Live 24! Alessandria-Padova, la vigilia: rifinitura mattutina e partenza per il Piemonte nel pomeriggio

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Ore 21.30 – (Il Piccolo) Nonostante i grattacapi societari non finiscano mai e la vicenda della fideiussione non valida continui a rendere ancora fosco il futuro, almeno sul campo il giorno della Befana l’Unione Triestina 2012 una reazione l’ha fornita. Il pareggio esterno con la Liventina, alla fine del quale c’è stato spazio perfino per qualche piccolo rimpianto, è stato ottenuto in pratica con quasi la stessa rosa ridotta all’osso che aveva subito la pesante batosta di Venezia. Anche se in realtà gli innesti rispetto a quell’occasione sono stati più d’uno: ad esempio hanno giocato Crosato, Piscopo e il portiere Vezzani, mentre l’unico innesto degli arrivati a gennaio è stato quello di Bradaschia in attacco, con Galasso che invece è rimasto in panchina. Naturalmente la differente forza dell’avversario ha fatto il resto, ma rincuora il fatto che già con qualche piccolo accorgimento la Triestina abbia trovato solidità difensiva rischiando poco, tenendo dignitosamente il campo e guadagnando un punto prezioso. D’ora in poi, turbolenze societarie permettendo, la squadra non può che migliorare: in rampa di lancio c’è innanzitutto Cucchiara, un altro giovane attaccante proveniente dal Padova ma di proprietà del Trapani, che era già con la squadra a Motta di Livenza ma il cui tesseramento non era stato ancora perfezionato. Sarà presto della partita anche lo sloveno Skerjanc, ma altri giocatori sono in arrivo, soprattutto per rendere più competitivo il fronte under. «Credo che la rosa sarà completa fra un paio di settimane – ha detto a fine partita l’allenatore Doardo – per cui in questa situazione di piena ricostruzione il pareggio non può che essere positivo. Stiamo tirando su la squadra anche dal punto di vista fisico, grazie a un preparatore atletico che in questi giorni ha fatto lavorare molto i ragazzi. E poi oltre a Cucchiara e Skerjanc, attendiamo altri giocatori, in particolare degli under provenienti da squadre professionistiche. Anche perché ribadisco che il progetto e le idee sono già chiare» Secondo gli ultimi rumors, i baby che andranno a rinforzare la pattuglia degli under potrebbero arrivare dalla Primavera di squadre di A e B, ma c’è la possibilità anche per un attaccante di maggior esperienza, anch’esso dal Padova. Nel frattempo, a Motta di Livenza la Triestina ha dimostrato che ottenere la salvezza non è impossibile con qualche innesto mirato, considerato il livello non eccelso del girone. Ma vista la brutta situazione di classifica, bisognerà accelerare il passo al più presto, visto che all’orizzonte ci sono anche possibili penalizzazioni.

Ore 21.10 – (Corriere delle Alpi) Bicchiere mezzo pieno. Il pareggio del Belluno contro il Tamai ha interrotto la serie di cinque vittorie consecutive in trasferta, ma questa volta la squadra gialloblù si può accontentare del punto portato a casa. È vero che Bertagno e compagni sono stati in vantaggio fino ad una manciata di minuti dalla fine, ma si sono trovati in nove ad un certo punto e la partita l’avrebbero anche potuta perdere. «Questo è un punto che fa sempre bene – commenta l’attaccante fuoriquota Marco Farinazzo – alla fine il pareggio credo sia il risultato più giusto. Nel primo tempo dopo aver fatto gol abbiamo preso in mano le redini del gioco ma nella ripresa il gol subito e le due espulsioni ci hanno fatto perdere le distanze e inevitabilmente siamo stati in difficoltà. Paura di perdere? Visto come è andata ci poteva stare, teniamoci stretto questo punto. Per quanto riguarda le due espulsioni, la prima non l’ho vista mentre la seconda, arrivata con il doppio giallo, ci stava tutta». Rientro tra gli undici titolari. Marco Farinazzo aveva gicoato dall’inizio l’ultima partita in casa contro il Venezia. Domenica mister Vecchiato lo ha lanciato nella mischia dal primo minuto. «Sono soddisfatto della prestazione, l’unica pecca è che non ho fatto gol – spiega l’attaccante classe 1996 – la palla del Cobra? Ho perso l’equilibrio per la spinta ricevuta dal difensore che mi ha fatto perdere l’equilibrio e non sono riuscito a fare di più». Allarme difesa. Mister Vecchiato dovrà reinventare completamente il reparto arretrato per il match casalingo di domenica contro il neo promosso Calvi Noale. Il tecnico gialloblù dovrà fare a meno sicuramente di Sebastiano Sommacal e Nicola Calcagnotto, entrambi squalificati contro il Tamai, mentre è in dubbio la presenza di Giovanni Pescosta, uscito anzitempo per un problema ad un adduttore. La speranza per Vecchiato è quella di recuperare almeno Stefano Mosca, reduce dalla varicella e in campo domenica solamente negli ultimi minuti. La difesa a quattro potrebbe essere formata da Paolo Pellicanò e Andrea Franchetto al centro, in caso di necessità potrebbe fare il centrale anche Yari Masoch, mentre sulle corsie esterne a sinistra si spera nel recupero di Stefano Mosca mentre a destra, se non dovesse farcela Pescosta, potrebbe arretrare Mike Miniati, che in più di un’occasione in questi anni ha dimostrato di saper giocare anche in quel ruolo.

Ore 20.50 – (La Provincia Pavese) Travolgente in trasferta, un disastro in casa. La FeralpiSalò è un po’ il dottor Jekyll e Mr Hide del girone A di Lega Pro, una squadra dai due volti. Il ruolino di marcia strepitoso nelle gare esterne consente comunque alla prossima avversaria del Pavia (si gioca domenica alle 15 al Fortunati) di occupare il quarto posto in classifica, proprio davanti agli azzurri, a -5 dalla capolista Cittadella. L’imbattibilità esterna e soprattutto le sei vittorie su otto gare disputate lontano da Salò naturalmente devono mettere in guardia la squadra di Brini, che oltretutto si presenterà a questa prima, delicata partita dell’anno (ultima del girone di andata) con parecchi problemi di formazione: in dubbio anche Alessandro Marchi, mentre il neoacquisto Fabrizio Grillo è sicuramente out perché non giocando da un po’ sta facendo un lavoro per recuperare la condizione. La FeralpiSalò – a inizio campionato data tre le outsider ma che fin qui ha anche superato le aspettative – è stata capace di andare a vincere tra l’altro anche sui campi delle prime due (2-0 al Cittadella e 2-1 all’Alessandria), e di stracciare Pro Patria e Albinoleffe dando cinque reti a testa. Tutt’altra storia in casa, dove invece i Leoni del Garda hanno dovuto chinare la testa per ben cinque volte, subendo un paio di scoppole (0-3 con la Reggiana e 2-4 con il Renate) e perdendo le ultime due contro Cuneo e Giana Erminio. Piegate a fatica solo il Lumezzane e il Pordenone, con un doppio 2-1. La Feralpi è comunque il miglior attacco del girone, assieme all’Alessandria, con 25 gol, anche in questo caso uno in più del Pavia. E tra i realizzatori è stato un vero e proprio exploit quello dell’ex azzurro Niccolò Romero, che ha messo a segno finora sette reti, tutte su azione. Ma la squadra passata dalla guida tecnica di Michele Serena a quella di Aimo Diana può contare nel reparto arretrato sulla consolidata coppia di difensori Ranellucci-Leonarduzzi, con un altro esperto come Allievi sulla corsia sinistra, a centrocampo sulla regia di Settembrini e sul passo di Fabris, mentre in attacco al fianco di Romero c’è l’inossidabile Bracaletti, anche lui quota sette reti in campionato, con il supporto di Greco ed eventualmente di Guerra. Una squadra, insomma, con un buon organico e in grado di farsi rispettare su ogni campo. In questo momento forse uno degli avversari più ostici da affrontare in casa.

Ore 20.30 – Mercato Pavia: ufficializzati Grillo e Manconi, a breve arriverà anche Giuseppe Pirrone, che sarà chiamato a sostituire il partente Giovanni La Camera (su di lui anche l’AlbinoLeffe). In uscita anche Rocco Sabato, richiesto dalla Pro Piacenza. Nessuna novità, invece, riguardo al maxi-scambio col Mantova.

