Live 24! Bassano-Padova, sconfitta-beffa per i Biancoscudati: era andata ko anche l’Alessandria!

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Ore 19.40 – (Il Piccolo) La Triestina si avvicina alla decisiva trasferta di domani a San Martino di Lupari con un allarme in attacco che non lascia tranquilli, considerata che l’obiettivo con la Luparense (inizio ore 15, arbitra Pennino di Palermo) è la vittoria. Quello della sterilità offensiva non è certo un tema nuovo, purtroppo, della stagione alabardata. Tra mille avvicendamenti, partenze e arrivi, infortuni e squalifiche, il reparto più penalizzato e meno convincente è stato proprio l’attacco. Basti pensare che nelle ultime sette partite l’Unione è andata a segno solo 6 volte (ma ben 3 nella sola partita col Giorgione), con però 2 reti su rigore e una su corner. Quindi solamente tre gol su azione (di cui uno ininfluente allo scadere) in sette partite: un bottino decisamente misero per chi ambisce alla salvezza. Una conferma della grande difficoltà ad andare in rete della Triestina è arrivata anche dall’amichevole giocata giovedì sera a Prosecco con il Primorje, finita con uno scialbo 0-0. Per carità, un test affrontato in una serata fredda, a basso ritmo per non farsi male, con la testa già alla sfida di domenica e con Bordin che ha ruotato tutti i giocatori disponibili, non è certo il massimo dell’attendibilità. Ma non riuscire a fare nemmeno una rete al Primorje, che quest’anno ha dominato il campionato di Seconda categoria ma è pur sempre una squadra nettamente inferiore, non è comunque un buon segnale. L’altro aspetto che preoccupa in chiave offensiva, sono anche gli acciacchi di parecchi giocatori. Nell’amichevole di giovedì infatti non sono stati utilizzati ben quattro attaccanti: Fantina, Bradaschia, Giordani e Muzzi. Se Fantina non preoccupa e anche per Bradaschia il riposo appare solamente precauzionale più serie invece sembrano le condizioni degli altri due. Giordani ben difficilmente potrà farcela con una spalla lussata: ha stretto coraggiosamente i denti nel secondo tempo con l’Ufm, ma un suo utilizzo domani contro la Luparense appare improbabile. Preoccupano anche le condizioni di Muzzi, che accusa un affaticamento muscolare: per l’esterno offensivo si deciderà in queste ore. Insomma anche nella sfida con la Luparense il rischio è quello di arrivare con un reparto offensivo non proprio al top. Il sostituto naturale di Giordani è Cucchiara (a meno di non provare Fantina dall’inizio), mentre oltre a Bradaschia, si potrà comunque contare su Skerjanc oppure su Cuppone. Per la capacità di rendersi pericolosi in avanti, sarà decisivo comunque anche l’atteggiamento dell’avversaria: la Luparense è molto più forte della Triestina (lo testimoniano i 16 punti in più), ma non avendo più obiettivi da raggiungere c’è da sperare in un fisiologico rilassamento.

Ore 19.10 – (Corriere delle Alpi) Assenze pesanti a Campodarsego. Il Belluno scende in campo domani in casa della seconda in classifica. Il tecnico Vecchiato, in una partita ad alto coefficiente di difficoltà, deve rinunciare a due pedine importanti in difesa come Pellicanò, che dovrà scontare due giornate dopo la partita contro l’Abano, e Sommacal. Oltre ai due difensori non saranno del match neanche Duravia e Mosca. Il terzino agordino in settimana ha cominciato a corricchiare e si spera, anche se sarà difficile, in un miracolo per i playoff, mentre per il trequartista di Montebelluna la stagione è finita. Duravia martedì al San Martino subirà un intervento in artroscopia per la pulizia del ginocchio sinistro e lo si vedrà solamente per l’inizio della prossima stagione. L’intervento verrà effettuato dal dottor Corrado D’Antimo insieme al medico sociale gialloblù Stefano Di Fabio. Tre punti per il quarto posto. Per avere la certezza della quarta piazza il Belluno ha bisogno dei tre punti, ma non sarà facile ottenerli in casa della seconda forza del campionato; nonostante la squadra padovana ormai non lotti più per il titolo, ha bisogno di un punto per avere la certezza matematica del secondo posto. Nel match di andata il Campodarsego si impose al Polisportivo 1-0. «Contro il Campodarsego sarà una partita aperta e stimolante», commenta il tecnico Roberto Vecchiato, «i padovani sono stati i veri antagonisti del Venezia per la conquista del campionato e meritano sicuramente un plauso per la grande stagione disputata. Noi scenderemo in campo consapevoli che ci mancano ancora tre punti per blindare il nostro quarto posto. Abbiamo alcune defezioni importanti, soprattutto in difesa, ma saremo ugualmente competitivi. Contro l’Abano abbiamo commesso qualche errore di troppo, ma la sconfitta è stata di certo immeritata. Nonostante i due ko contro Venezia e Abano la squadra ha dimostrato di stare bene fisicamente, è mancata solo un po’ di lucidità. Con un pizzico di attenzione in più sono sicuro che potremo disputare una grande partita». Chi gioca? In porta dovrebbe esserci sempre Solagna. La difesa, viste le assenze, dovrebbe essere formata da Franchetto e Calcagnotto al centro mentre sugli esterni da Pescosta e Miniati. Il centrocampo potrebbe essere formato da Bertagno, Masoch e Quarzago.In attacco, alle spalle di Corbanese e Acampora, potrebbe tornare titolare Ruben D’Incà. La direzione. Arbitra Valentina Finzi di Foligno coadiuvata da Andrea Cravotta di Città di Castello e Luca Di Sante Coaccioli di Foligno.

Ore 18.40 – Attimi di apprensione prima di Bassano- Padova. A dieci minuti dall’inizio del match G.R.,77 di Bassano ha accusato un malore in Tribuna Centrale. Si è trattato di un arresto cardiaco, a dieci minuti dall’inizio della partita. L’uomo è  stato subito soccorso da due medici presenti allo stadio per guardare la partita che erano seduti di fianco a lui, prima che intervenisse la Croce Verde. Le squadre hanno aspettato che fosse portato via con la barella prima di entrare in campo. Tutto l’episodio è stato seguito con grande apprensione dai tifosi presenti e ammutoliti. L’uomo è ora ricoverato in rianimazione e intubato in gravi condizioni al nosocomio della cittadina vicentina.

Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Ingresso gratuito domani al Penzo (ore 15) per i tifosi fino ai 18 anni. Subito dopo il via libera alla riapertura al pubblico per i 90′ di domani con il Giorgione il Venezia ha subito rimesso in moto la macchina organizzativa per rendere speciale il pomeriggio del 1. maggio sugli spalti di Sant’Elena. Prima del fischio d’inizio gli «eroi» arancioneroverdi verranno presentati «all’americana» ai tifosi, tra i quali ci saranno molti bambini con le loro famiglie. Top secret altre iniziative per festeggiare come si deve la Lega Pro. «Niente porte chiuse? Questa è davvero una bella notizia – esulta il tecnico Giancarlo Favarin – perché sarebbe stato un peccato rovinare una festa che meritiamo di vivere tutti assieme. D’altra parte a Rasai si respirava solo l’euforia, niente di più, per un grande traguardo qual è aver riportato il Venezia tra i professionisti». Mister Favarin per il Giorgione ha confermato un ampio turnoner: tra i convocati anche tre juniores, i ’99 Michael Fiore (difensore), Filippo Serena (centrocampista, figlio dell’ex mister Michele) più il classe 2000 Roberto Strechie (centrocampista).

Ore 18.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Ricorso accolto, il Venezia domani potrà festeggiare il ritorno in Lega Pro con i suoi tifosi al «Penzo», nella partita (ore 15) contro il Giorgione. Ieri la Corte sportiva d’Appello ha annullato la decisione del Giudice sportivo che aveva punito la società con una gara a porte chiuse a causa del lancio di petardi. La sanzione è stata tramutata in una multa, raddoppiando a 3.000 euro l’iniziale sanzione di 1.500. «Ci aspettiamo la risposta dei tifosi. Ora tocca a loro essere tutti al “Penzo” per dimostrare di avere davvero a cuore questa squadra» è il commento del dg Dante Scibilia ieri a Roma per sostenere il ricorso con l’avvocato della società Gianmaria Daminato. È la seconda volta che il Venezia ottiene dalla Corte Sportiva d’Appello l’annullamento di un provvedimento simile. Il caso precedente riguardava la partita contro il Montebelluna del 7 febbraio e anche allora il «Penzo» era stato prima chiuso e poi riaperto grazie al ricorso della società, contro la decisione presa per alcuni fatti avvenuti nel tunnel dell’impianto di San Martino di Lupari, la settimana precedente. In quel caso si era fatto leva sull’assenza di recidività. Stavolta, invece, gli argomenti portati dalla difesa sono stati altri. «Da un punto di vista giuridico – ricorda Scibilia – la Corte d’appello ha la facoltà di ridurre la sanzione decisa dal giudice sportivo. E poi la società ha dimostrato di lavorare da tempo sulla prevenzione, con numerose iniziative educative per i più giovani, ma anche con riunioni in Questura per garantire l’ordine pubblico. Non a caso fatti di questo tipo sono sempre accaduti in trasferta. Abbiamo poi fatto presente che, con questo provvedimento, si sarebbero puniti proprio quei tifosi più giovani che invece noi cerchiamo di portare allo stadio. Stiamo cercando di isolare quelle persone, poche a dire la verità, che commettono questi atti e cerchiamo in tutti i modi di prevenirli». I giudici hanno accolto le ragioni del Venezia e domani al «Penzo» la società, con in testa il presidente Tacopina, festeggerà con i tifosi (ingresso gratuito per gli under 18) il ritorno della squadra tra i professionisti.

