Live 24! Padova, arriva il primo rinnovo: De Risio firma fino al 2018

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Ore 21.50 – (Il Piccolo) Tifosi alabardati in fermento in vista dell’importantissima sfida di domenica contro la Liventina. In particolare c’è da segnalare una bella iniziativa della società che per questo pomeriggio ha organizzato un allenamento della squadra a porte aperte allo stadio Rocco dalle 16 alle 17. La Triestina infatti invita tutti i tifosi interessati all’allenamento ad assistervi entrando dal varco 3 di piazzale Atleti Azzurri d’Italia per avere diretto accesso alla Tribuna Pasinati. Fra l’altro, l’allenamento al Rocco rappresenta per i tifosi una perfetta occasione non solo per incitare la squadra, ma anche per comprare il biglietto presso il Centro di coordinamento. Oggi pomeriggio hanno già annunciato la loro presenza al Rocco anche i ragazzi della curva Furlan, che ne approfitteranno per farsi sentire e caricare la squadra e far sentire ancor di più la vicinanza e l’attaccamento dei tifosi, facendo così ulteriormente comprendere quale importanza abbia la partita di domenica per la città intera. Nel comunicato di ieri, il gruppo della curva Furlan fa appello anche a tutta la città perché dia una risposta importante domenica in occasione di una partita che significa molto anche per il futuro della Triestina. «La Furlan – dice ancora il comunicato che è stato diffuso ieri – dev’essere una vera bolgia, i ragazzi del gruppo stanno preparando lo spettacolo con più coreografie per questa domenica storica. Chiediamo la massima collaborazione di tutti e per questo invitiamo tutti i tifosi a portare una bandiera in curva e di entrare alle 15.30, perché il colpo d’occhio sia impressionante già prima dell’ingresso delle squadre in campo. Dobbiamo toglierci di dosso questi anni maledetti che sembrano non avere mai fine. Un altro pomeriggio di sofferenza per salvare una categoria che ci sta strettissima, ma per ripartire alla grande, dobbiamo superare questo ultimo ostacolo. Questa volta si combatte e si soffre per un domani nuovo con delle basi finalmente solide». L’appuntamento è quindi per questo pomeriggio allo stadio per le “prove generali” in vista di domenica pomeriggio.

Ore 21.30 – (Il Piccolo) Lo scorso anno era sugli spalti del campo di Dro, a tifare e alla fine gioire assieme ai tifosi alabardati per la salvezza raggiunta in extremis dalla Triestina. Denis Godeas adesso è pronto a ripetere quell’esperienza e a essere presente anche nel playout di domenica al Rocco contro la Liventina, in mezzo al tifo della curva Furlan, assieme a compagni di squadra, amici e parenti. Del resto, si sa, il cuore dell’ariete di Medea batte sempre forte per l’Alabarda. Godeas, pronto a fare il tifo domenica? Certo, mi sono già organizzato con alcuni compagni come Contento e Zetto e altri ancora. Spero di portare fortuna come lo scorso anno sperando che le cose si mettano bene, anche se in una partita secca può succedere di tutto, soprattutto fra due squadre che si equivalgono. Cosa ricorda di quel giorno a Dro fra i tifosi? È stato divertente, una trasferta affrontata con gente che conosco da tempo, finita con tanto entusiasmo visto come si era messa la partita: in pratica la Triestina era retrocessa, ma poi c’è stato un miracolo sportivo ed è stato bello tornare a casa vincitori. Mi auguro di poter festeggiare anche domenica. Adesso che sul fronte societario l’aria è finalmente cambiata, e di parecchio, e ci sono ben altre prospettive, sarebbe un peccato dover ripartire dall’Eccellenza. Da tifoso vive diversamente anche la vigilia di una partita rispetto a quando gioca? Certo, si vive una settimana molto più rilassata. Io prima di giocare una partita dormo pochissimo, circa quattro ore, e sempre meno col passare degli anni. Si fa fatica perché si pensa già tante volte di giocare la partita ancora prima di scendere in campo. Così invece mi godo di più la festa. Certo, sono partite belle da giocare, ma che portano via un sacco di energia e ti scaricano completamente. Soprattutto come questa che è importante anche per i programmi della società. Si riuscirà a sfatare questa sorta di tabù del Rocco? Purtroppo non è stato finora un campo proprio fortunatissimo, ma in questo caso ci sono tutti i presupposti perché vada bene. Poi si sa, sono i giocatori che vanno in campo, fosse per i tifosi la Triestina avrebbe già vinto 4-0, ma dalla curva non si fa gol. E quanto può contare il fattore Rocco e il gran pubblico nella testa dei giocatori? E chi lo sa? Di norma dovrebbe darti qualcosa in più, ma alcuni sentono molto la pressione, soprattutto se giovani, e se non si è abituati a giocare davanti a tanta gente, la cosa può essere anche difficile da gestire. Ma sia chiaro, giocare davanti a tanta gente che fa il tifo per te è bellissimo, e se tutto si incanala bene ti dà ulteriore carica per un partitone. Ha incontrato recentemente sia Triestina che Liventina da avversario con la maglia dell’Ufm Monfalcone: che partita sarà? La Liventina è una buona squadra ma è battibile: in fase offensiva sono abbastanza bravi, soprattutto dinamici e con un po’ di qualità, ma ci sono dei problemi in fase difensiva, soprattutto su palle da fermo. E soffrono anche le ripartenze. Se la Triestina riuscisse a fare un gol sarebbe ottimo per gestire la partita. La squadra alabardata invece la vedo meglio a centrocampo e in difesa, mentre davanti fa un po’ fatica. Detto questo, in una partita secca conta tutto e niente, di certo contano più le gambe che si ha in questo momento e il carattere che si mette in campo. Diciamo 55 a 45 per la Triestina visti anche i due risultati a disposizione. E lei ha già deciso qualcosa sul suo futuro? No, affronto questo momento con grande calma e serenità. Mi rilasso e poi vediamo. Io mi diverto ancora a giocare, se avrò qualcosa di interessante che mi stimola e mi dà gioia di scendere in campo, giocherò, altrimenti vedrò il da farsi. Magari un altro ritorno alla Triestina? Oddio, nel calcio mai dire mai, ma sinceramente non mi faccio film di nessun tipo. Ripeto, se ci sarà qualsiasi occasione che mi stimola, giocherò con entusiasmo come quest’anno. So che non posso dare quello che davo 10 anni fa, ma qualcosa so ancora fare. La prima cosa che voglio ora è poter festeggiare domenica. Poi aspetterò con serenità cosa succede.

Ore 21.00 – (Corriere delle Alpi) Gli occhi di mister Vecchiato. Quest’anno Antonio Tormen ha fatto l’osservatore per il Belluno. Una scelta precisa di vita, in modo da non abbandonare il mondo del pallone e allo stesso tempo poter godersi i propri hobby. E così c’è anche un po’ del suo lavoro in questa conquista della finale play-off. Il miglior risultato assoluto, dai tempi della retrocessione in D del 2005. Allora, se l’aspettava la vittoria ad Este e il raggiungimento di questo traguardo? «I padovani quest’anno, per gli scherzi del calendario, li ho visti almeno 7, 8 volte. Per cui li conosco quasi a memoria. Vincere lì la considero un’impresa perché in tutto il campionato hanno fatto della compattezza e della solidità la loro arma, unita a un discreto gioco. In casa hanno perso solo con il Venezia e neanche meritavano, ma credo la fortuna del Belluno sia stata quella di avere un solo risultato a disposizione. Si gioca più liberi, senza avere nulla da perdere». Ma in campionato il Belluno ha fatto il massimo che poteva? «Credo proprio di sì. Anzi, è riuscito a mettere dietro due squadre come Mestre e Luparense che hanno speso cifre maggiori. Le tre che hanno preceduto la squadra di Vecchiato avevano obiettivamente qualcosa in più. Soprattutto, c’era il Venezia superiore a tutti, con giocatori molto di qualità. Forse con Favaretto giocavano meglio, ma con il nuovo mister hanno trovato una quadratura decisiva e i loro giocatori poi spostavano con niente gli equilibri delle partite». E ora tocca al Campodarsego di Andreucci. «Loro, rispetto al Belluno, hanno un attacco decisamente più forte. Se non segna Corbanese diventa dura, mentre i biancorossi possono contare su cinque giocatori di gran spessore per la categoria: Aliù, Kabine, Radrezza, Cacurio e Zecchin, che lo scorso era a Varese in B. Devo dire la verità che hanno chiuso il campionato in evidente calo: appena han capito che il Venezia sarebbe scappato di fatto non avevano più grosse motivazioni». Però adesso sono anche in buona graduatoria per eventuali ripescaggi e quindi saranno motivati. Il Campodarsego è terzo con un coefficiente di 2.08, il Belluno terz’ultimo con 1.76 sulle 22 squadre ancora in corsa. «Infatti loro potrebbero anche accettare di essere richiamati in Lega Pro quindi ci proveranno. Però magari ci scappa un’altra sorpresa». Intanto, tra una partita e l’altra, la sabato 28 sarai l’allenatore della grandissima sfida tra le All Stars gialloblù 2003 e gli Amici di Andrea. «Sarà bello rivedere i giocatori con i quali si è vinto il campionato. Un’emozione particolare, e spero ne tornino al Polisportivo il più possibile anche perché con qualcuno di loro non c’è stato più il piacere di rincontrarci. Speriamo sia davvero una bella giornata e che si vada unire alla vittoria del Belluno nei play-off…».

