriva da un sito web specializzato ed è un’autentica sorpresa, considerato che il reparto offensivo granata consta di ben sei punte: Litteri, Coralli, Bizzotto, Sgrigna, Chiaretti e Jallow. Nelle ultime ore, a dire la verità, era tornato a rimbalzare pure il nome di Saveriano Infantino, in uscita dalla Carrarese, ma sembrava una voce destinata a restare tale. In questo quadro e con questo parco attaccanti, può avere senso che entri in gioco una settima punta? Dal club granata non filtrano conferme, ma nemmeno smentite («Se ne parla domani»), dal giocatore solo un laconico: «Non c’è niente di concreto col Cittadella, l’unica cosa concreta è che ho rescisso il contratto con il Siena». Leggendo, però, un intervento di Davide Gabrielli, figlio del presidente Andrea Gabrielli, su un gruppo Fb molto frequentato dai tifosi granata, qualche mezza conferma pare arrivare. L’ipotesi potrebbe essere quella di una partenza di uno dei componenti del reparto offensivo? Su una ipotetica partenza di Bizzotto, Coralli o Sgrigna sono arrivate solo smentite, mentre Jallow e Chiaretti hanno caratteristiche diverse dal 38enne attaccante ex Sampdoria e Padova. Ipotizzare un addio di Litteri sembra fuori luogo, la seconda possibilità potrebbe essere legata alle condizioni fisiche dell’ex Ternana, che tuttavia non preoccupa lo staff medico e che oggi alla ripresa degli allenamenti è parso molto sereno. Stesso discorso per Coralli, a letto con la febbre ma abile e arruolato e che non sembra a rischio cessione. Resta Bizzotto ma anche qui nessuna voce su una possibile partenza. Su Bonazzoli ci sono Pro Patria e Pistoiese, non il Padova. Il giocatore ha dichiarato di volersi avvicinare a casa e si parla pure del Mestre. Come finirà? Oggi se ne saprà qualcosa di più, ma Cittadella è qualcosa più di un’ipotesi.

Ore 10.50 – (Gazzettino) L’approdo in panchina di Pillon ha fruttato sette punti in tre partite. Un impatto decisamente positivo. «C’è stato grande dispiacere per quello che è accaduto prima del suo arrivo, ma eravamo entrati in una crisi anche mentale. I risultati non arrivavano come ci si auspicava, purtroppo sono cose che capitano nel calcio. Pillon ha dato una scossa e ha portato un pò di novità alla squadra, e i risultati sono arrivati. Ma abbiamo ancora tanta strada da fare». A cominciare da sabato 9 gennaio 2016, giorno nel quale riprende il campionato con la trasferta con l’Alessandria. «Ci aspetta subito un avversario difficile che sta facendo bene in campionato e in Coppa Italia. L’importante è ripetere le ultime prestazioni, e fare sempre un passo avanti nella nostra crescita». Ai tifosi cosa si sente di dire? «Cercheremo sempre di ripagare nel migliore dei modi il loro attaccamento ed entusiasmo nei nostri confronti, del quale siamo lusingati. Per noi sono un’arma in più».

Ore 10.40 – (Gazzettino) «Anche se prima di tutto viene il risultato della squadra: quando si vince, tutti ne hanno giovamento». In estate è arrivato dall’Ascoli, dove ha segnato nel campionato scorso diciassette gol. Doppia cifra che può raggiungere anche con i biancoscudati. «Non sono un attaccante che risolve da solo la partita, ho sempre bisogno di un gioco corale della squadra che cerco di finalizzare. Quando segno la dedica è spesso proprio per i miei compagni, senza di loro non potrei fare niente». Il nuovo anno è alle porte. Le sue aspettative? «L’obiettivo è fare un campionato bello con il Padova, il che significa continuare a crescere e arrivare il più in alto possibile per portare avanti un progetto che è iniziato quest’anno». E al quale si è legato con contratto triennale. «Ho fatto questa scelta per l’entusiasmo e la voglia di fare bene che ho visto nella società. Sarebbe bello migliorare e raggiungere certi obiettivi insieme. Questa è la prima stagione di Lega Pro e cercheremo di fare il massimo, sempre però tenendo conto che siamo in un contesto improntato su più anni. Speriamo di raggiungere grandi soddisfazioni».

Ore 10.30 – (Gazzettino) Natale in famiglia a Mantova con tanto di battesimo della piccola Melita, e qualche giorno di relax a Porto San Giorgio nelle Marche in compagnia degli amici tra i quali Mengoni, suo ex compagno all’Ascoli. Dopo aver ricaricato le batterie nel periodo delle festività, Cristian Altinier è carico per tornare sul campo a fare quello che gli riesce meglio, ossia i gol. «In questi giorni mi sono goduto la famiglia e gli amici. Riposare un pò fa bene, ma c’è la voglia di tornare ad allenarsi. Nella prima parte di stagione speravo di fare meglio dato che c’è stato un periodo nel quale non ho giocato con continuità e anche le mie prestazioni ne hanno risentito, nelle ultime partite invece ho avuto spazio con regolarità e le cose sono migliorate». Quattro sigilli realizzati al momento. «Il più bello è stato con la Cremonese, il più emozionante con il Lumezzane per l’importanza che ha avuto. A me piace giocare per fare gol, ci sono momenti nei quali puoi fare più o meno fatica, ma ci provo sempre».

