Cittadella, Sgrigna: “Sapevamo che avremmo potuto stravincere il campionato!”

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Il sogno di qualsiasi allenatore: avere giocatori in panchina di qualità, che non protestano e non fanno scenate, né in pubblico né in privato in caso di esclusione e che sono in grado di fare la differenza una volta chiamati a rendersi protagonisti. Alessandro Sgrigna appartiene senza alcuna discussione a questa categoria. Forte, anzi fortissimo, un lusso per la Lega Pro, figuriamoci per una squadra che può permettersi di tenerlo spesso in panchina. E di estrarlo dal cilindro quando le cose non vanno come dovrebbero. Anche giovedì a Mantova, eccone un’altra dimostrazione. Dentro al posto di Chiaretti per uno spicchio di partita, Sgrigna ha dimostrato la solita impeccabile professionalità, lasciando il segno con un assist decisivo e tanti palloni gestiti nella maniera migliore. «Era una partita complicata — evidenzia il fantasista romano — è stato bello averla portata a casa grazie al contributo di tutti. Per quanto mi riguarda sono contento della vittoria, per un giocatore è il massimo quando riesce a dare un contributo decisivo. Non è facile per me, lo ammetto, non è facile per nessuno stare a guardare i compagni, ma avevamo un patto a inizio stagione. Tutti insieme dovevamo conquistare la categoria perduta e adesso ci siamo vicini. Non dobbiamo fermarci, le sorprese sono sempre dietro l’angolo, ma il fatto che potremmo già avere la possibilità di festeggiare nel posticipo di lunedì con il Bassano rende bene l’idea di quanto buona sia stata la nostra stagione». Sgrigna in estate era corteggiato dal Padova, ma aveva fatto una promessa al direttore generale granata, Stefano Marchetti. Se fosse rimasto a Cittadella lui, la missione sarebbe stata quella di tornare in serie B al primo tentativo. A giudicare dai risultati, la promessa sta per essere mantenuta: «Undici vittorie consecutive sono un traguardo straordinario — chiude Sgrigna — non è facile arrivare a certi livelli, ma noi siamo prima di tutto un grande gruppo e, se arriveremo in fondo, la nostra carta vincente sarà stata prima di tutto la coesione fra di noi all’interno dello spogliatoio».

(Fonte: Corriere del Veneto)

“Vecchietto” a chi? Alessandro Sgrigna sa bene di non essere più il ragazzo che nel 2003 vestì per la prima volta la maglia granata, in prestito dal Vicenza. Ma se oggi si prova a scherzare sul fatto che dietro all’undicesima vittoria consecutiva del Cittadella ci sia stato lo zampino di due giocatori navigati come lui e Coralli – 36 anni da compiere il 24 aprile per il fantasista romano, 33 festeggiati lo scorso 1º marzo per “Ciccio” – ecco che subito puntualizza sorridendo: «Beh, magari potrete chiamarmi “vecchietto” fra un paio di stagioni, ancora non credo di esserlo, su…». E se diciamo che adesso non potete più nascondervi e dovete per forza ammettere che la promozione è in tasca, ha ancora da ridire? «Non ci nascondevamo neanche prima. Sapevamo che avremmo potuto stravincere il campionato, però non potevamo metterci a lanciare proclami all’esterno delle pareti dello spogliatoio. Tredici punti di vantaggio sono tanti, abbiamo davanti lo scontro diretto con il Bassano, da giocare lunedì 4 aprile conoscendo già il risultato del Pordenone, sappiamo che quella partita potrebbe essere decisiva. Meglio di così, a sei giornate dal termine, la situazione non poteva essere». Vi aspettavate di poter archiviare il discorso promozione con più di un mese d’anticipo sulla fine del campionato? «Noi abbiamo fatto di tutto per vincere sempre. Il Pordenone ha tenuto il passo sino ad un certo punto, ma è comprensibile che abbia un po’ mollato vedendo che dopo le sue 8 affermazioni consecutive il distacco non diminuiva. Un calo mentale ci poteva stare, anche perché noi non abbiamo mai dato cenni di cedimento». A Mantova Venturato ha tenuto a ringraziare chi ha giocato meno, ma si è sempre fatto trovare pronto. È questo il segreto dell’accelerazione operata nel girone di ritorno? «Probabilmente sì. Elementi come Coralli, Minesso o Cappelletti l’anno scorso erano titolari in Serie B e si sono ritrovati spesso in panchina nella categoria inferiore. Tutti, però, hanno saputo aspettare il proprio momento, com’è successo contro il Mantova, contro la Giana e in altre partite ancora, comportandosi da professionisti. Dietro a questo filotto-record di 11 vittorie consecutive c’è anche un po’ di fortuna, ma almeno l’80% è merito della nostra qualità». Adesso manca la Coppa Italia di Lega Pro. «Proveremo a conquistare anche quella. In Coppa abbiamo giocato con qualche ragazzino, ma i nostri giovani sono bravi e lo hanno dimostrato. Vogliamo vincere tutto». Domani la ripresa. Iori & C. torneranno ad allenarsi al Tombolato a Pasquetta, alle 15. Seduta pomeridiana anche martedì, mentre mercoledì il gruppo lavorerà di mattina, partendo poi nel pomeriggio, in treno, per Foggia. Le trasferte di Foggia e Reggio. C’è ancora qualche posto nel pullman che il Club Granata Cittadellese organizza per la trasferta di giovedì 31 in Puglia. Il costo, 50 euro, comprende viaggio, biglietto e pranzo a buffet; per le iscrizioni ci si può rivolgere all'”Ortofrutta da Lena”, in via Garibaldi a Cittadella. Sino a venerdì 8 aprile ci si potrà, invece, prenotare per la trasferta di Reggio Emilia di domenica 10, rivolgendosi al Bar Stadio.

