Live 24! Lazio-Padova, la vigilia: Dettori verso il recupero, provato il 3-5-2

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Ore 23.30 – (Il Piccolo) La Triestina ha in pratica quasi sistemato il suo centrocampo per il prossimo campionato. Dopo gli ingaggi di Cecchi e Frulla e la conferma di Miani, ieri infatti sono arrivate due importanti firme per la mediana alabardata. Si tratta dell’italo-argentino Guido Sebastian Corteggiano, 29 anni, e di Filippo Carraro, l’under classe 1997 destinato a fare il titolare in mezzo al campo. Corteggiano non è solo un jolly (può fare tutti i ruoli di centrocampo e all’occorrenza giocare anche in difesa) con tanta esperienza in serie D, avendo totalizzato 186 presenze con le maglie di Valle d’Aosta, Borgosesia, Voghera, Rapallobogliasco, Cuneo, Bra e Lecco, ma ha anche un certo senso del gol visto che in categoria ne ha realizzati 16. Solo lo scorso anno a Lecco ne ha messi a segno 5. Ma come si diceva la sua arma, oltre alla velocità, è la duttilità, avendo giocato anche difensore. Dulcis in fundo, Corteggiano può contare già su un gran feeling con França, avendo giocato assieme all’attaccante nelle ultime tre stagioni con le maglie di Rapallobogliasco, Lecco e Cuneo. E proprio in Piemonte ha giocato anche assieme a Cecchi: insomma per un terzo della formazione non ci saranno problemi di affiatamento. Come noto, una delle caselle riservate agli under nel progetto di Milanese e Andreucci era per un centrocampista 1997: ebbene il prescelto è Filippo Carraro, proveniente dalla Primavera del Carpi dopo aver giocato anche con quella del Chievo. Si parla di un ragazzo veloce e aggressivo in mezzo al campo. Per completare il quadro totale fra titolari e riserve a centrocampo, mancherebbe un giocatore: continua a piacere Gualdi, ex Venezia. Ma ieri c’è stata anche un terzo ingaggio ufficiale, anche se la conferma di Luca Crosato non si può certo definire una sorpresa. Il terzino destro triestino, che si giocherà il posto con Elia Francescutti, è il terzo della rosa dello scorso anno dopo Bradaschia e Miani a essere confermato. Tra l’altro i tre giocatori, assieme al resto della rosa a disposizione del mister Andreucci, dopo essersi radunati al mattino e aver svolto le prime visite mediche, ieri pomeriggio hanno effettuato il primo allenamento a Prosecco. Domani la partenza per il ritiro di Pieve di Cadore. Ma in queste ore si aspettano altri colpi. Si continua a insistere per Omar Leonarduzzi, il centrale difensivo bandiera per anni del Feralpi Salò, che con Aquaro formerebbe una coppia d’eccezione. E poi ovviamente ci sono un paio di operazioni da chiudere per l’attacco, con i nomi di Serafini e Carbonaro sempre in prima fila. Per il resto, portiere, terzino sinistro e qualche altro ruolo, si utilizzerà il ritiro per scegliere fra vari ragazzi che andranno a Pieve di Cadore in prova.

Ore 23.10 – (Corriere delle Alpi) Il Belluno inizierà un paio di giorni più tardi rispetto ai rivali dell’Union, ma ha già provveduto a rendere noti i nomi dei convocati per la preparazione estiva che scatterà venerdì alle 16 al Polisportivo. Confermatissima la presenza dei nuovi arrivati, ossia i portieri Nicola Borghetto e Matteo Menegazzo, il difensore Giuseppe Granara e gli attaccanti Francesco Grando (che sarà valutato durante il pre-campionato) e Gianmarco Brotto. C’è poi il rientro dal prestito alla Plavis di Marco Schiocchet. Convocati. Sono ventidue, a partire dai tre portieri Manuel Dalla Libera (1999), Matteo Menegazzo (1998) e Nicola Borghetto (1999). Si passa poi ai difensori Nicola Calcagnotto (1993), Fabio Da Forno (1998), Ginio Dosso Dioman (1997), Andrea Franchetto (1997), Andrea Gasperin (1999), Giuseppe Granara (1997), Stefano Mosca (1990), Giovanni Pescosta (1996) e Sebastiano Sommacal (1992). Ci sono poi i centrocampisti Simone Bertagno (1985), Marco Duravia (1989), Yari Masoch (1992), Mike Miniati (1992), Simone Quarzago (1999), Marco Schiocchet (1997). Infine gli attaccanti Gianmarco Brotto (1989), Simone Corbanese (1988), Francesco Grando (1997), Alessandro Marta Bettina (1998), Alessandro Salvadego (1998). Staff. Le due novità dello staff tecnico sono il ritorno di Cristiano Poletto come vice allenatore e l’ingresso di Graziano Santomaso nel ruolo di preparatore atletico. Roberto Barbazza continuerà a occuparsi dei portieri, mentre la massaggiatrice sarà sempre Monica D’Alfonso. Il medico sociale è Stefano Di Fabio, mentre il team manager resta sempre Antonio Da Rold. Mister Vecchiato è carico. «Siamo felici della squadra e dello staff che siamo riusciti ad allestire. Sappiamo di aver perso due fuoriquota importanti come Pellicanò e Farinazzo, ma i giovani arrivati hanno delle qualità importanti, che dovranno però essere valorizzate. Dovremo avere tanto entusiasmo, solo così riusciremo a integrare subito i nuovi arrivati all’interno di una squadra che già da tanti anni gioca insieme. Quest’anno sarà un campionato molto difficile, con tante squadre che hanno investito e costruito organici importanti. Ora non ci resta che iniziare a lavorare sodo, il campionato che ci aspetta sarà molto difficile e tante sono le aspettative nei nostri confronti. Sappiamo che ripetersi non è mai facile, anzi, ma con il lavoro e la dedizione possiamo continuare a toglierci grandi soddisfazioni».

Ore 22.50 – (Alto Adige) Un formidabile mix di esperienza e gioventù. Sarà questa la fisionomia del nuovo Alto Adige, targato mister Viali, che dopo aver salutato gli arrivi del portiere ventitrenne Marcone, dell’attaccante ventunenne Sparacello e del suo collega di reparto (diciottenne) Torregrossa, ai quali si sono aggiunti, cammin facendo, i centrocampisti Douglas Packer e Lorenzo Vasco e il difensore ventenne Vito Lomolino, da ieri (così come anticipato su queste colonne) si avvarrà anche del “genio calcistico” di Kenneth Obodo, trentunenne centrocampista nigeriano, che nella passata stagione ha potenziato le fila della Juve Stabia. Nato a Warri il 5 giugno 1985, Obodo è il fratello minore di Christian dagli illustri trascorsi con le maglie di Udinese, Perugia e Fiorentina. Giunto in Italia, Kenneth ha esordito in quarta serie nelle file dell’Astrea (Roma) e, successivamente, in quelle del Chieti. Sempre in quarta serie è stato ingaggiato dal Pisa (stagione 2009) e con la maglia neroazzurra Obodo ha collezionato ottantadue presenze e realizzando cinque gol. Nella stagione 2012-13 è stato acquistato dal Grosseto con cui ha giocato un campionato di serie B (collezionando 30 presenze) e uno di C1 (29 presenze e 2 gol), prima di passare all’Alessandria nelle cui fila ha timbrato trentasette presenze. Nella passata stagione Obodo ha invece vestito la casacca della Juve Stabia con 31 presenze all’attivo e 2 gol in Lega Pro. Dagli acquisti alle cessioni, il mercato dell’Alto Adige continua. La notizia è che il “piccolo Pirlo” biancorosso andrà a giocare in Albania. Nella prossima stagione, difatti, Luca Bertoni indosserà la maglia rosso stellata del Partizani Tirana, compagine che ha definito il passaggio tra le proprie file dell’ex biancorosso con la formula del prestito con diritto di riscatto. Il Partizani Tirana, compagine diretta da un’altra conoscenza dell’Alto Adige, quella di mister Adolfo Sormani, è un club di assoluto prestigio che vanta diciotto titoli nazionali ed è impegnato nel secondo turno dei preliminari di Champions League contro il Ferencvaros. Bertoni giocherà la gara di ritorno (in calendario per domani) dopo che il match di andata è andato in scena lo scorso 13 luglio, sigillato da un pareggio per 1 a 1. La ribalta internazionale sarà utile per esaltare le qualità del ventiquattrenne milanese che, giunto a Bolzano dalla primavera del Milan, ha giocato tre stagioni con la maglia biancorossa, inframmezzate dall’esperienza maturata in serie B con il Carpi (stagione 2013-2104) con mister Vecchi in panchina. Con il Partizani Tirana il “nostro” Bertoni cercherà di recuperare quelle emozioni mancate lo scorso anno nel campionato biancorosso agli ordini dell’allenatore Stroppa. Per chiudere il mercato biancorosso, il direttore sportivo Piazzi dovrà girare tra i “banchi” alla ricerca di un difensore centrale, di una punta esterna e di un portiere, nel caso Coser dovesse accettare la proposta di cambiare maglia.

Ore 22.30 – (La Provincia Pavese) I giovani talenti del vivaio del Pavia se ne sono già andati ufficialmente. E non è stata un’operazione che ha portato soldi nelle casse della società azzurra. Ci sono contraddizioni anche sui tempi delle operazione concluse tra fine giugno ed inizio luglio. Ieri, per esempio, l’Inter ha annunciato ufficialmente l’ingaggio del bomber classe ’99 degli Allievi campioni d’Italia, Joseph Marrulli. Con lui all’Inter dovrebbe finire anche il centrocampista Simone Damo. Marrulli, secondo i ben informati, è stato svincolato e tesserato dal Como che lo ha ceduto all’Inter. Stessa formula per i compagni di squadra Alessandro Baggi e il capitano degli azzurrini Ivan Greco approdati, invece, al Torino insieme a un altro ex Allievo della squadra di mister Nordi, Sergio Guerrini. Tutti e tre faranno parte della squadra Berretti. Sempre in maglia granata negli Under 17 giocherà il portiere Alessio Boccignone. Un promettente ex Giovanissimi nazionale azzurro, l’albanese Rikardo Spaneshi, sarà, invece, alle dipendenze di Omar Nordi nell’Under 16 granata. Stesso destino per l’attaccante Alessandro Cobucci, 2001. Frecni Qeros che era arrivato in prestito dall’Inter potrebbe ritornare alla società nerazzurra o essere girato in un altro club. Quello che appare quanto meno poco chiaro, in questi movimenti a cavallo tra la vecchia gestione e il passaggio ad Alessandro Nuccilli, è come sia stato smembrato in tutta fretta un gruppo di giovani promettenti e che facevano gola a tanti club professionistici.

