Live 24! Padova, arriva anche l’ufficialità: è Oscar Brevi il nuovo allenatore Biancoscudato

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Ore 22.00 – (Il Piccolo) Lo stage alabardato è finito, la scrematura è fatta. Dopo quattro giorni di trial, che hanno impegnato Mauro Milanese e lo staff al mattino e al pomeriggio, la Triestina ha scelto qualche under che potrebbe andare bene per la prima squadra e qualche altro ragazzo per la formazione Juniores. A fare breccia sono stati soprattutto brasiliani e rumeni. I prescelti non sono però automaticamente arruolati: bisognerà approfondire con le opportune verifiche burocratiche se davvero il matrimonio potrà andare in porto, ma intanto la scelta è stata fatta e il focus ora sarà concentrato solo su alcuni della sessantina di ragazzi provati. Per la prima squadra ci sono due portieri interessanti sui quali la Triestina è decisa a puntare: innanzitutto lo sloveno Matjia Radikon, classe 1996, di proprietà dell’Udinese che quest’anno lo aveva mandato in prestito al Delta Rovigo. E poi il valdostano Jean Claude Consol, anch’esso classe 1996, ex Carpi, Ciserano e Virtus Castelfranco, cresciuto nel settore giovanile del Genoa. Fra i giocatori, invece, se la giocano in tre per due posti, perché a interessare è un terzetto di extracomunitari classe 1998, ma visto che a poter giocare saranno solo in due bisognerà fare una scelta. Interesse confermato per il mancino canadese di colore Ndzemdzela Langwa, che è stato anche nella nazionale under 17 del suo paese: si tratta di un esterno offensivo sinistro che però in questi giorni è stato provato anche da terzino. Gli altri due prescelti sono due della folta truppa di brasiliani, l’ala destra Juan Carlos e il laterale destro Pedro Ludovic. Se il canadese Langwa verrà tenuto, si dovrà scegliere giocoforza uno dei due sudamericani, ma non è escluso che poi alla fine siano loro i prescelti. E poi c’è il discorso sugli Juniores. C’è innanzitutto un ragazzo italiano molto interessante, Andrea Rubino, ma è addirittura un 2001 e non potrà fare nemmeno il campionato con gli Juniores: probabile che si tenti di prestarlo o appoggiarlo per il momento a un’altra società. Grande interesse anche per due ragazzi rumeni molto promettenti: il centrocampista David Berivoescu , classe 1999, e l’attaccante Andrej Dumiter, anch’esso del 1999. Sono i due elementi che in questi giorni hanno impressionato di più, assieme a Rubino, fra i più giovani. Ma non è escluso che si cerchi di tenere anche qualche altro ragazzo. Sotto questo aspetto, molto dipenderà se la Triestina potrà disporre della foresteria dello stadio Rocco, che sarebbe un vantaggio economico enorme per quanto riguarda gli stranieri e comunque per i ragazzi provenienti da fuori zona. In questa fase di ricostruzione, l’intenzione comunque è di allestire una squadra Juniores sotto età, che non abbia l’imperativo della vittoria e del risultato, ma quello di formare e far crescere i giocatori.

Ore 21.40 – (Corriere delle Alpi) Duravia sarà ancora gialloblù. Il trequartista di Montebelluna, nonostante le offerte che lo hanno raggiunto in questo finale di stagione, ha deciso ormai da diverse settimane di rinnovare il proprio impegno con il Belluno. La sua scelta è stata dettata non solo dall’ottimo rapporto con la società ma anche dalla conferma di mister Vecchiato, con cui Duravia si è trovato molto bene fin dalla primo anno in cui i due hanno lavorato insieme. «Con il tecnico si è costruito un bellissimo rapporto – spiega Duravia – in questi anni secondo me si è confermato uno dei migliori della categoria se non il migliore. Ha fatto molto bene, mi ha sempre stimolato nella maniera giusta e parte della mia scelta sicuramente si è basata anche sulla sua presenza l’anno prossimo. Sono contento di di poter lavorare ancora con lui. La società ha sempre dimostrato stima nei miei confronti, è stata sempre puntuale e di questi tempi non è facile trovare realtà così. Ci sono state altre chiamate ma in questo momento ho preferito rimanere a Belluno». Offerte importanti. L’ex Juventus sta vivendo stagioni importanti e le sue ottime prestazioni hanno attirato l’attenzione di alcune squadre. «Non sarebbe elegante dire chi, mi hanno cercato squadre di vertice del nostro girone sia venete che non, ma la mia idea è sempre rimasta quella di rinnovare. Il Mestre? No, loro non si sono fatti sentire». Tre anni di alto livello. Sarà possibile migliorare ancora? «L’ambizione è sempre quella di fare meglio. È ovvio che queste ultime stagioni sono state di alto livello, ma fare di più è fattibile. Abbiamo un attacco forte, un centrocampo fortissimo e una difesa che si è sempre dimostrata all’altezza, vedremo poi nelle prossime settimane quali saranno i fuoriquota che arriveranno. Ci auguriamo tutti di poter migliorare ancora ma è presto per fare questi calcoli, bisogna aspettare la fine del mercato e vedere con chi finiremo in girone». L’arrivo di Brotto è un chiaro segnale della società a voler rafforzarsi? «Il suo arrivo è un passo in avanti. Non ci ho mai giocato insieme ma lo conosco da avversario. È un giocatore che ha colpi importanti e ci aspettiamo tanto da lui. Ha grandi qualità tecniche, un ottimo tiro e sono convinto possa inserirsi bene nel nostro gruppo».

Ore 21.10 – (La Provincia Pavese) Difficile ipotizzare con certezza cosa accadrà nei prossimi giorni in casa Pavia calcio. Alcuni dei più stretti collaboratori del presidente Xia Dong Zhu sono attualmente in Cina per capire se realmente ci sia la possibilità di un colpo di scena finale e di un salvataggio di una situazione che con il passare dei giorni per il club azzurro si è fatta sempre più difficile. A questo punto la settimana prossima qualche ulteriore indiscrezione potrà far capire se la fuoriuscita dal Pavia di mister Zhu sarà definitiva. Sui motivi del suo disimpegno continuano, poi, a circolare voci completamente diverse fra di loro ed è difficile capire quale sia realmente il vero motivo del disinnamoramento da parte del presidente per la società che aveva acquistato con un fondo cinese due estati fa. Oltre al Pavia non è un mistero che mister Zhu tramite la società China Investment, fondata nel 2014 in società con l’attuale sottosegretario della Regione Lombardia Maurizio Del Tenno, abbia anche altri interessi economici in Italia. Il progetto concreto è quello legato a «I Giardini d’inverno», da realizzare in via Pirelli a Milano su 15 piani e 127 appartamenti con piccoli orti verticali. Anche su quest’investimento ci sarà un disimpegno su cifre ancora più importanti (decine di milioni di euro) di quelle della società azzurra? In questo clima rimane la convocazione per il prossimo 18 giugno dei giocatori sotto contratto per riprendere gli allenamenti. La società azzurra ha comunicato ai propri giocatori che il periodo di ferie contrattuale previsto dall’articolo collettivo nazionale numero 22, iniziato il 14 maggio, scadrà il prossimo 17 giugno. Sarà interessante vedere cosà capiterà sabato prossimo 18 giugno e quanti giocatori si presenteranno regolarmente. Le voci di mercato si fanno calde sul futuro di molti atleti azzurri: a Parma circola quella che Andrea Ferretti vestirà la maglia biancoscudata nella prossima stagione di Lega Pro. Ma anche sul futuro di giocatori contrattualizzati dal Pavia tutto dipenderà da quello del club: nel caso non ci fosse l’iscrizione questi atleti si svincolerebbero, e sarebbero liberi di trattare direttamente con altre società senza intermediazioni da parte del Pavia calcio.

Ore 20.50 – (Gazzetta di Reggio) Dalla sua Palermo il centrocampista granata Dario Maltese attende contatti con la nuova dirigenza di via Mogadiscio per capire se la società intende ancora puntare su di lui che ha in tasca un contratto fino al 30 giugno 2018. Maltese, sta già pensando al ritiro di luglio? «Per ora penso a rilassarmi, a casa con la famiglia o nel mare di Palermo, ma seguo a distanza l’evolversi della situazione societaria». Nel suo futuro c’è sempre la Reggiana? «Ho altri due anni di contratto e penso di rispettarli però non ho ancora avuto contatti. Penso di restare, naturalmente se si presentasse un’offerta che non si può rifiutare la prenderei in considerazione e ci farei quattro conti anche se, dentro di me, mi piacerebbe riscattare un’ultima annata non sempre positiva a Reggio». Con quali ambizioni ricomincerebbe? «Vorrei cercare di fare meglio dell’anno scorso, credo sia anche arrivato il momento di iniziare a vincere qualcosa». Quali sensazioni le hanno lasciato due anni a Reggio? «Mi sento cresciuto molto, perché più responsabilizzato soprattutto a livello mentale. Il paragone con l’anno precedente è presto fatto: all’epoca anche se non giocavi sempre bene vincevi mentre quest’anno, a parte due o tre partite dove siamo stati inguardabili, la squadra ha espresso un buon calcio ma i risultati non sempre sono arrivati». E’ informato sui cambiamenti in atto? «Ho letto dell’arrivo di Andrea Grammatica come nuovo ds, di Leonardo Colucci come allenatore, mi dispiace per la partenza di Italo Federici e attendo come tutti l’imminente ingresso di Mike Piazza in società». Le hanno accennato di una squadra ambiziosa? «Qualcosa mi è arrivato alle orecchie, oltre al fatto che chi si appresta a gestire la squadra sia intenzionato a fare le cose per bene». Centrocampista di piede sinistro: il 4-2-3-1 sembra disegnato per lei sulla mediana. «Mi conoscete: poco mi interessano i moduli, io voglio giocare a calcio e divertirmi in quale assetto non è un problema: anche in ruoli non miei cerco sempre di dare il 100%». E’ giusto resettare tutto o qualcosa va salvato dei due anni scorsi? «Cancellare tutto non si può perché il primo anno il gruppo ha fatto bene ed anche quest’anno, nonostante le tante problematiche, siano riusciti a superare momenti di difficoltà. Ovvio che quando ci sono grandi cambiamenti bisogna entrare subito nell’ottica di lavoro del nuovo mister». Può essere una chiave di volta un gioco più offensivo? «Io lo intendo così il calcio: pur curando anche i dettagli difensivi, se sei bravo ad attaccare farai sempre un gol in più degli altri. Magari non sarà così in tutte le partite ma una mentalità più offensiva può creare maggiori apprensioni nei tuoi avversari». Il girone nel quale finirà la Reggiana sarà determinante? «L’importante è fare una squadra competitiva, un gruppo di persone vere che remino tutte dalla stessa parte, perciò il girone non sarà la prima discriminante. Anche perché, al momento, non si conoscono i criteri di suddivisione delle squadre ma guardando ad un ipotetico girone nord, disegnato come quest’anno, saltano all’occhio nuove piazze blasonate come Venezia, Como, Parma o Modena perciò è meglio farsi trovare pronti». Il rapporto coi tifosi come sarà? «Si ripartirà da zero. Loro vorranno risposte da tutti noi perciò molto dipenderà dal nostro comportamento e dai risultati».

