Live 24! Padova, salta l’amichevole con l’AltoVicentino di domani

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Ore 21.30 – (Alto Adige) Il pranzo è servito! Il Consiglio Direttivo di Lega ha deliberato la composizione dei tre gironi di Legapro. Come anticipato sulle colonne del nostro giornale, la nuova composizione dei gironi non ha tenuto conto dell’ impostazione tradizionale, ovvero nord, centro e sud. Il “legislatore” federale, invece, ha adottato la suddivisione verticale, considerando un girone nord-ovest o “tirreno”, quello nord-est o “adriatico”, lasciando inalterata soltanto la puntellatura del girone meridionale o “sud”. L’Alto Adige si ritroverà nel girone B, quello del nord-est “tirreno”. Raggruppamento sicurmente forte, visti e considerato che la compagine di mister Viali si ritroverà a duellare con le supercorazzate Parma e Venezia. Il girone che più ci interessa contiene un’incognita. Una x che sarà sciolta il prossimo 8 agosto. L’incognita riguarda la posizione di Cavese, Rieti e Pro Patria. Tre società le cui domande di iscrizione sono attualmente in fase di stand by o per meglio dire sospese, perché necessarie di ulteriori valutazioni. L’impressione generale che tutte e tre le richiesta vengano rigettate, lasciando così spazio all’inserimento dell’Albinoleffe. Nel girone B l’Alto Adige si ritroverà ancora l’Ancona, compagine che ha eliminato i biancorossi dalla Tim Cup, ed insieme ai dorici gli altoatesini dovranno vender cara la pelle con le avversarie storiche: ovvero (quanto per citarne alcune) Padova, Pordenone e Bassano. Si tratta indubbiamente di un girone tosto, soprattutto perché si affronteranno compagini dii un certo lignaggio ed anche attrezzate “psicologicamente”, la cui forza d’urto sarà centuplicata dal sostegno di una tifoseria passionale e colorita. Un esempio? Basta pensare a squadre come Sambenedettese, Teramo e Gubbio, dove il valore della tifoseria ha il suo peso specifico. Scenari che non sono nuovi al pubblico altoatesino, visto e considerato che già nella stagione 2001-2002 con Tesser in panchina l’Alto Adige viaggiò su è giù per la Penisola. Per completare il quadro dei gironi, un occhio lo dedichiamo a quello C o “sud”, dove non mancherà sicuramente l’elevato tasso di adrenalina. Girone A: Alessandria, Arezzo, Carrarese, Como, Cremonese, Giana E., Livorno, Lucchese, Lupa Roma, Olbia, Piacenza, Pistoiese, Pontedera, Prato, Pro Piacenza, Racing Roma, Renate, Robur Siena, Tuttocuoio, Viterbese. Girone B: X, Ancona, Bassano, Fano, FeralpiSalò, Forlì, Gubbio, Lumezzane, Maceratese, Mantova, Modena, Padova, Parma, Pordenone, Reggiana, Sambenedettese, Santarcangelo, Sudtirol, Teramo, Venezia. Girone C: Akragas, Casertana, Catania, Catanzaro, Cosenza, Fidelis Andria, Foggia, Fondi, Juve Stabia, Lecce, Matera, MeIfi, Messina, Monopoli, Paganese, Reggina, Siracusa, Taranto, Vibonese, Virtus Francavilla.

Ore 21.20 – (Alto Adige) Dopo il primo impegno ufficiale della nuova stagione, in Tim Cup ad Ancona, l’Alto Adige è salito a Malles per l’amichevole a carattere internazione con la formazione germanica dell’Augsburg, dodicesima classificata nell’ultima Bundesliga e arrivata sino ai sedicesima di finale della scorsa edizione della Europa League. In Val Venosta l’Augsburg si è imposto per 4-0 nel test-match con la squadra di Viali. Venendo alla cronaca del match, nel primo tempo ritmi inizialmente blandi, con la squadra di mister Viali che presidia bene il campo, rimanendo corta e compatta e concedendo pochi varchi in avanti ai tedeschi, che trovano comunque il vantaggio al 21′ con conclusione ribatuta di Finbogason e facile tap-in di Koo, in sospetta posizione di fuorigioco. Sale di tono l’Augsburg, raddoppiando al 37′, quando Kohr apre a sinistra per Baier, sul cui cross si eleva Koo che fa doppietta, insaccando di testa il pallone del 2-0, parziale con il quale si conclude il primo tempo. Nella seconda frazione l’Alto Adige riparte con gli stessi effettivi del primo tempo. La partita non offre spunti di cronaca sino al 27′, quando Teigl trova un varco sulla destra e serve a ritroso l’ottimo Kohr, sul cui destro radente Marcone non è impeccabile e non riesce ad evitare il 3-0. Il poker tedesco arriva al 40′ quando Parker da fondo campo invita al tiro Schuster.

Ore 21.00 – (Gazzetta di Modena) Oggi è l’ultimo giorno per rinnovare l’abbonamento a prezzi agevolati: il Modena aveva infatti concesso due settimane, dal giorno dell’apertura della campagna, per consentire ai suoi fedelissimi di sottoscrivere la nuova tessera a prezzi ridotti. Il club canarino ha comunicato che sono già mille tessere sottoscritte, un dato importante e probabilmente inatteso, considerando il ritorno nella vecchia serie C dopo 15 anni e la spaccatura tra tifosi e proprietà: “La società intende ringraziare tutti i sostenitori che hanno deciso di manifestare il proprio amore per i colori gialloblù sottoscrivendo l’abbonamento”, si legge nel comunicato pubblicato dal Modena sul proprio sito. MERCATO. Acquistato il difensore Marino, il mirino ora è sugli attaccanti. Il Modena, che deve solo formalizzare l’accordo ormai trovato con la Cremonese per la cessione di Stanco, ha sondato anche la pista che porta a Giuseppe Caccavallo – 15 gol con la Paganese nella passata stagione – ma la Salernitana al momento non intende privarsene e sul giocatore ci sono tanti altri club, su tutti Catania e Sambenedettese.

Ore 20.50 – (Gazzetta di Modena) Un girone di ferro, senza dubbio tra i più affascinanti che potessero capitare: nel prossimo campionato di Lega Pro il Modena troverà sulla propria strada le corazzate Parma e Venezia, neopromosse che con un mercato dai nomi altisonanti puntano alla promozione diretta in serie B, e rivivrà a distanza di 15 anni il derby con la Reggiana. Il girone è il B, quello nel quale sono state inserite le squadre del Nord-Est oltre a tre marchigiane – Fano, Maceratese, Sambenedettese – e le uniche rappresentanti di Umbria ed Abruzzo, Gubbio e Teramo. Tra le emiliane mancheranno le due piacentine, mentre ci saranno le romagnole Forlì e Santarcangelo. Oltre a quelli con Parma e soprattutto Reggiana, ci sarà anche il derby con il Mantova, vissuto più volte una decina di anni fa in particolare nella semifinale playoff della serie B 2005/06. Anche quest’anno non ci si salva da una X, una casella ancora vuota che molto probabilmente verrà occupata dall’Albinoleffe. Il club bergamasco non è stato ufficialmente ripescato, al contrario di quanto accaduto con Melfi, Fondi, Lupa Roma, Olbia, Racing Club Roma, Taranto, Reggina e Vibonese e con il riammesso Forlì, e dovrà attendere la prossima settimana, quando verranno esaminati gli eventuali ricorsi di chi era davanti in graduatoria (Cavese, Rieti e Pro Patria) ma che si è visto respingere la domanda di ripescaggio. Tra le rivali più attrezzate ci sarà anche il Padova, ma attenzione anche a Pordenone, Bassano e FeralpiSalò. Il Modena e i suoi tifosi dovranno affrontare quasi quattromila chilometri di trasferte, 3.980 per la precisione, da quella più vicina a Reggio Emilia (32) alla più lontana a Teramo (384). Non resta ora che attendere i calendari, che verranno svelati giovedì prossimo al Teatro Regio di Parma. Il debutto ufficiale è in programma domenica 28, salvo variazioni di data ormai di attualità anche in Lega Pro. Il Modena, intanto, ieri ha puntellato la difesa con un rinforzo d’esperienza: il ds Gigi Pavarese ha infatti messo sotto contratto lo svincolato Antonio Marino, che martedì spegnerà 28 candeline. A Pavia nell’ultima stagione, il neo difensore canarino vanta 147 presenze e 10 gol tra serie B e Lega Pro con le maglie di Juve Stabia, Ascoli, Reggina, Varese, Cittadella e Pavia.

Ore 20.30 – (Gazzetta di Reggio) Rispetto per la Reggiana. E’ questo quello che anche nella serata di ieri i tifosi granata hanno chiesto, facendo sentire la propria voce sfilando in corteo, dietro allo striscione “Rispetto per l’Ac Reggiana 1919” fino al Mapei Stadium in occasione della sfida valida per i preliminari di Europa League tra Sassuolo e Lucerna. I sostenitori granata, circa 250, si sono ritrovati al bar Mangiafuoco, storica sede del tifo della Reggiana e, successivamente, come da disposizioni ricevute dalla Questura hanno sfilato in corteo intonando cori, fino ad arrivare alla rotonda antistante lo stadio cittadino. Accompagnati dagli agenti della Digos i tifosi hanno rivendicato ancora una volta il loro amore per lo stadio di Reggio e l’ostilità che sentono nei loro confronti da parte della proprietà dell’impianto. La goccia che ha fatto scattare un nuovo corteo, dopo quelli già avvenuti negli anni scorsi prima per il Trofeo Tim e, nello scorso campionato, per le Final Eight del Campionato Primavera, è stato lo spostamento della sfida tra Reggiana e FeralpiSalò, valevole per il primo turno eliminatorio della Tim Cup 2016/17. La gara in questione si sarebbe dovuta disputare, come da regolamento, al Mapei Stadium, ma la proprietà dello stadio ha negato l’utilizzo dello stesso della partita poiché i lavori di ristrutturazione cui era soggetto non erano terminati, costringendo così il club granata a chiedere l’inversione di campo. Proprio questa negazione ricevuta ha fatto nuovamente unire i tifosi in corteo, senza distinzione di gruppi o altro, tutti uniti per ribadire ancora una volta il rispetto necessario per la Reggiana e, infatti, la domanda più frequente a chi criticava l’atteggiamento dei supporter granata era proprio «Se il Sassuolo avesse dovuto giocare domenica 31 luglio (data della sfida della Reggiana), lo stadio sarebbe stato pronto?». Davanti allo stadio i tifosi hanno anche distribuito dei volantini per spiegare la loro iniziativa. «Rispetto, dignità, appartenenza. Parole che per molti non significano nulla, ma che per noi sono principi portanti della vita. Per la loro difesa sempre saremo pronti a batterci e mai scenderemo a compromessi. A ogni atto di arroganza e prepotenza risponderemo con orgoglio e determinazione. Per amore di Reggio Emilia. Dei suoi simboli. Solo A.C. Reggiana 1919. Tradizione 1919» si legge sul volantino firmato “Tifosi dell’Ac Reggiana 1919 Uniti”.