Ore 20.30 – (La Provincia Pavese) La prima tappa della prossima stagione azzurra sarà quella del ritiro precampionato. I dettagli verranno svelati questa mattina in una conferenza stampa organizzata dall’A.C.Pavia. Nei giorni scorsi è trapelato il nome della località trentina dove la squadra del presidente Zhu andrà in ritiro: si tratta di Storo, in Val di Chiese, al confine con la Lombardia. Appuntamento che dovrebbe essere dal 13 luglio in poi in una sede che sarà poi anche quella di parte del ritiro dell’Hellas Verona, retrocesso in serie B. Il tutto per dare il via ad una stagione che proporrà grandi novità per quanto riguarda i play off di Lega Pro allargati dalle attuali otto a ventisette squadre. Il nuovo format della Lega Pro prevede la promozione diretta in serie B per tre squadre: le prime classificate dei gironi A, B e C, come già accade dalle precedenti due stagioni agonistiche. Le tre seconde classificate dei gironi A, B e C accederanno direttamente alla secondo fase. Altre 24 squadre, quelle piazzatesi dal terzo al decimo posto di ogni girone, si affronterebbero in scontri diretti e le dodici vincenti, insieme alla vincente della Coppa Italia Lega Pro e alle tre seconde classificate dei 3 gironi, saranno le 16 squadre che si giocheranno l’accesso alla Final Eight un solo posto per la promozione in serie B. Previsto un concentramento a otto che si disputerà in un’unica sede, come già avviene per il campionato Primavera per contendersi il quarto posto dalla Lega Pro alla B. Il prossimo campionato di Lega Pro sarà ricco di piazze importanti. Molte nobili decadute sono risalite dalla serie D e con grandi ambizioni. Su tutte spiccono i nomi di Parma e Venezia. A queste si aggiunge anche la Lupa Piacenza, la società nata sulle ceneri del vecchio club emiliano che ha militato in serie A. Tornano in serie C la Sambenedettese, il Gubbio, il Siracusa. Novità assoluta come avversaria futura del Pavia lo Sporting Bellinzago, vincitore del girone A di serie D (forse giocherà a Novara). A queste si aggiungeranno le retrocesse dalla serie B. Per ora l’unica ufficiale è già il Como, mentre venerdì sera nell’ultima di campionato si aggiungeranno altri due nomi e rischia fortissimo il Livorno, che dopo il recente passato in A rischia di ripartire dalla terza serie nazionale, la Lega Pro. Rispetto ai primi due campionati 2014-15 e 2015-16 si profila anche una divisione geografica non più orizzontale (Nord, Centro e Sud), ma verticale quindi con gironi mischiati, ma per questo bisognerà attendere il mese di luglio.

Ore 20.00 – (Gazzetta di Reggio) «Non è stata un’annata positiva perché l’obiettivo minimo di squadra erano i play off ma anche a livello personale potevo fare qualche gol in più. La reputo insufficiente». L’attaccante marocchino Rachid Arma analizza così, con onestà e spirito critico, la sua prima stagione alla Reggiana. Si è pentito di aver scelto Reggio l’estate scorsa? «Assolutamente no perché arrivavo con tanto entusiasmo in una società che, per organizzazione e tifoseria, merita altre categorie e poi era da tempo che venivo stuzzicato da questa possibilità, magari sono arrivato con qualche anno di ritardo». Si aspettava così tante difficoltà arrivando in una squadra che ha sfiorato la promozione in Serie B ai play off? «No perché dopo un’annata del genere credevo che il gruppo fosse già amalgamato invece, fin dall’inizio, si era intravisto che alcune cose non andavano». Ha rimpianti per alcune palle gol non sfruttate a dovere? «Da un attaccante come me ci si aspetta sempre tanti gol e pensare che spesso, con meno occasioni a disposizione, ne ho effettivamente segnati di più nell’arco della stagione. Anzi, non ne ricordo una con così tanti errori davanti alla porta». Ma è vero che il bottino di 10 gol le ha fruttato il bonus? «Credo che tutti gli attaccanti abbiano accordi del genere, chi a 10 gol e chi a 20, che servono principalmente come stimolo in più». Quali sono le cause di un attacco che ha segnato meno rispetto alle concorrenti di alta classifica? «Spesso succede quando hai una delle migliori difese del campionato perché è capitato di difenderci anche in nove, reparto avanzato compreso, ed aiutando dietro ci è venuta a mancare un po’ di lucidità sotto porta. Comunque questo non giustifica tutti i miei errori ma nel complesso non siamo stati una squadra che ha creato tanto». Durante il lungo periodo senza gol chi le è stato più vicino? «Tutti e li ringrazio: squadra, staff e società si sono stretti a me, hanno creduto in me e fatto di tutto per sbloccarmi. Anche il dg Ferrara, Zullo e Armonia, dopo la loro partenza, mi chiamarono per stare tranquillo perché non dovevo dimostrare nulla a nessuno». Polemiche e confusione in società vi hanno condizionato? «Hanno influito sui risultati e sulla serenità della squadra perché siamo esseri umani anche noi e sentiamo le pressioni quando le cose non vanno». Da dove bisogna ripartire a luglio? «C’è un presidente che valuterà col nuovo direttore chi è stato all’altezza per continuare e poi ognuno farà il suo compito». Ma lei rimarrà? «Ho ancora un anno di contratto ma comunque, insieme al mio procuratore, sentiremo la società per capire le loro intenzioni». A gennaio si parlò di alcuni interessamenti ma lei rimase: fu la scelta giusta? «Si fecero avanti Mantova e Benevento ma non mi sono pentito nel restare perché in carriera non ho mai cambiato squadra a gennaio e perché avrei avuto il rammarico di non averci provato fino in fondo». Come si è trovato in città? “Molto bene. Tra l’altro a dicembre mi sono sposato perciò anche mia moglie è venuta qua e si è ambientata subito. Anche nei momenti più brutti si passeggiava per Reggio tranquillamente senza problemi di nessun genere». C’è stato un gol o un episodio di quest’anno che ricorderà? «Il gol ad Alessandria con l’abbraccio di tutti i miei compagni perché quando il gol non arriva ad un attaccante manca la serenità». Durante le vacanze verrà, da ex, a guardare qualche partita del torneo della montagna? «Fu davvero un’esperienza bella, al punto che mi sento ancora con ex compagni e presidente, ma sarà difficile perché andrò in Marocco a dalla mia famiglia e poi preferisco staccare un po’ la spina dal calcio quando si conclude una stagione».

Ore 19.40 – (Gazzetta di Reggio) E’ amico da molto tempo di Mike Piazza, si sentono al telefono due o tre volte a settimana e si vedono appena ne hanno occasione, in Italia o in Florida. Bill Holmberg, responsabile tecnico dell’Accademia del baseball a Tirrenia di Pisa, è tra le poche persone ad aver seguito fin dall’inizio la trattativa con la Reggiana, così come era stato coinvolto con Gilberto Gerali quando lo sportivo Usa si era avvicinato al Parma. A che punto siamo con la trattativa? «Come sapete Mike è interessato a una squadra di calcio italiana». Lei è venuto a Reggio ad aprile con Piazza e ha visitato la sede della Reggiana. Saprà come stanno le cose… «Ho dato un passaggio a Mike per amicizia. Veniamo tutti e due dalla Florida, io ho casa a Orlando, lui sta a Miami. Ci sentiamo due o tre volte alla settimana ma parliamo come fanno due amici, di golf, di baseball e di altre cose». Possibile non vi siate detti nulla della Reggiana? «So che la trattativa è in piedi». Qualcuno pensa che lei e Gerali possiate eventualmente avere un ruolo nella Reggiana targata Piazza. «Mai dire mai, se mi dovesse chiede un aiuto a tempo perso, part-time, potrei anche darglielo. Ma il mio mondo è il baseball e con l’Accademia sto avendo molte soddisfazioni. Pensi che quattro dei nostri ragazzi hanno firmato con squadre americane». Da quando vi conoscete? «Da 10 anni, prima in Florida e poi in Italia quando è stato coach della nazionale, io dei lanciatori e lui dei battitori». Perché è così interessato all’Italia? «Ama l’Italia e si sente italiano per via delle sue radici siciliane». Piazza in Italia darebbe una mano alla popolarità del baseball? «Non credo sinceramente possa avere un impatto più di tanto. E già stato in Italia nel baseball, ma la cultura italiana è più orientata al calcio». E per il calcio cosa potrebbe fare? «Il suo ingresso sarebbe positivo in questo mondo, dove alle volte vedo cose che non piacciono. Mike è una persona onesta e leale. Potresti dargli un milione di dollari in mano e se torni dopo un anno li ritrovi. Credo farebbe bene al calcio una persona così». Dalle sue interviste emerge la figura di un uomo di affari. Se compra una squadra lo fa per investire? «Non posso parlare per lui ma di certo non fa le cose per buttare i soldi. Se compra è perché pensa di poterne ricavare un profitto».

Ore 19.10 – (Gazzetta di Mantova) Filippo Carini è uno dei perni della difesa biancorossa, chiamato a confermare il buon momento in occasione della sfida che apre la serie degli spareggi salvezza: «Stiamo bene – sottolinea il centrale ex Pisa e Padova – stiamo vivendo giorni delicati ma con l’impegno e la determinazione di volere ad ogni costo conquistare la salvezza, perchè ne va del nostro futuro e non c’è la possibilità di un appello, in queste due gare ci giochiamo la carriera. Perchè, con tutto il bene che vogliamo ai nostri tifosi e alla società, la prima cosa a cui teniamo è il nostro futuro ed è evidente che dobbiamo, possiamo e vogliamo conquistare la salvezza per non franare fra i dilettanti e rimetterci di tasca nostra. Si tratta di un’ipotesi che ci rifiutiamo di prendere in considerazione». La prospettiva di rimanere in Lega Pro senza prendere gol stimola la volontà del centrale di concludere bene la sua stagione, fin quei senza dubbio abbastanza positiva: «Non ho mai giocato i playout – sottolinea – ma ho giocato i playoff, perdendoli col Pisa contro il Latina, nel 2012-13. In quelle occasioni abbiamo capito perfettamente quanto sia importante riuscire a curare anche i minimi dettagli e siamo convinti che solamente lavorando bene e mantenendo la necessaria concentrazione riusciremo a superare un ostacolo che non è affatto di poco conto». Carini puntualizza il suo pensiero riguardo ai piemontesi, che ieri si sono allenati al completo: «Attenzione a Chinellato, noi stiamo lavorando per marcarlo come si deve».

