Live 24! Padova, ufficiale il divorzio con De Poli: al suo posto pronto Zamuner

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Ore 23.40 – (Il Piccolo) Meno dieci giorni alla partita decisiva della stagione alabardata (al Rocco si giocherà domenica 22 maggio), il playout salvezza dal quale uscirà il verdetto finale per l’Unione dopo un’annata soffertissima. È il momento giusto per un check-up parallelo di Triestina e Liventina, vedendo pregi e difetti delle due squadre emersi nella regular season, ma anche per capire come stanno adesso secondo il termometro dell’ultimo periodo. Ne esce un quadro dove gli alabardati sono lievemente favoriti, un piccolo vantaggio che sommato a quello dei due risultati su tre a disposizione fanno ben sperare, anche se ha ragione Bordin ad avvertire che si tratta di una partita secca, dove bisogna fare attenzioni ai minimi particolari. Condizione A vedere il finale di stagione delle due squadre, è una bella gara a chi ha fatto peggio. Entrambe, nelle ultime nove partite, hanno raccolto appena 7 punti, anche se la squadra di Motta di Livenza ha chiuso ancora peggio avendo fatto un solo punto nelle ultime cinque partite (gli alabardati ne hanno fatti 3). Entrambe non vincono dal 3 aprile, però guardando a cosa è successo da gennaio in poi, va detto che la Triestina vanta un cammino quasi speculare tra andata e ritorno, visto che ha raccolto 19 punti nella prima parte di campionato e 20 nella seconda, mentre la Liventina è apparsa in caduta libera visto che ai 25 punti raccolti nel girone di andata hanno fatto seguito gli appena 14 guadagnati nel ritorno. In sostanza, condizione poco positiva per entrambe, ma la Triestina sembra stare un po’ meglio. Fattore campo La Triestina in pratica ha avuto lo stesso rendimento in casa e in trasferta: al Rocco ha ottenuto 20 punti, fuori dalle mura amiche 19. Occhio però che gli alabardati, a fronte di 5 vittorie e 5 pareggi, al Rocco sono capitolati ben 9 volte: un dato non certo rassicurante in vista dello spareggio. Ma a rincuorare c’è lo scarso rendimento esterno della Liventina, che in trasferta ha raccolto solamente 14 dei 39 punti totali (25 in casa) e ha vinto appena 3 volte. Insomma, fuori casa i veneti sembrano ancora più deboli e anche questo dato regala punti alla causa alabardata. Attacco Qui la bilancia pende dalla parte della Liventina, che ha realizzato 45 gol contro i 40 degli alabardati. Non solo per il dato complessivo, ma anche perché i veneti possono vantare quel bomber che è sempre mancato quest’anno alla Triestina, ovvero Marco Vianello, capace di andare a segno addirittura 17 volte: ovvio che il sorvegliato speciale il 22 maggio dovrà essere lui. Difesa In questo settore invece ha fatto meglio la Triestina, che ha chiuso con 57 reti al passivo contro le 62 degli avversari. Un fattore questo molto importante in una partita da non perdere, ma come si può notare la differenza reti è assolutamente identica (-15), a dimostrare che con ogni probabilità sarà una sfida molto equilibrata. Scontri diretti È proprio il vantaggio degli scontri diretti a dare la possibilità all’Unione di giocare in casa. Però non è un dato molto indicativo: la Triestina che lo scorso settembre superò 2-0 la Liventina era praticamente un’altra squadra, comunque lo 0-0 colto a Motta di Livenza è buono considerato che la formazione era quella attuale ma senza gli ultimi rinforzi portati da Milanese.

Ore 23.20 – (Corriere delle Alpi) Saranno playoff decisivi. La formula adottata quest’anno sarà molto più breve rispetto alle precedenti, ma potrebbe risultare decisiva per le squadre che vogliono provare a salire in Lega Pro attraverso gli spareggi. Il prossimo anno la terza serie verrà portata a 60 squadre e quindi con molta probabilità almeno tre formazioni verranno prese dalla D. I playoff non avranno fasi nazionali ma saranno solo quelli di girone, si giocheranno in soli due turni e le nove squadre vincitrici verranno messe in un’unica classifica dove peserà il coefficiente punti di ogni singolo team. In questo mini girone da 36 squadre il Belluno viaggia con la media di 1.76 punti a partita. I gialloblù hanno quindi un valore che supera il punto e mezzo ma che non raggiunge i due, e che non lascia molte possibilità di sperare ad una storica promozione in Lega Pro. La graduatoria infatti vede il Belluno al 25° posto, anche se sognare non costa nulla. Il Venezia su Pellicanò. La squadra della laguna ha messo gli occhi sul difensore bellunese che il prossimo anno non sarà più fuoriquota e. L’operazione sarebbe facilitata dal fatto che il 30 giugno, il cartellino tornerà in mano al giocatore. Il direttore sportivo del Venezia Giorgio Perinetti non si sbottona, ma conferma di aver visionato il ragazzo. «Lo abbiamo visto quando abbiamo affrontato il Belluno ed è un giocatore interessante – commenta il dirigente del Venezia – al momento, però, non voglio aggiungere altro, siamo concentrati sul finale di stagione e non sarebbe corretto verso la rosa attuale parlare di altri giocatori. La prossima stagione? La società è ambiziosa e vogliamo crescere». Vecchiato allena gli Allievi Elite. Il tecnico Stefano Sommacal è stato bloccato dall’influenza e il tecnico della prima squadra ha preso il suo posto mercoledì pomeriggio. Vecchiato ha poi diretto il secondo allenamento settimanale del Belluno. Assenti per infortunio Marco Farinazzo e Marco Duravia. In vista dei playoff con l’Este non ci sarà, oltre a loro, anche Antonio Acampora, espulso per doppia ammonizione l’ultima giornata di campionato vinta per 2-1, in casa, contro la Liventina. Stefano Mosca invece è tornato ad allenarsi dopo il giorno “libero” per la nascita della sua primogenita Letizia. Il terzino agordino è perfettamente recuperato dall’infortunio alla caviglia e domenica non mancherà.

Ore 23.00 – (La Provincia Pavese) Appuntamento alle 18,30 questo pomeriggio in Piazza della Vittoria,8 per l’inaugurazione di Casa Pavia, il nuovo spazio voluto dalla proprietà azzurra dedicato alla tifoseria azzurra e alla città dove trovare dal merchandising a prodotti del territorio. Annunciata la presenza delle autorità cittadine oltre che di dirigenti azzurri e la Prima squadra del Pavia. Se questo è l’appuntamento ufficiale di questo fine settimana, quelli sportiva saranno le gare al Fortunati delle squadre giovanili, Berretti domani con la Cremonese e Allievi Nazionali domenica con il Cosenza. E mercoledì il direttore generale azzurro Nicola Bignotti ha preannunciato alcune novità per la prossima stagione. Tra queste un nuovo sponsor tecnico non svelando il nome del nuovo fornitore del materiale sportivo dell’A.C.Pavia. In queste ore è trapelato che la ditta che dovrebbe incaricarsi di vestire le squadre azzurre sarebbe la Maps Sport con sede a Bassano Bresciano, ma di proprietà di un imprenditore italo-cinese. E la cosa potrebbe non essere un caso vista la proprietà cinese della società. Nel calcio italiano la Maps è fornitrice dalla Torres in serie D e nel calcio femminile, mentre in Europa il nuovo partner tecnico del Pavia veste, invece, i belgi del Charleroi che hanno partecipato all’ultima edizione dell’Europa League. Questo brand sportivo prenderà il posto della spagnola Joma. Mercoledì prossimo dovrebbe essere, invece, svelata la sede del ritiro azzurro che non sarà più entro i confini territoriale dopo l’esperienza di Varzi nella precedente estate. La programmazione di amichevoli estive con club di serie A di alto livello, si ipotizza il Napoli, visto anche il legame tra Aldo Preite, dirigente della Prima squadra azzurra e il direttore sportivo del Napoli Cristiano Giuntoli di cui è stato stretto collaboratore nell’esperienza che ha portato il Carpi in serie A, fa ipotizzare un Pavia in preparazione in montagna non lontano da queste grandi società. L’identikit porta al Trentino, visto che, per esempio, il Napoli sarà in ritiro in Val di Sole a Dimaro dal 9 al 30 luglio. A Pinzolo, dove il Pavia organizza, invece, i suoi Summer Camp ci sarà quest’estate la Roma di Spalletti. In una località delle Dolomiti, quindi, dovrebbe alloggiare anche il Pavia e il programma dovrebbe essere già svelato nei prossimi giorni. Date e località precisa in cui gli azzurri lavoreranno in vista della prossima stagione di Lega Pro.