Ore 20.20 – (Gazzetta di Reggio) Prosegue a pieno ritmo la campagna abbonamenti della Reggiana Calcio per la stagione 2016/17. Nella giornata di ieri sono state sottoscritte 132 nuove tessere stagionali. Il totale degli abbonamenti venduti è salito a quota 1.874 . L’ambizioso obiettivo che s’è posto il club granata in sede di presentazione della campagna è il raggiungimento di 5mila tessere vendute.

Ore 20.10 – (Gazzetta di Reggio) Altre tre pedine importanti per la Reggiana sono state presentate ieri nella sede della Bmr di Scandiano, azienda del pool degli sponsor. FEDERICO ANGIULLI. «Tralascerei le cause del mio allontanamento da Reggio nella scorsa stagione, per evitare polemiche. Ora avevo un contratto importante in serie B, oltre ad altre offerte cadette, ma sono tornato subito dopo aver parlato col nuovo ds granata, in tempi in cui si conosceva solo il nuovo allenatore: questo perché a Reggio mi sono sentito a casa e non la baratterei con l’Inter che tifo fin da piccolo». « Vorrei finire quel discorso lasciato a metà, dopo la semifinale di Bassano, per contribuire a portare la squadra dove merita. Io dico che persino la serie B le va stretta. Sono contento di essere dove mi vogliono bene, senza ripensamenti anche per quei tifosi che mi avevano additato al momento dell’addio». «Si sa – continua Angiulli – i tifosi pensano al bene della propria squadra ed io, allora, pensai sia al bene della squadra, perché il clima era particolare, sia al mio perché restare non sarebbe stato costruttivo per nessuno. Adesso voglio riprovarci». Ovviamente le divergenze con mister Colombo erano note ma l’ex Benevento glissa le polemiche con abilità: «Parlai già ai tempi della cessione – ricorda il Fez – ma i problemi ci sono tutti i giorni ed io ho un carattere particolare perché non gradisco nemmeno perdere le gare d’allenamento. Sono molto impulsivo e quella volta, dopo la partita persa a Bassano, avevo il fuoco dentro. Magari avrei fatto meglio a tacere: sono stato frainteso e mi son dovuto prendere le mie responsabilità mentre la vetta si allontanava e con lei i nostri obiettivi. Forse in una settimana si poteva ricomporre la situazione ma preferii andare via. Ho sempre dato il massimo in campo e continuato a seguire i miei ex compagni anche da Benevento, a 800km di distanza». SIMONE CALVANO. «Appena ricevuta questa chiamata ho colto subito l’opportunità. Conosco la categoria da tre anni e a Reggio trovo una società genuina dove si può fare bene e costruire qualcosa di importante. La squadra è buona: voglio mettermi subito al pari dei miei compagni lavorando al 100% nella speranza di fare una buona stagione. Il mister ha giocato a calcio e se ne intende: siamo all’inizio e dobbiamo conoscerci, certo che nel mio ruolo posso sfruttare i suoi consigli ma tutti lo seguono, pare molto preparato». DAVIDE NARDUZZO. «Da quando sono professionista ho sempre avuto l’idea di una Reggiana dai grandi obiettivi e darò il 120% per essere pronto quando sarò chiamato in causa. Mi trovo bene coi compagni e con un tecnico che ti fa avere la fame giusta. Vuole dei portieri collaborativi con la squadra, anche coi piedi, per coinvolgere tutti e fare un vero gruppo».

Ore 20.00 – (Gazzetta di Reggio) Alla presentazione degli ultimi arrivi, in ordine di tempo, alla corte granata, Andrea Grammatica ha voluto sottolineare soprattutto le loro doti umane e caratteriali. «Narduzzo è un profilo interessante, già esperto della categoria nonostante la giovane età. La Reggiana ha apprezzato la sua voglia di volersi mettere alla prova e in discussione per dimostrare di poter indossare la nostra maglia. Calvano è un giocatore di prospettiva che conosco da diversi anni e finora non è riuscito a dare continuità al rendimento secondo le sue potenzialità e questo lui è il primo a saperlo. Ha tecnica importante, spirito di sacrificio e a centrocampo può ricoprire tutti i ruoli». Federico Angiulli? «Ha grande motivazione e voglia di rivincita. Abbiamo fatto un patto: io ho fatto di tutto per portarlo qua, lui ha fatto di tutto per tornare, nelle prime apparizioni ha ci già mess qualità e il spirito». Che durata ha il contratto? «Finché sarò io alla direzione dell’area tecnica e Angiulli dimostrerà di meritare la maglia granata potrà rimanere quanto vorrà, perché per me i contratti si guadagnano quotidianamente». Cesarini e Bovo? «Per Bovo abbiamo sistemato le ultime pratiche burocratiche,con lui avevamo già l’accordo. Arriva a titolo definitivo. Con Cesarini avremo un nuovo incontro: dobbiamo rifare un percorso già avviato perché ha cambiato agente però spero di avere novità positive nei prossimi giorni». Si è alzata, l’asticella? «L’asticella l’alziamo se ci poniamo come obiettivo primario di migliorare il settimo posto della scorsa stagione e ce lo ripetiamo quotidianamente. Dobbiamo essere umili e non abbassare la guardia. Gli squilli di tromba li lasciamo agli altri: in una piazza come Reggio non dobbiamo prendere in giro la gente o fare proclami. Ci sono società con budget superiori al nostro, ma questo dev’essere uno stimolo in più, per noi».

Ore 19.50 – (Gazzetta di Reggio) Andrea Grammatica ha messo a segno il colpo che serviva a Colucci per completare un centrocampo che, anche a livello numerico, era carente. Il nuovo acquisto granata è Andrea Bovo, classe 1986, nelle ultime due stagioni alla Salernitana, con la quale ha conquistato la promozione in B nel 2014/15 e l’anno sorso ha collezionato 23 presenze in cadetteria. Bovo, ex azzurrino, ha le caratteristiche tecniche e umane che piacciono alla Reggiana: è uno di quei giocatori che “ha già vinto”, che sa cosa serve per farlo sia fuori che dentro il campo e può essere uno dei punti di riferimento nello spogliatoio per i più giovani. Bovo è arrivato a Reggio nella tarda mattinata di ieri e si è subito incontrato con il ds Grammatica per mettere nero su bianco il proprio accordo con la Reggiana (probabile biennale). Era già stato inseguito nella passata stagione, ma le sirene della B erano state troppo forti e il giocatore di Mestre aveva preferito completare l’anno a Salerno. Alla corte di Colucci va a completare centrocampo che ad oggi vede proprio Bovo, Maltese e Angiulli possibili titolari e Bartolomei, Bonetto e Calvano a provare a mettere in difficoltà il tecnico per conquistare una maglia. Con il centrocampo a 3 scelto da Colucci, avere 6 elementi di grande affidabilità – più i giovani Vernocchi e Mecca – era una priorità assoluta per la società. Per competere a certi livelli è necessario alzare la competizione anche negli allenamenti in settimana: ora il reparto dovrebbe essere completo a meno che non vi sia qualche partenza, con la società che potrà così dedicarsi alla ricerca di un difensore centrale e alla chiusura dell’affare Cesarini.

Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Ha respirato la dolce aria del calcio internazionale e ora è pronto per la sua prima stagione da professionista in riva al Noncello. Giulio Parodi, reduce dalla tournee con la Juventus in Australia, è arrivato ieri al De Marchi e si è messo subito agli ordini di Bruno Tedino. Ha respirato la dolce aria del calcio internazionale e ora è pronto per la sua prima stagione da professionista in riva al Noncello. Giulio Parodi, reduce dalla tournee con la Juventus in Australia, è arrivato ieri al De Marchi e si è messo subito agli ordini di Bruno Tedino. UFFICIALE – Era noto da tempo l’ingaggio del nuovo Brio (gioca da centrale difensivo, ha vestito la maglia della Juve ed è pugliese come il noto centrale difensivo della mitica difesa di fine anni ’70 e tutti gli anni ’80 con Gentile, Cabrini e Scirea). Ieri è stato ufficializzato. Classe 1997, Parodi ha iniziato nelle giovanili del Bari, dalle quali è stato prelevato dalla Juve nel 2014 per far parte dell’Under 19 bianconera. Di lui ha parlato bene anche Massimiliano Allegri, che l’ha voluto portare con la prima squadra appunto in Australia. Con l’infortunio capitato a Marchi (lussazione alla spalla) tornerà utile molto prima di quanto lui stesso possa augurarsi. RAPPORTO PRIVILEGIATO – Parodi raggiunge a Pordenone Matteo Gerbaudo (classe ’95), pure lui proveniente dalla Juventus a conferma del rapporto di fiducia creatosi fra la «vecchia signora» e il Pordenone. Come ai tempi di Cirielli e Zanussi (primi anni ’60). Gerbaudo, che nei giorni scorsi si è allenato a parte a causa di un infortunio, dovrebbe essere disponibile per la trasferta di domenica a Terni (secondo turno di Tim Cup). Così come pure Ingegneri. Restano così in infermeria i soli Marchi e De Agostini. ARBITRO – Intanto è stata comunicata la terna arbitrale che dirigerà l’incontro al Libero Liberati contro i rossoverdi. Direttore di gara sarà Martinelli, coadiuvato da Grossi e Gori. Quarto uomo De Remigis. Si tratterà di gara secca. La vincente andrà poi a sfidare la vincente del match fra Cesena e Arezzo. Purtroppo non ci sarà copertura televisiva per l’incontro dei ramarri a Terni. Il sito www.pordenonecalcio.com curato da Marco Michelin curerà la diretta web.

