Live 24! Padova-Seregno, -4: prosegue il lavoro atletico alla Guizza

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Ore 21.20 – (Gazzetta di Mantova) La Lega Pro 2016-2017 sarà probabilmente davvero un campionato con tre gironi da 20 squadre. Sono infatti almeno 13 (non c’è conferma ufficiale sul Lecco) le domande di ripescaggio presentate fino a ieri a Firenze per occupare i 12 posti disponibili. Le società che hanno ufficialmente comunicato di aver presentato domanda sono Monza, Albinoleffe, Forlì, Fano, Racing Roma, Lupa Roma, Fondi, Olbia, Melfi, Cavese, Taranto, Vibonese e Reggina. L’asse del campionato si sposterà dunque al centro-sud, con probabili riflessi sulla composizione dei gironi. In ogni caso per qualsiasi commento bisognerà aspettare il 4 agosto, giorno in cui il Consiglio federale deciderà sui ripescaggi. Una volta ufficializzate le squadre ammesse in C, la Lega Pro provvederà immediatamente (lo stesso giorno) alla composizione dei gironi. E probabilmente – a meno che non accada prima lasciando spazio a eventuali X e Y – saranno decisi anche i gironi della Coppa Italia di Lega Pro, che prenderà il via il 7 agosto. Il campionato invece partirà il 28 agosto.

Ore 21.10 – (Gazzetta di Mantova) Ha appena 22 anni Andrea Bandini ma dimostra la maturità è la personalità, anche da punto di vista comunicativo, di un veterano. Del resto l’esterno giunto in prestito dall’Inter può già contare su tre stagioni in Lega Pro (Reggiana, Prato e Sudtirol) ma la stessa società nerazzurra non lo vuole perdere di vista, avendogli rinnovato il contratto all’inizio di questa stagione. «Non è stata una trattativa facile – spiega il team manager Paolo Musso – perché il ragazzo aveva offerte (Cremonese e Padova su tutte, ndr) contro le quali dal punto di vista economico noi non saremmo mai potuti arrivare. Ma siamo orgogliosi che abbia ceduto alle lusinghe di Pelliccioni, Togni e Prina perché Bandini ai soldi ha anteposto il progetto è questo gli fa onore». E lui spiega così la sua scelta: «So bene le sofferenze che hanno provato società e tifosi lo scorso anno – dice Bandini – ma Mantova è una di quelle piazze ricche di storia e tradizioni nelle quali ti senti orgoglioso di giocare. Sono anche consapevole che il nostro obiettivo è la salvezza: dunque non promettiamo la luna ma massimo impegno per centrare il traguardo il prima possibile». Bandini, che ha giocato nella Reggiana con Ruopolo, si definisce così: «Ero nato come difensore esterno destro nella retroguardia a quattro, poi gli ultimi due anni sono avanzato di qualche metro facendo il quinto in una difesa a tre. Dove preferisco giocare? Mi sembra che la difesa sia abbastanza a posto (sorride, ndr), dunque gioco volentieri sulla linea di centrocampo». Chiude il ds Pelliccioni: «Era un obiettivo, ovvero un giocatore giovane ma già esperto. L’Inter non lo ha voluto lasciare andare e questo depone a favore delle sue qualità. Ed è qui con la giusta ambizione di crescere ancora».

Ore 21.00 – (Gazzetta di Mantova) Matteo Paro – assicurano i dirigenti biancorossi – ha accettato l’offerta economica presentata dal Mantova, confermando che i soldi non sono un problema per il suo ritorno in riva al Mincio. Il regista ha però confermato di voler attendere un altro paio di giorni eventuali offerte dalla serie B, campionato che ha “riassaporato” lo scorso anno e nel quale gli piacerebbe ovviamente continuare a giocare. Se queste offerte non arriveranno, in Lega Pro Paro darà la precedenza al Mantova, con un «sì» che comunque dovrebbe arrivare fra domani e la fine della settimana. Nel frattempo in Viale Te è corsa contro il tempo per recuperare spazio salariale. Senza cessioni, infatti, sarà impossibile tesserare Paro o altri giocatori (fra i quali il 21enne portiere del Crotone Luca Maniero) che devono andare a rimpolpare la rosa di mister Prina. Proprio per questo motivo, ieri il Mantova ha rotto gli indugi e ha proposto al regista Perpetuini e all’attaccante Tripoli una buonuscita per arrivare alla risoluzione consensuale dei rispettivi contratti. La speranza della società è che i due calciatori accettino di andar via, sbloccando così il mercato biancorosso. Mercato che al momento potrà vedere un solo altro tassello nero su bianco: si tratta del 22enne esterno sinistro Giuseppe Nicolao, che da ieri (arrivato il nulla osta dal Napoli) si sta già allenando al Martelli. Il giocatore, reduce da un intervento al ginocchio subìto lo scorso anno (giocava nel Melfi), è stato visitato dall’ortopedico Zanini, che ha verificato la perfetta stabilità dell’articolazione. Nicolao è soltanto un po’ indietro come condizione (avrà bisogno di qualche settimana per essere al pari dei compagni), ma il Mantova già oggi dovrebbe tesserarlo. Tornando alle cessioni, in lista di partenza restano sempre l’esterno Sereni e gli attaccanti Momentè e De Respinis, ma al momento per loro non ci sono soluzioni in vista. Per quanto riguarda il mercato in entrata, invece, il Mantova dovrà completarlo in un secondo momento con altri acquisti. Fra i giocatori che potrebbero indossare la maglia biancorossa c’è il 22enne centrocampista Alberto De Francesco, un ragazzo scuola Lazio che nelle ultime tre stagioni ha giocato prima in C2 con l’Ischia (24 gare e un gol) e poi per due anni in Lega Pro con L’Aquila, totalizzando rispettivamente 24 e 28 presenze.

Ore 20.50- (Gazzetta di Mantova) Oggi il Mantova scenderà in campo al Martelli per la seconda amichevole stagionale, che vedrà Caridi e compagni sfidare una selezione di calciatori bresciani di Promozione e Prima categoria capitanata dall’ex biancorosso Davide Bersi. Mister Luca Prina proverà nuovamente il nuovo modulo tattico 3-4-3 e potrà schierare nella circostanza anche i neoacquisti Siniscalchi e Bandini, aggregatisi al gruppo da pochi giorni. Nel ruolo di centravanti giocherà Maccabiti, vista la contemporanea indisponibilità di Marchi e Ruopolo. Il primo dovrà lavorare a parte fino a lunedì per un lieve stiramento al menisco, mentre Ruopolo (visitato ieri mattina dall’ortopedico Zanini) rientrerà domani in gruppo dopo un lieve gonfiore accusato al ginocchio operato. «Si tratta – spiega il team manager Paolo Musso – di un episodio normale, che può capitare in questo periodo nel quale Ruopolo deve ancora raggiungere la condizione ottimale. Zanini ha comunque verificato che le cose procedono bene e siamo convinti di poter gestire il bomber per tutta la stagione con buoni risultati». Tornando alla squadra che oggi sfiderà i dilettanti bresciani, ieri pomeriggio Prina ha provato davanti a Bonato una difesa composta da Menini (ma al suo posto potrebbe anche giocare Carini), Siniscalchi e Cristini; Ibra e Raggio Garibaldi in mediana, Zammarini e Donkor (alternato con Bandini) sugli esterni; infine il tridente con Boniperti, Maccabiti e capitan Caridi. Insomma, un Mantova che comincia a prendere forma, anche se per completare il gruppo ci sarà ancora da lavorare sodo sul mercato. Dopo soli dieci giorni di allenamento e con una rosa che si sta via via allestendo in corsa, non è ovviamente lecito attendersi la luna. Di certo, però, mister Prina chiederà ai suoi di fare un piccolo passo in avanti sotto il profilo del gioco rispetto alla prima uscita di sabato scorso, quando l’Acm inflisse un 3-0 (reti di Boniperti, Ibra e Maccabiti) ai dilettanti mantovani. Il primo, vero test probante per il Mantova ci sarà poi sabato, quando al Martelli (ore 17) sarà di scena il Darfo Boario neopromosso in serie D. Una formazione nella quale tra l’altro gioca un altro grande ex biancorosso, Giovanni Arioli. Proprio in considerazione dell’impegno fisico che richiederà quella partita, Prina ha deciso di abolire l’allenamento mattutino previsto per sabato, mentre stamani i biancorossi lavoreranno regolarmente, per poi scendere in campo nel pomeriggio come se si trattasse di un normale doppio allenamento quotidiano.