Ore 20.30 – (Gazzetta di Reggio) Il fattore umano. Ecco l’elemento decisivo che ha portato Mike Piazza a Reggio. Da quando si è cominciato a parlare della clamorosa trattativa in molti hanno espresso scetticismo e, alla fine, la domanda era sempre la stessa: perché una celebrità del baseball, in procinto di entrare nella hall of fame, dovrebbe arrivare proprio a Reggio? Domanda legittima, legata anche ai precedenti di persone poco trasparenti che si sono avvicinate alla Reggiana. LINEARITA’. Il primo fattore che ha condotto Piazza a Reggio si chiama Stefano Compagni. Dopo che nel dicembre scorso l’americano è stato agganciato da Alberto Bertolini, ora capo degli osservatori granata, la trattativa è stata condotta in prima persona dal presidente. La dimestichezza con l’inglese dell’imprenditore di Casalgrande, il suo modo di fare diretto e senza formalismi, ma soprattutto la linearità dimostrata in questi mesi nel proporre i termini dell’accordo, hanno convinto Piazza prima dal punto di vista umano. E chi conosce l’americano sa quanto dia importanza a determinati valori. AMICIZIA. Un secondo aspetto importante è che la stella del baseball ha un caro amico che vive qui vicino. Gilberto Gerali, che abita a Parma, è con Bill Holmberg la persona più in confidenza con Mike. Se Piazza conosce da tempo l’Emilia, la sua mentalità e il suo approccio al mondo del lavoro, è anche grazie a Gerali. Il futuro proprietario della Reggiana continuerà a vivere a Miami Beach ma ha già annunciato che verrà un paio di volte al mese in Italia, sua seconda patria. Nel frattempo Compagni continuerà a seguire la Reggiana, di cui resterà socio con una parte importante di azioni. In questi mesi l’italoamericano ha sposato il progetto tecnico che Compagni gli ha proposto. Il ds Andrea Grammatica, che sarà in carica dal 1 luglio, all’Entella ha fatto un lavoro straordinario sui giovani, portando la squadra nelle finali Primavera che si sono giocate tra Reggio e Modena. E Piazza, in linea con la cultura statunitense dello sport, intende puntare molto sul settore giovanile, dove tra l’altro intraVvede possibilità di business. La Reggiana che sta nascendo è dunque globale e locale. La sua anima reggiana non andrà persa, questo almeno l’impegno di cui l’attuale presidente dovrà farsi carico. Ma al tempo stesso al suo interno vi sono più soggetti che hanno dimestichezza con la cultura anglosassone (Bertolini ha ricoperto il ruolo di osservatore per il Southampton). SVILUPPI. La svolta societaria in atto è una novità assoluta nella storia granata. Novità ricca di possibilità, anche per Reggio, basti pensare al fatto che Mike potrebbe essere un testimonial di aziende che esportano oltre Oceano. Esistono anche incognite e rischi. Piazza non è un tifoso della Reggiana, almeno non ancora, e pur essendo coinvolto sentimentalmente con l’Italia, sarebbe irrazionale aspettarsi un amore incondizionato. Piazza intravvede nel calcio italiano un’opportunità di business e sicuramente la sua gestione sarà oculata e molto attenta al bilancio. Si punterà alla serie B ma senza follie o progetti destinati magari a collassare rapidamente. Bisogna aspettarsi un progetto di medio periodo, basato sul lavoro e sulla strategia dei piccoli passi: ma in fin dei conti in questo campo i reggiani hanno qualcosa da dire e forse anche da insegnare.

Ore 20.10 – (Gazzetta di Mantova) Una sorta di «Sliding doors»: questo sembra essere il futuro del Mantova, alle prese col duello a distanza fra la cordata Dondi e il gruppo rappresentato da Roberto Masiero. In ogni caso ciò che conta è che la decisione arrivi in 4-5 giorni, altrimenti i problemi per il pagamento delle spettanze arretrate e la regolarizzazione della posizione finanziaria della società diventerebbero di ardua sostenibilità. SE VINCE DONDI. La società ritornerebbe ad avere una composizione completa e la carica di presidente verrebbe assunta dall’avvocato monzese Emanuele Mosca, 38 anni il 28 dicembre, che si occupa di diritto penale societario e sportivo oltre ad avere fondato il movimento «Azione Nazionale» che si candida in vista delle prossime amministrative del 2017 a coagulare le forze di destra. Claudio Dondi sarebbe il vice presidente e amministratore delegato, con Claudio Turella, Gabriele Monelli e forse l’ex presidente del Castiglione Ernesto Valerio chiamati a far parte del consiglio di amministrazione unitamente a Serafino Di Loreto, che in virtù della presidenza di «Calcio servizi» verrebbe cooptato nell’organo gestionale della società. In panchina la priorità andrebbe a Luca Prina mentre Vincenzo Italiano sarebbe la principale alternativa. Lui non gradisce essere citato prima dell’intesa formale ma appare scontato che Roberto Boninsegna sarebbe il direttore generale. SE VINCE MASIERO. In questo caso l’ipotesi più probabile, e fino a prova contraria con la medesima percentuale di realizzazione dell’altro gruppo, sarebbe quella dell’acquisizione della presidenza da parte del figlio di Roberto Masiero. Fondamentale, in questo caso, sarà il ruolo dell’ex presidente Fabrizio Lori, chiamato a scegliere innanzitutto i componenti dello staff tecnico, al vertice del quale ci sarebbe sicuramente l’attuale mister Luca Prina. Per quanto riguarda la gestione appare certo che Masiero intende avvalersi della collaborazione di figure dirigenziali a lui note, ma delle quali si sa poco o nulla visto che l’ex direttore tecnico biancorosso ha voluto sempre mantenere un profilo basso, riservandosi la possibilità di ufficializzare le linee strategiche solamente dopo l’accordo. Tanto Dondi quanto Masiero attendono a questo punto la decisione della società, che a quanto si sa dovrebbe riunirsi domani in tarda mattinata per dare il via libera alla cessione della società.

Ore 19.50 – (Gazzetta di Mantova) Il Mantova sarà ceduto al 100%. È questa la decisione presa dal cda dell’Acm, allargato ai soci, che si è riunito ieri per un paio d’ore in Viale Te. Non è ancora certo, però, a chi sarà affidato il club biancorosso, anche se le prime indiscrezioni danno per favorito l’imprenditore vicentino Roberto Masiero, spalleggiato da Fabrizio Lori. «Abbiamo ricevuto due offerte pressoché identiche nei contenuti da parte di Roberto Masiero e di Claudio Dondi – comunica il dg Gianfranco Bernasconi -. Vale a dire il versamento di 400mila euro a fronte della cessione dell’intero pacchetto azionario. Fermo restando che la proprietà attuale si assume l’onere di pagare tutto il resto della gestione in corso. Abbiamo illustrato le due proposte ai soci mantovani e, di comune accordo, ci siamo presi qualche giorno di tempo per decidere quale accettare. Da entrambi i possibili acquirenti, comunque, abbiamo ricevuto le garanzie necessarie ad acquistare il Mantova e a iscriverlo al prossimo campionato. Aggiungo infine – conclude il dg – che, sia Sdl e sia i soci mantovani resteranno al fianco della nuova proprietà con il ruolo di sponsor». Il che servirà anche a pagare nel tempo i costi da affrontare per quanto riguarda il pregresso, che sono notevoli. Le parole di Bernasconi trovano poi conferma dai soci presenti in Viale Te: «Dopo un’annata negativa è giusto che il Mantova abbia un altro presidente – dice Sandro Musso -, anche se mi dispiace molto lasciare così. Purtroppo non c’erano le condizioni per andare avanti e non abbiamo neppure trovato interlocutori disposti a collaborare. Le due cordate? Io una preferenza ce l’ho, ma la tengo per me. È importante il parere dei soci mantovani, perché loro conoscono meglio la piazza». Bompieri e Tirelli la spiegano dal canto loro così: «Abbiamo ascoltato le proposte avute da Musso e ci siamo detti d’accordo a cedere le nostre quote. Ora, sia noi e sia la Sdl prenderemo ulteriori informazioni sugli imprenditori interessati e poi decideremo. Noi comunque non scapperemo via e resteremo nel ruolo di sponsor». I soci mantovani si vedranno domani fra loro per discutere della scelta. E «lunedì – come spiega ancora Sandro Musso – ci sentiremo per sciogliere le ultime riserve». Per quanto riguarda le garanzie economiche presentate dai due gruppi acquirenti, sollecitato in merito il dg Bernasconi risponde così: «Dondi ha detto di avere altri soci ma prenderebbe il Mantova con la sua azienda, la Energy Lab. È un po’ poco come garanzia? Beh, diciamo che non vale Bompieri. Però evidentemente nel gruppo di Dondi ci sono altre figure con risorse economiche sufficienti ad acquisire la società. Masiero? Per quanto riguarda lui, prenderebbe invece il Mantova da solo. E lo farebbe attraverso una società inglese». Della quale per ora non si sa di più e sulla quale Bernasconi non spende altre parole.