Ore 20.10 – (Gazzetta di Reggio) Dopo un periodo natalizio relativamente tranquillo, con l’avvicinarsi del primo impegno del nuovo anno torna di moda parlare anche di infermeria. Problemi non gravi legati al ginocchio, assicurano dallo staff medico, ma sta di fatto che ieri sia il centrocampista Dejan Danza che il secondo portiere Andrea Rossini hanno lavorato solo in palestra perciò la loro presenza tra i convocati per la gara di Bassano (alle 17.30 di domani) è fortemente a rischio. Non sono solo questi i problemi da risolvere per Alberto Colombo perché, se non arrivasse in tempo il visto da Pescara per Daniele Mignanelli, dovrebbe fare a meno anche del rientrante terzino sinistro che non potrebbe andare a referto. Una perdita importante anche se non partirebbe tra i titolari perché l’undici che scenderà in campo al Mercante sarà lo stesso delle ultime uscite: il solito 3-5-1-1 con Perilli tra i pali; Spanò, Sabotic e Frascatore nella difesa tre; Mogos, Bruccini, Maltese, Angiulli e Siega sul centrocampo; Nolè alle spalle di Arma. Stamani c’è la la rifinitura alle ore 11 in via Agosti, prima della partenza per Bassano, lanciando uno sguardo all’infermeria ed uno ai carteggi di Mignanelli.

Ore 19.50 – (Gazzetta di Reggio) «Siamo contenti che “Migna” sia rientrato. Di fatto, non era mai andato via». Non nasconde la soddisfazione il digi Raffaele Ferrara che ha accompagnato il giocatore nella presentazione ufficiale e offerto qualche spunto sul mercato. «Avevamo le idee chiare sin da subito e sapevamo che bisognava avere pazienza, il mercato a volte offre occasioni molto particolari. Siamo contenti, perché Daniele conosce l’ambiente, gioca indifferentemente a 4 o a 5 e non dovrebbe metterci troppo tempo a recuperare la condizione». Quali ragioni che vi hanno spinto a farlo ritornare? «Da quando il mister ha deciso di adottare il nuovo schema, abbiamo pensato che le sue caratteristiche potessero essere congeniali perché può giocare in due ruoli. Questo ci ha permesso di risparmiare l’investimento su un altro giocatore, in più crediamo che meritasse di trovare aperta la nostra porta: è un buon giocatore e un bravo ragazzo». Come vi muoverete ora? «Nomi non ne faccio, ma vorremmo definire la rosa prima della partita con il Padova. L’intenzione è modificare qualcosa nel reparto avanzato, nel senso che potremmo aver bisogno di qualche caratteristica diversa. Eventuali nuovi arrivi potranno concretizzarsi anche prima di effettuare le cessioni».

Ore 19.30 – (Gazzetta di Reggio) Accolto con la stessa soddisfazione con la quale si riabbraccia un figliol prodigo, Daniele Mignanelli è tornato ufficialmente alla Reggiana. Presentato ieri mattina nello Store di piazza Prampolini e reduce dalla poco fortunata parentesi di Pescara, non ha nascosto l’entusiasmo. Con una fidanzata in meno e molte motivazioni in più, non vede l’ora di scendere in campo. Magari già contro il Bassano. Per la serie “dove eravamo rimasti”. Mignanelli, quanto ha dovuto riflettere prima di accettare la proposta granata? «Ero rimasto molto legato alla società e all’ambiente ed è bastata una chiamata. Il ritorno a Reggio era già nei miei pensieri da qualche tempo». Cosa non ha funzionato a Pescara? «Un infortunio che mi ha tenuto fermo un mese e mezzo. In più, probabilmente, non avevo le caratteristiche adatte per il gioco di Oddo: stato l’unico della rosa a non giocare nemmeno un minuto». A cosa le sono serviti questi mesi? «A maturare. In generale ho imparato molto anche se mi dispiace non aver mai giocato. Ora sto bene, la voglia di giocare è tanta. E sono più attento in fase difensiva…». Il suo ritorno era invocato dai tifosi ormai da tempo. «Ogni giorno mi arrivavano messaggi nei quali venivo invitato a ritornare. Del resto, l’anno scorso abbiamo disputato tutti un ottimo campionato. Sono molto contento, qui conosco tutti e mi sento a casa». Come pensa di inserirsi in questa Reggiana? «In questi giorni mi sono trovato bene e credo che il 3-5-2 utilizzato da mister Colombo si adatti bene alle mie caratteristiche. Ma non mi faccio problemi di ruolo, quando giocherò darò tutto». Quanto è stata importante la conferma del tecnico in questo suo ritorno? «Ci siamo sentiti spesso in questi mesi, mi ha aiutato e fornito i consigli giusti, in un periodo nel quale ero lontano dal campo. Con il passare del tempo ho capito che quelle sfuriate che mi faceva in allenamento erano a fin di bene». La sua ultima gara in granata è stata a Bassano e potrebbe debuttare proprio là… «Un bello scherzo del destino. Su quel campo ci siamo giocati la B, questa volta speriamo di gioire e non di piangere. Ma non deve essere quello l’unico ricordo di una stagione fantastica, nessuno pensava che potessimo arrivare così in alto. Eravamo una squadra giovane che aveva voglia di fare e di arrivare, sono convinto che anche quest’anno ci toglieremo delle soddisfazioni». Che idea si è fatto di questa Reggiana? «Mi sembra una buona squadra, con diversi giocatori forti. Così come avveniva l’anno scorso, forse fa più fatica contro le cosiddette piccole, a conti fatti le manca qualche punto in classifica ma non è stata molto fortunata». Il contratto prevede un obbligo di riscatto da parte della Reggiana in caso di serie B. «Ci spero davvero. Una piazza così, con questi tifosi, se la meriterebbe».

Ore 19.10 – (Gazzetta di Mantova) Nella storia della tifoseria del Mantova, è successo che ci si sia ritrovati da singoli sportivi nello stesso settore del Martelli e si sia deciso di dare vita ad un club. E’ accaduto nel 2003 ad un gruppo di appassionati tifosi della Tribuna Laterale Te, quando Tonino Bragante, presidente del sodalizio, raccolse la volontà di tutti per fondare i “Fedelissimi Laterale Te”. Grazie alla cavalcata del Mantova di Di Carlo e Lori, i “Fedelissimi” diventarono un punto di riferimento: «Nel giro di un paio di anni – dice Bragante. fresco pensionato dopo una vita al servizio del Comune prima in piscina poi a Palazzo Te – la nostra associazione arrivò ad un centinaio di iscritti. Nel nostro settore ogni partita si arrivava a fare una decina di soci che, per emulazione, volevano aderire al gruppo. C’erano tanti giovani, magari qualcuno si trasferiva in Curva, in ogni caso noi ci siamo sempre distinti per il sostegno caloroso ma corretto». Così i “Fedelissimi” organizzavano cene, trasferte in massa, promuovevano gadget, sciarpe e maglie personalizzate. Fino a quando il fallimento e le alterne fortune del Mantova spensero gran parte della passione: «Oggi non siamo più di una ventina di soci – prosegue Bragante – e forse i Fedelissimi restano in piedi soprattutto per il mio impegno. Sono un inguaribile ottimista, ormai da più di 40 anni spero che il Mantova possa tornare a calcare i palcoscenici più importanti, quelli della A, così il nostro club potrà crescere ed essere al suo fianco. Io ci credo».

Ore 18.50 – (Gazzetta di Mantova) Buone notizie arrivano per mister Javorcic dalla seduta di allenamento svoltasi in mattinata al «Centrale Te – Dante Micheli». Francesco Ruopolo, Matteo Momentè e Gaetano Caridi hanno svolto per intero il programma personalizzato che il tecnico biancorosso e il suo staff avevano definito, facendo così impennare le loro possibilità di essere utilizzati nella partita di lunedì sera (ore 20) a Bergamo contro l’Albinoleffe. Tanto Ruopolo quanto Caridi saranno in campo con il gruppo nella seduta mattutina (ore 11) mentre Momentè e Di Santantonio ritorneranno ad allenarsi con i compagni nella mattinata di domani; la preparazione della partita verrà completata domenica pomeriggio dalla seduta di rifinitura. Quasi certamente il portiere biancorosso Pasquale Pane farà parte dei convocati, a quattro mesi dall’infortunio con il Renate.A meno di particolari novità contro i bergamaschi Javorcic dovrebbe confermare Bonato fra i pali, con Scalise (o Lo Bue), Trainotti, Carini e Scrosta in difesa; a metà campo Dalla Bona sarà affiancato da Raggio Garibaldi e Zammarini mentre in avanti il rientrante Caridi supporterà Ruopolo (o Momentè o Anastasi) e il debuttante Tripoli.

