Live 24! Cuneo-Padova, la vigilia: rifinitura mattutina, test finale per l’undici titolare

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Ore 22.30 – Lega Pro girone A, fischio finale: Pordenone-Reggiana 1-0.

Ore 21.20 – Lega Pro girone A, fine primo tempo: Pordenone-Reggiana 0-0.

Ore 20.50 – (La Provincia Pavese) Questa mattina per gli azzurri penultimo allenamento in vista della gara con l’Alessandria. Match al quale saranno indisponibili per squalifica Federico Carraro, che sconta la seconda delle due giornate rimediate dopo l’espulsione per proteste nel recupero con il Renate, e Alessandro Marchi, fermato per un turno dal giudice sportivo dopo l’ammonizione rimediata a Bassano del Grappa, la quinta stagionale. Lavora a parte ancora Giuseppe Pirrone che salterà, quindi, anche la gara con l’Alessandria. Per il resto tutti a disposizione, ovviamente escluso il convalescente Tommaso Bellazzini, e bisognerà vedere cosa il tecnico Stefano Rossini sceglierà per affrontare al meglio i grigi. In difesa probabile rientro di Alessando Malomo che potrebbe agire da centrale a fianco di Biasi o Dermaku. A centrocampo potrebbe rilanciare dal 1’ il maltese Muscat, assente a Bassano per gli impegni della Nazionale della piccola isola del Mediterraneo. In alternativa a fianco di Cristini c’è sempre l’ipotesi del ceko Kladrubsky. In attacco abbondanza con il rientro anche di Nando Sforzini.

Ore 20.30 – (La Provincia Pavese) Ufficiosamente per Pavia-Alessandria si è già praticamente a quota 2mila spettatori. Massiccia l’affluenza da Alessandria. Sempre in prevendita comprati dai tifosi grigi, fino a ieri, 751 tagliandi e dieci pullman che arriveranno da Alessandria per tifare la squadra allenata da mister Gregucci. A Pavia tra biglietti e accrediti si è già raggiunta quota 500, a cui va ricordato vanno ipoteticamente aggiunti i 523 abbonati, anche se non tutti saranno presenti lunedì sera allo stadio. A questi vanno aggiunti 150-200 bambini e ragazzini delle scuole calcio e degli istituti scolastici pavesi che saranno prima nell’area Kids e poi sulle tribune dei distinti. Ma per agevolare la tifoseria pavese la società ha deciso di tenere aperti i botteghini del Fortunati dalle 10 alle 18 di oggi e domani per permettere di acquistare i tagliandi in prevendita evitando così lunghe code lunedì prima della gara con l’Alessandria. Fino alle ore 20 di domenica sera rimarrà la possibilità di acquistare in prevendita i biglietti anche tramite il circuito Vivaticket-Best Union, i cui punti vendita autorizzati di Pavia sono il bar Lanterna di via San Giovannino 23/25, il bar Scala di via Scala 10/a e lo Shop-Up dell’Università in corso Carlo Alberto 5, oltre che a Vigevano presso la tabaccheria Pupi e Pupe di corso Genova 83 e l’Ufficio Soci dell’Ipercoop di viale Industria 225.Nessuna rivoluzione viabilistica è stata prevista dalla riunione del Gos (Gruppo Operativo Sicurezza) tenutasi ieri mattina la Questura di Pavia, il tradizionale appuntamento settimanale prima delle gare interne del club azzurro. Per quanto riguarda i parcheggi i pullman dei tifosi alessandrini saranno sistemati nell’area a fianco del campo Mascherpa. Chi da Alessandria verrà a Pavia in auto potrà posizionare i propri mezzi nell’area riservata alla tifoseria ospite a fianco del tiro a segno. L’altra parte di parcheggio a lato di via Alzaia è, invece, aperta a tutti, mentre non si potrà parcheggiare in viale Repubblica fino a quando non sarà completo, invece, il parcheggio dell’ex area Necchi.

Ore 20.00 – (Gazzetta di Mantova) Ieri mattina il Mantova ha continuato al Martelli la preparazione in vista della gara di domani (ore 15) a Salò contro la FeralpiSalò. Mister Prina ha provato ancora il modulo tattico 5-3-2 opposto al 4-3-3 che dovrebbe utilizzare la formazione gardesana allenata da Aimo Diana. La formazione biancorossa sembra ormai quasi fatta ed è quasi la stessa scesa in campo due giovedì fa contro il Cittadella. Lo squalificato Di Santantonio verrà sostituito a metà campo da Longo e sempre in mediana resiste l’unico ballottaggio della vigilia fra Gonzi e Zammarini. Fuori dai giochi sembra restare invece Perpetuini, pur essendo uno dei pochi centrocampisti di ruolo a disposizione. Sul fronte dell’infermeria, c’è da segnalare il nuovo stop di Falou, che giovedì ha giocato l’amichevole contro la Berretti segnando anche due gol ma ieri è tornato ad accusa forte dolore alla spalla. In serata l’attaccante è stato anche sottoposto a risonanza magnetica e quasi sicuramente non figurerà nell’elenco dei convocati per Salò. Fermo è rimasto anche Maggio, alle prese con un fastidio all’adduttore. Negli ultimi minuti della seduta di ieri, infine, si è fermato a scopo precuazionale Masiello per un affaticamento muscolare. Questa mattina, alle 10.30 al “Dante Micheli”, il Mantova svolgerà agli ordini di mister Prina la seduta di rifinitura. Nel primo pomeriggio, poi, la squadra partirà in pullman per il Bresciano, dove giocatori e staff tecnico trascorreranno tutti insieme la vigilia del match con la FeralpiSalò.

Ore 19.40 – (Gazzetta di Mantova) Emiliano Tarana è il doppio ex della sfida in programma domani fra FeralpiSalò e Mantova. Il “Toro di Sabbioneta”, che ora milita nel Lentigione in D, ha infatti giocato in riva al Garda le sue ultime due stagioni fra i professionisti ed è rimasto legato al club verdeazzurro «che lavora bene e cresce anno dopo anno, pur non avendo un grosso seguito. Potrebbe essere un esempio da seguire a Mantova – suggerisce Tarana – dove, lavorando così, si avrebbero a mio avviso grandi ritorni». Domani non sarà fisicamente al “Turina” («sono impegnato con il Lentigione, ma a fine gara come prima cosa mi informerò sul risultato dell’Acm, come faccio da sei anni a questa parte»), ma Tarana tiferà per i biancorossi: «Questo è poco ma sicuro, ci mancherebbe. E penso che stavolta il Mantova potrebbe ottenere un risultato positivo, perché la FeralpiSalò è un’ottima squadra ma più efficace in trasferta che in casa. Se mister Prina, come leggo, sta preparando un match accorto per poi colpire in contropiede, il Mantova potrebbe fare male ai gardesani». Tarana non si ferma qui e indica anche il possibile match winner: «La deve risolvere Don Tano, è lui il trascinatore dei biancorossi. Per quanto ho visto in tv, quando si accende lui si accende tutta la squadra. È un leader silenzioso, che trascina la squadra con le giocate. Ricordo che era così anche ai miei tempi, io e lui avevamo questa caratteristica». Restando allora sui “bei tempi”, non si può fare a meno di parlare del ritorno di Fabrizio Lori nell’Acm, seppure con il ruolo di consigliere del presidente: «Mi fa piacere che abbia ritrovato almeno in parte ciò che sognava: lo stadio, la squadra, un posto vicino al suo ufficio. Spero riesca a ridare al Mantova un po’ di entusiasmo, come quello che accendemmo insieme a lui anni fa. A tal proposito, però, spero che il pubblico non faccia paragoni strani con la situazione attuale: adesso siamo nel 2016 e tutti noi tifosi dobbiamo sostenere i ragazzi di oggi fino in fondo». Dall’esterno, sulle disavventure biancorosse un’idea Tarana ovviamente se l’è fatta: «Stanno pagando forse un po’ di inesperienza, anche in campo dove magari a volte avere 3mila persone che ti guardano può diventare per qualcuno una pressione più che un vantaggio. Io penso che i giocatori debbano soltanto trovare equilibrio, tattico e soprattutto psicologico: le qualità per centrare la salvezza ci sono». Guardando un pizzico più in là, al futuro biancorosso e dando per scontata una salvezza «che bisogna ottenere a tutti i costi», il “Toro di Sabbioneta” spera che la tendenza degli ultimi anni cambi: «Credo che a Mantova servirebbe un po’ di stabilità, per programmare a medio termine e per crescere piano piano, senza ritrovarsi ogni anno a ricominciare daccapo. Tempo fa, ad esempio, avevo letto del possibile ritorno di Notari: ecco, figure così sarebbero manna dal cielo per l’ambiente biancorosso». E un domani chissà, appese le scarpette al chiodo magari anche Tarana potrebbe fare qualcosa per il “suo” Mantova, al quale in campo regalò sei stagioni indimenticabili, 190 presenze e 17 gol.

