Live 24! Padova, sabato di sudore: allenamento pomeridiano all’Appiani per i Biancoscudati

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Ore 21.40 – (Corriere delle Alpi) Colpo a sorpresa. Arriva dalla Sardegna l’ultimo rinforzo. Il Belluno ha infatti annunciato l’accordo con il difensore Giuseppe Granara, classe 1997, che lo scorso anno ha militato nella Primavera del Cagliari. Il Belluno, dopo lunghe ricerche, è riuscito ad assicurarsi le prestazione di un ottimo difensore fuoriquota, capace di giocare non solo come centrale difensivo ma anche come terzino destro. Il direttore sportivo Augusto Fardin, soddisfatto dell’ingaggio, annuncia che il mercato del Belluno è praticamente finito, a meno di offerte concrete nelle prossime settimane per Simone Quarzago, che comunque il 22 luglio sarà al Polisportivo. «Con l’arrivo di Granara il nostro mercato si può dire concluso – spiega il dirigente gialloblù Fardin – il ragazzo è un ottimo difensore che nella scorsa stagione ha militato nella Primavera del Cagliari. Siamo felici di esserci assicurati questo giocatore, riteniamo che ora il reparto difensivo sia completo. Il nostro mercato può dirsi pressoché chiuso. Anche Quarzago per il momento inizierà la stagione con noi, a meno di offerte concrete che potrebbero arrivare nelle prossime settimane ma che per ora non sono pervenute. Siamo convinti di aver messo insieme una buona squadra, come sempre però sarà il campo di gioco a dire se le nostre scelte sono state vincenti. Essere comunque riusciti a confermare gran parte del gruppo storico rappresenta sicuramente un punto di partenza importante dal quale ripartire». «Belluno è sicuramente una piazza perfetta per la mia prima esperienza in una Prima Squadra – racconta il giovane difensore sardo – per me sarà sicuramente una bella palestra e ringrazio la società e il direttore sportivo Augusto Fardin per la fiducia. Fin dai primi contatti c’è stata subito sintonia e questo interesse da entrambe le parti ha fatto si che trovassimo velocemente un accordo. Non vedo l’ora di iniziare questa mia nuova avventura a Belluno e conoscere i miei nuovi compagni di squadra». Gabriele Brino al Levico Terme? Sembra che l’ex portiere del Belluno abbia sentito la squadra trentina e potrebbe accasarsi li il prossimo anno. È ancora incerto anche il futuro dell’altro ex portiere del Belluno Davide Solagna, che non andrà più al San Giorgio Sedico.

Ore 21.20 – (Alto Adige) Estro e fantasia verdeoro nel centrocampo dell’Alto Adige calcio. Peculiarità assicurate da Douglas Ricardo Packer, ventinovenne centrocampista brasiliano (nato nel 1987 ad Indaial dello Stato di Santa Catarina), acquistato a titolo definitivo dalla società del presidente Baumgartner e con la quale ha firmato un contratto annuale. Packer (che vanta anche la cittadinanza italiana grazie ai nonni trentini) è cresciuto nel settore giovanile dell’Ipatinga Futebol Clube da dove, appena diciottenne, fu individuato e prelevato dalla Juventus che lo girò immediatamente al Siena. Nella squadra della città del Palio ha militato nella formazione Primavera, rimanendo contemporaneamente aggregato alla prima squadra con la quale ha giocato due partite nel massimo campionato (debutto il 7 maggio 2006 contro l’Inter a San Siro). Nella stagione immediatamente successiva il centrocampista brasiliano ha inanellato sette presenze in C1 con la maglia del Pescara. Dopo un’altra breve esperienza maturata con la società senese, nel 2009 Packer approda al Ravenna in C1 e con quella maglia totalizza 24 presenze in campionato condite da 3 gol. Maturata l’esperienza italiana, nel 2011 riattraversa l’Oceano per far ritorno in Brasile. Il suo curriculum si arricchisce dei campionati disputati con le maglie del Paranà, Cuiabà, Club de Regatas Brasil, Caxias Do Sul e infine, nella scorsa stagione, quella del Guaranì con la quale ha totalizzato 44 presenze e 4 reti. L’esperienza brasiliana è stata inframmezzata dalla partecipazione nella Prima Divisione cipriota (stagione 2014/2015) dove Packer giocato con la maglia dell’Ermis Aradippou, con 8 presenze in campionato e due partite di qualificazione all’Europa League. Il dubbio amletico è stato sciolto ed alla fine Mirco Miori ha scelto Piacenza. L’estremo difensore, il cui cartellino è di proprietà dell’Atalanta, ha deciso che nella prossima stagione volerà tra i pali della società emiliana. Il diesse Piazzi è alla ricerca di due giovani da poter proporre all’allenatore Viali, senza trascurare la figura di Coser, per il quale se non si troverà la “via d’uscita” (passaggio ad altra società) si prospetta un’altra stagione di permanenza a Bolzano. Tra i colpi di mercato delle “altre”, fanno sensazione il passaggio dell’ex biancorosso Manuel Scavone al Parma e di un altro nome eccellente ex biancorosso come quello di Alex Pederzoli approdato in Laguna alla corte di mister Inzaghi.

Ore 21.00 – (La Provincia Pavese) Nella giornata dell’annuncio del passaggio di proprietà dell’A.C.Pavia è arrivato anche l’atteso, e scontato, deferimento per la società azzurra, in merito al mancato pagamento degli stipendi e dei contributi di inizio 2016. La Procura Federale, a seguito della segnalazione della Co.Vi.So.C, ha deferito al Tribunale Federale Nazionale Sezione Disciplinare il Presidente del Consiglio di amministrazione Xiaodong Zhu e il procuratore speciale Luna Zheng “per aver violato i doveri di lealtà probità e correttezza, per non aver corrisposto, entro il termine del 18 aprile 2016, le ritenute Irpef e i contributi Inps relativi agli emolumenti dovuti ai propri tesserati, lavoratori dipendenti e collaboratori addetti al settore sportivo per le mensilità di gennaio e febbraio 2016”, ma anche per altri emolumenti dovuti ai propri tesserati relativi al mese di febbraio, quelli all’ex tecnico Michele Marcolini e al suo staff, all’ex collaboratore tecnico Andrea Mussi, e gli incentivi all’esodo ad alcuni calciatori ex azzurri. Si va verso la penalizzazione di almeno due punti. Deferimenti per inadempienze nei pagamenti sono arrivati, ieri, anche per Benevento, Rimini e Catania.

Ore 20.50 – (La Provincia Pavese) Il Pavia passa di mano per la cifra simbolica di un euro. Dopo poco più di due anni si conclude l’avventura cinese in via Alzaia. Ieri pomeriggio nello studio del notaio Marco Pinto a Roma l’A.C.Pavia è stato ceduto dai rappresentanti del presidente Zhu alla TecnoEdil2000 di Alessandro Nuccilli, che ha acquistato l’intero pacchetto azionario. L’annuncio ufficiale subito dopo l’incontro romano che ha sancito il passaggio il proprietà. A Roma a rappresentare il Pavia calcio c’erano il vicepresidente uscente David Wang, nonché socio di minoranza, la procuratrice speciale del club Luna Zheng autorizzata, quindi, a rappresentare il presidente Xiadong Zhu e il legale del club, l’avvocato Cesare Di Cintio. Nelle sue prime dichiarazioni ufficiali in un breve comunicato Alessandro Nuccilli ha confermato che assumerà in prima persona la massima carica societaria. «Da questa sera sono il presidente del Pavia calcio. Inizio con entusiasmo questa nuova avventura ben consapevole delle responsabilità sia sportive sia nei confronti della città e dei tifosi tutti – dichiara il neo patron azzurro – Vi chiedo gentilmente un po’ di tempo, quello necessario per prendere visione “sul campo” della situazione e provvedere poi a mettere in atto tutti gli accorgimenti e le strategie necessarie per affrontare al meglio la prossima stagione. Sarà dura, i problemi sono tanti e da parte mia posso garantire, promettere il massimo sforzo per mantenere l’impegno preso nei vostri confronti. Saluto tutta la città, cariche istituzionali, tifoseria e ringrazio per il calore e l’entusiasmo ricevuto». Una trattativa portata a termine in pochi giorni e secondo quanto trapela, il passaggio di quote è stato fatto alla cifra simbolica di un euro visto che il nuovo proprietario dovrà farsi carico, invece, del pesante indebitamento del club azzurro. Nuccilli, che in passato era stato accostato ad operazione di salvataggio di altri club professionistici come Parma, Varese e Monza e con alle spalle una recente e breve parentesi al Foligno (in serie D), sarebbe pronto prima di tutto a presentare la fideiussione necessaria per garantire il completamento dell’iscrizione del Pavia in Lega Pro. L’imprenditore romano ha preannunciato il suo arrivo a Pavia nella giornata di lunedì per compiere i primi passi ufficiali tra cui un Consiglio d’amministrazione, per poi definire l’organigramma della sua nuova società. Contatti sarebbero stati presi anche con alcuni tecnici romani tra cui l’ex tecnico del Montecatini, Alessandro Sturba. Martedì prossimo 12 luglio arriverà, invece, la decisione della Co.Vi.Soc riguardo le iscrizioni e per il Pavia, come per altri club come il Rimini, si profila la bocciatura in attesa di integrazione dei documenti mancanti lo scorso 30 giugno, tra cui la garanzia fideiussoria.