Ore 19.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il mercato del Pordenone vive in attesa. Perché il concetto è chiaro: non si stravolgerà ciò che ha funzionato così bene fino alla semifinale d’andata contro il Pisa. Logico quindi che le trattative in entrata non siano in fermento come in passato: la squadra c’è e non avrà bisogno di una rifondazione. Certo, serviranno probabilmente due attaccanti (si punta Minesso del Cittadella, mentre Mastroianni dell’Este andrà al Sudtirol) e probabilmente un centrocampista, ma senza affanno. Prima, infatti, il Pordenone vuole verificare la situazione di Pederzoli (c’è l’interessamento del Venezia), Mandorlini (Padova?), Pasa (il centrocampista deve risolvere il suo rapporto con l’Inter e poi guardarsi attorno) e Cattaneo (c’è la Reggiana). Si punta a trattenere almeno i primi tre, per poi pensare a rafforzare l’organico. Non c’è fretta, insomma. DE AGOSTINI – Un’altra notizia positiva per i supporter del Pordenone dopo il rinnovo di Buratto. Michele De Agostini ha detto sì al contratto annuale che lo legherà al ramarro anche nella prossima stagione. L’esperto terzino udinese era arrivato la scorsa estate dal Prato ed è stato protagonista di tutta la prima parte della stagione. Poi l’infortunio al ginocchio e l’arrivo di Marco Martin (per il mancino pasianese è tutto ancora in stallo: bisognerà attendere di conoscere il destino del Pavia, proprietario del cartellino) ne hanno condizionato in negativo il minutaggio. A maggio il figlio d’arte è apparso in ripresa e il Pordenone ha deciso di puntare ancora su di lui. Per l’annuncio è questione di ore. La prossima settimana è inoltre previsto un incontro con Matteo Tomei: il club presenterà la sua proposta al portiere, ma le parti sono già vicine. BERRETTONI – Ieri è arrivata la nota ufficiale della società sul rinnovo del contratto a Emanuele Berrettoni. L’attaccante ex Ascoli, Verona e Bassano ha messo la firma fino al 2017. Nella seconda metà della stagione 2015-16 ha disputato 14 gare, dando un apporto fondamentale alla conquista del secondo posto e dei playoff e diventando beniamino dei tifosi. Le sue prime parole dopo la conferma: «Sono felicissimo di proseguire la mia esperienza in neroverde, i 6 mesi a Pordenone sono stati straordinari. Mi metto a disposizione di tecnico e squadra per contribuire a essere nuovamente protagonisti nella nuova stagione di LegaPro. Ringrazio presidente, proprietà e staff per la fiducia che mi hanno dimostrato e i fan per l’affetto che mi hanno trasmesso in questi mesi». È vicina anche la conferma ufficiale dell’attaccante Martignago. STRIZZOLO – La fumata bianca da Cittadella non è ancora arrivata. L’attaccante friulano è sempre a un passo dalla firma di un contratto annuale in serie B, ma ieri non era ancora stato trovato l’accordo definitivo. Oggi sembra il giorno buono per salutare definitivamente il miglior marcatore stagionale del Pordenone. Nel frattempo Neto Pereira ha rinnovato per un anno con il Padova. Per la panchina biancoscudata il favorito è Brevi.

Ore 19.00 – (Messaggero Veneto) Di operazioni in entrata, per ora, non se ne parla. Perché prima vanno definite alcune questioni con i giocatori sotto contratto, ma con qualche proposta. Così il Pordenone continua con la sua opera di rinnovi e conferme. Dopo Matteo Buratto, è la volta di Emanuele Berrettoni e Michele De Agostini. L’attaccante (classe ’81) e il terzino (’83) firmano per un’altra stagione. Ufficiale l’accordo col primo, ufficioso quello col difensore udinese, che aveva già manifestato lo scorso anno di voler chiudere il proprio percorso professionistico in riva al Noncello. Conferme. Il Pordenone dimostra così di voler ripartire dai protagonisti dell’ultima, straordinaria, stagione. Berrettoni e De Agostini sono due ottimi pezzi a disposizione di Tedino non solo per le qualità calcistiche, ma anche per quelle morali: entrambi hanno sempre messo prima il “noi”, quindi il gruppo, all’“io”. Anche per questo la società ha deciso di prolungare il rapporto. «Sono felicissimo – sono le parole di Berrettoni – di proseguire la mia esperienza in neroverde. Mi metto a disposizione di mister e squadra per contribuire a essere nuovamente protagonisti. Ringrazio presidente, proprietà e staff per la fiducia che mi hanno dimostrato, i tifosi per l’affetto che mi hanno trasmesso in questi mesi». Quattordici presenze, un gol (con la Pro Patria) e cinque assist per il “Berre”, uno dei giocatori più raffinati ad aver calcato il Bottecchia: fondamentale il suo cross per il centro di Mandorlini, valso il gol del 2-1 col Cuneo e, soprattutto, la conquista matematica dei playoff. Entrata. A breve dovrebbero arrivare anche i “sì” di Tomei e Stefani. Sono ancora in bilico le posizioni relative a Pederzoli, Pasa, Cattaneo e Mandorlini. Da parte della società c’è l’interesse a trattenerli, ma se a Pasa servirà fare una proposta dopo la risoluzione del contratto che il giocatore ha in essere con l’Inter, con gli altri tre bisognerà aspettare una loro decisione: dopo l’ottimo campionato disputato hanno offerte che stanno valutando. Il trio è ancora vincolato al Pordenone: un anno di contratto per Cattaneo e Mandorlini, mentre Pederzoli è legato sino al 2018 (e ha sempre il Venezia come pretendente). Nel momento in cui si sbloccheranno queste situazioni si potrà cominciare a pensare ai primi movimenti in entrata: chiaro che con le loro permanenze non saranno così tanti i rinforzi a cui pensare. Si baseranno, principalmente, sul reparto avanzato. Novità. Di sicuro non sarà Ferdinando Mastroianni uno degli attaccanti che vestiranno il neroverde. Il centravanti dell’Este, classe ’92, autore di 27 gol in serie D la scorsa stagione, ha firmato per l’Alto Adige. Al Pordenone piaceva un profilo come il suo, ovvero un giocatore di Interregionale giovane disposto ad accontentarsi di un contratto non molto oneroso. Intanto slitta ancora la firma di Luca Strizzolo al Cittadella, probabilmente a oggi.

Ore 18.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Mancano ancora le firme e, di conseguenza, gli annunci ufficiali. Ma si può dire che ormai il dado sia tratto. Luca D’Angelo ha appena salutato la Fidelis Andria e si prepara a diventare il nuovo allenatore del Bassano. Salvo sorprese sempre in agguato fino al nero su bianco, D’Angelo ha battuto (stavolta pare definitivamente) la concorrenza di Alessandro Dal Canto e di Carlo Sabatini, mentre Mario Petrone da alcuni giorni era uscito di scena. Il ballottaggio rimasto in piedi, con il tecnico umbro autore di due promozioni alla guida di Padova e Como più defilato, era quello con Dal Canto, attuale ct dell’Under 17 ed ex allenatore di Venezia, Padova e Vicenza. D’Angelo, però, ha risolto nelle ultime ore alcune questioni pendenti con il vecchio club e alcune situazioni personali, pronto ad iniziare l’avventura alla guida del club giallorosso. Certezze granitiche non ne esistono, ma dopo una serie di consultazioni, incontri e colpi di scena, la strada è segnata. Il 45enne allenatore pescarese, che nell’ultimo anno ha guidato la Fidelis Andria al settimo posto senza rinnovare il contratto, è in chiara pole position ed è pronto a raccogliere l’eredità di Stefano Sottili. Che nel frattempo ha iniziato l’avventura all’Arezzo: «Vengo da un’annata assolutamente positiva – ha detto a Tuttolegapro – consideriamo che il Bassano è stata l’unica squadra che ha centrato per due anni consecutivi i playoff. Un risultato molto importante e meritato, anche perché siamo stati tra le prime cinque per tutta la stagione, nella quale ha sempre giocato un calcio propositivo. Sono contento di quanto fatto. Finiti i playoff, la società toscana mi ha cercato ed è stata quella che mi ha dimostrato di volermi più delle altre, sia come tempistica che come continuità. Insomma mi hanno marcato stretto. Sono stato contento, ho accettato con entusiasmo e la trattativa si è chiusa in poco tempo». Nel frattempo il dg Werner Seeber pensa a un gran colpo per l’attacco. Sembra vicino l’accordo con Alessandro Sgrigna, che ha appena salutato ufficialmente il Cittadella, mentre per Mattia Minesso resta in netto vantaggio il Padova.

Ore 18.20 – (Giornale di Vicenza) La griglia di partenza, peraltro suscettibile di variazioni continue, è quella riportata ieri. Vale a dire borsino in ascesa per Luca D’Angelo, quindi Carlo Sabatini e infine Alessandro Dal Canto. Una poltrona per tre, pure se è lecito aspettarsi o l’outsider (Valerio Bertotto, oppure Giovanni Colella), o addirittura la sorpresa, con un nome mai affiorato realmente nel circuito delle trattative. Nel frattempo nell’operazione per portare Mattia Minesso al Bassano, oltre al Padova, che parte con un’incollatura abbondante di vantaggio si è inserito il Pordenone con argomenti convincenti. Sempre il Padova sarebbe al ballottaggio tra Oscar Brevi e Mario Petrone per la panchina, con l’ex giallorosso sempre nel mirino dell’Alessandria. Intanto il Venezia è scatenato: ingaggiato Pippo Inzaghi per la panchina e preso lo stesso Domizzi dall’Udinese per sistemare la difesa, ieri il digì lagunare Perinetti ha messo sotto contratto l’ex bomber del Savona, Francesco Virdis e prelevato dall’Entella il terzino Ivano Baldanzeddu. Proprio l’avvento di Superpippo avrebbe bloccato il passaggio agli arancioneroverdi dell’ex virtussino Guido Davì che si apprestava a sottoscrivere un robusto biennale e invece l’affare per il momento è andato a monte. Su Davì vigilano da vicino Benevento e Vicenza.