Ore 18.50 – (Gazzetta di Mantova) Non bastava l’influenza, che già gli complica e non poco il lavoro da svolgere in vista dei playout: Luca Prina è anche alle prese con l’indisponibilità di Falou Samb, che ieri pomeriggio non è riuscito ad allenarsi con i compagni e che descrive con una smorfia eloquente le scarse possibilità di essere a disposizione sabato. L’attaccante ha accusato già nella seduta pomeridiana di martedì un fastidio muscolare e ieri non è riuscito ad allenarsi; logico pensare quindi che per il mister biancorosso il modulo d’attacco, almeno dall’inizio, sia destinato a restare immutato rispetto alle ultime sfide. Per il resto la formazione non dovrebbe subire sconquassi e il tecnico potrà far salire sul pullman anche Ungaro, che in questi giorni si è allenato con i compagni e che potrebbe eventualmente candidarsi ad un posto in panchina per il confronto di sabato 28. Quello di Falou è in pratica il dilemma principale per il mister biancorosso, che fra i pali dovrebbe confermare Bonato con Lo Bue e Sereni nel ruolo di esterni di fascia. I tre centrali, vista l’indisponibilità di Trainotti, saranno quasi certamente Carini, Cristini e Scrosta con Longo, Scalise e il baby Gambardella (che ieri mattina ha giocato nella amichevole con la Nazionale Under 19 di Lega Pro contro la Cremonese, vinta dai grigiorossi per 3-0) pronti a dare il cambio. A centrocampo il rientro di Silvano Raggio Garibaldi dovrebbe permettere al tecnico di predisporre il reparto nel suo assetto ottimale, tenuto conto della disponibilità di Juri Gonzi e di Roberto Zammarini chiamati a tamponare e, ove possibile, a impostare il gioco. Le alternative non sono moltissime, ferma restando la disponibilità di don Tano Caridi e dello stesso Longo, abile a svolgere le mansioni di centrocampista. Davanti l’assetto con Tripoli e Marchi, indipendentemente dalla disponibilità o meno di Falou, dovrebbe essere quello di partenza ma non va esclusa l’eventualità di una variazione di modulo a partita in corso. Al riguardo mister Prina è un muro di gomma e fino all’immediata vigilia non svelerà alcunchè. Il lavoro dei biancorossi proseguirà stamane e domattina con le ultime due sedute, che saranno importanti anche e soprattutto per mettere a punto gli assetti difensivi sulle palle inattive e per provare i movimenti fondamentali per impostare le azioni del contropiede con le quali i biancorossi proveranno innanzitutto a venir fuori imbattuti dallo stadio piemontese e poi, perchè no?, a scardinare la retroguardia degli uomini di mister Fraschetti magari fidando in una prodezza di Juri Gonzi, che da buon ex avrà la possibilità di fare lo scherzetto alla sua vecchia società. In viale Te nessuno lo dice, ma che proprio da Juri possa arrivare un regalo del genere lo sperano tutti.

Ore 18.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Le lusinghe del Padova, la certezza di rimanere a Bassano. Il dg Werner Seeber ha deciso di proseguire l’avventura con il club giallorosso, prolungando il proprio contratto fino al 30 giugno 2018. Una svolta non sorprendente, considerato lo stretto rapporto con Renzo e Stefano Rosso e i buoni risultati ottenuti con una spesa molto inferiore a quella di altre concorrenti alla promozione in serie B. Con il nono budget della Lega Pro, il Bassano ha conquistato per il secondo anno consecutivo i playoff, nonostante la perdita del capitano Simone Iocolano a metà stagione e una concorrenza agguerrita, sia a livello economico che a livello tecnico. Insomma, una stagione sicuramente positiva nonostante lo scivolone di domenica contro il Lecce. «La società Bassano Virtus — si legge in un comunicato diffuso in mattinata — desidera esprimere la propria soddisfazione per l’operato svolto negli ultimi anni dallo staff societario e dal direttore generale Werner Seeber, con il quale è stato raggiunto un accordo per il proseguimento del suo rapporto lavorativo con il club giallorosso fino al 30 giugno 2018. S’intende così dare seguito al progetto di sviluppo societario, nel quale il dg Seeber opera in piena sintonia con la società su obiettivi e modalità operative». La prima operazione di Seeber riguarderà l’allenatore e con il passare dei giorni aumenta l’incertezza sul futuro di Stefano Sottili, che potrebbe essere lontano da Bassano. La Ternana lo ha sondato e ha preso informazioni. Domani sera alle 20.30 al Mercante, infine, verrà disputata un’amichevole fra Bassano e AltoVicentino, con ingresso gratuito e raccolta fondi a favore di Achille Favret, figlio del capitano dell’AltoVicentino Stefano Favret, ex giallorosso.

Ore 18.00 – (Giornale di Vicenza) E per il quinto anno consecutivo, cioè da quando c’è Werner Seeber dietro la scrivania di direttore generale, il Bassano andrà in ritiro ad Asiago. Le date di luglio devono essere ancora ufficializzate, tuttavia anche la prossima estate i giallorossi lavoreranno sull’Altopiano, in un ambiente e in un impianto sportivo dove i virtussini si sono trovati benissimo, grazie alla felice collaborazione instaurata con l’Asiago Calcio e col presidente Longhini, un connubio anche vincente considerando che da quando a luglio la Virtus ha fissato il suo quartier generale da quelle parti, ha poi firmato i campionati più esaltanti nella storia del sodalizio cittadino. Tra l’altro a meno di 40 km da Bassano, il campo di allenamento è accessibile per quei tifosi che vorranno salire ad assistere alle amichevoli.

Ore 17.40 – (Giornale di Vicenza) Si riparte da Werner Seeber scrivevamo l’altra mattina. Tutto confermato ma con una novità in più. Il direttore generale ha prolungato al 2018 il contratto in scadenza nel 2017 sottoscrivendo di fatto il sesto anno consecutivo sul ponte di comando virtussino. Prima di lui solo Alberto Briaschi, diesse per 9 anni filati era durato così a lungo. Un segnale di fiducia per chi ha guidato la barca negli anni più esaltanti. Perchè, tanto nell’anno del trionfo in C2 targato Petrone che nei due ultimi assalti in Lega Pro con la serie B accarezzata da vicino, ci fossero almeno 7 o 8 club con un budget superiore a quello giallorosso, eppure Bassano ha saputo dare la polvere a un mucchio di società e piazze più referenziate.E ai tanti che vorrebbero un Soccer Team pronto a gareggiare a suon di bigliettoni con altri sodalizi, è giusto ricordare che i capi di via Piave non disattenderanno mai il verbo di un calcio equo e sostenibile per svenarsi col rischio di non agguantare poi l’obiettivo. Bassano ha dimostrato che con la chiarezza e la pianificazione si può reggere un campionato di vertice senza dilapidare patrimoni.E in questa maniera il club si è visto sfilare la serie B da sotto il naso un anno fa, essenzialmente fuori dal campo, eppoi in finalissima col Como. Mentre stavolta un episodio dispari, ma almeno quello figlio del confronto tecnico, ha tolto di mezzo i virtussini a Lecce dopo una partenza lanciatissima. Ecco perchè quotiamo una programmazione senza squilli di fanfara, ma ancora equilibrata, che garantisca l’oggi ma soprattutto il domani. Che poi a vincere così c’è ancora più gusto.IL COMUNICATO. «La società Bassano Virtus 55 Soccer Team – si legge nella nota – desidera esprimere la propria soddisfazione per l’operato svolto negli ultimi anni dallo staff societario e dal direttore generale Werner Seeber, con il quale è stato raggiunto un accordo per il proseguimento del suo rapporto lavorativo con il club giallorosso sino al 30 giugno 2018. S’intende così dare seguito allo sviluppo societario nel quale il digì Seeber opera in piena sintonia con la società su obiettivi e modalità operative».ORA SOTTILI? Il prossimo passo sarà l’incontro con Sottili per verificare la progettualità per un rinnovo. Non è automatico. Qualora non ci fossero i presupposti per continuare, la tifoseria vagheggia un ritorno di Mario Petrone, libero da luglio. Il tecnico campano ha riallacciato i rapporti con la famiglia Rosso dopo le turbolenze di due anni fa, ma nemmeno questo è un passaggio così semplice a dire il vero. AMICHEVOLE BENEFICA. Intanto domani sera alle 20.30 al Mercante, amichevole benefica tra il Bassano e l’Altovicentino con raccolta fondi a favore del piccolo Achille Favret, 3 anni, figlio di Stefano, capitano dell’Alto ed ex giallorosso, che sta combattendo la battaglia più delicata della sua giovanissima vita. Esserci equivale a un grande abbraccio al papà Stefano.

Ore 17.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «Il Pisa è una squadra furba. Durante la settimana Gattuso fa mettere i parastinchi ai giocatori perché non si risparmino nei contrasti e i ragazzi rispecchiano il carattere di chi li guida». La presentazione dei prossimi avversari del Pordenone la offre Ettore Donati, pisano, già trainer professionista, docente della Scuola allenatori del Settore tecnico di Coverciano. Ha svolto i corsi per allenatori Uefa B sia a Pordenone (da poco) che a Gorizia e Trieste. Domenica scorsa era all’Arena Garibaldi. – Che Pisa ha visto? «Hanno giocato con un 4-3-3 abbastanza attendista – risponde il “prof” -. Tendono a fare uscire la squadra avversaria, per poi colpirla. Nei primi minuti hanno proprio fatto giocare la palla alla Maceratese, che ha colto un palo. Dall’avvio si notava bene come i pisani volessero conquistare spazio alle spalle della difesa ospite». – Più pericolosi con il passare del tempo? «Come i marchigiani hanno fatto un po’ gli spavaldi, i toscani hanno vinto 5 contrasti consecutivi e sono ripartiti negli spazi, facendo male. Perché hanno le possibilità. A loro non interessa giocare meglio dell’avversario, ma farlo uscire ed essere determinanti appena si può fare una giocata. Vanno sul concreto». – Ma il sostegno del pubblico è davvero incredibile? «Sono tremendi, quelli del Pisa, se attaccano sotto la loro curva: c’è una grande spinta in più. Poi, quando dalla parte dei loro tifosi arrivano i calci d’angolo o le punizioni, il calore aumenta notevolmente. Pure domenica è successo e la Maceratese ha preso gol su corner, perdendo un duello diretto». – I colpitori? «Varela è una punta che parte di solito da destra, ma si presenta con un sinistro pericoloso, perché sa rientrare, fintare e dribblare. Di Tacchio, il centrale di centrocampo, sarà pure lento ma ha un piede capace di mettere la palla precisa a 70 metri e su punizione tira delle bombe. Eusepi, già primavera del Genoa, come prima o seconda punta rappresenta un attaccante atipico».

