Live 24! Padova, qualcosa si muove sul fronte mercato: Dettori il primo colpo?

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Ore 20.50 – (Il Piccolo) «Un’enorme soddisfazione, ma anche una grande responsabilità»: Antonio Andreucci, 51 anni, nativo di Lucca ma bassanese d’adozione, non nasconde la felicità per l’approdo sulla panchina della Triestina, ma è conscio anche del peso che il ruolo comporta. Un passato da giocatore dilettante in varie società soprattutto venete, Andreucci da allenatore ha guidato Asolo, Belluno, Domegliara, Sottomarina, Real Vicenza e Trissino Valdagno, poi le due stagioni trionfali al Campodarsego. E adesso la panchina alabardata. Cosa significa per lei la panchina della Triestina? Sono molto contento. Allenare l’Unione è motivo di soddisfazione ma anche di grande responsabilità. Credo che negli ultimi mesi, grazie all’arrivo di Milanese, la Triestina abbia fatto un mezzo miracolo a salvarsi, ma ora questo miracolo deve continuare la prossima stagione. Ecco perché avere la responsabilità di guidare la squadra è molto importante. Come si fa a continuare questo miracolo? Attraverso il lavoro. Ringrazio tanto Milanese per la fiducia nei miei confronti, lo voglio ripagare con il mio impegno. Con Milanese c’è stata subito intesa? Sì, è stata una cosa abbastanza veloce. Mi è piaciuto il rispetto con cui la società ha trattato Bordin, che ha lavorato bene perché salvarsi in quella situazione non era facile. Una volta congedatolo, ci siamo sentiti con la società ed è nata questa possibilità. Già parlato di rinforzi ? È normale che bisogna ricostruire molto, ora posso assicurare il massimo impegno, poi gli aspetti tecnici li vedremo più avanti. Vi siete dati obiettivi? Per ora abbiamo detto solo che c’è tanto da ricostruire. Poi man mano che andremo avanti vedremo. Di certo c’è la volontà di poter allenare una squadra dai contenuti agonistici importanti, perché la categoria richiede queste caratteristiche. E di sicuro, oltre agli aspetti tecnici, chi vestirà la maglia dell’Unione dovrà sentire una grande passione per questi colori. Che caratteristiche hanno le sue squadre? Sono molto concrete e organizzate: mi sento di poter partire da questo. Poi lavoreremo con la società per costruire una squadra con una mentalità forte. E dal punto di vista tattico? So adattarmi ai giocatori, ma sono comunque aspetti che vedremo dopo il mercato. Lei è reduce da due grandi stagioni al Campodarsego. Sì, ma se sono state due stagioni straordinarie è grazie al lavoro di tutti. Mi piace molto che la Triestina si chiami Unione, perché senza l’unione di tutte le componenti non si fa niente. Soprattutto quando devi costruire. Ma mi sembra che Milanese in questi mesi abbia mostrato grande concretezza. Ma l’avventura di Campodarsego è finita solo perché si è prospettata l’ipotesi Triestina? L’opportunità di venire a Trieste ha avuto un peso nella scelta. Ma è una scelta che hanno compreso, ci siamo lasciati benissimo, ho lasciato un ambiente straordinario di amici. Dopo due anni così intensi ci sta di rinnovare le motivazioni. Cosa si sente di dire ai tifosi alabardati? Che posso assicurare lavoro, lavoro, lavoro.

Ore 20.30 – (Il Piccolo) Antonio Andreucci è il nuovo allenatore della Triestina e guiderà la squadra nella prossima stagione. L’annuncio ufficiale della società alabardata arriva proprio nel giorno in cui l’amministratore unico Mauro Milanese è diventato papà: alle 13.40 di ieri è infatti nata Maddalena (tanti auguri a Mauro e a mamma Martina). «Abbiamo un’altra mula», commentava poco dopo la nascita lo stesso Milanese dal Burlo. Ma evidentemente, il lieto evento non gli ha impedito di lavorare comunque per il futuro dell’Unione. Anche se a dire il vero l’ufficialità di ieri del nuovo tecnico arriva dopo che la notizia era già nell’aria da giorni, segno che l’accordo era solo da perfezionare. Ma come è caduta la scelta su Andreucci, ex tecnico del Campodarsego, squadra rivelazione della stagione appena conclusa? «Quando l’ho incontrato – dice Milanese – mi ha impressionato molto come persona, c’è stato un bel colloquio e si è creato subito un gran feeling. Confesso che era la mia prima scelta. E poi è un tecnico elastico, che sa adattarsi al materiale che ha e parte con almeno due schemi di gioco. Diciamo che i 4 di difesa e i 3 di centrocampisti sono praticamente una costante, ma poi si può chiudere in attacco con tre giocatori offensivi in un 4-3-3 oppure con un trequartista dietro le punte in un 4-3-1-2». Ma ci sono altri importanti motivi dietro la sua scelta: la stima per le sue qualità e la perfetta conoscenza del girone e delle avversarie: «A mio parere – afferma ancora Milanese – Andreucci è il più bravo allenatore del girone, ha ottenuto ottimi risultati per gli organici allenati, sicuramente più della media, e la bravura si misura anche da questo. Inoltre conosce bene le squadre avversarie, che è un’altra cosa dal vederle al video: e questo fa la differenza nel saper leggere bene le partite. Inoltre amici, conoscenti e addetti ai lavori me ne hanno parlato davvero bene. Insomma, siamo tutti e due contenti: noi di averlo scelto e lui di essere venuto a Trieste». L’accordo stipulato con Andreucci è su base annuale: il tecnico si avvarrà di un collaboratore di fiducia che verrà annunciato nei prossimi giorni, in seguito assieme alla società sarà completato il resto dello staff tecnico. Si riempie così il primo tassello importante per la Triestina della prossima stagione, quello della guida tecnica della prima squadra. Un altro mattoncino nell’opera di ricostruzione che Milanese sta portando avanti a spron battuto. La scorsa settimana le chiavi del settore giovanile erano state affidate a Mauro Loschiavo e a Christian Fantina, che stanno perfezionando la rete di collaboratori che andranno a occuparsi della linea verde. Ma lo stage andato in scena la scorsa settimana ha dimostrato che ci si è già mossi anche sul fronte dei giocatori, partendo da quella che è l’urgenza più comune per un campionato di serie D, ovvero assicurarsi dei validi under. Certo non tutto è stato risolto, ma qualche buon nome da tenere è saltato fuori, sul resto si sta lavorando anche con settori giovanili di squadre della massima serie. Poi ovviamente ci sarà il mercato, perchè oltre alla decina di under, sarà fondamentale l’ossatura della squadra, a partire da una prima punta di esperienza capace di assicurare un buon bottino di reti. La speranza è che già dal ritiro, si possa consegnare ad Andreucci una squadra competitiva e il più completa possibile.

Ore 20.00 – (Corriere delle Alpi) Un nuovo girone da 20 o il ritorno a 18? Trasferte lunghe o relativamente brevi? Belluno e Union Feltre, mentre preparano le squadre per la stagione che inizierà a fine agosto, iniziano a guardare con curiosità quali saranno le prossime avversarie. E così, ecco che si iniziano a formulare le prime idee sul girone C. 23 trivenete. Nelle finali playoff di Eccellenza non è andata bene né al Sandonà, né al Vigasio né tanto meno al St. Georgen. Così, sono 23 le formazioni di Veneto, Friuli e Trentino con il diritto a chiedere l’iscrizione alla serie D. Si tratta delle quattro neo promosse Adriese, Careni Pievigina, Cordenons e Virtus Bolzano, che si aggiungono ad Abano, Altovicentino, ArzignanoChiampo, Belluno, Calvi Noale, Campodarsego, Delta Rovigo, Dro, Este, Legnago, Levico, Mestre, Monfalcone, Montebelluna, Tamai, Triestina, Union Feltre e Virtus Vecomp Verona. Oltre a loro c’è da inserire la Vigontina. I padovani, nell’ultima stagione in Eccellenza, hanno infatti formalizzato la fusione con la Luparense. La D quindi arriva a Busa di Vigonza, con il team che sarà allenato dall’ex Chievo e Padova Vincenzo Italiano. Dubbi. Ci sono però al momento un paio di incertezze, tra cui una situazione abbastanza critica. Si tratta del Cordenons, che a quanto pare non dovrebbe iscriversi alla massima categoria dilettantistica per varie problematiche. Non sicurissima neanche la permanenza in D del Monfalcone, con il presidente goriziano che ha già in più occasione lanciato messaggi di appello all’imprenditoria locale di avere un supporto per proseguire con l’attività e non ricominciare dalla Promozione. Le restanti formazioni non dovrebbero invece avere problemi. Ma servirà aspettare il 12 luglio per avere conferme, ossia quando ci sarà il termine ultimo per presentare tutta la documentazione. Ripescaggi. Così come non vanno escluse defezioni, anche la situazioni ripescaggi va monitorata. Ad esempio, la Clodiense retrocessa nel girone D ha già fatto sapere di volerci provare. Anche le tre formazioni che hanno perso la finale playoff di Eccellenza potrebbero tentare di salire con questa modalità. Non ha ancora fatto sapere se chiederà il salto in Lega Pro il Campodarsego. La tassa imposta dalla Lega Pro però starebbe facendo pendere i biancorossi per restare in D, giocando però un campionato di vertice. In questo senso si legge la scelta di affidare la panchina ad Enrico Cunico. Chi fuori? Come sempre, qualche squadra dovrà emigrare in altri gironi con maggiori costi e fastidi. Per le nostre due compagini non dover andare fino a Rovigo ed Adria potrebbe essere un aspetto positivo. Difficile invece, se non impossibile, evitare Altovicentino, Triestina e Mestre candidate, eventualmente assieme al Campodarsego, a giocarsi il primo posto e la promozione in Lega Pro. Ad occhio sarà un gruppo molto tosto.