Ore 19.00 – (Gazzetta di Reggio) Infermeria sempre piena e polemiche nello spogliatoio, non un bel biglietto da visita alla vigilia del match dentro-fuori della stagione che attende stasera i granata. «Purtroppo anche Mogos, Nolè e Sabotic, a poche ore dalla sfida, non so se saranno della partita – specifica mister Colombo – mentre i lungodegenti sono tutti a casa». Vi siete lasciati alle spalle le polemiche dello spogliatoio sui permessi? «Sono cose che sarebbero dovute restare dentro lo spogliatoio e se sono uscite è un grosso problema. Ma si sappia che siamo tutti sulla stessa barca, nel bene o nel male, perciò adesso il nostro obiettivo è andare a fare una grande prestazione in modo che tutto venga subito dimenticato, visto che alla fine contano i risultati». Crede che i suoi uomini metteranno il massimo impegno nella sfida a Pordenone? «Se fosse il contrario i primi a rammaricarsi sarebbero loro perché devono dare il massimo indipendentemente che un allenatore piaccia o no. In questo lavoro il loro obiettivo è prevalere sull’avversario». Iniziano gli scontri diretti ma la Reggiana finora non ha brillato. «Tre perse e i pari con Alessandria e Pavia ma ora il momento è cruciale e dobbiamo attaccarci a una speranza. Questa mi ricorda il play off di Ascoli, una partita secca dove non c’è alternativa alla vittoria perché non ci sarà un’altra occasione, altrimenti vedremo un finale di campionato con poco senso». Qua fu un clamoroso 1-4 per loro. «È stato il risultato più eclatante nei miei due anni a Reggio perciò antenne dritte: se abbiamo la miglior difesa del girone significa che tutti cooperano per questo risultato ma anche davanti dobbiamo imparare a portare più uomini possibile per renderci pericolosi». Influiranno le pesanti squalifiche che il Pordenone ha ricevuto in settimana? «A livello di calciatori ci sono tutti perciò, avendo sempre lavorato bene durante l’anno, la presenza o meno dell’allenatore non sarà determinante». Si affronteranno due squadre speculari? «Pordenone è meritatamente più avanti in classifica. In tempi non sospetti dissi che è una squadra che interpreta molto bene il calcio a livello di collettivo e che sarebbe stato difficile affrontarla. Ma forse è andata oltre le aspettative perciò tanti complimenti a loro». Dal finale di stagione dipenderanno le sorti anche di giocatori sotto contratto il prossimo anno? «A partire da me, che non mi ritengo affatto al sicuro, anche loro non devono stare tranquilli perché un finale negativo non farebbe trovare loro un ambiente positivo il prossimo anno».

Ore 18.40 – (Gazzetta di Reggio) Stasera al “Bottecchia” Pordenone-Reggiana (ore 20.30), domani Pavia-Alessandria e Cittadella-Bassano: la 12esima di campionato offre un menù ricco in testa alla classifica, dove si affrontano sei delle prime sette squadre. È un calendario che farebbe pensare a giochi ancora aperti, ma la realtà dice che il Cittadella è praticamente in serie B mentre per i granata le speranze di acciuffare i play off passano esclusivamente da un filotto di vittorie in queste ultime sei giornate. Perdere o pareggiare stasera significa attaccarsi solo alla matematica ed anche i più ottimisti si rassegnerebbero, perché regalare punti alla terza della graduatoria, peraltro già forte di un 4-1 difficilmente ribaltabile ottenuto a Reggio, equivale a deporre le armi. A questo scenario poco roseo va aggiunto che in via Agosti c’è particolare abilità nel farsi male da soli – ma non è una novità – e nel momento della fiducia ritrovata, grazie a due vittorie consecutive di cui l’esterna che mancava da dicembre, quando i prossimi avversari sono in fase calante e senza guida tecnica in panchina, quando vincere diventa l’imperativo per restare in corsa, ecco presentarsi altre polemiche nello spogliatoio per un giorno in più o in meno di riposo. Gran parte dei giocatori passati da questa piazza si sono fatti questa idea, come ha ricordato in settimana l’ex Mirko Stefani: «Chi ha la fortuna di aver giocato lì capisce la differenza rispetto ad altre piazze di Lega Pro». Poca professionalità in alcuni comportamenti, come se non bastassero già i problemi reali legati ad un’infermeria che non vuol svuotarsi, e nessun rispetto per quei tifosi che ancora una volta si sobbarcheranno una trasferta ad orari allucinanti. Al fischio d’inizio si troveranno di fronte due squadre tatticamente speculari che fanno del fraseggio e del bel gioco la loro filosofia; nei tre precedenti un pari e una vittoria per parte. Dei “ramarri” fanno parte gli ex Cosner e Pederzoli, oltre a Stefani, mentre se n’è andato a gennaio De Cenco dopo un inizio di campionato a suon di gol. Mister Colombo ancora una volta non sbaglierà la formazione perché i suoi uomini sono contati e nemmeno al 100%: Perilli in porta; Spanò, Parola e Sabotic dietro; Mogos, Bruccini, Danza, Maltese e Mignanelli a centrocampo; Siega ed Arma in attacco. La miglior difesa del torneo, i granata, contro il secondo miglior attacco, i neroverdi: servirà quindi massima concentrazione e giusto piglio da subito e dal 90’, coi tre punti in tasca, si potrà guardare con ottimismo al match col Cittadella.

Ore 18.20 – Lega Pro girone A, fine primo tempo: Pro Patria-Giana Erminio 0-0.

Ore 18.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Tra le tante qualità che ha messo in mostra la squadra di Bruno Tedino, ce n’è una che potrà tornare estremanente utile stasera al Bottecchia. Contro la Reggiana, sotto la luce dei riflettori, serve un pronto riscatto. La sconfitta di Alessandria, condita dalle polemiche divampate nel post-gara, brucia ancora, anche se non compromette affatto la corsa verso i playoff. Per continuare a sperare serve una vittoria scaccia-dubbi: una specialità della casa che il team di Tedino sa cucinare alla perfezione. La qualità di cui si sta parlando, infatti, è quella che ha permesso al Pordenone di rialzarsi subito dopo uno scivolone. In questa stagione è già successo tre volte su quattro. La prima sconfitta dei ramarri è datata 25 ottobre. A Lumezzane i neroverdi crollano 2-0 e la domenica successiva attende al Bottecchia il Bassano, avversario teoricamente proibitivo. Invece, grazie alla tripletta di Caio De Cenco, i veneti sono spazzati via e la sconfitta di Lumezzane viene dimenticata in soli 90’. Un mese dopo altro scivolone, questa volta subìto in rimonta dalla FeralpiSalò. Ed ecco l’unico caso in cui il Pordenone non è riuscito a reagire: la domenica successiva il Cittadella ha fatto incetta di gol e punti al Bottecchia. Pronta la reazione allo scivolone interno contro il Pavia. Alla ripresa del campionato dopo la sosta natalizia il Pordenone affronta la Giana. È una gara chiave, e i Tedino-boys non la sbagliano: 2-1. Infine il rovescio di Bassano, “tamponato” dal 2-1 al Padova.

