Live 24! Padova-FeralpiSalò, il giorno dopo: vittoria sudata che vale doppio

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Ore 21.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) L’amara constatazione: la vetta non è più un’esclusiva giallorossa. Ma lo si sapeva e lo si poteva intuire, in un campionato in cui anche le virgole fanno la differenza, in cui basta pareggiare una partita per avere il fiato sul collo di avversari e della concorrenza. Più agguerrita che mai, soprattutto dopo che a Bergamo il sogno di un’altra settimana in vetta in solitudine si è infranto contro la traversa colpita da Marcello Falzerano al 91’. Un tiro che avrebbe meritato miglior sorte e che ha concluso la propria corsa sull’asta della porta di Nordi, mandando di traverso il boccone a Luca D’Angelo. «Abbiamo disputato un ottimo secondo tempo — sottolinea Mattia Minesso, autore del rigore del momentaneo 2-1 — ma siamo stati sfortunati. Abbiamo creato diverse occasioni, è un risultato che ci sta stretto, avremmo meritato qualcosa in più. Sono contento della settima rete della stagione, diciamo che dal dischetto mi sta andando bene. Spero di continuare così, migliorando ulteriormente le mie prestazioni. Ora ci aspettano due gare consecutive al Mercante da affrontare al massimo: prima la Maceratese in cerca di punti per risalire dalla zona bassa della classifica e poi la sfida con la Feralpisalò. Sta a noi sfruttare al meglio il vantaggio che ci regala il calendario». […]

Ore 20.30 – (Giornale di Vicenza) Toh, a Bergamo si pareggia, strano. Non succede quasi mai a parte tutte le volte che il Bassano ci va a giocare. Si pareggia nonostante 7 titolari ai box, un assedio quasi ininterrotto nella ripresa e una traversa piena al minuto 92 a portiere battuto. Così, per consolidare la tesi del Bassano fortunello sostenuta dal guardiano lagunare Facchin: più di mezza squadra out e un legno maligno in pieno recupero su un match dominato per volume di gioco e opportunità. Proprio una formazione baciata dallo stellone. La prestazione del Bassano a Bergamo è stata robustissima: dopo un primo tempo equilibrato, i virtussini hanno premuto sul gas nella ripresa giocando quasi a una porta sola. Confermando, come una settimana fa nel derby col Padova, anch’esso falcidiato dalle assenze, che questo gruppo sotto il profilo della mentalità dà la paga a tutti quanti, perché è un martelletto pneumatico sul piano dell’intensità e pure della qualità a prescindere dagli interpreti. […]

Ore 20.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «Sta uscendo il vero Pordenone». Se a dirlo è Luca Cattaneo il significato ha più peso e molteplici significati. «A parte il gol afferma l’effervescente giocatore sono contento perché è una vittoria di squadra. Venivamo da un momento difficile, ma abbiamo fatto un primo tempo di fuoco, nel secondo siamo andati con le ripartenze».
Vero Pordenone con Cattaneo dall’inizio e in posizione centrale? «Il ruolo di trequartista lo abbiamo provato in settimana, lì mi trovo bene, come da esterno comunque, perché ho imparato a essere duttile. Chiaro che così, in mezzo, mi trovo di più davanti alla porta. Mettere sotto la Reggiana non è facile, abbiamo fatto una partita fantastica». Primo gol al Bottecchia per Cattaneo, prima panchina da titolare per Andrea Toffolo: «Tanta roba un esordio con vittoria in Lega Pro, merito dei ragazzi splendidi per l’interpretazione data a gara e situazioni che si sono presentate – commenta il tecnico -. Questo regalo di vita lo dedico ai giocatori che ho avuto la fortuna di allenare in precedenza, perché con il loro contributo sono arrivato in un contesto come questo». […]

Ore 19.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Sono quelli schierati con la Reggiana gli undici uomini che devono giocare sempre e devono farlo esattamente nei ruoli ricoperti nel match contro gli emiliani. La banda di Tedino, diretta nell’occasione da Andrea Toffolo (causa squalifica in contemporanea del maestro e del suo assistente Carlo Marchetto) ha suonato alla perfezione. Anzi le ha suonate proprio a una Reggiana reduce da quattro vittorie consecutive, l’ultima delle quali con la Sambenedettese (2-0) l’aveva spinta a candidarsi alla promozione in serie B. È stata la miglior prestazione stagionale dei neroverdi. Per tutto il primo tempo il team di Colucci è stato in balìa di un Pordenone scatenato, capace di costruire sei nitide occasioni da gol. Una sola capitalizzata, subito all’inizio (4′) con Suciu al suo primo gol in neroverde. Nella ripresa un po’ per necessità (viste le energie spese), un po’ per strategia, i ramarri si sono ritirati. È nato così (57′) il gol di Cattaneo (primo centro in assoluto al Bottecchia) frutto di un contropiede che in pratica ha chiuso la partita e deliziato il popolo neroverde. Tedino, Marchetto e Toffolo avevano preparato in settimana il 4-3-1-2 con Cattaneo trequartista alle spalle di Arma e Berrettoni. Soliti gli altri otto. Schieramento speculare quello di Colucci con Nolè alle spalle di Manconi e Marchi (preferito a Cesarini). […]

Ore 19.20 – (Messaggero Veneto) L’anno scorso Luca “Veleno” Cattaneo aveva segnato quattro reti, tutte in trasferta. Nessuna al Bottecchia. Il fantasista di Porlezza ha rotto l’incantesimo mandando in delirio i suoi tifosi, che volevano essere “avvelenati” da una sua prodezza. «Sono molto contento, ci tenevo ad andare in rete qui, nella nostra casa, dopo più di un anno – afferma –. Dedico questo gol a tutti i fan neroverdi, che mi scrivono e mi fanno sentire la loro vicinanza. Al di là della gioia personale, sono felice per la squadra, abbiamo fatto una grande partita. Sta uscendo il vero Pordenone». Così poi Cattaneo in relazione alla gara: «Abbiamo disputato 45 minuti da fuoco – spiega –, abbiamo sempre attaccato. Siamo leggermente calati a inizio ripresa ma poi siamo stati bravi a ripartire e a trovare anche il 2-0, che ha chiuso il match. Andiamo avanti, siamo un’ottima squadra». […]

