Padova-Maceratese, l’analisi del “Gazzettino”

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Doveva essere la partita della reazione e dell’orgoglio dopo la pessima figura di Fano. Invece all’Euganeo si è vissuto un altro psicodramma, prima in campo e poi fuori. Dopo un primo tempo a corrente alternata, valorizzato dalla rete di Dettori, nella ripresa il Padova è completamente uscito dalla partita, sbagliando il rigore del possibile 2-0 (tiro di Altinier respinto dal portiere) e facendosi raggiungere dalla Maceratese proprio all’ultimo assalto. Meritati i fischi e i cori di disapprovazione rivolti a Brevi e ai giocatori al fischio finale. A complicare ancora di più uno scenario già a tinte fosche sono poi arrivate le parole dell’amministratore delegato Roberto Bonetto, che amareggiatissimo per il pareggio e per le critiche ha ventilato anche la possibilità di farsi da parte. Un’uscita probabilmente dettata dallo sconforto, che rischia però di destabilizzare ancora di più un ambiente che appare sull’orlo di una crisi di nervi. Più costruttive le parole del presidente Bergamin, che si è preoccupato soprattutto di tenere insieme i cocci. Impresa sicuramente non facile, visto il malumore generale.

Migliore rispetto a Fano, ma ancora privo di continuità e brillantezza nello sviluppo dell’azione, il Padova visto all’opera fino all’intervallo di fronte a un avversario arrivato all’Euganeo senza timori reverenziali. Ai biancoscudati è mancato soprattutto il cambio di passo: troppo lenta la circolazione del pallone, poco sfruttate le corsie esterne e abbastanza prevedibili le giocate offensive. Il solo Dettori ha provato ad accendere la manovra, sfruttando le sue indiscusse qualità tecniche e anche la sua capacità di saltare l’uomo sullo stretto. Non a caso è stato lui a firmare il gol del vantaggio (21’) dopo che poco prima la Maceratese non aveva sfruttato per un soffio uno spunto in velocità dell’ex Petrilli: perfetta la combinazione tra Madonna e Altinier, assist al bacio appunto per Dettori bravo a inserirsi in area con i tempi giusti e a battere Forte. Dopo l’1-0 il Padova ha abbassato un po’ troppo il proprio baricentro, lasciando l’iniziativa agli avversari, pericolosissimi al 35’ con Colombi, abile a tagliare alle spalle della difesa biancoscudata sulla verticalizzazione di Turchetta. Provvidenziale in questa circostanza la tempestiva uscita di Bindi.

La truppa di Brevi (che al 18’ è stato costretto a sostituire l’infortunato De Risio con Mazzocco) ha comunque avuto nel finale una clamorosa occasione per raddoppiare. Bella la giocata di Neto Pereira a liberare Altinier nella metacampo ospite, l’attaccante ha però troppo tergiversato nell’avvicinarsi all’area con il pallone tra i piedi consentendo il recupero in extremis di Ventola. E l’occasione è sfumata. Tutto da dimenticare invece il secondo tempo, se si eccettua l’azione del rigore procurato e poi sbagliato da Altinier (33’). Il Padova si è rintanato nella sua metacampo e non ha avuto più la forza per ripartire. Sparito dai radar un esausto Dettori, il solo Neto è riuscito in qualche circostanza a far salire la squadra, predicando però nel deserto. E sull’ultimo pallone della partita si è materializzato lo sprettro del pareggio: cross dalla destra ad attraversare tutta l’area e tocco vincente sul fronte opposto del nuovo entrato Palmieri, dimenticato da Madonna.

(Fonte: Gazzettino, Claudio Malagoli)




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