Ore 22.40 – (La Provincia Pavese) Il nome di Xiadong Zhu, presidente dell’A.C.Pavia, è balzato all’onore delle cronache sportive nazionali in queste ore per essere stato indicato tra i possibili imprenditori cinesi che fanno parte della cordata che è pronta rilevare il 70% del Milan subito e il restante 30% entro un anno. Dopo la firma dell’esclusiva di martedì, proseguono molto fitti i contatti tra i dirigenti di Fininvest e la cordata cinese, la quale è pronta a sborsare in prima battuta 500 milioni di euro. Cosa c’è di vedere sulla partecipazione di Zhu a questo progetto ? Difficile dirlo ufficialmente per ora. Ma in casa Pavia nessuno si sbilancia e dalla società, a precisa richiesta, non vengono rilasciate dichiarazioni. Nell’ambiente rossonero non si trovano anche qui certezza ufficiali ma per un motivo legato alla riservatezza sui nomi coinvolti nella scalata al Milan, garantita dal patto tra Fininvest e l’advisor italo-americano Sal Galatioto (fondatore della Galatioto Sports Partners) che rappresenta i possibili acquirenti cinesi. I rumors parlano di almeno sei gruppi finanziari interessati all’acquisto del Milan, tutti cinesi, Tra questi l’Evergrande Real Estate Group, un colosso finanziario orientale che ha il suo core business nella compravendita immobiliare, guidato dal secondo uomo più potente della Cina, quel Jack Ma che della Evergrande è socio finanziatore e con la quale ha concluso al 50% l’acquisizione del Guangzhou F.C. la squadra che ha vinto praticamente tutto in Asia. Jack Ma e Li Ka Shing, il proprietario di Hutchison Whampoa, gruppo leader nel mondo delle telecomunicazioni hanno smentito la loro partecipazione alla cordata. E Zhu centra o non centra? Sicuramente tra Zhu e il Milan ci sono buoni rapporti perché negli scorsi mesi il presidente del Pavia è stato nella sede rossonera per acquistare i diritti della squadra delle vecchie glorie del Milan, allenata da Fabio Capello, che insieme ad altri ex calciatori dell’Inter hanno partecipato nelle scorse settimane allo Yuan Shen Sports Center di Shanghai alla partita contro l’Hong Kong Star Team. Un’amichevole è stata voluta e organizzata dalla Shanghai Chicheng Sport Agent S.r.l. di Xiaodong Zhu. Una delle tante ipotesi fatte in queste ore nell’ambito della trattativa per la cessione del Milan e che se non direttamente, ma indirettamente, il Pavia possa diventare una squadra satellite rossonera nell’ambito del rapporto tra mr Zhu e gli imprenditori connazionali pronti a subentrare a Silvio Berlusconi nella guida del team rossonero.

Ore 22.10 – (Gazzetta di Reggio) Una stagione compromessa dai troppi pareggi e dai problemi in attacco. I tifosi granata che hanno seguito la squadra di mister Alberto Colombo non hanno bisogno di statistiche per arrivare a questa conclusione, che emerge con grande chiarezza dai numeri del campionato. Il settimo posto della Reggiana nella stagione 2015/2016 è figlio di ben 13 pareggi come il Mantova. Solo Piacenza (15) e Sudtirol (14) hanno pareggiato di più. La “pareggite” ha comunque coinvolto anche le squadre di vertice, a partire dal Bassano (11) e Alessandria (9), a dimostrazione che il girone A era davvero equilibrato e difficile. Con 8 sconfitte rimediata in tutto il campionato, come il Padova, la Reggiana si piazza al quarto posto nel girone. La squadra meno battuta è stata il Cittadella (4), il Bassano (6) e il Pordenone (7). Anche questi numeri dimostrano che, tranne il Cittadella, le squadre di vertice non sono delle corazzate. La Reggiana detiene un record positivo: con 25 gol subiti è la retroguardia meno perforata del girone e la seconda migliore di tutta la Lega Pro. Stessi numeri anche per la Spal. In testa alla classifica generale delle squadre che hanno subito meno gol ci sono la Filedis Andria e il Benevento 21. La difesa granata, a partire da Perlli, ha dimostrato di essere molto affidabile e quando sono venuti a mancare i titolari anche i rincalzi hanno ben figurato. Molto deficitaria la voce partite vinte: appena 13. Otto squadre hanno fatto meglio, più di tutte la capolista Cittadella (23). Evidente anche la scarsa vena realizzativa della squadra: 40 i gol fatti: sette squadre hanno fatto meglio nel girone A. Il maggior numero di gol granata è stato segnato dall’attaccante Rachid Arma: 10 in 33 partite. La punta marocchina nel girone di ritorno ha segnato 3 reti, di cui 2 su rigore. Una media decisamente troppo bassa. Il fantasista arrivato nel mercato di gennaio, Antonio Letizia, ha segnato 4 reti con la Reggiana (e altre 4 con il Matera nella prima parte della stagione). Siega e il sorprendente Spanò hanno segnato 6 reti ciascuno. Un dato molto positivo è invece quello del pubblico, nonostante il girone di ritorno abbia smorzato gli entusiasmi e abbia fatto perdere al Città del Tricolore lo scettro a lungo detenuto. La Reggiana vanta infatti il secondo stadio più frequentato del girone con 68.790 spettatori, con una media di 4.004 persone a gara. Meglio ha fatto solo il Padova (72.549). Nel girone B numeri molto alti per il Pisa, 106.904, e la Spal, 87.225. Il record nel girone, con Lecce 163.322 spettatori, Foggia 154.314 e Catania 148.277.

Ore 21.40 – (Gazzetta di Mantova) L’imprenditore mantovano Claudio Dondi, che si occupa di materie plastiche nel Modenese, e il dg biancorosso Gianfranco Bernasconi hanno deciso di comune accordo di rinviare a domani mattina l’incontro per valutare la possibilità di cessione del pacchetto di maggioranza del Mantova, facente capo alla Sdl. Mentre il dirigente biancorosso non si pronuncia sull’argomento, preferendo far decantare la situazione, Dondi è più esplicito: «Sarò presente all’incontro di sabato mattina con il mio commercialista – sottolinea – valuteremo quali saranno le proposte che ci verranno fatte dopodichè prenderemo una decisione in merito». Anche ieri Claudio Dondi ha detto di fare riferimento ad un gruppo di industriali e l’altro giorno a Roma ha avuto da questi una indicazione chiara a portare avanti la trattativa sino a giungere all’acquisizione del 70% delle quote o addirittura del 100%. Su questo tema, però, è bene tenere conto delle volontà della attuale maggioranza del pacchetto azionario del Mantova. Lo stesso presidente Sandro Musso ha altri contatti in essere e potrebbe scegliere di accettare o meno, d’intesa con i suoi consiglieri, le varie offerte giunte sul suo tavolo in questi giorni prima ancora dello svolgimento delle due partite dei playout. Su un altro fronte ancora c’è il patron Serafino Di Loreto, ieri impegnato per riunioni di Sdl e comunque in attesa di avere da Giovanni Nanni Meazza quelle informazioni in grado di far decollare un progetto societario su scala triennale.

Ore 21.20 – (Gazzetta di Mantova) I biancorossi hanno ripreso ieri mattina al Martelli la preparazione in vista della prima delle due sfide di playout, in programma sabato 21 maggio dalle ore 15 allo stadio Paschiero di Cuneo. Mentre i piemontesi hanno svolto una seduta sia martedì che mercoledì e ieri si sono allenati del pomeriggio in vista dell’amichevole che giocheranno domani pomeriggio alle 15 contro il Pinerolo di serie D, la squadra di Prina ha svolto due sedute e ripeterà il menù nella giornata odierna, concludendo gli allenamenti con una partita a ranghi misti divisa in tempi da 35’. Ad eccezione dei lungodegenti Ruopolo, Trainotti, Masiello e Ungaro e dello squalificato Perpetuini il mister dovrebbe avere a disposizione tutti gli effettivi. Le perplessità principali riguardano il centrocampista Enzo Di Santantonio, che è alle prese con una distorsione alla caviglia con interessamento dei legamenti e che ad oggi rischia di non potere essere utilizzato perlomeno nella partita di andata. Nessun problema dovrebbe esserci per Silvano Raggio Garibaldi, che anche ieri ha svolto solamente in parte l’allenamento ma che comunque appare sicuramente in grado di rientrare al suo posto. Oggi doppio allenamento mentre domani Prina farà concludere la preparazione con una seduta al mattino. Domenica i biancorossi saranno a riposo mentre da lunedì le sedute avranno luogo a porte chiuse con il seguente prograqmma: lunedì pomeriggio, martedì mattino e pomeriggio, mercoledì pomeriggio, giovedì e venerdì mattina. Dopo la seduta la squadra partirà per Cuneo e sarà seguita da un buon numero di sportivi. Per i biglietti si attende la giornata odierna, è possibile aderire alla trasferta del Centro coordinamento (3284559913 dopo le 20).

Ore 21.00 – (Gazzetta di Mantova) Luca Prina è buono e cortese ma se la mosca gli si conficca fra le narici sono dolori. Chi ha seguito ieri l’allenamento ha visto come il tecnico biancorosso sappia essere paterno e paziente ma anche severo e truce… Chi ha osservato la seduta al Martelli ha potuto vedere come Gonzi e Zammarini abbiano potuto lavorare in una situazione più apprezzata di quella in cui ha operato Falou Samb, che dopo una serie di giocate non proprio precise è stato rampognato dal mister il quale esige massimo impegno e attenzione anche se la prima “partita dell’anno”, sia ancora lontana nove giorni: «Dobbiamo curare tutti i più piccoli aspetti – sottolinea il mister – dobbiamo essere pronti a questi 180’ contro il Cuneo, che valgono un anno. La nostra preparazione va curata in ogni dettaglio, scrupolosamente. Questo è quanto faremo, tengo a dire comunque che in tutti c’è la totale volontà di seguire le mie indicazioni. Se poi qualcosa non va ci chiariamo, da uomini. Tutto qui». Il pensiero agli avversari nella lotta per la salvezza è ben presente in Prina ma non dev’essere tale per ora nella mente dei biancorossi: «In questi giorni – sottolinea l’allenatore – il nostro compito dev’essere anche quello di indirizzare in maniera efficace la concentrazione dei ragazzi, non hanno bisogno di essere motivati ma in questa fase devono pensare soltanto a preparare le due partite. Al Cuneo penseremo da lunedì, ci alleneremo a porte chiuse». Il mister tiene a conservare un ottimo rapporto con i tifosi e spiega la ragione della sua scelta: «Abbiamo bisogno di allenarci con serenità provando anche degli schemi che solitamente non utilizziamo perchè le due partite richiedono anche scelte tattiche poco abituali per noi ma non per questo meno importanti. Lavoreremo anche sulle palle inattive, da lunedì ancor di più». Prima sa di non avere un gruppo di fuoriclasse ma non per questo è in pensiero: «La nostra è una squadra di fedeli soldati – sottolinea – che si allena con grande impegno per portare a casa un obiettivo che sembrava impossibile ma che giorno dopo giorno è diventato possibile. I miei uomini hanno le carte in regola per confermare la presenza del Mantova in categoria, speriamo di riuscire a schierare la miglior formazione e prepariamoci perchè queste due partite contro il Cuneo costituiranno un biglietto da visita fondamentale per il futuro di tutti. Sappiamo che i tifosi ci saranno vicini, il loro sostegno è molto importante e dobbiamo regalare alla società e a loro la permanenza in Lega Pro. Poi guarderemo con serenità al futuro».

Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il puntaspilli rossoblù. Lo sta preparando la Casertana, attraverso la sua pagina Facebook. La società ha chiesto via web ai suoi tifosi d’indicare da quale città d’Italia raggiungeranno (o tiferanno da lontano) i falchi al Bottecchia. Su ogni centro indicato verrà puntata una bandierina con i colori del club. Pronta la reazione. La prima risposta arriva da Maranello da Giovanni Monteforte: «Presente!». Andrea D’Alessandro ha aderito da Bolzano. Giuseppe Farina da Vercelli annuncia che, insieme alla comunità campana, sta preparando l’avvenimento. Gaetano Siero risponde da Macerata. Nicola Russo si definisce casertano in movimento e garantisce la presenza al Bottecchia. Vincenzo De Angelis aderisce da Gorizia. Grosseto e Arezzo gridano insieme: «Forza falchi». Rispondono Michele Feola da Vajont e Filippo Glaneo da Maniago. Nicola Tagliafierro, concittadino, vede già la B e prevede una Pordenone tutta rossoblù. Il più scatenato sembra Pietro Santoanastasio: «Qui a Pordenone la magica giocherà in casa, ci sono oltre 2 mila casertani residenti in provincia, senza contare quelli dell’intero Friuli e del Veneto Orientale». E conclude: «Forza, magica Casertana, non ci tradire».

Ore 20.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Giovani di nome, esperto di fatto. Questo è Stefano Giovani, il 31enne arbitro designato per domenica alle 18 al Bottecchia. Ha appena saggiato una compagine dei playoff di LegaPro, candidata al salto in B. Si tratta del Foggia, che Giovani ha diretto a fine aprile allo Zaccheria, nel derby pugliese contro il Martinafranca, con i foggiani già in corsa per i playoff e gli ospiti inguaiati nei playout. Curiosità a latere: per la prossima sfida playoff Foggia – Alessandria, lo stadio pugliese è stato «allargato» fino a 17 mila posti a sedere, tutti esauriti. LA QUATERNA – Stefano Giovani è un fischietto tra le punte di diamante della sezione Aia di Grosseto. Dopo 5 anni alla Can Pro, inoltre, è in predicato di fare il salto di categoria per approdare nella cadetteria, oppure scendere definitivamente. In B finora ha svolto solo il ruolo di quarto uomo, in una gara (Virtus Entella – Frosinone del 2014-15) diretta da Renzo Candussio di Cervignano. Anche l’arbitro cerca di emergere dalla categoria, dunque, come sarà alla fine per una delle otto compagini impegnate nei playoff di LegaPro. A conferma di ciò, negli ultimi mesi a Giovani sono state assegnate sfide importanti e delicate. Dalla sezione arbitrale di Lecce, originario di Gallipoli, è invece il primo assistente: Alessandro Cipressa. Il fatto che pure i giallorossi pugliesi siano ai playoff non ha nuociuto a una designazione con la stessa provenienza territoriale. Intanto a Lecce, dove è atteso il Bassano, a ieri sono già stati staccati 5 mila biglietti. Tornando a Pordenone – Casertana, Matteo Benedettino di Bologna sarà il secondo assistente. Novità supplementare, rispetto al campionato, è quella del «quarto uomo». L’ufficiale di gara aggiunto arriva da Rovigo: è Luigi Rossi. Porrà attenzione a ciò che succede a bordo campo, posizionato fra le due panchine, con libertà di movimento.

Ore 19.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Playoff: per domenica sono già esauriti i biglietti del settore locali. Cancelli aperti dalle 16. Il calcio, non per nulla definito il più bel gioco del mondo, ci ha già abituati agli incroci bizzarri. La Casertana era partita con l’obiettivo di dominare il girone C e tornare direttamente in B. Le prime esaltanti prestazioni, con 9 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte in 15 partite (primo posto a +2 dal Foggia), sembravano confermare i pronostici. Alla fine i falchetti sono arrivato solo quarti con 63 punti. Il Pordenone invece, partito per salvarsi, contrariamente a tutte le previsioni (quelle di Mauro Lovisa a parte), ha chiuso al secondo posto nel girone A con 65 punti. Domenica le loro strade si incroceranno alle 18 al Bottecchia. Una sola proseguirà il percorso nei playoff. MISTER CRITICATO – Non sono mancate le critiche nei confronti di Nicola Romaniello. «Abbiamo dovuto misurarci – afferma il tecnico rossoblù – con un Benevento (promosso direttamente in B, ndr) che ambiva da anni alla cadetteria, cresciuto gradatamente sul piano mentale e strutturale, e con due avversarie come Foggia e Lecce che hanno organici già da categoria superiore. Inoltre il nostro mercato – punzecchia – non è stato gestito al meglio. Io sono contento del risultato raggiunto. Ora ci giochiamo la stagione nei playoff dove non sempre vincono i più forti, vedi il Como la passata stagione». Gara secca in trasferta. «Il fattore campo in un match da dentro o fuori – risponde il tecnico – è relativo». Romaniello guarda lontano: «Sono concentratissimo sull’obiettivo serie B, ma non so – conclude – se sarò ancora io a guidare il Caserta in cadetteria». MISTER OSANNATO – Decisamente più semplice l’approccio mentale di Tedino, entrato a suon di vittorie (19, secondo solo al Cittadella con 23) nel cuore della tifoseria neroverde. «Metteremo tutto il nostro impegno – afferma Bruno – per mantenere in vita il sogno sino all’ultimo minuto dell’ultima partita. Il Caserta è una compagine forte, decisamente più “vecchia” ed esperta di noi. Ha dominato il girone d’andata, ha un grande centrocampo e un attacco fortissimo. Noi però stiamo bene soprattutto di testa. Siamo molto sereni, convinti che a questo punto possiamo giocarcela con tutti». Le previsioni dicono che pioverà: vantaggio o svantaggio? «Non credo che campo asciutto o bagnato possa variare i valori in campo – risponde Tedino -. Il fondo del Bottecchia è perfetto e ti lascia giocare anche con il maltempo».

Ore 19.30 – (Messaggero Veneto) Era rimasta una manciata di biglietti, andata a ruba in poco tempo nelle prime ore della mattinata di ieri. Tutto come da pronostico: esauriti già tre giorni prima del match i 1.500 ticket per i settori locali (tribuna centrale e laterale). I pordenonesi accorreranno dunque in massa per sostenere la loro squadra, impegnata nei quarti di finale play-off con la Casertana. Domenica, dunque, rimarrà aperta la biglietteria centrale di via Stadio soltanto per ritirare gli accrediti (dalle 16 in poi). Per il resto funzionerà solo la biglietteria ospiti di via San Vito, che comincerà a lavorare dalle 16. A proposito, i tagliandi per il settore ospiti possono essere acquistati solamente se in possesso della Supporter card: nella circostanza non sono attivi i programmi “Porta un amico allo stadio” e “Invita due amici allo Stadio”. I cancelli, infine, apriranno alle 16, due ore prima del fischio d’inizio. Insomma, sono andati a ruba i biglietti: il momento è storico e la città vuole esserci. Chi non riuscirà a essere allo stadio potrà seguire la partita su www.sportube.tv.

Ore 19.10 – (Messaggero Veneto) Si sono allenati a parte anche ieri i due attaccanti del Pordenone Emanuele Berrettoni e Luca Cattaneo. Se il primo si sta solo gestendo, a causa di un problemino alla schiena, il secondo ha ripreso solo l’altro ieri a correre e lo staff sta facendo di tutto per recuperarlo: Bruno Tedino conta di avere entrambi, perché già sono fuori uso Martignago e Filippini. Sono indispensabili le presenze di Berrettoni e Cattaneo: al momento il Pordenone conta solo su tre attaccanti, ovvero Beltrame, Strizzolo e Valente, ieri schierati nel tridente titolare nella partitella in famiglia. Per il resto sono tutti a disposizione e, se recupera Berrettoni, si va verso il “rombo” con l’ex Verona alle spalle di Strizzolo e Beltrame. Confermato dietro il consueto impianto. In casa Casertana, recuperato De Angelis, sono rimasti ai box Jefferson e Alfageme, comunque presenti a Pordenone come sembra anche il portiere che sostituirà Gragnaniello, Maiellaro, che ieri ha sostenuto un differenziato. Designata intanto la terna arbitrale: il direttore sarà Stefano Giovani di Grosseto, gli assistenti Alessandro Cipressa (Lecce) e Matteo Benedettino (Bologna).