Ore 19.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il Pordenone si ritrova nel girone B insieme a Parma e Venezia. Come ci aveva preannunciato una decina di giorni fa Mauro Lovisa. La Figc ha ufficializzato ieri pomeriggio i nomi delle undici squadre ripescate dai Dilettanti per riportare a 60 l’organico di Lega Pro. Subito dopo, la Lega ha composto e ufficializzato a sua volta i tre gironi. Come ampiamente previsto è stata archiviata la suddivisione orizzontale, per dar vita a un girone C con le società del Sud Italia, un girone A con quelle del Centro-Nordovest e un girone B con le squadre del Centro-Nordest. SULL’ADRIATICO – Inserito nel girone B, il Pordenone dovrà misurarsi, oltre che con le corazzate Parma e Venezia, anche con Ancona, Virtus Bassano, Fano, Feralpisalò, Forlì, Gubbio, Lumezzane, Maceratese, Mantova, Modena, Padova, Reggiana, Sambenedettese, Sant’Arcangelo, Sudtirol e Teramo. La ventesima squadra dovrebbe essere l’Albinoleffe (già ripescata anche l’anno scorso insieme al Pordenone) che avrebbe scavalcato nella classifica delle ripescande Cavese, Rieti e Pro Patria, le cui domande sono state rigettate. I tre club esclusi hanno ora possono presentare ricorso entro sabato. La decisione definitiva verrà quindi presa il 10 agosto. GRUPPO DI FERRO – Non solo le predestinate Parma e Venezia, ma anche Padova, Reggiana e Bassano turberanno i sogni di gloria del Pordenone. Ambizioni da riporre? Mauro Lovisa ha già risposto: «Non abbiamo obblighi, ma il mio Pordenone – ha affermato re Mauro – può giocarsela con tutte. Scendere al Tardini di Parma in mezzo a 30mila persone per me sarebbe stato emozionante e galvanizzante. Chi avrà paura non meriterà lo status di professionista». GLI ALTRI GIRONI – Nel gruppo A militeranno Alessandria, Arezzo, Carrarese, Como, Cremonese, Giana Erminio, Livorno, Lcchese, Lupa Roma, Olbia, Piacenza, Pistoiese, Pontedera, Prato, Pro Piacenza, Racing Roma, Renate, Siena, Tuttocuoio e Viterbese. Nel C Akragas, Casertana, catania, Catanzaro, Cosenza, Fidelis Andria, Foggia, Fondi, Juve Stabia, Lecce, Matera, Melfi, Messina, Monopoli, Paganese, Reggina, Siracusa, Taranto, Vibonese e Francavilla. RIPESCATE – La Figc ha accettato le domande di ripescaggio di Fano, Fondi, Forlì, Lupa Roma, Melfi, Olbia, Racing Roma, Reggina, Taranto, Vibonese. La Paganese è iscritta con riserva, in attesa del ricorso Tar che verrà discusso il 30 agosto. CALCIOSCOMMESSE – Mentre la Figc definiva i ripescaggi e la Lega la composizione dei gironi, tuttolegapro.com ha reso noto che il procuratore federale ha deferito al Tribunale Federale, Sezione Disciplinare, 11 società partecipanti al campionato nazionale di Lega Pro 2014/2015: Tuttocuoio San Miniato, Martina Franca, Aurora Pro Patria, L’Aquila Calcio, Paganese Calcio, Santarcangelo Calcio, Savona FBC, SSDARL Vigontina San Paolo (già SSDARL Luparense San Paolo, già SSDARL Atletico San Paolo Padova), Pistoiese, Poggibonsi e Vigor Lamezia. Con i club sono stati deferiti anche 25 tra dirigenti, allenatori, calciatori e agenti di calciatori. L’estate resta calda.

Ore 19.00 – (Messaggero Veneto) Promesso sposo da settimane, ecco l’ufficialità: Giulio Parodi è un nuovo giocatore del Pordenone. Il difensore, classe ’97, arriva con la formula del prestito dalla Juventus sino al giugno 2017. Ieri le prime sudate con i nuovi compagni al De Marchi, oggi (alle 16.30) la rifinitura verso il secondo turno di Tim Cup, domani la partenza alla volta di Terni. Parodi farà parte della truppa neroverde che proverà a conquistare in Umbria l’accesso al terzo turno di coppa, visto l’infortunio di Marchi e le condizioni non ottimali di Ingegneri, comunque rientrato in gruppo e disponibile per la trasferta del weekend. Il neoacquisto di Bruno Tedino è pronto, probabilmente lo è più dei suoi nuovi compagni di squadra. Ha lavorato dal 5 luglio con la Juventus agli ordini di Massimiliano Allegri ed è stato protagonista della tournée dei campioni d’Italia in Asia e Oceania. Parodi è stato impiegato con regolarità nel viaggio oltreoceano dei bianconeri: un tempo con gli australiani del Melbourne Victory, mezz’ora nelle altre due amichevoli con il Tottenham e una rappresentativa di Hong Kong. Centrale dal fisico imponente, all’occorrenza terzino: il Pordenone si è assicurato una pepita d’oro.

Ore  – (Messaggero Veneto) Nessun colpo di scena. Ieri pomeriggio, il consiglio direttivo di Lega, dopo la determinazione delle società ripescate dal consiglio federale, ha provveduto alla composizione dei tre gironi della nuova Lega Pro a 60 squadre. Confermata la divisione verticale, che separerà le squadre di alcune regioni, come Lombardia, Emilia Romagna e Lazio. È fissato invece per l’11 agosto, nella cornice del teatro Regio di Parma, il sorteggio dei calendari (dalle 18, diretta tv su Sportitalia). Ramarri nel Centro-Nordest. Il Pordenone, inserito nel gruppo B, affronterà formazioni da Bolzano sino all’Abruzzo lungo l’Adriatico, comprese le big emiliane e venete. Venezia, Padova, Modena e Parma le più accreditate per un campionato di alta classifica. Un gradino più in basso le sempre fastidiose Bassano, FeralpiSalò e Reggiana, poi nuove conoscenze arrivate dal Centro Italia, come Ancona, Maceratese, Fano, Sambenedettese e Gubbio, sino all’Abruzzo rappresentato dal Teramo. C’è poi una casella “X”, che potrebbe essere occupata dall’Albinoleffe qualora non venissero accolti i ricorsi di Cavese, Rieti e Pro Patria. Le loro domande di ripescaggio sono state respinte, ma i tre club avranno tempo sino a sabato notte per presentare il ricorso: decisione definitiva il 10 agosto. Avversarie di prestigio. Sulla carta, un girone dal coefficiente di difficoltà elevato. Il Parma di Gigi Apolloni, risalito nei pro dopo il mesto fallimento di due stagioni fa, si presenterà ai nastri di partenza con il tandem offensivo Evacuo-Calaiò e l’esperienza di capitan Lucarelli a governare il reparto arretrato. La proprietà americana del Venezia, guidata da Joe Tacopina, vuole riportare i lagunari in serie A nel più breve tempo possibile. In panchina è arrivato Pippo Inzaghi, a comandare la difesa Maurizio Domizzi, in mezzo al campo Simone Bentivoglio e davanti la coppia pesante Ferrari-Geijo. Anche il Padova dell’ex uomo-mercato del Pordenone Zamuner e del centrocampista Matteo Mandorlini ha l’ambizione di soggiornare nei quartieri nobili. È retrocesso in terza serie dopo quindici anni fra serie A e serie B il Modena, che dopo avere scongiurato il fallimento paventato agli inizi di giugno, ricomincerà da protagonista ancora sotto la gestione del presidente Caliendo. Ambizioni neroverdi. Lo scorso maggio, in occasione dell’inaugurazione del museo della società, il presidente Lovisa si prese la scena con gli effetti speciali. «Vorrei che il Pordenone festeggiasse i 100 anni di storia in serie A». Chi sorrideva con sarcasmo in sala ora mastica nervosamente. Mancano quattro stagioni al 2020, la squadra di Tedino ha seminato bene in quella passata, si è costruita un nome e si è rinforzata con uomini che in questa categoria si trovano come nel giardino di casa. Ripartirà dalle prime file, puntando in alto.

Ore 18.40 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 18.20 – Qui Guizza: partitella a campo ridotto.

Ore 18.00 – Qui Guizza: si lavora col pallone, test di 3-5-2.

Ore 17.40 – Qui Guizza: intenso lavoro atletico.

Ore 17.20 – Qui Guizza: ancora assente Altinier, si allenano a parte Neto Pereira, Germinale e Russo.

Ore 17.00 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.

Ore 16.30 – Queste le dichiarazioni rilasciate da Oscar Brevi alla Guizza: “Il nostro girone? A detta di tutti sembra il girone più complicato col maggior numero di squadre blasonate, ed il Padova è tra quelle sei-sette che vogliono fare un campionato importante! Sulla carta i gironi non sembrano così equilibrati come si prevedeva e come avevano promesso, ma dobbiamo pensare però solo a noi stessi… Ci saranno partite importanti con squadre di valore e stadi pieni, quindi sarà ancor più da stimolo. La squadra da battere? A livello di budget ci sono squadre che stanno investendo molto, come Venezia, Reggiana e Parma, che ha appena preso due punte di categoria superiore, ma io sono fiducioso per la mia squadra. E occhio anche a squadre come Pordenone, FeralpiSalò e SudTirol che arrivano da campionati importanti… Alfageme? Dobbiamo completare il reparto avanzato e cerchiamo un giocatore con determinate caratteristiche. Tavano? Credo si sia già detto e scritto tutto, ma di certo chi viene a Padova deve essere determinato senza pensare ad altri fattori… E chi viene deve sapere che dovrà giocarsi il posto!”.

