Live 24! Lumezzane-Padova, la vigilia: buon compleanno Calcio Padova!

Condividi

Clicca qui per aggiornare la diretta

Ore 21.50 – (Corriere delle Alpi) A Montebelluna senza Marco Duravia. Il giocatore gialloblù, che abita a Trevignano, ad una manciata di minuti da dove gioca e si allena il prossimo avversario del Belluno, avrebbe voluto giocare, ma il doppio giallo rimediato contro il Levico ha tolto qualsiasi possibilità di scendere in campo domenica. «L’espulsione mi rode tantissimo – spiega Duravia – per un fallo può capitare, ma mi infastidisce molto che sia arrivata per proteste. Ormai è successo e non posso farci nulla, cerco di prenderla come lezione per il futuro. Deve essere un punto di partenza per evitare che risucceda in futuro anche se non giocare domenica mi da molto fastidio. Cosa mi ha detto mister Vecchiato? Ne abbiamo parlato, e mi ha bacchettato, ma è giusto così». Domenica Duravia dovrà guardare i compagni di squadra, e anche gli amici di Montebelluna dalla tribuna. «Ho diverse amicizie tra cui il capitano Perosin che rientra proprio per questa partita – continua Duravia – in questa squadra ho giocato in due momenti diversi della mia carriera. Dai sette ai tredici anni, nel settore giovanile,e poi sono tornato nel 2011». Che Montebelluna sarà? «Una squadra compatta e sul pezzo; dopo un avvio di stagione difficile si sono ripresi alla grande. Hanno anche avuto un pizzico di fortuna in alcune circostanza ma ci sta, queste cose fanno parte del gioco». In questi anni ti hanno mai chiesto di andare a giocare da loro? «Con la vecchia società mi sono lasciato bene dopo la mia seconda esperienza da loro e non li ho più sentiti. Adesso è cambiata, ma non mi hanno mai chiamato. So che hanno adottato la politica di far giocare i giovani di proprietà, io ho percorso altre strade. Quando ho l’occasione vado sempre a vederli giocare, ma il tutto non va oltre questo». Paolo Pellicanò out domenica. Il difensore è ancora alle prese con lo stiramento rimediato contro il Fontanafredda e salterà sicuramente la sfida col Montebelluna. Il Belluno spera di recuperarlo per la partita successiva. L’anticipo con il Mestre fa arrabbiare i tifosi. Non parliamo però di quelli bellunesi, che dovranno recarsi al Polisportivo, ma di quelli veneziani che si erano ormai organizzati da tempo, con due corriere, per seguire la propria squadra domenica 7 febbraio. Ora che il match è stato anticipato di un giorno molti di loro non potranno esserci e tramite facebook hanno espresso il loro disappunto.

Ore 21.20 – (La Provincia Pavese) Con la rifinitura in programma stamattina il Pavia completerà la preparazione in vista della trasferta di Bolzano (partenza nel pomeriggio). Mister Brini avrà a disposizione in più il difensore Dermaku arrivato in prestito dall’Empoli e il centrocampista maltese Rowen Muscat. Finora sono otto i nuovi acquisti ma oltre a trattative in uscita per Abbate (Pro Piacenza), La Camera (Albinoleffe e Cremonese) o in fase di definizione per i portieri De Toni (Pordenone) e Volturo (Locarno, dove potrebbe andare anche Mattia Buongiorno), rimangono anche quelle in entrata. Non c’è accordo tra Pavia e Lumezzane per il passaggio in azzurro del centrocampista francese Gael Genevier. A questo punto si valutano altre strade. In queste ore il Pavia sta definendo formalmente il passaggio di Caio De Cenco al Trapani e di Marco Pavan al Renate. Intanto il Sud Tirol ha ingaggiato in prestito dal Novara il difensore Fabio Gavazzi, che nel girone d’andata aveva militato nel Mantova. Sta bene la squadra bolzanina che viene da due pareggi consecutivi, quello casalingo di due settimane fa con l’Albinoleffe (2-2) e nell’ultimo turno a Mantova (0-0), con 10 risultati utili nelle ultime undici gare disputate. Unica sconfitta quella ad Alessandria per 2-1 nella terzultima d’andata. Un andamento che ha proiettato il Sud Tirol a quota 31 al quinto posto, appaiato al Pordenone, e due lunghezze sopra Pavia e Reggiana (29). Giovanni Stroppa, ex giocatore del Milan, tecnico degli altoatesini propone il 3-5-2 con in attacco il bomber della squadra Ettore Gliozzi, 8 reti, ma di cui 4 su calcio di rigore. Il ventenne attaccante calabrese di proprietà del Sassuolo è alla sua seconda stagione in Lega Pro: lo scorso anno al Forli non ha praticamente mai giocato (solo due presenze), ora a Bolzano sta mettendosi in luce. Il Sud Tirol ha un rendimento migliore fuori casa dove ha ottenuto 17 dei suoi 31 punti. Tra le squadre in corsa per i play off gli altoatesini sono tra le formazioni che hanno subito più reti, finora 21, contro le 24 realizzate. All’andata, il 19 settembre, a Pavia finì 2-1 per l’allora squadra guidata da Marcolini con le reti di Mattia Marchi e Bellazzini e il gol solamente al 91’ di Gliozzi su rigore per il Sud Tirol.

Ore 20.50 – (Gazzetta di Reggio) Stamani dalle 10 la Reggiana si allenerà sul sintetico della Reggio Calcio alla Canalina, già utilizzato in molte circostanze negli anni scorsi, dove il tecnico Alberto Colombo perfezionerà le strategie di squadra in vista della sfida interna di domenica contro la Pro Piacenza (ore 15). Ieri mattina è stato il manto artificiale della Tricolore Reggiana, alla Rosta Nuova, a fare da sfondo alla seduta di Spanò e compagni mentre nel pomeriggio i giocatori hanno svolto lavori in palestra al Fit Village. L’INFERMERIA. E’ stato un allenamento a ranghi ridotti perché gli atleti indisponibili per problemi fisici sono stati solo in parte sostituiti dai ragazzi delle giovanili per motivi legati alla scuola: unici convocati l’attaccante Christian Silenzi, ormai in pianta stabile con la prima squadra ed il difensore Alex Tondini. Ben cinque dell’organico granata non sono al meglio: a Raffaele Nolè (dovrebbe tornare in gruppo oggi) e Mirko Bruccini che hanno lavorato al differenziato si sono aggiunti il portiere Simone Perilli, fermo precauzionalmente per un mal di schiena accusato al termine della seduta di mercoledì. APPRENSIONE. Paolo Frascatore nella medesima seduta è stato vittima di un “pestone” da parte di un compagno durante la partitella. Ieri è stato sottoposto a radiografia, per capire l’entità del danno, che per fortuna del giocatore e della Reggiana ha dato esito negativo, tanto che anche lui è pronto a tornare a disposizione. Resta incerta solo la posizione del centrale difensivo Riccardo De Biasi che oggi verrà visitato a Salus Hospital dal dottor Rodolfo Rocchi per stabilire il miglior percorso di recupero.