Ore 18.50 – (Messaggero Veneto) Scene di un calcio d’altri tempi: il Pordenone che s’allena al Don Bosco – sul campo di un oratorio – e il suo capitano preso d’assalto da alcuni ragazzini. Vogliono disperatamente l’autografo e il protagonista, come sempre gentile, asseconda la richiesta. Un’istantanea che fa ben capire il momento dei ramarri, mai così in alto in 96 anni, un attimo che fa dire a Mirco Stefani la frase che ogni tifoso vorrebbe sentire: «Siamo pronti a scrivere la storia del club: partiamo da outsider, ma vogliamo dire la nostra sino a metà giugno». E’ carico il difensore del Pordenone per la sfida del Bottecchia con la Casertana, valida per i quarti di finale dei playoff. Stefani, questa squadra non si vuole più fermare. «No, assolutamente. Siamo convinti di poter fare qualcosa di importante. Sappiamo di non essere i favoriti, ma siamo altrettanto consapevoli delle qualità che ci hanno portato sino a questo punto». C’è la Casertana: che partita sarà? «Difficile, perché gli avversari sono forti, soprattutto in attacco. Dovremmo stare attenti da subito, perché non c’è una gara di ritorno,e una seconda chance. Non dobbiamo snaturare il nostro modo di giocare: saremo propositivi, presseremo alto e non ci preoccuperemo di subire un gol». Non fa parte del dna del Pordenone infatti. Ma è davvero un incontro come gli altri, questo? «Dobbiamo comportarci come se lo fosse. Si vive tanto di episodi, si è sempre sul filo di lana. Dovremo essere bravi noi a indirizzare subito il match, anche se ci vuole pazienza: la gara può durare anche 120’ (in caso di parità al 90’)». Il Pordenone gioca in casa: è favorito? «Diciamo che disputare questa gara al Bottecchia è un vantaggio, visto il ruolino di marcia tenuto nel girone di ritorno in via Stadio. Penso però che, la cosa più importante, sia affrontare questi playoff come la scia del campionato: si apre un’altra parentesi, ma da vivere come sono stati vissuti i mesi precedenti, con grande energia, senza particolari tensioni». I bambini vi chiedono gli autografi: lo sa che era una cosa impensabile solo qualche anno fa a Pordenone? «La gente ci riconosce per strada ed è bello. La città risponde e posso dire che siamo stati bravi noi a farci volere bene e lo staff a far parlare di noi. Adesso però vogliamo altre grandi emozioni». Qualcuno sostiene che il Pordenone fatica con le big. In effetti, una sola vittoria col Bassano nei match con le prime quattro del girone. «I numeri dicono questo, tuttavia penso che i risultati negativi maturati siano da analizzare: con l’Alessandria, al ritorno, abbiamo perso anche perché ci mancava un giocatore come Pederzoli; col Cittadella poche settimane fa siamo caduti a un passo dal traguardo, sull’1-1, col Bassano siamo caduti solo per un calcio di rigore. In tutti i match siamo rimasti in gara fino alla fine». Stefani, allora il Pordenone è pronto ad andare avanti in questi playoff? «Sì. E’ un periodo fantastico e non vogliamo fermarci. Speriamo di stare in gara il più possibile e festeggiare qualcosa di bello assieme alla nostra gente».

Ore 18.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Missione difficile, non impossibile. Passano i giorni e Lecce-Bassano si avvicina. Una sfida da «dentro o fuori», quella in programma domenica alle 15.30 al Via del Mare, in cui i salentini avranno indiscutibilmente il grande vantaggio del fattore campo. Il Lecce ha chiuso al terzo posto il girone C della Lega Pro, dietro a Benevento e Foggia con 63 punti, 17 vittorie, 12 sconfitte e 5 pareggi. La stella è Davide Moscardelli, miglior marcatore della squadra con 10 reti all’attivo (il 25% dell’intero bottino di squadra), mentre in panchina non ci sarà il grande ex Antonino Asta, esonerato per fare spazio a Piero Braglia. Punto di forza del Lecce è la difesa, con 28 reti subite in 34 match, dietro soltanto a Benevento e Andria. Il Lecce in casa raramente fallisce: soltanto il Matera e l’Andria lo hanno battuto nella stagione regolare e la squadra di Braglia viene peraltro segnalata in buona forma. I giallorossi hanno battuto sabato scorso 3-1 la cenerentola Lupa Castelli Romani, ma sette giorni prima erano stati travolti per 3-0 dal Benevento che, proprio grazie a quella vittoria, staccò il pass per la promozione in serie B. Il Bassano a sua volta ha chiuso la regular season con 62 punti e un terzo posto più che onorevole. Pochi i gol segnati (45), con il capocannoniere che è Gianvito Misuraca, con 6 gol. Molto bene, invece, la difesa, con appena 31 reti in 34 match nel girone A. Se il Lecce raramente tradisce in casa, il Bassano non ha quasi mai fallito in trasferta, vincendo in ben sette occasioni e perdendo solo due volte. In questo senso il Bassano è la terza miglior squadra per rendimento esterno del girone A, dietro soltanto a Cittadella e Pordenone. I ragazzi di mister Stefano Sottili hanno chiuso la regular season pareggiando in casa della Reggiana, rifilando due reti alla difesa meno battuta del campionato. Prima di questo pari, nelle ultime giornate il Bassano ha battuto sia il Padova che il Cittadella, chiudendo così la stagione regolare imbattuto nei derby tra venete.

Ore 18.00 – (Giornale di Vicenza) Sarà Niccolò Baroni di Firenze l’arbitro designato di Lecce- Bassano, quarto di finale play- off in gara secca in programma domenica alle 15.30 (e in diretta televisiva su Raisport). Il fischietto fiorentino sarà coadiuvato dagli assistenti Pasquale Capaldo di Napoli e Genny Sbrescia di Castellam- mare di Stabia. Quarto uomo: Carmine Di Ruberto di Nocera Inferiore. I precedenti recenti e più datati dei giallorossi con Baroni non sono confortanti: l’ultimo è del 24 marzo al Mercante, con la scorreria del Pavia per 4-1 nello stadio cittadino anche se nella circostanza Baroni incise poco. E non incise nemmeno tanto l’1 maggio del 2015 quando arbitrò Monza-Bassano 0-0 che costò la promozione diretta in B ai virtussini. È vero che nell’occasione espulse il difensore Zanella, ma era anche il 92′ e la sua cacciata non influenzò l’esito del duello. Tuttavia Baroni resta uno degli arbitri più quotati della categoria e uno fra quelli in pole position per approdare in B sin dalla prossima stagione. Una prova impeccabile dopodomani potrebbe agevolare il gran salto.

Ore 17.40 – (Giornale di Vicenza) Per la storia e per l’epica. La scorribanda che Bassano insegue a Lecce avrebbe contorni leggendari. Questione di differente appeal. Forse da quelle parti il Soccer Team non incendia la fantasia pure se la prevendita sta procedendo a tavoletta e ogni giorno si staccano tagliandi nell’ordine di qualche migliaio, ma il faccia a faccia coi salentini è comunque un’edizione speciale dei playoff per i giallorossi di Sottili. Che in un tempio da oltre 50 mila anime sino all’altroieri teatro del grande calcio in serie A e con la vetrina della diretta tv possono profittare di una passerella straordinaria.BRAGLIA E IL MODULO. Piero Braglia è l’emblema del pragmatismo fatto panchina. Appartiene alla vecchia guardia dei tecnici e senza alcuna accezione negativa, sia chiaro, anzi. Il suo 3-4-3 poggia su tre solidissimi centrali in retrovia (c’è anche il recuperato Alcibiade a disposizione) e su un portiere affidabile. Poi mediana che combina rocciosità e geometrie con la corsa e il passo dei cursori esterni. E là davanti ecco il panzer Moscardelli, il centroboa attorno al quale giostrano Doumbia e Caturano, la fantasia al potere a chiudere un tridente di estro e potenza con pochissimi eguali in categoria.Ma più che la collezione di figurine dei pugliesi preme soffermarsi sull’atteggiamento. Braglia ha vinto fior di campionati in terza serie aspettando e ripartendo negli spazi, il vituperato gioco all’italiana che fa inorridire gli avanguardisti della tattica ma se c’è da portare a casa il risultato è ancora il sistema migliore. Fosse salito al Mercante, il Lecce sarebbe stato prudente e presumibilmente avrebbe lasciato il pallino ai sottiliani salvo aggredire in pressing per innescare i break in controtempo. Davanti alla propria gente fremente però il Lecce non potrà disegnare una gara di sola attesa e allora, senza perdere misura ed equilibrio, aumenterà fatalmente il minutaggio del palleggio. Ma niente avventure perchè per il sessantaduenne Braglia, che pure da giocatore era un’ala destra di talento seppur indisciplinata, scoprirsi è reato penale. Ecco perchè Bassano dovrà essere bravo nella lettura del match, scegliere i tempi dell’inserimento e non cadere nel tranello del possesso sterile e fine a sé stesso.Poi, come sostiene Sottili, «La differenza tra il campionato e i playoff è che agli spareggi le effettive occasioni da gol sono molto meno e bisogna saperle capitalizzare al meglio».Tuttavia Bassano ha una voglia matta di riscrivere una fiaba fuori programma con un golpe a palazzo rovesciando l’annunciata dittatura salentina magari lucrando sulle pressioni dei rivali favoriti. Poichè solo una formazione spensierata e sbarazzina, sfrontata e a testa sgombra può vagheggiare il sacco del tacco. I condizionamenti meglio lasciarli ha chi ha l’obbligo della qualificazione addosso, Bassano può ritagliarsi solo la parte del guastatore.LA SPINTA DEL SINDACO. Virtualmente allo stadio di via Del Mare sarà in campo anche il sindaco Riccardo Poletto che sprona la squadra. «Desidero manifestare il massimo appoggio al Bassano da parte mia, dell’Amministrazione comunale e dell’intera città – il pensiero di Poletto – questa è una formazione che ci ha fatto sognare e desideriamo che il sogno continui. La società ha saputo coinvolgere la città in un rapporto che è cresciuto negli anni, di conseguenza il sostegno alla squadra si è radicato e tutti attendiamo domenica con trepidazione. Io sarò ad Asti per partecipare all’adunata Nazionale degli Alpini – puntualizza il sindaco – ma rimarrò sempre in contatto con Lecce per seguire le varie fasi di questa appassionante sfida. In bocca al lupo, ragazzi!. Facciamo il tifo per voi!». Si scalda il clima. Era ora.

