Live 24! Padova-FeralpiSalò, -5: si ferma precauzionalmente Altinier

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Ore 22.10 – (Il Piccolo) Dopo il fallimento della Triestina del 2012, in apertura del suo mandato, il sindaco Roberto Cosolini va a chiudere la sua amministrazione (prima della prossima tornata elettorale) con un’altra “cancellazione” della principale realtà calcistica di Trieste. «C’è un sentimento di tristezza e liberazione – dichiara il primo cittadino – perché con Pontrelli era difficile persino arrivare a una vendita. Ora con un interlocutore come il curatore fallimentare è più facile che si presentino degli interlocutori seri. Ora è il momento di raccogliere le disponibilità». E le disponibilità sembrano esserci. Chi si dichiara già pronto a partecipare all’asta è Mauro Milanese, che ormai dalla scorsa estate sta tentando la scalata alla Triestina forte dell’interesse del cugino australiano Biasin. «Ora bisogna attendere la procedura, c’è un esercizio provvisorio che sarà tenuto dal curatore, ma io ci sono e sono pronto – afferma Milanese – ho già dato mandato all’avvocato Urso di preparare tutto per partecipare all’asta. Anzi, io mi sono anche già mosso tempo fa, con quel deposito grazie al quale ora ci può essere l’ossigeno per arrivare all’asta, insomma una mano l’ho già data». Milanese si riferisce al deposito già effettuato tempo fa, che in pratica potrebbe costituire la base per poter sostenere adesso i costi dell’esercizio provvisorio. Questo però non metterà Milanese in pole position per l’acquisizione della società: ci sarà infatti un’asta competitiva nella quale tutti partiranno alla pari: «Io sono pronto – dice Milanese – ma non sarò solo. Con l’asta competitiva può arrivare chiunque e i rischi ci sono, ovviamente, compreso quello che arrivi chi cerca altre avventure. E oltre ai soliti noti potrà comparire anche qualche nome nuovo. Vediamo. Ci sono i tifosi che però vigilano, sono attenti e maturi e da questo punto di vista mi hanno dimostrato grande fiducia. Del resto, se si vuol far bene, bisogna che tutte le forze siano unite e compatte». Resta il fatto di una Triestina che deve andare in campo con una difficile salvezza da conquistare, e su questo Milanese non nasconde la sua preoccupazione: «Il problema tecnico è quello più grosso: io auspicavo che le cose si risolvessero prima, avremmo avuto le finestre del mercato dilettanti e poi di quello professionisti a disposizione. Invece ora rimangono solo gli svincolati che però se sono a spasso adesso, tanto validi non sono. Per cui è l’attuale squadra che dovrà guadagnarsi la salvezza». Ma all’asta parteciperanno anche Favarato e Corvezzo? Dal gruppo veneto filtra delusione e un pizzico di rassegnazione dopo la dichiarazione di fallimento, anche per l’esperienza totale di questo mese, nel quale i due sostengono di aver adempiuto a tutti gli impegni. Ma non è esclusa una volontà di riprovarci visto che comunque è stata spesa una discreta cifra, grazie alla quale si è tirato avanti nell’ultimo mese.

Ore 22.00 – (Il Piccolo) L’Unione è morta? Viva l’Unione. Il giorno del paradosso più atteso, dato ormai per scontato come un Milan-Alessandria qualunque, è arrivato ieri. All’ora di pranzo, non appena le notifiche sono giunte a destinazione – leggasi Pontrelli e i suoi avvocati – da Palazzo di giustizia è uscita in forma ufficiale la comunicazione dell’avvenuta dichiarazione di fallimento dell’Unione Triestina 2012 presieduta dallo stesso Marco Pontrelli. Il quale, a questo punto, esce di scena non “sua sponte” (come immaginava a dicembre quando prospettava di vendere) se è vero che nella tesissima udienza dello scorso venerdì si era opposto formalmente alla richiesta di fallimento per insolvenza avanzata dal pm Maddalena Chergia, dopo che proprio Pontrelli aveva ritirato la domanda di poter presentare un piano di concordato anti-crac confermando così il naufragio della trattativa di compravendita con Silvano Favarato sotto le onde di una fidejussione mai convincente. A gestire ora la società (in una situazione che si profila di certo non banale, per usare un eufemismo, dato che la Triestina può disporre a oggi di ben pochi quattrini) sarà il commercialista Giuseppe Alessio Vernì, incaricato a dicembre di vigilare come commissario giudiziale su una Triestina che allora doveva muoversi sul terreno minato della strana coppia Favarato-Pontrelli. Vernì, infatti, è stato nominato curatore fallimentare. È lui che dovrà preparare l’asta competitiva quanto prima affinché qualcuno raccolga la carcassa dell’Alabarda e, sperabilmente, la rianimi. La seconda investitura del professionista è uno dei passaggi-chiave della sentenza di fallimento decretata ieri dal Tribunale civile a seguito della camera di consiglio di sabato, all’indomani della richiesta del pm, dal collegio dei giudici “specialisti” della materia composto da Arturo Picciotto (presidente), Riccardo Merluzzi (delegato alla procedura) e Daniele Venier (a latere). Gli altri punti “forti” della decisione assunta dai tre magistrati, oltre alla dichiarazione di fallimento, sono la conferma di Merluzzi come giudice delegato e soprattutto il fatto che il Tribunale abbia disposto il cosiddetto esercizio provvisorio fino al termine della stagione. Tradotto: l’Unione può vivere, anzi sopravvivere, fino al termine del campionato, se avrà chiaramente la “benzina” per tirare avanti. Ed è questo il compito di Vernì come curatore, che da vigile “terzo” diventa così amministratore straordinario. Già oggi è in agenda un giorno decisivo, a colpi di incroci tra attivo fallimentare (ciò che il club ha da poter “grattare” per mandare in campo la squadra anche per gli allenamenti, a cominciare da qualche credito d’imposta e/o privato perché la società non ha di fatto patrimoni da vendere), paletti giuridici (e qui si intrecciano norme civili e sportive) e confronti con tutti i soggetti coinvolti, giocatori e staff, cui è facilmente intuibile possa esser proposto di mettersi una mano sul cuore prima che sul portafogli, e aspettare. Il solo trovare gli spicci per la partita in casa di domenica prossima, o per la successiva prima trasferta, non è un gioco da ragazzi, a quanto è dato sapere. Quella dell’esercizio provvisorio, d’altronde, era – acquisita ormai la dichiarazione di fallimento – l’unica strategia data dalla legge. L’alternativa era chiudere baracca e burattini da subito. L’incontro con la squadra è stasera. Vernì, dopotutto, è il primo a sapere che non c’è tempo da perdere. Prima si trova l’eventuale compratore, minore sarà il numero di settimane durante le quali ci sarà da lottare in esercizio provvisorio, con risorse via via più ridotte. L’orizzonte per la chiusura dell’iter dell’asta è non meno di un mese e mezzo tra contatti, manifestazioni di interesse, bando e gara. Quarantacinque giorni sono un lasso temporale da “condizioni ideali”, potrebbe volerci di più. In questo quadro cominciano chiaramente già a muoversi i soggetti che potrebbero partecipare a tale asta. Alcuni di loro hanno pure già contattato il Tribunale e il curatore per segnalare il proprio interesse ad essere della partita, ma i “miti” di depositi cauzionali già versati a Foro Ulpiano, o di possibili trattative di affitto di rami d’azienda, al momento restano “miti”. Nella settimana di Carnevale, per intanto, il carro della carcassa low-cost si dice vogliano provare a prenderlo in corsa in tanti. Si va da Mauro Milanese alle piste che portano tra le altre al binomio Vascotto-Alma, al Gruppo Todaro, allo stesso Favarato (dietro al quale voci già smentite da Palermo sostengono possa esserci Zamparini, ndr) e ad altre possibili sorprese dell’ultima ora. Un terreno improvvisamente più fertile di prima. Incognita nelle incognite, infine, è la questione della matricola calcistica e del mantenimento della categoria (si deve poi pure tentare la salvezza sul campo): chi si aggiudicherà la Triestina comprerà una società ma non in automatico i suoi diritti sportivi. Li deve dare la Figc in base a precisi requisiti, in primis la copertura dei debiti dei tesserati, che nulla centra col mezzo milione abbondante “generale” e che vale decine di migliaia di euro “a parte”, da dare ai giocatori sotto contratto fino agli ex che aspettano di essere saldati come ad esempio mister Costantini.

Ore 21.40 – (Corriere delle Alpi) Il Belluno crea tanto, concretizza poco, ma vince le partite. È questa la sintesi del periodo che stanno attraversando i gialloblù. Contro il Montebelluna la squadra di Roberto Vecchiato ha giocato la solita ottima partita ma sotto porta non è riuscita a fare male e le due reti di Simone Corbanese e Simone Bertagno sono arrivate su calci piazzati: un rigore e una punizione magistrale del metronomo bellunese. «È stata una partita strana e – spiega il difensore centrale Nicola Calcagnotto – abbiamo avuto a disposizione diverse occasioni che non siamo riusciti a concretizzare, abbiamo colpito due pali e una traversa, e così la partita è stata molto combattuta ed è rimasta aperta fino alla fine. Abbiamo vinto grazie alla bella punizione di Bertagno. Se fossimo riusciti a concretizzare di più il match sarebbe stato sicuramente più in discesa». In occasione del gol subito cosa è successo? «Non sono riuscito a vedere bene perchè ero impegnato a marcare un avversario ed ero di spalle – continua “Calca” – non so cosa sia successo in quel frangente ma posso dire che l’attacco del Montebelluna si è dimostrato molto veloce e in alcune occasioni ci ha messo in difficoltà anche se alla fine mi ricordo solo tre tiri da parte loro nel nostro specchio della porta e nessuno di questi pericoloso. Siamo stati bravi a portare a casa la vittoria, rimane solo un po’ di rammarico per le occasioni avute e non sfruttate». La storia si ripete, ma questa volta cambia l’interprete. Poco più di un anno fa, era il 4 gennaio 2015, Ruben D’Incà regalo una grande vittoria al Belluno sul campo del Montebelluna con un sinistro a giro incredibile che non lasciò scampo al portiere avversario. Domenica è arrivata un’altra magia, sempre da parte di un mancino, ma questa volta è stato Simone Bertagno a far esultare i tifosi gialloblù con un calcio di punizione da posizione praticamente impossibile. La sfera, ad una manciata di minuti dalla fine, si è infilata sotto il sette, sul palo più lontano, sorprendendo il portiere. Squadra quasi al completo. Contro il Mestre, Roberto Vecchiato recupera lo squalificato Marco Duravia e deve valutare le condizioni di Paolo Pellicanò che però difficilmente riuscirà a recuperare in tempo. Il giocatore ricomincerà a correre soltanto oggi, dopo le settimane di fisioterapia e piscina,le speranze di vederlo in campo sabato sono veramente poche.