Ore 19.30 – (La Provincia Pavese) Mentre in società il direttore generale Nicola Bignotti e i suoi più stretti collaboratori continuano a lavorare per trovare una soluzione per salvare il Pavia dal fallimento, ed iscriverlo al prossimo campionato di Lega Pro, in queste ore la discussione su temi sportivi ed economici del club azzurro si appresta a passare ufficialmente anche sui banchi del Consiglio Comunale. Lunedì sera alle ore 21 il primo punto all’ordine del giorno del Consiglio Comunale sarà la «discussione in ordine alle prospettive della società Pavia calcio». Tema richiesto con urgenza nell’ultima seduta dai banchi dell’opposizione, con un instant question da parte del capogruppo della Lega Nord Matteo Mognaschi, cui ha fatto seguito poi una richiesta ufficiale che oltre a 10 consiglieri di minoranza ha visto anche la firma dell’esponente Pd Luigi Furini. Ma in questi giorni anche gli amministratori comunali sono coinvolti nella vicenda del club azzurro. «Stiamo cercando di stare più vicini possibile alla società in questo momento di grave difficoltà – spiega l’assessore allo sport Davide Lazzari – In prima persona è il sindaco Massimo Depaoli a farlo come contatto principale con i rappresentanti del Pavia e io, avendo la delega allo Sport, gli sono di supporto. Purtroppo quello che sta emergendo è che le dinamiche del sistema dello sport professionistico spesso devono fare i conti con queste situazioni e piazze più blasonate di Pavia ne sanno qualcosa. Penso a quello che è accaduto in categorie superiori a Parma, Venezia e qualche anno fa a Napoli e Fiorentina. Nello specifico poi i Comuni non hanno certo potere di controllo sui bilanci di un club professionistico come il Pavia e quindi era difficile sapere cosa stesse succedendo o meno fino all’emergere pubblicamente dei problemi economici della società». Lazzari ricorda anche quello che il Comune ha già fatto per il Pavia in questi anni. «Per la questione viabilità e per ottenere l’agibilità dello stadio per permettere ai tifosi di seguire il Pavia al Fortunati abbiamo effettuato lavori e sostenuto investimenti importanti per una realtà medio-piccola come la nostra – dice l’assessore allo sport Davide Lazzari – Un altro sostegno da parte del Comune alla società di calcio professionistica della nostra città e che porta il nome della città in giro per l’Italia è la convenzione per 12 anni al costo di mille euro di affitto all’anno, al netto d’Iva, per l’utilizzo dello stadio Fortunati. L’A.C. Pavia si deve far carico della gestione ordinaria dell’impianto, mentre quella straordinaria tocca a noi. Una cifra che tiene anche conto del ruolo importante che svolge il club per la città con il suo settore giovanile. Tornando allo stadio, invece, si era parlato dell’ipotesi di affrontare la questione, ma senza arrivare alla presentazione fisica di un progetto reale». Il capogruppo del Carroccio, Matteo Mognaschi, ha di nuovo messo l’accento sulla situazione dei tanti fornitori della città e della zona che vantano crediti nei confronti del Pavia: «E’ un grosso problema anche quello».

Ore 19.00 – (Gazzetta di Reggio) Quello di Andrea Rossi, è un gradito ritorno nella grande famiglia granata. Sarà (ancora) lui il preparatore dei portieri della prima squadra, su indicazione del nuovo ds granata Andrea Grammatica che già durante la gestione Pane aveva avuto modo di apprezzarne le qualità. Arrivato in granata subito dopo il fallimento del 2005, Andrea Rossi è stato il preparatore dei portieri della prima squadra ininterrottamente fino alla fine del campionato 2013/2014 quando, pur con ancora un anno di contratto, venne “invitato” ad occuparsi del settore giovanile, senza tante spiegazioni. «L’unica spiegazione che mi ero stata data – ha raccontato a margine della conferenza stampa per la presentazione del nuovo tecnico Colucci – era quella legata a quello che sembrava l’imminente ingresso di Vavassori (mai avvenuto ndc) e di conseguenza di tutto il suo staff. Un discorso che nel mondo del calcio non fa una piega». Questo nuovo arrivo in granata cosa significa? «E’ sicuramente un riconoscimento del lavoro che ho svolto in passato per questa società. Tanti anni passati insieme non si dimenticano. Per me è motivo d’orgoglio». Non avrà certo il problema dell’ambientamento. «Quello decisamente no. Per me si tratta un ritorno in famiglia, sono tutte facce già conosciute». Sente di dover ancora dimostrare qualcosa? «Ormai mi conoscono tutti. Certamente questa è un’opportunità che voglio sfruttare al massimo»

Ore 18.40 – (Gazzetta di Reggio) Dopo la conferma dell’arrivo di Mike Piazza, che sarà presentato sabato all’hotel Posta, iniziano a muoversi i primi tasselli sul mercato per quella che sarà la Reggiana di Colucci. Gli occhi del ds Grammatica sono rivolti principalmente all’attacco (Arma difficilmente sarà confermato) e al terzino sinistro con Mignanelli che farà ritorno al Pescara e ad oggi non è certo un suo ritorno. Per l’attacco il mirino granata è su Gianluca Litteri che ha conquistato la B con il Cittadella, ma è di proprietà del Latina e Andrea Arrighini del Cosenza (34 presenze e 9 gol). La prima scelta è Litteri (34 presenze e 15 gol) che Grammatica conosce bene avendolo avuto all’ Entella nella stagione 2014/15. Per la corsia mancina gli occhi sembrano puntati su Fabio Eguelfi, classe ’95 di proprietà dell’Inter che in questa stagione ha indossato la maglia del Prato (girone B) con 16 presenze in campionato e 2 nei play out. Piace poi Luigi Vitale, classe ’87 della Ternana che però preferirebbe rimanere in B e piace a Benevento e Avellino.

Ore 18.20 – (Gazzetta di Reggio) Potrebbe essere ancora a tinte granata il futuro di Nicholas Siega. Arrivato a Reggio nel 2014, ha il contratto in scadenza al 30 giugno e, nonostante l’interesse palesato nei suoi confronti da numerose società, potrebbe decidere di proseguire l’avventura a Reggio Emilia. Qui è diventato uno pupillo dei tifosi che ne hanno sempre apprezzato il grande impegno profuso in campo e la dedizione totale alla… causa granata. Proprio due delle caratteristiche principali che vuole dai propri giocatori il nuovo trainer Leonardo Colucci. Un primo approccio tra la società granata e l’entourage di Siega era già avvenuto prima della fine del campionato, anche se le parti si erano date l’obiettivo di incontrarsi nuovamente al termine della stagione per valutare al meglio il futuro di Siega che, nel frattempo, ha ricevuto altri apprezzamenti da diverse piazze sia di Lega Pro che di B. Il diesse Andrea Grammatica sta provando a convincere il giocatore a continuare la sua crescita a Reggio e proprio ieri ha incontrato a Milano il procuratore di Siega per lavorare sulla permanenza dell’esterno in granata, potendo anche contare sulla possibilità da parte della società di continuare a lottare per obiettivi importanti grazie all’imminente ingresso da parte di Mike Piazza. L’impegno e la dedizione dimostrata nei suoi due anni a Reggio pongono Siega come possibile punto fermo da cui ripartire, considerando anche il fatto che il neo tecnico granata predilige giocare principalmente con il 4-3-3 o il 4-2-3-1 con Siega che occuperebbe la posizione a lui tanto cara di esterno sinistro nel tridente d’attacco o alle spalle della punta. Siega, nei suoi due anni a Reggio, è sempre stato uno dei punti fermi della Reggiana targata Alberto Colombo: l’ex tecnico granata che lo ha schierato in quasi tutti i ruoli; esterno d’attacco, interno o quinto di centrocampo ed anche come terzino, sfruttando la grande duttilità e l’abnegazione del giocatore che, pur considerandosi un attaccante, non ha mai fatto mancare il proprio impegno mettendo sempre il bene della squadra davanti ad ogni altra cosa. La stagione appena conclusa ha attirato sul giocatore gli occhi di diverse formazioni grazie alla grande duttilità tattica unita ad una crescita in termini realizzativi, aspetto questo che era un po’ mancato durante il suo primo anno a Reggio. Quest’anno Siega ha collezionato con la maglia granata 34 presenze in campionato (su 34 partite totali) collezionando 6 reti (contro le 4 dell’anno precedente sempre in 34 presenze), alle quali ha aggiunto 2 presenze con 2 gol (su 2 gare disputate) in Tim Cup, andando in rete sia all’esordio stagionale contro il Delta Rovigo, sia a Perugia realizzando il momentaneo vantaggio. La sensazione ad oggi è che se il giocatore dovesse rimanere in Lega Pro la sua prima scelta dovrebbe essere la Reggiana, mentre nel caso in cui arrivasse una chiamata da una categoria superiore allora il futuro di Siega potrebbe essere lontano da Reggio.