Ore 19.00 – (Messaggero Veneto) Andrea Toffolo – trainer neroverde di giornata – sta per uscire dalla sala stampa quando arriva Leonardo Colucci, tecnico della Reggiana. Non si accorge che alle sue spalle, c’è il presidente del Pordenone Mauro Lovisa, che lo abbraccia e gli dice: «Mister, avete preso una bella rumbetta», il cui significato non ha bisogno di essere spiegato e commentato. La squadra granata perde meritatamente la sfida con i ramarri e la società cittadina si gode il momento, a cominciare da Toffolo. «E’ stata una grande partita, forse la più bella in assoluto. Abbiamo sempre avuto la convinzione di conquistare i tre punti». E Tedino, intercettato dopo il triplice fischio, ci scherza su: «Io quasi quasi in panchina non torno, in tribuna non si soffre…». Con Tedino e Marchetto – capo coach e suo vice – squalificati e in tribuna, ad andare in panchina è stato il collaboratore tecnico, che non ricopriva questo ruolo dall’ultima gara di Eccellenza del 2014-2015, quando guidava il Tricesimo. «E’ stata una sensazione fantastica – spiega uno dei protagonisti del match –, me la sono goduta anche se da domani tornerò al mio ruolo. Abbiamo iniziato il match perfettamente e la rete di Suciu è stata determinante nell’interpretare la gara in un certo modo. A volte siamo stati spumeggianti, in alcuni tratti abbiamo sofferto, ma siamo riusciti spesso a muoverci bene e nella ripresa a ripartire. Avevamo preparato molto bene la gara: penso che il successo sia meritato». […]

Ore 18.40 – (Messaggero Veneto) Ebbene sì, il Pordenone è tornato. Lo conferma – dopo la vittoria, importante ma sofferta, di Lumezzane – con quella che è probabilmente la migliore prestazione stagionale e un successo cristallino, ottenuto dominando per tutti i 90’ una delle squadre più forti del lotto, peraltro reduce da tre affermazioni consecutive e un secondo posto appena conquistato. Reggiana schiantata, dunque, come è più del Venezia, da una squadra che ha ritrovato la brillantezza e le certezze in fase offensiva, anche se i due bomber “principi”, Arma e Berrettoni, non sono andati a segno. Ecco, i loro gol sono oggi forse l’ultimo tassello che manca alla squadra di Tedino. Ritrovata in compenso pure la solidità difensiva, con una porta inviolata da tre partite di fila. Intanto raggiunti gli emiliani sul podio, Venezia e Bassano solo lì, a due punti. Giocando con questa autorità, nessun traguardo sarà precluso ai neroverdi. E di certo non è (solo) una questione di modulo, ma di gruppo, di convinzione nei propri mezzi, di mentalità. Cattiveria. Così anche senza il loro condottiero squalificato, i ramarri sciorinano un gran calcio, muovendosi a memoria secondo i dettami del bravo discepolo “tediniano” Andrea Toffolo. Il quale manda in campo un 4-3-1-2 che immediatamente aggredisce il match e gli avversari, cattivo a centrocampo con Burrai a inventare e Misuraca e Suciu a controllare, Cattaneo tra le linee a creare scompiglio, Berrettoni a metterci forza e fantasia e Arma pronto a pungere, ma anche a rientrare sulla trequarti per “mordere” i portatori di palla granata. […]

Ore 18.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Bentivoglio finora gli aveva lasciato le briciole in termini di minutaggio, Evans Soligo però nella doppia sfida col Sudtirol ha fatto il pieno meritandosi il pieno di elogi in sala stampa da mister Inzaghi. «I complimenti fanno piacere e ringrazio l’allenatore, posso dire di essere felice di essermi fatto trovare pronto – sorride il 37enne di Marghera nonostante i crampi – in due gare nelle quali il Venezia ha trovato un’ottima continuità di rendimento. Tra le due sfide col Sudtirol sono cambiati quasi tutti gli interpreti, noi abbiamo cercato di riproporre la stessa partita e i risultati ci premiano. La classifica? Siamo in alto, manca ancora tantissimo ma siamo sulla strada giusta». Restando al centrocampo raggiante anche Alberto Acquadro, assist man in coppa per Malomo e ieri per Geijo. «Essere rimasto in un Venezia così ambizioso è un onore per me, avere qualche chance e riuscire a dare un contributo è chiaramente uno stimolo e una soddisfazione. Siamo stati bravi nella gestione e a non rischiare proprio mai. Dopo Santarcangelo tutti ci eravamo rimaste male, il sorriso però non è mai mancato al gruppo e in campo la fame si è vista tutta». Alex Geijo promette di sdebitarsi con una cena nei confronti di Acquadro. «Mi ha messo davanti al portiere e non potevo sbagliare, sono contento per me perché faccio l’attaccante e soprattutto per i compagni senza i quali non potrei mai segnare. L’intesa con Moreo? Non c’entrano i centimetri, oggi eravamo tutti in palla e avrebbe potuto giocare chiunque. Molto positivo aver finalmente trovato anche il raddoppio, perché sappiamo che un gol non basta mai. Esser andati avanti sul 2-0 al riposo ci ha dato la tranquillità per non rischiare nulla». […]

Ore 17.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «A volte penso già al prossimo anno, a come sarebbe bello continuare ad allenare questi giocatori. Mi piacerebbe proprio avere continuità con questo Venezia». Si concede uno sguardo al futuro Filippo Inzaghi, nell’esternare tutta la sua soddisfazione per il 2-0 rifilato al Sudtirol, vittoria bis in meno di una settimana opo il 4-0 di Coppa Italia a Bolzano. «Abbiamo raccolto il massimo con due prestazioni esemplari, dalle quali ho tratto l’importante conferma di avere davvero a disposizione 25 titolari capaci con il loro modo di lavorare di aiutare nel modo migliore il loro allenatore». Inzaghi come già alla vigilia di campionato ribadisce che: «Io non mi sono mai preoccupato dopo il pareggio di Santarcangelo, è l’ambiente che è sempre agitato quando invece dovremmo stare tutti più tranquilli. Mi stupisco quando leggo che noi dovremmo dominare, mentre sono felice perché ho visto il mio Venezia diventare squadra matura grazie a un gruppo fantastico. Il mercato di gennaio? A oggi non cambierei nessuno». La scelta iniziale di affidarsi ai centimetri di Geijo e Moreo in attacco è stata ripagata anche dai gol. «Chi ha detto che non possono giocare insieme? Entrambi possono fare la prima o la seconda punta, anche Tortori ha fatto una prova straordinaria». A sorpresa sono partiti in panchina Bentivoglio e Marsura. «Martedì a Bolzano mi avevano impressionato giocatori che si meritavano la riconferma. L’esempio emblematico in questo senso è capitan Soligo, come tutti i vecchi, ma anche Acquadro è un ’96 che dà certezze come tutti i giovani che sono un nostro patrimonio». […]