Ore 18.10 – (Giornale di Vicenza) Sospeso tra due passioni e col cuore diviso a metà, l’avvocato Sergio Campana consuma i suoi week end facendo la spola tra due stadi, il Mercante e il Menti, fedele ad amori che il tempo non logora nè affievolisce ma semmai alimenta ulteriormente. E l’osservatorio speciale dell’ex numero uno dell’Associazione calciatori ora è quello del tifoso coinvolto ma con l’occhio distaccato della competenza di chi conosce anche le pieghe più nascoste del mondo del calcio.Avvocato Campana, come giudica la stagione del Bassano, lei che l’ha sempre seguito da vicino?Quella appena andata in archivio è stata a mio avviso un’annata ampiamente positiva. Il Bassano si è confermato contro ogni pronostico nuovamente ad alti livelli. Certo, peccato per un paio di sconfitte interne a primavera che forse ci hanno precluso il secondo posto e la possibilità di giocare in casa gli spareggi. Ecco, i playoff…Alla fine dei conti a Lecce si era cominciato benissimo e senza quell’episodio del rigore ed espulsione sono convinto che in Puglia avremmo vinto noi. Eravamo superiori. Che poi, se permettete, anche quella è una regola da cambiare al più presto, è esageratamente penalizzante: rigore, espulsione del portiere, giochi in 10 e quasi sempre sotto di un gol. Eccessivo per un fallo in area. Ma vede, la mia vera amarezza è un’altra…..Ovvero?Io questo campionato lo promuovo incondizionatamente, il Bassano è stato protagonista oltre le più rosee aspettative. Quello che non accetto minimamente e ancora mi amareggia al solo pensiero è l’epilogo dello scorso anno. In quella circostanza i giallorossi sono stati palesemente defraudati, dodici mesi fa ai danni della società è stato commesso un vero e proprio crimine sportivo e qui mi fermo per carità di patria. In effetti a Bassano non l’hanno presa bene…Ma certo! Tolgono i punti al Novara e glieli restituiscono alla vigilia della penultima giornata col Bassano ormai lanciato verso la promozione in B. E, beffa completa, gliene tolgono altri due a giugno da scontare il torneo seguente. Assurdo. Lì è stato impedito ai virtussini un salto in B sacrosanto. Poi, brucia anche la finale col Como, una sfida rocambolesca tra pali colpiti, l’intero attacco infortunato e pure il nubifragio della partita di ritorno. Ma almeno quelle, per quanto singolari, sono vicende di campo. Quanto accaduto prima invece, col campo c’entra ben poco.Intanto ogni volta il Soccer Team cambia l’allenatore, anche a dispetto di risultati lusinghieri…Ma sinceramente mi pare che siano loro a volersene andare, non tanto il Bassano a non volerli trattenere. Poi, visto che ogni estate azzeccano la scelta del tecnico io ho fiducia che indovinino la chiamata anche in questo giro. Lasciamo lavorare con calma la proprietà e Seeber che hanno già dimostrato di saperci fare. Io sono ottimista.E il Vicenza che cambia padrone?Speriamo. Io dal Vicenza non pretendo la luna, ma solo che disputi una serie B decorosa e orgogliosa, senza patemi. Un anno fa abbiamo tutti sognato la A, quest’anno a un certo punto mi stavo preparando al peggio e a un derby Vicenza-Bassano in Lega Pro, poi meno male, Lerda è riuscito a risollevare la squadra.Facciamo Vicenza in A prima o poi e più avanti anche il Bassano in B?Facciamo il Vicenza sempre più solido in B e magari presto in A, perchè no? Quanto al Bassano, questo sì, in tempi brevi sarebbe bello vivere l’avventura della B, se la meriterebbe. Il derby? Se proprio deve succedere, il più in alto possibile…

Ore 17.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Non solo Domizzi, per Pippo Inzaghi anche Baldanzeddu e Virdis. Inizia con un tris di acquisti, tutti biennali come il neo tecnico appena partito per le vacanze a Formentera, la costruzione del 4-3-3 del Venezia da Lega Pro. Ieri, infatti, il presidente Joe Tacopina (stamani di rientro a New York) e il ds Giorgio Perinetti hanno presentato il 35enne difensore Maurizio Domizzi, proveniente dalla serie A dell’Udinese, ma oltre a lui anche il 30enne terzino destro Ivano Baldanzeddu, sceso dalla serie B di Latina. Assente fisicamente ma altrettanto ufficiale l’arrivo per l’attacco del 31enne Francesco Virdis, 7 volte a segno nell’ultima Lega Pro a Savona. «Dopo gli otto anni straordinari di Udine cercavo qualcosa di diverso – ha spiegato Domizzi, ex Sampdoria e Napoli – e a Venezia potrò giocare per vincere. Sono stato scelto per portare leadership? Ho fame da vendere, fisicamente sto bene e venire a giocare per mister Inzaghi, con il quale in campo mi sono «scornato» molto spesso, è a dir poco entusiasmante». Per il centrocampo il Venezia resta vigile su Pederzoli (Pordenone), intenzioni serie per il reparto offensivo con Perinetti che sarebbe sulle tracce di due 33enni, «el diablo» uruguaiano Pablo Granoche e il cecchino Daniele Cacia, nell’ultima serie B rispettivamente a Modena e Ascoli. Altro nome è quello di Daniele Vantaggiato, classe ’84 ex Padova e Livorno. «Impossibile non sposare un progetto quando a proportelo sono un ds come Perinetti e un presidente ambizioso come Tacopina – ha aggiunto Baldanzeddu, protagonista in B con Juve Stabia e Spezia -. Mi sono lasciato alle spalle un brutto infortunio al ginocchio, rientrare in sei mesi anziché in 16 è stata una sfida vinta ed ora, «tocco ferro», è tutto alle spalle. Per Venezia ho rifiutato la serie B proprio perché l’obiettivo sarà riconquistarla sul campo». PREMIATO – Stasera (ore 19.30) il ds Perinetti sarà premiato a Viareggio dalla Lega Dilettanti come «dirigente distintosi per attività e professionalità» nella serie D 2015/16. AL PENZO – Domani al Penzo (dalle ore 9) la Curva Sud organizza il 2. «Torneo dei Bambini, di padre in figlio» con l’obiettivo di riavvicinarli allo stadio «di casa». In campo 12 squadre con gadget per tutti i partecipanti.

Ore 17.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Il retroscena lo spiega Giorgio Perinetti, con il sorriso sulle labbra: «Eravamo a pranzo con Maurizio Domizzi e con il suo procuratore. Abbiamo parlato e poi ho telefonato a Inzaghi – sorride il dg del Venezia – passandogli proprio il nostro nuovo acquisto. Solo che Maurizio credeva che l’allenatore fosse Favarin… Quando ha capito chi c’era dall’altra parte della cornetta è rimasto stupefatto, perché ancora la notizia non era trapelata». Doveva essere il gran giorno di Maurizio Domizzi, ma a Venezia hanno deciso di esagerare. Tre botti, uno dopo l’altro in rapida successione. Oltre all’ex difensore dell’Udinese, sono stati ufficializzati anche Ivano Baldanzeddu dal Latina e Francesco Virdis dal Savona. Assente quest’ultimo per la nascita della figlia, la scena è stata divisa fra gli altri due neo arrivati, presentati dal presidente Joe Tacopina: «Ogni giorno aggiungiamo un tassello importante e questi tre colpi sono la conferma che abbiamo un progetto ambizioso. Arriveremo lontano, i nostri tifosi saranno orgogliosi di noi». E non è finita qui. Nel mirino ci sono Daniele Cacia, 17 gol in 34 presenze nell’ultimo campionato ad Ascoli e Alex Pederzoli (Pordenone) per il centrocampo. Due botti che, se esplosi, farebbero decollare ulteriormente il mercato pirotecnico del patron Usa. Perinetti torna su Domizzi: «L’abbiamo voluto perché è un leader e sa impostare da dietro, caratteristica che ci aiuterà moltissimo per il tipo di calcio che vogliamo proporre. Baldanzeddu ci era stato segnalato da Favarin e Inzaghi ha dato l’ok ben volentieri. Virdis ha segnato 105 gol in carriera, uno ogni tre partite e non servono presentazioni». Domizzi ha scherzato sulla rivalità con Inzaghi («L’ho affrontato tante volte da avversario, ce le siamo date di santa ragione, spero se lo sia dimenticato») e ha fatto chiarezza sui motivi della sua scelta, oltre che sulle sue condizioni fisiche: «Ho avuto un piccolo infortunio muscolare a gennaio, ma sto molto bene. Ho sentito un grande entusiasmo, dopo otto anni vissuti in modo straordinario a Udine avevo bisogno di qualcosa di totalmente diverso. Vorrei vincere ancora qualcosa qui a Venezia per chiudere la carriera nel modo migliore. A Udine ho lasciato un pezzo di cuore, i miei figli sono nati e cresciuti lì, nell’ultimo anno sono stato utilizzato poco penso per una precisa scelta societaria». Baldanzeddu è reduce da un gravissimo infortunio, ma ormai sta bene ed è abile e arruolato: «Ho rifiutato la Serie B – spiega l’ex esterno difensivo del Latina – ma il Venezia è in Lega Pro ma è una società di A. Come ha detto Inzaghi siamo qui per fare qualcosa di importante. Per fortuna il ginocchio non mi ha più dato problemi, dovevo stare fuori 14 mesi, ma dopo 6 ero già in campo. Ho grande entusiasmo, voglio contribuire a fare tornare in alto questa società».

Ore 17.00 – (La Nuova Venezia) «Domizzi è un leader, in campo e fuori, sa giocare il pallone e far partire dalla difesa l’azione. Baldanzeddu un giocatore di straordinaria concretezza, segnalato da Favarin e voluto anche da Inzaghi. Virdis segna un gol ogni tre partite». Giorgio Perinetti è essenziale nella presentazione dei primi tre volti nuovi del Venezia. «Sono tre giocatori di esperienza, ma anche persone che amano la loro professione e che hanno sempre dimostrato un grande attaccamento per la maglia. Anche Francesco Virdis avrebbe voluto essere presente oggi, ma ha una bimba piccola da accudire». Ivano Baldanzeddu scende in Lega Pro dopo cinque anni. «Si chiamava ancora serie C/1″» ricorda il terzino sinistro di Tempio Pausania, quando fu uno dei grandi protagonisti della cavalcata dalla serie D alla C/1 della Lucchese di Giancarlo Favarin , nelle ultime cinque stagioni ha indossato la maglia di Juve Stabia, Entella e Latina in serie B. A metà settembre del 2014 è stato vittima di un grave infortunio nel corso nel match tra Entella e Brescia. «Mi avevano detto che sarei rimasto fuori più di un anno» racconta il terzino sardo, «ma sei mesi dopo ero già pronto. Frutto di una grande forza di volontà. Non ho avuto dubbi a venire al Venezia: ha ragione Inzaghi ha sostenere che qua c’è un presidente da Champions e uno dei migliori dirigenti italiani. Siamo in Lega Pro, ma l’organizzazione è da serie A. Vincere non è mai semplice in nessuna categoria, ma daremo tutto per portare in alto il Venezia». A proposito di Favarin, l’allenatore pisano non resterà disoccupato per la prossima stagione. Dopo il sondaccio del Tuttocuoio, si è fatta avanti alnche la Fidelis Andria e una richiesta è arrivata anche dalla Triestina. Ma torniamo al Venezia. Con l’arrivo di Inzaghi e il cambio di modulo rispetto a Favarin, il Venezia ha anche mutato rotta su alcuni giocatori, innanzitutto su Giovanni Davì, il centrocampista del Bassano che era ormai vicino all’accordo, mentre è ancora aperta la pista che porta ad Alex Pederzoli, ultima stagione al Pordenone. Vicario è prossimo all’accordo, per Galli bisogna parlare con la Cremonese, mentre per Chicchiarelli non dovrebbe esserci problemi. «Non sapendo ancora quali saranno le norme per allestire le rose» ha concluso Perinetti, «è un po’ più complicato». Tra i nomi nuovi Nicola Mancino, jolly di centrocampo, che il Venezia aveva cercato anche a gennaio, seguito anche da Juve Stabia, Siracusa e Viterbese.