Ore 17.08 – Adesso è anche ufficiale. Fabrizio De Poli non è più il direttore sportivo del Padova. Questo il comunicato diffuso da viale Nereo Rocco pochi minuti fa: “Il Calcio Padova informa che, in seguito ai più recenti incontri tra Società e Direttore Sportivo non si è trovata sintonia e unità d’intenti sugli sviluppi futuri del progetto sportivo della Società stessa. Il Calcio Padova e il sig. Fabrizio De Poli in buon accordo hanno pertanto deciso di interrompere il rapporto di collaborazione in essere. E’ doveroso da parte della Società tutta rivolgere a Fabrizio De Poli il riconoscimento e il ringraziamento per il buon lavoro svolto in questi due anni e per i risultati ottenuti. Auguriamo a Fabrizio De Poli un futuro importante e ricco di soddisfazioni. Appena possibile e nel rispetto degli impegni in essere sarà ufficializzata la figura del nuovo Direttore Sportivo”.

Ore 16.40 – Queste le dichiarazioni rilasciate da Giuseppe Pillon al momento del “rompete le righe”:

Su De Poli: “Io sono molto legato a lui da un rapporto di amicizia, ma davvero non so ancora come andrà a finire”

Sull’annata: “È il rompete le righe, andiamo in vacanza tranquilli perché sappiamo che abbiamo fatto il nostro dovere”.

Sul futuro: “Incontro con la società? Ho sentito telefonicamente il presidente, ci vediamo la prossima settimana ma non so nulla. Io sono tranquillo, che rimanga o meno sono convinto che il Padova andrà avanti bene. Offerte? Vediamo… (Sorride facendo intendere che ne ha ricevute). Ma la mia prima scelta è ovviamente il Padova”.

Ore 16.10 – Qui Guizza, flash con Fabrizio De Poli e Giuseppe Bergamin: “A brevissimo avrete notizie, aspettate quelle”.

Ore 15.50 – Qui Guizza: discorso terminato, i giocatori lasciano il centro sportivo alla spicciolata.

Ore 15.40 – Qui Guizza: arriva il presidente Bergamin. Discorso con De Poli e la squadra all’interno dello spogliatoio.

Ore 15.30 – Qui Guizza: si attende l’arrivo del presidente Bergamin.

Ore 15.10 – Qui Guizza: Biancoscudati in borghese, salta l’ultimo allenamento.

Ore 14.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Adempimenti e scadenze da fissare in agenda, sono burocratici i primi passi del Venezia verso la Lega Pro. Dopodomani gli arancioneroverdi debutteranno nella poule scudetto ospitando al Penzo il Bellinzago (ore 16), mentre ieri a Firenze il segretario Davide Brendolin ha rappresentato la società nell’assemblea delle nove neopromosse in Lega Pro. In vista della stagione 2016/17 la prima data da tenere a mente è lunedì 20 giugno e non solo perché, come ha riferito dal dg Dante Scibilia, quel giorno il Venezia Fc abbandonerà l’attuale status di società sportiva dilettantistica (ssd) diventando una società a responsabilità limitata (srl). Entro il 20 giugno il Venezia dovrà presentare alla Lega Pro la documentazione relativa ai Criteri Infrastrutturali comunicando la disponibilità dello stadio Penzo: su questo fronte nelle prossime settimane sono attese novità, poiché con delibera del 6 agosto scorso il Comune di Venezia aveva «affidato in via temporanea l’utilizzo e la gestione dell’impianto» al neonato Venezia Fc per il solo campionato 2015/16. Con ogni probabilità le parti puntano a un rinnovo pluriennale, sulla scia di quello che era stato concesso per 5 anni al defunto Fbc Unione Venezia. Entro il 30 giugno, invece, bisognerà presentare la fideiussione, ribassata da 400 a 350 mila euro ma con successive ulteriori «rate» calcolate sul monte ingaggi dei calciatori che verranno tesserati. Ieri il Venezia ha ufficializzato l’avvio di una collaborazione tecnica con la Calvi Noale. «È importante instaurare relazioni con le altre realtà del territorio – sottolinea il ds Giorgio Perinetti -. Questa sinergia per il reciproco sviluppo tecnico è l’ennesima dimostrazione che il Venezia vuole valorizzare sempre più il lavoro svolto dai club locali, nella speranza di offrire palcoscenici importanti ai giovani talenti veneziani». Al Taliercio in vista del Bellinzago tutti al lavoro a parte Modolo influenzato. Domenica al Penzo il Dipartimento Interregionale consegnerà al Venezia il trofeo per aver vinto il girone C di serie D.

Ore 14.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Il Venezia scalda i motori in vista del match contro il Bellinzago, che domenica al Penzo aprirà la poule scudetto. La squadra si sta allenando al completo, fatta eccezione per Busatto (out per il ginocchio) e per Taddia (risentimento muscolare), mentre Modolo si è allenato a parte. Alla partita del Penzo (ore 16) è in programma la consegna del trofeo previsto per i club vincitori dei gironi di serie D: a consegnare la coppa agli arancioneroverdi sarà il Coordinatore del dipartimento interregionale Luigi Barbiero, con il consigliere Piero Bertapelle. Ieri mattina, intanto, le società neopromosse sono state ricevute nella sede della Lega Pro dal presidente Gabriele Gravina. Dopo i saluti, sono seguiti alcuni incontri tematici riguardanti area legale, licenze nazionali e bilancio. Altri temi trattati quelli della collaborazione con l’Osservatorio sulle manifestazioni sportive, la biglietteria e il controllo degli accessi. In sede, invece, il Venezia ha stretto un accordo di collaborazione tecnica con la Calvi Noale a partire dalla prossima stagione. «E’ importante instaurare relazioni con le altre realtà del territorio – è il commento del ds Giorgio Perinetti – la collaborazione con la Calvi è la dimostrazione della volontà da parte nostra di valorizzare sempre più il lavoro svolto dai club locali, nella speranza di offrire palcoscenici importanti ai giovani talenti. In particolare, saremo lieti di partecipare con la Calvi Noale al processo di reciproco sviluppo tecnico del rispettivi sodalizi». E la società si sta già guardando intorno per il prossimo anno. Tra i giocatori che risultano sotto la lente arancioneroverde ci sarebbe Paolo Pellicanò, difensore esterno del Belluno. Si è chiuso intanto il training concept per gli allenatori del Venezia e delle società gemellate con l’allenatore e psicologo spagnolo Luis Alemàn.

Ore 14.10 – (La Nuova Venezia) «Venezia, ti aspetto in finale al Tardini» Il messaggio è di Fabio Lauria, uno dei leader del Parma, ma per due stagioni idolo dei tifosi arancioneroverdi. «Venezia è sempre nel mio cuore, sarebbe veramente bello ritrovarci nella finale che assegna lo scudetto». Il suo Parma ha vinto il girone D imbattuto, con quattro punti in più rispetto al Venezia (94 contro 90), al termine di un duello con l’Altovicentino. «Se il Venezia ha dovuto lottare con il Campodarsego, noi siamo stati a lungo nel mirino dei vicentini, alla fine del girone d’andata la differenza era di tre punti, l’esito dello scontro diretto vinto. Ci siamo imposti anche al ritorno, salendo a +6, ma a lungo l’Altovicentino è rimasto a sette lunghezze, poi ha ceduto». Più o meno come il Venezia con il Campodarsego, ma il Parma non ha mai mollato il primo posto, al contrario degli arancioneroverdi. «Conta solo il risultato finale, alla fine il Venezia è stato promosso. Non è mai facile vincere, nemmeno se ti chiami Parma o Venezia, alla fine solo la prima sale in Lega Pro». E adesso c’è la poule scudetto. «Sì, con un gruppo di squadre di gran livello. C’è chi ha disputato la serie A, chi è stato in B, ma nessuna partirà accontentandosi della promozione. Mai visto una poule scudetto con squadre come Parma, Venezia, Piacenza, Siracusa, Viterbese, ma anche le altre non sono da sottovalutare». Il Venezia ha ritrovato Giancarlo Favarin in panchina. «È un vincente, l’anno della doppietta promozione-scudetto al Venezia fu trionfale. A fine stagione mi voleva con lui al Matera, io aspettai e rimasi al Venezia in Lega Pro centrando un’altra promozione». Adesso Lauria è uno degli idoli dei tifosi del Parma. «Il giorno della promozione erano in 17.000, ma già in 10.000 avevano acquistato l’abbonamento a scatola chiusa…». Intanto ieri il segretario generale Davide Brendolin ha rappresentato il Venezia nella riunione di Firenze programmata dalla Lega Pro per le nove neopromosse dalle serie D. Il Venezia ha annunciato l’avvio della collaborazione tecnica con la Calvi Noale a partire dalla stagione 2016-2017. «È importante instaurare relazioni con le altre realtà calcistiche del territorio» spiega il diesse Perinetti «questa è la dimostrazione che abbiamo gettato anche le basi per un settore giovanile adeguato alla categoria» ha aggiunto Del Bianco, presidente della Calvi Noale.