Ore 22.20 – (La Provincia Pavese) Si è aperta un’altra settimana decisiva per il futuro del Pavia. Oggi si compirà l’atto ufficiale che decreterà l’esclusione dell’A.C.Pavia dalla Lega Pro. E’ prevista a partire dalle ore 11,30 a Coverciano la riunione del consiglio federale al termine della quale sarà presentato dalla Figc anche il nuovo commissario tecnico della nazionale, Giampiero Ventura. Tra i primi temi all’ordine del giorno ci sono i ricorsi contro le mancate concessioni delle licenze nazionali per l’ammissione ai campionati professionistici 2016/17 e tra questi non c’è quello del Pavia. Il neo presidente Alessandro Nuccilli non lo ha neppure presentato. Da domani il via alla corsa ai ripescaggi alla Lega Pro per i club retrocessi in questa stagione dall’ex serie C e per quelli che vogliono salire dalla serie D. Entro le ore 19 del 26 luglio tutte le società interessate dovranno presentare domanda di ripescaggio in Lega Pro. Il 27 luglio ci sarà un consiglio di Lega: verrà esaminata la documentazione pervenuta che verrà girata alla Covisoc per tutti i controlli. Il 4 agosto si terrà il consiglio federale che deciderà sui ripescaggi in Lega Pro. Lo stesso giorno, di pomeriggio, consiglio di Lega per la composizione dei gironi. 170 sono le società che alla chiusura dei termini hanno presentato domanda per la serie D e la Covisod (l’equivalente della Covisoc della Lega Pro) le esaminerà il 22 luglio. Le bocciate potranno presentare ricorso entro il 26 e il 28 ci sarà l’ufficializzazione delle escluse. I tempi, quindi, per un nuovo Pavia che vorrà presentare domanda di ammissione alla serie D si fanno stretti. Ed è quello che sarebbe stato proposto ieri al sindaco di Pavia Massimo Depaoli dall’ex direttore generale del Pavia calcio Massimo Londrosi, in rappresentanza di un gruppo di imprenditori che, per ora, non sono usciti allo scoperto ma dovrebbero farlo nelle prossime ore. Rispetto al vecchio Lodo Petrucci (quando il parere del sindaco era decisivo per la presentazione della nuova società agli organi federali) oggi non lo è più, ma di fatto rappresenta sempre una legittimazione per un nuovo progetto sportivo sostenuto dal primo cittadino di un Comune capoluogo come Pavia. Su quest’incontro Depaoli non si sbilancia e fa solo parziali ammissioni. «Abbiamo iniziato ad avere incontri per dare il miglior futuro al calcio cittadino in questo difficile momento. E ci sono buone prospettive. Nei prossimi giorni dovremmo fare altri passi perché il tempo stringe per le scadenze federali». Sempre i bene informati parlano di un incontro che comunque il sindaco avrà oggi anche con una rappresentanza di dirigenti dell’Accademia Pavese, la società del presidente Ezio Panigati, che avrebbe incassato l’appoggio di alcuni amici-imprenditori per dare la disponibilità a un progetto che partendo dall’Eccellenza possa in pochi anni portare questa società a salire di categoria con una prima squadra a Pavia e un settore giovanile radicato nel centro sportivo di Sant’Alessio.

Ore 22.00 – (Gazzetta di Reggio) Dopo l’arrivo di Ettore Marchi, che da ieri è ufficialmente un nuovo attaccante della Reggiana, il Ds Andrea Grammatica sta cercando di mettere a segno l’ultimo colpo per completare il reparto avanzato. L’idea del tecnico Colucci e del Direttore Sportivo è quella di avere delle coppie per ogni ruolo in attacco e, ad oggi, essendoci Marchi / Guidone -Nolè /Lafuente/Manconi – manca di fatto un elemento che sappia giocare alle spalle della punta centrale e che possa dialogare al meglio con Nolè per dare vita ad un reparto avanzato che inizia ad alzare le aspettative della piazza. Il nome sul quale sta lavorando il Ds Andrea Grammatica è quello di Alessandro Cesarini, lo scorso anno al Pavia dal quale si libererà a breve dopo la mancata iscrizione della squadra al prossimo campionato di Lega Pro. Su Cesarini ha messo gli occhi anche la Salernitana, ma il fantasista ventisettenne è la prima scelta della Reggiana che, se non dovesse arrivare a lui, darà probabilmente fiducia al giovane Manconi, arrivato in prestito dal Novara dopo aver concluso la scorsa stagione proprio a Pavia. EX GRANATA. Nella giornata di ieri ha trovato una nuova squadra anche Massimiliano Pesenti, arrivato a Reggio la scorsa estate dall’Albinoleffe, prima di fare ritorno alla formazione bergamasca durante il mercato di gennaio; Pesenti è diventato ora un nuovo elemento della Pro Piacenza.

Ore 21.50 – (Gazzetta di Reggio) Presente alla presentazione di Ettore Marchi anche il Ds granata Andrea Grammatica, che si è detto estremamente soddisfatto per l’arrivo del giocatore che sarà un “valore aggiunto per la Reggiana sia dal punto di vista sportivo che umano”. Il curriculum di Ettore Marchi è noto a tutti, ma il Direttore Sportivo granata è estremamente convinto che il plus fondamentale che potrà dare alla squadra sia proprio sotto il profilo della leadership. Direttore, il suo primo commento sull’arrivo di Marchi? «Credo che sia giusto soffermarsi sul profilo umano, perché dal punto di vista calcistico la sua presentazione la fa il campo, con quello che ha fatto in carriera. E’ un giocatore che per caratteristiche cercavamo, perché ha fisicità e sa partecipare al gioco di squadra. Dal punto di vista realizzativo i numeri parlano per lui. L’idea di avere un uomo all’interno dello spogliatoio che ha già vinto, ha vissuto spogliatoi e esperienze importanti, ci ha stuzzicato molto. Vorremmo avere 4 o 5 calciatori con queste caratteristiche, perché abbiamo tanti giovani che devono riconoscere in questi elementi i leader». Che tipo di operazione è stata quella di Marchi? «Marchi è arrivato a Reggio a titolo definitivo grazie ad uno sforzo complessivo di tutti, sia da parte della società che del giocatore. E’ stato l’esempio di coerenza, perché abbiamo percepito subito la volontà del giocatore e lui ha capito subito il nostro progetto senza guardare solo al denaro». In attacco adesso ci saranno altri arrivi? «L’idea è trovare un altro attaccante che andrà ad occupare il ruolo di coloro che giocheranno sotto la punta centrale e quindi l’idea è cercare un elemento con queste caratteristiche indipendentemente dal modulo. Abbiamo qualche obiettivo e crediamo di riuscire a portarli a termine, in caso contrario crediamo che con l’arrivo di Marchi l’attacco sarà completo così». C’è la possibilità per un ritorno di Angiulli? «E’ un giocatore che mi piace, c’è stato un sondaggio, ma è un giocatore sotto contratto con il Benevento è che la società sannita reputa fondamentale perché nel momento chiave della stagione ha realizzato diversi gol. Ha caratteristiche importanti perché può giocare sia da mezzala che davanti alla difesa e proprio per questo il Benevento punta molto su di lui. Ho sondato diversi elementi con quelle caratteristiche e se non sarà Angiulli ne arriverà un altro».

Ore 21.40 – (Gazzetta di Reggio) Ettore Marchi è un nuovo giocatore della Reggiana. L’attaccante arrivato dalla Pro Vercelli dopo aver vinto il campionato di Lega Pro e conquistato due salvezze in Serie B con la formazione piemontese, è stato presentato ieri all’Hotel Boiardo di Scandiano, che per il secondo anno si conferma partner della Reggiana, alla presenza di Gianni Perin socio e consigliere della società granata, Stefano Fiorini in rappresentanza dei soci dell’Hotel Boiardo e Andrea Grammatica. Proprio Stefano Fiorini ha fatto gli onori di casa «perché noi siamo per il secondo anno al fianco della Reggiana e speriamo che il nostro bomber ci porti a raggiungere quei traguardi che non si possono nominare». «Sono molto contento di questo arrivo – aggiunge Perin – Marchi è stato un giocatore importante anche in categorie superiori e credo che fin da subito ci possa aiutare con la campagna abbonamenti (aprirà oggi ndr) perché credo che la piazza sia favorevole a questo acquisto e, credo che un uomo della sua esperienza possa essere fondamentale all’interno dello spogliatoio». Ettore Marchi, le sue prime parole da giocatore della Reggiana? «Innanzitutto vorrei ringraziare tutti per l’accoglienza perché è stata sorprendente. Il campo sarà il giudice sovrano, però io sono molto contento per le parole che sono state spese nei miei confronti dal punto di vista umano. La garanzia che do è che darò sempre il 100% e l’obiettivo personale è che Reggio possa riconoscere Marchi come uomo». Si sente di guidare questo gruppo sia in termini di gol che di leadership? «Non ho mai fatto proclami in termini di gol perché il verdetto sarà solo il campo a darlo. Per quello che riguarda la leadership io non parlo molto dentro lo spogliatoio, secondo me si diventa leader con l’esempio, rispettando le regole e lavorando sempre al massimo in settimana. Dando l’esempio giusto i giovani lo seguiranno sicuramente». Ha vinto in Lega Pro e si è salvato in Serie B, con che spirito riparti ancora dalla Lega Pro? «Ho parlato con il mio agente e con il Direttore e ho scelto di venire qua perché il progetto mi dava degli stimoli incredibili. Personalmente non mi interessa la categoria perché sono convinto che questa sia fatta dalla società, dal blasone, dal tifo e non dal campionato in cui si gioca. Sono venuto in una piazza assolutamente importante e questo è uno stimolo ancora maggiore». Ha parlato con Massimo Varini di Reggio? «Con lui ho un ottimo rapporto e mi ha parlato solo di cose positive e ha cercato di incentivarmi al massimo per fare questa scelta».