Ore 21.20 – (La Provincia Pavese) Dopo tante voci nelle ultime ore la notizia più importante in casa Pavia è stata la conferma di Davide Facchin. Per il capitano e portiere azzurro si era parlato di interessamenti dalla serie B da parte di Como e Trapani. Non arriverà, invece, l’esperto numero uno Ivan Pelizzoli, attualmente svincolato dopo l’ultima esperienza lo scorso anno alla Virtus Entella. Sempre a proposito di portieri il Pavia ha ceduto in prestito Andrea De Toni al Pordenone, dove con la stessa formula nelle scorse settimane era approdato il terzino Marco Martin. Anche il centrocampista Mattia Buongiorno lascia il Pavia, dove non ha trovato spazio in quest’anno e mezzo, per andare in Brianza al Renate dove sempre in prestito era andato nei giorni scorsi Nicola Pavan. Definito sempre nella serata di ieri l’arrivo in maglia azzurra del centrocampista ceco Jiri Kladrubsky, 30 anni, reduce dall’esperienza in Grecia nel Kalloni ma attualmente svincolato. Nelle ultime ore di mercato trattative intense per il prestito di Giovanni La Camera: si era parlato di Casertana e Rimini come possibili destinazioni ma l’ultima pista – contrattata fino all’ultimo momento – è stata con il Como. Voce, ma non concreta per il centrocampista Marco Cristini, attualmente in fase di recupero dopo l’infortunio di fine andata, per un interessamento del Catanzaro. Da segnalare anche un movimento a livello giovanile, il prestito di Nicolò Renda, un Giovanissimi del Pavia classe 2001, al Novara. La squadra azzurra è tornata ad allenarsi ieri in vista della gara di sabato con il Cuneo.

Ore 21.10 – (La Provincia Pavese) L’imputazione era debole e si è sfaldata davanti al Tribunale federale, chiamato a emettere le decisioni sportive sull’inchiesta Dirty soccer avviata dai magistrati di Catanzaro. Nessun punto di penalizzazione al Pavia – la procura federale della Figc ne aveva chiesto uno – così come ad altre nove società di calcio di B (Livorno), Lega Pro (Juve Stabia, Tuttocuoio, Cremonese, Prato, Fidelis Andria, Monopoli) e dilettanti (Scafatese, Frattese, Aversa Normanna) che dovevano difendersi dalla stessa contestazione: la responsabilità presunta. Una fattispecie che è l’ultima diavoleria della giustizia sportiva: in pratica si presume che una società fosse a conoscenza della volontà dei giocatori avversari di «vendere» una partita, pur essendo del tutto estraneo all’organizzazione della gara che si ipotizza combinata. Nello specifico la partita incriminata era Pro Patria-Pavia di un anno fa (finita 2-3). E a proposito della Pro Patria, per la quale la procura aveva chiesto 20 punti di penalizzazione in questo caso per responsabilità oggettiva, al club bustocco è stato inflitto un -7. In tutto dodici società sono state sanzionate, sempre per responsabilità oggettiva e cioè perché tesserati erano coinvolti nella tentata o riuscite combine. Oltre alla Pro Patria, in Lega Pro il Tribunale federale ha penalizzato di 13 punti l’Aquila (la richiesta era di 32 punti), di 6 il Santarcangelo, di 3 l’Akragas, di 2 il Savona, mentre se la sono cavata con un’ammenda il Catanzaro, la Juve Stabia (che aveva sia responsabilità oggettiva che presunta), la Maceratese. Nei dilettanti ben 22 punti al Neapolis, pari alla richiesta della procura, 6 al Comprensorio Montalto (la richiesta era 9), poi 4 a Puteolana, Sorrento e Torres, 2 al Vigor Lamezia, 1 alla Frattese (unico club a essere sanzionato per responsabilità presunta). Solo un’ammenda per Hinterreggio e Pro Ebolitana, prosciolti Grosseto e Due Torri. Stralciata la posizione del Barletta. Nel posticipo di ieri sera tra Cremonese e Alessandria, i lombardi hanno vinto (un po’ a sorpresa) per 2-1 con gol di Sansovini e Maiorino (per la Cremonese) e rete di Nicco (per i piemontesi)

Ore 20.50 – (Gazzetta di Reggio) «Granata, scelta di vita; dai c’andom ades!». Questo il messaggio postato ieri su Facebook dal centrocampista di Ostiglia Dejan Danza direttamente dall’Ata Hotel di Milano, dove erano in corso le ultime trattative di calciomercato. La sua presenza a Milano sembrava preludere a un ritorno alla Pro Vercelli. La società veneta era intenzionata a riprendersi il talento classe ’95 nel caso alla Reggiana fosse arrivato un centrocampista, come annunciato nei giorni scorsi dal dg Raffaele Ferrara. Ieri però quando è emerso che la società granata non aveva intenzione di rimpiazzare Federico Angiulli, la Pro Vercelli ha deciso di lasciare Danza a Reggio e il mantovano ha subito espresso la sua soddisfazione sul social network. Il giovane talento, che nella prima parte della stagione non ha avuto possibilità di mettersi in mostra, per problemi fisici e per la troppa concorrenza in mezzo al campo, potrà ora avere più occasioni per dare il suo contributo. Chi lo vede allenarsi ogni giorno ai campi è convinto che Dejan abbia grandi potenzialità. Vedremo se avrà la possibilità e la capacità di metterle in mostra.

Ore 20.40 – (Gazzetta di Reggio) Alla fine la prima punta, l’obiettivo principale e dichiarato della sessione invernale di calciomercato, non è arrivata, anche se Max Pesenti è tornato all’AlbinoLeffe. In compenso la società granata ha messo le mani sull’ala destra Antonio Letizia, classe ’87 del Matera, che dovrebbe dare sulla sua corsia quella vivacità che Mignanelli, arrivato a inizio gennaio, sta dando sulla sinistra, oltre a qualche gol in più. Per quanto riguarda la punta centrale gli obiettivi sono tutti sfumati nel corso delle settimane e anche ieri all’Ata Hotel di Milano sono falliti gli ultimi assati del dg Raffaele Ferrara a Ettore Mendicino e Simone Corazza. Questo vuole dire che il peso dell’attacco resterà ancora sulle spalle di Rachid Arma, tornato in rete domenica dopo un lungo digiuno. Il napoletano Letizia, che può giocare come esterno o fantasista, e adattarsi anche come punta centrale, ha firmato un contratto che lo legherà alla Reggiana fino al 30 giugno 2019. Tony, come lo chiamano a Matera, ama saltare l’uomo per poi accentrarsi: per certi versi è un Siega più offensivo e dovrebbe giocare al posto di Mogos (quest’ultimo potrebbe essere impiegato come mezzala destra). La Reggiana si è mossa anche per il reparto arretrato, che a novembre dopo il pesante ko con il Pordenone sembrava l’emergenza numero uno, poi rientrata per le ottime prestazioni di De Biasi e Sabotic. In granata arriva in prestito dal Modena il difensore classe ’95 Gianluca Zucchini, che oltre Secchia ha giocato una sola partita in questa stagione. L’ingaggio del centrale canarino è legata all’infortunio di De Biasi, che secondo il parere di alcuni medici dovrebbe operarsi al ginocchio mentre per altri potrebbe bastare una terapia adeguata. Max Pesenti ha deciso di tornare al suo AlbinoLeffe. L’avventura in granata, complice una condizione fisica non esaltante, è stata avara di soddisfazioni per l’attaccante, che ha collezionato 8 presenze e 0 gol. Il giocatore a inizio mercato aveva espresso l’intenzione di restare, ma alla fine ha dovuto prendere atto di essere ai margini del progetto granata. La cessione di Pesenti era necessaria per fare spazio a una prima punta. Quando il trasferimento è stato definito sembrava che la Reggiana potesse finire il mercato con un botto last-minute, ma così non è stato. A proposito di punte ieri sera Marco Sansovini, a lungo cercato dal dg Ferrara, ha segnato uno dei due gol con i quali la Cremonese ha affondato l’Alessandria (2-1 il risultato finale).