Ore 18.30 – (Gazzetta di Mantova) Nel giorno che registra un sostanziale stallo delle trattative per il mercato del Mantova l’esterno difensivo di destra Francesco Lo Bue e la seconda punta, all’occorrenza trequartista, Pietro Tripoli sono stati ufficialmente presentati in sede e da lunedì debutteranno in campionato. Giocatori esperti entrambi, con caratteri differenti, all’apparenza: più timido il primo, più solare (quasi rabbioso) il secondo, comunque accomunati dall’origine siciliana e dall’aver avuto un fratello nella squadra di Bagheria, quella terra mirabilmente descritta da Giuseppe Tornatore. E alla loro nuova terra i nuovi biancorossi sono già legati: «Mi ha parlato di Mantova Abate (biancorosso nell’ultimo anno di B, ndr)», dice Lo Bue. «Tutti mi han detto che questo è un posto splendido», sorride Tripoli. La scelta della società è stata rapidissima: «Avevamo individuato questi giocatori già da tempo – sottolinea il team manager Paolo Musso – principalmente per le loro qualità professionali e la possibilità di dare un apporto convincente al progetto. Un aspetto molto importante è anche quello della loro professionalità, che ci ha convinto subito. Se mister Javorcic lo riterrà opportuno, visto che il contratto è stato firmato e le loro condizioni fisiche sotto ottime, potranno scendere in campo a Bergamo lunedì sera contro l’Albinoleffe. Cento partite fra B e C con Trapani e Lecce per Lo Bue, una gran voglia di recuperare il tempo perso: «In Puglia ho giocato solo quattro partite, quando mi hanno parlato di Mantova ho detto subito sì, il blasone di questa piazza è tale che dobbiamo subito recuperare posizioni e non vedo l’ora di mostrare il mio valore. Il mio ruolo è quello di esterno difensivo destro ma se servo gioco anche a sinistra». Tripoli (all’attivo più di 140 partite in categoria oltre ad una quarantina in serie B) avrà 29 anni a febbraio: «Vengo da tre mesi di sostanziale inattività con l’Ascoli, ho una gran voglia di riscattarmi e aiutare il Mantova. Dopo gli 11 gol di due anni fa ho giocato 13 gare nella passata stagione poi non sono più stato utilizzato; chi mi ha messo in pratica ai margini della squadra si renderà conto di che errore ha fatto. Dei miei nuovi compagni conosco Scalise, per aver giocato con lui ad Ascoli; conosco anche Ruopolo e Momentè per averli sfidati con i bianconeri».

Ore 18.10 – (Messaggero Veneto) Non è una garanzia di vittoria: ci vuole di più per portare a casa i tre punti. E’ però una statistica che trasmette serenità e soprattutto fiducia. E’ dal 2003 che il Pordenone non perde il primo match del nuovo anno. L’ultima sconfitta, infatti, risale al campionato di C2 con mister Fedele, in cui la squadra s’arrese 2-0 al Novara di Luciano Foschi, poi promosso in C1. Da allora solo successi e pareggi per i colori neroverdi. Anche la stagione successiva. Sì, la lunga serie parte nel 2004, quella della disastrosa annata in Eccellenza in cui giocarono i piloti le frecce tricolori. Al tempo Alessandro Orlando e compagni pareggiarono per 1-1 a Romans con la Pro. La prima affermazione nel gennaio 2005, nel torneo di Promozione: 1-0 al Bottecchia al cospetto del Valvasone. Da allora tre successi di fila. Nel 2006, in Eccellenza, l’1-0 con l’Azzanese, quindi nel 2007 il medesimo punteggio in serie D al cospetto del Porfido Albiano (rete di Filippo Fabbro) e poi nel 2008 l’affermazione sul Torviscosa per 3-0 in Eccellenza, “pezzo” della lunga serie di 11 affermazioni di fila. Nel ritorno in serie D – datato 2009 – il pareggio: 1 a 1 a Tamai nel derby. Al gol di Lella al 30’ seguì al 36’ l’autorete di Benvenuto. Stesso punteggio anche nel 2010, sempre in D al cospetto della Virtus Vecomp in casa, quindi il blitz a San Donà per 2-1 proprio contro Tedino (2011). Si arriva agli ultimi anni. Nel 2012 il roboante 6-0 al Bottecchia con l’Itala San Marco, poi il pari per 2-2 col San Paolo nel 2013. Quella gara, lo si ricordi, costò la panchina a Giovanni Soncin, sostituito in luogo di Fabio Rossitto. Gli ultimi due anni: 3-1 in casa col Montebelluna nel 2014, anno della promozione, quindi il 4-2 di Bergamo con l’Albinoleffe, primo successo di Rossitto. Una serie di 12 incontri senza perdere: il Pordenone farà 13?

Ore 17.50 – (Messaggero Veneto) Col numero 10, nel ruolo di regista, addirittura agli ordini dello stesso allenatore. Stavolta si può proprio dire “da padre in figlio”. Il ventunenne Simone Pasa, domani con la Giana, dopo due mesi trascorsi in difesa guiderà il centrocampo del Pordenone, esattamente come faceva suo papà Daniele nei primi anni 2000, proprio con Tedino in panchina. Un passaggio di testimone in piena regola, di cui Pasa senior – classe ’65 – va orgoglioso e che seguirà dal vivo a Gorgonzola. «Simone – afferma il grande ex neroverde – deve solo giocare come sa: tranquillo e sereno». Soddisfazione. L’ex pupillo di Zico segue con grande attenzione la carriera calcistica del figlio. Ancor più da settembre, da quando cioè non è più il tecnico della Luparense. E’ al Bottecchia praticamente a ogni gara per ammirare Simone, alla sua prima stagione in Friuli. Del campionato che sta disputando il suo erede è più che soddisfatto. «A mio parere è la sua miglior stagione – attacca “Lele” Pasa –. Qui ha trovato una continuità di prestazioni che da altre parti non aveva. Ha la stima da parte di tutti e così si sente sereno: non è un caso che giochi a questi livelli, anche in un ruolo secondario per le sue caratteristiche». Domani però Simone torna in mezzo al campo a occupare il ruolo di regista, come papà nel Pordenone dal 2001 al 2003. «Ci ho pensato – ammette Pasa senior – e la cosa mi ha fatto e mi fa molto piacere. Lo vedrò nel mio ruolo, con la maglia che indossavo e lo stesso allenatore: sono contento, anche se abbiamo caratteristiche leggermente diverse. Io – spiega – appoggiavo di più la manovra offensiva, lui sta più nella posizione originaria». Futuro. Grossi consigli a Simone non ne dà, anzi. «Deve soprattutto ascoltare il mister – afferma mister Pasa – che sa fare bene il suo lavoro. Quest’anno, assieme a Zamuner, ha costruito una squadra che sa sempre cosa fare. Mi fa piacere, anche perché al Pordenone sono legato. Ho passato tre anni splendidi, con la macchia di un’unica gara: quella famosa col Thiene del 2001». Simone è dell’Inter, è destinato ad altre categorie. Ma il padre fa un altro tipo di discorso. «In neroverde si trova bene, me lo ripete spesso – dice –. Credo possa rimanere anche in futuro, non è semplice trovare ambienti dove si è stimati e si sta bene». Pasa junior come papà: più anni tra i “ramarri”. Ai tifosi non dispiacerebbe affatto. Il match. Intanto è ormai alle porte la gara con la Giana. Sulla sponda milanese c’è una novità sostanziosa: bomber Bruno – 7 gol sui 17 totali – si è infortunato ieri in allenamento. Starà fuori un mese. Salterà così la gara col Pordenone. Assenti lui e De Cenco (8 reti): incontro senza bomber doc. Oggi Tedino scioglierà gli ultimi dubbi relativi all’undici che scenderà in campo a Gorgonzola. Due i ballottaggi, ovvero Cosner-Boniotti per il ruolo di terzino destro e Valente-Finocchio per quello di esterno sinistro d’attacco. Favoriti i secondi. Stamattina rifinitura e poi partenza.