Ore 21.20 – (Gazzetta di Mantova) Il Mantova continua ad accelerare sul fronte cessioni. E così, dopo gli addii di Dalla Bona e Beretta, arriva l’ufficialità anche per quello del portiere Pane, che ha rescisso il contratto e si accaserà all’Akragas. È poi già certa, anche se la firma ci sarà stamani, la partenza del centravanti Anastasi per Catania: cessione gratuita a titolo definitivo. In lista di partenza rimangono così Sereni (ma potrebbe restare riducendosi l’ingaggio), Momentè, Tripoli e Perpetuini. Quest’ultimo è richiesto da Lucchese e Pistoiese (che offre in cambio il centrocampista Loris Damonte), mentre su Tripoli ha chiesto informazioni il Pro Piacenza. E il mercato in entrata? Oggi ci sarà la firma di Filippo Boniperti e domani si aggregherà alla squadra il 20enne centrocampista senegalese dell’Entella Ibrahima Pape Sene. Altri colpi sono in canna: con gli ex Angelo Siniscalchi e Matteo Paro ci sono discorsi in atto da approfondire: il regista ha già dato un ok di massima se non andrà in B e ha chiesto alcuni giorni per dare una risposta definitiva. Nell’immediato sarà più facile arrivare a tesserare dei giovani. Già oggi potrebbe essere ufficializzato l’ingaggio del 22enne terzino sinistro del Napoli Giuseppe Nicolao, lo scorso anno al Melfi. Un affondo si sta tentando inoltre sul 22enne difensore centrale Agostino Camigliano dell’Udinese, nell’ultima stagione (3 presenze) al Trapani in serie B. Restando sui difensori, è stato positivo il colloquio con il procuratore di Andrea Trainotti, che il Mantova vorrebbe tenere. A breve un nuovo faccia a faccia. Andato via Pane, l’Acm ora cerca un portiere di riserva: mirino sul 21enne Luca Maniero del Crotone, lo scorso anno (5 gare) al Pordenone. Per la fascia destra, poi, piace molto il 22enne Andrea Bandini dell’Inter, ex Sudtirol (26 presenze). Le maglie. Ieri sono state presentate le nuove divise (contratto rinnovato fino al 2019 con la Givova): la novità è la terza azzurra e nuove sono anche le bande a righe, con 11 strisce per ricordare la data di nascita dell’Acm, il 1911.

Ore 21.10 – (Gazzetta di Mantova) Il nuovo Mantova edizione 2016-17 ha svolto ieri pomeriggio sul terreno del Martelli la prima seduta della nuova stagione. Ovviamente si tratta ancora di una squadra in embrione, con alcuni atleti confermati, altri in odore di partenza e molti ragazzi della Berretti, tuttavia c’era oltre un centinaio di irriducibili tifosi sugli spalti dello stadio. Dopo un discorso all’interno degli spogliatoi, mister Luca Prina e i suoi collaboratori hanno portato il gruppo in campo: dei 26 convocati in realtà ne erano presenti solo 22, dato che Pane aveva appena firmato la rescissione contrattuale, Anastasi verrà ceduto al Catania, Momentè e De Respinis hanno avuto il permesso di presentarsi stamattina mentre Di Santantonio è arrivato con una stampella a reggere la caviglia infortunatasi sul finire della stagione scorsa. È questo il primo problema che lo staff sanitario dovrà trovarsi ad affrontare: il centrocampista francese non è mai guarito nonostante le terapie cui si è sottoposto durante le ferie, per cui oggi o domani sarà visto dal dottor Zanini e verrà stilata una diagnosi precisa. Prina ha fatto svolgere al gruppo esercitazioni atletiche piuttosto leggere: i giocatori, divisi in piccoli gruppi, si sono alternati in corsa continua, qualche lieve allungo, circuiti per il controllo e la guida della palla e conclusione con uno stretching collettivo. Oggi e domani si prosegue con una seduta mattutina (inizio 9.30), giovedì e venerdì doppio allenamento, sabato lavoro al mattino ed al pomeriggio (ore 17) prima uscita ufficiale contro una mista di dilettanti mantovani di Promozione e Prima categoria.

Ore 21.00 – (Gazzetta di Mantova) «Ripartiamo dopo un’alluvione». Non usa giri di parole Luca Prina, nel primo giorno del nuovo corso, per descrivere cosa cercherà di lasciarsi alle spalle il Mantova. «Per noi questo sarà un anno zero, ma potrà essere importante. L’obiettivo è riconciliarci con la gente, lanciare messaggi importanti a una tifoseria che merita di avere una squadra che esce dal campo dopo aver dato davvero tutto per fare risultato». Come rinconciliarsi con il pubblico Prina lo spiega a stretto giro di posta: «Dovremo conquistare la salvezza con lacrime e sudore ma anche con un’idea di calcio precisa. E dunque attraverso un gioco propositivo e anche coraggioso, che possa darci qualcosa in più sul campo e che riesca anche a incendiare la gente che ci segue. Per questo punteremo sul modulo 3-4-3 e stiamo cercando giocatori funzionali a questo tipo di tattica». Ma i calciatori che vuole Prina non devono soltanto essere bravi a interpretare il 3-4-3: «Vogliamo gente motivata, che ci metta passione, anima e cuore. E che veda il Mantova come il proprio Real Madrid. Perché quest’anno noi dovremo allenarci più degli altri, correre più degli altri, sacrificarci più degli altri e parlare meno degli altri. Chi non è pronto a fare tutto ciò, è meglio che non venga. Non cerchiamo grandi nomi ma grandi persone che abbiano anche doti di personalità». Il mister “promuove” poi i primi tre acquisti: «Maccabiti è un attaccante che merita una seconda chance nei professionisti perché potenzialmente vale la categoria. “Ibra” è un ragazzo che fisicamente ricorda Pogba e che ha anche buone doti tecniche. Ha fatto molto bene in Primavera all’Entella, ma poi a gennaio è arrivato in prima squadra e quando è tornato indietro ha perso qualcosa nel rendimento. L’ho allenato per 5 mesi, lo conosco bene e so che ci vorrà un po’ di tempo per farlo entrare nello spirito della Lega Pro ma potrà tornarci utile. Boniperti, poi, ha tutte le caratteristiche che vogliamo: ha qualità, sa giocare il 3-4-3, ha voluto fortemente Mantova e ha fame e rabbia dopo una stagione non brillantissima all’Alessandria». Prina parla poi anche dei possibili acquisti Siniscalchi, Paro e Trainotti: «Farebbero al caso nostro, in funzione delle loro qualità, dell’adattamento al modulo e della loro volontà di tornare a Mantova, dove sono stati bene. Ci sono contatti in corso, ma da qui a dire che firmeranno per noi ce ne passa. Trainotti? Per me è un giocatore valido, che sta recuperando dall’infortunio. Vedremo. Al momento la priorità è sfoltire la rosa e prendere dei giovani, anche se purtroppo siamo in ritardo e qualche “prelibatezza” ci è sfuggita. Ma non abbiamo fretta nè ansia: saremo pazienti, per ultimare la rosa potremmo anche aspettare agosto, quando solitamente si riescono a cogliere buone opportunità». E per quanto riguarda i giovani, Prina si esprime così: «Più ne troviamo meglio è, io non divido la squadra fra giovani e vecchi bensì fra bravi e meno bravi. I nostri Berretti? Li valuteremo. I classe ’97 ho deciso di liberarli, del resto il calcio è selezione: se prendessimo tutti gli abitanti di Mantova, uno solo alla fine farebbe il calciatore professionista». A chiudere la conferenza stampa al Martelli è poi il presidente Sandro Musso, che ribadisce l’autocritica per gli errori passati e che «le porte della società restano spalancate per persone serie che volessero dare una mano». La strada maestra sarà «tenere i conti in ordine, chiedendo anche ai giocatori che rimarranno di ridursi un minimo l’ingaggio». Finale per i tifosi: «Loro sono straordinari e meriterebbero di più, tant’è che lo slogan della campagna abbonamenti sarà “Mantova siamo noi” con una foto della curva. Viste le forze in campo, però, possiamo promettere una sola cosa: squadra che lotta alla morte, 20 leoni in campo che daranno sempre l’anima».

Ore 20.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Dopo una giornata “leggera” post amichevole con la selezione Arta Cedarchis (19-0 per il Pordenone) Bruno Tedino ha ripreso a torchiare i suoi ragazzi in ritiro in val But. FRECCIATINA – «Abbiamo ripreso con molta intensità – racconta il tecnico -. Tutti lavorano con grande volontà. Tirano il gruppo i “vecchi”. Ecco, se proprio devo cercare qualche difetto in questo gruppo lo posso trovare nei più giovani dai quali – stuzzica Bruno – mi aspetto ancora più fame e voglia di emergere e farsi largo». TEST – La seconda settimana del ritiro ad Arta si concluderà venerdì 22 luglio con una nuova amichevole. Questa volta l’avversario di Stefani e compagni sarà il Bordano. Il test-match si terrà sul rettangolo del campo sportivo di Imponzo con inizio alle 18. Oggi, domani e dopodomani doppia seduta giornaliera, con inizio al mattino alle 10 e al pomeriggio alle 17. Venerdì, giorno del secondo test, allenamento ovviamente solo al mattino (alle 10). LAVORO – Tedino è felice di lavorare con il gruppo ad Arta. «Mi piace sottolineare – ha detto – che sino a questo momento tutto è filato liscio, senza quegli infortuni che capitano spesso in ritiro. Segno che i ragazzi si sono presentati al raduno in buone condizioni fisico-atletiche». Incrociamo le dita. MERCATO – Al tecnico manca però la parte da manager. «Lavorano in sede – riprende – Denis Fiorin e Matteo Lovisa». Tutti aspettano Suciu. «Sono loro a condurre le operazioni di mercato in questo momento – risponde Tedino -. Io dico solo che Suciu è l’uomo giusto per il nostro centrocampo dopo l’addio di Mandorlini. Gli altri tre candidati, Bellazzini, Grbac e Baccolo potevano andar bene insieme a Mandorlini. Ora un po’ meno».

Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) In ritiro con la Juventus dall’altra parte del mondo, poi il volo intercontinentale che lo porterà – via Torino – a vestire la maglia del Pordenone. Manca solo l’ufficialità, che non arriva solo perché il giovane non può essere fisicamente presente in sede in questi giorni, ma il ramarro ha ingaggiato il promettente Giulio Parodi, difensore centrale pugliese che in questi giorni si trova in Australia con la squadra allenata da Massimiliano Allegri. Il club campione d’Italia, infatti, è protagonista di una tournée in Oceania e il tecnico ex Milan ha scelto anche Parodi per completare la rosa decollata da Torino. Per questo il Pordenone non ha ancora potuto definire l’accordo e usufruire delle prestazioni di Parodi. Ma è tutto fatto, il pugliese arriverà il 31 luglio, una volta concluso il lungo viaggio con la Vecchia signora. A 15 anni Parodi giocava nel Bari, poi è arrivata la chiamata della Juventus. Prima un prestito, successivamene l’acquisto a titolo definitivo e le gare da protagonista con la Primavera. Alto quasi un metro e novanta, Parodi andrà a rinforzare il pacchetto arretrato del Pordenone, e completerà il mercato in quel settore. Nella sua regione d’origine anni fa era soprannominato il nuovo Alessandro Nesta. Sul Noncello dovrà dimostrare di essere all’altezza di un campionato di livello come la Legapro. Toccherà alle sapienti mani di Bruno Tedino formare il giovane di belle speranze, e in questo il tecnico del Pordenone è un autentico maestro. È definita – e qui si passa al centrocampo – anche l’operazione che porterà al De Marchi il mediano Jérémie Broh. Il giovane classe 1997 arriverà dal Sassuolo e probabilmente sarà ufficializzato in giornata. Il centrocampista in arrivo a Pordenone è nato a Parma da madre camerunense e padre ivoriano. Possiede la nazionalità italiana. Sin da bambino (10 anni) entra a far parte del settore giovanile del Parma, ma alla fine della stagione 2014-2015 patisce anche lui il dissesto societario del club. Lo prende il Sassuolo, club con cui l’anno scorso ha giocato un’ottima stagione in Primavera, attirando le attenzione di club importanti e blasonati come la Roma. Ma a vincere la battaglia è stato il Pordenone, che ha fatto valere i buoni rapporti con il Sassuolo. Broh è un centrocampista moderno, duttile, in grado di ricoprire tutti i ruoli del centrocampo, in particolare come mezz’ala in un centrocampo a tre. Ma ha fatto anche il mediano basso, oppure uno dei due centrali in un centrocampo a quattro.

Ore 20.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Prende sempre più consistenza la pista Sergiu Suciu per il post Mandorlini nel centrocampo del Pordenone. Crede che le parti siano veramente vicine Fabio Rossitto. Il Crociato ha avuto Suciu ai suoi ordini per 6 mesi la passata stagione. Entrambi infatti erano arrivati alla Cremonese in corsa. Fra i due è nato subito un rapporto di reciproca stima tanto che la prima persona che il romeno ha chiamato dopo aver ricevuto la chiamata è stato proprio l’ex azzurro, beniamino del popolo naoniano. IL CONSIGLIO DEL CROCIATO – «Sì – conferma Fabio Rossitto – Sergiu mi ha chiamato per chiedermi informazioni su Pordenone, la società, la squadra e Bruno Tedino dopo essere stato contattato dagli operatori di mercato neroverdi. Non potevo che suggerirgli di prendere al volo l’occasione perchè la società è seria, l’ambiente tranquillo, il presidente ambizioso e il tecnico è fra i più preparati della categoria, capace di valorizzare i giocatori sui quali lavora e di migliorarli sia sul piano tecnico che su quello tattico. Inoltre quest’anno – continua – è stata costruita una squadra ancora più forte di quella della passata stagione. Manca solo – gli ho detto – un giocatore come te». MEGLIO DI MANDORLINI E PASA – Il Crociato passa poi a descrivere il centrocampista romeno. «Tecnicamente – garantisce Rossitto – è più forte sia di Mandorlini che di Pasa. È straripante a livello fisico. Giudizio – ci tiene a sottolineare – che combacia perfettamente con quello di Giampietro Ventura (neo commissario tecnico della Nazionale azzurra, ndr) che l’ha avuto alle sue dipendenze nel Torino». CROCIATO IN ATTESA – La stagione è cominciata da un paio di settimane, ma Fabio nonostante le due mezze stagioni positive sia a Pordenone che a Cremona è ancora a piedi. «Per essere proposto devi salire su qualche carro importante – sorride amaro il Crociato -. A me piace essere libero. Chi mi prende deve farlo perchè mi apprezza, non perchè faccio parte di qualche “clan”. In verità – conclude – mi avevano cercato Santarcangelo e Fano, ma preferisco aspettare una piazza più vicina». Evidentemente è destino che il Crociato entri in corsa.

Ore 20.00 – (Messaggero Veneto) Pordenone, mille modi per andare in gol. Non è una guida pratica, di quelle che si trovano in libreria. Per il momento è, soprattutto, una sensazione. Confortata dalla vendemmia della prima uscita amichevole estiva. E supportata da elementi ben più probanti. In avanti. Tedino sta pensando a un Pordenone che osi, ancor più della scorsa stagione. Lo dimostra il fatto che nel primo test, oltre ad avere schierato il tridente dei sogni, ovvero quello composto da Berrettoni, Arma e Pietribiasi, non si è fatto mancare un Cattaneo collocato nelle insolite vesti di interno di centrocampo. In altre parole, ben 4 giocatori con spiccate doti offensive tutti assieme. Gol di mezzo. L’annata scorsa il contributo in termini di gol del reparto mediano non fu esaltante: 12 reti su 52, così ripartite: 5 Pederzoli, 3 Mandorlini, 2 a testa Pasa e Buratto. Stavolta i numeri potrebbero essere più pingui. Soprattutto se sarà confermato l’utilizzo di Cattaneo in mezzo al campo. Le sue doti realizzative sono note (la scorsa stagione 4 reti, di cui alcune da cineteca, l’anno prima 7 a Bassano). E dall’altra parte potrebbe esserci il nuovo acquisto Gerbaudo, giovane (’95) che vede benissimo la porta, come dimostrano i 21 centri realizzati nel biennio con la Primavera della Juventus. Che rincalzi. L’altro aspetto che induce a considerare molteplici le strade del gol è dato dalla qualità delle cosiddette seconde linee. Nella sgambata con l’Arta-Cedarchis, in attesa di prove più severe, quando sono usciti i titolari, la raccolta è pure aumentata. Raffini, Martignago e Azzi non hanno fatto rimpiangere Arma e soci. In particolare hanno impressionato alcune giocate del brasiliano arrivato dal Pavia. Dribbling da vero carioca, imprendibile in velocità: Paulo Dentello sta già diventando un beniamino dei tifosi. Doppio lavoro. Il possibile contraltare di tanta abbondanza in avanti è il contributo di tutti anche in fase difensiva. E il doppio lavoro che attende qualcuno, leggasi l’abile regista Burrai. Ma c’è tutto il tempo per registrare gli ingranaggi. Venerdì alle 18 ad Arta, altro test con il Bordano. Cui ne seguirà un altro (il 28) prima dell’esordio ufficiale di domenica 31 in Tim cup. Mentre tra giovedì 4 e lunedì 8 agosto dovrebbero essere resi noti la composizione del girone di campionato e il relativo calendario.

Ore 19.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Non è facile accontentare Luca D’Angelo, perché i pezzi migliori sul mercato sono i più appetiti. Come il bomber Caio De Cenco, che da oggi sarà a disposizione di Serse Cosmi nel ritiro del Trapani: l’accordo è triennale e adesso resta da capire cosa farà il club siciliano, che per il reparto offensivo ha il tutto esaurito. Se De Cenco può considerarsi tramontato, rimane in ballo Francesco Grandolfo, che D’Angelo ha avuto ad Andria. Per la difesa l’accordo con Perico della Giana è a un passo, ma bisogna fare presto perché la concorrenza è folta. Nel frattempo il Bassano ha concluso nei giorni scorsi con il Cittadella per Davide Xamin, centrocampista lo scorso anno in prima squadra e infortunatosi gravemente al ginocchio nell’estate 2015: è stato aggregato in prestito al ritiro di Asiago. Un prospetto interessante, che potrebbe avere buoni margini di crescita alla corte di Luca D’Angelo.

Ore 19.20 – (Giornale di Vicenza) Lontano dai riflettori e a fari spenti, il Bassano ha chiuso un’altra operazione. Si tratta dell’ingaggio del centrocampista Davide Xamin, 20 anni da compiere, l’ultima stagione a Cittadella con il quale ha compiuto anche la trafila del settore giovanile. Xamin, nativo di Camposanpiero e con la doppia cittadinanza italiana e australiana, è un mediano da combattimento di un metro e 76 per 73 kg che giunge in prestito ed è già stato aggregato al ritiro di Asiago. Xamin, dopo essere stato per un biennio uno dei punti di forza della Primavera del Cittadella, lo scorso anno in Lega Pro era pronto per salire in rampa di lancio in prima squadra. E invece durante un’amichevole precampionato contro una squadra palestinese, un intervento scomposto e gratuito di un avversario gli ha procurato la frattura del perone e uno stop forzato di oltre tre mesi (nella circostanza Sgrigna si è rotto rimanendo ai box due mesi, i palestinesi picchiavano duro). Quando Davide è guarito era ormai inverno, il Cittadella marciava speditissimo in campionato e per lui gli unici spazi disponibili erano rimasti quelli di Coppa Italia. Ora Xamin, dotato di un buon tiro dalla distanza, non vede l’ora di tornare protagonista e Bassano può diventare il palcoscenico ideale.

Ore 19.10 – (Giornale di Vicenza) Era il sogno di una notte di mezza estate e rischia di rimanere tale. Per Caio De Cenco il Bassano si batte orgogliosamente ma Trapani ha argomentazioni superiori. Non solo quelli di una categoria di differenza, ma anche e soprattutto i 6 mesi che il centrattacco italobrasiliano ha già disputato in Sicilia, sfiorando il clamoroso balzo in A e specialmente guadagnandosi la stima del tecnico Serse Cosmi, che da quelle parti è già semidio. Tra l’altro il semestre trapanese di De Cenco ha coinciso con la rimontona a un alito dal paradiso dei siculi a cui lui peraltro ha contribuito fattivamente con 6 presenze e una rete e tutto ciò si è tradotto nell’offerta di un ricco triennale sul piatto dell’ex numero 9 del Pordenone.Il quale è orientato ad accettare per tornare a dare la scalata alla A sfumata il mese scorso. Tra l’altro il Pavia, titolare del cartellino del giocatore è andato amabilmente a pallino e questo ha agevolato la posizione del Trapani.Beninteso, Seeber non molla la presa, ma sa perfettamente che il cammino che conduce a De Cenco è irto di difficoltà, tanto che il sodalizio siciliano lo attende in ritiro già oggi in giornata.La prima alternativa che è anche forse la più fattibile porta a Matteo Chinellato, panzer trevigiano di 25 anni, lo scorso anno al Cuneo con il quale ha timbrato 12 sigilli al netto dei rigori. Chinellato è nell’agenda di diversi club, ma in queste ore il Como pare quello più deciso, seguito dal Padova, mentre la Cremonese sul ragazzo si è un po’ raffreddata. E il Bassano che sulle prime aveva un po’ fatto decantare la faccenda nella speranza di poter giungere a Caio De Cenco, sulle seconde ha invece riaggiornato l’offensiva.Il direttore generale Seeber non perde di vista l’ipotesi legata a Francesco Grandolfo, la punta pugliese di 24 anni e un metro e 83 l’ultima stagione all’Andria proprio con D’Angelo. Grandolfo non è un implacabile bucaniere ma è il classico attaccante sgobbone che si fa il mazzo per i compagni. Poi se in via Piave volessero affidare la casacca del centravanti a un under infischiandosene della carta d’identità, sul mercato c’è Alessandro Capello, 20 anni, quest’anno 12 gol al Prato. Capello, un metro e 84 per 75 kg, bolognese, le giovanili in rossoblù prima di approdare al Cagliari che ne detiene il cartellino da due anni, è uno bravo davvero: è strutturato per occupare l’area ma sorretto pure da piedi educatissimi. In tanti infatti stanno bussando alla porta dei sardi, molti club di Lega Pro e qualcuno anche di serie B. Nel frattempo al Soccer Team lavorano anche sugli altri profili di cui l’organico è sprovvisto, vale a dire i due terzini laterali e una mezzala di scorta possibilmente fisicata.Inoltre D’Angelo in ritiro vuole esaminare con attenzione tutti i giovanotti della Berretti virtussina integrati alla formazione maggiore: su tutti Gaetano Sciancalepore, attaccante centrale ad Asiago anche lo scorso anno e i difensori Andrea Bonetto e Federico Dal Monte. Infine il terzino Dario D’Ambrosio è destinato al Messina.