Ore 20.30 – (Gazzetta di Reggio) La permanenza alla Reggiana di Antonio Letizia non è scontata. L’attaccante 29enne, arrivato nel mercato di gennaio, ha mercato nel sud Italia. In particolare pare che il Foggia sia interessato a rilevarlo. Letizia in 13 partite ha segnato 4 reti. Quando è sceso in campo ha dimostrato buona mobilità e imprevedibilità. Nelle ultime ore è emerso anche un interessamento del Cittadella per Paolo Bartolomei. Nicholas Siega per andare al Vicenza ha rinunciato a un’offerta economicamente superiore alla Reggiana: una scelta di carriera dunque, per provare a giocarsela in una categoria superiore. Appare invece difficile che Daniele Mignanelli possa tornare alla Reggiana, anche perché pare che la richiesta economica formulata dal giocatore fosse alquanto superiore a quella, pur importante, della Reggiana.

Ore 20.20 – (Gazzetta di Reggio) Il primo acquisto della Reggiana è stato il classe 94 Maxime Giron, arrivato in prestito dall’Avellino dopo che lo scorso anno ha militato proprio nella formazione irpina prima di passare al Melfi durante il mercato di gennaio. A presentare ai tifosi granata il francese, e a garantire per lui, è una persona che conosce bene la piazza reggiana e gode di stima, Antonio Maschio. L’ex centrocampista in granata dal 2007 al 2011 e compagno di squadra di Giron a Chieti nella stagione 2014/15 è convinto che Maxime farà molto bene. Maschio, a Reggio è arrivato un ragazzo che conosce molto bene… «Sono molto contento che Maxime sia arrivato alla Reggiana, perché è una piazza alla quale sono molto legato. La mia convinzione è che Maxime potrà fare molto bene e i tifosi lo apprezzeranno». Che giocatore è ? «E’ molto forte fisicamente con un gran sinistro. Quando abbiamo giocato insieme a Chieti sono rimasto stupito di come un ragazzo con le sue qualità potesse giocare in Serie D e, infatti, l’anno successivo è andato all’Avellino. E’ un giocatore che ha voglia di arrivare e tutti i giorni in allenamento da sempre il massimo per provare a raggiungere i suoi obiettivi». Quindi ha le caratteristiche che vuole mister Colucci, fame e non fama? «Assolutamente sì, non molla mai e ha davvero tanta voglia di provare ad arrivare, rimanendo consapevole del fatto che certi obiettivi si possono raggiungere solamente attraverso il lavoro. Posso garantire io sulla voglia di lavorare di Maxime, fosse per lui non si fermerebbe mai, anche quando ha qualche problema fisico». Che cosa non ha funzionato ad Avellino? «Maxime è un ragazzo giovane e, quando fai un salto così grande passando dalla Serie D alla Serie B devi avere alle spalle una società che crede molto sui giovani e che gli permetta di scendere in campo con continuità, se no fai fatica». La Reggiana può essere un passaggio fondamentale nella sua crescita? «Sarà così, perché Reggio è una piazza importante, che ti fa sentire un calciatore vero con le giuste pressioni che servono per crescere sotto tutti i punti di vista. Non farà rimpiangere Mignanelli». Su quali aspetti deve migliorare? «Forse è ancora un po’ indisciplinato tatticamente, ma sono convinto che con il lavoro durante il ritiro estivo potrà apprendere al meglio quelle che sono le cose che l’allenatore vuole da lui».

Ore 20.00 – (Gazzetta di Mantova) Il Mantova sta cercando di accelerare sul fronte delle cessioni ed è a buon punto per quanto riguarda Dalla Bona e Beretta: per il primo è stato raggiunto un accordo con il Santarcangelo (a breve dovrebbe arrivare l’ufficialità) e con il secondo c’è un’intesa di massima sulla rescissione del contratto, che a giorni – salvo sorprese – verrà firmata fra le parti. Per quanto riguarda Perpetuini, poi, è arrivata una proposta di scambio dalla Pistoiese, che offre il 25enne centrocampista Loris Damonte. Si tratta di un elemento che non dispiace a mister Prima e per questo il Mantova sta prendendo in considerazione l’offerta. Damonte, dopo un paio di stagioni in C1 con l’Alessandria, ha giocato tre campionati di B con il Varese (in totale 71 gare e 4 gol), per poi tornare in C prima al Messina (35 partite e 2 reti) e nell’ultima stagione alla Pistoiese (26 presenze e una rete). Per Momentè ci sono stati timidi interessamenti da parte del Padova e soprattutto dell’Arezzo del suo ex mister Sottili. Per Pane si sta sempre cercando una soluzione al Sud (Akragas e Monopoli fra le altre), mentre a De Respinis probabilmente verrà offerto un accordo per la rescissione del contratto. La novità di giornata riguarda poi Samuele Sereni, che in un primo momento era stato inserito nella lista dei cedibili. Al biondo mancino è stato offerto di restare a patto di una lieve riduzione dell’ingaggio, da “spalmare” su due stagioni. Al riguardo se ne saprà di più a giorni. C’è da segnalare poi che un paio di squadre hanno chiesto informazioni di Marchi e Ruopolo, che però per il Mantova sono incedibili a meno di offerte economiche irrinunciabili. E il mercato in entrata? Potrà sbloccarsi soltanto dopo le cessioni e l’arrivo del nuovo ds. È confermato, comunque, l’interesse del Mantova per il 21enne esterno sinistro della Spal Andrea Beghetto. La società sta anche valutando tre giovani dell’Atalanta: gli esterni Valerio Nava (ex Cittadella) e Luca Barlocco (ex Carrarese) e l’attaccante della Primavera Gabriel Lunetta. Il Genoa ha poi offerto il rinnovo del prestito di Falou. Oltre ai giovani, dopo le cessioni l’Acm intende prendere un difensore centrale, un regista e una o due punte.

Ore 19.50 – (Gazzetta di Mantova) Questo è un weekend importante per il Mantova, che spera in un paio di giorni di trovare finalmente partner societari affidabili e di chiudere il cerchio anche per quanto riguarda la scelta del nuovo direttore sportivo. Per ora, dopo la fulminea uscita di scena di Enrico Dalè, il presidente Sandro Musso sembra puntare dritto sull’ex Brescia Andrea Iaconi, con il quale potrebbe arrivare un’intesa entro lunedì. Nel contempo, il presidente sta già trattando la rescissione consensuale del contratto con Alfio Pelliccioni, che è legato al Mantova da un’intesa con scadenza giugno 2018 ma il cui ciclo è stato definito «esaurito» da patron Di Loreto già alcune settimane fa. «Ne abbiamo cominciato a parlare – spiega Sandro Musso – e con Alfio è stata già messa giù una bozza di accordo. Vedremo nei prossimi giorni di portare avanti il discorso, credo che ci siano le condizioni per farlo e per lasciarci senza alcun rancore». Nel frattempo Pelliccioni sta comunque lavorando sul fronte delle uscite, con il mandato di cedere il più rapidamente possibile i calciatori sotto contratto che non rientrano più nel progetto tecnico di Luca Prina. Il mercato in entrata è per ora bloccato proprio in attesa delle uscite. Ma su questo fronte si attende anche l’arrivo di un nuovo ds, che possa affiancare il mister (al quale è stato dato un incarico da manager all’inglese) nelle operazioni di mercato. «Iaconi in qualche modo si è già attivato», dice ancora Sandro Musso, lasciando intendere che fra il possibile nuovo ds del Mantova e l’allenatore ci siano già stati dei contatti. Su questo fronte si attende dunque soltanto la fumata bianca, ma il rinvio della stessa è verosimilmente legato all’incontro che il presidente Musso avrà oggi e domani con imprenditori abruzzesi interessati a entrare in società. Sembra di capire che questo eventuale ingresso sarebbe comunque con una quota di minoranza, ma è ovvio che in ogni caso le scelte tecniche dovrebbero essere per corretteza condivise con i nuovi partner. In attesa che arrivino risposte certe, ieri nella sede della Sdl a Mazzano sono stati messi intanto nero su bianco i contratti dell’allenatore Luca Prina, del preparatore atletico Luca Disderi e del preparatore dei portieri Michele De Bernardin. Dunque adesso anche sul piano formale l’intero staff tecnico è confermato. Alle firme ha voluto presenziare anche patron Serafino Di Loreto, artefice dell’iscrizione in extremis del Mantova al campionato e sempre attento agli sviluppi dell’avventura biancorossa, anche se defilato sul piano operativo per ovvi motivi di tempo.

Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Non c’è solo la Juventus con cui dialogare. Il Pordenone nelle ultime ore ha un filo diretto con il Cesena, e dopo aver concluso con successo l’operazione che ha portato all’ingaggio definitivo di Andrea Ingegneri (il difensore ha lasciato il club romagnolo firmando un biennale in neroverde), ecco un’altra trattativa avanzata. Il club di Mauro Lovisa è infatti vicino al giovane attaccante Simone Raffini, che potrebbe arrivare in prestito e aggregarsi già dalla prima fase del ritiro che inizierà lunedì. Classe 1996, nato a Castel San Pietro, Raffini ha completato tutta la trafila nelle giovanili del Cesena. Nella scorsa stagione, poi, ha brindato all’esordio in serie B (una sola presenza), proseguendo contemporaneamente la sua annata nella Primavera. Raffini è una punta centrale che potrà dare il cambio a Rachid Arma, il bomber principe del mercato neroverde. PIETRIBIASI – E a proposito di attaccanti, ecco l’ufficialità che ci si attendeva da qualche giorno. Stefano Pietribiasi è un nuovo giocatore del Pordenone, l’ex Bassano ha firmato un contratto biennale e ha raggiunto Daniel Semenzato, suo ex compagno di squadra annunciato giovedì dal club allenato da Bruno Tedino. «Arrivo con grande entusiasmo in una società seria – ha detto la punta – che tanto bene ha fatto lo scorso anno. La squadra ha molti giocatori di qualità e un mister molto capace. Ritrovo tanti compagni avuti a Bassano, come Semenzato, Berrettoni, Cattaneo e Ingegneri: inserirmi nel gruppo sarà un’operazione immediata. Proprio il collettivo – ha proseguito Pietribiasi – dovrà essere uno dei nostri punti di forza. L’obiettivo sarà quello di rimanere ai vertici del campionato. Personalmente non vedo l’ora di cominciare e dare il massimo, sempre mettendomi al servizio della squadra». Soprannominato il Condor, Pietribiasi Pietribiasi nell’ultimo triennio ha realizzato 32 gol con la maglia giallorossa del Bassano. OBIETTIVO – Pordenone sempre attivo sul mercato. Si punta il difensore Giulio Parodi (Juventus), una vera promessa del calcio italiano. Diciotto anni, difensore centrale classe 1997, Parodi è alto quasi un metro e novanta. È nato a Bari e quando tre anni fa lasciò la Puglia di lui si parlò come del nuovo Alessandro Nesta. Prima il prestito dal Bari con diritto di riscatto, poi l’acquisto definitivo. Ora il giovane bianconero starebbe per arrivare – sempre in prestito – al Pordenone di Bruno Tedino. Un rinforzo giovane per la difesa che andrebbe a completare un reparto già infarcito di elementi di categoria ed esperti. ATTESE – Entro lunedì, poi, dovranno essere formalizzate altre operazioni. Arriverà la mezzala Matteo Gerbaudo, sempre dalla Juventus (prestito), mentre dovrà essere presentato l’attaccante brasiliano Paulo Azzi, ormai promesso sposo del Pordenone. Firmerà un biennale e si unirà ai compagni verso Arta Terme. L’Alessandria, nel frattempo, ha acquistato il forte centrocampista Riccardo Cazzola. Ufficiali gli ingaggi di Marco Martin da parte del Cittadella e di Alex Pederzoli da parte del Venezia. Sono entrambi ex neroverdi.

Ore 19.20 – (Messaggero Veneto) Un’altra ufficialità tanto attesa è arrivata con qualche ora d’anticipo rispetto alle previsioni. Stefano Pietribiasi, centravanti classe ’85, ex Bassano, è un nuovo giocatore del Pordenone. Ieri la firma sul contratto: il professionista si legherà al club cittadino sino al 2018. Viene così alla luce la grande coppia di bomber dei “ramarri”, composta appunto da Arma e Pietribiasi: tandem da 30 gol a stagione, materiale che può alimentare un sogno chiamato serie B. Il protagonista. La trattativa si è conclusa nel migliore dei modi. Il Pordenone ha trovato così il suo secondo centravanti, un altro giocatore da 15 reti dopo il marocchino proveniente dalla Reggiana. Anche lui, come Arma, non arriva da una stagione esaltante. Pietribiasi ha fatto soltanto 3 centri col Bassano. Tuttavia parlano per lui i due precedenti campionati, in cui ha messo a segno 29 gol in tutto sempre coi giallorossi e, in generale, una carriera in cui ha totalizzato 284 presenze tra i professionisti condendole con 89 realizzazioni. Un percorso di assoluto rispetto, contraddistinto da tappe in piazze importanti (gli inizi in B a Vicenza, quindi il Mantova in C2 dal 2012 al 2013), dal biennio d’oro alla Sambonifacese (26 reti dal 2009 al 2011) e infine la consacrazione al Bassano prima con mister Petrone e poi con Asta. Le dichiarazioni. Il bomber veneto, una volta firmato il contratto che lo legherà ai neroverdi per i prossimi due anni, ha rilasciato le sue prime dichiarazioni. «Arrivo con grande entusiasmo in una società seria, che tanto bene ha fatto lo scorso anno – ha detto Pietribiasi –. La squadra ha molti giocatori di qualità e un mister capace. Ritrovo tanti compagni avuti a Bassano, come Semenzato, Berrettoni, Cattaneo e Ingegneri: inserirmi nel gruppo sarà immediato. Proprio il gruppo – ha continuato – dovrà essere uno dei nostri punti di forza». Naturalmente il discorso si è spostato sugli obiettivi di squadra. «Dove possiamo arrivare? Io credo si possa rimanere ai vertici del campionato. Personalmente non vedo l’ora di cominciare e dare il massimo, sempre mettendomi al servizio della squadra». Ormai manca poco: lunedì si ricomincia, primo allenamento della stagione al De Marchi e nel pomeriggio la partenza per il ritiro di Arta Terme. Il nuovo Pordenone. Pederzoli, nel frattempo, è ufficialmente un nuovo giocatore del Venezia. Il portale tuttomercatoweb.com sostiene che il Pordenone ha concluso un’altra operazione. Si tratta di Simone Raffini, attaccante classe ’96, proveniente dalla Primavera del Cesena. Potrà essere un ottimo rincalzo, un cambio per il tandem Arma-Pietribiasi che fa sognare già i tifosi. Poche squadra possono avere un duo così assortito in categoria, una coppia che è la punta di diamante di una formazione ancora più competitiva di quella della scorsa stagione. Davanti a Tomei, in un ipotetico 4-3-1-2, giocherebbero Pellegrini, Stefani, Ingegneri e Semenzato, in mezzo al campo Mandorlini, Burrai e Buratto, mentre dietro ad Arma e Pietribiasi agirebbe quel genio di Berrettoni, con Cattaneo come dodicesimo uomo di lusso. Non si tratta di una formazione giovane, anzi (soltanto Buratto e Ingegneri sono nati dopo il 1990), ma di assoluta qualità. A sufficienza perlomeno per battagliare per grandi obiettivi.

Ore 19.00 – Qui Appiani: termina l’allenamento.

Ore 18.50 – Qui Appiani: stretching finale.

Ore 18.30 – Qui Appiani: partitella finale.

Ore 18.10 – Qui Appiani: ancora corsa sostenuta per i Biancoscudati.

Ore 17.50 – Qui Appiani: si passa al lavoro con la palla. Provato il 3-5-2, questo l’undici schierato: Favaro; Dionisi, Emerson, Sbraga; Madonna, De Risio, Filipe, Dettori, Favalli: Neto Pereira, Altinier.

Ore 17.30 – Qui Appiani: intenso lavoro atletico con tanto di ripetute.

Ore 17.10 – Qui Appiani: inizia l’allenamento, presente anche Neto Pereira.

Ore 16.50 – Qui Appiani: momento di relax per i Biancoscudati prima dell’allenamento vero e proprio.

Ore 16.30 – Qui Appiani: Biancoscudati già in campo per l’allenamento, test sull’elevazione e sull’allungo.

