Live 24! Padova-Teramo, la vigilia: convocati sia Neto Pereira che Alfageme

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Ore 21.00 – (Giornale di Vicenza) Si lacrima di qua e anche di là, borsino al ribasso dopo aver cavalcato l’ondalunga dell’entusiasmo e delle illusioni. Eppure il primo posto accarezzato da entrambe non era mica di cartapesta. Ma per solide realtà ci vuole evidentemente ben altro. Pordenone e Bassano oltre a stati d’animo sanguinanti, sono accomunate dalle opinioni al vetriolo del popolo dei social dove in troppi sparano a pallettoni, quasi tutti di memoria corta ed equilibrio rivedibile, visto che fioccano gli osanna per due vittorie e con due ruzzoloni scatta perentorio il plotone di esecuzione, senza sfumature. Un clima da tregenda, quello alimentato dal web, che non aiuta. Anche perché tutti dimentichi della dimensione del torneo che di Lega Pro ha poco o nulla: il nuovo Parma è illegale per la categoria, il Venezia è una fuoriserie da circuito, Padova e Reggiana hanno da settimane il piede premuto sul gas e di queste quattro, due farebbero stabilmente i playoff per la A se fossero al piano superiore, le altre due invece, avrebbero concretissime chance di entrarci. Questo per ribadire che nella serie C più competitiva probabilmente dell’ultimo trentennio (cit. D’Angelo), inutile provocarsi travasi di bile non solo per una leadership sfumata, ma pure per un podio andato in malora. Celebrare esequie premature non ha alcun senso. Più logico invece preservare le posizioni di immediata retrovia e farsi trovare pronti, brillanti e pimpanti alla tonnara dei playoff. […] Ieri Formiconi dispensava certezze in merito, escludendo cali di intensità e soprattutto rivendicando una voglia adolescenziale di scendere in pista. Sull’altra sponda, Bruno Tedino, precettore neroverde recita da parafulmine («A Teramo è stata tutta colpa mia che non ho motivato a dovere i ragazzi – dice – lunedì torneremo quelli veri»), se non si giocasse sotto i riflettori sarebbe duello da mezzogiorno di fuoco. Roba da colt fumanti e revolver roventi. A lume di naso la sensazione è che tutti quanti mascherino dietro parole roboanti, umanissime paure. Farà festa chi trema di meno.

Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «È il peggior momento da quando sono a Pordenone». Tutti zitti, parla solo capitan Mirko Stefani, che ammette la rottura prolungata e traccia la strada verso la rinascita. A 48 ore dalla sfida di lunedì sera, il contraccolpo della sconfitta di Teramo si sente ancora. Tocca al boss dello spogliatoio spiegare il momentaccio: «Dobbiamo dare il giusto peso alle partite finite male e non sottovalutare i segnali. È tutta questione di convinzione, perché purtroppo ci stiamo anche mettendo del nostro. Da capitano dico: lasciamo perdere polemiche, perdite di tempo, risse in campo e torniamo a fare il Pordenone. Concentriamoci sul nostro gioco e riprendiamo la strada. Partite come quelle di Teramo non si devono perdere: quando ti trovi in difficoltà e giochi un primo tempo sottotono devi comunque prendere punti. Questa è la cosa che più mi spiace, ripensando a mercoledì». La società non ha preso bene il ko e anche la piazza ora mette pressione. «Non è un problema – assicura -, anzi è un bene. L’attaccamento del presidente è importante, lui non ci ha mai fatto mancare alcunché. In questi momenti anche un’arrabbiatura ci può far crescere. Siamo un gruppo di uomini di personalità e ne usciremo. Ai tifosi dico di venire allo stadio lunedì per la Notte neroverde. Il loro appoggio non è mai mancato, nemmeno a Teramo». […]

Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Pordenone-Virtus Bassano, il posticipo dell’ottava di ritorno al Bottecchia (lunedì, 20.45), non sarà una partita come tutte le altre. Non solo perché giocata sotto i fari e alla presenza della Rai. Non solo perché il Pordenone è una colonia di ex bassanesi (Stefani, Berrettoni, Cattaneo, Pietribiasi, Semenzato, Misuraca e Ingegneri). Non solo perché bisogna vendicare lo 0-2 dell’andata al Mercante. Non solo perché Gabriele Gravina, stanco delle polemiche sulle direzioni arbitrali (comprese quelle del Pordenone dopo la sconfitta al Penzo con il Venezia) ha dichiarato: «Scaricare la responsabilità sui direttori di gara di una o più sconfitte non è corretto, sia in termini sportivi che etici». […] Abbiamo già sottolineato che se il Pordenone schiera i suoi top 11 al meglio della condizione può giocare alla pari, o meglio, delle grandi del girone. Ovvio però che utilizzare sempre gli stessi giocatori per 38 gare è impossibile. Infortuni, squalifiche e cali di condizione sono la normalità, nel corso di una lunga stagione. Anche domani Tedino dovrà fare a meno di uomini importanti a partire da Ingegneri, espulso a Teramo e squalificato. Ma anche Burrai (dopo i 93′ sul sintetico del Bonolis) sarà quasi certamente out. Fuori causa pure Pellegrini. Dovrebbe recuperare Berrettoni, lasciato a riposo mercoledì. Chiunque sarà chiamato a sostituire gli assenti dovrà smentire la teoria di un Pordenone che gira a mille solo con tutti i suoi top 11. […]

Ore 19.30 – (Messaggero Veneto) La sostituzione di Ingegneri dovrebbe essere l’unica incognita del Pordenone anti-Bassano. Tedino ha due alternative per colmare l’assenza del centrale, squalificato per un turno. Da una parte Marchi, dall’altra Parodi. Con il primo in netto vantaggio e già preferito al talento della Juventus nella precedente gara interna con la Maceratese. Allora c’era da rimpiazzare capitan Stefani, appiedato per la prima volta in stagione. Ma la soluzione Marchi rimane in ogni caso la più probabile. Per il resto, rispetto a mercoledì scorso a Teramo, si dovrebbe rivedere l’undici titolare, con De Agostini che riprenderà il suo ruolo sulla sinistra, e Semenzato che tornerà dall’altra parte, al posto di Pellegrini, comunque indisponibile per un problema a una caviglia. […]

Ore 19.00 – (Messaggero Veneto) «Bassano? La partita della svolta». Parola di capitano. Mirko Stefani non si nasconde dietro il paravento di una classifica che resta in linea con le ambizioni della vigilia. E ammette il momento difficile del Pordenone. «Il più difficile da quando sono qui – rivela l’esperto difensore neroverde –, anche se va contestualizzato». Se ne può uscire. A partire dal match di lunedì sera al Bottecchia. Occasione. «Il Bassano sta vivendo alti e bassi – commenta Stefani –, ma rimane una formazione che quanto a valore dei singoli può competere con chiunque. Sarà una gara difficile. Ma forse arriva nel momento giusto. Quando c’è bisogno di una svolta, una partita così stimolante può rivelarsi l’occasione migliore per riscattarsi». A cosa è dovuto il “periodaccio” neroverde? «In questo momento ci va tutto storto – risponde il capitano del Pordenone –. Basti pensare a Venezia, dove abbiamo perso una gara che assolutamente non meritavamo di perdere. A Teramo abbiamo giocato un pessimo primo tempo, ma quante volte capita di giocare male e di riuscire ugualmente a fare punti?». […] È l’orgoglio del capitano che parla. Orgoglio e ottimismo: «Vetta troppo lontana? Forse. Ma continuiamo a vedere il bicchiere mezzo pieno. In tanti vorrebbero trovarsi nella nostra posizione». Lunedì sera non lo sarà nella sua Andrea Ingegneri, il partner per eccellenza di Stefani al centro della difesa, in quanto squalificato. «Dispiace per Andrea ovviamente, ma penso che sia Marchi sia Parodi possano sostituirlo al meglio. Sono due ottimi giocatori». […]

Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) […] Da parte sua Inzaghi pensa solo al campo e a un avversario che all’andata il Venezia aveva dovuto rimontare dallo 0-2 per evitare il ko. «La classifica della Samb è bugiarda, la squadra è forte e l’ha ribadito segnando due gol nei primi 20′ a Parma. Poi è normale che la forza dei gialloblù sia emersa, il Parma non può non vincere sempre e con D’Aversa in panchina ci è riuscito tranne in casa nostra. Noi abbiamo tre punti e lo scontro diretto come bonus, sappiamo che per conservarlo e salire subito in serie B dovremo continuare a fare qualcosa di straordinario». Il morale è alto dopo aver spedito il Pordenone a -10, gara vinta 1-0 col gol di Geijo ma rispetto alla quale il Venezia dovrà forse fare qualcosa di più sul piano del gioco. «Ho rivisto la partita con il Pordenone e non abbiamo sofferto nulla, magari fosse sempre così rimarca Inzaghi . Domani sarà una sfida complicata, di buono c’è che a parte lo squalificato Falzerano ho tutti a disposizione e quindi spero di fare le scelte giuste, a partire dal modulo perché non escludo il 4-4-2. Con la Samb sarà decisiva? Come tutte le 12 partite che ci restando da giocare».

Ore 18.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Questione di feeling. Quello che, secondo Andrea Fedeli, figlio del presidente della Samb, Franco Fedeli, non decolla certo con il Venezia. In un’intervista rilasciata nei giorni scorsi al Corriere Adriatico, Fedeli jr. aveva lasciato intendere una scarsa simpatia nei confronti del club lagunare: «Anche a me, come a mio padre, sta più simpatico il Parma. Non ho apprezzato alcune cose dette dalla proprietà del club veneto. Prevedo che ci riscatteremo contro la formazione di Inzaghi». Insomma, non un attacco diretto ma neppure carezze. Sulle quali ieri ha glissato lo stesso Inzaghi, che ha preferito concentrarsi sul campo e sulla necessità di non sbagliare se si vuole tenere a distanza sia il Padova che, soprattutto, il Parma. «Sinceramente ho dato poco peso a quelle dichiarazioni — taglia corto Superpippo — per me può essere una battuta… Anzi, penso che la Sambenedettese sia un’ottima squadra, mi è molto simpatica con un tifo ed uno stadio, nel quale peraltro ho bei ricordi, da serie A, per cui noi andremo lì a fare la nostra partita sapendo che affronteremo una squadra forte, consci oltretutto del fatto che per vincere ci vorrà il miglior Venezia». […]

Ore 17.30 – (La Nuova Venezia) Doppia trasferta per il Venezia che in sette giorni affronterà Sambenedettese e Teramo, uno snodo importante nella stagione per le ambizioni di promozione degli uomini di Pippo Inzaghi, mentre il Parma è impegnato in riva al Garda con la Feralpi di Serena. Domani tocca la Sambenedettese, che ha perso la verve del girone d’andata, quando si presentò da capolista al Penzo (2-2), mentre oggi viaggia a 17 punti dalla vetta occupata in solitudine dal 7 dicembre dal Venezia. «La Sambenedettese è comunque un’ottima squadra, Mancuso un attaccante di categoria superiore» avverte Inzaghi, «non per niente anche domenica scorsa si è trovata in vantaggio di due reti a Parma. Servirà una grande prestazione per fare risultato a San Benedetto del Tronto. Adesso non esiste una gara più o meno importante, sono tutte fondamentali, qualsiasi sia l’avversario. Dobbiamo provare a fare bottino pieno perché, secondo me, il Parma vincerà tutte le partite da qua alla fine del campionato con la rosa che ha messo in piedi a gennaio. Noi abbiamo un bonus di tre punti e stiamo tenendo il ritmo del Parma da parecchie settimane. Bisogna andare in Serie B direttamente, non dovessimo riuscirci, ci sono anche i playoff». Inzaghi non potrà disporre a San Benedetto dello squalificato Falzerano, possibile l’inserimento di Soligo al fianco di Bentivoglio e Acquadro, mentre l’alternativa al capitano è Fabris. «Le alternative non mi mancano, dipenderà anche da quale modulo decideremo di adottare». […]