Ore 16.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Forte disappunto. Difficile definire in altro modo la stizza e la contrarietà che arrivano da Bassano dopo aver conosciuto la decisione del Consiglio federale in merito alla composizione dei gironi di Lega Pro. Il dettaglio: Ancona, Bassano Virtus, Fano, FeralpiSalò, Forlì, Gubbio, Lumezzane, Maceretese, Mantova, Modena, Padova, Parma, Pordenone, Reggiana, Sambenedettese, Santarcangelo, SudTirol, Teramo, Venezia e una squadra ancora da definire fra Cavese e Albinoleffe (a seconda delle decisioni in merito ai ricorsi presentati dal club campano) comporranno curiosamente non il Girone A, ma il Girone B. Nel Girone A, invece, ecco Alessandria, Arezzo, Carrarese, Como, Cremonese, Giana Erminio, Livorno, Lucchese, Lupa Roma, Olbia, Piacenza, Pistoiese, Pontedera, Prato, Pro Piacenza, Racing Roma, Renate, Robur Siena, Tuttocuoio, Viterbese. Non esattamente il massimo dell’equilibrio, come sottolinea giustamente il direttore generale Werner Seeber: «Faccio fatica a dire di essere contento – sbuffa Seeber – dicevano che avrebbero dovuto riequilibrare i gironi, invece mi sembra che l’intento sia stato completamente disatteso. Già l’anno scorso il Girone A era nettamente superiore al Girone B, stavolta hanno invertito l’ordine, ma lo squilibrio resta. Nel nostro raggruppamento vedo una decina di squadre fortissime e comunque competitive: Venezia, Parma, Bassano, Padova, Pordenone, Reggiana, Modena, Feralpisalò giusto per citarne alcune». Seeber si consola con il nuovo acquisto, andato a segno dopo una lunga trattativa, di Francesco Grandolfo, attaccante in arrivo dalla Fidelis Andria. Per lui visite mediche sostenute nel pomeriggio e contratto biennale firmato in sede con tanto di foto a immortalare l’evento. Per il centrocampo il nome più caldo è quello di Nicolò Bianchi, in forza alla Cremonese. Se la trattativa andasse a buon fine, sarebbe il terzo giocatore dopo Formiconi e Crialese a sbarcare ai piedi del Grappa dalla vicina città del torrone.

Ore 16.00 – (Giornale di Vicenza) Ragazzo d’oro, Giovanni Formiconi è figlio di Pierluigi, lo storico cittì del Setterosa della pallanuoto trionfatrice alle Olimpiadi. Ora il celeberrimo babbo dopo le esperienze nella waterpolo maschile, Lazio e Pro Recco, tornerà a guidare le donne in A1, intanto ha approvato la scelta del figliolo. «A quasi 27 anni non c’è più bisogno di interpellarlo prima di firmare per una squadra – confessa Giovanni – glielo dico ormai a cose fatte. Ma lui era molto felice che venissi a Bassano. Io di più. Quando il mio procuratore mi ha segnalato l’interessamento dei giallorossi gli ho detto di chiudere subito, senza badare ad altro. Bassano è da tre anni che è ai vertici, son venuto qui di corsa».A proposito di corsa, è la sua specialità…Da ragazzino ho iniziato da attaccante e siccome correvo sempre mi hanno presto spostato a fare l’esterno basso. Difendo e spingo senza sosta: da bambino ho fatto tanto nuoto e dalla pallanuoto ho imparato cosa significhi sacrificarsi e far fatica. Ora sono entusiasta del Bassano: in spogliatoio c’è un gruppo solido, anche se poi è la partita che cementa uno spogliatoio, è lì che si vede se c’è davvero unione e comunità d’intenti. Noi saremo in un girone di corazzate e dovremo procedere un passo alla volta ma l’idea è sempre quella: complicare la vita a tutte.Lei ha vissuto anche stagioni di B a Grosseto, ha voglia di ritornare al piano di sopra?Si punta sempre a migliorare, qua ci sono tutti i presupposti per togliersi delle soddisfazioni, l’abbiamo già dimostrato con l’Andria, ora magari proviamo a creare problemi anche all’Avellino domenica. Per adesso ho buone sensazioni, Bassano mi sembra proprio l’ambiente ideale. E rispetto al traffico di Roma qui è una pacchia…

Ore 15.40 – (Giornale di Vicenza) Sfumato Caio De Cenco che il Trapani non molla per nessun motivo al mondo e che anzi ha addirittura blindato con un 2+1, Bassano ha attuato il piano B. E come anticipato da tempo ha virato su Francesco Grandolfo che nel tardo pomeriggio di ieri dopo le visite mediche ha sottoscritto un biennale a scadenza 2018 coi giallorossi. Grandolfo è un centravanti di 24 anni, barese di Castellana Grotte, un metro e 83 per 80 kg, sino all’altroieri alla Fidelis Andria che all’occorrenza può fungere anche da seconda punta visto che è un mancino naturale. La sua è una storia particolare: cresciuto nello stesso club giovanile di Cassano, Grandolfo è diventato eroe per un giorno quando cinque anni fa, alla prima partita da titolare in A col Bari, firmò una tripletta al Dall’Ara di Bologna per uno 0-3 che gli ha spianato un futuro da predestinato.Titoloni dei giornali, servizi tv e riflettori puntati addosso per una settimana gli sono valsi la chiamata del Chievo: ma con Mimmo Di Carlo solo 2 gettoni in A e tanta Primavera. Il rientro a Bari, un pugno di partite in B eppoi la Lega Pro alla Tritium e a Savona: poche gare, un paio di reti, la stella nascente che diventa cadente. Quindi ancora l’Emilia come terra promessa e di rinascita: non più il Dall’Ara ma la Correggese, serie D, la terra del rocker Ligabue: 22 reti e annata trionfale. Da qui torna nei pressi di casa. Lo vuole l’Andria e D’Angelo: stavolta le cifre non sono fosforescenti, 5 timbri in 29 uscite, ma un ragazzo che comunque si fa un mazzo al servizio altrui aprendo spazi e corridoi per esterni e spalle offensive. Con l’annunciato Grandolfo il Soccer Team ha completato il cast degli attaccanti e adesso non è escluso che Seeber possa girare in D in prestito l’emergente Sciancalepore, chiuso da Maistrello e Grandolfo. Intanto procede la trattativa per il mediano di stazza Nicolò Bianchi della Cremonese per coprire il posto vacante a centrocampo lasciato da Davì e nel frattempo Davide Voltan (l’aletta prelevata in A dal Genoa dopo il passaggio al Bassano, è stato ceduta all’Ancona, rivale proprio dei virtussini). Non solo: ieri è stato offerto a Seeber il terzino sinistro spagnolo Julio Cruz Armada, 24 anni, svincolato, svezzato nella cantera dell’Atletico Madrid, poi prelevato dal Bologna che gli ha fatto girare diversi sodalizi di Lega Pro, la Pistoiese come ultima tappa. Un metro e 81 per 75 kg, non è un fulmine di guerra, ma per la categoria come cambio di Crialese in attesa che guarisca Stevanin può andare. Anche il Mantova ci sta pensando.Intanto ieri sono stati resi noti i gironi e Bassano è finito nel gruppo di ferro, quello B con Parma e Venezia assieme e sbilanciato ad est sul versante adriatico. Ci sono un mucchio di squadroni per la terza serie (Reggiana, Padova, Modena, Samb, Ancona, Pordenone e via declamando) e pure una X nell’elenco. Toccava all’Albinoleffe ma il suo ripescaggio è ancora subjudice. In pratica, Cavese, Rieti e Pro Patria, respinte in prima istanza faranno ricorso e se verranno ancora escluse, il 10 agosto sarà recuperato l’Albinoleffe al secondo repechage di fila. Poi l’11 agosto a Parma la compilazione dei calendari. E si uscirà finalmente dal vortice di carte bollate.

Ore 15.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Lo «spauracchio» Parma sarà il primo ostacolo del Venezia di Inzaghi sulla strada verso la serie B. Ieri la Figc ha ufficializzato il ritorno della Lega Pro a 60 squadre e dei tre raggruppamenti da 20, inserendo gli arancioneroverdi nel girone B del campionato al via il 28 agosto. Niente avversarie toscane, dimezzate emiliane (Modena e Reggiana oltre al Parma) e lombarde (FeralpiSalò, Lumezzane e Mantova), confermati naturalmente i derby veneti con Padova e Bassano nonché triveneti con Pordenone e i bolzanini del Sudtirol. Il Venezia scenderà poi in Romagna (Santarcangelo e Forlì), nelle Marche (Ancona, Sambenedettese, Maceratese e Fano, riammesso al posto del Bellinzago), in Umbria (Gubbio) fino in Abruzzo (Teramo). Ad oggi il girone B presenta una X legata all’AlbinoLeffe, che sarà ripescato nel caso in cui Cavese, Rieti, Pro Patria (che vantano una precedenza di graduatoria) e Monza non presentino ricorsi entro domani sera. «Sicuramente siamo nel girone più difficile dei tre di Lega Pro – il commento del ds Giorgio Perinetti – e non solo per la presenza del Parma, ma anche di Reggiana, Padova e molte altre squadre ben attrezzate. Certo, il Parma è la «reginetta», la vera favorita anche per potenza mediatica. Ad esempio i ducali hanno un main sponsor da 700 mila euro, il Venezia invece sulla maglia ha ancora il proprio nome». Proprio ieri il Parma in attacco ha affiancato Calaiò (ex Spezia) ad Evacuo (ex Novara) oltre ad aver già superato i 4.000 abbonamenti in una settimana. «Calaiò avremmo potuto prenderlo anche noi – confida Perinetti – il giocatore però ha preferito aspettare mentre noi avevamo la priorità di dare a mister Inzaghi un organico già completo dal primo giorno di ritiro. Sia chiaro che non siamo né ci sentiamo inferiori a nessuno. Credo che nessuna delle nostre avversarie sia contenta di avere il Venezia sul proprio cammino». Il Consiglio federale ha ripescato Fondi, Forlì, Lupa Roma, Melfi, Olbia, Racing Roma, Reggina, Taranto e Vibonese (dove si è accasato l’ex lagunare Carbonaro) mentre la Paganese è iscritta con riserva in attesa del ricorso al Tar in discussione il 30 agosto. Ieri intanto a Norcia pomeriggio libero e dedicato al rafting per Soligo e compagni, che domani chiuderanno il ritiro facendo visita alla Fermana di serie D (ore 20.30).