Ore 18.00 – (Gazzetta di Reggio) Alla Reggiana è tempo di revival. Dopo Leonardo Colucci, Gianni Migliorini e Andrea Rossi, arriva un altro ex di turno, Michele Malpeli, per ricoprire il ruolo di team manager. Nativo di Lentigione, ha debuttato nei professionisti a Brescello nella stagione 1995/96, poi ha vestito le maglie di Sassuolo, Frosinone, Reggiana (dal 2005 al 2008), Dorando Pietri e Carpi; per un totale di 290 presenze tra C1 e campionati dilettantistici. In sede, Malpeli sta lavorando a tempo pieno il ds Andrea Grammatica, anch’egli con trascorsi a Reggio. Le prossime due-tre settimane saranno decisive per riallestire la rosa della futura Reggiana, partendo dai confermati e da quelli sotto contratto. C’è molto fermento anche attorno al settore giovanile. L’idea forte di Andrea Grammatica – e motivo per cui è stato scelto – è di fare organici altamente competitivi. La Berretti dovrà diventare subito vincente, interagire con la prima squadra ed essere il riferimento di richiamo per tutte le altre formazioni. IL MERCATO DEI BABY. Una virata di 360 gradi rispetto al passato: dalla spending-review e dal reclutamento dei migliori ragazzi della provincia, si è passati a visionare giocatori provenienti da ogni parte d’Italia. Ci saranno in ogni squadra 4-5 innesti, perché in certe annate, dal 2002 a scendere, la Reggiana è già molto forte e questo gioca a favore del lavoro svolto in passato da Fausto Vezzani. Che ha già lasciato da giorni il suo ufficio con molta amarezza. Intanto sul fronte della nuova rosa trapela che Alessandro Vernocchi (1998), un jolly del centrocampo, andrà in ritiro con la prima squadra a Villa Minozzo. Diversi giocatori della Berretti sono al centro di trattative come non succedeva da tempo. Mister Francesco Salmi, già al Fiorenzuola, che ha fatto domanda di ripescaggio con buone chance, ha richiesto tre granata: il portiere Rizzo, il centrocampista Buffagni e l’attaccante Storchi. Verrà accontentato, perché tra i suoi meriti c’è quello di avere valorizzato tanti elementi.Il nuovo allenatore della Correggesse, Massimo Bagatti, è invece interessato a Daniele Rocco, confermato dalla Reggiana assieme a Finato e Tondini. Il figlio di Bagatti, Niccolò, anch’egli in odore di conferma, è a un passo dal Castelvetro, fresco vincitore dell’Eccellenza. In serie D verrà parcheggiato Nika Koridze, nazionale Under 19 della Georgia. Finato e Tondini piacciono al Lentigione, il primo ha ricevuto una interessante proposta dal Monza. Richieste da società di serie D dell’hinterland milanese sempre per Finato, Tondini e Battistello. Dall’Inveruno ritorna il portiere Voltolini (1997), non si sa ancora se Christian Silenzi resterà a Reggio. Con l’Inter ci sono buoni rapporti, anche perché è in fase di conclusione la cessione di Nicola Cancello, classe 2002, bomber dei giovanissimi regionali professionisti. L’Inter la scorsa settimana ha voluto addirittura una amichevole con la squadra di Michelangelo Galasso, dove la Reggiana ha i migliori gioielli. LE SQUADRE. Cris Gilioli abbandona il calcio giocato per fare il vice di Paolo Zanetti alla Berretti. Un bel biglietto da visita per il golden boy di Barco. In pista da qualche giorno anche Giacomo Ferretti, un ritorno importante dopo i dissapori con Alessandro Barilli. Sarà il braccio operativo di Sergio Mezzina e curerà in particolare la Berretti e gli Allievi. Viaggia ancora a fari spenti l’Accademia Beppe Alessi che lascia il Mirabello per riapprodare ai campi Csi. Ci sono al momento alcuni problemi logistici da superare, da segnalare le dimissioni del segretario Annovi e del responsabile tecnico Dall’Asta.

Ore 17.30 – (Gazzetta di Mantova) Roberto Masiero a giorni potrebbe diventare il nuovo presidente del Mantova ma di lui si sa poco o nulla, anche perché finora si è sottratto a qualsiasi domanda. La Gazzetta prova allora a tracciarne un “ritratto” con quel poco che è possibile scoprire sul suo conto. A partire dalle origini vicentine e dalla data di nascita (16 settembre 1948), che lo fa viaggiare verso il 68esimo compleanno. Sul piano sportivo, di lui si sa che collaborava fino a 15 anni fa con il procuratore Andrea Pastorello, il quale lo consigliò a Castagnaro per il ruolo di direttore tecnico nel Mantova. In effetti Masiero fu presentato nel dicembre 2001 all’Hotel Cristallo insieme al neotecnico Frutti, ma poi sparì nel giro di 24 ore per motivi mai del tutto chiariti. Di certo un paio d’anni prima, nel 1999, la società Sideralte di cui era titolare a Montecchio Maggiore (Vicenza) fallì. Restando in campo economico, Masiero risultava poi socio, insieme a Gianluca Masiero, della Graffiti Sas a San Martino di Lupari (Padova), azienda cancellata nel 2011. Al momento, in Italia Masiero risulta socio al 9% della Agm Srl di Lonigo (Vicenza), azienda che fa attrezzature per officine e gommisti. Ai proprietari del Mantova l’imprenditore vicentino ha spiegato di aver fatto fortuna negli ultimi anni con intermediazioni in grandi affari (alcuni nel campo dell’energia) all’estero. Da qui la disponibilità di enormi capitali, che in parte vuole investire nel Mantova. Masiero è infatti socio al 50% (con il 35enne romano Daniele Tasciotti) di tre aziende inglesi: la Td & Rm Finance Ltd; la Td & Rm Commodity Ltd; la Td & Rm Football Ltd. Quest’ultima società acquisirà il Mantova. Su queste tre aziende (consultando il sito Companies House) si legge che sono state costituite tutte il 10 marzo 2015: una con capitale sociale di 15 milioni di sterline e le altre due (fra cui la Football) con capitale di 10 milioni. Sul sito non è chiaro se interamente versato oppure no. Sollecitato dalla Gazzetta sul tema, Musso chiarisce: «Da nostri accertamenti bancari il capitale sociale è interamente versato». Per tutte e tre le società, poi, c’è un avviso del “Registrar of Companies” (foto a sinistra) che “minaccia” la cancellazione delle aziende da qui a due mesi. «Abbiamo chiesto conto di ciò – risponde Musso – e abbiamo appurato che, essendo stata la società costituita appositamente per acquisire un club di calcio professionistico (Masiero avrebbe tentato prima di rilevare Vicenza e Triestina, ndr), se resta inattiva deve pagare tasse molto alte. E in tal caso è preferibile lasciarla “morire”, come prevede la legislazione inglese. Ma non accadrà».

Ore 17.10 – (Gazzetta di Mantova) La trattativa con Roberto Masiero è «a buon punto», tanto che Sandro Musso ne fissa per «lunedì» la chiusura davanti al notaio. Eppure la proprietà del Mantova si tiene comunque una carta di riserva. A sorpresa, infatti, Musso rivela ai cronisti che «abbiamo ancora due possibili strade da percorrere. Una è quella di cedere a Masiero, che praticamente abbiamo già quasi scelto al 100%. Ne esiste però anche un’altra, di cui finora non si è mai parlato». Non dunque la cordata di Claudio Dondi, a questo punto evidentemente del tutto scartata. Ma una «formata da persone che calcisticamente sono al nostro stesso livello e che ci appoggerebbero anche per motivi di affari che ci sono con la Sdl. Ma personalmente – aggiunge Musso – credo che Mantova abbia bisogno di qualcosa di più. Di gente che sappia di calcio, come Masiero e Lori e che faccia delle scelte classiche, dettate dall’esperienza necessaria per agire in una piazza importante come quella biancorossa». Detto della “cordata di scorta”, però, Musso viene messo di fronte a un interrogativo preciso: e se tutte le trattative dovessero fallire, il Mantova che fine farebbe? «Il Mantova si è salvato sul campo e può considerarsi salvo anche fuori: questo non è mai stato in discussione e non lo sarà mai. Qualunque cosa accada – scandisce il presidente – l’Acm andrà avanti e giocherà il prossimo campionato di Lega Pro».

