Live 24! Padova-SudTirol, il giorno dopo: tre punti d’oro prima del “trittico di Natale”

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Ore 20.45 – Lega Pro girone B, la classifica aggiornata: Venezia 38, Pordenone 37, Reggiana* 33, Padova 32, Gubbio 31, Sambenedettese e Parma 30, Bassano 28, AlbinoLeffe e FeralpiSalò* 25, Santarcangelo 21, Ancona e Lumezzane 20*, SudTirol 18, Teramo 17, Maceratese* 16, Mantova 15, Fano 14, Forlì e Modena 13.

Ore 20.40 – Lega Pro girone B, fischio finale: AlbinoLeffe-Venezia 0-1, decide la rete di Ferrari a sette minuti dal termine.

Ore 19.35 – Lega Pro girone B, fine primo tempo: AlbinoLeffe-Venezia 0-0. Partita iniziata con quasi venti minuti di ritardo a causa della fitta nebbia.

Ore 19.00 – (Gazzettino) Sei punti dal Verona, primo in classifica, nove punti sopra la zona play out. La bilancia granata pende ancora verso l’alto, verso le parti nobili della classifica, come certifica l’attuale sesto posto in graduatoria. A Cesena, però, il campanello d’allarme che era suonato a Carpi prima e in casa con la Spal poi non ha smesso di tintinnare. Anzi: chi si aspettava un sussulto d’orgoglio della squadra di Venturato è rimasto deluso. Nessuna reazione concreta è giunta dopo l’opaca prova con la Spal, se non dopo essere stati sotto di due gol in terra romagnola, ma era troppo tardi per raddrizzare la partita. […] Iori cerca di spiegare il momento negativo: «È un periodo dove concediamo troppo, regaliamo gol evitabilissimi, e tutto questo ci preclude il risultato positivo. Per come s’era svolto il primo tempo di Cesena, poi, non dovevamo perdere. Anche questa è dura da mandare giù». Dietro il gol ci scappa sempre, davanti invece si fatica a inquadrare la porta. «E quando ci riusciamo ci sono portieri come Agazzi che respingono tutto», continua il giocatore, che non ritiene il Cittadella in debito d’ossigeno: «Non penso si tratti di un problema a livello fisico, piuttosto mentale, direi. Concediamo, troppo, e puntualmente siamo puniti. A Cesena al primo sbaglio nostro ci hanno fatto gol». Adesso Pisa, Vicenza ed Entella prima della sosta invernale. Il Cittadella è chiamato a un repentino cambio di marcia. «Bisogna lavorare per questo. Alleniamoci a testa basta, non c’è altro rimedio per uscire dal tunnel». […]

Ore 18.30 – (Mattino di Padova) Il Cittadella ha già esaurito il bonus sconfitte. Con quello di Cesena sono 8 gli stop in 18 giornate di Serie B. Che siano tanti è evidente. Ma due semplici confronti rendono il dato ancora più allarmante. Il primo: solo l’Avellino, sin qui, ha perso più partite, non avendo raccolto punti in 9 occasioni. I campani sono penultimi, ma il Trapani, ultimo, e il Vicenza, terz’ultimo, hanno chiuso con un ko esattamente lo stesso numero di gare dei granata. Il secondo confronto va fatto con le precedenti stagioni: quante gare avevano perso, alla fine, le tre squadre poi promosse in A? Ebbene, nell’annata 2015/16 le fortunate furono il Cagliari, piegato 9 volte, il Crotone, fermato soltanto in 6 occasioni, e il Pescara, anch’esso battuto in 9 incontri e premiato dai playoff. […] «Purtroppo è un periodo in cui concediamo troppo, e questo ci preclude il risultato», sottolinea capitan Iori. «Al Manuzzi, nel primo tempo forse avevamo fatto vedere qualcosa di più noi e comunque, sin lì, non avevamo corso seri rischi. Subìto l’1-0 per un errore, abbiamo accusato il colpo e preso il secondo gol dopo una manciata di minuti, anche se l’azione doveva essere fermata per la botta in testa ricevuta da Scaglia. Era una partita da pareggiare, ma si è messa sul binario giusto per il Cesena. Qualcosa concediamo sempre, mentre in attacco ci proviamo, ma facciamo fatica. A questo punto, c’è poco da dire, la soluzione è lavorare. Per fortuna i pareggi di Verona e Benevento e la sconfitta del Frosinone hanno tenuto la classifica compatta, ma è un peccato non averne approfittato». […]

