Cittadella, in B, Foscarini: “Congratulazioni ai granata, è stata una vera marcia trionfale! E l’anno scorso…”

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Il passato non si dimentica. Soprattutto se è un passato come il suo: 10 anni consecutivi alla guida della prima squadra, dopo i due nelle giovanili, lo avevano reso la “mosca bianca” del nostro calcio, un mondo abituato a divorare i suoi figli come il dio greco Crono. Claudio Foscarini e il Cittadella hanno rappresentato a lungo qualcosa di diverso. E il “Ferguson del Piave”, oggi chiamato a portare la Pro Vercelli alla salvezza in Serie B, è contento di potersi complimentare pubblicamente con tutto l’ambiente granata. In panchina, nel 2008, anno dell’ultima promozione in cadetteria, c’era lei. Rivede analogie tra questa e quella cavalcata? «Il legame più forte è dato da chi sta dietro ai giocatori: la società, che ha continuato a lavorare seriamente e con determinazione, senza cercare la luce dei riflettori», risponde il tecnico trevigiano, appena rientrato in Piemonte dopo il prezioso 2-2 colto a Terni dai suoi uomini (ora a + 2 sulla zona playout, margine aumentato in seguito alla penalizzazione di 5 punti del Lanciano decisa ieri). Si è sentito con qualcuno dopo il 3-1 granata sul Pordenone? «Solo via sms, ma ho mandato subito le congratulazioni al presidente Gabrielli, a Venturato, che conosco bene, e a Marchetti: la loro non è stata una semplice vittoria, ma una vera marcia trionfale. Nei prossimi giorni avremo modo di sentirci con più calma, ma con il direttore, ad essere sinceri, ci siamo tenuti in contatto con costanza». Si aspettava che il Citta ritrovasse la B dopo appena un anno? «Sì, anche se non si poteva immaginare che il distacco sulle rivali potesse essere così ampio: oggi è tornato a ricollocarsi nel posto da cui un anno fa è stato buttato giù». Cogliamo una certa amarezza in questa frase… «È giusto voltare pagina e pensare al futuro, ma non posso dimenticare quanto è accaduto nella passata stagione. Mi riferisco in particolare alle cinque partite “comprate” dal Catania e a come è stata falsata la corsa salvezza. “Anomalie” – mi limito ad usare questa parola – su cui la giustizia sportiva non ha fatto ancora la necessaria chiarezza. Senza poi affrontare la questione del ripescaggio, con il Brescia favorito sul Cittadella, nonostante gli fosse arrivato dietro in classifica. Ma mi fermo qui, questo è il momento di festeggiare». Quali differenze tra questo Cittadella e il suo? «Ho visto diverse partite in tivù, alcuni giocatori li ho allenati, altri non li conoscevo. Indubbiamente Marchetti è stato molto bravo ad innestare elementi nuovi sull’intelaiatura che già c’era. Non voglio fare raffronti sul piano tecnico, ma l’impressione è che l’anno scorso al mio gruppo difettasse la personalità che hanno portato in dote gli arrivi di alcuni giocatori, come Pascali e Iori. Ecco, a me forse è mancato un riferimento come Iori in spogliatoio». Magari l’anno prossimo si troverà a sfidare il Citta con la sua Pro. «Eh, in questo finale di stagione a Vercelli ci sarà da soffrire sino all’ultimo, perché lì dietro, in Serie B, c’è una bella bagarre. Qui mi dicono: ma tanto, Claudio, tu sei abituato a gestire situazioni come questa. La verità, rispondo io, è che a soffrire non ci si abitua mai».

(Fonte: Mattino di Padova)




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