Ore 14.50 – (La Nuova Venezia) La Lega Pro ha ufficializzato ieri pomeriggio le avversarie del Venezia nel prossimo campionato che comincerà il 28 agosto. La squadra di Filippo Inzaghi è stata inserita nel girone B, subito apparso il più duro tra i tre che costituiranno il torneo. Trasferte scomode ad Ancona, Gubbio, Macerata, San Benedetto del Tronto e Teramo, ma soprattutto la presenza del Parma che sarà l’avversaria principale del Venezia nella corsa alla promozione. E da non sottovalutare neppure il Modena, appena sceso dalla Serie B con molta voglia di ritornarci, ma pure Bassano e Pordenone vorranno dire la loro dopo i playoff della scorsa stagione. E ovviamente tornerà l’attesissimo derby con il Padova, ma saranno comunque sempre partite molto insidiose. C’è poi una X per la ventesima formazione che comporrà il girone, e potrebbe essere l’Albinoleffe. Ma per il discorso legato ai bergamaschi si dovrà attendere il 10 agosto, quando sarà più chiaro il quadro legato ai ripescaggi. Il giorno successivo, invece, a Parma verrà svelato il calendario con una cerimonia in diretta televisiva su Sportitalia dalle 18. Il Venezia ha buone probabilità di esordire in casa allo stadio Penzo di Sant’Elena, poiché il secondo turno coinciderà con la domenica della Regata Storica, in cui abitualmente gli arancioneroverdi giocano in trasferta. «Sembra una sorta di serie B/2», osserva il direttore sportivo del Venezia, Giorgio Perinetti, «Un girone duro, che forse poteva andare peggio solo se avessero inserito Alessandria e Cremonese. Ma un girone bello da vincere, possibilmente prima dei playoff con una formula che è la sola che non mi va. Il girone a venti squadre lo reputo invece buono, ma un playoff allargato alla fine rischia di agevolare chi non ha investito. Penso comunque che neppure il Parma sia contento della situazione. Il mercato? Chiuderà il 31 agosto, la prossima settimana tornerà il presidente Tacopina e discuteremo con Inzaghi sul da farsi».

Ore 14.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) L’amichevole contro il Pescara, valida per il primo trofeo Piermario Morosini, ha rappresentato l’ultimo test prima della prima gara ufficiale in programma domenica al Menti contro la Casertana. Tra due giorni si comincia a fare sul serio con la Coppa Italia e il Vicenza ha ancora il cartello «lavori in corso» appeso fuori dal portone. Finora mister Lerda ha dovuto fare di necessità virtù, provando i tanti giovani che la società gli ha chiesto di valutare, dovendo affrontare tanti infortuni che hanno complicato il periodo di preparazione. Dopo quasi un mese di lavoro e qualche buona operazione di mercato, il quadro tecnico del Vicenza attuale è abbastanza chiaro. La priorità è rinforzare la difesa con un giocatore di esperienza e personalità. Vero che Adejo è ai box per un problema a un ginocchio e Fontanini è appena arrivato, ma va detto che le seconde linee non sono ancora pronte per un campionato lungo e difficile come quello cadetto. Alla difesa del Vicenza servirebbe come l’aria il miglior Thomas Manfredini, ma per l’ex atalantino il rapporto con il club berico sembra essere al capolinea, visto che dopo sei mesi d’inattività il recupero dal grave infortunio al tendine d’Achille destro non è ancora ultimato e il Vicenza potrà, se vorrà, rescindere il contratto. Un vuoto che, però, andrà colmato con un giocatore di pari valore. Una decina di giorni fa, il Vicenza ha provato con Nicolò Cherubin del Bologna, trovando un’intesa di massima con la società rossoblu ma non con il difensore che vorrebbe restare in serie A. Quello di Cherubin sarebbe però il profilo giusto, forse ancora di più di Lorenzo Ariaudo che sembrava ad un passo dal Frosinone e invece è ancora sul mercato. Due nomi di valore, molto difficili da raggiungere ma Lerda e i dirigenti berici sanno bene che il rinforzo in difesa sarà fondamentale. Cosi come sarà importante la conferma di Salvatore D’Elia, il terzino sinistro dei biancorossi che contro il Pescara ha anche indossato la fascia di capitano. «Per me è stato un onore – sottolinea il mancino napoletano – in futuro credo che toccherà ad altri ma se mi venisse chiesto non avrei dubbi a dire di sì». D’Elia è uno dei giocatori del Vicenza più richiesti. «Sono arrivato qui e sono rinato come giocatore – spiega D’Elia – per questo sarà sempre grato a questa società. A Vicenza mi trovo bene e non sarò certo io a chiedere di andare via, per cui io penso solo a lavorare bene e a farmi trovare pronto per le gare ufficiali che ormai sono alle porte». Domenica quindi sarà coppa Italia, e poi il 27 agosto inizierà il campionato. «Contro la Casertana vogliamo vincere per passare il turno – precisa D’Elia – poi penseremo al secondo turno contro l’Empoli. Ci prepareremo pensando ad una partita alla volta, certo che alla prima di campionato contro il Carpi dovremmo essere pronti perché ci piacerebbe molto regalare subito una bella soddisfazione ai nostri tifosi».

Ore 14.00 – (Giornale di Vicenza) «In difesa, al momento, c’è bisogno di maggiore esperienza e qualità». L’identikit tracciato da Franco Lerda dopo la partita con il Pescara, ai tifosi biancorossi, fa subito venire in mente un nome, con inevitabile rimpianto: quello di Thomas Manfredini, che qualità ed esperienza alla retroguardia ne ha portata – eccome – fino a quando i problemi al tallone e al tendine d’Achille del piede destro non l’hanno costretto e due lunghissimi stop, intervallati dall’unica partita giocata a Como il 30 gennaio scorso, quando il tendine è definitivamente saltato.Purtroppo non ci sarà il lieto fine di un ritorno in campo, almeno non con la maglia biancorossa. A confermarlo, dopo le indicazioni già raccolte in questa direzione nei giorni scorsi, è lo stesso giocatore: «Con il mese di luglio si sono completati i sei mesi di inidoneità che consentiranno alla società di chiedere la risoluzione del contratto – spiega – e mi è stato spiegato quello è l’orientamento. Posso capire il punto di vista del Vicenza, perché si troverebbe a scommettere sull’eventuale recupero di un giocatore di 36 anni reduce da un grave infortunio, quindi non mi opporrò. Personalmente, mi rimane il dispiacere di non potere ripagare i tifosi che mi sono stati sempre molto vicini: li saluto e li ringrazio di cuore ancora una volta, ci tenevo a provarci con tutte le forze fino all’ultimo, mi sarebbe piaciuto regalare a me stesso e a loro questo lieto fine, ma non sempre i sogni possono avverarsi». Finisce così, dunque, l’esperienza in biancorosso di Manfredini, che lo ha visto purtroppo scendere in campo solo 14 volte. È anche la fine della sua carriera da calciatore? «Vedremo, io ancora non butto la spugna. Voglio comunque proseguire il percorso di riabilitazione, che per il momento mi ha dato segnali confortanti – dice -. Chiaramente sarà tutto meno semplice e stimolante dovendolo svolgere da solo, senza il supporto di una squadra, ma io ci voglio provare. Se poi qualche squadra decidesse di crederci insieme a me, sarebbe un bellissimo regalo e un’enorme iniezione di fiducia, altrimenti ne prenderò atto con serenità, dopo una carriera comunque lunga e che mi ha dato tante soddisfazioni».

Ore 13.40 – (Giornale di Vicenza) Un parziale sospiro di sollievo, attendendo l’esito degli esami diagnostici effettuati ieri sera. Dopo la paura per l’uscita in barella mercoledì sera nel Memorial Morosini, fortunatamente già ieri l’esterno brasiliano Fabinho avvertiva un dolore molto meno rilevante al ginocchio sinistro: la speranza, quindi, è che la risonanza confermi che si è trattato solo di una forte contusione, destinata a poter essere riassorbita nel giro di alcuni giorni.Da un infortunio simile sta recuperando pure Daniel Adejo, mentre Vita e Signori sono ormai prossimi al rientro a pieno titolo nel gruppo.Oggi i giocatori biancorossi sosterranno un doppio allenamento al Morosini, mentre domani la rifinitura sarà alle 18, in preparazione al debutto ufficiale in Coppa Italia, domenica alle 18.30 al Menti contro la Casertana.Sul fronte del mercato, intanto, prosegue la trattativa per giungere all’accordo sull’adeguamento del contratto di Raicevic. Per quanto riguarda i nuovi innesti, invece, la priorità è senz’altro quella di aggiungere all’organico un centrale difensivo affidabile e pronto all’uso, come dichiarato dallo stesso Lerda dopo l’amichevole con il Pescara: considerando la momentanea indisponibilità di Adejo, la partenza di Brighenti, la condizione atletica ancora non sufficiente di Fontanini, i limiti d’esperienza evidenziati fin qui dai giovani Bogdan e Madrigali, il reparto ha bisogno del puntello giusto, che il direttore sportivo Antonio Tesoro sta individuando sul mercato.