Ore 20.20 – (Gazzetta di Modena) In attesa di perfezionare l’acquisto di Riccardo Ravasi, attaccante classe 1994 visto all’opera nell’amichevole con il Rolo ma non ancora ufficializzato dal club, il Modena ha fatto un sondaggio per una punta di esperienza attualmente svincolata: si tratta del 35enne Giovanni Abate, che nell’ultima stagione aveva seguito a Brescia mister Boscaglia dopo aver vissuto assieme a lui la scalata dalla C alla B con il Trapani. L’attaccante nativo di Crotone attualmente si sta allenando a Coverciano assieme ad altri colleghi senza contratto, tra i quali gli ex canarini Granoche, Marzorati e Zoboli. In uscita, invece, aumenta il numero di squadre di categoria superiore interessate a Rubin, ultima fra tutte l’Ascoli, mentre per Doninelli, dopo il Cosenza, si è fatto avanti anche il Messina. La Salernitana continua a tenere monitorati Giorico ed Osuji, ma per il primo il Modena cercherà di respingere ogni assalto.

Ore 20.10 – (Gazzetta di Modena) Ultima amichevole nel ritiro di Fanano per il Modena, non certo un test che richiamerà l’attenzione di tanti tifosi e non solo perché giocato in un giorno lavorativo: al campo Lotta, infatti, andrà in scena quella solitamente viene definita “sfida in famiglia”, per l’occasione ribattezzata Modena A-Modena B, una sgambata sicuramente utile per mettere i 90 minuti nelle gambe di quasi tutti i giocatori – ci sarà spazio per mandarne in panchina addirittura sette o otto – in vista del debutto di domenica in Tim Cup contro il Francavilla in Sinni. La principale curiosità è legata alle scelte di Simone Pavan. Il tecnico canarino deciderà di proporre un Modena A molto simile a quello che sarà poi titolare anche in coppa oppure mischierà un po’ le carte per tenere tutti sull’attenti? Per quanto riguarda il modulo, invece, tutto porta a pensare che si proseguirà sulla strada intrapresa sin dalla prima amichevole del ritiro, quella contro i dilettanti della montagna, dunque un 4-3-1-2 con Schiavi piazzato sulla trequarti per ispirare la coppia di attaccanti. Il fischio d’inizio della gara è in programma alle 17. Con l’amichevole odierna non si chiuderà il ritiro dei canarini, che resteranno a Fanano fino a sabato e faranno rientro in città alla vigilia della sfida di Tim Cup in programma alle 18 di domenica al Braglia. Per la sfida di coppa il Modena ha previsto prezzi promozionali per gli abbonati della scorsa stagione e per chi da lunedì ha sottoscritto la nuova tessera stagionale: per loro il biglietto costerà un solo euro, tutti gli altri tifosi pagheranno invece 5 euro per la Curva Montagnani, 10 euro per tribuna coperta e tribunissima laterale, 15 euro per la tribunissima autorità.

Ore 19.40 – (Gazzetta di Reggio) Procede con grande intensità la campagna abbonamenti della Reggiana che anche nella giornata di ieri ha visto la registrazione di altri 190 abbonati, di cui 185 direttamenti presso la sede e 5 abbonamenti effettuati on line durante la notte. Si tratta, quindi, di una giornata estremamente positiva che porta il numero complessivo degli abbonati a 912. Nella serata di lunedì, come scritto, gli abbonati erano 722 e quindi per la giornata di oggi si spera di tagliare il traguardo dei mille abbonati. Siamo quindi sulla buona strada per raggiungere il traguardo prefissato di 5 mila abbonati. E’ attiva intanto, la prevendita per la sfida di Tim Cup tra FeralpiSalò e Reggiana, in programma domenica 31 luglio alle ore 18 presso lo stadio “Turina” di Salò. I tifosi granata potranno procedere all’acquisto del biglietto solamente se in possesso della Tessera del Tifoso attraverso il circuito Ticketland2000 sia on line che nel punto vendita Centro Video Taroni in via Mazzini 21 a Scandiano. Il costo del biglietto è di 10 Euro più diritti di prevendita in Tribuna Coperta e di 5 Euro più diritti di prevendita per il Settore Ospiti. E’ attiva l’iniziativa “Porta due amici allo stadio” che consente ad un possessore di Tessera del Tifoso l’acquisto di due biglietti per due persone non fidelizzate. Il giorno della gara non sarà attiva la vendita dei biglietti per il Settore Ospiti.

Ore 19.20 – (Gazzetta di Reggio) Federico Angiulli è un nuovo giocatore della Reggiana. Manca ancora l’ufficialità da parte della società granata perché il giocatore deve sistemare le ultime pratiche personali con il Benevento, ma Angiulli è arrivato a Reggio nella tarda mattinata di ieri ed ha già raggiunto i compagni nel ritiro di Villa Minozzo dove, nel pomeriggio, è sceso in campo per il primo allenamento con la squadra. La situazione Angiulli ha subìto l’accelerata decisiva nella serata di lunedì quando il tecnico del Benevento ha comunicato al giocatore la sua intenzione di puntare su un tipo di centrocampista dalle caratteristiche diverse rispetto a quelle dell’ex granata che, dopo questa notizia, non ha aspettato un secondo e ha preso la strada diretta a Reggio. Sistemata la questione legata ad Angiulli, il ds Grammatica punterà tutte le sue carte su Cesarini per completare il parco attaccanti e dare al tecnico Colucci che potrebbe puntare sul tridente Cesarini-Nolè-Marchi. Questi giorni saranno decisivi anche per valutare Simone Calvano, che continua ad allenarsi con la squadra grazie al nulla osta concesso dal Verona. La società scaligera e la Reggiana hanno già trovato l’accordo per il giocatore e dovrà essere il tecnico Leonardo Colucci ha dare l’ultimo responso sul calciatore principalmente dal punto di vista fisico. Nel caso in cui il tecnico granata non dovesse ritenere Calvano utile alla sua causa, il ds Grammatica riaprirebbe la pista Staiti, con il giocatore che è attualmente svincolato.

Ore 19.00 – (Gazzetta di Reggio) Sabato pomeriggio, alla prima sgambata stagionale, è sceso in campo con la fascia da capitano al braccio e ha trovato subito anche la via del gol, con il suo marchio di fabbrica, colpo di testa sugli sviluppi di un calcio. Alessandro Spanò nonostante sia un classe ’94 è uno dei leader di questa nuova Reggiana che si appresta ad esordire nelle sfide ufficiali della stagione 2016/17 domenica sul campo della FeralpiSalò. Il difensore granata, probabile capitano designato, è convinto che nonostante l’inversione del campo i tifosi faranno sentire il proprio calore alla squadra, come già avvenuto sabato scorso. Si riparte con la fascia da capitano al braccio e dal primo gol stagionale? «Non li ritengo degli elementi troppo importanti al momento, perché stiamo lavorando su altri aspetti, poi chiaramente trovare il gol fa sempre piacere». Come trova sempre lo spunto del gol? «E’ questione di tempismo, come lo riporto in fase difensivo anche in avanti riesco a sfruttare al meglio l’esplosività nelle brevi distanze e, questo aspetto, mi favorisce». La fascia da capitano però è un indicazione senz’altro significativa… «Sì, però non mi condiziona, ho giocato tranquillamente senza per due anni e credo che non sia la fascia a determinare il gioco di un giocatore. Un capitano è capitano anche senza la fascia al braccio e, a chiunque andrà, dovrà onorarla nel migliore dei modi perché essere il capitano della Reggiana deve essere un onore». Uno dei reparti più sotto osservazione in questo momento è la difesa. «Ci stiamo soffermando principalmente sulla fase tattica più che sul lavoro di impostazione e c’è un’attenzione maniacale su tutto il reparto perché tutta la squadra, ma principalmente la difesa, deve lavorare con un blocco unico. Stiamo lavorando con grande attenzione per arrivare pronti all’inizio del campionato». Si sente uno dei leader di questa squadra? «Ci sono tanti giovani e a me piace, al di la delle età, dare dei consiglio quando posso, così come li ricevo dagli stessi giovani, dal mister e dai compagni più esperti. Penso che all’interno di una squadra tutti si debbano aiutare l’un l’altro per poter crescere». La partita di domenica sarà il primo vero test per vedere a che punto è questa Reggiana? «Sarà un test impegnativo contro un avversario che potremmo ritrovare in campionato, ma noi vogliamo guardare solo a noi stessi in questo momento del ritiro». Il FeralpiSalò è una delle formazioni ambiziose della Lega Pro? «Sì, l’anno scorso credo che fosse una delle formazioni che esprimevano il miglior calcio nel nostro girone, al di là del risultato nelle nostre sfide in cui, in entrambi i casi, è stato condizionato da episodi a noi favorevoli. Credo che questa prosisma sfida ci debba dare degli ulteriori stimoli per disputarla al meglio». Nonostante l’inversione del campo, domenica si aspetta tanti tifosi a Salò? «I nostri tifosi non ci hanno mai fatto mancare il loro apporto e in tutte le occasioni ci hanno già dimostrato di essere l’uomo in più in campo. Sono convinto che in tutte le trasferte che faremo ci faranno sentire il loro calore e hanno già dato prova del loro sostegno sabato scorso in occasione della prima amichevole. Non ce lo aspettavamo ed è stato molto bello vederli così numerosi».