Ore 16.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Quella pisana è una squadra camaleontica, capace di cambiare pelle in ogni gara. I nerazzurri, nei 35 impegni finora sostenuti in LegaPro hanno presentato 32 schieramenti diversi. “Ringhio” Gattuso, prima di decidere formazione e modulo, studia con puntiglio le caratteristiche tattiche degli avversari. La positiva stagione dei toscani è figlia anche di una panchina lunga: non mancano alternative e valide soluzioni. All’ombra della Torre Pendente crescono poi euforia e fiducia. La brillante prova offerta nel vittorioso “spareggio” casalingo con la Maceratese ha gettato ulteriore benzina sul fuoco dell’entusiasmo. Contro il Pordenone fra i nerazzurri mancherà solo Dario Polverini, che dopo il grave infortunio (rottura del legamento crociato anteriore e di quello collaterale del ginocchio destro) subito in allenamento, si è sottoposto lunedì a un intervento chirurgico. Per il difensore – che peraltro ha rinnovato fino al 2018 – si annuncia un lungo stop. Stop anche alle dichiarazioni ufficiali dei tesserati pisani per tutta la settimana, fino alla conferenza stampa del sabato, affidata a Gattuso. L’ex mediano campione del mondo, quando ancora non conosceva il nome dell’avversario nella semifinale-promozione, si era limitato a dire: «Il Pordenone e la Casertana sono squadre toste, da prendere con le molle». A onor del vero, nelle scorse settimane, alla luce della composizione del tabellone playoff, si era pure lasciato scappare «non mi dispiace che, nel cammino prima di arrivare alla finale, non ci sia da affrontare una tra Foggia e Lecce». Arbitrerà Francesco Guccini di Albano Laziale.

Ore 16.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Un muro nerazzurro si ritroveranno davanti i ramarri, domenica alle 15, all’uscita del tunnel dell’Arena Garibaldi. Già nel primo giorno di prevendita (martedì), a Pisa erano stati «bruciati» 4 mila tagliandi. Si andrà certamente al tutto esaurito, con oltre 11 mila supporter toscani assiepati sugli spalti. Già ieri non erano più disponibili i ticket per gradinata e Curva Nord. Per i fan neroverdi al seguito è stato riservato un settore in Curva Sud. L’URLO ULTRÀ – «Noi vogliamo questa vittoria», è il grido comune fra gli ultras di qualsiasi squadra. In questo caso chiude quasi come una firma il comunicato della «Maurizio Alberti», alias Curva Nord pisana. «L’Arena – si legge nel volantino – è il dodicesimo uomo: spingiamo con tutte le forze i ragazzi verso una categoria che questa piazza merita». PETRONI PROMETTE – Entusiasta e commosso Fabio Petroni. «È bello – afferma il presidente del Pisa – sapere che il nostro tifo non ci abbandona mai. Vedere tanti aficionados però è anche una grande responsabilità. Non vogliamo deluderli. Non posso promettere loro che vinceremo i playoff, ma posso assicurare che il Pisa affronterà l’impegno con grande grinta e saprà farsi valere. Contro la Maceratese (3-1, ndr) la squadra ha dimostrato le sue potenzialità. Sono convinto – confida – che il gruppo abbia ancora margini di miglioramento e possa crescere ulteriormente nel corso dei playoff. Esempi lampanti sono Peralta, sempre più decisivo, ed Eusebi in continua crescita». TENSIONE E DISTENSIONE – Alla forte pressione psicologica di un’intera città sugli uomini di Gattuso, i ragazzi di Tedino rispondono con la forza dei nervi distesi. È vero che a questo punto Mauro Lovisa «vede» la B, ma i ramarri hanno già fatto tanto, considerando le aspettative della vigilia e uno stadio più adatto alla Lega D che alla serie cadetta. Questo minore “obbligo” potrebbe però essere l’arma vincente. Il programma degli allenamenti di Stefani e compagni non è cambiato. Come se quella di domenica fosse una gara normale e non una semifinale playoff per la promozione in B. Oggi è prevista una sola seduta alle 15, così come domani. Sabato allenamento di mattina (a porte chiuse) e nel pomeriggio trasferimento a Pisa. Per i tifosi che non potranno andare in Toscana, domenica maxischermo nella sala conferenze del De Marchi, con ingresso dalla zona bar.

Ore 16.25 – Il Calcio Padova informa che la Società biancoscudata ha formalizzato oggi il rinnovo del contratto del centrocampista Carlo De Risio. Il giocatore, che era in scadenza di contratto, si è legato al Calcio Padova per altre due stagioni, fino al 30 giugno 2018.

Ore 16.25 – MERCATO PADOVA: CARLO DE RISIO RINNOVA FINO AL 2018!

Ore 16.10 – (Messaggero Veneto) Chi a inizio stagione non si è abbonato al Pordenone, forse ora sta rimpiangendo quella scelta. Non soltanto per l’exploit della squadra neroverde, ancora in corsa per la serie B, ma soprattutto perché avrebbe evitato le code che da domattina si annunciano piuttosto lunghe alle rivendite autorizzate. Oggetto del desiderio, il biglietto per la gara di ritorno della semifinale playoff con il Pisa, in programma domenica 29 maggio alle 16 allo stadio Bottecchia, che sarà possibile acquistare proprio da domani (dalle 9.30) al bar Libertà a Pordenone o al caffè Nogaredo a Cordenons. I prezzi, stabiliti dalla Lega Pro, vanno dai 12,5 euro per la graditanata, sino ai 40 euro per la tribuna centrale. Passando per i 30 della tribuna laterale. Non sono previste riduzioni. Da ieri, invece, tutti gli abbonati possono esercitare il diritto di prelazione sui posti già occupati nel corso della stagione regolare. Una cinquantina le persone che si sono già recate al De Marchi per fruire di questa possibilità. Ma il clou delle richieste dovrebbero registrarsi oggi, durante gli orari comunicati dallo staff neroverde: dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. Afflusso al De Marchi anche per chiedere la tessera del tifoso. In questo caso a essere interessati sono coloro che seguiranno la squadra di Tedino nella prossima trasferta toscana. Per potersi sedere nel settore ospiti dello stadio Anconetani, infatti, è necessaria la supporter card. Sono circa 200, al momento, i tifosi neroverdi stimati sugli spalti dell’impianto pisano. Molti dei quali fruiranno della possibilità di viaggiare gratis offerta dal Pordenone, che ha messo a disposizione alcune corriere per i sostenitori più fedeli: al momento si parla di 3 bus pieni. Forse ne sarà allestito un quarto. Oggi scade il termine per poter dare la propria adesione, previo pagamento di una caparra di 10 euro che sarà restituita a bordo.

Ore 15.50 – (Messaggero Veneto) Un piccolo tifoso lo guarda sconsolato. Lui risponde ugualmente con un sorriso. Ma è un sorriso pieno di amarezza. Per Luca Cattaneo, uno degli idoli della tifoseria neroverde, la prossima trasferta di Pisa, che vale un altro pezzo di serie B, è diventata un miraggio. Una botta rimediata nel corso dell’ultimo allenamento, dopo un normale contrasto di gioco, ha riacutizzato il fastidio sotto il tallone sinistro. Per l’attaccante si prospetta perlomeno qualche giorno di riposo. Difficile, se non impossibile, il suo recupero per il match di domenica. Non ha preso parte alla partitella di fine seduta Matteo Tomei, ma per il portiere neroverde si tratta di semplice scelta precauzionale, visto il taglio al sopracciglio destro riportato nella gara di domenica scorsa con la Casertana. Per il resto, il tecnico Tedino va verso la conferma dell’undici che ha piegato i campani.

Ore 15.30 – (Messaggero Veneto) Dalla torre più famosa d’Italia e tra le più conosciute al mondo, lo si può vedere benissimo. Solo un centinaio di metri in linea d’aria, infatti, divide il simbolo di Pisa con lo stadio Romeo Anconetani, dove domenica il Pordenone si giocherà l’andata delle semifinali playoff per accedere in serie B. Per la squadra di Tedino, un test di prestigio. Una pagina di storia tutta da scrivere. Voleva diventare grande la società neroverde. E per almeno una domenica lo sarà davvero. Perché tutto, attorno ai ramarri, sarà di categoria superiore. Tutto esaurito. A cominciare dal pubblico. Dopo aver polverizzato i posti disponibili in curva Nord e gradinata Signorini, ieri i tifosi toscani hanno fatto incetta pure dei biglietti per la tribuna inferiore e superiore. Rimangono un centinaio di biglietti per quest’ultimo settore, che probabilmente si esauriranno nelle prossime ore. Pertanto, il Pordenone giocherà in un’arena affollata da non meno di 9 mila supporter locali. Potrebbero essere anche di più, perché domani mattina i vertici del club nerazzurro chiederanno a Questura e Prefettura di ampliare ulteriormente la capienza di altri 1.400 posti, superando così la fatidica soglia dei 10 mila. Accoglienza. Ai tifosi del Pordenone verrà riservato il settore ospiti, che contiene mille persone. Ne sarà occupato più o meno un terzo. E chi si recherà nella città toscana con la propria auto, si prepari a usanze totalmente differenti da quelle “di casa”. Due ore prima del match, infatti, tutta la zona attorno allo stadio, proprio perché centralissima, sarà interdetta al passaggio delle automobili. La Questura di Pisa ha reso noto che per i supporter neroverdi sarà predisposta un’area di parcheggio contigua alla curva Sud, ricordando che nella giornata della gara non saranno disponibili i biglietti. Per chi, invece, decidesse di restare in città, il Pordenone metterà a disposizione la sala conferenze del centro sportivo De Marchi, dove sarà proiettata la gara (visibile in diretta su Raisport, oltre che su sportube.tv) su maxischermo. Porte chiuse. A Pisa, intanto, non c’è alcuna voglia di sottovalutare l’impegno. Guai a parlare di “Davide contro Golia”. Il Pordenone fa paura e merita attenzione ai minimi particolari. Il tecnico Gennaro Gattuso, come di consueto, sta tenendo la squadra al riparo da occhi indiscreti: allenamenti a porte chiuse sino al giorno del match. Dovrebbe poter contare su tutti gli effettivi, tranne l’infortunato Polverini, recentemente operato. Già partita pure l’operazione ritorno: il Pisa arriverà in provincia venerdì 27 maggio e soggiornerà in un hotel immerso nel verde della campagna sanvitese. L’ex. Ieri a una testata online ha parlato l’ex nerazzurro Matteo Mandorlini, uno dei protagonisti della splendida cavalcata dell’undici cittadino. «Tornare all’Arena Garibaldi – ha dichiarato – mi riserverà una grande emozione. Ma a Pordenone ho trovato un ambiente e un’organizzazione che nemmeno in serie B si trovano tanto facilmente. In ottica qualificazione alla finale penso sia fondamentale la gara d’andata». Designazione. Il primo confronto sarà diretto da Francesco Guccini della sezione di Albano Laziale, coadiuvato da Luigi Lanotte di Barletta e Domenico Lacalamita di Bari.