Ore 17.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) A 6 passi dall’appendice di lusso. Il Pordenone si affaccia alla “nobilitas” da “nuovo ricco” (di punti). Status che potrebbe disturbare i nobili di sangue (Alessandria, Pavia, Padova, Cremonese e la stessa Reggiana, ospite stasera alle 20.30 al Bottecchia), i cui “diritti” vengono messi in discussione dall’«intruso» (definizione di Tedino). REAZIONI – Volendo essere maliziosi si potrebbe interpretare anche così il pugno duro dell’establishment nei confronti di Lovisa (inibito sino a fine aprile per frasi offensive al commissario di campo), di Tedino (squalificato un turno per espressioni blasfeme) e di Adalberto Zamuner (comportamento non regolamentare ad Alessandria). Persone presenti raccontano che sull’1-0 per i padroni di casa alcuni tesserati piemontesi avrebbero fatto sparire il sacco dei palloni gonfiati regolarmente, lasciando quelli sgonfi, e ritardando deliberatamente la ripresa del gioco durante i falli laterali. La società neroverde è stata pure multata di 2500 euro per comportamento offensivo e intimidatorio nei confronti del commissario. Sanzione “dimentica” del mezzo milione già versato la scorsa estate per occupare un posto che sarebbe spettato di diritto ai ramarri, visti i successivi fallimenti, penalizzazioni e processi per illeciti. Ovvio il ricorso contro l’inibizione a Lovisa. Tedino e Zamuner invece, mancando il tempo necessario per ottenere risultati con le carte bollate, si vedranno la gara di oggi fianco a fianco in tribuna. Guiderà Marchetto. SIRENE – La Reggiana arriva al Bottecchia con 6 punti in meno del Pordenone, terzo con 50. Gap che, assieme alla batosta (1-4) subita all’andata, avrebbe indotto emissari del club granata a lanciare per il futuro “messaggi” agli operatori di mercato neroverdi, ai tecnici e pure a un paio di giocatori. Quello di oggi potrebbe non essere un incontro limitato al rettangolo verde. PERCORSO – Sei partite ancora da giocare per arrivare al termine della stagione regolare con un biglietto playoff ancora in mano. Attenzione: il trend delle ultime 4 giornate (un punto a gara) potrebbe non bastare. «Bisogna arrivare – ripete infatti Bruno Tedino – almeno a quota 59». Nove punti da conquistare fra le gare con Reggiana e Feralpi (in casa), Cittadella (fuori), Cuneo (al Bottecchia), Pavia (in trasferta) e Giana (in casa). «Ce la metteremo tutta – promette il tecnico – per restare dove siamo – tiene a sottolineare – da tantissimo tempo. Comunque vada a finire, la città deve essere orgogliosa di questi ragazzi». Ci sarà bisogno dell’aiuto di tutto il popolo neroverde, perché stare lassù è logorante sia sul piano fisico che mentale. Ad Alessandria la “stanchezza” psicofisica di Cattaneo e compagni è apparsa evidente. Tedino manderà in campo i più freschi. Nessuna variante dietro: Tomei fra i pali; Boniotti, Stefani, Ingegneri e Martin in difesa. A centrocampo Mandorlini e Pasa ai fianchi del rientrante Pederzoli. I dubbi sono davanti: Cattaneo o Buratto trequartista; Strizzolo e uno fra Martignago, Berrettoni o Filippini a fargli da spalla. Arbitrerà Andrea Mei di Pesaro. Ospite di riguardo il campione Daniele Molmenti, oro a Londra 2012. LOGISTICA – Biglietteria aperta dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 di questo pomeriggio. I cancelli apriranno alle 19. MAGLIE BLU – Per l’ingresso in campo, capitan Stefani e compagni indosseranno una maglia con il colore simbolo della Giornata mondiale della consapolezza dell’autismo. Il Pordenone ha accolto l’invito della Fondazione cittadina Bambini e Autismo a collaborare alle iniziative organizzate sul territorio. La t-shirt promuove in particolare la “Marcia in blu”, speciale evento che la stessa fondazione proporrà domani.

Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) «Il pubblico sarà il nostro dodicesimo uomo», afferma Tedino a margine della conferenza pre-Reggiana. I tifosi possono dare una grossa mano a spingere il Pordenone verso i tre punti, anche perché tra questi ce n’è uno a… cinque cerchi. Stasera al Bottecchia, infatti, ci sarà Daniele Molmenti, oro ai giochi olimpici di Londra nel K1 slalom e pordenonese doc. Il portacolori della Forestale ha accettato l’invito della società di via Stadio. «Spero di portare fortuna ai “ramarri” e che lo stesso Pordenone porti fortuna a me in vista dei giochi di Rio – afferma –. Tutti al Bottecchia e forza neroverdi!» Il canoista può dare una carica speciale a una squadra che deve provare a vincere una partita fondamentale nella corsa playoff. «Bisogna fare 9 punti per entrare nella post-season – attacca il tecnico Bruno Tedino, oggi squalificato –: cercheremo di farli anche se non sarà automatico restare lì solo perché ci siamo stati a lungo. Se ce la faremo è perché avremo dato tutto». Il trainer non pensa ad avere 4 gare sulle 6 rimanenti in casa e neppure alla doppia sfida consecutiva tra le mura amiche (weekend prossimo c’è la Feralpi): «Penso solo alla Reggiana, perché non sarà un incontro semplice – spiega –. I granata sono molto bravi nella fase non possesso, si difendono in 5 e, in un campo stretto come il nostro, sarà faticoso trovare gli spazi. Sono preoccupato su ciò che possiamo produrre dal punto di vista offensivo, anche se so che faremo una buona gara». Tedino ammette che nelle ultime partite servirà una grande condizione fisica e non esclude di fare qualche cambio in formazione: Cattaneo dovrebbe partire dalla panchina («ma giocherà», dice), perché un po’ stanco; Buratto dovrebbe sistemarsi sulla trequarti dietro a Strizzolo e Filippini («che dovrebbe recuperare», sostiene in relazione a quest’ultimo). Saranno 23 i giocatori convocati: rientra De Agostini, c’è Marchi, molto probabilmente è assente Cosner, alle prese con un problema al ginocchio.

Ore 17.10 – (Messaggero Veneto) Quattro gare delle sei rimanenti al Bottecchia, le prime due con Reggiana e FeralpiSalò nell’arco di una settimana: il Pordenone ha due match-point per i playoff. Il primo cerca di servirlo stasera, alle 20.30, ospitando i granata emiliani obbligati a vincere se vogliono rimanere in corsa. Se Strizzolo e soci conquistano i tre punti, fanno un gran bel passo in avanti per allungare la propria stagione. Comincia la parte più emozionante del campionato e i ramarri – per la prima volta senza mister Tedino, squalificato – intendono capitalizzare il miracolo compiuto sinora. Concentrati. Non è stata una settimana facile quella vissuta dal gruppo neroverde. Si doveva riprendere dopo una sconfitta, meritata, con l’Alessandria; si è cercato di rimanere tutti uniti dopo la mazzata del giudice sportivo, che ha portato una multa salata e numerosi provvedimenti disciplinari ai danni di tecnico, preparatore atletico (Zamuner) e il presidente Lovisa. Ecco dunque che si arriva a una partita-chiave della stagione per dimostrare, un’altra volta, di essere uno spogliatoio vero, coeso: già, perché bisogna anche ripartire dopo un mese di marzo non brillante dal punto di vista dei risultati, visto che il team ha ottenuto solo 4 punti su 12 disponibili. La squadra, però, fisicamente c’è e ora, per la prima volta dopo quasi sei mesi, ha tutti gli effettivi a disposizione. Le scelte. Così Tedino può operare delle scelte che possono incidere durante il match: Martignago e Beltrame scalpitano, per entrare a gara in corso e spaccare la partita con il loro atletismo. I due attaccanti partiranno dalla panchina, Tedino ha scelto – almeno questa è l’impressione – di puntare nuovamente sul 4-3-1-2, sistemando Buratto trequartista e lasciando a riposo a Cattaneo: L’ex Sandonà è il più indicato a offrire un match di corsa e sacrificio in quella posizione. Davanti Strizzolo e Filippini, torna Pederzoli in cabina di regia. La Reggiana arriva col suo 3-5-2 e una difesa imperforabile: 17 reti subite sinora, miglior score in categoria. Ambasciatori. Per l’ingresso in campo la squadra indosserà una maglia blu, colore simbolo della Giornata mondiale della consapolezza dell’autismo. Il Pordenone ha infatti accolto l’invito della Fondazione Bambini e autismo a collaborare alle iniziative organizzate sul territorio. La t-shirt promuove in particolare la “Marcia in blu”, speciale evento che la fondazione proporrà domani, una camminata di tre km per testimoniare, passo dopo passo, la vicinanza a chi vive l’autismo. Iscrizioni a partire dalle 8.30, partenza alle 10 da piazza XX settembre (www.bambinieautismo.org).