Ore 17.30 – Mercato Pordenone: definitivamente saltato lo scambio Priola-Finocchio, nessuna novità riguardo a Gavazzi. Interesse per Kevin Bonifazi, difensore classe 1996 del Benevento ma di proprietà del Torino.

Ore 17.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Montenegrino di Podgorica, 22 anni, Filip Raicevic è la grande rivelazione di questo avvio di stagione del Vicenza. L’attaccante è stato acquistato nel luglio scorso dalla Lucchese nell’operazione che ha visto la cessione del centravanti Niko Bianconi alla società toscana. La punta montenegrina ha un fisico possente (191 centimetri per 82 chili), fa reparto da solo. Caratteristiche che sono piaciute da subito a Pasquale Marino che, orfano di Andrea Cocco, ha puntato su Raicevic che l’ha ripagato con 7 gol e ottime prestazioni. Adesso è al centro di interessi di diverse squadre di Serie A (Chievo, Sassuolo e Atalanta, Ndr ) ma l’attenzione di Raicevic è rivolta solo al Vicenza. «In estate quando mi hanno detto che mi aveva acquistato il Vicenza ero felicissimo – sottolinea Raicevic – Sono partito subito per raggiungere il ritiro con un entusiasmo incredibile. Il giorno dopo era in programma l’amichevole con la Lazio e scendere in campo contro tanti campioni è stata una emozione che non dimenticherò. Inoltre devo ricambiare la fiducia di chi mi ha acquistato credendo in me, quindi Vicenza è per me il meglio e non penso a nient’altro perché qui posso crescere come giocatore. E sono consapevole che devo migliorare ancora tanto». In questi giorni la società biancorossa sta cercando nel mercato un altro attaccante, con Osarimen Giulio Ebagua che sembra il candidato numero uno per completare il reparto offensivo biancorosso. «Del mercato se ne occupa la società – spiega Raicevic – il mio compito è quello di giocare. Però posso dire che chiunque arriverà a darci una mano sarà il benvenuto perché in un campionato lungo e difficile come la Serie B c’è bisogno di tutti. Per cui ben venga chi può migliorare il nostro organico, la sana competizione credo sia solo un bene nell’economia di un gruppo». Le sette reti segnate finora sono tutte diverse tra loro, confermando che il repertorio di Raicevic in zona-gol è completo. Conferma l’attaccante montenegrino: «Ho segnato di testa, in mischia, calciando da fuori area, devo dire che il primo a sorprendersi di questo sono io. A Vicenza sto vivendo un momento più che importante, direi fondamentale, della mia carriera ed è per questo che non posso distrarmi per nessun motivo. Devo e voglio dare il massimo, per la mia carriera, ma soprattutto per il Vicenza».

Ore 16.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Le sue gambe erano già provate da un’ora di corsa e fatica, tuttavia la gioia del suo primo gol arancioneroverde l’ha fatto scattare come un centometrista. Una volta incornato nella rete del Dro l’1-0, che ha scacciato dalla mente del Venezia e del presidente Joe Tacopina il timore di un Levico-bis (0-0 dopo 90’di assedio), Alberto Acquadro aveva infatti ben chiaro il suo «traguardo». «Ho dribblato tutti perché dovevo abbracciare Giovanni (Langella, vice del tecnico Favarin, ndr) – confida il 19enne centrocampista piemontese -. Il gol me l’aveva profetizzato nell’intervallo, raccomandandomi di inserirmi perché mi sarei potuto trovare al posto giusto nel momento giusto». Al 65’della ripresa il mancino di Volpicelli ha pennellato sulla testa di Acquadro (11. arancioneroverde a segno) la palla vincente. «L’unico cambio ha sotto l’equilibrio della difesa trentina. Bravi noi ad inserirci in quelle crepe, non è facile giocare sempre contro un muro, ma d’altra parte per chi viene al Penzo strappare un punto vale una vittoria». Acquadro e capitan Soligo hanno firmato il 4. successo di fila ma il Campodarsego è sempre davanti di una lunghezza. «Siamo concentrati su noi stessi, stiamo facendo un grande campionato e l’unica preoccupazione è sbloccare presto le partite. Col Dro nel primo tempo ci è mancato l’ultimo passaggio, poi però il gol non arrivava e ci siamo un pò innervositi cercando giocate personali. Anch’io a volte esagero – sorride – però sono ancora giovane in fondo». Quella veneziana non è la prima esperienza in serie D per Acquadro. «Tre anni fa giocai 15 partite a Borgosesia, poi il ds Perinetti mi ha voluto per due anni nella Primavera del Palermo e la scorsa estate mi ha portato in arancioneroverde. Finora per me sta andando tutto alla grande, ho fatto la mezzala ma nel 4-2-3-1 vado a nozze perché posso toccare molti più palloni. Una dedica? Alla mia famiglia e al mio procuratore Daniele Soritano che è appena diventato papà». Nessuno squalificato nel Venezia che domenica fa visita alla Sacilese ultima della classe (ore 14.30): nei friulani mancherà il centrocampista Rigutto espulso nel ko per 2-0 in casa della Luparense. CURVA SUD – La Curva Sud organizza la trasferta con il treno di linea in partenza alle 12.04 da Venezia e alle 12.16 da Mestre.

Ore 16.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Ci aveva sperato nel sorpasso Joe Tacopina, ma il suo Venezia nonostante il successo sul Dro per 2-0 all’Epifania deve fare i conti con un Campodarsego che non molla di un millimetro. E che in rimonta ha battuto il Ripa La Fenadora, mantenendo imbattibilità e primato in classifica con un punto di vantaggio sui lagunari. Il girone C della Serie D è un affare esclusivo fra le due contendenti che viaggiano a ritmo infernale. «Sono fiducioso – spiega il presidente – Credo in questi ragazzi, nell’allenatore e nel lavoro del nostro direttore. Abbiamo vinto pur non giocando bene, è un buon segnale. Non dobbiamo mollare, abbiamo iniziato bene il 2016, tanto bene come finito il 2015. Incoraggiante quando si vincono queste partite, non dobbiamo guardare al singolo incontro, ma al traguardo finale». Ieri ripresi gli allenamenti per la prossima partita di campionato domenica sul campo della Sacilese. In mattinata seduta defaticante per chi ha giocato mercoledì, nel pomeriggio partitella contro la Juniores per chi non ha giocato: al gruppo si è aggregato Volpicelli. Assente Cangemi per influenza, a parte di Maio, recupero funzionale per Marcolini.

Ore 16.10 – Per Armando Anastasio spunta una possibile soluzione a gennaio dopo il trasferimento estivo al Padova che non ha dato gli esiti sperati. Il Napoli sinora non ha voluto riprenderlo, in quanto non aveva una squadra pronta a cui girarlo: adesso dietro l’angolo c’è il Pro Piacenza, che non ha chiuso le porte a questa soluzione. Si attendono aggiornamenti.