Ore 15.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Niente Tim Cup all’orizzonte per il Venezia. La riconquista della Lega Pro non sarà sufficiente al team arancioneroverde per tornare a disputare la Coppa Italia «dei grandi». La Lega Pro ha chiarito i criteri con cui sceglierà le 27 squadre da schierare il 31 luglio nel primo turno: alle 4 retrocesse dalla serie B si aggiungeranno sette club per ciascuno dei tre gironi (dal terzo posto in poi) più le due finaliste della Coppa Italia di Lega Pro. La stagione del Venezia inizierà presumibilmente (in attesa delle date ufficiali) prima di Ferragosto con i triangolare della coppa di categoria che faranno da anteprima al campionato, salvo cambiamenti al via come sempre la prima domenica di settembre. Tanti i nodi ancora da chiarire, dal ritorno da 54 a 60 squadre, alla suddivisione dei gironi fino ai ventilati «maxi playoff». Al Taliercio prosegue la preparazione in vista della trasferta di domenica a Piacenza (ore 16), intanto la società ha ufficializzato che da luglio ad occuparsi dello sviluppo dell’area commerciale sarà Ted Philipakos. Trentacinquenne di New York, Philipakos è stato scelto dal presidente Joe Tacopina per la sua esperienza di procuratore sportivo negli States e in Grecia ed è professore di economia dello sport- marketing sportivo alla New York University e alla St. John’s University.  Sul fronte mercato il Venezia starebbe insistendo col Pavia per la punta Cesarini.

Ore 14.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Un nuovo manager Usa approda al Venezia. Da luglio Ted Philipakos si occuperà dello sviluppo dell’area commerciale della società, con la carica di «ceo» che per gli americani equivale alla funzione di manager. Di origini greche ma nato e residente a New York come il presidente Joe Tacopina, 35 anni, Philipakos è stato procuratore sportivo e ha lavorato soprattutto tra gli Stati Uniti e la Grecia. Il fratello Peter è stato calciatore professionista e ha giocato, tra l’altro, nell’Olympiacos. Docente alla New York University e alla St. John’s University, dove insegna economia dello sport e marketing sportivo, Ted Philipakos è considerato uno dei massimi esperti americani di business sportivo, collegato soprattutto al calcio, e in proposito ha scritto il libro «On Level Terms», una vera e propria «bibbia» per gli addetti ai lavori. Philipakos è analista e commentatore di calcio, sue analisi sono comparse sui principali media Usa, dal New York Times al Washington Post, da Vice a Espn. Da luglio si trasferirà stabilmente a Venezia per occuparsi dei progetti legati al marketing, al merchandising e alle sponsorizzazioni: seguirà tutti i progetti non sportivi finalizzati al reperimento di fondi per sostenere le attività del Venezia. Vi sono già alcuni progetti in cantiere, ideati in questi mesi dalla dirigenza arancioneroverde, ma che necessitano della presenza a tempo pieno di un manager che li porti avanti. «Siamo felici dell’arrivo di Ted — ha dichiarato il presidente Joe Tacopina — era da diverso tempo che stavamo cercando un profilo giusto da inserire nel nostro organigramma e siamo convinti di aver fatto la scelta migliore. Il suo arrivo ci consentirà di sviluppare rapidamente il nostro business a livello globale».

Ore 14.20 – (La Nuova Venezia) Si allarga la famiglia del Venezia Football Club: dall’inizio di luglio l’organigramma si arricchirà di una nuova figura dirigenziale con la nomina di Ted Philipakos, americano di origini greche, come CEO, ovvero Chief Executive Officier, nuovo manager che si occuperà dello sviluppo dell’area commerciale della società. Ted Philipakos, trentacinquenne di New York, ha ricoperto l’incarico di procuratore sportivo lavorando principalmente negli Stati Uniti e in Grecia. È professore alla New York University’s Tisch Institute e alla St. John’s University dove insegna Economia dello sport e Marketing sportivo, oltre a essere analista commentatore del calcio americano. «Siamo felici dell’arrivo di Ted Philipakos», ha spiegato il presidente Joe Tacopina, «era da tempo che stavamo cercando un profilo giusto da inserire nel nostro organigramma e siamo convinti di aver fatto la scelta migliore. Il suo arrivo ci consentirà di sviluppare rapidamente il nostro business».

Ore 13.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) In attesa del tanto atteso passaggio delle quote di maggioranza del Vicenza calcio dall’attuale proprietaria Finalfa ai soci vicentini della Vi Fin., il direttore sportivo Antonio Tesoro ha già cominciato a muoversi sul mercato andando a sondare giovani di prospettiva e giocatori che si sono mesi in luce nel campionato di Lega Pro. Il primo mattone da cui ripartire è senza dubbio però l’allenatore e martedì Franco Lerda e i vertici di Vi. Fin. si sono incontrati per gettare le basi di un nuovo accordo che leghi l’ex allenatore di Torino e Lecce al Vicenza per altri due anni. «Ci siamo visti, si è trattato di un incontro interlocutorio — ha spiegato Tesoro — abbiamo deciso di rivederci a breve, probabilmente entro la fine della settimana». Tutto rimandato quindi ai prossimi giorni, probabilmente subito prima del match contro il Perugia che chiuderà la stagione, con le possibilità che Lerda resti sulla panchina del Vicenza che rimangono elevate, anche se l’intesa non è certo scontata. Da via Schio non filtrano indiscrezioni ma pare chiaro che, oltre all’aspetto economico, conterà molto anche il progetto tecnico che i prossimi proprietari del Vicenza riusciranno a mettere sul tavolo. A riguardo sarà molto importante anche la decisione dell’imprenditore pugliese Savino Tesoro, che in questi giorni sta esaminando con attenzione tutti i conti del Vicenza per decidere se entrare in Vi. Fin. ed eventualmente con quale impegno e ruolo. In attesa dell’accordo che prolunghi l’esperienza di Lerda sulla panchina, il mercato del Vicenza verrà impostato anche in base ai giocatori confermati e ceduti. Nel ruolo di portiere Francesco Benussi ha firmato un accordo a gennaio con opzione per un altro anno in caso di salvezza e quindi resterà. Differente invece sarà il destino di Ivan Pelizzoli che ha firmato fino al prossimo 30 giugno e lascerà Vicenza. In bilico Mauro Vigorito , che ha un contratto con il Vicenza fino al 2018 ed è reduce dall’operazione alla spalla. Probabile che possa essere ceduto in prestito per andare a giocare, considerato anche l’elevato rendimento di Benussi quando è stato chiamato in causa. In difesa si sta trattando il rinnovo in biancorosso di Daniel Adejo , mentre Mario Sampirisi , Salvatore D’Elia , Nicolò Brighenti , Marco Pinato e Oualid El Hasni sono di proprietà del Vicenza con contratti in scadenza tra uno o due anni. Ha un altro anno di contratto anche Thomas Manfredini ma per l’ex atalantino pensare ad un recupero per l’estate è difficile. E’ in prestito Alessandro Ligi che non verrà riscattato e tornerà al Bari, società di appartenenza del centrale. In mediana la posizione più delicata è quella di Federico Moretti : tornerà al Latina (fine prestito) e non è detto che rientri in biancorosso. E’ di proprietà del Vicenza Francesco Signori ma l’ex modenese buon mercato e potrebbe anche essere ceduto. Più o meno la stessa situazione di Francesco Urso . Nel reparto c’è anche Bellomo (contratto in essere), che resterà sicuramente in bancorosso. In attacco probabile la partenza di Giulio Ebagua , che ha il contratto in scadenza a giugno e di Filip Raicevic , che nonostante un girone di ritorno non al massimo ha sempre un buon mercato.

Ore 13.30 – (Giornale di Vicenza) La classe Vicenza Calcio 2015/2016 si prepara all’ultimo giorno (anzi, all’ultima serata) di scuola quasi al gran completo. Nell’allenamento di ieri mattina al Morosini, infatti, all’appello del maestro Franco Lerda mancavano solo gli alunni che per motivi di salute hanno già abbandonato l’aula da lungo tempo: Manfredini, Vigorito, Bellomo, Laverone, Cisotti. Si è inoltre allenato a parte Nicola Pozzi: l’attaccante, nel quarto d’ora giocato a Latina, ha rimediato l’ennesimo lieve infortunio che lo costringerà a saltare anche la partita di domani sera al Menti con il Perugia, ultimo atto di una stagione che purtroppo lo ha visto quasi sempre fare da spettatore, anziché il giocatore.Assieme a lui, dovranno limitarsi ad osservare i compagni gli squalificati Adejo, Ligi e Vita, che comunque ieri hanno regolarmente preso parte agli esercizi con il resto del gruppo.IL COLLOQUIO. Chissà che cosa si saranno detti il capitano Nicolò Brighenti e il tecnico Franco Lerda nel lungo colloquio che hanno avuto al centro del campo nella parte inziale dell’allenamento, mentre gli altri biancorossi giocavano a torello. I due, dopo una ventina di minuti di dialogo, sono stati raggiunti anche dal direttore sportivo Antonio Tesoro: un’istantanea che inquadrava insieme tre figure importanti per gettare le fondamenta della prossima stagione, in questi giorni fitti di incontri finalizzati a giungere alla conferma (o meno) dell’allenatore e alla definizione delle strategie per l’incombente mercato.ATTACCANTE AGGIUNTO. E a proposito di mercato anche ieri, come dall’inizio della settimana, nel gruppo biancorosso si è notato un volto nuovo, un ragazzo dal fisico prestante: è l’attaccante Iacopo Cernigoi, ventenne di scuola Milan reduce da un buon campionato in serie D con la squadra veronese della Virtus Vecomp e ora aggregato in prova. Potrebbe essere lui uno dei giovani sui quali il Vicenza vorrà puntare nel prossimo campionato, da valorizzare anche in prospettiva futura.TOCCA AD EL HASNI. Le squalifiche contemporanee di Adejo e Ligi consentiranno domani a Oualid El Hasni di chiudere la stagione da titolare, componendo la coppia centrale assieme al capitano Brighenti. Per il franco-tunisino si tratterà della prima presenza assoluta da quando è arrivato sulla panchina biancorossa Franco Lerda: l’ultima risale a tre mesi fa (20 aprile, 0-0 al Menti contro l’Avellino).VOGLIA DI CAMPO. El Hasni, del resto, non è l’unico elemento della rosa che avrà particolarmente voglia di riassaggiare il campo. Si prenda ad esempio il giovane regista bosniaco Andrej Modic, che non viene impiegato addirittura da dicembre; il centrocampista Francesco Urso, che dopo un girone d’andata da titolare e un lungo infortunio non ha più trovato molto spazio; il terzino mancino Marco Pinato, tornato per qualche minuto proprio a Latina dopo l’ennesimo infortunio muscolare; o ancora Davide Bianchi, promettente terzino destro della Primavera che ha svolto l’intero campionato nella rosa della prima squadra senza però mai debuttare, eccezion fatta per la partita di Coppa Italia giocata a Carpi. È probabile che ad alcuni di loro Franco Lerda, dopo la grande rimonta costruita grazie ai suoi “titolarissimi”, conceda la soddisfazione di tornare a vivere il clima della partita, almeno per uno spezzone di gara.STAFFETTA IN PORTA? Non è da escludere che in porta Francesco Benussi ceda il posto a Ivan Pelizzoli.