Ore 20.20 – (Gazzetta di Mantova) Ieri pomeriggio i biancorossi hanno ripreso al “Dante Micheli” la preparazione in vista del derby in programma sabato (ore 15) al Martelli contro la Cremonese. Unico assente Lo Bue, fermo a causa di una forte contusione al collo del piede subita nel match di Pordenone. Lo staff medico conta comunque di rimettere il terzino a disposizione del mister per la la partita con i grigiorossi. Ivan Javorcic, dal canto suo, a mente fredda ha ribadito la fiducia nella sua squadra e la convinzione che «questo Mantova può salvarsi». «A Pordenone in campo non si è vista grossa diferenza fra noi e la quarta in classifica – afferma il tecnico croato -, se non nella serenità con cui i nostri avversari giocavano. Purtroppo noi in questo momento soffriamo ogni episodio negativo e dunque è normale che ci sia qualche minuto di appannamento quando subiamo un gol o ne sbagliamo uno. Dobbiamo essere forti mentalmente, isolarci da tutto e reagire continuando a lavorare sul campo, perché siamo sulla strada giusta». Javorcic quando parla di isolamento si riferisce anche alle critiche dei tifosi: «Io non le sento, mi rimbalzano. Vado avanti per la mia strada con grande serenità, perché la dededizione e l’onestà con cui sto portando avanti il mio lavoro nessuno può togliermela». Per quanto riguarda gli aspetti tecnico-tattici, poi, pur prendendo atto del solo gol segnato nelle ultime sette partite Javorcic chiarisce di non avere in mente modifiche al modulo di gioco della squadra: «Mi preoccuperei se non arrivassimo mai a concludere – spiega -, invece il Mantova subisce pochissimo e crea abbastanza occasioni per fare gol. Le nostre difficoltà non dipendono dunque dal sistema di gioco, anche se è ovvio che tutto si può sempre migliorare. Andiamo avanti così, consapevoli che lavorando sodo i risultati arriveranno». In tema di mercato, mentre era ancora incorso l’ultima giornata di trattative, Javorcic si è espresso così: «Se arriverà qualcuno che può migliorarci bene, altrimenti la rosa a me sta bene anche così. Sono contento della mia squadra. E sono felice anche che il mercato finisca». Oggi la squadra si allenerà in mattinata al “Dante Micheli”, mentre domani pomeriggio (ore 15) giocherà un’amichevole internazionale. Allo stadio Lusetti di Castiglione delle Stiviere, infatti, il Mantova sfiderà il Trakai, squadra che gioca nella serie A della Lituania e che in questo periodo è in ritiro in Italia.

Ore 20.10 – (Gazzetta di Mantova) Al termine di una tragicomica ultima giornata di mercato, il Mantova rimane con il cerino in mano e senza la punta che il popolo biancorosso aspettava. A pochi minuti dalle 23, infatti, salta l’ingaggio – che appariva praticamente fatto – del 27enne centravanti del Benevento Cissè. «Era un’operazione in cui erano coinvolte tre società – racconta patron Serafino Di Loreto -, una ha fatto retromarcia e tutto è saltato». Lasciando affranti lo stesso Di Loreto, il presidente Musso, il dg Togni e il ds Pelliccioni, arrivati a Milano con l’intenzione di non tornare indietro a mani vuote. «È incredibile – dice Musso – quest’anno gira tutto storto. Abbiamo fatto l’impossibile, ma non c’è stato verso». Il problema è che l’ultimo giorno di mercato può riservare grosse delusioni. E di affari saltati all’ultimo minuto è piena la storia del calcio. Non si doveva arrivare a questo punto, ma ormai è andata. E la proprietà biancorossa, la cui buona fede è indubbia, continua a pagare a caro prezzo la sua inesperienza. Insieme all’arrivo di Cissè è saltato quello del 28enne centrocampista del Siena Salvatore Burrai, che doveva approdare in biancorosso in cambio di Moreno Beretta. Invece Beretta resta, mentre l’unica cessione effettuata è stata quella di Mattia Lombardo, che torna alla Pro Vercelli. La lunga giornata della caccia alla punta era iniziata a Brescia, nella sede della Sdl, con una trattativa fallita con Davide Succi del Cesena. C’è poi stato un ritorno di fiamma per Ettore Mendicino del Siena, che però è andato all’Arezzo e per l’albanese Edgar Çani, blindato dal Pisa. Poi in serata si è puntato tutto su Cissè, ma è finita male. Il Mantova ha comunque preso un giovane attaccante dal Genoa: si tratta del 18enne (classe 1997) Samb Ndiaye Falou. La sua è una storia incredibile: arrivato in Italia dal Senegal, faceva il vu’ cumprà ed è stato notato mentre palleggiava su una spiaggia sarda. Ingaggiato dall’Atletico Uri, ha cominciato a segnare gol ed è stato ceduto alla società laziale Tor Tre Teste. Da lì, un provino l’ha portato alla Primavera del Genoa, con cui finora ha giocato 11 gare (tra campionato e coppa) segnando 4 gol. A giorni dovrebbe arrivare in prova il 30enne brasiliano Thiago Maier Dos Santos, detto Schumacher. È un attaccante giramondo, che ha debuttato in A con l’Udinese, giocando poi in Spagna, Francia, Austria e Ucraina. L’ultima esperienza in autunno in Sardegna, al Castiadas (serie D), che l’ha liberato dopo alcune gare.

Ore 19.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) L’Udinese in serie A compra per non retrocedere. Il Pordenone in Legapro investe per crescere ancora. Così è cambiato il mondo in cinque mesi. E i ramarri, almeno sul mercato, si sono presi il trono regionale. Nonostante il quarto posto (o forse proprio per quello), infatti, lo staff neroverde ha lavorato fino agli ultimi minuti della finestra invernale, e ha raggiunto il suo obiettivo. Da ieri – ecco il colpo last minute – Stefano Beltrame è un nuovo giocatore del Pordenone. L’attaccante arriva in prestito dalla Juventus, dopo le esperienze con Bari, Modena e Pro Vercelli in serie B. Nella giornata di ieri, l’ultima utile per concludere gli affari, è stata limata l’ultima differenza tra il Pordenone e la Vecchia signora: Beltrame sarà a disposizione di Bruno Tedino già dalla trasferta di Meda contro il Renate. È il terzo colpo del mercato invernale: solo un mese fa si diceva che la squadra non avrebbe avuto bisogno di puntelli per salvarsi; oggi gli obiettivi sono cambiati, e il mercato li ha seguiti a ruota. Beltrame agirà da seconda punta, con possibilità di spostarsi sull’esterno. Ha grande facilità nel dribbling, salta l’uomo ed è il giocatore in grado di rompere la partita. Insomma, quello che mancava. Classe 1993, biellese, Beltrame ha esordito in serie A il 26 gennaio del 2013, nel pareggio 1-1 tra Juventus e Genoa. «Le offerte in B non mancavano – ha detto – ma ho scelto Pordenone per il progetto che rappresenta». Lascia il Pordenone, come preventivato, Francesco Finocchio, che va al Padova in prestito. In cambio, con la stessa formula, arriva il centrocampista Alban Ramadani, classe 1994. Via anche Axel Gulin (Catania, definitivo).

Ore 19.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «Serie B, serie B», gridava il popolo neroverde sabato al Bottecchia, al termine del match con il Mantova vinto grazie a un gol di Luca Strizzolo. Invocazione che domenica, dopo il pari del Bassano a Bergamo con l’Albinoleffe, è diventata quasi un programma. Il Pordenone è a quota 34, al quarto posto che vale l’accesso ai playoff. Davanti solo Cittadella, FeralpiSalò e Alessandria. «I sogni – aveva detto il giorno precedente un inaspettatamente audace Bruno Tedino – non costano nulla». Già. Nei bar sport della provincia, vista la situazione non proprio brillante dell’Udinese, qualcuno sogna addirittura il derby in B. ENTUSIASMO NEROVERDE – Sorride Mauro Lovisa. «Il derby con l’Udinese – dice – è un obiettivo ancora lontano. Anche perché mi auguro che i bianconeri trovino la strada per risalire. Dopo tanti anni buoni – consola i cugini di là de l’aghe – può capitare un momento di difficoltà. Importante è risollevarsi in tempo e loro sapranno farlo. Mi fa però piacere l’entusiasmo dei nostri tifosi. È anche il mio – ammette -. Stiamo facendo bene, siamo quarti e abbiamo margini di miglioramento. Cittadella e Alessandria per organico e organizzazione sono probabilmente fouri portata, ma con tutte le altre possiamo giocare alla pari. Il quarto posto e anche il terzo non sono una chimera». Il programma iniziale, che prevedeva di raggiungere i 40 punti (quota salvezza) prima possibile per abbracciare la linea verde e valorizzare i giovani del vivaio, è cambiato? «Siamo in ballo – risponde il presidente – e vogliamo ballare sino in fondo. Domenica è stato il momento dei brindisi (uno l’ha fatto in diretta a Roxy Bar Sport Nordest di Tpn, ndr) per la posizione raggiunta. Poi però sono andato negli spogliatoi e con mister e ragazzi sono stato chiaro: non si molla di un centimetro. Chi molla finisce fuori rosa». PROSSIMA TAPPA – Sabato alle 15 i ramarri saranno a Meda per affrontare il Renate, quartultimo. Sulla carta un’altra tappa facile. «Non c’è nulla di facile – ammonisce re Mauro -. Il Renate sul 2-2 con il Cittadella ha avuto l’occasione di fare il terzo gol. L’ha mancato e i padovani poi hanno approfittato della situazione, vincendo 4-2. Però hanno rischiato grosso. Il rettangolo di Meda è piccolo e non favorisce il nostro gioco. Dovremo stare attenti e concentrati». DA UN LOVISA ALL’ALTRO – Soddisfazione in casa anche per la convocazione di Alessandro (centrocampista, classe 2001, figlio di Mauro), unico pordenonese nella Rappresentativa Under 17 di LegaPro che oggi e domani si allenerà a Coverciano in vista del Torneo Viola.

