Live 24! Padova, giovedì intenso: 5-0 all’Este, presentata la campagna abbonamenti

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Ore 22.00 – (Gazzetta di Mantova) Il mercato del Mantova si sblocca grazie alla rescissione consensuale del contratto accettata dal centrocampista Perpetuini. «Mi preme ringraziare lui – dice il presidente Sandro Musso -, il suo procuratore e Dario Marcolin che conoscendoli bene ha fatto da mediatore. Il ragazzo, che mi ha salutato con le lacrime agli occhi, ha capito la situazione e fatto una scelta coraggiosa, non avendo attualmente squadra. Adesso, grazie a questa operazione potremo provare a dare una mano a mister Prina, concretizzando qualche acquisto. Paro? Ci stiamo parlando, la sua disponibilità c’è e ha chiesto soltanto due giorni per verificare eventuali proposte in B». La giornata buona per il sì di Matteo Paro potrebbe essere proprio quella odierna, ma non è escluso che servano altre 24 ore per mettere tutto nero su bianco. Oggi in Viale Te ci sarà comunque un vertice di mercato per decidere anche altre mosse da fare. Sul piatto dovrebbe esserci il tesseramento del 21enne portiere del Crotone (ex Pordenone) Luca Maniero e quello del 22enne esterno sinistro del Napoli (ex Melfi) Giuseppe Nicolao, che si sta già allenando al Martelli da un paio di giorni. Dopo queste eventuali operazioni, però, si tornerebbe alla situazione precedente: non potrebbero esserci ulteriori acquisti senza cessioni. Nella lista di partenza rimangono infatti ancora quattro giocatori: l’esterno Sereni e gli attaccanti Tripoli (che ieri ha rifiutato la rescissione del contratto), Momentè e De Respinis. Per Momentè proprio ieri è arrivato l’interessamento della Carrarese e pare anche del Siena. Tornando al fronte acquisti, al Mantova piace il 22enne centrocampista Alberto De Francesco, attualmente svincolato dopo aver giocato l’ultimo campionato di Lega Pro (28 presenze) con L’Aquila.

Ore 21.50 – (Gazzetta di Mantova) Mister Luca Prina non si sbilancia e considera la partita di ieri «solo una tappa di un percorso lungo, del quale siamo appena agli inizi». E anche in merito alle cose più positive, il tecnico preferisce andarci cauto: «Siamo nella fase più intensa del lavoro – dice Prina – nel corso della quale i carichi si fanno maggiormente sentire. Anzi, a mio avviso rispetto al primo test di sabato siamo stati meno brillanti ma è fisiologico. Quello che mi soddisfa di più è l’atteggiamento positivo che tutti i ragazzi mettono in campo, magari soffrendo per la fatica, ma volendo costruire un gioco di squadra. L’idea c’è, naturalmente mancano le gambe e la velocità di esecuzione ma col tempo arriveranno». E nel suo concetto di squadra ora come ora i singoli sono solo una parte del meccanismo: «Ovvio che gente più leggera come Caridi adesso sia più brillante, mentre Cristini, dal fisico più possente, avrà bisogno di maggior tempo. Siniscalchi? È un giocatore d’esperienza che anche con pochi allenamenti nelle gambe sa già dove stare. Bandini? Ha un gioco diverso, punta sulla corsa e sulla potenza e ha bisogno di acquisire condizione, oltre che migliorare nei movimenti difensivi. Maccabiti? Sta lavorando molto, ci darà sicuramente una mano. Ma è tutto nella norma». Prina chiude guardando avanti: «Sono curioso di vedere questi ragazzi quando giocheranno partite vere. Dopo l’annata negativa scorsa, hanno un parametro importantissimo, l’orgoglio di dimostrare che hanno ancora qualcosa da dire nel calcio. Sono dei professionisti feriti e questa ferocia devono trasmetterla in campo».

Ore 21.40 – (Gazzetta di Mantova) Il Mantova rifila un poker di reti alla selezione di calciatori bresciani di Promozione e Prima categoria nella seconda amichevole stagionale al Martelli. Il caldo opprimente e i carichi di lavoro che la squadra ha sulle gambe non agevolano ritmi alti e spettacolo, ma i biancorossi nel primo tempo fanno comunque vedere buone giocate e riscuotono applausi convinti dagli oltre trecento spettatori presenti in tribuna. Mister Prina, privo degli acciaccati Marchi e Ruopolo, lascia a riposo precauzionale anche Bonato e Carini e butta dentro dall’inizio i neoacquisti Siniscalchi e Bandini. Il 22enne esterno dell’Inter si mette in buona evidenza in 45 minuti che vedono protagonista assoluto l’eterno Gaetano Caridi e che confermano le buone indicazioni fornite nella sgambata di sabato scorso da parte di Boniperti, Maccabiti e del giovanissimo Donkor. Il risultato si sblocca dopo appena due minuti, quando l’ex di turno Bersi (che paga forse l’emozione del ritorno al Martelli ed è applauditissimo dai tifosi) si fa soffiare palla da Maccabiti, che serve Caridi solo in area: destro nell’angolo e 1-0. All’11’ Boniperti potrebbe raddoppiare ma tocca di un soffio a lato il perfetto cross basso di Bandini, innescato da Caridi. Al 18’ è invece il caparbio Donkor a vedersi negare la rete dal portiere Pedersoli. Il 2-0 arriva comunque al 20’, quando una magia di Caridi libera Maccabiti solo davanti al numero uno bresciano: l’attaccante non sbaglia e firma il raddoppio. Nell’ultima parte del tempo Prina butta dentro prima De Respinis per Maccabiti e poi Zammarini per Donkor, spostando Bandini a sinistra. Proprio De Respinis (che si rifarà nella ripresa) manca due volte il gol dopo pregevoli iniziative di Caridi e Boniperti, poi al 41’ Zammarini segna il 3-0 raccogliendo una respinta corta del portiere su tiro di Boniperti. Da sottolineare che la difesa biancorossa non rischia mai nulla. Nella ripresa Prina dà spazio a tanti ragazzi della Berretti oltre che ai “partenti” Sereni (che si fa subito male), Tripoli, De Respinis e Momentè. Il match si fa un po’ più equilibrato ma anche abbastanza noioso. Bisogna aspettare il 22’ per annotare sui taccuini il 4-0, con De Respinis che scatta sul filo del fuorigioco, salta il portiere e deposita la palla in rete. Idilettanti bresciani, dal canto loro, segnano il gol della bandiera cinque minuti più tardi: è da applausi la punizione dai venti metri di Inverardi, che scavalca la barriera biancorossa e finisce nell’angolo dove il baby Gollini non può arrivare. Nel finale di tempo il Mantova potrebbe arrotondare il punteggio, ma prima Momentè si vede respingere un pregevole pallonetto sulla linea di porta da parte di un difensore e poi Tripoli calcia sul portiere da pochi passi. Per finire, nota sui giovani: piace in particolare il centrale difensivo Giacomi.

Ore 21.20 – (Gazzetta di Modena) La Cremonese, società che sta progettando un campionato ambizioso di Lega Pro, è pronta a sferrare l’assalto definitivo a Francesco Stanco: una trattativa che, secondo quanto si sussurra dalla città del torrone, sarebbe prossima alla fumata bianca, visto l’accordo già trovato tra i grigiorossi e l’entourage del giocatore sulla base di un contratto triennale. Al momento, però, manca l’intesa definitiva tra le società, visto che il Modena vorrebbe una valutazione superiore del cartellino dell’attaccante pavullese classe 1987, ancora di sua proprietà fino al giugno 2017. Stanco, informalmente, ieri non ha confermato queste indiscrezioni, preferendo concentrarsi sul campo. Idem la società, ieri non rappresentata a Fanano se non dal team manager e segretario generale Andrea Russo. La trattativa però è in piedi e destinata a chiudersi nel giro di pochi giorni, forse non appena sarà terminato il ritiro. Anche per questo motivo il Modena ha fatto un sondaggio per lo svincolato Giovanni Abate, attaccante classe 1981 svincolato. Il giovane Samuel Appiah, il cui acquisto è sfumato, è invece finito nel mirino del Cosenza.

Ore 21.00 – (Gazzetta di Modena) “Sono stati 70 minuti giocati ad un buon ritmo, anche se la gamba non è ancora ad un livello ottimale e purtroppo ho tanti giocatori acciaccati. Sono contento però di questo ritiro, perché i ragazzi hanno lavorato con impegno, pedalando e mettendoci sempre testa e cuore”. Mister Pavan, al termine dell’ultima partita giocata dai canarini al campo Lotta di Fanano – quella che ha visto scendere in campo ieri il Modena Giallo contro il Modena Blu e terminata con il risultato di 2-2 – prova a fare un primo bilancio di un ritiro che è ormai in dirittura di arrivo. “Sono soddisfatto perché anche se la condizione dei ragazzi, dopo 15 giorni di preparazione, non può essere ottimale – ha sottolineato Pavan – ho visto in loro uno spirito diverso. Impegno, corsa e controllo della palla sono migliorati e, soprattutto, è cresciuto il gruppo. Perché tutti, e dico tutti, hanno dato l’anima. E questo è quello che volevo, in quanto è solo grazie al lavoro costante e al sacrificio, che potremo riconquistare i nostri tifosi e tornare a quel “Vecchio Modena” che tutti desideriamo rivedere in campo al più presto”. Un campo che domenica sarà di nuovo quello del Braglia, dove alle 18 il Modena affronterà il Francavilla In Sinni in Coppa Italia. “Sarà la prima partita ufficiale della squadra, ci sono delle idee sulla formazione ma niente di ufficiale – ha detto il mister in conclusione – la condizione fisica non è al cento per cento infatti e ho anche diversi giocatori acciaccati. Vedremo, intanto sfrutterò questi ultimi giorni di allenamento per prepararla al meglio, con testa, cuore e tanto impegno. Perché se la gamba non è al massimo, la testa, invece, deve esserlo per forza”.