Ore 13.10 – (Giornale di Vicenza) É l’ora della svolta: la cessione del Vicenza è a un passo. Oggi ci sarà la più importante delle assemblee di Vi. Fin., la finanziaria nata nell’aprile del 2015 con l’intento di arrivare all’acquisizione della società biancorossa. E quindi, nella giornata odierna, i soci decideranno di esercitare il diritto d’opzione per l’acquisto delle azioni di proprietà di Finalfa (la finanziaria presieduta da Sergio Cassingena che controlla il 92 per cento del Vicenza). LA FINE DEL VIAGGIO. Oggi, quindi, si concluderà un percorso che dura da più di un anno. In questo periodo Vi.Fin., presieduta da Alfredo Pastorelli, che è anche amministratore delegato con Marco Franchetto, ha sostenuto in maniera decisiva la società di via Schio con l’immissione di parecchi soldi freschi (circa 6 milioni, prima del pagamento della rata di aprile di stipendi e contributi, stando a quanto dichiarato al nostro Giornale dallo stesso Franchetto). É sotto gli occhi di tutti che senza il supporto di Vi.Fin. il Vicenza non sarebbe riuscito a sopravvivere.LE CONDIZIONI. Il percorso della finanziaria presieduta da Pastorelli è giunto al termine perchè sono stati raggiunti due obiettivi che venivano considerati fondamentali per il buon esito dell’operazione: la permanenza della squadra in serie B e la rateizzazione in 12 anni del debito fiscale (circa 7 milioni di euro). TEMPI RISTRETTI. E adesso cosa succederà? Una volta che i soci di Vi. Fin. avranno dato il via libera all’esercizio del diritto d’opzione (cosa che si può considerare certa) non rimarrà che andare dal notaio per formalizzare il passaggio di azioni da Finalfa alla finanziaria presieduta da Pastorelli. La documentazione è già depositata, quindi sarà sufficiente che Sergio Cassingena metta una firma e il Vicenza calcio sarà di proprietà di Vi. Fin. L’operazione, insomma, potrebbe essere portata a termine in tempi brevissimi.NUOVO CDA. Grosse novità sono dunque attese in via Schio. L’attuale Consiglio d’amministrazione del Vicenza (presidente Gian Luigi Polato, amministratore delegato Dario Cassingena, consiglieri Antonio Mandato e Leonardo Adamo) si dimetterà. A quel punto Vi. Fin. convocherà l’assemblea ordinaria del Vicenza e provvederà ad eleggere il nuovo cda che, a sua volta, nominerà il presidente (che, a meno di sorprese dell’ultima ora, dovrebbe essere Alfredo Pastorelli). Uno dei principali compiti di Vi.Fin. sarà quello di risanare la situazione debitoria, nel solco di un progetto predisposto da Nicola Pastorelli.TESORO & DINTORNI. Inutile dire che sarà altrettanto importante il progetto tecnico, che si spera possa dare ai tifosi biancorossi le soddisfazioni che meritano. Costruire e mantenere una squadra costa e quindi sarebbe importante l’ingresso di nuovi soci. A tal proposito, in questi giorni si capirà se l’imprenditore Savino Tesoro, che ormai è una presenza fissa in tribuna al Menti, deciderà o meno di entrare nella compagine societaria. Tesoro conosce il mondo del calcio: ne fa parte da anni, prima con l’esperienza al Lecce e poi con quella alla Pro Patria. Va comunque sottolineato che la posizione di Antonio Tesoro, direttore sportivo del Vicenza, è sganciata da quella del padre. In sintesi: il ds continuerà a fare il suo lavoro a prescindere dall’ingresso di Tesoro senior, tanto che si sta già muovendo per costruire la squadra della prossima stagione. Il primo tassello è l’eventuale conferma del tecnico Franco Lerda.

Ore 12.40 – (Gazzettino) Doppia fumata bianca in serie D con Michele Florindo sulla panchina dell’Este e Luca Tiozzo su quella dell’Abano. Dopo l’addio di Andrea Pagan, passato all’Altovicentino, il club giallorosso ha deciso di puntare su Florindo che nelle ultime due stagioni ha allenato la Piovese e per la prima volta si misurerà in serie D che ha comunque avuto modo di conoscere quando giocava (Adriese, Pordenone, Casertana, Matera). Insieme a lui approdano all’Este anche il preparatore dei portieri Gianluca Rocelli e il preparatore atletico Luca Sabbadin. «Abbiamo puntato su un allenatore che ha grande voglia di mettersi in gioco – spiega il vice presidente Stefano Marchetti – Sa anche muoversi sul mercato e agirà con l’affiancamento della società. Siamo convinti che sia il profilo giusto. L’augurio è ripetere il campionato di quest’anno, l’ossatura della squadra sarà più o meno la stessa con alcuni inserimenti importanti». Ecco le prime parole giallorosse di Florindo: «Sono felicissimo, per me è una bella opportunità. Le sensazioni sono state positive quando ho incontrato la società, mi hanno fatto sentire subito parte della loro famiglia e non vedo l’ora di ripagare sul campo la fiducia che mi hanno dato». Passando all’Abano, la notizia dell’ingaggio di Tiozzo, nell’aria da qualche giorno, ora è diventata ufficiale. Così il presidente Gildo Rizzato: «Lo conoscevo già e ne ho sempre sentito parlare bene. Abbiamo deciso di prenderlo dato che ha le nostre stesse idee. Puntiamo a disputare un buon campionato per cercare di arrivare il più in alto possibile, sempre facendo un buon calcio e con un occhio di riguardo ai giovani». È il turno di Tiozzo, alla terza esperienza in panchina dopo quelle con Delta Porto Tolle Rovigo e Mestre: «Sono molto contento, è un orgoglio fare parte di questa società e sono sicuro che insieme faremo benissimo. Il mio modello di calcio? Nelle ultime due stagioni le mie squadre hanno sempre segnato tantissimo perché voglio che dominino il gioco e abbiano grande intensità nelle due fasi, e se ci siamo riusciti è merito dei ragazzi che ho avuto. Ciò che non può mai mancare sono fame e voglia di fare». Intanto, l’Abano ha ceduto al Vicenza l’attaccante classe 1995 Massimiliano Giusti che quest’anno era stato girato al Thermal Teolo.

Ore 12.20 – (Mattino di Padova) Panchine nuove di zecca per Abano ed Este. Luca Tiozzo e Michele Florindo alleneranno le due squadre padovane di Serie D. L’annuncio ufficiale è arrivato ieri, anche se i nomi circolavano da qualche giorno. ABANO. Il direttore tecnico dell’Abano, Andrea Maniero, dopo l’addio di Karel Zeman annunciato ancor prima della fine del campionato, non ha mai avuto dubbi sul profilo del nuovo mister: i contatti con Tiozzo proseguivano dall’inizio di maggio nonostante le parziali smentite del dirigente, che, a quanto pare, aveva sondato il terreno anche con Carlo Perrone e Rino Lavezzini. Soddisfatto della scelta è pure il presidente Gildo Rizzato, che ha voluto ufficializzare di persona la guida tecnica: «Ho incontrato Luca Tiozzo l’altra sera e abbiamo raggiunto l’accordo», spiega. «Con il mister costruiremo una squadra per fare bella figura, soprattutto sotto il profilo del gioco, valorizzando i ragazzi del settore giovanile». Tiozzo, 35 anni, originario di Sottomarina, già preparatore atletico a Porto Tolle, non vede l’ora di iniziare: «Sono felicissimo per questa opportunità», afferma il neo-tecnico neroverde. «Abano è una società in cui le parole “progetto” e “giovani” hanno un valore e non sono inflazionate. E non è escluso che insieme si possa vincere qualcosa. Ho visionato le strutture e sono soddisfatto. Nei prossimi giorni mi metterò al lavoro con Andrea Maniero e con il presidente per allestire la nuova rosa». ESTE. I saluti di Andrea Pagan, in procinto di passare all’Altovicentino (con lui andrebbero il portiere Lorello e lo stopper Guagnetti), risalgono a domenica scorsa. La dirigenza dell’Este, tuttavia, ne conosceva già le intenzioni, tanto da iniziare i sondaggi ancor prima della semifinale playoff persa con il Belluno, con Giovanni Barbugian e Massimiliano De Mozzi pronti a sedersi sulla panca della terza forza del girone C. Alla fine l’ha spuntata l’ allenatore della Piovese (36 anni, ex calciatore di Padova, San Marino e Spezia in serie C), reduce da un quinto e un quarto posto in Eccellenza, scelto per provare a bissare gli ottimi risultati dell’ultimo campionato: «Florindo è un ragazzo giovane ma con le idee molto chiare», afferma il vice-presidente Stefano Marchetti. «Mi ha fatto un’ottima impressione anche perché ha una gran voglia di emergere e di mettersi in mostra. Com’è stato per i suoi predecessori, si occuperà anche del mercato». Queste, invece, le prime parole del nuovo trainer atestino: «Arrivare dopo una stagione fantastica è uno stimolo in più. Ringrazierò a vita il presidente della Piovese Claudio Dalla Pria e sua moglie per quanto hanno fatto per me in questi anni, ma ora voglio dare il massimo sulla panchina dell’Este. La Serie D è una categoria insidiosa ma sono tranquillo, carico e pronto per cominciare. Cercheremo di riconfermare la “spina dorsale” della rosa di quest’anno per dare continuità, poi aggiungeremo le pedine più adatte al mio gioco».