Ore 16.00 – (La Nuova Venezia) Il Venezia rimane alle spalle del Campodarsego, ma finalmente infrange il tabù dell’Epifania. Erano infatti quattro anni che il arancioneroverdi, dopo la sosta natalizia, ripartivano con il freno tirato nonostante ormai da sette stagioni la prima partita del nuovo anno venga disputata al Penzo. Con il Dro, poi, il Venezia di Giancarlo Favarin ha collezionato la quarta vittoria consecutiva (13 punti in 5 partite per il tecnico pisano) con l’obiettivo di puntare al pokerissimo domenica a Sacile contro l’ultima in classifica. Disco rosso per Serena e Dal Canto, senza reti, nelle ultime due esperienze in Lega Pro con il pesantissimo 0-3 incassato un anno fa (6 gennaio 2015) dall’Alessandria di Michele Marconi e la sconfitta di misura (0-1) dell’anno precedente (5 gennaio 2014) contro la FeralpiSalò. Non era andata bene nemmeno a Diego Zanin in Seconda Divisione (6 gennaio 2013) con il pareggio (2-2) contro la Valle d’Aosta, preludio al capitombolo di Castiglione della settimana successiva che portò all’esonero del tecnico veneziano e all’arrivo di Stefano Sottili. Stesso risultato (2-2) anche in serie D nell’anno della promozione e dello scudetto dilettanti (8 gennaio 2012): a fermare il Venezia fu quel giorno la Sacilese, squadra alla quale il Venezia andrà a far visita domenica. Anche allora quel pareggio fu il preludio all’esonero di David Sassarini, dopo il pareggio successivo con la Sanvitese e all’ingaggio di Giancarlo Favarin. Per ritrovare l’ultima vittoria del Venezia all’inizio dell’anno nuovo bisogna risalire al 5 gennaio 2011, sempre in serie D, quando il Venezia di Enrico Cunico travolse (3-0) il Concordia nel derby con una tripletta di Emil Zubin, che ritornerà da avversario il 17 gennaio insieme a Denis Godeas con il Monfalcone. Quel successo rimane un episodio, prima del blitz contro il Dro, visto che nemmeno Paolo Favaretto andò oltre il pareggio (ancora 2-2) contro la Manzanese il 10 gennaio 2010. Per trovare l’ultimo esordio d’anno in trasferta del Venezia bisogna risalire alla C/1 2008-2009 quando gli arancioneroverdi vennero sconfitti (1-2) al Mecchia dal Portosummaga. Doppia seduta per il Venezia all’indomani della vittoria sul Dro, ma al mattino si sono presentati al Taliercio solo i giocatori impiegati contro i gardesani per un lavoro defatigante con il professor Ricci. Al pomeriggio partitella contro la Juniores di Andrea Turato per tutti quelli che non hanno giocato con l’aggiunta di Emilio Volpicelli. Assente solo Cangemi per un attacco febbrile, ha lavorato a parte Di Maio, mentre è pienamente recuperato Marcolini. Ieri il portiere Carlo Bortolin ha festeggiato il venticinquesimo compleanno. Il presidente Tacopina sarà domenica a Sacile, poi martedì farà ritorno a New York, per essere di nuovo in Italia il 27 gennaio.

Ore 15.40 – (Gazzettino) Nuovo rinforzo per l’Abano che si è assicurato l’attaccante classe 1997 Marco Ginestra con la formula del prestito fino al termine della stagione dalla Casertana. L’operazione è stata ufficializzata ieri, con il giocatore che si è unito alla squadra e domenica sarà a disposizione per la trasferta con la Triestina. Oltre a giocare con la squadra Berretti della Casertana, nella prima parte di stagione Ginestra si è allenato in pianta stabile con la prima squadra campana che guida la classifica nel girone C di Lega Pro e ha segnato un gol nella sfida di Coppa Italia con l’Ischia. «È una prima punta forte fisicamente – spiega il direttore sportivo aponense Andrea Maniero – va su tutti i palloni e calcia bene. L’ho visto giocare un paio di volte, e mercoledì dalla Casertana mi hanno dato il via libera per l’operazione. Aveva alcune richieste da altre società, ma il ragazzo è voluto venire ad Abano. Ha tanta voglia di fare bene e con il suo arrivo abbiamo un’alternativa giovane in attacco». Nel reparto avanzato neroverde Ginestra va ad aggiungersi a Gnago, Pepe, Caridi e Fusciello.

Ore 15.20 – (Mattino di Padova) Un altro attaccante per il “nuovo” Abano. Si tratta di Marco Ginestra, 18 anni, ufficializzato ieri dalla società neroverde. Ginestra arriva in prestito (fino al 30 giugno) dalla Casertana, società di Lega Pro che punta molto sul giovane cresciuto nel Savoia. A inizio stagione il centravanti campano era stato inserito nella rosa della Berretti, ma l’ottimo rendimento ha convinto l’entourage rossoblù ad aggregarlo stabilmente alla prima squadra, con cui ha esordito in Coppa Italia (segnando un gol) lo scorso 4 novembre.

Ore 15.00 – (Gazzettino) Un sigillo ogni 52 minuti. È la splendida media gol di Mehdi Kabine, il giocatore del momento nel Campodarsego che continua a volare. Dopo aver siglato il gol vittoria con un punizione magistrale nella sfida con il Fontanafredda (6 dicembre) a pochi giorni dal suo arrivo alla corte biancorossa, l’attaccante marocchino si è ripetuto mercoledì nella gara che ha rappresentato anche il suo debutto da titolare con una doppietta da incorniciare che ha consentito ai padovani di ribaltare il risultato con l’Union Ripa mettendo in cassaforte altri tre punti. Della serie, meglio di così non si poteva presentare, tanto più che non vanno dimenticati anche due suoi assist per altrettanti sigilli con Fontanafredda e Mestre. «Sono contento, è un buon periodo. È un piacere e un dovere fornire il mio contributo alla squadra che sta dando continuità ai risultati. So che non devo tradire le aspettative che la società ha riposto in me, ma amo prendermi le responsabilità: se non lo fai significa che sei un mediocre». L’altro ieri con i bellunesi la partita si era messa in salita, poi ci ha pensato lei a risolverla con due prodezze. «Il merito è di tutti, non solo mio. Nel primo tempo non riuscivamo a trovare spazi, nella ripresa siamo riusciti a trovare questi due gol. Anche se non sono mai stato un bomber, mi considero soprattutto un giocatore da ultimo passaggio. Poi naturalmente se segno fa sempre piacere, e speriamo di continuare così. Stiamo vivendo un momento fantastico, devo ringraziare tutti se sono qui».
Quale dei due gol le è piaciuto di più? «Quello del 2-2 dato che ho stoppato di petto la palla in mezzo a due avversari e ho segnato con il sinistro. Il gol del 3-2 è stata una rovesciata, sono quei gesti che provi: se riescono bene, altrimenti pazienza». Sul suo primo sigillo gli avversari hanno protestato per una sua spintarella a Ianneo. «Sono contatti che ci stanno, quando sei in area non le dico le botte che si prendono. È un gol pulito, come strameritata è la vittoria. E adesso continuiamo ad andare avanti, siamo già concentrati alla prossima partita». Ossia il derby in trasferta con l’Este. «Sarà una gara molto tosta, come lo sono tutte. Chi gioca contro di noi dà sempre qualcosa in più per dimostrare di non essere da meno della capolista, però è molto arduo anche per i nostri avversari. Siamo una squadra dura a morire e anche se ci troviamo in difficoltà alla lunga ne veniamo fuori dato che abbiamo giocatori di qualità e che hanno un grande cuore. Noi non siamo compagni di squadra, siamo amici e questa è la nostra fortuna». Dopo il sigillo con il Fontanafredda aveva dovuto portare i pasticcini alla squadra. Questa volta? «Se serve per continuare a fare bene, sono disposto a portarli tutte le settimane». La sua media gol fa invidia a qualsiasi attaccante. «È senz’altro alta, anche se ci tengo soprattutto a fare assist. Se continuo così, speriamo di andare in Lega Pro». Il Venezia è avvisato? «Sono loro che devono salire di categoria. Noi comunque ce la giocheremo fino alla fine, anche se il Venezia è superiore».