Ore 17.50 – (La Nuova Venezia) Porte aperte per Venezia-Giorgione, sarà la festa con i tifosi. La società di Tacopina ha messo a segno un’altra vittoria, stavolta sul fronte legale, vedendosi riconosciuta la tesi difensiva dai giudici della terza sezione della Corte sportiva d’appello nazionale della Figc. Ieri pomeriggio l’avvocato Gianmaria Daminato e il direttore generale Dante Scibilia sono andati a Roma con la speranza di sovvertire il verdetto di primo grado, e ci sono riusciti. Domani al “Penzo” i tifosi arancioneroverdi potranno regolarmente essere in curva e in tribuna, per festeggiare nel miglior modo possibile la promozione in Lega Pro conquistata dal Venezia la scorsa domenica a Rasai contro l’Union Ripa La Fenadora. Il ricorso d’urgenza del club è stato però accolto parzialmente: se vengono da un lato cancellate le sanzioni decise in primo grado, raddoppia invece l’ammenda, passata da 1500 a 3000 euro. Ma alla fine è stata evidentemente riconosciuta la venialità dei fatti indicati dall’arbitro nel suo referto, e forse anche riconosciuta al club la possibilità di festeggiare la promozione davanti al proprio pubblico. «Una bella vittoria, siamo riusciti a convincere i giudici» le prime parole del direttore generale Scibilia, «sia dal punto di vista normativo che del contesto di quanto accaduto domenica scorsa a Rasai. Chiaro che la sentenza di primo grado ci ha arrecato dei danni. Al di là della sanzione, visto che i soldi non li butta via nessuno, e chi ha lanciato quei tre petardi dovrebbe capire le conseguenze dei propri gesti verso la città e la società, ci auguriamo che in tanti vengano allo stadio a festeggiare il ritorno in Lega Pro». Scibilia poi aggiunge: «Mi aspetto a questo punto una grande affluenza allo stadio, soprattutto di ragazzi, i più giovani sono il futuro e i benvenuti al Penzo. Organizzeremo comunque qualcosa di bello, compatibilmente con i tempi, visto che non avremo molte ore a disposizione». Ci sarà anche il presidente Tacopina, dato in arrivo a Venezia nella mattinata di domani, per poi trasferirsi subito allo stadio di Sant’Elena. Soddisfatto per l’esito del ricorso è naturalmente anche il direttore sportivo Giorgio Perinetti che però avverte: «È andata bene, ma quanto accaduto deve essere un monito per tutti. Nelle prossime due partite contro il Giorgione in casa e la Triestina al “Rocco”, ogni cosa dovrà filare liscia e ognuno dovrà stare molto attento a quel che fa. Non vorrei mai trovarmi a giocare a porte chiuse o altrove durante la poule scudetto. La venialità dell’accaduto a Rasai e la bellezza della festa che ci attende ci hanno portati a questo risultato, ma non dovrà accadere nulla di sgradevole nelle prossime due sfide. Vogliamo che la festa continui anche nelle prossime settimane e che si giochi al Penzo».

Ore 17.15 – Giuseppe Bergamin: “Mi brucia più di Pillon, perché abbiamo avuto due occasioni importanti con risultati incredibili dagli altri campi. Evidentemente non siamo ancora maturi per ottenere questi risultati. Siamo mancati quando doveva esserci la forza per raggiungere i risultati. Con la Giana ci si aspettava di più, oggi la speranza era più lontana e non siamo stati capaci neanche di sfruttare la sfortuna. Questo campionato va visto come positivo. Dobbiamo guardare indietro e correggere tutti gli errori. L’obbiettivo raggiunto era importante, la conclusione poteva essere diversa. Con l’Alesssndria dobbiamo giocare per l’orgoglio. I discorsi societari? Non ho niente da dire, perché il campionato è finito oggi, va fatta un’analisi generale e tecnica e dobbiamo riflettere prima di prendere delle decisioni. Nuovi soci? Non lo so ancora, siamo aperti a tutto, vedremo”.

Ore 17.10 – Stefano Sottili: “Abbiamo vinto ma potevano vincerla anche loro nel finale, e quindi dobbiamo imparare a gestire meglio queste situazioni in vista dei playoff. Abbiamo fatto un ottimo primo tempo, ma nella ripresa non abbiamo gestito al meglio il gol preso, la superiorità numerica ed il rischio nel finale”.

Ore 17.05 – Giuseppe Pillon: “Oggi non devo e non posso dire niente alla squadra, perché l’atteggiamento e la prestazione ci sono stati. È per domenica scorsa che ho rabbia… Abbiamo giocato contro una squadra forte ma anche in inferiorità numerica abbiamo interpretato la partita in maniera corretta. Nonostante l’espulsione non solo abbiamo retto bene ma abbiamo avuto il pallone dell’1-2 al 92′ ed invece abbiamo visto tutti com’è finita… Poi Sbraga che sulla linea ha respinto in maniera fortuita il tiro di Neto Pereira… È il destino! Oggi non posso dire niente, mentre domenica scorsa ero furibondo… La sconfitta dell’Alessandria? Ho urlato il risultato ai miei giocatori, ma non è bastato. Me la sentivo che sarebbe andata così! Siamo arrivati scarichi nel momento topico… Non siamo riusciti a dare la scossa decisiva ma abbiamo comunque fatto una gran rincorsa. Ci è mancato anche De Risio nelle ultime partite, e oggi si è visto al suo ritorno. Gli applausi finali dei tifosi? Hanno visto l’impegno, dovevamo vincerla ed alla fine abbiamo perso per un contropiede perché eravamo sbilanciati alla ricerca dei tre punti, che era l’unica cosa che contava. La partita con l’Alessandria? Vogliamo chiudere bene il nostro campionato”

Ore 17.00 – Carlo De Risio: “Siamo molto dispiaciuti, ma il calcio purtroppo è questo. A parte qualche errore individuale abbiamo fatto una buona partita, e potevamo pure vincerla… Siamo soddisfatti per la prestazione ma delusi per come è andata a finire. La classifica rispetta il valore della squadra? Se siamo quinto vuol dire che ci meritiamo questa posizione. La mia stagione doveva già essere finita a causa dell’infortunio, ma mi sono impegnato al massimo per esserci oggi”

Ore 16.55 – Marcus Diniz: “Oggi è stata una delle migliori partite che abbiamo fatto, ma il calcio sa essere crudele. Faccio i complimenti ai miei compagni perché hanno disputato una grande partita. Nella ripresa siamo partiti bene ma abbiamo subito gol, poi abbiamo pareggiato in inferiorità numerica e potevamo anche vincerla ed invece l’abbiamo persa. Occasione persa? Più quella di settimana scorsa… Siamo molto dispiaciuti e tristi. Il futuro? Ho un contratto col Padova e voglio rispettarlo, ma dobbiamo ripartire da una base importante di almeno otto giocatori che devono rimanere”.

Ore 16.50 – Claudio Sparacello: “Il rammarico è doppio per la sconfitta dell’Alessandria, ma la squadra ha dato il massimo anche oggi. Il mio gol? Ha dato la scossa, ma il risultato finale dice che abbiamo perso quindi… La classifica è veritiera? Qualche punticino per strada l’abbiamo buttato via, ma adesso pensiamo a chiudere al meglio il campionato. Il futuro? Sono del Trapani, parleranno le due società”.

Ore 16.25 – Fischio finale: Bassano-Padova 2-1.