Ore 20.40 – (Gazzetta di Modena) Quattro gol, equamente suddivisi tra squadra blu e squadra gialla, e poco più di 70 minuti per avvicinarsi al ritmo partita, visto che domenica sarà già tempo di debuttare in Tim Cup. Ha scelto di concludere così il programma di amichevoli nel ritiro di Fanano, Simone Pavan, con un test in famiglia che limitasse al minimo il rischio infortuni. Ed è stato lui stesso ad arbitrarlo, per essere libero di interrompere il gioco a piacimento ogni volta in cui i canarini hanno commesso qualche sbavatura. Due i concetti sui quali il tecnico del Modena si è soffermato particolarmente: l’aggressività nel recupero palla, partendo da un pressing omogeneo sin dalla fase di impostazione degli avversari, e il corretto posizionamento nella fase difensiva in determinate situazioni di gioco, ben esemplificata dal rimprovero generale ai gialli dopo il gol che ha chiuso il primo tempo, quando il giovane Caselli da centro area ha insaccato su cross basso di Calapai. C’era un altro aspetto al quale teneva molto Pavan, cioè che tutti i giocatori riuscissero ad andare oltre il loro livello di condizione atletica generale, e proprio per questo la ripresa si è protratta fino al 40’ dopo una prima frazione di gioco chiusa in 32’: con le gambe appesantite da più di dieci giorno di lavoro, a giudizio del mister, la risposta è stata molto positiva. I ritmi, va detto, sono stati tutt’altro che forsennati, per una gara che a tratti ha avuto un effetto soporifero anche per i circa 40 inossidabili tifosi giunti a Fanano. In rappresentanza di società e proprietà, invece, nessuno si è visto. Cosa ha detto, dunque, l’ultimo test in quota, a quattro giorni dall’esordio in coppa con il Francavilla in Sinni? Prima di tutto che Pavan ha individuato nel 4-3-1-2 il modulo ideale sul quale lavorare con la rosa a disposizione, non a caso lo schieramento tattico delle formazioni in campo non è mai cambiato. L’ipotesi che nel primo tempo si sfidassero da una parte difesa e dall’altra centrocampo ed attacco che saranno titolari in Tim Cup, cioè la formazione che aveva iniziato anche la sfida con il Rolo, non è stata confermata dalle parole di Pavan, che ha preferito tenere tutti sul pezzo parlando anche di acciacchi da monitorare. La sensazione, però, è quella. Ipotizzare il Rubin di ieri in panchina suonerebbe strano, ma forse è solo una conferma di quello che a breve potrà verificarsi sul mercato. Ad aprire la gara è stato Stanco, bravo a girare in rete una sponda aerea di Osuji proprio su cross di Rubin, poi i blu hanno ribaltato il risultato con un rigore del pimpante Ravasi, dopo un fallo di mano di Zucchini nel tentativo di fermare lo stesso attaccante, e il gol di Caselli allo scadere del primo tempo. Nella ripresa una traversa sempre di Ravasi, poi un palo di Dakite, capace con due giocate di riscattare parzialmente altrettanti errori sottoporta. Il gol del definitivo 2-2 lo ha firmato Tulissi, abile a liberarsi con le cattive di due marcatori sugli sviluppi di un corner.

Ore 20.20 – (Gazzetta di Reggio) Alessandro Cesarini è davvero ad un passo dalla maglia granata. Svincolato dal Pavia, ieri mattina era a Reggio dove si è incontrato con il ds Andrea Grammatica e ora l’ufficialità del suo ingaggio sembra una piccola formalità. Da tempo la Reggiana aveva sse formulato un’offerta importante al giocatore che si era preso alcuni giorni prima di dare una risposta; volendo valutare anche alcune situazioni che si stavano muovendo in serie B. La presenza in città di Cesarini non lascia più dubbi sulla decisione del forte esterno offensivo che andrà a completare in granata un tridente delle meraviglie con Marchi e Nolè. Cesarini potrebbe essere in campo con i nuovi compagni nel ritiro di Villa Minozzo già dalla giornata di oggi, anche se difficilmente verrà utilizzato nella sfida di Salò. Con il doppio colpo messo a segno da Andrea Grammatica negli ultimi due giorni, con gli arrivi di Angiulli e Cesarini, la rosa granata è ormai pressoché definita. E ventuali altre operazioni in entrata potrebbero essere legate solamente a partenze di elementi già presenti in rosa. L’ultimo tassello da aggiungere è il difensore centrale di struttura, con caratteristiche fisiche diverse da quelle di Spanò e Sabotic anche se i due giovani negli ultimi due anni hanno dato ampie garanzie di affidabilità. Il primo nome sulla lista è sempre quello di Esposito, ma se il difensore in uscita dal Latina dovesse scegliere di rimanere in serie B si testerà la condizione fisica di Figliomeni che è l’aspetto, di questo giocatore, sul quale lo staff tecnico nutre più dubbi.

Ore 20.00 – (Gazzetta di Reggio) Finisce 2-0 il secondo test stagionale per la Reggiana di Leonardo Colucci. «Non sono stati tanti – spiega il mister granata – ma è stato un discorso geografico. Il senso di appartenenza e vicinanza alla città ti porta a fare test contro squadre non professionistiche». Sicuramente diverso il cammino della Feralpi. «Atalanta, Trapani, Sampdoria. Questo non vuole essere un alibi però è vero che i test vanno fatti contro squadre più forti di te. Detto questo sono contento perchè ho visto il massimo impegno da parte di tutti. Stiamo facendo la squadra a singhiozzo ed è normale che qualche meccanismo non sia ben oliato». Il fatto di debuttare in trasferta le toglie un po’ di pressione? «No. Mi dispiace solo per i tifosi. In casa o fuori non cambia nulla perchè la mentalità deve sempre essere positiva e propositiva. Per noi sarà il primo vero test contro una squadra professionistica. Una partita di avvicinamento al campionato che inizia 28 agosto, ed è quello che conta. Gli alibi sono le scuse dei deboli e non intendo trovare per questa gara di coppa Italia». Contro la Virtus Vecomp è partito con il 4-3-3 poi ha provato di tutto. Che indicazioni sono arrivate? «Era un 4-3-3 però Laufente aveva capito male forse perchè non parlo bene lo spagnolo e rimaneva largo sulla linea mentre Nolè l’ha fatto benissimo perchè veniva dentro al campo. Poi c’è stato qualche giocatore come Marchi che, pur con qualche acciacco ha voluto giocare a tutti i costi. Ma è un osso duro e non molla mai. Poi ci siamo messi 4-3-1-2 dove c’è più densità e si creano più situazioni davanti. Ma i ragazzi devono essere bravi ad adattarsi a più situazioni di gioco». Ha parlato di Marchi: nel primo tempo si è fatto tutto il campo per andare a commettere fallo quasi al limite della vostra area di rigore. «Ecco perchè si arriva a giocare in categoria superiore. Se iniziamo fin dall’attacco a difendere possiamo tenere una linea alta. Se gli attaccanti si fermano il loro primo nemico lo trovano nell’allenatore. E quando vedi un Marchi, un Nolè o un Guidone che corrono e rincorrono, sono il miglior esempio per i giovani».

Ore 19.40 – (Gazzetta di Reggio) Il “classico” della preparazione estiva della Reggiana porta in dote buone notizie in vista del primo incontro ufficiale di domenica con la Feralpi Salò in Coppa Italia. I granata battono la Virtus Vecomp (serie D veronese) 2-0 nel secondo test amichevole stagionale, mostrando buoni spunti e una discreta dose di intensità agonistica. L’unica nota stonata sono i pochi sostenitori accorsi al Maracanà di Carpineti, complice la decisione da parte della società sportiva che gestisce l’impianto di imporre il prezzo del biglietto a 10 euro per l’intero e 5 per gli under16. Una scelta che ha scoraggiato parecchi tifosi granata, che hanno riversato il proprio disappunto sulla pagina Facebook della Reggiana, incolpevole nella circostanza. Mister Leonardo Colucci insiste col 4-3-3, schierando in apertura Perilli tra i pali, con Ghiringhelli, Spanò, Sabotic e Giron a completare il pacchetto arretrato. A centrocampo oltre al confermatissimo Maltese, due giocatori in prova: Calvano e il cavallo di ritorno Angiulli, per il quale la firma sul contratto dovrebbe arrivare nella giornata di oggi. In avanti, il tridente formato da Lafuente, Nolè e Marchi, investito dei gradi di capitano. La prima frazione di gioco vede una Reggiana pimpante e aggressiva che, nonostante il duro lavoro di questi giorni e le gambe piene di acido lattico, tiene alta l’intensità soprattutto sulle fasce, con un Ghiringhelli in formato campionato e un Otin Lafuente ispirato e voglioso di ritagliarsi un ruolo importante con una concorrenza già agguerrita e l’imminente arrivo di Cesarini. Le prime occasioni capitano sui piedi degli avanti veneti, ma Perilli è già tirato a lucido e sventa il pericolo. Ci pensa quindi Angiulli, al 36’, a sbloccare la situazione: tutto parte da un’azione personale di Lafuente che resiste alla carica di un difensore ospite; palla ad Angiulli che cerca il varco per il tiro ma non trovandolo serve Marchi, che si libera del diretto avversario e tira in porta. Il portiere respinge, arriva Angiulli che insacca. Raddoppio al 39’, con Marchi che conquista e trasforma un calcio di rigore. Il bomber è ancora protagonista nel finale, con un tiro al volo terminato sull’esterno della rete che arriva dopo un’azione velocissima che porta alla conclusione la punta ex Pro Vercelli in tre passaggi. Nella ripresa, complice lo stop forzato di Pedrelli e Bartolomei, Colucci sposta Ghiringhelli sulla sinistra inserendo Mogos terzino destro e Bonetto a centrocampo. C’è anche Guidone al posto Lafuente, acciaccatosi nel finale di primo tempo. Nolè viene quindi dirottato alle spalle delle due punte. Succede poco. C’è spazio anche per tutte le altre riserve, compreso Viola, secondo portiere che verrà spedito in prestito. Applausi per Guidone, Big Drive per i tifosi, e per Martina, giovane in prova dalla Virtus Castelfranco.