Ore 10.20 – (Gazzettino) «Il difensore centrale sarà il primo rinforzo. Sto seguendo un profilo in particolare, ci sono da definire ancora alcune questioni». Top secret al momento il nome, ma Fabrizio De Poli sembra essere a buon punto per dare a Pillon un giocatore in più al centro della difesa in vista della ripresa del campionato, dato che al momento figurano solo Diniz e Fabiano. Il mercato aprirà ufficialmente lunedì, e quello potrebbe essere il giorno buono per l’annuncio. Intanto, sono terminate le vacanze natalizie per i giocatori che oggi alle 14.30 riprenderanno la preparazione alla Guizza. Il programma degli allenamenti prevede doppie sedute giornaliere domani e mercoledì, mentre il primo giorno del nuovo anno sarà di riposo. Cunico e compagni torneranno a sudare sabato pomeriggio, domenica e lunedì ancora duplice sessione di lavoro, mentre da martedì 5 gennaio si riprenderà la settimana tipo con un solo allenamento giornaliero. In fase di organizzazione anche un’amichevole che potrebbe essere disputata mercoledì 6: una sorta di prova generale per la trasferta di campionato con l’Alessandria.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Se aggiungiamo anche Franco Gorzelewski, che formalmente non è mai stato tesserato dal Padova e potrebbe tornare in Argentina, ecco che a liberare il posto in spogliatoio sarebbero in sette. Sogno e necessità. A quel punto De Poli avrebbe campo libero per trovare i sostituti. Il primo rinforzo sarà quasi certamente un difensore centrale: l’intenzione del direttore sportivo è di chiudere l’affare già il 4 o il 5 gennaio, in modo da averlo a disposizione per la trasferta di Alessandria. Non Pesoli, probabilmente non Salviato, né tantomeno Trevor Trevisan, che ha un ingaggio fuori portata: il prescelto potrebbe essere un nome a sorpresa. Dopo questo primo ritocco, si passerà alla fase 2: arriveranno almeno un terzino, un centrocampista e un attaccante. E la pista che porta al ritorno di Davide Succi, per quanto complicata dal punto di vista economico, non è ancora stata abbandonata. L’attaccante bolognese, oggi di proprietà del Cesena, è uno dei nomi in lista, ma pare non sia la prima scelta di De Poli. Tempo al tempo: al Padova è tutto pronto per le grandi manovre di gennaio.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Pende infatti anche la posizione di Sergio Cucchiara, il giovane giunto in prestito dal Trapani che, né con Parlato né con Pillon, ha avuto a disposizione un solo minuto di gioco: se chiedesse di cambiare aria, la società risolverebbe il prestito con il club siciliano senza problemi. Discorso analogo per i due giovani terzini: Marco Dell’Andrea è di proprietà del Padova, e se volesse trovare una squadra che gli desse maggiori chance potrebbe essere girato in prestito, anche in Serie D; Armando Anastasio, invece, deciderà in libertà cosa fare, visto che le sei presenze messe insieme da agosto ad oggi non sono di certo una grande soddisfazione. A centrocampo ci sono le due situazioni più spinose. Alban Ramadani potrebbe lasciare il Biancoscudo, ma bisogna trovargli una sistemazione. Discorso ancora più complicato per Manuel Giandonato, legato al Padova sino al giugno 2017: formalmente la società di viale Rocco non l’ha messo sul “mercato”, ma se arrivasse un’offerta non si straccerebbe certo le vesti per trattenerlo (tantopiù visto che il ds De Poli parrebbe aver già avuto un “placet” di massima da Carlo De Risio, centrocampista della Juve Stabia corteggiato a lungo l’estate scorsa, per il trasferimento in Veneto).