Ore 17.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Tre punti e torna subito in vetta alla classifica. Dopo due pareggi consecutivi (derby con il Bassano in casa e trasferta a Santarcangelo) il Venezia trova nuovamente la vittoria e può sorridere poiché la firma sulle reti questa volta è proprio di due attaccanti: Moreo, grande protagonista della giornata, e Geijo, impegnato a fare grande movimento e lesto a sfruttare la palla buona. Il Venezia ripete il risultato vincente di metà settimana quando a Bolzano piegò gli altoatesini 4-0 e superò il turno di Coppa Italia, e nel contempo trova conforto a livello di graduatoria nei risultati delle altre concorrenti alla vetta: è arrivato quel calcio alla sfortuna tanto invocato dal tecnico Pippo Inzaghi. E’ finalmente rotto l’incantesimo che vedeva il Venezia contare su un contributo minimo da parte del suo reparto avanzato? Vista la gara di ieri al Penzo con il Sudtirol (chiusa già 2-0 nei primi 45′) si potrebbe rispondere di sì, ma indubbiamente è ancora presto per definire i lagunari guariti dalla loro difficoltà a veder segnare le punte. Di sicuro gli attaccanti di Inzaghi hanno giocato un buon numero di palle parliamo sempre della prima frazione, la più vivace, poiché la ripresa è stata fiacca, di contenimento da parte locale – e sono riusciti a concretizzarne un paio. Le scelte del tecnico lagunare di rispolverare il 4-3-3 affidando la mediana esternamente ad Acquadro e Soligo – escludendo l’abituale coppia esterna di sinistra Bentivoglio-Marsura finita in panchina – e affiancando come punta a Geijo uno scatenato Moreo, hanno dato una nuova consistenza al reparto avanzato che ha trovato anche in un determinatio Tortori una buona spalla. L’avversario di fronte non era irresistibile ma sicuramente da affrontare con cautela. Deciso e affatto arrendevole, per un po’ ha replicato alle offensive lagunari senza però mai prendere in mano il pallino del gioco e limitandosi a una sola conclusione in porta in tutto l’arco del match. Buon gioco dunque per il Venezia che ha potuto dedicarsi a costruire senza eccessive preoccupazioni dietro. […]

Ore 17.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Vittoria in coppa e bis in campionato. Il Venezia, dopo il roboante 4-0 in Alto Adige per la Coppa Italia in Lega Pro, schianta di nuovo il Sudtirol, questa volta per 2-0 in campionato e tra le mura amiche del Penzo. E, complici risultati della giornata, ritorna in vetta a braccetto con il Bassano Virtus. La vittoria, complice la sconfitta della Reggiana con il Pordenone, permette ai lagunari di agguantare il Bassano a quota 26 punti in testa alla classifica del girone B. Il risultato di ieri è una conferma di quanto già visto in settimana: il divario tecnico tra le due squadre c’è ed è evidente, e i lagunari si impongono senza troppe difficoltà. Mister Inzaghi recupera Domizzi, ma perde Fabris e tiene in panchina Bentivoglio, dando fiducia alla coppia di centrocampo Acquadri e Soligo, promossa a pieni voti dopo il test in coppa, al fianco di Pederzoli. Protagonista di giornata Moreo: l’attaccante sforna una prova maiuscola, tra giocate di gran classe e recuperi provvidenziali in difesa. Il gol del vantaggio, poi, è la meritata ciliegina sulla torta. […]

Ore 16.40 – Lega Pro girone B, la classifica aggiornata: Bassano e Venezia 26, Parma 25, Pordenone, Reggiana e Sambenedettese 24, Gubbio e Padova 22, FeralpiSalò 21, AlbinoLeffe 20, Santarcangelo 16, Fano e Lumezzane* 13, Ancona 12, Maceratese*, Modena e SudTirol 11, Teramo 10, Mantova 9, Forlì 5.

Ore 16.30 – Lega Pro girone B, fischio finale: Sambenedettese-Teramo 2-0.

Ore 16.00 – (La Nuova Venezia) Un gran bel Venezia quello visto ieri al Penzo, e ad esaltarne la prova non ci ha pensato due volte Filippo Inzaghi, che ha parlato di «squadra finalmente ai livelli che lui auspica». L’allenatore del Venezia ha infatti sottolineato la grande prova corale del gruppo. «Credo che in queste ultime due partite il Venezia abbia fatto un deciso passo avanti sotto il profilo della maturazione. Mi è davvero piaciuto e devo ritenermi soddisfatto. L’ambiente è tranquillo all’interno dello spogliatoio, forse è più agitato fuori. Il primo tempo? Praticamente perfetto, nel quale non abbiamo concesso nulla e Facchin non ha mai toccato palla. Poi, certo, non è facile tenere quei ritmi, e inevitabilmente abbiamo faticato un po’ nei primi dieci minuti della ripresa. Ecco, se volete questa è l’unica pecca della nostra prestazione». Se a Inzaghi chiedi cosa lo abbia impressionato di più in questa seconda sfida al Sudtirol in quattro giorni, è sicuro nella risposta: «In primis Soligo, un giocatore che va preso da esempio. Finora ha giocato meno di quanto meriti, ma a Bolzano e oggi ha sfoderato due prestazioni esemplari per tutti. Guardi lui e impari come ci si deve allenare e come si può aiutare un allenatore». […] Quindi Inzaghi conclude guardando al futuro. «Mi immagino il prossimo anno cosa sarà allenare questa squadra. Ogni giorno scopro qualcosa di nuovo, vorrei avere continuità con loro e vedo come il comportamento giusto ci sia sempre da parte dei ragazzi, altrimenti verrebbero esclusi direttamente dal gruppo senza bisogno del mio intervento». […]

Ore 15.40 – (La Nuova Venezia) Riassumere in due parole la prestazione del Venezia si può, basta parlare di compattezza e concretezza, due qualità alla base del successo per 2-0 contro il Südtirol. Una vittoria limpida, mai messa in discussione, che dimostra come chiudere la partita già nel primo tempo sia tutta un’altra cosa, e la squadra di Filippo Inzaghi l’ha potuto sperimentare dopo le eccessive sofferenze delle ultime uscite. La firma sotto i tre punti l’hanno messa Moreo e Geijo, il resto è stata una prova da manuale di tutto il collettivo, specie centrocampo e difesa, dove gli arancioneroverdi sono riusciti a soffocare ogni velleità altoatesina, e dopo aver estromesso quattro giorni fa il Südtirol dalla Coppa Italia, lo hanno affossato anche in campionato senza mezze misure. Certo, in campo sono scese due squadre diverse rispetto a martedì, entrambe a dare spazio ai titolari quasi inamovibili per Inzaghi e Viali, con quest’ultimo ex di turno a rimettere piede sul prato del Penzo. […]