Ore 18.00 – (Giornale di Vicenza) Quattro schiaffi così potrebbero tramortire chiunque. Il Bassano, suo malgrado, pare averci fatto l’abitudine nel recente passato: con il Forlì erano arrivate le prime avvisaglie, al “Barbetti” è arrivata la frenata più dolorosa. Luca D’Angelo non vuol accampare scuse: «Purtroppo usciamo da questa gara davvero con le ossa rotte. Non riesco a trovare nulla di positivo: siamo partiti male, il Gubbio ci ha aggredito sin dai primi minuti, noi non siamo stati capaci di rispondere come avremmo dovuto e voluto fare. È un punteggio pesante e mi assumo tutte le responsabilità riguardo alla prestazione e anche al risultato finale. Stiamo vivendo un periodo davvero negativo, dove non ci riescono nemmeno le cose più semplici, e fatico io per primo a darmi una risposta. Rispetto a quando eravamo primi, vedo una manovra lenta, una difficoltà a sviluppare gioco e soprattutto una fragilità che prima non avevamo mai mostrato. Siamo stati un po’ minati nelle nostre certezze, ma mi piace pensare che quella di Gubbio sia stata solo una domenica storta. Altrimenti ci sarebbe davvero di che essere preoccupati». Il tecnico però ammette di non essere sereno: «Qualche domanda bisognerà pure porsela. Non saprei da dove cominciare: commettiamo errori ingenui, a volte stacchiamo proprio la spina e non riusciamo ad essere concentrati come dovremmo fare. Non eravamo mai andati sotto di due reti, è capitato due volte nel giro di quattro giorni. Reputo questo qualcosa di più preoccupante di un semplice campanello d’allarme. La società ci ha sempre messo nelle condizioni migliori per rendere al massimo, evidentemente però in questa fase siamo noi che dobbiamo trovare i giusti rimedi. Ho annullato il giorno di riposo, torneremo subito al lavoro, perché in questa fase non possiamo permetterci di allentare la tensione. Il Gubbio ha vinto con merito, ma oggi (ieri, ndr) non siamo scesi in campo. Starà soltanto a noi capirne i motivi». […]

Ore 17.30 – (Giornale di Vicenza) Continua il periodo nero del Bassano, travolto dal Gubbio già nel primo tempo dell’ennesima partita da dimenticare. Terza sconfitta nelle ultime sei gare, tutte senza vittorie per la formazione di Luca D’Angelo, la brutta copia della squadra da primato ammirata fino ad un mese e mezzo fa.Gira anche male, perché sul doppio vantaggio eugubino, arrivato dopo appena venti minuti con un micidiale uno-due firmato Ferri Marini e Candellone, Minesso sbaglia il rigore che avrebbe potuto riaprire una partita che invece, tra la fine del primo tempo e l’inizio della ripresa, Ferretti e Casiraghi (che dal dischetto non sbaglia) chiudono definitivamente i giochi. Per ritrovare il Bassano di un tempo, a D’Angelo non basta neanche cambiare mezza squadra rispetto a quella che aveva raccolto soltanto un pareggio nell’ultima gara interna contro il Forlì. Nel 4-3-1-2 di partenza, capitan Bizzotto torna al centro della difesa, in mediana vengono schierati Cavagna e Bianchi dal primo minuto, mentre in prima linea trova spazio Rantier con Minesso ad agire tra le due linee.Fin dalle prime battute si intuisce però che è il Gubbio a fare la partita, con la squadra di casa allenata da Magi che riesce a pressare alto, impedendo al Bassano di giocare. […]

Ore 17.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Di nuovo primi. Soli, con 37 punti. Almeno sino al termine del posticipo di domani pomeriggio (18.30) a Bergamo fra Albinoleffe e Venezia (35). Gira bene al Pordenone. Non c’è nemmeno il pericolo che mercoledì, dopo il recupero della Reggiana con la stessa Feralpi, i ramarri vengano affiancati dagli emiliani, che ieri hanno perso a Forlì (0-2), restando fermi a quota 33. È crollato il Bassano (28), travolto (0-4) a Gubbio (31). Risale il Padova (32), vincente (2-0) sul Sudtirol. Sconfitta in casa (0-1) la Sambenedettese (30) dall’Ancona. Il Parma (30) non è andato oltre il pareggio (1-1) al Tardini con il Teramo di Zauli. Gli altri risultati: Fano-Lumezzane 0-2, Mantova-Modena 1-0, Maceratese- Santarcangelo 1-1.
Bruno Tedino non guarda i risultati delle altre. Meglio, li guarda, ma con un certo distacco. Convinto che diventino interessanti solo da aprile in poi. Non fa nemmeno un accenno sul fatto che il suo Pordenone sia tornato da solo in testa alla classifica. Gli interessa solo la prestazione dei suoi ragazzi che definisce attenta, coraggiosa e maschia. «Temevo la gara di Salò più ancora di quella di Padova perché la Feralpi era in cerca di riscatto. Quella di Asta è un’ottima squadra. Contro di noi era motivatissima perché voleva recuperare i punti persi nelle gare precedenti. E’ stato un match giocato a grandi ritmi. I miei sono stati bravi sia in fase di contenimento che nelle ripartenze e nella transazioni. Hanno dimostrato gongola il tecnico grandi attributi. È stata una partita gagliarda, di grande sacrificio». […]