Ore 19.20 – Qui Euganeo, fischio finale: Padova-Este 5-0.

Ore 18.34 – Qui Euganeo, inizia la ripresa.

Ore 18.18 – Qui Euganeo, fine primo tempo: Padova-Este 1-0.

Ore 17.47 – Qui Euganeo: Padova in vantaggio, a segno Mandorlini. Padova-Este 1-0.

Ore 17.33 – Qui Euganeo: inizia Padova-Este.

Ore 17.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Andiamo a vedere il nuovo volto del ramarro. Questo pomeriggio alle 18 il Pordenone affronterà la prima vera amichevole della stagione. Al Bertoli di Maniago gli uomini di Bruno Tedino giocheranno contro la Primavera dell’Udinese. Quelle con Arta-Cedarchis (19-0) e Bordano (21-1), affrontati durante il ritiro di Arta Terme, erano solo diversivi per interrompere lo stress psico-fisico di una preparazione che è stata molto intensa. Oggi i neroverdi cominceranno a provare schemi e tattiche appresi durante le due settimane in Val But. QUASI VERO RAMARRO – «Sarà – conferma Bruno Tedino – il primo test importante contro una squadra ricca di talento, dotata di buona fisicità e ottimamente guidata da Luca Mattiussi. Alcuni dei ragazzi sono stati in passato allenati da me (Bovolon, Benuzzi, ndr). Un avversario difficile che è giusto affrontare in questo momento della preparazione per cominciare a capire quali siano veramente le nostre potenzialità e valutare il lavoro sin qui fatto». Probabilmente i primi undici a scendere in campo daranno un’idea della formazione base che il tecnico ha in testa, sempre tenendo conto che Burrai e Suciu (squalificati in Tim Cup) saranno costretti a stare inizialmente in panca, ma sono candidati seri a vestire maglie da titolari. Il match odierno servirà anche da test per la prima sfida ufficiale della stagione (esordio in Tim Cup) domenica al Bottecchia (20.30) contro il Grosseto. «Nell’arco dei 90′ con l’Udinese – conferma Bruno – farò scendere in campo tutti i 22 giocatori a mia disposizione, ma inizierò con quelli che al 90 per cento giocheranno dal 1′ anche domenica contro i toscani di Marco Cari». Dovrebbero quindi cominciare Tomei fra pali, Pellegrini, Stefani, Ingegneri e Semenzato in difesa, Gerbaudo, Buratto e Cattaneo a centrocampo, Berrettoni, Arma e Pietribiasi in prima linea. In corsa entreranno tutti gli altri con l’idea di fare bene per strappare una maglia da titolare. ROAD MAP – Lavoro duro per gli uomini di Tedino anche al De Marchi, dopo il rientro da Arba. Ieri mattina la seduta mattutina è iniziata addirittura in anticipo (9.30) ed è durata sino alle 13. Ovvio quindi che le gambe di Arma e compagni siano pesanti e indolenzite. Nel pomeriggio, sempre di ieri, lo staff neroverde si è concentrato più sulla tattica e sui movimenti da far esguire in campo. Almeno una trentina di tifosi (a volte anche una cinquantina) segue gli allenamenti neroverdi. Non pochi, considerando che siamo in tempo di ferie. Segno che l’entusiasmo intorno alla squadra si è consolidato. Domani allenamento solo di pomeriggio (16.30). Seduta pomeridiana, ma a porte chiuse, pure sabato, vigilia del match di Tim Cup al Bottecchia. GIOVANILI. Christian Pagnucco, portiere classe 2002, nella prossima stagione vestirà la maglia del Milan, difendendo la porta degli Under 17 (Allievi nazionali). Il trasferimento è a titolo definitivo.

Ore 16.40 – (Messaggero Veneto) Si torna a 60 squadre. Manca ancora l’ufficialità, che dovrebbe arrivare dal consiglio federale di giovedì prossimo. Ma si può ormai ipotizzare che la Lega Pro, dopo un anno ad organico zoppo (54 società), torni a pieno regime. Ripescaggi. Lo fa ritenere il fatto che siano stati ben 14 i club (Albinoleffe, Cavese, Lupa Roma, Fano, Fondi, Forlì, Melfi, Monza, Olbia, Pro Patria, Racing Club, Reggina, Taranto, Vibonese) a presentare domanda per coprire gli 11 posti vacanti. Ovvero quelli lasciati liberi da Martina Franca, Paganese, Lanciano, Rimini e Pavia, più i 6 che già mancavano all’appello. Al posto dello Sporting Bellinzago, che ha rinunciato, dovrebbe invece iscriversi il Lecco: ma in questo caso non si tratterà di ripescaggio, operandosi una sostituzione tra aventi diritto. La tassa di 250 mila euro, per quanto dimezzata rispetto a un anno fa quando a pagarla fu anche il Pordenone, non ha sortito particolari timori. Già si parla di alcune domande incomplete, ma la sostanza non dovrebbe mutare: il format sarà a 60, con 3 gironi da 20. Abbonati. Cosa cambia per il Pordenone? Al momento la novità riguarda soprattutto gli abbonati. Le tessere attualmente in vendita (e pure a gonfie vele) erano state tarate su un gruppo da 18 e dunque su 17 partite casalinghe. Ora diventeranno 19: per le 2 gare “scoperte”, che salvo ripensamenti dovrebbero essere le ultime della stagione, la società neroverde sta pensando a un prezzo di particolare favore, per non dire simbolico, da praticare ai suoi fedelissimi. Entro la prima di campionato (al via domenica 28 agosto) si saprà. Girone. Nel frattempo continuano le indiscrezioni sulle possibili compagne di viaggio dei neroverdi. La nuova divisione (Nord e Centro in verticale) potrebbe portare il Pordenone nel girone B, assieme alle trivenete Padova, Venezia, Bassano e Alto Adige. Ma pure assieme alla corazzata Parma, alla Reggiana, alla nobile decaduta Sambenedettese, al Teramo dell’ex Zauli, all’Arezzo e all’Ancona. Insomma, una vera e propria “B2”. Test. Prima di pensare al campionato, attenzione puntata sull’esordio in Tim cup di domenica (alle 20.30) al Bottecchia con il Grosseto. Oggi alle 18 prove generali a Maniago con la Primavera dell’Udinese. Unici indisponibili De Agostini e Marchi. Mentre per il match con i toscani saranno out per squalifica pure Burrai e Suciu.

Ore 16.20 – Giorgio Zamuner: “Tavano? Ho sentito l’agente, ha incontrato oggi l’Avellino, ho mandato nuovamente la nostra proposta ed adesso attendo una risposta. Credo che ci siano i margini anche da parte dell’Avellino, sono abbastanza fiducioso e confido in una risposta positiva… Se dovesse arrivare stasera o domani tra documenti ed altro si andrà a lunedì. L’offerta è cambiata? E’ leggermente modificata, ma sostanzialmente solo nei premi… Turea? Sarà in uscita ma non è richiesto solo dalla Triestina. Petrilli? C’è stata una telefonata dell’Ancona, il giocatore ed il procuratore hanno dato la disponibilità ma non ci sono ancora i presupposti perché l’operazione vada in porto… Al direttore sportivo dell’Ancona ho detto che lo sacrifichiamo solo per motivi tattici essendo un giocatore importante, e quindi non contribuiremo all’ingaggio…”

Ore 16.15 – Riccardo Zanetto: “Concretamente funzionerà come negli altri anni. Il ritardo della partenza è dovuto dall’attuale incertezza nella composizione dei gironi a livello di numero di squade presenti. I vecchi tifosi biancoscudati sono già in possesso della Tessera del Tifoso, questo consentirà durante la prelazione dal primo agosto al 13 agosto di rinnovare l’abbonamento anche a chi non può venire di persona perché basta che dia ad un’altra persona la propria Tessera del Tifoso ed una copia del documento d’identità. Per i nuovi abbonati la campagna aprirà il 16 agosto e chiuderà il giovedì antecedente la prima partita di campionato. Gli orari? Dalle 15 alle 20 dal lunedì al venerdì e dalle 8 alle 13 il sabato”.

Ore 16.10 – Edoardo Bonetto: “Oggi sono felice ed onorato di presentare una campagna abbonamenti così importante, ed anche i tifosi devono essere fiduciosi, felici ed orgogliosi. Da oggi parte la rincorsa ad un sogno, vogliamo lasciare un segno importante e devo ringraziare il direttore Giorgio Zamuner perché insieme a lui abbiamo costruito una squadra che farà divertire e che porterà molta gente allo stadio. Credo che questo sia il momento di salire tutti insieme sul carro e “remare” verso un unico obiettivo tutti insieme. Dobbiamo andare in giro per l’Italia a fare qualcosa di importante, questo può essere l’anno giusto per divertirci e fare qualcosa di importante. Aiutateci sempre, anche nei momenti difficili perché tutti insieme alzeremo la testa e le mani e saremo pronti a combattere per questa maglia e questa città”.

Ore 16.05 – Giuseppe Bergamin: “Oggi lanciamo la campagna abbonamenti per la stagione 2016/17. Nel dubbio del girone a 20 o 18 squadre l’abonamento è per le 17 partite casalinghe. In caso di 19 partite gli abbonati potranno acquistare in seguito due partite al prezzo di uno, e saranno l’ultima di andata e la prima di ritorno. Le agevolazioni dello scorso anno sono stati mantenuti ed i costi sono rimasti pressoché invariati. Un buon numero di abbonati serve a creare un ambiente fiducioso ed a spingere verso l’alto la squadra perché gli abbonati non sono spettatori anonimi bensì attori principali insieme alla squadra ed alla società, trascineranno i giocatori e condivideranno a riempire lo stadio. Obiettivi? Non dobbiamo battere record o altro, mi auguro solo che ci siano tanti abbonati ed altrettanti che a fine campionato avrebbero voluto farsi l’abbonamento. Tavano? Qualsiasi operazione di questo tipo richiede i tempi necessari, ma non ho paura dell’esito perché il direttore mi sta dando una certa tranquillità. Poi che arrivi Tavano o un altro non ci sono problemi, l’importante è che chi verrà si dovrà impegnare a fondo”.