Ore 13.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Nella sfida che vedrà il Vicenza affrontare il Latina domani in trasferta, il giocatore più atteso in campo è Federico Moretti, che a gennaio è ritornato in biancorosso arrivando proprio dal club laziale. «Sarà un match complicato prima di tutto perché il Latina è quasi obbligato a vincere, soprattutto dopo la sentenza che ha restituito tre punti alla Virtus Lanciano che è risalita a quota 42. A noi manca un punto per brindare alla salvezza matematica e quindi è chiaro che cercheremo di dare il massimo per chiudere la pratica domani». Il Vicenza arriva alla penultima partita di campionato dopo aver conquistato 17 punti nelle ultime nove gare, a testimonianza di un ottimo stato di forma della squadra che anche contro la Virtus Entella ha dimostrato di avere un’ottima condizione. «Stiamo bene e credo si veda – sottolinea Moretti – nelle ultime partite abbiamo sbagliato solo contro lo Spezia, ma durante una fase in cui abbiamo recuperato molte posizioni di classifica una battuta d’arresto ci può stare soprattutto se, come abbiamo fatto noi, la marcia è ripresa alla partita successiva. Abbiamo vinto bene a Brescia, pur segnando all’ultimo minuto ma dopo aver costruito almeno sette, otto palle gol e abbiamo superato in rimonta la Virtus Entella. Siamo contenti di quanto abbiamo fatto, anche perché meno di due mesi fa eravamo penultimi e in pochi ci davano delle possibilità di restare in serie B». Per il centrocampista del Vicenza quella di Latina non è una partita come le altre considerato che i primi sei mesi del campionato li ha giocati in nerazzurro. «Un periodo in cui la squadra ha dovuto affrontare parecchi problemi – sottolinea Moretti – è cambiata la guida tecnica e quando succede significa che qualcosa non va. Io torno senza cercare rivincite perché a Latina sono stato bene e ho ancora due anni di contratto. Per me sarà una gara particolare ma è chiaro che darò il massimo per ottenere un risultato positivo con il Vicenza». Vicenza che potrebbe accogliere Moretti anche nella prossima stagione. «Parlare di futuro adesso credo sia prematuro – spiega il diretto interessato — anche se giocare nel Vicenza è una delle soluzioni che preferisco: ho dato la mia disponibilità a tornare e sarei felicissimo di rimanere. Intanto raggiungiamo la salvezza aritmetica, poi potremo decidere cosa fare per la prossima stagione».

Ore 13.20 – (Giornale di Vicenza) Ebagua certamente sì, Giacomelli quasi certamente no. L’allenamento di ieri mattina al Morosini, l’ultimo visibile prima della rifinitura a porte chiuse programmata oggi al Menti, ha dato una conferma positiva e una negativa circa le condizioni dei due attaccanti biancorossi. GIULIO & JACK. A Latina, dunque, il Vicenza potrà contare sul rientro di Giulio Ebagua, in un’ideale staffetta con Raicevic: il centravanti nigeriano è riuscito a guarire dal suo infortunio muscolare giusto in tempo per sostituire il montenegrino, appiedato per un turno dal giudice sportivo. Niente da fare invece per Stefano Giacomelli, che contro l’Entella ha subito un altro colpo alla caviglia destra già malconcia: stavolta gli antidolorifici non sono bastati, tanto che lo stesso Lerda in conferenza stampa ha anticipato che quasi certamente il numero 10 non sarà inserito nella lista dei convocati, attesa per oggi verso ora di pranzo. Al suo posto, come ormai accade da un mese, giocherà dunque ancora una volta Giovanni Sbrissa. D’ELIA OK. Se Giacomelli non potrà cercare il secondo gol di fila, chissà che non ci faccia un pensierino il suo compagno di fascia D’Elia, dopo l’incredibile tiro (di destro!) indirizzato all’incrocio dei pali sabato scorso al Menti. Come al solito, il terzino mancino durante gli allenamenti settimanali ha evitato di forzare, ma domani dovrebbe regolarmente giocare dall’inizio. In caso di necessità è pronto Ligi, visto che Pinato, il suo sostituto naturale, si è riaggregato al gruppo solo questa settimana. POZZI ACCELERA. Chi sta crescendo di condizione è intanto Nicola Pozzi: dopo i pochi minuti giocati contro l’Entella, è possibile che a Latina Franco Lerda decida di buttarlo nella mischia un po’ prima, anche per dare respiro al rientrante Ebagua. Ieri in realtà il tecnico per uno spezzone di partitella ha provato una soluzione che li ha visti giocare insieme, con Pozzi che in questo caso ha preso il posto di Galano. Per il resto, come logico, il tecnico biancorosso confermerà la formazione titolare che ha reso possibile nelle ultime partite ritrovare un Vicenza vincente e convincente.

Ore 13.00 – (Giornale di Vicenza) Le considerazioni su tabelle aritmetiche, penalizzazioni date e restituite, classifiche avulse ipotetiche non lo interessano più di tanto, perlomeno a quanto dice. «Quelle servono a voi che dovete scrivere sui giornali – commenta sorridendo Franco Lerda nella conferenza stampa alla vigilia della partenza per Latina -. Per me non è cambiato nulla: sabato saremmo comunque scesi in campo per provare a vincere la partita, come sempre, e così faremo. Il resto non conta nulla».Resta il fatto che, con un punto, il Vicenza sarebbe matematicamente salvo…Infatti noi, se possibile, vogliamo conquistarne addirittura tre: acquisire l’obiettivo della salvezza rimane la cosa più importante in assoluto. Poi l’esito di una partita dipende da mille fattori, e se alla fine ne uscisse un pareggio ci prenderemo quel punto e ci andrà comunque benissimo. Ma è l’atteggiamento che mi interessa davvero: la squadra deve dare continuità all’ottimo rendimento che ha avuto finora, sarebbe un peccato fermarci proprio adesso.Ha rilevato un Vicenza in crisi, adesso viaggia a ritmo promozione: lo considera uno dei risultati più importanti della sua carriera da tecnico?Senza falsa modestia, la media punti che stiamo mantenendo è davvero importante: in passato ne ho avute anche di migliori, ma subentrando in un momento a dir poco difficile, come sapete meglio di me, è un risultato notevole. Anche per questo ci tengo a finire nel miglior modo possibile: se lo meriterebbero soprattutto i ragazzi, che hanno avuto il merito di seguire da subito nel migliore dei modi le indicazioni del mio staff, altrimenti noi non avremmo potuto incidere così tanto.Ma crede che, al di là di questo finale entusiasmante, la squadra avrebbe potuto reggere ad un ritmo così elevato per un campionato intero?Manca la controprova, ma io mi baso su quello che vedo, e allora credo proprio di sì: vedo una squadra che non è per nulla appagata o stanca, ha ancora tanta voglia di allenarsi, di giocare. Per questo ho il rammarico che il campionato sia ormai finito, sarebbe stato bello poter proseguire, magari potendo contare su qualche giocatore in più, perché da quando sono arrivato purtroppo siamo sempre in pochi.Meno male che Ebagua è pronto al rientro…Sì, lui sta bene e ci sarà; non so ancora se avrà la tenuta per l’intera partita, ma è perfettamente guarito. Purtroppo invece Giacomelli stavolta quasi certamente dovrà alzare bandiera bianca: ha preso una botta sulla solita caviglia destra sabato scorso e non si è mai potuto allenare. Diverso il discorso per D’Elia: come sempre è in gestione personalizzata ma siamo fiduciosi che possa giocare. Potrebbe tornare tra i convocati anche Pinato, ma lo valuteremo fino all’ultimo perché ha ripreso solo questa settimana dopo tanto tempo.Troverete un Latina pronto a giocarsi il tutto per tutto.Sì, per loro sarà una partita da dentro o fuori, anche perché poi all’ultima giornata andranno a Pescara. Tra l’altro affronteremo una squadra con valori tecnici importanti: in tutta sincerità, se a inizio campionato mi avessero chiesto di scommettere un euro sulla posizione finale del Latina, avrei puntato sui playoff, non certo sul ritrovarli a doversi sudare la salvezza con l’acqua alla gola. Noi comunque scenderemo in campo convinti di fare la nostra partita, senza mollare di un solo centimetro né regalare nulla, perché nessuno a noi ha regalato niente in questi intensissimi due mesi.E poi si potrà cominciare a parlare anche di futuro.Portate ancora un po’ di pazienza, mancano otto giorni all’ultima partita, poi potremo fare tante altre considerazioni. Intanto è giusto rimanere concentrati sul Latina e sul Perugia, che magari potranno essere utili anche a chi ha giocato meno per dimostrarmi qualcosa di importante.Ma lei, a questo punto, a Vicenza rimarrebbe volentieri, visto anche l’apprezzamento dei tifosi, o no?Mi fa molto piacere essere apprezzato dalla gente. A Vicenza si può fare calcio molto bene, perché c’è una tifoseria educata, con cultura calcistica e sportiva, che ti concede serenità senza far mancare il calore. Questa è una piazza importante, io sono contentissimo di averne fatto parte e mi auguro di continuare. Ma come ho già detto, pensiamo a finire bene, poi faremo altri discorsi…

Ore 12.30 – (Gazzettino) Manca ancora l’ufficialità, ma Andrea Pagan allenerà quasi certamente l’Altovicentino nel prossimo campionato di serie D. La sfida di play off con il Belluno in programma domenica al Nuovo Comunale potrebbe essere la sua ultima partita alla guida dell’Este, dopo appena una stagione dal suo arrivo. Un campionato straordinario quello disputato quest’anno chiuso al terzo posto in classifica (76 punti) dalla squadra, capace di esprimere un calcio divertente e al tempo stesso redditizio, tanto da ingolosire il presidente vicentino Rino Dalle Rive che sembra deciso a puntare tutto sul tecnico veneziano per cercare di centrare finalmente il salto in Lega Pro nella stagione 2016-2017, dopo avere trovato negli ultimi due campionati Padova e Parma a sbarrargli la strada. Naturalmente l’Este lascerebbe andare via a malincuore Pagan, e non sono mancati gli incontri nell’ultimo periodo per cercare di convincere l’allenatore a rimanere, anche se la decisione di quest’ultimo sembra ormai presa e si chiama appunto Altovicentino. Insomma, tutto lascia pensare che lo stato maggiore giallorosso si debba mettere a caccia di un sostituto, come era accaduto esattamente un anno fa con la partenza di Gianluca Zattarin, approdato poi agli emiliani del Lentigione.