Ore 13.20 – (Giornale di Vicenza) Diciamocelo. Quando si parla di nuovo Menti un pizzico di diffidenza è inevitabile. In questi anni, in questi decenni, si sono visti progetti, plastici, rendering, disegnini, schizzi, scarabocchi… Mancavano solo i modellini col Das e/o col Pongo. E poi, manco a dirlo, si scioglieva tutto come neve al sole e ci si ritrovava sempre a confrontarsi col vecchio Menti, carico di gloria e di acciacchi. Uno stadio che ti fa battere il cuore per le emozioni che ti ha fatto e ti fa vivere. E anche perchè speri che nessuno gli tolga l’agibilità. Stavolta, però, forse c’è qualcosa di nuovo e di diverso. Il tempo dirà se è davvero così, ma il cammino verso il rifacimento del Menti grazie all’impegno di Amministrazione comunale, Vicenza calcio e B futura (società di consulenza partecipata al 100 per cento della Lega B) sembra essere partito con il piede giusto. E Andrea Abodi, presidente della Lega Serie B, convinto sostenitore della necessità di ammodernare (o rifare) gli impianti inadeguati, superati o scomodi, non nasconde un certo ottimismo.Presidente, il suo arrivo a Vicenza lunedì sembra aver dato slancio all’idea “nuovo Menti”. Si aspettava un’accelerazione di questo genere?«In realtà tutto nasce dalla consapevolezza che deve cominciare un percorso nuovo. Uno stadio di un certo tipo può essere un valore aggiunto per la città, un elemento che favorisce la socializzazione. Questo, del resto, è un impegno ben preciso della Lega B. Non vogliamo essere ricordati solo come quelli che giocano al sabato, lavoriamo perchè quel che facciamo possa avere anche una ricaduta sui territori del nostro campionato». E quindi si costruisce…«Sì, ma con i giusti criteri. Nel rispetto della tradizione ma puntando a una modernità sostenibile. É un concetto che non vale solo per il calcio ma per tutto ciò che va a costituire il patrimonio di una città: storia, cultura, arte… Ecco, da questo punto di vista mi piace pensare a una rigenerazione futurista dello stadio».Ma secondo lei a Vicenza tutto questo si può fare?«Non lo avete già fatto con il teatro nuovo? Mi pare che sia un esempio di opera che, al di là della sua utilità pratica, dà un contributo alla città».Che tipo di segnali ha avuto da Vicenza?«Positivi. È significativo che il sindaco e il presidente del Vicenza siano su posizioni vicine e confortanti. Ed è importante che si sia capito che non serve un progetto calato dall’alto, ma qualcosa che si integri con l’esistente e con la città nel suo insieme».Poi però bisognerà parlare di soldi. Chi investirà? Girano nomi?«Diciamo che è necessario che la città accompagni il progetto».E quindi?«Come tutti sanno i privati non fanno beneficenza. Ma da questo punto di vista la legge 147 (Legge di stabilità, realizzazione, ristrutturazione e ammodernamento di impianti, ndr) offre delle garanzie. Stabilito questo, bisogna che il beneficio ottenuto con l’investimento non sfoci nella speculazione. Sono questi i confini entro i quali ci si deve muovere».Vantaggi?«Uno su tutti: si passerebbe da un impianto usato una volta ogni 15 giorni a un centro di aggregazione che darebbe molto alla città».Una cosa buona per una Vicenza, che di sera (e non solo) pare un po’ morta…«Mah, a me Vicenza dà l’idea di una città operosa. E a questo proposito il cantiere dello stadio potrebbe dare vivacità, stimoli e spunti. É bene che la città sappia questo. O meglio: è bene che venga messa nelle condizioni di saperlo».Lei ha conosciuto i nuovi proprietari del Vicenza. Che impressione le hanno fatto?«Prima di tutto li voglio ringraziare, perchè proseguono una staffetta imprenditoriale che consente alla società di continuare il suo cammino».E poi? «Sono imprenditori concreti, lucidi, che hanno voglia di conoscere il nostro mondo. E sono moderatamente ambiziosi».Scusi, perchè moderatamente? «Perchè comunque il loro è un approccio equilibrato. Tengo comunque a ringraziare anche la precedente proprietà, che ha garantito la sopravvivenza della società facendo pure dei sacrifici».Parliamo un po’ di calcio giocato. Come sarà la B di quest’anno?«Credo che il livello sarà buono. Intanto sarà da vedere come si muoveranno le neopromosse, alcune potrebbero già inserirsi nella scia delle migliori. Poi bisognerà capire se le squadre retrocesse dalla A sapranno confermare i pronostici della vigilia che li vedono favorite. É evidente che il nostro è un campionato… educato ma anche irriverente, nel senso che non rispetta le gerarchie. E questa è garanzia di spettacolo».Cosa si augura per questo torneo?«Che, come l’anno scorso, si arrivi all’ultima giornata con 9 partite su 11 che hanno da dire qualcosa per quel che riguarda la classifica. Questo, oltre ad appassionare chi ci segue, tutela la regolarità degli eventi».Ogni anno la Lega B partorisce qualche idea. Adesso cosa bolle in pentola?«Di novità negli anni passati ce ne sono state tante, adesso ci concentreremo principalmente sulla continuità e sul consolidamento. Sono importanti i progetti degli stadi, quello di Vicenza è entrato in un gruppo che ne comprende altri quattro. E poi c’è l’impianto che costruiremo a Lampedusa. Ha un fascino straordinario: lì c’è tutto quello in cui crediamo, sport, responsabilità sociale e infrastrutture. É il campo che non ti aspetti: servirà alla comunità dell’isola, ma anche ai migranti che passeranno».

Ore 12.50 – (Gazzettino) Seconda uscita settimanale, entrambe in trasferta tra oggi e domani, per Abano Calcio e Vigontina San Paolo. L’Abano, che sabato scorso aveva già disputato l’amichevole «in famiglia» a chiusura della prima settimana di lavoro, ieri nello stadio «Ceron» a Selvazzano ha superato 3 a 1 la Beretti del Venezia. La gara, disputata davanti a molti addetti ai lavori (tra gli altri, l’ex direttore sportivo del Padova Fabrizio De Poli e l’ex responsabile del settore giovanile del Venezia Fabiano Speggiorin) nonostante il caldo è stata disputata su buoni ritmi: per gli aponensi – che nei due tempi hanno alternato due formazioni – sono andati a segno nell’ordine il giovane Seno (’99 del vivaio), Nobile e il centrocampista ucraino Sasha; l’unica rete dei giovani veneziani, invece, su un infortunio del portiere locale Bettin. «La squadra, malgrado il gran caldo accentuato anche dal campo sintetico – spiega soddisfatto il direttore sportivo Andrea Maniero -, mi ha favorevolmente impressionato per l’intensità e la voglia mostrate; tra l’altro, nonostante assenze potenzialmente importanti (Baldrocco, Elaj e Meneghello, ndr), si sono già viste anche alcune giocate importanti anche da un punto di vista tecnico; in più, i cosidetti “vecchi” hanno subito dimostrato tutti i loro valori morali». Come detto, la squadra di Luca Tiozzo torna in campo già questo pomeriggio (ore 17.30) sul campo del Loreo di Eccellenza. Buone impressioni martedì sera, nella sua prima uscita stagionale ufficiale, ha destato anche la Vigontina San Paolo Fc. La squadra nata in estate dal sodalizio di due realtà storiche del dilettantismo padovano, a sua volta con diversi giocatori in prova (e che ha alternato due formazioni tra primo e secondo tempo), al confronto con una pari categoria quale il Calvi Noale, è apparsa da subito ben messa in campo: passando in vantaggio con una rete del bomber Nicolò Masiero al 15′. I veneziani, invece, hanno impattato pure nel primo tempo al 36’con Coraini, un altro degli attaccanti seguiti quest’estate dal direttore sportivo Alessadro Bragagnolo. La squadra dell’ex Padova Vincenzo Italiano tornerà in campo domani pomeriggio ancora in trasferta con la Godigese di Promozione guidata dall’ex Alessandro Bertan.

Ore 12.30 – (Mattino di Padova) Il filone d’inchiesta sul calcioscommesse della Procura di Catanzaro continua a ripercuotersi anche a livello sportivo. Nella giornata di ieri, infatti, il procuratore della Federcalcio ha deferito, di fatto rinviandola al giudizio del Tribunale federale disciplinare, la Vigontina San Paolo. La società di Vigonza è chiamata a rispondere a titolo di responsabilità oggettiva in relazione ai fatti contestati al calciatore Davide Matteini, che nella stagione 2014-2015, alla quale fanno riferimento i fatti imputati, vestiva proprio la maglia del San Paolo, in Serie D. Negli ultimi 24 mesi la società è prima passata di mano diventando “Luparense San Paolo” da “Atletico San Paolo”, e quindi, un paio di mesi fa, è stata incorporata dalla “vecchia” Vigontina portando alla nascita della nuova Vigontina San Paolo: per questo le accuse mosse nei confronti dell’allora Atletico ricadono, oggi, sulla società che si è iscritta al campionato di Serie D con il suo titolo sportivo. C’è da dire, innanzitutto, che il rischio per la neonata società è marginale: visto che la responsabilità oggettiva si riferisce a due stagioni fa, quando la società non era certo quella di oggi, è probabile che la Vigontina venga prosciolta, o alla peggio se la cavi con un’ammenda minima. Ben diversa la posizione di Matteini, ex giocatore, negli anni che furono, anche del Padova: è accusato, in riferimento a due gare di Lega Pro dell’aprile 2015, di aver fatto da tramite nel tentativo di combine di Pistoiese-L’Aquila, e di aver cercato scommettitori stranieri per finanziare la tentata combine di L’Aquila-Grosseto.

Ore 12.00 – (Gazzettino) Il presidente del Cittadella Andrea Gabrielli è tornato da Cesena, dove è stato presentato il calendario 2016/17 della serie B, molto soddisfatto. «Mi ha fatto piacere -sottolinea il patron granata- l’accoglienza che è stata riservata al Cittadella. Lo stesso presidente federale Andrea Abodi mi ha fatto i complimenti per il ritorno nella categoria considerando il Cittadella una società che fa onore alla serie B. Ha anche auspicato un lungo percorso con Venturato, come lo è stato con Foscarini». Evidentemente lo stile del Cittadella rappresenta un modello sotto tanti punti di vista. Sul calendario, però, il presidente preferisce lasciare l’analisi all’allenatore. Roberto Venturato non si lamenta per l’esordio difficile a Bari, a cui seguiranno partite sulla carta più abbordabili. «Mi sarebbe piaciuto -chiosa il tecnico granata- la prima partita in casa, per il resto la B è un campionato lungo e difficile e non credo che ci siano squadre più “morbide”. Certo che Bari rimane una piazza importantissima con una squadra che mira in alto, ma noi dobbiamo affrontare tutte le partite con grande determinazione». Bari-Cittadella potrebbe essere l’anticipo di venerdì 26 agosto, considerando che quello stadio ospiterà il 1 settembre Italia-Francia. «Al momento nessuna notizia in merito -puntualizza-, ma cambierebbe solo il giorno». Sulla pausa di tre settimane in gennaio: «La vedo con favore perchè consente di staccare la spina quando magari i campi sono pesanti». Sulle squadre favorite per la serie A, riprende: «Il Verona è dato per favorito, ma anche il Bari non si tira indietro. Le altre due retrocesse, Carpi e Frosinone, hanno risorse per qualcosa in più, soprattutto all’inizio, ma anche piazze come Salerno e Cesena possono ambire in alto. Benevento è da anni che voleva la B, punterà a un campionato importante, magari potrebbe essere una delle sorprese». Sul Cittadella, continua Venturato: «Negli ultimi dieci anni ha fatto più B che C, ritengo che mantenere la categoria con una squadra che dimostra una sua identità possano essere gli obiettivi prioritari». Nelle prime dieci partite di campionato il Cittadella lo scorso anno aveva raccolto 21 punti in Lega Pro, mentre nei campionati precedenti di B si era fermato a quota 9 (2014/15 con retrocessione) e 13 punti (2013/14 e 2012/13). Su dove possa arrivare quest’anno il tecnico granata taglia corto: «Pensiamo alla Cremonese domenica prossima. Poi in campionato dovremo stare concentrati gara per gara. Andare oltre e fare calcoli potrebbe essere pericoloso». Sul mercato con l’ultimo arrivato Christian Michael Kouamè e le voci su De Leidi in uscita verso Prato, conclude: «Il diciannovenne ivoriano è simile a Jallow, forse è più attaccante e tecnicamente più dotato. Potrà darci una mano». Su De Leidi, invece: «Mi disturba lavorare con il mercato aperto fino al 30 agosto. Chi è qui è concentrato con questo gruppo».