Ore 18.50 – Qui Mezzano: l’allenamento volge al termine

Ore 18.20 – Qui Mezzano: prosegue l’allenamento, continue soluzioni tattiche provate in vista della partita di domani

Ore 17.50 – Qui Mezzano: adesso si torna al lavoro atletico.

Ore 17.30 – Qui Mezzano: Brevi interrompe di continuo la partitella.

Ore 17.10 – Qui Mezzano: Dettori, che si era fermato per una botta durante la prima amichevole, sembra poter essere della partita.

Ore 17.00 – Qui Mezzano: inizia l’allenamento di rifinitura pre-Lazio. Provato il 3-5-2: Bindi in porta, Sbraga, Emerson e Russo in difesa, Madonna, De Risio, Filipe, Dettori e Favalli a centrocampo, Altinier e Neto Pereira in avanti.

Ore 16.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Siamo fiduciosi che la Lega Pro conceda a Cernuto il suo effettivo status di «giocatore bandiera»». Ancora non c’è stata una risposta ufficiale all’istanza presentata dal Venezia, tuttavia il ds Giorgio Perinetti si dice ottimista circa il riconoscimento della continuità del tesseramento da veneziano di Francesco Cernuto. Il difensore siciliano, infatti, ha iniziato la sua quarta annata arancioneroverde: una fedeltà che sarebbe sufficiente per rientrare nella fattispecie dei «giocatore bandiera», se non fosse per l’intoppo legato al differente numero di matricola tra il defunto Fbc Unione Venezia e l’attuale Venezia Fc. Una questione non secondaria per il calciomercato lagunare, poiché oggi l’organico a disposizione di Pippo Inzaghi conta 17 «vecchi» (nati dal 1993) rispetto ai 16 imposti dal regolamento. In caso di risposta negativa, quindi, il Venezia dovrebbe giocoforza tagliare un senior (Modolo?) prima dell’inizio delle gare ufficiali, ma si tratta di un’eventualità che la società pensa di poter evitare. «Non credo ci saranno problemi – confida Perinetti – siamo fiduciosi e lo dimostra il fatto che abbiamo tesserato l’attaccante Ferrari proprio perché confidiamo molto che a Cernuto venga riconosciuto il giusto. Le matricole erano sì differenti, ma che il ragazzo abbiamo già giocato tre campionati a Venezia è altrettanto evidente. Il Parma è nella stessa situazione con Cristiano Lucarelli, ad esempio». A proposito del Parma il presidente di Lega Pro, Gabriele Gravina, di recente non ha affatto escluso che il Venezia possa ritrovarsi nello stesso girone degli emiliani. «Non ci fasciamo la testa prima del tempo e le parole di Gravina non meravigliano. Noi non chiediamo trattamenti di favore, vogliamo solo rispetto e che si segua una logica che non preveda interpretazioni di parte. Il Venezia non vuole scegliersi gli avversari, speriamo non lo facciano nemmeno gli altri». Su questo fronte oggi il consiglio federale (oltre a presentare l’ex allenatore del Venezia, Giampiero Ventura, come nuovo citì della Nazionale) dovrebbe ufficializzare il format definitivo della Lega Pro a 60 squadre. Ieri a Piancavallo mister Inzaghi ha concesso una mattinata di riposo ai suoi arancioneroverdi, dopo l’8-0 nell’amichevole con l’Aviano di Seconda categoria. Niente relax solo per Basso, Baldanzeddu e Geijo, al lavoro differenziato essendo alle prese con leggeri acciacchi.

Ore 16.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Buone indicazioni dalla prima amichevole stagionale: «Si è vista la voglia di interpretare quello che chiede il mister e cioè applicazione e intensità». La prima uscita del Venezia di Pippo Inzaghi, domenica ad Aviano, va in archivio con un bilancio positivo come conferma il ds Giorgio Perinetti. E non solo per gli 8 gol rifilati alla squadra locale (doppietta di Fabiano, tripletta di Tortori, gol di Marsura, Virdis, Acquadro e Ferrari), quanto piuttosto per l’atteggiamento mostrato dall’intera squadra, compresi i cambi nella ripresa. «C’è lo spirito giusto e l’applicazione da parte di tutti. Sarà importante metterci sempre più intensità, che è fondamentale per l’obiettivo che vogliamo raggiungere. Inoltre — aggiunge Perinetti — di positivo c’è che il gruppo inizia già ad amalgamarsi». Domenica non è sceso in campo Gejco, alle prese con un piccolo fastidio muscolare e ieri si sono allenati a parte Basso, Baldanzeddu e lo spagnolo, tutti alle prese con piccoli acciacchi. Al resto della squadra, invece, è stata concessa mezza giornata di riposo e il lavoro sul campo è ripreso nel pomeriggio. «C’è tanto da lavorare — prosegue il ds — sarà molto importante questo periodo in montagna e ancor di più quello successivo a Norcia, dove si lavorerà soprattutto su tattica e tecnica. Mister Inzaghi dovrà approfondire la conoscenza di ciascun giocatore». La prossima amichevole è prevista sabato, a Piancavallo, contro il Verona Stars, e dopo la conclusione del ritiro sono previsti due giorni di riposo: martedì 26 la squadra si ritroverà a Jesi, dove mercoledì giocherà contro la squadra locale. Infine da giovedì 28 inizierà il ritiro di Norcia. E’ intanto ancora nebbia fitta sulla composizione dei gironi della Lega Pro, che per garantire il format a 60 squadre dovrà operare una decina di ripescaggi: il termine è il 26 luglio mentre il 27 è previsto un primo Consiglio di Lega, ma sarà quello del 4 agosto, dopo il vaglio della Covisoc, a decidere su ripescaggi e gironi. Il presidente Gabriele Gravina, intervistato dal sito TuttoLegaPro ha assicurato che l’8 agosto sarà presentato il calendario. E, sulla suddivisione dei gironi, ha chiamato in causa Venezia e Parma: «Da nessuna parte è scritto che debbano essere separate. Sono due società importanti per il calcio italiano ma con gli stessi diritti di tutte le altre». Pronta la replica di Perinetti: «Non abbiamo mai chiesto nulla, proprio perché riteniamo di avere gli stessi diritti degli altri. Questo significa che nessuno ha il diritto di scegliersi il girone che vuole. Non noi e neppure le altre».

Ore 16.20 – (La Nuova Venezia) Mezza giornata di riposo per il Venezia, all’indomani della prima amichevole contro l’Aviano. Tutti liberi ieri mattino, fatta eccezione per Ivano Baldanzeddu, Alexandre Geijo e Simone Basso, che hanno saltato il test inaugurale per piccoli acciacchi, rimasti a Piancavallo per seguire il programma differenziato già da qualche giorno. Se Gianni Fabiano ha realizzato il primo gol della stagione, Loris Tortori ha infilato la prima tripletta, per di più nell’arco di soli sei minuti: primo gol di testa, secondo e terzo per due siluri dalla lunga distanza. «Ci tenevo a partire bene» racconta l’esterno sinistro arrivato dalla Feralpisalò, «anche se si trattava della prima amichevole, giocata contro una squadra di Seconda categoria. Voglio partire con il piede giusto per ritagliarmi il mio spazio. Ci sono giocatori importanti e con grande esperienza. Ci sarà da lottare, quindi son contento di aver trovato subito la strada del gol». Dopo quattro giorni di ritiro a Piancavallo non si poteva chiedere la luna alla squadra di Pippo Inzaghi. «Sì, è comprensibile, però già la prima uscita ha fatto intravvedere situazioni positive. Abbiamo cercato di applicare quello che ci è stato spiegato dal tecnico in questi primi giorni, la sensazione è che, seppur all’inizio, siamo sulla strada giusta». Avere un allenatore come Inzaghi è importante per un attaccante come Loris Tortori. «È stato uno dei più grandi goleador degli ultimi decenni, ha giocato a livelli altissimi accumulando un’esperienza che nessuno di noi possiede. Possiamo imparare tantissimo dai suoi consigli, se lo seguiamo, andremo lontano. Stiamo formando il gruppo che è fondamentale per centrare l’obiettivo a cui puntiamo». Oggi doppia seduta a Piancavallo. Il Venezia disputerà la seconda e ultima amichevole in quota sabato 23 luglio, a Piancavallo (ore 17), contro il Verona Stars, targato adesso Real Vicenza, con l’ex genoano Tomas Skuhravy come direttore tecnico, Jaroslav Sedivec capo degli osservatori e Roberto Conti allenatore. Il Verona Stars-Real Vicenza, in ritiro a Tonezza del Cimone, ha già affrontato il Luton Town, a Borgo Valsugana, e domani si misurerà con la Spal a Tarvisio.