Ore 19.30 – (Messaggero Veneto) Si è fatto attendere, ma alla fine è arrivato. E tutto l’ambiente del calciomercato lo considera un grande colpo. Il Pordenone ha ingaggiato Stefano Beltrame, seconda punta classe ’93 della Pro Vercelli ma di proprietà della Juventus, che ha tentennato sino all’ultimo prima di lasciarlo scendere dalla serie B alla Lega Pro. Alla fine è prevalsa la volontà del giocatore («qui c’è un progetto che valorizza le punte», ha detto), che ha rifiutato il Pescara in B, e la mediazione del manager sportivo friulano Enzo Cainero. «E’ stato lui a parlare col dg dei bianconeri, Giuseppe Marotta – ha spiegato ieri Lovisa – e ha fatto da garante sulla nostra serietà». Ufficiale anche l’arrivo (in prestito) del portiere Andrea De Toni (’94) dal Pavia e quello del centrocampista del Padova Alban Ramadani (’94), approdato in neroverde in uno scambio di prestiti che ha visto Francesco Finocchio (’92), attaccante, fare il percorso opposto. Il giocatore di Reggio Emilia è uscito dalla rosa neroverde, così come Axel Gulin, punta del ’95, che passa al Catania. Colpo. Ha un profilo di grande prospettiva Stefano Beltrame. Si tratta di un ragazzo che, nel gennaio 2013, ha debuttato in A con la Juventus, società che a sua volta aveva ingaggiato il giocatore dal Novara pagandolo 2 milioni di euro. Una punta che, nello stesso anno, ha vinto il Viareggio con i bianconeri, nel gruppo dei vari Rugani e Mattiello. Poi, dopo quella stagione, è sceso in B: prima Bari, poi Modena, quindi Pro Vercelli. Ora la Lega Pro e Pordenone. In tanti a chiedersi: perché? Per quale motivo in terza serie, lui, ex nazionale under 18, 19 e 20? Perché l’ha convinto la società, facendogli capire che può migliorare con Tedino e spiccare il volo. Il trainer ha lanciato tanti attaccanti, l’ultimo De Cenco, passato in B a Trapani, e Beltrame ha capito di poter migliorare e tornare a giocare in altri palcoscenici. Non sarà facile però scendere in campo subito, anche perché lui, oltre a poter fare il vice-Strizzolo, è soprattutto una seconda punta. «So che dovrò sudare per una maglia dall’inizio – ha affermato – ma lotterò per mettere in difficoltà nelle scelte il mister». Quindi è stata la volta di De Toni, che ricoprirà il ruolo di vice-Tomei. «Di Pordenone mi hanno parlato bene i miei ex compagni a Pavia De Cenco e Pederzoli – ha detto –. Mi metto a disposizione di Matteo e cercherò di imparare molto da lui, visto che è un portiere affermato». In uscita. In serata lo scambio di prestiti col Padova. In neroverde è giunto Ramadani e in biancoscudato Finocchio. Per il Pordenone è un centrocampista da inserire in lista in più e il sacrificio di Finocchio ha potuto far sì che Beltrame entrasse nel famoso schema del 16 “vecchi” più 8 “giovani”.

Ore 19.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) La trattativa è andata avanti per tutto il pomeriggio, poi verso le 21.30 la fumata nera. Mattia Minesso resta al Cittadella, nonostante il dg del Bassano Werner Seeber ci abbia provato fino all’ultimo. I granata hanno provato ripetutamente a prendere Lorenzo Staiti dall’Entella, senza tuttavia riuscirvi e alla fine il dg Stefano Marchetti non ha dato l’ok per il passaggio di Minesso al Bassano. «Le due società hanno trattato – spiega l’agente del centrocampista granata – ma non si è riusciti ad arrivare a un accordo». Alla fine Seeber ha ripiegato su Gianluca Laurenti dell’AltoVicentino, 26 anni, prelevato proprio negli ultimi minuti di mercato. Minesso corrispondeva in tutto e per tutto alle caratteristiche del giocatore cercato da Seeber per sostituire Simone Iocolano, ma alla fine non c’è stato nulla da fare. «La società Bassano Virtus 55 Soccer Team — si legge in un comunicato — ha acquisito a titolo definitivo le prestazioni sportive di Gianluca Laurenti dalla società Altovicentino. Laurenti, esterno d’attacco classe ‘90, in questa prima parte di stagione all’Altovicentino ha collezionato 4 reti in 18 presenze. Lo scorso anno in forza al Delta Porto Tolle ha siglato 12 reti in 31 apparizioni. Per lui varie stagioni in Lega Pro con le maglie di Mezzocorona, Spal e Delta Porto Tolle». In mattinata era stato definito anche l’arrivo del difensore classe ‘96 Marco Soprano, che in questa prima parte di stagione ha vestito la maglia del Cosenza.
Una chiusura di campagna acquisti, in definitiva, senza il botto più atteso ma con la volontà di puntare su giovani di livello. Laurenti è molto apprezzato dagli addetti ai lavori, così come Soprano, il centrale difensivo che Seeber cercava per completare il reparto difensivo. A questo punto, dopo l’addio di Iocolano e il pareggio conquistato a Bergamo contro l’Albinoleffe, per il Bassano è giunto il tempo di voltare definitivamente pagina.

Ore 18.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Per il Vicenza è stata un’ultima giornata di mercato intensa che ha visto, come era nelle previsioni, al centro dell’attenzione la questione relativa a Filip Raicevic, avvicinato per tutta la giornata prima alla Juventus, poi al Napoli e al Genoa, ma alla fine rimasto in biancorosso. La prima operazione del Vicenza, chiusa in mattinata, è stata quella relativa all’acquisto di un difensore che rinforzasse la retroguardia. Il club biancorosso ha subito puntato l’attenzione su Jan Polak della Juve Stabia, Angelo Rea e Alessandro Ligi dell’Avellino. La scelta è caduta su Ligi, acquisito con la formula del prestito con diritto di riscatto a favore del Vicenza e contro-riscatto a prezzo fissato per il Bari, proprietario del cartellino. L’acquisto di un difensore era divenuta decisione obbligatoria dopo il grave infortunio di Thomas Manfredini sabato scorso a Como, partita in cui l’ex difensore di Atalanta, Genoa e Sassuolo si è procurato la lesione del tendine d’Achille destro. Ieri Manfredini è stato operato all’ospedale di Pavia in equipe dai professori Francesco Benazzo e Giacomo Zanon, intervento che è tecnicamente riuscito così come ha confermato il dottor Giovanni Ragazzi, responsabile medico del Vicenza. «L’operazione a cui si è sottoposto Manfredini non ha presentato particolari problematiche – ha spiegato Ragazzi – e si può dire che tutto è andato bene. I tempi di recupero sono stimati in circa quattro mesi, adesso è senza dubbio troppo presto per dire se Manfredini tornerà a giocare, ma conoscendo la sua grinta e la sua voglia è un’ipotesi che non mi sento assolutamente di escludere». Chiusa la questione difensore, il Vicenza ha perfezionato la cessione di Leonardo Gatto alla Salernitana, operazione definita con il placet dell’Atalanta proprietaria del cartellino. La società biancorossa ha scelto Juri Cisotti (Spezia) come sostituto di Gatto, chiudendo con la formula del prestito. Sul tavolo restava però la posizione più importante, quella relativa a Filip Raicevic che sembrava sul punto di essere ceduto, con l’unica variante legata alla sua permanenza in biancorosso fino a giugno. Dopo un affondo della Juventus è stato il Napoli a cercare a lungo di chiudere l’acquisto di Raicevic arrivando a mettere sul tavolo una offerta vicina ai tre milioni di euro e accettando anche la richiesta del Vicenza che chiedeva di tenere il giocatore fino a giugno. Dopo un tentativo di inserimento nella trattativa del Genoa, tutto lasciava pensare che per Raicevic al Napoli fosse ormai questione di dettagli, quando verso le ore 20 il presidente di Vi.Fin. Alfredo Pastorelli, ha chiuso la porta al Napoli. «Parlo a nome di tutti i soci di Vi. Fin. – ha premesso Pastorelli – e abbiamo deciso che non ci sono le condizioni per cedere Raicevc. Stiamo lasciando Milano, per noi il mercato è chiuso». Così i dirigenti Cristallini e Gazzoli sono rimasti solo per chiudere la questione legata a Michele Pazienza, che stava trattando una rescissone del contratto con la società biancorossa.

Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Pesa come una sconfitta l’1-1 con la Luparense per un Venezia fermo ad un solo punto in due trasferte. Una involuzione evidente quella del team arancioneroverde rispetto a un Campodarsego che, in otto giorni, è risalito dal -2 riprendendosi la vetta con un cospicuo tesoretto di tre punti. «La classifica dice che non siamo più la squadra favorita, quindi per vincere salire in Lega Pro dovremo riuscire in qualcosa di straordinario – la cruda analisi del ds Giorgio Perinetti -. A Verona pur nella sconfitta «casuale» la prestazione c’era stata, invece con la Luparense il nostro primo tempo è stato assolutamente insufficiente, inaccettabile, non può proprio succedere». La prolificità del 4-2-3-1 di mister Favarin è inceppata e a salvare il Venezia, dopo il pasticcio Modolo-Vicario, è stato ancora una volta un centrocampista (capitan Soligo). «Il precedente 4-3-1-2 non mi convinceva, con l’attuale modulo ho vinto due campionati e possiamo vincere anche il terzo, ma non è questo il punto. Il problema è come lo si applica, la mentalità e l’atteggiamento dei giocatori che non possono arrivare scarichi alla domenica dopo aver vinto in settimana la concorrenza dei compagni. Più di qualche elemento ha avuto un calo di rendimento inaspettato, a Favarin ho detto di non guardare età, esperienza e curriculum di nessuno. Bisogna vincere e chi c’è c’è». L’1-1 non è piaciuto nemmeno a Joe Tacopina che deve ancora commentare il momento no del suo Venezia. «Il presidente è deluso come tutti noi, perché il tempo passa e siamo staccati di tre punti, ma era pure molto arrabbiato con l’arbitro che ci ha negato un rigore incredibile. Per non avercelo dato vuol dire che probabilmente stava correndo all’indietro» l’amara battuta di Perinetti. Ieri a Milano il ds avrebbe chiuso l’acquisto dalla serie B del 31enne difensore Leandro Rinaudo, innesto saltato per intoppi burocratici ma che potrebbe portare ad altre collaborazioni con l’ex centrale di Palermo e Napoli. «Il Campodarsego è in vetta a pieno titolo perché, mentre noi abbiamo perso 5 punti dopo il 90′, ha vinto 8 volte dopo l’85’ l’ultima domenica grazie allo «svenimento» del portiere del Dro. I padovani sono primi per le «tre C»: carattere, quella “C” che significa fortuna e quelle coccole che riceve a differenza nostra. Infatti dopo la Luparense abbiamo Carbonaro, Serafini e Innocenti pieni di botte».  Domenica al Penzo (ore 14.30) arriva il Montebelluna.

Ore 18.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Due trasferte, un punto. E’ magro il bottino portato a casa dal Venezia, prima sconfitto dalla Virtus Vecomp e domenica in affanno contro la Luparense. «Ci aspettavamo una reazione di rabbia e invece, soprattutto nel primo tempo, è sceso in campo un Venezia moscio», commenta amareggiato il ds Giorgio Perinetti. Il pari con la Luparense costa agli arancioneroverdi un ulteriore allungo del Campodarsego, che continua a non sbagliare un colpo e adesso è a +3. Il calendario di queste giornate è stato favorevole ai padovani, che hanno vinto prima a Trieste e poi con il Dro, ma la squadra di mister Favarin ci ha messo sicuramente del suo. Domenica a San Martino di Lupari il Venezia ha sofferto specie nei primi 45 minuti, finendo sotto di un gol per una distrazione difensiva di Modolo. Il gol di Soligo è servito a limitare i danni ma se il trend rimane questo si può già dire addio ai sogni di gloria. «Il primo tempo non è stato da Venezia e questo è un fattore da analizzare. Il Venezia deve essere sempre aggressivo e determinato», è la considerazione di Perinetti. Un atteggiamento che non è piaciuto al presidente Joe Tacopina, che ha abbandonato le tribune dello stadio Casee qualche minuto prima della fine del match. Ieri il presidente è stato impegnato per tutto il giorno ma oggi probabilmente farà un passaggio con la squadra per spronarla a fare di più e meglio. «La situazione — prosegue Perinetti — non è molto felice ma non irrecuperabile. Nei punti di differenza tra noi e il Campodarsego metto le loro otto vittorie ottenute negli ultimi cinque minuti e le cinque partite in cui invece noi abbiamo lasciato punti per strada nei minuti finali o nel recupero». Un trend che dice come il Venezia troppe volte abbia tirato i remi in barca in anticipo. «Ora non ci si può più permettere di sbagliare. Dobbiamo fare un filotto. E domenica c’è l’ultima chance», avverte Perinetti. Anche se è appena iniziato febbraio, infatti, non c’è più da scherzare e domenica prossima diventa già una giornata decisiva: il Venezia ospita al Penzo il Montebelluna, mentre il Campodarsego sarà impegnato sul campo della Sacilese, fanalino di coda del girone. Molto facile che la squadra di mister Andreucci torni con i tre punti ed è per questo che gli arancioneroverdi non hanno alternativa, devono solo vincere se vogliono rimanere sulla scia della capolista. In panchina non ci sarà mister Favarin, che domenica nel finale è stato espulso. Perinetti conferma, infine, i contatti dei giorni scorsi con il difensore ex Vicenza Leandro Rinaudo. Rinaudo era in tribuna con Perinetti domenica e aveva dato un sì di massima all’ingaggio. Ma il mercato della serie D si è chiuso il 30 gennaio e non ieri come per le altre categorie. «Peccato — commenta il ds — ci avrebbe dato una mano, anche in termini di motivazioni. Abbiamo parlato di una possibile collaborazione a livello dirigenziale, ma ormai si vedrà per la prossima stagione».

Ore 17.50 – (La Nuova Venezia) Non solo all’inseguimento, ma anche staccato. Il doppio turno consecutivo in trasferta nascondeva tante insidie, nessuno però in casa arancioneroverde pensava di passare dal +2 al -3 in classifica nell’arco di una settimana. Distacco non incolmabile con 14 partite ancora da giocare. Ma occhio anche all’Este, imbattuto da 16 partite e ritornato a 5 punti di distacco dal Venezia. Il presidente Tacopina ha lasciato scuro in volto lo stadio di San Martino di Lupari, ieri era in giro per impegni, è probabile che oggi vada a trovare al Taliercio la squadra. Da valutare le condizioni di Ferrante e Taddia, out alla vigilia della Luparense, mentre per il match con il Montebelluna potrebbe salire la candidatura del rientrante Marcolini. di mercato, a Milano, senza novità: al Venezia, in giornata, era stato abbinato il nome dell’esperto difensore Leandro Rinaudo, che in questa stagione ha già giocato con Entella e Vicenza sciamo da tempo» ha ammesso Perinetti, «era solo un pensiero, ma non c’erano i tempi tecnici. Su una sua futura collaborazione fuori dal campo, è un argomento decisamente prematuro. Vedremo a fine stagione». Numeri. Due trasferte, cinque punti “mangiati” dal Campodarsego e nuovamente a -3 in classifica generale, l’ultima volta era il 13 dicembre. L’unico punto conquistato nelle due trasferte a Verona e San Martino di Lupari ha scalfito la media-punti di Favarin (20 in 9 gare) scesa a 2,22, leggermente al di sotto di quella avuta da Paolo Favaretto (2,26) quando si decise l’esonero (34 punti in 15 partite). Poker. Quattro giornate allo scontro diretto (28 febbraio) del Penzo tra Venezia e Campodarsego e, almeno sulla carta, nelle prossime due giornate gli arancioneroverdi dovranno solo pensare a tenere questo scarto visto che la capolista padovana domenica sarà a Sacile e poi ospiterà il Monfalcone, mentre il Venezia se la vedrà con Montebelluna e Liventina. Nei due match che precederanno il match-clou, Campodarsego a Verona contro la Virtus e nel derby con la Luparense, Venezia al Penzo contro l’Abano e poi derby a Noale. Gazebo. Carnevale con gazebo per il Venezia in campo San Polo dove da sabato, e fino al 9 febbraio, sarà in vendita il materiale del merchandising arancioneroverde. Un punto-vendita che ha già visto la presenza del presidente Joe Tacopina.

Ore 17.20 – Aggiornamento su Altinier: per l’attaccante si tratta di un riacutizzarsi di un lieve problema tendineo già accusato sabato col Lumezzane. Domani verrà tenuto precauzionalmente a riposo ma la sua presenza domenica non dovrebbe essere in dubbio.

Ore 17.10 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 17.00 – Qui Guizza: lavoro atletico finale.

Ore 16.40 – Qui Guizza: partitella, Bucolo non vi partecipa

Ore 16.20 – Qui Guizza: rientra negli spogliatoi Altinier, lieve problema fisico per l’attaccante?

Ore 16.00 – Qui Guizza: lavoro col pallone, regolarmente in campo i tre nuovi acquisti.

Ore 15.40 – Qui Guizza: è il momento dei consueti “gradoni” settimanale.

Ore 15.20 – Qui Guizza: lavoro atletico, in gruppo anche Bucolo.

Ore 15.00 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per il primo allenamento settimanale.

Ore 14.40 – (Gazzettino) Raffica di anticipi sabato alle 14.30 in vista del turno infrasettimanale che si disputerà mercoledì 10 febbraio. La capolista Campodarsego sarà di scena sul campo della Sacilese, ultima della classe, e nell’occasione non saranno della partita per squalifica Pelizzer e Ruopolo che sono stati ammoniti con il Dro ed erano in diffida: torneranno a disposizione per la sfida successiva di metà settimana con il Monfalcone dell’ex attaccante biancoscudato Zubin. L’Este, terza forza del campionato in grande ascesa, cercherà di allungare la serie positiva da record affrontando sabato tra le mura amiche il Fontanafredda, mentre tra due mercoledì andrà a fare visita al Montebelluna. La Luparense San Paolo giocherà in anticipo sul campo del Monfalcone, per avere un giorno in più a disposizione per preparare il derby a Monteortone con l’Abano. Proprio i Lupi hanno tesserato nelle ultime ore il terzino classe 1998 Andrea Praticò che arriva con la formula del prestito dalla formazione Berretti del Cittadella: Andrea ritrova così il fratello maggiore Alfredo (un anno in più) che gioca con i Lupi da inizio stagione, anche lui proveniente dal settore giovanile del club granata. Riposo forzato in questo fine settimana per l’Abano: la trasferta con la Virtus Vecomp è stata posticipata a domenica 13 marzo (giorno della sosta del campionato) visto che nei prossimi giorni i veronesi saranno impegnati in Olanda. La truppa neroverde riprenderà gli allenamenti giovedì per arrivare pronta al derby con la Luparense San Paolo.