Ore 14.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Quattro giornate al termine del campionato di Serie B e due punti di vantaggio sulla quint’ultima posizione che condanna allo spareggio play out. Franco Lerda deve ripartire dopo la sconfitta patita al «Menti» contro lo Spezia sabato scorso e per farlo deve puntare sulla voglia di riscatto dei suoi giocatori sperando che elementi importanti come Galano, Giacomelli e Raicevic abbiano recuperato dai rispettivi acciacchi. «In settimana ci siamo con impegno, intensità e il giusto atteggiamento – sottolinea Lerda – Dopo la sconfitta con lo Spezia abbiamo parlato degli errori commessi, ma poi ci siamo concentrati solo sul Brescia che sfidiamo oggi. La cosa importante è che Giacomelli, Raicevic e Galano stanno meglio. E che Sbrissa è rientrato dopo l’impegno con la Nazionale Under 20 in buone condizioni. Rispetto a sette giorni fa abbiamo così qualche soluzione in più, ma a parte i singoli la nostra forza deve venire dall’essere compatti e determinati nell’affrontare un match che può determinare il nostro futuro». Il Brescia è avversario difficile da affrontare al «Rigamonti». La formazione lombarda ha costruito il suo campionato sulle vittorie casalinghe. «È compagine forte, che dispone di ottimi giocatori – chiarisce il mister – Un esempio è Andrea Caracciolo che, se dovesse giocare, è un cliente difficile. Però, oltre a rispettare il valore degli avversari, dobbiamo pensare a noi stessi, lavorare sulle nostre convinzioni e mettere in campo il calcio che abbiamo dimostrato di saper sviluppare. Dovremo avere fame, più voglia del Brescia di prenderci i tre punti, le motivazioni potranno essere determinanti in questa gara». Importante anche la situazione ambientale, con i tifosi del Vicenza che non potranno seguire la loro squadra del cuore. «A Brescia troveremo un ambiente difficile, una tifoseria calda che al “Rigamonti” si fa sentire – sottolinea Lerda – Noi però dovremo avere un buon approccio alla gara e tenere alta la tensione evitando, meglio azzerando, i cali di concentrazione che qualche volta ci sono costati cari». Conclude il mister: «Questa partita è molto importante, come lo sarà quella di sabato prossimo con la Virtus Entella. Sappiamo di affrontare una squadra con un organico di qualità, ma a noi mancano ancora punti per la salvezza e dobbiamo ottenerli indipendentemente da chi affrontiamo. Quando sono arrivato ho detto che il Vicenza si salverà, non vi posso dire quando, ma vi ribadisco che nella prossima stagione giocheremo in B».

Ore 14.00 – (Giornale di Vicenza) Un centrocampo da reinventare, ma Roberto Boscaglia non vuol pensarci. Il Brescia vuole conquistarsi l’accesso ai playoff e la gara col Vicenza è un passaggio obbligatorio se si vuole continuare a sognare. Per questo l’ex allenatore del Trapani non ha paura a definirla “la partita dell’anno”, spiegando che le assenze lo preoccupano poco. Anche se dovrà rifondare il centrocampo, con Coly o Edoardo Lancini (due difensori) al fianco dell’unico reduce Martinelli.Preoccupato per le assenze di Salifu, Mazzitelli e Dall’Oglio?Sono dispiaciuto che non ci siano, in primis per loro, ma non sono preoccupato, perché ho delle alternative valide e le soluzioni provate in settimana mi lasciano tranquillo. Non conta chi scende in campo, ma come si scende in campo, per questo voglio un approccio giusto alla partita, e vedere che ci sia voglia di vincere per i playoff.L’ambiente vi sta dando grande carica, ma non è che questa carica può diventare pressione?Se non si dovessero raggiungere i playoff, i primi ad essere delusi saremmo noi. Ma per quello che sta facendo dobbiamo ringraziare la nostra tifoseria, che è sempre al nostro fianco. Brescia merita altri palcoscenici. Anche la società è al nostro fianco, ha dimostrato di essere una dirigenza intelligente, che ha alzato l’asticella quando ha visto che potevamo giocarcela. E la squadra sta rispondendo bene. Potrete poi contare sul Rigamonti: finora ha portato bei punti…Anche questo dipende dall’apporto dei tifosi. La nostra è una squadra giovane e la vicinanza del pubblico è importante. In casa abbiamo costruito la nostra classifica, è vero. Sappiamo anche che ci manca qualcosa in trasferta, dove abbiamo ottenuto meno di quello che meritavamo. Per fortuna abbiamo fatto tanti punti in casa, in modo tale da non soffrire in questo finale di torneo, anzi. Centrocampo praticamente dimezzato, che soluzioni sta pensando di adottare?Abbiamo lavorato bene in settimana, purtroppo c’è stata anche questa situazione della Nazionale Under 20 che ci ha condizionato. Io sono contento per questi ragazzi, la società anche, però credo ci voglia maggiore rispetto per una squadra che sta lottando per i playoff. Abbiamo mandato quattro giocatori in azzurro (Calabresi, Venuti, Mazzitelli e Morosini, ndr) per uno stage e hanno giocato 80′ di partita.

Ore 13.50 – (Giornale di Vicenza) Quella di Brescia non è mai stata una partita qualsiasi per il Vicenza, e per Nicolò Brighenti in particolare. Nel 2013 proprio un missile da fuori area del difensore veronese aveva propiziato un’importante quanto illusoria vittoria per i biancorossi, retrocessi alla fine di quel campionato. Esattamente un anno fa (28 aprile 2015), invece, al Rigamonti il Vicenza probabilmente ha detto addio alla promozione diretta in serie A con un’inattesa e pesantissima sconfitta per 3-0. Dodici mesi dopo, nello stesso stadio oggi pomeriggio andrà in scena un’altra sfida cruciale per l’esito della stagione: «Ed è l’unica che conta, inutile ripensare a quello che è successo in passato contro il Brescia – sottolinea il capitano biancorosso -. Andremo al Rigamonti per vincere, convinti di potercela fare, magari anche con un pizzico di voglia di rivalsa per la sconfitta dell’andata, una delle tante immeritate che ci hanno penalizzato in quel periodo particolarmente sfortunato».Il Vicenza quindi è pronto per il riscatto, dopo la brutta sconfitta interna con lo Spezia?Dobbiamo esserlo. Abbiamo analizzato gli errori commessi sabato scorso, in particolare in occasione dei tre gol che avremmo senz’altro potuto evitare con un po’ di attenzione in più. Però adesso è il momento di ripartire dalle nostre certezze, dalla solidità che avevamo trovato in quest’ultimo mese, e di mettere in campo tutto quello che abbiamo per cercare di ottenere i punti che ci mancano per arrivare alla salvezza. Ci sono appena quattro partite a disposizione, quindi da ognuna dobbiamo provare a ricavare il massimo.In settimana purtroppo si è registrato più di un problema fisico.È inevitabile che sia così. Purtroppo siamo rimasti in pochi, molti compagni si sono dovuti sacrificare giocando diverse partite ravvicinate anche in condizioni non perfette, e allora un po’ si è pagato dal punto di vista fisico. Anche questo spirito di sacrificio, però, deve essere la nostra forza: ognuno di noi è pronto a dare il massimo e ci aiuteremo a vicenda. E per fortuna, comunque, stavolta almeno c’è stata una settimana intera per recuperare le energie mentali e fisiche.Come da tradizione, il Brescia non vi stenderà certo tappeti rossi per agevolarvi… È normale che sia così, del resto praticamente tutte le squadre in questo campionato si giocheranno qualcosa di importante fino all’ultima giornata. Il Brescia giustamente fa ancora più di un pensierino ai playoff, noi invece lottiamo per la salvezza, ma sono convinto che tutte le partite saranno ancora vere e combattute, quindi nessun risultato può essere dato per scontato prima del fischio finale.Che tipo di avversario si aspetta?Mi aspetto una squadra determinata, pronta a dare il tutto per tutto, con poco da perdere. Il loro è un gruppo composto da tanti giovani: hanno disputato comunque un ottimo campionato, sicuramente oltre le attese della vigilia, un po’ come avevamo fatto noi l’anno scorso, quindi proveranno a completare l’opera raggiungendo gli spareggi per inseguire ancora il sogno della promozione in serie A.Hanno un reparto di attaccanti piuttosto alti: come si deve regolare un difensore che non è un gigante, come lei?Diventa fondamentale il tempismo, il senso dell’anticipo, perché se uno come Caracciolo, giusto per fare un esempio, salta prima di te o conquista palla, poi considerando il suo fisico diventa dura andare a fermarlo… Quanto peserà l’assenza dei tifosi biancorossi?Mi spiace davvero molto che sia stato impedito loro di seguirci: in una partita così importante, con una trasferta agevole dal punto di vista della distanza, sarebbero stati sicuramente in tantissimi al nostro fianco sugli spalti del Rigamonti. Però anche questo deve diventare uno stimolo in più: sappiamo che tutti loro saranno davanti alla tv o attaccati alla radio a trepidare per noi. Speriamo allora di poter regalare anche a loro un successo che ci avvicinerebbe in maniera importantissima alla salvezza