Ore 16.50 – (Gazzetta di Mantova) È stato un altro incontro interlocutorio quello tenutosi ieri a Mazzano, nella sede della Sdl, fra il presidente Sandro Musso (con lui Raccagni e il dirigente Togni), l’avvocato Carlo Pegoraro in rappresentanza dei soci mantovani e l’aspirante acquirente Roberto Masiero. Al termine, però, tutti si sono mostrati ottimisti: stamani ci sarà un nuovo faccia a faccia e lunedì – salvo sorprese – si dovrebbe andare dal notaio per ufficializzare la cessione del 100% dell’Acm. Ad acquisirlo sarà la Td & Rm Football Ltd, società con sede a Londra che appartiene per il 50% a Roberto Masiero e per l’altra metà al 35enne romano Daniele Tasciotti, titolare di altre aziende. «La società che probabilmente acquisirà il Mantova – spiega Musso – ha un capitale di 10 milioni di sterline (poco meno di 13 milioni di euro, ndr), interamente versato». Il che – avverte il numero uno uscente di Viale Te – non deve far fare voli pindarici, perché il piano di Masiero «sarà quinquennale e non prevede di certo l’utilizzo immediato di tutti i fondi a disposizione. Comunque l’operazione è splendida e la capirete quando potremo parlarne nei dettagli». Musso fra l’altro potrebbe anche restare nel Mantova con un incarico dirigenziale, così come patron Serafino Di Loreto, che è il più entusiasta di tutti: «Lunedì ci sarà una conferenza stampa in cui sveleremo nomi e dettagli del progetto, che farà tornare il sorriso ai tifosi del Mantova. Chiedo un minimo di pazienza e di riserbo: lunedì saremo in cinque al tavolo, dunque oltre al sottoscritto e a Musso vedrete altre tre persone. E daremo buone notizie, dimostrando ancora una volta che vogliamo bene al Mantova e che siamo persone serie. Persone che avranno anche commesso tanti errori, ma che magari meritano un pizzico di considerazione in più di quella che hanno ottenuto finora dalla piazza». Al vertice di ieri alla Sdl ha partecipato anche il commercialista del Mantova Leonardo Quaglia, che se l’è cavata con una battuta: «Stavolta si… quaglia». L’avvocato Carlo Pegoraro, che negli anni passati ha sempre trattato in prima persona la cessione del Mantova per conto di Bruno Bompieri, Giambattista Tirelli e Carlo Giovanardi, stavolta non si espone più di tanto: «Per la prima volta ho conosciuto il signor Masiero – spiega – e dunque sulla trattativa non mi esprimo perché è giusto che ne parli chi l’ha condotta in prima persona. Oggi (ieri per chi legge, ndr) comunque il dialogo è stato costruttivo, si sta andando avanti e domani (oggi, ndr) ci rivedremo per mettere nero su bianco tutti i dettagli che una cessione di questo genere comporta. Non c’è nessun intoppo al momento, si tratta di procedere celermente ma con i tempi tecnici necessari». Alla riunione di ieri il grande assente era Fabrizio Lori, che però dovrebbe esserci oggi. Roberto Masiero come al solito non ha parlato, aiutato in questo da Di Loreto che l’ha sottratto astutamente alle domande dei cronisti.

Ore 16.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Oggi è il giorno di Matteo Tomei, il portiere della cavalcata (quasi) trionfale, che con ogni probabilità sposerà ancora il Pordenone. L’incontro è previsto per il pomeriggio, alla presenza dell’agente del giocatore. Ballano ancora le cifre del rinnovo (il contratto di Tomei è in scadenza), ma alla fine un accordo si troverà e il ramarro non avrà bisogno di ributtarsi sul mercato per cercare un nuovo portiere. Sempre in giornata, poi, dovrebbe delinearsi con maggior precisione il futuro del difensore Andrea Ingegneri. Il giocatore, autore di una stagione sorprendente al fianco di Mirko Stefani, vorrebbe restare a Pordenone, ma il suo contratto è ancora nelle mani del Cesena. Previsti colloqui a breve tra lo staff dirigenziale neroverde e gli emissari del club romagnolo: c’è ancora strada da fare, ma le possibilità di trattenere Ingegneri ci sono tutte. Attenzione però al Padova, che oltre a Matteo Mandorlini (presentata un’offerta al Pordenone per il centrocampista) vuole proprio il difensore centrale neroverde. Domani, invece, dovrebbe essere il giorno buono per la conferma ufficiale di Mirko Stefani, il capitano del Pordenone di Bruno Tedino. Mancano pochissimi dettagli, poi il pilastro della difesa non sarà più un problema. Stefani e Tomei si aggiungeranno a De Agostini, Berrettoni e Martignago, gli elementi in scadenza già confermati dal Pordenone. Ancora discussioni su Simone Pasa, anche se le parti sembrano più vicine: le possibilità di rivederlo al Bottecchia sono in aumento. Tutto ok per Salvatore Burrai, l’acquisto annunciato ieri. Il centrocampista deve solo mettere la firma sul biennale offerto dai ramarri. Non c’è praticamente distanza, l’ex Siena arriverà per sostituire in regia Alex Pederzoli, che oggi si accorderà ufficialmente con il Venezia di Pippo Inzaghi. È in piedi, ma non ancora decollato, l’affare che porterebbe il Pordenone a Rachid Arma, attaccante marocchino della Reggiana. Luca Cattaneo, possibile contropartita, non sembra più nell’orbita degli emiliani. Si pensa all’inserimento di Francesco Finocchio in uno scambio alla pari. Se ne riparlerà a breve. Piero Braglia è il nuovo allenatore dell’Alessandria, il casarsese Bryan Cristante è richiesto, oltre che dall’Empoli, anche dal Bologna.

Ore 16.00 – (Messaggero Veneto) Trovato di fatto l’accordo con l’erede di Pederzoli (che oggi firma a Venezia), Salvatore Burrai, e firmati alcuni rinnovi, il Pordenone pensa a come rinforzare diversi settori scoperti del campo. Uno di questi è la fascia destra: perso Alberto Boniotti, che sosterrà il ritiro col Brescia dopo l’ottima stagione in riva al Noncello, i neroverdi guardano a Filippo Berra. É l’esterno scuola Udinese, classe ’95, in forza alla Pro Vercelli, l’elemento che l’allenatore-manager desidera per sostituire il ragazzo lombardo. Per ora, secondo indiscrezioni, si tratta di un interesse: non ci sarebbe nulla di concreto tra le parti. Però non è un mistero che il terzino piaccia, anche perché Tedino vorrebbe lavorare con lui come ha fatto con Boniotti, giocatore trasformato dopo un anno in neroverde. Può muoversi dal Piemonte? Si vedrà: con la Pro Berra ha giocato solo 13 partite, 8 da titolare, e a Pordenone potrebbe scendere in campo sempre a ripetere la stagione 2014-2015 con la Carrarese (36 presenze). Bisognerà vedere, con l’arrivo di Longo a Vercelli in panchina, cosa cambia. Il tecnico, vecchio pallino di Lovisa, arriva da tre anni con la Primavera del Torino ad altissimi livelli (campione d’Italia 2015) ed è uno che – almeno sulla carta – dice di voler puntare sui giovani. Se la trattativa non dovesse partire Tedino non si preoccuperebbe, visto che il mercato è appena cominciato e il suo know how gli permette di trovare altre soluzioni. Intanto si pensa a definire le ultime situazioni in bilico con i giocatori della passata stagione. Oggi dovrebbe essere il giorno giusto per il “sì” di Tomei (’84), mentre domani è attesa la risposta affermativa da parte di Stefani (’84). Sempre oggi si punta a fare dei passi in avanti con Ingegneri (’92) e Pasa (’94): il primo vuole rimanere a Pordenone, ma c’è il Cesena da convincere e in queste ore si aspettano segnali positivi dal club romagnolo; al secondo è stata presentata un’offerta che, in teoria, dovrebbe accettare. La società avrebbe detto al jolly di Montebelluna che, un altro anno in neroverde, sarebbe ideale nel suo percorso di crescita. Stand-by infine con le altre situazioni: Arma (’85), centravanti della Reggiana, è un obiettivo perché a Tedino piace tantissimo. Si cerca di trovare una soluzione con Finocchio (’92), che farebbe il percorso opposto in uno scambio che metterebbe d’accordo tutti: il bomber che può rilanciarsi, visto che Tedino ha il potere di far decollare ogni centravanti; il trequartista perché andrebbe a giocare nel club della sua città.

Ore 15.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) La firma nero su bianco è arrivata ieri, poco prima di mezzogiorno. Il Bassano ha svelato così l’allenatore che guiderà i giallorossi nella prossima stagione di Lega Pro. Il presidente Stefano Rosso e il dg Werner Seeber hanno trovato l’accordo con Luca D’Angelo, a cui è stata affidata la panchina dopo la fine del rapporto che legava i virtussini al tecnico Stefano Sottili, accasatosi all’Arezzo. A meno di un mese dalle visite mediche che l’11 luglio inaugureranno la nuova stagione, il tassello più importante per l’assalto alla promozione in serie B è stato messo. Le indiscrezioni su D’Angelo si erano rincorse negli ultimi giorni e hanno trovato riscontro dopo settimane di lavoro. Per il nuovo mister, che verrà presentato a inizio luglio, un anno di contratto con opzione in caso di obiettivi raggiunti. Nato a Pescara il 26 luglio 1971, D’Angelo ha guidato nell’ultimo campionato la Fidelis Andria, chiudendo al settimo posto e ha giocato come difensore nella sua lunga carriera. Tra i suoi exploit più importanti la storica promozione con la Fermana nel 1999 e la vittoria del campionato col Rimini nel 2005. Proprio in Riviera ha iniziato la vita da dirigente e allenatore, prima nella giovanili e poi come guida tecnica della squadra fallita e ripartita nel 2010 dalla serie D. Nell’aprile 2013 rassegna le dimissioni da allenatore del Rimini, salvo poi tornare in panchina dopo quattro turni di squalifica e portare alla salvezza i romagnoli. Esaurita la parentesi in riva all’Adriatico D’Angelo ha prima guidato l’Alessandria, passando poi alla Fidelis Andria dove è così rimasto soltanto per l’ultimo campionato.

Ore 15.10 – (Giornale di Vicenza) Ora il Bassano può cominciare a lavorare davvero per il mercato. In primis i rinnovi ancora in bilico: appaiono ormai difficili e lontani quelli di Martinelli, Semenzato e dello stesso Toninelli, più fattibile quello del Condor Pietribiasi, mentre Germinale è in sospeso anche per verificare prima il suo perfetto recupero fisico. Proseguono i contatti per Mattia Minesso lasciato libero dal Cittadella. Lo stesso trequartista ha ammesso l’interessamento del Soccer Team (che lo segue assieme a Padova e Pordenone) ma che prima preferisce capire del tutto le intenzioni del Cittadella non avendo ancora abdicato all’idea di poter tornare a disputare la serie B. Rimangono calde anche le piste che conducono a Sgrigna e soprattutto a Santiago Morero, uno dei candidati difensivi consigliati da D’Angelo a Seeber. Come è tenuto sotto osservazione il corazziere Chinellato, ma arrivare a lui (12 reti nel Cuneo quest’anno) non è facile Sarà il novello trainer a pronunciarsi sul casting mentre col contratto a scadenza 2017 Falzerano non si muoverà da Bassano nonostante le insistenze del Pordenone.