Ore 18.40 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 18.20 – Qui Guizza: partitella finale a campo ridotto.

Ore 18.00 – Qui Guizza: Altinier lasciato precauzionalmente a riposo per i postumi di una botta subita sabato contro il Campodarsego.

Ore 17.40 – Qui Guizza: seduta interamente dedicata al lavoro col pallone.

Ore 17.20 – Qui Guizza: iniziato l’allenamento. Ancora assente Altinier.

Ore 17.10 – Tommaso Fantacci: “Essere in una piazza così importante e di categoria superiore è un orgoglio per me! Il mio ruolo? Posso fare la seconda punta o l’esterno, ma in attacco posso ricoprire altri ruoli. Le prime impressioni? La società è davvero molto seria. Un giocatore a cui mi ispiro? Zidane, le caratteristiche sono simili… Con l’Empoli ho un contratto fino al 2020, segno che hanno fiducia in me, ma qui a Padova avrò modo di fare la mia prima vera esperienza a livello professionistico”

Ore 17.00 – Giorgio Zamuner: “Fantacci? Ci sto dietro da molto tempo, l’Empoli temporeggiava nel farlo uscire ma il ragazzo voleva fare un’esperienza importante in Lega Pro e dunque la sua volontà è stata determinante nel convincere anche la società toscana. Io le sue caratteristiche le conosco bene…”.

Ore 16.50 – Qui Guizza: tutto pronto per l’allenamento pomeridiano. Arrivato in questi istanti il nuovo acquisto Tommaso Fantacci.

Ore 16.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Ultime emozioni in bianconero per Giulio Parodi: entro la fine della settimana sarà un giocatore del Pordenone. La Juventus campione d’Italia, infatti, ha terminato la sua tournée australiana (il club allenato da Max Allegri era impegnato nell’International Champions Cup) e ieri ha affrontato il Tottenham dopo la sconfitta ai rigori contro il Melbourne. E anche il giovane difensore (classe 1997) promesso al ramarro è sceso in campo al fianco dei big bianconeri. Parodi è subentrato al 66′ prendendo il posto del nuovo acquisto Miralem Pjanic e sistemandosi – come da ruolo naturale – in difesa. Ora la Juventus lascerà l’Oceania per proseguire il suo tour a Hong Kong. Ma lo farà senza Giulio Parodi, che invece prenderà la via dell’Italia per dire sì al Pordenone. Pugliese, nato calcisticamente nel Bari, il difensore sarà pronto per l’eventuale secondo turno di Coppa Italia. Così anche il reparto difensivo sarà al completo. A quel punto al Pordenone mancherà solo un terzo portiere (non sarà confermato il classe 1994 Rigo, che si allena con i ramarri dall’inizio del ritiro) ed eventualmente un altro terzino giovane. In attacco, invece, il problema è sempre lo stesso: sono in troppi. Nicola Valente e Francesco Finocchio cercano una squadra di Legapro da cui ricominciare, ma al momento nessuno si è fatto avanti con reale convinzione. Per il momento restano all’ovile, ma non rientrano nei piani di Tedino.

Ore 16.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Ramarro già concentrato sulla Tim cup che inizierà domenica alle 20.30 al Bottecchia, ospite il Grosseto. Stefani e compagni hanno ripreso a lavorare a pieno ritmo al De Marchi. Sembra proprio che non vedano l’ora di iniziare la nuova stagione, convinti che possa dare le stesse soddisfazioni di quella passata e magari quel qualcosina in più che la renderebbe veramente eccezionale. IL LIBRO DI BRUNO – «Scriviamo – ha richiamato tutti a terra Tedino – una pagina per volta. Cominciamo con quella di domenica, esordio in Tim cup, manifestazione alla quale ci teniamo e nella quale cercheremo di arrivare più lontano possibile. Così come faremo in campionato. Passo dopo passo, senza fare troppi castelli in aria». PROVA GENERALE – Domani al Bertoli di Maniago (inizio alle 18) il Pordenone farà la prova generale affrontando in amichevole la Primavera dell’Udinese. Tedino comincerà probabilmente con la formazione che scenderà in campo dall’inizio anche domenica (20.30) con il Grosseto. Viste l’assenza di Marchi (infortunato), le squalifiche di Suciu e Burrai e le indicazioni dei due test di Arta Terme (19-0 con l’Arta-Cedarchis e 21-1 con il Bordano) il tecnico dovrebbe schierare dall’inizio Tomei fra i pali con Pellegrini, Stefani, Ingegneri e Semenzato in difesa. A centrocampo saranno in quattro a giocarsi 3 maglie: Buratto, Cattaneo, Broh e Gerbaudo. In attacco il tecnico avrà l’imbarazzo della scelta. Dovrebbero comunque partire Berrettoni, Arma e Pietribiasi, tris fra i meglio assortiti della categoria, con Martignago, Azzi e Ruffini pronti a subentrare a gara in corso. PREVENDITA – È stata attivata la prevendita per la gara di Tim cup. Questo il costo dei tagliandi: tribuna centrale 14 euro, tribuna laterale 12 (U16 1), gradinata 8. Gli under 16 pagheranno un solo euro, indipendentemente dal settore. Solite le prevendite autorizzate: bar Libertà di viale Libertà a Pordenone, Caffè Nogaredo a Cordenons. PROGRAMMA – I neroverdi si alleneranno al De Marchi anche domani mattina (inizio alle 10). Venerdì allenamento solo di pomeriggio (16.30), così come sabato, quando però la seduta si svolgerà, come di consueto alla vigilia dei match ufficiali, a porte chiuse.

Ore 15.50 – (Messaggero Veneto) L’afa, i 35 gradi del pomeriggio di ieri, l’attesa sulle tribune roventi. C’è anche chi ha sfidato tutto questo. Per amore del Pordenone. Per la curiosità di vedere da vicino i neroverdi al loro primo allenamento dopo il rientro dal ritiro di Arta Terme. Tifosi davvero encomiabili quelli che hanno seguito il ritorno al lavoro della squadra di Tedino sui campi di casa del centro De Marchi. Ma non c’è da stupirsi più di tanto. L’entusiasmo per il club cittadino è ai massimi livelli. La roboante campagna acquisti, suggellata nelle ultime ore dall’arrivo dell’ex centrocampista del Torino, Sergiu Suciu (’90), e in attesa dello juventino Parodi, ieri schierato nuovamente da Allegri per mezz’ora (è subentrato a Pjanic) nell’amichevole con il Tottenham, non poteva che alimentare ulteriormente la scia lasciata dal secondo posto della scorsa stagione. E celare in fretta la delusione per qualche addio eccellente. Domani (alle 18) a Maniago Stefani e compagni scenderanno in campo per disputare un’amichevole con la Primavera dell’Udinese. Test di tutt’altro spessore rispetto alle sgambate in terra carnica, caratterizzate da una pioggia di reti. Una buona prova in vista dell’esordio ufficiale di domenica alle 20.30 al Bottecchia con il Grosseto, gara valida per il turno eliminatorio della Tim cup. E’ partita la prevendita dei biglietti, acquistabili nelle consuete rivendite (Bar Libertà e Caffè Nogaredo). Prezzi: dagli 8 euro della gradinata ai 14 della tribuna centrale, passando per i 12 della laterale. Under 16 e nuovi abbonati (entro sabato) entreranno pagando un solo euro.

Ore 15.20 – (Giornale di Vicenza) Aspettando il responso della risonanza magnetica al ginocchio di Filippo Stevanin che potrebbe indirizzare il mercato virtussino, c’è chi da un serio guaio al ginocchio si è ripreso alla grande. È il caso di Domenico Germinale che ieri ha firmato un annuale con il Padova e lo ritroveremo da avversario carico a molla. Per il momento, salvo Martinelli, tutti i giocatori che il Bassano ha lasciato liberi a inizio mese, hanno trovato una sistemazione. Di contro, tra i nuovi arrivati, c’è da registrare una curiosità riguardo Crialese: sul ragazzo c’era un’offerta concreta anche del Catania ma è stato lo stesso giocatore a preferire senza esitazioni il Bassano. E in tema di mercato ora in casa Virtus mancano all’appello il centravanti finalizzatore, il centrocampista di sostanza in grado di surrogare Davì ed eventualmente un terzino mancino under.Perché è vero che nell’emergenza a sinistra potrebbe piazzarsi Laurenti (l’ha già fatto in passato) poi però si andrebbe a sguarnire la batteria delle ali. Intanto le note più liete sono quelle dei giovani arruolati in ritiro: pollice alto per il torello Xamin e per il vellutato Tronco, nonché per Sciancalepore una punta che si batte con vigore e qualità. Scianca è un felice prodotto del vivaio già pronto per misurarsi sulla vetrina professionistica. Resta da vedere se accadrà qua o altrove per farsi le ossa. Domanda: e se toccasse proprio a Xamin la parte del quarto di centrocampo? Sull’intensità non avremmo dubbi, semmai questa squadra avrebbe bisogno di alzare il tonnellaggio con chili, stazza e centimetri da aggiungere all’organico altrimenti un filo leggerino per reggere la categoria. Dei tre possibili arrivi in scaletta almeno un paio dovranno essere adeguatamente strutturati. Nel frattempo ieri un po’ tutti i club interessati al ripescaggio si sono industriati per inoltrare la domanda. Tutti ma sorprendentemente non il Campobasso.