Ore 16.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Giuseppe Rizzo è un giocatore del Vicenza. Lo annuncia il sito della società che spiega come dopo «una trattativa lunga e laboriosa, il presidente, Alfredo Pastorelli, è lieto di annunciare che Giuseppe Rizzo si trasferirà al Vicenza Calcio con la formula del trasferimento temporaneo con opzione di riscatto in favore del nostro club. Rizzo sarà a Vicenza nella giornata di martedì per la firma». Rizzo firmerà oggi e quindi l’ufficialità di fatto non può ancora esserci, ma è evidente che se la società si è sbilanciata così tanto significa che gli accordi sono stati perfezionati. Rizzo rappresenta un colpo importante del Vicenza che il ds Antonio Tesoro sta costruendo, una pedina che ha le caratteristiche giuste per entrare nel centrocampo a due di Franco Lerda. Ma gli arrivi potrebbero non fermarsi a Rizzo, visto che, partito Mario Sampirisi per Crotone, c’era la necessità di sostituirlo con un giocatore affidabile e che conoscesse bene la categoria. E la scelta è caduta su Raffaele Pucino , di proprietà del Chievo, che nella scorsa stagione ha militato fino a gennaio nella Virtus Lanciano e nella parte finale della stagione all’Avellino, sempre in B. Ieri il ds veronese Luca Nember ha parlato con il pari ruolo del Vicenza e al termine della conversazione le due parti hanno trovato un accordo per la cessione in prestito del terzino destro del Chievo al Vicenza, con ingaggio pagato per due terzi dalla società gialloblù. Operazione a cui mancano solo le firme e che potrebbe aprirne un’altra che riguarda Nicolò Brighenti , che il club scaligero vorrebbe riportare a casa. L’offerta del Chievo Verona è di circa cinquecentomila euro, ritenuta insufficiente dal presidente Alfredo Pastorelli che, però, potrebbe cedere se il Chievo alzasse la contropartita economica. Una trattativa molto delicata per il futuro del Vicenza considerata l’importanza del giocatore per gli equilibri in campo e fuori e per il fatto che più volte Brighenti era stato dichiarato «incedibile». Pochi giorni e si saprà, mentre Lerda ha cominciato a lavorare con il gruppo in ritiro. «Vedremo e valuteremo le potenzialità e poi decideremo con la società – spiega Lerda – la cosa importante è che noi abbiamo già una base di un certo tipo, l’idea è quella di aggiungere qualche elemento di valore. Il tutto finalizzato all’obiettivo primario che è la salvezza, per centrarlo dovremo avere valori tecnici e restare umili. La serie B è una categoria dove conta moltissimo avere “fame”: in questo noi dovremo essere al top».

Ore 15.40 – (Giornale di Vicenza) Forza, biancorossi. Il secondo allenamento del Vicenza ad Andalo è stato basato proprio sulla forza. E ce ne vorrà molta per sostenere il campionato, il cui calendario verrà reso noto il prossimo 3 agosto a Cesena. Ricapitolando, ieri mattina il Vicenza si è allenato dedicando una prima parte al lavoro atletico; poi è stato il turno della forza e delle esercitazioni tecnico-tattiche.Nel pomeriggio quasi lo stesso copione. La squadra è scesa in campo al completo e ha lavorato sul possesso palla, riservando poi del tempo ad esercitazioni tattiche in fase difensiva. Come di consueto, Lerda ha concluso l’allenamento con una partitella. É presto per esprimere elogi e apprezzamenti, ma Beduschi si è ben comportato, ottenendo anche richiami positivi da parte del tecnico. Galano, uno degli uomini che Lerda e il diesse Tesoro dovranno provare a trattenere, ha realizzato un bel gol. Oggi il Vicenza svolgerà un altro doppio allenamento. Al mattino, biancorossi in campo alle 9.30, al pomeriggio alle 17.30. Domani la giornata assumerà un valore diverso. Il Vicenza, infatti, disputerà la prima amichevole del ritiro. Avversario, l’Arco, formazione che milita nel campionato di Promozione. Sarà il primo test, cui seguiranno, venerdì, Vicenza-Iberos (alle 17, ad Andalo), domenica, Vicenza-Carpi (alle 17, a Pergine Valsugana), mercoledì 27 Vicenza-Levico Terme (alle 17, ad Andalo). Nel frattempo i biancorossi avranno già carburato. Sabato 30 si svolgerà al Menti la 21a edizione del trofeo Santagiuliana con il Cittadella, mercoledì 3 agosto Vicenza-Pescara, partita speciale soprattutto per i tifosi.

Ore 15.30 – (Giornale di Vicenza) Ha messo in subbuglio e preso alla sprovvista la tifoseria la voce, peraltro confermata, che il Chievo ha chiesto il capitano Nicolò Brighenti. Adesso bisognerà vedere la reazione della società biancorossa che però pare non aver chiuso del tutto le porte ai veronesi. Tanto che sempre ieri è circolata la voce di un sondaggio del Vicenza per il difensore centrale Cherubin che di nome, guarda caso, fa Nicolò e che in aggiunta è pure vicentino doc. Cherubin, classe ’86, alto 1.88 per 83 kg., la scorsa stagione ha militato nelle file dell’Atalanta, ma il suo cartellino è di proprietà del Bologna.Ufficializzato intanto ieri l’arrivo in biancorosso di Giuseppe Rizzo. Il centrocampista, classe ’91, alto 1.82 per 71 kg., di proprietà del Perugia è stato ceduto in prestito con diritto di riscatto in favore del Vicenza. Rizzo sarà oggi in città per firmare il contratto e poi partirà subito per il ritiro. Ultimi dettagli, ma praticamente chiuso, anche l’accordo per Raffaele Pucino, il difensore che avrà il difficile compito di sostituire Mario Sampirisi. Il cartellino di Pucino, classe ’91, alto 1.82 per 74 kg., è di proprietà del Chievo che lo darebbe al Vicenza in prestito secco. Anche lui dovrebbe raggiungere il ritiro al massimo entro domani.Ieri è pure tornato alla ribalta il nome dell’attaccante Giacomo Beretta, classe ’92, alto 1.85 per 85 kg., lo scorso anno alla Pro Vercelli, ma di proprietà del Milan. Che il giocatore piaccia non c’è dubbio, ma un suo arrivo in biancorosso è ipotizzabile solo qualora ci fosse l’uscita di qualche attaccante già in rosa. Infine Kevin Magri, difensore , classe ’95, che il Vicenza lo scorso anno aveva dato in prestito alla Paganese potrebbe essere girato al Catania.

Ore 15.20 – (Giornale di Vicenza) Non sarà semplice raccogliere l’eredità di Mario Sampirisi. Il terzino destro (ma all’occorrenza anche sinistro o centrale difensivo, e sempre con validi risultati) nei due campionati in biancorosso si è dimostrato uno dei più forti della categoria, e non a caso si è meritato una nuova chiamata in serie A: dopo il Genoa, ecco un’altra squadra rossoblu, il neopromosso Crotone. In attesa di nuovi innesti dal mercato, il Vicenza ha comunque in organico due giocatori che nel ritiro appena iniziato ad Andalo proveranno a candidarsi come possibili eredi di “Supermario”: il giovane Davide Bianchi (classe 1996), già aggregato in pianta stabile alla prima squadra lo scorso anno, e Andrea Beduschi, desideroso di mettersi alla prova in serie B dopo diverse esperienze in Lega Pro.Beduschi, benarrivato. Lei è stato tra i primi acquisti del nuovo Vicenza: come si è concretizzata la trattativa?È stato tutto molto semplice, perché avevo già conosciuto il direttore sportivo Tesoro a Lecce: si era creata stima reciproca, così già dal finale dello scorso campionato, visto che in Salento ero in scadenza di contratto, avevamo cominciato a ipotizzare un mio arrivo a Vicenza. Poi l’intesa è stata raggiunta facilmente, ed eccomi qui, felicissimo di questa opportunità.Tesoro la conosceva già, lei nel frattempo che idea si è fatto del Vicenza?Ho chiesto un parere ad Alessandro Camisa, che era con me a Lecce dopo essere stato capitano qui, e ad Alessio Vita, con il quale avevo già giocato a Monza: entrambi mi hanno detto solo cose positive, poi la storia calcistica di questa piazza è nota a tutti, quindi non ho avuto alcuna titubanza nell’accettare un’offerta così importante.Personalmente si descriverebbe più come un terzino di copertura o di spinta?Mi sono sempre formato come difensore, facendo anche il centrale, quindi la mia priorità è quella di fermare le avanzate degli avversari, ma per fortuna ho anche una buona propensione alla corsa, quindi quando c’è l’opportunità di salire lo faccio più che volentieri.La serie B, finora, l’ha solo “assaggiata” qualche anno fa…Sì, sono bergamasco, cresciuto nel vivaio dell’AlbinoLeffe che a diciott’anni mi ha fatto debuttare in serie B. Da lì ho cominciato a girare un po’, sempre il Lega Pro, e adesso spero di essere pronto per poter dire la mia anche in un campionato prestigioso come quello di serie B.Il preritiro a Vicenza le ha consentito di cominciare a conoscere i compagni e l’allenatore. Le prime impressioni?Senz’altro positive, è un gruppo formato da bravi ragazzi, oltre che da bravi giocatori. Da difensore, mi fa particolarmente piacere avere al fianco persone come Adejo e Brighenti che hanno esperienza, disponibilità e qualità: da loro spero di poter imparare tanto.È partito invece Mario Sampirisi, che ricopriva proprio il suo ruolo: per lei potrebbe anche rivelarsi un’opportunità da cogliere…Mario lo stimo moltissimo, perché essendo anche lui nato nel 1992 spesso mi è capitato di affrontarlo nelle giovanili. Già da ragazzino aveva messo in luce grandi doti, e poi le ha confermate, trovando proprio qui a Vicenza la sua consacrazione. Non sarà facile per nessuno raccogliere il testimone da lui, ma se dovesse toccare a me darò il massimo e spero di poter a mia volta migliorare con la maglia biancorossa per rendermi utile ai compagni e farmi apprezzare dai tifosi come giustamente lo è stato lui.

Ore 14.50 – (Gazzettino) «Il Campodarsego mi ha voluto fortemente ed è la cosa che mi ha fatto più piacere. Speriamo di migliorare il piazzamento dell’anno scorso, il che significa vincere il campionato». Si presenta così il nuovo attaccante Giuseppe Meloni, che ieri ha conosciuto allenatore e nuovi compagni nel primo giorno di lavoro sul campo. Trentenne originario di Nuoro, è un top player per la categoria dato che in cinque stagioni di serie D ha collezionato 147 partite con 107 sigilli, dei quali 83 nelle ultime quattro annate con Torres, Savoia, Akragas (tre promozioni di fila) e Fondi con cui ha raggiunto quest’anno i play off. Nel suo curriculum anche la Lega Pro con Spal (25 partite e cinque gol), Savona (13 gare e due gol) e Feralpi Salò (13 gare e due gol). Proprio con quest’ultima ha realizzato il sigillo della promozione nella finale play off di Seconda divisione con la Pro Patria. Adesso, appunto, il nuovo matrimonio con il Campodarsego con il quale punta a ritagliarsi ancora un ruolo da protagonista. «Oltre all’interessamento della società nei miei confronti, ho trovato un progetto importante che mi ha spinto a fare questa scelta. Ho parlato a lungo anche con Maurizio Bedin (già suo compagno di squadra alla Spal, ndr) che mi ha dato rassicurazioni sulla piazza e poi volevo fare un’esperienza lontano dal sud». Numeri alla mano, la serie D è una categoria che le sta stretta. «Mi sarebbe piaciuto tornare nella categoria superiore, ma non ho ricevuto chiamate. Vuol dire che proverò a vincere il campionato con il Campodarsego per tornare in Lega Pro. Andare in doppia cifra è sempre un mio obiettivo, ma prima di tutto viene il traguardo della squadra». Dopo l’exploit da matricola dell’anno scorso, non mancano le ambizioni al Campodarsego. «L’anno passato l’ho seguito dato che aveva fatto notizia il fatto di stare davanti al Venezia. C’è un progetto serio e in società ci sono persone di valore, pertanto i risultati non possono che arrivare». Un flash sulle sue caratteristiche tecniche. «Sono un attaccante che segna soprattutto dentro l’area e mi piace più andare in profondità che giocare spalle alla porta». Intanto, oggi alle 21 allo stadio Gabbiano si terrà la presentazione ufficiale della squadra.