Ore 14.50 – (Giornale di Vicenza) Luca D’Angelo, dunque. Come abbondantemente anticipato nell’ultima settimana, ora è arrivato anche l’annuncio ufficiale da parte del club, l’investitura sancita dalla firma ieri mattina in sede alla presenza del presidente Stefano Rosso e del direttore generale Werner Seeber. Accordo annuale come nello stile di via Piave . Dopo il via libera rilasciato di fatto una decina di giorni fa all’incontro tra D’Angelo e i comandanti virtussini in Diesel a Breganze, nelle ultime 48 ore con la presenza del neotecnico in città, proprietà e management si sono confrontati stilando un primo piano operativo di mercato.Quanto alla presentazione di rito, indicativamente avverrà ai primi di luglio, quando cioè D’Angelo sarà uscito a tutti gli effetti dal contratto che lo lega alla Fidelis Andria sino al 30 giugno. Esattamente come accaduto ai suoi predecessori, Sottili, Asta e Petrone, tutti introdotti a luglio e tutti artefici poi di annate indimenticabili. D’Angelo, nativo di Pescara, dove peraltro risiede, compirà 45 anni il mese prossimo, è sposato e ha due figlie di 11 e 3 anni e come Sottili è allenatore di stazza: un metro e 89 per 86 kg (il peso da giocatore, ora un po’ ritoccato fatalmente verso l’alto), mentre il toscano era un paio di centimetri e diversi kg in menoIl nomignolo bonario di Orso nasce fondamentalmente dalla struttura fisica e dalla essenzialità di carattere.D’Angelo ha sbaragliato una concorrenza folta e qualificata: da Dal Canto a Sabatini, da Stroppa a Bertotto, resistendo anche alla suggestiva ipotesi di un ritorno di Petrone, che convinceva qualcuno ma non tutti. È vero che Werner Seeber sulle prime aveva messo nel mirino Moreno Longo, condottiero della Primavera del Toro, ma su di lui c’erano forti Pro Vercelli e Carpi in B, il digì allora ha puntato dritto sparato su D’Angelo, una scelta d’avanguardia, suggerita dalla dimestichezza con la categoria del trainer adriatico e da un ruolino già ragguardevole in pochi anni di panchina: due promozioni con due formazioni diverse (Rimini ed Alessandria), robuste salvezze e un’annata da piacevole sorpresa come questa ad Andria.D’Angelo, descritto come persona di grande umanità, è professionista che tuttavia pensa al campo 24 ore su 24, è un teorico del 3-5-2 ma apprezza anche la difesa a quattro (meglio se di un 4-3-1-2) e in ogni caso lavora innanzitutto sulla fase difensiva, però anche dalla cintola in su le sue squadre sono sempre organizzate.D’Angelo (che coi giallorossi conta un pari e un ko con l’Alessandria) ha messo da subito Bassano in cima alle sue preferenze rifiutando prima il Pavia eppoi il Matera che gli ha fatto una corte serratissima.

Ore 14.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Un «autogol» svela i buoni propositi di un Venezia al lavoro per coinvolgere più tifosi. Si chiamerà (probabilmente) «Venezia Pass» la card che offrirà servizi e agevolazioni, non solo calcistiche e non solo ai «fedelissimi». A svelare i piani è stato un clic di troppo, così su Facebook la pagina ufficiale del club arancioneroverde ha alzato il sipario su un’iniziativa promozionale in realtà ancora in embrione. Fatto sta che pochi minuti sono bastati per raccogliere subito le prime adesioni. «Diciamo che c’è stata un’anteprima – conferma sorridendo il dg Dante Scibilia – di ciò che illustreremo tra qualche settimana. Stiamo facendo dei test tecnici, mentre tutte le proposte e i benefici della card stanno per essere definiti tra gli States e Venezia». La «Venezia Pass» all’insegna dello slogan «La tua città. La tua squadra» (con mister Pippo Inzaghi come uomo copertina) offrirà sconti sui biglietti e sul merchandising, ma si abbinerà pure ad attività culturali come gli ingressi nei musei. «Con peculiarità differenti si rivolgerà a tutti, tifosi di sempre e saltuari nonché ai turisti – aggiunge Scibilia -. La Fidelity Card proposta da VeneziaUnited? Un’iniziativa interessante che ove possibile integreremo». L’associazione VeneziaUnited ha poi rilanciato l’idea del Penzo senza barriere. «Sarebbe una «svolta» sotto tanti punti di vista, utile per la buona immagine del Venezia Fc. Abbiamo già dato mandato di verificare la fattibilità dell’eliminazione delle divisioni tra campo e tribune: va da sè che l’aspetto economico avrà il suo peso, dovrà essere un’operazione ragionevole, oltre che condivisa con gli organi di vigilanza e pubblica sicurezza». Sempre a proposito di tifosi gli ultras organizzano la 5. «Curva Sud in festa», sabato 26 giugno a Favaro (dalle ore 15 negli impianti sportivi via Monte Cervino), con un torneo di calcetto e il dibattito «Mai più prigionieri di un sogno» per ricordare (ore 21) lo spareggio di Cesena, Venezia-Como 2-1, che regalò la promozione in serie B e di cui proprio oggi ricorrono i 25 anni (e ieri erano 75 gli anni dalla vittoria dell’allora Venezia della Coppa Italia).

Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Prima i fuochi d’artificio, con l’arrivo di Pippo Inzaghi e le prime ufficializzazioni (Domizzi, Virdis e Baldanzeddu). Ora però il Venezia è in una fase di stand by. Non che non ci siamo movimenti, anzi: la dirigenza arancioneroverde sta sondando in più direzioni e alcune trattative, vedi Alex Pederzoli, sono ormai in fase più che avanzata. Ma su tutto pende la spada di Damocle dei criteri relativi agli under: «Fino a quando non sapremo quanti giovani dovremo avere in squadra non possiamo muoverci, inutile prendere degli impegni che magari poi non potremo rispettare», sospira il ds Giorgio Perinetti. Tornato da Lione, dove ha assistito al match Italia-Belgio, quella di ieri per il dirigente arancioneroverde è stata una giornata triste: «Sono di ritorno da Bari, dove ho partecipato ai funerali di Matarrese. Ora mi sposto a Milano e cercherò di capire qualcosa in più sulla questione dei giovani». La data nella quale si dovrebbero conoscere i criteri individuati dalla Lega Pro è martedì prossimo: il 21 giugno infatti il presidente Gabriele Gravina illustrerà la sua proposta, che dovrebbe basarsi su un gruppo di over (ma non si sa quanti) e «under illimitati», così almeno ha dichiarato nelle ultime ore. «Aspettiamo ma non credo sia accettabile – commenta Perinetti – che una società che ha terminato il campionato ormai 45 giorni fa debba attendere fino al 21 giugno per sapere in quale direzione potersi orientare. Questo ci mette in difficoltà. Come faccio a prendere degli impegni, se poi non so se potrò rispettarli?». E’ questo il motivo per cui il Venezia ora sta alla finestra. Alcuni contatti sono in corso, come quello con Alex Pederzoli che ha già ottenuto il via libera dal Pordenone: «Confermo che è un giocatore che ci interessa, ma ci sono ancora alcuni aspetti da definire». Intanto l’ex dirigente e giocatore arancioneroverde Andrea Seno potrebbe diventare il ds del Modena.

Ore 13.40 – (La Nuova Venezia) Può arrivare dall’Umbria la “freccia sinistra” del Venezia: gli arancioneroverdi sono sulle tracce del terzino Luigi Vitale, classe 1987, napoletano di Castellammare di Stabia e ultime due stagioni alla Ternana in serie B. Un terzino con il vizietto del gol (10 con la Ternana nella stagione 2012-2013), a lungo nell’orbita del Napoli, che lo prese nel 2005 dalla Juve Stabia e poi spedito in prestito a Lanciano, Livorno e Bologna prima di trovare la sua dimensione a Terni (2012-2013), dove non viene riscattato. Ritorna al Napoli che lo dà in prestito alla Juve Stabia, dopo la retrocessione in Lega Pro dei campani, passa nuovamente alla Ternana, nell’estate 2014, a titolo definitivo con un contratto biennale in scadenza a fine giugno. Il Parma si inserisce nella caccia a Felice Evacuo, attaccante del Novara (serie B) messo nel mirino anche dal Venezia, mentre su Emanuele Calaiò (Spezia) si è gettato il Vicenza. Altro nome per la porta: accanto a Manfredini, Facchin e Bastianoni, è spuntato il brasiliano Raphael, rientrato all’Hellas Verona dal prestito al Cagliari, mentre Ujkani può andare al neopromosso Pisa. Ieri Giorgio Perinetti, rientrato dal blitz di lunedì a Lione per assistere a Italia-Belgio, è volato a Bari, dove è stato direttore sportivo dal 2007 al 2010, per partecipare ai funerali di Vincenzo Matarrese, poi ha ripreso l’aereo per Milano dove aveva alcuni appuntamenti per giocatori che interessano al Venezia. Il direttore sportivo sta cercando, quindi, di allestire un organico di primo livello da affidare al nuovo tecnico Pippo Inzaghi. Panchina in evoluzione in Lega Pro: Piero Braglia è il nuovo allenatore dell’Alessandria, Claudio Foscarini va a Livorno, Luca D’Angelo a Bassano. Fronte ripescaggi: hanno già manifestato l’intenzione di presentare la domanda Taranto, Fondi e Rieti, mentre il Varese, neopromosso in serie D, ha annunciato ieri sera l’accordo con lo Sporting Bellinzago per giocare in Lombardia, ma serve l’avallo della Federazione entro il 30 giugno. Andrea Seno, ex direttore sportivo del Venezia per tante stagioni, potrebbe accasarsi a Modena in Lega Pro. Ieri è stato firmato un protocollo d’intesa, che si inserisce come ulteriore tappa del progetto Integrity, iniziativa volta a promuovere in ambito calcistico la cultura della trasparenza e della legalità, Lega Pro, Inps e Agenzia delle Entrate.