Ore 20.30 – (Gazzetta di Reggio) Ad un paio di giorni dalla sfida con il Pro Piacenza, che si spera possa proiettare di nuovo i granata ai piani alti della classifica, e dalla chiusura del mercato di gennaio nel quale la Reggiana assumerà la fisionomia definitiva per il resto della stagione, il centrocampista Dario Maltese parla della situazione dopo il 2-0 inflitto al Lumezzane. Una vittoria che ha ridato morale all’ambiente? «Mancava da un po’ di tempo e per questo è stato fondamentale portare a casa quei tre punti». Come spiega quel lungo periodo negativo? «Abbiamo concretizzato poco là davanti quindi sono mancate le vittorie e sono arrivati troppi pareggi, però, adesso, con un po’ di fortuna sono arrivati questi due gol che alzeranno senz’altro il morale del reparto offensivo». Però uno dei due gol l’ha fatto Spanò… «Ormai è noto a tutti che quando lui si porta in area avversaria è come se fosse un attaccante aggiunto». Le partenze di Federico Angiulli e Luca Giannone hanno aiutato a riportare serenità nel gruppo? «Erano due pedine fondamentali che all’interno dello spogliatoio portavano sempre buonumore così come erano preziosi sul campo. Il gruppo è, ed era, unito ed il mio rapporto con quegli ormai ex compagni è rimasto lo stesso. Diciamo che forse le ultime dichiarazioni di Angiulli dopo la partita di Bassano non erano piaciute». Se rimanesse questa la Reggiana nel girone di ritorno sarebbe competitiva? «Tutto dipenderà dall’atteggiamento e dai risultati: a centrocampo abbiamo perso Angiulli ma gli altri pari ruolo non sono certo da meno, ad esempio Bartolomei ha giocato meno ma sarebbe titolare in qualsiasi altra squadra». Lei si sente la mezzala sinistra granata del futuro? «Ora siamo contati a centrocampo e non ho problemi ad adattarmi anche in quella posizione, sto cercando le dimensioni del campo ma pian piano sto ingranando. Il lato posotivo è che posso sganciarmi di più in avanti perché sappiamo che Parola dietro copre bene gli spazi». Proprio da una sua incursione sul fondo è arrivato il gol di Siega col Lumezzane. «Avevo parlato con Nicholas prima della partita per trovare l’intesa dei movimenti qualora fossi arrivato sul fondo a crossare». In attesa del rientro di Bruccini, sembra finalmente a disposizione Dejan Danza: da collega di reparto cosa ne pensa? «Lo vedo bene come mediano davanti alla difesa ed è un ragazzo che si impegna sempre, quindi se verrà chiamato in causa dal tecnico saprà rispondere bene. Da qualcuno è considerato “leggerino”, ma è solo giovane: anche io, da quando ho iniziato la carriera, mi sono irrobustito molto». Domenica arriva quel Pro Piacenza con cui sbagliaste due rigori: che partita sarà? «La gara d’andata è meglio dimenticarla. Questa non andrà presa sotto gamba, se vogliamo restare lassù, perché è una squadra che si difende bene per poi ripartire con attaccanti rapidi che ci daranno fastidio: dovremo stare attenti dietro, cercando di trovare il vantaggio subito per incanalare la partita e portare a casa i tre punti sfruttando così il turno casalingo che dovrebbe fare la differenza». Insomma Maltese ci crede ancora? «Siamo a tre punti dal quarto posto e visto che ci chiamiamo Reggiana cercheremo di arrivare più in alto possibile».

Ore 20.10 – (Gazzetta di Reggio) La Reggiana continua a lavorare sottotraccia per portare in maglia granata un attaccante e un centrocampista. Dalla Campania confermano l’interessamento per il centrocampista Andrea Bovo, che gioca nella Salernitana, e che dovrebbe colmare il vuoto lasciato dalla partenza di Angiulli. Al momento viene invece tenuto coperto il nome dell’attaccante nel mirino, dopo che gli obiettivi dichiarati sono sfumati uno dopo l’altro, per ultimo quello di Marco Sansovini, approdato alla Cremonese, che ha compiuto uno sforzo economico non trascurabile in Lega Pro per assicurarsi le sue prestazioni. Salvo colpi di scena, l’impressione è che la Reggiana piazzerà il suo colpo all’ultimo minuto, cioè nella giornata di lunedì, quando alle 23 si chiuderà ufficialmente la finestra invernale di calciomercato. Intanto da Mantova arriva la notizia che la società virgiliana è interessata alla punta granata Arma, che però rientra ancora nei piani della Reggiana. In proposito ci sarebbero stati alcuni contatti.

Ore 19.40 – (Gazzetta di Mantova) Ieri mattina i biancorossi si sono allenati al “Dante Micheli” e Ivan Javorcic ha insistito molto sugli schemi offensivi e difensivi in vista della sfida in programma domani (ore 14.30) a Pordenone contro i neroverdi friulani, che occupano il quinto posto in classifica e si stanno imponendo come la rivelazione di questo campionato. Gaetano Caridi è rimasto ancora a riposo a causa della febbre, ma il capitano sta già meglio e il mister conta di averlo a disposizione per la rifinitura in programma stamani e soprattutto per la partita del “Bottecchia”. Per quanto visto nelle ultime partite, infatti, la presenza di Caridi è fondamentale per dare la necessaria dose di imprevedibilità al 4-3-1-2 biancorosso e per innescare le punte con giocate di qualità. Javorcic scioglierà le riserve sulla formazione soltanto dopo l’ultimo allenamento, ma sembra orientato a non cambiare molto l’undici che domenica scorsa ha affrontato il Sudtirol, uscendo dal Martelli fra gli applausi dei tifosi. In porta appare scontata la conferma di Pane, che al rientro dopo più 4 mesi ai box ha convinto nel match con gli altoatesini. Anche il reparto arretrato potrebbe essere riproposto in blocco, m come sempre c’è un ballottaggio fra Scalise e Scrosta per il ruolo di terzino. A metà campo, con Perpetuini e Raggio Garibaldi inamovibili, sembra probabile la conferma di Longo ma potrebbero avere qualche chance anche Di Santantonio e Zammarini. In avanti, se Caridi come sembra recupererà, non dovrebbero esserci variazioni; in caso contrario, al posto di Don Tano potrebbero essere impiegati Ungaro, Zammarini o Gonzi. Il terzino sinistro Salvatore Masiello continua ad allenarsi con il gruppo, ma la società ha chiarito che sarà a disposizione del mister soltanto in vista del derby con la Cremonese. Per domani a Pordenone, invece, questa è la probabile formazione (4-3-1-2): Pane; Scalise (Scrosta), Trainotti, Carini, Lo Bue; Longo, Perpetuini, Raggio Garibaldi; Caridi; Tripoli, Marchi. Infine va detto che mercoledì prossimo il Mantova giocherà un’amichevole a Castiglione contro una squadra straniera.

Ore 19.20 – (Gazzetta di Mantova) Il Mantova ha ufficializzato ieri, dopo quella di Valerio Anastasi alla Pistoiese, le cessioni (in prestito) di Daniele Dalla Bona all’Albinoleffe e di Matteo Momentè al Bassano. Visto che in partenza è anche Moreno Beretta (Pro Patria, Santarcangelo o Tuttocuoio le destinazioni possibili), in casa biancorossa diventa adesso necessario l’acquisto di almeno una punta per completare il parco attaccanti a disposizione di mister Javorcic. Il Mantova, dopo aver perso l’asta per Sansovini (approdato alla Cremonese), ha individuato come obiettivo primario il 34enne Davide Succi del Cesena (9 presenze in B finora), ma la trattativa non appare semplice. Viale Te prepara l’affondo decisivo, ma nel contempo gioca ovviamente su più tavoli, alla ricerca di alternative valide. Nella giornata di ieri sono stati fatti sondaggi con la Reggiana per il 31enne marocchino Rachid Arma (18 presenze e 6 gol finora) e con il Pisa per il 26enne albanese Edgar Cani (14 gare e una sola rete). Già da oggi sul fronte attaccante dovrebbero essere fatti passi avanti significativi, per non ridursi all’ultimo giorno di mercato (la chiusura è fissata per lunedì alle 23) rischiando di ritrovarsi con un pugno di mosche in mano. Di certo stamani sarà contrattualizzato il 33enne terzino sinistro Salvatore Masiello, che ha evidentemente convinto lo staff tecnico nei due giorni di allenamento con il gruppo. Masiello, che ha alle spalle una lunga carriera fra A e B e che si è svincolato in estate dopo tre stagioni nel Torino, salterà comunque la trasferta di Pordenone e sarà a disposizione per il match successivo. All’appello mancherebbe poi un centrocampista e restano in piedi le piste che portano al 28enne Salvatore Burrai del Siena e al 21enne Giuseppe Sicurella del Foggia. Il Mantova potrebbe inoltre assecondare la volontà di cambiare aria espressa dal 20enne Mattia Lombardo, finora mai impiegato in campionato. A tal proposito, potrebbe esserci uno scambio con la Spal, visto che al Mantova interessa il 23enne centrocampista Alessandro De Vitis. Per quanto riguarda Manuel Scalise e Samuele Sereni, indicati dalla società nella lista dei partenti, arrivati a questo punto potrebbero anche restare in biancorosso. Al momento, tanto per fare un primo bilancio del mercato di gennaio, c’è da dire che il Mantova ha fatto 6 acquisti (Lo Bue, Tripoli, Marchi, Cristini, Perpetuini e Masiello) e altrettante cessioni (Foglio, Puccio, Gavazzi, Anastasi, Momentè e Dalla Bona).