Ore 13.40 – (Giornale di Vicenza) Una squadra per due moduli. Per la fondamentale partita di oggi pomeriggio al Rigamonti, Franco Lerda è pronto a varare un Vicenza-camaleonte: una formazione, cioè, che con gli stessi interpreti possa indifferentemente schierarsi con il 4-2-3-1 che ha dato nuove certezze nell’ultimo mese, o con il collaudatissimo 4-3-3 che aveva creato gli automatismi e l’identità di gioco biancorossa già sotto la guida di Pasquale Marino.OPPORTUNITÀ TATTICHE. Lerda ama ripetere che lo schema di gioco è la cosa meno importante tra le cose importanti: contano di più l’atteggiamento mentale e la capacità di occupare il campo in spazi brevi, restando aggressivi sui portatori di palla avversari. Un’idea di base senz’altro condivisibile. Resta il fatto che, oggettivamente, oggi il Brescia a metà campo sarà in piena emergenza, tra squalifiche e infortuni; e allora pensare di rinfoltire proprio il reparto centrale per mettere in difficoltà gli avversari può essere un’opportunità tattica in più. A questo scopo Lerda potrà contare sull’importante rientro di Signori dopo il turno di squalifica, e sulla presenza in panchina, oltre all’ormai pienamente recuperato Urso, anche di Andrej Modic, che ha finalmente risolto i problemi al piede sinistro.DUTTILITÀ. In realtà, volendo, il tecnico potrà variare in ogni momento il modulo senza nemmeno ricorrere alla panchina: sono sufficienti pochi spostamenti, grazie alla duttilità dei giocatori a disposizione. Sbrissa, in particolare, nell’ultimo periodo si è adattato a sostituire l’acciaccato Giacomelli come mezzapunta di sinistra, ma ovviamente non avrebbe problemi a ritrovare la sua collocazione più abituale di mezzala. Galano, che ha dimostrato di gradire moltissimo il ruolo di seconda punta libera di svariare alle spalle del centravanti, in tutta la sua carriera ha comunque reso molto bene anche come esterno offensivo di destra. A loro si aggiunge Vita, che può giocare indifferentemente su una corsia o sull’altra, mentre Moretti e Signori sanno disimpegnarsi con profitto sia in una mediana a due, sia in un centrocampo a tre. GALANO DECISIVO. Per quanto riguarda la scelta iniziale, molto dipenderà dalle condizioni di Cristian Galano. Se il fantasista pugliese non avvertirà particolari fastidi al fianco sinistro, come pare lecito sperare dopo i miglioramenti degli ultimi giorni, probabilmente Lerda cercherà di sfruttare il valore aggiunto garantito dalla sua presenza alle spalle della prima punta, optando dunque per il 4-2-3-1. In questo caso il “sacrificato” sarebbe probabilmente Giacomelli, che cederebbe ancora il posto a Sbrissa per questioni di equilibrio tattico, ma anche per evitare di sovraccaricare la caviglia destra, comunque non perfettamente a posto. Al centro dell’attacco Raicevic stringerà i denti, nonostante il fastidio al ginocchio sinistro, e costituirà il terminale offensivo più avanzato.POZZI NO. Alla fine Nicola Pozzi non è stato convocato, e quindi oggi non siederà in panchina. Evidentemente Lerda ha ritenuto ancora insufficiente la sua preparazione atletica dopo una sola settimana di allenamenti in gruppo; magari l’appuntamento è rimandato alla prossima partita, visto che quasi certamente Ebagua, alle prese con la lesione all’adduttore lungo di sinistra, ancora non sarà disponibile. Nel reparto avanzato biancorosso resta poi sempre elevatissimo il rischio delle diffide: se oggi uno tra Galano, Raicevic e Vita incappasse in un’ammonizione, inevitabilmente dovrà saltare la partita contro l’Entella. Ecco perché è importante che siano pienamente coinvolti anche i giovani come Matar Dieye, che sabato scorso ha rotto il ghiaccio giocando qualche minuto nel finale e sarà pronto ad essere buttato nella mischia anche in questa partita.

Ore 13.20 – (Gazzetta di Reggio) Mister Colombo confida nella professionalità del suo gruppo in vista delle prossime due gare e non manca di usare un po’ di ironia. «Per fortuna possiamo parlare di esperimenti in formazione – rimarca il trainer granata riferendosi alle novità in formazione – altrimenti saremmo qua a ribadire le solite cose, tipo onorare il campionato, ma stavolta c’è un’avversaria dalle forti motivazioni perciò meglio affrontarla con testa per evitare brutte figure. Purtroppo in certi ruoli ho poche scelte e l’undici è quasi obbligato. Avremo una panchina dove i più vecchi saranno Danza e Zucchini, al fianco di Zito, Buffagni, Rizzi, Silenzi oltre a Rizzo». Qualche osservato speciale? «Tutti perché finché siamo qui non esistono vacanze e la testa più sgombra magari ci fa esprimere meglio però, ripeto, l’Alessandria se non la prendi come una gara vera torni a casa piangendo». Cosa ne teme? «E’ la squadra più completa come rosa, e come espressione di gioco insieme al Pordenone, mentre il Cittadella dava impressione di forza nelle individualità questi si mettono a disposizione del collettivo. La sua sfortuna è stata spendere troppe energie in Coppa Italia». All’andata fu una bella Reggiana. «Ricordo la prestazione buona, con un paio di occasioni limpide, ma loro erano nel “tour de force” con le varie coppe ed avevano meno energie nervose. Oggi si giocano molto perché è l’unica non ancora sicura del play off avendo il Padova alla prossima». Gli allenamenti sono come quelli di agosto. Si sente confermato? «Non ho ancora parlato con il ds Grammatica ma devo fare il professionista fino all’ultimo giorno che sarò alla Reggiana, che sia sabato prossimo o più avanti non lo so. Io resterei volentieri ma l’ultima parola aspetta ad altri». Perché è amato dai tifosi? «Faccio di semplicità e lavoro le mie prerogative. Poi l’anno scorso siamo riusciti, tutti insieme, a dare soddisfazioni che qua mancavano da anni: perciò ben venga qualcuno che lo ricordi in un mondo dove è facile dimenticarsi subito».

Ore 13.10 – (Gazzetta di Reggio) E’ l’ultima trasferta della stagione quella che oggi, con fischio d’inizio alle ore 14.30, vedrà gli uomini di mister Alberto Colombo affrontare l’Alessandria al “Moccagatta”, in attesa dell’epilogo dell’8 maggio al Città del Tricolore quando arriverà il Bassano. Per la Reggiana le vacanze sono iniziate da tempo, da quella sconfitta di Pordenone che aveva estromesso psicologicamente prima ancora che matematicamente la squadra dai play off, quindi l’unica cosa che si può chiedere a Siega e compagni è di onorare fino alla fine la maglia, anche nel rispetto di un torneo che va chiudendosi e che vede i padroni di casa ancora in lotta per ottenere il miglior piazzamento ai nastri di partenza degli spareggi promozione. Poi, lanciando uno sguardo al passato, non si può non ricordare la sfida che regalò grandi emozioni, con tanto di permanenza in Serie B, col famoso gol di Passalacqua a San Siro del 26 giugno ’75. In tempi più moderni sono stati sempre i granata, fra le due società, a calcare i palcoscenici italiani più prestigiosi però le statistiche ci dicono che da Alessandria la Reggiana è quasi sempre tornata con le ossa rotte, solo 2 vinte e 5 pari a fronte di 13 sconfitte, ed anche nel computo totale i granata sono sotto 17 a 12 con un incredibile -30 nella differenza reti. In questo campionato balza all’occhio l’1-1 di Reggio dove l’undici dell’ex Gregucci ha strappato un punto immeritato probabilmente nel suo periodo migliore. Ecco, questo dovrà essere lo stimolo per oggi: vincere per riprendersi i punti persi all’andata contro la squadra che ha conteso al Milan l’accesso alla finale di Coppa Italia. Certo, per vincere occorre avere la squadra al meglio. Purtroppo anche stavolta gli assenti saranno tanti: Bartolomei è squalificato; Parola, Frascatore e Pazienza hanno terminato la stagione; De Biasi, Rampi e Nolè potrebbero rientrare solo col Bassano. Il tecnico, nell’emergenza cronica di questa seconda parte di stagione, ha optato per il 3-5-2 e per alcuni nuovi esperimenti, come Panizzi in difesa. Arma torna titolare e sicuramente avrà voglia di dimostrare che non è il giocatore degli ultimi mesi. Per contro, i “grigi” a loro modo delusi perché pensavano di giocarsi fino all’ultimo il primo posto col Cittadella, vantano una rosa impressionante soprattutto nel reparto avanzato: Mezavilla, Iunco, Iocolano, Fischnaller, Marras e Bocalon solo per fare qualche nome. A a vincere sicuramente, e per l’ennesima volta, saranno gli ultras granata che in barba all’inutile classifica si presenteranno ancora in massa, dimostrando tutto il loro affetto per la Reggiana. Loro ci saranno anche la prossima stagione.

