Padova, Bonetto: “Per essere una grande piazza servono una grande tifoseria e numeri importanti…”

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«Giusto così. Come ha detto il presidente Bergamin, di fronte a una simile disgrazia, pensare all’organizzazione di un evento sportivo era fuori luogo». Così Roberto Bonetto sul rinvio di Samb-Padova a causa del terremoto che ha colpito l’Italia centrale. Mercoledì scorso l’amministratore delegato ha compiuto 63 anni e si sarebbe aspettato come regalo di compleanno un successo nelle Marche in passato mai arrivato in otto sfide e in un lasso di tempo (62 anni) che praticamente coincide con la sua età. «Per la legge dei grandi numeri – replica Bonetto – poteva essere la volta giusta, ma il presente nei miei confronti è solo rinviato e spero arrivi già sabato prossimo con l’Albinoleffe». Per effetto di questo rinvio, altra cosa senza precedenti, il Padova potrà iniziare il torneo con due impegni di fila in casa. «È importante partire con il piede giusto, ma per disputare un campionato di vertice va vinta quasi ogni gara, indipendentemente dal fattore campo».

Sensazioni? «In tempi recenti ho visto un bel Padova, in crescita secondo i programmi dell’allenatore e dunque sono fiducioso. La squadra per trequarti è nuova, come Brevi stesso, per cui occorre pazientare un po’, anche perché i campionati non si vincono ad agosto e settembre». Circostanza dimostrata dai risultati di sabato che hanno visto le “big” non ancora tali: successo per 1-0 del Venezia con il Forlì, un punto per il Parma a Modena e il Pordenone con il Gubbio, oltre ai ko di Feralpi e Reggiana (a Bassano). «Non è facile per nessuno, ma riparliamone a inizio novembre. Ora molto dipende dalla preparazione e chi è meno attrezzato limita i carichi per essere più fresco all’inizio». Poi Bonetto riprende a guardare a casa propria: «C’è un bel clima nello spogliatoio e in società dove ogni componente rema nella stessa direzione. Abbiamo cercato di operare meglio possibile, ogni scelta è stata fatta in buona fede e spero possa essere ripagata». Anche in termini di abbonamenti (a ieri sono 2.470 le tessere sottiscritte), con la relativa campagna che si chiuderà giovedì. «Se Padova aspira a essere una grande piazza servono una grande tifoseria e numeri importanti, non solo per un discorso strettamente finanziario. Più abbonamenti significano maggiore visibilità, più attenzione dei media, più sponsor e anche un maggiore peso in Federazione. Per questo abbiamo bisogno di tutti».

Un giorno prima, mercoledì alle 23, si chiuderà il mercato. «Non possiamo dimenticare cosa hanno fatto Dionisi, Ilari e Petrilli, ma sono professionisti, il calcio gira in una certa maniera, troveranno una nuova destinazione e ci potranno essere di conseguenza nuovi innesti. Si è fatto uno sforzo economico non da poco e queste cessioni sul piano finanziario erano già state preventivate». Entro un mese arriveranno pure novità societarie. «Nella prima decade di settembre approveremo il bilancio 2015-16 che coincide con la scorsa stagione sportiva, gli attuali soci verseranno quanto dovuto per chiudere i conti e poi si ragionerà su quelli nuovi. Se sono due? Sì, Verso fine settembre dovremmo concretizzare». E non manca un cenno alla questione stadio, con la recente presentazione da parte del Comune del progetto relativo al Plebiscito. «Vedo che l’amministrazione va avanti e noi siamo a sua disposizione. Dove ci farà giocare noi giocheremo»

(Fonte: Gazzettino, Andrea Miola)




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