Ore 15.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Parlare di delusione forse non rende l’idea. Perché, dopo la vittoria di Trapani, l’occasione per battere una diretta concorrente per la salvezza e allungare in classifica era davvero ghiotta. Occasione miseramente sprecata: il Vicenza esce sconfitto e moralmente distrutto, dimostrando ancora una volta di essere in grande difficoltà fisica, mentale e anche tattica. Se non si cambia in fretta registro, arrivare alla salvezza sarà impresa davvero ardua. Bisoli conferma il modulo visto in campo a Trapani, cambia alcuni interpreti, due per scelta ed uno per necessità. In mezzo al campo Rizzo rileva Urso e per cercare maggiore pericolosità in avanti al posto di Zivkov gioca Vita. Al centro dell’attacco si rivede Cernigoi al posto di Filip Raicevic: al rientro dalla trasferta (dove peraltro non ha giocato) in Armenia con la sua nazionale, sconfitta per 3-2, e prelevato in fretta e furia da Malpensa solo alle ore 11.55 inizialmente siede in panchina, buono per essere buttato nella mischia in caso di bisogno. In campo si vede gran poco, per non dire nulla. […] Menti ammutolito, poi piovono fischi e contestazioni: i giocatori e Bisoli sono chiamati sotto la curva dagli ultras; il mister ci vorrebbe andare ma i giocatori preferiscono la via degli spogliatoi. «E’ una sconfitta pesante per la classifica — le parole di Bisoli nel dopopartita — abbiamo creato e sbagliato tanto, compreso un rigore. Capisco i fischi dei tifosi alla fine ma spero che restino con noi, perché questa salvezza la dobbiamo conquistare tutti insieme».

Ore 14.50 – (Giornale di Vicenza) […] Il tecnico Bisoli, al triplice fischio, ha accompagnato i suoi giocatori poco oltre la metà campo per accogliere tutti insieme, da squadra, i fischi. Qualcuno ha pure alzato le braccia in segno di scusa, poi si sono girati per tornare verso gli spogliatoi. A quel punto, però, la curva ha reclamato che i giocatori andassero proprio sotto la rete. Il tecnico allora ha richiamato tutti, ed è cominciato un conciliabolo, con i giocatori che si sono avvicinati a Bisoli invitandolo a desistere; l’allenatore a un certo punto si è anche incamminato da solo verso la curva, ma dopo pochi passi è stato fermato da alcuni giocatori. «C’è una regola che vieta questo tipo di scuse sotto la curva: i giocatori mi hanno spiegato che si rischiano multe e squalifiche», ha riferito Bisoli in sala stampa. Vero, l’Aic lo ha ricordato spesso. Eppure multe e squalifiche per giocatori che abbiano accolto contestazioni nei limiti della civiltà, per fortuna, a Vicenza, finora non si sono mai viste. E se vuole avere il sostegno e il rispetto dei suoi tifosi, una squadra deve anche saperne capire la delusione: a costo di una multa.

Ore 14.30 – (Giornale di Vicenza) Alla fine la sua ingenuità è risultata decisiva. Luka Bogdan lo sa, come sa che in area non si interviene mai in quel modo: entrare in scivolata su un giocatore che si trova a due metri dalla linea di fondo è un rischio inutile, soprattutto se di fronte ti trovi un attaccante furbo come Corvia. Bogdan cosa è successo in area al 5′ del secondo tempo? “Corvia ha preso la palla ed è entrato in area, la mia intenzione era di andare in chiusura sul cross, non sono intervenuto sull’uomo. Lui mi ha saltato ed è caduto, io non l’ho toccato e per questo ho protestato con l’arbitro. È stato comunque un errore mio, e chiedo scusa per questo. Però anche il guardalinee non era molto sicuro. È questo il motivo per cui mi sono arrabbiato tanto nella circostanza”. Il tecnico Bisoli ricordava che al di là del punteggio il Latina non è che abbia fatto molto… “Abbiamo giocato a tre in difesa come a Trapani, dove avevamo fatto bene. All’inizio abbiamo subito poco (a parte qualche iniziativa in velocità di Acosty ndr). Dopo l’espulsione di Nica per noi difensori è stato più difficile giocare, perché l’arbitro fischiava ogni contatto e loro giocavano con queste palle lente sulle quali non potevamo intervenire senza che gli attaccanti si buttassero. C’era sempre il rischio di procurare un calcio di punizione per i nostri avversari”. […] A fine gara non siete andati sotto la curva, nonostante i tifosi vi chiamassero. Come mai? “Noi volevamo e anche l’allenatore, ma dopo che avevamo preso i fischi mi hanno detto che, per regolamento, non potevamo tornare nuovamente sotto la curva altrimenti si rischiavano sanzioni. Mi dispiace per i nostri tifosi”.

Ore 14.10 – (Giornale di Vicenza) Non avrebbe proprio voglia di parlare il diesse Antonio Tesoro, ma si rende conto che proprio nei momenti difficili la società deve essere presente. Non gira attorno ai discorsi il dirigente biancorosso e ammette: “E’ finita male, si è fatto un passo indietro invece che uno in avanti, per giunta con una diretta rivale”. Una spiegazione di quanto avvenuto Tesoro la trova: “La squadra dimostra di non avere personalità e lo si è visto quando siamo rimasti in superiorità numerica, per assurdo invece che trarne un beneficio ci ha danneggiato”. […] Per la prima volta la curva ha tirato in ballo il presidente Pastorelli chiedendogli di spendere per rinforzare la squadra. “Ma lo sappiamo anche noi che alcuni reparti vanno rinforzati e non lo diciamo perchè abbiamo perso”.