Ore 17.00 – (Gazzettino) Le discutibili decisioni dell’arbitro e i tanti errori difensivi – individuali e collettivi – mandano a picco il Cittadella. Sorride invece Brocchi, che era a rischio di esonero: il suo Brescia fa ancora meglio che all’andata (vittoria per 3-0 al Tombolato) e rifila quattro gol ai granata, tutti nel primo tempo. E dire che la truppa di Venturato era andata a un passo dal vantaggio con Strizzolo (6′). Poco più tardi è invece arrivata la rete dell’1-0 per le rondinelle firmata su punizione dall’intramontabile Caracciolo (non impeccabile il tuffo di Alfonso). Sbagliato, nell’occasione, il fischio di Pezzuto che ha punito con il fallo un’entrata nettamente sul pallone del rientrante Pascali sullo stesso attaccante del Brescia. E troppo severa, due minuti dopo, è stata la decisione del direttore di gara di espellere Martin per un intervento a gamba alta su Dall’Oglio. Che l’azione del difensore granata sia stata inutile e scomposta non ci sono dubbi, ma il giocatore di casa è stato sin troppo plateale nella caduta. L’arbitro pugliese ha poi confermato la sua inadeguatezza negando al Cittadella (16′) un rigore più netto che mai: vistosissima la spinta con il braccio di Blanchard ai danni di Strizzolo. […] Martedì sera si torna in campo (al Tombolato arriva il Trapani) e dunque il Cittadella ha l’occasione per rialzare subito la testa. Ma un esame di coscienza è indispensabile: due punti nelle ultime cinque gare sono più di un campanello d’allarme.

Ore 16.30 – Lega Pro girone B, fischio finale: Fano-Reggiana 0-2, Forlì-Gubbio 1-0.

Ore 16.00 – (Gazzettino) Brescia continua a portare male ai colori granata. Un’altra sconfitta al Rigamonti, con una gara già compromessa dopo i primi 45 minuti, sotto di tre gol e con un uomo in meno in campo. Proprio sull’espulsione di Martin dopo una decina di minuti, Roberto Venturato commenta: «Sicuramente il mio giocatore ha commesso un’ingenuità. L’espulsione poteva starci, per la dinamica del fallo, non credo che l’arbitro abbia commesso un grave errore in quella circostanza, l’errore è di Martin». […] Sotto di un gol e in inferiorità numerica, i granata erano comunque riusciti ad acciuffare il Brescia. «Dal punto di vista della costruzione del gioco ci siamo, ma tante buone intenzioni sono state vanificati da dieci minuti dove abbiamo buttato via la gara», spiega l’allenatore. Che prosegue: «Nei secondi 45 minuti, con un uomo in meno sul rettangolo di gioco, abbiamo praticamente giocato a una porta sola, creando sei, sette occasioni da gol senza riuscire a sfruttarne nemmeno una. Potevamo forse riaprire la partita». Ecco il campanello d’allarme che tintinna nella testa di Venturato. «Quello che mi preoccupa è l’avere costruito nelle ultime due partite una ventina di occasioni da gol e realizzato soltanto due reti. Bisogna migliorare, assolutamente. Dobbiamo capire che il calcio è un lavoro difficile, dove per emergere devi avere unità di intenti e sacrificio». Per contro, la difesa ha incassato sette gol in due incontri. «Per come lavoriamo noi, non è solo colpa della linea difensiva ma dell’intera squadra che ha commesso gravi errori, come nel calcio d’angolo dove abbiamo lasciato un uomo tutto solo. Gli errori individuali sono da rivedere». […]

Ore 15.30 – (Gazzettino) Un possibile futuro in nerazzurro per Marco Varnier, il promettente centrale difensivo del Cittadella. A rivelare il forte interesse dell’Inter nei suoi confronti è Luca Urbani, suo agente, che poi però punta l’attenzione sugli appuntamenti più vicini che attendono il giocatore classe 98. «Varnier simpatizzava da piccolo per l’Inter – spiega ma ora è concentrato sul suo presente e sul diplomarsi a fine anno. Il futuro, se manterrà la testa sulle spalle, sicuramente sarà importante. Il Cittadella con il direttore Stefano Marchetti crede fortemente in lui ed è già richiesto da tante società. L’Inter lo ha fatto ufficialmente, così come il Sassuolo mentre Bologna e Chievo lo hanno visionato». Ad accrescere ulteriormente l’attenzione, la positiva esperienza nell’under 19 che mercoledì lo ha visto in campo a Bologna nella sfida finita 3-3 con la Francia. […]

Ore 15.20 – Lega Pro girone B, fine primi tempi: Fano-Reggiana 0-1, Forlì-Gubbio 1-0.