Ore 16.10 – Queste le dichiarazioni rilasciate dal nuovo acquisto brasiliano Filipe prima del secondo allenamento all’Appiani: “La scelta di Padova? Appena il mister mi ha contattato non ci ho pensato su due volte! Voglio ripartire bene e dobbiamo sfruttare l’entusiasmo e l’importanza di questa piazza per fare qualcosa di importante! Ruolo? Ho sempre fatto il regista nel centrocampo a 3 o uno dei due centrali in quello a 2. Nel calcio moderno bisogna però sempre inventare qualcosa di nuovo perché adesso gli avversari ti conoscono sempre meglio. Sono già stato con Brevi a Como, da quella volta ogni anni ci siamo rincorsi e finalmente ci siamo ritrovati. Brevi è un guerriero dentro e fuori dal campo ed è un grande uomo, ho solo buoni ricordi di lui e spero davvero che possa fare qualcosa di importante qui a Padova! E noi con lui… I miei obiettivi? Spero di continuare al meglio la mia carriera e di ripartire alla grande, perché a Perugia mi è mancata la continuità”.

Ore 16.00 – (Giornale di Vicenza) Eccolo il sostituto di Dario Toninelli (finito ieri al Livorno) sulla fascia destra. Si tratta di Simone Perico, 27 anni da compiere ad agosto, bergamasco di Seriate, un metro e 81 per 70 kg, lo scorso anno alla Giana Erminio dove ha timbrato 6 reti ritagliandosi un ruolo da difensore goleador. Al Bassano indosserà presumibilmente la casacca numero 2 e, assieme a Tommaso Bortot, di rientro dal prestito, ricoprirà la parte di marcatore di destra con licenza evidentemente di attaccare, visto che gli riesce proprio bene. Nell’edizione di ieri vi avevamo raccontato l’accelerata della trattativa che nelle ultime ventiquattro ore è avanzata ulteriormente e che, salvo imprevisti, si concluderà tra lunedì e martedì con l’annuncio ufficiale. Pur trattandosi di una pedina poco reclamizzata, Perico è una primissima scelta nella categoria, prelevato nel pieno della maturità agonistica e pronto a dare il meglio nella parabola più alta della sua carriera. Gli inizi da professionista al Poggibonsi in C2, quindi Pro Sesto ancora in C2, Barletta in C1, la D coi lombardi del Ponte Isola e di nuovo un biennio di Lega Pro con la Giana dove lo scorso torneo ha spiccato il volo pure alla voce segnature. Bassano per lui può rappresentare la svolta del suo percorso con la maglia comunque più prestigiosa e un palcoscenico diverso nel quale confermarsi a un certo livello. Perico sa essere marcatore attento e arcigno all’occorrenza ma anche autentica spina nel fianco per i suoi ripetuti sganciamenti dalle retrovie coi quali sorprendere la retroguardia rivale. Perico peraltro, ha una certa dimestichezza col gol poiché al di là dell’ultimo bottino corposo (mezza dozzina di reti) è sempre andato a bersaglio quando impiegato con continuità.Ma piazzato il colpo Perico, il general manager Werner Seeber sta lavorando su un altro ingresso per potenziare il pack arretrato. Si tratta di un gradito ritorno di cui vi avevamo già dato conto nei giorni scorsi. Si perchè il rinnovo del prestito di Marco Soprano dal Genoa è molto più di una possibilità. Al netto da intoppi è un’operazione che potrebbe andare in porto già nelle prossime 48 ore. C’è la piena disponibilità del ragazzo, trevigiano di Casale sul Sile, a proseguire l’esperienza in giallorosso cominciata lo scorso gennaio e culminata col partitone sfoderato al Mercante contro il Padova quando mise a cuccia il bomber biancoscudato Altinier, un tipo che qualche gollaccio l’ha bollato in giro. Soprano, vent’anni, un metro e 85, fungerà da quarto centrale difensivo e completerebbe il poker di stopper con Bizzotto, Pasini e Barison. Inoltre conosce già ambiente e diversi compagni e non avrà difficoltà di ambientamento. In occasione del match col Padova impressionò la gente del Mercante e ad esempio l’avvocato Sergio Campana nella circostanza espresse giudizi estremamente lusinghieri su di lui. In pratica con Perico, Bortot, Bizzotto, Pasini, Barison, Soprano e Stevanin manca solo un’alternativa sulla fascia mancina per chiudere l’intera linea difensiva. Il cantiere prende forma.

Ore 15.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Inzaghi chiede, Perinetti esegue e Tacopina chiude il mercato annunciando Geijo, bomber spagnolo dalla serie B di Brescia. Questo il percorso che ieri ha visto il presidente arancioneroverde, appena sbarcato da New York e subito “in campo” per la presentazione di Bentivoglio e Garofalo (ex Modena e Novara), ufficializzare Alexandre Geijo Pazos quale nuovo centravanti del Venezia di Pippo. Il tutto a coronare una giornata inaugurata da altre due firme, quella prevista del regista Alex Pederzoli dal Pordenone, e quella a sorpresa del portiere veneziano Nicola Sambo (ex Spezia e Santarcangelo) che completerà il terzetto di numeri uno con Vicario e Facchin (ieri alle visite mediche assieme all’altro ex Pavia Malomo). «Cacia, Granoche, Ardemagni e Calaiò sono tutti nomi importanti, ma grazie a “Babbo Natale Perinetti” – il buonumore di Joe Tacopina – posso annunciare l’arrivo di Geijo che è davvero un talento incredibile, fortemente voluto da mister Inzaghi». Nel curriculum del classe ’82, nato a Ginevra ma spagnolo doc, 11 reti in 36 presenze nell’ultima serie B, a Brescia, mentre nel 2014/15 aveva giocato 13 volte segnando un gol nell’Udinese in serie A. Malaga, Levante, Granada, Maiorca le sue maglie in Spagna più il Watford di Gianfranco Zola in Inghilterra. «Per Geijo abbiamo vinto la concorrenza di tre importanti club iberici – aggiunge il ds Giorgio Perinetti – abbiamo puntato su di lui perché è il tipo di prima punta più funzionale al 4-3-3 del Venezia. Viene dalla serie B come Bentivoglio e Garofalo, giocatori che conosciamo per le qualità tecniche e per la grinta che mettono in campo». Per tutti gli arancioneroverdi contratti biennali: Geijo lunedì sarà presente al raduno e al primo allenamento al Taliercio, con Inzaghi che avrà già a disposizione la rosa completa. «Abbiamo costruito il nuovo Venezia molto in fretta. Questo non è il mio modo di agire, tuttavia la priorità era consentire all’allenatore di lavorare da subito su un organico ben definito – aggiunge Perinetti – Qualcosa potrà sempre essere rivisto, intanto ringrazio il presidente Tacopina perché il suo impulso è stato fondamentale per dare la massima credibilità al Venezia». «Se un anno fa avessimo detto che oggi avremmo preso Geijo, Bentivoglio, Garofalo e tutti gli altri, ci avrebbero presi per pazzi – sottolinea Tacopina, che oggi alle 11 presenterà le nuove maglie all’Hotel Monaco & Gran Canal – Invece stiamo mettendo mattoni importanti per il presente e per il futuro. Grazie a chi crede nel progetto-Venezia».

Ore 15.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Fuochi d’artificio per la chiusura del mercato. La prima punta del Venezia sarà lo spagnolo Alexandre Geijo Pazos e ad annunciarlo, un po’ a sorpresa, è stato direttamente il presidente Joe Tacopina. Arrivato da neanche 24 ore in città, il presidente ha subito sparigliato le carte, rubando la scena alla presentazione dei nuovi acquisti Simone Bentivoglio e Agostino Garofalo, sotto la veranda dell’Hotel Antica Fenice, a Campalto: «Sono usciti tanti nomi in questi giorni, Granoche, Cacia, Calaiò, Ardemagni. Tutti attaccanti di livello, ma il nostro attaccante sarà un talento incredibile. Lo ha voluto mister Inzaghi – ha spiegato il presidente – e abbiamo dovuto battere la concorrenza di due club spagnoli». L’ultimo tassello della rosa arancioneroverde sarà dunque Geijo, nato a Ginevra l’11 marzo 1982 da genitori spagnoli (ha il passaporto svizzero) visto nell’ultima stagione a Brescia in Serie B, dove ha segnato 11 gol in 36 presenze, mentre l’anno prima aveva giocato in serie A all’Udinese (1 gol e 13 presenze). Alle spalle ha una notevole carriera in Spagna, tra massima serie e seconda divisione (Granada, Levante, Xerez, Malaga), ma ha anche un’annata al Watford nella League inglese. L’annuncio di Geijo arriva nel giorno della presentazione di Bentivoglio e Garofalo, cui si somma l’ufficializzazione di Alex Pederzoli e quella del terzo portiere Nicola Sambo. «È un giorno speciale – ha commentato Tacopina – se solo un anno fa di questi tempi avessi detto che due giocatori come Bentivoglio e Garofalo sarebbero scesi di categoria per giocare con il Venezia, nessuno ci avrebbe creduto. Li ringrazio per aver compreso il nostro progetto». Dai due nuovi arrivati la conferma di aver scelto con convinzione questa nuova destinazione: «Quando ho ricevuto la telefonata di Perinetti – ha rivelato Bentivoglio – sono bastate poche parole per convincermi. Ho grande entusiasmo e voglia di cominciare». Il centrocampista arriva dal Modena, ma ha un lungo trascorso al Chievo. «Nell’ultima stagione mi sono infortunato alla spalla e sono rientrato solo nel girone di ritorno, purtroppo alla fine siamo stati retrocessi e questa è una ferita che fa male. In passato – ha aggiunto – mi è capitato di affrontare Inzaghi da avversario». Altri destini che si incrociano: il Novara di Garofalo ha battuto il Modena di Bentivoglio all’ultima giornata spegnendo ogni residua speranza di salvezza. Garofalo arriva da due stagioni importanti al Novara: «Abbiamo vinto la Lega Pro e, in serie B, abbiamo raggiunto i play off. Come si fa a vincere un campionato così tosto come la Lega Pro? Penso che non bastino solo le doti tecniche, ci vuole qualcosa in più». Al direttore Giorgio Perinetti è spettato poi il compito di tirare le somme delle operazioni di mercato, che ha visto il Venezia protagonista indiscusso, con tanti giocatori arrivati dalle categorie superiori. «Tanti giocatori hanno chiesto di venire da noi e questo si deve al lavoro fatto dal presidente Tacopina che ha ridato credibilità al club. Questo ci ha permesso di allargare le possibilità di scelta. Abbiamo fatto un mercato un po’ di corsa, me era importante consegnare a mister Inzaghi una rosa completa fin dal primo giorno, perché non avevamo un gruppo rodato in partenza. Questo ha comportato costi maggiori, ma quando si fa un mercato aggressivo è così». La lista è dunque completa e lunedì i giocatori saranno a Monastier per il raduno, mentre nel pomeriggio si alleneranno al Taliercio. Oggi, invece, all’Hotel Monaco & Grand Canal è in programma la presentazione delle maglie ufficiali.