Ore 16.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Se in Cina il 2016 è l’anno della scimmia, in Lega Pro è l’anno del ramarro. I neroverdi incassano a Salò la quarta vittoria di fila lontano dal Bottecchia, si riprendono la vetta (almeno sino a stasera, con il posticipo fra Albinoleffe e Venezia) e consolidano la posizione di alfieri della Juventus, l’unica compagine fra i professionisti d’Italia ad avere una media-punti migliore dei ragazzi di Tedino nel corso dell’intero anno solare. Il 2-0 al Turina è una vittoria da grande squadra. Forte e cinica. La Feralpi, più fresca per non aver disputato l’infrasettimanale, ha marcato una netta supremazia territoriale, ma è andata regolarmente a sbattere contro il muro innalzato al limite dell’area neroverde, con Suciu, Burrai, Misuraca (e spesso anche Berrettoni e Arma) ad arretrare per rinforzare la maginot di Semenzato, Stefani, Ingegneri e De Agostini. Il doppio vantaggio è stato firmato da Rachid Arma, tornato in testa alla classifica marcatori con 12 centri, nonostante il penalty mancato a metà ripresa. […]

Ore 16.00 – (Messaggero Veneto) Tra i migliori in campo e leader di un altro, grande, gruppo. C’è tutto l’orgoglio di essere il condottiero in campo della squadra nelle parole di Mirko Stefani a fine gara. Il difensore del Pordenone definisce così il successo: «Abbiamo dato un segnale a noi stessi e al campionato – attacca –. Non era facile vincere in un campo così e alla terza gara in sette giorni: vuol dire che siamo un gruppo forte, che sta bene mentalmente e anche fisicamente. A mio parere abbiamo giocato bene, da squadra matura: torniamo a casa con tre punti e la consapevolezza di aver disputato una prestazione positiva». Arma un’altra volta decisivo: Stefani loda il suo bomber. «C’è poco da dire su Rachid – afferma il giocatore trentino –. Sta lavorando tanto per la squadra e in più fa anche gol: teniamocelo stretto e speriamo continui così sino alla fine». […]

Ore 15.30 – (Messaggero Veneto) «Abbiamo dimostrato di avere attributi». Bruno Tedino lo sottolinea più volte, forse per ricordare quanto sia forte anche mentalmente il suo Pordenone. Il tecnico è molto contento della prestazione e della vittoria a Salò. «Era una gara difficile, giocata contro una rivale ben allenata e formata da ottimi giocatori: abbiamo conquistato una vittoria pesante – afferma –. Siamo una squadra vera e questa è la cosa più importante per me, limitando inoltre la Feralpi: non gli abbiamo fatto fare ciò in cui loro sono bravi e ci siamo dimostrati atleticamente in salute nonostante questo fosse il terzo turno in pochi giorni». Tedino poi si concentra su Arma, match-winner, capocannoniere e giunto al quarto gol in una settimana. «Si è pure concesso il lusso di sbagliare un rigore – spiega –. Ma ha reagito da uomo ed è andato a segnare poi una rete straordinaria. Il penalty? Può capitare di commettere un errore, forse era troppo stanco. Di sicuro rimarrà il nostro rigorista». Una battuta poi su Stefani e Ingegneri, davvero strepitosi. «Giocavano contro due grandi attaccanti – indica – hanno fatto gli straordinari e disputato un big match». […]

Ore 15.00 – (Messaggero Veneto) Il Pordenone è di nuovo primo. Vero, oggi giocherà la virtuale capolista Venezia sul campo dell’Albinoleffe. Ma intanto ieri ha perso la Reggiana e i neroverdi sono di nuovo lassù, in cima, sempre con il miglior attacco del girone, uno score che parla di sei vittorie nelle ultime sette partite e quattro successi consecutivi in trasferta, oltre ad Arma sempre più capocannoniere, ieri autore di una doppietta, oltre che di un rigore fallito.Numeri incontrovertibili, che fanno del team di Tedino la più temibile outsider per la primozione in serie B. Squadra straordinaria, questo Pordenone, che a Salò sbrana i “leoni del Garda”, lasciano a bocca asciutta il super-bomber Gerardi e il temuto ex Maracchi, con una prova di grande intensità e spessore, liquidata con un gol per tempo. Prova davvero da “grande”, fatta di intensità, solidità, pazienza e pragmaticità anche nei momenti di sofferenza. In una parola: gruppo maturo. […]

Ore 14.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) A Bergamo ha l’imbarazzo della scelta Pippo Inzaghi per il suo 4-3-3 anti-AlbinoLeffe (ore 18.30). Punti fermi Facchin in porta, Domizzi e Modolo al centro della difesa, sugli esterni invece ballottaggi Malomo-Baldanzeddu e Pellicanò-Galli (Garofalo è squalificato). Indecifrabile il terzetto di centrocampo, reparto che il tecnico lagunare ha rivoluzionato nell’1-0 sul Gubbio rispetto a quello di Fano: in mezzo Pederzoli favorito su Stulac, come interni si giocano le due maglie Fabris-Soligo e Acquadro-Bentivoglio. Tra le punte torna in panchina Geijo, ma la sorpresa potrebbe essere il rilancio di Ferrari dopo le due giornate di squalifica, con Moreo largo a destra al posto di Tortori e Marsura confermato a sinistra. […]

