Cittadella in B, Iori: “Sono capitano di un gruppo splendido, affiatato ed unito. E’ la vittoria di tutti…”

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«Avessimo avuto gente come Iori e Pascali nell’ultimo campionato di serie B, forse il Cittadella non sarebbe retrocesso». Quante volte abbiamo sentito queste parole, pronunciate una volta da Foscarini, l’altra da Marchetti. Entrambi i giocatori sono arrivati con una stagione di ritardo, e hanno contribuito in maniera evidente al ritorno della società tra i cadetti: l’anno di purgatorio in Lega Pro si è rivelato trionfale, il Cittadella ha stabilito anche il record di vittorie consecutive nella categoria. «Sono stato davvero molto vicino al ritorno in maglia granata nel gennaio di un anno fa. C’era l’accordo tra le parti, poi però il Pisa non se l’è sentita di privarsi di me. Anche nelle ultimissime ore di mercato sembrava che il trasferimento fosse nuovamente fattibile, invece non si è concretizzato. Non ero vicinissimo al Cittadella, ero quasi arrivato», ricorda oggi Manuel Iori, diventato subito capitano del gruppo. «Di un gruppo splendido, affiatato, unito. È riduttivo parlare del singolo giocatore, perché tutti sono stati importanti nel progetto. Poi c’è chi ha più carisma, più esperienza, ma ognuno ha offerto il proprio contributo». Anche chi non è stato protagonista sul campo, e Manuel Iori ci tiene a ricordarli: «I massaggiatori Giovanni e Nicola, i magazzinieri Antonio e Clara, gli addetti al campo Angelo e Mariano, Beppe che segue la prima squadra, poi quelli che lavorano in segreteria, Davide e Federico: sono persone che vengono citate poco o niente ma darebbero tutto per noi calciatori». Si è formato un gruppo vincente, quindi, ma la rosa così com’è sarebbe attrezzata per la serie B? «Potrebbe disputare un buon campionato anche l’anno prossimo, pur confrontandoci con una categoria di altro livello. Il Cittadella di adesso ha ottimi valori così com’è strutturato, e fossi io a decidere terrei tutti, ma non sarà possibile. Le dinamiche di mercato inevitabilmente cambieranno il volto della squadra». Quand’è che Iori ha intuito che la squadra avrebbe vinto il campionato? «Indico tre, quattro partite davvero significative: quella in trasferta con la Giana Erminio, dove si è vista una squadra tosta, la stessa ammirata nel derby di Padova. Alessandria, poi, ha restituito l’immagine e la convinzione che il Cittadella era davvero forte. Nell’andata invece la vittoria di Pavia ha dato fiducia nei nostri mezzi, a Pordenone invece abbiamo espresso un grande calcio». Oltre che leader in campo, Iori ha anche realizzato 5 gol, due in meno del record personale ottenuto sempre in maglia granata: «Quello con il Pavia, a tempo scaduto, lo ricordo con più piacere. Ho fatto due gol di testa, altri ne ho sfiorati: a pensarci bene ho sprecato anni a calciare punizioni e angoli, potevo diventare un piccolo bomber…». Il Leicester ha vinto in Inghilterra, il Crotone è salito in serie A: il Cittadella potrebbe scrivere una favola del genere? «Dobbiamo progettare bene l’annata in serie B e restare sempre umili. Non eravamo tra i favoriti nemmeno quest’anno in Lega Pro: vedremo cosa ci riserverà il prossimo campionato».

(Fonte: Gazzettino)




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