Ore 11.40 – (Mattino di Padova) «Avrei preferito iniziare in casa, invece il sorteggio ci metterà di fronte una trasferta molto lontana. E Bari è una piazza importantissima, la società ha appena cambiato assetto e sta costruendo una squadra di valore: davanti avremo subito un impegno di rilievo, contro una delle candidate alla promozione». In attesa del debutto ufficiale in Coppa Italia (domenica alle ore 20 con la Cremonese, al Tombolato, arbitro Marini di Roma), sono queste le prime considerazioni di Roberto Venturato sul calendario della prossima Serie B, che vedrà il suo Cittadella esordire al San Nicola. Sperava in un inizio più agevole? «Sinceramente non sarebbe cambiato molto. Sappiamo che dovremo affrontarle tutte e non credo esistano in assoluto squadre “morbide”». Tra le novità c’è la pausa natalizia più lunga rispetto alle ultime stagioni: fra Cittadella-Entella, che chiuderà il girone d’andata il 30 dicembre, e Cittadella-Bari, che inaugurerà quello di ritorno il 21 gennaio, passeranno tre settimane. «Questo ci consentirà di staccare la spina e recuperare energie in un campionato lunghissimo, e sarà utile in un momento della stagione in cui si possono trovare terreni in cattive condizioni». Si giocherà di più durante le festività: sia alla vigilia di Natale, con il derby a Vicenza, sia a Pasquetta, con l’altro derby, a Verona. «Si è tenuto conto delle esigenze televisive. In genere noi italiani preferiamo trascorrere le festività in famiglia, ma chi fa questo mestiere deve pensare al bene del movimento: giocare in quei giorni non è un problema». Vede anche lei le tre retrocesse dalla Serie A come favorite? «Verona, Carpi e Frosinone hanno risorse economiche ed esperienza maggiori, ma lo stesso Bari ha la possibilità di puntare al salto di categoria, senza contare che altre realtà come Salernitana, Brescia e Cesena possono diventare le sorprese del campionato». E poi c’è una neopromossa come il Benevento, che ha speso… «Da tantissimi anni inseguiva la B e per questo la proprietà ha investito molto. Potrebbe essere un’altra sorpresa. Come il Cittadella? Il Cittadella negli ultimi dieci anni è stato più in B che in C. Ci presenteremo al via con ambizione, ma anche con la consapevolezza che la prima cosa a cui mirare è mantenere la categoria, cercando di costruire una squadra che abbia la sua identità e il piglio giusto». Aspettando il campionato tocca tener conto delle voci di mercato: in particolare, si parla di un interessamento del Prato per De Leidi. «Sino a fine agosto possono succedere tante cose, ma chi è qui è concentrato per cercare di fare il meglio. Dopodiché non ho cambiato idea: preferirei che il tempo dedicato al mercato fosse più ridotto, in modo da lavorare in modo più sereno». Tempo di calendari anche per le squadre del vivaio. Gli Under 17 granata allenati da Romanin inizieranno il campionato contro la Lazio, a Roma, il 4 settembre. Gli Under 16 e 15 allenati dai mister Gazzetta e De Rossi avranno lo stesso calendario: partenza sul sintetico del Tombolato contro l’Atalanta l’11 settembre.

Ore 11.10 – (Gazzettino) Intanto proseguiranno anche oggi ala Guizza gli allenamento tra sedute tecnico-tattiche e preparazione fisica. Domani è in programma un’amichevole con l’Altovicentino all’Euganeo (calcio d’inizio alle 17) e anche nella settimana di ferragosto Brevi avrà l’opportunità di vedere i suoi all’opera in diverse partitelle: venerdì 12 con Porto Tolle, sabato 13 con Mestrino e il 18 agosto con Mellaredo. Un programma intenso che servirà a sistemare alcuni elementi tattici e a testare il punto della preparazione fisica, dopo che l’eliminazione a sorpresa con Seregno ha fatto cambiare i piani anche a questo livello. In mezzo potrebbe essere inserita una sfida più importante, in base ai risultati del secondo turno di Tim Cup che si disputa domenica: «Vedremo cosa fare – conclude Zamuner – Se ci fosse qualche squadra di serie B interessata sarebbe bello poter giocare una partita impegnativa».

Ore 11.00 – (Gazzettino) Nessuna novità intanto neanche a livello di cessioni, con Giandonato, Ilari, Dionisi e Petrilli che potrebbero lasciare la Guizza nei prossimi giorni. È ufficiale invece la presenza per la prossima stagione in biancoscudato di Riccardo Gaiola, che arriva dal vivaio dell’Inter via Prato, ma che a Padova è di casa, nato e cresciuto all’ombra del Santo: «Appena ho saputo che il Padova mi voleva non ho tentennato un secondo – racconta il centrocampista – Da quando sono piccolo il mio sogno è quello di giocare qui. Dai dieci ai 14 anni ho giocato qui, prima di andare all’Inter. Tornare è un’emozione grandissima: da piccolo facevo il raccattapalle all’Euganeo e sognavo di giocare in quello stadio. Un ricordo particolare è l’esultanza di Muzzi in Padova-Venezia, con il gesto della gondola. Quest’anno ci sarà ancora quella partita, mi piacerebbe esultare come fece lui quella volta». Classe 1996, Gaiola si definisce un centrocampista di «movimento ma anche di impostazione» e da Brevi potrebbe essere impiegato per lo più da centrale, ma non solo. Già da qualche settimana si allenava a Padova e ora è definitivamente un biancoscudato.

Ore 10.50 – (Gazzettino) Potrebbe venire dall’Argentina il rinforzo per l’attacco che serve assolutamente al Padova. Raffreddata ormai completamente la pista Tavano, che sembrava poter portare l’attaccante alla corte di Oscar Brevi, ora il direttore generale biancoscudato Giorgio Zamuner sembra intenzionato a indirizzare le sue attenzioni su Alfageme, seconda punta della Casertana. «È un’idea – commenta Zamuner – Stiamo parlando con il giocatore e la società. Di certo come identikit di giocatore corrisponde alla figura che stiamo cercando per completare il reparto». Luis Maria Alfageme, nato a La Pampa il 17 dicembre 1984, è un attaccante di grande fisicità, con i suoi 191 centimetri di altezza. Può giocare come esterno offensivo oppure da seconda punta. Nelle ultime due stagioni, tra Benevento e Casertana in Lega Pro, ha messo assieme 15 reti. In carriera ha giocato anche in serie B, prima a Brescia (squadra che l’ha portato in Italia) e quindi a Grossetto e alla Ternana. Il suo arrivo dovrebbe completare il reparto che, anche per la botta rimediata da Altinier che lo terrà fuori ancora qualche giorno, è quello più in sofferenza.

Ore 10.40 – (Gazzettino) Per Bergamin però non basta guardare ai nomi delle squadre: «Noi pensiamo alle squadre più ambiziose come Venezia o Alessandria. Io credo che vedremo molte outsider, squadre con meno qualità tecniche sulla carta, ma capaci di fare la differenza col carattere e l’agonismo».  Il girone A sarà invece composto da Alessandria, Arezzo, Carrarese, Como, Cremonese, Giana Erminio, Livorno, Lucchese, Lupa Roma, Olbia, Piacenza, Pistoiese, Pontedera, Prato, Pro Piacenza, Racing Roma, Renate, Robur Siena, Tuttocuoio e Viterbese mentre nel C giocheranno Akragas, Casertana, Catania, Catanzaro, Cosenza, Fidelis Andria, Foggia, Fondi, Juve Stabia, Lecce, Matera, Melfi, Messina, Monopoli, Paganese, Reggina, Siracusa, Taranto, Vibonese e Virtus Francavilla. Ripescate dal consiglio federale quindi Fondi, Forlì, Lupa Roma, Melfi, Olbia, Racing Roma (ex Lupa Castelli), Reggina, Taranto e Vibonese. Riammesso il Fano, Paganese iscritta con riserva in attesa del ricorso al Tar che si discuterà il 30 agosto.

Ore 10.30 – (Gazzettino) È una X la sorpresa del girone B di Lega Pro, ufficializzato ieri dopo il consiglio di lega. Il Padova come era ampiamente prevedibile è stato inserito nel raggruppamento che mette insieme le squadre del nord est e quelle della dorsale adriatica, dal Sudtirol al Teramo. Diciannove formazioni con un’incognita appunto relativa all’inserimento dell’Albinoleffe, in cui compaiono alcune delle grandi della categoria, come Parma e Venezia, con cui si rinnoverà una vecchia sfida. Queste le squadre nel dettaglio che nel prossimo campionato incroceranno i propri destini con quelli del Padova: Ancona, Bassano Virtus, Fano, FeralpiSalò, Forlì, Gubbio, Lumezzane, Maceratese, Mantova, Modena, Parma, Pordenone, Reggiana, Sambenedettese, Santarcangelo, SudTirol, Teramo, Venezia. A completare il gruppo, salvo ulteriori sorprese, dovrebbe essere l’Albinoleffe, che è l’ultima delle ripescate e se i club esclusi non presenteranno ulteriori ricorsi sarà quindi inserita nel girone B. Un girone con squadre forti e ambiziosi e piazze importanti: «Guardando i gironi – commenta il presidente Giuseppe Bergamin – Pensavo di spostarmi da una parte e dall’altra, ma non sarebbe cambiato molto. Ci sono squadre forti ovunque e tutto sommato credo che il girone più tosto sia il C».