Ore 13.50 – (Giornale di Vicenza) Doveva essere la gara spartiacque, è finita con Bisoli e la squadra a metà campo, a testa bassa, a prendersi i fischi dei tifosi. Non solo: incitati dalla curva ad andare ancora più sotto, il tecnico, che si stava avviando, è stato fermato da alcuni giocatori. A fine gara è lo stesso allenatore a spiegare l’accaduto: «Ci è stato detto che se si va sotto la curva si incorre nella squalifica, perché lo vieta il regolamento».Veniamo alla partita: una serataccia! “Non sono d’accordo; certo, per la sconfitta sì, ma non per come abbiamo disputato la gara: abbiamo creato molte occasioni da gol limpide”. Non sono sembrate così tante. “Allora ve le elenco: Vita davanti alla porta, Adejo, Pucino, Siega, il rigore, Cernigoi e Bellomo, loro sono arrivati una volta davanti al portiere ed hanno poi preso il rigore”. […] Siete rimasti in superiorità numerica fin dal 29′ del primo tempo eppure non lo avete saputo sfruttare. “Ognuno ha la sua impressione, sta di fatto che loro non hanno fatto un cross che sia uno. L’unica occasione che hanno avuto è stata nel primo tempo, in contropiede, con Acosty ed Adejo ci è arrivato, il nostro portiere non ha fatto una parata in 90′”. Mettiamola così: avrete anche creato sette occasioni da gol, ma se poi non finalizzate mai… “Questo sì, sotto porta è un perseverare di errori, però bisogna dire che il loro portiere è stato il migliore in campo, ha fatto tre veri miracoli, ha pure salvato una palla sulla linea. Poi il primo ad essere rammaricato per la sconfitta sono io, ma non per questo vedo tutto nero”. […]

Ore 13.30 – (Giornale di Vicenza) Battuto, fragile e contestato. Il Vicenza esce con le ossa rotte dello scontro diretto con il Latina. E i tre aggettivi iniziali sono i tre capitoli del libro del disastro. Di una serata nera che più nera non si può.Capitolo uno. Perdi in casa uno scontro diretto. Non violi (ancora!) il tuo stadio. Giochi in superiorità numerica per un’ora e non ne approfitti. Pigli un gol su rigore dopo che prima l’arbitro ti aveva graziato negandone uno piuttosto evidente. Ti fai parare un penalty. Da Pinsoglio… Pinsoglio… Lo ricordate a Vicenza? Quando si dice nemesi.Capitolo due. Scoccia e duole ripeterlo, ma questa squadra è debole. Così com’è fa fatica a salvarsi. Uno dice, le assenze, uno dice gli infortuni… Ma caspita, ci sono in una stagione. Li devi mettere in preventivo. Alla lunga lista degli indisponibili ieri si sono aggiunti Vita (sospetto trauma contusivo e distorsivo alla caviglia sinistra) ed Esposito (affaticamento al polpaccio sinistro). E per fortuna che sono stati solcati cieli e autostrade per riportare a casa l’imprescindibile Raicevic. Non è bastato, ma è stato bene provarci. In ogni caso il discorso è il solito: questa squadra va rinforzata.Capitolo tre. I tifosi a fine gara erano veramente arrabbiati. Di quel che è successo nel convulso finale riferiamo a parte. È intanto rilevante ricordare che, al di là dei consueti cori sull’impegno della squadra, dalla Curva ne sono partiti due che esortavano Pastorelli a spendere. È la prima volta che succede da quando è avvenuto il passaggio di consegne al vertice della società. Ed è un messaggio significativo, che testimonia come il fatto di aver “liberato” il Vicenza da Cassingena non è più un assegno in bianco alla banca del consenso. Bisogna rinforzare questa squadra, perchè lo spettro della Lega Pro (definita non da noi “bagno di sangue”) fa paura. […]

Ore 13.00 – (Gazzettino) Tutta l’attenzione è sul derby in programma al Gabbiano tra Campodarsego ed Este – calcio d’inizio alle 14.30 – alla luce della situazione di classifica diammetralmente opposta delle due squadre. Da quando è arrivato Cristiano Masitto i biancorossi hanno vinto due partite (con il Legnago il tecnico fresco di investitura era in tribuna a dirigere le operazioni), i giallorossi devono assolutamente invertire un trend da bollino rosso con un punto nelle ultime sette gare. «Sarà una sfida dura, da affrontare con la massima attenzione afferma il tecnico del Campodarsego – Mi è piaciuto molto lo spirito di domenica scorsa ed è da lì che dobbiamo ripartire. Anche se l’Este può sembrare in difficoltà, rimane una formazione con buone individualità che non molla mai fino alla fine». Quindi aggiunge: «La mia squadra ha grandi margini di miglioramento e ho cercato di stimolare tutti i ragazzi. Abbiamo lavorato anche sull’aspetto fisico perché con la Careni Pievigina abbiamo sofferto un po’ anche se il risultato era acquisito». Davanti ci sarà un Este che promette battaglia nonostante il periodo molto delicato. Eloquenti le parole di Michele Florindo: «Stiamo attraversando un momento difficile, ma siamo tutti con la testa sul lavoro per cercare di uscirne in tutti i modi. Siamo anche consapevoli di avere qualità e valori, e devono venire fuori». Entrando più nello specifico sul derby, l’allenatore aggiunge: «Sarà una partita gagliarda. Loro hanno qualità davanti e dobbiamo essere abili a limitare i rifornimenti e cercare di ripartire. È importante tenere più alto possibile il ritmo». In forte dubbio l’ex Volpato e Boron. […]

Ore 12.40 – (Mattino di Padova) Il campionato è entrato nel vivo. E con l’undicesima giornata, anche le squadre padovane di Serie D dovranno dimostrare di aver concluso il rodaggio (inizio alle 14.30). Ci proveranno Campodarsego ed Este, impegnate nello scontro diretto, mentre Abano e Vigontina potranno dire la loro rispettivamente con Calvi Noale (in casa) e Belluno (trasferta). CAMPODARSEGO ED ESTE. Al “Gabbiano” di Campodarsego i ragazzi di Cristiano Masitto avranno un’occasione per aggiungere altri tre punti alla grande rimonta iniziata due settimane fa col Legnago (arbitro Valentina Finzi di Foligno). Domenica scorsa, alla “prima” col nuovo tecnico, è arrivato il bis con l’Eclisse Carenipievigina, che ha dato una spinta ulteriore a tutto l’ambiente e riportato in quota (20 punti e terzo posto solitario) capitan Maurizio Bedin e colleghi. Triestina e Mestre sono distanti 6 e 7 punti e, per accorciare le distanze, bisognerebbe sperare in un passo falso delle due big con Vigasio e Tamai, difficile ma non impossibile in un girone agguerrito come il “C”. Attenzione, però: l’Este, nonostante le sei sconfitte nelle ultime sette gare, ha dimostrato di esserci. […] Formazione Campodarsego (4-3-3): Brino; Dario, Beccaro, Lebran, Buson; Pignat, Callegaro, Tanasa; Aliù, Lauria, D’Appolonia. All. Masitto. Formazione Este (4-4-2): Lorello; Dei Poli, Montin, Busatto, Gilli; E. Faggin, Longato, Tessari, M. Faggin; Ferrara, Munarini. All. Florindo. ABANO. Fila tutto liscio dalle parti dello stadio delle Terme, che oggi ospiterà una sfida insidiosa, ma alla portata dei neroverdi di Luca Tiozzo, di nuovo in panchina dopo la squalifica scontata nel derby vinto con l’Este. La Calvi Noale (arbitro Luca Zucchetti di Foligno) ha iniziato la stagione un po’ in sordina, ma nelle ultime quattro partite ha perso soltanto contro la Triestina. […] Formazione Abano (4-2-3-1): Cottignoli; Cuccato, Meneghello, Berto Boscolo, Busetto; Pagan, Serena; Bison, Fracaro, Nobile; Ferrante. All. Tiozzo. VIGONTINA. La “Vigo” proverà ad acciuffare la seconda vittoria in casa del Belluno (arbitro Emilio Zanotti di Pavia), altra compagine costruita per la zona playoff, ma ritrovatasi nella medio-bassa classifica. Sotto le aspettative i gialloblù, in linea con la lotta per la salvezza (e un po’ sfortunati) i bianconeri di Vincenzo Italiano, reduci da tre pareggi consecutivi. […] Formazione Vigontina (4-3-3): Rossi; Busetto, De Biasi, Rumleanschi, Scandilori; Casagrande, Pelizzer, Episcopo Scarpa, Michelotto, Boccato. All. Italiano. […]