Ore 12.00 – (Gazzettino) I cinque scudetti consecutivi della Juventus, oltre che il prestigio, hanno fatto schizzare in alto il valore della rosa dei giocatori bianconeri, che in cinque anni è più che duplicata, passando da 200 a 400 milioni di euro, secondo le stime del portale “Trasfermarkt”, sito di riferimento nel settore. Il Leicester di Ranieri, fresco vincitore in Inghilterra, ha fatto ancora meglio, quadruplicando il proprio valore: dai 20 milioni di sterline di inizio anno, ora la rosa vale oltre 100 milioni. Cifre rilevanti, ma anche il Cittadella, nel suo piccolo, vincendo il campionato di Lega Pro e passando in serie B, si vedrà rivalutare di parecchio il valore della sua rosa. Il famoso “paracadute” incassato dopo la retrocessione dell’anno scorso (800 mila euro) è stato investito bene dal presidente Gabrielli e dal dg Marchetti, che hanno costruito una squadra vincente, che ha letteralmente dominato il proprio girone a suon di record. Il Cittadella è riuscito quindi a svalutare in minima parte il proprio valore dopo la discesa di categoria: giocatori come Scaglia, Cappelletti, De Leidi, Sgrigna e Coralli hanno perso qualcosa in termini di quotazione, ma la maggior parte ha conservato il proprio valore, mentre calciatori come il portiere Alfonso, Iori, Zaccagni (arrivato in prestito a gennaio dal Verona), Schenetti e soprattutto Litteri hanno fatto salire la propria valutazione di mercato. A gennaio “Transfermarkt” indicava in quasi 6 milioni il valore della rosa del Cittadella, valore che in questi mesi è certamente salito, e anche di molto, con la vittoria del campionato. Il giocatori più quotati? Scaglia e Pascali tra i difensori, Paolucci, Zaccagni, Minesso tra i centrocampisti, Bizzotto e Litteri tra gli attaccanti. Il Cittadella, in serie B, oltre a vedere valorizzato il proprio parco giocatori, beneficerà dei premi della Lega e anche dei considerevoli proventi derivanti dai diritti televisivi. Tutto un altro mondo rispetto alla Lega Pro. PROGRAMMA ALLENAMENTI – La prima squadra si allenerà oggi pomeriggio, mentre domani alle 15.30 è prevista l’amichevole a Rosà, allo stadio di Via dei Fanti. È fermo Bonazzoli per una botta al costato rimediata domenica scorsa a Bolzano, mentre Paolucci si sta allenamento in maniera differenziata per un colpo al ginocchio durante la gara con il SudTirol.

Ore 11.40 – (Mattino di Padova) «Un futuro nello staff della società? Diciamo che non mi dispiacerebbe. Non subito, però. Ho ancora qualcosa da dare al calcio giocato, se il direttore vorrà riconfermarmi qui…». Claudio Coralli ha il contratto in scadenza a giugno, ma sembrano esserci pochi dubbi sul suo prolungamento. Sta lavorando in palestra, l’aria rilassata. Un sole ballerino batte sul Tombolato, dopo un’intensa nottata di pioggia. Il clima, in casa Cittadella, è disteso. Solo Bonazzoli è ai box, per via della costola fratturata, tornata a fargli male dopo un colpo incassato nel match di domenica scorsa a Bolzano. Bobb sta riprendendo confidenza con la palla dopo il lungo stop, Paolucci, come il giovane gambiano, si allena a parte per una botta al ginocchio, che però non preoccupa in vista del doppio impegno in SuperCoppa della prossima settimana. Angelo, responsabile dei campi, si è ingegnato a restringere le linee bianche del rettangolo usato per gli allenamenti, ridisegnandone i contorni. «Perché in questi giorni ci dedicheremo soprattutto alle partitelle fra di noi, anche di calcio-tennis», spiega Coralli. Che ha un obiettivo personale ben chiaro in testa: «Mi piacerebbe chiudere la stagione raggiungendo una cifra tonda nei gol segnati in maglia granata. Attualmente sono a 59, per cui punto ad arrivare a 60. Tuttavia, quel che più conta è portare a casa il trofeo, una sorta di scudetto di Lega Pro. Ho sentito più di qualcuno, lontano da qui, mettersi a sminuire la nostra vittoria nel girone A, sostenendo che in quello meridionale avremmo avuto vita meno facile. Ecco, mi piacerebbe dimostrare sul campo che i più forti siamo noi, anche se non sarà facile», prosegue “Ciccio”, autore del gol decisivo nel 3-2 con cui il Citta ha battuto il Sudtirol allo stadio Druso. «La Spal la conosciamo, l’abbiamo “studiata” pure in Coppa Italia: per certi versi è una squadra simile alla nostra, cerca sempre d’imporre il suo gioco. Il Benevento, invece, non l’ho mai visto giocare, ma se ha dominato il suo gruppo significa che di qualità ne ha. Di sicuro saranno tre belle partite». A pesare sul triangolare che chiuderà la stagione un calendario non proprio felice, visto che gli uomini di Venturato esordiranno mercoledì sera (ma soltanto dopo Spal-Benevento di domenica conosceranno il nome del primo avversario e se debutteranno in casa o fuori) e poi disputeranno il proprio secondo incontro appena 4 giorni dopo. «Conteranno soprattutto le energie nervose, perché non sarà facile recuperare in così poco tempo», ammette Coralli, prima di iniziare la seduta, «ma credo che sarà ancora più svantaggiata la squadra che perderà la sfida dell’esordio: si troverà a giocare la seconda gara dopo appena tre giorni, e, se fosse il Benevento, dopo un lungo viaggio».

Ore 11.20 – (Corriere del Veneto) Sono già cominciate le grandi manovre di mercato per Citta e Padova in vista della prossima stagione. I granata, neopromossi in serie B, puntano alla conferma del duo Marchetti-Venturato, nonostante una proposta importante recapitata al dg già da diverse settimane. Già avviati i colloqui col Latina per Litteri, che il Cittadella punta a trattenere e con il Chievo, per il rinnovo del doppio prestito di Jallow e Bobb. Rinnovo servito per Schenetti, aria di addio per Minesso e Cappelletti. Il Padova tratta con Carlo De Risio per un rinnovo biennale, ma per il momento la fumata è grigia. Si punta a trattenere anche Favalli e Finocchio, mentre più incerto è il destino di Diniz. Nessun accordo per un adeguamento contrattuale dopo l’intesa di 12 mesi fa e per il brasiliano «preme» il ds del Vicenza, Antonio Tesoro.

Ore 10.50 – (Gazzettino) Molto probabilmente il tecnico di Preganziol avrà un incontro, oltre che con la società, anche con il nuovo direttore sportivo e potrebbe essere questione di giorni (magari la prossima settimana). Il suo futuro al momento appare ancora incerto. Di sicuro il suo lavoro è stato molto apprezzato dai vertici societari perché in poco più di un girone ha dato un’identità precisa alla squadra portandola fuori da una situazione di classifica deficitaria fino a sfiorare l’approdo ai play off, ma bisognerà vedere che ne pensa il nuovo diesse tenendo a mente anche un altro aspetto: chi arriva in una nuova piazza di solito tende a portarsi uomini di propria fiducia, o comunque cambiare l’allenatore che è già in casa per dare un’impronta propria. Tutte situazioni che ben presto saranno svelate.

Ore 10.40 – (Gazzettino) Considerando De Poli fuori dai giochi, il Padova naturalmente non è rimasto nel frattempo con le mani in mano mettendosi a caccia di un sostituto, ed è in questa ottica che negli ultimi giorni sono diventate sempre più frenetiche le voci relative a possibili candidati. E c’è di più, perché la società avrebbe già le idee molto chiare con riguardo al prescelto. Top secret al momento la sua identità, ma gli indizi portano a pensare a una sorta di testa a testa tra Seeber del Bassano e Zamuner del Pordenone, che sono tra l’altro ancora impegnati con le rispettive squadre nei play off. Il nome del nuovo diesse potrebbe essere comunque svelato a stretto giro di posta, anche perché c’è da iniziare a pianificare il prossimo campionato nel quale il Padova sarà chiamato a recitare un ruolo da protagonista fino in fondo per cercare il salto in serie B, obiettivo mai nascosto dalla società. E il primo nodo che il direttore sportivo dovrà sciogliere riguarda l’allenatore, sul quale avrà massima libertà di scelta. È qui che s’inserisce il discorso relativo a Bepi Pillon che ha il contratto in scadenza.