Ore 18.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Andandosene in serie D, al Delta Rovigo, Gianni Careri ha lasciato un buco. Il Pordenone, in queste ultime ore di mercato, sta cercando di coprirlo. Il buco è quello del terzo portiere, dietro Tomei e D’Arsiè. Per questo nella giornata di ieri lo staff di mercato neroverde ha lavorato soprattutto su questa pista, che servirà a puntellare un reparto rimasto parzialmente scoperto dopo l’addio dell’eroe dello scudetto dei Dilettanti. Il nome buono arriva sempre da Pavia, partner privilegiato dei ramarri in questa sessione di mercato. Si tratta del ventenne Andrea De Toni, cresciuto nel Lecco in D e prelevato l’anno scorso dal Pavia in LegaPro. I contatti sono avviati e l’affare si potrebbe chiudere in breve tempo. Nel frattempo rallenta la trattativa tra il Pordenone e lo Spezia per l’ala italo-brasiliana Azzi. Il prezzo proposto dal club ligure è troppo alto e la dirigenza neroverde ha fatto marcia indietro. Difficile, a questo punto, che l’attaccante possa sbarcare al De Marchi entro la fine della sessione invernale di mercato, fissata per le 23 di lunedì. Una voce, poi, era circolata tra Pordenone e Mantova, le due avversarie di domani pomeriggio. I lombardi avevano chiesto ai ramarri Francesco Finocchio. In cambio aveva offerto l’attaccante Moreno Beretta. Affare già tramontato, perché la punta mantovana non rientra nei piani del club di Mauro Lovisa. In uscita, infine, si valuteranno le posizioni di Valente e Gulin.

Ore 18.30 – (Messaggero Veneto) Questo Pordenone comincia a incuriosire, desta interesse anche fuori regione. Così, ieri, dalla Romagna è salito sino in Friuli Andrea Mandorlini, ex tecnico dell’Hellas Verona, che nel pomeriggio ha visitato il centro De Marchi e ha seguito tutto l’allenamento della squadra. C’è anche un motivo famigliare della visita del trainer, considerato che il figlio Matteo è un centrocampista dei neroverdi. Tuttavia è significativo che il tour a Pordenone l’abbia fatto adesso, nel miglior momento della truppa di Tedino. «Mi auguro che la squadra arrivi più in alto possibile – ha affermato Mandorlini -. Il centro sportivo? Spettacolare. Non sembra neanche di stare in Lega Pro». Merito (anche) di Mauro Lovisa, il presidente, il “re delle barbatelle”, che con la sua Vitis sponsorizza il Pordenone dal 2007. Da quell’anno l’imprenditore di Rauscedo è anche massimo dirigente e con lui il club ha ottenuto il risultato straordinario della promozione in serie C.

Ore 18.10 – (Messaggero Veneto) Quando conseguì il master Uefa Pro a Coverciano, nel 2007-2008, superando l’esame a pieni voti ex aequo solo con due “mostri sacri” del calibro di Billy Costacurta e Ciro Ferrara, lo conoscevano in pochi. Lui, con dedizione allo studio e caparbietà, aveva superato diversi nomi celebri, direttamente provenienti dai grandi palcoscenici del pallone italiano. Eppure non si era montato la testa, e aveva continuato a lavorare con la stessa umiltà di prima. Allenatore professionista da 30 anni, il mister classe ’64, nato a Udine da madre carnica, cresciuto a Treviso e trapiantato a Pordenone dopo la sua prima esperienza in neroverde (dal 1999 al 2001), vanta numerose esperienze in D e Lega Pro. Per due anni è stato ct della nazionale under 16 e 17, particolarmente apprezzato da Arrigo Sacchi. La scorsa estate ha accettato la chiamata del Pordenone come una sfida: tornare in quella che è diventata la sua città e riportare in alto il Pordenone. Una scommessa sinora ampiamente vinta dal presidente Lovisa, affidatosi a lui dopo la disastrosa esperienza passata, con retrocessione e successivo ripescaggio costato 500 mila euro. Oggi quello dei ramarri è un miracolo sportivo che certifica la bravura di Bruno Tedino e la competenza del consulente di mercato Giorgio Zamuner, con la squadra quinta in classifica dopo il giro di boa, a un punto dai play-off e con una salvezza quasi già in tasca: risultati come frutto del duro lavoro svolto in allenamento e tradotto sul campo. Mentre squadroni di serie A comprano fior di giocatori e collezionano figuracce, del gioco spumeggiante ed efficace del Pordenone parla tutt’Italia. Tedino, quali sono gli ingredienti del “miracolo Pordenone”? «Una società sana e un progetto serio, un lavoro portato avanti da tutti i componenti del club, dal magazziniere al presidente, con passione ed entusiasmo. Ognuno porta il suo mattoncino per costruire la “casa” secondo le direttive della proprietà, che vuole un gruppo propositivo. Sinora credo che siamo in linea con queste aspettative». Una squadra costruita con molte meno risorse rispetto alle “big” della Lega Pro, ma che va alla grande. «Zamuner ha messo insieme un gruppo di ragazzi seri, umili e disponibili. Che dovrà sempre rimanere così, tenendo i piedi per terra se davvero vuole rendere la vita difficile a tutti». Lei per il Pordenone ha lasciato la Nazionale. Più di qualcuno le ha dato del pazzo… «Mi ha gratificato il progetto, mi ha fatto sentire importante. Io vivo di motivazioni e di stimoli». Magari l’anno prossimo ripeterete le gesta dell’Alessandria nella Tim Cup. «L’exploit dei grigi non mi stupisce: è una squadra che lavora bene, con criterio. Team così ben organizzati possono mettere in difficoltà rivali di livello molto più alto, che danno magari più spazio al talento dei singoli. La penso come Sacchi? Diciamo che per me al centro di tutto c’è il progetto tecnico, un gruppo in grado di fare bene le due fasi di possesso e non possesso e anche la terza, quella cioè in cui la palla non ce l’ha nessuno. Più giocatori forti dal punto di vista morale ci sono, più facilmente ce la fai. Questo è l’aspetto che, a mio avviso, fa la differenza». Lei è friulano di nascita e lavora nel calcio in Friuli. Che ci dice dell’Udinese? «Lungi da me giudicare una grande società di serie A. Dico solo che ci sono annate, e momenti, in cui si fatica più del solito, è psicologico. I bianconeri un paio di mesi fa andavano alla grande, quello attuale ritengo sia un calo che ci può stare. Ma l’Udinese si riprenderà e tornerà a essere la squadra bella e frizzante che tutt’Italia apprezza». È anche una fucina di talenti, che lei conosce bene… «Alcuni li ho avuti in Nazionale, come Meret, ragazzo meraviglioso, dotato di grandi qualità tecniche e di struttura, che esce da una famiglia brava a dargli un’ottima educazione sportiva. Scuffet? Farà molto più di quello che sta facendo adesso perché è un portiere straordinario. Penso poi a Coppolaro, altro ragazzo molto interessante, difensore vecchia maniera con cui ho avuto una grande esperienza alle qualificazioni agli Europei e nella rassegna continentale. E ancora all’under 19 Pontisso, elemento dai mezzi importanti». Concludiamo con la domanda di rito: dove può arrivare questo Pordenone ? «Stiamo andando forte, dobbiamo continuare così. Cavalcare l’onda, ma capire anche quali sono i nostri limiti oggettivi rispetto a molte altre squadre del nostro girone. Fermo restando che non mi accontento mai, per natura, che vivo di stimoli continui. Vivo il presente con i piedi per terra, ma sempre con un occhio rivolto al futuro».