Ore 14.20 – (Mattino di Padova) Non segnava dal 6 dicembre. Dal 91’ di quel tiratissimo Campodarsego-Fontanafredda, terminato 4-3 per i biancorossi. A dire il vero, da quella partita Raffaele Cacurio non ha nemmeno più giocato così tanto. Superato, almeno nelle gerarchie, da Mehdi Kabine, acquisto di lusso del mercato invernale. “Cacu” non si è fatto prendere dal mal di pancia tipico del titolare spodestato: ha aspettato il suo turno e domenica scorsa ha regalato ai tifosi una vittoria fondamentale con il gol del 2-1 che ha permesso di battere il Dro e allungare sul Venezia. L’esterno d’attacco, 28enne, non si sente messo da parte: «Anche se in quest’ultimo periodo ho giocato meno, ho sempre sentito la fiducia del mister e dei compagni», afferma, «E poi Mehdi, oltre ad essere un bravissimo ragazzo, è un giocatore fantastico che ci può aiutare a vincere il campionato. Con un gruppo del genere non si può fare altro che remare tutti dalla stessa parte». Nessuna invidia, dunque, e nessuna richiesta di spazio: «Certo che no. Nell’ultima sessione di mercato sono arrivati pezzi grossi come lo stesso Kabine, Bortot e Zecchin, tutti potenzialmente titolari», continua Cacurio, «Quando ci si gioca la vittoria del campionato bisogna lottare tutti insieme, senza pensare al proprio tornaconto. In più, allenarsi con Kabine e Zecchin, che hanno alle spalle anni di professionismo, permette di capire quanto e come si può migliorare. La loro presenza è una risorsa». Il bomber mestrino porta un altro esempio dalle retrovie: «Abbiamo anche due portieri fortissimi: Marco Vanzato e Giorgio Merlano. Marco è un giovane promettente, Merlano uno dei portieri più forti della D, tornato titolare dopo tanta panchina con la solita personalità. Anche lui, come me, è sereno perché a Campodarsego ci stiamo giocando qualcosa di grande». Insomma, c’è tanta scelta per il tecnico Antonio Andreucci che può permettersi pure di vincere le partite al fotofinish, grazie a quei rincalzi che proprio “rincalzi” non sono: «Il mister è bravissimo perché sa leggere le partite e indovina sempre i cambi», spiega. «Ma se riusciamo a tenere bene i 90 minuti è anche grazie al lavoro settimanale col preparatore atletico. Crederci fino alla fine è un nostro pregio, ma non potremmo valorizzarlo senza la fatica in allenamento». Il Venezia, dopo la sconfitta con la Virtus Vecomp e il pareggio con la Luparense, è ancora lì, a tre punti: «Il Venezia è più forte», ammette, «ma davanti ci siamo noi. Ad oggi, però, mancano ancora troppe partite alla fine del campionato e non ci possiamo permettere di tirare le somme a febbraio. A mio parere non sarà decisivo neanche lo scontro diretto del 6 marzo». Cacurio, vice- capocannoniere del Campodarsego con sette reti, guarda caso, è un prodotto del vivaio del Venezia. La maglia arancioneroverde, giura l’attaccante, è chiusa in un cassetto: «Io sono mestrino», scherza. «Mi interesserei del Venezia soltanto se giocasse in Serie A. Le mie squadre preferite sono Juventus e… Campodarsego naturalmente».

Ore 14.00 – (Mattino di Padova) Una scorpacciata di anticipi per le squadre padovane di Serie D. Campodarsego, Este e Luparense giocheranno sabato 6 febbraio in vista del turno infrasettimanale di mercoledì 10. Campodarsego e Luparense affronteranno in trasferta rispettivamente Sacilese (calcio d’inizio alle 15) e Monfalcone (alle 14.30). L’Este, invece, ospiterà il Fontanafredda al Nuovo Stadio (sempre alle 14.30). L’Abano resterà a riposo: la Virtus Vecomp Verona ha chiesto il rinvio della gara, accordato dalla Lega Nazionale Dilettanti, a domenica 13 marzo. Nel frattempo, la stessa Luparense e la Piovese (Eccellenza) possono festeggiare le convocazioni di Mattia Sanavia (difensore) e Roberto Lombardo (attaccante) con la Nazionale Under 18 della Lnd. I due giocatori, da ieri a Coverciano agli ordini del commissario tecnico Francesco Statuto, potrebbero essere inseriti nella rosa dei 23 che il prossimo 29 febbraio parteciperanno alla 10ma edizione del torneo Roma Caput Mundi. La Luparense infine ha pure messo a segno un ultimo colpo di mercato, tesserando il difensore 17enne Andrea Praticò, che andrà così a sostituire il fratello Alfredo, che resterà fuori fino al termine della stagione per un infortunio.

Ore 13.40 – (Corriere del Veneto) La favola continua. Altro successo al fotofinish sul Dro e allungo in classifica a +3 sul Venezia. La strada è ancora lunghissima, ma il Campodarsego non solo non dà segni di cedimento ma, anzi, aumenta i giri del motore replicando colpo su colpo al Venezia in vetta al girone C della serie D. Un testa a testa entusiasmante che presto conoscerà il suo clou al Penzo, nello scontro diretto tra le due duellanti. «Abbiamo conquistato tre punti importantissimi – esulta il presidente Daniele Pagin – e devo dire che vincere partite come quella col Dro dà tanto morale. Sappiamo che questo campionato sarà una lotta a due con il Venezia fino alla fine: dobbiamo ragionare partita dopo partita ma è chiaro che qualche pensiero comincia ad andare anche allo scontro diretto». Dopo Kabine, gli arrivi di Bortot e Zecchin aggiungono qualità ai tre reparti, considerato che l’esterno ex Padova sembra aver recuperato pienamente dai recenti guai alla caviglia. «I nuovi acquisti ci dovrebbero garantire un minimo di tranquillità – riflette il numero uno biancorosso – e credo anche che nelle prossime giornate il calendario sarà dalla nostra parte. È un momento decisivo della stagione, aver vinto partite come quella di domenica senza essere al top è stato molto importante e dà forza alla nostra corsa. Siamo meno brillanti delle scorse settimane, ma riusciamo comunque a portare a casa il risultato». Nel frattempo Sacilese-Campodarsego, valevole per la venticinquesima giornata di campionato, verrà anticipata a sabato 6 febbraio. Il calcio d’inizio del match in programma a Sacile è fissato per le ore 15. L’anticipo si è reso necessario per consentire alle due squadre di disporre di un giorno in più di riposo in vista del turno infrasettimanale di campionato fissato per mercoledì 10 febbraio. E in quell’occasione il Campodarsego ospiterà allo stadio «Gabbiano» il Monfalcone.

Ore 13.20 – Luca Baldassin: “Come mai non ho giocato col Padova? Perché avevo subìto un colpo contro la Reggiana, mi ero allenato a sprazzi e quindi abbiamo preferito non rischiare. C’entrava anche il mercato? No, non sapevo dell’interesse del Padova! Ringrazio tutti per avermi dato quest’opportunità, perché Padova è Padova. Mi piace molto recuperare palla e far ripartire l’azione impostandola, ma soprattutto mi metto al servizio della squadra. Un giocatore a cui mi ispiro? Nainggolan, credo di avere il medesimo dinamismo ma devo migliorare in fase realizzativa… Ho un’opzione col Chievo dal primo di luglio, ma devo pensare a dare il massimo con la maglia biancoscudata perché è un’importante banco di prova. E secondo me il Padova può ambire ai playoff, quindi perché non provarci?”. Termina la conferenza stampa.

Ore 13.10 – Claudio Sparacello: “Il direttore mi aveva cercato già in estate, e chiunque vorrebbe venire a giocare col Padova! Sono di proprietà del Trapani ma ora devo solo pensare al bene dei Biancoscudati. Cosmi mi stimava? Mi fa molto piacere ma io avevo voglia di giocare con regolarità e di dimostrare quello che valgo. Le mie caratteristiche? Sono una prima punta, mi piace attaccare la profondità e far salire la squadra ma soprattutto segnare. Il mio idolo assoluto è Ibrahimovic, ho migliaia di suoi dvd e ne studio i movimenti nel tempo libero perché lo reputo l’attaccante più completo”.

Ore 13.00 – Francesco Finocchio: “Sono davvero molto felice di essere qua, è un’operazione nata all’ultimo momento ma è una grande opportunità per me e per la mia carriera. Posso fare l’esterno ma anche agire quale seconda punta, mi metto a completa disposizione del mister. Le mie caratteristiche? Cerco di sfruttare al meglio la mia velocità e la mia abilità nell’uno contro uno. Ho giocato insieme a Favalli nel Nova Gorica, e Pillon l’ho visto per pochi giorni l’anno scorso a Pisa. Mia madre è brasiliana e mio padre italiano, ma mi sento totalmente italiano”.

Ore 12.50 – Inizia la conferenza stampa. Fabrizio De Poli: “Presentiamo oggi Finocchio, Sparacello e Baldassin. Ci vogliono tempi tecnici per fare queste operazioni, soprattutto nel mercato di riparazione. Non abbiamo dormito come qualcuno ha scritto… Questi tre giocatori ci daranno una grande mano per il futuro. Bucolo? Parlo per l’ultima volta di lui: rimane un tesserato del Calcio Padova, poi vedremo nei prossimi giorni. E non voglio neanche sentire termini come “fuori rosa”! È chiaro però che era stato messo sul mercato ma che ha rinunciato a tre diverse offerte. Altre richieste? Abbiamo ricevuto due richieste per Anastasio ed una per Favalli legata ad un altro scambio, ma sono state respinte al mittente. Abbiamo completato l’organico, e nel 90% dei casi ci sono dei doppioni”.