Ore 10.30 – (Gazzettino) Si sarebbe consumato nel tardo pomeriggio di ieri l’atteso faccia a faccia tra lo stato maggiore biancoscudato e Fabrizio De Poli, e tutto lascia supporre che per il direttore sportivo siano arrivati i titoli di coda dopo due stagioni. Insomma, una sorta di congedo definitivo quello comunicato dalla società, nonostante l’esistenza di un contratto in essere anche per la stagione 2016-2017 (si potrebbe arrivare però a una risoluzione consensuale), dato che nella scorsa estate De Poli aveva firmato un biennale al pari di Parlato sulle ali dell’entusiasmo per la fresca promozione nei professionisti. Una situazione idilliaca che nel corso di questa stagione però si è via via incrinata, ed emblematico al riguardo era stato l’ormai famoso caso Amirante nella trasferta con il Pavia con una situazione da guerra fredda in seno al club per qualche giorno, poi ricomposta con la pace tra l’amministratore delegato Roberto Bonetto e De Poli sancita con tanto di conferenza stampa. Anche se tornando ai giorni nostri restano da chiarire due punti: prima di tutto se sia stata una scelta condivisa all’unanimità dai soci, e poi le ragioni che hanno spinto il club alla decisione dato che il diesse ha svolto un lavoro positivo con il quinto posto finale in classifica.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Circa un mese fa, infatti, il lavoro di De Poli era stato “congelato” dai due soci di maggioranza, proprio per consentire all’intera compagine azionaria di ragionare sul futuro, prima di passare alla fase operativa. Anche per questo motivo non ci sono progetti in cantiere per il primo appuntamento stagionale, ovvero il ritiro pre-campionato, che dovrebbe scattare tra il 10 e il 15 luglio (visto che il primo impegno ufficiale, con la Tim Cup, è fissato per il 5 agosto). L’unico, piccolo passo in avanti è stato però già compiuto: nei giorni scorsi, infatti, il Padova ha contattato gli entourage di Neto Pereira e Carlo De Risio: anche se non c’è certezza sul nome di chi costruirà la squadra, in viale Rocco questi due giocatori sono ritenuti utili per coltivare le ambizioni del prossimo anno, e per questo gli agenti dell’attaccante brasiliano e del mediano abruzzese sono stati allertati, facendo loro sapere che il Padova ha tutta l’intenzione di rinnovare i rispettivi contratti in scadenza. Le parti si ritroveranno tra una decina di giorni, per cominciare a mettere nero su bianco le eventuali intese.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) I nomi circolati negli ultimi giorni per la poltrona di direttore sportivo (da Zamuner del Pordenone a Seeber del Bassano) rimangono d’attualità, ma portano con sé la pesante incognita del risultato delle rispettive squadre nei playoff di Lega Pro che scattano domenica: la disputa del post-campionato ritarda, inevitabilmente, ogni possibile discorso in ottica biancoscudata, sia per il direttore dei neroverdi friulani che per quello dei giallorossi vicentini. Ed è per questo che la possibilità più concreta è che, sotto traccia, in viale Rocco si stia già lavorando ad una terza pista, che, come da noi riferito nell’edizione di ieri, porterebbe verso la sponda veronese targata Chievo, club con cui si sarebbe instaurato un ottimo rapporto nelle passate settimane (in particolare con il diesse Paolo Nember). Due punti fermi. Il tempo stringe: anche se siamo a metà maggio, l’eventuale nuovo direttore sportivo dovrà mettersi al più presto al lavoro per fissare le prime scadenze della prossima stagione.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) In un momento immediatamente successivo, poi, sarà l’allenatore Bepi Pillon a confrontarsi con la proprietà, stilando un bilancio della stagione appena conclusa, nella quale il tecnico di Preganziol ha traghettato il Padova dalle zone traballanti della classifica fino al quinto posto, e ragionando se esistano o meno le condizioni per andare avanti. Anche in questo caso l’impressione è che il legame che unisce Pillon ai biancoscudati sia prossimo ad esaurirsi, a maggior ragione se si giungesse all’addio con De Poli. Entro 48 ore, comunque, andranno in scena i colloqui decisivi. E presumibilmente all’inizio della settimana prossima si arriverà alle prime certezze sul futuro della dirigenza biancoscudata. Lo scenario. Se ci sarà la separazione sia con il ds che con il mister, che oggi potrebbe dirigere il suo ultimo allenamento alla Guizza, la società dovrà chiudere in breve tempo la doppia partita per il nuovo diesse e il nuovo tecnico.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Altre ventiquattr’ore di calma apparente sono trascorse, ma la svolta al Calcio Padova è sempre più vicina. Il futuro della direzione tecnica, al vaglio della proprietà nei ruoli-chiave (quello di direttore sportivo e quello di allenatore), verrà deciso nelle prossime ore. L’atteso incontro tra i soci della Spa di viale Rocco e l’attuale diesse, Fabrizio De Poli, non si è svolto nemmeno ieri, ed è per questo che, d’ora in avanti, a partire – forse – già dalla giornata odierna, ogni momento potrebbe essere quello buono. La situazione. Sarà proprio con il direttore sportivo che i due soci di maggioranza, Giuseppe Bergamin e Roberto Bonetto, e gli altri tre loro “amici”, titolari delle rimanenti quote societarie (Massimo Poliero, Giampaolo Salot e Walter Tosetto) avranno il primo confronto. Più che una sensazione, affiora la (quasi) certezza che l’esperienza di De Poli in biancoscudato sia prossima all’epilogo, dopo due stagioni, nonostante il suo contratto, rinnovato l’estate scorsa dopo la promozione in Lega Pro, scada il 30 giugno 2017.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Alla Guizza è arrivato il momento dei saluti. Oggi pomeriggio, alle 15, è fissato l’ultimo allenamento della stagione: al termine di un campionato lungo, soddisfacente e a tratti emozionante, la prima squadra sosterrà la seduta finale della stagione agli ordini di mister Pillon. E sarà come un ultimo giorno di scuola: al termine dell’allenamento, infatti, arriverà il rito dello svuotamento degli armadietti e il definitivo “rompete le righe”, che chiuderà la stagione agonistica. Per alcuni giocatori sarà il tempo dei saluti, probabilmente definitivi, all’ambiente. E probabilmente arriverà con il sorriso, anche se qualcuno avrà in cuor suo la speranza di rivedersi nello stesso spogliatoio tra un mese e mezzo. I saluti tra giocatori e società, invece, erano arrivati già mercoledì sera nel corso della cena sociale all’agriturismo “La Penisola” di Campo San Martino: nel corso della serata, i due soci fondatori, Giuseppe Bergamin e Roberto Bonetto, hanno preso la parola per ringraziare i giocatori e lo staff tecnico per quanto fatto. Al penultimo allenamento, andato in scena ieri, non hanno preso parte i brasiliani Diniz, Fabiano e Neto Pereira.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Fuori causa Mauro Meluso e un quarto nome, un dirigente esperto sondato nei giorni scorsi. In caso di passaggio del turno di Pordenone e del Bassano e di prosecuzione dell’avventura, probabilmente bisognerebbe pazientare ancora. Il prescelto sembra proprio essere Zamuner, 52 anni, attuale consulente di mercato del club friulano. Formalmente, se verrà assunto dal Padova, andrà ad occupare il ruolo di direttore generale con delega all’area tecnica, in quanto dopo l’abbandono dell’albo degli agenti Fifa e l’iscrizione al Supercorso di Coverciano per entrare a far parte ufficialmente dell’albo dei direttori sportivi, sono necessari tempi tecnici già prestabiliti. Una volta proceduto al cambio di direttore sportivo, bisognerà subito risolvere la questione dell’allenatore. Giuseppe Pillon ha ottenuto 39 punti in 21 partite dal suo arrivo a Padova e ha chance di conferma, ma nelle ultime ore le sue quotazioni paiono in ribasso. Possibile che Zamuner, nell’eventualità, a Padova voglia tentare di portare Bruno Tedino, 52 anni, legato da due anni di contratto al Pordenone ma non sarà semplice convincere il club friulano a liberarlo. Roberto De Zerbi sembra un sogno irraggiungibile, cercato da Verona, Crotone, Atalanta, Brescia e Ternana e ora sotto contratto con il Foggia, che sta tentando di portare in B dopo aver già conquistato la Coppa Italia di Lega Pro.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Fabrizio De Poli al passo d’addio. Il cambio della guardia sulla poltrona di direttore sportivo sembra sul punto di concretizzarsi a strettissimo giro di posta. Al quartier generale di viale Nereo Rocco si vivono ore febbrili perché la decisione maturata dai due soci Giuseppe Bergamin e Roberto Bonetto, pur condivisa, non è stata semplice. E, fino a quando non verrà raggiunto un accordo tra le parti (la trattativa si articolerà su rescissione e «buonuscita» al ds, che ha ancora un anno di contratto con il Padova), è bene non dare nulla per scontato. È bene anche sottolineare che quella di cambiare dirigente di riferimento non è una decisione che Giuseppe Bergamin ha subìto, perché se è vero che il più critico fra i due soci di riferimento nei confronti di De Poli è sempre stato l’ad Bonetto, negli ultimi tempi la fiducia è venuta a mancare anche da parte del presidente. Non è automatico che l’annuncio del suo successore arrivi immediatamente e il motivo è presto spiegato: sia Giorgio Zamuner — che è il favorito — sia Werner Seeber, sono impegnati con le rispettive squadre nei playoff promozione.

Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica finale: Cittadella 76, Pordenone 65, Bassano 62, Alessandria 57, Padova 54, Cremonese 53, Reggiana 52, FeralpiSalò 50, Pavia 49, SudTirol 44, Renate 43, Giana Erminio e Lumezzane 42, Pro Piacenza 39, Cuneo e Mantova 34, AlbinoLeffe 20, Pro Patria 7 (-3 punti di penalizzazione).

Ore 08.20 – Lega Pro girone A, la trentaquattresima giornata: Cremonese-Cuneo 2-1 (Sansovini (Cr) al 15′ st, Brighenti (Cr) al 22′ st, Cavalli (Cn) al 38′ st), FeralpiSalò-Pavia 1-3 (Manconi (Pv) al 9′ st, Ferretti (Pv) al 13′ st, Romero (Fs) al 35′ st, Ferretti (Pv) al 44′ st), Lumezzane-Pro Piacenza 0-0, Mantova-AlbinoLeffe 1-1 (Gonzi (Mn) al 25′ pt, Magli (Al) al 33′ pt), Padova-Alessandria 4-0 (Fabiano (Pd) al 4′ pt, Petrilli (Pd) al 23′ pt, Altinier (Pd) al 25′ pt e al 1′ st), Pordenone-Giana Erminio 3-1 (Bruno (Ge) al 12′ pt, Beltrame (Pn) al 16′ pt e al 2′ st, Valente (Pn) al 36′ st), Reggiana-Bassano 2-2 (Mignanelli (Re) al 47′ pt, Momenté (Ba) al 27′ st, Alessi (Re) su rigore al 37′ st, Cenetti (Ba) al 46′ st), Renate-Pro Patria 3-1 (Napoli (Re) al 3′ pt, Teso (Re) al 10′ pt, Santana (Pp) al 35′ pt, Ekuban (Re) al 20′ st), SudTirol-Cittadella 2-3 (Fink (St) al 5′ pt, Tait (St) al 11′ pt, Litteri (Ci) al 12′ pt, Paolucci (Ci) al 43′ pt, Coralli (Ci) al 25′ st).

Ore 08.10 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.00 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Box Uomo, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 12 maggio: penultimo allenamento stagionale.




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