Ore 14.50 – (La Nuova Venezia) Spagnolo con passaporto svizzero, 34 anni compiuti l’11 marzo: ecco Alexandre Geijo Pazos il nuovo centravanti del Venezia. Nato a Ginevra da genitori spagnoli, Geijo inizia a giocare nel Galaica-Onex e nel Grand-Lancy, due società di Ginevra, poi nel 2000 passa al Neuchatel Xamax dove rimane però una sola stagione. Arriva in Spagna nel 2001, a 19 anni, e, per quattro stagioni, rimane a Malaga, due stagioni nella squadra B e due in prima squadra con cui conquista la promozione in serie A con 12 reti in 42 presenze. Un biennio allo Xerex (71 presenze, 20 gol), un biennio al Levante (15 reti in 53 gare) dove subisce un grave infortunio al perone. Lasciato il Levante, approda al Racing Santander, ma nel febbraio 2010 si trasferisce in Italia all’Udinese (4 presenze in serie A), voluto da Gianni De Biasi che era stato suo allenatore al Levante ed entra nell’orbita del club della famiglia Pozzo. Il club friulano manda Geijo per due stagioni in prestito al Granada (26 reti in 58 presenze), poi una in Inghilterra al Watford, in Championship, altra stagione in Spagna al Maiorca. Nell’estate 2014 l’Udinese decide di tenerlo in rosa, segna una sola rete (alla Sampdoria) in 13 gare. Un anno fa viene ceduto a titolo definitivo al Brescia, in serie B, Geijo ritrova confidenza con il gol (11) giocando 36 partite. Perinetti ha giocato d’anticipo bruciando la concorrenze di tre club iberici e Geijo ritrova nel Venezia Marsura con cui ha giocato nel Brescia nella passata stagione.

Ore 14.30 – (La Nuova Venezia) Presentazione con jolly, come da tradizione per il Venezia: arrivano Simone Bentivoglio e Agostino Garofalo alla presentazione all’Antica Fenice, accompagnati da Joe Tacopina e Giorgio Perinetti e, quando meno te l’aspetti, il presidente sgancia la “bomba”. Il nuovo attaccante sarà Alexandre Geijo. Trattativa condotta sotto traccia dal direttore sportivo arancioneroverde, che si è lasciato alle spalle Cacia, Calaiò, Evacuo e Ardemagni. Ci è stato segnalato da Inzaghi, che di attaccanti se ne intende, ha aggiunto Perinetti, e che ritiene per caratteristiche il più utile e congeniale al suo modulo. È stata una trattativa abbastanza lunga, anche perché almeno tre club spagnoli puntavano a riportarlo in patria. Anche Alexandre Geijo sarà presente lunedì al raduno a Villa Fiorita a Monastier di Treviso. Giornata di annunci per il Venezia, non solo Geijo infatti. All’ora di pranzo il club arancioneroverde ufficializza Alex Pederzoli, che sarà il regista di Inzaghi, ultima stagione al Pordenone con cui ha raggiunto la semifinale playoff contro il Pisa, un passaggio di un paio di mesi nell’estate 2007 nel Venezia di Giancarlo Corradini. Poi, poco prima della presentazione, è arrivata anche l’ufficializzazione di Nicola Sambo, ventenne portiere veneziano che completa il reparto con Facchin e Vicario, mentre Andreatta andrà a giocare in serie D, forse al Campodarsego. «Questo è un giorno speciale per il Venezia», ha sottolineato Joe Tacopina, maglia bianca griffata Venezia, arrivato giovedì da New York, «come altri, Bentivoglio e Garofalo sono due giocatori che avrebbero trovato squadra ancora in serie B, ma hanno sposato con grande entusiasmo il nostro progetto. Se un anno fa avessimo pensato che questi due giocatori avessero giocato nel Venezia in pochi ci avrebbero creduto. Abbiamo ancora tanti obiettivi da raggiungere, tutti insieme ce la faremo». A tre giorni da raduno, Filippo Inzaghi ha la squadra al completo, un capolavoro tecnico concluso da Giorgio Perinetti. «Volevamo garantire a Inzaghi la squadra quasi al completo per il ritiro, siamo andati oltre», ha aggiunto il direttore sportivo arancioneroverde, «con l’arrivo di Geijo siamo a posto, anche se strada facendo si può sempre intervenire». Ed eccoli, Bentivoglio e Garofalo. «Torno in Veneto, dove ho disputato le mie migliori stagioni», ha spiegato il centrocampista di Pinerolo, «conosco il direttore da quando ero ragazzino alla Juventus. Ho avuto stagioni positive e altre no, a Modena ho perso tutto il girone d’andata per l’infortunio alla spalla alla prima giornata». Garofalo arriva dai playoff in serie B con il Novara. «Biennio eccezionale con promozione e poi playoff in B, purtroppo non siamo arrivati fino alla fine». E oggi si alzeranno i veli anche sulle nuove maglie.

Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Tra una settimana il nuovo Vicenza targato Vi. Fin. partirà per il ritiro estivo che si svolgerà presso le strutture sportive di Andalo. Franco Lerda, confermato alla guida della compagine berica, si troverà a guidare un gruppo in cui ci saranno tanti giovani che avranno a disposizione una grande occasione per dimostrare di avere i mezzi per poter stare nel calcio che conta. Una ventina di giorni per convincere Lerda che spera di poter iniziare a lavorare almeno con un mediano ed un paio di esterni offensivi che completino un organico che sarà privo di Thomas Manfredini, Nicola Bellomo e Stefano Giacomelli, alle prese con il recupero da gravi infortuni. In questi giorni il direttore sportivo Antonio Tesoro sta lavorando per chiudere le operazioni in entrata legate al centrocampista del Perugia Giuseppe Rizzo, e agli esterni Nichols Siega e Alessio Vita, per il quale si tratterebbe di un velocissimo ritorno. Ma i prossimi giorni e settimane saranno importanti anche per conoscere il destino dei tanti biancorossi che sono al centro di interessamenti di mercato. E’ il caso del terzino sinistro Salvatore D’Elia che piace in serie A al Chievo Verona, e al Frosinone di Pasquale Marino che segue sempre anche Nicolò Brighenti, di Mario Sampirisi entrato nel mirino del Pescara, di Filip Raicevic e di Cristian Galano che nonostante un torneo appena concluso giocato a corrente alternata hanno sempre un buon mercato sia in Italia ma soprattutto all’estero. Probabile quindi, come accade da quando la campagna trasferimenti estiva chiude a fine agosto, che molti dei giocatori che saliranno in ritiro ad Andalo non vestiranno la maglia del Vicenza dal primo di settembre in poi. Quello che è certo che le vacanze per i giocatori biancorossi stanno per finire, con la convocazione per le visite mediche prevista per giovedì della prossima settimana, e la partenza per Andalo programmata per domenica 17 luglio.