Ore 14.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Molti suoi colleghi non ci danno troppo peso, Maurizio Domizzi invece parte proprio dai freddi numeri per inquadrare il posticipo odierno del Venezia nella tana di un cliente scomodo come l’AlbinoLeffe. «Dieci punti di differenza in questo tipo di campionato non sono certo pochi, tuttavia finora i bergamaschi in casa hanno avuto davvero un bel rendimento» mette in guardia il difensore arancioneroverde, sapendo che il team bluceleste all’«Atleti Azzurri» ha ottenuto 15 punti in 8 gare (18 in 9 il Venezia al Penzo). «Ci aspetta un club che, a prescindere dal ripescaggio dopo la retrocessione, ha una mentalità di categoria e somiglia a Chievo e Cittadella come ambiente e modo di fare calcio. Per noi l’obbligo di vincere non è una novità ed è prima di tutto come testa che dobbiamo essere sempre al top». Le vittorie per 1-0 a Fano e sul Gubbio hanno confermato pregi e difetti del Venezia attuale. «Bene la capacità che abbiamo dimostrato di saper ripartire subito dopo una delle, per fortuna rare, sconfitte. Non era scontato assorbire così bene il ko, per giunta in casa, nel derby col Padova. Come carattere abbiamo dato un segnale forte, dimostrando che i tre gol subiti in una sola gara sono stati in effetti un’eccezione». […]

Ore 13.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Venezia scende dalla vetta per far posto al Pordenone. Così recitano i risultati di ieri: ma già oggi c’è la possibilità per il team lagunare di rigiocarsi tutto. La corsa al vertice continua serrata con davvero tante formazioni ambiziose che si alternano nelle prime piazze. Concorrenza esaltante e stimolante ma indubbiamente anche da tenere a bada. Oggi pomeriggio viaggio delicato a Bergamo contro un Albinoleffe che il Venezia non intende sottovalutare e che potrebbe trasformarsi in un nuovo trampolino di lancio per le ambizioni arancioneroverdi. Reggiana e Bassano hanno rallentato – anche se in questa prima parte di campionato tutte hanno patito flessioni – e l’aria in cima sembra farsi più respirabile, con un minor numero di pretendenti. […] Per cercare di allungare il passo, sfruttando le battute a vuoto altrui – magari anche centrando quel simbolico titolo di campione d’inverno – sono necessari maggior cinismo sotto porta e la capacità di chiudere il match quando si riesce ad andare avanti. Doti che il Venezia deve ancora trovare.

Ore 13.30 – (La Nuova Venezia) Il Venezia si rimette in marcia, dopo una domenica trascorsa alla finestra osservando il cammino delle altre pretendenti alla serie B. Bergamo terra di trappole, Albinoleffe squadra insidiosa, soprattutto sul suo campo. Per il Venezia sarebbe tempo di accelerare per riconquistare la testa della classifica, ma dovrà prestare molta attenzione a non fornire il fianco agli uomini di Massimiliano Alvini. Venezia che troverà un Virdis voglioso di dimostrare che le scelte estive non sono state azzeccate, Inzaghi che però tira un sospiro di sollievo recuperando in attacco sia Ferrari che Geijo, oltre ovviamente a Vicario. Inzaghi deve risolvere qualche ballottaggio: Malomo e Baldanzeddu sull’out destro, Galli e Pellicanò su quello sinistro in difesa, a centrocampo dovrebbero ripresentarsi dal primo minuto Fabris e Bentivoglio, quest’ultimo in diffida insieme a Pederzoli, mentre Ferrari insidia Moreo come punta centrale con Tortori e Marsura favoriti per la maglia da titolare, anche perché Geijo può garantire al momento uno spezzone di partita. […] Così in campo ore 18.30. Albinoleffe (3-5-2): 32 Nordi; 14 Dondoni, 4 Gavazzi, 6 Magli; 23 Guerriera, 13 Agnello, 17 Giorgione, 15 Nichetti, 7 Gonzi; 21 Virdis, 9 Mastroianni. A disposizione: 1 Cortinovis, 2 Mondonico, 3 Scrosta, 5 Zaffagnini, 10 Cortellini, 27 Di Ceglie, 11 Riccardo Moreo, 24 Mandelli. Allenatore: Alvini. Venezia (4-3-3): 1 Facchin; 5 Malomo, 6 Domizzi, 13 Modolo, 3 Galli; 24 Fabris, 4 Pederzoli, 7 Bentivoglio; 11 Tortori, 18 Moreo, 17 Marsura. A disposizione: 12 Sambo, 22 Vicario, 2 Luciani, 14 Pellicanò, 23 Baldanzeddu, 25 Cernuto, 8 Soligo, 15 Stulac, 21 Acquadro, 9 Ferrari, 18 Geijo, 20 Edera. Allenatore: Inzaghi. Arbitro: Pagliardini (Arezzo).