Ore 12.50 – (Gazzetta di Mantova) Il Mantova gioca l’ultima gara fuori casa della stagione regolare in casa del fanalino di coda Pro Patria, ampiamente retrocesso da tempo nonostante i nomi altisonanti (su tutti quello di Fulvio Collovati), che erano transitati per un pò dallo stadio Speroni, dove oggi (per l’ultima partita casalinga della stagione) ad eccezione dei supporters virgiliani saranno presenti solamente gli inguaribili. Pro Patria-Mantova ha significato soltanto per i biancorossi di mister Luca Prina, chiamati a conquistare un obiettivo che mai è stato raggiunto in questa stagione: la seconda vittoria consecutiva, che potrebbe ridare ulteriore slancio in vista dell’aggancio al Cuneo, che ora è a tre lunghezze e che con ogni probabilità sarà l’avversario del Mantova nelle sfide salvezza, in programma domenica 21 e domenica 28 maggio. Il tecnico biancorosso ha deciso che dal 5-3-2 non ci si può staccare e, nonostante l’assenza di Trainotti, fa appello ai giocatori disponibili per poter confermare l’assetto della retroguardia: «Voglio ringraziarae Scrosta e Cristini – sottolinea – che, nonostante siano in condizioni fisiche precarie, sono disponibili e pronti a dare tutto per riuscire a centrare l’obiettivo di fare risultato anche in questo confronto». Prina sa perfettamente che una vittoria contro la Pro Patria non è impresa impossibile, però conosce i suoi atleti in manieara ottima e capisce chae sollecitare ad ogni costo il risultato potrebbe finire con il complicare il cammino di una squadra già estremamente fragile sotto il profilo psicologico: «Non dovremo avere fretta di sbloccare il risultato ma dovremo giocare secondo le nostre caratteristiche, possibilmente puntando ad avere il necessario atteggiamento di aggressività in attacco. Sarà una gara difficile, importante per darci ulteriore slancio verso un finale di stagione che per noi è determinante e che non dovremo sbagliare». L’ipotesi principale nel settore nevralgico riguarda l’inserimento dall’inizio di Zammarini mentre in avanti Marchi dovrebbe ritornare a fare coppia con Tripoli, che potrebbe nel finale di partita ottenere il cambio con don Tano Caridi: «L’infortunio recente del giocatore – spiega il mister – ci impedisce di utilizzarlo come vorremmo, credo comunque che Caridi sia ugualmente insidioso se schierato nella parte conclusiva della partita». Un altro dato che confronta il tecnico biellese è la volontà con la quale il Mantova si è allenato in settimana: «I ragazzi si applicano in modo costante, anche le modalità della preparazione stanno assumendo connotati costanti ed in virtù di questo mi auguro che questo mese che ci separa dalla conclusione della stagione sia vissuto con professionalità sempre massimale e magari anche con una certa continuità nei risultati».

Ore 12.30 – (La Provincia Pavese) Con un malinconico ottavo posto in coabitazione con la Reggiana, il Pavia si congeda questo pomeriggio (ore 14,30) al Fortunati dal proprio pubblico, che facile prevedere non certo numeroso. C’è delusione in città e anche contestazione, manifestata più di una volta nelle ultime settimane dalla Curva Sud, per prestazioni molto al di sotto delle aspettative in questo girone di ritorno. Compromessi gli obiettivi, prima della vittoria e poi dei play off, la stagione sta chiudendosi in modo negativo. L’unica cosa che si può sperare è che almeno un po’ di orgoglio possa animare i giocatori del Pavia per quest’ultima uscita casalinga per evitare una sconfitta contro una delle formazioni più in forma del campionato e con motivazioni ben diverse dagli azzurri. Per il resto formazione che non dovrebbe cambiare di molto rispetto alla trasferta di Lumezzane con il rientro probabile di Biasi in difesa e a centrocampo il ballottaggio “Gigi” Kladrubsky (per il ceko sarebbe la prima da titolare) e Alessandro Marchi. Tranne il recuperato Biasi, la lista degli indisponibili rimane lunga con i vari Ghiringhelli, Grillo, Cristini, Marino e Sforzini out come da qualche settimana. Campionato finito invece per De Silvestro, espulso a Lumezzane e squalificato per due giornate. Tra tante annunciate protagoniste del girone A che hanno fallito l’obiettivo play off a partire da Pavia e Reggiana senza dimenticare il Padova, il Pordenone è, invece, la vera sorpresa del campionato. A due giornate dal termine della stagione regolare si presenta al Fortunati al secondo posto in classifica, con i play off già guadagnati, e con l’obiettivo di difendere il secondo posto da Bassano e Alessandria che la inseguono. Dall’inizio di gennaio, dal successo dell’ultima d’andata a Gorgonzola, la squadra guidata da Bruno Tedino ha infilato otto vittorie consecutive. Anche in questo finale è reduce da quattro successi e due sconfitte, ad Alessandria e Cittadella, nelle ultime sei gare disputate. Formazione che come dicono i numeri è in formissima e con il morale alle stelle. In campo da avversari tanti ex come Matteo Mandorlini e i più recenti Alex Pederzoli e Marco Martin. Quest’ultimo in prestito da gennaio ai friuliani come il portiere di riserva Andrea De Toni: per entrambi futuro che andrà deciso a fin campionato sull’asse Pordenone-Pavia.

Ore 12.10 – (Messaggero Veneto) Tra presente e futuro. Bruno Tedino spazia a lungo raggio alla vigilia della trasferta di Pavia. Ma senza voler trascurare un match che potrebbe consentire al Pordenone di ipotecare il secondo posto e pertanto una partenza più favorevole nella griglia playoff. È proprio questo il nuovo obiettivo della truppa neroverde. E il tecnico del Pordenone non vuole sentir parlare di possibili cali di tensione, dopo la legittima gioia per aver tagliato il traguardo degli spareggi-promozione. «Sa faremo una brutta partita – dice perentorio Tedino – sarà perché loro avranno giocato meglio, non certo per nostri cali di tensione. Penso che quando si arriva dove siamo stati capaci di arrivare in questa stagione, l’allenatore non dovrebbe nemmeno motivare i giocatori. Sono già abbastanza consapevoli di stare realizzando qualcosa di storico. Ora, però, c’è bisogno di un altro sforzo, finalizzato a conquistare la migliore posizione possibile in classifica». Il tecnico neroverde elenca le insidie della prima delle ultime due tappe della regular season che ancora attendono i ramarri: «Commetteremmo un grosso errore se pensassimo di incontrare una formazione demotivata. E’ una magra consolazione rispetto a quelli che erano i loro obiettivi pre-campionato, ma in ogni caso il Pavia dovrà cercare di entrare nelle prime otto per accedere al tabellone della Tim cup. E dunque non si può permettere passi falsi. Inoltre in casa, dopo le recenti contestazioni, proveranno a chiudere in bellezza». Tedino passa quindi in rassegna le possibili avversarie play-off: «Le squadre più pericolose sono nel girone C. Penso a Cosenza, se si qualificherà, Casertana, e Lecce. La Maceratese nel B è formazione molto tecnica, mentre il Pisa fa del carattere il suo punto di forza. La più forte comunque è il Foggia: sarebbe meglio evitarlo». Non evita di rispondere a domande sul suo futuro, Tedino, con un pizzico di ironia: «Per ora non mi ha cercato nessuno, forse sanno che sono blindato a Pordenone…».

Ore 12.00 – (Messaggero Veneto) Meglio non guardarsi indietro. Perché nelle ultime tre trasferte il Pordenone non ha conquistato nemmeno un punto. Bassano, Alessandria, Cittadella: viaggi a vuoto. Ci ha pensato la spinta del Bottecchia a rimettere le cose a posto e consentire ai neroverdi di non sentire il peso di quelle sconfitte, peraltro arrivate con le squadre forse meglio attrezzate del girone. Come al Bottecchia. Oggi (alle 14.30) il calore di casa non ci sarà. Ma lo stadio di Pavia dovrà assumere, almeno nell’immaginario neroverde, le tanto confortanti sembianze dello stadio cittadino: troppo importante riuscire a passare in terra lombarda. Significherebbe blindare il secondo posto, senza bisogno di attendere i risultati delle rivali Bassano e Alessandria, impegnate in casa rispettivamente con Padova e Reggiana. Motivazioni. È la madre di tutte le motivazioni. Poi ci sono quelle di contorno. All’andata il Pavia passò (2-0) al Bottecchia: è stata sinora l’unica squadra, con il Cittadella, a violare il fortino dei ramarri. Non le è bastato quell’exploit per raddrizzare una stagione condotta al di sotto delle aspettative. Ma rimane una formazione da prendere con le pinze. E pazienza se ha cambiato per tre volte timoniere (Marcolini, Brini e ora Rossini) senza trovare la giusta rotta. Gli ex. Nelle fila neroverdi, inoltre, ci sono due ex desiderosi di farsi rimpiangere: Pederzoli e Martin. Giocatori, in particolare il primo, che hanno costruito la magnifica annata del Pordenone e che oggi si presenteranno al cospetto dei loro ex tifosi con le vesti di chi avrebbe meritato maggiore considerazione. Un’ulteriore riprova di certo non guasterebbe. Formazione. Ingegneri recupera e sarà al suo posto in difesa. Nulla da fare, invece, per Filippini: sarà ballottaggio tra Martignago e Cattaneo, tanto invocato dal popolo neroverde. Per il resto, si dovrebbe vedere la stessa formazione che ha battuto il Cuneo. Occhio di riguardo, magari a partita in corso, per i diffidati Mandorlini, Pasa e Buratto. Novità. Per chi non può affrontare la trasferta, gara trasmessa in tv al De Marchi. Altra occasione per festeggiare i playoff, nel corso dei quali, novità dell’ultima ora, le partecipanti potranno utilizzare maglie personalizzate col nome dei giocatori.