Ore 17.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Si muove il mercato del Bassano. Accordo col Mantova, Matteo Momentè è un giocatore giallorosso. «La società Bassano Virtus 55 Soccer Team – si legge in un comunicato – ha perfezionato l’arrivo, a titolo temporaneo, di Matteo Momentè dal Mantova Fc. Momentè, attaccante jesolano classe ’87, ha collezionato 13 presenze e 2 reti in questa prima parte di campionato col Mantova. La scorsa stagione, con l’Albinoleffe, ha siglato 15 reti in 34 presenze». Momentè ha svolto ieri il primo allenamento con i nuovi compagni e verrà presentato oggi alle 11.30, nella sede del club. Intanto per sostituire Simone Iocolano finito all’Alessandria, il dg Seeber punta Mattia Minesso del Cittadella.

Ore 17.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Ferrante e Taddia ai box, ancora problemi sulle fasce per il Venezia che dopodomani farà visita alla Luparense San Paolo (ore 14.30). Alla consueta partitella in famiglia del giovedì, infatti, non hanno preso i due terzini, il destro Ferrante per il riacutizzarsi dell’infiammazione al ginocchio e sinistro Taddia fermo per una contrattuta muscolare dopo aver giocato i primi 45′ della sfortunata trasferta di Verona. Un tempo in campo invece per il mediano Marcolini, mentre in attacco mister Favarin ha recuperato Volpicelli che pare aver superato il mal di schiena. Nessun arancioneroverde è squalificato con capitan Soligo che si è aggiunto ai diffidati Maccan e Beccaro. BIGLIETTI – Niente prevendita per la gara di domenica a San Martino di Lupari: i supporters lagunari, ai quali verrà riservato uno spicchio della tribuna, potranno acquistare i biglietti (10 euro) direttamente a botteghino dello stadio «Gianni Casée».

Ore 16.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) «Felici che la Figc abbia accolto la nostra richiesta di giocare al “Penzo” un’amichevole dell’Under 21». Così il presidente del Venezia Fc, Joe Tacopina – ieri in città – ha commentato la decisione della Federazione gioco calcio di far disputare nello stadio a Sant’Elena, il 2 giugno, un’amichevole degli azzurrini contro la Francia. La partita sarà l’occasione per commemorare insieme Valeria Solesin, la ricercatrice veneziana vittima dell’attentato di Parigi. Ma la decisione di ospitare al «Penzo» l’amichevole precede la tragica vicenda. «La richiesta risale a ottobre – ricorda Tacopina – e ci riempie ancora di più d’orgoglio il fatto che la Federazione abbia poi deciso di estendere l’invito alla Nazionale Francese per commemorare il ricordo della nostra Valeria». Dietro le quinte ha lavorato il direttore Giorgio Perinetti, insieme al Comune di Venezia. «Sono stati fatti incontri e sopralluoghi al “Penzo” – racconta – che è risultato idoneo per l’evento. Occorreranno piccoli interventi, ma nel complesso la struttura va bene». Nei prossimi giorni verrà istituito un gruppo di lavoro che comprenderà società, Comune, Questura e Vela per coordinare l’evento. «Siamo sicuri – chiude Tacopina – questo avvenimento contribuirà a dare lustro e visibilità internazionale alla città di Venezia». Ore 16.30 – (La Nuova Venezia) I disordini nel dopo partita di Verona hanno lasciato il segno e suonato la sveglia a qualcuno. Per la prossima partita in programma domenica a San Martino di Lupari tra Luparense e Venezia, si è scomodato perfino l’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, inserendo questo incontro tra quelli “a rischio”. Che tra veneziani e padovani non scorra buon sangue, nel mondo del tifo organizzato, è cosa risaputa, e avendo la Luparense solo una tribuna per tutto il suo stadio, è scattato il campanello d’allarme per evitare qualsiasi genere di problema extracalcistico. Dopo che si era anche ventilata l’ipotesi di spostare altrove la partita, alla fine è stata trovata una soluzione interna. Così stamattina verrà eretta una rete di protezione come divisorio, garantendo uno spazio con almeno duecento posti alla tifoseria arancioneroverde. Inoltre verrà garantita la presenza di steward e carabinieri, con due ingressi separati per i tifosi veneziani e quelli padovani. Un aspetto, quest’ultimo, che era stato previsto anche a Verona domenica scorsa, peccato che poi dentro lo stadio non ci fosse l’ombra di uno steward, tanto meno quella almeno di un vigile urbano. Zero assoluto, e così da qualche sfottò si è poi passati alle mani con un bilancio di unpaio di feriti tra i veronesi della Virtus e sedie mandate in frantumi di fronte il chiosco-bar che si trova alla sinistra della curva dei rossoblù. Evidentemente l’esperienza ha insegnato, quando forse sarebbe bastato un pizzico di buon senso, anticipando magari al sabato la partita vista la concomitanza domenicale con Verona-Genoa al Bentegodi, neppure troppo distante dal piccolo ma accogliente Gavagnin-Nocini, oppure schierando qualche agente o militare per dissuadere qualsiasi bollente spirito. Alla fine della vicenda l’Osservatorio, nella nota diffusa mercoledì sera, afferma che “nel rimarcare il deplorevole comportamento posto in essere da numerosi tifosi della Virtus Vecomp Verona, in occasione della gara contro il Venezia, attiverà un costante monitoraggio del contegno della predetta tifoseria in occasione dei prossimi incontri, al fine di considerare, in caso di reiterazione di condotte deprecabili, la possibilità di proporre al Casms l’adozione di provvedimenti di rigore». Con il senno di poi, si sarebbe tuttavia potuto evitare quanto successo e ciò che ne potrà derivare, ma quantomeno la prossima volta non verrà lasciato uno stadio completamente scoperto. Nello stesso comunicato l’Osservatorio inserisce Luparense-Venezia di dopodomani tra gli incontri “connotati da alti profili di rischio, che sono rinviati alle valutazioni del Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive, al fine dell’individuazione di misure di rigore”. Dunque particolari misure di sicurezza e l’auspicio. dettato dal buonsenso, che allo stadio comunale intitolato a Gianni Agostini “Casèe”, si possa parlare solo di calcio giocato. Come dovrebbe essere ma purtroppo non sempre accade.