Ore 14.30 – (Mattino di Padova) A Reschigliano il caldo si è fatto sentire. Ieri, poco prima delle 16, i giocatori del Campodarsego erano tutti lì, sotto la tettoia che fa ombra al piazzale antistante agli spogliatoi. Magliette bianche con lo stemma, pantaloncini e calzettoni rossi. Tutti (o quasi) abbronzatissimi e pronti ad iniziare la nuova stagione agli ordini di mister Enrico Cunico – in completino rosso – dedito alla preparazione del primo allenamento, il suo personalissimo esordio sulla panchina della squadra rivelazione del Triveneto. E pensare che solo un anno fa, in via Marconi, sempre sotto il solleone si parlava di salvezza. «L’entusiasmo ci porta sicuramente ad ambire a qualcosa di più», le prime parole dell’allenatore. «La squadra è molto diversa da quella dell’ultima stagione, ma la dirigenza ha condotto un mercato di livello assoluto, dimostrando di tenere molto al progetto». Il Campodarsego con ogni probabilità se la vedrà con le big del girone C di Serie D: «Mestre e Triestina hanno allestito rose di prim’ordine, così come Altovicentino e Arzignano, che potrebbero rientrare nel nostro raggruppamento», ha aggiunto Cunico. «In ogni caso, tra le favorite, ci sarà anche il Campodarsego. Prima, però, vogliamo fare bella figura in Tim Cup e in funzione del turno preliminare del 31 luglio verrà impostato anche il lavoro atletico dei prossimi giorni». Ha voluto presenziare alla prima sgambata pure il presidente Daniele Pagin, che ha svelato qualche retroscena sulla questione Lega Pro: «Negli ultimissimi giorni ci sono state altre telefonate con responsabili e dirigenti di Firenze, ma ho deciso di metterci una pietra sopra», ha affermato. «Mi è stato detto che il fondo perduto di 250 mila euro non costituirebbe più un problema, ma preferisco avere delle certezze e fare un passo alla volta. Dobbiamo far crescere la società e migliorarne le strutture. A questi ragazzi, però, affido il mio sogno di salire in Lega Pro vincendo la D». Il patron biancorosso, più tardi, si è intrattenuto in mezzo al campo con staff e giocatori. Tra questi, l’ultimo “colpo” di mercato (ufficializzato ieri) Giuseppe Meloni. Un attaccante da 26 reti a stagione, le stesse segnate nell’ultimo campionato con la maglia dell’Unicusano Fondi (Serie D, Girone H): «Ero in trattativa con il Campodarsego da tre settimane», ha dichiarato il bomber 30enne, originario di Nuoro. «Dopo la buona stagione a livello personale, aspettavo una chiamata dai professionisti, ma alla fine ho scelto Campodarsego per l’organizzazione, le ambizioni e la voglia di provare il girone Triveneto, tra i più tosti della categoria. Tra l’altro conosco già il capitano Maurizio Bedin e Grasjan Aliù, miei compagni ai tempi della Spal». Meloni in carriera ha disputato 5 campionati di Serie D (147 presenze e 107 gol con le maglie di Fondi, Akragas, Savoia, Torres e Arzachena) e 3 di Lega Pro (51 presenze e 10 gol con Spal, Feralpi Salò e Savona). Stasera, alle 21, la squadra verrà presentata ufficialmente allo stadio “Gabbiano” di Campodarsego. La rosa. Portieri: Gabriele Brino (1997), Matteo Cazzaro (1999), Marco Santello (1999). Difensori: Mirco Barison (1999), Daniel Beccaro (1993), Alberto Buson (1996), Carlo Formenti (1999), Federico Gal (1996), Alessandro Lanzarini (1998), Alberto Galliot (1996), Nicola Riatto (1999), Mattia Sanavia (1998), Nicolò Severgnini (1990). Centrocampisti: Maurizio Bedin (1979), Riccardo Brentan (1999), Matteo Callegaro (1997), Davide Cappellaro (1999), Andrei Tanasa (1990), Alberto Pignat (1994), Giacomo Seno (1997). Attaccanti: Grasjan Aliù (1989), Davide D’Appolonia (1993), Giuseppe Meloni (1985), Igor Radrezza (1993), Fabio Lauria (1986), Maurizio Menale (1999).

Ore 14.00 – (Gazzettino) Luca Strizzolo è uno dei volti nuovi del Cittadella targato serie B. Per l’attaccante sarà la prima volta tra i cadetti, categoria che si è guadagnato dopo un buonissimo campionato in Lega Pro con la maglia del Pordenone, tant’è che Stefano Marchetti dopo averlo seguito a lungo, se l’è portato in granata. E alla prima uscita stagionale, Strizzolo ha subito lasciato il segno: un tempo nell’amichevole con il Lovadina e due gol. È calcio d’agosto, si giocava contro una squadra dilettantistica, ma per un attaccante timbrare il cartellino è sempre un buon segnale. Specie se hai preso possesso della tua nuova realtà da appena una settimana. «Mi sono trovato bene con i nuovi compagni già dal primo giorno di allenamento. Certo, ci vorrà un certo periodo di tempo per entrare nei meccanismi del Cittadella, capire movimenti e metodologie che buona parte della rosa già conosce, ma il primo impatto è più che positivo». Si dice che a Cittadella sia facile entrare in sintonia con lo spogliatoio. «È vero, Sono stato accolto nel modo migliore, i compagni ti mettono subito nelle condizioni ideali per fare bene. Un nuovo arrivato non perde troppo tempo per ambientarsi». Strizzolo, tra l’altro, a Cittadella ha ritrovato altri due ex compagni al Pordenone, Pasa e Martin. «Non abbiamo avuto il tempo per consolidare il rapporto, con Martin ci ho giocato assieme soltanto da gennaio, ma tutto aiuta a fare gruppo. A Cittadella invece ci sono calciatori che stanno assieme da anni, si conoscono in tutto e per tutto, sono loro i primi ad aiutare i nuovi». L’attaccante non ha tagliato i ponti con la sua ex squadra. «Mi sento continuamente con i giocatori del del Pordenone, ho lasciato amicizie importanti». Lei aveva un ottimo rapporto anche con l’allenatore Tedino. «Mi sono confrontato con lui subito dopo avere concluso il campionato, lo risentirò a breve, i suoi consigli sono preziosi». E che idea si è fatto di Venturato? «Una brava persona prima ancora che un tecnico preparato. Ha idee di gioco importanti, che richiedono però tanto lavoro». Lo schema con il trequartista le piace? «Certo, si addice alle mie caratteristiche, ma mi trovo bene anche con altre soluzioni. Lei, Arrighini (con il quale divide il posto in camera), Litteri, Bizzotto, a breve Jallow: ci sarà da sudare per un posto nell’undici. «La concorrenza fa bene, è stimolante, e potrò imparare non solo da Venturato ma anche dai miei compagni di squadra, di reparto. In un campionato lungo come quello di B ci sarà posto e occasioni per tutti». Intanto ha subito preso le misure: due gol alla prima uscita. «Sono contento, ma quello che più mi interessa adesso è trovare il giusto affiatamento con i compagni». Cosa chiede alla stagione? «Vorrei raggiungere la salvezza prima possibile e poi divertirmi, perché sono convinto che il Cittadella possa fare molto bene. Personalmente desidero cresce e maturare ancora». Il pensiero finale di Strizzolo è riservato interamente ai tifosi. «Sabato sera ho visto una bellissima cornice di pubblico, spero di vedere lo stadio Tombolato sempre pieno, perché l’apporto dei nostri sostenitori è fondamentale».

Ore 13.40 – (Mattino di Padova) Il “nemico” è diventato amico. Luca Strizzolo, in gol per il Pordenone nel 3-1 che lo scorso 18 aprile regalò la promozione al Cittadella, tre mesi dopo si è presentato ai nuovi tifosi con due reti e un assist nel test d’esordio di Lavarone, concluso con la vittoria per 10-1 sugli amatori del Lovadina. Al fianco di Arrighini per 45’, il 24enne attaccante friulano di Bicinicco ha già fatto capire di che pasta è fatto. «Queste amichevoli sono più importanti di quanto sembrino, perché ci consentono di trovare affinità con i compagni», racconta. «Con Arrighini siamo agli inizi, ma ci siamo capiti rapidamente». Ma chi è la prima punta e chi la seconda? «È una distinzione che non ha troppo senso con il modulo che adottiamo. Entrambi ci muoviamo molto, come fa lo stesso Litteri. Diciamo che io per caratteristiche tecniche attacco di più la profondità». Come si è calato nella nuova realtà? «Si vede subito che è un gruppo unito. Lo si capisce anche uscendo la sera dopo l’allenamento: i ragazzi stanno bene assieme, e vi assicuro che non capita spesso altrove. Io per forza di cose ho più confidenza con i miei compagni arrivati dal Pordenone, Martin e Pasa, ma credo impiegherò poco tempo ad entrare in sintonia con gli altri». Chi fa più… casino? «Quello che si nota di più è Pascali». C’è qualcuno che l’ha stupita tecnicamente? «Ho affrontato il Cittadella l’anno scorso, nessuno è una sorpresa per me. Dovessi indicare un nome, però, direi Chiaretti: sa fare numeri». Quando ha firmato per il Citta, ha detto che è stata importante la chiamata di Iori. «Lo conoscevo dai tempi del Pisa. Si vede che è un leader». Difficile entrare nei nuovi meccanismi di gioco? «Tedino e Venturato hanno un’idea di calcio molto simile: si gioca a palla bassa, non si deve mai buttarla via. Cambierà la velocità, che in B dovrà essere maggiore: certi movimenti devono diventare automatici, senza bisogno di pensarli». Sa di approdare in una realtà che ha sempre portato bene ai bomber? «Speriamo di essere all’altezza. L’anno scorso ho segnato 9 gol, ma ho avuto spazio soprattutto nel girone di ritorno, dopo la partenza di De Cenco». Intanto, un “ex” granata si è accasato a Catania: è il terzino Valerio Nava, ceduto in prestito dall’Atalanta. Il centrocampista Davide Xamin, tricolore con la Berretti, è invece in prova al Bassano.