Ore 11.40 – (Gazzettino) Oggi è il giorno del Cittadella. Dopo avere conquistato la promozione in serie B, la squadra di Roberto Venturato, nell’ultima gara di Lega Pro davanti ai propri tifosi, festeggerà a dovere la vittoria in campionato. La partita con la Cremonese passa quasi in secondo piano – ma non ditelo all’allenatore sennò si arrabbia – perché gli occhi di tutti sono puntati sull’evento di piazza Pierobon che comincerà alle 17.30, scandito dalla banda “Ciro Bianchi” che aprirà il corteo composto dalle giovanili del Cittadella, dai giocatori della prima squadra, i tecnici e la dirigenza granata al gran completo.
Sul palco allestito per l’occasione, Stefano Albertin e Pierluigi Basso coordineranno la festa con gli interventi del sindaco Pierobon e l’assessore allo sport Pozzato, del presidente Gabrielli e del diggì Marchetti. Sarà quindi la volta del tecnico Venturato e di qualche giocatore. A concludere l’evento un fornito buffet offerto da Brunello salumi, Astoria vini, Acqua Vera, Bar Stadio Cittadella, Caseificio Piave, pizzeria La Cittadella, pizzeria Marechiaro, Pizzeria Torre di Malta. Alle 14.30 la partita con la Cremonese al Tombolato: per tutti gli abbonati e per chi acquisterà il biglietto di qualsiasi settore dello stadio (tribuna est a 10 euro, scontata a 1 euro per gli under 14) sarà data in omaggio la maglia celebrativa della promozione. Buona la prevendita, con quasi 700 tagliandi venduti a ieri sera. Festa sì, ma Venturato vuole onorare il campionato sino alla fine: «C’è da essere contenti per i risultati acquisiti, ma non mi piace parlare di congedo perché si tratta di una gara ufficiale, contro una squadra di blasone. È doveroso, quindi, interpretare la partita nel verso giusto, come sempre. La Cremonese ha una buona difesa, e in mezzo al campo a gennaio è migliorata molto. In attacco, poi, è arrivato un giocatore di spessore come Sansovini. Poi c’è Brighenti, il cannoniere del girone. Ci sono tutti i presupposti per assistere a un grande match». Cremona è la città dove vive Venturato, il quale è stato anche allenatore della squadra grigiorossa: una sfida nella sfida. «Ho lavorato due anni e mezzo, ho sfiorato due volte la promozione, penso di avere fatto bene e di avere lasciato un buon ricordo, anche se è mancata la ciliegina sulla torta rappresentata dalla vittoria in campionato. La Cremonese ha grande blasone, e tutti i mezzi per puntare al salto di categoria, ma rappresenta il mio passato, ora sono a Cittadella». Come si immagina la festa di oggi? «Mi aspetto che ci sia grande entusiasmo da parte di tutti i tifosi verso una squadra che ha disputato un super campionato. Anche contro la Cremonese vorrei una grande spinta da parte del nostro pubblico, poi festeggeremo tutti assieme in piazza». Quanto alla formazione, Venturato ha le idee chiare: «Scenderà in campo il migliore undici possibile, vogliamo arrivare alla Supercoppa in condizioni ottimali». In difesa rientrerà Scaglia, a centrocampo Schenetti, Lora, Paolucci e Zaccagni sono in lizza per due maglie.

Ore 11.30 – (Mattino di Padova) Perché la festa sia davvero tale, occorre prima passare dal Tombolato. Alle 17.30 giocatori e staff raggiungeranno piazza Pierobon, per celebrare assieme ai tifosi la straordinaria cavalcata che ha riportato il Cittadella in Serie B dopo una sola stagione di “purgatorio”. Prima di stappare il prosecco, però, bisogna pensare all’ultimo impegno casalingo della stagione, contro la Cremonese. «Mi aspetto che già allo stadio ci sia entusiasmo, perché questo gruppo merita un grande applauso», sottolinea Roberto Venturato, presentando la partita. «È chiaro che siamo contenti, ma in campo si va con la determinazione che merita ogni gara ufficiale, perché è importante finire la stagione al meglio. Per questo schiereremo la formazione più competitiva possibile». Passato e futuro. Per il tecnico granata non è una partita qualsiasi: «Cremona è la mia città e lì ho lavorato per due stagioni e mezzo, arrivando in finale ai playoff due volte e raggiungendo una finale di Coppa Italia. È mancata la vittoria, ma nel calcio vince sempre e solo una squadra, per cui, anche se non ci sono stati trofei, ho solo ricordi positivi della mia esperienza e sono sereno con la coscienza. A livello professionale Cremona è il mio passato, ora guardo avanti». E allora alziamo lo sguardo: in settimana il presidente Gabrielli l’ha elogiata e praticamente confermata per la prossima stagione. Quando vi troverete per discutere del futuro? «Avremo il tempo per parlarne, ora è eticamente corretto rimanere con la testa sul campionato, che sarà subito seguito dalla pool scudetto, a cui teniamo molto». Umori opposti. Se in casa granata si sorride, nelle file grigiorosse l’umore è ovviamente diverso: assieme alla Reggiana la Cremonese è probabilmente stata la rivale che più ha deluso rispetto alle attese. Oggi gli uomini di Rossitto – subentrato a campionato in corso a Pea e destinato ad essere a sua volta sostituito da Toscano nella prossima stagione – non hanno obiettivi di classifica, se non quello di superare i 50 punti colti l’anno scorso e di aiutare Brighenti, a quota 16 gol, a vincere la classifica dei marcatori. Al Tombolato si presenteranno senza il terzino Gambaretti, squalificato, ma con i rientranti Pesce e Bianchi in mediana. «La Cremonese conta su un reparto difensivo solido, su un centrocampo di qualità e, davanti, su un elemento in grado di fare la differenza come Sansovini, unito a Brighenti, che è l’attaccante che ha realizzato più gol nel nostro girone: serviranno l’attenzione e il rispetto di sempre», chiosa Venturato. Festa per 2.000. Terminata la gara, la squadra al completo si sposterà in piazza Pierobon per la festa organizzata dalla società assieme all’amministrazione comunale e al Centro coordinamento club granata. Ad introdurre i protagonisti della cavalcata Pierluigi Basso e Stefano Albertin. A sfilare anche i ragazzi del settore giovanile (i tesserati sono 350) non impegnati in campo. Ricco il buffet offerto ai presenti (almeno 2.000 le persone attese) grazie all’apporto di Brunello Salumi, Astoria Vini e Acqua Vera, del bar Stadio, del caseificio Piave di Cittadella e delle pizzerie Marechiaro e La Torre di Malta.

Ore 11.20 – (Corriere del Veneto) Passerella e festeggiamenti. L’ultima della stagione regolare al «Tombolato» per il Cittadella già promosso in Serie B diventa un’occasione ghiotta di chiamare a raccolta il pubblico in un party a tinte granata che proseguirà anche dopo il match. Avversario la Cremonese, ex squadra di mister Venturato, che ha fallito i rosei pronostici settembrini. Una partita che ha poco da dire a livello di obiettivi, coi grigio-rossi a metà classifica già scesi dal treno playoff. «Brutto chiamarla gara di congedo – spiega il tecnico – anche perché poi avremo una poule scudetto a cui teniamo. Metterò in campo l’undici più competitivo, ho rispetto per tutti i miei giocatori, quando si affrontano partite ufficiali bisogna interpretarle con lo spirito giusto». Il mister del ritorno in B sogna un pomeriggio da favola. I supporter dopo il match si troveranno alle 17.30 in piazza Pierobon per la festa. Col presidente e tutta la famiglia Gabrielli, la squadra, l’intero staff granata, il vice sindaco Luca Pierobon e l’assessore allo Sport Francesco Pozzato, si celebrerà la promozione tra i Cadetti. Un nuovo campionato che il dg Marchetti sta già programmando dietro le quinte e che dovrebbe vedere ancora Venturato alla guida del Citta. «Avremo tempo per discutere il futuro – spiega il mister – Intanto c’è da finire l’anno al meglio. Mi aspetto l’entusiasmo giusto per questi festeggiamenti, la squadra merita un grande applauso». Soliti ballottaggi per il tecnico, che in difesa potrebbe schierare di nuovo Pascali e Scaglia, con Schenetti che rientra a centrocampo. Davanti Jallow e Litteri, torna in panchina Bonazzoli.