Ore 16.50 – Lega Pro girone A, fischio finale: Cremonese-Renate 2-0, SudTirol-Lumezzane 1-1.

Ore 16.30 – (Giornale di Vicenza) Non è dato a sapere se la fascia ereditata a sorpresa da Simone Iocolano nel bel mezzo del campionato abbia poteri taumaturgici. Sta di fatto che il senso di responsabilità e una superiore consapevolezza si pesano nelle parole di Nicola Bizzotto, il cui ruolo di capitano gli ha conferito la dimensione di leader dello spogliatoio. Lui, come altri, seguito ed ascoltato da tutti.Bizzotto, il derby di lunedì col Cittadella non necessita di stimoli…In partite del genere le motivazioni vengono da sole. Noi poi abbiamo assolutamente bisogno di rialzare la testa dopo lo stop col Pavia. Eravamo reduci da una sequenza di 5 vittorie di fila, ora cerchiamo di ripartire di slancio. Noi tutti crediamo sia possibile anche se affrontiamo la più forte di tutte, non ci sono dubbi.All’andata il Citta al Mercante ha rischiato l’osso del collo…All’andata penso meritassimo di vincere, come in Coppa Italia ce la siamo giocati alla grande con loro. Tuttavia sono davanti a tutte con cifre devastanti e perciò sono i migliori, hanno avuto una continuità di rendimento pazzesca. Anche quando erano in difficoltà riuscivano a vincere quando noi al massimo si pareggiava, perciò più che mai bravi loro. Sulla gara secca non temiamo nessuno, neppure i granata. Certo vorremmo guastargli un minimo la festa, tanto in B ci vanno lo stesso. Sino a gennaio sono stati comuni mortali, poi son diventati marziani.Ora scatta la lunga volata playoff, è importante come ci si arriva agli spareggi?Io dico che è meglio ragionare una gara alla volta da qui a maggio provando a conservare il tesoro del secondo posto che è importante in ottica abbinamenti per gli spareggi. Poi, al limite, inizia un altro campionato e lì sarebbe essenziale arrivarci oltrechè atleticamente a posto – e con Dal Monte preparatore non ci sono dubbi – anche con l’entusiasmo a mille.Rimpianti per il mancato passaggio al Padova la scorsa estate?Sono rimasto lusingato dall’offerta, ma il patròn Renzo Rosso mi ha coinvolto alla grande e ho sposato il progetto virtussino sino in fondo, senza alcun pentimento. Anzi…A proposito, visto il presidente dentro l’esecutivo Figc?Sono felicissimo per lui ed è il segnale che anche Bassano è una realtà indiscussa del calcio italiano che comincia a contare anche ad altissimi livelli. Non può che far piacere a tutti questa elezione.

Ore 16.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Sei mesi di avventura, nove presenze e tanti rimpianti. Il motivo è sempre lo stesso: qualche infortunio di troppo, ad offuscare un talento purissimo, in cui Stefano Sottili crede ciecamente. Gianmario Piscitella si prepara a ritrovare il Cittadella lunedì: «Foscarini mi utilizzò fin da subito, ebbi però un problema agli adduttori… Mi farà piacere ritrovare compagni come Scaglia, Coralli e Lora. Ora però sono a Bassano e darò tutto per questa maglia».

Ore 15.50 – Lega Pro girone A, fine primo tempo: Cremonese-Renate 2-0, SudTirol-Lumezzane 1-0.

Ore 15.20 – (Mattino di Padova) Quindici giorni di sosta sono bastati. Domani le quattro squadre padovane di Serie D torneranno in campo per il tour de force finale, una carrellata di partite (sei per la precisione) che deciderà le sorti del campionato. Luparense e Abano sono già tranquille, mentre Campodarsego ed Este possono ancora insidiare il primato del Venezia. I biancorossi, che la testa della classifica l’hanno persa solo qualche domenica fa, sono i principali antagonisti della “corazzata” lagunare (ora a + 5), ma da qui alla fine dovranno fare attenzione pure ai giallorossi, staccati di due punti e ancora imbattuti nel girone di ritorno. Il patron del “Campo”, Daniele Pagin, crede ancora nell’aggancio in vetta: «Cinque punti a sei partite dalla fine sono tanti», ammette. «Noi, però, ci speriamo ancora. Il Venezia deve incontrare due squadre forti come Este e Belluno e può succedere di tutto. Faremo del nostro meglio, approfittando delle eventuali battute d’arresto altrui». I “cugini” della Bassa padovana, ormai a loro agio nel ruolo di “terzo incomodo”, non lo preoccupano più di tanto. «L’Este sta facendo bene, lo dicono i numeri, anche se noi dobbiamo guardare chi ci sta davanti, cioè il Venezia. Fra le squadre di vertice siamo quella che, nell’ultimo periodo, ha perso qualche punto in più, ma dobbiamo puntare a fare bottino pieno in quest’ultimo mese e mezzo». Nella peggiore delle ipotesi il Campodarsego disputerebbe i playoff – nella nuova formula che non prevede le lunghissime fasi nazionali – i quali, in caso di vittoria, potrebbero fruttare una buona posizione nella classifica di ripescaggio in Lega Pro: «Se devo essere sincero», conclude Pagin, «il ripescaggio non ci interessa molto. Chi lo ottiene si ritrova ad agosto con la squadra incompleta e tantissime cose da sistemare. Noi, invece, se non si dovesse salire già quest’anno, vorremmo vincere la Serie D ed entrare dalla porta principale. Proprio per questo motivo, a partire dalla prossima settimana, inizierò a programmare il futuro con il direttore sportivo Attilio Gementi, primo riconfermato del mio staff». Ambizioso Daniele Pagin, altrettanto ambizioso Renzo Lucchiari. Il presidente dell’Este vuole raggiungere quantomeno il secondo posto per coronare, come dice lui, «la stagione dei record». «Abbiamo tutte le carte in regola per battere il nostro miglior risultato in Serie D (i 76 punti della stagione 2009/10, ndr)», afferma. «Inoltre abbiamo il capocannoniere, Ferdinando Mastroianni, la miglior difesa, e un allenatore, Andrea Pagan, che è riuscito a valorizzare una squadra rivoluzionata dal mercato estivo». Lo stesso tecnico sembrerebbe attratto dalle sirene della Lega Pro: «Non so se il mister abbia già ricevuto qualche offerta, ma gli ho già espresso la mia volontà di riconfermarlo». Poi aggiunge: «In questi ultimi mesi mi è stato chiesto da alcuni nostri sostenitori, anche sponsor, di unire le forze per allestire una rosa ancora più competitiva. A Este è difficile parlare di professionismo, ma, dopo una stagione del genere, sognare non è un peccato. Ecco perché vorrei trattenere Pagan: se, come ha dichiarato spesso, a Este si trova bene, perché non provare a raggiungere grandi obiettivi insieme?». Le partite di domani (calcio d’inizio alle 15): Campodarsego-Montebelluna, Dro-Este, Abano-Tamai, Luparense-Levico.