Ore 11.50 – (Gazzettino) Com’era prevedibile, la Supercoppa di Lega Pro si deciderà nell’ultima partita in programma al Tombolato, domenica sera alle 20.45 quando si affronteranno Cittadella e Spal. Dopo i ferraresi, anche i granata si sbarazzano con quattro gol del Benevento che non aveva mai perso in casa nella stagione regolare, ma la peggiore differenza reti rispetto alla Spal costringerà il Cittadella a vincere per alzare il trofeo. Venturato in terra campana sceglie Cappelletti in difesa mentre Pascali si accomoda in panchina, dove c’è anche Chiaretti: in appoggio al tandem offensivo Litteri-Jallow c’è infatti Sgrigna, che risulterà uno dei migliori in campo. Pronti, via, e subito Cittadella in vantaggio. Passano appena 50 secondi e Jallow fredda sul primo palo Piscitelli dopo un perfetto assist di Litteri. Potrebbe essere una gara tutta in discesa per i granata (al Vigorito in tenuta completamente bianca), ma al primo affondo il Benevento pareggia: cross sottoporta di Lopez, il pallone quasi carambola addosso a Vitiello che tocca con il tacco mettendo fuori causa Alfonso. Brivido per il Cittadella al quarto d’ora, con il colpo di testa di Lucioni, centrale. Tre minuti dopo la squadra di Venturato ripassa in vantaggio con la punizione di Benedetti che buca la barriera sorprendendo il portiere. Il sinistro era angolato, ma non sembrava irresistibile. Nessun tatticismo in campo, le due formazioni si affrontano a viso aperto, cercando sempre l’affondo, e ne esce una gara assolutamente piacevole. Anche il ritmo del gioco, per essere a fine stagione, è di buona intensità. Il Benevento cerca il pari e lascia ampi spazi al Cittadella per ripartire. Alla mezz’ora Zaccagni apre per Benedetti, il sinistro a colpo sicuro è deviato in angolo. I campani agguantano il 2-2 su rigore, fischiato per il fallo di Alfonso su Marotta, con il portiere che poi travolge anche Cappelletti. Si rimane con il fiato sospeso perché il difensore resta a terra, stordito dal violento impatto, ed è costretto poi a uscire (al suo posto Pascali). In pieno recupero scontro aereo tra Marotta e Scaglia, il difensore colpito alla testa fatica a rialzarsi e rimane negli spogliatoi. Sia lui che Cappelletti finiscono all’ospedale per accertamenti, come da prassi. Coppia centrale difensiva completamente nuova per il Cittadella, quindi, formata da De Leidi e Pascali. In avvio di ripresa Sgrigna sfiora il terzo gol su punizione. Al 13′ Zaccagni chiude il triangolo con Litteri e sigla il 3-2. Dopo Benedetti, primo gol stagionale in maglia granata anche per Zaccagni. Il Cittadella chiude i conti al 21′: Schenetti mette in mezzo per il tap-in vincente di Jallow. Entra Paolucci per l’ottimo Sgrigna, Schenetti diventa il vertice alto del centrocampo. Alla mezz’ora Paolucci non centra la porta sull’assist di Litteri, era un rigore in movimento, un contropiede in 4 contro due. Un gol che poteva garantire al Cittadella due risultati sui tre a disposizione nell’ultima sfida con la Spal. Nei minuti finali Jallow lamenta problemi muscolari, Litteri si tocca il ginocchio: entrambi da rivedere nei prossimi giorni.

Ore 11.30 – (Mattino di Padova) Domenica sera, contro la Spal al Tombolato, servirà comunque vincere per portare a casa la SuperCoppa. Ma, intanto, il Citta fa sentire la sua voce, travolgendo il Benevento allo stadio Vigorito. Un 4-2 che fa capire quanto capitan Iori e soci tengano a questo “scudetto” di Lega Pro. E la loro ricetta, quale che sia l’avversario, è sempre la stessa: pressing, dialogo in velocità fra le linee, movimento incessante. Botta e risposta. Neanche il tempo di iniziare la partita che già gli uomini di Venturato la sbloccano. Non è trascorso nemmeno un minuto quando il triangolo Zaccagni-Litteri-Jallow si chiude con il gol dell’attaccante gambiano, lesto a beffare sul suo palo l’incerto Piscitelli. A gestire di più il pallone sono i granata, con Sgrigna, preferito a Chiaretti sulla trequarti, a svariare in realtà lungo tutto il rettangolo verde, e Iori pronto ad illuminare il gioco di prima. Il tridente campano, però, ha tecnica e capacità di far male, mentre i centrocampisti sanno inserirsi: Marotta, Mazzeo e Lopez accerchiano la retroguardia di casa e, sul cross di quest’ultimo, Vitiello anticipa tutti di tacco, pescando l’1-1. Poi tocca a Benedetti scrivere il suo nome a referto con una punizione da quasi 25 metri, “velenosa” ma non imparabile, che regala ai padovani il momentaneo 2-1 e a lui il primo centro stagionale. Paura per Cappelletti e Scaglia. Le occasioni fioccano, perché le due squadre sanno far girar la palla e perché l’attenzione alla fase difensiva non è quella dei giorni migliori né di qua né di là. Cappelletti (schiacciata di testa a distanza ravvicinata, su corner), Ciciretti (destro a lato), Marotta (pallonetto ad anticipare Cappelletti, sopra la traversa) e Benedetti (diagonale deviato) vanno ancora vicini al bersaglio grosso. Ma la vera paura si vive quando Alfonso esce in modo avventato su Marotta e frana pure su Cappelletti, che rimane a terra colpito violentemente alla testa. I compagni chiamano lo staff sanitario. Poi, per fortuna, Daniel, sanguinante dall’orecchio, si rialza e prova a continuare, chiedendo, però, il cambio prima dell’intervallo. In ogni caso è rigore, che Mazzeo trasforma spiazzando l’estremo difensore padovano. Prima della fine della frazione in un fortuito scontro di gioco, sempre con Marotta, è Scaglia a sbattere la testa rimanendo intontito e finendo lì il match. Sia lui che Cappelletti sono subito stati trasportati al Pronto soccorso. Zaccagni e Jallow. Alla lunga gli uomini di Venturato sembrano avere più energie da spendere. E di sicuro ne ha Zaccagni, che mostra ancora una volta di essere un interno di grandi prospettive. È lui ad avviare la percussione centrale che lo porta a dialogare con Litteri e a trovare la rete (la prima in maglia granata), dopo che il centravanti catanese gli restituisce la palla a centro area. Il Cittadella capisce che può affondare. E lo fa: Schenetti difende la sfera sulla destra e la mette in mezzo, Jallow ruba il tempo a tutti e sigla la sua personale doppietta. A quel punto basterebbe un gol per mettersi idealmente davanti alla Spal. Clamoroso quello che spreca l’appena entrato Paolucci in un contropiede 4 contro 1, imbeccato da Litteri. Ma va bene così. Domenica ci sarà da divertirsi ancora.

Ore 11.10 – (Corriere del Veneto) Vien da chiedersi che motivazioni (reali) ci siano in una competizione come la Supercoppa, che viene dopo la sbornia di un campionato vinto e a distanza di settimane dalla matematica promozione conquistata sul campo. Due esempi significativi sono Benevento e Cittadella, che giocano a viso aperto dopo il 4-1 di Ferrara che ha messo ko la squadra di Gaetano Auteri, ma che in qualche caso dimostrano che la verve non è quella dei giorni migliori. Dopo i cinque gol in Emilia, ne arrivano addirittura sei in Campania. Il sunto è che il Cittadella vince 4-2, ma perde quattro giocatori per infortunio (Litteri, Jallow, Scaglia e Cappelletti) e dovrà vincere ancora domenica con la Spal per sollevare il secondo trofeo stagionale. Proprio il tecnico del Benevento, costretto a godersi lo spettacolo dalla tribuna per squalifica, non ci crede più e schiera troppe riserve, a dimostrazione che il tracollo con la Spal annacqua pure le migliori intenzioni. Pronti, via e la difesa del Benevento si dimentica di entrare in campo: Zaccagni s’infila come una lama nel burro, Litteri fa sponda, Jallow da pochi passi scherza il proprio marcatore e infila il portiere Piscitelli. Neanche il tempo di sistemarsi in panchina, che il vice di Auteri, Cassia, deve già mettersi le mani nei capelli e ricominciare. Ma è appena l’inizio, perché all’11’ Vitiello con una magia di tacco mette alle spalle di Alfonso e scolpisce l’1-1. Passano sei minuti ed ecco il nuovo vantaggio granata: Benedetti batte dalla distanza una punizione apparentemente innocua, Piscitelli si muove in netto ritardo e si fa infilare sul proprio palo. Finita? Nossignori, perché al 39’ Alfonso in scriteriata uscita travolge Marotta e soprattutto Cappelletti. Risultato: rigore (e uno), Cappelletti messo fuori uso e costretto a uscire qualche minuto più tardi per giramenti di testa (e due), gol di Mazzeo (e tre). Dentro al suo posto Pascali, ma non basta, perché si fa male pure Scaglia e Roberto Venturato è costretto a sostituire entrambi i centrali difensivi: dentro De Leidi, per Scaglia e Cappelletti puntata al vicino ospedale per accertamenti. Non sembrano, almeno dalle notizie trapelate ieri sera, esserci grossi problemi per entrambi, ma oggi comunque se ne saprà di più. Comincia il secondo tempo e al 13’ il Cittadella torna in vantaggio: bravissimo Sgrigna a trovare il corridoio giusto, Zaccagni ancora una volta è nel posto giusto al momento giusto e fa centro. E non è tutto, perché arriva anche il poker al 22’: azione irresistibile di Schenetti, che pesca in mezzo all’area Jallow, bravo a girare a rete battendo ancora Piscitelli. Brutto finale al Vigorito, perché si fa male al ginocchio Litteri e Paolucci fallisce malamente il 5-2, che avrebbe significato poter giocare la partita di domenica con la Spal anche per un pareggio e quindi senza l’assillo della vittoria a tutti i costi. E non è un dettaglio insignificante se si vorrà alzare al cielo il trofeo.

