Padova-Reggiana, Pillon: “Partita difficile e delicata, da prendere con le molle. Ed occhio ad Arma…”

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Siamo soltanto alla prima di ritorno e già si parla di partita decisiva o quasi. Per Reggiana e Padova domenica può davvero essere lo spartiacque tra la zona play off o un campionato anonimo? Bepi Pillon, allenatore biancoscudato da poco più di un mese, non la pensa così. «Non scherziamo, né mettiamoci addosso troppa pressione, il campionato è lungo, basta infilare un filotto di risultati e, specie in un grone livellato come questo, puoi risalire posizioni. Certo per noi sarà una partita difficile, delicata, da prendere con le molle». Diplomatico o meno che sia, Pillon non reputa la Reggiana di sabato così brutta come apparsa a Colombo: «Chi l’ha vista e seguita per noi, mi ha riferito di una squadra quadrata, compatta, sconfitta immeritatamente, perché se ha costruito poco in avanti, non è che il Bassano abbia poi avuto tante palle gol». La Reggiana ha vinto soltanto una delle ultime nove partite, il Padova con lei in panchina è imbattuto, 2 successi e due pareggi, compreso quello ultimo ad Alessandria, i numeri dicono che state meglio voi… «Può essere. Noi stiamo crescendo, ci vuole del tempo quando subentri per mettere dentro le tue idee di calcio, ma la Reggiana è partita con ambizioni, sa giocare al calcio, ha giocatori importanti, concede poco». Tatticamente il suo Padova come si schiera? «Ultimamente con il 4-4-2, andremo avanti così». Che tipo di partita dobbiamo aspettarci? «Molto tattica, tra due squadre saranno attente a non lasciare spazi. Ci vorrà tanta pazienza, un ruolo assai importante l’avranno l’aspetto mentale e la capacità di sfruttare le occasioni da rete che per come la vedo io non saranno moltissime». Della Reggiana cosa teme? «Il collettivo e poi Arma che a Pisa ho avuto per soli sette giorni, perché poi ho preferito andarmene, ma reputo bravissimo». A Reggio c’è chi sostiene che andrebbe servito con traversoni per sfruttarne l’abilità nel gioco aereo, ma di testa non ha ancora segnato, lei come la pensa? «E’pericoloso dentro l’area, sa far giocare bene la squadra, ma il meglio lo da nei sedici metri». Dal mercato cosa aspetta? «Per ora abbiamo preso Sbraga, ne avevamo bisogno perché in pratica come centrali difensivi erano solo in due, poi stiamo attenti a vedere se c’è la possibilità di migliorare a non farcela scappare».

(Fonte: Gazzetta di Reggio)




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