Ore 13.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Non si registrano particolari novità nel mercato del Vicenza che, come per tutte le altre società di serie B, sta alla finestra in attesa di qualche buona occasione. Non ci sono novità per il rinnovo del difensore nigeriano Daniel Adejo , con il quale è però stato fissato un appuntamento per martedì prossimo in cui potrebbe essere sancito l’accordo sulla base di un biennale. L’intesa è ben impostata, mancano da definire alcuni dettagli sui quali l’ultima parola spetterà al presidente Alfredo Pastorelli, ma sulla carta non dovrebbe trattarsi di niente di insuperabile. Passi avanti sono stati compiuti anche per la conferma di Alessio Vita che il Sassuolo è disposto a cedere al Vicenza in cambio del giovane portiere Bryan Costa . L’ex monzese piace a Franco Lerda che ne ha chiesto la conferma, con il ds Antonio Tesoro che grazie ai buoni rapporti con il pari ruolo degli emiliani sta lavorando per chiudere l’operazione. In entrata Tesoro sta cercando un mediano, a conferma che molto difficilmente Federico Moretti resterà in biancorosso. Il centrocampista genovese non verrà riscattato e quindi tornerà per fine prestito al Latina da dove, nonostante la dichiarata volontà di restare al Vicenza, potrebbe anche non partire. Per il centrocampo erano circolate voci insistenti di un interesse del Vicenza per Filippo Porcari , l’ultima stagione al Carpi ma di proprietà del Bari, ma la notizia non è stata confermata da Tesoro. Confermato invece che a breve chiuderà per il difensore Andrea Beduschi , portato in Puglia dal Monza nel gennaio del 2015 proprio dall’attuale dirigente dei biancorossi. Beduschi andrà a rinforzare la linea arretrata, reparto in cui Nicolò Brighenti , capitano del Vicenza nel giorne di ritorno dello scorso campionato, è ritenuto un punto fermo. Ma il difensore di Bussolengo piace molto, e non è certo una novità, anche a Pasquale Marino che nella prossima stagione siederà sulla panchina del Frosinone. Parlare di trattativa non è corretto, ma vista la situazione è probabile che il Frosinone un tentativo per portare Brighenti alla corte di Marino lo farà. Contrattazione non iniziata, ma che potrebbe anche decollare nel corso delle prossime settimane. Di certo c’è che il Vicenza ritiene il suo capitano non sul mercato, forte anche di un cntratto che scadrà nel giugno 2018. «Di cedere Brighenti non si è mai parlato – spiega Tesoro – perché per noi lui è un punto fermo in campo e fuori». Tutto farebbe pensare che si tratti di una contrattazione senza futuro, ma quando si parla di mercato è bene non dare mai niente per scontato. Possibile che Brighenti chieda alla nuova proprietà lumi sui programmi e sui progetti futuri e magari anche un adeguamento ed allungamento del contratto, che permetterebbe al centrale difensivo del Vicenza di mettere le basi per restare a lungo in biancorosso. Nel frattempo non si registrano novità né per Filip Raicevic , né per Giulio Ebagua , con la fondamentale differenza che L’ex centravanti della Lucchese ha ancora due anni di contratto con il club berico, mentre Ebagua è in scadenza di contratto e non si registrano passi avanti concreti per arrivare ad un accordo di rinnovo che, a questo punto, appare altamente improbabile.

Ore 12.50 – (Giornale di Vicenza) «Il primo colpo di mercato, anche importante» del Vicenza era stato ufficializzato alla vigilia di Vicenza-Perugia, 19 maggio. Si trattava di Giancarlo Padovan, che dal primo giugno avrebbe dovuto ricoprire la carica di responsabile dell’ufficio stampa . Avrebbe, perché – sebbene in ancora in assenza di un comunicato ufficiale della società – attraverso il proprio profilo Twitter Padovan ha di fatto… ufficializzato che quell’incarico non lo ricoprirà. In risposta a un utente che lo interrogava sul perché nella trasmissione di calciomercato, alla quale Padovan partecipa, il conduttore non lo presentasse nelle vesti del nuovo ruolo, l’ex direttore di Tuttosport ha risposto: «Caro Mattia, ti ringrazio per l’attenzione. Volevo dirti che, per ragioni personali e familiari, ho rinunciato al Vicenza». Non ci sono comunicati: «È normale», assicura Padovan. Che poi chiude «Comunque sono e resterò un grande tifoso del Vicenza. Lo ero da bambino, lo sono sempre stato».

Ore 12.30 – (Giornale di Vicenza) Nicola Pastorelli in prima persona non appare mai, non ha cariche né in Vi.Fin. né nel Vicenza, eppure il suo apporto al nuovo progetto biancorosso è stato fondamentale fin dalla nascita della finanziaria che oggi detiene la maggioranza delle azioni del club di via Schio. Persona riservata, si distingue per la sua cortesia. Professionista serio e preparato, ha studiato e vagliato per mesi gli incartamenti relativi al Vicenza e forse nessuno come lui oggi può parlare del passato e del presente della società biancorossa con cognizione di causa.Lei lavora al fianco di suo padre Alfredo, neo presidente del Vicenza, ogni giorno. Com’è il vostro rapporto?Ottimo, ormai sono tredici anni che lavoro con lui e poi abbiamo la stessa forma mentale: pretendere il massimo da noi stessi e dagli altri.Il suo apporto in Vi.Fin. e nel Vicenza è riconosciuto da tutti di primaria importanza eppure lei non ha cariche di nessun tipo.Per carattere mi piace più fare che apparire e poi c’è già mio padre esposto in entrambe le società, comunque tengo a sottolineare che i traguardi raggiunti sono merito di tutti quelli che hanno partecipato al progetto iniziato nell’aprile del 2015.Un progetto che vede la nascita di Vi.Fin. per poi arrivare all’acquisizione del club biancorosso.Le svelo una cosa, lo stesso progetto io e mio padre lo avevamo proposto ancora nel febbraio del 2013 a Danilo Preto, ci furono tre incontri, ma la proposta non fu assolutamente capita.L’azienda calcio è molto diversa da un’azienda normale?La differenza maggiore sta nel fatto che il risultato sportivo, che è imponderabile, ne condiziona sia i ricavi che i costi. Poi i dirigenti in questo mondo spesso sono ex calciatori che non hanno ben presente come va governata un’azienda.Il problema maggiore che vi siete trovati ad affrontare?Più di uno: da un lato c’era una pesante situazione di debiti pregressi che doveva essere gestita, dall’altro la strutturazione del conto economico della stagione in corso per rispettare gli indici richiesti dalla Lega di serie B, infine la crisi quotidiana di liquidità.Come dire che non c’erano più soldi nemmeno per pagare le bollette?Come è già stato detto Vi.Fin. da subito ha dovuto immettere liquidità nel Vicenza, è stata un’iniezione continua e stiamo parlando di milioni di euro. La cosa è stata possibile solo grazie all’impegno dei soci che, anche se in percentuale diversa, hanno condiviso il progetto di salvare il Vicenza, d’altra parte Vi.Fin. è nata con questo obiettivo: salvataggio e acquisizione.È stato un anno complicato?Le basti pensare che in questo periodo ho redatto oltre 35 contratti, tutti sottoscritti davanti ad un notaio, per definire e delineare la situazione mese dopo mese tra Vi.Fin. e Vicenza, era l’unica soluzione per arrivare all’acquisizione della società.La situazione che ha trovato a livello economico- finanziario può essere definita drammatica?Sì, era una situazione prefallimentare, abbiamo operato come Vi.Fin. un vero e proprio salvataggio, non fossimo intervenuti il Vicenza era destinato al fallimento.Può spiegare il piano che ha reso possibile il salvataggio della società biancorossa?Da un lato cercare di espandere il più possibile i ricavi, cosa che si sta già facendo con il responsabile del marketing Leonardo Adamo, in quanto bisogna riavvicinare la società alle aziende del nostro territorio, ma tenendo presente che il marchio Vicenza è spendibile anche a livello nazionale.E poi?Contenimento dei costi, tenendo presente che l’86 per cento dei costi complessivi riguarda il solo settore sportivo. In questo contesto iniziamo ad agire solo ora, perchè la stagione 2015-16 è stata gestita da Sergio Cassingena, presidente di Finalfa, e dall’ex direttore sportivo Paolo Cristallini.Scusi ma il Vicenza non doveva rendere conto a Vi.Fin. di tutte le entrate ed uscite superiori ai 50 mila euro? Intanto l’obbligo era di Finalfa che però non ci ha mai chiesto nulla; per la precisione solo in due occasioni siamo stati interpellati e dal Vicenza: per la cessione di Cocco, avvenuta, e per quella di Raicevic, negata. Per fare la squadra ci vogliono soldi e il direttore sportivo Antonio Tesoro ha detto che gli avete messo a disposizione un terzo del budget della passata stagione.No, alla fine sarà circa un 50 per cento in meno, però di sicuro è finito il tempo dei contratti, sportivi e non, sottoscritti ad occhi chiusi e non inseriti in un progetto a medio termine.Guardiamo avanti: per la rinascita della società non si può prescindere da…Per portarla ad essere autonoma economicamente e finanziariamente si deve fare una programmazione sportiva seria e sviluppare anche un’ipotesi di riqualificazione urbanistica dell’attuale area dello stadio Menti.E a che punto siete?All’inizio ma le idee ci sono, informalmente ci siamo già confrontati con B Futura, la piattaforma di sviluppo infrastrutturale di Lega B nata proprio aiutare le società che lo vogliono nella realizzazione e l’ammodernamento di stadi e di impianti sportivi. Abbiamo ipotizzato un percorso di analisi e di studio di fattibilità che nei prossimi mesi approfondiremo. È un progetto molto importante, studi fatti dimostrano che il Pil della provincia interessata verrebbe incrementato da un 5 ad un 10%. E si creano pure tanti posti di lavoro.E il centro tecnico Morosini di Isola?Nel medio periodo l’idea è di dotarsi di un centro di proprietà del Vicenza, oggi siamo in affitto, e a tal proposito sono già stati avviati dei contatti informali con Vicenza Futura che ha dei terreni di proprietà a est della città, penso che ci vorranno almeno due anni per arrivare ad avere un nuovo centro.E fino ad allora la squadra dove si allenerà?Stiamo studiando delle soluzioni alternative.Quanto ci vorrà per risanare la società biancorossa dai debiti, la zavorra maggiore, e quindi poter tornare a sognare?Contiamo di riportare in equilibrio la gestione ordinaria in dodici mesi e dopo potremo programmare nuovi investimenti sportivi per ambire a risultati importanti.