Ore 16.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) L’avventura di Roberto Gagliardini in biancorosso è finita ieri col ritorno del mediano bergamasco in maglia nerazzurra: intesa Vicenza-Atalanta sulla risoluzione del prestito con diritto di riscatto e contro riscatto, con cui Gagliardini era arrivato in biancorosso. La società bergamasca ha versato poco più di 100 mila euro nelle casse del club berico. Alla partenza di Gagliardini, probabilmente sostituito da Francesco Signori del Novara, ieri presentazione di Francesco Benussi, portiere dal buon passato in Serie A, arrivato a Vicenza dal Carpi con un contratto fino a giugno, con opzione anche per la stagione successiva. «Ho accettato Vicenza perché questa è una piazza importante – spiega Benussi – Ho motivazioni fortissime, fisicamente sto molto bene e ho molto da dare al mio lavoro visto che mi diverto ancora quando vado in campo. Arrivo mettendomi a disposizione del gruppo e mi atterrò alla decisioni del mister». Benussi in biancorosso troverà parecchi giocatori che conosce bene, l’ambientamento non dovrebbe essere un problema. «Tra i miei nuovi compagni conosco Mantovani dai tempi del Palermo, Manfredini ancora dalle Nazionali giovanili ed Ebagua dai tempi del Torino – precisa Benussi – E molti altri li ho affrontati da avversario. La cosa importante è comunque il Vicenza, c’è da lavorare e fare bene. Per esperienza posso dire che il girone di ritorno è sempre più difficile di quello di andata perché tutti hanno un obiettivo da centrare » E ha aggiunto: «In carriera ho avuto tanti allenatori in diverse categorie, ho giocato per salvarmi e per vincere campionati. Ritengo di aver acquisito un equilibrio mentale che mi permette di gestire le situazioni più difficili. Questo è il mio diciassettesimo anno da professionista, ma credo che si possa sempre migliorare e spero che lavorare con Senatore Catello e gli altri ragazzi possa contribuire a questo… ».

Ore 15.30 – (Gazzettino) Tommaso Bortot, classe 1997, è il nuovo terzino destro del Campodarsego. Arriva con la formula del prestito dal Bassano, con il quale ha giocato nella prima parte di stagione una partita in campionato (Pro Piacenza) e tre gare in Coppa Italia di Lega Pro. E non si può dimenticare che l’anno scorso è stato tra i protagonisti del Padova che ha vinto il campionato di serie D. «Bortot era il nostro primo obiettivo insieme a Dell’Andrea del Padova, ma il Bassano ci aveva inizialmente risposto in maniera negativa – spiega il direttore generale Attilio Gementi – Dopo che è saltato il trasferimento di Dell’Andrea, abbiamo riallacciato la trattativa con il Bassano e devo ringraziare Seeber che ci ha dato la possibilità di avere a disposizione un giocatore molto importante ed esperto anche se è giovane. Per noi è senz’altro un acquisto di valore che ci permette di essere più tranquilli nel ruolo e anche a livello numerico. Tommaso è un ragazzo straordinario, conosce già Arthur e Favero con i quali ha giocato insieme al Bassano e non ha avrà difficoltà a inserirsi nel gruppo, che è il nostro punto di forza». Ecco Bortot che a fine agosto si era infortunato al ginocchio sinistro proprio in un’amichevole con il Campodarsego. «È tutto a posto e sto bene. Sono felice di questa opportunità dato che ho avuto poco spazio nella prima parte di stagione e al Campodarsego posso rimettermi in gioco e dimostrare il mio valore. Ho accettato subito, confido molto in questa società». Campodarsego tra l’altro che è primo in classifica e protagonista di un duello avvincente con il Venezia. «È uno stimolo in più, d’altra parte è in queste situazioni che un giocatore deve dare il meglio». Duello simile che una stagione fa ha vissuto quando era biancoscudato con l’Altovicentino. «Sì, l’anno scorso è andata bene e speriamo che la storia si ripeta quest’anno. Voglio dare il mio contributo e fare il meglio possibile con il Campodarsego, per un giovane come me è un’opportunità importante». Tomaso Bortot effettuerà oggi il primo allenamento con i nuovi compagni e domenica sarà a disposizione per la sfida casalinga con il Dro.

Ore 15.10 – (Mattino di Padova) Non sarà una partita decisiva, ma per la Luparense San Paolo l’arrivo del Venezia è comunque l’appuntamento dell’anno. A due giorni dalla sfida, in programma domenica alle 14.30, stamattina lo stadio “Gianni Casèe” si rifarà il look per accogliere i supporter veneziani (circa un centinaio, secondo le ultime stime) attesi per la sfida contro la squadra del loro ex allenatore Enrico Cunico. Ma soprattutto si opereranno alcuni accorgimenti tecnici al fine di prevenire eventuali problematiche legate all’ordine pubblico. Ieri mattina, infatti, l’Osservatorio del Viminale ha segnalato Luparense-Venezia come partita “connotata da alto profilo di rischio”, e ha rinviato la valutazione al Comitato di analisi (Casms) per l’individuazione di misure di prevenzione. La Luparense, da parte sua, sta predisponendo la divisione tra le due tifoserie, scongiurando così il pericolo – paventato negli ultimi giorni – che la gara potesse essere spostata in un’altra sede visto che l’impianto di San Martino è composto da una sola tribuna, e dato il precedente di una settimana fa, con i tafferugli tra veneziani e tifosi della Vecomp Verona. «Non c’è alcuna preoccupazione», spiega il direttore generale, Andrea Franceschini, «Verrà posizionata una rete metallica che permetterà di dividere in due settori la tribuna. Così facendo, ai veneziani sarà riservato uno spazio che può arrivare a contenere circa 200 spettatori, con un ingresso riservato». Contestualmente, sarà potenziato il servizio di stewarding e anche la presenza di forze dell’ordine, e per l’occasione la biglietteria sarà aperta sin dalle 13.15. Intanto, il poker incassato all’andata l’ha già archiviato da tempo, anche perché quel giorno Enrico Cunico debuttava sulla panchina della Luparense al Penzo, chiamato qualche giorno prima per sostituire Daniele Pasa. Sono passate 19 partite, il Venezia è sempre al vertice della classifica, ma non più in testa, e la Luparense si è risollevata, anche grazie al massiccio rinnovamento effettuato a dicembre, tanto da aver abbandonato la zona playout. «Stiamo attraversando un buon momento», ha ammesso l’ex tecnico del Venezia, «peccato per i due pareggi con Vecomp e Dro, avremmo meritato di vincere, e con 4 punti in più avemmo anche potuto fare un pensierino ai playoff. Ma adesso è meglio guardarci prima le spalle visto che l’Union Ripa è a soeo 3 lunghezze sotto di noi». La Luparense prova a sgambettare il Venezia. «Giocheremo le nostre carte, ma sappiamo che affronteremo una squadra molto arrabbiata dopo la sconfitta di Verona. Per esperienza personale, dico che è difficile che squadre così forti perdano due partite di fila e so perfettamente che il Venezia verrà a San Martino per vincere. Aspettarli? Non è nelle nostre corde, opporremo l’organizzazione di gioco e gli equilibri trovati nelle ultime settimane. Il Venezia è un avversario a cui non puoi concedere 5-6 palle gol perché ti punisce, se limiti gli errori a 1-2 puoi anche sperare che la buona sorte di aiuti. Mi aspetto un primo tempo di sofferenza, dovremo avere pazienza perché, se il Venezia non passa, aumenterà in loro il nervosismo». Cunico torna sedersi in panchina dopo avere scontato a Dro il turno di squalifica dopo l’espulsione con la Virtus Verona. Sulla sfida a distanza tra Venezia e Campodarsego, Cunico non ha dubbi. «Alla laguna mi legano bei ricordi, al di là di come andò a finire con la società. Sarà un bel duello che continuerà per tante settimane. Mi sarei aspettato, a questo punto della stagione, di vedere il Venezia con qualche punto di vantaggio, ma alla lunga gli uomini di Favarin hanno le chance maggiori di salire in Lega Pro. Il Campodarsego è una buona squadra, è un gruppo solido e coeso, ci crede e non mollerà, il Venezia ha però una rosa lunghissima e questo potrebbe incidere. Anche se sta inseguendo, concedo al Venezia qualche chance in più». Intanto, però, sogna di fermarlo.