Ore 14.50 – (Giornale di Vicenza) Ennesimo scontro diretto per il Livorno, che ha bisogno di virare dopo l’incredibile sconfitta interna contro la Pro Vercelli. La compagine amaranto deve mettersi alle spalle lo 0-1 con i piemontesi. Colomba, come si mette alle spalle una batosta come quella di sabato?La squadra era abbattuta, abbiamo giocato alla pari, però quella batosta nei secondi finali non aiuta certo il morale. L’unica ricetta per uscirne è il lavoro e in settimana la squadra si è allenata bene, i ragazzi sono stati recuperati dal punto di vista mentale. In settimana mi sono arrabbiato molto perché non possiamo permetterci di fare errori banali come quelli di sabato.Le assenze sono tante…Purtroppo le defezioni sono sempre numerose. Infatti ogni volta cerchiamo di recuperare chi manca, invece non è possibile. Questo significa che dobbiamo cercare di sfruttare al meglio chi ci sarà.È l’ultima spiaggia per il Livorno?Assolutamente no, non c’è un clima da ultima spiaggia. Però è una partita importante, questo sì. Si tratta di uno scontro diretto, siamo sotto e quindi la classifica ci dice che dobbiamo rimontare. Il Vicenza è una nostra diretta concorrente, ha gli stessi timori e dubbi che abbiamo noi. Vincerà chi ha più convinzione e dovremo tirare fuori il carattere.Stanno mancando i gol degli attaccanti, in particolare Vantaggiato. Ci sarà un turno di riposo per lui?Daniele è un giocatore importante, ha esperienza, può tirarci fuori da questa situazione. Però è un elemento della squadra come gli altri, quindi la colpa è del collettivo se i gol non arrivano e poi purtroppo a prendere la colpa sono magari gli attaccanti.Cosa non bisogna fare contro il Vicenza che invece il Livorno ha fatto sabato scorso?Abbiamo commesso errori banali contro la Pro Vercelli che hanno compromesso una partita intera. Dobbiamo essere più aggressivi, anche perché non possiamo competere con gli avversari se manca questa qualità. Bisogna essere veloci, rapidi, attenti e sempre concentrati. E poi essere equilibrati.L’unico dubbio è in attacco, dove Comi dovrebbe essere titolare al posto di uno fra Fedato e Vantaggiato. Non è da escludere l’ipotesi 3-4-3, con Fedato al posto di Valoti.

Ore 14.30 – (Giornale di Vicenza) Per ritrovare due vittorie di fila del Vicenza, occorre tornare indietro di oltre due mesi: 16 e 19 gennaio, 6 punti conquistati contro Modena e Perugia. Ora è venuto il momento di aggiornare la statistica: dopo il fondamentale successo di Ascoli, oggi alle 15 i biancorossi riceveranno il Livorno al Menti in una nuova importante sfida in chiave salvezza. Si dice spesso che in queste partite i punti contano doppio e sarà veramente così: battendo il Livorno, infatti, il Vicenza non solo si metterebbe al sicuro per quanto riguarda gli scontri diretti (2-2 all’andata), ma porterebbe a quattro lunghezze il proprio margine di vantaggio sul terz’ultimo posto (salvo un improbabile colpaccio della Salernitana a Novara), ovvero quello della retrocessione diretta.CORAGGIO E LUCIDITÀ. Franco Lerda vuole una squadra combattiva, coraggiosa e lucida, che una volta tanto sappia tenere i nervi saldi quel tanto che basta per finire la partita in parità numerica. Nei due incontri disputati finora con il nuovo tecnico in panchina, infatti, i biancorossi hanno giocato più minuti in 10 che in 11; è chiaro che così mettere in pratica quanto provato durante la settimana diventa più complicato.TUTTO CONFERMATO. Il 4-2-3-1 varato ufficialmente ad Ascoli è sembrato garantire alla squadra il giusto equilibrio tra copertura e propensione offensiva. Ecco perché lo stesso Lerda in conferenza stampa ha confermato che intende ripartire da quella base, sia per quanto riguarda lo schema tattico, sia nella scelta degli interpreti. Come previsto, oggi ci sarà dunque un’unica variazione: al posto dello squalificato Ebagua, ecco il ritorno di Filip Raicevic, che in settimana ha debuttato con la nazionale del Montenegro contro Grecia e Bielorussia.FILIP E GLI ALTRI. Le fortune dell’attacco biancorosso dipenderanno quindi dalla vena del giovane centravanti, e ancor di più dall’efficacia del dialogo tra lui e le tre mezzepunte pronte a supportarlo: da destra a sinistra, Vita, Galano e Giacomelli. Ad Ascoli i segnali più confortanti sono giunti da Galano, autore di una delle sue migliori prestazioni con la maglia biancorossa. E se ad un Galano in forma tornasse ad affiancarsi il Giacomelli dei tempi migliori, o un Vita tipo quello ammirato contro l’Ascoli (ma soprattutto all’andata al Menti…), allora sì che per la difesa del Livorno sarebbero guai.SPINTA E CONTENIMENTO. In mezzo al campo Moretti e Signori hanno dimostrato di poter essere efficaci sia come filtro, sia nell’impostazione, ma dovranno cercare di limitare gli errori in fase d’appoggio. Dietro di loro, Adejo e capitan Brighenti alzeranno la diga davanti a Benussi, mentre Sampirisi a destra e D’Elia a sinistra saranno chiamati a contenere le folate offensive dei toscani per poi spingere sull’acceleratore lungo le fasce.GLI INNESTI. In panchina, sul fronte offensivo, c’è Cisotti che scalpita per avere l’occasione del debutto, mentre in mezzo al campo il tecnico può contare su Urso e Sbrissa; Modic ha stretto i denti e siederà in panchina, ma non al meglio visto il dolore al piede sinistro che lo condiziona da due settimane. Per la difesa c’è Ligi, con l’esperto secondo portiere Pelizzoli alla sua prima panchina ufficiale.

Ore 14.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Archiviato con successo il primo scontro diretto vinto ad Ascoli, il Vicenza tenta il bis oggi contro il Livorno che in classifica ha un punto in meno dei biancorossi. «Da qui alla fine sono tutte gare decisive – sottolinea Franco Lerda – ovvio che se giochi contro una diretta concorrente i punti valgono di più, ma nella nostra situazione l’importante è farli. I tre punti ottenuti ad Ascoli ci hanno dato morale, la mia speranza è che ci siano serviti anche a sbloccarci a livello psicologico perché nel calcio quando le cose vanno male non c’è miglior medicina della vittoria». Un successo dunque che ha un valore molto importante. «Abbiamo vinto e lo abbiamo fatto con merito – precisa l’allenatore del Vicenza – ci siamo riusciti pur giocando in dieci per oltre un’ora e forse l’aver preso i tre punti in inferiorità numerica ha valso un’iniezione di fiducia ancora maggiore. Sappiamo però che questi episodi non devono più succedere, giocare in dieci non è certo facile e a noi sta succedendo troppo spesso». Quello che invece finora è accaduto di rado è veder vincere il Vicenza al «Menti» tanto che dei sette successi ottenuti in campionato solo due sono stati centrati davanti al pubblico amico. « Faremo di tutto per cercare di sfatare questo tabù del “Menti” – spiega Lerda – quanto accaduto finora è veramente strano visto quanto il pubblico vicentino sa essere vicino alla squadra. Ma contro il Livorno sono convinto che sapremo interpretare bene la gara e faremo di tutto per sbloccare questa situazione di cui non conosco le cause. Quello che mi interessa è che siamo partiti da zero, che ci attende una nuova partita, una finale che dovremo interpretare con l’atteggiamento giusto per prenderci i tre punti. Il resto è storia e chiacchiere che non portano punti». Lerda indica inoltre la strada per la salvezza. « Ci salveremo, ne sono convinto ma per farlo servirà curare ogni singolo aspetto e dettaglio, fuori e dentro il campo. I ragazzi in settimana si sono applicati bene, ma sanno che la strada è ancora lunga, perché è arrivato il momento in cui si avvicinano i verdetti del campionato e tutti lotteranno alla morte per centrare i loro obiettivi».