Ore 15.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) In attesa dei botti, quelli veri, in attacco e a centrocampo, il Bassano tessera uno dei due giovani presenti nel ritiro di Asiago. Potrebbe toccare anche a Davide Xamin, ma intanto a firmare il contratto con il club giallorosso è Alberto Tronco, esterno offensivo classe ‘97 e si tratta di un gradito ritorno. Cresciuto nel settore giovanile, Tronco negli ultimi due anni ha maturato esperienze importanti alla Fiorentina e all’Hellas Verona. Per l’attacco il ballottaggio aperto è tra Caio De Cenco e Francesco Grandolfo (avversario del Bassano domenica con la Fidelis Andria nel primo turno di Tim Cup) ma da Trapani potrebbero uscire anche altri giocatori, visto che il reparto offensivo è ora intasato. Per adesso la squadra ha molti posti over liberi. È stato proposto Massimo Loviso, in uscita da Alessandria, ma non sembra il tipo di giocatore con le caratteristiche adatte al gioco di Luca D’Angelo.

Ore 15.30 – (Giornale di Vicenza) Nel nome del padre e adesso anche del figlio. Un quarto di secolo esatto più tardi, un altro Tronco in giallorosso. Stavolta è Alberto Tronco, 19 anni, un metro e 80, esterno offensivo, seconda punta e alla bisogna pure rifinitore, cresciuto nel Soccer Team e quindi precettato alla Fiorentina per volontà di Pantaleo Corvino che l’aveva fatto visionare a lungo. Dopo la Primavera della Viola, lo scorso anno ancora Primavera al Verona laddove più volte è stato eletto miglior giocatore in campo (ad esempio dopo una partitissima col Milan) e dove Del Neri stava per farlo debuttare in prima squadra prima che un infortunio di un altro giocatore non lo obbligasse a un cambio forzato. Tronco è figlio di Luca, arcigno difensore del Bassano sino al 1991, nella squadra di Carletto Nervo e del bomberissimo Alfano, guidata in panchina in D dall’indimenticato Gianni Tona e che all’ultima giornata liquidò al Mercante 2-0 la capolista Giorgione che con al timone Bellotto salì trionfalmente in C2 lo stesso. Tronco jr a differenza del papà i piedi morbidi ce li ha di sicuro, se ha ereditato anche la metà della tempra leonina del babbo, allora Bassano ha pescato il suo tronchetto della felicità. Stevanin in stand by. Intanto lo staff medico della Virtus ha deciso di effettuare ulteriori accertamenti clinici sul ginocchio malconcio di Filippo Stevanin, vittima di una distorsione la scorsa settimana. Questo tiene aperto un sottile spiraglio di speranza, confidando che i tempi di recupero del laterale di Angarano non siano troppo lunghi. Dal timing di rientro del cursore della Destra Brenta dipenderanno anche talune operazioni di mercato in scaletta in via Piave.De Cenco quasi out. Nel frattempo la strada che conduce all’italobrasiliano del Trapani Caio De Cenco è pressochè sbarrata. In Sicilia si è insediato alla fine come diesse Pasquale Sensibile, con cui Seeber dovrà reimpostare il discorso già avviato col predecessore Faggiano, ma soprattutto Serse Cosmi ha schierato De Cenco titolare in coppia con Coronado nel test con la Cremonese vinto 2-0 con rete proprio di Coronado e De Cenco che ha subito alzato le sue quotazioni nel borsino dei granata. Ecco perchè, salvo ripensamenti che ora avrebbero del clamoroso, De Cenco difficilmente verrà a Bassano. Intanto il giovane Kristopher Kone, attaccante di 15 anni, è stato ceduto all’Inter. Infine oggi alle 17 ad Asiago, secondo collaudo stavolta con la selezione Verona Stars guidata in panca dall’ex caterpillar genoano Thomas Skurhavy.

Ore 15.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) La spunta il Venezia nel finale, quando le sostituzioni hanno cambiato completamente il volto delle due compagini e la Jesina ha mollato un po’ gli ormeggi. Ma l’impressione sui ragazzi di Inzaghi non può che essere positiva. Squadra in costruzione, certo, squadra che, però, sa il fatto suo ed ha gli uomini giusti per ben figurare. Manca, com’è ovvio, la brillantezza ma se il buongiorno si vede dal mattino c’è da stare tranquilli. Piccolo giallo in avvio con Gaijo dato in formazione e poi sostituito da Fabiano al centro dell’attacco. Per il resto confermato il 4-3-3 di partenza con Baldanzeddu e Galli sugli esterni, Malomo e Domizzi al centro della difesa. A centrocampo Pederzoli fa il play, Acquadro e Bentivoglio ai suoi lati. In attacco Basso e Tortori si sistemano al fianco di Fabiano. Le due squadre non cominciano a cento all’ora, anzi si studiano come pugili al primo gong. Poi gli ospiti mettono il turbo con Fabiano che cerca il secondo palo, Tavoni ci mette i pugni. Immediata la risposta dei leoncelli che non stanno di certo a guardare. Trudo si accentra e va al tiro, Vicario blocca. Sono i biancorossi ad essere più freschi, Censori prova lo slalom (23′) la difesa arancioneroverde tiene. Alla mezz’ora punizione di Pederzoli, palla deviata in angolo, Tavoni si salva. La Jesina morde e fugge, clamorosa l’occasione di testa che capita a Basso (36′) ma la sorte non aiuta il veneziano, la palla esce di un metro. Al 40′ pezzo di bravura di Tortori che rovescia bene, Tavoni c’è e devia in angolo. Nella ripresa una punizione di Bentivoglio, al 12′, viene deviata in angolo con ottima scelta di tempo dal portiere avversario. Poi equilibrio stagnante con i cambi a farla da padrone fino al finale quando la partita si ravviva. Al 43′ punizione dal limite e traversa piena colpita da Marsura. Due minuti più tardi fallo di Serantoni su Pellicanò in area di rigore. Dagli undici metri Marsura non sbaglia e regala la vittoria ai lagunari.

Ore 15.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Joe Tacopina pensa già alla serie A. Con un impegno preciso: «Quando ci arriveremo non vogliamo fare lo yo-yo, come il Frosinone, andando su e giù tra A e B. Ci arriveremo per restarci». Il presidente arancioneroverde ha illustrato il progetto del Venezia ai microfoni di Bbc World Service e ne ha toccato i punti nevralgici, dalla squadra allo stadio passando per la città lagunare che, non è il primo a dirlo, «è la città più bella del mondo». E, aggiunge, «chi non è stato qui non può capire di cosa sto parlando». Una considerazione, la sua, che va oltre l’estetica: «Qui a Venezia ho trovato il posto ideale per un grandissimo progetto. Un progetto mondiale, che può contare su uno dei brand più importanti di tutto il mondo. Sono convinto che Venezia abbia potenzialità sconfinate». E snocciola quanto realizzato nei dodici mesi di lavoro, a partire dalla nascita del Venezia Fc: «Abbiamo riportato la squadra nel calcio professionistico e ora abbiamo scelto un allenatore vincente come Filippo Inzaghi. Un calciatore di fama mondiale, che ci porterà in serie B perché il nostro obiettivo è compiere questo ulteriore passo in avanti». Ed è un obiettivo da raggiungere subito, come dichiarato a più riprese dal presidente e come conferma la qualità della squadra allestita per affrontare e vincere la Lega Pro. «Quando abbiamo ingaggiato Inzaghi come allenatore, moltissimi giocatori ci hanno contattato per venire a giocare da noi. Abbiamo preso gente come Domizzi che giocava in serie A, altri giocatori che sono i più forti della categoria. Io sto già pensando alla serie B, ma anche alla serie A, voglio che il Venezia abbia un posto stabile nel massimo campionato. Non voglio fare lo yo-yo come il Frosinone, salito in A e subito retrocesso. Voglio che Venezia diventi una realtà consolidata nel calcio delle grandi». Ma il passo successivo e necessario per proseguire su questa strada è quello che riguarda lo stadio, da costruire ex novo a Tessera. «Il Penzo — ricorda Tacopina — è uno stadio unico, romantico. Ci si arriva in barca, si domina la laguna e si vedono persino le Dolomiti. Ma è scomodo da raggiungere e questo frena l’afflusso dei tifosi. Per questo lo stadio è un nodo centrale del nostro progetto, che costruiremo vicino all’aeroporto. Vogliamo seguire l’esempio della Juventus, che si è costruita lo stadio di proprietà e questo ha fatto da trampolino al resto». Stadio e altre strutture intorno: «Ci saranno un palasport per il basket, una quindicina di negozi, un hotel, un ristorante e un fan village. Sono determinato nell’inseguire questo obiettivo». Ieri sera, intanto, gli arancioneroverdi sono scesi in campo a Jesi per l’amichevole contro la Jesina, terminata 1-0, grazie al rigore trasformato al 90’ da Marsura. Sembrava dovesse esordire Geijo, rimasto invece in panchina a causa di un leggero fastidio muscolare. In campo Fabiano, con Basso e Tortori. Qualche occasione nel primo tempo (colpo di testa di Basso al 36’, rovesciata di Tortori al 40’), poi Marsura colpisce la traversa e poco dopo segna su rigore. Oggi la squadra sarà a Norcia, dove si svolgerà la seconda parte del ritiro.