Ore 13.00 – (Mattino di Padova) Un sospiro di sollievo da una parte, tanta amarezza dall’altra. Dopo la gara, nello spogliatoio dell’Este giocatori e dirigenti intonano cori e non si risparmiano pacche sulle spalle e complimenti. Per il tecnico dei giallorossi Michele Florindo, i tre punti, acciuffati con una buona dose di pragmatismo, sono addirittura fondamentali: «Con questa vittoria abbiamo la possibilità di salvare un girone» afferma l’ex Piovese. «Prima, però, centrare un risultato positivo domenica prossima a Feltre contro l’Union». «Oggi (ieri, ndr)» continua Florindo, «è stata una partita bruttina per entrambe le squadre. I ragazzi ci hanno creduto pareggiando i conti e poi sfruttando la prima occasione utile, mettendo in campo tutto l’orgoglio e la convinzione che avevano». Insomma, Florindo punta tutto sul cuore dei suoi. «Una sconfitta, dopo il ko di Legnago, ci avrebbe distrutti. Con questo risultato e con questo atteggiamento, invece, possiamo buttarci a capofitto sul match di domenica che, ripeto, sarà fondamentale per noi». […] In casa Vigontina, invece, il rammarico è palpabile. Mister Vincenzo Italiano è inviperito per le reti subite, a suo dire dei regali agli avversari: «Quando subisci gol come questi, soprattutto il secondo con la difesa schierata e in superiorità numerica, meriti di perdere» tuona l’ex capitano di Hellas Verona e Padova. «Non riesco a trovare spiegazioni a certi errori: non so se sia mancanza di concentrazione, di lucidità o esperienza. Non capisco». «Nel primo tempo abbiamo giocato pure bene» continua Italiano. «Nella ripresa, invece, c’è stato un calo, poi quell’errore in occasione del secondo gol. Nel finale, col cuore e nella confusione abbiamo pure sfiorato il gol del pareggio». […]

Ore 12.40 – (Mattino di Padova) Diciamolo pure: al Nuovo Stadio nessuno si aspettava calcio-champagne. In effetti, Este e Vigontina non tirano fuori dal cilindro la partita della vita, ma dimostrano di tenerci, e pure tanto, al rilancio in classifica. Alla fine l’Este ritrova i tre punti grazie al suo figliol prodigo, Marco Dovico, attaccante che, neanche un mese fa, aveva deciso di lasciare la squadra salvo poi cambiare idea per aiutare i compagni a tirarsi fuori dai bassifondi della graduatoria. Può solo battersi il petto, invece, la Vigontina di mister Vincenzo Italiano, che si danna l’anima ma poi viene inchiodata, come in altre occasioni, dalle amnesie difensive. […] Con la vittoria nel derby l’Este sale all’undicesimo posto a quota 16 punti. La Vigontina, invece, resta penultima a quota 13, in compagnia della Calvi Noale.

Ore 12.20 – (Mattino di Padova) L’aponense Tiozzo: «Una grande partita giocata su alti livelli. Siamo stati bravi a pareggiare pur stando sempre sotto. In casa esprimiamo un gioco migliore ma sapevamo di venire a Mestre per fare una grande partita. Abbiamo avuto 5′ di sbandamento dopo il 2 a 1, poi ci siamo ripresi. Abbiamo preso anche un palo con Nobile. Vinto con Triestina e Campodarsego e pareggiato con il Mestre? Non mi ha impressionato nessuna delle tre».

Ore 12.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Due pareggi maturati con le stesse dinamiche, ma dal sapore completamente opposto. Giovedì la zona Cesarini aveva permesso al Mestre di conquistare un punto prezioso, ieri ha condannato gli arancioneri nel momento in cui sembravano prossimi a tagliare la linea del traguardo, prima della beffa maturata al 90′ firmata da uno dei tanti ex della partita, Riccardo Serena. Il titolo di campione d’inverno, conquistato con una giornata d’anticipo, non solleva il morale alla truppa di Mauro Zironelli dopo il 2-2 contro l’Abano, dal quale la squadra di casa esce con tanta amarezza e la consapevolezza che, se avesse sfruttato meglio le occasioni create, avrebbe potuto congedarsi dal Panisi con il sorriso. Al contrario, agli ospiti va dato il merito per aver concretizzato le uniche due palle gol costruite, prima sull’incertezza di Pusca, poi sul calcio piazzato allo scadere sul quale Serena ha insaccato il gol del pareggio definitivo vanificando le marcature di Kabine e Fabbri. In ogni caso, dopo l’uscita a vuoto con il Vigasio, il segnale dato dal Mestre è ciò che resta più impresso da una gara che poteva riservare molte insidie, a partire dalla qualità dell’avversario passando per le sole 48 ore di riposo dall’ultima partita. Gritti e compagni hanno chiuso bene le porte all’Abano, concedendo solo qualche tiro da fuori, costruendo molto e tenendo in mano praticamente sempre le redini della gara, pagando a carissimo prezzo le uniche due sbavature della partita. […]