Ore 14.40 – (Mattino di Padova) Equilibrato, indomabile, ma soprattutto imbattuto. Il Campodarsego non ha deluso nemmeno nel turno dell’Epifania battendo in rimonta l’Union Ripa. Ora i punti in classifica sono 48 e le vittorie 14, una in meno del Parma, l’unica altra squadra nel panorama calcistico italiano ad avere la casellina delle sconfitte ancora intonsa. Numeri da fare invidia e che confermano che quella dei biancorossi è una storia, o meglio una favola, con una trama precisa. Il primato del “Campo”, tra l’altro, sta mettendo ulteriore pressione al Venezia, obbligato a vincere il campionato per il background societario e per dare un senso agli investimenti del nuovo patron Joe Tacopina. Il diesse dei lagunari Giorgio Perinetti, col senno di poi, ha affermato che «le insidie della categoria erano note». Un exploit così vigoroso dello “sconosciuto” Campodarsego, però, non se l’aspettava manco un dirigente scafato come lui. Tuttavia, dopo 20 giornate le statistiche non possono lasciare dubbi: quella di mister Antonio Andreucci non è solo una rivelazione o una matricola che gioca un buon calcio e ispira simpatia, ma una pretendente al titolo in piena regola. Al di là dell’imbattibilità, dei gol fatti (35, terzo attacco) e dei gol subiti (16, terza difesa), il Campodarsego dà l’impressione di riuscire a cavarsela sempre: in più, calcola in alta quota, gestisce e non sottovaluta gli impegni apparentemente abbordabili. Basti pensare che con le altre prime della classe, nell’ordine Venezia, Este, Belluno, Virtus Vecomp e Tamai, capitan Bedin e compagni hanno vinto “solo” una volta (a Belluno), cogliendo così ben quattro dei sei pareggi totali. Gli altri due risultati neutri sono arrivati in maniera rocambolesca: un pareggio con la Triestina in rimonta (la rete del 2-2 di Radrezza è arrivata al 32’ del secondo tempo) e un altro, stavolta un po’ sfortunato, con il Mestre prima della pausa natalizia (autogol di Aliù al 30’ della ripresa). E in fatto di rimonte il Campodarsego la sa lunga: ben quattro sono stati i match in cui la capolista si è trovata a rincorrere. In due occasioni, contro Fontanafredda e Union Ripa, è arrivata la vittoria (4-3 e 3-2). Nelle altre due, pareggi fondamentali (2-2 con la Triestina e 1-1 con la Virtus Vecomp). Le statistiche del Campodarsego non fanno una piega nemmeno nel dettaglio: 17 gol segnati nei primi tempi, 18 nei secondi. Di questi ultimi, ben 10 sono stati messi a segno nell’ultimo quarto d’ora. Otto volte (Ripa andata e ritorno, Triestina, Vecomp, Abano, Montebelluna, Fontanafredda e Belluno) le marcature a partita inoltrata sono state decisive per il risultato finale a riprova che, nel calcio, il primato si conquista giocando fino al 95’. Domenica il Campodarsego avrà un’altra grande insidia nel derby tutto padovano in casa dell’Este. I punti che separano le due compagini sono ben 11, ma i giallorossi (terzi)hanno disputato finora un campionato strepitoso, perdendo solo a Belluno. Il Venezia, invece, sarà ospite della Sacilese ultima. Se la compagine dell’Alta dovesse battere anche i “cugini”, il Venezia potrebbe già ad avere il fiatone.

Ore 14.10 – (Gazzettino) Edoardo Gorini, attuale vice allenatore del Cittadella, ha giocato per tanti anni difensore centrale. La sua notevole esperienza gli permette una analisi dell’attuale situazione di emergenza in cui versa la difesa granata con Filippo Scaglia squalificato per una giornata, mentre Manuel Pascali ne avrà per qualche settimana a causa di una lesione ai flessori della coscia destra, Nicola Donazzan è alle prese con una persistente pubalgia, Stefano Amato è fermo per affaticamento al retto femorale sinistro e Amedeo Benedetti mercoledì in allenamento ha preso una botta al polpaccio destro. I ruoli difensivi più bersagliati sono quelli centrali e la fascia sinistra. «Situazioni di emergenza -sostiene Gorini- possono verificarsi nel corso di un campionato. In questo momento ci mancano alcuni giocatori nel reparto difensivo, ma la rosa è attrezzata per poter mettere in campo una formazione competitiva. De Leidi e Cappelletti offrono ampie garanzie come difensori centrali avendo già giocato titolari la scorsa stagione in serie B. Valuteremo il possibile recupero di Benedetti in fascia sinistra, mentre Donazzan sta curando una pubalgia i cui tempi di recupero non sono facilmente definibili. La situazione va studiata giorno dopo giorno». È prevedibile che il tecnico Roberto Venturato convochi per domani con il Sudtirol Marco Varnier e Pietro Zonta, entrambi classe 1998 della Beretti, che nell’amichevole contro l’Abano hanno bene impressionato. Sul come affrontare questa emergenza, Gorini precisa: «La forza di un gruppo sta nell’aiutarsi reciprocamente, soprattutto nelle difficoltà, dove ognuno deve metterci ancor più determinazione e compattezza sostenendo i compagni. Chi ultimamente ha giocato meno va aiutato favorendo l’intesa nei tempi e negli inserimenti perchè in partita è diverso rispetto all’allenamento, dove vengono comunque provate soluzioni diverse. Inoltre è importante giocare con semplicità, senza correre inutili rischi».Sulle voci di interessamenti per Filippo Scaglia da parte di società di serie B, conclude Gorini: «La risposta l’ha data lo stesso giocatore. Lui crede nel nostro progetto e non si muove. Il suo è un esempio da seguire». Ieri Benedetti ha svolto un lavoro differenziato, stamattina nella rifinitura sarà deciso il suo utilizzo.

Ore 13.50 – (Mattino di Padova) L’arte di aspettare. In un mondo che premia i comportamenti sopra le righe e i guizzi da saltimbanco, la pazienza non è una virtù comune. In un certo senso si può dire che Alessandro De Leidi è una persona rara. Non solo perché di calciatori che sanno suonare il pianoforte non ce ne sono poi moltissimi («Ormai, però, lo faccio solo quando torno a casa dai miei, a Bergamo, perché quest’anno ho deciso di mettermi seriamente a studiare Economia e commercio e ho meno tempo da dedicare alla musica»), ma soprattutto perché De Leidi è il tipo che se ne sta buono in panchina senza mai alzare la voce e che, quando serve, risponde presente all’appello. Era accaduto l’anno scorso, in Serie B, quando nelle prime sei giornate non mise piede in campo, per poi terminare la stagione totalizzando 26 presenze. Sta ricapitando adesso: nel Cittadella falcidiato dagli infortuni (Pascali, Donazzan, Amato e Benedetti) e dalle squalifiche (Scaglia e Iori, l’unico fra i citati a non giocare in difesa) che si appresta a ospitare il Sudtirol, lui è una delle poche sicurezze. Dopo aver debuttato in campionato a Cremona, sarà di nuovo titolare domani. «Non è una situazione semplice, la mia. È chiaro che avrei sempre voglia di giocare, ma è anche vero che è difficile toccare una squadra che vince, per cui io so che l’unica cosa che devo fare è allenarmi al meglio e farmi trovare pronto. L’obiettivo principale è vincere il campionato, le esigenze personali passano in secondo piano», afferma il 24enne difensore. Siamo sotto mercato: mai pensato di cercare più spazio altrove? «No. Non mi sono arrivate richieste e comunque ci penserei bene prima di cambiare aria: questa società è una sorta di seconda famiglia, la qualità della vita a Cittadella è alta e ho la fortuna di abitare a due passi dal campo. Ma quel che più conta è la voglia di rivincita che mi è rimasta dopo la retrocessione». Se Benedetti non dovesse smaltire la botta allo sterno rimediata mercoledì, domani potrebbe anche debuttare in campionato uno fra Varnier e Zonta, difensori della formazione Berretti che in questi giorni si stanno allenando con voi. E non è escluso che lei venga dirottato sulla corsia mancina. «Se accadrà, io e Cappelletti faremo in modo di aiutarli il più possibile. In questi giorni Venturato mi ha sempre utilizzato da centrale in coppia con Daniel, ma, nel caso, sono pronto ad adattarmi a terzino, anche se preferisco stare in mezzo». Lei era in campo anche nella sfida di Coppa, quando avete superato il Sudtirol ai supplementari. «Quella gara fa poco testo, entrambe le formazioni erano molto diverse rispetto al solito. La sfida di sabato conta di più: da una parte noi vogliamo vincere per chiudere il girone d’andata da campioni d’inverno, dall’altra loro sanno che una sconfitta li allontanerebbe dal treno-promozione». Gli altoatesini hanno cambiato spesso volto in campionato: come se li aspetta? «Hanno alternato il più consueto 3-5-2 a un 4-3-3 in cui i centrocampisti si inseriscono di frequente. Quale che sia il modulo, arriveranno aggressivi e pronti a giocarsela. Ma è anche la nostra filosofia: Venturato vuole un Cittadella capace di imporre il proprio calcio, per questo studiamo gli avversari tatticamente, ma sappiamo che la cosa più importante è badare a come occupiamo noi il campo».