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Da qui a parlare di rivoluzione ce ne passa. Ma saranno almeno una decina, fra acquisti e cessioni, i movimenti di “mercato” del Padova con l’inizio del 2016. La finestra invernale non dovrebbe portare grandi stravolgimenti: dal 4 gennaio, giorno dell’apertura ufficiale della campagna trasferimenti, la società biancoscudata comincerà a metter mano alla rosa per consegnare a Bepi Pillon un gruppo ancora più competitivo. Ma anche se di “rivoluzione” vera e propria non si può parlare, visto che l’intelaiatura di base della squadra non sarà verosimilmente ritoccata, saranno diversi i movimenti, sia in entrata che in uscita. E a fare le valigie, a quel punto, potrebbero essere addirittura in sette. Cambio di maglia. Il primo addio è già stato consumato la vigilia di Natale: “Savio” Amirante, per i continui problemi fisici che lo costringeranno ad un nuovo intervento al ginocchio operato nei primi giorni di gennaio, ha rescisso il contratto con il Padova. Ma non sarà il bomber ligure, probabilmente, l’unico attaccante sul piede di partenza.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Vacanze finite, ma non per tutti. Oggi, alle 14.30, il Padova torna ad allenarsi alla Guizza: si comincia con un richiamo di preparazione che accompagnerà i biancoscudati sino alla ripresa del campionato, il 9 gennaio ad Alessandria, e che prevede due doppie sedute domani e a San Silvestro, prima dell’ultimo giorno libero, a Capodanno. Non ci saranno Bucolo e Aperi, in viaggio da Catania in queste ore, mentre Neto Pereira rientrerà dal Brasile solo il 3 gennaio.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Difficile piazzare Giandonato per una serie di ragioni, meno complicato arrivare a De Risio, che alla Juve Stabia ultimamente non gioca dopo il cambio di allenatore e un infortunio muscolare. Ma il giocatore gradirebbe molto la pista padovana. Ramadani è stato proposto a Pro Patria e Renate, senza tuttavia riscontrare grandi aperture. Infine Succi : dopo aver smentito tutto il possibile, ieri De Poli si è lasciato scappare una mezza ammissione sul centravanti del Cesena. Anche in questo caso il problema sarebbe l’ingaggio, ma dalla Romagna parlano di una robusta buonuscita e di un affare che, volendo, si potrebbe fare. La domanda vera è: il Padova vuole Davide Succi? Per ora risposte chiare non ce ne sono, ma presto potrebbe essere tutto molto più chiaro.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Ed è Andrea Sbraga , 23 anni, cresciuto nel settore giovanile della Roma e poi passato alla Lazio, con esperienza anche a Pisa. Al momento è sotto contratto con la Carrarese, ma economicamente il suo contratto è alla portata e la situazione potrebbe sbloccarsi con i primi giorni del nuovo anno. Bisognerà ancora aspettare, il 4 gennaio apre la finestra invernale e in quella sede potrebbero arrivare novità importanti. Novità che, invece, difficilmente riguarderanno Emanuele Pesoli , altro nome caldo. Il Lanciano è uscito allo scoperto, può essere la soluzione giusta anche per il mantenimento della categoria. Per il centrocampo a breve potrebbero arrivare novità da Castellammare di Stabia, con lo scambio tra Manuel Giandonato e Carlo De Risio , che tuttavia con il passare dei giorni vede diminuire le possibilità di riuscita.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Notizie in pillole di giornata: si avvicina Andrea Sbraga, possibile primo rinforzo per la difesa biancoscudata, confermati i contatti con il Cesena per Davide Succi, Stefano Botta finisce alla Lucchese, Carlo De Risio gradisce la destinazione Padova, Emanuele Pesoli può andare al Lanciano. Tra mille smentite, come spesso accade in sede di mercato e soprattutto quando le grandi manovre, ufficialmente, devono ancora iniziare, prosegue dietro le quinte il lavoro del ds Fabrizio De Poli. Che sta accelerando su diversi fronti, fermo restando che vanno anche definite le uscite, condizione sine qua non perché possano decollare anche le altre operazioni. Cominciamo dalla difesa, con le seguenti novità di giornata: Simone Salviato piace ma il Bari non fa sconti ed economicamente l’intesa non è semplice, mentre il primo rinforzo potrebbe arrivare da Carrara.

Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Cittadella 32, Alessandria 31, Bassano 28, FeralpiSalò 27, Pavia e SudTirol 26, Reggiana 25, Cremonese, Cuneo, Padova e Pordenone 22, Giana Erminio 21, Lumezzane e Pro Piacenza 19, Mantova 15, Renate 12, AlbinoLeffe 11, Pro Patria 7.

Ore 08.20 – Lega Pro girone A, i risultati della sedicesima giornata: Padova-Bassano 1-1 (Favalli (Pd) al 26′ pt, Fabbro (Ba) al 38′ st), Lumezzane-AlbinoLeffe 2-0 (Nossa (Lu) al 31′ pt, Sarao (Lu) al 37′ st), Cremonese-Cittadella 0-1 (Paolucci (Ci) al 38′ st), Reggiana-Alessandria 1-1 (Marras (Al) al 24′ pt, Mogos (Re) al 34′ pt), Mantova-Pro Patria 1-1 (Capua (Pp) al 5′ st, Momenté (Mn) al 44′ st), Renate-Cuneo 1-0 (Napoli (Re) al 6′ pt), SudTirol-Pro Piacenza 2-1 (Rantier (Pp) al 27′ pt, Kirilov (St) al 40′ pt, Tait (St) al 47′ st), FeralpiSalò-Giana Erminio 0-2 (Marotta (Ge) al 2′ pt, Perico (Ge) al 19′ st), Pordenone-Pavia 0-2 (Malomo (Pv) al 24′ pt, Ferretti (Pv) al 17′ st).

Ore 08.10 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.00 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Macron Store, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 28 dicembre: sesto ed ultimo giorno di riposo per i Biancoscudati.




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