Ore 13.40 – (Giornale di Vicenza) Fine settimana tranquillo visto che le trattative riguardanti Alessio Vita, Giuseppe Rizzo e Nicholas Siega sono impostate e vicine alla chiusura. Per quanto riguarda Vita pare ormai abbastanza certo che il giocatore tornerà a Vicenza, ma ancora con la formula del prestito. Non è da escludere nemmeno che il Sassuolo, proprietario del cartellino, non possa cederlo ad un altro club di serie A che poi a sua volta lo girerebbe alla società biancorossa. Per quanto riguarda Nicholas Siega, svincolato dalla Reggiana, l’incontro per mettere nero su bianco dovrebbe tenersi i primi giorni della prossima settimana. Il procuratore Francesco Pratali, ha trovato già l’accordo su tutto. Sempre in settimana si definirà anche l’arrivo di Giuseppe Rizzo, classe ’91, alto 1.82 per 71 kg., di proprietà del Perugia: dovrebbe essere l’elemento capace di fare la differenza a centrocampo.

Ore 13.20 – (Giornale di Vicenza) Dare circa 2 milioni e 300 mila euro alla lega Pro? Il Vicenza non ci pensa proprio e anzi ritiene il ricorso fatto dal presidente Gabriele Gravina al Collegio di garanzia dello sport del Coni inammissibile. La discussione della vertenza è prevista il 26 luglio a Roma davanti l’Alta corte di giustizia, ma da giorni l’avvocato Gian Luigi Polato, che è nel cda del club proprio con la delega agli affari legali, è al lavoro, con il collega Massimo Diana dello studio Rigo, per presentare la memoria difensiva della società biancorossa. La richiesta del presidente Gravina ha radici ormai datate, perchè si riferisce al ripescaggio ottenuto dal Vicenza il 29 agosto 2014 dopo che il campo lo aveva invece condannato alla permanenza in Lega Pro. Ed è meglio ricordare la normativa che vide appunto il Vicenza chiamato in giudizio il 29 luglio 2015 davanti al tribunale federale sezione vertenze economiche di Roma. Quando un club viene promosso in serie B ha il dovere della mutualità che nel caso della prima classificata è di 516 mila euro e di 774 mila euro per la seconda. Da subito l’avvocato Gian Luigi Polato, allora anche presidente del club di via Schio, fece presente che la richiesta era assurda in quanto la promozione del Vicenza purtroppo non era avvenuta sul campo, ma solo grazie ad una procedura extra sportiva che aveva preso il via dal fallimento del Siena e dal ricorso del Novara. Non solo: l’avvocato Polato fece presente che la sezione vertenze economiche era incompetente a prendere una tale decisione in quanto tale sezione interviene nei rapporti tra società e tra giocatori e società. Il 30 luglio del 2015 la tesi fu accolta e la partita pareva avviata alla chiusura. Invece no: il 29 giugno scorso il presidente Gabriele Gravina ha fatto ricorso al Collegio di garanzia dello sport del Coni e anzi non solo ha chiesto i 774 mila euro di allora, ma pure quelli relativi all’anno successivo e a quello che partirà tra breve più gli interessi di mora. Totale: circa 2 milioni e 300 mila euro. Cifra da far tremare i polsi. Non quelli dell’avvocato Polato che in questi giorni ha steso la memoria difensiva: «Intanto non me l’aspettavo propri – racconta il dirigente biancorosso – perchè c’era stata una sentenza di incompetenza e poi mai avuto nel frattempo una richiesta per sollecitare il pagamento che si riferisce in parte a due stagioni già chiuse».Come reputa tale richiesta?«Inammissibile dal momento che ogni provvedimento deve essere impugnato entro 30 giorni e mi pare che, comunque si voglia iniziare a conteggiarli, siano ampiamente superati».Nella memoria difensiva che depositerete oggi puntate anche sul merito della richiesta?«Senza dubbio, all’epoca non c’era nessuna norma che prevedesse il pagamento di una mutualità a favore della Lega Pro per quanto concerneva le società ripescate, cioè la situazione nella quale era venuto a trovarsi il Vicenza, ripeto: non promosso sul campo, ma per vicende extra sportive. Questo è così vero che proprio dopo la vicenda che ci vide ricorrere contro la richiesta del pagamento della mutualità, la Lega Pro ha inserito una normativa stante la quale si può concorrere ad un eventuale ripescaggio solo attraverso il pagamento di un cospicuo importo».Cosa la fa più arrabbiare di questa vicenda?«Il ragionamento aberrante che sta alla base di tutto perchè la Lega Pro i soldi della mutualità dalle quattro squadre promosse in serie B, due per ogni girone, li ha presi, dunque non ha avuto entrate minori, anzi se venisse riconosciuto che pure il Vicenza deve pagare la mutualità si definirebbe un indebito arricchimento della Lega Pro che ha già ottenuto quanto programmato finanziariamente».Ottimista o pessimista?««Stabilito che ogni causa ha il suo destino, di fondo anche stavolta sono ottimista».

Ore 12.50 – (Gazzettino) Dopo Lauria un altro volto nuovo per l’attacco del Campodarsego proveniente da una formazione emiliano romagnola della serie D. Agli ordini di Enrico Cunico approda Davide D’Appolonia punta di 23 anni che l’anno scorso ha militato nel Forlì. Veneziano, cresciuto nel settore giovanile della portacolori della sua città, ha indossato anche le maglie di Vicenza e Savoia, oltre naturalmente a quella del Venezia dove nella stagione 2012-13 in C2 ha realizzato dieci reti, schierato al fianco di Bocalon. «Un giocatore importante – lo descrive il direttore generale Attilio Gementi – con grande voglia di rivincita e con alle spalle esperienze in Lega Pro. Arriva nel momento della maturità e con grandi motivazioni. Lo seguo e lo conosco sin dai tempi in cui faceva parte della squadra juniores neroverde. Ci aspettiamo che per lui questo possa essere l’anno della consacrazione». Le sue caratteristiche? «Un giocatore rapido che può fare la seconda punta e può esprimersi bene al fianco di Aliu o del nuovo attaccante che arriverà». All’appello, infatti, manca ancora una pedina per il settore offensivo che vedrà in rosa cinque elementi in ballo per i tre posti a disposizione.

Ore 12.30 – (Mattino di Padova) Davide D’Appolonia è del Campodarsego. Ieri pomeriggio la società biancorossa ha ufficializzato l’attaccante esterno, una vera e propria “freccia” per mister Cunico. Ventidue anni, D’Appolonia è originario di Mestre. Ha esordito in Serie D nella stagione 2011/12 con il Venezia (vincendo il campionato), dove ha disputato due ottime stagioni in Lega Pro. Risale al 2014, invece, il passaggio al Savoia (26 presenze e 1 gol), sempre in terza serie, prima di tornare in Serie D con il Forlì (26 “gettoni” e 5 reti). «È un giocatore che mi piace molto», le parole del d.g. Attilio Gementi. «Ha grandi potenzialità, soprattutto sulla fascia». Nelle prossime ore il Campodarsego dovrebbe annunciare un nuovo attaccante. Dopo Fabio Lauria (prelevato dal Parma) si tratterebbe di un altro “big”. La seconda novità riguarda lo staff tecnico: il nuovo fisioterapista sarà Andrea Feltre, già massaggiatore a Este e Castelfranco (sponda Giorgione).

Ore 12.00 – (Gazzettino) Altro arrivo in casa Cittadella. Ieri la società ha ufficializzato l’ingaggio di Marco Martin, terzino sinistro classe 1987. La trattativa circolava da tempo, e si sapeva che si sarebbe concretizzata nei tempi giusti. L’accordo tra società e giocatore era stata raggiunta, bisognava espletare alcuni passaggi obbligati, come spiega lo stesso Martin: «Ho atteso la rescissione del contratto con il Pavia, società alla quale appartenevo, quindi ho firmato con il Cittadella». Ecco perché ha scelto i granata: «Voglio dimostrare di valere la serie B, dopo averla soltanto accarezzata con la maglia del Pescara. Se avessi avuto un briciolo di fortuna in più in quella stagione, magari avrei vissuto una carriera diversa. Ormai sono discorsi inutili, mi giocherò tutte le carte a Cittadella, che deve essere la squadra giusta per ripartire. So di arrivare in una società modello, tutti ne parlano bene». Nemmeno il direttore Marchetti ha dovuto faticare più di tanto per convincere Martin: «Quand’è arrivata la sua chiamata ci ho messo poco a decidere. Marchetti l’ho visto bello carico, entusiasta, e secondo me sta mettendo in piedi una gran bella squadra». Le caratteristiche migliori del giocatore: «Sono un terzino sinistro, di spinta. Mi piace scendere sulla fascia». Pedrelli e Salvi da una parte, Benedetti e Martin dall’altra: due belle coppie di esterni… «In un campionato lungo come quello di serie B ci sarà spazio per tutti», conclude Martin. In partenza ci sarà invece Cappelletti, con il Cittadella che non ha esercitato l’opzione per il rinnovo del contratto. Sarà sostituito da Carlo Pelagatti, svincolato dal Catania. Sul difensore c’erano tante squadre di Lega Pro, e due di serie B, Cittadella e Pisa, ma lo stesso Pelagatti ha optato per la società granata. Manca soltanto l’ufficialità del tesseramento, in quanto l’accordo è già stato raggiunto. In fase avanzata anche la trattativa con l’Atalanta per il gioiellino Luca Valzania, centrocampista rientrato dal prestito al Cesena.

