La favola di Federico Melchiorri: dalla rinascita col Padova al primo gol in serie A col Cagliari

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Vogliamo raccontarvi la favola della buonanotte. Sarebbe tanto lunga quanto bella, ma saremo brevissimi. Perché a volte bastano davvero poche parole.

C’era una volta un giovane attaccante. Aveva un sogno: giocare in serie A. Riesce ad avverarlo tre settimane prima di diventare ventenne: 20 dicembre 2006, Empoli-Siena, ingresso in campo anche se per pochissimi minuti. Eppure gli bastano per essere, quel giorno, il ragazzo più contento del mondo.

Sembra l’inizio di una bellissima storia. Ed invece la vita, purtroppo, non ti riserva sempre e solo belle sorprese. Anzi, a volte ti gira le spalle. Ed è proprio il suo caso: dopo l’esordio non trova più spazio, a fine anno viene ceduto alla Sambenedettese e da quel momento la Lega Pro diventa la sua nuova “casa”.

Fino al dramma, nella stagione 2009/10: veste la maglia del Giulianova quando gli viene diagnosticato un serio problema di natura cerebrale. Viene operato, e tutti già parlano di “addio al calcio”.

Lui, però, in quanto vero bomber è testardo. Non ci sta ad appendere le scarpe al chiodo così. E dopo sette mesi riparte dall’Eccellenza con la maglia del Tolentino, squadra marchigiana. Segna 45 reti in due stagioni, bottino che gli vale il passaggio in serie D con la maglia della “sua” Maceratese.

E lì, più che ripetersi, stupisce: 26 gol in 34 presenze. Mezza serie B gli mette gli occhi addosso. Ma lui sceglie Padova.

Un’annata disgraziata, per i Biancoscudati. Nonostante ciò lui riesce a spiccare, segnando addirittura all’esordio in campionato contro il Varese. Ed a suon di prestazioni positive si guadagna – almeno lui – la permanenza in cadetteria. Prima con la maglia del Pescara, quindi con quella del Cagliari.

E con le sue reti (8 in 27 gare) contibuisce al ritorno in serie A dei sardi. Ma non può festeggiare al meglio, perché il primo aprile 2016 si rompe il legamento crociato del ginocchio. In allenamento. Sembra uno scherzo, ed invece è un incubo.

Ma a lui, tutto questo, non fa paura. Non può fargli paura, dopo tutto quello che ha passato. Fatica e suda tra piscina, terapie e campo. E si riprende, prima del tempo. Perché vuole chiudere un cerchio: tornare a giocare in serie A. E questa volta vuole pure segnare.

Il lieto fine? È stato scritto oggi, a quasi dieci anni da quella sua prima volta. 26 settembre 2016, Cagliari-Sampdoria: entra al minuto 74 col numero 9 sulle spalle, e meno di un quarto d’ora dopo segna il gol del 2-1. Quello della vittoria.

Il suo nome è Federico Melchiorri. E questa è la sua favola.

Sogni d’oro…




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