Ore 13.20 – (Corriere del Veneto) A Cittadella è fatta per il ritorno di Lamin Jallow. In settimana, salvo stravolgimenti al momento da escludere, il Chievo darà il via libera per l’attaccante gambiano, al momento in ritiro a Brentonico agli ordini di Rolando Maran. E’ stato definito il trasferimento al Bassano di Davide Xamin, che lo scorso anno si era infortunato gravemente al ginocchio. Dal club giallorosso fanno sapere che il giocatore è stato aggregato al ritiro, senza ancora aver firmato il contratto, mentre nei giorni scorsi la dirigenza granata aveva parlato di un prestito senza però annunciare la destinazione ufficiale.

Ore 12.50 – (Gazzettino) «L’impatto è senz’altro positivo, poi Padova è una piazza che già conoscevo e quindi non è stata una sorpresa per me. È una Lega Pro per modo di dire, poi sappiamo che ci saranno anche i momenti difficili e servirà grande compattezza di tutto l’ambiente per superarli». In attesa di conoscere la composizione dei gironi, quali avversari si sono maggiormente rinforzati? «Sulla carta Venezia e Parma sono quelle che hanno fatto di più prendendo giocatori forti. Ma si stanno muovendo bene anche Cremonese, Alessandria e Reggiana. A prescindere da come saranno distribuite le squadre, ce ne saranno almeno quattro-cinque competitive nel nostro girone. Tra queste includo anche il Bassano che nelle ultime tre stagioni è stato sempre al vertice e ha mantenuto l’ossatura della squadra». E dove colloca i biancoscudati in un’ipotetica griglia di partenza? «Sulla carta partiamo magari un po’ dietro, però ci siamo anche noi. Padova è una realtà ambiziosa e la proprietà sta mettendo a disposizione le risorse per allestire una squadra competitiva. Sono convinto che stiamo costruendo un Padova forte».

Ore 12.40 – (Gazzettino) Naturalmente non mancherà qualche altro innesto. «L’impianto di base a grandi linee è a posto. Prenderemo comunque un difensore centrale che possa giocarsi il posto da titolare; a centrocampo credo che dovrebbe essere questione di qualche giorno per Mandorlini che è un giocatore forte in possesso di caratteristiche che ci mancano. In attacco dobbiamo trovare un paio di giocatori di categoria che oltre ad avere capacità tecniche importanti, abbiano anche l’atteggiamento giusto considerato che possiamo contare già su Neto Pereira e Altinier: uno strutturato fisicamente che sappia fare reparto all’occorrenza, l’altro una seconda punta rapida e abile nell’uno contro uno. Sia per il difensore e sia per l’attaccante comunque non ho fretta». Passando alle questioni strettamente personali, è passato più di un mese dalla sua investitura ufficiale come direttore generale con delega per l’area tecnica. «Mi trovo bene, per carattere sono una persona che va abbastanza d’accordo con tutti. Con la proprietà ho un buon rapporto, in sede si lavora bene e mi sembra che al momento i tifosi siano contenti».

Ore 12.30 – (Gazzettino) «Vedo davvero bene i ragazzi, è un inizio che fa ben sperare per creare un gruppo solido, sano, voglioso e determinato». È passata appena una settimana dall’avvio della preparazione, e le prime sensazioni di Giorgio Zamuner propendono decisamente all’insegna dell’ottimismo. Anche riguardo a Oscar Brevi, che si è calato nella parte con lo spirito migliore. «L’approccio è più che positivo. Abbiamo effettuato una settimana di lavoro molto impegnativa e il gruppo ha risposto al meglio. Sono tutti ragazzi volenterosi e sanno di avere davanti una stagione importante. Brevi? Lo conosco molto bene, mi ha confermato quello che pensavo sul suo conto. È una persona di grande carisma e sa ottenere subito rispetto dal gruppo. Non ha ancora affrontato in maniera decisa l’aspetto tattico visto che l’amichevole di domenica aveva il sapore dell’allenamento, anche se si è vista qualche giocata provata in settimana. Da oggi comincerà a dare qualche indicazione in più in tale senso, ma in questo momento sono soddisfatto dato che abbiamo una squadra tecnica, fisica e abbastanza omogenea».

Ore 12.20 – (Gazzettino) Giornata dedicata al relax totale ieri per i biancoscudati che ne hanno approfittato per andare a pranzare alla Malga Canali. Da oggi si torna a sudare sul campo con una doppia seduta di lavoro agli ordini di Brevi e del suo staff, mentre domani la squadra si allenerà al mattino per poi trasferirsi ad Auronzo di Cadore dove alle 17 affronterà in amichevole la Lazio. L’ultimo test in quota, che sancirà anche la fine del ritiro, è fissato sabato a Mezzano di Primiero con il Campodarsego.

Ore 12.00 – Qui Mezzano: termina l’allenamento.

Ore 11.40 – Qui Mezzano: schemi offensivi in corso, aumenta il caldo.

Ore 11.20 – Qui Mezzano: non si allenano Turea e Dettori, che seguono la seduta a bordocampo.

Ore 11.00 – Qui Mezzano: molto caldo oggi anche in altura per l’allenamento mattutino.

Ore 10.40 – Qui Mezzano: Terminata la seduta in palestra, i giocatori arrivano al campo.

Ore 10.10 – Qui Mezzano: la squadra oggi lavorerà in palestra.

Ore 10.00 – Qui Mezzano: Biancoscudati in campo per l’allenamento. Presenti per ora i quattro portieri.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Zamuner conta di chiudere a breve, ma non si dà una scadenza. «Cerchiamo un giocatore dinamico, che possa aggiungere qualità. Stiamo valutando Cappelletti ed è un profilo che ci piace. Marzorati? Non vuole scendere di categoria». Per il centrocampo è tutto in stand by, sino alla cessione di uno tra Ilari e Giandonato. Il Padova ha già bloccato Mandorlini, che tra oggi e domani rescinderà il contratto con il Pordenone. Oggi la squadra tornerà ad allenarsi con una doppia seduta, in vista dell’amichevole di domani alle 17 contro la Lazio ad Auronzo. «Sarà un bel test che affrontiamo con la giusta serenità», ha concluso Zamuer. «Se domenica si è esaltata la fase offensiva, contro la Lazio metteremo a prova quella difensiva. Gambe e testa saranno pesanti, ma i giocatori sono molto motivati».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «L’impatto che ho avuto dalla prima settimana di ritiro è stato più che positivo», ha commentato il d.g. biancoscudato. «La squadra ha lavorato tantissimo e il gruppo mi sembra molto motivato. I giocatori si stanno compattando e questo è un aspetto che m’interessa molto». La serenità del gruppo viene prima anche di alcune logiche di mercato. Con un Padova fatto all’80%, Zamuner vuole ponderare molto bene i prossimi acquisti di peso, per evitare anche di minare certi equilibri. Come, ad esempio, in attacco: «Non sarà una scelta facile, perché sto cercando un giocatore che ci dia qualità ma che cerchi di giocarsela con i due attaccanti di spessore che abbiamo. Siccome stiamo creando un gruppo sano, vogliamo inserire un profilo che ragioni come gli altri giocatori in rosa». In parole povere, chi arriverà dovrà accettare di partire inizialmente alle spalle di Neto e Altinier, per giocarsi il posto. Discorso diverso per la difesa.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Il nuovo Padova prende forma (anche) a tavola. Per la prima volta dall’inizio del ritiro, ieri i giocatori hanno goduto di una piena giornata di riposo, utilizzata per smaltire i forti carichi di lavoro imposti da Brevi ma soprattutto per fare gruppo. Anche perché è questo l’input che ha dato la società: compattare la squadra e creare un clima sereno senza qualche malumore percepito la scorsa stagione. E così la prima “riunione” di gruppo è andata in scena ieri a pranzo in una malga sopra Mezzano, dove tutti i giocatori sono stati portati dai magazzinieri e lasciati liberi dallo staff tecnico, che a sua volta si è goduto una scampagnata. Ha pranzato con allenatore e collaboratori anche il direttore generale Giorgio Zamuner, che dopo una corsa in bicicletta per i sentieri di Mezzano è tornato in città per riprendere i fili del mercato.

Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) Nel primo test amichevole di domenica, intanto, le indicazioni arrivate sono state buone. Tra i nuovi arrivati è andato subito a segno Nicola Madonna, che ha dimostrato di essersi già calato nella parte. «Ho visto lo spirito giusto – spiega Oscar Brevi – e onestamente era quello che speravo in una partita in cui il risultato contava nulla. Poi è chiaro che dobbiamo registrare al meglio tutti i meccanismi, a cominciare dalla difesa. Ma per adesso va bene così». Ieri la squadra è stata a pranzo in rifugio, godendo di una giornata di riposo concessa dal tecnico. Tutti i dirigenti hanno lasciato Mezzano di Primiero, l’ultimo è stato Zamuner nel primo pomeriggio. Domani ad Auronzo di Cadore sarà la volta di un’altra amichevole, stavolta ben più importante, con la Lazio. «Sicuramente sarà un banco di prova completamente diverso — chiude Brevi — e cercheremo di fare una bella figura contro una big del calcio italiano. Sarà una bella vetrina per tutti noi».

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Un difensore (Marzorati il preferito, Rea non interessa mentre c’era stato un tentativo pure per Gozzi finito poi all’Alessandria), una mezzala (Mandorlini il più probabile) e due attaccanti (uno di sicuro affidamento e un giovane, che potrebbe essere Victor Da Silva del Chievo). Per il Padova la strategia di Giorgio Zamuner sul mercato da qui al 31 agosto a grandi linee è definita, ma molto dipenderà anche dalle uscite, argomento che sembra essere particolarmente spinoso. Marco Ilari vorrebbe rimanere ma sa di essere sulla lista dei probabili partenti: per ora non ha preso in considerazione Sambenedettese e Casertana, che lo avevano sondato. Stesso discorso per Matteo Dionisi mentre Manuel Giandonato è stato sondato dal Bassano senza un seguito concreto. Discorso a parte per Nicola Petrilli, 7 gol nell’ultima stagione e cercato dalla Lucchese: per il giocatore la destinazione non pare interessante.




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