Ore 11.40 – (Mattino di Padova) Marco Martin al Cittadella, ora è ufficiale. E non è finita qui, la società granata ha superato la concorrenza della Pro Vercelli ed è anche ad un passo dal portare a casa il giovane centrocampista Luca Valzania. Ma andiamo con ordine. Martin, 28 anni, terzino sinistro nato a Pordenone, è il terzo giocatore in arrivo dalla squadra friulana dopo Strizzolo e Pasa. Il suo nome già da tempo era stato accostato al Citta, ma prima di poterne depositare il contratto è stato necessario completare alcune operazioni burocratiche, in modo che si svincolasse dal Pavia, club dal futuro quanto mai incerto, che era proprietario del cartellino. Ha firmato per due stagioni, con opzione sulla terza. «Ho già messo assieme alcune presenze in Serie B ai tempi del Pescara, ma non è stato un periodo felice, perché mi sono infortunato presto e non ho avuto modo di giocare molto. Di fatto, questo sarà un esordio nella categoria», le prime parole del nuovo arrivato, che contenderà la maglia di titolare a Benedetti. «Già nella scorsa stagione sono più volte venuto al Tombolato a vedere il Cittadella, in più conosco bene Schenetti, con cui ho giocato nel Sudtirol, oltre a Cappelletti e Minesso: tutti mi hanno parlato benissimo di questo ambiente». Martedì pomeriggio pure lui sarà assieme a Iori e compagni per il primo giorno di allenamento. E, con loro, potrebbe esserci anche Valzania, 20enne centrocampista molto promettente, che può giocare sia in mediana che sulla trequarti e che arriverebbe in prestito dall’Atalanta. L’indiscrezione che vedeva il d.g. Marchetti intento a contendere il giocatore alla Pro Vercelli ha trovato fondamento, con il Citta che, nelle ultime ore, ha superato la concorrenza ed è ai dettagli per l’accordo. Nella scorsa stagione Valzania ha totalizzato 17 presenze in Serie B con la maglia del Cesena.

Ore 11.10 – (Gazzettino) Così ha voluto salutare i tifosi attraverso il proprio profilo Facebook: «Dopo due anni fantastici a Padova, posso dire i più belli da quando sono Italia, insieme alla società abbiamo deciso che è venuto il momento di cambiare aria. Posso dire solo grazie al popolo biancoscudato, al presidente e a chi lavora nel Padova per cui spero sia un anno pieno di soddisfazioni». Non manca una piccola polemica: «Mi dispiace che siano uscite notizie non vere su di me che hanno provocato qualche ingiusta critica». Petkovic in pratica nega la tesi societaria per cui avrebbe rifiutato la proposta di rinnovo contrattuale, ma Zamuner così gli replica: «È la prima cosa che gli avevo detto». Per sostituirlo, entro lunedì o martedì, arriverà uno tra Bindi (Pisa) e Antonio Donnarumma del Genoa. Con gli stessi tempi arriverà il centrale difensivo e il prescelto è Michele Russo, 29 anni, della Cremonese. Più in là se ne aggiungerà un altro e a quella di Sosa (Alessandria) si aggiunge la candidatura di Daniel Cappelletti, fresco di svincolo dal Cittadella.

Ore 11.00 – (Gazzettino) «Per ora tutto bene – risponde ai tanti che gli chiedono come si senta – e non sto soffrendo più di tanto; magari sarà diverso quando vedrò la prima partitella fatta sul serio». Dicevamo del campo. Prima un breve discorso del tecnico Brevi, affiancato dai padovani Bergamo (vice) e Zancopé (allenatore portieri) sotto la gradinata, poi il lavoro fisico agli ordini del preparatore Martinelli alternato a quello con la palla, con partitella finale su metà campo. Di Marcandella il primo gol stagionale a cui ha replicato Giandonato. Una fetta d’anguria è il meritato premio per due ore già a buon ritmo. Oggi, sempre all’Appiani alle 17, si replica, domani la partenza per Mezzano. MERCATO. Ufficiale il passaggio al Carpi a titolo definitivo di Lazar Petkovic, in biancoscudato nelle due stagioni della rinascita con 42 presenze.

Ore 10.50 – (Gazzettino) È scattato il momento del raduno e del primo allenamento stagionale, appuntamento per il quale è stato scelto l’Appiani, con le sue gigantografie delle “leggende” biancoscudate sulle pareti della tribuna quasi a fare da monito ai nuovi arrivati sull’importanza della piazza. Prima della seduta il classico clima con gli abbracci, le battute e il clima un pò cameratesco tra i vecchi compagni, le presentazioni, le foto di rito e le prime indicazioni logistiche per i nuovi, ma poi in campo si è fatto sul serio, con due ore piene di seduta. Ventidue i giocatori al lavoro di cui sei (i portieri Aspergh e De Bastiani, i difensori Ferro e Bertan, il centrocampista Scevola e l’esterno Cisco) aggregati dalle giovanili, con Neto Pereira fermo per un’indisposizione e i connazionali Filipe ed Emerson ancora impegnati alle visite mediche. In tribuna, insieme a una settantina di tifosi, tutto la stato maggiore del Padova insieme all’assessore comunale allo sport Cinzia Rampazzo e non mancava Marco Cunico, fresco di ritiro e ora braccio destro di Zamuner che per la prima volta ha assistito a un allenamento senza parteciparvi.

Ore 10.40 – (Gazzettino) Così Tentardini: «Arrivo da un anno difficile in cui sono rimasto praticamente fermo a livello di partite, allenandomi sempre, per motivi di contratto in quanto, d’accordo con il mio agente, non avevo accettato un rinnovo proposto a fine mercato perché mi sembrava indice di scarso interesse per me. La forza di continuare è stata ripagata con questa proposta padovana di cui sono contentissimo, per quello che rappresentano la città, la piazza e la società». Le sue caratteristiche? «Sono nato come classico terzino sinistro, ho maggiori attitudini offensive e per questo preferisco fare il quinto centrocampista anche se nella primavera del Verona mi hanno fatto lavorare anche sulla copertura. So di avere davanti Favalli, bravissimo ragazzo, sono qua per imparare e devo ancora dimostrare tutto per cui va bene partire un pò dalla retrovie per recepire più possibile da chi mi sta davanti».

Ore 10.30 – (Gazzettino) Prime parole da biancoscudati per il brasiliano Emerson e Alberto Tentardini, divisi dall’età e dal passaporto, ma uniti dal desiderio di rivincita dopo una stagione avara di soddisfazioni. «Arrivo con grande entusiasmo – apre Emerson – e con tanta voglia di ricominciare dopo un anno in cui, per un infortunio e per scelta tecnica, sono stato a lungo fermo. La trattativa non è durata neanche cinque minuti dato che non c’era molto da pensare. Padova parla da sola per la piazza e la sua storia. Non ho pensato proprio alla categoria». A Livorno ha vissuto la gioia della serie A ed è stato uno dei giocatori più amati dai tifosi che, come l’omonimo giocatore ex Roma, l’hanno soprannominato “Puma”. Ora, con lui dietro, Filipe in regia e Neto Pereira in attacco, al Padova si prospetta una colonna vertebrale carioca: «Anche questo ha influito sulla mia scelta, sapendo che ci sono connazionali con cui parlare la lingua madre e grandi giocatori che conosco come gli altri della rosa. La società sta lavorando per fare una squadra competitiva». Poi aggiunge: «Cercherò di trasmettere, specialmente ai più giovani, quanto imparato in giro per l’Italia da tanti allenatori, oltre all’esperienza dato ho quasi 36 anni. Bisogna essere disponibili anche fuori dal campo perché nel calcio tutto parte là». Con i suoi precedenti a centrocampo potrebbe rivelarsi il Bonucci della situazione che, oltre a coprire, imposta la manovra: «Mi piace fare partire l’azione con lanci lunghi e passaggi che possono permettere ai compagni di guadagnare terreno».