Ore 16.50 – (La Nuova Venezia) Non solo Domizzi. Al Venezia piace sorprendere, così al fianco dell’ex centrale dell’Udinese, compare anche Ivano Baldanzeddu mentre Giorgio Perinetti ufficializza anche l’accordo con l’attaccante Francesco Virdis. Sorridente, e non può essere altrimenti, il presidente Joe Tacopina in mezzo ai due giocatori. «Martedì abbiamo presentato Inzaghi, adesso annunciamo che Domizzi, Baldanzeddu e Virdis hanno accettato di far parte del nostro progetto. Sono tre giocatori per i quali non si devono sprecare tante parole per presentarli» ha detto Tacopina, «le looro carriere parlano da sole e ogni giorno noi cercheremo di aggiungere un tassello. Se giocatori di questo livello, hanno deciso di essere parte integrante del progetto del Venezia Fc, è perché credono in questa società e nel fatto che arriveremo lontani. Ripeto, i nostri tifosi saranno orgogliosi». «Ci sono momenti in cui ogni giocatore deve fare delle riflessioni» le parole di Maurizio Domizi, fino a poche settimane fa in serie A con l’Udinese dove è rimasto per otto stagioni, «terminata la mia splendida avventura in bianconero, avevo bisogno di nuovi stimoli, a prescindere dalla categoria, e quando mi è arrivata la telefonata di Perinetti che mi ha illustrato quanto stanno facendo e vogliono fare al Venezia, non ho avuto dubbi». Tanti duelli con Pippo Inzaghi in campo per Maurizio Domizzi, adesso gli ordini li riceverà dalla panchina. «Eh, non era facile marcarlo in campo, bastava un secondo di disattenzione e non lo trovavi più. Ricordo duelli sempre molto accesi». Le strade di Domizzi e del Venezia raramente si sono incrociate. «Ci stavo pensando, di sicuro non ho mai giocato al Penzo, nemmeno quando ero alla Sampdoria in serie B. All’ultima giornata eravamo già promossi, ma io saltai la trasferta, non ricordo più se per infortunio o perché ero squalificato. Ora sto bene, ho avuto nell’ultima stagione un paio di infortuni, ma niente di particolare. Già all’inizio avevo immaginato di giocar meno, insieme ad altri tre-quattro della vecchia guardia, per una decisione societaria. Vorrei chiudere una carriera brillante con un’altra promozione». La prossima Lega Pro, o nuovamente serie C, vedrà il ritorno alle 60 squadre, ma soprattutto i playoff allargati fino alla decima squadra per ogni girone. «Sono scelte che vengono operate nel tentativo di portare maggiore spettacolo nel calcio« conclude Perinetti «ci sono i pro e i contro: una squadra può arrivare seconda, perde la promozione diretta per uno-due punti, ed esce al primo turno con la decima, magari staccata di una ventina di punti; un’altra può avere una stagione deludente e poi salire in B azzeccando i playoff».

Ore 16.20 – Oscar Brevi (Allenatore Padova): “Vedo che siete in tanti, ma è normale perché le aspettative di una piazza come Padova sono tante. Questo  uno stimolo ancora maggiore per dare il massimo. Sono ovviamente molto contento per questa opprtunità, mi reputo una persona seria, diretta e corretta. La mia idea del Padova? Arriva da un buonissimo campionato, quindi le basi solide ci sono già. L’ho visto giocare più volte l’anno scorso, conosco i giocatori e qualcuno l’ho già allenato. Ripeto: partiamo da una buona base, poi in accordo con Zamuner troveremo i giocatori ideali che ci permettano di migliorare. E’ ovvio che l’obiettivo di questa società  migliorare quanto di buono è già stato fatto nella scorsa stagione. La mia carriera? Ho iniziato a Como per due anni, poi sono andato a Cremona ma l’ambiente e la piazza erano sfiduciate a causa del calcioscommesse e mi sono ritrovato ad allenare una squadra che partiva da -9 in classifica. Nonostante ciò abbiamo fatto un campionato incredibile arrivando ai playoff dove siamo stati eliminati dal Trapani con due pareggi. Poi l’anno successivo sono stato esonerato dopo poche gare, era cambiato il direttore che voleva un tecnico diverso. Poi sono andato a Catanzaro, piazza molto calda con molte aspettative e siamo arrivati quarti in un girone molto complicato, siamo andati ai playoff ma non siamo riusciti a fare il salto di categoria ed onestamente eravamo meno attrezzati. L’anno successivo sono andato a Ferrara, eravamo in linea con le aspettative ma poi la società ha fatto una valutazione. L’anno scorso non lo reputo un anno di lavoro, pensavo si potesse lavorare tranquillamente ed invece non c’erano i presupposti. Il mio modulo preferito? Uno vincente in assoluto non c’è, quindi credo che la mentalità e la personalità che si riescono a dare ad una squadra possano fare la differenza. Bisogna conoscere il materiale umano a disposizione e trarne il meglio, sfruttando al massimo le qualità all’interno della squadra. Ad esempio, Neto Pereira ha caratteristiche che conoscete molto bene ed è normale secondo me che se lo schieri come esterno in un tridente offensivo vai a togliere forza alla squadra.Io le mie idee le ho e cercherò di portarle avanti, se poi a partita in corso bisognerà cambiare a seconda della situazione e dell’avversario lo farò perché questo è ciò che vuole il calcio moderno. Dovemo avere giocatori con grandi motivazioni e grande personalità. A Cremona giocavo col 4-3-3, a Catanzaro giocavo inizialmente col 4-2-3-1 e poi da gennaio col 3-5-2 perché erano arrivati giocatori adatti a quel modulo. I playoff allargati? non ci saranno più gare nel finale di stagione con “poco valore”, perché fino all’ultimo ci si potrà giocare l’accesso. Le pressioni? Io sono qua per dare tutto me stesso, darò il massimo e poi potranno giudicarmi, com’è giusto che sia. Ci vorrà sintonia con la società, coi media e con la tifoseria, e noi possiamo far cambiare idea e convincere i tifosi solo dando il massimo e vincendo. Eredità pesante da Pillon? Ce l’ho avuto anche come allenatore ma non mi permetto di giudicare il suo operato. Io devo pensare a trasmettere le mie idee alla squadra. Giocatori di fiducia da portare? Non esistono, ne esistono solo di bravi. Se faccio un nome è perché penso che sia utile alla causa, non perché è di fiducia”. Termina la conferenza stampa.

Ore 16.10 – Giorgio Zamuner (Direttore Generale Padova): “Brevi è sempre stato la mia prima scelta, mi sono confrontato con altri allenatori ma nella mia testa la scelta era già presa da giorni. Bergamo viceallenatore? Conosce Brevi, abbiamo giocato insieme ed è ben visto a Padova quindi l’abbiamo scelto senza indugi”.

Ore 16.00 – Roberto Bonetto (Amministratore Delegato Padova): “Il contratto? Annuale con possibilità di rinnovo al raggiungimento di determinati obiettivi. Lavezzini? Ci siamo incontrati prima, rimarrà a fare parte della nostra società con la mansione di scouting perché ha il massimo rispetto da parte mia e del presidente Bergamin. vorrei che dalla società uscisse un messaggio chiaro: questa società ha una visione comune, è solida e vuole andare avanti per costruire un futuro roseo. Per il bene del Calcio Padova siamo una società coesa ed unita, quindi tutte le decisioni prese finora sono state condivise. La nostra volontà è di rendere più forte e solida la società a livello economico. Non siamo qua per fare business e puntiamo allla “padovanità”, perché poi magari arrivano americani, asiatici e via dicendo ed abbiamo visto com’è andata a finire… I cancelli sono aperti, chi vuole darci una mano ben venga. Il budget? E’ importante per la categoria, poi uno la pensi come vuole… Gli obiettivi? Siamo arrivat iquinti e quindi vogliao arrivare dal quarto posto in su. Non stiamo “sbaraccando” come qualcuno ha scritto, anche perché abbiamo confermato i giocatori più forti: De Risio è confermato, Neto Pereira è confermato, Diniz ed Altinier non serve confermarli perché sono già contrattualizzati… Poi andremo ovviamente anche sul mercato! Ora però provate a darci fiducia, perché se vogliamo riportare Padova dove più gli compiete riuniamoci e torniamo a remare dalla stessa parte. Poi magari sbaglieremo, ma se capiterà lo avremo fatto comunque in buona fede”.”.

Ore 15.50 – Inizia la conferenza stampa. Giuseppe Bergamin (Presidente Padova): “Il dg Zamuner ha lavorato duramente in settimana per scegliere l’allenatore e lo staff tecnico. Il vice di Oscar Brevi sarà Andrea Bergamo, il preparatore atletico Fabio Martinelli, collaboratore tecnio Ottavio Sprano, preparatore dei portieri Adriano Zancopé, team manager Marcelo Mateos, responsabile scouting Simone Tognon. Non conoscevo personalmente Brevi ma mi ha subito fatto un’ottima presentazione”

Ore 15.30 – Qui Euganeo: tutto pronto per la conferenza stampa di presentazione di Oscar Brevi.

Ore 15.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) L’estate scorsa era tornato al Genoa per fine prestito, ma ha fatto di tutto per tornare in biancorosso. A distanza di un anno Mario Sampirisi è soddisfatto della sua scelta: «Sono contentissimo perché ho giocato quasi tutte le partite – sottolinea l’ex genoano – e questo era il mio intento principale. La scorsa estate ho cercato di capire se in rossoblu avrei potuto trovare spazio e appena ho colto che non c’era molta fiducia in me ho spinto per essere ceduto e ho fatto di tutto per tornare a Vicenza». In un sondaggio tra i tifosi biancorossi Sampirisi è stato scelto come il giocatore con rendimento più alto. A conferma della buona stagione, il jolly difensivo è stato inserito nella top 11 di B. «E’ stata una stagione un po’ tribolata per noi – precisa Sampirisi – eravamo partiti per fare bene e invece a marzo ci siamo trovati penultimi. In quel momento abbiamo avuto una grande reazione e siamo riusciti a ribaltare una situazione complicata, ma non avremmo dovuto rischiare così tanto. Senza dubbio abbiamo commesso degli errori assolutamente evitabili». Sampirisi ha un contratto con il Vicenza fino al giugno del 2018, acquistato l’estate scorsa a zero euro dal Genoa che però si è riservato il 50% dell’importo che la società berica incasserà in caso di cessione . «Onestamente nemmeno la sapevo questa cosa – spiega Sampirisi – tutti adesso mi chiedono se resterò al Vicenza ma non dipende solo da me. Come in tutte le campagne di trasferimento le cose cambiano in fretta, se non arriverà alcuna squadra ha chiedere di me resterò volentieri, in caso contrario decideremo insieme quale sarà la soluzione migliore per tutti. A Vicenza è cambiata la proprietà e questo è un elemento importante, perché credo che chi è appena arrivato abbia programmi seri e voglia di fare bene, e personalmente far parte del progetto non mi dispiacerebbe». Per Sampirisi gli interessamenti non mancano. «A giugno di solito girano un sacco di voci e spesso hanno poco fondamento – precisa il difensore – al momento il mio procuratore non mi ha chiamato e quindi significa che di concreto non c’è niente». Bussasse una squadra di A, Sampirisi non direbbe di no a priori. «Tutti i calciatori puntano a giocare nella massima serie – sottolinea – però per quanto mi riguarda è importante giocare con una certa continuità. Se dovesse accadere cercherei di capire se ci potrebbe essere spazio per me, altrimenti meglio restare in serie B ma da protagonista. Il massimo sarebbe conquistare la serie A con la maglia del Vicenza, due stagioni fa ci siamo andati molto vicini, e sarebbe bello poterci riprovare”.