Ore 13.40 – (Gazzettino) Chiusa la parentesi di Coppa Italia con il pesante ko di Foggia, il Cittadella da ieri pomeriggio è tornato a concentrarsi sul campionato, il vero obiettivo della stagione. Tre giorni di lavoro per preparare quella che tutti indicano come la gara più importante dell’anno, il derby con il Bassano nel posticipo di lunedì, che potrebbe regalare alla truppa granata la matematica promozione in serie B addirittura con cinque giornate di anticipo. La squadra di Venturato ha infatti 13 punti di vantaggio proprio sui “cugini” giallorossoneri e 15 sul Pordenone, terzo in classifica: la vittoria del campionato sarebbe possibile in caso di successo del Cittadella sul Bassano e pareggio o sconfitta del Pordenone nell’anticipo di stasera con la Reggiana. Dalle parti di Cittadella sognano già la promozione, e lunedì si preannuncia un Tombolato finalmente degno della capolista e dell’evento, con 1.000 biglietti già venduti in prevendita. Sognano anche Amedeo Benedetti e Claudio Coralli, tra i migliori della squadra granata a Foggia. «Speravamo sicuramente di fare meglio nella finale di Coppa – sottolinea il difensore – ma abbiamo interpretato male la partita, senza riuscire a fare quanto ci aveva chiesto l’allenatore. Venturato ci voleva aggressivi sui portatori di palla avversari, invece abbiamo concesso troppa libertà di manovra ai giocatori di casa, che nelle ripartenze ci hanno fatto davvero male. E il Foggia se lo fai giocare è temibile in attacco». Coralli, autore dell’unico gol granata, si sofferma sulla trasformazione della squadra del secondo tempo: «È cambiato il nostro atteggiamento, abbiamo giocato da Cittadella e potevamo fare altri gol, anch’io ho avuto l’opportunità di rendere meno pesante il passivo». Il 4-1 si può ancora ribaltare? «Nel calcio può succedere di tutto, visto il secondo tempo di Foggia ce la possiamo fare», confida Benedetti. La pensa allo stesso modo anche l’attaccante: «Siamo ottimisti, ce la giocheremo sino in fondo, perché non siamo peggio del Foggia. Se ne hanno fatto quattro loro, possiamo farli anche noi. Adesso però sotto con il campionato, il vero obiettivo stagionale». Il mancino mette nel mirino la gara con il Bassano: «Lunedì ci attende quella che forse sarà la gara decisiva dell’intero torneo, non possiamo sbagliare». «C’è la promozione in ballo – sottolinea Coralli – e perciò vogliamo un risultato positivo. Mi aspetto un derby vibrante, duro, tosto. Il Bassano e la Reggiana sono le uniche avversarie ad averci messo sotto all’andata». Come si prepara una partita così? «Da sola – spiega Benedetti – perché conosciamo benissimo il peso di questo genere di incontri. Viviamo l’appuntamento senza pressioni, ci stiamo allenando con la testa sgombra da pensieri, focalizzandoci solo sul Bassano. Finora abbiamo fatto bene, dobbiamo ripeterci». Cittadella-Bassano merita un Tombolato gremito. «Abbiamo visto lo stadio pieno solo con il Padova, vorrei rivedere la stessa cornice di pubblico». Ciccio Coralli ha invece un conto in sospeso: «Ho promesso il gol più importante in casa, davanti ai miei tifosi, vorrei realizzarlo in quella che potrebbe essere la partita della promozione, ci spero. I tifosi ci saranno sicuramente vicini, lunedì sera vedremo una grande coreografia».

Ore 13.20 – (Gazzettino) La finale d’andata di Coppa Italia a Foggia ha determinato la prima sconfitta del 2016 dei granata: 4-1 per i rossoneri pugliesi che hanno dominato l’incontro nel primo tempo, al cospetto di un Cittadella incapace di arginare le ripartenze dei padroni di casa sospinti dal grande calore del pubblico dello “Zaccheria”. Dopo venticinque minuti il Foggia era già avanti per 3-0 grazie al gol di Sarno e alla doppietta di Iemmello. Nella ripresa Venturato ha sostituito Amato e Bizzotto rispettivamente con Benedetti e Maniero. La squadra è diventata più aggressiva, riuscendo ad accorciare le distanze al 5’ con un giocata aerea di Coralli, ben imbeccato da Sgrigna. Nel momento migliore dei granata è arrivato però il quarto gol del Foggia, con Sarno al 26′, che complica il ritorno del Tombolato di giovedì 14 aprile. Il tecnico Venturato, a fine partita, ha accettato il verdetto del campo, pur con qualche riserva: «Dispiace per il pesante passivo. Nel primo tempo abbiamo subìto il Foggia che ha giocato bene, mentre nella ripresa è uscito il Cittadella che avrebbe meritato un paio di gol in più rispetto a quanto costruito». Sulla formazione schierata, ha poi spiegato: «Era giusto confermare chi ci ha portato sino alla finale, è il riconoscimento per il lavoro e l’impegno dimostrato in Coppa Italia. Al ritorno dovremo giocare alla morte per ribaltare il risultato».

Ore 13.00 – (Mattino di Padova) Coralli, dica la verità: non è che stavolta avete esagerato con il turnover? «Ma no, il mister ha fatto le sue scelte e credo fossero condivisibili. Era giusto continuare con il gruppo che ha portato il Cittadella in finale di Coppa Italia di Lega Pro». Giornata di viaggio, ieri, per gli uomini di Venturato, ripartiti da Foggia in treno alle 8.30 e poi, una volta tornati alla base in pullman da Bologna, a metà pomeriggio, subito in campo al Tombolato, con il gruppo diviso in due: seduta blanda per chi ha giocato allo stadio Zaccheria, più corposa per gli altri. Dopo il 4-1, “Ciccio” Coralli, autore del punto granata, non si nasconde. Nessuno dice che un po’ di turnover non dovesse esserci, ma c’è modo e modo di farlo: forse un difensore e un centrocampista titolare in più in campo, con Sgrigna subito trequartista, avrebbero permesso di evitare il “cappotto”rimediato nel primo tempo. E così la pensano pure i tifosi, che non hanno risparmiato critiche sui social. Non trova? «Mi sembra che una linea di centrocampo con Paolucci, Sgrigna e Minesso sia di primo livello, tant’è che nel secondo tempo, anche grazie all’apporto di Benedetti e Maniero, abbiamo fatto noi la partita, sbagliando qualche gol di troppo. Io stesso ho avuto le occasioni per andare in rete una seconda volta, e c’è stato quel rigore per un fallo su di me che non è stato concesso per via di un fuorigioco che non mi pareva ci fosse. Un 3-2 sarebbe stato probabilmente il risultato più giusto». Crede che una rimonta sia possibile nella sfida di ritorno (a cui il Foggia si presenterà senza il portiere Narciso e il difensore Loiacono, squalificati ieri )? «Eh, un 3-1 sarebbe stato più facile da recuperare, e dispiace ancora di più perché non meritavamo certo quell’ultima sberla arrivata nella ripresa. Però io ci credo ancora. Tre gol sono tanti, eppure, in fondo, anche l’Inter è riuscita a rimontarli alla Juve in Coppa, perché non dobbiamo provarci noi? Adesso, però, la testa è tutta sul Bassano». E allora veniamo alla sfida con gli uomini di Sottili, ospiti lunedì sera di un Tombolato che si annuncia vestito a festa: i biglietti sinora staccati sono 950. Sarà la partita della promozione? «Dipende anche da quello che farà il Pordenone stasera. Ma, sinceramente, non mi va di mettermi a guardare i risultati degli altri. Pensiamo ai prossimi due turni: Bassano e Reggiana sono state le due squadre che, in questo campionato, ci hanno messo più in difficoltà». Ai tempi dell’ultima promozione, nel 2008, lei andò in rete nel 3-1 alla Cremonese. Sogna di potersi ripetere contro i giallorossi? «Il mister farà le sue scelte e penso che lunedì giocherà chi non è sceso in campo giovedì sera. Certo, se capitasse…». Mancando almanacchi specifici, c’erano un po’ di dubbi sulla questione della striscia vincente più lunga della Lega Pro. Voi stessi eravate convinti che appartenesse alla Cremonese. E invece nuovi controlli hanno certificato che quel primato è già vostro: il suo gol al Mantova, quello che ha permesso di centrare l’11ª vittoria consecutiva, ha regalato al Citta anche il record, consentendo di superare il Benevento, che ne aveva raccolte 10 in C/1 nella stagione ’75-76, e la Casertana, che ne aveva ottenute altrettante nell’annata ’89-90, sempre in C/1. «Battere un record non può che far piacere, ma, in un certo senso, è un qualcosa in più, perché quello che conta è essere promossi. Certo, ora vogliamo prolungare la serie il più a lungo possibile. So di ripetermi: nessuno ci ha regalato niente nella scorsa stagione e ora siamo noi a non voler concedere nulla».