Ore 12.10 – (Gazzettino) Lo spettro del Verona incombe all’orizzonte, ma c’è da giocare ancora una partita prima di pensare alla capolista che sarà di scena al Tombolato nell’anticipo di venerdì prossimo. Nel pomeriggio i granata sono infatti attesi dalla sfida in casa del Benevento, squadra neopromossa alla pari dei granata e una delle sorprese del torneo, ma fino a un certo punto visti gli ingenti investimenti operati nel mercato estivo. Il tecnico Venturato sottolinea le potenzialità dell’avversario: «Ci attende un mese impegnativo, dove affronteremo tutte compagini attrezzate, il Benevento è una di queste. Cercava la serie B da tanti anni, l’ha raggiunta e ha costruito una rosa di grande spessore, guidata da un allenatore, Baroni, che reputo bravo e capace. Sarà una gara difficile e oltretutto troveremo un ambiente molto caldo perché la tifoseria locale è davvero vicina ai propri giocatori». Da qui a Natale l’allenatore granata attende conferme dal Cittadella. «Ci aspettano al varco tutte grandi realtà, le avversarie sono forti: ci sono tante squadre vicine in classifica, è un momento dove i risultati diventano importanti per tutti e i punti hanno un peso specifico ancora maggiore: vale per noi e per tutte le squadre che affronteremo, a partire dal Benevento». Che il Cittadella ha sconfitto nella gara di Supercoppa, ma erano contesti diversi. «Allora c’era l’euforia per la vittoria in campionato, adesso la concentrazione è molto diversa perché i punti in palio contano». Il Benevento è particolarmente forte e insidioso da centrocampo in su, ma non solo. «Oltre alla buonissima capacità offensiva, vanta la seconda difesa meno battuta del campionato, a testimonianza di una solidità estrema. C’è la mano dell’allenatore nella quadratura del cerchio». […]

Ore 11.50 – (Mattino di Padova) Qual è stata l’unica squadra in grado di violare il “Vigorito” negli ultimi due anni? Risposta: il Cittadella. Lo scorso 18 maggio riuscì nell’impresa, imponendosi per 4-2 nella prima gara della finale della Supercoppa di Lega Pro. Un’impresa nel senso più pieno della parola, se si considera che quello è il solo stop patito davanti al proprio pubblico da 26 partite a questa parte e che, in campionato, i campani non perdono addirittura dal 23 novembre 2014, 1-2 contro il Lecce. Roberto Venturato, vede elementi in comune con quella gara? «No. Quello era un momento particolare: tutt’e due le squadre avevano appena vinto il campionato di Lega Pro e stavano ancora festeggiando», risponde il tecnico granata. «Oggi l’atmosfera e la concentrazione sono diverse, perché in palio ci sono punti pesanti». Già, è una delle trasferte più insidiose in calendario. «In questo mese affronteremo tutte rivali molto forti, con rose importanti e ambizioni. Il Benevento fa parte di questo gruppo: è un neopromossa che inseguiva la Serie B da tanti anni e che, raggiunto l’obiettivo, ha costruito una squadra attrezzata. È allenata da un tecnico bravo come Baroni, che, nella sua carriera, ha dimostrato di avere capacità sia nel gestire i propri uomini sia nel proporre un calcio di spessore. Sarà una gara difficile, in un ambiente caldo. Un test di quelli veri, in cui ci misureremo con un’avversaria che ha qualità tecniche e fisiche». C’è il rischio che si possa essere distratti dal derby con il Verona di venerdì? «Del Verona non ho mai parlato in questi giorni. È una delle formazioni che incontreremo a breve, prima di Carpi, Spal e Cesena. Nella parte alta della classifica tante squadre sono raccolte in pochi punti, e questo dà valore a quelli in palio. Ma prima c’è il Benevento». […]

Ore 11.30 – (Corriere del Veneto) I dati dicono 26 partite casalinghe e una sola sconfitta. Il ruolino di marcia casalingo del Benevento è impressionante ed è altrettanto significativo scoprire come l’unica sconfittta sia stata quella nella finale di Coppa Italia di Lega Pro proprio contro il Cittadella. Oggi nella città murata sperano nel bis ma Roberto Venturato aziona subito il freno, sottolineando che sarà tutta un’altra storia. «Quello era un momento particolare: tutte e due le squadre avevano appena vinto il campionato di Lega Pro e stavano ancora festeggiando. Oggi l’atmosfera e la concentrazione sono diverse, perché in palio ci sono punti pesanti». Però Benevento e Cittadella continuano ad andare a mille. E oggi il test del Vigorito è di quelli che fanno paura. «In questo mese affronteremo tutte rivali molto forti — spiega Venturato — con rose importanti e ambizioni. Il Benevento fa parte di questo gruppo: è un neopromossa che inseguiva la serie B da tanti anni e che, raggiunto l’obiettivo, ha costruito una squadra attrezzata. E’ allenata da un tecnico bravo come Baroni, che, in carriera, ha dimostrato di avere capacità sia nel gestire i suoi uomini sia nel proporre un calcio di spessore. Sarà una gara difficile, in un ambiente caldo. Un test di quelli veri, in cui ci misureremo con un’avversaria che ha qualità tecniche e fisiche». […]

Ore 11.00 – Le pagelle del Padova (Gazzettino, Andrea Miola): Bindi 6; Cappelletti 5.5 (Neto Pereira 6.5), Emerson 5.5, Russo 5; Madonna 7, Mandorlini 6, Filipe 5 (Mazzocco 6), Dettori 6, Favalli 6.5; Altinier 6 (Sbraga sv), Alfageme 7.