Ore 12.30 – Qui Euganeo: tutto pronto per la presentazione dei nuovi acquisti, presente a sorpresa anche Baldassin.Ore 12.10 – (Gazzettino) La notizia più bella della serata non arriva dall’Ata Hotel Milano, dove alle 23 si è chiusa la sessione invernale di mercato, ma da Cremona, con la formazione di casa che nel posticipo della ventesima giornata di campionato ha sconfitto per 2-1 l’Alessandria, forse l’avversaria più temibile per il Cittadella nella corsa verso la promozione in serie B. I grigiorossi del neo allenatore Fabio Rossitto (che ha preso il posto dell’esonerato Fulvio Pea) hanno fermato la rincorsa della squadra di Gregucci e, ironia della sorte, il gol decisivo di Maiorino è arrivato dopo un autentico regalo dell’ex giocatore granata Sosa, che ha sbagliato il retropassaggio verso il proprio portiere innescando così l’attaccante di casa che ha trovato così lo spunto vincente. La truppa di Venturato adesso ha quattro punti di vantaggio in classifica sulla Feralpisalò, la prima delle inseguitrici e prossima avversaria del Padova all’Euganeo, sei sull’Alessandria, quindi Pordenone e Bassano. Sul fronte mercato, invece, nessun colpo “last minute” per il Cittadella: Stefano Marchetti è tornato a casa senza prendere né cedere nessuno. Come ha affermato il direttore generale al rientro da Milano, non c’erano i presupposti per intavolare vere e proprie trattative nell’ultimo giorno disponibile: «Minesso resta a Cittadella. Aveva tante richieste, ma non ho trovato alternative percorribili, e non era mia intenzione indebolire la squadra senza poter arrivare a un sostituito all’altezza». I nomi che interessavano a Marchetti erano due: Lorenzo Staiti, il vero obiettivo del Cittadella, e Ivan Castiglia. Con il primo non si è riusciti a raggiungere un’intesa con l’Entella, stesso discorso per Castiglia e il Catania. Mattia Minesso era invece designato quale rinforzo ideale dal Bassano del direttore Seeber, che aveva ceduto nei giorni scorsi Iocolano all’Alessandria. Il Bassano senza Minesso alla fine ha deciso di dirottare l’attenzione su Gianluca Laurenti, esterno offensivo prelevato a titolo definitivo dall’Altovicentino. «Staiti e Castiglia erano due dei nomi circolati in queste ultime ore, c’erano anche altre piste, però nessuna è stata veramente approfondita», ha rivelato Stefano Marchetti di rientro da Milano. Nessun innesto neppure per il reparto difensivo, nonostante l’infortunio capitato sabato durante la partita con il Renate a De Leidi, che dovrà restare fuori per almeno un mese. «Mi dà veramente fastidio – sottolinea il direttore generale granata – quello che sta capitando. Sono amareggiato per i troppi infortuni che stiamo patendo, una situazione che non va per niente bene».

Ore 11.50 – (Gazzettino) Ancora un infortunio in casa granata. Alessandro De Leidi, uscito durante il primo tempo della partita di sabato con il Renate, ieri si è sottoposto a un’ecografia di controllo che ha evidenziato la lesione del muscolo retto femorale destro. Per il difensore è previsto almeno un mese di stop. Adesso la retroguardia granata del Cittadella si ritrova con gli uomini davvero contati: Donazzan infatti è ancora alle prese con la pubalgia e sono tutt’ora incerti i tempi di recupero, mentre Pascali si sta ancora allenando a parte (alla pari di Paolucci), anche se dovrebbe comunque rientrare a breve in gruppo.

Ore 11.30 – (Mattino di Padova) Tutto rimane com’era. Il mercato, intendiamo. Perchè la vera novità (e la bella notizia) per il Cittadella arriva dalla classifica. Nel posticipo l’Alessandria cade per 2-1 sul campo della Cremonese (reti di Sansovini, Nicco e Maiorino; annullato il 2-2 ai grigi al 95’), e così adesso i granata sono sempre più soli in testa al girone A: 41 punti, l’avversario più vicino è il Feralpisalò a -4 (37), l’Alessandria, terza, scivola a -6. Intensa giornata di approcci e trattative, comunque ieri, per il direttore generale del Cittadella Stefano Marchetti, presente assieme al segretario della società Claudio Cappelletti all’Ata Hotel di Milano. Alla fine, però, non si sono registrate novità né in entrata né in uscita. Il nome attorno a cui è ruotato tutto, e si sapeva, è quello di Mattia Minesso, la cui schiera di pretendenti si è arricchita con l’approssimarsi della chiusura del mercato: all’interessamento del Bassano si sono affiancati quelli del Pavia, che poi si è dirottato sul centrocampista ceco Kladrubsky, del Cosenza e del Matera. Segno che l’esterno sinistro granata, nella scorsa stagione titolare in Serie B e ora penalizzato dal centrocampo “a rombo” di Venturato, faceva gola a molti. L’ultimo ad arrendersi è stato il Bassano (che alla fine ha rimpiazzato Iocolano prelevando Laurenti dall’Alto Vicentino), con il d.s. Seeber a colloquio con Marchetti anche in serata. «Minesso rimane. E non c’erano le condizioni per ulteriori arrivi», le parole del d.g. granata. Due i nomi accostati al Citta nel corso della giornata. L’opzione Staiti, mezz’ala dell’Entella, è venuta meno già nel pomeriggio: per lasciarlo partire il club ligure chiedeva troppo. Un ritorno all’ovile di Castiglia sembrava più vicino a concretizzarsi, anche perché dal Catania diverse fonti davano per fatto l’affare, in realtà più complicato di come veniva dipinto. È saltato tutto. Altro nome avvicinato al Cittadella è stato quello di Dettori, della Carrarese, ma la società toscana aveva già provveduto nel primo pomeriggio a dichiararlo incedibile. Per quanto riguarda il reparto arretrato, nessuna trattativa è mai stata intavolata, anche se le notizie dall’infermeria non lasciano sereno Venturato. De Leidi, uscito dal campo dopo un quarto d’ora nel match di sabato scorso col Renate, dovrà infatti restare ai box per almeno un mese. L’ecografia effettuata ieri ha riscontrato una “lesione al muscolo retto femorale destro”. Un infortunio che si aggiunge a quello di Pascali, che anche ieri ha svolto lavoro differenziato e che difficilmente sarà arruolabile per la trasferta di sabato a Piacenza: i centrali difensivi a disposizione al momento sono i soli Scaglia e Cappelletti. «Ma in caso di necessità», spiega Marchetti, «anche Nava e Salvi posso adattarsi in mezzo».

Ore 11.10 – (Gazzettino) BUCOLO. De Poli ha cercato di trovare una soluzione per il suo trasferimento, ma il centrocampista ha rifiutato tutte le destinazioni che gli sono state prospettate: Martina, Lumezzane e Rimini. Resterà al Padova da separato in casa. DE POLI. «Purtroppo mi sono trovato a dover fare praticamente tutto all’ultimo giorno, ma sono soddisfatto dato che abbiamo preso giocatori che ci possono dare una mano e adesso abbiamo una rosa più ampia nelle scelte. Sparacello è una prima punta dotata anche fisicamente, Finocchio può giocare anche seconda punta, Baldassin è stata l’ultima operazione che ho chiuso quando mancavano cinque minuti alla chiusura del mercato». Su Giandonato: «Ha trovato la possibilità di andare in B, spero di cuore che possa fare bene in una categoria importante». Niente da fare per la cessione di Bucolo. «Non ha accettato più di un trasferimento, il Rimini lo voleva più di tutti. Andrà fuori lista? Ne discuteremo nei prossimi giorni». BERRETTI. Definiti due innesti in prestito classe 1998 per la squadra Berretti: il portiere Alex Rizzotto dall’Inter e il difensore centrale Thomas Gkaras dal Chievo.

Ore 11.00 – (Gazzettino) ACQUISTI. Sparacello, palermitano classe 1995, arriva dal Trapani con la formula del prestito per sei mesi con diritto di riscatto per i biancoscudati e contro riscatto per i siciliani, con i quali ha collezionato sette presenze in B. Il suo non è un profilo nuovo, dato che già nella sessione di mercato estiva De Poli aveva cercato di portarlo all’ombra del Santo ricevendo sempre picche dal Trapani. Questa volta invece il club siciliano ha dato il via libera escludendo così l’altra pista che portava al giovane Panico del Genoa. Altro rinforzo davanti è Finocchio, che arriva dal Pordenone nell’ambito di uno scambio di prestiti con Ramadani. Italo-brasiliano classe 1992, Finocchio può essere impiegato nel 4-4-2 come esterno destro alto e come seconda punta. Dieci partite con due gol per lui nella prima parte di stagione con i friulani, che l’hanno ceduto avendo ingaggiato lo juventino Beltrame. Volto nuovo anche in mezzo al campo: Baldassin, classe 1994 di Vittorio Veneto, proviene dal Lumezzane con il quale ha collezionato 51 presenze in un anno e mezzo. Sabato era in tribuna nella sfida con i biancoscudati. GIANDONATO. Lascia il Padova con la formula del prestito fino al termine della stagione. Giocherà in serie B con il Lanciano, fermo restando che a fine giugno farà ritorno al Padova avendo un contratto per un altro anno.