Ore 12.30 – (Gazzettino) «Nell’ultimo periodo ho avuto più possibilità di giocare e sono felice – sottolinea l’ex Parma – Sto cercando di dare il meglio per aiutare la squadra e di ricambiare la fiducia. Io e Baldassin possiamo fare bene, e il fatto di essere entrambi giovani non conta. Le assenze di De Risio e Diniz sono importanti, ma nell’arco di una stagione le squalifiche sono inevitabili. Dobbiamo sfruttare queste occasioni nel migliore dei modi». Che Padova si vedrà a Cuneo? «Molto aggressivo, siamo ancora in corsa per i play off e ce la giocheremo fino alla fine». Quanto agli altri interpreti, tutto lascia pensare che tra i pali sarà confermato Favaro, mentre come esterni di centrocampo Finocchio e Ilari appaiono in vantaggio su Petrilli e Bearzotti provati come alternative. Questa mattina alla Guizza la seduta di rifinitura, poi la partenza per Cuneo. QUI TIFOSI. Termina oggi alle 19 la prevendita per la sfida di domani in terra piemontese. I tagliandi possono essere acquistati nelle ricevitorie bookingshow e sull’omonimo sito internet. Il biglietto per il settore ospiti costa 15 euro. Domani i botteghini dello stadio “Fratelli Paschiero” apriranno alle 11.

Ore 12.20 – (Gazzettino) Tornato in campo con la Cremonese dopo una lunga parentesi ai margini della squadra, Bucolo avrà così l’opportunità di giocare per la prima volta nel 2016 da titolare. «Ho sofferto tanto – afferma l’interessato – ed è stato bello giocare con la Cremonese. Sono a disposizione del tecnico, per il Padova gioco anche in porta. Mi sono allenato bene, se Pillon vorrà sono pronto ad aiutare la squadra. Se ho già fatto il terzino destro? Mi è capitato in passato in due-tre partite. Ho fiducia nei miei compagni e mi aiuteranno anche in questo nuovo ruolo. Sapranno indirizzarmi bene e io metterò tutta la mia esperienza. Il Cuneo è un avversario da prendere con le pinze essendo in lotta per la salvezza. Sappiamo che il campo non sarà nelle migliori condizioni e non è il massimo per una squadra che gioca a calcio come noi, ma dobbiamo andare lì con spirito battagliero e cercare di fare risultato pieno». A centrocampo, complice l’assenza per squalifica di De Risio e con Corti ancora al top, la mediana sarà tutta all’insegna della linea verde con Baldassin (classe 1994) e Mazzocco (1995). Un tandem centrale inedito, che dà comunque affidamento.

Ore 12.10 – (Gazzettino) Sarà un Padova con almeno un paio di novità quello che si vedrà all’opera domani nella trasferta con il Cuneo (calcio d’inizio alle 14). Nella scelta degli interpreti infatti Bepi Pillon deve fare i conti con alcune defezioni tra squalifiche e infortuni. Tanto per cominciare nel pacchetto arretrato, dove si registra una situazione d’emergenza: Diniz deve scontare una giornata di squalifica e sta effettuando un lavoro differenziato per recuperare da un problema di cartilagine al ginocchio, mentre Dionisi è costretto a marcare ancora visita per l’acciacco al polpaccio. Come se non bastasse Anastasio è alle prese con un’inconveniente alla caviglia rimediato nei giorni scorsi in allenamento. Ecco allora che accanto agli inamovibili Favalli, Fabiano e Sbraga per la posizione di terzino destro in pole position c’è Bucolo, adattato nel ruolo essendo un centrocampista e favorito sul giovane Dell’Andrea stando alle indicazioni emerse anche nelle prove generali effettuate ieri.

Ore 11.40 – Sui playoff: “La quota per il quarto posto? Ah non lo so, non faccio calcoli e non so neanche il calendario delle avversarie”. Termina la conferenza stampa.

Ore 11.35 – Sulle scelte: “Manca qualcuno? Non voglio scusanti o alibi, si va comunque in campo in 11 quindi non voglio sentire storie a riguardo. Bucolo terzino? C’è anche Dell’Andrea, si giocano loro il posto e deciderò nelle prossime ore. Altri dubbi? Ho visto bene anche Petrilli, Bearzotti e Sparacello. Difesa a tre? Loro giocano col tridente, meglio usare la difesa a quattro… Corti? Lui ed Anastasio non saranno convocati”.

Ore 11.30 – Arriva Pillon. Sul Cuneo: “Questa partita è molto importante per noi ma anche per loro. Dobbiamo agganciare l’ultimo treno, e per farlo dobbiamo vincere. Dovremo essere aggressivi ed andare ad aggredirli alti come nelle ultime gare, stando però attenti alle loro ripartenze. Portiamo avanti la nostra identità di gioco, perché sarà una battaglia. Loro hanno delle buone individualità… La pausa ha giovato alla squadra? Direi di sì, abbiamo lavorato bene in settimana”.

Ore 11.20 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 11.10 – Qui Guizza: provate soluzioni da palla inattiva.

Ore 11.00 – Qui Guizza: prove tecniche di 4-4-2 con Bucolo terzino destro.

Ore 10.40 – Qui Guizza: assenti Diniz, Dionisi ed Anastasio.