Ore 14.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) La terza amichevole estiva sarà la prima di un certo spessore per il Venezia. Stasera a Jesi (ore 20.30) gli arancioneroverdi sfidano allo stadio Carotti una Jesina costruita per puntare in alto nella prossima serie D. Dopo due giorni di pausa il team di Pippo Inzaghi, partito ieri mattina alle 10 da Campalto (a sorpresa non dal Taliercio) ha sostenuto alle 18 il primo allenamento in terra marchigiana e domani si trasferirà a Norcia per l’ultima decina di giorni di preparazione. Da verificare se con la Jesina si vedrà finalmente l’attaccante spagnolo Geijo, ai box sia contro i dilettanti dell’Aviano (8-0) sia contro il Real Vicenza (4-0); reduci da qualche acciacco anche Garofalo, Chicchiarelli e Cernuto. Ieri alle 19 è suonato il gong per le società di serie D intenzionate a chiedere il ripescaggio in Lega Pro: per l’organico a 60 mancano 12 squadre, senza scordare un Como «a rischio», regolarmente iscritto al campionato ma già dichiarato fallito. Oggi in Lega Pro riunione per esaminare le domande pervenute, ma per le decisioni ufficiali bisognerà attendere il Consiglio federale del 4 agosto che dovrebbe comporre i gironi, mentre per i calendari bisognerà attendere l’8 agosto.

Ore 14.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Aspettative, speranze e scongiuri vanno di pari passo, perché il Venezia a detta di tutti una corazzata. Al contempo però tra i tifosi qualche mugugno c’è, in primis per una campagna abbonamenti ancora top secret. «Nell’ambiente si percepisce un fermento che mancava da tanto tempo – dice Angelo Torresin (Unione Venezia Club) – e i presupposti affinché la gente torni al Penzo ci sono. Non vediamo l’ora di conoscere i prezzi degli abbonamenti, bisogna partire in anticipo e invogliare i tifosi a soddisfare la loro curiosità venendo a vedere la squadra da vivo. Per Inzaghi parlerà il campo, non credo sia un mister che guarda i nomi ma la fame dei giocatori». «Ricordo Virdis e Pederzoli da validi avversari, Geijo, Ferrari, Tortori e molti altri aspettiamo di conoscerli in campo – conferma Ettore Perocco (Altamarea) – poi starà all’allenatore tradurre in risultati i buoni presupposti. Fa piacere la riapertura dei distinti, un vero peccato però non aver lanciato subito gli abbonamenti. Così non si è sfruttata a dovere l’onda di entusiasmo dell’arrivo di Inzaghi e della campagna acquisti». Il capitolo abbonamenti non sfiora gli ultras della Curva Sud, i quali essendo sempre in vigore la Supporter Card non sottoscriveranno la tessera stagionale. «Sono ottimista perché la società sembra avere programmi seri e ha costruito una squadra per vincere – sottolinea Alvise Sclisizzi -. Tacopina dimostra di non voler vivacchiare, Inzaghi avrà voglia di riscatto e quindi speriamo di farcela: già i giocatori di oggi non sfigurerebbero tra i cadetti, anche se oltre ai big moltissimo dipenderà dai gregari. Il pubblico? Lo stadio è una priorità, o ristrutturano il Penzo migliorando di molto i trasporti, oppure serve il nuovo impianto perché così non si potrà mai crescere». «Di certo Inzaghi non può fallire, guardando le carriere viene da dire che una squadra così potrebbe allenarla anche un tifoso – azzarda Franco Scappin (Nuovi Leoni) -. A livello mediatico, invece, la società e l’allenatore dovrebbero avere più attenzione e dare più considerazione ai nostri colori, che sono solo arancioneroverdi e non quelli del Milan o di altre realtà che non c’entrano nulla con Venezia e Mestre».

Ore 14.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Tra i pali, impegnato ben poco nei primi due test, Davide Facchin ha potuto osservare la squadra da un punto di vista privilegiato. E quando dice che «il Venezia sta già assumendo un’identità precisa», c’è da credergli. Il portiere arancioneroverde non ha fatto troppa fatica contro Aviano e Real Vicenza, ma da questi 180 minuti giocati sono emersi segnali positivi: «Lavoriamo insieme da appena quindici giorni, ma siamo già avanti sotto il profilo dell’identità, vedo che ci sono già tanti meccanismi assimilati — assicura il portiere originario di San Donà di Piave — più che i risultati, che lasciano il tempo che trovano, in queste prime partite abbiamo cercato di trovare la nostra quadratura. E le impressioni, anche dagli allenamenti fatti, sono di una squadra di livello, dove c’è tanta voglia di fare bene. Insomma, i presupposti ci sono tutti». Gli arancioneroverdi ieri si sono ritrovati dopo due giorni di riposo, concessi da mister Inzaghi al termine del soggiorno di Piancavallo. Arrivati a Jesi, nel tardo pomeriggio hanno sostenuto una seduta di allenamento e stasera (ore 20,30) saranno in campo contro la Jesina, squadra di serie D arrivata ottava lo scorso anno nel girone F. Domani, invece, partiranno alla volta di Norcia, per la seconda parte del ritiro. E la squadra continuerà a lavorare sodo, sotto lo sguardo vigile di Pippo Inzaghi. «Il mister è molto esigente e lo è con tutti i reparti, anche con noi portieri. Ci fa allenare molto con il resto della squadra. Ma — aggiunge Facchin — mi sto trovando bene anche con il nostro preparatore, Massimo Lotti, perché ha un metodo di lavoro simile a quello che ho già incontrato in passato. Si lavora tanto, ma lo si fa volentieri, c’è un clima positivo». Il reparto difensivo sta lavorando sodo in particolare sul piano tattico, per assimilare i concetti trasmessi da Inzaghi: «Con la difesa a zona ci vorrà un po’ di tempo per oliare tutti i meccanismi, perché ci si deve muovere insieme, come reparto». Facchin è reduce da due stagioni al Pavia e dalle sfortunate vicissitudini di una squadra partita per vincere il campionato, il portiere ha tratto preziosi insegnamenti. «Ho avuto la fortuna e la sfortuna insieme di giocare con una corazzata, che però ha trovato nel suo cammino molti ostacoli. Per questo sono cauto. Noi abbiamo ben chiaro il nostro obiettivo, ma per raggiungerlo bisogna andare per gradi. Non si deve mai dimenticare – sottolinea Facchin – che, anche per vincere il campionato, prima viene la quota salvezza, poi la quota playoff e poi, eventualmente, la testa della classifica». Insomma, una partita per volta, step dopo step, senza sottovalutare nessuno. «Anzi — aggiunge il portiere — proprio contro le squadre più deboli, nelle partite che sembrano più facili, si rischia di scivolare». Ieri, intanto, si sono chiusi i termini per le domande di ripescaggio, che ora saranno vagliate dalla Lega Pro. Tra le squadre in lizza Forlì, Albinoleffe, Cavese, Taranto, Grosseto, Vibonese, Reggio Calabria e Fondi. Queste due ultime sarebbero interessate a Paolo Carbonaro, che avrebbe ricevuto un’offerta anche dal Delta Rovigo.