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Le sue caratteristiche principali sono capacità di impostare e gran tiro dalla distanza. La vedremo anche da mediano? «Ho iniziato da centrocampista, ma ormai da molti anni gioco difensore centrale. Mi piace far ripartire l’azione e provare ad essere un uomo in più in attacco, aiutando i compagni a guadagnare terreno. Mi chiamano Puma perché era anche il soprannome dell’Emerson più famoso, ex Juve». Il giovane. Anche Alberto Tentardini, arrivato a titolo definitivo dal Como, è in cerca di riscatto. «L’ultimo anno è stato difficile», spiega. «La scorsa estate ho scelto di non rinnovare con il Como perché ho avvertito un mancato interesse della società nei miei confronti. Sapevo ciò a cui andavo incontro, mi aspettavo di essere utilizzato poco ed è stata dura, pensavo anche di tornare a giocare a livelli più bassi, ma non ho mollato. L’opportunità del Padova per me è incredibile, arrivo in una società storica e sono molto contento». Le sue caratteristiche? «Sono un terzino mancino, mi piace attaccare, ma sto migliorando anche in fase difensiva. Credo che esterno in un centrocampo a cinque sia il mio ruolo ideale».

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Come mai la scelta di ripartire dalla Lega Pro dopo aver fatto tanta fatica nel conquistare categorie più alte? «Non sono un giocatore che pensa prima di tutto alla categoria. Appena mi ha chiamato il Padova, ci ho messo poco ad accettare, perché giocare in una piazza del genere, che meriterebbe ben altri palcoscenici, significa giocare il vero calcio. Sta nascendo una squadra competitiva e ho molto entusiasmo». Può essere lei il prossimo leader? «Io porto la mia esperienza, visto che ho quasi 36 anni. Ho imparato tanto e cercherò di trasmettere ai compagni quello che so, anche se ho voglia di imparare ancora. Mi piacerebbe poter dare una mano anche a livello umano, mi reputo una persona disponibile e credo che ciò che succede in campo sia una conseguenza di quello che si faccia fuori dalle partite, dagli allenamenti alla vita privata. È importante avere la mente aperta e capire la cultura della piazza dove ci si trova».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Quando il primo nasceva sulle sponde del lago di Como, il secondo stava quasi per affacciarsi alla prima squadra del Joinville, nel profondo sud del Brasile. Di comune hanno ben poco, gli ultimi due acquisti biancoscudati presentati ieri all’Euganeo, a parte due aspetti: il piede mancino e un’ultima stagione, da riscattare, disputata in Serie B. Il nuovo leader. Il giocatore dal curriculum più pesante è Emerson Ramos Borges, classe 1980, difensore centrale giunto alla 13ª stagione nel campionato italiano. Dopo una lunga gavetta Emerson è esploso nel Livorno, vincendo la B e giocando una stagione da protagonista in Serie A, sino all’amaro epilogo della scorsa primavera. «Vengo da un’annata in cui, tra infortuni e scelte tecniche, ho giocato poco», ha spiegato ieri il brasiliano. «A Livorno devo molto per quanto mi ha dato, anche se mi ha fatto un po’ male l’addio. Mi aspettavo di non essere riconfermato, ma sarebbe bastata una telefonata, visto che ho dato tutto per la maglia. Ma adesso non ci penso più e voglio dare tutto per il Padova».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Ufficiale anche il trasferimento di Daniele Corti al Seregno, in Serie D. Al primo allenamento di ieri all’Appiani, davanti ad una cinquantina di tifosi e allo stato maggiore del club, non hanno partecipato solo Filipe ed Emerson, alle prese con le visite mediche. L’unico rimasto fermo a bordo campo è stato Neto Pereira, che deve ancora smaltire il jet leg dopo essere tornato nella notte dal Brasile. Due ore piene di lavoro in campo, per la maggior parte del tempo agli ordini del preparatore atletico Fabio Martinelli. Ventidue i giocatori presenti, tra i quali i giovani Aspergh e De Bastiani (portieri), Brentan e Ferro (difensori), Cisco, Scevola e Bottalico (centrocampisti), e Marcandella, attaccante, che ha segnato il primo gol in partitella. A riprendere dall’alto i giocatori, com’era stato l’anno scorso a Pieve di Cadore con Parlato, anche un drone telecomandato. Contrariamente a quanto trapelato in un primo momento, dello staff tecnico di Oscar Brevi non farà parte Ottavio Strano come collaboratore tecnico, e l’unico vice-allenatore sarà Andrea Bergamo. Oggi doppia seduta: in mattinata test fisici alla palestra Forum, nel pomeriggio alle 17 si torna in campo all’Appiani.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Il primo allenamento ufficiale della stagione è andato in scena ieri pomeriggio allo stadio Appiani. Con un’assenza annunciata. Lazar Perkovic, com’era ormai nell’aria, si è trasferito a titolo definitivo al Carpi, in Serie B. Ieri è arrivata anche l’ufficialità, a sancire un divorzio che era stato scritto da giorni. Il Padova non ha mai nascosto di voler puntare su un portiere esperto al fianco di un giovane e il sacrificato è stato il serbo, anche perché aveva ancora solo un anno di contratto. «Nel momento in cui non ha voluto rinnovare, non potevamo fare altro», ha spiegato il d.g. Giorgio Zamuner, che riceverà dal Carpi una somma inferiore rispetto a quella che avrebbe potuto guadagnare se il portiere non fosse stato in scadenza nel 2017. «Posso solo dire grazie a tutto il popolo biancoscudato, al presidente Bergamin e a tutti quelli che lavorano nel Padova», il saluto di Petkovic sulla propria pagina facebook. «I due anni a Padova sono stati fantastici, i migliori in Italia. Qualche tifoso mi ha criticato dopo che sono uscite notizie non vere, ma il mio addio è stato deciso insieme alla società e auguro al Padova gioie e soddisfazioni». Al suo posto dovrebbe arrivare uno tra Bindi e Donnarumma.

Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) Una giornata piena di novità, dunque, sull’asse Padova-Cittadella, che ha conosciuto il suo momento clou a metà giornata, quando il brasiliano Emerson, 36 anni a breve, ha fatto il suo ingresso ufficiale sulla scena padovana: «Non ci ho pensato due volte ad accettare – ha spiegato Emerson – l’anno scorso sono stato tanto fermo tra infortunio e scelte tecniche. La trattativa è durata forse meno di cinque minuti, perché per Padova parla la piazza è la storia di questo club. Vado avanti a testa alta dopo gli anni di Livorno, ora penso solo al Padova. La scelta è stata anche influenzata dalla presenza di altri brasiliani, ma non solo». Emerson è arrivato in serie A molto tardi, a 33 anni, ma non ci ha pensato due volte a scendere di una categoria dopo aver militato in B sempre in Toscana: «Ho 35 anni ma imparerò comunque molto in una piazza come Padova. Spero di ripetermi anche con la mia nuova maglia e di segnare qualche gol come ho sempre fatto. La discesa in Lega Pro non mi spaventa, tutti vorrebbero giocare sempre in A o in Champions League ma appena mi ha contattato il Padova non ho minimamente pensato alla categoria perché giocare con questa maglia ed in questa piazza è come giocare in serie A». Un ruolo importante lo avrà anche Davide Tentardini, che arriva nel ruolo di vice Favalli: «Pur allenandomi sempre – ha detto l’ex Verona – sono stato fermo praticamente un anno per motivi contrattuali perché il Como mi ha messo in disparte dopo che non avevo rinnovato il contratto. Quando ho sentito dell’interessamento del Padova non ci ho pensato su due volte perché questa è una piazza fantastica e storica. Con quest’opportunità sono stato ripagato delle delusioni della scorsa stagione e ho ritrovato la forza di continuare. Son contento di aver tenuto duro».

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Fuochi d’artificio padovani. Le novità di giornata: fumata grigia per Giacomo Bindi, niente accordo economico col portiere del Pisa e ribaltone con Antonio Donnarumma, fratello del celebre portiere del Milan, in pole position per difendere la porta del Padova nella prossima stagione. Daniele Corti ufficiale al Seregno in Serie D. E ancora: Lazar Petkovic ufficialmente al Carpi, Marcus Diniz ufficialmente al Losanna, Michele Russo ormai in dirittura d’arrivo come rinforzo per la difesa, Daniel Cappelletti che lascia il Cittadella e che potrebbe anche prendere in considerazione l’idea di tornare a Padova dopo l’esperienza di qualche anno fa quando era ancora alle prime armi con la Primavera del Palermo. E, per chiudere: il possibile arrivo dall’Alessandria di Sosa e Marconi congelato fino a metà della prossima settimana. Ma soprattutto, la presentazione di Emerson e di Alberto Tentardini, gli ultimi due acquisti in ordine di tempo del direttore generale Giorgio Zamuner, il primo giorno di allenamenti all’Appiani, la voglia di cominciare, l’entusiasmo di Oscar Brevi neo allenatore. E, per chiudere, da Cittadella: l’ufficializzazione di Marco Martin, la trattativa in dirittura d’arrivo per Luca Valzania (Atalanta, ex Cesena), la scelta per il rinforzo difensivo fra Agostino Camigliano e Carlo Pelagatti (Catania).




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