Ore 15.00 – (Mattino di Padova) Il ramadan è finito da un pezzo, ma non per il Cittadella, il cui digiuno in trasferta ha toccato ormai livelli da allarme rosso. La dodicesima sconfitta dei granata in campionato – settima lontano dal Tombolato – ha un effetto salvifico per il Brescia, che non vinceva da due mesi al Rigamonti e aveva perso quattro delle ultime cinque partite, ma si tramuta in vera debàcle per la “matricola” veneta, che adesso rischia di uscire dalla zona playoff. Tre gol all’andata, quattro al ritorno, le “rondinelle” hanno maramaldeggiato su un avversario andato improvvisamente in tilt, che non aveva mai subìto un simile passivo sin qui, risalendo l’ultimo poker di palloni finiti nella propria porta al 4-1 incassato nella finale d’andata di Coppa Italia di Lega Pro lo scorso anno (e fu 4-4 nel retour-match). È un girone di ritorno che, invece di far decollare Iori & C., com’era successo, appunto, dodici mesi fa, si sta rivelando tormentato, anche perché il vento sembra essere davvero girato: fuori casa la personalità latita, si va a sprazzi, soprattutto ci si macchia di ingenuità pagate a caro prezzo. Se a tutto ciò aggiungiamo un altro arbitraggio negativo, il conto è presto fatto: terzo ko dopo aver virato la boa di metà torneo, contro un solo successo (con il Bari) e due pareggi (Pro Vercelli e Novara). Cinque punti in sei giornate sono bottino misero, da zone basse della graduatoria. La negatività del momento si percepisce anche facendo un raffronto fra andata e, appunto, ritorno: nelle prime 5 gare il Citta aveva stupito tutti, mettendo insieme 15 punti, roba da fenomeni. Nelle successive 22, compreso ieri, ne ha aggiunti appena 24. Una media che si commenta da sola.

Ore 14.30 – (Mattino di Padova) Se non altro, il Cittadella non affronterà più il Brescia sino al termine della stagione. Tocca provare a sdrammatizzare, in una serata che più nera non si può. Con Roberto Venturato in sala-stampa è impossibile non partire dagli episodi che hanno caratterizzato la sfida. Mister, l’espulsione di Martin è stata probabilmente una punizione troppo severa, ma l’intervento è stato assurdo quanto inutile. «Martin sicuramente ha commesso un’ingenuità. L’espulsione poteva starci perché il fallo c’è stato, non reputo che l’arbitro abbia commesso un grave errore in quella situazione. Gli errori veri, casomai, sono quelli sulla valutazione dei due episodi da rigore che non ci ha concesso: mi riferisco a quello su Strizzolo spinto da Blanchard e, secondo me, anche a quello su Arrighini stretto in area avversaria. Avrebbero potuto addirittura permetterci di portarci in vantaggio. Le scelte degli arbitri condizionano sempre le partite, ma accettiamo le loro decisioni». Episodi a parte, restano i clamorosi errori commessi in difesa. «Le ingenuità commesse su calcio d’angolo in occasione del secondo gol, e poi anche sul terzo e sul quarto, sono gravi e in questa categoria non è possibile permettersele senza pagare dazio. Ma ciò che mi preoccupa è che in queste due ultime partite, contro Avellino e Brescia, abbiamo creato almeno 20 occasioni da gol, riuscendo a realizzarne solo due. Lo dico con serenità: dobbiamo lavorare con grande compattezza e umiltà, e renderci conto che questo è un campionato duro, dove conta il risultato, giocare bene non basta. È colpa nostra, ancora una volta non siamo riusciti ad essere concreti». […]