Ore 14.00 – (La Nuova Venezia) Il Venezia si prepara alla terza amichevole di questo precampionato guidato in panchina da Filippo Inzaghi. Dopo i netti successi contro Avianese (8-0) e Real Vicenza (4-0), arrivati nel corso della prima parte del ritiro svolto a Piancavallo, per gli arancioneroverdi questa sera si profila quale ostacolo la Jesina, formazione che milita in Serie D, facendo così salire la qualità degli avversari da dover affrontare. La partita è in programma alle 20.30 allo stadio comunale Carotti di Jesi, dove il Venezia è arrivato ieri pomeriggio e si è subito allenato. Prima parte dedicata al riscaldamento, e seconda con partitelle prolungate a metà campo. Chicchiarelli e Garofalo hanno lavorato a parte, ma stasera potrebbero tornare utili a Inzaghi. Sono 12 i gol fatti finora dagli arancioneroverdi, mentre la porta è rimasta ancora inviolata. L’attacco ha girato bene con tre reti di Tortori e Ferrari, seguiti da Fabiano e Virdis con due ciascuno. Le singole reti messe a segno infine da Malomo e Acquadro chiudono i conti dei tabellini. Inzaghi finora ha fatto solo le prove di quello che dovrebbe essere il modulo 4-3-3 destinato a caratterizzare il prossimo campionato di Lega Pro della sua squadra, facendo numerose rotazioni anche per cercare di sperimentare sul campo tutte le potenzialità dei giocatori a disposizione. Quella con la Jesina sarà tuttavia una amichevole utile anche per capire il livello di preparazione raggiunto dal gruppo, sperimentando ancora ma puntando a evitare di fare brutte figure. Facile immaginare che anche stasera Inzaghi imposterà due differenti formazioni tra primo e secondo tempo, cercando la giusta chimica anche nei vari reparti tra i singoli giocatori. Forse sarà finalmente l’occasione per vedere in campo Geijo, finora non utilizzato, mentre Basso e Baldanzeddu avevano saltato la prima uscita contro l’Avianese, Cernuto e Chicchiarelli la seconda contro il Real Vicenza. Domani il Venezia ripartirà alla volta di Norcia, dove svolgerà la terza e ultima parte di questo ritiro precampionato, e nella zona sono date condizioni climatiche nettamente migliori rispetto a quelle che in questi giorni caratterizzano Mestre, dove il Venezia tornerà solamente il 7 agosto dopo le altre amichevoli previste il 31 luglio, il 3 e 6 agosto. Il club ha ufficializzato ieri anche le due amichevoli della squadra Berretti, attualmente in ritiro: sabato 30 luglio alle 10 a Tambre contro una rappresentativa dell’Alpago e domenica 31 alle 18 ma al Taliercio contro la squadra Under 17 “Roadrunners” di Chicago.

Ore 13.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Nicolò Brighenti è vicinissimo a vestire la maglia del Frosinone. In tarda serata l’operazione era data ormai per definita anche se Gianni Rava, procuratore del difensore di Bussolengo, non ha voluto confermare. «Su Brighenti non voglio dire niente – ha sottolineato – so che le due società si stanno parlando ma io con la società laziale non ho avuto contatti. Aspettiamo di vedere cosa accadrà». Quello che parrebbe logico, anche se di logico nel mondo del calcio spesso non c’è molto, è che il Vicenza ceda Brighenti al Frosinone. Sarebbe questo il capolinea di un «tormentone» estivo legato ad una vicenda in cui l’ormai ex capitano del Vicenza si è sempre cortesemente rifiutato di replicare, anche dopo le gravi accuse di non aver voluto scendere in campo, e di essersi allenato in ritiro con poca concentrazione. La partenza di Brighenti quindi a questo punto era diventata quasi inevitabile, anche e soprattutto dopo che il presidente del Vicenza Alfredo Pastorelli aveva pubblicamente dichiarato che il giocatore non rientrava più nei piani tecnici della società biancorossa. Brighenti torna così alla corte di Pasquale Marino, che non ha mai fatto mistero di apprezzare le doti del giocatore, andando a rinforzare la difesa del Frosinone con il primo obiettivo della lista presentata al direttore sportivo Marco Giannetti. L’ultimo ostacolo al passaggio di Brighenti alla società gialloazzurra, è stato rappresentato dal tentato inserimento della Spal, che lunedì ha presentato ai vertici del Vicenza un’offerta ritenuta però non adeguata. Il resto è storia di oggi, e con poco più di trecentomila euro la società laziale si assicurerà le prestazioni del centrale di Bussolengo. In casa biancorossa, con Daniel Adejo ai box a causa di un problema ad un ginocchio urge rinforzare la retroguardia e, preso atto delle difficoltà ad arrivare al vicentino Nicolò Cherubin e all’ex biancorosso Valerio Di Cesare, è tornato in auge Lorenzo Ariaudo, che sembrava ad un passo dal Frosinone ma che adesso potrebbe tornare nel mirino del Vicenza. Ma il nome uscito ieri, tanto a sorpresa quanto con forza, è quello di Fabricio Bautista Fontanini, difensore argentino 26enne, svincolatosi nello scorso giugno dal San Lorenzo, squadra che milita nella massima serie del campionato argentino. Fontanini sembrava dovesse arrivare in Italia, precisamente alla Lazio, su precisa indicazione del tecnico Marcelo Bielsa che però poi ha scelto di non allenare la squadra romana. In tarda serata la trattativa era data in fase avanzata, con la società berica che avrebbe offerto al difensore argentino un contratto di un anno con opzione, a favore del Vicenza, per le prossime tre stagioni. La notizia della trattativa è stata ripresa da molti siti specializzati argentini che hanno sottolineato come Fontanini fosse in procinto di venire a giocare in Italia, ma da via Schio sono arrivate poche e prudenti conferme, considerato che su «el muro», il soprannome che in Argentina tifosi e addetti ai lavori hanno attribuito a Fontanini, c’è la concorrenza del Colon, società con sede a Santa Fè.

Ore 13.10 – (Giornale di Vicenza) “Cos’è la destra, cos’è la sinistra”, intonava Giorgio Gaber. Andrea Beduschi, terzino destro del Vicenza e nuovo volto del mercato estivo dopo l’ultima esperienza maturata al Lecce in Lega Pro, ha la risposta in tasca. «La destra è la mia casa». Tradotto, la sua fascia di pertinenza, quella in cui si esprime meglio e si sente a suo agio. Ma Beduschi, già all’opera con la maglia biancorossa nelle prime tre amichevoli con Arco, Iberos e Carpi (e quasi certamente anche oggi contro il Levico Terme), non disdegna la fascia sinistra. Anzi. «Com’è già accaduto nei primi test ad Andalo, se c’è bisogno mi sposto, faccio il mio, ma sono un destro». Fisicamente a che punto è? «Sentire fatica è normale, stiamo caricando e anche col Carpi si è visto che ci manca ancora del lavoro sulle gambe, oltre all’affiatamento». La difesa del primo tempo, con Beduschi sul centro-destra, Bogdan al centro e Brighenti sul centro-sinistra era del tutto inedita. «Mancava Adejo che è un vero leader là in mezzo, la sua assenza si è fatta sentire; speriamo si rimetta al più presto dall’infortunio, perchè con la sua esperienza può dare molto al Vicenza e a giocatori come me che possono ancora compiere passi in avanti». E Brighenti, che propro ieri è stato ceduto al Frosinone? «Pure lui è una figura importante in questo gruppo, dispiacerà se andrà via; ma sul mercato, comunque, è meglio lasciar fare alla società. Io intanto penso a lavorare e a migliorare la mia concentrazione nei 90 minuti». D’altra parte Beduschi, che sul braccio sfoggia un bel tatuaggio con il volto di Buddha («una passione nata quando ho compiuto un viaggio in Thailandia») non potrà che centrare questo obiettivo personale.

Ore 13.00 – (Giornale di Vicenza) Una difesa indifesa. Non vuole essere soltanto un gioco di parole. Con l’addio di Brighenti, la retroguardia del Vicenza è tutta da comporre. A partire da oggi, quando I biancorossi scenderanno in campo ad Andalo (fischio d’inizio alle 17) per affrontare il Levico Terme, formazione di serie D, nella quarta amichevole in quota.Per un caso che si è chiuso, quello che riguarda capitan Brighenti, se ne apre un altro per Lerda, che oggi dovrà ridisegnare il pacchetto arretrato e un po’ tutta la formazione di partenza del Vicenza. Il vuoto più grande è stato lasciato al centro, dove oltre a Brighenti, che è andato a raggiungere l’ex allenatore Marino al Frosinone, sono fuori dai giochi per infortunio Bogdan e Adejo; per il nigeriano, che lunedì si è sottoposto ad una risonanza, in seguito ad un fastidio avvertito al ginocchio nella seconda amichevole con l’Iberos, non dovrebbe trattarsi di nulla di serio, ma soltanto di un’infiammazione. Potrebbe toccare al giovanissimo scuola Viola Madrigali guidare la difesa davanti a Benussi, pienamente ristabilito dopo la forte contusione subìta all’altezza dell’arcata sopraccigliare destra. Qualche altro problema Lerda l’avrà dalla metà campo in su, perchè i suoi esterni, Vita e Orlando, sono ai box per risentimenti muscolari. E va bene che oggi c’è il Levico, squadra comunque da rispettare perchè, come ha dimostrato l’Altovicentino (3-3 col Chievo), con i dilettanti c’è da stare in guardia; ma sabato, quando i biancorossi faranno ritorno in città, ci sarà un altro test probante, dopo quello col Carpi, contro il Cittadella, valido per il memorial Alfonso Santagiuliana.