Ore 10.50 – (Gazzettino) Mancano pochissimi minuti alla chiusura del mercato quando Fabrizio De Poli perfeziona l’ingaggio a titolo definitivo del centrocampista Luca Baldassin dal Lumezzane, ultima operazione del mercato biancoscudato. Acquisto che va ad aggiungersi a quelli dell’attaccante Claudio Sparacello dal Trapani e dell’esterno offensivo Francesco Finocchio dal Pordenone nell’ambito del trasferimento di Alban Ramadani ai friulani, senza dimenticare il passaggio di Manuel Giandonato al Lanciano. Non è andata a buon fine invece la cessione di Rosario Bucolo che ha rifiutato il trasferimento al Martina, al Lumezzane e al Rimini. Si è chiuso così l’ultimo giorno di trattative frenetiche all’Ata Executive di Milano con il diesse biancoscudato che fino all’ultimo secondo prima del “gong” alle 23 ha cercato di incastrare tutti i pezzi del puzzle. Una finestra di riparazione nella quale il Padova non si è limitato a qualche ritocco, visto che oltre alle suddette operazioni “last minute” non vanno dimenticati nei giorni scorsi i movimenti in entrata di Sbraga e De Risio, nonché le partenze di Cucchiara e Aperi.

Ore 10.40 – (Gazzettino) Marco Cunico dovrà essere operato per la rottura “a manico di secchio” del menisco mediale del ginocchio sinistro che si è procurato la settimana scorsa nel corso di un allenamento. Questo il responso della visita alla quale si è sottoposto ieri pomeriggio il capitano biancoscudato: l’intervento di pulizia in artroscopia sarà effettuato probabilmente domani alla casa di cura Diaz dallo specialista Davide Bertolini, che negli anni passati ha fatto parte tra l’altro dello staff medico biancoscudato. Per Cunico, che sabato era comunque presente in tribuna a Lumezzane per seguire da vicino i compagni, si prospettano tempi di recupero che possono essere quantificati in circa un mese. Intanto oggi i biancoscudati si ritroveranno al centro sportivo della Guizza per riprendere la preparazione agli ordini di Pillon in vista del prossimo appuntamento di campionato con il Feralpi Salò, gara che è in programma domenica alle 14 allo stadio Euganeo e che rappresenta un banco di prova molto impegnativo per Neto Pereira e compagni.

Ore 10.20 – L’ufficio stampa del Calcio Padova ci comunica che oggi alle ore 12.30 verranno presentati ufficialmente Claudio Sparacello e Francesco Finocchio.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Una cessione che, come detto, sorprende fino ad un certo punto: nonostante le smentite di rito, il centrocampista di scuola Juve è stata una soluzione gradita sia al giocatore che alla società, e nemmeno la partenza annunciata di Bucolo era riuscita a far risalire le quotazioni di un giocatore che in questi primi mesi aveva deluso le attese. La telenovela legata ad Alban Ramadani, da tempo con la valigia in mano, ma mai d’accordo nell’accettare le destinazioni propostegli, si è invece conclusa a tre ore dalla chiusura del mercato: il centrocampista svizzero, infatti, è finito al Pordenone nell’affare-Finocchio. La cessione più importante è invece saltata. Rosario Bucolo ha puntato i piedi e rifiutato tutte le destinazioni che gli sono state proposte: Martina e Lumezzane nel corso della giornata, e pure il Rimini nell’ultima ora. Ed è quindi rimasto in biancoscudato: starà alla società, adesso, decidere se metterlo fuori lista o meno, dopo averlo di fatto scaricato dopo il diverbio in allenamento con Pillon. Giovanili. E dalla giornata milanese di mercato sono giunti anche due rinforzi per la Berretti: dall’Inter arriva in prestito, con diritto di riscatto e controriscatto, il portiere classe 1998 Alex Rizzotto, dal Chievo il difensore greco Tommaso Gkaras in prestito secco. Cunico. Marco Cunico è stato sottoposto a consulto con il dottor Bertolini. Il giocatore, probabilmente mercoledì, sarà sottoposto ad intervento di pulizia meniscale.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Quando alle 19.30 ormai si pensava che la trattativa potesse clamorosamente saltare, è arrivata la fumata bianca. Ma il vero colpo in attacco, dopo che per tutta la giornata si erano susseguite voci sia su Davide Succi che su Pietro Arcidiacono, non è arrivato. In biancoscudato sbarca in prestito un attaccante del Pordenone: non i sogni De Cenco e Strizzolo, bensì il classe 1992 Francesco Finocchio. Un acquisto che su due piedi non ha stuzzicato di certo l’orgoglio della tifoseria, che per tutto gennaio ha sognato il ritorno di Davide Succi, ma che in chiave futura non è detto non possa tornare utile. Alle 22.47, proprio sul filo di lana, De Poli ha infine portato a casa anche il centrocampista Luca Baldassin, promettente mediano di 21 anni cresciuto nel vivaio dell’Udinese: arriva dal Lumezzane a titolo definitivo. Casi spinosi. Ma le vere battaglie di giornata si sono consumate a centrocampo, dove di due elementi dichiaratamente in uscita, Bucolo e Ramadani, il primo a partire è stato… il terzo. A sorpresa, ma non del tutto: a metà pomeriggio, dopo che per tutto il mese il procuratore Marco Sommella aveva tentato – invano – di piazzarlo al Latina, Manuel Giandonato si è accasato in prestito alla Virtus Lanciano.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Dei nomi ad effetto circolati con insistenza per un mese, alla fine non se n’è concretizzato nemmeno uno, ma il mercato che si è chiuso ieri sera ha portato al Padova tre volti nuovi e due uscite. Innanzitutto sono arrivati i due attaccanti richiesti da Pillon, due giovani di belle speranze come Claudio Sparacello dal Trapani e Francesco Finocchio dal Pordenone, ai quali si è aggiunto proprio sul filo di lana anche il centrocampista Luca Baldassin dal Lumezzane. A salutare, invece, Alban Ramadani e Manuel Giandonato. Rosario Bucolo, invece, ha rifiutato tutte le destinazioni ed è rimasto: ma per quanto? Nuovi arrivi. Il Padova, dopo settimane di trattative e ammiccamenti, è finalmente riuscito a strappare al Trapani il prestito (con diritto di riscatto e controriscatto) dell’attaccante ventenne Claudio Sparacello: il giocatore, obiettivo di De Poli già dalla scorsa estate, ieri è arrivato in prestito in biancoscudato, nonostante i dettagli di un ingaggio chius già a metà mattina si siano definiti solo a pomeriggio inoltrato: a tardare un annuncio dato da tutti per imminente, le resistenze di altre tre società interessate al ragazzo (su tutte la Maceratese) e la difficoltà del Trapani a reperire un sostituto.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Cinque ingressi e cinque uscite: questi i movimenti che il mercato ha portato in dote ai biancoscudati in quest’ultimo mese. A Padova erano già sbarcati Andrea Sbraga (difensore) dalla Carrarese, e Carlo De Risio (centrocampista) dalla Juve Stabia, a cui ieri si sono aggiunti i due attaccanti Finocchio e Sparacello e il centrocampista Baldassin. Ad andarsene, invece, due protagonisti della promozione dello scorso anno, le punte Savio Amirante e Sebastiano Aperi, e tre giocatori giunti la scorsa estate: il giovane attaccante Sergio Cucchiara e i centrocampisti Ramadani e Giandonato. Ma per quest’ultimo, il cui contratto scade a giugno 2017, dopo il prestito a Lanciano si prospetta, a giugno, il ritorno alla base.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) La seconda operazione è una cessione che alleggerisce non poco le casse societarie di un ingaggio pesante. Manuel Giandonato passa, infatti, al Lanciano in prestito per i prossimi sei mesi. Un’operazione, questa, imbastita proprio nell’ultimo giorno di mercato dai procuratori del centrocampista abruzzese, che hanno trovato la disponibilità della società nel cui settore giovanile Giandonato era cresciuto. Il centrocampista sale così in seire B con gli abruzzesi ma tuttavia a giugno tornerà nella città del Santo, avendo un altro anno di contratto a 50mila euro più bonus con il club di viale Nereo Rocco. La terza operazione è, in realtà, uno scambio con il Pordenone. Arriva a Padova l’ala italo-brasiliana Francesco Finocchio , mentre in Friuli si trasferisce Alban Ramadani . E sempre sul filo di lana dal Lumezzane è arrivato il centrocampista Luca Baldassin , 21 anni. Niente da fare, invece, per Rosario Bucolo , che ha rifiutato sia il Lumezzane, che il Martina e in tarda serata pure il Rimini. A questo punto il giocatore potrebbe rimanere in biancoscudato, ma corre il rischio di essere messo fuori rosa fino a giugno, quando gli scadrà il contratto.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Giornata a dir poco convulsa, quella vissuta dal Padova e dal ds Fabrizio De Poli all’Ata Executive di Milano. E nell’ultimo giorno di mercato sono state concluse diverse operazioni di peso. Tra queste la prima ad essere formalizzata nel corso del pomeriggio è stata l’arrivo dell’attaccante Claudio Sparacello dal Trapani. La formula scelta è un prestito con diritto di riscatto e controriscatto (con premio di valorizzazione, dunque) per il centravanti siciliano (classe ‘95) che dunque a fine stagione, se ben figurerà, quasi sicuramente tornerà al club di appartenenza. Inizia la carriera nel settore giovanile del Torino, dove nella stagione 2012-2013 mette a segno 2 reti in 7 presenze. Nel gennaio 2013 viene prelevato dall’Ancona, che in quell’anno milita in Serie D e colleziona due presenze. Torna nel settore giovanile granata dove inizia la stagione siglando 3 reti in 6 partite, prima del passaggio alla Maceratese nel gennaio 2014: con i biancorossi mette a segno 1 rete in 7 gare. Nella stagione 2014-2015 viene prelevato dal Tiger Brolo, sempre in serie D, siglando 7 reti in 27 incontri. Nella stagione in corso è stato acquistato dal Trapani in serie B, scendendo in campo in sette occasioni.

E’ successo, 1 febbraio: ultimo giorno di caalciomercato, acquistati Sparacello, Finocchio e Baldassin e ceduti Giandonato e Ramadani.




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