Ore 14.00 – (Corriere del Veneto) Cinque partite, due punti, sette gol subiti nelle ultime due uscite. Chi pensava che il problema del Cittadella fosse la presenza o meno di Manuel Pascali nella coppia centrale difensiva farebbe bene a riguardarsi la partita di ieri a Brescia. Partita, questo va sottolineato, fortemente condizionata dall’espulsione, per gioco falloso, di Marco Martin all’11’ della ripresa. Un cartellino rosso severo ma che, rivisto al ralenty, tutto sommato non certo fuori luogo, con una gamba alta dell’esterno granata che colpisce in pieno Dall’Oglio e lo costringe a rimanere fuori dai giochi per quasi tre minuti. Fatto sta che Venturato ripresenta Pascali fra i titolari ma l’ex Kilmarnock, anziché rivelarsi un valore aggiunto e probabilmente anche a causa della lunga assenza dai campi di gioco, entra negativamente in tre dei quattro gol con cui il Brescia schianta i granata. […] Di positivo, alla resa dei conti, c’è un secondo tempo giocato con grande determinazione e coraggio nonostante l’inferiorità numerica e con qualche buona occasione per impensierire il portiere bresciano, un Pasa ispirato a centrocampo e uno Strizzolo che davanti fa di tutto per limitare il danno congenito dell’assenza di Litteri. Eppure, gira e rigira, per il Cittadella si è proprio che si sia spenta la luce. Per fortuna martedì si rigioca subito contro il Trapani dell’ex Jallow: le possibilità per rialzare la testa ci sono eccome.

Ore 13.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Per comprendere la situazione del Vicenza che oggi scenderà in campo ad Avellino, basti pensare che Pierpaolo Bisoli è arrivato a convocare diciotto giocatori tra i quali ci sono due portieri nemmeno ventenni e Rizzo che è infortunato e non potrà comunque scendere in campo. Tra i convocati anche il giovane attaccante Cuppone acquistato l’ultimo giorno di mercato dal Lugano, e il mediano della Primavera della Roma, Pefection. Di fatto l’allenatore del Vicenza ha a disposizione tredici giocatori, tanti quante sono le assenze in casa biancorossa. Una situazione quasi incredibile, che Bisoli non può che commentare con un misto di preoccupazione e di speranza. «Dite che una cosa del genere non si è mai vista? Siamo contatissimi ma nonostante questo dovremo essere bravi a portare a casa un risultato positivo, in una partita importante per la nostra classifica». Prima della partenza per Avellino si sperava che almeno Orlando e Zaccardo potessero essere recuperati, invece il giovane esterno e l’esperto difensore hanno alzato bandiera bianca. «Non hanno recuperato e dovendo giocare anche martedì — dice Bisoli — non sono nelle condizioni di rischiare che i loro infortuni diventino ancora più seri rischiando di perdere i giocatori per lungo tempo. Tanto per essere chiari, Rizzo viene in panchina soltanto per far numero ed evitare così che i convocati fossero diciassette, un numero che non mi piace». Un’emergenza quasi incredibile ma per il Vicenza c’è l’obbligo di tornare a casa con un risultato positivo. […]