Ore 12.50 – (Giornale di Vicenza) E ieri si è arrivati ai titoli di coda. Nicolò Brighenti non è più un giocatore del Vicenza. La frattura che si era creata tra società e capitano, si era ormai compreso, non poteva più essere sanata. Nicolò Brighenti alla fine è andato al Frosinone dal suo ex allenatore, Pasquale Marino, che non ha mai fatto mistero di volerlo tra le sue fila. La cifra è quella girata fin dai primi giorni di mercato: circa 500 mila euro. Bisogna guardare avanti e la società si è mossa tempestivamente per cercare di sostituire Brighenti con un giocatore di spessore. Alla fine la scelta è caduta sull’argentino Fabricio Bautista Fontanini, classe ’90, alto 1.81 per 80 kg., centrale difensivo, ma se serve anche terzino destro. Fontanini si è svincolato dal San Lorenzo, club che milita nella serie A argentina, il 30 giugno scorso e dunque il Vicenza ha potuto trattare direttamente col giocatore. L’accordo prevede un anno di contratto con opzione su quello successivo. Il difensore, che fino ad ora non ha mai giocato fuori dall’Argentina, era stato vicino a venire in Italia quando a lui si era interessata la Lazio già nel 2014 e pure poche settimane fa era girata la voce di un suo possibile ingaggio da parte del club biancoceleste. Invece Fontanini vestirà la maglia del Vicenza ed è atteso in città già nei prossimi giorni. Adesso starà come sempre all’argentino dimostrare sul campo di essere all’altezza della situazione e non far rimpiangere Nicolò Brighenti. Si guarda avanti, giusto, ma si è appena chiusa una vicenda che ha dell’incredibile e che tra i tifosi biancorossi ha provocato molto sconcerto. Nel giro di poche settimane si è passati da Brighenti uomo-simbolo e leader indiscusso della squadra biancorossa a Brighenti giocatore da mettere fuori rosa e a cui togliere la fascia di capitano. Le date al riguardo sono precise. Il 14 luglio il Vicenza diffonde un comunicato stampa per dire che ha adeguato economicamente il contratto al giocatore ritenendolo uno dei punti di forza della squadra biancorossa e nello stesso comunicato si ricorda la promessa fatta ai tifosi: Brighenti è incedibile. Poi le sirene del Chievo si sono fatte sentire e il capitano di tante battaglie ha tentennato. Si arriva così all’amichevole del 20 luglio con l’Arco e lui non è in campo. A fine gara è il tecnico Franco Lerda a rendere noto che era stato lo stesso Brighenti a chiedergli di non giocare. Da lì i toni si sono alzati fino ad arrivare appunto alle dichiarazioni del presidente Alfredo Pastorelli di lunedì mattina quando ha detto pubblicamente di aver deciso di mettere fuori rosa il giocatore e di togliergli la fascia di capitano. Nella tardissima serata di lunedì sempre Pastorelli tendeva la mano, ma chiedeva scuse pubbliche. Ieri pomeriggio la parola fine. Nicolò Brighenti è stato ceduto al Frosinone dell’ex Pasquale Marino. In tutto questo tempo il difensore si è chiuso nel silenzio più totale. Mai nessuna dichiarazione. Almeno fino a questo momento.Fine della storia. E pensare che avrebbe potuto essere una bellissima storia. Invece da ogni angolo la si guardi è solo tristissima e lascia tanto amaro in bocca.

Ore 12.20 – (Gazzettino) Oggi, con inizio alle 17.30, allo stadio Quercia di Rovereto il Cittadella sarà ospite del Chievo in quello che sarà il test più impegnativo della preparazione estiva. Dopo il 7-0 rifilato al Levico Terme domenica scorsa, Roberto Venturato si aspetta ulteriori segnali di progresso, anche se in questi primi giorni della seconda settimana di ritiro i carichi di lavoro sono aumentati in maniera significativa. I giocatori saranno quindi imballati, avranno le gambe pesanti, ma all’allenatore granata ciò non interessa: Venturato chiede ugualmente di portare avanti la sua filosofia di gioco, anche al cospetto di un avversario di categoria superiore. «Sappiamo di giocare contro una squadra di serie A, che tra l’altro nell’ultimo campionato ha fatto molto bene. Sarà un test importante per misurare lo stato attuale di condizione e capire come il Cittadella riuscirà ad approcciare contro avversari di maggiore levatura. Mi aspetto un passo in avanti dal punto di vista tecnico». Non si proveranno nuovi schemi o moduli diversi. «Cercheremo di giocarci la partita come sempre, puntando al possesso palla e cercando di essere propositivi. Mi interessa vedere la tenuta difensiva del Cittadella, per poi cercare le ripartenze». Venturato non schiererà in campo una formazione per ogni tempo, come ha fatto finora. «Valuterò al termine dell’ultimo allenamento, vedremo come risponderanno i giocatori al lavoro di forza di questi giorni. La mia idea è quella di tenere in campo qualcuno più di un tempo, dare minuti alle gambe. Vedremo chi e come». La rosa è al gran completo. «Tutti i giocatori sono disponibili, anche Schenetti e Pelagatti che avevano saltato l’ultima amichevole in quanto affaticati, si stanno allenando con il gruppo». Al termine della gara con il Chievo, le prime riflessioni. «Faremo il punto della situazione, per capire su quali aspetti ci sarà da allenarci di più». MERCATO. Sembra ormai definitivamente tramontata l’idea-Jallow (autore di due gol nel 3-3 tra Chievo e Altovicentino). Stefano Marchetti domenica aveva detto chiaramente che non si è raggiunto l’accordo con il giocatore, e che si sarebbe spostato su altri obiettivi. Oggi dovrebbe arrivare l’annuncio di un nuovo arrivo. «Ci sto lavorando in queste ore – le parole del dirigente nel tardo pomeriggio di ieri -. Sono vicino alla conclusione». Marchetti non si è voluto sbilanciare, ma l’obiettivo è un giocatore, un under 21. Uno dei nomi gettonati era quello di Nicolò Pozzebon della Juve, destinato invece al Groningen. «Non c’erano i presupposti che mi interessavano per imbastire la trattativa», ha rivelato il diggì. Anche Patrick Cutrone, classe 1998 del Milan, appena rientrato dall’Europeo Under 19, è stato accostato al Cittadella: ancora poche ore e conosceremo il nuovo attaccante granata. SERATA IN BAITA. Come da tradizione durante il ritiro a Lavarone, lunedì sera i giocatori del Cittadella hanno cenato allo chalet Tana Incantata, concludendo la serata di svago con la torta offerta dalla pasticceria Della Bona di Montegrotto.

Ore 12.00 – (Mattino di Padova) «Lo vogliamo sfatare un luogo comune?». Ci mancherebbe, prego. «I ragazzi stanno lavorando duramente, ma non è che a luglio si possa mettere in serbatoio la benzina che sarà utilizzata a maggio del 2017. Al contrario, ci si allena per raggiungere già a settembre una condizione media da mantenere nel corso della stagione, senza picchi né cali eccessivi. D’altra parte, non è che a maggio i punti contino il doppio di quelli in palio a settembre, no?». Andrea Redigolo è l’uomo che, all’interno dello staff tecnico del Cittadella, può vantare la maggiore anzianità di servizio, dal momento che era all’opera già ai tempi di Ezio Glerean. Ieri mattina, nel ritiro di Lavarone, ha fatto sudare i suoi uomini: prima una quarantina di minuti focalizzati sull’equilibrio del corpo, anche con l’uso di elastici, poi, dopo una mezz’ora dedicata alla tecnica, il lavoro specifico sulla forza con metà gruppo («con i pesi, ma nel modo più dinamico possibile»), mentre l’altra metà si è dedicata alla tattica con Roberto Venturato («lavoriamo con mezzo gruppo di giocatori a sessione, alternandoli»). Quindi sta dicendo che la preparazione atletica non cambia, anche se in Serie B ci saranno 8 partite in più rispetto alla Lega Pro? «Esattamente. Sono cambiate alcune esercitazioni, ma i principi generali sono rimasti gli stessi. Considerate che, in B, ormai tutti seguono questa filosofia. C’è chi carica un po’ meno, in modo da avere una partenza più brillante, ma non si varia di tanto. In Serie A è diverso: nei club che affrontano le Coppe europee, e che devono tener conto di turni preliminari o impegni concentrati in certe fasi dell’anno, la preparazione segue programmi differenti». La pausa di dicembre servirà per un “richiamo” di forza? «Poteva accadere un tempo, ma ormai la sosta invernale si è ridotta a poco più di una settimana: serve più a recuperare energie nervose che fisiche e può comportare anche svantaggi, perché si perde il ritmo agonistico. In realtà, i lavori sulla forza si continueranno a fare nel corso della stagione, ma monitorando i livelli di forma di ogni calciatore, tenendo conto delle situazioni individuali e dei minutaggi di impiego e utilizzando il pallone il più possibile». Come ha trovato i suoi giocatori dopo le vacanze? «Sono stati bravi. Non so se hanno seguito alla virgola il programma di allenamento lasciato loro, ma tutti, compresi i nuovi, sono arrivati preparati». Quanto ci vorrà perché il Citta raggiunga la condizione “media” che insegue? «Una decina di partite, in cui trovare il giusto ritmo: contando amichevoli e impegni di Coppa Italia, direi che arriveremo alla terza, quarta giornata di campionato». Sgrigna al Campodarsego? Per ora è solo un’idea, anche perché il fantasista romano, dopo aver salutato il Cittadella, preferirebbe una sistemazione in Lega Pro. Al contempo, però, non vorrebbe allontanarsi da Vicenza, dove vive. E allora, Sgrigna alla corte del presidente Pagin può essere qualcosa di più di un’ipotesi. Un primo contatto c’è stato.