Ore 14.40 – (Giornale di Vicenza) Il Vicenza l’anno prossimo potrà contare ancora su Daniel Adejo. L’ufficialità ieri sera non era ancora arrivata, ma le parti avrebbero fatto parecchi passi in avanti e l’intesa sarebbe stata sostanzialmente raggiunta. L’accordo tra il difensore e la società biancorossa potrebbe essere di due anni. Se tutto andasse per il meglio, quindi, rimarrebbe inalterata la coppia con capitan Brighenti: un duo che nella seconda fase della stagione ha garantito al Vicenza la stabilità necessaria per raggiungere il traguardo della salvezza.E visto che di reparto arretrato si parla, alla corte di Franco di Lerda potrebbe arrivare un altro difensore. Si tratta di Andrea Beduschi, 24 anni, lo scorso anno in forza al Lecce, squadra che ha fallito l’assalto alla promozione in B ai playoff (i giallorossi sono stati eliminati dai “cugini” del Foggia, ora attesi dal ritorno nella doppia finale con il Pisa). Anche in questo caso la trattativa pare ben avviata: ora non resta che attendere gli sviluppi. Resta da dire che l’Ascoli avrebbe proposto al Vicenza il centrocampista Luigi Giorgi, 29 anni. Come finirà? Si può dire… che è già finita, nel senso che l’abboccamento non dovrebbe avere seguiti.

Ore 14.20 – (Giornale di Vicenza) Ora che tutti i tasselli si sono incastrati a dovere – salvezza sul campo, passaggio di proprietà, ristrutturazione del debito – possiamo dirlo senza più patemi d’animo: la storia del Vicenza Calcio continua. I corsi e ricorsi di questi 114 anni biancorossi hanno voluto che l’inizio di questo nuovo ciclo avvenisse in un anno simbolicamente significativo: affrontando il prossimo campionato di serie B 2016/2017, infatti, il Vicenza avrà trascorso più stagioni sportive nella serie cadetta (3 nella Seconda Divisione dei tempi eroici e 35 in serie B, per un totale di 38) che nella massima categoria nazionale (7 in Prima Categoria e 30 in serie A, per un totale di 37).IL LUNGO DIGIUNO. Non solo. Il prossimo campionato, per la squadra biancorossa, sarà anche il sedicesimo consecutivo lontano dalla serie A: ultima partita nella massima categoria l’inutile vittoria per 2-3 ad Udine il 17 giugno 2001, che non evitò la retrocessione al Vicenza allenato da Edy Reja. Si eguaglierà così il record di “astinenza” biancorossa dal calcio che conta davvero, per quanto riguarda i campionati a partire dalla seconda guerra mondiale: la precedente lunghissima parentesi era cominciata nel 1979/80 dopo la retrocessione che segnò la fine del ciclo d’oro del Real Vicenza di G.B. Fabbri e si era chiusa solo nel 1994/95 con la promozione in serie A sotto la guida di Francesco Guidolin.ANNI GRIGI. Oggi come allora, quindi, sedici campionati di fila senza poter più sfidare al Menti le squadre più blasonate del calcio italiano, a parte le sporadiche apparizioni in cadetteria di formazioni come Napoli, Fiorentina, Genoa, Sampdoria, Torino e persino la Juventus del “dopo Calciopoli”. Questo significa che l’intera generazione dei tifosi “under 21” non ha avuto la fortuna di entusiasmarsi davvero per le imprese della squadra della propria città, che invece in passato era riuscita a tenere costantemente testa alle “grandi” del calcio italiano, tanto da meritarsi l’appellativo di “Nobile Provinciale”. L’unico momento di euforia collettiva in questi anni grigi è legato alla straordinaria cavalcata della squadra allenata da Pasquale Marino nel 2014/15, arrivata a conquistare il terzo posto e a sognare la promozione in serie A fino alla doppia semifinale playoff persa con i “fratelli” pescaresi. Per il resto, a parte qualche raro campionato anonimo, i tifosi hanno dovuto sopportare molti anni di sofferenze e salvezze risicatissime, l’onta di tre retrocessioni sul campo (2005, 2012, 2013) e un campionato di Lega Pro che aveva visto sfumare ai playoff contro il Savona la speranza di riacciuffare la cadetteria con le proprie forze sportive, prima di ottenerla con quelle legali. Se si considera che undici campionati e mezzo di questi sedici sono coincisi con la proprietà Finalfa, si intuisce perché i rapporti tra la famiglia Cassingena e la tifoseria biancorossa si fossero irrimediabilmente logorati.NUOVO CICLO. Ora si è aperto un nuovo ciclo. La pesante situazione finanziaria del Vicenza Calcio richiederà inevitabilmente una fase di rodaggio: il presidente Alfredo Pastorelli e il vice Marco Franchetto hanno subito messo in chiaro che l’obiettivo per questo primo campionato sarà il mantenimento della categoria. Del resto, anche la proprietà più vincente degli ultimi trent’anni (quella di Pieraldo Dalle Carbonare, dal 1989 al 1997) dovette passare attraverso un difficilissimo rodaggio nella gestione sportiva, rischiando subito addirittura la retrocessione in C2. L’auspicio è che il consolidamento finanziario e la risalita nelle gerarchie calcistiche italiane, stavolta, possano far penare meno il popolo del Lane. La storia del pallone “reclama” quanto prima il trentottesimo campionato in serie A del Vicenza per bilanciare i conti: a sedici anni dall’ultima volta, una generazione di ragazzi con il cuore biancorosso non vede l’ora di entusiasmarsi…

Ore 13.50 – (Gazzettino) Dopo i rinnovi di Maurizio Bedin e Grasjan Aliù arriva anche quello di Tommaso Piaggio che ieri ha raggiunto l’accordo per giocare nella prossima stagione (seconda consecutiva) con il Campodarsego. «Sono molto soddisfatto perché è una società che vuole fare le cose per bene e ha il mio stesso entusiasmo. Il fatto che mi voglia tenere dimostra quanto crede in me». Nell’intesa raggiunta è comunque previsto che se il Campodarsego dovesse rinunciare al ripescaggio in Lega Pro e Piaggio dovesse avere richieste da società professionistiche, sarebbe libero di prenderle in considerazione. «Proprio così, abbiamo raggiunto un accordo in tal senso. Intanto, però, la mia priorità era parlare con la mia attuale società e metterci d’accordo». Un flash del presidente Daniele Pagin. «Siamo contenti perché Piaggio ha dimostrato attaccamento alla maglia e di essere un giocatore tecnicamente forte. Come è nel nostro stile, vogliamo giocatori che hanno fame».

Ore 13.30 – (Mattino di Padova) È Mattia Baldrocco il terzo “colpo” di mercato dell’Abano. E che colpo, perché il 25enne mestrino, prelevato dal Delta Rovigo, nel ruolo di esterno d’attacco ha pochi rivali nel Triveneto. Si completa così il “trittico” di volti nuovi, dopo Maicol Pagan e Davide Boscolo “Berto”, ufficializzati nell’ultima settimana. Baldrocco (scuola Padova ed ex Edo Mestre, Sandonà Jesolo e Savoia), tra l’altro, è un fedelissimo di mister Luca Tiozzo. Ad Este, intanto, è dato per certo il passaggio di Ferdinando Mastroianni, 25 gol quest’anno, al Sudtirol in Lega Pro.

Ore 13.00 – (Gazzettino) Tutti ad aspettare Luca Strizzolo, l’attaccante che doveva essere il primo colpo di calciomercato del Cittadella, invece a sorpresa è arrivato Ivan Pedrelli, difensore classe 1986 in uscita dal Rimini. Una trattativa velocissima, con il giocatore che ieri mattina era a Cittadella per firmare il contratto, “rinviando” in questo modo la conclusione della trattativa di Strizzolo. Pedrelli è un difensore eclettico, il suo ruolo naturale sarebbe quello di terzino destro, è molto veloce sulla corsia esterna, ma in stagione ha giocato pure a sinistra e anche al centro: «Se occorre, posso fare anche l’esterno di centrocampo oppure la mezz’ala» confida lo stesso Pedrelli, che racconta com’è nata la trattativa: «Velocemente, qualche giorno fa ci sono stati i primi contatti. Mi ci è voluto un pò di tempo per valutare, anche perché c’era qualcos’altro in ballo, ma ho scelto il Cittadella che ritengo la soluzione migliore. Ho cominciato dalla serie B con il Bologna, poi il Verona, quindi tanti anni di Lega Pro cercando di riconquistare la serie cadetta, che invece mi è sempre sfuggita per poco, anche raggiungendo i play off. Il Cittadella mi ha visto e scelto, spero di fare del mio meglio per ripagare la fiducia del direttore Marchetti, e sono sicuro che così sarà». Dopo Pedrelli, oggi finalmente sarà la volta di Luca Strizzolo: l’agente del giocatore Federico Francioni sarà da Marchetti per siglare l’accordo.