Ore 13.00 – (Giornale di Vicenza) Undici giocatori da mandare in campo, oggi alle 15 al Partenio di Avellino, Pierpaolo Bisoli li avrà. In panchina a fargli compagnia però saranno davvero in pochi, appena sette, tra i quali il “veterano” sarà il difensore centrale classe 1996 Luka Bogdan: assieme a lui i due portieri della Primavera Filippo Dani (classe 1999) e Alessandro Pavan (2000), il neotesserato attaccante Luigi Cuppone (1997), il centrocampista Joseph Perfection (1998) e l’esterno mancino Souleyman Doumbia (1996), entrambi giunti in prestito l’ultimo giorno di mercato e finora mai scesi in campo con la maglia biancorossa. Le cronache registreranno pure la presenza di Giuseppe Rizzo che tuttavia, per stessa ammissione di Bisoli, servirà solo per evitare scaramanticamente di arrivare allo sfortunato numero 17 in distinta di gara. Del resto, ultimamente, la iella al Vicenza arriva già in abbondanza senza bisogno di evocarla.13 indisponibili. A chi cercasse riscontri concreti, forniamo l’elenco dei biancorossi che oggi guarderanno la partita davanti al televisore, bloccati dagli infortuni: la lista degli indisponibili, più lunga della formazione titolare, conta i portieri Vigorito e Costa, i difensori Zaccardo, D’Elia, Barbosa e Zivkov, i centrocampisti Siega e Signori (unico squalificato), gli attaccanti Fabinho, Ebagua, Cernigoi e Orlando, ai quali ai fini pratici va aggiunto, come detto, pure il mediano Rizzo. Tredici elementi della rosa, dunque, che di fatto il tecnico biancorosso non potrà utilizzare in questa delicata partita, contro un avversario in grande spolvero: dopo avere preso lo scalpo di Verona e Cittadella nelle ultime due settimane, l’Avellino conta di mettere in carniere un’altra vittima veneta. […] Il Vicenza oggi potrebbe così presentarsi al fischio d’inizio con il 3-4-2-1 provato a lungo durante la settimana, o magari tenersi questa opzione per una fase successiva dell’incontro, affidandosi inizialmente ad un più rodato 4-3-3. […]

Ore 12.30 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 12.10 – Qui Guizza: schemi anti-Teramo in corso.

Ore 11.50 – Qui Guizza: lavoro atletico, in gruppo al momento anche Neto Pereira ed Alfageme mentre Altinier corre a parte.

Ore 11.30 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.

Ore 11.10 – Qui Guizza: sessione video per i Biancoscudati.

Ore 10.50 – Queste le dichiarazioni di Oscar Brevi alla vigilia di Padova-Teramo: “La situazione di Neto Pereira e Alfageme andrà verificata oggi. Ieri hanno fatto lavoro differenziato, oggi valutiamo se potranno essere a disposizione. Ad oggi è una speranza, non è una certezza, bisogna capire anche eventualmente quali rischi si corrono. Anche Altinier è in fase di miglioramento, ma non si è mai allenato durante la settimana e domani non ci sarà. Venezia e Parma? Se vincono undici partite su dodici è chiaro che per noi non ci sarà niente da fare, ma fra il dire e il fare ci sono partire da giocare sul campo e non è tutto così semplice anche se sei più forte. De Cenco? Mercoledì non aveva i novanta minuti sulle gambe anche in previsione di domani, per quello l’ho tolto prima. Domani bisogna stringere i denti e lui può giocare tutta la partita. Il Teramo veniva da un periodo un po’ così, però ha battuto il Pordenone ed è un risultato molto importante. Possono sistemarsi tatticamente in vari modi, potrebbero anche mettersi dietro la linea della palla e aspettarci. I diffidati? Non possiamo fare calcoli, se c’è da spendere un’ammonizione giusta di fa e punto. Dobbiamo ragionare partita dopo partita. Dettori avanzato con De Cenco? È una possibilità se non recuperano Alfageme e Neto Pereira”.

Ore 10.20 – (Gazzettino) Tornando alle possibilità di avere in gruppo Neto Pereira e Alfageme, ecco anche il direttore generale Giorgio Zamuner: «Dopo la rifinitura si farà una valutazione. C’è fiducia che siano almeno a disposizione, è già un passo avanti rispetto a qualche giorno fa». Tutto comunque lascia pensare che quasi certamente non saranno schierati dal primo minuto, discorso valido soprattutto per Neto Pereira, anche perché entrambi si sono allenati con il contagocce in settimana e non si vogliono correre rischi. Il fatto però di averli in panchina e di poterli gettare nella mischia per uno spezzone di partita se il risultato lo richiederà, è comunque già un’arma in più a disposizione di Brevi. Se invece il Padova riuscirà a dare una piega favorevole al match, quasi certamente saranno risparmiati. Ecco allora che l’indiziato principale ad affiancare De Cenco nel tandem d’attacco è Dettori. […]