Ore 11.50 – (Mattino di Padova) Sarà il primo vero test della stagione. Non che sin qui si sia scherzato, è evidente però che con il derby amichevole in programma allo Stadio Quercia di Rovereto, alle 17.30 di oggi, il coefficiente di difficoltà salirà parecchio rispetto alle sfide con Lovadina (vittoria granata per 10-1), Altovicentino (2-0) e Levico Terme (7-0). Davanti c’è il Chievo Verona di Rolando Maran, ma anche di Yusupha Bobb e Lamin Jallow, i due giovani gambiani che tanto bene si sono comportati sotto le Mura nella passata stagione, ma che, contrariamente a quanto si ipotizzava all’inizio di questa sessione di mercato, non torneranno al Cittadella. E che l’amichevole conti più delle precedenti è ben chiaro nella testa di Roberto Venturato, che spiega: «Sto valutando di non alternare tutti i giocatori dopo i primi 45′, come fatto sinora». In altre parole, tra questa partita e quella di sabato sera a Vicenza (ore 20.30, stadio Menti) si cominceranno ad intuire le gerarchie presenti nella testa del tecnico di Atherton, in tutti i reparti. Sin qui, ad esempio, Venturato in difesa ha “rotto” la coppia titolare della scorsa stagione, affiancando a Scaglia un elemento bravo ad impostare come Pasa e a Pascali un giocatore rapido come Pelagatti. Tornerà all’antico? In attacco, poi, è chiaro che l’uomo da cui non è pensabile prescindere è Litteri, che sin qui, però, è stato utilizzato due volte assieme al giovane Fasolo, una con Strizzolo e mai con un potenziale titolare come Arrighini. Lo farà oggi? È solo calcio di luglio, ci mancherebbe!, ma di indicazioni valide ne può già offrire parecchie.

Ore 11.30 – (Corriere del Veneto) Dopo l’inattesa rottura con Lamin Jallow, oggi alle 17.30 a Rovereto andrà in scena l’amichevole Chievo-Cittadella. Sarà la prima occasione in cui il dg Stefano Marchetti incontrerà l’attaccante gambiano, con cui i rapporti si sono comprensibilmente raffreddati. Le richieste del giocatore sono state considerate fuori portata e, a sua volta, Jallow si aspettava un robusto aumento di stipendio da parte del club granata. Adesso il suo destino sarà a Novara o Benevento. Nel frattempo Roberto Venturato chiarisce che oggi si comincerà a intravedere un’ipotesi di formazione titolare in vista del primo test ufficiale di Coppa Italia (7 agosto) e, prima ancora, dell’amichevole di sabato sera al Menti contro il Vicenza. «Non farò cambi come nelle precedenti amichevoli – ha spiegato l’allenatore granata – terrò maggiormente in campo l’undici con cui comincerò la partita».

Ore 11.00 – (Gazzettino) A margine della presentazione di Mandorlini e Germinale, il diggì Zamuner ha fatto il punto sulla trattativa per Tavano: «Domani (oggi, ndr) dovrei sentire il suo agente, dopodiché proviamo a stringere. Si tratta di trovare l’incastro tra i numeri e poi in teoria dovrebbe arrivare, non dovrebbero passare troppi giorni. Anche se non credo che sia semplice perché lui si è un po’ fermato con l’Avellino e noi siamo fermi con la nostra offerta, vediamo se ci avviciniamo. Qualitativamente non si discute, è un po’ avanti con l’età, però per caratteristiche fisiche non credo abbia grandi difficoltà. Fino a un anno e mezzo fa faceva venti gol in serie B, ci auguriamo che ne possa farne almeno metà. Dieci lui, dieci Neto, sedici-diciassette Altinier e avremo un parco attaccanti con un buon numero di gol». Quanto alle uscite, Zamuner aggiunge: «Le regole ci impongono di avere 16 over, quindi con Tavano saremo a 19 e tre devono uscire. Dionisi, Giandonato, Ilari e Petrilli tecnicamente non si discutono, ma abbiamo deciso che è meglio che cambino aria, chi per motivi tattici e chi per motivi ambientali». Infine il capitolo giovani. «In attacco ne prenderemo uno. Marcandella può tornare all’Este? Se dovessimo ritenere che lui e Turea hanno poco spazio con noi, li manderemo a giocare. Bottalico invece no, perchè potrebbe fare la spola tra prima squadra e Berretti».

Ore 10.50 – (Gazzettino) Queste invece le prime sensazioni di Domenico Germinale (contratto annuale con opzione per il successivo): «È tutto positivo. Le mie caratteristiche? Sono un attaccante generoso, mi piace mettermi al servizio per la squadra. Brevi? È il quarto anno con lui, so quanto è esigente: pretende molto sul piano caratteriale e della determinazione. E possiede un grande carisma». Davanti ha Neto e Altinier. «Sono due attaccanti molto importanti ed è un vantaggio per la squadra. Metterò le mie qualità al servizio del gruppo. Ho grande entusiasmo, non vedevo l’ora di essere qui. In questa categoria penso di avere dimostrato qualcosa, chi mi ha preso sa cosa possa valere. Il mio obiettivo è dare tutto me stesso». Cosa si aspetta da questa avventura al Padova? «Ho cambiato spesso squadra, vorrei che diventasse una situazione stabile a lungo termine, nella quale fare qualcosa d’importante per una piazza che merita di tornare ad alti livelli».

Ore 10.40 – (Gazzettino) Felici di essere al Padova. Sono all’unisono le parole di Matteo Mandorlini e Domenico Germinale che da ieri sono ufficialmente biancoscudati. Il centrocampista ha firmato un contratto biennale: «Conosco Zamuner da anni, voleva portarmi qui e ho colto l’occasione. Quando l’ho comunicato al Pordenone c’è stata un po’ di sorpresa da parte loro, ma in realtà la mia volontà l’avevo espressa già da un mese». Oltre a un buon rendimento, anche tre sigilli l’anno scorso. «Potevo farne di più, ma è stata una bellissima annata e spero di ripeterla. Il Padova merita obiettivi ambiziosi e faremo il massimo per raggiungerli». Papà Andrea è stato sulla panchina dei biancoscudati. «Lui è molto contento che io sia venuto al Padova e mi ha fatto gli auguri. Mi ha detto di essere me stesso perché è una piazza che pretende molto. Se gli assomiglio caratterialmente? Molto, siamo abbastanza sanguigni». Le piacerebbe un giorno essere allenato da lui? «L’ho sempre pensato, prima o poi succederà». Questa esperienza biancoscudata è fondamentale per la sua carriera? «Mi auguro che sia un trampolino. Vorrei tornare in B, e spero con tutto il cuore di farlo il prima possibile con il Padova».

Ore 10.30 – (Gazzettino) Ripresa della preparazione alla Guizza in vista della sfida di Tim Cup con il Seregno di domenica alle 18 all’Euganeo. Per molti biancoscudati è stata la prima volta al centro sportivo, incluso Oscar Brevi. «Ci siamo trovati bene, la struttura è attrezzata e con piccoli aggiustamenti si potrà fare senz’altro un buon lavoro durante la stagione». Intanto, domani alle 17.30 all’Euganeo è in programma un’amichevole con l’Este. SPONSOR. Italiana Assicurazioni sarà presente sulla maglia della squadra. «Un marchio che è garanzia di affidabilità – afferma il presidente Giuseppe Bergamin – Già lo scorso anno aveva dimostrato la sua fiducia nel nostro progetto, quest’anno è cresciuta ancora e speriamo di ricambiarla sul campo».