Ore 14.50 – (La Nuova Venezia) Il Venezia rimane imbattuto in questo precampionato, ma in casa della Jesina (Serie D) ieri sera ha vinto solo grazie a un rigore di Marsura in pieno recupero. Inzaghi inizialmente sembrava dovesse schierare in attacco anche Geijo dal primo minuto, e per lui sarebbe stato l’esordio stagionale. In extremis è stato invece sostituito da Fabiano a causa di un leggero risentimento muscolare, per il quale lo staff tecnico ha preferito evitare inutili rischi al giocatore in questa delicata fase del ritiro. Inzaghi ha poi lasciato in tribuna Ferrari, Garofalo, Virdis e Fabris. Per ciò che concerne la cronaca della partita, la prima conclusione pericolosa è proprio di Fabiano al 17′, ma Tavoni ha respinto con i pugni, quindi 4′ più tardi anche Vicario si è fatto notare bloccando un tiro di Trudo dalla distanza. L’incontro è rimasto equilibrato e di emozioni se ne sono avute poche nella prima mezzora. Si è dovuto attendere fino al 36′ per rivedere il Venezia più concreto sotto la porta avversaria, con Basso che ha deviato di testa il pallone, mandando però a lato di poco. Al 40′ bella rovesciata in area di Tortori, ma Tavoni neutralizza in angolo. Il primo tempo si è quindi chiuso a reti inviolate, e il secondo è iniziato con gli inevitabili cambi da ambo le parti. All’11’ Bentivoglio su punizione è andato vicino al gol del vantaggio, ma Tavoni ha deviato ancora in corner. Mentre a 2′ dal termine l’azione più pericolosa da parte degli arancioneroverdi, con Marsura che dal limite e ancora su punizione, che ha però centrato la traversa. La rete decisiva solo al 92′ grazie a Marsura su rigore, dopo un fallo in area subito da Pellicanò.

Ore 14.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Sono giorni a dir poco movimentati in casa biancorossa: dopo la querelle legata a Nicolò Brighenti, passato al Frosinone, potrebbe aprirsene subito un’altra. Ieri mattina Gabriele Savino, procuratore di Filip Raicevic, ha incontrato il presidente del Vicenza Alfredo Pastorelli per discutere dell’adeguamento del contratto dell’ex centravanti della Lucchese, che nella scorsa stagione è stato il miglior realizzatore della squadra con 11 gol. L’appuntamento è durato poco con le parti molto distanti tra di loro. «Credo che sia giusto che il Vicenza paghi Raicevic in proporzione all’importanza che gli danno — ha spiegato Savino — e visto che a gennaio hanno rifiutato oltre un milione e mezzo dal Napoli, ritengo sia considerato un giocatore importante, oltre ad essere stato il capocannoniere della squadra». La risposta di Pastorelli non si è fatta attendere e il massimo dirigente del club berico non ha usato certo mezze misure. «A Raicevic ho adeguato il contratto durante la stagione scorsa — ha sottolineato Pastorelli — e adesso ero pronto a raddoppiargli l’ingaggio portandolo, premi compresi, a circa 200mila euro netti. L’offerta è stata ritenuta insufficiente e allora, per me, non c’erano i presupposti per continuare il confronto mancando gli estremi per arrivare ad un accordo». Per altro nel pomeriggio Raicevic, con la fascia di capitano, ha segnato il primo dei tre gol (di Giusti e Otero le altre due marcature) con cui il Vicenza ha superato il Levico, al termine di un buon allenamento in cui Franco Lerda ha potuto conoscere meglio alcuni giovani saliti in ritiro per dimostrare il loro potenziale. La squadra ha dimostrato un buon potenziale offensivo, pur considerando il modesto valore dell’avversario in campo, mentre ha mostrato diverse incertezze nel reparto arretrato in cui, oltre a Brighenti passato al Frosinone, mancavano Adejo e Benussi infortunati. Una retroguardia bisognosa di rinforzi ma l’argentino Fabricio Fontanini ormai può considerarsi un giocatore del Vicenza. «Sono felice della proposta della società — ha detto Fontanini a Tuttomercatoweb — e sono pronto a dare il massimo per giocarmi questa possibilità». E Fontanini confida che il suo giocatore di riferimento è l’ex interista Samuel. «Mi piaceva tantissimo, la sua potenza e la sua tenacia sono sempre state un modello di riferimento per me. Adesso spetta a me dimostrare di poter dare un contributo alla mia nuova squadra e disputare una buona stagione».

Ore 14.00 – (Giornale di Vicenza) Cordiale, ma poca voglia di parlare è un Franco Lerda diplomatico quello che si presenta ai microfoni. «La notizia importante è che nessuno si è fatto male, in questo momento non è poco. Comunque sono soddisfatto per quello che ha fatto vedere la squadra, i ragazzi hanno messo in campo quello che avevo chiesto loro». Provi a fargli notare che i ragazzini Bianchi e Giusti hanno mostrato una buona personalità, lui annuisce ma da navigato uomo del pallone sa benissimo che la serie B è un`altra cosa, che servira qualcosa in più. Alla fine è un pomeriggio di mezza estate carico di acqua e di dubbi. «Ho tanti ragazzi nuovi, dobbiamo essere bravi a passare dal 3-4-3 al modulo di oggi con duttilità. Ha visto come abbiamo giocato oggi? Abbiamo adattato il 4-4-2 alle caratteristiche di Rizzo e Urso», e pure ad una difesa che più inedita non si poteva e che difficilmente potrebbe essere proposta a lungo in campionato. Insomma il convento passa questo per ora e probabilmente serviranno diversi innesti per evitare un anno di lacrime e sangue. Ed anche se la meglio gioventù mandata in campo, Dani compreso («Siamo cortini anche in porta come sapete… ») fa in pieno il suo dovere, la domanda dei tifosi è la stessa: basteà` per la categoria? Lerda aspetta gli infortunati, le decisioni della società, ma intanto ha poca voglia di parlare: «Se è tutto vado dentro».

Ore 13.50 – (Giornale di Vicenza) Tre colpi sotto la pioggia e il Vicenza torna a sorridere. Dopo la sconfitta col Carpi condita da infortuni (Vita e Benussi) la notizia è che nessuno si è fatto male. La seconda è che si è visto Anthony Badu, giocatore arrivato in prova dal Perugia (ghanese classe 1996) che allunga la lista degli osservati speciali nel cantiere aperto che è il Vicenza di oggi. Con un mercato ancora lungo, e` difficile per Lerda farsi un`idea di squadra, non sapendo bene ancora chi resta e chi se ne va. In tribuna i tifosi mugugnavano delusi per la partenza di capitan Brighenti: «Situazione gestita male, domani volevo andare a fare l`abbonamento ma non so se andrò. Sono deluso, Brighenti non era solo un ottimo giocatore, era il capitano, una bandiera», alcuni dei commenti. Ma intanto il Vicenza era in campo contro i dilettanti del Levico nell`ultima amichevole prima della discesa in città, sabato, per l`amichevole serale contro il Cittadella. Un test, questo, ben più probante e che darà informazioni più precise sulla competitività del gruppo. Lerda sceglie il 4-2-3-1 con Bogdan e Madrigali centrali difensivi, Beduschi e Bianchi esterni arretrati, Rizzo e Urso mediani dietro al tris Otero, Di Piazza e Giusti, Raicevic unica punta e con la fascia di capitano al braccio. In porta torna il giovane Dani perchè Lerda non intende rischiare Benussi. A proposito il portiere sfoggiava un caschetto imbottito alla Cech: «Entro solo se c`e` bisogno» confida ai giornalisti con un evidente ematoma all`occhio. Poi seduta ai pesi per lui.Si scende in campo quindi con un modulo ben conosciuto dai “vecchi” del gruppo e che in questo momento dà le maggiori garanzie. La gara si gioca su un campo reso pesantissimo dal nubifragio che si è abbattuto su Andalo un`ora e mezzo prima della gara, un allenamento nell`allenamento che non dispiace a Lerda (visto che non si è fatto male nessuno) e che costringe i biancorossi a mettere una buona dose di attenzione su palle fermate dalle pozzanghere, appoggi arretrati e calibrazione dei passaggi e dei lanci. Nella prima frazione a dire la verità, tre distrazioni difensive rischiano di costare care. Al 3′ ad esempio, un rimpallo lancia a rete solitario Baido che, rallentato dalle pozzanghere, calcia sul giovane Dani che è bravo a respingere. Sulla ribattuta la difesa fa muro concedendo il primo angolo dell’incontro. Si vede Di Piazza, anticipato però dall’uscita del portiere avversario. Al 14′ arriva il gol: Otero serve bene in area Raicevic che, spalle alla porta, stoppa il pallone di petto e si gira colpendo in allungo, la palla s`infila precisa sul primo palo. Al 16′ errore in appoggio Del Vicenza, Colia s’invola verso la porta ma Dani e la difesa sbrogliano. Al 23′ errore identico: ancora Colia e ancora Dani lo ferma in uscita. Al 24′ Raicevic sfiora il raddoppio e al 30` e` anticipato dal portiere avversario. Al 44′ Bianchi con un’incursione in area si procura un calcio di rigore che Di Piazza calcia alle stelle.Nella ripresa arriva subito il gol di Giusti. Sono passati appena due minuti: il giovane padovano parte da sinistra si accentra e con il dribbling mette a sedere tre avversari per poi liberare il destro a giro che colpisce il palo prima di infilarsi in rete. C`e tempo per un bell’intervento di Dani su punizione di Tessaro al 24′ e poi tocca a Cernigoi due minuti più tardi impegnare il portiere avversario. Il campo nella ripresa migliora e Il Vicenza non lascia occasioni agli avversari. Galano colpisce l’incrocio dei pali da 25 metri su punizione e al 38′ arriva il tris: Siega pesca Otero in area, bello stop del figlio d’arte e buona la mira col sinistro sul palo alla destra del portiere.Il test in generale lascia ovviamente il tempo che trova, visto l’avversario e il campo pesante, ma la sensazione e` che questo Vicenza manchi davvero di molte pedine per poter affrontare serenamente un campionato di serie B. La difesa va integrata con dei centrali di categoria, a centrocampo sicuramente va fatto qualche innesto di qualità. Il mercato è ancora lungo e la squadra va rinforzata.