Ore 12.00 – (Mattino di Padova) Salutato la settimana scorsa il Campodarsego dopo due anni di successi incredibili, per Antonio Andreucci la nuova sfida si chiama Triestina. Il tecnico toscano, artefice dei risultati memorabili (vittoria in Eccellenza prima, e successo nei playoff al primo anno di Serie D poi) della squadra del presidente Pagin, da ieri è il nuovo allenatore degli alabardati, che si preparano ad un campionato da protagonisti. “La Triestina Calcio 1918”, recita la nota ufficiale del club, “è felice di annunciare l’ingaggio del nuovo allenatore, Antonio Andreucci, classe 1965, ex Campodarsego. L’accordo stipulato con il mister è su base annuale: si avvarrà di un collaboratore di fiducia che verrà annunciato nei prossimi giorni”.

Ore 11.30 – (Gazzettino) A fine mese scadono i prestiti di Michele Pellizzer all’Entella e di Massimiliano Busellato alla Ternana. Le due società eserciteranno il diritto di riscatto che era compreso nel trasferimento dello scorso anno, non torneranno a Cittadella. Entrambi i giocatori sono reduci da due buonissime stagioni, Pellizzer, soprattutto, ha visto il suo cartellino crescere di valore nell’ultimo anno, adesso la sua quotazione di mercato si aggira attorno al milione di euro. 36 presenze e due gol realizzati hanno levato ogni dubbio all’Entella, che si terrà stretto e caro il difensore granata: «Pellizzer sarà riscattato, abbiamo deciso da tempo cosa fare del suo cartellino, resterà con noi», ha riferito in maniera decisa Matteo Superbi, il direttore sportivo dell’Entella: «C’è tempo sino al 30 per esercitare il diritto di riscatto, la prossima settimana incontrerò il Cittadella per formalizzare il tutto», conclude il dirigente. L’Entella riscatterà il cartellino di Pellizzer per una cifra che si aggira attorno ai 300 mila euro. E Massiliano Busellato? Anche il centrocampista ha ben figurato a Terni, e dopo la svalutazione del suo cartellino negli ultimi due anni, il valore è cresciuto nell’ultima stagione. La Ternana ha fatto sapere che è interessata a Busellato, c’è l’intenzione di esercitare il diritto di riscatto, ma ad oggi non si è ancora deciso niente di concreto, dal momento che mancano due figure fondamentali ed essenziali nella società: quella del direttore sportivo e quella dell’allenatore. Una volta sciolti i nodi, si penserà a Busellato, che quasi certamente farà parte dell’organico della Ternana anche nella prossima stagione. Capitolo Litteri: il Latina ha ufficializzato il nuovo allenatore, adesso la società può muoversi sul mercato, e di conseguenza anche affrontare il tema-Litteri. Dal momento che la situazione è ancora tutta da definire, si parla di un interessamento del Cittadella per Andrea Arrighini, l’ultima stagione a Cosenza ma di proprietà dell’Avellino: «Sono venuto a conoscenza dell’indiscrezione, ma ad oggi del Cittadella non si è fatto vivo nessuno», le parole di Eugenio Ascari, l’agente dell’attaccante. FOSCARINI AL LIVORNO – (a.m.) Dal granata all’amaranto, con un ambizioso traguardo da raggiungere. Claudio Foscarini è il nuovo allenatore del Livorno, appena retrocesso in Lega Pro, ma che punta a tornare immediatamente nel calcio che conta. Una piazza importante e un incarico decisamente stimolante per il tecnico di Riese Pio X, 57 anni, per un decennio alla guida del Cittadella. Per una curiosa coincidenza sostituisce Ezio Gelain, padovano di Fontaniva e in ballottaggio un anno fa con Venturato per prendere proprio il suo posto alla guida dei granata. Nella passata stagione Foscarini è stato il tecnico della Pro Vercelli, subentrando a Cristiano Scazzola all’ottava giornata e ottenendo la permanenza in serie B con i piemontesi.

Ore 11.10 – (Mattino di Padova) Gianluca Litteri, attenzione alla concorrenza. Che il bomber di Catania sia la prima scelta del Cittadella per il ruolo di centravanti nel prossimo campionato di Serie B è sin troppo noto. Sulle sue tracce, in attesa di capire cosa vorrà fare il Latina, proprietario del cartellino, si sono però messi anche altri club. Allo scoperto sono uscite due società di Lega Pro, la Juve Stabia e, nelle ultime ore, la Reggiana, che, dopo l’arrivo di Mike Piazza come nuovo proprietario, pare voler fare le cose in grande. Occorrerà, però, innanzitutto capire quali saranno le intenzioni di Vincenzo Vivarini, nuovo tecnico dei laziali. Nel giorno della sua presentazione ufficiale, il presidente Maietta ha chiarito che l’intenzione è di puntare ancora su Boakye in attacco e che la spesa per la punta, ingaggiata dall’Atalanta, «sarà coperta dalla cessione di un giocatore di cui non voglio dire il nome». Che possa essere proprio Litteri? Ogni ipotesi è plausibile, quel che è certo è che il d.g. granata Stefano Marchetti non vuole restare con il cerino in mano e sta tenendo aperte altre piste. Non quella che poteva portare a Brighenti, reduce da un’ottima stagione con la Cremonese, ma mai sul serio seguita, quanto, piuttosto, quella che conduce ad Arrighini, reduce dai 9 gol realizzati nelle file del Cosenza nello scorso campionato di Lega Pro. Il suo è un profilo adatto, anche se sembra difficile si possa giungere all’accordo. Più suggestiva l’ipotesi che porterebbe a Federico Piovaccari, attaccante che ha fatto la storia del Cittadella e che a fine giugno si svincolerà dal Western Sidney: nei giorni scorsi il 31enne attaccante di Gallarate, che prima di approdare in Australia ha giocato nell’Eibar, in Spagna, e nello Steaua Bucarest, in Romania, è stato a Cittadella per una rimpatriata con alcuni vecchi compagni, fra cui Gorini e Pierobon. Chiaro, da qui a fare “due più due” ce ne corre, ma a quanto risulta Marchetti non chiude le porte al clamoroso ritorno, fermo restando che ogni ipotesi è subordinata alla “questione Litteri”. Uno sguardo è poi rivolto alle giovani promesse. Il d.g. non ha assistito da semplice spettatore alle finali del campionato Primavera e ha posato gli occhi su alcuni prospetti dell’Inter. Non tanto sull’attaccante Manaj, nome accostato a più società di B in questa sessione di mercato, quanto sui centrocampisti Baldini e Bonetto.

Ore 10.40 – (Gazzettino) Resta dunque d’attualità anche la pista che porta a Mandorlini, legato ancora un anno al Pordenone. Sul fronte degli esterni piace Semenzato, svincolato e in grado di giocare sia a destra che a sinistra, e si sta monitorando l’ipotesi legata a Nicola Madonna del Como. Occhi sempre aperti inoltre sul centrale difensivo Ingegneri, di proprietà del Cesena, operazione che non precluderebbe il rinnovo di Fabiano alla luce dell’idea di Brevi di puntare sul 3-5-2, e in avanti su Minesso. Oggi Zamuner sarà a Milano, in particolare per incontrare i dirigenti di Juventus e Inter e per capire quale possono essere i giovani a disposizione utili alla causa biancoscudata, il tutto in attesa che venga definito nei prossimi giorni il regolamento sulle rose per il prossimo torneo. Ieri nel frattempo sono state definite altre due panchine in Lega Pro. Il Bassano, come previsto, si è affidato a Luca D’Angelo, ex Fidelis Andria, mentre l’Alessandria ha scelto Giorgio Braglia, nella passata stagione al Lecce, eliminato ai play off dal Foggia. E tra le avversarie della prossima stagione il Padova potrebbe ritrovare il Varese, intenzionato ad acquisire i diritti dello Sporting Bellinzago, fresco di promozione.