Ore 10.20 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per la rifinitura.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Potrebbe essere proprio quest’ultimo, tra qualche mese, l’oggetto del desiderio dei grandi club che potrebbe fare la fortuna delle casse biancoscudate? L’ammissione. «Sono due buonissimi portieri, tra i migliori della categoria e con prospettive importanti anche per campionati superiori». Fabrizio De Poli, che li ha portati a Padova, si starà già fregando le mani pensando a cosa potrebbe accadere da qui a qualche mese. E per la prima volta, pubblicamente, ammette che proprio Petkovic potrebbe avere un futuro lontano da Padova. «Su di lui ci sono da tempo squadre di Serie A, di B e pure qualche formazione estera. Ci sono stati dei contatti, e già dal mercato di gennaio è partito qualche pour parler con club di categoria superiore. Se mai si arriverà ad una proposta concreta, valuteremo il da farsi con tutte le parti in causa. Prima di far partire un giocatore come lui, ci penseremo bene. Ma se il risultato è il rafforzamento del club e della squadra…». Il futuro, insomma, è pronto ad essere riscritto. A cominciare da domani: a Cuneo giocherà uno solo dei due, e la decisione non sembra così scontata.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Entrambi portieri, entrambi nati nel 1995, entrambi interamente di proprietà del club di viale Rocco: non c’è solo il semplice talento a legare i due testimonial perfetti della rinascita biancoscudata. Il “tesoretto” che il Padova si è ritrovato in casa grazie alle felici intuizioni del suo direttore sportivo, Fabrizio De Poli, nella prossima estate potrebbe costituire la base portante sulla quale costruire la formazione 2016/17. Perché entrambi hanno dimostrato, quando sono stati chiamati in causa, di essere già pronti per giocarsi la categoria anche in una squadra che punti ai posti di vertice della classifica. E non è assolutamente una fantasia, a questo punto, pensare che in estate uno dei due possa, in presenza di una congrua offerta economica, prendere un’altra via. Alessandro Favaro ha dalla sua un contratto appena prolungato sino al giugno 2019, un’italianità che non guasta mai (in un mercato sempre più orientato alla crescita che alla spesa pura e semplice) e una padronanza tecnica che gli ha permesso di arrivare al livello di Petkovic, aiutato però dal fisico imponente. Il serbo, legato al Padova sino al 2017 (pur con un’opzione di rinnovo per altri due anni), ha già avuto un passato importante nella cantera del Milan, ha trovato con Max Allegri le prime panchine in Serie A, ha vissuto allo Spezia la sua prima esperienza nel professionismo.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Tra le pieghe della corsa playoff si cominciano ad intravedere i primi spiragli della squadra che verrà. E c’è un reparto nel quale il Padova può vantare un patrimonio assoluto, due elementi sui quali può contare per il futuro, per la crescita economica e tecnica della società: Lazar Petkovic e Alessandro Favaro. Domani a Cuneo in campo andrà però uno solo dei due, e la battaglia non è mai stata così aperta. In vista della prossima estate, invece, il Padova è pronto a mettersi alla finestra: le sirene dei grandi club, ormai, hanno già cominciato a suonare con una certa insistenza. Il domani. Il portiere serbo, tornato per la prima volta in panchina dieci giorni orsono contro la Cremonese, si è lasciato definitivamente alle spalle l’infortunio al retto femorale che l’aveva fermato prima della trasferta di Bolzano, più di un mese e mezzo fa. Ma ora, dopo che Favaro con personalità e carattere ha dimostrato di avere – nelle ultime sette gare consecutive – tutte le carte in regola per insidiarlo, la scelta si fa ben più difficile. La palla passa a Pillon: starà solo al tecnico di Preganziol scegliere chi dei due lanciare domani sin dal 1’, e solo allora si capirà, forse definitivamente, se le gerarchie tra i pali saranno veramente cambiate.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Sarà un Padova in emergenza quello che affronterà il Cuneo domani (ore 14). L’allenamento di ieri alla Guizza ha confermato le indicazioni della settimana, con i forfait di Anastasio e Dionisi (infortunati) e quelli degli squalificati De Risio e Diniz. Bucolo giocherà terzino, mentre Corti, che ieri si è allenato in gruppo, sarà convocato, ma dovrebbe partire dalla panchina. Oggi rifinitura alle 10, prima della partenza per il Piemonte.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Nella settimana dell’emergenza totale in difesa (anche ieri è stato provato Bucolo come esterno basso destro, visto che né Dionisi né Anastasio si sono allenati in gruppo), almeno a sinistra Favalli offre ampie garanzie: «Pillon cura moltissimo la fase difensiva – evidenzia l’ex Cremonese – e per quanto mi riguarda mi ha insegnato tantissimo, perché prima di quest’anno era il mio tallone d’Achille. Penso di aver fatto miglioramenti importanti, sono contento del mio campionato e sono convinto che abbiamo ancora qualche possibilità di centrare i playoff. Anche perché all’ultima giornata affronteremo l’Alessandria in casa; potrebbe essere un’occasione formidabile. Non so dire in percentuale quante chance abbiamo, ma ce la giocheremo fino in fondo, a cominciare da domani a Cuneo». Favalli indica dove il Padova ha perso punti preziosi: «Più che col Cittadella o a Pordenone, dove una sconfitta può starci, secondo me li abbiamo persi a Piacenza. Lì abbiamo fallito l’approccio alla partita, siamo andati sotto e abbiamo pareggiato soltanto in extremis. Quei due punti, più di tutti, ci mancano. E se fossimo a 46 a pari merito con la Feralpisalò e non a 44, sarebbe tutto un altro discorso per i playoff… Ma ci proveremo lo stesso, statene pur certi».

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Tasto rewind in azione, si torna al 21 novembre. E al minuto numero 44 del primo tempo di Padova-Cuneo, quando forse viene scritto il destino di Carmine Parlato, sin lì in bilico. La spallata definitiva, involontaria, gliela dà Alessandro Favalli, in una delle rarissime prestazioni negative di una stagione altrimenti quasi immacolata. Sciocco intervento sulla linea del fallo laterale, cartellino giallo ed espulsione per doppia ammonizione. Sulla punizione seguente il Cuneo segna, va in vantaggio e mette la partita sui binari che voleva. Alla fine sarà 3-1 e la settimana successiva, dopo lo 0-0 di Busto Arsizio contro la Pro Partia, ecco l’esonero di Parlato e il passaggio di testimone in panchina con Giuseppe Pillon. Un girone dopo, Favalli torna sul luogo del «misfatto» e allarga le braccia: «Mi dispiace per quella sciocchezza – ammette –. Ho avuto un attimo di follia e l’abbiamo pagato tutti. Non dovevo commettere quel fallo, se non fosse accaduto quell’episodio probabilmente non avremmo perso. So anche di avere involontariamente dato la spallata a Parlato, me ne dispiace molto perché il mister è persona seria. Bisogna anche dire, però, che Pillon ha fatto benissimo, con lui abbiamo ottenuto tanti punti e siamo ancora qui a sperare nei playoff».

Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Cittadella 65, Bassano 52, Pordenone 50, Alessandria 49, FeralpiSalò 46, Pavia 45, Padova e Reggiana 44, Cremonese 40, SudTirol 39, Giana Erminio e Renate 32, Lumezzane 31, Cuneo 29, Pro Piacenza 28, Mantova 23, AlbinoLeffe 19, Pro Patria 7 (-3 punti di penalizzazione).

Ore 08.20 – Lega Pro girone A, la ventottesima giornata: Giana Erminio-AlbinoLeffe 0-0, Padova-Cremonese 2-1 (Sbraga (Pd) al 6′ pt, Baldassin (Pd) al 24′ pt, Brighenti (Cr) al 35′ pt), Reggiana-Pro Patria 1-0 (Nolé (Re) al 35′ st), Pro Piacenza-Cuneo 1-1 (Beltrame (Cn) al 41′ pt, Sall (Pp) al 35′ st), Lumezzane-FeralpiSalò 1-1 (Bacio Terracino (Lu) al 5′ pt, Pinardi (Fs) al 29′ st), Renate-SudTirol 0-0, Alessandria-Pordenone 1-0 (Marconi (Al) al 23′ st), Bassano-Pavia 1-4 (Ferretti (Pv) al 7′ pt, Cesarini (Pv) al 3′ st, Ferretti (Pv) al 26′ st, Cesarini (Pv) al 29′ st, Proietti (Ba) su rigore al 35′ st), Mantova-Cittadella 0-1 (Coralli (Ci) al 41′ st).

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Ore 08.00 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Box Uomo, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 1 aprile: allenamento pomeridiano per i Biancoscudati, a parte Diniz ed Anastasio e assente Dionisi.




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