Cittadella, Venturato: “La bellezza dello sport sta nelle imprese e nelle sfide da vincere…”

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Roberto Venturato, dopo un 2016 strepitoso, che ha visto il Cittadella vincere a mani basse il campionato di Lega Pro e stupire tutti nel girone d’andata in Serie B, si riparte. Al giro di boa avete raccolto 34 punti e non siete mai usciti dalla zona playoff. Nel 2017 si può sognare? «Se ragionassimo su ciò che è stato fatto e sulla classifica, direi di sì. Ma allo stesso tempo bisogna essere bravi a non illuderci. La cosa più importante da fare è incamerare il prima possibile i punti-salvezza, sarebbe un errore pensare già oltre. Teniamo in testa questo obiettivo con grande umiltà, poi vediamo cosa sapremo fare di meglio. La bellezza dello sport sta nelle imprese e nelle sfide da vincere. Quando sarà il momento giusto, vedremo fino a che punto potremo alzare l’asticella. Partendo da un presupposto: dal 21 gennaio inizierà un altro campionato».

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Par di capire che ciò che le preme maggiormente correggere sia la fase difensiva. Come mai? «Volendo fare sempre un calcio estremamente propositivo, dobbiamo avere la dote di mantenere il possesso palla e migliorare la nostra capacità di vivere le partite. Siamo una squadra che nel girone d’andata ha commesso tanti errori a livello individuale e collettivo in fase difensiva. Averne fatti solo qualcuno in meno ci avrebbe consentito di raccogliere sicuramente 4-5 punti in più. Girare a 34 è stato un grande risultato, pensare che ne avremmo potuti avere tranquillamente qualcuno in più ci deve spingere a lavorare con fame e determinazione. Solo in questo modo potremo pensare di restare sempre vicini alle prime, provando a giocarci sino alla fine qualcosa di importante». Dal suo punto di vista di allenatore, qual è stato il Cittadella più bello del girone d’andata e quale quello peggiore? «La partita che forse mi è rimasta più nel cuore è stata quella d’esordio, visto che era anche il mio debutto in Serie B. Aver vinto contro una squadra come il Bari, in uno stadio importantissimo, resterà per sempre un ricordo fantastico. Poi c’inserisco il successo con il Verona, che per il modo in cui è arrivato è una pagina importante del campionato. La peggiore? In ogni gara la prestazione non è mai mancata e proprio per questo motivo una sconfitta che ancora mi brucia è quella di Benevento. Vincere laggiù, a corredo di un’ottima prestazione, avrebbe dato un segnale importante. E rappresenta l’esempio migliore dei punti che abbiamo lasciato per strada. Ecco perché voglio ripartire da ciò che non è andato, per provare a costruire qualcosa d’importante».

(Fonte: Mattino di Padova. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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