Ore 10.30 – (Gazzettino) A Carrara, infatti, Dettori viene descritto come un giocatore sprecato per la Lega Pro, per le sue qualità sul campo e fuori, considerato che a gennaio ha rinunciato a un contratto biennale propostogli dal Cittadella per restare in una formazione, quella toscana, alle prese con enormi difficoltà economiche e destinata al fallimento. Trentatré anni, nato a Sassari, ha giocato in serie B con Avellino, Pescara e Triestina e ha alle spalle numerose altre esperienze in Lega Pro con le maglie, tra le altre, di Potenza, Perugia e Arezzo, oltre alla Cremonese. La concorrenza è decisamente folta perché su di lui hanno messo gli occhi numerose squadre, tra cui Pistoiese, Sambenedettese e nelle ultime ore pure il Parma, ma a questo punto dovrebbe spettare al Padova l’ultima parola. Il suo eventuale arrivo non sarebbe in contrasto con un possibile utilizzo di Giandonato, al rientro dopo il prestito a Lanciano, dato che l’intenzione dello staff tecnico è quello di utilizzare Dettori come mezzala sinistra in un centrocampo a tre. Per il reparto si conta ad avere in rosa sei uomini di cui cinque esperti.

Ore 10.20 – (Gazzettino) Non c’è ancora la fumata bianca per l’arrivo a Padova di Francesco Dettori, ma il grigio sembrerebbe essere decisamente chiaro. Nel pomeriggio di ieri Silvia Patruno, agente del centrocampista sardo, nella passata stagione alla Carrarese (girone B), si è incontrata nella sede biancoscudata con il direttore generale Giorgio Zamuner e i due hanno raggiunto un’intesa di massima che verrà perfezionata la prossima settimana, probabilmente martedì con un nuovo appuntamento a cui sarà presente anche il giocatore. «È quasi fatta – conferma il diggi del Padova – e sugli aspetti principali è stato trovato un punto d’incontro. Ora si tratta di limare solo alcuni dettagli e non penso ci dovrebbero essere sorprese». Se l’operazione andasse in porto, per Brevi che già lo ha allenato ai tempi di Cremona, si tratterebbe di un rinforzo importante per il centrocampo, con un elemento di spessore tecnico ma pure umano.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) L’OFFERTA. All’inizio della prossima settimana, inoltre, potrebbe partire l’offerta al Pordenone per liberare Matteo Mandorlini, legato ai neroverdi da un altro anno di contratto: nei corridoi si vocifera che il Padova sarebbe disposto a mettere sul piatto una cifra consistente (fino a cento mila euro) per assicurarsi l’approdo in biancoscudato dell’ex centrocampista del Pisa, oppure potrebbe procedere all’inserimento nella trattativa di una contropartita tecnica. Ma non l’ex neroverde Matteo Dionisi, visto che Bruno Tedino, da quest’anno tecnico e manager dei friulani, cerca terzini giovani: si proverà a fare un tentativo mettendo sul piatto l’esterno offensivo Marco Ilari.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) LA SPEDIZIONE. Nella giornata di oggi Zamuner sbarcherà a Milano, consueto luogo d’incontro degli operatori di mercato. In agenda, per il direttore generale biancoscudato, ci sono gli appuntamenti con Juventus e Inter: il Padova proverà per la prima volta a sondare il terreno per un possibile approdo all’ombra del Santo del centrocampista Matteo Gerbaudo, di proprietà del club torinese e messosi in luce nell’ultima stagione proprio con la stessa Carrarese. Il centrocampista classe 1995 sarebbe una valida alternativa a Dettori, i buoni rapporti con l’entourage del giocatore (seguito dagli stessi agenti del brasiliano Neto Pereira) mettono in discesa l’affare, ma prima di tutto serve il placet della Vecchia Signora. Con l’Inter, invece, si parlerà probabilmente di giovani: tra quelli della Primavera, o tra i tanti finiti in prestito in Lega Pro nell’ultima annata, Zamuner potrebbe individuare uno o due profili utili alla causa.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) E non ci sono nemmeno dubbi sul fatto che il regista sardo, 33 anni compiuti lo scorso 2 marzo, lascerà la Toscana: dopo che anche la quinta asta fallimentare è andata deserta, il club che fu di Gigi Buffon ora rischia seriamente di sparire dal calcio professionistico. E per questo ieri pomeriggio Giorgio Zamuner ha messo sul tavolo l’offerta del Padova per assicurarsi le prestazioni del giocatore: si sta trattando sulla base di un contratto biennale, con bonus legati al rendimento del giocatore e al raggiungimento di determinati obiettivi della squadra. L’offerta della Pistoiese non stuzzica l’interesse, il Parma ha fatto un sondaggio ma nulla di più: Dettori è vicinissimo al Padova, rimangono solo gli ultimi dettagli da limare prime delle firme sui contratti.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Il Padova e Francesco Dettori: un matrimonio che nei prossimi giorni può diventare realtà. È stata una giornata importante, quella di ieri, per i movimenti in entrata del mercato biancoscudato. Il nuovo responsabile dell’area tecnica, Giorgio Zamuner, ha avuto infatti un confronto nella sede di viale Rocco con l’entourage del regista della Carrarese, capitanato dalla procuratrice Silvia Patruno. Passi in avanti sono stati fatti, e nei primi giorni della prossima settimana la trattativa si può concretizzare. Oggi, intanto, il dg sarà a Milano per bussare alla porta di Inter e Juventus: nel mirino alcuni giovani dei due grandi club. LA TRATTATIVA. Il cartellino Di Francesco Dettori non è un problema: il giocatore è in scadenza di contratto con la Carrarese, e tra due settimane, dal primo luglio, può essere acquisito da qualunque squadra a parametro zero.

Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) In alternativa nell’operazione potrebbe essere inserito Manuel Giandonato , atleta in forza al Lanciano oppure Marco Ilari , che comunque non vuole muoversi da Padova. La novità di giornata riguarda un attaccante: a Zamuner è stato proposto Massimo Ganci , punta di lunga esperienza, l’ultima stagione al Castelfidardo e che vorrebbe chiudere la carriera in una società di blasone. Difficile che l’operazione possa andare in porto nell’immediato. Il giocatore è un classe 1981 e l’orientamento per affiancare Altinier e Neto Pereira è quella di puntare su un elemento giovane. Zamuner guarda poi agli esterni di centrocampo, indispensabili nel 3-5-2 che mister Oscar Brevi potrebbe utilizzare. Tra i tanti nomi che si rincorrono quello che al momento desta maggior interesse riguarda Valerio Nava, di proprietà dell’Atalanta, che l’ultima stagione ha giocato nel Cittadella. Altro nome uscito per la fascia destra è quello di Nicola Madonna, con il giocatore comasco che avendo richieste da diversi club valuterà le varie proposte dopo le vacanze. In casa Cittadella ancora bocche cucite sulle operazioni che sta imbastendo il dg Marchetti. Da registrare l’interessamento della Reggiana per Litteri , tornato a Latina dopo la parentesi granata. Piacciono i giovani centrocampisti dell’Inter Mattia Bonetto (1997) e Enrico Baldini (1996). Ieri fronte caldo per gli allenatori. Il Livorno ha ufficializzato l’ingaggio di Claudio Foscarini , con l’ex Cittadella che si trasferirà in Toscana, mentre il Bassano ha trovato l’accordo con Luca D’Angelo che guiderà la Virtus nella prossima stagione mentre l’Alessandria si affida a Piero Braglia. Infine in serie D la Triestina ha ufficializzato Antonio Andreucci , l’ultima stagione al Campodarsego.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Il primo tassello dell’era Zamuner sta per chiudersi e risponde al nome di Francesco Dettori . Dopo giorni di trattative, rumors e voci che si rincorrono il nuovo direttore generale del Padova, che ha la delega alle operazioni di mercato, ha iniziato ieri l’importante trattativa. Nel pomeriggio ha incontrato nella sede di viale Nereo Rocco Silvia Patruno, l’agente del trequartista, trovando un accordo per il suo passaggio in biancoscudato. Sul piatto il Padova ha messo un contratto biennale, lo stesso trattamento che chiede il giocatore della Carrarese. Le due parti metteranno nero su bianco il tutto martedì prossimo con un incontro già fissato. Dettori, classe ’83, otto gol in Toscana nell’ultima stagione, è stato già allenato da Oscar Brevi e aveva forti richieste anche da Pistoiese e Siena. In attesa del suo arrivo, il dg oggi andrà in missione a Milano dove incontrerà alcuni agenti e gli entourage di Inter e Juve per parlare di giovani. Intanto si lavora anche su Fabiano , prima dato sicuro partente e ora di nuovo in pista per la conferma. Ma molto dipenderà anche da Diniz , che chiede un adeguamento del contratto. Con il Vicenza alla porta, la società è intenzionata a confermare i due brasiliani ma senza fare pazzie. I biancoscudati lavorano poi per strappare Mattia Minesso dal Cittedella. Operazione che non sembra al momento trovare tanto l’ostacolo dei granata, che non sono intenzionati a confermarlo, quanto piuttosto quello del Bassano che ha fatto un sondaggio per il giocatore. Altra pista calda riguarda il possibile scambio col Pordenone di un giocatore: inizialmente ai Ramarri poteva interessare Dionisi nell’incrocio con il figlio d’arte Matteo Mandorlini.




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