Ore 13.40 – (Giornale di Vicenza) Nemmeno il tempo di archiviare la grana relativa a Nicolò Brighenti, conclusasi con la partenza del difensore, che ne scoppia un’altra. Stavolta tocca a Filip Raicevic. Tutto ha inizio ieri mattina quando il procuratore dell’attaccante, Gabriele Savino, si reca all’appuntamento programmato con il presidente del Vicenza, Alfredo Pastorelli, per discutere dell’adeguamento del contratto del montenegrino. L’incontro non va per nulla bene, tanto che il colloquio dura poco e si chiude con l’apertura di un altro caso. La storia di Raicevic l’abbiamo raccontata tante volte: il ragazzo montenegrino, oggi ventitreenne, ha lottato con i denti, assieme al suo procuratore, per riuscire a giocare in Italia. Cavilli burocratici che parevano montagne insormontabili, non c’era verso di poterlo tesserare. Ma poi Raicevic sulla sua strada ha trovato chi ha creduto in lui, come il direttore sportivo del Carpi, Cristiano Giuntoli, che lo ha fatto allenare per mesi con la squadra pur non potendolo schierare. Quindi il passaggio alla Lucchese nel gennaio del 2014. Poi l’approdo, la scorsa stagione, al Vicenza, dove arriva come uno sconosciuto di belle speranze. È la svolta per il giovane montenegrino che conquista la fiducia del tecnico Pasquale Marino alla ricerca disperata di una punta capace di fare gol. Raicevic ripaga alla grande tanto che chiude il campionato con 10 reti all’attivo, 26 gare giocate da titolare e 34 presenze in tutto. Fa così bene il giovane attaccante che già a gennaio a lui si interessano Napoli e Juventus, diventa l’uomo-mercato, ma alla fine non se ne fa nulla, perchè Alfredo Pastorelli, allora presidente di Vi.Fin., pone il veto alla sua cessione. E arriviamo a ieri mattina. Stabilito che Filip Raicevic ha un legame col Vicenza fino al giugno 2018, da tempo si parlava di un adeguamento del suo contratto, uno dei più bassi di tutta la rosa, visto appunto l’ottimo campionato disputato. Ma la trattativa, come abbiamo detto, è iniziata male. Lo ha ammesso lo stesso procuratore del giocatore, Gabriele Savino, che ci ha detto: «Non c’è nessuna rottura con il Vicenza, ma di sicuro non siamo partiti col piede giusto e mi spiace perchè il ragazzo è serio e si è sempre impegnato al massimo. Gli ultimi tre mesi è sceso in campo nonostante un’infiammazione sotto al ginocchio, per farlo giocare gli facevano antidolorifici prima e durante le gare. Ha stretto i denti e non si è mai tirato indietro».Quindi Savino racconta il motivo dell’incontro. «Da tempo si parlava di adeguargli il contratto, un adeguamento che si è meritato sul campo, tanto che il Vicenza a gennaio ha rifiutato l’offerta di 1,5 di milioni euro dal Napoli. Dunque gli riconosce per primo un valore importante, ne siamo felici, ma allora è altrettanto giusto che al ragazzo venga adeguato l’ingaggio che oggi è tra i più bassi di tutta la rosa». A questo punto la domanda sorge spontanea: potrebbe essere in arrivo un altro divorzio? «Oggi – è la conclusione di Savino – siamo distanti, vorrà dire che ci guarderemo attorno, il mercato è ancora lungo». Nella giornata di ieri abbiamo cercato anche il presidente Alfredo Pastorelli che però ha preferito non rilasciare dichiarazioni in merito.

Ore 13.10 – (Gazzettino) Rey Volpato è il nuovo attaccante dell’Este. La notizia è stata ufficializzata dai giallorossi ieri, giorno nel quale il bomber ha effettuato anche il primo allenamento con i nuovi compagni. Volpato è reduce da due promozioni di fila dall’Eccellenza alla serie D: nell’ultimo campionato con l’Adriese (tredici partite e sei sigilli) e due stagioni fa con il Campodarsego (diciotto partite e quattordici sigilli). In precedenza nel campionato nazionale dilettanti aveva indossato la maglia del Thermal Abano Teolo. Ecco le sue prime parole in giallorosso: «Sono molto contento di approdare in una piazza che nelle ultime stagioni ha fatto sempre bene. La società mi ha chiesto di mettere a disposizione la mia esperienza sul campo e all’interno del gruppo, poi naturalmente dovrò fare il mio dovere anche sotto porta. Mi fa piacere iniziare questo nuovo percorso con questa maglia». L’anno scorso l’Este ha chiuso la stagione regolare al terzo posto. «La speranza è ripetersi e se possibile fare ancora meglio. Dobbiamo ragionare di partita in partita, anche se l’idea è disputare un buon campionato. Dovremo fare i conti con squadre importanti, però cercheremo di fare la nostra partita con tutti». Soddisfatto il tecnico Michele Florindo: «Sono davvero contento perché è il giocatore che stavamo cercando e con la sua esperienza e con la sua qualità può aiutare a crescere tutto il gruppo». L’arrivo di Volpato va a completare un reparto avanzato che può contare anche su Munarini, Dovico e Ferrara, quest’ultimo uno dei pochi superstiti della passata stagione. Non manca un flash del vice presidente Stefano Marchetti: «Volpato è un giocatore importante e ci darà senz’altro una mano. Avere preso un’attaccante del suo valore dimostra una volta di più quanto la società ci tenga a fare bene». Per completare l’organico manca un ulteriore tassello. «Stiamo lavorando per l’innesto di un difensore centrale importante per questa categoria, e sono fiducioso che entro il fine settimana si possa chiudere l’operazione». Oltre alla gara di oggi con i biancoscudati, i giallorossi saranno impegnati sabato alle 16.30 in un test sul campo dei pari categoria del Legnago.

Ore 12.50 – (Mattino di Padova) “O’ Rey” è giallorosso. Sarà Rey Volpato a comandare l’attacco dell’Este di mister Michele Florindo. Il bomber 29enne non ha bisogno di molte presentazioni: ex Padova e Juventus, in Serie A ha vestito le maglie di Siena ed Empoli e in B di Arezzo (con Antonio Conte allenatore), Bari, Piacenza e Livorno. Gli infortuni ne hanno poi limitato la carriera, anche se, tra i dilettanti, ha disputato ottime stagioni a Quinto, Abano (sponda Thermal, sempre in Serie D), Campodarsego e Adriese, vincendo due campionati di Eccellenza a suon di gol. Con l’Este Volpato aveva già svolto parte della preparazione atletica tre stagioni fa, quando l’allenatore era Gianluca Zattarin: «Siamo in contatto con Rey da qualche anno», confessa il vice-presidente dell’Este Stefano Marchetti. «Stavolta, però, lo abbiamo voluto con noi». «È il bomber che ci serviva», prosegue il dirigente. «Ha forza fisica, esperienza ad alti livelli e aiuterà i tanti giovani della squadra. Crediamo molto in lui». Volpato ha firmato a mezzogiorno di ieri e nel pomeriggio si è aggregato al gruppo. Con ogni probabilità disputerà qualche minuto nell’amichevole di oggi con il Padova all’Euganeo.

Ore 12.20 – (Gazzettino) Roberto Venturato ha ottenuto tutto ciò che voleva dal suo Cittadella. È riuscito a tenere testa al Chievo, squadra di categoria superiore, per buona parte dell’incontro, ed è persino passato due volte in vantaggio. Ci sono state buone trame di gioco, i calciatori si sono cercati nello stesso modo in cui hanno provato gli schemi impartiti dall’allenatore, che si dice soddisfatto del 2-2 finale: «Abbiamo fatto una buona partita. Direi che il Cittadella soprattutto nella prima mezz’ora di gioco mi è piaciuto, ha interpretato bene l’incontro». Meno brillante la ripresa della formazione granata. «Era prevedibile, abbiamo giocato più a sprazzi, con minore continuità della prima parte. Ci sono stati poi diversi cambi che ovviamente hanno condizionato lo sviluppo della partita, ma in questo momento della preparazione è impensabile tenere in campo undici giocatori fino al novantesimo. Oltre che non avere la tenuta atletica, con i carichi di lavoro troppo alti rischi di incappare in qualche infortunio». Tutto liscio, anche sotto quest’aspetto. «In questa fase del ritiro è importante che non ci siano contrattempi più o meno gravi ai giocatori. Avere la rosa al completo sulla quale lavorare omogeneamente è fondamentale». Le indicazioni migliori? «Stiamo assimilando una certa idea di gioco, anche i nuovi arrivati stanno imparando in fretta, sono segnali positivi. Un po’ di crescita rispetto all’amichevole di domenica c’è stata, abbiamo tenuto bene il campo contro il Chievo: c’è ancora tanto da fare, ma possiamo ritenerci soddisfatti».

Ore 12.10 – (Gazzettino) Dopo tre vittorie, arriva il primo pareggio stagionale per il Cittadella, ma è un “pari” di assoluto prestigio, raccolto di fronte a un avversario di categoria superiore. Il 2-2 finale con il Chievo, affrontato nel ritiro dei veronesi a Rovereto (Trento), è infatti di quelli che convincono, anche se stiamo ovviamente parlando di calcio estivo, senza i tre punti in palio: il Cittadella ha comunque disputato un ottimo primo tempo, come ha sottolineato anche Roberto Venturato al termine dell’incontro, ed è passato due volte in vantaggio. I carichi di lavoro si fanno sentire in questo periodo dell’anno, e alla distanza i giocatori granata hanno perso lo smalto e le misure della prima frazione, ma tutto rientra nell’ordine delle cose durante il ritiro. L’importante è che anche contro il Chievo, come del resto domenica scorsa a Lavarone, ci sono stati segnali positivi, di crescita, che fanno ben sperare per il prosieguo della preparazione. Risultati come quello di ieri poi aiutano al morale e a lavorare ancora meglio. Avanti così. Roberto Venturato alla vigilia dell’incontro aveva detto di aumentare il minutaggio dei giocatori in campo dall’inizio, per testare sino in fondo la tenuta atletica e il fiato dei suoi: l’ha fatto per qualcuno (Pedrelli, Martin, Chiaretti, Arrighini) finché non ha ravvisato cali nelle prestazioni dei singoli. Nella ripresa, poi, ha lasciato spazio anche ai vari giovani ex Berretti aggregati in ritiro. Come da copione tocca al Chievo fare la partita, e la prima occasione dell’amichevole è della squadra di Rolando Maran: al 5′ cross teso nell’area piccola del Cittadella dove interviene Inglese che spara alto da posizione favorevole. Piove a intermittenza a Rovereto, il campo comunque tiene bene. Il Cittadella al 12′ deve rinunciare al portiere Alfonso per una botta rimediata in testa in uno scontro aereo, al suo posto entra Paleari. I granata crescono con il passare dei minuti, e al 17’ passano in vantaggio: discesa sulla sinistra di Martin che mette in mezzo per Litteri. Il centravanti gira di testa superando Suculin. Il Cittadella appare più brillante del Chievo, che riesce comunque a pareggiare con Pellissier (37’) che capitalizza l’assist di Inglese. Occasione per i gialloblù allo scadere con Inglese che manda la sfera a fil di palo. Si conclude un buonissimo primo tempo per il Cittadella. Comincia forte il Chievo nella ripresa. Dapprima tocca a Valzania chiudere su Inglese, poi è Meggiorini a non inquadrare lo specchio della porta da distanza ravvicinata, infine è bravo Paleari a respingere la conclusione di Mpoku. Il Cittadella torna in vantaggio al 21′ con la perfetta punizione di Paolucci, che concede il bis dopo quella di domenica con il Levico. Pallone sul palo interno e poi in rete. Al 25′ il Chievo fissa il risultato sul 2-2, con Pellissier che trasforma il generoso rigore concesso a Meggiorini per la spinta di Pascali.