Ore 12.40 – (Gazzettino) La Berretti vince 2-0 contro la Cremonese e domani si giocherà al «Salaria Sporting Club» di Roma la finale del 50° campionato nazionale di categoria. Avversario del Cittadella sarà l’Arezzo, che a sua volta ha superato con lo stesso punteggio il Catania. Tutti indicavano la partita come la finale anticipata, con la Cremonese che nella stagione regolare aveva fatto più punti di tutti, mentre il Cittadella si presentava a Roma in buonissima forma. Dopo un primo tempo equilibrato, concluso sullo 0-0, i ragazzi di Giulio Giacomin sbloccano il risultato in avvio di ripresa, con Manente che apre per Stocco, precisa la conclusione ad incrociare che supera Aiolfi. È rabbiosa la reazione della Cremonese, che si riversa nella metà campo del Cittadella alla ricerca del pari, ma di reali pericoli la retroguardia granata non ne ha corsi, se si esclude una traversa piena, con il pallone che poi carambola sulla schiena di Corasaniti e termina sul fondo. Nemmeno in inferiorità numerica per il doppio giallo a Zonta il Cittadella si è scomposto più di tanto, anzi: al 44′ Fasolo entra in area dopo un doppio dribbling vincente e sigla il definitivo 2-0. In finale Giacomin dovrà rinunciare a Zonta e Varnier (era diffidato), ma recupera Maniero che ha scontato il turno di squalifica. È raggiante l’allenatore del Cittadella: «Abbiamo disputato una grandissima partita. Mi era spiaciuto per il sorteggio, dal momento che incontravamo un’avversaria del nostro girone, davvero molto forte, ma è andata bene, i ragazzi sono stati bravissimi». Il Cittadella ha saputo pure stringere i denti nella ripresa, e ribattere colpo su colpo al forte pressing della Cremonese: «Loro si sono riversati nella nostra metà campo per cercare il pari, abbiamo rischiato sulla traversa frutto però di un nostro errore in disimpegno. Siamo orgogliosi di aver centrato questo storico traguardo, faremo del nostro meglio anche nella finale». Mancheranno due giocatori squalificati – Zonta, espulso, e Varnier che era diffidato ed è stato ammonito in semifinale, Giacomin però recupera però Maniero: «Non possono sempre giocare gli stessi, chi andrà in campo saprà cavarsela bene, onorando al meglio l’ultimo atto della stagione», conclude il tecnico granata.

Ore 12.20 – (Mattino di Padova) Ti attendi Luca Strizzolo, arriva invece Ivan Pedrelli. Proprio così: slitta di un giorno la firma dell’attaccante che il Cittadella ingaggerà dal Pordenone, in compenso spunta dal cilindro del d.g. Stefano Marchetti un nome nuovo, al termine di una trattativa rapidissima. È lo stesso giocatore, duttile terzino destro 30enne nella scorsa stagione al Rimini, a spiegare che «i primi contatti veri ci sono stati 4 o 5 giorni fa, ma soltanto mercoledì sera il direttore mi ha telefonato chiedendomi di passare a sottoscrivere il contratto che mi legherà alla squadra granata per una stagione». Detto, fatto. Pedrelli è arrivato a Cittadella in mattinata ed è ripartito nel primo pomeriggio verso la sua Bologna. Ma chi è il nuovo arrivato? Nell’ultima stagione, al Rimini, nel girone B della Lega Pro, ha totalizzato 31 presenze, segnando 2 gol. Ha giocato anche in B, a Bologna e nel Verona, ma la maggior parte della sua carriera è trascorsa nella terza serie. È sposato con Jessica e ha un figlio di 3 anni, Niccolò. Il suo arrivo potrebbe significare che è più difficile che venga rinnovato il prestito di Nava dall’Atalanta. È lui stesso, però, a dire di sé che «posso essere impiegato anche a sinistra, come difensore centrale e pure da mezz’ala». Dal Rimini si svincolerà a fine giugno e sulle sue tracce c’era pure il Parma. «Arrivo in punta di piedi, con la voglia di dimostrare a tutti quelli che non hanno creduto in me che si sbagliavano».

Ore 12.00 – (Mattino di Padova) Vittoria del campionato di Lega Pro, finale di Coppa Italia e adesso finale del campionato Berretti, per l’aggiudicazione dello scudetto. Il 2016 si conferma l’anno del Cittadella, con i baby granata che hanno messo a segno l’ennesima impresa. Nella semifinale di ieri il Citta di Giacomin ha sconfitto 2-0 la Cremonese, guadagnando l’accesso alla finale che assegnerà il tricolore domani alle 16. Non è esagerato parlare di impresa, considerato che i padovani hanno eliminato la formazione che maggiormente aveva impressionato in stagione. Ma al momento della verità i granata si sono dimostrati più pronti, caparbi e anche un pizzico fortunati, riuscendo a sfruttare al meglio gli episodi a favore, in una partita dai due volti, bloccata nel primo tempo e spettacolare nella ripresa. Al Salaria Sport Village di Roma il Cittadella ha saputo interpretare molto bene la gara, gestendo il possesso di palla nei primi 45’. L’episodio che ha dato la svolta al match è arrivato al 1’della ripresa, con Xamin che, dopo aver recuperato palla, ha servito in profondità Stocco, freddo nel battere il portiere lombardo. Lo svantaggio ha scosso la Cremonese che si è gettata in avanti alla ricerca del pareggio e dopo 10′ è andata vicinissima all’1-1, con Ibe che ha colpito la traversa con un gran tiro dal limite. Il Citta ha sofferto, stretto i denti, ha provato a ripartire ma ha tremato a 6’ dal termine, quando Ferrara è caduto in area. Simulazione contestata dall’arbitro all’attaccante. Tre minuti dopo altro “giallo”, questa volta per Zonta, che, già ammonito, ha lasciato i suoi in dieci. E lì i granata hanno chiuso la pratica, con un gol-gioiello di Fasolo al 43’: il centravanti ha recuperato un pallone che sembrava destinato ad uscire, si è involato verso l’area, ha saltato due avversari e ha scaricato di destro in rete. Il Citta domani pomeriggio si giocherà lo scudetto contro l’Arezzo, che nell’altra semifinale ha battuto 2-0 il Catania. CITTADELLA-CREMONESE 2-0 Cittadella: Corasiniti, Zonta, Amato, Xamin, Varnier, Rumleansky, Caccin, Manente, De Pieri (25′ st Minozzi), Stocco (39′ st Selmin), Fasolo (46′ st Volpato). All. Giacomin. Cremonese: Aiolfi, Basic, Brero (1′ st Gremizzi), Barbieri, Pandolfi, Spagnoli (9′ st Bernartes), Tura, Peri (35′ st Galletti), Ibe, Ferrara, Haouhache. All. Gatti. Reti: 1′ st Stocco, 43′ st Fasolo.

Ore 11.40 – (Corriere del Veneto) Il rinnovo di Alfonso, gli addii imminenti di Minesso e Donazzan, la trattativa che non decolla per Gianvito Misuraca, l’imminente chiusura per Luca Strizzolo (la firma potrebbe arrivare oggi) e l’accordo con lo svincolato Ivan Pedrelli. Terzino di buona gamba, Pedrelli ha collezionato 30 presenze e due gol lo scorso anno con la maglia del Rimini e ha disputato appena due campionati di Serie B, a inizio carriera con Bologna e Verona, per poi duellare per una decina d’anni in Lega Pro, transitando fra Venezia, Foggia, Benevento, L’Aquila, Ischia e appunto Rimini. Per Strizzolo l’intesa è stata definita verbalmente: contratto biennale con opzione, mancano soltanto le firme e poi arriverà la fumata bianca. Oggi potrebbe essere il giorno giusto, mentre Marchetti continua a pressare il Latina, proprietario del cartellino di Gianluca Litteri, prima scelta per il reparto offensivo. Litteri era stato ceduto in prestito nella passata stagione, ha fatto benissimo, segnando 16 gol e dimostrandosi autentico uomo squadra. Può fare il bis anche in Serie B? Una volta che sarà chiarito chi sarà l’allenatore del club pontino, la trattativa potrà definitivamente decollare o arenarsi. Si parla poi di una trattativa per un giocatore italiano che milita in un campionato estero. Quel che è certo è che Marchetti cerca un difensore centrale di qualità ed esperienza, anche perché l’Entella ha deciso di riscattare il cartellino di Michele Pellizzer per una cifra vicina ai 300mila euro e l’ex capitano non tornerà, dunque, in maglia granata. E che il diesse prenderà un altro attaccante oltre a Strizzolo, oltre a rinnovare il prestito di Jallow e Bobb (ma non c’è certezza che il rinnovo avvenga per entrambi, almeno per il momento) con il Chievo. Nel frattempo nella giornata di ieri è arrivato un grande risultato dalle semifinali del campionato Berretti in corso di svolgimento a Roma, non finisce di stupire la Primavera di Giulio Giacomin, che batte 2-0 la Cremonese nella semifinale scudetto e vola in finale. A decidere sono stati i gol di Stocco a inizio ripresa e di Fasolo nel finale. Finale in programma domani alle ore 16.

Ore 11.10 – (Gazzettino) In tale ottica vanno letti i rinvii dell’appuntamento con il Padova. Quanto a Roberto D’Aversa, vincolato fino al 2017 al Lanciano, è seguito pure dal Latina, anche se il candidato numero uno per la panchina laziale risulta essere Cristian Panucci, pur con il nodo da risolvere sulla durata del contratto. Brevi, milanese, 49 anni può vantare una carriera ventennale da giocatore che lo ha visto partire dall’Eccellenza per poi calcare i campi di serie A, indossando, tra le altre, le maglie di Lumezzane, Torino, Ascoli, Venezia, Palermo e, fino al 2009, Como. Con il fratello Ezio, a sua volta calciatore (79 presenze in serie A) e allenatore, ha condiviso nella stagione 2007-08 l’esperienza in forza al Venezia nell’allora campionato di C

Ore 11.00 – (Gazzettino) Un segnale forte e chiaro su una situazione ormai indirizzata in questa direzione, anche a causa dell’atteggiamento attendista di Mario Petrone che aspetta notizie su altri fronti e con il quale non c’è ancora stato una scambio di opinioni «de visu». L’allenatore napoletano è infatti nel mirino dell’Alessandria, ma al tempo stesso è tutt’altro che remota l’ipotesi, non particolarmente gradita dai tifosi bianconeri, di un suo clamoroso ritorno alla guida dell’Ascoli, dopo la promozione in serie B nel 2015 e l’esonero della passata stagione, con cui ha ancora un anno di contratto. Non a caso, ieri si è incontrato a Roma con il presidente dei marchigiani Francesco Bellini per valutare tale possibilità, con esiti interlocutori dato che il primo obiettivo dell’Ascoli sembra essere comunque il campione del mondo Fabio Grosso, attuale allenatore della primavera della Juventus.