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) RITORNO A CASA. Ieri, alla Guizza, è stato intanto il momento delle presentazioni per il giovane Riccardo Gaiola. Il centrocampista arrivato in prestito dall’Inter, padovano doc e cresciuto nel settore giovanile biancoscudato, è finalmente tornato a casa. «L’Inter avrebbe voluto rimandarmi al Prato», l’ammissione del regista ventenne, «Ma quando ho saputo che sulle mie tracce c’era anche il Padova non ho più avuto dubbi: volevo venire qui, e coronare quello che era stato il mio sogno sin da bambino». L’irresistibile richiamo delle radici, in poche parole. «Sono arrivato al Padova quando avevo dieci anni, e ci sono rimasto fino ai Giovanissimi. Quando avevo 14 anni sono passato all’Inter, e quindi negli ultimi due anni ho giocato in prestito tra Cesena e Prato. Finalmente sono tornato: per me è un’emozione grandissima vestire la maglia della prima squadra. Da piccolo facevo il raccattapalle all’Euganeo, sognavo un giorno di poter giocare in quello stadio, ed è veramente bello esserci riuscito». Ai ricordi del passato si mischiano i buoni propositi per il futuro: nella memoria di Gaiola, infatti, c’è un episodio legato al derby col Venezia, che proprio quest’anno tornerà a giocarsi dopo sette anni di assenza. «Mi ricordo il 4-1 del 2008: io ero a bordo campo, e non potrò mai dimenticare l’esultanza di Roberto Muzzi, che dopo il 3-1 mimò il gesto del gondoliere sotto la curva. Quest’anno il derby tornerà di nuovo, e se mai dovessi riuscire a segnare proprio in quella gara, prometto che esulterò proprio come fece lui…».

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Era stato il Brescia, nel 2004, a portarlo in Italia dal Koge, squadra danese che l’aveva prelevato dal Boca Juniors: in cadetteria, negli ultimi 12 anni, ha vestito la maglia delle Rondinelle, del Grosseto e della Ternana, intervallate dalle esperienze in Lega Pro con Cremonese, Samb, Lanciano e Benevento. Ma è stata nell’ultima stagione alla Casertana che, spostato nella posizione di seconda punta, è arrivato per la prima volta in doppia cifra, segnando 10 reti in 28 presenze. Ed è questo, con tutta probabilità, il ruolo che gli verrà cucito addosso anche in biancoscudato. LA TRATTATIVA. Il giocatore argentino ieri mattina ha lasciato il ritiro della ormai sua ex squadra, e a Caserta l’ambiente non l’ha di certo presa bene. Negli ultimi giorni, infatti, la proprietà campana gli aveva proposto un rinnovo del contratto a cifre “spalmate”, come si usa dire in questi casi, rispetto all’anno scorso. Ed è qui che Zamuner è entrato in gioco: con un’offerta superiore e un contratto di due anni, il Padova sembra essere arrivato vicinissimo ad un accordo. Che potrebbe essere siglato entro l’inizio della prossima settimana, quando il giocatore sbarcherebbe in città.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Francesco Tavano è già un lontano ricordo, il direttore generale Giorgio Zamuner ha già in canna il colpo per sistemare l’attacco biancoscudato. Luis Alfageme, seconda punta classe 1984, è ormai vicinissimo a vestire la maglia biancoscudata. Una trattativa-lampo che nella giornata di ieri ha trovato concretezza in poche ore, e che sta per portare all’arco di mister Oscar Brevi una nuova freccia. Magari per la piazza non sarà facile dimenticare il sogno, che la scorsa settimana sembrava vicinissimo alla realizzazione, di vedere in biancoscudato “Ciccio” Tavano, uno che di gol, tra Serie A e B, in carriera ne ha fatti tantissimi. Ma l’argentino, in arrivo dalla Casertana, pur rappresentando un’alternativa alla prima scelta, può comunque diventare un ingresso di peso. IL PROFILO. Luis Maria Alfageme, argentino di La Pampa, nella sua carriera, nella posizione di ala destra, ha sempre sfruttato la rapidità, abbinata alla forza fisica (ben 191 centimetri d’altezza) riuscendo a dire la sua per sei stagioni in Serie B.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Quello che tra una settimana, quando l’11 agosto verranno definiti i calendari, verrà coperto da una “x”. TANTE INCOGNITE. La “x” è una sola, ma le questioni per la definizione della compagine che ne occuperà il posto sono diverse e intricate. Il Consiglio federale, ieri, ha infatti escluso in prima istanza dai ripescaggi l’Albinoleffe, che ne aveva beneficiato già nella passata stagione. I seriani, quindi, potrebbero prendere subentrare solo nel caso in cui, in seconda battuta, non giungessero richieste di ripescaggio da altre pretendenti che ne hanno diritto, come per esempio il Cuneo che però non è assolutamente interessato. Ma c’è un altro “ma”: se una delle altre escluse dalla Figc (Cavese, Pro Patria, Monza e Rieti) facesse ricorso contro – i termini per presentarlo scadono domani – potrebbe essere una di queste ultime a passare davanti ai bergamaschi. E finirebbe naturalmente nel girone B, se fosse Monza o Pro Patria. Non è dato sapere, invece, cosa potrebbe accadere se a vincere il ricorso fossero i campani della Cavese, e nel caso in cui il 30 agosto (a campionato iniziato) il Tar bocciasse la Paganese, ancora sub judice.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Girone di ferro doveva essere, e girone di ferro sarà. La Lega Pro ieri ha ufficialmente emesso la sua decisione: nella prossima stagione il Padova sarà nel girone B, quello – per lo meno sulla carta – più difficile di tutta la terza serie. Un girone che correrà lungo l’Adriatico, spaziando da Bolzano e Salò fino a Teramo e Gubbio, lungo un breve tratto dell’autostrada Milano-Venezia e uno lungo dell’A14. IL GIRONE B. Si ritorna a sessanta squadre, divise in tre gironi da venti ciascuno. E il Padova, come si temeva, è stato inserito nel B insieme alle altre due venete, Venezia e Bassano; alle lombarde Feralpi Salò, Mantova e Lumezzane; con Sudtirol e Pordenone; quindi le emiliane Parma, Reggiana, Modena, Santarcangelo e Forlì; le marchigiane Fano, Sambenedettese, Maceratese e Ancona; quindi Gubbio e Teramo. Un raggruppamento indicato già dagli addetti ai lavori come il più impegnativo dei tre: oltre alle corazzate Venezia e Parma, infatti, ci sono anche Feralpi Salò, Reggiana e Pordenone, oltre ovviamente ai biancoscudati, ad ambire ai primi posti. E c’è anche un’incognita: insieme alle 19 squadre appena citate, infatti, la Lega Pro ha lasciato un posto vuoto.

Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) Diplomatico il dg del Venezia Giorgio Perinetti: «Di sicuro è un raggruppamento difficilissimo – spiega – il più difficile probabilmente dei tre per la prossima stagione. E’ anche vero che non ci saranno Cremonese ed Alessandria, che hanno due organici da promozione. Ci sarà, invece, il Parma, superfavorito per ragioni tecniche e che ha un giro di sponsor formidabile. Muove tantissimo dal punto di vista mediatico, ma poi i campionati vanno vinti sul campo. Occhio anche al Padova, che ha fatto un’ottima squadra, senza dimenticare la Reggiana, il Pordenone e il Bassano. Quello che non ci favorisce, poi, sono trasferte logisticamente lunghissime e fuori mano. Ma tant’è. Questo è stato deciso e dobbiamo accettarlo». Rabbia, invece, a Bassano: «Dicevano che avrebbero dovuto riequilibrare i gironi – sbuffa il dg Werner Seeber – invece mi sembra che l’intento sia stato completamente disatteso. Già l’anno scorso il Girone A era nettamente superiore al Girone B, stavolta hanno invertito l’ordine, ma lo squilibrio resta. Nel nostro raggruppamento vedo una decina di squadre fortissime e comunque competitive: Venezia, Parma, Bassano, Padova, Pordenone, Reggiana, Modena, Feralpisalò giusto per citarne alcune, se poi aggiungiamo pure che ci potrebbe toccare andare a Cava dei Tirreni il quadro non mi sembra dei migliori». Si muove pure il mercato. Definitivamente tramontata la trattativa per Francesco Tavano, il direttore generale Giorgio Zamuner sembra a un passo dal chiudere la trattativa per Luis Alfageme, 10 gol nella Casertana nella passata stagione. «Se non arriva Tavano – si limita a precisare Bergamin – non mi strappo i capelli. I nomi talvolta possono funzionare, altre volte no. Se la trattativa non andrà a buon fine i motivi ci sono tutti, poi vedremo chi arriverà al suo posto». Presentato ieri il giovane Riccardo Gaiola, che arriva dall’Inter dopo aver fatto la trafila del settore giovanile biancoscudato: «Mi ricordo l’esultanza di Muzzi in Padova-Venezia, quando mimò il movimento del gondoliere. È stata l’ultima volta in cui si è giocato il derby, vorrà dire che se lo giocherò e segnerò, replicherò quell’esultanza»

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) C’è chi lo esprime con una battuta, chi lo dice a chiare lettere. Fatto sta che è impossibile non prendere atto del forte disappunto che arriva da Padova, Venezia e Bassano dopo aver conosciuto la decisione del Consiglio federale in merito alla composizione dei gironi di Lega Pro 2016-2017. Il dettaglio: Ancona, Bassano Virtus, Fano, FeralpiSalò, Forlì, Gubbio, Lumezzane, Maceretese, Mantova, Modena, Padova, Parma, Pordenone, Reggiana, Sambenedettese, Santarcangelo, SudTirol, Teramo, Venezia e una squadra ancora da definire fra Cavese e Albinoleffe (a seconda delle decisioni in merito ai ricorsi presentati dal club campano) comporranno curiosamente non il Girone A, ma il Girone B. Nel Girone A, invece, ecco Alessandria, Arezzo, Carrarese, Como, Cremonese, Giana Erminio, Livorno, Lucchese, Lupa Roma, Olbia, Piacenza, Pistoiese, Pontedera, Prato, Pro Piacenza, Racing Roma, Renate, Robur Siena, Tuttocuoio, Viterbese. Non esattamente il massimo dell’equilibrio, tanto che il presidente Giuseppe Bergamin se la cava con una battuta: «Diciamo che è uscito un po’ quello che mi aspettavo – sibila col sorriso sulle labbra il numero uno di viale Rocco – a parte un particolare: avevo messo il Parma nell’altro raggruppamento e nel nostro la Giana Erminio. Se escludiamo questo aspetto, tutto nella norma…». Battuta che lascia chiaramente intravedere il suo stato d’animo: «Sulla carta si possono dire tante cose, poi talvolta arriva il Lumezzane di turno che spariglia tutte le carte in tavola. Per cui i campionati, questo mi sento di dire, dobbiamo vincerli sul campo. Gli avversari, Parma e Venezia comprese, fanno parte del gioco».




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