Ore 14.50 – (Mattino di Padova) Una nuova freccia per la capolista. Ieri il direttore sportivo del Campodarsego Attilio Gementi ha ufficializzato l’acquisto di Tommaso Bortot, difensore diciottenne, in prestito dal Bassano. La trattativa, conclusasi ieri pomeriggio grazie al vertice tra Gementi e il direttore generale dei vicentini Werner Seeber, ha portato alla corte di Daniele Pagin un esterno destro di grande corsa, originario di Conegliano e cresciuto calcisticamente fra Treviso, Castelfranco Veneto (nel Giorgione) e Bassano (4 presenze in Prima squadra tra Coppa Italia e Lega Pro). «Era proprio il giocatore che ci serviva», commenta Gementi. «Cercavamo un terzino destro giovane per rimpolpare la rosa dei fuori quota. Avevamo quasi concluso per Marco Dell’Andrea del Padova ma, come è noto, un cavillo legato al tesseramento ha fatto saltare tutto. Tommaso è una prima scelta», puntualizza il ds del “Campo”, «All’inizio il Bassano non voleva lasciarlo partire, ma poi siamo riusciti a raggiungere un accordo». Bortot ha già alle spalle una promozione in Lega Pro: nella passata stagione, infatti, ha disputato il girone di ritorno in Serie D con il Padova, collezionando 11 presenze. «Con i dovuti scongiuri, non c’è… uno senza due», scherza Gementi. «Abbiamo preso un ottimo giocatore, anche mister Andreucci è felicissimo». Tommaso Bortot resterà a vivere a Bassano, dove frequenta l’ultimo anno delle scuole superiori, e raggiungerà ogni giorno Campodarsego in treno. Per quanto riguarda Gianpietro Zecchin (centrocampista svincolato), altro nome accostato alla società biancorossa negli ultimi giorni, oggi potrebbero esserci novità. Anzi, dalle parti di Reschigliano trapela un certo pessimismo: «Domani (oggi, ndr), dovremmo avere una risposta dal giocatore», taglia corto Gementi. «Ma la nostra priorità era il terzino, l’abbiamo preso e siamo contenti così. Il resto si vedrà».

Ore 14.20 – (Gazzettino) Yusupha Bobb è già impaziente, sta contando i giorni che lo separano dal rientro all’attività. La scorsa settimana è stato operato a Verona per la frattura del perone della gamba sinistra, infortunio rimediato a Cuneo lo scorso 17 gennaio, nel contrasto di gioco con Ruggiero, a metà del primo tempo. In diretta non sembrava un intervento così grave, uno scontro gamba contro gamba con l’avversario di quelli che si vedono di frequente sui campi da calcio, invece Bobb è rimasto a terra chiedendo l’intervento della barella. Sottoposto alla radiografia all’ospedale di Cuneo si è immediatamente intuita la gravità di quanto accaduto, con la decisione – di comune accordo con il Chievo, proprietario del cartellino del giocatore – di sottoporre Bobb all’intervento chirurgico a Verona. Adesso un periodo di riposo, quindi la riabilitazione. Il giovane centrocampista ricorda i momenti immediatamente successivi allo scontro di gioco: «Ho subito avvertito un grande dolore e nello stesso tempo capito che era successa qualcosa di grave». Bobb, al pari dell connazionale Jallow, è entrato in grande simpatia nel gruppo granata sin dal primo giorno in cui ha messo piede a Cittadella: «I miei compagni di squadra mi sono stati molto vicini nel giorni successivi all’infortunio, li sento spesso e mi fanno un sacco di domande, mi chiedono quando potrò tornare a giocare». Tempi lunghi, stagione praticamente finita: «Ci vorranno tre mesi per rivedermi in campo, io spero di anticipare i tempi perché non vedo l’ora di tornare a calciare un pallone». Bobb è in prestito dal Chievo, lo rivedremo a Cittadella? «Dipende dalla società, a me piacerebbe davvero tanto tornare perché mi piace l’ambiente, la città, i tifosi. Ho instaurato un ottimo rapporto con la squadra. Vedremo cosa decideranno a fine stagione Cittadella e Chievo». Bobb ci tiene a salutare i propri sostenitori granata: «A loro dico che tornerò al più presto, lo desidero davvero tanto, vorrei ancora dare una mano alla squadra. Lo ripeto, amo Cittadella e amo i tifosi, mi rivedrete prima possibile». PASCALI – Ieri Manuel Pascali si è sottoposto all’esame strumentale per valutare i tempi del suo recupero: l’ecografia ha restituito segnali incoraggianti, il difensore sta migliorando e continuerà a portare avanti il programma riabilitativo tra terapie, piscina e palestra. I tempi per il suo rientro all’attività si valuteranno di giorno in giorno: ovviamente escluso l’impiego del calciatore per la gara di domani con Renate, a inizio della prossima settimana ci sarà un ulteriore consulto. Nell’allenamento di ieri ancora a parte Paolucci e Donazzan, tutti gli altri sono a disposizione del tecnico Venturato. Stamattina la rifinitura, quindi le convocazioni per la gara. Cittadella-Renate sarà diretta da De Remigis della sezione di Teramo.

Ore 14.00 – (Mattino di Padova) «Ai tifosi dico che tornerò il prima possibile a dare una mano alla squadra». Parlando con Yusupha Bobb, a una decina di giorni di distanza dal terribile infortunio patito a Cuneo, si ritrova il ragazzo maturo, a dispetto dei suoi 19 anni, che l’ambiente del Cittadella ha imparato a conoscere in questi mesi. Il centrocampista ora è a Verona, seguito dalla staff del Chievo, proprietario del suo cartellino. Lui per primo sa però che, dopo la frattura al perone e l’immediato intervento di ricostruzione, eseguito all’ospedale di Negrar, i tempi di recupero saranno lunghi. «Ci vorranno almeno tre mesi per rivedere il campo, per cui non so se riuscirò a farlo prima della fine della stagione. Dopo il contrasto avuto a Cuneo ho capito immediatamente che mi era successo qualcosa di grave, perché ho avvertito molto dolore. Nei giorni successivi mi sono stati molto d’aiuto i compagni, che continuano a chiamarmi spesso anche adesso e mi fanno sentire in gruppo», racconta il centrocampista gambiano, che ora avrà più tempo per seguire in tivù le partite del Manchester United, la sua squadra del cuore, amore sportivo nato quando viveva in Gambia. La sua è anche una dichiarazione d’amore per il Cittadella: «Non so cosa succederà l’anno prossimo e la decisione non dipende da me, ma per quanto mi riguarda io vorrei restare perché mi ci trovo davvero bene». MINESSO, BASSANO IN PRESSING. Al momento sono solo voci di mercato, ma a pochi giorni dalla chiusura di lunedì potrebbero prendere corpo: il Bassano, che intende rimpiazzare Iocolano, recentemente ceduto all’Alessandria, si è fatto avanti per Mattia Minesso. Il club giallorosso nelle ultime ore ha preso contatti con la società granata per il cartellino dell’esterno d’attacco di Piazzola sul Brenta che, in questa stagione, ha trovato poco spazio nel 4-3-1-2 adottato da Bobo Venturato. Sulla possibile trattativa pesa ovviamente anche la necessità di non rafforzare una diretta concorrente nella corsa alla promozione. In precedenza si era parlato di un interessamento della Pro Vercelli di Foscarini, suo grande estimatore, alla ricerca di un elemento con le stesse caratteristiche. PASCALI, ANCORA TERAPIE. Ecografia di controllo, ieri, per Manuel Pascali, che si sta riprendendo dalla lesione muscolare ai flessori della coscia destra. Le condizioni del difensore stanno migliorando, ma in questi giorni proseguirà nel suo programma riabilitativo a base di terapie, piscina e palestra. La prossima settimana si valuterà se potrà riprendere ad allenarsi in campo assieme ai compagni, per tornare a disposizione, eventualmente, per la trasferta di Piacenza del sabato. Di sicuro non sarà convocato per la gara di domani pomeriggio con il Renate (alle 17.30 al Tombolato), al pari di Paolucci e Donazzan, che come lui sono ancora alle prese con le rispettive terapie. Ieri pomeriggio tutti gli altri hanno lavorato regolarmente in gruppo.