Ore 10.50 – (Gazzettino) Tutte le strade portano a Oscar Brevi. Siamo alla stretta finale per la scelta del futuro allenatore del Padova e ormai si va verso l’approdo all’ombra del Santo dell’ex tecnico di Cremonese e Spal. Oggi la probabile giornata del nero su bianco, a chiudere un programma di appuntamenti cambiato nelle ultime ore rispetto alle precedenti previsioni. Brevi, infatti, dopo una prima chiacchierata la scorsa settimana a Reggio Emilia, si sarebbe dovuto nuovamente incontrare ieri con il direttore generale Giorgio Zamuner, ma poi si è deciso di spostare il tutto a questa mattina, alla presenza dei soci biancoscudati a cui nell’occasione verrà presentato, circostanza che non si era verificata con gli altri candidati in lizza.

Ore 10.35 – Il Calcio Padova informa che nella mattinata di oggi è stato raggiunto un accordo con il sig. Oscar Brevi che ricoprirà il ruolo di allenatore della prima squadra biancoscudata per la stagione 2016/2017. Il nuovo tecnico sarà presentato alla stampa oggi pomeriggio alle 15.45 nella sala stampa dello stadio Euganeo.

Ore 10.35 – UFFICIALE: OSCAR BREVI È IL NUOVO ALLENATORE DEL CALCIO PADOVA!

Ore 10.20 – (Gazzettino) È il caso del centrale difensivo Andrea Ingegneri, nell’ultimo torneo a Pordenone e legato per un altro anno al Cesena, che può essere utilizzato pure come laterale sinistro. Piace poi il terzino destro classe 95 Filippo Berra della Pro Vercelli. Oltre alle qualità tecniche, ha il vantaggio, grazie alla giovane età, di non incidere sul numero di fuori quota ammessi in rosa e un suo eventuale arrivo porterebbe dunque alla probabile conferma del pari ruolo Dionisi, legato al Padova fino al 2017, apprezzato uomo spogliatoio anche ai tempi di Pordenone dove giocava al fianco di Marcelo Mateos, futuro team manager biancoscudato e braccio destro di Zamuner. Quanto a Mattia Minesso per il quale il Cittadella difficilmente eserciterà il diritto d’opzione sul suo contratto in scadenza, può giostrare da esterno o da trequartista , ma su di lui hanno messo gli occhi pure Pordenone e Bassano.

Ore 10.10 – (Gazzettino) Neto Pereira sarà un giocatore del Padova anche nella prossima stagione. Ieri pomeriggio è stato ufficializzato il rinnovo fino al 2017 del contratto dell’attaccante brasiliano, 30 presenze, 10 gol e un alto numero di assist nel campionato da poco concluso. Come noto, l’accordo raggiunto con Andrea Modora, direttore commerciale di Sport Assist, l’agenzia che cura gli interessi della punta carioca, prevede una quota fissa e una variabile legata alle presenze e al rendimento. «A Padova quest’anno sono stato benissimo – le prime parole pronunciate dal giocatore, in questi giorni in Brasile, appena perfezionato il rinnovo – la gente mi ha accolto con affetto e sono contento di poter vestire ancora questa maglia, era quello che volevo». Dopo quella di De Risio, la sua è la seconda conferma di giocatori in scadenza. Con riguardo ai possibili volti nuovi, Zamuner ha già ammesso il suo gradimento per alcuni profili relativi a elementi giovani o comunque in grado di ricoprire più ruoli, aspetto decisivo nell’ottica del regolamento sulle rose, peraltro non ancora ufficializzato.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Brevi ha vinto la concorrenza di Roberto D’Aversa (sempre più vicino al Latina, in Serie B), mentre a conti fatti quella di Petrone non è mai decollata: non appena ci sarà il “sì” definitivo, il Padova potrà finalmente mettersi a programmare il futuro, e a delineare le strategie per il “mercato” estivo. Una prima certezza, da questo punto di vista, è comunque arrivata già ieri sera: il matrimonio tra Neto Pereira e il Padova proseguirà anche nella prossima stagione, l’accordo per il prolungamento del contratto dell’attaccante è stato formalizzato ieri pomeriggio ed ufficializzato sul sito della società con una nota. «A Padova quest’anno sono stato benissimo, la gente mi ha accolto con affetto e la città è veramente bella», le parole di Neto Pereira dal Brasile, affidate al sito. «Sono contento di poter vestire ancora questa maglia, era quello che volevo».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Brevi nella giornata odierna sbarcherà in città, e verrà presentato da Zamuner, presumibilmente nel pomeriggio, alla proprietà di viale Rocco: la scelta del direttore generale, insomma, ormai è compiuta, e manca solo l’accordo con la proprietà e l’unità di vedute sugli obiettivi per sancire il matrimonio ufficiale. Ed è per questo che, a partire da oggi pomeriggio, ogni minuto è buono per l’investitura ufficiale del nuovo tecnico. Un allenatore con grande voglia di rivalsa, visto che dopo i playoff conquistati negli anni passati con Cremonese e Catanzaro, le ultime due avventure sulle panchine di Spal e Rimini non sono andate per il verso giusto.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) È Oscar Brevi la scelta di Giorgio Zamuner per la panchina biancoscudata. Già questa sera, domani nella peggiore delle ipotesi, l’ex tecnico di Spal e Rimini diventerà ufficialmente il nuovo allenatore del Padova. La poderosa accelerata è arrivata ieri pomeriggio: dopo essersi sentito diverse volte al telefono con Mario Petrone, il responsabile dell’area tecnica della società ha deciso di annullare il faccia a faccia con l’ex tecnico dell’Ascoli che avrebbe dovuto andare in scena oggi, ed è andato dritto per la sua strada, ormai annunciata da qualche giorno.

Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) Quello però era il campionato della riforma dove non erano previste retrocessioni e diversi club costruirono organici di media qualità, infarciti di giovani per acquisire i maggiori contributi possibili dalla Lega. Tutt’altro che positiva, invece, l’avventura a Ferrara alla guida della Spal: Brevi entrò presto in rotta di collisione con l’ambiente e fu criticato sin dalle prime gare per il gioco troppo conservativo. Fecero discutere le esclusioni di Lazzari e di Finotto che quest’anno, al contrario, sono stati assoluti protagonisti nella promozione sotto la guida di Leonardo Semplici. Ingiudicabile la stagione di Rimini appena terminata: neanche un euro per le difficoltà economiche, esonero a ottobre dopo mille problemi dietro le quinte. In attesa dell’ufficialità, si muove anche il mercato. Dopo il cambio di allenatore a Venezia, da Giancarlo Favarin a Filippo Inzaghi, si è riaccesa la trattativa con Guido Davì, che non ha rinnovato con il Bassano. Ufficiale il rinnovo di Neto Pereira, mentre sembra più lontano quello di Fabiano. Mistero fitto su Marcus Diniz, pressato ormai da settimane dal Vicenza. Il Lanciano una decina di giorni ha comunicato di voler tenere Manuel Giandonato, ma le difficoltà economiche del club abruzzese rendono molto complicato immaginare un epilogo felice e rapido della vicenda. In ogni caso la volontà c’è, mentre la prima offerta per Minesso non è stata accettata. Le parti si risentiranno nei prossimi giorni, nel frattempo anche Bassano e Pordenone si sono mosse per l’esterno del Cittadella.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) La svolta è servita. Oscar Brevi sembra aver sbaragliato nelle ultime ore la concorrenza di Roberto D’Aversa e Mario Petrone e si prepara a diventare il nuovo allenatore del Padova. L’ex tecnico di Cremonese, Catanzaro e Spal, è il prescelto del direttore generale Giorgio Zamuner per guidare la squadra nella stagione 2016-2017. L’incontro con l’ex allenatore del Bassano, segnalato in forte avvicinamento verso Alessandria, è saltato: dopo le due telefonate avute con Petrone, Zamuner ha preferito virare e puntare su Brevi, visto che D’Aversa secondo più fonti è a un passo dal Latina. Oggi è stato programmato un incontro fra lo stesso Zamuner, Brevi e la proprietà: se verrà trovato l’accordo economico, a quel punto sarà il momento di firme e annunci. Brevi si prepara a diventare l’allenatore del Padova e ormai tutti gli indizi convergono su di lui. I ritardi nel faccia a faccia annunciato con Petrone, che può finire all’Alessandria e che qualcuno ha addirittura nuovamente accostato all’Ascoli con cui è sotto contratto, facevano pensare del resto che la strada fosse ormai segnata. Brevi ha nel suo curriculum esperienze positive, come a Cremona, dove la squadra partì con 6 punti di penalizzazione e riuscì a centrare i playoff. Venne esonerato l’anno successivo dopo 5 punti conquistati in 4 partite. Altra buona annata a Catanzaro, con il quarto posto finale.

Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica finale: Cittadella 76, Pordenone 65, Bassano 62, Alessandria 57, Padova 54, Cremonese 53, Reggiana 52, FeralpiSalò 50, Pavia 49, SudTirol 44, Renate 43, Giana Erminio e Lumezzane 42, Pro Piacenza 39, Cuneo e Mantova 34, AlbinoLeffe 20, Pro Patria 7 (-3 punti di penalizzazione).

Ore 08.20 – Lega Pro girone A, la trentaquattresima giornata: Cremonese-Cuneo 2-1 (Sansovini (Cr) al 15′ st, Brighenti (Cr) al 22′ st, Cavalli (Cn) al 38′ st), FeralpiSalò-Pavia 1-3 (Manconi (Pv) al 9′ st, Ferretti (Pv) al 13′ st, Romero (Fs) al 35′ st, Ferretti (Pv) al 44′ st), Lumezzane-Pro Piacenza 0-0, Mantova-AlbinoLeffe 1-1 (Gonzi (Mn) al 25′ pt, Magli (Al) al 33′ pt), Padova-Alessandria 4-0 (Fabiano (Pd) al 4′ pt, Petrilli (Pd) al 23′ pt, Altinier (Pd) al 25′ pt e al 1′ st), Pordenone-Giana Erminio 3-1 (Bruno (Ge) al 12′ pt, Beltrame (Pn) al 16′ pt e al 2′ st, Valente (Pn) al 36′ st), Reggiana-Bassano 2-2 (Mignanelli (Re) al 47′ pt, Momenté (Ba) al 27′ st, Alessi (Re) su rigore al 37′ st, Cenetti (Ba) al 46′ st), Renate-Pro Patria 3-1 (Napoli (Re) al 3′ pt, Teso (Re) al 10′ pt, Santana (Pp) al 35′ pt, Ekuban (Re) al 20′ st), SudTirol-Cittadella 2-3 (Fink (St) al 5′ pt, Tait (St) al 11′ pt, Litteri (Ci) al 12′ pt, Paolucci (Ci) al 43′ pt, Coralli (Ci) al 25′ st).

Ore 08.10 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.00 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Box Uomo, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.




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