Ore 11.00 – (Giornale di Vicenza) Capitan Bizzotto squalificato e out assieme al lungodegente Germinale, a Barison il cui stiramento muscolare lo tiene in forte dubbio pure per Reggio Emilia e si punta a recuperarlo a pieno regime in proiezione playout. Niente da fare pure per Voltan, frenato dal riacutizzarsi del malanno tra tibia e polpaccio che lo tiene fuori ormai da 20 giorni e che l’ha costretto a rallentare ulteriormente. Anche per lui ormai si lavora per riaverlo al 100% in tempo per gli spareggi. Così Sottili in retrovia è in piena emergenza e con due centrali entrambi out, accanto al veterano Martinelli schiererà uno tra Soprano e D’Ambrosio col primo favorito. Qualora toccasse al ragazzo trevigiano (per lui sarebbe il debutto assoluto in giallorosso) in quel caso D’Ambrosio giocherebbe sulla fascia destra col numero 2. Se invece fosse quest’ultimo il prescelto a fare coppia con Martinelli, ecco che toccherebbe a Toninelli il ruolo di terzino destro. Inoltre a centrocampo Sottili pare orientato a riproporre Cenetti dall’inizio dando un turno di riposo a Davì. Ma solo oggi all’ora di pranzo il tecnico scioglierà ogni dubbio di formazione con Stevanin confermato col 3 al posto di Semenzato.

Ore 10.50 – (Giornale di Vicenza) Il sabato del villaggio virtussino nuota nello scetticismo dei 3 ko nelle ultime 5 che hanno annacquato il formidabile traguardo playoff. Ma il derby col Padova è ideale per riaccendere la miccia.Sottili fa la conta di quelli non arruolabili (Bizzotto, Barison, Voltan e Germinale) e attua un rimpastino difensiva con una terza linea totalmente inedita lasciando rifiatare anche qualcuno in mezzo. “Noi tiriamo a vincere, questo sia chiaro – la fa breve il Sottilone – tuttavia non dimentico che ai playoff ci siamo già aritmeticamente e devo ragionare anche in prospettiva. Vale a dire che mentre stavolta il diffidato Misuraca lo schiero dall’inizio, domenica prossima a Reggio Emilia farò altre valutazioni: gli ammaccati o quelli a rischio squalifica li lascio fuori perchè non possiamo andare a pericolare negli spareggi. Insomma, saranno settimane di gestione oculata, fermo restando che vogliamo prenderci il derby contro una formazione che ha il nostro stesso obiettivo. Quanto al secondo posto ci teniamo da morire ma in qualunque caso non ne faremo una malattia. Poichè ciò che preme per davvero è approdare al tabellone promozione con la testa e le gambe giuste, a prescindere che si giochi in casa o fuori. E vi garantisco che noi ci saremo eccome, potremo uscire subito ai quarti come arrivare in finale ma lo faremo dopo prestazioni gagliarde. E sapete perchè? Perchè siamo pronti, vedo la squadra viva e in condizione, sicchè scommetto sui miei. Eppoi la storia è piena di club che partendo da dietro sono giunti in fondo”. Ribadisce un concetto. “Avverto troppa perplessità, in giro. Oh, la scorsa estate ci si doveva salvare, siamo ai playoff, viviamoli col sorriso e con voglia, eh?”.PADOVA RIDISEGNATO? Per gran parte della settimana l’ex Bepi Pillon ha modellato il suo Padova su un inedito 4-3-3, lui che è stato da sempre un integralista della prima ora del 4-4-2. Normale, il Padova può soltanto vincere per stare in corsa verso un lontano treno degli spareggi ed è esigenza più che sufficiente per affidarsi al tridente. Nella rifinitura di ieri, però, il timoniere del vecchio Biancoscudo ha ripristinato l’adorato 4-4-2, con il pistolero Altinier (14 revolverate a bersaglio sinora per lui) al centro dell’attacco e l’immarcescibile Neto Pereira, brasiliano tutto lampi e tuoni, puntualmente lì a spalleggiarlo. Quindi, cascata di complimenti sinceri di Pillon verso il Bassano. Autentici poiché espressi anche all’andata sotto Natale. “Giocano il miglior calcio del campionato – il pensiero del Bepi – noi però dovremo giocare liberi di testa ma con molta più voglia e cattiveria dell’ultima uscita. Provare a vincere con raziocinio, perchè se ti scopri col Bassano, è finita”. Peralto pure lui 23 anni fa in D regalò qui su queste zolle football avvincente e quasi sempre vincente, proprio col canonico 4-4-2, segno che più i moduli per i patiti del Subbuteo, contano di più mentalità, atteggiamento ed interpreti.MEZZOGIONO DI FUOCO: Alle 12 di oggi e non un minuto di più. E’ la scadenza della singolare e intrigante iniziativa lanciata da Veneto Gas&Power, azienda del territorio e tra i partner di punta del Bassano che ha lanciato la votazione del giocatore preferito del Bassano attraverso i social e specificatamente Facebook. Il popolo tifoso può esprimere la sua preferenza tramite un clic sul web sino a mezzodì e il più acclamato verrà premiato direttamente in campo questo pomeriggio un minuto prima del via. Sarà un’incoronazione fatalmente figlia di una platea più di under 50 che altro, visto l’esclusivo accesso sulla rete, tuttavia sarà significativa delle simpatie della piazza verso i propri pupilli.I NOMI SULLE MAGLIE: Anticipando una novità che sarà introdotta dalla prossima stagione in Lega Pro (i nomi sulle maglie e i numeri personalizzati come in serie A per mere ragioni di merchandising), almeno riguardo i nomi compariranno già da questi playoff a maggio. Quindi dagli spareggi in poi onori e oneri avranno sempre un padre certo e inequivocabile. Nessuno agli occhi dello spettatore da stadio o da poltrona, senza dunque distinta delle formazioni in tasca, potrà più esporsi a figuracce confidando nell’anonimato. Il rischio del pubblico ludibrio solleciterà forse performance all’altezza.

Ore 10.30 – Probabile formazione Padova (Gazzettino): Favaro; Dionisi, Sbraga, Diniz, Anastasio; Ilari, Mazzocco, De Risio, Finocchio; Neto Pereira, Altinier.

Ore 10.20 – (Gazzettino) Che reazione si aspetta dai biancoscudati? «Mi auguro che ci sia una prestazione positiva sul piano agonistico e della prestazione, poi nel calcio può uscire qualsiasi risultato. Ma voglio vedere un atteggiamento diverso rispetto alle ultime gare, una squadra che gioca a briglia sciolte per cercare la vittoria». La matematica vi dà ancora qualche timida speranza. «Noi dobbiamo sempre crederci, e come ho sempre dichiarato dobbiamo guardare più a noi stessi. Agli altri può sempre succedere un capitombolo, e con la Giana purtroppo non ci siamo fatti trovare pronti. Però non dobbiamo dimenticare tutto quello che abbiamo fatto, vale a dire guardare da dove siamo partiti e dove siamo arrivati giocandoci la possibilità dei play off fino alla penultima giornata. Il che significa che, al di là dell’ultima partita, la squadra ha fatto cose importanti. Martedì l’ho ripresa perché in quel momento mi sembrava giusto così, però non è in discussione quello che il gruppo ha fatto». Passando alla formazione, dopo avere provato giovedì un insolito 4-3-3, ieri nella rifinitura si è tornati al consueto 4-4-2. «Devo pensare se mantenere le certezze di quello che abbiamo sempre fatto, o se andare su un sistema nuovo. L’ho provato perché per fare le cose bisogna testarle». La sensazione è che almeno in partenza Pillon andrà sul sicuro proponendo il modulo già ampiamente rodato, anche se non mancheranno alcune novità negli interpreti. In mezzo al campo sono in pole position Mazzocco e De Risio, quest’ultimo al rientro da un infortunio, mentre in difesa per rimpiazzare gli squalificati Fabiano e Favalli ci saranno Dionisi e Anastasio, sui quali il tecnico si sofferma: «Si sono allenati sempre bene. Speriamo che Dionisi duri il più possibile perché stato fuori parecchio tempo».

Ore 10.10 – (Gazzettino) Il Padova si aggrappa all’ultimo barlume di speranza per centrare i play off, anche se obiettivamente la strada è quasi proibitiva. Non solo è necessario raccogliere bottino pieno nell’ultima trasferta con il Bassano, ma anche incrociare le dita che l’Alessandria perda a domicilio con la Reggiana (priva di obiettivi) per poi giocarsi tutto nello scontro diretto con i piemontesi. Comunque vada, una cosa è sicura. Dopo l’inaspettato flop interno con la Giana Erminio che ha compromesso la rincorsa agli spareggi promozione, e al quale è seguita martedì la strigliata di Pillon ai giocatori, c’è tutta la volontà di terminare la stagione a testa alta. E le parole del tecnico sono eloquenti: «Voglio vedere l’aggressività e la determinazione che non si è vista nell’ultima partita. Affrontiamo la squadra che gioca il miglior calcio del campionato e bisogna fare a loro i complimenti perché fanno un bel gioco offensivo e hanno elementi di grande qualità. Sono da prendere con le molle, ma noi abbiamo l’obbligo di andare a fare la nostra gara mettendo in campo le nostre qualità per cercare di fare bene». Bassano molto abile nella fase propositiva, che però concede qualcosa dietro. «Sì, ma è squadra che attacca molto bene con tanti giocatori, e quindi bisogna restare compatti ed equilibrati». A inizio settimana lei ha parlato a muso duro ai giocatori. «Sono cose che rimangono tra me e loro, anche se qualche spiffero è uscito fuori. Situazioni che possono capitare nell’arco di una stagione. Sono una persona che se deve dire qualcosa a qualcuno la dice perché non riesco a stare zitto».