Ore 13.40 – (Corriere del Veneto) Mattia Minesso nel mirino del Bassano. Il club giallorosso deve sostituire Simone Iocolano e vuole l’esterno del Cittadella. Novità a breve, il mercato chiude lunedì alle 23. In attesa del possibile accordo per Lorenzo Staiti, ieri a Manuel Pascali ecografia per valutare il recupero della lesione muscolare che l’ha fermato da settimane. «Sta migliorando – fanno sapere dallo staff medico – ma prosegue la riabilitazione con terapie, piscina e palestra. La settimana prossima si valuterà se il rientro col gruppo». Da valutare, per la partita di domani col Renate, il partner d’attacco di Litteri. Nava verso la riconferma.

Ore 13.10 – (Gazzettino) Intanto, dopo essere rimasto in panchina con la Pro Piacenza, De Risio pregusta la possibilità di fare l’esordio con il Lumezzane alla luce delle indicazioni emerse in allenamento. «Se queste sono le indicazioni, speriamo che siano giuste. Se dovessi giocare, mi auguro di fare una grande partita insieme a tutta la squadra. Ho voglia di mettermi in mostra, so che questa è una piazza importante». Il centrocampista si è già inserito al meglio nel gruppo. «Mi trovo molto bene con i compagni e la città è bellissima. Ho trovato un ambiente sereno e molto organizzato. Ho parlato con l’allenatore, è una bravissima persona dal punto di vista umano e calcistico. Cosa mi ha chiesto? Di mettere in pratica quello che so fare meglio, ossia recuperare palla e impostare l’azione». Un flash sulla squadra. «Stiamo lavorando per migliorarci e speriamo di fare meglio a Lumezzane rispetto a Piacenza. Dovremo stare attenti a coprire bene il campo». APERI. Non è più un giocatore del Padova. Ieri sera è stata formalizzata la risoluzione del contratto e oggi sarà ufficializzato il suo trasferimento alla Triestina dove ritrova Cucchiara, altro ex biancoscudato.

Ore 13.00 – (Gazzettino) «C’è stata una divergenza durante l’allenamento tra Bucolo e Pillon, il giocatore ha dato segnali di insofferenza ed è stato allontanato dal campo», le parole di Fabrizio De Poli pochi istanti dopo l’accaduto. Ma il comportamento del giocatore, decisamente sopra le righe e in controtendenza con il clima sereno che si respira tra i biancoscudati alla Guizza, non è piaciuto alla società come si evince dalla parole del presidente Giuseppe Bergamin. «Il comportamento del ragazzo è inaccettabile, indipendentemente dalla motivazione che l’ha portato a fare questo, dato che prima di tutto viene il rispetto. Di sicuro l’allenatore si è comportato nella maniera giusta, nel senso che è lui che stabilisce le regole. E non c’è motivo per il quale un ragazzo reagisca in questo modo. Prenderemo provvedimenti con il giocatore, anche drastici». Bucolo, tra l’altro, ha il contratto in scadenza e anche questa potrebbe essere una causa del suo nervosismo.

Ore 12.50 – (Gazzettino) Nervi a fior di pelle, Rosario Bucolo cacciato dall’allenamento per un diverbio con Bepi Pillon. E la società annuncia provvedimenti, anche drastici, nei confronti del giocatore. È tra lo stupore dei presenti che si è consumato ieri pomeriggio alla Guizza il fuori programma, con il centrocampista siciliano visibilmente infastidito che ha fatto rientro anzitempo in spogliatoio sbattendo la porta e il suo sfogo si è udito chiaramente anche all’esterno. Il tutto si è consumato nell’ultima fase della sessione di lavoro, dopo le esercitazioni tattiche in vista della trasferta con il Lumezzane. Occasione nella quale il tecnico ha provato la formazione titolare, e come era accaduto nei giorni scorsi Bucolo è stato messo tra le riserve dato che al suo posto in mezzo al campo è stato schierato De Risio per fare coppia con Corti. Proprio l’esclusione dall’undici titolare sembra essere alla base del contrasto tra il centrocampista e l’allenatore, che lo ha spedito appunto dritto in spogliatoio.

Ore 12.40 – (Gazzettino) Rottura “a manico di secchio” del menisco mediale del ginocchio sinistro. È questo il responso degli accertamenti medici effettuati ieri pomeriggio da Marco Cunico al poliambulatorio Arcella. Un infortunio, subito mercoledì in allenamento, che costringerà ai box per alcune settimane il capitano, che con la Pro Piacenza era stato decisivo appoggiando la sfera per il pareggio al fotofinish di Petrilli. Mancando Cunico, il Padova affronterà la trasferta con il Lumezzane con il reparto avanzato ridotto all’osso, a meno che oggi non si registrino novità in entrata sul fronte mercato.

Ore 12.30 – (Gazzettino) Dopo due mesi di silenzio, ecco di nuovo Carmine Parlato. L’ex tecnico biancoscudato, che nella passata stagione ha condotto la squadra in Lega Pro, era stato esonerato a fine novembre dopo il pareggio con la Pro Patria. E da allora non aveva più fatto sentire la sua voce. «In questo periodo mi sono aggiornato andando a vedere molte partite di Lega Pro – afferma Parlato – anche se non ho mai seguito il Padova. Se verrò all’Euganeo prima del termine del campionato? No, è giusto fare lavorare chi di dovere in maniera tranquilla e serena, anche se vivendo a Padova sono a conoscenza della situazione». Si aspettava l’esonero dopo la partita a Busto Arsizio? «Diciamo che è andata così, prima o poi doveva capitare anche a me».
I rapporti con la società biancoscudata, con la quale tra l’altro è sotto contratto per un altro anno, non sono stati completamente interrotti. «Ci siamo visti e sentiti a Natale per scambiarci gli auguri. Ogni tanto vedo qualche dirigente, ma parliamo di cose personali». Non manca un augurio. «Faccio un in bocca al lupo alla squadra e ai tifosi dico di stare vicini ai ragazzi e alla società come hanno sempre fatto».

Ore 12.15 – Sul Lumezzane: “Sono in lotta per la salvezza, sarà una partita difficile ma ce la giochiamo come sempre. Servirà un approccio importante, gli episodi bisogna farli girare a nostro favore. Dobbiamo andare a mille e dare il 100%. Ho allenato il Lumezzane nel 2000, mi hanno chiamato a dieci partite dalla fine che erano ultimi a otto punti dalla penultima e ci siamo salvati ai playout con Cassetti e Buscé quindi ho un buon ricordo”. Termina la conferenza stampa.

Ore 12.12 – Su Cunico: “Dispiace, perché è sempre utilissimo ed essenziale, che giochi o meno”.

Ore 12.10 – Su Bucolo: “Sono cose che possono succedere ma bisogna sempre rispettare le regole in un gruppo. Quello che dovevo dire al giocatore l’ho detto. Rifletto per questi due giorni e poi vediamo che succede, comunque non è convocato per la partita di domani”.

Ore 12.07 – Su De Risio: “L’ho visto bene, penso sia arrivato il suo momento”.

Ore 12.05 – Arriva Pillon. Sul mercato: “Finalmente lunedì finisce tutto! Ora che Cunico si è fatto male dobbiamo pensare come muoverci per gli attaccanti…”

Ore 11.50 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 11.40 – Qui Guizza: provate soluzioni da palla inattiva. Assenti alla seduta Cunico e Turea, presente invece Dell’Andrea.

Ore 11.20 – Qui Guizza: termina il colloquio Bergamin-Bucolo.

Ore 11.00 – Qui Guizza: in campo provato il 4-4-2 con De Risio a centrocampo e Sbraga preferito a Fabiano.

Ore 10.40 – Qui Guizza: Bucolo rientra negli spogliatoi per un colloquio col presidente Bergamin.

Ore 10.30 – Qui Guizza: Rosario Bucolo si allena a parte.