Ore 13.30 – (Corriere del Veneto) Il SudTirol è vicino (si gioca domani alle 15 al «Tombolato»), ma Roberto Venturato rischia di ritrovarsi senza esterni bassi di ruolo disponibili e con una difesa in assoluta emergenza già priva di Pascali e dello squalificato Scaglia. Sono ko sia Benedetti che Donazzan, oggi si saprà se uno dei due riuscirà a stringere i denti recuperando in extremis, ma le sensazioni al momento non inducono grande ottimismo. Le soluzioni alternative sono sul piatto: la più logica sembrerebbe lo spostamento di De Leidi in fascia, ruolo già ricoperto ai tempi di Andria oppure l’adattamento di un esterno destro come Cappelletti sulla corsia opposta. Ma in entrambi in casi la coperta è corta, considerato che anche Amato è ko. Sono stati aggregati i giovanissimi Marco Varnier e il terzino sinistro Pietro Zonta, in arrivo per l’occasione dalla Berretti di Giulio Giacomin: entrambi saranno probabilmente convocati per la partita di domani. Fra i convocati ci sarà anche Emiliano Bonazzoli, arrivato nella città murata in buone condizioni dopo l’esperienza di Siena. «Fisicamente sto bene – spiega il centravanti di Asola – A Siena ho giocato tutte le partite tranne due. Mi è dispiaciuto non aver potuto giocare nelle due amichevoli disputate durante le vacanze, mi mancherà un po’ il ritmo-partita. Sono al 70-80% ma ho voglia di partecipare il prima possibile a questo progetto». Il Cittadella è chiamato a difendere il primato in classifica nel girone A della Lega Pro conquistato prima della sosta. Curiosamente la rivale più accreditata (l’Alessandria), è al secondo posto del girone e affronterà in contemporanea il Padova al «Moccagatta». Un ping-pong fra i due campi che domani porterà con sé tanti spunti d’interesse in questa volata appassionante verso la Serie B.

Ore 13.00 – (Gazzettino) Con la trasferta in terra piemontese termina il girone d’andata. «L’auspicio è chiudere con un risultato positivo, poi c’è davanti tutta la sessione invernale del mercato nella quale cercheremo di ridefinire il nostro attuale assetto, e speriamo nel girone di ritorno di avere più continuità. La proprietà è perfettamente d’accordo con quelle che sono le esigenze e si è resa come sempre molto disponibile». Sbraga, Succi e De Risio sono al momento i nomi più gettonati in entrata, ma occhio anche ad altre piste. Senza dimenticare che anche qualche biancoscudato finora poco impiegato è destinato a fare le valigie. SQUADRA. Lavoro tattico ieri per i biancoscudati con Pillon che ha provato alcuni meccanismi in chiave anti Alessandria, oltre a studiare situazioni su palla inattiva. Confermato il 4-4-2, nonché gli interpreti. Questa mattina la rifinitura, a seguire la partenza per il ritiro. TIFOSI. È possibile acquistare i biglietti per il settore ospiti (15 euro) e tribuna laterale (30) del Moccagatta alla tabaccheria cartoleria 212 (ex Polizzotto) in via Montà 157/C. Per informazioni: 049-713245.

Ore 12.50 – (Gazzettino) Tornando all’attualità, ci si rituffa nel campionato affrontando subito un avversario tosto. Al Padova cosa chiede? «Di essere una squadra concentrata e determinata come nelle ultime partite. Dobbiamo dimostrare sempre di avere un buon approccio mentale. Cosa può fare la differenza? Le qualità dei singoli, loro hanno buoni giocatori davanti come Bocalon, Marras e Fischnaller, ma qualcuno l’abbiamo anche noi». A proposito di Bocalon, in estate l’aveva contattato per portarlo al Padova. «È vero, avevo parlato anche con il suo procuratore dato che è un giocatore che dava certe garanzie. Ma non era possibile competere con l’Alessandria che ha acquistato il suo cartellino dall’Inter». Domani sarà anche la sfida tra due allenatori navigati come Gregucci e Pillon. «Conosco bene Gregucci, è tra gli allenatori più bravi nell’approccio alla fase difensiva. Lui e Pillon sono tecnici completi, hanno allenato in serie A e B, e hanno esperienza da vendere».

Ore 12.40 – (Gazzettino) «L’Alessandria mi dà più l’impressione di essere una corazzata che una squadra di categoria. Mi aspetto una sfida difficile, ma anche una buona gara da parte nostra». Fabrizio De Poli mette a fuoco il primo appuntamento del nuovo anno che segna domani la ripresa del campionato dopo la sosta. Ma parlare della trasferta con l’Alessandria con il diesse vuole dire anche fare un pò di amarcord, per la precisione tornare indietro al 29 novembre 1981 quando in terra piemontese il Padova si impose 2-0 con sigilli di Cavestro e proprio di De Poli che all’epoca era alla sua seconda stagione da giocatore biancoscudato e in panchina c’era Caciagli. Quello è stato l’ultimo precedente del Padova al Moccagatta, nonché l’ultima vittoria. «Ho segnato su rigore, ma non ricordo bene quella partita. La sera prima invece ero insieme a Fulvio Fellet nel ritiro che abbiamo fatto all’hotel Alli Due Buoi Rossi, ne sono certo perché ho ancora il piatto del buon ricordo del loro ristorante. Al Moccagatta ho comunque giocato anche con altre squadre, è sempre stato uno stadio con il fascino di una volta. A quei tempi andare a giocare ad Alessandria voleva dire andare ad affrontare la squadra nella quale era cresciuto Gianni Rivera, una piazza ricca di storia».

Ore 12.10 – Sulla preparazione; “Gambe pesanti? Non devono esserci alibi o scusanti, dobbiamo essere pronti!”. Termina la conferenza stampa.

Ore 12.07 – Sulle scelte: “È chiaro che Neto Pereira non avrà i novanta minuti nelle gambe ma valuteremo a partita in corso. Fabiano? È a posto”

Ore 12.05 – Arriva Pillon. Sull’Alessandria: “Andiamo a giocarcela senza fasciarci la testa! Abbiamo i mezzi per mettere in difficoltà i nostri avversari. Come? Con la pressione sul portatore di palla e tenendo un ritmo alto senza farli ragionare troppo perché sennò diventa difficile. Hanno un tridente offensivo di grande qualità e le mezzali che si inseriscono molto, e conosco personalmente Fischnaller perché l’ho avuto a Reggio Calabria. Poi sono un ex perché a 19 anni ho fatto con loro il mio primo anno da professionista, conosco il “Moccagatta” ed il suo tifo quindi sarà una sfida sentita e particolare in tutti i sensi”

Ore 12.00 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 11.40 – Qui Guizza: provate soluzioni da palla inattiva.

Ore 11.20 – Qui Guizza: partitella finale.

Ore 11.00 – Qui Guizza: ultime prove di 4-4-2 anti-Alessandria.

Ore 10.40 – Qui Guizza: tutti presenti.