Ore 10.50 – (Gazzettino) Dopo avere visto i fantasmi della seconda sconfitta di fila, il Padova è riuscito nell’impresa di ribaltare il risultato e conquistare tre punti dal peso specifico enorme per la classifica e il morale. A cambiare le carte in tavola l’ingresso a metà ripresa di Neto Pereira e il cambio di modulo: il 4-3-3 a trazione anteriore disegnato da Brevi, con il brasiliano a fare da supporto ad Altinier e Alfageme, ha alzato il coefficiente di pericolosità della squadra e mandato in crisi la retroguardia ospite. Chirurgici al punto giusto Favalli ed Alfageme a sfruttare poi i palloni transitati davanti alla porta avversaria e a firmare il sorpasso nell’ultimo quarto d’ora di partita. Equilibrato il primo tempo. Meglio la Feralpi Salò sul piano del fraseggio e anche nell’attaccare con più uomini l’area biancoscudata. La truppa di Brevi ha invece cercato di rendersi minacciosa con una costante ricerca della verticalizzazione, sfruttando soprattutto la spinta di Madonna e la velocità di Alfageme. Numerose le situazioni potenzialmente pericolose, su entrambi i fronti, non sfruttate al meglio. […] L’espulsione per doppia ammonizione di Ranellucci (39′) ha di fatto consegnato definitivamente la partita al Padova. E il pomeriggio è finito in gloria.

Ore 10.40 – (Gazzettino) […] Ancora una volta la proprietà diserta la sala stampa: a rappresentare il club è il diggì Giorgio Zamuner. «Siamo molto contenti per la vittoria in rimonta e per la classifica, anche perché avevamo davanti una squadra forte ed è stato un buon segnale. È una vittoria che fa bene al morale e ci dà la spinta in vista dei prossimi impegni. Se facessimo cinque punti nelle prossime tre gare sarei soddisfatto, magari vincendo con il Venezia. Siamo a quota 22,in linea con quello che volevamo, anche se magari un po’ in ritardo. Poi sappiamo che dobbiamo fare meglio, ma se facessimo sempre quattro vittorie ogni cinque gare, non sarebbe male». Un flash di Alfageme, autore del 2-1: «Mi hanno fischiato molti fuorigioco, ma il gol era regolarissimo. È un successo importante per il morale. Sono molto felice, anche per il rientro di Neto: con il suo ingresso abbiamo segnato due gol e magari non è un caso».

Ore 10.30 – (Gazzettino) «Quello che mi è piaciuto di più è stata la reazione della squadra. Sono contento per i ragazzi e per i tifosi». Sorride Oscar Brevi davanti alla quarta vittoria nelle ultime cinque gare, tanto più che la Feralpi Salò è stata piegata in rimonta. E proprio riguardo al popolo biancoscudato, il tecnico sgombera il campo da ogni dubbio per un suo gesto rivolto verso la tribuna ovest subito dopo il triplice fischio. «Macché gesto di sfida, la mia è stata un’esultanza. Ho alzato i pugni perché abbiamo vinto, ma se siamo arrivati al punto che non posso fare neanche questo, allora mettetemi le manette e tenetemi fermo in panchina». Poi si passa al match. «Nel primo tempo abbiamo creato anche noi occasioni per segnare, anche se abbiamo concesso qualche ripartenza perché siamo andati a prenderli alti, concedendo soprattutto palle in uscita. Però è stata una partita in equilibrio: dopo un minuto Favalli ha avuto una grande opportunità e il portiere è stato bravo, poi abbiamo creato qualche altra occasione. Nella ripresa abbiamo compiuto un errore che abbiamo pagato a caro prezzo con il gol. A quel punto dovevamo cambiare qualcosa e abbiamo inserito qualche giocatore offensivo in più cercando di mantenere equilibrio perché se avessero fatto il 2-0 sarebbe finita. Siamo stati bravi a crederci e ci siamo giocati le nostre chance». […]

Ore 10.00 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia): Bindi 6.5; Cappelletti 6 (Neto Pereira 6.5), Emerson 6.5, Russo 5; Madonna 6.5, Mandorlini 6, Filipe 5 (Mazzocco 6.5), Dettori 6, Favalli 7; Alfageme 6.5, Altinier 6.5 (Sbraga sv).