Ore 11.40 – (Il Piccolo) Un ritorno a Trieste un po’ turbolento quello di Cristian Masitto, il tecnico del Campodarsego che lo scorso anno per breve tempo è stato sulla panchina dell’Unione 2012. Già durante la partita ci sono stati alcuni battibecchi con il viceallenatore alabardato Princivalli, poi continuati ad alta tensione anche a fine partita nel tunnel. Ma poi quello che arriva in sala stampa è un Masitto molto tranquillo, che tende a non drammatizzare la cosa e spende anche belle parole per la Triestina: «Tornare è stata una bella sensazione, sono rimasto legato a questi colori e a tante persone che ho rivisto con piacere. Mi ha fatto piacere vedere finalmente contenta tanta gente che l’anno scorso lavorava con me ed era in preda alla disperazione per la situazione che c’era. Sono solo dispiaciuto che un collaboratore della Triestina mi abbia offeso fin nel sottopassaggio dicendo che sono venuto qui lo scorso anno a rubare soldi, mentre sapete tutti qual era la situazione. Sono cose che dispiacciono, per il resto complimenti alla Triestina che ha vinto una partita tosta». […] Quanta alla sconfitta di ieri con la Triestina, Masitto rende onore agli alabardati: «È stata una partita vera, maschia, averne di questo tipo per farci crescere in carattere e mentalità. Noi siamo venuti a giocarci la partita senza fare barricate, qualcuno aveva un po’ di timore per lo stadio, ma il nostro percorso prosegue. La Triestina è una squadra importante, veniva da uno scontro diretto perso e si sapeva che la partita con noi poteva fare la differenza per il resto del cammino. Peccato aver preso quel gol a freddo nella ripresa, ma nel calcio ci sta. Poi la Triestina ha anche saputo raddoppiare e io quando perdo faccio i complimenti alla squadra che ha vinto».

Ore 11.20 – (Il Piccolo) È la più bella vittoria al Rocco della stagione. Non per la qualità della gara ma perché la Triestina ha sfoggiato nel secondo tempo quella voglia di vincere che deve segnare il suo cammino. Pressing, falli, pochi tocchetti, più traversoni dalle fasce che hanno messo in difficoltà un Campodarsego che si era trovato in vantaggio quasi per caso. L’operazione sorpasso è riuscita, il Mestre (un altro pari con l’Abano) è sopra solo (si fa per dire) di cinque punti. Ma al di là dei numeri è stato l’atteggiamento dei ragazzi di Andreucci a creare le premesse di un successo contro quella che era la seconda forza dl campionato. Ora l’Unione si è ripresa il suo posto. Gli episodi nella ripresa hanno girato bene. Soprattutto la rete del pareggio al 2’ della ripresa di Marchioriin mischia. Ma poi l’Unione ha avuto il merito di non mollare più un centimetro ai veneti. E alla fine è arrivato anche il premio con il gol di Bajcc. Andreucci ha battuto la sua ex squadra (ora guidata dall’altro ex Masitto) rischiando ancora con il turnover. In panchina otto giocatori (compreso il portiere Voltolini) di quelli impiegati in partenza a Montebelluna. Ha giocato la carta Aquaro a sinistra della difesa e Carraro a centrocampo per ovviare all’assenza del malandato baby-Pizzul. Questo a dimostrazione che il tecnico ha preso di petto una situazione non facile dopo la sconfitta subita con il Mestre. Il pubblico ha risposto con grande partecipazione emotiva ma non numerica. Fatto prevedibile, bravi quelli che non hanno mollato e che alla fine hanno osannato giustamente gli alabardati. Gli assenti hanno avuto torto.

Ore 10.50 – Le pagelle del Padova (Gazzettino): Bindi 6; Cappelletti 6.5, Emerson 6.5, Russo 6; Madonna 6, Mazzocco 6.5, Mandorlini 6 (Filipe sv), Dettori 6, Favalli 6; Altinier 6.5 (Germinale sv), Neto Pereira 6 (Alfageme sv).

Ore 10.40 – (Gazzettino) Due gol da palla inattiva (punizione di Emerson poco dopo la mezz’ora del primo tempo e giocata aerea di Altinier su angolo battuto dallo stesso brasiliano nella ripresa) consentono al Padova di riprendere la marcia vincente dopo la frenata delle ultime due gare. Oltretutto il 2-0 sul Sudtirol vale anche il quarto posto solitario, con i biancoscudati che in un colpo solo hanno sorpassato la Sambenedettese e staccato il Parma. Senza contare i tre punti guadagnati sulla Reggiana, sconfitta a sorpresa in casa del Forlì ultimo in classifica. Unica nota stonata i pochi spettatori (neppure 1.800) presenti allo stadio: visti i risultati sin qui ottenuti dalla squadra era lecito aspettarsi una cornice di pubblico più adeguata. La truppa di Brevi ha badato al sodo, regalando davvero poco allo spettacolo. Abbastanza monocorde l’azione offensiva, sia per la scarsa velocità nella circolazione del pallone e sia per l’incapacità degli esterni di sfondare sulle corsie laterali. In alcune circostanze il Padova ha provato anche ad affidarsi ai lanci di Emerson, ma la difesa ospite ha fatto sempre buona guardia. Tra i centrocampisti il solo Mazzocco è riuscito ad attaccare l’area avversaria, mentre Dettori non ha trovato quasi mai i tempi dell’inserimento. […]