Ore 10.20 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per la rifinitura dopo la seduta video.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) «Di proibitivo nel calcio non c’è niente. La partita è tosta, perchè l’Alessandria è in un gran momento di forma e i risultati, comprese le imprese di Coppa Italia contro Palermo e Genoa, lo dimostrano. Sono una buonissima squadra, ma noi andiamo lì per giocarcela, cercando di ottenere il massimo come abbiamo sempre fatto. Noi ce la giochiamo puntando sul collettivo, nella gestione della palla e su una manovra di squadra. E poi abbiamo pure noi alcuni singoli che loro devono temere: tutte le partite, alla fine, si possono provare a vincere. Barricata? Gli accorgimenti ce li ha dati mister Pillon: lui ha studiato la partita, noi giocatori dobbiamo applicare sul campo le contromisure ai loro movimenti, cercando di limitare la loro manovra». Il mercato. In parallelo al campo, il Padova si muove anche sul tavolo del mercato. Ma nelle ultime ore non sono giunti sviluppi tangibili per l’acquisizione di un difensore centrale e di un attaccante, anzi, è sorto un problema con Andrea Sbraga, centrale della Carrarese con il quale De Poli aveva già un accordo di massima. Pare che si sia inserita un’altra società, disposta ad alzare di parecchio l’offerta economica. Tutto è rimandato alla prossima settimana. Anche Succi è tentato dalle avances del Modena, che gli permetterebbe così di rimanere in Serie B.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Ilari e Petrilli sugli esterni, Neto e Altinier in avanti, la coppia di brasiliani al centro della difesa. E con il pieno recupero di Daniele Corti, anche in mezzo al campo i dubbi sono spariti. Il rientro. Il centrocampista milanese non ha ancora smaltito del tutto la microfrattura al coccige, rimediata a Gorgonzola nella penultima gara di dicembre, che l’aveva costretto ad alzare bandiera bianca contro il Bassano. Ma le sensazioni degli ultimi giorni sono state del tutto confortanti. «Finalmente sto bene, il fastidio c’è ancora ma il dolore è sparito, quindi diciamo che i postumi della botta di Gorgonzola sono sopportabili», le parole rassicuranti di Corti, pronto a riprendere il suo posto al fianco di Bucolo. «Sono contento di rientrare, sinceramente nemmeno io mi aspettavo di saltare la gara col Bassano, ma il dolore era parecchio e non riuscivo ad allenarmi bene. Per fortuna la sosta natalizia è arrivata proprio nel momento migliore». Domani il test sarà certamente impegnativo. L’Alessandria è la squadra del momento, ma il Padova, forte dei risultati di dicembre, non parte certo per recitare la parte della vittima sacrificale.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Anche se c’è stata di mezzo la sosta del campionato, Bepi Pillon non ha certo intenzione di perdere le vecchie abitudini. Il Padova, domani pomeriggio, sbarca ad Alessandria per affrontare al “Moccagatta” la seconda forza del campionato. E la rifinitura di questa mattina, fissata alle 10 ai campi della Guizza prima della partenza nel pomeriggio per il ritiro piemontese, pare essere una pura formalità: il Padova non cambia, conferma in blocco la formazione delle ultime uscite prenatalizie e sbarca in casa dei grigi con la consapevolezza di potersela giocare. Non si cambia. Ieri pomeriggio, nel penultimo allenamento settimanale, Pillon l’ha fatto capire chiaro e tondo, a tutti: il 4-4-2 non si tocca, così come nemmeno gli interpreti sul campo. E le emergenze – fortunatamente rientrate – di Fabiano, Corti, Bucolo e Neto Pereira aiutano non poco il tecnico: il Padova che domani pomeriggio scenderà in campo ricalcherà quello delle prime tre gare di gestione del tecnico trevigiano.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Vigilia di trasferta per la squadra di Pillon, ma anche per i tifosi biancoscudati. I club dell’Aicb, in pullman, e gli ultras della Tribuna Fattori, con mezzi propri, sono pronti ad imbarcarsi alla volta del Pimeonte: saranno circa un centinaio i supporter attesi domani al vecchio “Moccagatta” di Alessandria per la prima sfida del 2016. E ieri sera, dopo diversi giorni di attesa, è arrivata una buona notizia: nella giornata di oggi potranno essere acquistati in prevendita i biglietti per il settore ospiti. L’Alessandria, infatti, è riuscita a far attivare a Padova un punto vendita del circuito Bookingshow, che regola l’emissione dei tagliandi ma che fino a ieri non aveva alcuna rivendita in tutta la provincia patavina. I tifosi, quindi, potranno acquistare i biglietti per la partita sia domani, fuori dallo stadio, che oggi, alla tabaccheria “Casa Fortuna” del centro commerciale La Corte, in zona Mortise. Il prezzo è di 15 euro, compresi i diritti di prevendita. Rifinitura in mattinata anche per l’Alessandria attesa domani al battesimo del 2016 sfidando i biancoscudati. Due i dubbi di mister Gregucci, ex Venezia: per il ruolo di regista nel classico 4-3-3 piemontese ballottaggio tra Branca (favorito) e Loviso, mentre in attacco si giocano una maglia da titolare Iunco e Fischnaller per completare il tridente con Bocalon (capocannoniere del campionato) e Marras. Unico assente nella formazione piemontese, il centrocampista Manfrin, infortunatosi gravemente nel corso del match di Coppa Italia contro il Genoa: per lui stiramento di terzo grado, ne avrà per quasi tre mesi.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Ci saranno sicuramente operazioni in ingresso anche in caso di risultato negativo, ma il presidente Giuseppe Bergamin e l’amministratore delegato Roberto Bonetto sperano in un inizio di 2016 da urlo sul campo, prima che dietro la scrivania. I colpi più vicini sono sempre Sbraga (Carrarese) e De Risio (Juve Stabia), ma il primo deve scontare un turno di squalifica, da qui il rallentamento degli ultimi giorni oltre ai problemi per convincere il club toscano a non opporsi alla sua partenza. E poi su Sbraga è arrivato un inserimento del Lecce che rischia di far saltare il banco. In attacco la scelta dovrebbe cadere sull’ex Succi (Cesena), con prima alternativa De Cenco (Pordenone), senza trascurare Cristofori (Pro Piacenza). Quasi impossibile arrivare a Infantino che ieri ha rescisso con la Carrarese e sul quale è piombato il Matera, offrendo un biennale. Il suo agente temporeggia, ci sono offerte dalla B per le quali però serve tempo. In uscita Aperi piace ad Akragas e Triestina (quest’ultima pista più concreta), Giandonato per ora non ha acquirenti, Ramadani potrebbe finire in Svizzera. Anastasio, infine, sembra destinato a rimanere, anche se il mercato cambia in fretta e termina il 31 gennaio.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) La buona, anzi l’ottima notizia: Daniele Corti per il secondo giorno consecutivo si è allenato col resto del gruppo e il centrocampista si può considerare a disposizione per la trasferta di domani, alle 15 ad Alessandria, sul campo della vice capolista del girone A della Lega Pro dietro al Cittadella. Con lui in campo pure Fabiano e Neto Pereira, ragion per cui Giuseppe Pillon potrebbe persino schierare la formazione-tipo nella partita al «Moccagatta». In questi giorni provati Petkovic fra i pali, Dionisi, Diniz, Fabiano e Favalli sulla linea difensiva, Ilari, Corti, Bucolo e Petrilli a centrocampo, Altinier e Neto Pereira di punta. L’impressione è che, salvo sorprese, questo sarà l’undici che domani proverà il colpo gobbo su uno dei campi più difficili della categoria. Intanto il mercato non regala ancora novità in entrata, ma potrebbe ricevere un impulso fondamentale se la squadra dovesse riuscire nel blitz che non t’aspetti. A quel punto, probabilmente, la società aprirebbe nuovamente i cordoni della borsa e i problemi che si sono palesati durante la pausa natalizia sparirebbero come per incanto.

Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Cittadella 32, Alessandria 31, Bassano 28, FeralpiSalò 27, Pavia e SudTirol 26, Reggiana 25, Cremonese, Cuneo, Padova e Pordenone 22, Giana Erminio 21, Lumezzane e Pro Piacenza 19, Mantova 15, Renate 12, AlbinoLeffe 11, Pro Patria 7.

Ore 08.20 – Lega Pro girone A, i risultati della sedicesima giornata: Padova-Bassano 1-1 (Favalli (Pd) al 26′ pt, Fabbro (Ba) al 38′ st), Lumezzane-AlbinoLeffe 2-0 (Nossa (Lu) al 31′ pt, Sarao (Lu) al 37′ st), Cremonese-Cittadella 0-1 (Paolucci (Ci) al 38′ st), Reggiana-Alessandria 1-1 (Marras (Al) al 24′ pt, Mogos (Re) al 34′ pt), Mantova-Pro Patria 1-1 (Capua (Pp) al 5′ st, Momenté (Mn) al 44′ st), Renate-Cuneo 1-0 (Napoli (Re) al 6′ pt), SudTirol-Pro Piacenza 2-1 (Rantier (Pp) al 27′ pt, Kirilov (St) al 40′ pt, Tait (St) al 47′ st), FeralpiSalò-Giana Erminio 0-2 (Marotta (Ge) al 2′ pt, Perico (Ge) al 19′ st), Pordenone-Pavia 0-2 (Malomo (Pv) al 24′ pt, Ferretti (Pv) al 17′ st).

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E’ successo, 7 gennaio: allenamento pomeridiano sul sintetico alla Guizza, tutti presenti




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