(Fonte: Mattino di Padova)

Non chiamateli “vecchietti”. Alessandro Sgrigna e Claudio Coralli, a dispetto dell’anagrafica che recita 35 e 32 anni, si sentono ancora ragazzini, e a Mantova l’hanno dimostrato entrando in campo con la voglia e la determinazione di chi ha tanta fame dentro. Definiamola “voglia di riscatto”, di riprendersi quanto è stato tolto un anno fa con la retrocessione dalla serie B alla Lega Pro. E adesso il conto sta per tornare in pareggio, la promozione è davvero vicina, a un passo. Solo la matematica tiene ancora aperti certi discorsi che sembrano oramai segnati. E Sgrigna non si nasconde: «Non lo facevamo nemmeno prima. Adesso abbiamo 13 punti di vantaggio sul Bassano, giocheremo il derby già conoscendo il risultato del Pordenone. A questo punto la partita del 4 aprile potrebbe essere già decisiva per la promozione». La vittoria di Mantova e il contemporaneo passo falso delle immediate inseguitrici hanno spianato una strada che era già in discesa. «A sei giornate dal termine trovarci in una posizione di classifica così vantaggiosa è quanto di meglio potessimo sognare. È vero però che il Cittadella ha sempre puntato a vincere tutte le partite, senza calcoli, affrontandole una dopo l’altra per ottenere il massimo risultato in ogni circostanza. In casa come in trasferta, senza distinzione alcuna. Ragionando in questi termini siamo riusciti a fare undici vittorie in altrettante partite, e le altre non hanno retto il nostro passo». Dietro al Cittadella si sono avvicendate un po’ tutte le avversarie, dall’Alessandria al Bassano, dal Feralpisalò al Pordenone. «È comprensibile perché sul piano mentale è frustrante vedere che la squadra sulla quale stai facendo la corsa non sbaglia un colpo». Fin dall’inizio la truppa granata era convinta di potere disputare una stagione da assoluta protagonista. «Siamo sempre stati consapevoli della nostra forza, di poter vincere il campionato – ammette Sgrigna – Abbiamo però mantenuto un profilo basso, senza proclami com’era giusto fare, riservando il massimo rispetto per tutti. Lo spogliatoio, però, conosceva bene la propria forza, siamo un gruppo davvero affiatato, e di grande qualità». Venturato dopo la vittoria di Mantova ha ringraziato i giocatori che entrano in campo e decidono la partita. «Io, Coralli, Minesso, Cappelletti, gente che giocava con frequenza in B e non così in Lega Pro, ha sofferto nel vedere i compagni dalla panchina, ma il bene del Cittadella è la prima cosa che conta. Il tuo momento, poi, arriva: devi farti trovare pronto quando sei chiamato in causa».

(Fonte: Gazzettino)




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