Ore 10.20 – (Gazzettino) Per sette anni (2005-2012) è stato un idolo dei tifosi, adesso fa ritorno al Padova. Stiamo parlando di Andrea Cano, nuovo direttore della scuola portieri dell’Academy che collaborerà anche con il settore giovanile supervisionando il percorso agonistico dei giovani numeri uno biancoscudati. «Un ritorno più che gradito per il suo carisma, esperienza e professionalità – afferma il presidente Massimo Poliero dell’Academy – Da giocatore era un esempio per molti, ha già maturato un percorso da allenatore dei portieri e siamo certi che darà un apporto importante alla crescita dei nostri giovani». Ed eccolo Cano, ieri pomeriggio agli impianti della Guizza: «Sono molto felice, e lo è anche la mia famiglia (vive a Torreglia, ndr). Per me inizia una nuova carriera nella quale dovrò dimostrare il mio valore sotto un’altra veste. Questo è un ottimo punto di partenza, torno a casa e adesso mi rimbocco le maniche. Cosa insegnerò ai giovani? Una delle cose che mi ha chiesto la società è quella di trasmettere la mia esperienza ai ragazzi, e il primo passo che farò è quello di spiegare loro che indossano una maglia gloriosa e che rappresentano la città».

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) «So che ho davanti giocatori importanti, ma la concorrenza non mi spaventa», le prime dichiarazioni dell’ex attaccante di Spal e Bassano. «Vengo da una stagione difficile per colpa di un brutto infortunio, ma non devo prendermi rivincite con nessuno: sono qui con l’entusiasmo di un bambino, non vedevo l’ora di rimettermi a giocare sul serio. Nella mia carriera ho cambiato tante squadre, spero vivamente che Padova possa rappresentare per me una nuova stabilità: mi piacerebbe aprire un ciclo, fare qualcosa di importante in una piazza che merita tanto e che ha bisogno di tornare ad alti livelli». Amichevole con l’Este domani. In vista dell’esordio ufficiale in Coppa, la squadra di Brevi domani tasterà per la prima volta l’Euganeo con un’amichevole (ore 17.30) contro l’Este di Michele Florindo. Già dalla “prima” in Tim Cup di domenica (ore 18) contro il Seregno farà invece il suo esordio il nuovo main sponsor sulle maglie: Italiana Assicurazioni, compagnia assicurativa milanese di Reale Group.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) «Mi ha fatto i complimenti, e mi ha semplicemente detto di essere me stesso, avvertendomi che sono arrivato in una piazza esigente. Per me è un orgoglio approdare in una squadra che lui ha allenato, io e lui ci assomigliamo molto, siamo sanguigni: proverò a dare tutto in campo, e penso che sia ciò che il mister e la società si aspettano da me». A Pordenone Mandorlini è riuscito a rilanciare le sue quotazioni con una grandissima stagione. «E spero che Padova per me sia un nuovo trampolino di lancio: voglio tornare in Serie B, ho 27 anni e il mio obiettivo è riuscire di nuovo a giocare in cadetteria. Sarebbe bellissimo se accadesse con la maglia biancoscudata». La garanzia. Domenico Germinale, invece, ha firmato un contratto sino a giugno 2017. E anche se sia Zamuner che mister Oscar Brevi lo considerano un giocatore di assoluta affidabilità, il posto dovrà sudarselo. Sulla carta, almeno all’inizio, dovrà infatti fare i conti con una folta e agguerrita concorrenza: Altinier, Neto Pereira e probabilmente pure “Ciccio” Tavano.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «Cosa manca a questo Padova? Ormai solo la seconda punta ed un paio di giovani». Le parole del direttore generale Giorgio Zamuner, nel primo giorno di lavoro alla Guizza, segnano uno spartiacque nella campagna acquisti biancoscudata. Dopo gli arrivi, formalizzati ieri, di Matteo Mandorlini e Domenico Germinale, la rosa si va ormai completando. E già prima del fine settimana potrebbe sbarcare in città anche Francesco Tavano, un acquisto che già scaldi gli animi dei tifosi. «Bisogna incastrare i numeri tra la nostra offerta e quello che propone l’Avellino, ma, se abbiamo fortuna, potrebbe arrivare già nel fine settimana», la promessa del d.g. Come papà Andrea. Ma ieri, come detto, è stato il giorno di Matteo Mandorlini: dopo la rescissione con il Pordenone, il figlio dell’ex allenatore biancoscudato Andrea ha firmato un biennale. «Sono contento io, e ne è stato molto felice anche lui», le parole del centrocampista, riferendosi al genitore, al primo allenamento alla Guizza.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Il Padova ha un nuovo responsabile della scuola portieri. E non è una persona qualunque: Andrea Cano, estremo difensore biancoscudato per sette stagioni, dal 2005 al 2012, torna a casa. È lui il prescelto, che, raccogliendo l’eredità di Adriano Zancopè, farà crescere i portieri biancoscudati di domani, seguendo sia i ragazzi del Settore Giovanile che i più piccoli della neonata Academy biancoscudata. «Tornare qui è sempre stato il mio sogno», la gioia manifestata dall’ex portiere romano, presentatosi ieri, a sorpresa, alla Guizza per dare in anteprima la notizia ai tifosi presenti. «A Padova sono a casa mia, mi sono trasferito qui da tanti anni e anche nelle ultime stagioni, tra Bassano, Porto Tolle e Abano (quest’ultima come preparatore dei portieri, ndr), con il cuore non me ne sono mai andato. Cercherò di dimostrare il mio valore in questa inedita veste, per me è un nuovo punto di partenza». Quand’era giocatore, tutto l’ambiente ha sempre apprezzato le sue doti umane, oltre che tecniche. Un mix ancora più fondamentale quando si cerca di trasmettere una simile passione alle nuove generazioni: «Quello del portiere è sempre stato un ruolo a parte, in qualunque gruppo di giocatori. Giorgio Molon mi ha chiesto diverse cose, ma una principalmente: quella di riportare la mia esperienza calcistica in biancoscudato ai ragazzi. Il mio compito sarà quello di crescerli tecnicamente, è naturale e ci sarà tempo per farlo. Ma il primo passo sarà far capire ai giovani portieri di domani il valore della maglia che indossano: sarà da lì che partirà tutto il mio lavoro».

Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) Ma non c’è solo Tavano. Ieri è andato in scena un ideale passaggio di testimone, da padre a figlio. Matteo Mandorlini, centrocampista classe ‘88, è un giocatore del Padova. Nove anni dopo lo sbarco nella città del Santo di Andrea Mandorlini, ecco il figlio del «Grigio» che prova a farsi largo nel calcio che conta dopo l’ottima stagione di Pordenone. Per lui contratto biennale e tanta voglia di lasciare il segno. «Mio padre — sorride — è molto contento di questa mia opportunità e sono orgoglioso di giocare in una piazza in cui lui ha allenato e con chi ha tanto legato. L’ho sentito, ma non mi ha detto tante cose. Mi ha consigliato di essere me stesso e di fare del mio meglio». Poi la confessione: «Ci sono andato vicino una volta, io ero a Brescia e lui a Verona, il trasferimento non si è concretizzato per un soffio. Mi piacerebbe essere allenato da lui e magari prima o poi succederà. Voglio andare in B e voglio farlo con il Padova, se non sarà quest’anno sarà il prossimo». Ha firmato pure Domenico Germinale, 29 anni, per lui un contratto annuale. «Dopo l’infortunio non vedevo l’ora di vivere un momento simile — dice l’attaccante ex Bassano — ho l’entusiasmo di un bambino e non vedo l’ora di mangiare l’erba… Qualcosa in questa categoria l’ho già dimostrato, spero di trovare stabilità qui a Padova: ho girato molto e vorrei fermarmi…».

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Gira e rigira, c’è sempre Ciccio Tavano al centro di ogni pensiero. In trattative come quella che potrebbe portare l’attaccante casertano, oltre 170 gol in carriera da professionista, a vestire il biancoscudato, la componente «pazienza» è essenziale. Per questo la partita a scacchi che sta conducendo l’agente del giocatore, Marco Sommella, con l’Avellino, vive fasi di stallo e di allunghi improvvisi. Come quello che dovrebbe andare in scena oggi e che potrebbe essere risolutore. Tanto che dietro le quinte si sussurra che si stia aspettando la fumata bianca per il lancio della campagna abbonamenti ormai imminente. E che i passi avanti compiuti nelle ultime ore siano stati sostanziali. «Siamo in ballo — ammette il dg Giorgio Zamuner — domani (oggi per chi legge, ndr ) devo sentire il suo procuratore che è impegnato nella trattativa per Immobile alla Lazio. Bisogna incastrare i numeri tra la nostra offerta e quello che propone l’Avellino, ma se abbiamo fortuna Tavano potrebbe arrivare già nel fine settimana. Ciccio fisicamente sta bene e fino a due anni fa faceva regolarmente 20 gol a stagione, mi basterebbe che ne facesse la metà…».




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