Ore 10.30 – (Gazzettino) Missione compiuta. Dopo il pareggio beffa ad Ancona e il rocambolesco ko interno con il Pordenone, il Padova ritrova l’appuntamento con i tre punti, in una domenica che ha visto cadere clamorosamente contro avversarie di bassa classifica la Reggiana e la Sambenedettese. «In tutti i campi – il primo commento del tecnico Oscar Brevi – e lo abbiamo capito anche sulle nostre spalle, non ci sono partite semplici o squadre materasso per cui tutte le gare vanno interpretate al modo giusto». Con il Sudtirol si sono rivelati decisivi, come in altre occasioni, i calci piazzati. «Affrontavamo una squadra che si chiude bene per poi ripartire e noi siamo stati discreti anche nella circolazione della palla, anche se il campo non era eccezionale, per creare spazi e al tempo stesso non concedere loro di agire di rimessa. La nostra squadra si è dimostrata compatta e aggressiva, ha fatto la partita che avevo chiesto ed è stata brava a sfruttare le situazioni da palla inattiva». Da migliorare il finale, con un leggero rilassamento dopo il doppio vantaggio. «Bene o male il volano della partita era dalla nostra parte, con loro che cercavano di attaccare e anche noi avevamo la benzina un po’ in rosso per le tre partite vicine. Qualche giocatore un po’ le ha pagate nell’ultimo quarto d’ora, ma al di là del palo concesso in una situazione in cui si poteva fare meglio, rinviando la palla lateralmente, non abbiamo concesso niente al Sudtirol che nelle altre partite aveva sempre creato pericoli in contropiede». […]

Ore 10.10 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Fra alti e bassi si resta comunque protagonisti”) […] Dicembre diventa un mese-chiave per coltivare ambizioni di alta classifica e il discorso può essere trasferito pari pari al Padova, che inquadra nel mirino il podio ma che non ha avuto ancora il piacere di toccarlo con mano. In un girone d’andata caratterizzato sin qui da alti e bassi (specie con le avversarie di medio-bassa classifica), il fatto di ritrovarsi comunque quarti fa pensare: c’è il rammarico per ciò che poteva essere e non è stato (pensando soprattutto ad alcune partite di settembre-ottobre), ma c’è pure la sensazione che basti poco per compiere il salto di qualità definitivo. Essere protagonisti aiuta, anche se, visto come vanno le cose, è forse meglio continuare a ragionare una gara alla volta.

Ore 10.00 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia): Bindi 6; Cappelletti 6, Emerson 7, Russo 6; Madonna 6, Mazzocco 7, Mandorlini 6 (Filipe sv), Dettori 6, Favalli 6; Altinier 7 (Germinale sv), Neto Pereira 6.5 (Alfageme sv).

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Nove. Sono le vittorie stagionali ottenute in 18 giornate, e nove è il numero di maglia di Cristian Altinier, il bomber, che non si fa pregare mai quando, servito come predilige, deve mettere il pallone alle spalle dei portieri. Il Padova torna a correre, dopo la sconfitta con il Pordenone seguita dal pareggio infrasettimanale, colmo di rimpianti, sul campo dell’Ancona (che pure ieri è stata capace di sbancare lo stadio della Sambenedettese), e coglie il nono successo del girone d’andata a spese di un Sudtirol piuttosto dimesso e quasi mai in grado di creare seri problemi a Bindi, fatta eccezione per un palo colpito da Spagnoli al tramonto del match. L’effetto tangibile dei 3 punti in un colpo solo è il quarto posto ritrovato in classifica, stavolta da soli, a quota 32, dietro la capolista Pordenone, il Venezia (di scena oggi con l’Albinoleffe, e se fa bottino si riappropria del primato) e la Reggiana, caduta clamorosamente a Forlì (ma deve recuperare con la FeralpiSalò, mercoledì 14). Era successo anche al 15º turno, dopo il blitz nel derby in laguna: anche allora i biancoscudati erano saliti sino a sedersi sul quarto gradino della graduatoria, condiviso con Samb e Gubbio, a due sole lunghezze, però, dalla coppia al vertice, formata allora da Pordenone e Reggiana. Adesso la forbice è più ampia, il divario è di 5 lunghezze nei confronti dei neroverdi friulani e può diventare di 6 se il Venezia oggi dovesse passare a Bergamo. […] Dunque, compito assolto nel migliore dei modi, senza tanti affanni ma neppure senza incantare. Contava vincere e la vittoria è arrivata piena, legittima e grazie a due firme d’autore. Citazione d’obbligo per Davide Mazzocco, autore di una prova sopra le righe. Il ragazzo, tra i protagonisti della cavalcata di due stagioni fa in Serie D, è un perno del settore centrale. Corre, lotta, tira, insomma non molla mai. Un bell’esempio per gli altri. Ora bisogna insistere. Gli esami sono tosti (domenica si andrà a Lumezzane, campo non facile), ma se ci sono la convinzione e la predisposizione al sacrificio collettivo ogni ostacolo può essere superato. Il Padova deve provarci, il fossato che lo separa dalle prime è colmabile. Ma bisogna crederci, e se la testa gira…