Ore 12.00 – (Gazzettino) Stefano Marchetti l’aveva promesso, e ieri il Cittadella ha ufficializzato il nuovo attaccante che va a completare il reparto offensivo. Niente Lamin Jallow, com’era stato detto dal direttore generale, non è arrivato nemmeno Patrick Cutrone dal Milan che pure era stato accostato ai colori granata: a Rovereto il tecnico Venturato ha dato il benvenuto all’ex nerazzurro Christian Michael Kouamé, classe 1997. Arriva in prestito con diritto di riscatto dal Prato, che aveva ceduto temporaneamente l’attaccante della Costa D’Avorio all’Inter dove aveva giocato nell’ultima stagione con la Primavera. È una punta centrale, di piede destro, che può integrarsi bene con tutti gli attaccanti in rosa al Cittadella. È l’allenatore granata a descrivere l’arrivo di Kouamé: «C’era questa trattativa in ballo, il ragazzo va a completare il nostro reparto avanzato. Lo valuteremo durante questi ultimi giorni di ritiro a Lavarone e poi alla ripresa dei lavori in pianura: non sappiamo ancora come sia la sua condizione fisica». Un giovane di prospettiva: «Ha appena 18 anni, è tutto ancora da scoprire, ma le qualità ci sono. Speriamo possa darci una mano durante la lunga stagione di serie B».

Ore 11.40 – (Mattino di Padova) Quando il gioco si fa duro, il Cittadella c’è. Dopo i tre test contro formazioni dilettantistiche, i granata impattano 2 a 2 a Rovereto contro il Chievo Verona, rivelazione dell’ultimo campionato di Serie A. Senza Benedetti, che a Rovereto è nato, mister Venturato si affida al consueto 4-3-1-2 con Chiaretti trequartista alle spalle del tandem Litteri-Arrighini. Modulo speculare per il Chievo, con Maran che si affida alla migliore formazione. Gli scaligeri iniziano con buon piglio: al 5’ duetto a sinistra tra Birsa e Gobbi, con traversone teso e deviazione sottomisura di Inglese che, disturbato da Alfonso e pressato da un avversario, spara sopra la traversa. Il numero uno del Citta si scontra con l’attaccante e 8’ più tardi è costretto a lasciare il campo: al suo posto Paleari. Con il passare dei minuti i padovani prendeono le misure e al 17’ passa in vantaggio: traversone di Martin, che pesca sul secondo palo Litteri, abile ad incornare alle spalle di Seculin. I gialloblù hanno le gambe “pesanti” e faticano ad imprimere velocità alla manovra. Negli ultimi dieci minuti, però, il Chievo diventa padrone del campo: al 35’ Paleari è bravo in uscita, in due tempi, su Pellissier, e due minuti più tardi la squadra di Maran trova il pari. Hetemaj pesca in verticale Inglese, che scappa sul filo del fuorigioco e poi tocca per Pellissier, che insacca a porta pressoché sguarnita. Botta e risposta prima dell’intervallo: al 43’ Izco imbuca in area per Inglese, che si gira e poi calcia in diagonale, con il rasoterra che si perde sul fondo. Nel recupero torna a farsi vedere il Citta, che sfiora il 2-1: Schenetti centra lungo dalla destra, Arrighini tocca da due passi, ma Dainelli e Seculin si salvano grazie ad una carambola sulla linea di porta. Girandola di cambi su entrambi i fronti e, nella ripresa, il ritmo si alza. Il Chievo parte all’assalto: al 6’ Valzania respinge in scivolata il tiro di Inglese, un minuto dopo Meggiorini non trova la deviazione vincente e, al 9’, Paleari è super sulla botta da 20 metri di Mpoku. Il Cittadella resta a guardare, ma quando mette fuori il naso, fa malissimo. E, al 21’, i granata tornano avanti: piazzato da 20 metri di Paolucci che aggira la barriera con il pallone che tocca il palo e s’insacca. Il Chievo, ovviamente, non ci sta e trova subito il 2-2: al 25’ evidente spinta in area di Pascali ai danni di Castro e l’arbitro assegna il rigore che Meggiorini trasforma. Altro “giro” e altra occasione per il Cittadella al 28’: traversone di Caccin, incornata di Strizzolo e “miracolo” di Seculin. Per Alfonso botta alla tempia, mentre Scaglia ha lasciato il campo per affaticamento. Nulla di grave, sembra.

Ore 11.30 – (Mattino di Padova) Si chiama Christian Michael Kouamé, a dicembre compirà 19 anni, è nato in Costa d’Avorio e arriva dal Prato, con cui nella prima parte della scorsa stagione ha totalizzato 13 presenze in Lega Pro, passando in prestito, da febbraio, alla Primavera dell’Inter. È lui l’ultimo nuovo innesto nella rosa del Cittadella: già ieri si è aggregato ai granata impegnati nell’amichevole di Rovereto. Attaccante duttile, fra i baby nerazzurri ha giocato spesso da esterno offensivo, arriva sotto le Mura con la formula del prestito con diritto di riscatto. Lo stesso Prato ha chiesto informazioni su Alessandro De Leidi che, chiuso dagli arrivi di Pasa e Pelagatti, potrebbe seguire il cammino inverso.

Ore 11.10 – (Corriere del Veneto) Un acquisto di prospettiva (il giovane attaccante Christian Kouame dal Prato via Inter), una bella figura contro una squadra di categoria superiore (il Chievo) e la Coppa Italia che si avvicina. Buone notizie in arrivo per il Cittadella, che ieri a Rovereto ha bloccato sul 2-2 il Chievo di Rolando Maran, sfiorando anche il successo. Indicazioni importanti, un Paolucci in gran spolvero e tante note positive, che hanno reso felice Roberto Venturato. «In questa fase — ammette l’allenatore granata — la cosa che mi interessa di più è che non ci siano infortuni gravi, Alfonso ha preso solo una botta. Abbiamo fatto una buona partita, siamo andati un po’ a sprazzi, ma giocavamo contro una squadra decisamente superiore a noi. Siamo ai primi passi e dobbiamo sapere che c’è ancora molto da fare, abbiamo provato a vincere la partita e non ci siamo riusciti per un soffio. Sono comunque soddisfatto». Un pensiero anche all’ultimo arrivato Christian Kouame: «Può darci una mano nel corso del campionato, è appena arrivato e dobbiamo valutarne le condizioni. Può dare un contributo al reparto». Come annunciato nei giorni scorsi, Venturato ha schierato quella che potrebbe assomigliare molto a una formazione titolare. Nel primo tempo sono scesi in campo fra i pali Alfonso (costretto a uscire dopo appena 13 minuti a scopo precauzionale per una botta alla nuca) fra i pali, Pedrelli, Scaglia, Pasa e Martin in difesa, Schenetti, Iori e Valzania a centrocampo, Chiaretti dietro alle due punte Litteri e Arrighini. E il Cittadella fa un’ottima figura, andando in vantaggio dopo 17 minuti con un tap-in di Litteri su delizioso cross di Martin dalla sinistra. Il pari del Chievo arriva al 37’ con l’eterno Pellissier, che deposita in gol alle spalle di Palerari un bell’invito di Inglese. Nella ripresa consueta girandola di cambi, con l’ingresso sulla scena fra gli altri di Paolucci, che al 21’ fulmina Seculin su punizione per il 2-1. Appena quattro minuti e Pascali spinge in area Castro, inducendo l’arbitro a concedere il penalty. Sul dischetto va l’ex Meggiorini e non fallisce la trasformazione per il definitivo pareggio 2-2.

Ore 10.40 – (Gazzettino) Intanto si è aggregato al gruppo il giovane centrocampista Riccardo Gaiola in attesa che Padova e Inter raggiungano l’accordo per il suo trasferimento. E novità ci sono anche sul fronte delle uscite. Petrilli andrà probabilmente all’Ancona, possibile avversario dei biancoscudati in campionato. I marchigiani vorrebbero acquistarne il cartellino, ma quasi certamente sarà ceduto in prestito. Con la stessa formula Turea è a un passo dal trasferimento alla Triestina in D. SQUADRA. Oggi alle 17.30 amichevole all’Euganeo con l’Este (ingresso libero in tribuna ovest) per assaggiare il campo in vista del debutto di domenica nella Tim Cup con il Seregno. Anche ieri è rimasto ai box Altinier per un dolore alla caviglia, frutto di una botta rimediata sabato con il Campodarsego. Gli accertamenti clinici hanno escluso problemi, e l’attaccante punta a recuperare per domenica.