Ore 10.10 – (Gazzettino) Sarà decisiva la rifinitura di questa mattina alla Guizza per capire se Neto Pereira e Alfageme saranno convocati per la sfida di domani con il Teramo, anche se trapela ottimismo. […] Eloquenti le parole di Neto Pereira: «Va molto meglio, ho anche forzato un po’ di più. Vediamo domani (oggi, ndr) la rifinitura, ma le sensazioni sono positive. Penso di essere a disposizione». Poi aggiunge: «È un momento importante della stagione. Le partite sono sempre di meno e non possiamo commettere passi falsi. Con il Teramo è una gara importante, come lo saranno tutte da qui alla fine. È fondamentale restare attaccati a Venezia e Parma dato che abbiamo anche gli scontri diretti». Non manca un flash sulla nuova vita come papà di Bianca: «Procede bene. Peccato che sia ancora a Varese, però è una gioia davvero indescrivibile. Non vedo l’ora che arrivi a Padova così posso godermela di più».

Ore 10.00 – (Gazzettino) Anche fuori dal campo i biancoscudati sono un gruppo molto unito. Tanto che hanno deciso di passare la serata del giovedì grasso al ristorante brasiliano Bom Boi di via Trieste in un clima di grande allegria. Tutti, tra l’altro, rigorosamente in maschera: oltre ai giocatori, anche mogli, fidanzate e figli. Tra i vestiti più curiosi Dettori nei panni del supereroe He-Man, Bindi in quelli di un domatore del circo, Sbraga da galeotto, e il trio Boniotti, Gaiola e Bobb da Re Magi. Ieri pomeriggio, poi, sono tornati alla normalità con il consueto appuntamento sul campo della Guizza tra esercizi atletici e una partitella su campo ridotto. Questa mattina alle 10.30 la rifinitura. […]

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «Vediamo come andrà la rifinitura, e poi decidiamo», le parole del direttore generale Giorgio Zamuner, alla vigilia dell’ultimo allenamento fissato per stamane alle 11. «Vedremo se entrambi riusciranno ad allenarsi senza problemi, ma c’è fiducia che almeno possano andare in panchina e siano a disposizione in caso di necessità. Sarebbe un’ottima cosa, visto com’era iniziata questa settimana. Neto ha solo una contrattura, e se viene assorbita non c’è alcun problema, ma avendo fatto solo due allenamenti il mister non può non considerare questa circostanza. Non avrebbe senso rischiare, se non fossimo sicuri al 100%». […]

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Dettori dietro a De Cenco, Neto Pereira dalla panchina, dove forse siederà pure Alfageme. Alla vigilia della sfida casalinga con il Teramo, in programma domani alle 14.30, Brevi sfoglia la margherita delle possibili ipotesi di formazione. I due attaccanti, il brasiliano e l’argentino, usciti malconci dalla gara di Mantova ma recuperati quasi sicuramente in extremis, sono pronti – in caso di bisogno – a giocare uno scampolo di partita, ma quasi certamente almeno dall’inizio verranno risparmiati. Troppo rischioso mandarli in campo subito, tanto più ad una settimana esatta dalla delicatissima trasferta di Reggio Emilia. Ma rispetto a quel che si pensava tra lunedì e martedì scorso, la situazione è decisamente meno pesante.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) La speranza è l’ultima a morire ma riesce molto difficile immaginare che Neto Pereira possa essere della partita domani pomeriggio all’Euganeo contro il Teramo. Visti i precedenti è più probabile che alla fine Oscar Brevi opti per un rinvio del ritorno in campo del brasiliano per preservarlo per la delicatissima trasferta di Reggio Emilia. Del resto la squadra viaggia a fari spenti non lontano dal primo posto, a sei punti dalla capolista Venezia, e deve fare i conti con l’emergenza in attacco e con calcoli non semplici da fare. Quello più logico sembra il seguente: senza sottovalutare il Teramo, che ha appena battuto il Pordenone e contro cui all’andata il Padova non andò al di là del pareggio, è chiaro che fra i due impegni quello più complicato almeno sulla carta sia senza dubbio la trasferta sul campo della Reggiana. Considerate le contemporanee assenze di Altinier e Alfageme, che ieri si sono limitati a corsa blanda attorno al campo alla Guizza e quella altrettanto certa di Fantacci, la soluzione immaginata da Brevi potrebbe riguardare l’avanzamento di Dettori a sostegno di De Cenco. […]




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