Ore 10.20 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per la rifinitura dopo una sessione video.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Ha più risentito nessuno del Padova? «C’è stato un contatto con la dirigenza per scambiarci gli auguri di Natale, come abbiamo sempre fatto. Ogni tanto mi capita anche di sentire qualcuno della società o qualche giocatore, ma per discorsi che vanno al di là dell’aspetto sportivo». Ha più rivisto partite del Padova dopo l’esonero? «No». Però si è informato sul risultato. «Sì, è naturale. Vivo a Padova e non posso scappare dal mio grande amore…». Che responsabilità si riconosce per quello che è successo? «La società ha fatto le sue valutazioni. Mi posso fare tante domande, ma credo che non potrò mai capire il motivo della loro scelta di interrompere il nostro rapporto. Di sicuro lo sapranno meglio loro». Cosa augura a società e squadra? «Lo dico senza ipocrisia: questa è la mia città e ci vivo, posso quindi solo voler bene alla squadra che la rappresenta. Il mio cuore nei confronti della società e della squadra è assolutamente immutato, positivo. Per cui dico: “Forza Padova”, state vicino ai ragazzi e alla società e facciamo in modo che questa sia una buona annata». Al brindisi finale della serata la consegna di una targa da parte dei tifosi a Parlato: “A Carmine con grande amicizia e simpatia”. Un gesto di riconoscenza per il loro concittadino più amato.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) I primi a dirgli che non lo avrebbero mai dimenticato erano stati gli ultras della “Fattori”, dedicandogli lo striscione “Arrivederci Carmine, il tuo posto è qui con noi” la domenica successiva al suo esonero. L’altra sera un’ulteriore dimostrazione di gratitudine è arrivata all’ex allenatore del Padova da una ventina di tifosi del club “Città di Albignasego”, fondato da Francesco Capuzzo e dall’assessore comunale Gregori Bottin. «Il mister, oltre ad aver fatto tantissimo per il Padova, vive a Mandriola, è un nostro concittadino», hanno precisato con orgoglio. Ecco allora spiegato il perché dell’invito a cena in un grazioso ristorantino a Boccon di Vo’, sui Colli, immersi nel calore che solo il fuoco di un camino acceso rende così speciale e familiare. Appena lo vedono, lo abbracciano. Il mister ringrazia. Con un filo di voce. Perché le emozioni, quelle vere, fanno centro nel cuore degli altri passando attraverso la pelle, quasi in silenzio. «È un piacere essere qui con voi», sussurra Parlato, che poi non può sottrarsi a qualche domanda. Come sta vivendo questo particolare momento della sua vita e della sua carriera? «Cerco di tenermi aggiornato, leggo molto e vado in giro a vedere partite», risponde con gentilezza, «Ovviamente, però, sono in una situazione di attesa. Devo aspettare la fine del campionato per vedere se qualcuno è interessato al sottoscritto».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) A tre giorni dalla chiusura del mercato, se la situazione fosse davvero insanabile, l’epilogo potrebbe essere la sua cessione. Un’altra brutta notizia è arrivata in serata: per Marco Cunico la diagnosi è stata la rottura “a manico di secchio” del menisco mediale del ginocchio sinistro. Si profila un lungo stop per il capitano. A questo punto, anche dopo quanto avvenuto ieri sul campo, è quasi certo l’esordio dal primo minuto, domani a Lumezzane (ore 14), di Carlo De Risio. Pillon sembra orientato a confermare il classico 4-4-2, con l’ex mediano della Juve Stabia a far coppia con Corti in mezzo al campo e, per il resto, gli stessi di Piacenza: ultime prove generali stamattina alle 10, nella rifinitura alla Guizza. Sul mercato, intanto, oggi potrebbero giungere novità. De Poli sarà a Milano: in entrata si attende l’ultima parola sia per Claudio Sparacello (Trapani) che per Giuseppe Panìco (Genoa), obiettivi per l’attacco non ancora tramontati. Sebastiano Aperi, invece,va alla Triestina: le rassicurazioni della nuova proprietà devono aver fatto cadere le titubanze del giocatore, che ha rescisso il contratto con il Padova e passa ufficialmente in alabardato.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) A due giorni dal match di Lumezzane, ieri alla Guizza sono saltati i nervi. Nel corso del penultimo allenamento settimanale, mister Bepi Pillon e Rosario Bucolo hanno avuto un alterco che è degenerato fino alla “cacciata” del centrocampista negli spogliatoi. Difficile capire le motivazioni che abbiano portato a questo epilogo inatteso: Bucolo è sempre stato molto considerato dal tecnico trevigiano, che ne aveva tessuto le lodi di “lottatore” sin dalla prima partita della sua gestione, contro l’Albinoleffe, e il fatto che in vista della trasferta di Lumezzane il tecnico sia orientato a lanciare dal primo minuto De Risio, proprio in luogo dell’ex capitano del Messina, non pare sufficiente a scatenare una simile reazione. «C’è stata una piccola divergenza tra i due», ha poi spiegato il diesse De Poli, presente a bordo campo. «E Bucolo è stato allontanato dall’allenamento, per qualcosa che è avvenuto sul campo». Le prossime ore saranno decisive: non è ancora chiaro se tra l’allenatore e il centrocampista catanese si sia aperta una vera frattura o se si sia trattato di uno sfogo momentaneo.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Per quanto riguarda gli acquisti, neppure ieri novità sul fronte dell’attaccante (o meglio, delle due punte che la società vorrebbe regalare a Pillon). I nomi in ballo i soliti: Giuseppe Panico del Genoa, dal quale si attende una risposta definitiva, Claudio Sparacello del Trapani (che però Serse Cosmi non sembra propenso a lasciare partire), Paulo Dentello Azzi che potrebbe tornare in ballo l’ultimo giorno di mercato in assenza di altre piste concrete e Davide Succi, sul quale ieri si sono fiondati anche Mantova e Arezzo. Destinazioni, tuttavia, poco gradite al centravanti romagnolo, che spera sempre in una soluzione last-minute a Padova, considerato che il Modena non ha più dato segnali dopo i primi sondaggi compiuti con il suo agente. Capitolo-cessioni: per Giandonato la possibilità più concreta porta a Latina, ma anche in questo caso probabilmente verrà rimandato tutto a lunedì, mentre Sebastiano Aperi, dopo i ripetuti no consegnati alla Triestina, ieri ha deciso di accettare il trasferimento. In serata l’incontro con i vertici del club alabardato, oggi dovrebbero arrivare (salvo sorprese) firme e annuncio ufficiale.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Giornata movimentata ieri per i biancoscudati. Fra campo, mercato, cessioni e acquisti, non ci si annoia. Nell’allenamento pomeridiano Rosario Bucolo, a cui nelle prove tecniche di formazione in vista della trasferta di Lumezzane è stato preferito ancora una volta Carlo De Risio, ha avuto un alterco con Giuseppe Pillon al termine del quale l’allenatore trevigiano lo ha allontanato dal campo. Il ds Fabrizio De Poli ha spiegato l’accaduto. «C’è stata una divergenza durante l’allenamento fra Bucolo e Pillon – racconta – Il giocatore ha dato segnali di insofferenza ed è stato allontanato dal campo». Bucolo, peraltro, si aspettava un rinnovo di contratto o quantomeno un segnale da parte della società dopo l’ottimo campionato in Lega Pro svolto sinora. Il fatto che, su questo fronte, tutto taccia, potrebbe essere alla base del nervosismo del centrocampista. Difficile che in questo momento possano aprirsi crepe tali da determinare un’improvvisa partenza di Bucolo, ma di sicuro è una situazione che va seguita con attenzione.

E’ successo, 28 gennaio: allenamento pomeridiano, Cunico ai box causa rottura del menisco. Alterco Pillon-Bucolo, il centrocampista viene allontanato dal campo. Mercato, Aperi va alla Triestina.




Commenti

commenti

About Gabriele Fusar Poli


WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com