Stadio Plebiscito, Bitonci tira dritto. Zampieri: “Spreco sconcertante, costerà almeno 6 milioni”

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PADOVA «Il comando provinciale dei vigili del fuoco ha relazionato in merito alla fattibilità dell’intervento, giungendo alla conclusione che esso potrà essere realizzato». A sorpresa l’interpretazione data da Palazzo Moroni al parere dei pompieri padovani (firmato dal comandante Francesco Notaro e dal funzionario tecnico Gaetano Pasquato) che frena sul progetto di trasloco del Calcio Padova allo stadio Plebiscito è ottimista.

Nonostante i vigili del fuoco riscontrino diverse «anomalie» e «criticità» e, soprattutto, rilevino l’insufficienza delle vie di fuga (in particolare scrivono che per garantire la «rapidità di allontanamento del pubblico dalla struttura» e l’«avvicinamento dei mezzi di soccorso in caso di emergenza», andrebbe creato tutt’attorno allo stadio un percorso pedonale-carrabile «anulare e in adiacenza al perimetro» dello stesso stadio largo almeno 12 metri), l’assessore allo Sport Cinzia Rampazzo non sembra preoccupata. Visto che, in fondo, i pompieri indicano anche le necessarie «misure di compensazione» per mettere a norma lo stadio, l’assessore tira dritto: «Le planimetrie progettuali fornite dall’architetto Massimiliano Pagnin e dai tecnici comunali hanno considerato approfonditamente le geometrie dello stadio e del complesso sportivo nella sua interezza – sostiene l’ex nuotatrice agonista prestata alla politica– indicando i percorsi di esodo e di avvicinamento, sia per una capienza di 12mila spettatori (oggi il Plebiscito è omologato per 7.715 persone), sia in previsione di un successivo ampliamento».

Poco importa dunque che il Plebiscito sia stretto ad Ovest del PalaGhiaccio e ad Est della palazzina con dentro gli uffici del centro sportivo e gli impianti delle altre discipline (nuoto e tennis su tutte) e che la presenza degli edifici renda apparentemente difficile la realizzazione delle vie di fuga. Per l’assessore: «Le eventuali criticità emerse dal nulla osta di fattibilità rilasciato dai vigili del fuoco sono state esaminate anche dal Coni, che ha valutato il progetto del tutto compatibile con le norme esistenti».

Come prevedibile, l’opposizione non è d’accordo con la versione della giunta. Il fatto stesso che il documento dei vigili del fuoco sia stato consegnato il 19 gennaio scorso e sia emerso soltanto ieri ha irritato non poco i consiglieri comunali che avevano chiesto da tempo spiegazioni sul trasloco del Calcio Padova. Per questo il capogruppo del Pd in municipio Umberto Zampieri (che, per inciso ha rivestito il ruolo che oggi è di Rampazzo dal 2009 al 2014) attacca: «Basterebbe avere la capacità di leggere bene le carte per rendersi conto che i pompieri non hanno rilasciato alcun nulla osta di fattibilità, ma hanno invece elencato una serie di anomalie e criticità che non sarà affatto semplice risolvere. Per carità – ironizza l’ex assessore – tutto è possibile. Ad esempio, per realizzare la fascia di sicurezza attorno allo stadio richiesta dai vigili del fuoco, si potrebbero abbattere il PalaGhiaccio e le strutture dedicate agli altri sport». Ironia a parte per Zampieri il progetto «è sconcertante» perché non risulta ancora agli atti il parere vincolante della questura. «È un inaccettabile spreco di denaro pubblico – conclude Zampieri -. Sono pronto a scommettere che il restyling del Plebiscito costerà almeno il doppio dei 3 milioni di euro già messi a bilancio, di cui la maggi or parte è stata già spesa».

Fonte: Corriere del Veneto, Davide D’Attino




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