Ore 09.50 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Favaro; Dionisi, Sbraga, Diniz, Anastasio; Ilari, Mazzocco, De Risio, Finocchio; Neto Pereira, Altinier.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «Non verrò mai a svelare cosa ho detto loro, è giusto che resti tra me e i giocatori, ma ho ritenuto giusto riprenderli perché domenica scorsa non abbiamo fatto il nostro, non siamo stati pronti ad approfittare del pareggio a Bolzano dell’Alessandria. Ma non dimentichiamo da dove siamo partiti: al di là dell’ultima prestazione, questa squadra ha fatto cose importanti e positive». Adesso cosa si aspetta da loro? «Mi auguro che ci sia una risposta positiva, sul piano agonistico e della prestazione. Poi si può vincere o perdere, ma non voglio vedere l’atteggiamento delle ultime partite: voglio aggressività, una squadra convinta e che giochi a briglie sciolte, senza pensare ad altre cose se non a vincere». Sta pensando di cambiare modulo? «Ho una notte per pensarci. In settimana ho provato il 4-3-3 sia per le caratteristiche dell’avversario sia per la condizione di qualche mio giocatore. Devo decidere se mantenere le certezze della squadra, o virare su un nuovo sistema». Dionisi e Anastasio sono pronti? «Devono esserlo, perché dietro siamo contati. L’unico dubbio è la tenuta di Dionisi, che non gioca da diverso tempo: spero che… duri il più possibile». Il punto debole del Bassano è che concede qualcosa in fase difensiva… «Concedono, è vero, ma prima di tutto fanno molto bene la fase offensiva. Starà a noi cercare di essere molto equilibrati e compatti, non possiamo disunirci di fronte a questa squadra». Trasferta per 300? La formazione di Sottili insegue il sorpasso al Pordenone e l’aggancio al secondo posto, distante un punto: problemi in difesa, dove mancheranno lo squalificato Bizzotto e l’ex Primavera biancoscudato Barison. Nonostante il risultato conti poco o nulla, sono attesi circa 300 tifosi biancoscudati al “Mercante”.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Per l’orgoglio, e pure per mantenere quel quinto posto che, comunque vada a finire, è un ottimo piazzamento per una società nata nemmeno da due anni. Oggi pomeriggio il Padova affronta l’ultima trasferta di campionato: dopo la sconfitta interna contro la Giana Erminio, che ha praticamente estromesso i biancoscudati dalla lotta playoff (l’unica speranza sono i tre punti e la contemporanea sconfitta interna dell’Alessandria con la Reggiana, evento quantomai improbabile), la squadra di Pillon va a far visita al Bassano. E contro la potenza offensiva della formazione giallorossa, terza in classifica, Bepi Pillon medita un undici a sorpresa: la difesa, orfana degli squalificati Favalli e Fabiano, sarà completata da Dionisi e Anastasio, ma a dispetto del classico 4-4-2 potremmo vedere un inedito 4-3-3, con il capocannoniere Altinier inizialmente in panchina e Ilari e Petrilli a supporto di Neto Pereira, pronti a rientrare per comporre un roccioso centrocampo a cinque. È solo un’idea, che negli ultimi due giorni di allenamenti ha preso però piede nella mente del tecnico di Preganziol. «Ci rimangono due partite importanti, e il Padova deve uscirne a testa alta», le sue parole alla vigilia. «Voglio vedere la determinazione che non ho visto nelle ultime uscite. Affrontiamo la squadra che, secondo me, gioca il miglior calcio di tutto il girone e per questo voglio un Padova cattivo, che faccia la sua partita cercando di sfruttare le proprie qualità». Dopo la sconfitta con la Giana c’è stato un duro confronto tra lei e la squadra. «Sì, perché io sono fatto così: quando devo dire qualcosa, non riesco a tenermela dentro».

Ore 09.00 – Probabile formazione Padova (Corriere del Veneto): Favaro; Dionisi, Sbraga, Diniz, Anastasio; Ilari, Mazzocco, De Risio, Finocchio; Neto Pereira, Altinier.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Vincere per respingere le critiche al mittente. Il Padova affronta oggi un inedito derby a Bassano in una gara che segnerà il destino del campionato. Un solo risultato terrebbe ancora legati i biancoscudati a una flebile speranza di playoff: superando al «Mercante» i giallorossi e sperando in un improbabile passo falso dell’Alessandria in casa contro la Reggiana, si deciderebbe tutto all’«Euganeo» tra due domeniche proprio contro i piemontesi. Non serve riprendere i libri di algebra per fare due conti e accorgersi che le chance sono ridotte al lumicino. Se il Padova non dovesse vincere è automaticamente fuori dalla corsa playoff indipendentemente dal risultato dei «grigi». Se poi anche Ilari e compagni conquistassero il bottino pieno, dovrebbero attendere notizie positive da Alessandria dove solo una vittoria della Reggiana scombinerebbe un destino già scritto. Lasquadra e mister Pillon per 90 minuti tenteranno di accantonare le polemiche settimanali, dimenticando le voci sul futuro. «Voglio vedere la grinta e la determinazione mancate nelle ultime partite – spiega il baffo di Preganziol – sfidiamo la squadra che esprime il miglior calcio. Sarà una bella partita, voglio i ragazzi cattivi e che giochino a briglie sciolte». Per contrastare i virtussini, il tecnico biancoscudato ha provato anche il 4-3-3. Una soluzione alternativa al classico 4-4-2, magari da sfruttare a gara in corso. «Può essere che lo utilizzi dall’inizio o a durante il match. Vedremo» chiosa Pillon. In realtà, tutto fa presagire che si inizierà col solito 4-4-2. In difesa, squalificati Favalli e Fabiano, troveranno spazio Anastasio e Dionisi sulle fasce, con Sbraga e Diniz centrali. A centrocampo, Mazzocco e De Risio, sugli esterni Finocchio e Ilari, con Neto Pereira e Altinier terminali offensivi. Il Bassano, che dovrà fare a meno di capitan Bizzotto, è già sicuro di un posto nei playoff e punta alla seconda piazza da strappare a Pordenone e Alessandria. Al «Mercante» saranno circa 500 i supporters biancoscudati, molti dei quali si muoveranno in scooter. Le biglietterie dello stadio apriranno due ore prima del match, per il tagliando necessaria la «tessera del tifoso».

Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Cittadella 72, Pordenone 59, Bassano 58, Alessandria 57, Padova 51, Cremonese e FeralpiSalò 49, Pavia e Reggiana 48, SudTirol 44, Giana Erminio 41, Renate 39, Lumezzane 38, Pro Piacenza 35, Cuneo 33, Mantova 30, AlbinoLeffe 19, Pro Patria 7 (-3 punti di penalizzazione).

Ore 08.20 – Lega Pro girone A, i risultati della trentaduesima giornata: Cremonese-Pro Patria 2-0 (Brighenti (Cr) al 33′ pt, Scarsella (Cr) al 27′ st), FeralpiSalò-Cittadella 1-2 (Lora (Ci) al 11′ st e al 24′ st, aut. Lora (Fs) al 37′ st),Lumezzane-Pavia 3-2 (Varas (Lu) al 7′ pt, aut. Marchi (Lu) al 16′ pt, Bacio Terracino (Lu) al 21′ pt, Malomo (Pv) al 36′ pt, Carraro (Pv) al 25′ st), Mantova-Pro Piacenza 1-0 (Marchi (Mn) su rigore al 44′ st), Pordenone-Cuneo 2-1 (Strizzolo (Pn) al 8′ pt, D’Iglio (Cn) al 10′ pt, Mandorlini (Pn) al 39′ st), Reggiana-AlbinoLeffe 2-1 (Letizia (Re) su rigore al 22′ pt e al 26′ st, Checcucci (Al) al 46′ st), Renate-Bassano 1-0 (Napoli (Re) al 33′ st), SudTirol-Alessandria 1-1 (Fink (St) al 39′ pt, Vitofrancesco (Al) al 43′ pt).

Ore 08.10 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.00 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Box Uomo, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 29 aprile: rifinitura per i Biancoscudati, mister Pillon prova tanto il 4-4-2 quanto il 4-3-3.




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