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Il sorpasso in classifica c’è stato, come ci si augurava alla vigilia, ma la FeralpiSalò deve solo battersi il petto e recitare il “mea culpa”, perché aveva in mano la partita sino a dopo la mezz’ora della ripresa e l’ha persa nel giro di 4 minuti, fra il 33’ e il 37’, per un paio di corbellerie dei propri giocatori pagate a carissimo prezzo. E così il Padova ha fatto festa alla sagra degli errori andata in scena ieri pomeriggio all’Euganeo, centrando la sesta vittoria in campionato (su 13 partite) e salendo a quota 22, insieme al Gubbio, in attesa di sapere se sarà a sua volta superato dalla Sambenedettese, impegnata oggi nella sfida con il Teramo. È comunque di nuovo sesta, la truppa di Brevi, brava a credere nella possibilità di riagguantare un risultato che sembrava insperato, complice il fatto che la rodata macchina difensiva dei bresciani ha clamorosamente “grippato” nell’ultimo quarto d’ora. Quando trovi avversari che giocano a calcio senza tanti accorgimenti tattici, propensi ad offendere più che a difendere, devi provare ad opporti al meglio sia sul piano tattico che come qualità dei singoli. Ebbene, i biancoscudati, partiti molto bene – già al 2’ Favalli ha avuto sui piedi la palla dell’ipotetico vantaggio, ma se l’è fatta neutralizzare da Livieri in angolo, e all’11’ Cappelletti di testa ha indirizzato sulla parte superiore della traversa – hanno sofferto un po’ troppo, con il passare dei minuti, la spigliatezza di manovra e gli inserimenti tra le linee degli uomini di Asta, schierati inizialmente con il 4-3-3, che in vari momenti diventava un 4-2-4 assai fastidioso e pericoloso, con i quattro davanti (Settembrini spesso avanzato sulla linea dei vari Bracaletti, Gerardi e Guerra) bravi a creare seri problemi alla retroguardia padovana. […] È andata bene, con un pizzico di fortuna che non guasta, ma il Padova non è ancora quello che si vorrebbe: difetta la continuità soprattutto nell’arco dei 90’. A fine gara Brevi ha esultato a suo modo, ma è stato contestato da alcuni tifosi della tribuna Ovest. E anche in Est molti non hanno gradito. Che l’allenatore non sia amato da una parte della tifoseria è un dato di fatto, da qui però ad insultarlo ce ne corre… Ma questa è Padova, purtroppo.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Esulta Oscar Brevi. Esulta come forse non aveva mai fatto, in un gesto liberatorio che trasuda tensione e sofferenza, dopo una vittoria acciuffata per i capelli quando la squadra era sull’orlo del baratro. Un’esultanza che ha lasciato anche qualche strascico polemico, visto che dopo il gol di Alfageme e al fischio finale il tecnico ha alzato i pugni al cielo girandosi verso la tribuna ovest e biascicando forse qualche parola. Un gesto che più di uno spettatore ha interpretato come segnale di sfida e ripicca verso un settore che non è mai stato tenero nei confronti del tecnico milanese, ripetutamente insultato da qualche tifoso anche ieri dopo il vantaggio della FeralpiSalò. Brevi, tuttavia, respinge seccamente al mittente qualsiasi accusa, giurando che il suo gesto esprimesse solo una forte esultanza: «Ho alzato i pugni al cielo per festeggiare, rivolgendomi a tutti i settori dello stadio. Se poi non posso fare neanche questo, mi metterò le manette!». Nervosismo e tensioni sono sempre nell’aria, anche se quando si parla della gara, Brevi si mostra più che soddisfatto: «Nel primo tempo abbiamo creato occasioni e concesso qualche ripartenza. Considerato che andavamo a pressare molto alti, era inevitabile concedere qualcosa ad un avversario che vanta giocatori bravi ad attaccare gli spazi. Siamo partiti bene, potevamo subito andare in vantaggio con Favalli, poi la partita è rimasta sempre in equilibrio. Il gol subìto è stato un nostro errore pagato a caro prezzo. A quel punto dovevamo aumentare il peso offensivo, ho inserito Neto e siamo stati bravi a crederci. La cosa che mi è piaciuta di più è stata la reazione della squadra anche a livello fisico. Questo mi lascia grande fiducia e sono contento per giocatori e tifoseria». […]

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Due gol nelle ultime due gare casalinghe, contro Modena e FeralpiSalò, e sei punti che pesano come macigni in una classifica che vede i biancoscudati ancora a 4 lunghezze dalla vetta, proprio alla vigilia del “trittico terribile” con Parma, Venezia e Pordenone. Il protagonista è Luis Alfageme: un attaccante che magari non piacerà per percentuale di giocate riuscite, ma che il cuore ce lo mette e nelle ultime giornate si sta scoprendo decisivo. «L’importante era fare il risultato e portare a casa i tre punti», le parole dell’argentino. «Ora ci aspettano tre partite toste, ed è un bene arrivarci dopo una vittoria. Il mio gol è nato da un episodio particolare perché Aquilanti ha svirgolato la palla al limite dell’area, scavalcando la difesa, e io me la sono praticamente ritrovata lì. Ho tirato senza pensarci, non dico ad occhi chiusi ma quasi, sperando solo che andasse dentro». […]

Ore 09.10 – Le pagelle del Padova (Corriere del Veneto, Dimitri Canello): Bindi 7; Cappelletti 5.5 (Neto Pereira 6.5), Emerson 5.5, Russo 4.5; Madonna 6, Mandorlini 5, Filipe 5 (Mazzocco 6), Dettori 6, Favalli 7; Alfageme 6, Altinier 6.5 (Sbraga sv).

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Una vittoria che vale oro. E poi ancora gol, cartellini rossi, rabbia e polemiche. Il solito sabato a tinte biancoscudate, verrebbe da dire, ma quel che resta da Padova-Feralpisalò è un risultato che pesa come un macigno. E che regala a Oscar Brevi, in polemica con la tribuna dopo il gol di Alfageme e il fischio finale, la quarta vittoria nelle ultime cinque partite. «Ma io stavo solo esultando — smentisce nel dopopartita l’allenatore — e ho ringraziato tutta la tribuna; se poi viene interpretato in maniera diversa mettetemi le manette e sto fermo…». Al di là della reazione, tutto sommato pure comprensibile considerato il clima che continua a circondare la sua panchina, è doveroso riconoscerne anche i meriti, visto che Brevi indovina il cambio decisivo (dentro Neto Pereira per Cappelletti), spostando gli equilibri di una partita che stava prendendo una brutta piega. E così il pomeriggio finisce nel modo più incredibile, con una rimonta del Padova che batte 2-1 la Feralpisalò, la scavalca in classifica e mette la freccia dopo aver rischiato di affondare nel modo più fragoroso possibile. E le male parole ai tifosi della Tribuna Ovest, che lo avevano beccato più volte nel corso della gara, alla fine sono solo un dettaglio in un pomeriggio all’Euganeo che potrebbe, forse, segnare una piccola svolta. […]

Ore 08.40 – Lega Pro girone B, la classifica aggiornata: Bassano e Venezia 26, Parma 25, Pordenone e Reggiana 24, Gubbio e Padova 22, FeralpiSalò e Sambenedettese* 21, AlbinoLeffe 20, Santarcangelo 16, Fano e Lumezzane* 13, Ancona 12, Maceratese*, Modena e SudTirol 11, Teramo* 10, Mantova 9, Forlì 5.

Ore 08.30 – Lega Pro girone B, i risultati della tredicesima giornata: Ancona-Lumezzane 0-1 (Barbuti (Lu) al 15′ pt), Gubbio-Santarcangelo 1-0 (Marini (Gu) al 22′ pt), Padova-FeralpiSalò 2-1 (Gerardi (Fs) al 13′ st, Favalli (Pd) al 33′ st, Alfageme (Pd) al 37′ st), Pordenone-Reggiana 2-0 (Suciu (Pn) al 4′ pt, Cattaneo (Pn) al 12′ st), Venezia-SudTirol 2-0 (Moreo (Ve) al 28′ pt, Geijo (Ve) al 38′ pt), Forlì-Modena 2-2 (Olivera (Mo) al 20′ pt, Bardelloni (Fo) su rigore al 31′ pt, Laner (Mo) al 27′ st, Bardelloni (Fo) su rigore al 49′ st), Mantova-Fano 0-1 (Masini (Fa) su rigore al 38′ st), Maceratese-Parma 0-0. Oggi, ore 14.30 Sambenedettese-Teramo. Giocata venerdì Albinoleffe-Bassano 2-2.

Ore 08.20 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.10 – Ringraziamo anche Box Uomo, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.




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