Ore 10.30 – (Gazzettino) Restando in tema di attaccanti, ieri è stato ufficializzato l’ingaggio del trequartista diciannovenne Tommaso Fantacci che arriva in prestito dall’Empoli, società con la quale pochi giorni fa ha prolungato il contratto fino al 30 giugno 2020. «Era da un po’ che gli stavo dietro – sottolinea Zamuner – Era in ritiro con l’Empoli che temporeggiava per farlo uscire, poi c’è stata la volontà del ragazzo di fare un’esperienza in Lega Pro. Ci abbiamo messo qualche giorno in più, ma è dall’inizio del mercato che avevo contattato il suo agente. È il giovane che cercavamo per l’attacco. Sono convinto di avere preso un elemento forte e di talento. Ora sta a lui dimostrare le sue doti». Ecco le prime dichiarazioni biancoscudate di Fantacci: «Sono molto contento, Padova è una piazza importantissima che merita di stare almeno in una categoria superiore. Mi metto a disposizione dell’allenatore, cercherò di farmi valere e darò tutto. Le mie caratteristiche? Posso fare la seconda punta o l’esterno, più in generale qualsiasi ruolo nel quale posso essere utile per la squadra. Per ora ho visto solo lo stadio che mi piace, la società è molto seria. Per il resto devo scoprire ancora tutto». Un idolo al quale s’ispira? «Per ruolo e caratteristiche Zidane, anche se adesso non gioca più. L’ho visto in azione con vecchi video».

Ore 10.20 – (Gazzettino) Può essere il giorno della svolta per Tavano. Sommella, procuratore del bomber, farà oggi ritorno ad Avellino, dove vive, per incontrare lo stato maggiore del club irpino, con il Padova in attesa di notizie positive. «Noi abbiamo fatto la nostra offerta e possiamo modificarla di poco – spiega il diggì Giorgio Zamuner. Il procuratore di Tavano si vede con l’Avellino per capire cosa è disposto a fare: se è disposto a fare tanto, si potrebbe chiudere velocemente. Se tiene invece botta, si fa magari un po’ di fatica. Loro hanno dato apertura totale, ho sentito martedì sera il presidente e il direttore, quindi salvo sorprese… Il giocatore è stato contattato da Lecce e Foggia, ma non sono soluzione gradite. Il Pisa? Sinceramente non lo so, se fosse vero è molto vicino a Firenze (città nella quale abita Tavano che vuole avvicinarsi a casa, ndr) e potrebbe essere un ostacolo. Ma non credo che sia un obiettivo prioritario per il Pisa». Se Tavano dovesse sfumare, Zamuner ha aperte altre piste tenute al momento in stand by. «Cesarini ha pretese economiche molto alte, ma ci sono anche altri giocatori».

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) «Quanto a Fabiano e Diniz, invece, mi dispiace che siano andati via. Soprattutto per quest’ultimo è successo tutto molto in fretta: mi ha detto che voleva provare questa esperienza, a me personalmente dispiace, ma è il Padova la cosa più importante, non sarà né il primo né l’ultimo che cambierà maglia». Pensa che il Padova esca rinforzato da questo mercato? «Sulla carta direi di sì: i nuovi arrivati sono tutti esperti e sono di qualità, e per questo siamo più preparati. Ma i proclami, si sa, non contano: sarà il campo a dare il suo verdetto». Domenica ritroverà Daniele Corti, ma da avversario. Che effetto le farà? «Molto strano, di certo: era da sette anni, tra Varese e Padova, che giocavamo insieme. Spero possa fare una grande stagione a Seregno. Ma a cominciare da lunedì: noi vogliamo la vittoria, è bello andare avanti in Coppa ed affrontare squadre di blasone e di categoria superiore».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Tocca al brasiliano, nuovo capitano biancoscudato dopo l’addio al calcio giocato di Marco Cunico, fare le carte alla stagione che inizierà domenica. «Sicuramente abbiamo fatto un gran bel ritiro», le parole di Neto. «Abbiamo lavorato molto bene e lo stiamo facendo anche alla Guizza. Ci sono tutti i presupposti per arrivare pronti alla partita con il Seregno». La squadra è cambiata molto rispetto all’anno scorso, se l’aspettava? «Per fortuna i nuovi arrivati si sono subito calati con la giusta mentalità. Sono ragazzi tutti molto disponibili, e questo ha aiutato a creare subito un buon gruppo, che con il tempo migliorerà ancora. Anche in campo ci sono diverse novità, dal modulo agli interpreti, ma sono fiducioso, c’è una squadra che ha tutte le potenzialità per fare bene». Avete perso due brasiliani, ma ne avete guadagnati altri due. «Filipe è un mio grande amico, siamo stati insieme due anni a Varese, ed Emerson lo conoscevo come avversario: sono due ottimi giocatori, di qualità, sono certo che daranno il loro contributo».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Il “mercato” ribolle, ma a tre giorni dall’esordio ufficiale in Tim Cup l’attenzione non può che spostarsi sulla squadra che già c’è. Il sogno legato all’attaccante Francesco Tavano può concretizzarsi nei prossimi giorni, nonostante un inserimento nella trattativa del Pisa neopromosso in Serie B abbia fatto sobbalzare tutto l’ambiente. Il Padova è ancora in pole position per assicurarsi l’attaccante dell’Avellino, e il d.g. Giorgio Zamuner nei prossimi giorni proverà l’affondo decisivo, non appena l’agente del giocatore avrà avuto il colloquio con la società irpina. «Un giocatore che non ha certo bisogno di presentazioni: con lui potremmo diventare uno degli attacchi più forti e attrezzati della categoria». Parole e musica di Neto Pereira, che con Altinier e Germinale formerebbe, insieme a Tavano, uno dei reparti più forti della categoria.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) A tre giorni dall’esordio in Tim Cup, per Oscar Brevi e la sua squadra arriva il giorno delle prove generali. Questo pomeriggio, alle 17.30, il Padova giocherà un test amichevole allo stadio Euganeo contro l’Este: ultima occasione per sperimentare l’undici che domenica scenderà in campo contro il Seregno, anche se l’impressione è che, visto che gli ultimi arrivati si sono aggregati da pochi giorni, la formazione non dovrebbe scostarsi da quella delle amichevoli effettuate in ritiro. Di certo c’è che, oltre a Mandorlini e Germinale, il tecnico biancoscudato potrà contare anche sul giovane attaccante Tommaso Fantacci, 18 anni, trequartista con licenza da seconda punta, arrivato in prestito dall’Empoli. «Padova è una piazza importantissima, e per me tutta da scoprire: credo che sarà un’esperienza molto importante», le sue prime parole. Agli ordini di Brevi, ieri, allenamento anche per il mediano dell’Inter Riccardo Gaiola, già unitosi al gruppo in attesa del trasferimento dall’Inter.

Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) La conferma che Tavano è molto vicino arriva in serata anche dal dg Giorgio Zamuner: «Ieri ho sentito il presidente dell’Avellino, Walter Taccone, e a livello verbale mi hanno dato il via libera. Domani (oggi per chi legge, ndr ) l’agente incontrerà la proprietà e se tutto si incastra bene possiamo arrivare all’accordo». Quando gli domandano del Pisa, Zamuner sembra tutto fuorché preoccupato: «Onestamente non saprei, se fosse vero sarebbe a 50 chilometri da Firenze, dove abita Tavano, e potrebbe essere un ostacolo ma non credo che per loro sia un obiettivo primario». Dunque, quella di oggi potrebbe essere una giornata campale per il mercato del Padova, con la tifoseria entusiasta per l’arrivo di un attaccante da oltre 170 gol in carriera e un passato illustre in serie A. Ma non è finita qui, perché ieri si è allenato alla Guizza anche Riccardo Gaiola , centrocampista di proprietà dell’Inter cresciuto nel settore giovanile biancoscudato e lo scorso anno al Prato. Il trasferimento non è ancora ufficiale, ma le due società sono vicine all’accordo, nelle ultime ore è stato offerto Giampiero Pinzi , che piace ma che costa troppo. In questo momento, se davvero dovesse arrivare Tavano, la priorità sarebbe sfoltire la rosa biancoscudata. Nicola Petrilli è il più vicino al trasferimento, nelle ultime ore si è fatto avanti l’Ancona, che ha presentato una proposta precisa e che sembra soddisfare il giocatore. Il Padova vorrebbe cederlo solo in prestito, mentre l’Ancona spinge per un trasferimento a titolo definitivo, o comunque per avere un diritto di riscatto. Ma l’accordo è a un passo.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Occhio al botto Tavano. La coincidenza appare singolare: e cioè che il lancio della campagna abbonamenti previsto per oggi alle 16 segua di poche ore l’incontro decisivo, che andrà in scena domani tra l’agente Marco Sommella e la proprietà dell’Avellino, per la rescissione del contratto che attualmente lega l’attaccante al club irpino. Nel tardo pomeriggio di ieri, dopo ore convulse in cui i tifosi avevano tremato per l’inserimento del Pisa (notizia confermata dal direttore generale nerazzurro Fabrizio Lucchesi), è arrivata una telefonata che pare risolutrice. L’Avellino, infatti, ha dato il via libera verbale alla cessione di Tavano al Padova e, a questo punto, la bandiera a scacchi sul rettilineo finale sembra ben in vista. A 37 anni, l’attaccante casertano potrebbe diventare a breve il fiore all’occhiello della campagna acquisti biancoscudata e rappresentare un rinforzo importantissimo per un attacco da 27 gol a stagione formato da Neto Pereira e Altinier. E completato, oltre che da Domenico Germinale, anche dal giovanissimo Tommaso Fantacci , classe ‘97, in arrivo in prestito dall’Empoli dopo aver appena rinnovato il contratto con il club toscano fino al 2020. «Essere in una piazza così importante è un orgoglio — spiega Fantacci — posso fare la seconda punta o l’esterno. Un giocatore a cui mi ispiro è Zidane, le caratteristiche sono simili… Con l’Empoli ho un contratto fino al 2020 e a Padova avrò modo di fare la mia prima vera esperienza a livello professionistico».




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