Ore 10.40 – (Gazzettino) Tornando all’ombra del Santo, le strategie di mercato, oltre che dalle scelte legate allo staff tecnico, dipendono pure dai regolamenti di Lega Pro relativi alle rose e ai giovani che potrebbero cambiare, ma su cui non è stato ancora deciso nulla per la prossima stagione. L’anno scorso, per potere usufruire dei contributi, occorreva allestire rose con un massimo di 24 giocatori (oltre a un numero illimitato di giovani serie) all’interno delle quali almeno cinque e fino a otto dovevano essere gli under 21. Nel prossimo Consiglio Federale si parlerà anche di ripescaggi e dell’ipotesi, di difficile attuazione, d’inserire, fuori classifica, le squadre B dei club più importanti.

Ore 10.30 – (Gazzettino) A cascata arriveranno poi tutte le altre decisioni, in particolare quella relativa al futuro tecnico e proprio per i motivi sopra descritti, non ha ancora avuto luogo l’incontro con Beppe Pillon per valutare la possibilità di una sua conferma, ipotesi che al momento non sembrerebbe essere tra le più gettonate. Anche in questo caso potrebbero infatti incrociarsi i destini tra veneti e friulani, dal momento che tra i principali candidati alla panchina figura Bruno Tedino, allenatore del Pordenone a cui è legato fino al 2018 e che sarà impegnato per almeno altre due settimane con la sua squadra che affronterà nelle semifinali play off il Pisa. Tra le alternative, Sottili, Asta e D’Aversa. A Bassano, intanto, il direttore generale Werner Seeber, il cui nome era stato accostato al Padova nelle scorse settimane, ha prolungato fino al giugno 2018 il contratto che lo legava alla società vicentina per un altro anno.

Ore 10.20 – (Gazzettino) È slittato alla giornata di oggi l’incontro tra Giorgio Zamuner, pronto ad assumere l’incarico di responsabile dell’area tecnica del Padova, e Mauro Lovisa, presidente del Pordenone, a cui l’ex procuratore è legato per l’attuale stagione nelle vesti di consulente di mercato. Scopo della chiacchierata tra i due la definizione dei tempi e delle modalità migliori per l’interruzione del rapporto, essendo i friulani ancora impegnati nei play off promozione. Una volta ottenuto il via libera dal patron neroverde, ieri trattenuto da impegni lavorativi, sarà possibile ufficializzare l’approdo all’ombra del Santo di Zamuner che martedì si è già presentato ai soci biancoscudati.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) E questo Zamuner lo sa bene, visto che con lui il legame è molto solido. Lovisa chiude l’argomento chiarendo ulteriormente come stanno le cose: «Tedino mi ha ripetuto anche oggi (ieri, ndr) di non aver avuto alcun contatto con il Padova. Per me la sua stretta di mano, al momento in cui ha sottoscritto il prolungamento dell’accordo, vale tantissimo». Gironi in verticale. Alla fine della chiacchierata, il presidente dei neroverdi rivela: «In Lega stiamo lavorando bene, io sono a capo di una commissione sullo sviluppo dei settori giovanili insieme alla vice-presidente Alessandra Borgonovo. Si profila un campionato 2016/17 a 60 squadre, ma non con le formazioni B dei club di Serie A, piuttosto ci saranno diverse compagini di D ripescate. Ma la novità sarà soprattutto la suddivisione in verticale dei gironi: non come una volta, ma con rimescolamenti fra Nord, Centro e Sud». Alla faccia del contenimento delle spese. Auguri.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) «Poi ho letto di Tedino, sempre al Padova. Ecco, qui siamo su un piano diverso: mentre Zamuner è un libero professionista, che può andare via quando vuole, anche se tra di noi c’era (usa l’imperfetto, di proposito, ndr) un gentlemen’s agreement per una sua permanenza qui di tre anni, per il nostro allenatore il discorso cambia. Esiste un patto d’onore fra di noi, gli abbiamo prolungato il contratto per altre due stagioni, il che significa stilare un programma importante con lui, sia in caso di promozione in B che nell’eventualità di rimanere in Lega Pro. E allora voglio essere chiaro: il Padova desidera Tedino? Deve pagarmelo a peso d’oro, perché Bruno ha un costo e io di soldi ne ho investiti parecchi. La vedo dura, anzi potrei già dire che è meglio che se lo scordino, Bergamin e gli altri, il nostro mister…». La pista padovana, dunque, si complica per il quasi 52enne mister trevigiano.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Impossibile, ovviamente, saperne di più: se si sia trattato di un problema legato alla disponibilità dello stesso Zamuner o ad un cambio di rotta voluto della proprietà, fatto sta che non si è più certi di nulla per quanto riguarda il nome di chi siederà in panchina nella prossima stagione di Lega Pro. Al di là degli (scontati) attestati di stima da parte di B&B per Pillon, il sospetto (fondato) è che il Padova stia seguendo altre piste, sulla base di quanto indicato da Zamuner, il quale comunque si libererà dagli impegni con i “ramarri” friulani solo dopo i playoff . Il presidente non ci sta. Ieri abbiamo sentito Mauro Lovisa, numero uno del Pordenone. Alla domanda su come siano i rapporti con il club biancoscudato, ha risposto così: «Ottimi con Bergamin, è una persona corretta, mi ha chiamato dopo la fine del campionato e mi ha espresso una certa volontà su Zamuner. Con i Bonetto non ho contatti, in Lega viene sempre Bepi».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Francamente, riesce difficile capire cosa stia succedendo al Padova, soprattutto quale logica ispiri le mosse della proprietà dopo la decisione di chiudere in anticipo il rapporto con il direttore sportivo Fabrizio De Poli e di cambiare in toto o quasi l’area tecnica. È difficile perché i comportamenti sono sconcertanti: Bepi Bergamin e Roberto Bonetto incontrano (venerdì scorso) l’allenatore Bepi Pillon e gli propongono di restare alla guida della squadra, chiedendogli di riflettere e di dare una risposta di lì a qualche giorno, e fissano una data, tra lunedì 16 e ieri, per il confronto con il nuovo ds, individuato in Giorgio Zamuner, attuale consulente di mercato del Pordenone e futuro responsabile della gestione sportiva di viale Rocco. Ebbene, il faccia a faccia tra i due è saltato, senza che da parte dei soci di maggioranza della società sia arrivata una telefonata all’allenatore.

Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) L’ipotesi attorno a cui si sta lavorando è quella di un annuncio concordato fra le parti, che permetterebbe a Zamuner di chiudere il suo lavoro col Pordenone impegnato nella semifinale playoff con il Pisa e, allo stesso tempo, di aprire una finestra su Padova con vista sul prossimo campionato. Con tutto quello che ne consegue. Se Lovisa non dovesse accettare, cosa comunque possibile, bisognerà per forza di cose far slittare l’annuncio di almeno di due settimane. Così come slitterà per forza di cose l’eventuale investitura di Bruno Tedino, l’erede designato di Giuseppe Pillon ma sotto contratto con il Pordenone e tutt’altro che certo di poter essere liberato da Lovisa. Quanto a Pillon, aspetta di incontrare la proprietà e lo stesso Zamuner, cosa che non è avvenuta ieri e che non dovrebbe avvenire neppure oggi.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) A piccoli passi verso una soluzione definitiva. Giorgio Zamuner ha incontrato i soci del Padova, dopo il faccia a faccia andato in scena diversi giorni fa con Giuseppe Bergamin e Roberto Bonetto al Golf Club Valsanzibio. Ma il passaggio fondamentale, però, non era tanto quel colloquio, comunque importante, ma quello che era atteso per ieri sera con Mauro Lovisa, patron del Pordenone. Al patron friulano è già stata comunicata la volontà di Zamuner di firmare per il Padova (un accordo di massima è stato raggiunto) ma è Lovisa che, per forza di cose, detterà tempistica e mosse dell’attuale consulente di mercato del Pordenone. Il Padova ha fretta, perché vorrebbe già iniziare a programmare la prossima stagione, cosa che sottotraccia sta già avvenendo. Zamuner, ovviamente, spera in una soluzione amichevole e senza confronti tesi con il numero uno neroverde.

Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica finale: Cittadella 76, Pordenone 65, Bassano 62, Alessandria 57, Padova 54, Cremonese 53, Reggiana 52, FeralpiSalò 50, Pavia 49, SudTirol 44, Renate 43, Giana Erminio e Lumezzane 42, Pro Piacenza 39, Cuneo e Mantova 34, AlbinoLeffe 20, Pro Patria 7 (-3 punti di penalizzazione).

Ore 08.20 – Lega Pro girone A, la trentaquattresima giornata: Cremonese-Cuneo 2-1 (Sansovini (Cr) al 15′ st, Brighenti (Cr) al 22′ st, Cavalli (Cn) al 38′ st), FeralpiSalò-Pavia 1-3 (Manconi (Pv) al 9′ st, Ferretti (Pv) al 13′ st, Romero (Fs) al 35′ st, Ferretti (Pv) al 44′ st), Lumezzane-Pro Piacenza 0-0, Mantova-AlbinoLeffe 1-1 (Gonzi (Mn) al 25′ pt, Magli (Al) al 33′ pt), Padova-Alessandria 4-0 (Fabiano (Pd) al 4′ pt, Petrilli (Pd) al 23′ pt, Altinier (Pd) al 25′ pt e al 1′ st), Pordenone-Giana Erminio 3-1 (Bruno (Ge) al 12′ pt, Beltrame (Pn) al 16′ pt e al 2′ st, Valente (Pn) al 36′ st), Reggiana-Bassano 2-2 (Mignanelli (Re) al 47′ pt, Momenté (Ba) al 27′ st, Alessi (Re) su rigore al 37′ st, Cenetti (Ba) al 46′ st), Renate-Pro Patria 3-1 (Napoli (Re) al 3′ pt, Teso (Re) al 10′ pt, Santana (Pp) al 35′ pt, Ekuban (Re) al 20′ st), SudTirol-Cittadella 2-3 (Fink (St) al 5′ pt, Tait (St) al 11′ pt, Litteri (Ci) al 12′ pt, Paolucci (Ci) al 43′ pt, Coralli (Ci) al 25′ st).

Ore 08.10 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.00 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Box Uomo, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.




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