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Quattro punti in due partite anche se avrebbero potuto tranquillamente essere sei. Tanto che il pareggio di Ancona, nonostante la convincente vittoria contro il Sudtirol, ancora non va giù ad Oscar Brevi. Eppure, per una volta, il tecnico del Padova appare sorridente e piuttosto rilassato (una rarità) nel post partita, tanto da scherzare con i ragazzi della terza superiore del liceo Marchesi, presenti in sala-stampa su invito della società. Tenero con gli studenti, quanto duro era stato con i suoi giocatori all’indomani del 2-2 di Ancona, con annessa strigliata alla ripresa degli allenamenti. Una ramanzina che, a quanto si è visto, è servita. «I giocatori ormai mi conoscono», sorride Brevi. «Sono consapevoli che ogni tanto mi arrabbio, ma sono professionisti seri, che si allenano sempre bene. Quindi, a maggior ragione, è dispiaciuto aver sprecato una vittoria come quella di Ancona per colpa di piccole disattenzioni. Sì, quel risultato non l’ho ancora digerito, ma la squadra ha risposto con grande professionalità e attenzione». Per una volta il Padova non ha dovuto penare o passare in svantaggio per strappare i tre punti, riuscendo a portare a casa un successo tutto sommato tranquillo. «La partita stava andando sulla falsariga di quella di mercoledì scorso. L’atteggiamento è stato giusto, a conti fatti abbiamo disputato un’ottima gara, concedendo poco o niente, a parte l’azione del palo, nella quale potevamo respingere in maniera diversa. Non abbiamo concesso ripartenze, abbiamo mosso la palla nella maniera più veloce possibile, nonostante un terreno di gioco non perfetto, e siamo stati aggressivi. Non ho mai avuto la sensazione che potessero impensierirci più di tanto». […]

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Non segnava dall’aprile 2015, ma ha ritrovato il gol in un momento in cui ce n’era assoluto bisogno. Con la punizione che ha spalancato la strada alla vittoria biancoscudata sul Sudtirol, anche Emerson si è iscritto al numeroso club dei marcatori del Padova: ben 11 dall’inizio della stagione. «Il calcio di punizione è la specialità della casa, e ogni tanto esce fuori qualcosa di buono», la soddisfazione del brasiliano dopo la prima marcatura stagionale. «Io e Dettori proviamo spesso le punizioni da quella mattonella: è un bene avere due tiratori diversi, perché i portieri non sanno mai cosa aspettarsi. Era importante portare a casa questi tre punti, ad Ancona ne avevamo persi due per strada e quel pareggio ci era rimasto un po’ sullo stomaco, così come ci eravamo mangiati le mani una settimana fa contro il Pordenone. Abbiamo tenuto il giusto atteggiamento per tutti i 90 minuti, abbiamo giocato da squadra di categoria, e siamo riusciti meritatamente a muovere la classifica». La dedica, per il primo gol in campionato, è indirizzata alla sua famiglia e a Bianca, la figlia di Neto Pereira che nascerà a febbraio. […]

Ore 09.00 – Lega Pro girone B, la classifica aggiornata: Pordenone 37, Venezia* 35, Reggiana* 33, Padova 32, Gubbio 31, Sambenedettese e Parma 30, Bassano 28, AlbinoLeffe* e FeralpiSalò* 25, Santarcangelo 21, Ancona e Lumezzane 20*, SudTirol 18, Teramo 17, Maceratese* 16, Mantova 15, Fano 14, Forlì e Modena 13.

Ore 08.50 – Lega Pro girone B, risultati e marcatori della diciottesima giornata: Fano-Lumezzane 0-2 (Bacio Terracino (Lu) al 34′ pt, Speziale (Lu) al 37′ st), FeralpiSalò-Pordenone 0-2 (Arma (Pn) su rigore al 38′ pt e al 39′ st), Gubbio-Bassano 4-0 (Ferri Marini (Gu) al 14′ pt, Candellone (Gu) al 21′ pt, Ferretti (Gu) al 37′ pt, Casiraghi (Gu) su rigore al 2′ st), Mantova-Modena 1-0 (Siniscalchi (Mn) al 24′ st), Parma-Teramo 1-1 (Ilari (Te) al 16′ pt, Evacuo (Pr) su rigore al 32′ pt), Sambenedettese-Ancona 0-1 (Frediani (An) al 39′ pt), Maceratese-Santarcangelo 1-1 (Quadri (Ma) al 27′ pt, Cori (Sa) al 31′ pt), Forlì-Reggiana 2-0 (Ponsat (Fo) al 2′ pt, Bardelloni (Fo) al 37′ pt), Padova-SudTirol 2-0 (Emerson (Pd) al 33′ pt, Altinier (Pd) al 17′ st). Oggi, ore 18.30 AlbinoLeffe-Venezia.

Ore 08.40 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.30 – Ringraziamo anche Box Uomo, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.




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